Nell’Alta Rienz l’avversario tentò ancora una volta l’attacco della nostra posizione di Monte Piana, ma fu respinto con gravi perdite.
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Nelle acque dell’Isonzo venne raccolta una mina galleggiante lanciata dal nemico con l’evidente scopo di distruggere taluni dei ponti in nostro
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Una nostra batteria riuscì con tiri aggiustati ad incendiare le armature che il nemico stava erigendo per riparare le cupole del forte di Doss di
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Una squadriglia di velivoli nemici eseguì ieri due incursioni a breve intervallo su d’un nostro campo di aviazione nella zona del Basso Isonzo
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Un velivolo nemico lasciò cadere una bomba sulla nostra stazione sanitaria di Begliano: fortunatamente non si ebbe a lamentare alcun danno.
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Analoga felice operazione compieva al passo di Cevedale 3267 m. indi assaliva una colonna nemica che occorreva dalla Schaubachhütte Sulden e la
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Nella conca di Plezzo la nostra artiglieria disperse con tiri aggiustati una colonna nemica discendente per la valle della Keritnica e bersagliò sul
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Albania: il mattino del 30 agosto, una nostra colonna mista, con rapida marcia, superando forti difficoltà di terreno, raggiungeva Tepeleni, sulla
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Albania: Nella giornata del 2 nostri riparti di bersaglieri e di milizia territoriale compivano una nuova brillante incursione sulla destra della
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Nella zona di Tolmino, dopo intenso lancio di bombe, l’avversario tentò ieri una irruzione nei nostri trinceramenti di Dolje: fu subito respinto.
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Nella zona collinosa ad est di Gorizia con improvviso sbalzo un nostro reparto occupò una nuova posizione nei pressi di Santa Caterina.
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Nell’Alto Cordevole con ardita operazione di sorpresa un nostro reparto conquistò una posizione avanzata verso la Cima di Monte Sief, fugandone i
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A Gabrije (est di monte San Michele) piccoli calibri nemici hanno ripetutamente battuta e colpita una sezione di sanità causando qualche perdita.
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In Carnia una maggiore attività dell’artiglieria avversaria provocò vivace reazione della nostra nell’Alto But e in Val Fella.
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Una nostra aereonave, la scorsa notte, navigando in condizioni atmosferiche poco favorevoli, tornava sul vallone di Chiapovano rinnovando l’efficace
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Nella regione di Monte Nero il nemico fece brillare una potente mina sotto le nostre posizioni sulle quali concentrò poscia violentissimo fuoco d
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In regione Marmolada l’avversario con l’esplosione d’una mina cercò di ributtarci dalle posizioni strappategli nella notte sul 22 corrente.
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soldati e una mitragliatrice.
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Sulle pendici settent. del Monfenera una nostra pattuglia piombata di sorpresa su un nucleo avversario, lo fugò e gli prese qualche prigioniero.
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Macedonia: Nell’arco della Cerna le nostre truppe, in cooperazione con l’offensiva generale degli Alleati, hanno iniziato ieri una vigorosa avanzata
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(Tonale) catturammo una intera pattuglia avversaria.
