Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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sono trascorsi da quella sera fatale in cui  un  prete nero nero come la befana avea traversato la piazza
piazza vediamo appoggiato ad una delle colonne del Panteon  un  mendico avvolto nel solito mantello foggiato a toga. Non
Non era questa volta una notte oscura di dicembre. Era  un  tramonto procelloso di febbraio. Il mendico teneva avvolto
che vedute una volta ti restano impresse per tutta la vita.  Un  naso Romano divideva due occhi azzurri che avrebbero
divideva due occhi azzurri che avrebbero abbarbagliato  un  leone: benché coperte il contorno delle spalle era mirabile
aver ricorso a quel mendico quando volle inspirarsi ad  un  atteggiamento eroico.
distribuirà (nelle scuole, immagino) diecimila copie di  un  manuale per la prevenzione degli infortuni, e in specie
stupendomi che nessuno ci avesse pensato prima, e con  un  piccolo brivido di nostalgia per il mio mestiere
legno, per mestiere, per arte o per divertimento, sa che è  un  materiale straordinario, male uguagliato anche dalle più
la fibra; basta pensare al diverso effetto che provoca  un  colpo di scure dato in testa al ceppo o al suo traverso.
che venga riposta su una mensola orizzontale cinta da  un  orlo spesso quanto un foglio di carta velina. Può starvi a
su una mensola orizzontale cinta da un orlo spesso quanto  un  foglio di carta velina. Può starvi a lungo, ma basterà una
ma basterà una minuscola spinta inavvertita, o anche solo  un  debole soffio d' aria, per farle superare la barriera e
da una sorgente di calore. Allora è l' incendio:  un  evento raro nelle nostre città di cemento ferro e vetro, ma
in legno. Molti anni fa ho dormito in Norvegia in  un  bellissimo albergo tutto fatto di legno, in mezzo a un
in un bellissimo albergo tutto fatto di legno, in mezzo a  un  bosco sterminato e silenzioso. In ogni camera c' era in un
un bosco sterminato e silenzioso. In ogni camera c' era in  un  angolo una gomena arrotolata, con un estremo libero e l'
ogni camera c' era in un angolo una gomena arrotolata, con  un  estremo libero e l' altro fissato al pavimento: in caso d'
uso e perché spesso viene accumulata e dimenticata come  un  qualsiasi materiale inerte. Non sempre è inerte,
aperto, sotto una tettoia; nessuno pensò di chiuderli con  un  coperchio, perché venivano spesso gli uomini delle pulizie
I fusti restarono là per diversi mesi, finché venne da me  un  caporeparto a dirmi che uno dei fusti fumava. Andai a
il decimo scottava e dalla superficie della segatura saliva  un  fumo sinistro. Scavammo con una pala: al centro del fusto
sinistro. Scavammo con una pala: al centro del fusto era  un  nido di brace e tutto intorno la segatura aveva già
a carbonizzare. Se avessimo conservato quel fusto in  un  reparto o in un magazzino, la fabbrica intera sarebbe
Se avessimo conservato quel fusto in un reparto o in  un  magazzino, la fabbrica intera sarebbe potuta andare a
e tutti si sentirono più tranquilli, perché quando si dà  un  nome a una cosa che non si conosce si ha subito l'
non si conosce si ha subito l' impressione di conoscerla  un  po' meglio. Andai comunque a raccontare la storia al
autocombustione non aveva idee chiare, anzi, la riteneva  un  nome-imbroglio, una parola per coprire un' ignoranza, come
segatura, alcuni finiti in catastrofe, tutti accomunati da  un  tratto inquietante. In tutti, una massa apparentemente
apparentemente inerte dimenticata da qualche parte, in  un  solaio, in una cantina, in una discarica, "si ricordava" a
solaio, in una cantina, in una discarica, "si ricordava" a  un  tratto, sotto uno stimolo quasi sempre sconosciuto, di
sostanze ancora, tutte quelle che vediamo mutare stato a  un  tratto, inaspettatamente: un cielo sereno, ma segretamente
che vediamo mutare stato a un tratto, inaspettatamente:  un  cielo sereno, ma segretamente saturo di vapore, che si
sotto dello zero, congela in pochi istanti se vi si getta  un  sassolino. Ma è grande la tentazione di dilatare quei
intera umanità d' oggi, condannata e abituata a vivere in  un  mondo in cui tutto sembra stabile e non è, in cui
energie (non parlo solo degli arsenali nucleari) dormono di  un  sonno leggero.
