Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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"Mangiate, bevete ch’io vi guarderò le spalle da  quei  malandrini di Roma. Accidenti
Tale è l’inglese e tale è anche lo svizzero. Paragonate  quei  liberi popoli coi discendenti di Leonida e di Bruto e
cordiale ospitalità e le più affettuose cure da parte di  quei  bravi cacciatori e del loro comandante. La loro
vita tranquilla e la terraferma non avevano attrattive per  quei  due lupi di mare. Ben presto la nostalgia dell'oceano li
subite essi conservano ancora una strana affezione per  quei  mari gelidi del polo artico, sotto i cui ghiacci, nel seno
consigliarsi, istruirsi nella nuova loro religione.  Quei  sotterranei furono pure indubitatamente il rifugio dello
della terra: quali Nerone, Caracalla, Eliogabalo, ecc. Di  quei  sotterranei ve ne sono di diverse specie. Alcuni scavati e
agli stagni; mentre i ragni - erranti ordir, fra  quei  menti aguzzi e lepidi, si vedean le argentee reti; e,
le argentee reti; e, faceti, gli augelletti si posavano su  quei  pugni irsuti ed alti, a far salti - ed a garrir. Ai
amanti coppia (tanti spetri vi eran corsi!) osò porsi - in  quei  sentier.
o di chi al suol prosternasi per un tozzo di pane. Neghi a  quei  rami un sentimento, un'anima, chi non nacque poeta! Quegli
bagliori e screzii lucciole e coccinelle; giuro che a me  quei  cesolati salici dipinsero l'istoria!... Così putessi la
Contorcimenti di dannati, impavide pose da gladiatore...  Quei  tozzi tronchi di rabbia fremevano, e fremevan d'amore.
La Regina, meno male, dormiglia! ... E poi, la sventura di  quei  due figli! ... (Girando lo sguardo attorno) Dove sono
ai quali ho portato ieri le fotografie. Figuriamoci se dopo  quei  complimenti scritti dalle mie sorelle in fondo ai loro
Il povero popolo di Roma era docile alla direzione di  quei  forti e domandava armi e d’armi ne erano state inviate
talento di fermarle tutte, in guisa che di pochissime  quei  di dentro potevano disporre. Si aggiunga il tradimento che
reti. Nessun rumore turbava il silenzio che regnava sotto  quei  maestosi alberi. Solo, di quando in quando, fra il fogliame
cantatrice, o il pispiglio di qualche chalcostetha,  quei  piccolissimi uccelli dai colori brillanti a riflessi
supposizione che i dayaki non fossero ancora giunti in  quei  dintorni. Appena calato il sole, Yanez fece subito i
feroci e di selvaggina. Persino gli uccelli notturni,  quei  grossi pipistrelli pelosi, che sono così comuni nelle isole
moltissimi. - Degli elefanti! E chi può aver spaventato  quei  colossi? - Degli uomini, io credo. - Che i dayaki si
una scarica per farli deviare. Hanno una paura incredibile  quei  colossi degli spari, non essendovi abituati. - Avanti
a galoppo sfrenato, si cominciavano a udire dei barriti.  Quei  pachidermi dovevano essere spaventati da qualche grossa
il passo, temendo di venire travolti nella pazza corsa di  quei  pachidermi. Avendo trovato degli spazi liberi, si erano
spavento alle spalle, credendo di vedersi rovinare addosso  quei  mostruosi animali. Anche Yanez appariva preoccupato.
