Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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pittura a olio offre molte risorse che con la tempera non  si  possono avere. Essendo una pittura più grossolana della
della tempera permette ogni genere di esperienze.  Si  può dipingere su vecchie tele sfruttando i toni e gli
tele sfruttando i toni e gli impasti che vi sono già.  Si  può impastare abbondantemente senza temere quelle
quelle screpolature così facili a prodursi con la tempera.  Si  può anche procedere con metodo; impastando prima e velando
impastando prima e velando poi sull’impasto asciutto;  si  ottiene così una materia abbastanza eguale e preziosa che
pittura degli antichi e gli effetti della tempera grassa.  Si  può anche lavorare direttamente sulla tela preparata a
superficie d’una tela in tal modo preparata non  si  può disegnare né con il lapis né con la carbonella; se si
si può disegnare né con il lapis né con la carbonella; se  si  ha l’abitudine di abbozzare con la carbonella sulla nuda
sulla nuda tela bisogna procedere nel modo seguente:  si  disegnerà a carbone o a matita, quando la tela è soltanto
a gesso e prima di dare la seconda mano di colla; poi  si  fisserà il disegno e si ripasserà sui tratti con un
dare la seconda mano di colla; poi si fisserà il disegno e  si  ripasserà sui tratti con un pennello sottile e appuntito
o della terra di Siena bruciata, anche con il nero d’avorio  si  ottiene un buon risultato). Il colore dev’essere molto
questo disegno asciuga in qualche minuto, allora  si  dà a tutta la tela la seconda mano di colla e le due mani
l’emulsione sono sostanze perfettamente trasparenti e così  si  ha un disegno dalle linee indelebili e una superficie assai
Congresso stesso, dal relatore sull’argomento del restauro,  si  accennava al recente restauro coi colori fatto sul celebre
di Perugia, allo stesso modo che molti anni dopo mentre  si  proclamava in un documento ministeriale (2) che «Oggi non
proclamava in un documento ministeriale (2) che «Oggi non  si  restaura più ma si conserva si doveva intervenire per
documento ministeriale (2) che «Oggi non si restaura più ma  si  conserva si doveva intervenire per sospendere una
(2) che «Oggi non si restaura più ma si conserva  si  doveva intervenire per sospendere una manomissione
che potesse intaccare il colore dei dipinti, non pertanto  si  dimostravano insufficienti contro la pertinace tendenza dei
ottenere un rosso molto intenso  si  prepari un impasto di giallo brillante 2/3 e giallo cadmium
cadmium 1/3. Quando quest’impasto sarà prosciugato bene  si  velerà con rosso vermiglione puro o misto a lacca di
o misto a lacca di carminio secondo il genere di rosso che  si  vuol ottenere.
 Si  crederebbe dalle meticolosità innumerevoli dei vecchi
di pennello quale fu vanto dei decoratori della decadenza e  si  stima ancora per taluni il colmo della virtù d’un artista e
e la mole di opere condotte dai maestri di quest’epoca,  si  perviene ad una convinzione perfettamente opposta. La
di un lavoro assiduo e intelligente: soltanto che non lo  si  erigeva a sistema, ricorrendovi soltanto quando si
non lo si erigeva a sistema, ricorrendovi soltanto quando  si  ritenesse indispensabile, come allorchè steso l’intonaco
coprendo il disegno di rossaccio per quello spazio che  si  riteneva dall’artefice potersi compiere nella giornata di
dall’artefice potersi compiere nella giornata di lavoro,  si  trattava di rifare, sull’unica guida del reticolato, il
non  si  fosse persuasi che tutte queste difficoltà del giallo
per rinunziare all’idea dei tre colori fondamentali,  si  provi pel rosso.
non  si  restaura più ma si conserva, si sente spesso ripetere,
non si restaura più ma  si  conserva, si sente spesso ripetere, mentre dura l’eco di
non si restaura più ma si conserva,  si  sente spesso ripetere, mentre dura l’eco di rumerose
in retaggio dagli antichi maestri, nè i fasti del restauro  si  arresteranno agli ultimi conosciuti, non tutte le opere
quanto  si  possa quindi protestare o sofisticare sul movente di una
come nuovo, o per ritornarlo allo stadio raggiunto quando  si  applicò la vernice che si vuole rimuovere e che si suppone
allo stadio raggiunto quando si applicò la vernice che  si  vuole rimuovere e che si suppone esistere sotto questa
quando si applicò la vernice che si vuole rimuovere e che  si  suppone esistere sotto questa vernice, o infine per mettere
qualsiasi stato raggiunto dal dipinto sotto la vernice che  si  vuol togliere, nella speranza o convinzione che sia sempre
dell’aspetto assunto dal dipinto per via della vernice che  si  è deciso di levare.
