Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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 che  la previsione anzidetta non è possibile se non attraverso
non è possibile se non attraverso qualche immagine, e però  che  una conoscenza obiettiva pura non è possibile;
osta  che  queste conclusioni divengano così luminosamente provate da
così luminosamente provate da imporsi come fatto accertato.  Che  cosa si dirà allora della invarianza della materia?
di vista, dovrebbe eliminare a priori le questioni fittizie  che  derivano dal suaccennato artificio.
è però evidente a priori  che  «somme di pesi uguali sieno uguali». Se infatti A ed A',
con un dato carico, e così pure B e B', non ne segue  che  A' sia sostituibile ad A nella bilancia equilibrata che
che A' sia sostituibile ad A nella bilancia equilibrata  che  porta sul suo piatto A + B.
manifesta così  che  l'invarianza attribuita all'homo oeconomicus non è
rigorosa rispetto a certe deduzioni e alle previsioni  che  vi si appoggiano.
effetti (di tensione, pressione ecc.) con una forza unica  che  si dice la loro somma». E se si vuole che la somma statica
una forza unica che si dice la loro somma». E se si vuole  che  la somma statica di più forze ugualmente dirette venga
rappresentata dalla somma geometrica di queste, ne risulta  che  « ad ogni forza corrisponde (a meno di un fattore che
che « ad ogni forza corrisponde (a meno di un fattore  che  dipende dall'unità di misura) un segmento orientato, ben
importa soprattutto  che  la Gnoseologia venga concepita essa stessa come una vera
venga concepita essa stessa come una vera scienza positiva;  che  cioè i suoi cultori si propongano problemi determinati, e
della Metafisica. Ma questa poesia di spiriti sublimi,  che  ognora si rinnoverà come espressione di un bisogno
deve imporre la sua sregolatezza alla Gnoseologia positiva  che  a lei resta estranea.
dalla legge del moto incipiente, dove si ritenga dunque  che  la forza sia definita staticamente, nell'equilibrio che
che la forza sia definita staticamente, nell'equilibrio  che  precede il moto.
i postulati contenuti nel principio suddetto, nel modo  che  segue:
chi ci assicura  che  una disposizione primitiva del nostro meccanismo non
suddetta? Il BOLTZMANN (op. c.) conviene in questo punto  che  la teoria si fonda sopra un'ipotesi; crediamo che una più
punto che la teoria si fonda sopra un'ipotesi; crediamo  che  una più precisa determinazione di essa passa essere
 che  in un dato ordine di fatti si sieno scorti gli elementi
si sieno scorti gli elementi quasi invariabili, per modo  che  le condizioni rappresentative espresse dai principii
Perchè la rappresentazione riesca adeguata, bisognerà  che  gli assiomi, esprimenti le leggi delle associazioni
in questo senso, che: agli invarianti dell'esperienza,  che  costituiscono le cose reali (oggetti e rapporti), possonsi
gl'invarianti (oggetti) del pensiero, per modo  che  alle coesistenze e successioni invariabili di quelle
tale scopo si è proposta una modificazione dell'ipotesi 3),  che  ricorre anche in alcuni dei più autorevoli trattati
sieno prese in un senso fisico,le previsioni concrete  che  esse contengono risultano legate ad elementi di fatto che
che esse contengono risultano legate ad elementi di fatto  che  si considerano di solito come non geometrici. Perciò i
simbolica di rapporti fisici, incompiutamente enunciati,  che  vengono determinati nelle applicazioni concrete.
