Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: vernice

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quanto alla  vernice  da usare nella pittura a vernice io consiglio sempre la
quanto alla vernice da usare nella pittura a  vernice  io consiglio sempre la Damar.
 vernice  che sinora mi ha dato i migliori risultati è la vernice
vernice che sinora mi ha dato i migliori risultati è la  vernice  Damar allungata con un po’ di essenza di trementina
con un po’ di essenza di trementina rettificata. Anche la  vernice  mastice è buona, ma asciuga piuttosto lentamente quindi in
la  vernice  sarà completamente fredda, si tappa la bottiglia e si
riposare due o tre giorni, dopodichè si potrà adoperare la  vernice  con tutta sicurezza.
o per ritornarlo allo stadio raggiunto quando si applicò la  vernice  che si vuole rimuovere e che si suppone esistere sotto
a nudo quel qualsiasi stato raggiunto dal dipinto sotto la  vernice  che si vuol togliere, nella speranza o convinzione che sia
preferibile dell’aspetto assunto dal dipinto per via della  vernice  che si è deciso di levare.
bisogna macinare colori a  vernice  in quantità eccessiva. Meglio è farne la quantità
le lunghe pause bisogna togliere dalla tavolozza i colori a  vernice  rimasti e metterli in un piatto fondo con dell’acqua.
se un dipinto è abbastanza asciutto per ricevere almeno una  vernice  provvisoria, non basta toccarlo e vedere se il colore
dire che è abbastanza asciutta per sopportare almeno una  vernice  provvisoria.
vernici riguardo alla pittura: «Vernice all'essenza, o  vernice  per quadri».
la  vernice  non è stata fatta ad un fuoco troppo vivo, e le droghe
furono ben scelte, ed il matraccio era bene asciutto, la  vernice  non deve essere che leggermente colorata, fluida, senza
trova questa  vernice  in tutti i paesi dove vi sia qualche pittore; ma spesso
dopo poco tempo che è messa sulla pittura. Una buona  vernice  per quadri deve essere quasi bianca e limpida come la più
ma prima devo spiegare perchè non si deve far uso della  vernice  ad alcool, che è tuttavia bellissima e bianchissima, come
bene guardarsi dal verniciare un quadro con  vernice  a spirito di vino od altre all’infuori di quella che sto
di trementina bene rettificata, che si chiama perciò  vernice  da quadri.
resto evitare benissimo l’aspetto lucente mescolando alla  vernice  una certa quantità di cera vergine sciolta nella essenza di
la  vernice  si passi al setaccio come negli altri modi indicati, e
colori a  vernice  si possono preparare macinando direttamente con vernice le
a vernice si possono preparare macinando direttamente con  vernice  le polveri e, in questo caso, è prudente aggiungervi
al pericolo delle screpolature. Si può anche macinare con  vernice  dei colori in tubetti che si saranno alquanto sgrassati con
poter levare la  vernice  dal dipinto quando essa è ingiallita o che alcuna
alcuna accidentalità imprevista l’ha danneggiata. Ora la  vernice  a spirito di vino non si può togliere, o per lo meno non lo
o meno, il quadro, come le acque corrosive che togliendo la  vernice  asportano nello stesso tempo tutte le finezze e quasi tutte
dolce, e non si dimentichi pure di mescolare lentamente la  vernice  via via che bolle. Quando tutta la resina si è ben
d’ovatta ben rada; filtrata così in un’altra boccetta la  vernice  è pronta per l’uso. È prudente, quando la vernice non si
la vernice è pronta per l’uso. È prudente, quando la  vernice  non si usa subito dopo averla fatta, di tenerla in una
minuto al fuoco (d’estate si può profittare del sole). La  vernice  bisogna allungarla con un po’ d’essenza di trementina
di trementina rettificata nella proporzione di due terzi di  vernice  per un terzo di essenza; la Damar così allungata e in un
privo d’umidità, asciuga in pochi minuti. La quantità di  vernice  che bisogna dare a un quadro dipende dal modo con cui esso
di sbieco per vedere se non ci sono ancora parti su cui la  vernice  non ha bene attaccato.
noti, a proposito dell’allungare coll’essenza la  vernice  mastice, che si corre il rischio di renderla troppo magra
i bianchi scuriscono; non per nulla i Romani chiamavano la  vernice  atramentum 1.
l’azione dell’acqua in parte riprende il suo colore, la  vernice  colla sua impermeabilità impedisce che il cinabro possa
possa usufruire dell’umidità atmosferica, ed ecco la  vernice  utile da una parte, impotente da un’altra, diventare in
verniciare le parti asciutte e riandarci su mentre la  vernice  è ancora fresca; è sempre consigliabile anche in questo
fresca; è sempre consigliabile anche in questo caso la  vernice  Damar allungata con l’essenza di trementina rettificata.
