in complicità con la segretaria dell'istituto, Maria | Carmela | Bonura di 53 anni, avrebbe falsificato un certificato. |
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che, tutti, si affrettavano alla porta, per correre a casa. | Carmela | Minino usciva anche lei, affranta, con le gambe spezzate da |
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Le due ballerine aspettavano, anch'esse un po' stanche. | Carmela | Minino si trattenne un poco, anche lei, a chiacchierare con |
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mio trifoglio di brillanti, sul petto? - strillò Emilia a | Carmela | Minino che, non sapeva neppure ella il perchè, si |
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- Ah! Va bene, grazie, mi hai rassicurata. Questa è | Carmela | Minino, una compagna, Ferdinando. Il conte di Torregrande |
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mormorandogli una cosa e sganasciandosi dalle risa. | Carmela | Minino aveva udito perfettamente che Emilia Tromba gli |
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occhi taglienti, acuti, sprezzanti, disse: - Che sciocca! | Carmela | Minino sentì mancarsi la terra sotto i piedi. Emilia Tromba |
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col conte di Torregrande e uscì nel peristilio del teatro. | Carmela | Minino li seguì, a tre passi di distanza, e vide che |
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nella notte, mentre una nebbia scendeva sugli occhi di | Carmela | Minino. Ferma, sulla porta, ella guardava la notte oscura, |
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- Buona notte, don Roberto - disse a voce fioca | Carmela | Minino, cercando strapparsi di là. - No, no, fatevi almeno |
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istà proprio bene... - aggiunse con un'ultima resistenza | Carmela | Minino. - Siete così stanca! Prendiamo una carrozzella, |
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- Siete così stanca! Prendiamo una carrozzella, donna | Carmela | andiamo, via, in carrozzella si arriva presto; vi lascio |
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si arriva presto; vi lascio alla porta. - Andiamo - disse | Carmela | Minino, decisa. FINE DEL PRIMO VOLUME |
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e continuò a tinnire presso la finestrella della cucina: | Carmela | venne a sporgersi in quella stretta, oscura, umida tromba, |
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doveva adoperare la sola buona maglia che avesse e così | Carmela | ne sorvegliava il tessuto serico, leggiero, con cure |
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la sua cintura, dove era ravvolto, un grembiule bianco. | Carmela | Minino si era seduta innanzi allo specchio piccolo e |
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dai tacchetti alti e rumoreggianti. Ella pettinava | Carmela | con una rapidità meccanica grandissima: le mani brune, |
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dove la pettinatrice anche abitava, tutti lo sapevano che | Carmela | Minino tornava a casa sempre sola, che non riceveva visite, |
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venditrice di vino, la Sangiovannara, tutti i vicini di | Carmela | Minino ne elogiavano le virtù. L'edificio della pettinatura |
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copriva la metà. Era passata di moda, da qualche tempo, ma | Carmela | la usava sempre. - Starete male, senza frangetta - disse |
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- disse Gaetanella fermandosi, guardando il viso di | Carmela | nella spera. - Lo so! - esclamò la corifea, sospirando. - |
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un po' troppo alta, apparve nuda: e il viso lungo di | Carmela | si allungò ancora. - Quanto sono più brutta, così - ella |
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false perle, falsi smeraldi, strassi poco scintillanti, | Carmela | si sogguardò nuovamente e si trovò bruttissima, con quella |
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riavvolgeva attorno alla cintura il suo grembiule bianco. | Carmela | cavò dalla tasca quattro soldi e glieli dette, in pagamento |
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di San Carlo, voleva sei e spesso otto lire il mese: | Carmela | non poteva, non poteva, non aveva protettore vecchio o |
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due, mi raccomando. - Non dubitate. La porta si richiuse. | Carmela | andò a guardare l'ora a un vecchio orologio da tasca, di |
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movimenti che indica una consuetudine oramai invincibile, | Carmela | mise in una scatola di cartone lunga e stretta le sue |
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per fare schiattare le altre ballerine. Ma l'ora urgeva: | Carmela | chiamò il figliuolo del portinaio, un ragazzetto di dieci |
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gli scalini di quel quarto piano a quattro a quattro, | Carmela | pensando a quelle tredici ore di reclusione, mise in un |
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quei discorsi di piccoli e grandi don Giovanni, vedendo | Carmela | danzare, ogni sera, sapendo che non aveva nessuno che la |
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ma egli non era che un oscuro impiegato di commercio! | Carmela | diceva no, sempre, con quel diniego costante e disperato di |
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E alle tre meno venti, puntuale come un soldato, | Carmela | Minino avendo un po' freddo, sotto la sua mantellina di |
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ha assegnato la Marinella alla nonna paterna contessa | Carmela | De Simone Caetani. È presso questa signora che la bambina, |
Il Corriere della Sera -
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| Carmela | Minino, in piedi presso il cassettone, macchinalmente, |
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da portare al camposanto, ove dorme Amina Boschetti: anzi, | Carmela | Minino aveva accettato di andare a ballare a Castellammare, |
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arrivò a strappare qualche soldo al cattivo pagatore: | Carmela | Minino, strillò, pianse, ma era sola, era senza difensori e |