 che  le ipotesi di KEPLERO rappresentino soltanto una prima
ci rappresentiamo le forze  che  in ogni istante agiscono sui corpi in movimento, possiamo
istante agiscono sui corpi in movimento, possiamo supporre  che  queste dipendano dalla qualità di materia dei corpi stessi
dei corpi stessi o dal loro stato fisico; ma ammettiamo poi  che  il movimento risulti indipendente dalla qualità di materia,
così il sentimento di un «enorme mistero dell'universo»,  che  le riflessioni intorno all'idea della sostanza, suscitano
sostanza, suscitano nello spirito nostro. Poichè concepiamo  che  rapporti multipli leghino tutte le cose, noi siamo tratti a
e a rappresentarci l'impossibilità di esaurire gli oggetti  che  cadono nel suo dominio. Ma l'affermazione dell'
questo concetto. D'accordo col nostro ARDIGÒ nella critica  che  egli muove a questo punto nella dottrina di SPENCER, non
punto nella dottrina di SPENCER, non possiamo ammettere  che  ad una realtà accessibile alle nostre conoscenze, si
comparato di quelle effettivamente costruite, mostra subito  che  codesti limiti non vengono punto rispettati; che le ipotesi
subito che codesti limiti non vengono punto rispettati;  che  le ipotesi suddette più che ingrandire snaturano le
non vengono punto rispettati; che le ipotesi suddette più  che  ingrandire snaturano le immaginarie sensazioni; che
più che ingrandire snaturano le immaginarie sensazioni;  che  ragionando su di esse si è costretti ad inibire una serie
 che  riferiamo ad una cosa qualsiasi, e l'insieme dei rapporti
qualsiasi, e l'insieme dei rapporti di questa col mondo  che  la circonda, dei quali possiamo acquistare in parte una
il concetto della massa  che  risulta così definito, soddisfa ai requisiti che già
massa che risulta così definito, soddisfa ai requisiti  che  già abbiamo analizzato, il carattere addittivo della massa
è vero  che  l'utile o il danno di un vivente sieno espressioni vuote di
vuote di senso, poichè esse racchiudono un fatto  che  può essere sperimentalmente conosciuto.
 che  il modo subiettivo di rappresentazione influisce sopra la
stessa e su altre previsioni analoghe, onde bisogna dire  che  contiene qualcosa di obiettivo.
cose dette si desume  che  la supposizione fondamentale dell'Aritmetica può essere
una realtà fisica, ad una realtà psicologica, cioè al fatto  che  si possono illimitatamente ripetere certi atti del pensiero
determinazioni generali, per modo da costruire delle serie  che  soddisfino alle condizioni 1), 2), 3).
dimostrazione classica  che  si suol dare oggi del principio suddetto (1 Cfr. p. es.
Gauthier et Villars,1893 (p. 225). ),mette bene in evidenza  che  la sua validità in generale per tutte le macchine usuali
usuali dipende da un'analisi delle varie specie di legami  che  in queste vengono combinati.
 che  cosa diremo dell'orologio? Esiste un orologio le cui
relativa a certe serie fenomeniche nettamente distinte  che  abbiamo in vista allorchè parliamo di una misura naturale
misura naturale del tempo? E vi è qualche fatto generale  che  si esprima col reciproco accordo delle indicazioni fornite
alcuna meraviglia; ma conviene rendersi conto dei motivi  che  conducono ad una così strana previsione nella teoria di
nella teoria di Lorentz. Non si tarderà a riconoscere  che  i successi della teoria non portano veramente, come si
nessuna presunzione a priori in favore dell'ipotesi  che  l'esperimento ha invalidato.
veramente notevole  che  il grado di esattezza delle verifiche accennate giunga ad
ad un limite praticamente rigoroso, e non è affatto strano  che  piccole differenze si manifestino nelle misure fornite
delle circostanze ritenute uguali: la variabile temperatura  che  influisce sulla caduta dell'acqua o della sabbia attraverso
si riesce bene a compensare gli effetti; le cause stesse  che  possono modificare la gravità in un dato luogo della terra;
periodiche; la variazione dello stesso universo astronomico  che  riteniamo come condizione costante!
