Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: dine

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grammo (peso) = g  dine  = 980 dine,
nome di dine. Per determinare la relazione numerica tra la  dine  e il grammo (peso), ricordiamo anzitutto che
le foto per ottenere lo stampo invertito, l’imprimitura,  Dine  impiega il ricalco per ricavare il semplice contorno
Per la prima volta il ricalco fa la sua comparsa in  Dine  in certi particolari di Cinque seghe e di Tostapane, e nei
 Dine  riprende la questione a questo punto, ma l’accordo si muta
sperimentata e fattasi quasi smaniosa, conduce direttamente  Dine  a riscoprire l’autonomia del piano estetico, dal momento
 Dine  si preoccupa di facilitare al massimo l’esibizione
dell’utensile avvenga in piena intensità visiva, tanto che  Dine  non avrà nessuno scrupolo a ricorrere all’aiuto di un
dopo l’attività svolta nel settore degli happenings,  Dine  mira adesso a chiudere lo spettacolo-rivelazione degli
più palesemente  Dine  introduce nella sua opera lo spessore dei suoi
corrisponde al lavoro eseguito da una forza (costante) di 1  dine  per uno spostamento del suo punto di applicazione di 1
dell’utilità trovano libero accesso nell’arte di  Dine  e concorrono a definirla: il perché confluisce
con un’ostinazione che ricorda il contagio. Così l’opera di  Dine  appare sottoposta alle forze contrarie della fedeltà alla
fisionomia assieme sorprendente e logica. Ecco allora  Dine  mescolare gli anelli nella catena delle reazioni provocate
al 1961  Dine  mette a punto la sua ricerca e vi si getta dentro con una
sino all’autobiografia, ricordiamo che il nome dato da  Dine  a questa fitta serie di vestaglie è self-portraits
l’astuzia l’ultimo  Dine  cerca di aggirare l’assillo problematico, di batterlo sia
senso posseduto da  Dine  di uno spettacolo domestico trova ora un tema congeniale
Nel tentativo di liberarsi dall’ossessione delle cose  Dine  adopera ora le armi della parodia, come altre volte ha
il legame spettacolare, l’intonazione comune. L’umorismo di  Dine  rimane problematico e non libero, oppresso da troppi
Jim  Dine  tutto comincia con l’oggetto ed interrogando l’oggetto, e
di Jasper Johns (che non di meno è l’artista cui guarda  Dine  nella sua partenza): la concordanza stabilita fra la cosa e
che può capitare all’oggetto è quello di moltiplicarsi, e  Dine  è pronto a seguirne la serialità, il suo ordinarsi in
riscontro piano dell’immagine, così che costantemente in  Dine  le immagini tendono a formare coppie, terzetti, a disporsi
per tutti questi motivi che gli abbiamo affibbiato un nome.  Dine  ripete pedissequamente questo procedimento e, come aveva
sotto di una tavolozza e di una scarpa dipinte. In tal modo  Dine  si sforza di tenere assieme il lato verbale e il lato
appare sorpreso dal pennello di  Dine  in uno stato di passività, senza che un’eccentrica o solo
letto di Rauschenberg viene chiamato letto (bed); Johns e  Dine  si affrettano a segnare perfino, di fianco agli utensili
non ci si può sbarazzare impunemente del mondo, per cui  Dine  l’oggetto se lo porta dietro, lo mette in mostra, ne fa la
l’arte con un modo particolare d’indicare e di vedere. Per  Dine  come per altri artisti americani il mondo prima di tutto
condivisibili, tuttavia, le argomentazioni addotteal  dine  di suffragare il carattere ordinatorio del termine in
concettuale si dimostra debitrice del lavoro di Johns, di  Dine  e pure di Manzoni, e l’Arte povera nei confronti
e lo scandaglio intellettuale in Johns, fino a toccare in  Dine  note di grottesco inquieto.
 Dine  è soprattutto pittore, vale a dire esperto in linee ed in
abilissima e deformante; e si pensi alle opere di Jim  Dine  riproducenti una fetta di vita di molte situazioni comuni
allo scopo di soddisfare delle necessità essenziali.  Dine  trasferisce sulla tela questa elementare certezza
1964). Come Rauschenberg, Oldenburg, Johns perfino, così  Dine  potrebbe sostenere che è vero che tutto è teatro, a patto,
di un presente orizzontale, artisti quali Lichtenstein o  Dine  o Warhol si trovano a loro agio solo nella seconda
estetico che è di come fare un quadro. Ora l’originalità di  Dine  si fonda appunto sul fatto di svolgere a livello della
attenzione rivolta da Johns ai dettagli de mondo e da  Dine  agli utensili casalinghi si è parlato anche d metafisica:
e il richiamo dei dolciumi delle cafeterias. Mentre Jim  Dine  ha esplorato un tema maggiormente carico d’implicazioni
Stankiewicz, Chamberlain, fino a coinvolgere anche  Dine  e i nouveaux réalistes francesi. «Art News» del gennaio
 Dine  si richiama alla precisa esperienza della estraneità
più recenti serigrafie fotografiche) che tutti gli altri da  Dine  a Oldenburg.
fanno già parete; ma è in un gruppo di opere del 1962 che  Dine  affronta esplicitamente questo tema, ritagliando sezioni di
dissolveva in una struttura formale irrecusabile, mentre in  Dine  o in Spoerri rimane grezzo sulla soglia di una metamorfosi