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alla corona di fiori freschi, si venne dileguando, mentre | Carmela | Minino si sentiva stringere il cuore, sempre che cavava una |
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tutto il suo sogno. Fuori, il tempo era nuvoloso: quando | Carmela | Minino ebbe disceso i quattro piani della sua stanza al |
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una gloriosa amazzone, e che, ogni estate, ogni inverno, | Carmela | faceva figurare, novellamente, sovra un cappello rifatto, |
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della Pignasecca, assorbita nelle sue idee poco liete, | Carmela | Minino discese verso la strada di Chiaia dove sono le |
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di esse immense, bellissime: due o tre volte, gli occhi di | Carmela | Minino si riempirono di lacrime, pensando alla misera somma |
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l'uomo dai baffi bianchi che era Lamarra, squadrando appena | Carmela | Minino e prendendola per una cameriera. Ella restò |
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- Meno... meno di cento lire, non ve ne sono - chiese, | Carmela | Minino, arrossendo come una fiamma. - Qualche cosa di |
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vedendo di aver a contrattare con un piccolo avventore. | Carmela | Minino tacque, un momento. Quanto erano belle, quelle |
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di una farfalla? E mentre camminava, così, senza meta, | Carmela | Minino si rammentò la figura poetica, ideale della grande |
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quel volto dove la beltà aveva la sua sede. In quella sera | Carmela | Minino aveva sentito nel suo cuore di bimba, decenne, |
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ville, ai suoi amori in piena giovinezza, in piena beltà, | Carmela | Minino provava più forte, più acre il desiderio di gittare |
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rosa, ve ne prego. Il fioraio si allontanò di nuovo. | Carmela | Minino restava nella prima bottega, fra la gente che andava |
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fiori autunnali. Quando ritornò, Lamarra, passò vicino a | Carmela | per prendere un cespo di rose bianche, rose di serra, |
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curiosamente, ma benignamente, il fioraio. - No - disse | Carmela | Minino - Per la mia comare. - Oh Le volevate molto bene, |
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a lettere di oro: «Cara Maria, aspettami - Carlo.» E | Carmela | Minino che tutt'osservava, disse: - Non ci si potrebbe |
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- - Era lei, la mia madrina - soggiunse la povera | Carmela | Minino, mentre due lunghe lacrime le scendevano per le |
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pallida, grassottina, con occhi cerulei, seria e lenta; e | Carmela | di comare Pina, rossa e paffuta, con tanto di spalle e di |
Racconti 2 -
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-; e se Nela voleva vestire e lavare i bambini lei, e | Carmela | glieli levava di mano con poco garbo: - Bada a fare |
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di mano con poco garbo: - Bada a fare qualcos'altro -; e se | Carmela | voleva mescolarsi del desinare o della cena, e Nela la |
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io! - il povero vedovo sorrideva tristamente. E quando | Carmela | arrivava la prima, di buon'ora, e non mancava mai di |
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dar ragione a tutte e tre, per vivere in pace. Ciccia e | Carmela | però, vedendo Nela star troppo attorno al vedovo, |
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al vedovo, brontolavano insieme: - Che civetta! - Cosí | Carmela | e Nela si trovavano di accordo nel dir male di Ciccia, |
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si rallegrò di non esserselo lasciato scappar di bocca. | Carmela | gli passava e ripassava le dita fra i capelli, |
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- rispose Nino. - Fatelo per quelle creaturine, comare | Carmela | -. Il giorno dopo però erano lí tutte e tre; e non si |
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cialtrona, che non era altro, da non averci che fare. E | Carmela | rispostò con tanto di bocca e le mani sui fianchi, urlando |
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al mulo, egli la prese per una mano: - Sentite, comare | Carmela | ... - Lasciatemi stare, compare Nino ... - Sentite, comare |
Racconti 2 -
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da Matilde Serao. I lettori si sono appassionati per | Carmela | Minino, la ballerinetta napoletana, bruttina e buona, |
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con tanta lentezza, sono sempre pieni zeppi di persone e | Carmela | non sapeva bene se le avrebbero permesso di salirvi su, con |
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bottoncini umili, modesti, tutti bagnati ancora d'acqua. | Carmela | Minino non ne sentiva il peso, di quella corona: essa |
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di lusinga, trascurata per la povertà nei suoi vestiti, | Carmela | passava così abbandonata e, talvolta, bistrattata, nel |
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un velo d'ironia sprezzante, un velo di disdegno crudele. | Carmela | Minino lo conosceva, Ferdinando Terzi: egli era abbonato |
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del Teatro San Carlo, ma non sempre egli vi era dentro. li | Carmela | Minino, quasi sparendo sotto la sua corona di fiori, fissò |
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e rientrò nel caffè. Un sospiro sollevò il petto di | Carmela | e, a, un tratto, la stazione ferroviaria le parve tanto |
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alla morte, per la borghesia e pel popolo napoletano. | Carmela | Minino taceva: e oppressa dai suoi pensieri di miseria e di |
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da una folla immensa e svariata. L'ampio viale onde | Carmela | Minino, insieme con gli altri, saliva alle alture del |
