| Luisa | scrive presso una tavola su cui arde una lampada: havvi |
Luisa Miller -
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| Luisa | scrive presso una tavola su cui arde una lampada: havvi |
Luisa Miller -
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Arcieri partono: | Luisa | cade in ginocchio mezzo svenuta: gli altri le accorrono |
Luisa Miller -
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Duchessa si ritira, seguita da Walter; Wurm riconduce | Luisa | per l’uscio segreto.) |
Luisa Miller -
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Arcieri partono: | Luisa | cade in ginocchio mezzo svenuta: gli altri le accorrono |
Luisa Miller -
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Duchessa si ritira, seguita da Walter; Wurm riconduce | Luisa | per l’uscio segreto) |
Luisa Miller -
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viene precipitoso dal suo appartamento; ha il foglio di | Luisa | tra le mani; un Contadino lo segue. |
Luisa Miller -
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viene precipitoso dal suo appartamento; ha il foglio di | Luisa | tra le mani: un Contadino lo segue. |
Luisa Miller -
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e | Luisa | Bretti saranno assai obbligati alla signora V. V. se vorrà |
Come devo comportarmi? -
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la | Luisa | aveva una bambola. Gliel'aveva regalata una signora che |
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dell'Emilia. - Soprattutto diceva adunque un giorno la | Luisa | alla bambola - devi imparare a star bene a tavola. Si |
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coi suoi occhioni di vetro spalancati, immobili e la | Luisa | continuava: - Ohibò, non si beve mentre si ha la bocca |
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| Luisa | non è educata. La signora maestra mise vicino all'Emilia la |
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che prenda buon esempio e che divenga buona anche lei. - La | Luisa | infatti dava spintoni a tutte le compagne. Quando si moveva |
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pensava a lavarsi. Forse nessuno ha mai insegnato alla | Luisa | ad essere educata. Per questo bisogna compatirla e |
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Lo credereste ? Non erano ancora passati tre mesi e la | Luisa | non pareva più la stessa. Si vergognava, anzi, delle |
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— spiega l'assessore all'Istruzione, professoressa Maria | Luisa | Grilli (psi) — i controlli vengono effettuati |
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le viole come se nulla fosse. La sera del venti febbraio | Luisa | ne portò un mazzolino in Camposanto. Ella vestiva ancora a |
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quelle donne rabbrividivano e anche stupivano perché adesso | Luisa | non andava in chiesa mai. Domandò a una ragazza se i |
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la quale non valesse questa proibizione era Luisa. Ma di | Luisa | il Gilardoni aveva un certo riguardo; ella era sempre per |
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teneva sempre un contegno riguardoso. Da due anni, circa, | Luisa | andava a casa Gilardoni quasi ogni sera e, se qualche cosa |
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né distogliere suo marito dall'accondiscendervi. Espresse a | Luisa | la sua disapprovazione, la pregò di volere almeno tener |
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ma soffriva del dispiacere di Ester. Era già notte quando | Luisa | suonò alla porticina di casa Gilardoni. Fu Ester che le |
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alla porticina di casa Gilardoni. Fu Ester che le aperse. | Luisa | non rispose al suo saluto che le parve imbarazzato, la |
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succedere tante cose ... Potrebbe ritornare anche Maria! | Luisa | diede un balzo, le afferrò le mani. "No!", diss'ella. "Non |
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che sua moglie aveva gli occhi bagnati di lagrime e che | Luisa | pareva sovreccitata. Salutò mogio mogio e sedette in |
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via, riprendere il discorso con Luisa, ma non osò farlo. | Luisa | fremeva contro quella immagine di futuro pericolo che di |
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sospirò e le disse sottovoce: "Va' pure, sai. Andate pure". | Luisa | ebbe un impeto di gratitudine, s'inginocchiò davanti |
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non rispose. Quasi ogni sera, da due anni, suo marito e | Luisa | evocavano la bambina morta. Il professore Gilardoni, strano |
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a Van Helmont che aveva in biblioteca le sue opere, ma | Luisa | lo scongiurò di chiedergli dove fosse Maria. Van Helmont |
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che non voleva continuare. Né le suppliche né le lagrime di | Luisa | valsero a persuaderla. Era peccato, era peccato! Ester non |
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ne aveva orrore e suo marito non osava contraddirla. Fu | Luisa | che a forza di scongiuri ottenne una transazione. Le sedute |
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di fronte a Luisa. Poiché, indirettamente, aveva capito che | Luisa | credeva di comunicare con lo spirito della bambina. Ella le |
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vago dell'acqua e dei cielo nelle ombre della notte. | Luisa | rimase immobile e subito egli si voltò bruscamente come |
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avrebbero mai voluto recarle volontariamente un'afflizione. | Luisa | non rispose ma il professore durò fatica a impedire che gli |
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sulla poltrona, come oppressa. "Ecco", fece il professore. | Luisa | si levò di tasca e gli tese una lettera. "Ho tanto bisogno |
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al lume e lesse ad alta voce: Torino, 18 febbraio 1859. | Luisa | mia, Sai che non mi hai scritto da quindici giorni? "Questo |
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voce del lettore oscillò, si ruppe, mancò in un singhiozzo. | Luisa | si nascose il viso fra le mani. Egli le posò la lettera |
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"Donna Luisa, può avere un dubbio?" "Sono cattiva", rispose | Luisa | sottovoce, "sono matta." "Ma non gli vuol bene?" "Alle |
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Non La commuove l'idea che potrebbe non vederlo mai più?" | Luisa | tacque; parve che piangesse. Balzò improvvisamente in piedi |
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"no, non devi andare perché ... perché ... perché ..."." | Luisa | s'interruppe e il professore, spaventato da bagliori di |