dei canali nelle pietre, mentre colla massima indifferenza,  si  espongono e si pretende che si possano esporre a tutte le
pietre, mentre colla massima indifferenza, si espongono e  si  pretende che si possano esporre a tutte le intemperie dei
colla massima indifferenza, si espongono e si pretende che  si  possano esporre a tutte le intemperie dei climi più crudi
colori, confidando che debbano durare per dei secoli; anzi  si  vuole addirittura l’eternità pei colori. Ma tutto ciò è
l’eternità pei colori. Ma tutto ciò è semplicemente, come  si  diceva, la cosa più strana del mondo se non fosse la più
la più comune e nello stesso tempo la più semplice, poichè  si  dimentichi ricordando certi esempi di durata di colori che
alle condizioni più che eccezionali, rarissime, in cui  si  trovarono quei colori che poterono resistere oltre il tempo
pratiche di Belle Arti Camillo Boito (1) giustamente  si  chiede che si direbbe mai di un antiquario il quale avendo
di Belle Arti Camillo Boito (1) giustamente si chiede che  si  direbbe mai di un antiquario il quale avendo scoperto un
di Dante o del Petrarca monco ed in gran parte illeggibile  si  adoperasse a riempire di suo capo astutamente,
maledirebbe amabilità suprema di questo falsario, anche se  si  trattasse di pochi periodi e pochi vocaboli interpolati in
pochi periodi e pochi vocaboli interpolati in un testo; ma  si  può ben aggiungere a tale appropriato esempio e tale giusta
a tale appropriato esempio e tale giusta qualifica: che  si  direbbe mai se queste ignominiose mistificazioni fossero
o moderno, di riempirne le lacune e farlo in modo che non  si  potesse distinguere il falso dall’originale?
la pittura  si  mescola l’asfalto alla essenza di trementina facendovelo
mescolato a vernici od essiccanti, onde non è a dirsi come  si  comporti adoperato denso e perchè si veda colare dai
non è a dirsi come si comporti adoperato denso e perchè  si  veda colare dai quadri, come lo si vede sempre sgocciolante
adoperato denso e perchè si veda colare dai quadri, come lo  si  vede sempre sgocciolante dalle tavolozze tenute qualche
ed il verdetto che sono colori più privi di corpo che  si  possono adoperare, quivi si richiede che del modo di
colori più privi di corpo che si possono adoperare, quivi  si  richiede che del modo di adoperarli si ragioni. Ora
adoperare, quivi si richiede che del modo di adoperarli  si  ragioni. Ora lavorando ad olio usansi questi colori per
corpi senza il lucido della trasparenza, e sua vivacità,  si  dà sopra la lacca pura, netta e bella che viene a
 Si  lasci raffreddare un poco e mentre è ancora tiepida, si
lasci raffreddare un poco e mentre è ancora tiepida,  si  travasi in altra bottiglia filtrandola nello stesso tempo a
— Di questo colore antichissimo che al tempo del Cennini  si  diceva giallorino, non si conobbe mai la formula chimica
che al tempo del Cennini si diceva giallorino, non  si  conobbe mai la formula chimica esatta.