- compagini piante esotiche - a cui garba por sui muri  un  po' di barba, scomponean lo stil corretto di un pregievole
sui muri un po' di barba, scomponean lo stil corretto di  un  pregievole architetto. E lontan, lontano, all'ultimo fil di
architetto. E lontan, lontano, all'ultimo fil di cielo,  un  guizzo strano segnalava, incerto e rapido, qualche nomade
Le ninfe si arrovesciavano come vergini tentate;  un  ronzìo d'ali invisibili le avea certo ridestate. Di
scompiglio - ebro, pagano, si coprìa l'immenso piano... Era  un  coro a voci uguali, e cantavano " Sponsali ".
prima volta che avviene qualcosa di simile: un' usanza, o  un  oggetto, o un' idea, raggiungono in poche settimane una
comprato uno anch' io, al porto, proprio sotto gli occhi di  un  vigile, che non ha battuto ciglio. Certo non ho intenzione
e come è fatto dentro: mi pare una curiosità legittima.  Un  knall è un cilindretto liscio, lungo e spesso quanto un
è fatto dentro: mi pare una curiosità legittima. Un knall è  un  cilindretto liscio, lungo e spesso quanto un sigaro
Un knall è un cilindretto liscio, lungo e spesso quanto  un  sigaro toscano, e non pesa molto di più: si vendono
stampate sull' involucro scenette e figurine comiche di  un  gusto rivoltante, dello stesso stile di quelle che adornano
e i flipper: una ragazza col seno scoperto che scarica  un  knall contro l' enorme sedere di un corteggiatore; una
scoperto che scarica un knall contro l' enorme sedere di  un  corteggiatore; una coppia di Max e Moritz minuscoli, dall'
Max e Moritz minuscoli, dall' aria insolente, inseguiti da  un  villano inferocito, e che si voltano all' ultimo istante
con le lunghe gambe stivalate. Del meccanismo con cui  un  knall dà la morte non si sa nulla, o almeno nulla finora è
la persona colpita, anche solo di striscio, su una mano, su  un  orecchio, cade esanime all' istante, e il cadavere non
cadavere non rivela alcun segno di trauma, ad eccezione di  un  piccolo alone livido nel punto colpito, sul prolungamento
colpito, sul prolungamento dell' asse geometrico del knall.  Un  knall agisce una volta sola, poi lo si butta via. Questo è
knall agisce una volta sola, poi lo si butta via. Questo è  un  paese ordinato e pulito, e i knall usati di solito non si
siamo ancora lontani; ma in certi ambienti portare  un  knall su di sé, ben visibile, nel taschino, o infilato
visibile, nel taschino, o infilato nella cintura, o sopra  un  orecchio come i salumai portano la matita, è diventato di
gli antibiotici e le pellicole fotografiche, molti si fanno  un  dovere di scaricarli prima della scadenza, non tanto per
talvolta li incendia; fonde i metalli; provoca nell' acqua  un  minuscolo vortice fumante, che però si richiude
fumante, che però si richiude immediatamente. Inoltre, con  un  colpo di knall abilmente diretto ci si può accendere la
a cui molti giovani si esercitano, appunto perché comporta  un  rischio. Si calcola anzi che essa giustifichi la maggior
una sequenza ben precisa e ritmata di torsioni in  un  senso e in quello opposto, un' operazione insomma che
un' operazione insomma che richiede abilità e destrezza,  un  poco come aprire il segreto di una cassaforte; questa
ogni scatola. Perciò, sparare il knall è oggetto di  un  addottrinamento segreto, da iniziato a neofita, che ha
segreto, da iniziato a neofita, che ha assunto  un  carattere cerimoniale ed esoterico, e viene praticato in
stata fatta in aprile dalla polizia di F.: nella cantina di  un  ristorante è stato trovato un gruppo di quindici ragazzi
di F.: nella cantina di un ristorante è stato trovato  un  gruppo di quindici ragazzi sui dodici anni e di un giovane