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sempre fissi ne' suoi vennero raddolcendosi, velandosi. | Luisa | gli prese le mani, gli disse piano, timidamente: |
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da un lato. Ricadde e batté un piccolo colpo. Il viso di | Luisa | s'illuminò. "Chi sei?", disse il professore. "Rispondi col |
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"Son qui. Maria." "Maria, Maria, Maria mia!", sussurrò | Luisa | con un'espressione, in viso, di beatitudine. "Conosci", |
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Il tavolino rispose: "Sì". "Cosa deve fare tua madre?" | Luisa | tremava da capo a piedi, aspettando. Il tavolino rimase |
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ci è successo altre volte di non intendere quel che dice." | Luisa | si alzò agitatissima, dicendo che piuttosto di costringere |
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che il tavolino si rimettesse in moto. Alla domanda di | Luisa | "debbo andare?" batté prima tredici colpi poi quattordici. |
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La risposta era "no". Il professore impallidì e | Luisa | lo interrogò con lo sguardo. Egli rimase lungamente muto, |
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uno spirito di menzogna". "E come si può sapere?", fece | Luisa | ansiosamente. "Impossibile. Non si può sapere." "Ma e le |
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professore prese la candela in silenzio. Ritornando a Oria | Luisa | salì al cancello del Camposanto. Vi appoggiò la fronte, |
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morte di Maria in poi, in un mutismo quasi completo che | Luisa | attribuiva a un principio di apatia senile. Ella non aveva |
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abitudine, per ossequio alle tradizioni di casa. Pareva a | Luisa | ch'egli fosse diventato alquanto ottuso e che se ai bisogni |
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che bastavano per tre meglio avrebbero bastato per due. | Luisa | credette veder l'acqua salire un palmo. E Franco? Franco si |
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il nemico. A un tratto si vide in mente l'immagine di | Luisa | vestita a lutto, pallida. Si mise a pensare a lei, a |
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il 25. Mi ha detto che chiuderà un occhio e che passerai." | Luisa | tacque, stette a guardar il fuoco meditabonda. Poi diede |
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suo bicchier di latte e lo porse silenziosamente a Luisa. | Luisa | prese il bicchiere e disse piano: "Non ho ancora deciso". |
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Ma quando" (così dicendo rialzò il capo e guardò | Luisa | in faccia) "si comincia a perderla, la bussola, l'è fatta. |
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fatta. E tu, cara, hai cominciato a perderla da un pezzo." | Luisa | trasalì. "Eh sì!", esclamò lo zio a gola piena. "Hai |
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ne parlano, persino la Cia! Oh povero me!" "No, zio", disse | Luisa | tristemente ma tranquillamente. "Non dir queste cose. Non |
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dell'uomo, fosse il nome di Maria pronunciato così, | Luisa | fu vinta. "Andrò", diss'ella. "Ma tu devi restar qui." |
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non mi arruoli in cavalleria, io?" "E così", disse la Cia a | Luisa | dopo che lo zio era andato a letto. "Vuol proprio partire |
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non aver avuto male, di aver sentito solo un po' di sonno. | Luisa | l'ascoltava in piedi, col lume in mano, con gli occhi |
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prime ore pomeridiane del 27 settembre | Luisa | ritornava da Porlezza con alcune carte da copiare per il |
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selvaggi, non avevano la sottile briglia che ora li doma. | Luisa | s'era fatta tragittare in barca per quel breve tratto e poi |
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Maironi che nemmanco si vede. "Se la incontrassi!", pensava | Luisa | con un ribollimento del sangue; ma non incontrò nessuno. |
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ogni tanto "Che roba! Che discors! S'ciao, s'ciao!" | Luisa | taceva sempre. Allora l'altra cedette a quel gran prurito e |
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ad accusarsi d'aver parlato, a dirle che si desse pace. | Luisa | l'assicurò ch'era tranquillissima, che di nulla si |
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vago sospetto di aver fatto, senza uova, una gran frittata. | Luisa | si alzò, si voltò a guardar verso Cressogno stringendo il |
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inattesa, rispose di sì e ne aspettava una spiegazione; ma | Luisa | partì senz'altro. Le premeva di esser a casa, non potendo |
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stalle e quindi ad una scorciatoia per Albogasio Superiore. | Luisa | andò nello stanzino e vide all'inferriata il viso rosso, |
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Pasotti era a Lugano. Oh Signore, sì, era a Lugano! Dato a | Luisa | quest'annuncio, la disgraziata creatura cominciò a |
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per il gran pranzo dell'indomani, per le provviste. Come, | Luisa | non sapeva di questo pranzo? Non sapeva chi ci sarebbe |
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venuto? Ma la marchesa, la signora marchesa Maironi! | Luisa | trasalì. La Pasotti fraintese l'espressione dei suoi occhi, |
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troppa rabbia. Era venuta apposta per dire alla sua cara | Luisa | quanto soffriva per questo pranzo. "Perdònem, Lüisa", |
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l'altra cercò, senza volgere il capo, quella di Luisa. Ma | Luisa | si alzò, andò alla scrivania e scrisse sopra un pezzo di |
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servito nel secolo scorso per un arcivescovo di Milano. | Luisa | ascoltò attentissimamente ogni cosa, in silenzio. Prima di |
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sinistro in tasca, ne cavò una barchetta di metallo, pregò | Luisa | di darla alla sua figliuola nel nome di un'altra vecchia |
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essere nominata. Poi scappò giù per le scale e scomparve. | Luisa | tornò alla lettera incominciata per Franco e dopo aver |
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forte nella strada verso la scalinata del Pomodoro e | Luisa | riconobbe quella di Pasotti che certo ritornava allora da |
