19 ottobre. "Nella conversazione, ordinariamente, s'inventa poco; più volontieri si ripete ciò che si è già detto, imparato o pensato; la parola
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predominio che egli aveva imparato ad esercitare su di sè stesso, la nitidezza di percezione che aveva acquistata, nelle cose del cuore, a prezzo di
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preparato una specie di breve memoriale dove raccontavo quello che avevo imparato nell'istituto, e come non volendo più vivere alle spalle della zia
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me stessa: voglio far del bene a questo ragazzo così solo nella vita. Allora ho creduto di rivivere. Poi tu sei venuto: ho imparato a conoscerti, ad
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silenzio del mezzogiorno, e le donne che legavano le viti, gli zappatori, i mulattieri che menavano le bestie a bere, avevano imparato a conoscerlo
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fiere, dietro il carretto del merciaiuolo; con lui aveva imparato a cucinare e a governar le bestie. Lucia ricominciava la litania dei suoi guai: - il
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imparato a conoscere tutte le bellezze, giovani, mature e stagionate della Superba, egli non conosceva quella sua stupenda vicina. Fiore modesto e casalingo
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stendeva un fitto e risonante tappeto di foglie secche. Angelica aveva imparato il nome del suo amante; lo ripeteva alle rane ed ai grilli, aspettando
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Accademia della crusca