trovato un gruppo di quindici ragazzi sui dodici anni e di  un  giovane di ventitré; erano tutti morti, tutti stringevano
ventitré; erano tutti morti, tutti stringevano nella destra  un  knall scarico, e tutti presentavano la tipica lividura
è sicuramente mortale, ma solo fino ad una distanza di  un  metro circa: al di là è del tutto innocuo, e non provoca
chi entra, in gruppo o isolato, va a sedersi ad almeno  un  metro di distanza dagli spettatori che hanno già preso
e negli stadi: la gente, insomma, ha sviluppato  un  "riflesso di affollamento" simile a quello di molti
uccidere il loro prossimo o se stessi, ma non si tratta di  un  uccidere generico: si desidera in ogni caso "versare il
il sangue sta, insieme col fuoco e col vino, al centro di  un  gran nodo emotivo rutilante, vivo in mille sogni, poesie e
nonostante i suoi indubbi vantaggi, non è finora diventato  un  pericolo sociale.
sangue di Muse, aveva riscaldata la sua fantasia. Quando  un  uomo siede da due ore a tavola in buona compagnia con
belle ragazze ai fianchi, si capisce come possa diventare  un  pochino poeta. - A te, Usilli, canta Lellina. - Grassa e
- Stupidissime barbe! - gridava Lellina, versando  un  calice di buon vino di Siracusa nella schiena del marchese
della "Favorita", posta quasi a picco sul mare, era  un  panierino di legno traforato in mezzo a un boschetto di
sul mare, era un panierino di legno traforato in mezzo a  un  boschetto di lauri e aranci. Vico di Spiano, che da qualche
era in rialzo di fortuna, l'aveva acquistata per farne  un  regalo provvisorio a Lellina, una gattina piena di capricci
pretensioni. Oggi convitava i buoni amici "sans façons" a  un  lunch di famiglia, e prometteva di fare qualche cosa di
di fare qualche cosa di piú, se "Andreina" vinceva  un  premio alle prossime corse. "Andreina" era una cavalla.
- La pancia è piena. - Canta, sirena. Usilli aveva portato  un  cesto di bottiglie di Sciampagna, marca garantita,
cinquanta lire alla bottiglia, che egli aveva comperato da  un  capo scudiero del duca di Sassonia, il quale era venuto a
il bicchiere si rallegrava di non vedervi nulla, nemmeno  un  puntino nero. Dall'alto terrazzo della villa l'occhio
Chi avrebbe pescato in quel gran mare di seicento leghe  un  cappelluccio di prete? - Tu mi hai promesso cento volte di
hai promesso cento volte di condurmi a Santafusca; ma sei  un  barone d'un barone disse Marinella. - L'ho venduta. - L'hai
- gridarono le donne, segnando colla mano  un  punto alto del cielo. - È un'aquila. - È un airone. - È una
colla mano un punto alto del cielo. - È un'aquila. - È  un  airone. - È una gru. Nel punto piú chiaro del cielo
- È una gru. Nel punto piú chiaro del cielo volgevasi  un  coso nero, un uccellaccio di mare. "U barone", che mal si
gru. Nel punto piú chiaro del cielo volgevasi un coso nero,  un  uccellaccio di mare. "U barone", che mal si reggeva sulle
sgangheratamente disse: - È il cappello del prete. E rimase  un  istante col dito verso il cielo in atto di sfida. Non so
il Piccolo . "U barone", che aveva già le vertigini, accese  un  grosso avana, spinse una poltrona sul terrazzo, vi si
DEL PRETE Lo vide bene e non mostrò meraviglia. Gli pareva  un  fatto cosí sciocco e comune, che non valeva quasi la pena
occuparsene. Lesse solo per curiosità le prime righe, e per  un  giramento del capo gli si mescolarono le parole in una
gli si mescolarono le parole in una broda nera e sanguigna.  Un  resto di ragione, sopravvissuta al bagordo, cercò di
la torta, l'aragosta che egli aveva mangiato, fecero ad  un  tratto come una macina da molino sulla bocca dello stomaco.