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sua poltrona, in loggia, e si prese Maria sulle ginocchia. | Luisa | uscì sola in terrazza. In faccia al Bisgnago dorato dal |
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oliveti di Cressogno, fuori dell'ombra, nel lago ceruleo. | Luisa | guardava laggiù con una espressione di contentezza fiera. |
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Ma la bambina non si addormentò. Dopo un pezzetto parve a | Luisa | di udirla piangere. Si alzò, andò a vedere. Piangeva |
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Beniamino capitò a Oria un'ora prima di quella che | Luisa | gli aveva indicato. Dopo il sì di Ester l'uomo era |
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quasi del tutto, non gli si vedeva più che sul cranio dove | Luisa | si attendeva che tornassero a spuntare, un giorno o |
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che avrebbe cercato di non farlo più e lo fece ancora. | Luisa | era sempre il suo nume tutelare, l'oracolo che interrogava |
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bacio? Appena venutogli questo dubbio, l'aveva sottoposto a | Luisa | e Luisa, la sapienza incarnata, gli aveva risposto: "No, |
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ogni volta alla domanda fatale: "E sto basìn?". | Luisa | in parte ci si divertiva per la sua propensione a cogliere |
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Lei fa è tutto bene. Domani Le porterò le carte." "Bravo." | Luisa | discorreva con la sua calza fra le mani, sferruzzando |
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udito il tuono e che perciò era venuta prima. Il tuono? | Luisa | uscì subito sulla terrazza a guardar il cielo. Minacce |
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colla pesante gondola, doveva partire verso le due e mezzo; | Luisa | ritornò in sala dov'erano Ester, il professore e Maria. |
Piccolo mondo antico -
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sempre a sua madre, stava lì tutta occhi, tutta orecchi. | Luisa | pensò che al momento di partire l'avrebbe mandata via e |
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stavan da parte e discorrevano quasi sottovoce. Alle due | Luisa | uscì ancora sulla terrazza, guardò col cannocchiale se per |
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lago sopra Carona e voler essere della partita anche lui. | Luisa | cominciò a sentirsi inquieta, ad aver paura che la marchesa |
Piccolo mondo antico -
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che ti tasta il polso." Le cose erano avviate bene, pareva. | Luisa | portò via la piccina, le proibì di avvicinarsi mai più a |
Piccolo mondo antico -
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che andava di sopra a scrivere alcune lettere e avvertì | Luisa | di badare alle finestre della loggia, perché veniva un |
Piccolo mondo antico -
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ad aggrottar le ciglia. Il lago era immobile, plumbeo. | Luisa | aveva stabilito di partire quando la gondola fosse arrivata |
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gli altri nuvoloni del Boglia e della Zocca d'i Ment. | Luisa | corse sulla terrazza. La gondola era in faccia a S. Mamette |
Piccolo mondo antico -
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vedevano benissimo i barcaiuoli far forza di remi. Mentre | Luisa | posava il cannocchiale, il primo colpo di vento strepitò |
Piccolo mondo antico -
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vetri e imposte. Atterrita all'idea di indugiarsi troppo, | Luisa | chiuse in fretta e in furia, p assò correndo per la sala, |
Piccolo mondo antico -
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incontrò Ismaele. "Dove la va, sciora Lüisa, con sto temp?" | Luisa | rispose che andava ad Albogasio e passò oltre. Dopo cento |
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gelsi, a intervalli, precorrendo i turbini della caronasca. | Luisa | aperse l'ombrello e affrettò il passo. La furia della |
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piccola cala della Calcinera. La lista di sagrato dov'era | Luisa | corre appunto su quel ciglio dello scoglio. Ell'avrebbe |
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delle montagne cominciarono a disegnarsi nel fondo bianco. | Luisa | guardò giù allo sbarco. Non v'era gondola, non v'era |
Piccolo mondo antico -
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tarderebbe a comparire. Invece tardò dieci lunghi minuti. | Luisa | teneva fissi gli occhi sulla stradicciuola che svolta da |
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Finalmente un gruppo di persone comparve sulla svolta. | Luisa | distinse la portantina, dietro la portantina Pasotti e don |
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La portantina toccava allora il piede della scalinata. | Luisa | si mosse . Aveva l'occhio freddo, la persona eretta. |
Piccolo mondo antico -
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I due barcaiuoli pigliavano il posto di due portatori. | Luisa | discese fin dove si spandono sopra la scalinata i rami d'un |
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non sospettando che l'incontro fosse premeditato. Ma | Luisa | non si mosse. "Ella non credeva incontrarmi, signor |
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acute, disperate grida: "Sciora Lüisa! Sciora Lüisa!". | Luisa | non udì. Pasotti aveva irosamente gridato ai portatori |
Piccolo mondo antico -
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e venne con le grida un rumor di passi precipitosi. Ma | Luisa | non parve udir niente. "Sì, adesso!", rispose a Pasotti con |
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altre, malgrado la pioggia, che strillavano e piangevano. | Luisa | si sentì mancare, precipitò a terra sull'ultimo scalino. Le |
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"Esüsmaria, sciora Luisa!", e fece atto di trattenerla. | Luisa | lo urtò freneticamente via, passò oltre, seguita da lui che |
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lo smentisse piangendo. Giunta ansante sul sagrato di Oria, | Luisa | ebbe ancora la forza di gridare: "Maria! Maria mia!". La |
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gremite di gente, come pure il corridoio, al primo piano. | Luisa | passò, quasi portata di peso, fra voci affannose di |
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profondamente, si rialzò. "Ma è rosea, è rosea!", sussurrò | Luisa | ansando. Il dottore sospirò in silenzio, accese un cerino, |
Piccolo mondo antico -
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Il dottore spense il cerino. "Lana calda!", diss'egli. | Luisa | si precipitò fuori e il dottore riprese i movimenti delle |
