bosco Varagna, dal margine del quale le nostre linee di tiratori disturbano i lavori di riattamento del forte di Vezzena.
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Nella conca di Plezzo venne ripreso il tiro contro il forte Hermann, di cui ormai non resta in piedi che la casamatta, dalla quale parte ancora
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a corpo, nella quale subì perdite gravissime.
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stabilire la conta o la mamma che sia. La quale, rivolgendosi a uno dei giocatori, dice: — È arivata una barca carica de... e l’interrogato deve
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, e possono essere molti, pagano la quota stabilita, un quatrinello (centesimo), un soldo, due, ecc. Colui il quale dirige il giuoco conta il danaro
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È abruzzese. Va curvo per il peso di una canestra nella quale porta una quantità di utensili da cucina, e grida: — Peparóle e cucchiaaà! — Schifiètte
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Si trascina dietro un piccolo carrozzino sul quale sono riposti gli utensili del suo mestiere, e grida con voce lamentosa: — Chi ccià ttigami
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Fatta la conta come nei precedenti giuochi, colui che è sorteggiato, va a nascondere la faccia in grembo alla mamma, la quale gli benda gli occhi con
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la loro serietà. Colui il quale ride prima è il perditore.
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sarebbe guadagnato la persona la quale vinceva alla Riffa o al Nummeretto.
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nelle non infime società, è questo, pel quale molti uomini e donne pongonsi in circolo, e fanno girare dall’uno all’altro un pezzetto di cerino acceso
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’invitati, presempio, je viè’ ll’estro de sapé’ quale de le du’ donne gravide farà mmaschio. Uno scommette per una e un antro pe’ quell’antra. Che ffanno
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Questo giuoco si fa bendando una persona, la quale deve, in quello stato, avanzarsi verso il posto dove prima le si era mostrata in terra una
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sta dietro a tutti, il quale rimasto diritto, salta uno per uno i compagni, incurvandosi poi anche lui dopo l’ultimo saltato, mentre il primo alla sua
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(scarpa vecchia e logora) e la passa nascostamente al giocatore vicino, il quale la passa a sua volta al terzo, al quarto, al quinto per poi
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ad un asse trasversale, o ad un bastone sul quale si siede una o più persone; e mentre quello seduto oscilla, un altro spinge la canoffièna
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Passamano è uno scherzo che si fa ad alcuno per trafugargli momentaneamente un oggetto, passandolo ad altra persona, la quale, a sua volta, lo passa
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Passatempo che consiste nell’indovinare quale è il millesimo di una moneta da un soldo che lo scommettitore tiene in mano dalla parte dell’arma
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raccolti, ad eccezione del Belli, il quale, nelle note ai suoi immortali Sonetti romaneschi, accenna a diversi di questi giuochi; note che io non ho
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Si fa la conta e colui che è sorteggiato va a nascondere la testa tra le gambe della mamma, la quale gli benda gli occhi con le mani. Parecchi
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quale tutte le volte che si presenta davanti al re è obbligato a salutarlo, battendo la mano sinistra nel braccio destro, il quale deve correre anch
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indovina in quale delle due mani si racchiudono i céci o i bruscolini, vince questi, o ciò che è stato convenuto prima di cominciare il giuoco.
