grammo (peso) = g | dine | = 980 dine, |
Lezioni di meccanica razionale. Volume primo -
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nome di dine. Per determinare la relazione numerica tra la | dine | e il grammo (peso), ricordiamo anzitutto che |
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le foto per ottenere lo stampo invertito, l’imprimitura, | Dine | impiega il ricalco per ricavare il semplice contorno |
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Per la prima volta il ricalco fa la sua comparsa in | Dine | in certi particolari di Cinque seghe e di Tostapane, e nei |
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| Dine | riprende la questione a questo punto, ma l’accordo si muta |
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sperimentata e fattasi quasi smaniosa, conduce direttamente | Dine | a riscoprire l’autonomia del piano estetico, dal momento |
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| Dine | si preoccupa di facilitare al massimo l’esibizione |
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dell’utensile avvenga in piena intensità visiva, tanto che | Dine | non avrà nessuno scrupolo a ricorrere all’aiuto di un |
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dopo l’attività svolta nel settore degli happenings, | Dine | mira adesso a chiudere lo spettacolo-rivelazione degli |
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più palesemente | Dine | introduce nella sua opera lo spessore dei suoi |
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corrisponde al lavoro eseguito da una forza (costante) di 1 | dine | per uno spostamento del suo punto di applicazione di 1 |
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dell’utilità trovano libero accesso nell’arte di | Dine | e concorrono a definirla: il perché confluisce |
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con un’ostinazione che ricorda il contagio. Così l’opera di | Dine | appare sottoposta alle forze contrarie della fedeltà alla |
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fisionomia assieme sorprendente e logica. Ecco allora | Dine | mescolare gli anelli nella catena delle reazioni provocate |
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al 1961 | Dine | mette a punto la sua ricerca e vi si getta dentro con una |
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sino all’autobiografia, ricordiamo che il nome dato da | Dine | a questa fitta serie di vestaglie è self-portraits |
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l’astuzia l’ultimo | Dine | cerca di aggirare l’assillo problematico, di batterlo sia |
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senso posseduto da | Dine | di uno spettacolo domestico trova ora un tema congeniale |
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Nel tentativo di liberarsi dall’ossessione delle cose | Dine | adopera ora le armi della parodia, come altre volte ha |
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il legame spettacolare, l’intonazione comune. L’umorismo di | Dine | rimane problematico e non libero, oppresso da troppi |
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Jim | Dine | tutto comincia con l’oggetto ed interrogando l’oggetto, e |
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di Jasper Johns (che non di meno è l’artista cui guarda | Dine | nella sua partenza): la concordanza stabilita fra la cosa e |
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che può capitare all’oggetto è quello di moltiplicarsi, e | Dine | è pronto a seguirne la serialità, il suo ordinarsi in |
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riscontro piano dell’immagine, così che costantemente in | Dine | le immagini tendono a formare coppie, terzetti, a disporsi |
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per tutti questi motivi che gli abbiamo affibbiato un nome. | Dine | ripete pedissequamente questo procedimento e, come aveva |
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sotto di una tavolozza e di una scarpa dipinte. In tal modo | Dine | si sforza di tenere assieme il lato verbale e il lato |
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appare sorpreso dal pennello di | Dine | in uno stato di passività, senza che un’eccentrica o solo |
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letto di Rauschenberg viene chiamato letto (bed); Johns e | Dine | si affrettano a segnare perfino, di fianco agli utensili |
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non ci si può sbarazzare impunemente del mondo, per cui | Dine | l’oggetto se lo porta dietro, lo mette in mostra, ne fa la |
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l’arte con un modo particolare d’indicare e di vedere. Per | Dine | come per altri artisti americani il mondo prima di tutto |
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condivisibili, tuttavia, le argomentazioni addotteal | dine | di suffragare il carattere ordinatorio del termine in |
Termini e modalità per l'accertamento catastale dei fabbricati - abstract in versione elettronica -
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concettuale si dimostra debitrice del lavoro di Johns, di | Dine | e pure di Manzoni, e l’Arte povera nei confronti |
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e lo scandaglio intellettuale in Johns, fino a toccare in | Dine | note di grottesco inquieto. |
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| Dine | è soprattutto pittore, vale a dire esperto in linee ed in |
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abilissima e deformante; e si pensi alle opere di Jim | Dine | riproducenti una fetta di vita di molte situazioni comuni |
Ultime tendenze nell'arte d'oggi. Dall'informale al neo-oggettuale -
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allo scopo di soddisfare delle necessità essenziali. | Dine | trasferisce sulla tela questa elementare certezza |
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1964). Come Rauschenberg, Oldenburg, Johns perfino, così | Dine | potrebbe sostenere che è vero che tutto è teatro, a patto, |
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di un presente orizzontale, artisti quali Lichtenstein o | Dine | o Warhol si trovano a loro agio solo nella seconda |
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estetico che è di come fare un quadro. Ora l’originalità di | Dine | si fonda appunto sul fatto di svolgere a livello della |
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attenzione rivolta da Johns ai dettagli de mondo e da | Dine | agli utensili casalinghi si è parlato anche d metafisica: |
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e il richiamo dei dolciumi delle cafeterias. Mentre Jim | Dine | ha esplorato un tema maggiormente carico d’implicazioni |
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Stankiewicz, Chamberlain, fino a coinvolgere anche | Dine | e i nouveaux réalistes francesi. «Art News» del gennaio |
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| Dine | si richiama alla precisa esperienza della estraneità |
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più recenti serigrafie fotografiche) che tutti gli altri da | Dine | a Oldenburg. |
Il divenire della critica -
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fanno già parete; ma è in un gruppo di opere del 1962 che | Dine | affronta esplicitamente questo tema, ritagliando sezioni di |
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dissolveva in una struttura formale irrecusabile, mentre in | Dine | o in Spoerri rimane grezzo sulla soglia di una metamorfosi |
Le due vie -
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