critica più indulgente  che  si possa muovere consiste nel dire che l'elaborazione di
più indulgente che si possa muovere consiste nel dire  che  l'elaborazione di una scienza sociologica richiedeva il
il principio della composizione delle forze concorrenti,  che  invero viene qui interpretato in un senso più generale,
materiale libero, ma forze agenti su un punto materiale  che  fa parte di un sistema rigido (1 Per i rapporti della
anche qui un resoconto del modo di trattazione del problema  che  è dovuto a LAGRANGE. Nonostante l'interesse e la semplicità
perchè in essi non ricorre alcuna intuizione dinamica, il  che  sembra conforme allo spirito della questione. Lagrange
della questione. Lagrange invece postula implicitamente  che  «sieno sostituibili rispetto all'equilibrio legami che
che «sieno sostituibili rispetto all'equilibrio legami  che  permettono gli stessi movimenti». ).
 che 
 che 
si dice  che  possiamo «voler volere», la volontà presa come soggetto,
grado non implica dunque il non senso di una volontà  che  determina sè stessa, bensì il fatto psicologico che un atto
volontà che determina sè stessa, bensì il fatto psicologico  che  un atto del volere può venire subordinato ad un altro
(preso in prestito dalla Teologia naturale) e di rilevare  che  da una serie infinita di cause non si può argomentare,
può argomentare, senza contraddizione, ad una causa prima  che  sia causa di sè stessa.
dunque  che  l'interpretazione dell'esperienza, e la sua
subordinata a talune conoscenze supposte; soltanto dopo  che  queste vengano precisate in un coefficiente, diventa
la probabilità del resultato, cioè di determinare un numero  che  esprima in quanti casi la previsione ottenuta
risiede in un confronto più largo di altre esperienze  che  progressivamente sono venute confermando i corollarii di
i corollarii di analoghe presunzioni, ed anche nella veduta  che  la rappresentazione delle cause elementari estende il campo
possibili e conferisce a queste un valore probativo  che  spesso verrebbe meno all'infuori delle ipotesi in essa
a volontà; talora s'incontrano per ciò delle difficoltà  che  vanno fino ad una impossibilità pratica; talora occorre
talora occorre aspettare il verificarsi di circostanze  che  non dipendono da noi o ne dipendono soltanto in parte. In
un'attesa; per dir così il reale non è sempre disponibile.  Che  valore ha allora il supporre che esso si aggiunga alla
non è sempre disponibile. Che valore ha allora il supporre  che  esso si aggiunga alla realtà presente?
come esempio la definizione,  che  ancora taluni trattati danno, della linea retta, secondo
secondo LEGENDRE: «la retta è la linea più corta fra quelle  che  uniscono due punti».
lavoro assorbe a tal punto l'attività dell'investigatore,  che  poco tempo gli resta per gettare uno sguardo sopra altri
per gettare uno sguardo sopra altri rami della Scienza  che  si sviluppano accanto a lui.
crediamo  che  per comprendere lo spirito della sistemazione newtoniana
newtoniana occorra eliminare il concetto affatto recente  che  la legge del moto sia una definizione dinamica della forza.
Le condizioni  che  volontariamente circoscrivono il fatto entro i limiti di
i limiti di certe variazioni interessanti, p. es. di quelle  che  cadono entro il dominio della volontà, ecc.
qualcuno crede  che  questo sia un difetto riprovevole degli intelletti
riprovevole degli intelletti matematici, si può ben dire  che  il suo esame non ha oltrepassato la superficie della
si dice  che  causa ed effetto sono fenomeni succedentisi
in cui si riscontra il rapporto di successione, è chiaro  che  vi è in ciò una scelta relativa alla frequenza o
è in ciò una scelta relativa alla frequenza o all'interesse  che  certe condizioni presentano in confronto ad altre. Se si
significato, perchè nella sua forma assoluta ci direbbe  che  «ogni fenomeno è l'effetto dello stato precedente
è l'effetto dello stato precedente dell'universo » e quindi  che  « per assistere alla ripetizione esatta del fenomeno
se si osserva  che  altri metalli, o anche altri corpi qualunque, si scaldano
altri corpi qualunque, si scaldano colla percussione, e  che  il riscaldamento ha luogo comunque si adopri, per
concepire il fatto in un significato più esteso, enunciando  che  «i corpi si riscaldano colla percussione».