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e il dottore riprese i movimenti delle braccia. Poi, quando | Luisa | ritornò con la lana riscaldata, egli da un lato, ella |
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di pigliarne il posto. "Ceda, ceda", diss'egli perché | Luisa | aveva fatto un gesto di protesta. "Sono stanco anch'io. Non |
Piccolo mondo antico -
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gesto di protesta. "Sono stanco anch'io. Non è possibile." | Luisa | scosse il capo senza parlare continuando l'opera sua con |
Piccolo mondo antico -
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vasi dietro la casa con la sua guardia di finanza prima che | Luisa | uscisse. Con Ester o con il professore neppure. Ester |
Piccolo mondo antico -
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ma vacillando. Fatti due passi nella camera si fermò. | Luisa | era seduta sul letto con la sua bambina morta in braccio, |
Piccolo mondo antico -
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me, non star più qui, vieni con me." "Zio zio zio", fece | Luisa | con una voce grossa di tenerezza, senza guardarlo, |
Piccolo mondo antico -
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d'aver dato quella barchetta a Maria. Voleva entrare da | Luisa | ma il dottore, udendo pianger forte, uscì, raccomandò |
Piccolo mondo antico -
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piangendo come un ragazzo. Volle assolutamente entrare da | Luisa | malgrado il medico e s'inginocchiò in mezzo alla camera, |
Piccolo mondo antico -
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il medico e s'inginocchiò in mezzo alla camera, supplicò | Luisa | di donar la sua bambina al Signore. "Che la guarda", |
Piccolo mondo antico -
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mammin de Lee, che ghe l'avarà inscì cara, sü in Paradis!" | Luisa | fu intenerita, non dalle parole, ma dal pianto e rispose |
Piccolo mondo antico -
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né un movimento qualsiasi. Era andato due volte a guardare. | Luisa | stava seduta sulla sponda del suo letto con i gomiti sulle |
Piccolo mondo antico -
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| Luisa | mi ha condotto in camera sua, mi ha baciato e con le |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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nessuno può badare a me... L'ho sempre detto, io, che | Luisa | è la migliore di tutte. Ho preso lo scudo e via, a mettere |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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lesto lesto, butto via ogni cosa, e me ne vo in camera di | Luisa | a guardare tutte quelle fotografie che tiene dentro la |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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casa; poi ho richiuso per benino la cassetta, in modo che | Luisa | non si accorgerà di nulla... Ma io non avevo voglia di |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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preso dall'armadio il vestito di batista color di rosa di | Luisa | a tramezzi di trina, e ho cominciato a vestirmi. La |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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rosse, eh, Giannino?" - mi ha detto in aria di canzonatura. | Luisa | mi ha fatto cenno che non parlassi; ma io, facendo finta di |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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perché quella pasta serve a colorire i fiori di seta che | Luisa | sa fare tanto bene per guarnire i cappelli. Stavo per |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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in camera alla svelta, allorché mi sono fermato davanti a | Luisa | e, guardandola fissa, le ho strappato una gala in fondo al |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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madre di Giuseppina, | Luisa | Lo Passo, assicura che non rincasava mai dopo mezzanotte: |
La Stampa -
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con personaggi balordi, con un mondo non suo. Racconta | Luisa | Lo Passo, 50 anni, la madre: «Giuseppina era stata assunta |
La Stampa -
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la Befana! Stamani | Luisa | mi ha portato in, camera una bella calza piena di dolci con |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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sospirò lo zio. Non s'era ancora finito di vestire che | Luisa | entrò e lo pregò, col pretesto del cattivo tempo, di |
Piccolo mondo antico -
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partir sola. La Cia era in grande angoscia, e avea pregato | Luisa | di insistere sapendo ch'egli era stato côlto, il giorno |
Piccolo mondo antico -
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disturbo lo allarmava; ma ora non gli pareva bene che | Luisa | partisse sola in quelle condizioni di spirito, e si |
Piccolo mondo antico -
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lei. Si vestì, ritornò alla finestra e chiamò trionfalmente | Luisa | che stava nel giardinetto. "Alza la testa!", diss'egli. |
Piccolo mondo antico -
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in alto ancora una trasparenza serena. "Bella giornata!" | Luisa | non rispose e il vecchio discese allegro in loggia, uscì |
Piccolo mondo antico -
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di Como sorsero gloriose nel sereno. Lo zio Piero chiamò | Luisa | perché vedesse lo spettacolo, l'ultima scena splendida del |
Piccolo mondo antico -
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dire: Gloria al Padre, al Figliuolo, allo Spirito Santo!" | Luisa | non rispose, si allontanò subito per non veder quel recinto |
Piccolo mondo antico -
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il tragitto sul Lago Maggiore, a bordo del San Bernardino | Luisa | stette quasi sempre nella sala di seconda classe. Ne salì |
Piccolo mondo antico -
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di Belgirate e con altri viaggiatori di seconda classe. | Luisa | dovette lasciarvelo e ridiscese, preferendo star sola con i |
Piccolo mondo antico -
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come a riprendere il suo. Alla stazione di Cannero, | Luisa | si udì sul capo un grande strepito di passi, un grande |
Piccolo mondo antico -
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lombarde, tragiche nell'aspetto benché illuminate dal sole. | Luisa | si sentì un lieve formicolio nel sangue, un palpito del suo |
Piccolo mondo antico -
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dell'Isola non c'è che Pallanza. Il battello rade la costa; | Luisa | guarda dal finestrino ovale passar le rive, le case, gli |
Piccolo mondo antico -