Santafusca, la scatola... Non ne capiva il senso, ma  un  atomo di coscienza restava come infilzato su uno spillo a
Le ragazze intanto distese sulle sedie ripetevano in  un  coro sguaiato la bella canzone: - Fior di farina. - O
capire come c'entrasse quella scatola e il cappellaio. Dopo  un  grande e faticoso sforzo di mente una volta riuscí a
"La cosa è ora nelle mani dei procuratore del re." Era  un  sogno d'ubbriaco? Girava gli occhi verso la sala da pranzo,
ancor piú grande; cosí: IL CAPPELLO DEL PRETE Certo era  un  sogno, un delirio, un incubo del vino e del pasticcio
piú grande; cosí: IL CAPPELLO DEL PRETE Certo era un sogno,  un  delirio, un incubo del vino e del pasticcio d'oca. Non
cosí: IL CAPPELLO DEL PRETE Certo era un sogno, un delirio,  un  incubo del vino e del pasticcio d'oca. Non erano insomma
in occasione di una straordinaria vincita al lotto fatta da  un  cappellaio di Napoli. Abbiamo detto, in quella circostanza,
che gli fosse capitato una brutta avventura, ed ecco ora  un  fatto curioso che conferma quei brutti sospetti. "- Che? -
della ragione e del caso si pigliava burla di lui. Sentí  un  fiotto di sangue montare precipitosamente alla testa
di sangue montare precipitosamente alla testa seguito da  un  fiotto di bile che gli fece amara la bocca. Diventando ad
fiotto di bile che gli fece amara la bocca. Diventando ad  un  tratto frenetico, lacerò rabbiosamente il foglio, se lo
ruggendo come una bestia feroce,sotto la tavola. Ne nacque  un  tremendo scompiglio. La ragazze spaventate, strillando come
a portar via il barone ubbriaco, duro e stecchito come  un  epilettico.
É  un  sì! - gridò Lionello, e fu un grido sì forte che rintronò
É un sì! - gridò Lionello, e fu  un  grido sì forte che rintronò per tutte le taciturne porte
a lungo, oscuro e mesto. Ma il cavalier, beato come  un  chierco in vacanza, gli saltava d'intorno in forsennata
messer Diego Alvaro! le Fondamenta Rotte vedran sciogliere  un  legno a insaputa dei Dieci! Ben n'era certo! e tutto a
Grazie! cortese lampada che a legger m'aiutasti. Scriveremo  un  poema per narrare i tuoi fasti! Insiem lo scriveremo, mio
i tuoi versi, saluta i tuoi penati, e qui mi attendi;  un  fischio ti avviserà; d'un salto nella gondola sei, e
sappilo, è il sole... é la contessa Bella!- Tutto ciò in  un  minuto fu detto, e senza pure guardar l'altro nel viso, via
sul cassero dopo aver infilato le grosse dita di bifolco in  un  paio di guanti di refe, grandi come due sacchi di meliga.
corte, cinta all'intorno dai fienili e dalle stalle, era  un  vivo movimento dì donne, di ragazzi, di oche e di galline.
