che furono davanti a quelle pitture, Tiziano chiese al suo compagno «chi fosse quel presuntuoso e ignorante che aveva imbrattati quei volti».
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Il non trovarsi che raramente nelle case, nei palazzi, nelle chiese opportunità di luci che permettano a colpo d’occhio di penetrare in ogni minima
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Ma comunque corresse la sorte pei dipinti nelle case, nei palazzi, nelle chiese, la luce delle finestre, temperata dalle cortine, o la semi-oscurità
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le chiese ed i conventi, e trovandovi sempre l’aiuto di quelli che di scienze naturali erano dotti, onde il nome dei monaci è sempre frammisto, nei
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