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si corre! Pallanza. Il battello resta fermo cinque minuti. | Luisa | sale sul ponte, domanda quando si arriverà all'Isola Bella. |
Piccolo mondo antico -
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silenzio: lo zio sta a guardar Pallanza che si allontana e | Luisa | ha fissi gli occhi sull'Isola che s'avanza, non vede altro. |
Piccolo mondo antico -
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indizio del battello di Arona. Un inserviente disse a | Luisa | che quel battello era sempre in ritardo per colpa del treno |
Piccolo mondo antico -
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entrandovi un momento dopo, "questa va bene per voialtri." | Luisa | domandò sottovoce all'albergatore se non si potessero avere |
Piccolo mondo antico -
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Ma se così va benone!", ripeteva lo zio. "Voi qui e io là." | Luisa | tacque e l'albergatore se n'andò. "Non vedi che hai |
Piccolo mondo antico -
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Non gli veniva in mente, all'uomo patriarcale, che per | Luisa | la sola vista di quell'alcova fosse un tormento. Ella gli |
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io." Anche quell'angolo dell'albergo ritornò nel silenzio. | Luisa | si pose alla finestra. Il battello di Arona doveva esser |
Piccolo mondo antico -
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poco dopo si udì un rumor lontano di ruote. Lo zio disse a | Luisa | che si sentiva stanco e rimaneva in camera. Ella discese |
Piccolo mondo antico -
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del San Gottardo le uscì davanti lentamente e si fermò. | Luisa | riconobbe suo marito fra un gruppo di persone che gli |
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del confine, prima; poi sullo zio. Quando nominò lo zio, | Luisa | alzò il viso e disse: "Guarda!". Lo zio era lassù alla |
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Non v'era canapè nella stanza degli sposi. Franco trasse | Luisa | a sedere sul letto, le sedette accanto, le cinse con un |
Piccolo mondo antico -
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che impetuose carezze, impetuosi baci, nomi di tenerezza. | Luisa | tremava a capo chino, non gli rispondeva in alcun modo ed |
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entrò lo zio Piero e annunciò che il pranzo era pronto. | Luisa | prese la mano di suo marito, gliela strinse in silenzio, |
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per significargli ch'era una commossa risposta. A pranzo né | Luisa | né Franco mangiarono. Invece lo zio mangiò con appetito e |
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brontolò lo zio. "Sarà! E tu, Luisa, non dici niente?" | Luisa | rispose ch'era persuasa di quanto aveva detto suo marito. |
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Volta! Adesso tocca a Loro." "Faremo il possibile." | Luisa | ebbe un lieve brivido. Gl'inglesi che pranzavano alla |
Piccolo mondo antico -
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ricordi poi?", mormorò Franco senza voltar il viso. Anche | Luisa | s'era appoggiata al parapetto. Tacque un poco, indi rispose |
Piccolo mondo antico -
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mi hai detto: "Caro signore, tocca a Lei di sostenere me"?" | Luisa | non rispose, gli strinse la mano. "Non sono stato buono a |
Piccolo mondo antico -
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gli batté forte, più forte ancora di quando aveva baciato | Luisa | la prima volta come amante. Rialzò il viso, non poteva |
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di morire io, quando posso morir bene, per il mio paese?" | Luisa | gli stringeva il braccio senza parlare. Incontrarono due |
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davanti a S. Vittore, udiron voci di ragazzi e di donne. | Luisa | si fermò un momento sul primo scalino e disse piano le tre |
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un gran baccano perché Franco aveva dimenticato di dire a | Luisa | che i suoi amici eran venuti con lui da Torino e s'erano |
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che, sentendosi molto sonno, era andato a letto. Infatti | Luisa | lo udì dormire rumorosamente. Posò il lume e attese Franco. |
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cinque e mezzo. L'uscio della camera era chiuso, tuttavia | Luisa | pregò suo marito di camminare in punta di piedi e di parlar |
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ch'era svegliato. Prese congedo da lui e propose quindi a | Luisa | che anche il loro congedo seguisse lì. Ell'aveva nel viso e |
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per mano, si appoggiarono al muro cui s'era appoggiata | Luisa | il giorno prima. Quando udirono il fragore delle ruote si |
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Per tre ore, sino a che lo zio Piero non la chiamò, | Luisa | restò assorta in questa Voce. Lo zio si alzò alle nove e |
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ma egli non volle saperne di restar in casa, come | Luisa | avrebbe desiderato, sino all'ora di partire per Magadino. |
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cinque minuti per l'albero della canfora, presso l'entrata. | Luisa | ci soffriva, temeva che lo zio si stancasse troppo e si |
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scalini a fare, l'aria era pesante ed egli esitava. | Luisa | approfittò di quell'esitazione per chiedere al giardiniere |
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d'Ispra. Il cielo, fosco a settentrione, era chiaro laggiù. | Luisa | e il giardiniere andarono fino al cancello stemmato che |
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guarda la verde Isola Madre, Pallanza e il lago superiore. | Luisa | si affacciò alla gran distesa delle acque plumbee, |
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rullavano sempre. Lo zio Piero chiamò il giardiniere e | Luisa | andò ad appoggiarsi al parapetto di fianco al cancello, |
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dal fulmine. Se vogliono veder il giardino privato ..." | Luisa | si alzò e andò a prender lo zio per dargli il braccio se ne |
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la fine di un mondo, l'avvento di un altro. Nel grembo di | Luisa | spuntava un germe vitale preparato alle future battaglie |
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signora | Luisa | Carmen De Osechas, di 19 anni, da Caracas, da sei mesi |
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che mette in conto dell'ubriachezza. Essa si chiama | Luisa | Brute, di 22 anni. Il medico di servizio all'ospedale, che |