Ecco che giungono! Si erano appena lasciati cadere dietro a  quei  tronchi colossali quando si videro apparire i primi
dovevano aver fatta una vera strage nella carica furibonda.  Quei  colossi, che parevano pazzi di terrore, piombarono di colpo
addosso gli elefanti. Vedrete che faranno percorrere a  quei  colossi tutta la foresta, colla speranza che c'incontrino
Mi stupisce però una cosa. - Quale, signore? - Come  quei  selvaggi abbiano potuto radunare tanti animali. - Li
di perseguitarli coi tizzoni accesi. - Non credevo che  quei  bricconi fossero così furbi. Amici, al trotto! Lasciarono
Vanno a cercarci verso il Kabatuan. - Quanta ostinazione in  quei  furfanti, - disse Yanez. - È proprio una guerra a morte che
perversità umana! e quale lezione per l’italiana gioventù!  Quei  vittoriosi militi piegano in ritirata!... né odono più la
erano i campi; forse arcane metamorfosi accadean sotto  quei  lampi... Larve pallide - sfuggevoli per le squallide -
casa Borsino avevano proprio paura che l'aria si mangiasse  quei  due bambini tanto desiderati e venuti con tanto ritardo; e
e moglie. Per poco non sospettavano che il dottore dèsse  quei  consigli a fine d'avere una grave malattia da curare, e di
la deci- sione era affermativa, bisognava vedere come  quei  bambini venivano infagottati, perchè non sentissero nes-
grido; i quali forse si prestavano al giuoco convinti che  quei  ricosti- tuenti, se non ricostituivano niente, non
anche di più, e alla fine soppresse a dirittura. Appunto in  quei  mesi si parlava di difterite, di rosolia, di morbillo, che
il dottor Carlani. Quasi fosse stato fatto a posta, in  quei  giorni s'ammalò gravemente la signora. E i bambini
via? Il babbo li baciava e li tastava. Come erano sodi  quei  polpaccini, quelle braccine! E che bel rosso sotto la pelle
cattedrale è un deserto; non c'è nemmeno il sagrestano, se  quei  due lì, in confessione, gridano come disperati. E gli
e più lieta per la cordiale e patriarcale semplicità di  quei  buoni abitanti. Tutti parevan contenti e felici e il
ad un santuario? La sosta a San Vitale presso Classe con  quei  gran gigli simmetrici per l'abside azzurra, e quei mansueti
con quei gran gigli simmetrici per l'abside azzurra, e  quei  mansueti cervi simbolici, assetati di verità, tanto che ti
autore ciò che è pei fiori la pia rugiada dell'alba. Uno di  quei  componimenti aveva nome il Professore di greco l'altro
cuore ne è la misura; e un po' del mio è restato lassù in  quei  boschi, fra quelle pareti bianche, in mezzo a quel beato
riabbracciare i loro cari, e la gioia era dipinta su tutti  quei  giovani volti. È forza confessarlo. Nemico del sangue come
della réclame oggimai costituiscono un caos. Chi leggerà  quei  duemila giornali quotidiani, proiettati sugli elettori dai
chi sono  quei  due uomini che si fanno imperterriti avanti, nulla temendo?
i vasi sacri, fatti a pezzi. Il Signore non ha bisogno di  quei  vasi; egli preferisce abitare nei vostri petti, che sono il
quelle gemme. Lo fa senza alcun rimpianto, abbenchè  quei  vasi fossero la sua delizia. Ne era tanto fiero. Li aveva
il sacrosanto sangue del Signore. Ma avrebbe dato non solo  quei  calici, ma furto se stesso, la propria libertà, la propria
della scienza, dell'arte, della libertà d'Italia; che  quei  santi monaci sono i custodi vigili del pensiero cattolico
come continuasse un discorso cominciato disse: - Credo che  quei  raggi sieno un linguaggio; altrettante voci di un colloquio
che non fossero tutti i miei ricordi letterarii. Eppure  quei  ricordi mi preoccupavano con delle analogie singolari. Come
aveva domandato al babbo, alla mamma, alla zia, perchè  quei  signori della Commissione si riunivano là dentro e che cosa
Perciò la parola Commissione aveva preso nella mente di  quei  bambini un significato misterioso, che stuzzicava la loro
uno o due di loro erano ruzzolati sul pavimento disturbando  quei  signori nel meglio d'una discussione; così ora, per
mano che essi s'accostavano, il rumore della discussione di  quei  signori di là diventava più forte; nella confusione si
si voltò tutt'a un tratto e appena li vide esclamò: - Buffi  quei  signori! Sono andati via leticando; c'è mancato poco non
mai le cose a mezzo. - Tutto questo è per noi, ora che  quei  signori se ne sono andati! E presa con due dita una pasta
mamma, zia e persone di servizio fossero corsi dietro  quei  della Commissione per attrap- parli. E bevvero e ribevvero,
E il commendatore, che era ancora furibondo per la scena di  quei  signori della Commissione, e vole- va scapaccionare i
le gambe, fino alle cosce nascoste entro il tavolato, in  quei  buchi che già Fedoro aveva notati. Alcuni aguzzini
tortura! ... Uccideteli piuttosto di tormentare così  quei  disgraziati. - Che cosa stanno facendo quei mostri? -
tormentare così quei disgraziati. - Che cosa stanno facendo  quei  mostri? - chiese Rokoff, additando gli aguzzini. - Cercano
loro vittime. - E quale spaventevole supplizio subiscono  quei  miseri? Forse che stritolano lentamente le loro gambe? -
Rokoff, con orrore. - Essi divorano lentamente le gambe di  quei  miseri. - Sì, amico. - Canaglie! Potevano inventare un
E non poter far nulla! Se fossi libero accopperei a calci  quei  carnefici! Questi cinesi hanno il cuore delle tigri!