l'uso di questo potente istrumento,  che  viene in aiuto alla debolezza del nostro intelletto, non è
il rischio di dimenticare il significato delle parole,  che  diventano vuote di senso appena che cessino di
delle parole, che diventano vuote di senso appena  che  cessino di rappresentare le cose. Giunti a questo punto,
le cose. Giunti a questo punto, nulla è più facile  che  operare formalmente sui simboli, mentre lo sviluppo del
 che  cosa prova questa lacuna? Questo soltanto, che la parola
che cosa prova questa lacuna? Questo soltanto,  che  la parola «alcuni» ha un significato ambiguo. Ogni
Ogni matematico la prenderà sempre nel senso (affermativo)  che  non esclude la totalità, ammettendo dunque che la
che non esclude la totalità, ammettendo dunque  che  la proposizione «tutti gli A sono B» rientri come caso
primo luogo si può ammettere  che  esse valgano comunque il campo elettro-magnetico sia
comunque il campo elettro-magnetico sia prodotto da corpi  che  si muovano entro il mezzo dato. Così p. es., un corpo
entro il mezzo dato. Così p. es., un corpo elettrizzato  che  si muove darà luogo in ogni punto ad una variazione
una corrente: ciò è d'accordo colle esperienze di ROWLAND  che  assimilano la corrente elettrica per convezione (trasporto)
l'analisi logica  che  rivela il vizio della definizione trascendente, non
dell'assoluto. Come si spiegherebbe altrimenti il posto  che  all'assoluto spetta nelle credenze legate ai più intimi
posizione di un problema, potrebbe dar valore ad un simbolo  che  abbiamo riconosciuto privo di senso?
chiaro  che  l'esperienza psicologica (consciamente eseguita o contenuta
visione immaginativa dei concetti) garantisce ugualmente  che  l'Aritmetica e la Geometria euclidea sono esenti da
equivalenti. Invece sotto l'aspetto fisico le esperienze  che  verificano i rapporti contenuti nell'Aritmetica hanno su
di essere qualitative, cioè di riferirsi a rapporti  che  possono variare soltanto in modo discreto.
MACH osserva  che  non si tratta qui di una dimostrazione geometrica.
su questo punto, non sappiamo invece dividere l'opinione  che  codesto modo di trattare il problema sia da condannare come
come un non senso storico e psicologico. Se sta in fatto  che  la regola concreta di composizione di due forze fu trovata
concreta di composizione di due forze fu trovata prima, e  che  essa viene porta da facili esperienze, ci sembra d'altra
viene porta da facili esperienze, ci sembra d'altra parte  che  una nozione implicita dell'esistenza di una resultante deve
Infatti un'osservazione elementare ci rivela tutti i giorni  che  se un punto è tirato da più fili, occorre esercitare sopra
un filo unico. Ora si ha qui un esperimento semplicissimo,  che  può essere riguardato in un certo senso come qualitativo
al postulato fondamentale della Dinamica newtoniana  che  esamineremo nel § 22, delle apparenti forze non posizionali
esamineremo nel § 22, delle apparenti forze non posizionali  che  agiscono sui corpi in moto, le quali corrispondono alle
sul moto dei corpi solidi, giacchè constateremo p. es.  che  gli assi permanenti di diversi giroscopii mutano tutti
ugualmente di direzione facendo fra loro angoli costanti e  che  occorre una forza per deviarli. Pertanto la conclusione
del processo fisiologico del pensiero, è tal problema  che  l'enunciarlo soltanto sembrerà temerario! Che cosa sappiamo
tal problema che l'enunciarlo soltanto sembrerà temerario!  Che  cosa sappiamo noi dei fenomeni più elementari che hanno
Che cosa sappiamo noi dei fenomeni più elementari  che  hanno sede nel cervello? Appena talune funzioni furono

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