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, ossia a gesti e senza parlare. Gli altri quattro devono indovinare quale mestiere i loro compagni stan facendo. Se lo indovinano le parti s’invertono
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mio voló voló Sopra un albero de fichi se posó: E nel posarsi, disse... Che disse?…" e qui getta il fazzoletto a uno dei giocatori, il quale è
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li vostri figlioli a la dottrina cristiana; chè si nun ce li manderete, ne renderete conto a Ddio!". La quale cantilena era succeduta e seguìta da
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I giocatori (due, quattro, sei) fanno il tocco. Il preferito dalla sorte batte il suo bottone, o il suo soldo, contro il muro, il quale soldo, di
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campanèllo, pe’ ttieneje lontane le streghe, ecc., e la ciammèllétta d’avorio, indove la quale la cratura ppiù in i’ llà, ce s’acciaccherà e cce se roderà le
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Si fa la conta, e colui il quale viene dalla conta designato, si chiama bùzzico. Costui correndo deve acchiappare uno de’ suoi compagni, il quale per
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nocchie o di osse di albicocche, di pesche, ecc. Uno dei giocatori, al quale tocca di tirare pel primo (dalla distanza stabilita con un segno in
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pronunciando e battendo, mentre col dito si tocca or questo or quel pugno di chi vi tiene nascosta alcuna cosa da indovinarsi in quale dei due si trovi. La
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volta una forma di cacio), attorno al quale disco si avvolge una funicella, la cui estremità è tenuta in mano dal giocatore, per lanciarlo con più
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Si fa la conta; quello cui va il punto del conto va sotto. Si fa una riga in terra, per indicare il punto dal quale si deve spiccare il salto
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cosparsa di arena gialla sulla quale si gettavano ramoscelli di mortella; poi si disponevano sedie, ed anche qualche volta banchi e palchi che si
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uno dei due uovi si rompe, quello rotto diviene proprietà di colui al quale è rimasto sano il suo uovo. Il Belli, in una nota del sonetto: Er
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Si fa in parecchi ragazzi. La conta viene posto dai compagni in un luogo dal quale essi non possono esser veduti. Ciò fatto, si allontanano per
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diciannove sedie. Colui il quale rimane in piedi paga il pegno ed esce dal giuoco. Allora si toglie un’altra sedia e si ricomincia.
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cordicella intramezzati da due grossi elastici, terminanti in una specie di cappuccetto di pelle di guanto, entro il quale si pone il sassetto o la pallina
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quale si pranza. Egli gridava: La Persa, la menta, le viòle e ttutte sorta d’erbe fine e odorose. Un tale di questi venditori ci ricamava anche dei
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circolo. Destinato il posto dal quale ciascuno scaglierà la sua piastrella vicino al santuccio e fatto l’ordine di successione al tirare, colui che con
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Si fa a ppiastrèlla con cocci di mattoni possibilmente arrotondati. Si giuoca in quante persone si vuole e si fa il tócco. Colui al quale è toccato
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, cappello a lucerna, e falde enormi che distaccandosi dal giubbone si protendono insino alle calcagna. Poi viene un altro tubicino il quale preannunzia con
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pe’ la qualé. Presempio, a le donne, quanno nu’ stanno bbene, la féde jé s’appanna; e, ne lo spostalla un tantinèllo dar déto, ce se troveno sótto un
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la quale er predicatore spiegava la dottrina pe’ ppreparà’ li cristiani a ppijà’ la santa Pasqua. In certe cchiese predicaveno bbene assai li
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procurando di tirarvi vicini de’ soldi. Prima si fa la cónta; e a colui al quale tocca il punto al conto, getta il ciololetto detto bóccia o maróne, e poi vi
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sua Confraternita. Vestiti — scrive il Belli — di una goffa livrea, o dicasi pure divisa, coi colori della compagnia alla quale appartenevano, i
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intitolate: Streghe, Stregoni e Ffaffucchieri, ossia la Notte de S. Giuvanni, indove la quale se vede che, gguasi sempre, la strega che strega le
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Notissimo giocattolo di legno a forma di pera, alla cui estremità è piantata una punta di acciaio o di ferro, alla quale si avvolge attorno una
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porte sono uperte, per chi cce vôle entrà’. Ed i compagni vi passano. L’ultimo di essi viene però fermato da uno dei capi- giuoco, il quale gli domanda
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, e nun avesse mai messo mano ar cortello. Era un vijacco, una carogna. Era ’na cosa nun troppo pe’ la quale, voi me direte: ma cche cce volete fa’? La
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colpito; lo prende per un orecchio, lo conduce davanti alla mamma, la quale gli dice: — Chi è essa? — Carne allessa (o callaléssa). Se lo ha indovinato la
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