cinesi hanno il cuore delle tigri! Andiamocene, Fedoro!  Quei  lamenti mi straziano l'anima! - E dove andarcene? Sarei ben
due cinesi e per di più dell'ultima classe. Quando  quei  manigoldi ebbero finito, sollevarono violentemente Fedoro e
di ventiquattro ore la sua partenza da Pest, servendosi di  quei  mezzi di trasporto che erano i meno veloci, e come tali,
un naso, un orecchio, una gamba, non importa! riportatemi  quei  frammenti centuplicati di proporzioni. Per alcuni minuti,
... Basta! ... C'è ancora una speranza ... Non tutti  quei  bricconi saranno partiti colla nave ... può darsi che
improbabile che la sua gondola abbia portato abbasso uno di  quei  gabbamondo ... E noi lo conosceremo ... perdio! E s'io
poiché nessuno udí mai più parlare di queste ultime.  Quei  filibustieri, come abbiamo detto, erano inglesi, danesi,
che rimanere meravigliati al piú alto grado dell'audacia di  quei  corsari che, con scarsissime nozioni geografiche, con pochi
abbordaggi e di prede spagnuole. Il primo incontro fatto da  quei  mille e cento uomini, i quali montavano due fregate, una da
dopo la distruzione compiuta da Morgan. La comparsa di  quei  terribili uomini aveva subito svegliata la memoria dei
forma una squadra e la manda verso l'isola per sterminare  quei  pericolosi ladroni. Si componeva di sette navi da guerra,
affondandola; e cosí fu, senza saperlo, lo sterminatore di  quei  disgraziati. Essendo, durante il combattimento, aumentata
protestanti ed i secondi cattolici. Sembrerà strano, eppure  quei  ladroni di mare ci tenevano alle loro religioni,
alle loro religioni, singolarmente poi gl'inglesi in  quei  tempi del furore delle sette che tenevano il loro paese
ladroni di tale specie non se ne erano mai veduti in  quei  paraggi, gli abitanti fuggono dovunque spaventati,
i corsari del conte di Ventimiglia e di Raveneau de Lussan.  Quei  valorosi, dopo aver conquistata e saccheggiata
nei corpi spagnuoli che il viceré di Panama, allarmato da  quei  continui attacchi, aveva lanciato in tutte le direzioni,
in tutte le direzioni, risoluto a ricacciare in mare  quei  pericolosissimi nemici, erano giunti felicemente sulle
Tortue. Malgrado le continue minacce degli spagnuoli,  quei  formidabili scorridori del mare si divertivano
flotta imponente che avrebbe potuto purgare per sempre  quei  mari da quegli audaci ladroni, se l'avessero voluto. -
della flotta; artiglierie, che come abbiamo detto, in  quei  tempi avevano una portata molto limitata. Erano tuttavia
giorno, tutti gli abitatori dall'universo si adunassero in  quei  centri popolosi. In occasione dell'ultima esposizione, a
si fossero provveduti di midollo concentrato di leone tutti  quei  poveretti che attendono la colazione da due ore, con una
strillavano, sparivano come esseri fantastici. Il grido di  quei  piccoli demoni pose fine alla quistione dei due scienziati.