unita nè troppo rada. Scelta nelle grandezze convenienti  si  tende su appositi telai e passatavi una mano di colla,
telai e passatavi una mano di colla, quando questa è secca,  si  copre dell’impasto di gesso e colla tenuto pronto, ad un
tenuto pronto, ad un grado di calore sufficente perchè non  si  rappigli la colla durante l’operazione di stenderne con una
stenderne con una spatola lo strato più o meno sottile che  si  desidera di ottenere. Secco il gesso si raschia ogni groppo
o meno sottile che si desidera di ottenere. Secco il gesso  si  raschia ogni groppo o filo sporgente con carta vetrata o
esercenti il restauro, e giustizia vuole che a quelli non  si  faccia aggravio delle responsabilità che si sarebbero
a quelli non si faccia aggravio delle responsabilità che  si  sarebbero potute accertare pei dilettanti e gli artisti che
per capriccio o debolezza, e l’una e l’altra causa insieme  si  abbandonarono al pericoloso impiego dei loro ingredienti su
la giusta diffidenza che nel campo dell’arte antica  si  nutre in genere pel pittore moderno in un argomento che a
pel pittore moderno in un argomento che a ragion di logica  si  dovrebbe ritenere di sua piena competenza.
pratiche d’arte vi  si  fanno credere il simulare le orditure delle tele calcando
secco lo stucco, il colore sovrappostovi col pennello  si  adagi come se applicato alla trama della tela originale.
occorrono per cosiffatti maestri a ben spiegare come  si  ostentino vigorose pennellate di colore grasso innalzandole
innalzandole a furia di piccole sovrapposizioni di tinta e  si  istruisca perfino a tracciare i solchi lasciati nel colore
lasciati nel colore dalle setole del pennello maestro che  si  contraffà, incidendoli invece con speciali strumenti perchè
e dall’ambra per l'uso pittorico, su queste due resine  si  scrissero sempre le cose più strabilianti che si possano
due resine si scrissero sempre le cose più strabilianti che  si  possano immaginare.
tale modo  si  viene anche a discorrere di stile. E sempre insegnamenti si
si viene anche a discorrere di stile. E sempre insegnamenti  si  dicono sudiciumi di infusioni di tabacco, di caligini o
quel castigo di alcoli, di acidi e di caustici che mai  si  dovrebbero accostare alla superficie dei colori.
l’acqua del bagno-maria, o l’arena, se  si  opera con questa, non devono riempire l’apposito
per caso traboccasse dalla bottiglia ed evitare così che  si  riversi sul fuoco la materia infiammabile. Ma si operi col
così che si riversi sul fuoco la materia infiammabile. Ma  si  operi col fuoco vivo o a bagno maria, si devono tenere
infiammabile. Ma si operi col fuoco vivo o a bagno maria,  si  devono tenere sempre pronti alla portata di mano degli
estrarne l’olio  si  torrefanno leggermente i semi, si macinano al mulino e
estrarne l’olio si torrefanno leggermente i semi,  si  macinano al mulino e prima di metterli sotto il torchio si
si macinano al mulino e prima di metterli sotto il torchio  si  bagnano leggermente. L’olio estratto, quando è fresco, ha
pulita in modo che quando non vi sono colori sopra  si  veda ovunque il legno verniciato. Per questo bisogna ogni
intatti che restano non bisogna lasciarli poiché quando  si  riprendono l’indomani spesso sotto la superfìcie vi sono
asciutto vanno sulla tela e danno tanto fastidio, specie se  si  tratta d’un modellato delicato o d’una pittura che si vuole
se si tratta d’un modellato delicato o d’una pittura che  si  vuole particolarmente finita. Bisogna quindi con la spatola
levare i colori intatti e metterli in un piatto fondo che  si  empirà d’acqua. Quando si riprende il lavoro si rimettono
e metterli in un piatto fondo che si empirà d’acqua. Quando  si  riprende il lavoro si rimettono sulla tavolozza.
fondo che si empirà d’acqua. Quando si riprende il lavoro  si  rimettono sulla tavolozza.
disegno ultimato e dorate quelle parti che  si  era destinato di mettere ad oro, si veniva al colorire la
dorate quelle parti che si era destinato di mettere ad oro,  si  veniva al colorire la tàvola, seguendo, le norme già
vestiri e casamenti prima che visi. La seconda cosa  si  è che ti conviene temperare i tuoi colori sempre con
sempre tanto rossume quanto il colore che temperi. La terza  si  è che i colorì vogliono essere più fini, e bene triati sì
affreschi non  si  fanno per il puro compiacimento di potervi passare delle
d’acqua e verificare sempre che nessuna parte dei colori vi  si  scioglie.