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accese e si dilatava l'odore dell'incenso, nell'aria. | Carmela | Minino, disfatta, sentendo sul suo corpo e sulla sua anima |
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grandioso e calmo, per dare un sussulto di coraggio a | Carmela | Minino; bastarono le due semplici parole, in bronzo dorato, |
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l due camerieri presero silenziosamente dalle mani di | Carmela | Minino la corona di fiori, per deporla presso l'altare: - |
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esciva dalle labbra dei suoi coadiutori, invece di pregare, | Carmela | Minino vide innanzi agli occhi della sua immaginazione |
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ai sogni di amore e di piacere. Così, nella sua infanzia, | Carmela | Minino l'aveva vista, ammirata, amata, come se Amina |
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sacerdote, sotto la volta granitica del tempio egizio. Ma | Carmela | Minino che, pure, era una, umile e pia cristiana, ancora |
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danze, Bettina Minino faceva un piccolo commercio. Allora, | Carmela | Minino aveva dieci anni, due grandi occhi neri e dei bei |
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tanto, Amina Boschetti passava nella sua anticamera, dove | Carmela | si rannicchiava in un angolo; la carezzava lievemente, |
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sua figliuola, potesse imparare il ballo. Ohimè, la piccola | Carmela | mancava di grazia, di brio, di leggerezza, nella danza: |
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la Boschetti. E per la sua protezione, solo per questo, | Carmela | Minino era entrata nel corpo di ballo di San Carlo: ma |
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volevano brutte ballerine, anche nell'ultima fila, perehè | Carmela | ballava così e così, sovra tutto mancava di sorriso, sempre |
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l'eterno sonno della morte, dietro quel macigno di granito, | Carmela | Minino pensava alla morte di Amina Boschetti. Ella l'aveva |
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lo sapeva ella sola. E nella limitata intelligenza di | Carmela | Minino, la esaltazione dell'adorazione che ella portava ad |
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avrebbero potuto prenderne il posto nella oscura vita, di | Carmela | Minino, la corifea. Colà, sola, innanzi a quella tomba, |
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scritto sulla pietra, nell'ardore che le bruciava le vene, | Carmela | Minino promise, giurò, alla sua madrina morta, di fare |
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all'ospedale: che importava? Ella aveva voluto così: e | Carmela | s'inchinava ancora una volta, ebbra di obbedienza, ebbra di |
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la morte. Anzi, nella sua febbre di amore e di sacrificio, | Carmela | dimenticò completamente di pregare. Con la familiarità |
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che le volgesse le spalle e che avesse cambiato vestito, | Carmela | riconobbe subito il Conte Ferdinando Terzi. Ella si fermò |
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mondo aristocratico, in cui spesso hanno delle rivali, e | Carmela | conosceva il nome e il volto giovanile, pensoso e dolce di |
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il velo sottile della pioggia, nel giro largo e lento che | Carmela | Minino fece intorno alla piccola carrozza signorile, non |
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Il coupé era sempre fermo, Ferdinando Terzi - le pareva a | Carmela | - si era sollevato, guardandosi intorno, per diffidenza: |
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dopo lo spettacolo. Colà aveva visto passare, varie sere, | Carmela | Minino sola: le aveva diretto qualche parola, così, per far |
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voluto, con una corte assidua, con qualche regaluccio, | Carmela | Minino avrebbe finito per amarlo. Conveniva a lui, però, |
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il suo sorriso fatuo, di seduttore che non vuole insistere. | Carmela | affrettava il passo, verso via Pignasecca, aveva crollato |
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fu in casa, nella stanza al quarto piano, piena di umidità, | Carmela | Minino fu presa da una stanchezza mortale. A forza si |
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ore, erano state chiuse, per provare il grande ballo Rolla, | Carmela | Minino si fermò un poco nella via del Chiatamone, |
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a grappoli lilla fra il verde. Diceva, la lettera : «Cara | Carmela | mia. - Io non ho il coraggio di venirti a dire, a voce, |
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che ti avrei lasciata: se no, mi licenziavano. Povera | Carmela | mia, tu piangerai, quando leggerai questa lettera; ma |
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cui don Gabriele Scognamiglio, e la corte che egli faceva a | Carmela | Minino era così evidente, i suoi bravo, Carmela! così |
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Scognamiglio ebbe un tatto squisito per non impaurire | Carmela | Minino. Gli bastava, infine, a lui, per cominciare, che la |
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a Roberto Gargiulo, senza preoccupazioni, senza rimorsi. | Carmela | Minino glielo aveva preferito: era troppo filosofo per |
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gaudente, felice - di esser vicino a quella cena. | Carmela | Minino lo guardò con certi occhi supplici e smarriti; ora |
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ai quattro gentiluomini che le accompagnavano in silenzio. | Carmela | Minino non vedeva Concetta Giura ed Emilia Tromba dalla |
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da cena. Ferdinando Terzi, nel sedersi, capitò dirimpetto a | Carmela | Minino. Nulla era mutato in lui: con una bottoniera di |
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si curvò ad Emilia, facendole in due parole, una domanda. | Carmela | comprese subito che s'informava di lei, di quel posto e di |