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il tentativo di suicidio, ha dichiarato che lo stato di | Luisa | non è grave, ma ha aggiunto che i medici non potranno |
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altri dieci giorni senza novità alcuna, cosicché Franco e | Luisa | si persuasero che proprio fosse stato teso loro un tranello |
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a sedere sul letto. "Hai udito?", diss'egli. "Zitto!", fece | Luisa | afferrandogli un braccio e tendendo l'orecchio. Due altri |
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entrar in camera. "No!", esclamò Franco. "C'è un'ammalata!" | Luisa | impugnò la maniglia dell'uscio chiuso guardando colui in |
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"Eh, cosa vogliono che le facciamo?" "Scusi", disse | Luisa | scotendo nervosamente la maniglia quasi in atto di sfida. |
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"Meno di lei che si fa scortare da un esercito!", rispose | Luisa | aprendo l'uscio. Quegli la guardò, si strinse nelle spalle |
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fu visitato il lettuccio di Maria. L'aggiunto ordinò a | Luisa | di levar la bambina dal letto grande ch'egli intendeva pure |
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di visitare. "Mi metta il lettuccio in ordine", rispose | Luisa | fremente. Fino a quel momento il bestione Carlascia era |
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manacce enormi le materasse e le lenzuola del lettuccio. | Luisa | vi posò la bambina e anche il letto grande fu sfatto e |
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spalancati. "Adesso vengano con me", disse l'aggiunto. | Luisa | si tenne sicura d'esser condotta via con suo marito e |
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la sua domestica per affidarle la bambina. All'idea che | Luisa | pure fosse tratta in arresto, che si volesse togliere a |
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pareti, guardare e frugare dappertutto, venne in mente a | Luisa | che otto o dieci anni prima lo zio le aveva fatto vedere, |
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non ci si andava quasi mai; era come se non ci fosse. | Luisa | aveva dimenticato del tutto la vecchia sciabola |
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e proibito? E Franco, Franco che non sapeva niente! | Luisa | teneva le mani sulla spalliera d'una seggiola; la seggiola |
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per le pareti. Il silenzio del Ricevitore, di Franco e di | Luisa | pareva, in una sala da giuoco proibito, intorno alle voci |
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quantunque nulla si trovasse, non cambiavano mai. A | Luisa | egli pareva un uomo sicuro d'arrivare al suo scopo. E non |
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ripose il libro, chiese dove dormisse l'ingegnere in capo. | Luisa | era troppo soggiogata da un'angoscia sola per sentir altro, |
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era chiuso a chiave. "Debbo averla io, la chiave", disse | Luisa | con perfetta indifferenza. Discese accompagnata da un |
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c'era. "Mandi a S. Mamette, faccia venire il fabbro", disse | Luisa | tranquillamente. Il Ricevitore guardò l'aggiunto come per |
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riuscì né col primo né col secondo cassetto. In quel punto | Luisa | si risovvenne che aveva veduto la sciabola nel terzo, |
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Era gioia: la busta non conteneva che un fodero vuoto. | Luisa | si trasse nell'ombra precipitosamente, cadde a sedere sul |
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subito!", esclamò rabbiosamente il Commissario. Stavolta | Luisa | la trovò e gli altri due cassetti furono aperti; uno era |
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e non le diede un bacio per non svegliarla, baciò invece | Luisa | e, poiché stavano sotto gli occhi dei gendarmi posti alle |
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la finestra: "Manda a chiamar il medico, domattina! Addio!" | Luisa | non rispose. Quando i gendarmi arrivarono con l'arrestato |
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fretta. Non aveva ancora girato il canto della chiesa, che | Luisa | lo riconobbe al passo e chiamò: "Franco?". Egli saltò |
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l'aria stessa ne pareva grave. Non avevano sonno, né | Luisa | né Franco, ma conveniva pure andar a letto per la fantesca |
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di svegliarsi, avendo Franco sussurrato da capo "dormi?" | Luisa | rispose "sì" ed egli tacque definitivamente, come se ne |
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adagio per i denti." Gli ultimi bisbigli non furono umani. | Luisa | e Franco erano seduti sull'erba di Looch, presso al |
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la bontà tutta penetrata di fede nel soprannaturale e | Luisa | preferiva l'altra. Egli soffriva di questa contraddizione |
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calò per la gola di Muzài, agitò le frondi alte dei noci. A | Luisa | quello stormire parve legarsi con le ultime parole di |
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propi minga fann a men?". I poeti non conservatori Franco e | Luisa | avevano trasformata, col loro soffio, la faccia delle cose. |
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Franco era più ardita, fervida e appassionata, la poesia di | Luisa | era più prudente; così i sentimenti di Franco gli |
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sempre dagli occhi, dal viso, dalla parola e quelli di | Luisa | non davano quasi mai fiamme ma solo coloravano il fondo del |
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di pareti, di soffitti, di pavimenti, di arredi. | Luisa | incominciava con ammirar il suo genio, ma poiché i denari |
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perché alla paternità delle idee Franco ci teneva molto e | Luisa | era invece del tutto indifferente a questa maternità. Così |
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la poesia lirica della casa. Era piccina assai e parve a | Luisa | che vi si potesse concedere un po' di sfogo all'estro di |
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e per la contemplazione. Quanto al giardinetto pensile, | Luisa | avrebbe potuto sopportare anche il granturco per una |
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impetuoso spirito del poeta; un cipressino poco accetto a | Luisa | vi diceva in un altro angolo la sua religiosità; un piccolo |
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sempre al mezzogiorno, insensibile al fascino del nord. | Luisa | aveva lavorato e lavorava assai più del marito; ma se |