dacchè quasi tutte le tempere antiche, perduta l’originaria  vernice  e inariditosi il primitivo conglutinante dei colori, si
torlo d’uovo poteva avere comune colle pitture ad olio la  vernice  finale, però l’effetto dei rispettivi colori non poteva
genere è bene, prima di dare qualsiasi  vernice  a un quadro finito di recente o da tempo dipinto, lavarlo
si sciolgono, si usa mettere insieme agli ingredienti della  vernice  del vetro pesto grossolanamente prima lavato ed essiccato.
pittura eseguita completamente a  vernice  non è consigliabile. È vero che si ottiene sin dalle prime
fanno la loro apparizione. Meglio è velare con colori a  vernice  una pittura a olio o a tempera eseguita a base di toni
il tono neutro delle carni nei nudi. Poi con colori a  vernice  si può velare e anche coprire con una rete di velature
rendevansi pressochè stabili sempre mischiandoli a  vernice  d’ambra, della quale si faceva uso copioso.
con essenza di trementina rinforzata con qualche goccia di  vernice  Damar o mastice, poiché è specialmente l’azione dell’olio
liquidi e ben macinati ad olio, ai quali univano della  vernice  ad essenza, e così abbozzavano: e pare che fosse una
meno veloce della luce, questa anzichè penetrare nella  vernice  ne è riflessa potentemente. Ma la vernice non può
penetrare nella vernice ne è riflessa potentemente. Ma la  vernice  non può certamente impedire il ritorno o la tendenza al
il colore riscaldandolo di nuovo fortemente, lo strato di  vernice  non serve affatto, non avendo altra azione sui colori che
dal libro dei colori: Secreti del secolo XV (1): «A fare  vernice  liqquida, bona».
nella generalità dei casi, non dovrebbe riguardare che una  vernice  normale deperita coi caratteri generici delle alterazioni
per l’ossigenazione delle resine che compongono la  vernice  stessa. Vernici che, dappertutto ove si pretenda o
si sappia che, pervenuto un dipinto prosciugato od arido di  vernice  nelle gallerie o musei, si accampano subito cento argomenti
si accampano subito cento argomenti per addimostrare che la  vernice  è una difesa indispensabile al dipinto e invero se ne
caso si può sempre aggiungere un po’ di essenza pura ad una  vernice  troppo densa.
 vernice  d’ambra che sarebbe la regina delle vernici, se si pensa a
la regina delle vernici, se si pensa a ciò che con tale  vernice  fecero i fiamminghi, è oggi poco consigliabile. Farla da sé
modo vengono a comportarsi i colori una volta perduta la  vernice  di protezione e diventati aridi per la successiva perdita
meati. Resi porosi i colori da tale aridità, ogni  vernice  che li tocchi verrà assorbita e penetrerà fra le molecole
con un atramentum che ha tutto il significato di una  vernice  e servire la sarcocolla ai pittori, Dioscoride, Galeno ed
non si fonde mentre il tempo è coperto ed umido, ma la  vernice  diverrebbe così torbida da mandare a male l’operazione,
sostanza glutinosa della tempera perchè potesse ricevere la  vernice  finale senza quelle alterazioni e sconvolgimenti di toni
senza quelle alterazioni e sconvolgimenti di toni che una  vernice  arreca sulle ordinarie tempere senza che sia più possibile
a  vernice  bisogna evitare quant’è possibile di riandare con velature
nel colore fresco. Né si dimentichi mai di bagnare con  vernice  allungata d’olio quella parte che si vuol velare. Come
andavo sempre cercando una tempera che non scurisse dopo la  vernice  e che permettesse nello stesso tempo un impasto più forte e
crede doversi ritenere dimostrato che si trattasse di  vernice  oleosa di sandracca, cioè olio di linseme cotto e resina
dapprima in via generale, che l’operazione di togliere la  vernice  da un dipinto non si può in nessun modo considerare come un
bersaglio perpetuo del pulimento dalla debolezza della  vernice  che lo deve proteggere, e gli è nello stesso tempo minaccia
dipinti, che si travolge tanto spesso in rimozione della  vernice  finale, se non è fatta considerazione speciale di questa
a 15°. È necessario non chiudere le bottiglie mentre la  vernice  è ancora calda. Le vernici di tre o quattro mesi sono
quell’effetto di lucidezza cui non perviene mai alcuna  vernice  per quanto profusamente dispensata sulla superfice d’una

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