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parole, Emilia Tromba gli narrava la sua caduta. Guardava | Carmela | intensamente e dal modo sprezzante delle labbra di |
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intese, sentì magicamente le due parole: - Che sciocca! | Carmela | guardò, nell'ombra, la città, il mare, la montagna ardente, |
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per le tre sorelle, disperse in tre punti di Napoli, | Carmela | la sigaraia, Annarella la serva e Maddalena la giovane che |
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comune, nel gran carnaio dei miseri, a Poggioreale, pure | Carmela | aveva dovuto spendere settanta o ottanta lire senza neanche |
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stata seppellita in una tomba separata. Per qualche tempo, | Carmela | aveva pagato una piccola rata settimanale a una |
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Questura, massime dopo la morte della vecchia madre di | Carmela | si era mostrato sempre più sdegnoso, sfuggiva la presenza |
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Anima di Peppiniello, fammela tu questa grazia! Quando poi | Carmela | e Annarella si trovavano insieme per la via, o nel basso el |
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faceva? Come sopportava la sua vita di peccato? Due volte | Carmela | era andata a trovarla nel larghetto, dopo le scalette di |
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tacchi alti delle scarpette di lustrino. E in tutto questo, | Carmela | sentiva, oltre i guai noti, oltre la sequela delle miserie |
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stati così salvati da Chiarastella. Ed era da tempo che | Carmela | e Annarella avevano pensato di ricorrere a Chiarastella; |
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e Annarella avevano pensato di ricorrere a Chiarastella; | Carmela | per ridestare all'amore il cuore di quel Raffaele che non |
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trovavano altro rimedio, oramai: e sebbene a malincuore, | Carmela | si decise a vendere il vecchio cassettone dal piano di |
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le due sorelle si avviarono per il vicolo delle Centograde. | Carmela | aveva chiusa la casa e ne portava la chiave in tasca; |
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là, non osarono entrare senza bussare: fu rabbrividendo che | Carmela | tirò una zampetta bruna di scimmia, attaccata a una catena |
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spingendole: poi disparve, di là, senza dire una parola a | Carmela | e ad Annarella. Costoro, già turbate dal sentimento che le |
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comparsa di nuovo nell'anticameretta e aveva fatto segno a | Carmela | di entrare. Senza far rumore le due sorelle sparirono |
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bagnò un dito, lasciando cadere tre goccie sulla fronte di | Carmela | che, a un suo cenno, si era inclinata innanzi a lei: le tre |
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limpida di nuovo: e allora lei, fattasi consegnare da | Carmela | una bottiglina di cristallo, nuova, comperata di sabato, di |
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le più brutte, le più sgraziate, ma le più volenterose. | Carmela | Minino era fra queste, essa che non sapeva mai dire di no, |
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col bianchetto a rendere meno rosso il suo naso rosso. | Carmela | Minino si aspergeva di cipria le braccia, macchinalmente, |
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ha lasciato Concetta. Quasi tutte lo sapevano, anche | Carmela | Minino. Ella non disse nulla, fingendo di acconciarsi i |
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sedersi, per timore di sciuparsi le loro leggiere gonnelle. | Carmela | Minino non faceva nulla, appoggiata allo stipite della |
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a ballare? Te ne stavi a casa. - A casa mi annoio - mormorò | Carmela | con voce languida. Neh! - esclamò l'altra, ironicamente, |
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- esclamò l'altra, ironicamente, poichè da quando anche | Carmela | Minino aveva peccato ed ella, Filomena, era restata la, |
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le braccia. - Qualche altra notizia, si saprà. Anche | Carmela | Minino si era messa nel cerchio che formavano le otto |
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cominciava le prime battute della marcia. Concetta Giura, | Carmela | Minino, tutte le ballerine scapparono a prendere il loro |
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palcoscenico, Concetta Giura, che stava due file innanzi a | Carmela | Minino, si voltò e le disse: - Guarda, Carmela, guarda nel |
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vi si fissano, passando, persino degli appuntamenti. | Carmela | vi guardò, suggestionata da Concetta Giura. Vi erano tre o |
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piedi, un po' in fondo; parlottavano fra loro, vivacemente. | Carmela | riconobbe, di fronte, il duca di Sanframondi, alle spalle e |
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sulla testa del traditore Radames. E l'ora parve eterna a | Carmela | Minino. Adesso, nello stupore in cui la metteva il suo |
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tutta la loro classe e forse uno dei loro amici. Non osò, | Carmela | Minino, aspettando quell'ultimo atto dell'Aida che non |
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l'inquietezza sorda che le dava un tremolio interno, | Carmela | Minino non si mosse; quell'agitazione veniva, certo, dal |
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altre nove, uscì dalla quinta a sinistra dello spettatore: | Carmela | Minino dalla quinta a destra, danzando i due gruppi con |
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con pose molli orientali. Nell'ultimo, in cui Concetta e | Carmela | furono vicine, Concetta le disse con voce alterata: - Non |
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e il ballo meglio le mescolava, Concetta Giura disse a | Carmela | Minino: - Si è ucciso Ferdinando Terzi, con un colpo di |