a colla è la tempera magra più facile a farsi. Ecco come  si  procede: si pigliano alcuni pezzi di colla caravella,
la tempera magra più facile a farsi. Ecco come si procede:  si  pigliano alcuni pezzi di colla caravella, quella che usano
e che nei trattati antichi chiamasi Colla di Carnicci,  si  lavano accuratamente tali pezzi per togliere la polvere che
pezzi per togliere la polvere che ci può essere sopra, poi  si  mettono in un recipiente con dell’acqua e si copre bene
sopra, poi si mettono in un recipiente con dell’acqua e  si  copre bene perché la polvere non vada dentro. Dopo
vada dentro. Dopo ventiquattr’ore gran parte della colla  si  è diluita nell’acqua; l’acqua è divenuta così un liquido
gettati via i resti di colla rimasti in fondo al recipiente  si  può, col liquido ottenuto, macinare tutti i colori.
tele, che  si  preferivano dai Veneti ma si usavano pure in altre scuole
tele, che si preferivano dai Veneti ma  si  usavano pure in altre scuole (il Vasari ne cita una di
gesso delle tavole, tenuto più rado e sottile perchè non  si  scrostasse, procedendosi pei colori nello stesso modo che
della composizione di quella vernice liquida che allora  si  procurava belle fatta dallo speziale, fornitore comune dei
bianco di piombo  si  può dire il colore principale della pittura ad olio, perchè
dire il colore principale della pittura ad olio, perchè vi  si  adopera nel maggior numero di tinte. Questo colore essicca
dà corpo ed essiccabilità agli altri colori coi quali  si  mescola; però ingiallisce per l’azione dell’olio, e
che smorza e fa annerire. Alla temperatura di 100°-120°  si  decompone sino a trasformarsi in minio.
mesticherie  si  compra la mastice e la Damar in lacrime; si scelgono poi i
mesticherie si compra la mastice e la Damar in lacrime;  si  scelgono poi i pezzi più puri e trasparenti e si scarta
lacrime; si scelgono poi i pezzi più puri e trasparenti e  si  scarta accuratamente ogni materia estranea che
vi sarebbe frammista; presi questi pezzi scelti  si  mettono a sciogliere a bagnomaria nell’essenza di
sopra un fuoco lento, possibilmente di carbon dolce, e non  si  dimentichi pure di mescolare lentamente la vernice via via
la vernice via via che bolle. Quando tutta la resina  si  è ben disciolta nell’essenza, si filtra per mezzo di un
Quando tutta la resina si è ben disciolta nell’essenza,  si  filtra per mezzo di un piccolo imbuto di vetro in fondo al
per mezzo di un piccolo imbuto di vetro in fondo al quale  si  sarà messa un po’ d’ovatta ben rada; filtrata così in
è pronta per l’uso. È prudente, quando la vernice non  si  usa subito dopo averla fatta, di tenerla in una boccetta
col tappo ricoperto di ceralacca. Per verniciare un quadro  si  corica questo orizzontalmente sul pavimento dopo aver
esponendola per qualche minuto al fuoco (d’estate  si  può profittare del sole). La vernice bisogna allungarla con
il Vasari ebbe il presentimento delle diverse opinioni che  si  sarebbero manifestate additando Giovanni Van-Eych quale
quando nel chiudere la Vita di Antonello da Messina, gli  si  affacciano le benemerenze che questi si andò procacciando
da Messina, gli si affacciano le benemerenze che questi  si  andò procacciando dall’arte, come divulgatore in Italia di
sfugge la malinconica riflessione: «ma perchè siccome non  si  dice cosa che non sia stata altra volta detta, così, forse,
cosa che non sia stata altra volta detta, così, forse, non  si  fa cosa che forse non sia stata fatta», e l’elogio muore
ha una crosta dalla quale bisogna mondarla. A tal uopo  si  lascia in una lisciva caustica per alcun tempo, poi si
uopo si lascia in una lisciva caustica per alcun tempo, poi  si  lava, e secca che sia, si spazzola finchè la crosta
caustica per alcun tempo, poi si lava, e secca che sia,  si  spazzola finchè la crosta alterata se ne vada in polvere.