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compiaceva delle proprie fatiche e ne parlava volentieri, | Luisa | invece non ne parlava mai e non ne traeva veramente alcuna |
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strapparglielo dal cuore. Erano invece a disposizione di | Luisa | le dalie, le rose, i gladioli, gli astri dell'orto. Ma |
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fu verso di persuaderlo. "Et capì de portall via?" Quando | Luisa | sorridendo gli diede il vecchio materassino abortito, egli |
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come se versasse da bere a Ismaele nel deserto, e | Luisa | stava sgrovigliando pazientemente una pesca di suo marito, |
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futura?", mormorò il professore. "Direi di no", rispose | Luisa | e subito si sentì nel cuore un rimorso, sentì che non aveva |
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appena messo fuori il suo giudizio e uditolo suonare, | Luisa | lo sentì falso, vide più chiaro in se stessa, intese di |
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terra e la condusse lui al papà. "Però, professore", disse | Luisa | uscendo con la parola viva da un corso occulto d'idee, "si |
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gran bellezza, è una gran bellezza!" "Perché poi", riprese | Luisa | dopo un breve silenzio, "si potrebbe forse anche sostenere |
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prete. "Si discorre di filosofia, don Giuseppe", disse | Luisa | dopo i primi saluti. "Venga qui e metta fuori le Sue belle |
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tre anni soli ... forse verrà il giorno che si piegherà." | Luisa | alzò il viso dal collo di Maria. "Forse lei, sì", |
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di smettere, si ostinò. "Forse, se potesse veder Maria!" | Luisa | si strinse al petto la bambina e lo guardò con una fierezza |
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lagrime, scoppiò in singhiozzi. "No no, cara", le mormorò | Luisa | teneramente, "sta buona, sta buona, tu non la vedrai mai, |
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per veder se da qualche finestra della casa gli apparisse | Luisa | o qualcuno cui si potesse domandar di lei, andò finalmente |
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di boschi. Il professore era partito da un pezzo quando | Luisa | ritornò. Ell'aveva incontrato sulla scalinata del Pomodoro |
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tanto d'una cattiva minestra quanto d'una cattiva risposta. | Luisa | rappresentò a suo marito e a don Giuseppe l'ultimo atto del |
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ch'el voss marì el vaeur fav on basin." "Mi no." Allora | Luisa | aveva chiamato dentro l'uomo. "E vü andee a fagh on basin |
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calore di creazione veduto solamente da Dio, perché neppur | Luisa | mostrava far dell'intelligenza sua quella stima che a lui |
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desiderata in lei; neppur Luisa, il cuor del suo cuore! | Luisa | lodava misuratamente la sua musica e i suoi versi ma non |
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luna e il suo riverbero dal lago, don Giuseppe raccontò a | Luisa | che il signor Giacomo Puttini era in collera con lui per |
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prete, "se ho detto una parola sola! Niente! Tücc ball!" | Luisa | non voleva creder colpevole la povera Barborin, e don |
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malcontento, senza salutar Franco, per non interromperlo. | Luisa | venne al piano in punta di piedi, stette ad ascoltar suo |
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petto le due piccole mani. "No, no, suona suona", mormorò | Luisa | perché Franco gliele aveva afferrate; ma cercando lui col |
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pacata e fredda, dove i suoi slanci non arrivassero. | Luisa | gli teneva spesso le mani sul capo e andava di tratto in |
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di casa Ribera, dove faceva l'innamorato dell'ingegnere, di | Luisa | e anche di Franco. Franco e Luisa sospettavano di un doppio |
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dell'ingegnere, di Luisa e anche di Franco. Franco e | Luisa | sospettavano di un doppio giuoco ma Pasotti era un vecchio |
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disse Franco. "Povera donna Maria Maironi senza quattrini!" | Luisa | gli pose una mano sulla bocca. "Zitto!", diss'ella. "Felici |
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no. Mentr'egli remava in silenzio scostandosi dalla riva, | Luisa | andava pensando come mai suo marito commiserasse la bambina |
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lagata!", gridò lo zio dalla terrazza vedendo il battello e | Luisa | seduta sulla prora, nel chiaro di luna. In faccia al nero |
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del cielo. Franco tirò i remi in barca. "Canta", diss'egli. | Luisa | non aveva mai studiato il canto ma possedeva una dolce voce |
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alludenti a lui che si facessero il lago e la luna, mentre | Luisa | compieva la frase: Ai verdi platani Al cheto rio Che i |
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in palese e della politica in segreto; un segreto di cui | Luisa | sola era a parte. Anche dalla terrazza si gridava: "Bene, |
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signora Peppina Bianconi. Nessuno s'accorse di lei tranne | Luisa | che se la fece sedere accanto, sul piccolo canapè vicino al |
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bontà cordiale, chiacchierona e sciocca, urtava i nervi; a | Luisa | no. Luisa le voleva bene ma stava in guardia per il |
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chiacchierona e sciocca, urtava i nervi; a Luisa no. | Luisa | le voleva bene ma stava in guardia per il Carlascia. La |
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per la musica. "Aspetta me, birbone d'un Ricevitore", pensò | Luisa | e rimpinzò sua moglie delle più comiche frottole sulla |
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due mani, chiamò silenziosamente a sé Franco da una parte, | Luisa | dall'altra e disse piano, con la sua voce di violoncello, |
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grosse". "Ah!", fece Franco, spalancando gli occhi ardenti. | Luisa | diventò pallida e giunse le mani senza dir parola. |
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diss'egli. "Cosa volete che vi dica?" Pedraglio domandò a | Luisa | dove diavolo avesse cacciata la bottiglia. Luisa sorrise, |