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Ferdinando Terzi, con un colpo di rivoltella al cuore. | Carmela | Minino, di botto, si fermò dal ballare. Vacillando, si |
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sotto le gramaglie, levava le braccia disperate al cielo. | Carmela | Minino fuggì verso il camerone, dove si dovevano spogliare |
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di Miradois... - La contessa di Miradois, sì, sì... | Carmela | Minino, senza neppure voltarsi contro la porta, come |
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nella Coppelia? - le chiese sogghignando Filomena Scoppa. | Carmela | Minino la guardò, senza rispondere, e s' infilò la |
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vai? Te ne vai? - disse Rosina Musto. - Non ti senti bene? | Carmela | Minino si metteva il cappello, pungendosi con gli spilloni |
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è successo? - Chi sa? - Sembra una pazza, da qualche tempo. | Carmela | Minino si urtò con varie persone, mentre con passo rapido e |
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avvertita... - Non vi può essere funzione religiosa... | Carmela | Minino fu colpita in volto dal soffio rigidissimo della |
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fine di via Caracciolo, la carrozza da nolo che conduceva | Carmela | Minino, erano le dodici meno un quarto. Ci aveva messo meno |
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che è davanti al grande portone del Grand Hôtel e | Carmela | Minino discese precipitosamente. Il portone del magnifico |
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andava e veniva, col berretto gallonato d'oro sugli occhi; | Carmela | andò a lui, direttamente. - Scusate - disse, guardandolo |
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dormendo sovra uno stramazzo nel peristilio dell'albergo. | Carmela | Minino fece a lui, per la seconda volta, la singolare |
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Quando fu sul marciapiede della via del Chiatamone, | Carmela | Minino fu presa da uno scoraggiamento immenso. Nell'ombra |
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dal teatro, poichò il piccolo ballo Coppelia era finito; ma | Carmela | non si voltò neppure. La mezzanotte era suonata, adesso |
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Suisse aveva un battente chiuso e l'altro socchiuso; | Carmela | Minino si ficcò per quella mezza apertura, e si trovò in un |
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in tasca, passeggiava, fischiettando l'aria della Ciccuzza. | Carmela | gli si avvicinò; e quell'individuo dal viso scialbo, dallo |
La ballerina (in due volumi) Volume Secondo -
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- disse subito, accennando cogli occhi a quella porta, | Carmela | Minino. Il cameriere si stropicciò gli occhi e le chiese |
La ballerina (in due volumi) Volume Secondo -
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ne è andato subito. Si aspetta il pretore. Entrate. Entrò | Carmela | Minino, sola. La stanza era quella più grande della trista |
La ballerina (in due volumi) Volume Secondo -
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con le mani incrociate sulla spalliera di ferro vuoto, | Carmela | Minino non si saziava di guardare questo morto. Lo aveva |
La ballerina (in due volumi) Volume Secondo -
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passare cinque o sei persone: prima che la vedessero, | Carmela | Minino si arretrò nel varco del balcone, fra le cortine |
La ballerina (in due volumi) Volume Secondo -
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Dal suo nascondiglio, ove ella ratteneva il respiro, | Carmela | Minino vide ed intese tutto quel lugubre formulario che |
La ballerina (in due volumi) Volume Secondo -
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egli era rovinato. Con un gran sospiro di sollievo, | Carmela | Minino uscì dal suo nascondiglio. Il cameriere, che si era |
La ballerina (in due volumi) Volume Secondo -
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singulti, dalle interrotte parole di amore e di dolore di | Carmela | Minino, ballerina di terza riga, al teatro San Carlo. FINE |
La ballerina (in due volumi) Volume Secondo -
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il padrone di casa, va a cercarle in prestito da donna | Carmela | , che dà il denaro cu a credenza . Prima di andarci, esita |
IL VENTRE DI NAPOLI (VENTI ANNI FA - ADESSO - L'ANIMA DI NAPOLI) -
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ma visto che non può fare diversamente si decide. Donna | Carmela | è una donna grassa e grossa che esercita per lo più una |
IL VENTRE DI NAPOLI (VENTI ANNI FA - ADESSO - L'ANIMA DI NAPOLI) -
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professione è il prestar quattrini alla povera gente. Donna | Carmela | è verbosa e affettuosa in questo primo colloquio con la |
IL VENTRE DI NAPOLI (VENTI ANNI FA - ADESSO - L'ANIMA DI NAPOLI) -
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non le ha, allora, tutta rossa di vergogna, prega donna | Carmela | di contentarsi di un'altra settimana d'interesse, cinquanta |
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un'altra settimana d'interesse, cinquanta centesimi: donna | Carmela | non dice nulla e intasca i dieci soldi. Così passano |
IL VENTRE DI NAPOLI (VENTI ANNI FA - ADESSO - L'ANIMA DI NAPOLI) -
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per cento per settimana, e dopo la quinta settimana donna | Carmela | è diventata una iena, bisogna pregarla perchè non gridi, |
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ogni sabato, ogni lunedì, si ode la voce irosa di donna | Carmela | : essa, dal mattino, è in giro per esigere, ricoglie , e fa |
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private. Ora, calcolate. Ogni vicolo ha la sua donna | Carmela | , ogni strada la sua donna Raffaela , ogni angolo di piazza |
