sforzi ciò che avrebbero il diritto di domandare all'opera compiuta dai compagni di lavoro. Ma l'età degli eroi, quella dei Des Cartes o dei Leibniz
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della nostra civiltà europea, s'inizia con una scuola di filosofi geometri. Discende infatti da DES CARTES, e riceve poi nuovo impulso dal LEIBNIZ
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«Direz-vous que si les expériences portent sur les corps, elles portent du moins sur les propriétés géométriques des corps. Et d'abord, qu'entendez
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«Les expériences ne nous font connaître que les rapports des corps entre eux: aucune d'elles ne porte ni peut porter, sur les rapports des corps avec
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appartient à tel ou tel objet concret? Il faudra mesurer des distances, et comment saura-t-on que telle grandeur concrète que j'ai mesurée avec mon instrument
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eseguite sotto certe condizioni anatomo-fisiologiche »(1 Nel suo studio «Ueber die Raumwahrnehmungen des Taatsinnes» (Berlin, Reuter-Richard, 1898) V
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A questa conclusione sembra fermarsi la maggior parte dei critici geometri; così ad es. P. WOLKMANN (2 «Einführung in des Studium der theoretischen
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menzionato il tentativo di costruzione cinematica di DES CARTES.
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DES CARTES e di LEIBNIZ, «se la velocità (v) o il suo quadrato debba prendersi come misura di una forza agente sopra un punto mobile». Sappiamo oggi
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Questo contrasto nel modo d'intendere la «spiegazione», viene illustrato dal DUHEM (1 «L'évolution de la Mécanique». Révue générale des Sciences
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et à leurs continuateurs;.... ils ont établi cette vérité, d'un prix inestimable: Il est possible de discourir des qualités physiques dans le langage
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Comptes rendus de l'Acad. des Sciences. Paris, juin 1905. ) si giustifica ammettendo che l'etere eserciti sull'elettrone deformabile e compressibile
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filosofico alla distinzione tra «fatti» e «leggi», accogliendo la veduta di A. NAVILLE (1 «Nouvelle classification des Sciences», Paris, Alcan, 1901. Cfr. la
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(2 Cfr. in particolare le note di DARBOUX e HALPHEN nei Comptes rendus de l'Acad. des Sciences de Paris. t. 84.) La forma dei corpi celesti, ed in
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