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Si fa la conta. Il sorteggiato si pianta nel mezzo de’ suoi compagni, pronto ad afferrare il primo di essi che non tocchi ferro. Per esempio: una
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invece chi cce s’àpprica sur dolore le tevole der tetto prima infócate e poi invortate in d’una pezza de lana. E cchi cce mette sopre un impiastro d’una
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stabilire la conta o la mamma che sia. La quale, rivolgendosi a uno dei giocatori, dice: — È arivata una barca carica de... e l’interrogato deve
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ad una terza e così via via. Con questo giochetto — dice il Belli, in una nota de’ suoi Sonetti — quando a piazza Navona eravi il mercato, un cocomero
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Chi sse lo sarebbe mai creso che la Madonna de Sant’Agustino, detta der Parto, tanta miracolosa e ttanta mai bbella, fussi anticamente stata una
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Erano (e lo sono ancora) una specie di servi ecclesiastici delle fraternite di Roma, poichè ogni arte, mestiere e condizione di uomini ha in Roma la
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Oppuramente se fa mmisuranno da li detini de le mano a la punta der naso, sempre cor parmo de la mano, una vorta a annà’ in su, e una vorta a vvienì
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ggiornata. Poi pijate un po’ d’ojo, un po’ dde ségo e un po’ dde cera vergine, fatece come una pulentina, sparmàtela sopra una pezza de tela e
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Pijate un po’ dde riso, un mazzetto de marva e un bicchiere de latte fresco, metteteli in d’una piluccia de coccio, e ffateli bbulle tutt’assieme
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Si uno s’incontra pe’ strada cor una cratura che aritorna da èsse’ accresimata propio allora, è ssegno de bbôn ugurio; perchè le crature appena
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du’ mesi, e quanno l’ha ccovato, c’esce fôra una bbestiaccia tanta bbrutta, mezza gallo e mmezza serpente, che, ammalappena affissa in faccia una
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Er primo de ll’anno, pe’ vvede si ddrento l’anno nôvo le regazze se mariteno, hanno da fa’ ’st’antra prova. Hanno da pijà’ ttre ffava secche: a una
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Una de le maravije de Roma, non ce se crederebbe si non fossi vera, è er portone der palazzo de Sciarra, a ppiazza Sciarra ar Corso. Gnentedemeno
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’ assicurà’ si è vvero; perchè una vorta che una gran signora ce vorse provà’ arimase cèca der tutto.
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Uno dei giuocatori chiude nel pugno, come nel giuoco precedente, una certa quantità di ceci, bruscolini o altro; poi passandoseli dietro, che nessuno
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in un fónno de letto. Pe’ nun fa’ spellà’ la schina a quelli poveri ammalati incurabbili condannati a sta’ in d’un fónno de’ letto e ssempre in d’una
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subbito co’ l’acéto; poi pijà’ una bbôna fatta de pélo der medemo cane che vv’ha mmozzicato, mettesselo su la ferita e ffacce una fasciatura. Poi ’gni
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’ preservasse dar male de le Moroide, ortre ar portasse in saccoccia una castagna porcina, fa ppuro bene a pportàccese un po’ ddé ceralacca o anche una
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Il venditore di pere cotte, va attorno nelle ore afose del caldo, cantando con voce stentorea una lunga filastrocca di parole per attirare i
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Fanno a gara fra ragazzi o ragazze, a chi salta più scalini della scala di casa, di un palazzo, di una chiesa o di altro.
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Una diecina di ragazzi si prendono per mano; due altri di essi, che fanno da capi-giuoco, si pongono a una certa distanza parallelamente, e poi
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In questo giuoco le bambine che vi prendon parte riproducono tutti gli usi che accompagnano la nascita di un bambino. Una delle fanciulle si mette un
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Iddio ne guardi a èsse’ scummunicati dar Papa! Se fa una vita tribbolata tribbolata, e ppiena de disgrazzie e dde malanni; e quanno se môre, se môre
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Era un celebre bburattinaro; arto, palido, vestito cor un sacchetto de cottonina e con un baretto co’ la visiera che je copriva la capoccia: e una
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Se metteno li porzi de le mano intinti in d’una cunculina d’acqua giaccia, e cce se fanno sta’ un quarticèllo. Si er dolore nun ve passa, mettete li
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Quanno se v’abbità’ in d’una casa nôva, le prime cose che bbisogna portacce so’: un fiasco d’ojo, er vino, er carbone e una pianta de ruta. Tutte
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Andava attorno la sera, portando la sua merce in una specie di scalda vivande appeso a un braccio, vestiva all’uso dei cuochi, e diceva: — Caldi
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Adesso ’sta cosa nun aùsa ppiù; ma pprima ammalappena partoriva una donna, speciarmente si era signora, tutti quanti li conoscenti je mannaveno a
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Ce so’ ddiversi arimèdi uno méjo de ll’antro. Presempio, a annàssene a lletto co’ la testa invortata in d’uno sciallo de lana e ccercà’ de fasse una
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