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di un vino nerissimo, chiusa dalla solita foglia di vite. | Carmela | si mise a rosicchiare le castagne, piano piano, bevendo |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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esterna, che conduceva al primo piano: dal poggiuolo | Carmela | dette ancora un'occhiata alle due vie, che da Napoli |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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tranquillità del meriggio. L'oste fece attraversare a | Carmela | la stanza dove egli alloggiava con l'ostessa e le schiuse |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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di lardi rancido e di formaggio piccante, afferrò alla gola | Carmela | che tossì. - Qui starete benissimo, figliuola mia, - le |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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abbassato sull'orecchio. Quello che conduceva la comitiva, | Carmela | lo riconobbe, Ferdinando l' ammartenato, disse qualche cosa |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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senza perdere una linea della loro serietà. Di lassù, | Carmela | guardava: e i sorrisi del suo innamorato, e i bicchieri di |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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dei Ponti Rossi. E come la fine del pranzo si approssimava, | Carmela | sentiva vacillare la sua ragione, ella vedeva salire e |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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con un lieve cenno del capo, dicendo tutti una parola che | Carmela | non potette udire e che era: - Salute. Se ne andavano: ella |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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donde erano venuti e dove, forse, la carrozza li aspettava, | Carmela | li vide girare intorno alla casa, e a uno a uno, - ella era |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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mentre faceva quel gesto, il panciotto si sollevò un poco e | Carmela | vide luccicare qualche cosa, alla cinghia che faceva da |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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le braccia aperte, con una palla nella tempia. La caduta di | Carmela | fu il segnale della fuga: tanto più che, violato |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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gridò: - Sono un'assassina, sono un'assassina! Il volto di | Carmela | si fece terreo; sottovoce, borbottando, come se più la |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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l'altra zitella, l'altra ballerina ancora onesta, come | Carmela | Minino, una ragazzona di diciotto anni, bianca, rossa, |
La ballerina (in due volumi) Volume Primo -
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provviste di amanti, affettavano un profondo disprezzo per | Carmela | Minino e per Filomena Scoppa, le due zitelle, zitelle |
La ballerina (in due volumi) Volume Primo -
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le due oneste erano armate di una superbia silenziosa in | Carmela | Minino, superbia chiacchierona e impertinente, in Filomena |
La ballerina (in due volumi) Volume Primo -
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troppo sbuffanti, assicurandosi le forcinelle nei capelli. | Carmela | Minino era stata una delle prime: taciturna, con la sua |
La ballerina (in due volumi) Volume Primo -
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le vie e non fare la ballerina! - Felice chi può non farla! | Carmela | Minino taceva: ma il suo povero cuore soffocava i sospiri |
La ballerina (in due volumi) Volume Primo -
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o più praticamente un amante dovizioso e largo: ma ella, | Carmela | Minino, nulla di nulla. - Neppure Emilia Tromba ci sta! |
La ballerina (in due volumi) Volume Primo -
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il suo mantenitore, un notaio sessantenne. Le palpebre di | Carmela | Minino batterono due o tre volte, vivamente: le mani che |
La ballerina (in due volumi) Volume Primo -
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signora, maritata... con un marito geloso... un guaio... | Carmela | Minino si sedette un momento. Tutte queste cose ella le |
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Non avevano bussato, per andare in iscena? Così parve a | Carmela | Minino che aprì la porta del camerone ed uscì: affogava, si |
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scintille elettriche dalla sua cintura: ma le gambe di | Carmela | Minino sempre poco svelte, in quel galoppo furono così |
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Le sorelle Musto, molto gentilmente, avevano invitato | Carmela | Minino che an- che era restata, ad assaggiare almeno una |
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famosa per questo piatto e lei non doveva dire di no! Pure | Carmela | Minino disse no, sempre cortesemente, sostenendo che aveva |
La ballerina (in due volumi) Volume Primo -
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con acqua di Seltz: il garzone se ne andava via, quando | Carmela | Minino gli chiese, per piacere, un bicchier d'acqua: egli |
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l'attesa inutile, quel perdere il tempo così, gittavano | Carmela | Minino in un crescente ebetimento. Talvolta, aspettando, |
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del Vicolo Paradiso in cui ella abitava da piccina, | Carmela | Minino poteva dire le orazioni del rosario, anche fra una |
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mensa, coperta di fiori, innanzi al mare sorrentino che | Carmela | Minino conosceva bene, essendovi andata un giorno, con |
La ballerina (in due volumi) Volume Primo -
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Brabante, accusata di maleficio dal traditore Telramondo. | Carmela | Minino si levò, con un sospiro, dal cantuccio dell'androne, |
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e oltre la tomba, fra la Boschetti e lei. Le guancie di | Carmela | Minino erano cariche di rossetto, quella sera; ella ne |
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fine e taciturno Ferdinando Terzi, interpellò la povera | Carmela | Minino, che si stringeva addosso il suo scialletto di lana |