è vero: ma chi riesce a penetrare nei reconditi recessi di  quei  pandemoni, che si chiamano claustri, seminari, conventi? in
pandemoni, che si chiamano claustri, seminari, conventi? in  quei  covili ove un’assoluta reclusione isola l’individuo
avvolse l'ingegnere, O'Donnell ed il negro. Attraverso  quei  vapori, che dovevano avere uno spessore enorme, si vedevano
spaventarti, Simone" gli disse. "Attraversiamo le nubi, e  quei  fuochi non bruciano nessuno." L'aerostato in due minuti
che l'uragano trasportava sulle sue possenti ali, e tutti  quei  fragori si perdevano in alto e abbasso, formando un cupo
alto e abbasso, formando un cupo rimbombo. Talvolta, quando  quei  tuoni tacevano, s'udiva sotto le nubi un lontano muggito:
di elettricità, li teneva svegli. Infine Simone, malgrado  quei  tuoni, si assopì fra due casse. Ma il suo sonno era
che poi fu demolita dai flutti. Un'altra pure ne emerse in  quei  paraggi dopo una abbondante eruzione di vapori, di fumo e
la nostra Terra meglio che gli europei del 1400." "Ma  quei  terremoti e quei diluvi, quelle terre subissate?" "Quei
meglio che gli europei del 1400." "Ma quei terremoti e  quei  diluvi, quelle terre subissate?" "Quei terremoti, quel
respinti dai coraggiosi repubblicani. Chi riconosce oggi  quei  fieri concittadini di Dandolo e dei Morosini? Per
scavare con grandi spese per sottrarsi alle depredazioni di  quei  grandissimi ladri che si chiamavano Imperatori, ed in tempi
accettasse lui il secondo. Tale era l’abnegazione di  quei  militi della libertà di Roma. Liberare la patria o morire!
tutto da  quei  petti, fuorché il furore, è in bando. - Ferro e inferno!
ti hanno martirizzato. - Non mi avevano lasciato il tempo,  quei  furfanti, di finire di raccontarvi la mia triste avventura,
mia gita. Siccome rifiutavo ostinatamente di rispondere,  quei  miserabili mi gettarono in una buca che era prossima ad un
stato però ben vendicato! - E ne sono lieto, signor Yanez.  Quei  selvaggi non meritano compassione. Oh! Quell'esclamazione
nè si udiva alcun rumore che indicasse la presenza di  quei  formidabili cacciatori di teste. Solo di quando in quando
- rispose il meticcio. - È impossibile! Se ognuno di  quei  punti luminosi segnalasse una barca, ve ne dovrebbero
tronchi d'albero? - Non saprei dirvelo. - Il fatto è che  quei  fuochi s'avvicinano, capitano, e che la Marianna potrebbe
nostri uomini di buttafuori e di manovelle per allontanare  quei  fuochi. Questi maledetti selvaggi cercano d'incendiare la
era disposto lungo i fianchi della Marianna per allontanare  quei  fuochi pericolosi. Alcuni erano scesi nella rete delle
lentamente essendo il vento debolissimo. - Recatemi uno di  quei  fuochi, - disse Yanez ai malesi che si erano calati nella
vibrando furiosi colpi di buttafuori e di manovelle su  quei  fuochi galleggianti che ormai circondavano la Marianna. Un
era slanciato a prora, dov'era maggiore il pericolo, perchè  quei  fuochi investendo il tagliamare si rovesciavano in gran
delle trinche, avevano un bel da fare a rovesciare  quei  minuscoli galleggianti, che giungevano sempre a ondate,
diretto non lo tenteranno. - Eppure sento per istinto che  quei  bricconi preparano qualche cosa contro di noi. - Non dico
da un pezzo! - disse il signor Paolo, approvando. In  quei  giorni la signora Marulli era stata tutta della sua
la casa, e quel chiacchiericcio, quelle risate argentine,  quei  dispettucci, quelle intimità di amiche che facevano lega
le avrebbero rammentato quel ripostiglio, quegli alberi,  quei  viali, quel chiosco del giardino di cui le pareva di poter
a letto, esaminava freddamente il suo stato d'animo di  quei  giorni. Una vampa di pazzia lo aveva avvolto! Si era
e dalle parole di tristezza che uscivano dalla bocca di  quei  poveretti. Essi se ne andavano a uno a uno, a due,
a quel cielo limpidissimo, a quelle campagne riarse, a  quei  monti lontani che non si erano coperti di neve e dietro i
non si affacciava da mesi uno straccio di nuvoletta. Anche  quei  del Casino che venivano lassù non a godere il fresco ma a
bronzo, l'orizzonte senza vapori e l'Etna che fumava, anche  quei  del Casino non discutevano più del sindaco, degli
Xeres, tutti i Reni dell'universo; olii da dar dei punti a  quei  di Lucca e di Nizza ... Ma bisognerebbe produrre in grande,
andare a rotoli. Invece! Guardate là. Che cosa concludono  quei  gonzi che si affollano dietro a don Silvio, recitando il
colla persuasione d'aver fatto una grande scoperta. - Ah!  quei  signori tu li chiami gente sospetta, imbecille! Di'
parola da Torresani, fra pochi minuti io farò vedere a  quei  pirati di alto cielo, che anche noi siamo in grado di far
quelle vociferazioni, che diventavano sempre più potenti, e  quei  colpi d'arma da fuoco, balzarono in piedi, precipitandosi
e respingendosi per essere i primi a metter le mani su  quei  viveri, la tirarono a bordo e con pochi colpi di scure la
la sfondarono. Ad un tratto un urlo di furore scoppiò fra  quei  disgraziati. "E l'acqua! ... Noi vogliamo dell'acqua!"
