Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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poco si occupa dei procedimenti tecnici, dedica un capitolo  ai  colori trasparenti, indotto a ciò appunto dall’esagerato
indotto a ciò appunto dall’esagerato uso che se ne faceva  ai  suoi tempi e così ne scrive:
ma sostenuta, adatta a trattenere il colore ed unirsi  ai  comuni solventi e conglutinanti dei vari generi di pittura;
solventi e conglutinanti dei vari generi di pittura; ed  ai  colori così prodotti si dà il nome di lacche.
il materiale occorrente per dipingere; dalle imprimiture  ai  colori, ai solventi ed alle vernici, e dove ai precetti
occorrente per dipingere; dalle imprimiture ai colori,  ai  solventi ed alle vernici, e dove ai precetti seguivano gli
imprimiture ai colori, ai solventi ed alle vernici, e dove  ai  precetti seguivano gli esempi, base di ogni insegnamento
del colore e lacerazioni della tela, continuo richiamo  ai  pericoli che il tempo tiene in serbo pei dipinti.
ancora lontano da questa mèta, giacchè non corrisponde  ai  mezzi di verifica praticamente alla portata degli artisti,
scelta sicura, specialmente quando i colori sono mescolati  ai  loro solventi come nei prodotti commerciali pronti in
nuova che lo scuote: così come l’uomo moderno di fronte  ai  prodotti nuovi del suo genio inventivo meccanico od ai
ai prodotti nuovi del suo genio inventivo meccanico od  ai  risultati delle sue indagini scientifiche cerca invano nel
di fronte  ai  veicoli occorrenti per l’impiego dei colori e nei miscugli
di questa pittura singolare che si vuole impartisse  ai  colori una trasparenza e intensità inaccessibile alla
aumento d’intensità colorante che si possa procacciare  ai  colori per mezzo di liquidi trasparenti, suscettibili,
trasparenti, suscettibili, nell’essiccare, di mantenere  ai  colori l’apparente stato di bagnato e la massima forza di
grande di derivazioni dal blu di Prussia, mescolate  ai  gialli di piombo bellissime a vedersi, ma infide quanto
colori, l’azzurro egiziano e la porpora di Tiro sconosciuti  ai  moderni.
mille insidie del tempo riescono quasi sempre ad infliggere  ai  colori, parve ancora poco a quel sentimento istintivo che
ogni materiale attacco del tempo, si vollero assoggettate  ai  rischi ed agli inevitabili danni del pulimento inteso a
riguardo  ai  pennelli è difficile darne. Ogni pittore ha le sue
bottiglia, si conservi in luogo fresco ed in luce, non però  ai  raggi del sole, che in poco tempo renderebbe densa la
il foglio più debole fosse incollato più fortemente  ai  margini che nel mezzo, finirebbe collo spaccarsi. Se la
tutto il significato di una vernice e servire la sarcocolla  ai  pittori, Dioscoride, Galeno ed Ippocrate avvertivano delle
le pratiche necessarie per dare consistenza e durabilità  ai  dipinti, e quei principi direttivi dietro i quali l’artista
ma sopratutto per il minore ingiallimento che procurano  ai  colori, e considerando come anche nella preparazione dei
non più cuocendoli al sole od al fuoco, nè mescolandoli  ai  tanti essiccanti escogitati dall’antichità per conferire
meglio i propri mezzi tecnici e trovasse in sè la soluzione  ai  continui quesiti tecnici che gli si parano nell’esercizio
pittura egiziana, corrispondenti o affatto eguali  ai  materiali degli odierni processi del dipingere, non
profusione di pitture doveva conseguentemente trascinare  ai  più vari processi di dipingere, non comportando i marmi, il
che come ingrediente pittorico non risponde in alcun modo  ai  bisogni dell’arte.
— oltre designare qualsiasi liquido atto a mescolarsi  ai  colori, accomuna tutti quei processi di pittura pressochè
rivestiva tutti i caratteri di una vernice di protezione  ai  dipinti, e gli artefici bizantini favevano vernici con
intiepidire prima il vetro esponendolo per qualche minuto  ai  vapori bollenti dell’acqua e poi immergercelo, ed una volta
intendessero alle speculazioni filosofiche anzichè  ai  provvedimenti più utili dell'esercizio dell’arte.
necessario anche quando dall’artista si sia ottemperato  ai  dettami del più stringato raziocinio e proceduto alla più
differenti modi di unire la cera  ai  colori distinguono l’encausto descritto da Plinio (1), dei
o verde rame, il cinabro, il piombo nel suo stato naturale,  ai  quali più tardi si aggiunse l’ossido di manganese, formano
assoluto dalle lavature successive, riescono di grave danno  ai  colori: ed a garanzia d’ogni immunità di sostanze acide
del celebre dipinto «Le Nozze Aldobrandine», passato poi  ai  Musei Vaticani, potè eseguire tutte quelle esperienze che
fossero alimento al calore d’indagini degli artefici  ai  primordi del secolo XV obiettandosi ragionevolmente che se
senza preventivo strato di glutine, che impedisse  ai  colori di saturarsi di un veicolo più trasparente del
Allora contrappose arditamente il suo trovato  ai  processi presi in considerazione dall’Accademia francese,
come forma, contraddicono immediatamente alle forme ed  ai  piani rappresentati nel dipinto, ma sopratutto perchè la
delle sue tinte o distaccarne ogni minima gradazione fino  ai  contrasti più rapidi e violenti di tono, non però lascia
diminuita pure dall’oscurità inevitabile sopravvenuta  ai  colori ed alle vernici finali, illuse spesso sulla perfetta
di scuola o di clima, sino nel fondo di sostegno  ai  colori, nella maniera di condurre lo strato colorato e
vernice finale e alla sottrazione di una gran parte d’olio  ai  colori, l’uso delle essenze che rendono pure opachi i
la perplessità nella scelta e il dubbio nell’affidare  ai  colori l’avvenire della propria opera diventano qualità
non lasciò verun segno delle sostanze che poterono unirsi  ai  colori è coadiuvarne la durata.
che non somministrarono mai colori nè olì e vernici  ai  pittori.
alle emanazioni sulfuree. Non bisogna mescolarlo  ai  gialli di cadmio e al vermiglione che smorza e fa annerire.
singolari appena noti per le opere e scomparsi insieme  ai  loro segreti; quel confessarsi bonariamente impotenti a
che a distendere tinte d’un sol colore e si limitasse  ai  più umili uffizi della pittura ed a qualche tentativo
perchè la quantità di materia conglutinante mescolata  ai  colori non influisce sino a renderlo trasparente;
nelle sue più minute particolarità ancora inaccessibile  ai  mezzi odierni di indagine, ma nei rapporti colle leggi che
pitture ad olio che si credette spesso di potere affidare  ai  muri e sull’intonaco di calce non sufficientemente isolato
ad un Filocle Egizio di avere insegnata la pittura lineale  ai  Greci, avvertendo ancora che gli Egiziani dipingevano
 ai  dissolventi che poterono, secondo il parere del Mérimée,
avverrà che resistenza ed effetto saranno proporzionati  ai  rapporti mantenuti, da un lato, colle leggi naturali che

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