siamo perduti! - gridavano gli altri. - Volete combattere oggi? - domandava Ugo. - Oggi! - Sì, sì, gli facciamo in tal guisa gli omaggi! - Oggi! - Messeri
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vestic- ciuole misere degli oratori romani, e che le portassero male. Figu- ratevi noi la bella figura che facciamo, usciti dall'acqua, in quei pallii
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. Figuratevi noi la bella figura che facciamo, usciti dall'acqua, in quei pallii bagnati e appiccicaticci! L'aria salata e la ginnastica del nuoto
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. - Cercate e troverete. Il destino dei Re vuole così! Erano parole del Mago. - Facciamo un altro bando! - esclamò il Re molto seccato. E volendo andare per
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; la moglie lo diceva spesso al marito: - Costei è la nostra disgrazia! Ma è sangue del nostro sangue. Facciamo la volontà di Dio! Ora che il
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giorno ne arrivava uno, due, talvolta tre e ne mancava sempre uno. Appena videro la bambina, le furono attorno: - Come ti chiami? - Caterina. - Facciamo
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destino - lo ammonì il Segretario - ordinariamente ce lo facciamo con le nostre mani. Tu sei stato un buon figliuolo la fortuna che ti càpita oggi te
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! - Facciamo, come san Tommaso, che credette dopo ch'ebbe toccato.... - Mette in gran curiosità anche me. Andarono di sera, Pretore, Cancelliere e i due
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: - Lo facciamo, si o no, questo matrimonio? Venite a confessarvi; è un pezzo che non vi accostate al santo tribunale della penitenza. - Voglio mettere
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burbera e occhi aggrottati. - Facciamo i conti! - Quali conti?... Perché? - E trovatevi un'altra bottega da andarvi a sedere; nella mia, fateci un
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male che facciamo influiscono su le nostre esistenze future. Passiamo di prova in prova, purificandoci, elevandoci ... se siamo stati capaci di
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cervello, noi non sappiamo più quel che facciamo ... Io lo avrei assolto ... » «E ... l'ucciso?», disse il marchese ... Ma subito, quasi questa domanda gli
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' seccato. «Se li lasciamo mestare, se non ci facciamo vivi! ... Una visita al sottoprefetto ... » «E chi lo conosce cotesto signore?» «Non importa; è
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vecchia, stantia, caro cavaliere! Voi siete addietro di un secolo, a dir poco!» «E voi all'infanzia dell'umanità!» «Intanto con questi discorsi facciamo
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. Buon figliuolo! ... Al- legrone! Facciamo il chiasso per le stanze come due bambini. E donna Benedetta ci sgrida! E donna Angelica fa il mu- so
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età -. Per delicatezza, egli non sapeva decidersi a raccontarle tutto. E fu subito di accordo, quando sua moglie disse: - Che facciamo qui, soli soli
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. - Facciamo accendere i lumi -. Tutta la gran luce che due lumi diffusero poco dopo nel salotto non valse però a rassicurarla pienamente. Avevano ripreso la
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, guardate, quello è l'uscio; e facciamo conto di non esserci visti -. Nunzia piagnucolava in un canto, col grembiule agli occhi: - È vero: voi siete mutato
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abbisogneranno senza dubbio dei mezzi straordinari ... Via! che serve? ... Facciamo le cose a dovere ... No! io non vi lascio partire ... se prima ... non
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il mio. - Dunque? ... A Milano? ... - A Milano! ... - Presto! Facciamo calare una volante! ... Ecco là una aerea da due posti, che pare fatta per noi
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vegliavo. E il mio terrore crebbe a tal segno che balzai sul letto, invocando aiuto. - Taci, vecchia mia; facciamo morire il piccolo di spavento. La
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sue mani! ed alla fanciulla che lo andava esaminando disse: - Per questo hai tempo. Teresina arrossì. - Ne facciamo dei piú semplici all'occorrenza
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allora che vuoi che facciamo? - Aspetto. Era la sua forza, la sua fede. Non sapeva nemmeno lei che cosa aspettasse; l'incerto, l'ignoto, un miracolo
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! - replicò l'altro solleticato dal giuoco e forse anche dalla sua stranezza. Poi una idea lo illuminò. - Facciamo così: se vinco, tu mi cedi l'incarico e le
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inutili però quelli che facciamo per la nostra coscienza, la separazione sarebbe un sacrifizio troppo grande che io non potrei sopportare. Si figuri