intanto s'innalzava rapidamente, alleggerito com'era di  quei  duecento e più metri di funi e di coni. I naufraghi
trattenuto O'Donnell, che voleva rispondere alle palle di  quei  miserabili con la grossa carabina. "Ebbene?" chiese
fugge" rispose l'ingegnere. "Ci hanno traversato un pallone  quei  naufraghi?" "Sì e forse tutti e due." "Sono ferite gravi?"
due." "Sono ferite gravi?" "Sì, O'Donnell, perché fra poco  quei  fori s'ingrandiranno, e noi cadremo sull'oceano." "Se
che mandava un acuto odore di resina. Consegnò  quei  diversi oggetti al mozzo, dicendogli: "Non perdete tempo,
e Bazzetta zuffolava una canzone che era in gran voga a  quei  tempi. Mi sentivo triste, una indicibile malinconia mi
povera Gina, morendo, ti ha fatto migliore. Guarda un po'  quei  due fanciulli, Beppe! ... Sono la sua eredità; non beverai
Molti erano stati già decapitati, avendo l'abitudine  quei  feroci predoni di sospendere alle selle dei loro rapidi
"Che macello!" esclamò il marchese. "Ah! Sono ben terribili  quei  Tuareg! ... " "Quando escono dai loro inaccessibili covi,
proprio numero, hanno tentato di far fronte all'assalto di  quei  briganti e hanno pagato colla morte il loro coraggio." "Ac
avvoltoi, i quali di quando in quando si gettavano su  quei  cadaveri, staccando dai volti lunghi brandelli di carne. Il
lunghi brandelli di carne. Il marchese, dato uno sguardo su  quei  miseri, le cui ossa dovevano rimanere insepolte, a
è acqua in abbondanza laggiù." "Hai riconosciuto nessuno di  quei  morti?" chiese il marchese, dopo essersi dissetato
nostra via." "Dio ci guardi da un tale incontro, marchese.  Quei  ladroni non ci risparmierebbero, soprattutto voi e Rocco
ansietà di quelle interminabili ore d'aspettazione, finché  quei  di casa non andavano tutti a letto, finché le vie della
la sua povera vita aveva un sorriso! Si paragonava a  quei  fiori che aspettano la notte per riaprire il calice ed
- Oh! Oh! - ella fece, arrestandosi dopo alcuni passi.  Quei  lampioni che fuggivano, allineati sulla banchina,
un gran tratto, sotto gli argentei riflessi della luna. -  Quei  punti luminosi, lontani, sono barche di pescatori - disse
mio bravo sardo," rispose il marchese. "Quantunque  quei  Tuareg siano i più crudeli bricconi del mondo, mi ripugna
nel maneggio del fucile, e temendo che dopo i cammelli  quei  formidabili nemici se la prendessero nuovamente colle
al marchese, "è necessario marciare senza perdere tempo;  quei  Tuareg torneranno con altri compagni. Essi non cesseranno
subito a fucilate." "Volevi che mi lasciassi ammazzare come  quei  disgraziati che abbiamo veduto ieri?" "Non dico questo; si
ieri?" "Non dico questo; si poteva venire a patti con  quei  predoni. Probabilmente si sarebbero accontentati d'una
e le tue paure insieme e cerchiamo di frapporre fra noi e  quei  bricconi il maggior spazio possibile." "Ben detto,
detto, marchese," disse Esther. "Noi non abbiamo paura di  quei  ladroni. Partiamo." La carovana, che aveva fatto una
un gesto che tradisse una qualche compiacenza nel renderle  quei  servigi, che d'altronde nessuno gli chiedeva. "La paura
alzandosi vivamente. "Non sono essi per ora; ma se  quei  giganteschi volatili fuggono, ciò significa che degli