dunque se è un processo di dipingere nel quale  si  utilizza la trasparenza dei colori, ricavandosi i lumi ed
quantità di bianco della carta o fondo bianco qualsiasi che  si  lascia scoperto, le tinte a corpo non vi si possono
qualsiasi che si lascia scoperto, le tinte a corpo non vi  si  possono considerare che come intruse, specialmente nei
la tempera che ora  si  prepara per lo più con colla di pelle, notato che in
più con colla di pelle, notato che in proporzioni eccessive  si  scaglia, ed in quantità troppo tenue lascia crollare il
ed in quantità troppo tenue lascia crollare il colore, non  si  potrebbe che ripetere quanto si è detto per fa pittura ad
crollare il colore, non si potrebbe che ripetere quanto  si  è detto per fa pittura ad olio, tanto rispetto all’aderenza
le vesciche più o meno ampie, che  si  producono pur sempre per la mancata aderenza del colore
sempre per la mancata aderenza del colore all’imprimitura,  si  mostrano per una curva opposta a quelle delle disquamazioni
quali, non potendo espandersi dal lato delle imprimiture,  si  riflettono all’esterno, generando il rigonfio proprio delle
che dà luogo alle vesciche piccole od ampie, onde a ragione  si  comprendono nell’unico difetto dell’aderenza del colore
o al piano sottostante, alla quale aderenza non  si  è provveduto abbastanza o per la qualità e proporzione dei
o per la qualità e proporzione dei glutini, o perchè  si  è operato in modo, per la condotta dello strato dei colori,
in modo, per la condotta dello strato dei colori, che  si  sono venute a creare forze opposte all’aderenza stessa.
le ocrie gialle di varie gradazioni  si  ottengono sciogliendo il solfato di ferro in acqua di calce
di carbonato di soda. La sopraossidazione successiva che  si  fa esponendo il colore all’azione dell’aria regola le varie
il colore all’azione dell’aria regola le varie tinte che  si  vogliono raggiungere.
generale non  si  deve riempire che a metà il matraccio o la bottiglia che si
si deve riempire che a metà il matraccio o la bottiglia che  si  pone sul fuoco, affine di ovviare a che sollevandosi la
 Si  può ridonare la limpidezza alla trementina senza
agitandola con calce viva in polvere. Il sedimento che  si  forma porta seco le parti ingiallite ed addensate. In
sempre di cambiarla spesso perchè tutte le essenze  si  alterano all’azione
le diverse paste dei colori più intensi,  si  suddividono ognuna in cinque o sei gradazioni
particolari per ogni fabbrica, e infine con appositi stampi  si  formano le matite, che si lasciano seccare all’aria.
e infine con appositi stampi si formano le matite, che  si  lasciano seccare all’aria.
coppale. — Non  si  conoscono le piante dalle quali si trae questa resina, che
coppale. — Non si conoscono le piante dalle quali  si  trae questa resina, che si trova in commercio proveniente
conoscono le piante dalle quali si trae questa resina, che  si  trova in commercio proveniente dalle Indie orientali, dal
artistico italiano tenutosi in Torino nel 1880 (1),  si  facevano le maggiori proteste che per restauro oramai non
facevano le maggiori proteste che per restauro oramai non  si  intendeva più, come una volta, rifare la parte mancante di
mancante di un dipinto od anche ripassare tutta l’opera, ma  si  attribuiva a tale parola il solo significato di pura
l’impasto della preparazione  si  userà essenza di trementina con qualche goccia di siccativo
per le ombre. Data questa preparazione su tutto il disegno  si  lascerà il lavoro per due o tre giorni almeno perché possa
due o tre giorni almeno perché possa asciugare bene. Poi  si  riprende per colorirlo definitivamente. Cominciando
papavero e essenza di trementina mescolati a parti eguali,  si  anderà avanti procedendo sempre a pennellate leggere e
sempre a pennellate leggere e intersecantisi; non  si  dimentichi di bagnare sempre col diluente le parti asciutte
di bagnare sempre col diluente le parti asciutte ove  si  deve lavorare.
