fallace lusinga di quell'amore nel silenzio, nella penombra, nella solitudine di quei malinconici stanzoni, dove i suoni della vita che ferveva fuori
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che la penombra non permetteva di riconoscere, ma ch'egli indovinò subito per quella di Tinu Mèndola. - Zitto, voscenza, per carità! Quelli sono
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lo sguardo un po' smarrito pel contrasto della chiara luce diffusa al largo e la penombra della stanza, dalla quale il sole si era già ritirato. - Per
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trovavano nella penombra dell'uscio aperto, come una volta, quando ella lo aspettava sulla scaletta solitaria e che egli se la stringeva pazzamente al
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di donne eleganti e felici; e nei languidi pomeriggi estivi, immaginandolo al rezzo dei giardini, nella penombra delle verande, in quella società, in
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lei come da un nido. Le sedetti accanto e la guardai: e anch'essa mi guardò: e ci si sentì finalmente un po' vicini, nella penombra della nostra
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, nella penombra, fu la porta-finestra difesa da una semplice persiana che dava sulla strada. Tante volte passando di fuori avevo veduto quella persiana
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, nei balli, nella penombra delle alcove chiuse, tutta la quantità di ovatta, di gomma elastica, di bianco di bismuto e di kool, che forma la nostra
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giù dal letto con una sollecitudine che somigliava ad una fuga. E intanto che si vestiva, adagio, nella penombra della camera; prendeva intiero possesso
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evitare le insistenze delle due sorelle Musto, ella uscì fuori, a passeggiare un poco, tutta sola nella penombra di quella viottola che divide i
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Uscendo dalla penombra del palcoscenico delle Varietà, dove, per due o tre ore, erano state chiuse, per provare il grande ballo Rolla, Carmela Minino
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oleandri da parte e lo attirò in quella frescura odorosa, nella penombra trapelante della cupa verdezza. Come lo ebbe a fianco, mormorò: - Perchè mi
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o in penombra, in vestaglia, in veste da camera, in pianelle. Fra mezzogiorno e l'una, fare una colazione o un pranzo, leggieri ma sostanziosi, di
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