1358 da Galeazzo II Visconti, con architettura militare di  quei  tempi. _ La fabbrica fu terminata nel 1368. _ Essa doveva
l'attuale Governo demolì alcune opere forti fiancheggianti  quei  torrioni, e vi costrusse da un lato l'elegante edificio
- che non significava certamente un bell'elogio a  quei  monelli. Infatti, ogni volta che i quattro figliuoli minori
del casamento in cerca di nidi di passerotti. Come mai  quei  diavoletti non si facessero male, non ricevessero qualche
doveva avere cent'occhi, cento mani per impedire che  quei  benedetti figliuoli non rovesciassero la caldaia o i secchi
per impedire che coloro vi entrassero; pareva capisse che  quei  ragazzi avevano paura della bestia sciat- ta, pelosa e
da produrre: quello sconquasso. Il pecoraio passava tra  quei  contadini un po' per medico, un po' per fattucchiere;
solo poteva consigliare, lì per lì, qualche ri- medio per  quei  poveri bambini. Arrivò trafelato; e appena li vide, si diè
con tanti sforzi, con tanta costanza, andavo appunto in  quei  giorni cercando di liberarmi. V'era quasi giunto: l'amore
assai di più. Quando io ripenso ai miei atteggiamenti di  quei  tempi, comprendo che donna Clara deve essersi annoiata
a poco, anche Clara aveva quasi dimenticato lo scopo di  quei  convegni finti; veniva da me per abitudine, e non trovando
proscrizione. Di più, come tutte le abitazioni edificate in  quei  tempi di sospetto, il castello aveva i suoi sotterranei in
fra i gigli e fra i roveti? Lo stuol lo ignora e mormora:  quei  due, son due poeti! E meste donne, e vergini dagli occhi
avevala, la bella coppia esangue, fra due rivi di sangue; e  quei  due rivi uscivano a flutti, e niun li vide, uno dal cor che
dall’esserne gelosa. Ella era già troppo affezionata a  quei  due esseri e in quella vece il suo pensiero ed il suo cuore
di panno ripiegata sul braccio, e pareva una megera con  quei  capellacci spettinati su la fronte e sul collo, quasi non
In campagna almeno la Salara badava a lavorare, a preparare  quei  due bocconi del desinare e della cena, e non lo tormentava
a casa piú imbroncito. I missionari arrivavano appunto in  quei  giorni, e la commissione l'aveva già notato nella lista dei
non ci mettiamo in grazia di Dio? - Egli aveva già paura di  quei  padri missionari mandati a posta dal re. Gli avessero anche
nera, con le braccia aperte, che procedeva lenta e solenne;  quei  visi magri e barbuti, illuminati sotto il cappuccio dai
sua divina giustizia, tentava, per l'ultima volta, salvare  quei  figliuoli peccatori da cui veniva crocifisso cento volte il
raccontando i miracoli operati da Domineddio per  quei  suoi santi servi nel deserto. Il deserto di don Ilario
allo stomaco, rasegnato alla volontà di Dio, prendendo  quei  crampi in gastigo dei propri peccati; e non gli era
morto di fame, se non vi avesse scoperto il vaccaro! - -  Quei  maccheroni, - soleva dire don Ilario, tutte le volte che ne
soleva dire don Ilario, tutte le volte che ne riparlava, -  quei  maccheroni me li avrà, forse, portati il diavolo sotto le
la camicia rossa (poiché molti gondolieri la portavano in  quei  giorni per onorare l’ospite di Venezia) si accinse al
di Settefonti, sembrava una cosa fantastica, con tutti  quei  lampioncini giapponesi pendenti da albero ad albero, con la