le noci e scelte le più sane e belle  si  tengono nell’acqua finchè si possa togliere la pelle
e scelte le più sane e belle si tengono nell’acqua finchè  si  possa togliere la pelle giallognola che le riveste, quindi
possa togliere la pelle giallognola che le riveste, quindi  si  schiacciano al torchio ponendole in un sacco di tela o tra
accrescere il potere essiccante degli oli, se  si  adopera il fuoco o l’esposizione al sole, l’addensamento
il fuoco o l’esposizione al sole, l’addensamento non  si  ottiene che colla diminuzione di un terzo o un quarto
dell’olio, e nel caso dell’impiego degli ossidi di piombo,  si  hanno dei precipitati e la necessità di depurazioni ed usi
calce grassa è pressochè pura. Posta a contatto coll’acqua  si  scalda, si fende, aumenta molto di volume e forma una pasta
è pressochè pura. Posta a contatto coll’acqua si scalda,  si  fende, aumenta molto di volume e forma una pasta che non si
si fende, aumenta molto di volume e forma una pasta che non  si  discioglie così facilmente come quella di calce magra.
 Si  metta in una bottiglia la stessa quantità di essenza e
la stessa quantità di essenza e mastice detta più sopra e  si  esponga il vetro ai raggi del sollione, avendo cura di
che la bottiglia resti il meno possibile priva di calore.  Si  rimesti il liquido ad ogni occasione di avvicinarsi alla
volte per giorno bastano. Però se il tempo diventa umido  si  ritiri la bottiglia, non dimenticando questa precauzione,
questa precauzione, perchè non solamente il mastice non  si  fonde mentre il tempo è coperto ed umido, ma la vernice
liquido, quasi come dell’acquarello, il colore con cui  si  vogliono fare i peli poi, pigliando un pennello di martora
poi, pigliando un pennello di martora di forma ovoidale, lo  si  schiaccia sulla tavolozza intingendolo nella tinta; bisogna
assieme al manico un angolo retto; sollevandolo poi i crini  si  richiudono un po’ rimanendo però sempre abbastanza scartati
sottilissime e parallele che altrimenti, per abili che  si  sia, non si otterrebbero mai. Lavorando così bisogna
e parallele che altrimenti, per abili che si sia, non  si  otterrebbero mai. Lavorando così bisogna lasciare libero il
in disparte la teoria alla quale uno strappo  si  farebbe in ogni modo coll’aggiunta del bianco e del nero e
e del nero e premesso il fatto che le materie coloranti  si  comportano in modo tanto differente dalle luci del vero,
tanto differente dalle luci del vero, specialmente quando  si  usano in forma d’impasti e velature, cosicchè nessuna
della luce vera, come dai complementari della tavolozza non  si  ricava che dei grigi o dei neri, mentre i complementari
di un giallo, un rosso, ed un azzurro coi requisiti che  si  sono dimostrati necessari.
quindi per accostarsi al colore che  si  vuole imitare ricorrere a qualche artifizio. A qualunque
imitare ricorrere a qualche artifizio. A qualunque colore  si  chieda il sussidio è evidente che questo non può più essere
del lapislazzuli puro. Sarà quel giallo qualunque che  si  vuole, sarà in quella quantità che si crede, ma nè per la
giallo qualunque che si vuole, sarà in quella quantità che  si  crede, ma nè per la natura intima del colore, nè per la
 Si  trova il cinabro in natura prodotto dalla combinazione
grandissima fra di loro, tale anzi che il mercurio non  si  trova generalmente che combinato allo zolfo.
coll’intruso lavoro pittorico, perchè evidentemente non  si  può dire che si conserva integra l’opera di un pittore
lavoro pittorico, perchè evidentemente non si può dire che  si  conserva integra l’opera di un pittore quando vi si
che si conserva integra l’opera di un pittore quando vi  si  sovrappone la mano di un altro.
trattando dei colori per raffresco raccomanda che « tutti  si  abbiano in sua specie per quanto si può belli, purissimi e
raccomanda che « tutti si abbiano in sua specie per quanto  si  può belli, purissimi e scelti e con questo essergli intorno
questo essergli intorno poi molto netto e delicato acciò  si  conservino schietti e distinti, imperocchè per ogni poca
che le più volte è polvere con altri colori diversi,  si  turbano e se li leva gran parte della sua purezza e
diligenza. Ma nell’usarli a fresco tengasi a mente, come  si  è detto, il muro non brama altro colore che il naturale,
banda d’Italia abbastanza per essere conosciute — queste  si  macinano sottilmente con acqua pura eccettuandosi gli

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