La ballerina (in due volumi) Volume Primo -
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nessuno? E tutta la poca vanità femminile che era in | Carmela | Minino, ebbe come una frustata. - Qualcuno... forse... - |
La ballerina (in due volumi) Volume Primo -
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grosse lacrime cominciarono a scorrere sulle guancie di | Carmela | Minino, i singulti le soffocavano la gola. - E perchè |
La ballerina (in due volumi) Volume Primo -
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a guai. Allontanandosi, verso il camerone, a capo basso, | Carmela | Minino teneva preziosamente distesi sulla, mano aperta, i |
La ballerina (in due volumi) Volume Primo -
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Tromba, quel giorno, a Sorrento e che Emilia aveva dati a | Carmela | per pietà delle sue misteriose lacrime. Carmela non mangiò |
La ballerina (in due volumi) Volume Primo -
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dati a Carmela per pietà delle sue misteriose lacrime. | Carmela | non mangiò quei dolci. Trovò un pezzetto di carta e ve li |
La ballerina (in due volumi) Volume Primo -
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dell'indomani sfumava. Gargiulo non aveva molti denari e | Carmela | Minino si doleva anche di quei pochi che egli spendeva. Per |
La ballerina (in due volumi) Volume Secondo -
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preso il posto dell'Excelsior, dato in febbraio. Presto | Carmela | Minino avrebbe avuto del riposo. Ella lo desiderava e lo |
La ballerina (in due volumi) Volume Secondo -
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fra amici, al caffè, al teatro, nella vita di notte: con | Carmela | Minino egli ridiventava il borghese placido, dall'ingegno |
La ballerina (in due volumi) Volume Secondo -
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Gargiulo e lo seccava: privatamente era contento che | Carmela | fosse una creatura semplice e buona, ma, in pubblico, |
La ballerina (in due volumi) Volume Secondo -
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delle altre donnette, quando sono in pubblico. Viceversa | Carmela | Minino ammutoliva innanzi alle persone e si contentava di |
La ballerina (in due volumi) Volume Secondo -
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i grandi caffè, i grandi restaurants sono già chiusi. | Carmela | Minino e Roberto Gargiulo salirono per la scaletta di |
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Tutta quella roba cruda e cotta doveva eccitare la fame: ma | Carmela | Minino abbassò gli occhi, passandovi innanzi. - Hai visto, |
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Sambrini, il negoziante di generi coloniali. Mentre | Carmela | passava, Rosina Musto le fece un cenno affettuoso di |
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- Si dice... si dice che siano sposati, in chiesa - osservò | Carmela | Minino. - Oh! - esclamò lui diventato freddissimo. Eran |
La ballerina (in due volumi) Volume Secondo -
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coperta da mezzo milione di diamanti. E al lume del gas | Carmela | Minino si mostrava sotto il suo nuovo aspetto: |
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se fossero corrotte e perdute come Placido Massamormile. | Carmela | e Roberto mangiavano in silenzio un piccolo antipasto |
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Placido: che era mai quella piccola pecora taciturna di | Carmela | Minino, innanzi a quella chanteuse che possedea, dicevano, |
La ballerina (in due volumi) Volume Secondo -
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gittare degli sguardi indifferenti, talvolta astiosi, su | Carmela | Minino. Comprendeva ella? Forse. Da che Lodoiska era |
La ballerina (in due volumi) Volume Secondo -
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sue spine. Tacquero. Per frenare le lacrime, le palpebre di | Carmela | battettero, due o tre volte: ella giunse a comporre il suo |
La ballerina (in due volumi) Volume Secondo -
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egli aveva salutato affettuosamente Roberto Gargiulo e | Carmela | Minino, inviando loro quasi un cenno di benedizione. Poi, |
La ballerina (in due volumi) Volume Secondo -
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don Gabriele Scognamiglio si era subito avvicinato a | Carmela | Minino, per non lasciarla sola. - Oh donna Carmelina |
La ballerina (in due volumi) Volume Secondo -
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con la sua aria d'importanza. Anzi, osservando che | Carmela | era scomposta nel viso, evidentemente commossa, don |
La ballerina (in due volumi) Volume Secondo -
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peccatore. - Voi mi mortificate, cavaliere... - mormorò | Carmela | che era già rimessa dall'emozione, ma restava imbarazzata. |
La ballerina (in due volumi) Volume Secondo -
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le padrone di casa corrompitrici e avide, e il vincolo con | Carmela | fatto più saldo, più forte da questo cambiamento di vita, |
La ballerina (in due volumi) Volume Secondo -
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Gargiulo andava via in collera. Sicuro di esser adorato da | Carmela | Minino, sapendola obbediente a ogni suo cenno, certissimo |
La ballerina (in due volumi) Volume Secondo -
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già tre o quattrocento lire, in due mesi di relazione. Ma | Carmela | stessa, non era costretta, dalla sua relazione, a una |
La ballerina (in due volumi) Volume Secondo -
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spesso Roberto Gargiulo aveva dei mutamenti di umore che | Carmela | Minino osservava subito e di cui non domandava conto, con |
La ballerina (in due volumi) Volume Secondo -
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privata, dal capo della casa; pure, qualche cosa di ciò | Carmela | Minino aveva intravvisto, da qualche frase sfuggitagli. |
La ballerina (in due volumi) Volume Secondo -
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da più di due mesi, egli si faceva vedere dappertutto con | Carmela | Minino, con un contegno di uomo superiore, di mondano |