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domandò a Luisa dove diavolo avesse cacciata la bottiglia. | Luisa | sorrise, uscì e ritornò subito col vino e i bicchieri. "Al |
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bicchiere ripetendo: "al conte di Cavour!" e bevvero; anche | Luisa | che non beveva mai. Pedraglio si versò dell'altro vino e |
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andarci tutti!", disse Pedraglio. "Tutti!", ripeté Franco. | Luisa | lo baciò con impeto, sulla spalla. Suo marito le afferrò il |
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anche una menoma parte delle forze austriache. Invece | Luisa | e Pedraglio erano del parere che tutti gli uomini validi |
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piemontesi. "Faremo la rivoluzione noi donne", disse | Luisa | con la sua serietà canzonatoria. "Io, per parte mia, |
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guardando l'orologio "Le dodici e mezzo! Andiamo a letto." | Luisa | uscì a prendere delle candele e le accese, stando in piedi; |
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Pedraglio disse: "Dunque?", e si alzò. "Andiamo?", fece | Luisa | avviandosi per la prima. "E il nome?", chiese l'avvocato. |
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discussione. Piemonte? Cisalpino? Alta Italia? Italia? | Luisa | posò presto la candela anche lei, e Pedraglio, perché gli |
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salire per andare a letto, e si diedero la felice notte. | Luisa | entrò nella vicina camera dell'alcova; Franco restò a veder |
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come per allontanar la idea di una possibilità terribile. | Luisa | si sciolse i capelli e andò a guardar Maria nel suo |
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Ma quando furono a letto ed ebbero spento il lume, | Luisa | mormorò sulla bocca di suo marito: "Se viene quel giorno, |
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caminetto. Nel minuscolo salottino assediato dall'inverno | Luisa | stava mettendo, ginocchioni, un fazzoletto al collo di |
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di castagne, di noci, che piovevano dalla gente del paese, | Luisa | non riusciva a tener la spesa dentro l'entrata. Si era |
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Sulla scalinata che sale alla chiesa Ester domandò a | Luisa | se il paradiso fosse proprio così piccolo. Il professore |
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le sue gran voci e uscirono i chierici e uscì il sacerdote, | Luisa | prese di soppiatto, come un'amante, la mano di suo marito. |
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una effervescenza di amore, di dolore, di speranza in Dio. | Luisa | gli aveva presa la mano indovinando ch'egli pregava, che |
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con la Cia. Il professore taceva in disparte. Franco e | Luisa | capirono che non c'era da insistere e le due donne |
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aveva preparato ogni cosa per il punch e chi lo fece fu | Luisa | perché il professore pareva aver perduto la testa, non |
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si era sdegnata. Franco aveva una gran voglia di ridere; | Luisa | disse scherzando: "Lasci fare a me, lasci fare a me che |
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negli occhi. "Che parto", diss'egli, sempre sottovoce. | Luisa | trasalì, rispose "sì, sì" tutta commossa perché non |
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vecchio zio." "Oh!", esclamò il professore, guardando ora | Luisa | ora Franco. "Vado via", disse questi con un sorriso che |
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Gilardoni giunse le mani silenziosamente, sbalordito. | Luisa | abbracciò Franco, lo baciò, gli tenne il capo sul petto, ad |
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di quella tenerezza nuova che veniva proprio adesso. | Luisa | pensava al grido di suo marito. Il Gilardoni s'accorse |
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Fra una settimana, forse; tutt'al più fra quindici giorni. | Luisa | taceva e il discorso cadde. Franco parlò allora di |
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questo discorso morì presto. Pareva che il Gilardoni e | Luisa | pensassero ad altro, che ascoltassero il batter delle onde |
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Maironi furono in barca, appena Maria vi riprese il sonno, | Luisa | domandò a suo marito se vi fosse una cosa ch'ella non |
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contro parole che ella non aveva dette: "Oh Luisa, Luisa!". | Luisa | si lasciò abbracciare ma non rispose all'abbraccio; onde |
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della nonna", diss'egli. La voce era commossa, rotta. | Luisa | mormorò "caro" e gli prese una mano, affettuosamente. "Non |
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avevano questo dubbio sapore, più la voce era tenera. | Luisa | sentiva avvicinarsi, non un alterco, ma un contrasto più |
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di riprenderli con dei processi?" "Ma no!", lo interruppe | Luisa | rialzando il capo. "I denari li darai a chi vorrai! È della |
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resto", soggiunse Franco, "quella carta non esiste più." | Luisa | trasalì. "Non esiste più?", diss'ella sottovoce, con ansia. |
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averla distrutta, per ordine mio." Seguì un lungo silenzio. | Luisa | ritirò il capo adagio adagio, lo posò sul guanciale |
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gli faceva dire cose non pensate, implorò una parola buona. | Luisa | gli rispose sospirando "sì, sì" ma egli non fu contento, |
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a fior d'anima e tutta la sua ragione al fondo, mentre | Luisa | aveva la fantasia al fondo e la ragione, molto |
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Ada, | Luisa | e Virginia hanno tormentato tutto il giorno la mamma, |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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Il mercoledì venne. Proprio la sera avanti, la signora | Luisa | aveva dovuto mandar via su due piedi la serva; così si |
Le belle maniere -
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parlando:eran passati i venti minuti di rito. La signora | Luisa | la imitò, e l'accompagnò alla porta, con un respiro. |
Le belle maniere -
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conservato nel Museo del Louvre, a Parigi, che rappresenta | Luisa | O’Murphy, amante di Luigi XV (figura 141). La fanciulla, |
Leggere un'opera d'arte -
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