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aspettare. Dunque vestitevi per bene e io vi ci accompagno. - Ma il signor Re che può mai volere da me ? - Non lo so, e non facciamo chiacchiere inutili
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. E sembrerebbe anche facile, perché anche lui è bravo, è un lavoratore, non è brutto, non ha vizi, e guadagna anche bene. Vuol credere? li facciamo
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fatica. _ Facciamo dieci, _ disse Mendel. _ Dieci chili, ma allora senza tabacco. _ Dieci chili, e il tabacco per la pelle del cavallo. _ Nove chili e il
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_ Brenner _ Verona: Ludwig aveva pensato a tutto. _ Uscite dal vagone meno che potete, _ disse Gedale; _ meno ci facciamo vedere, e meno è probabile che
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robusti e floridi. Noi facciamo molte domande, loro invece ci agguantano e in un momento ci troviamo rasi e tosati. Che facce goffe abbiamo senza
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noi facciamo: forse non vogliono responsabilità, o si rendono conto che una maggiore intimità e confidenza fra loro e noi non è possibile né
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abita. Facciamo il giro della palazzina per ora e studiamo innanzi tutto i punti più accessibili. Poi riparleremo di questa faccenda. - Il bengalow
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prenderemo d'assalto la città e come l'Assam intero griderà: Viva la nostra regina! Orsù, facciamo i nostri preparativi. - Ed i prigionieri? - Verranno
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superiore agli altri, che non sollevano ordinariamente più di 1,18 chili. Ora facciamo l'inventario dei nostri progetti; poi, in attesa di giungere sopra
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s'impicca lì per lì un galantuomo, che non ha preso parte ad alcuna cospirazione. - E noi, ora, che cosa facciamo? - Le finestre del carnefice sono
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onora assai, comandante. - Dunque a questa sera. - Mio comandante, - disse Testa di Pietra - volete che facciamo una, passeggiata? - Ti occorre
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tutto da me. - Portami dei fucili da caccia. Poi volgendosi verso Rokoff e Fedoro, disse: - Signori, facciamo una battuta fra i canneti della nostra
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? - Farò il possibile per soddisfarvi, capitano - rispose il cosacco. - Eccoci a terra: facciamo colazione, poi a me le reti ed a voi i fucili. Passeremo
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rifiutarci dal riceverli - disse Rokoff. - Ah! che idea! - Che cosa volete dire? - chiese il capitano. - Riceviamoli e facciamo gli onori di casa. - Ma
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. - Ah! Rokoff. - Non preoccuparti. Facciamo colazione e vedrai che dopo riempito il ventre le idee scaturiranno in tale abbondanza da fare un
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a colpirlo. - Fallito! - gridò egli, gettando con collera l'arma. - Siamo scoperti! - Cosa facciamo, padrone? - chiese Kammamuri. - Mi pare che ogni
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. - Ma quell'uomo non uscirà vivo di qui, - ripigliò l'indiano con gioia feroce. - Folle, ei voleva sfidare noi potenti, noi che facciamo tremare
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a pochi passi da te, onde non ti accada disgrazia. Arriva il brigante che assassinò Aghur; noi ci lanciamo su di lui e lo facciamo prigioniero
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tutte le parti e, aggrappandosi alle sporgenze delle roccie, lo raggiunse. - Cosa facciamo? - chiese. - Laggiù attraverso la nebbia, non ti sembra di
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dunque, cosa facciamo? Sento che l'aria diminuisce rapidamente. - Non ci resta altro che aprire una galleria. - Ne avremo il tempo? - Te lo dirò più
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facciamo fuoco tutti insieme," aggiunse il marchese. "Talvolta una sola scarica non basta ad atterrare quegli animali. Lasceremo l'onore del primo
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, risolutamente. "Amici, facciamo i nostri preparativi." "Io sono pronta, signor marchese," proferì Esther, con voce armoniosa e tranquilla. "E non
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liberare le vesti e per rimettersi in piedi. "Non facciamo rumore," disse il marchese. "Possono accorgersi della nostra presenza, ed uccidere prima di
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andò a chiudere i vetri. - Tutto quello che facciamo, è necessario, - soggiunse il professor Colaneri, ripetendo ad alta voce la scusa, che andava
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! Succede sempre così: quando il male che può fare un ragazzo vi torna utile, voialtri grandi siete pieni di indulgenza; mentre poi se facciamo magari
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Accademia della crusca