La ballerina (in due volumi) Volume Secondo -
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fare a meno di interessarsi in sommo grado a quella povera | Carmela | Minino, la protagonista del romanzo, così magistrevolmente |
La ballerina (in due volumi) Volume Secondo -
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se in campagna dovessi andarci domani! - E mentre donna | Carmela | e Prèsia scendevano in cantina per riempire il fiasco dal |
Racconti 2 -
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a calcarti meglio quei chiodi! - Alle bestemmie, donna | Carmela | e Prèsia erano accorse; quella con l'imbuto, questa col |
Racconti 2 -
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- Vergine santa, che disgrazia! Oh, che disgrazia! - Donna | Carmela | si picchiava il capo, mentre don Michele, stralunato, con |
Racconti 2 -
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orgoglio appagato. Ma, finalmente, su tutte le altre, su | Carmela | dal volto sfiorito e dai grandi occhi dolorosi, su donna |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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suo lattante, perché potesse addormentarsi più comodamente. | Carmela | levò i suoi grandi occhi sul volto della povera sorella, ma |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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creature! E la voce era così maternamente straziata, che | Carmela | lasciava scendere le sue lagrime lungo le guance, vinta da |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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quelle di una fanciulla. Fermandosi, prima di parlargli, | Carmela | guardò il giovanotto, con tale intensità di passione e di |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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e umido, dall'androne stretto e nero come un budello. | Carmela | vi guardava dentro, con gli occhi spalancati da un |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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i tacchetti di legno, scomparve nell'androne: allora solo | Carmela | fece per slanciarsele dietro per richiamarla; ma quella era |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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Pietromarchi partecipa il matrimonio di sua figlia Maria | Carmela | con il Visconte William Herbert Hambleden La Viscontessa |
Il saper vivere -
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di suo figlio il Visconte William Herbert con Maria | Carmela | Attolico dei Conti di Adelfia La cerimonia nuziale sarà |
Il saper vivere -
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in provincia di Roma, e Pasquale Sorbo, romano di 46 anni. | Carmela | Laudi, 64 anni, di Roma, è stata estratta dalle lamiere |
La Stampa -
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aveva l'occhio acuto. - Già, - disse donna Concetta. - Ma | Carmela | pagherà, è una buona figliuola. Di nuovo, si udì tinnire il |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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che Luisella Fragalà aveva ideato e che quella diavola di | Carmela | Naddeo aveva subito adottato e fatto adottare! Erano tutte |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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nella folla della strada, intorno ai carri e alle carrozze. | Carmela | guardava, guardava. Vide passare in una carrozza dai |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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a sinistra, con una certa fierezza di popolani arricchiti. | Carmela | si morsicò le labbra, vedendo passare le due serene e |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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e con tutte le amiche di sua moglie: Luisella Fragalà, e | Carmela | Naddeo, e le Durante, e le Antonacci avevano trovata così |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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— E dopo un'infinità d'altre ciarle del genere, la signora | Carmela | invite la suora a passar di là, se aveva bisogno di cenare, |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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a grugnire in cadenza con lo stridío della ruota. La gna | Carmela | non gli diè retta e si mise a preparare il desinare: - Il |
Racconti 2 -
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i bambini ebbero paura e si misero a strillare, e la 'gna | Carmela | si spaventò anche lei e corse alla finestra, urlando: - |
Racconti 2 -
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Sant'Antuono, Sant'Antuono! Commossa, quasi singhiozzante, | Carmela | la sigaraia si raccomandava a sant'Antonio; anche lui, il |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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la facciata del Duomo, Maddalena, la infelice sorella di | Carmela | la sigaraia, Maddalena con la gonna di lanetta azzurra, la |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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convulse, singhiozzanti. Anche Annarella, la sorella di | Carmela | la sigaraia e di Maddalena l'infelice, aveva levato su i |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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più ardente, più forte, non seppe resistere, e la signora | Carmela | Naddeo, piegandosi dietro il ventaglio, domandò a Luisella |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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di vecchia civetta, fra due spalle di uomini. Perfino donna | Carmela | Naddeo, la bella, la ricca, la felice, la fortunata donna |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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Naddeo, la bella, la ricca, la felice, la fortunata donna | Carmela | Naddeo, tendeva l'orecchio, convulsa di curiosità, |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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Non fidandomi del tutto, ho fatto chiamare in portineria la | Carmela | che non ha segreti per me. Siamo dello stesso paese. E |
ARABELLA -
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