dì donne, di ragazzi, di oche e di galline. Di là cantava  un  gallo, di qua muggiva una manzetta, in fondo strideva un
un gallo, di qua muggiva una manzetta, in fondo strideva  un  secchio luccicante al sole; era anche una magnifica
la barba. La Carolina collocò tra i piedi del cavallantino  un  cesto di vimini, da cui uscivano da una parte il collo di
vestito bene, colla sua grande catena d'oro grossa come  un  dito. Siccome s'era fatto tagliare anche i capelli, il
tagliare anche i capelli, il cappello di feltro, diventato  un  po' largo, cadeva ed andava ad appoggiarsi sulle orecchie
sulle orecchie come sopra due mensole. Aveva nelle mani  un  fascio di carte, un portafogli pieno di biglietti di banca,
sopra due mensole. Aveva nelle mani un fascio di carte,  un  portafogli pieno di biglietti di banca, qualche libretto
numero 13." Egli salí in carrozza, si rannicchiò in  un  angolo, i cavalli si mossero, i ragazzi corsero dietro alla
alla povera Carolina il cuore batteva come il martello di  un  magnano. Chi sa come finirebbe questa storia! e se madama
i libretti: ma il suo pensiero era fisso, inchiodato a  un  piccolo involto di carta, di cui sentiva il gruppo nel
o dodici volte in una mezz'ora. Da quel gruppo, come da  un  bottone di fuoco, sentiva un raggio di calore scendere per
Da quel gruppo, come da un bottone di fuoco, sentiva  un  raggio di calore scendere per le costole fino alla sede del
scendere per le costole fino alla sede del cuore. Era  un  calore che bruciava, ma senza dolore. Man mano che si
Quel non so che di sacro e di pauroso, che hanno per  un  bambino le storie degli spiriti e delle fate, investí il
gli parve che Milano gli cadesse sul capo, crepitando, come  un  castello di carte. Giunti presso il teatro Carcano, Bassano
affari. Il padrone discese e passò nello studio a stringere  un  contratto per qualche centinaia di sacchi. Nel trattare
casa si sentí meglio: anzi gli parve di essere tornato  un  essere ragionevole, un uomo di questo mondo, e procurò di
anzi gli parve di essere tornato un essere ragionevole,  un  uomo di questo mondo, e procurò di conservarsi tale,
farne una piú grande e piú bella. E i marenghi corrono in  un  Milano, dove c'è anche della gente che sa farli saltare."
voltava i cavalli verso il Carrobio. Dopo aver gironzolato  un  quarto d'ora, fermandosi davanti alle belle botteghe senza
botteghe senza veder nulla al di là dei vetri, uscí con  un  fare di indifferente dal braccio destro che mette verso San
cercò cogli occhi la casa che sorgeva ove adesso sorge  un  palazzo, e quasi acciecato da una passione vergognosa,
infilò una porticina, vide a piedi di una scaluccia  un  cartello con sotto una mano, segui quella mano coll'indice
giallastre scrostate dall'umido e dal nitro, si fermò sopra  un  pianetto semibuio, pregno d'un acre odore di minestra,
semibuio, pregno d'un acre odore di minestra, davanti a  un  uscio mezzo di legno e mezzo di vetro riparato da una tenda
e profonda che diceva: "I miei coturni, smorfia." Di lí a  un  poco l'uscio si aprí e comparve un uomo di mezza statura,
smorfia." Di lí a un poco l'uscio si aprí e comparve  un  uomo di mezza statura, tarchiato, con un barbone nero,
si aprí e comparve un uomo di mezza statura, tarchiato, con  un  barbone nero, colla zucca rasa e lucida nel mezzo come un
un barbone nero, colla zucca rasa e lucida nel mezzo come  un  mappamondo, che s'inchinò gravemente e disse con voce di
con voce di basso profondo: "Servitor suo." Aveva sui piedi  un  paio di pantofole di corda che smorzavano ogni rumore dei
di corda che smorzavano ogni rumore dei passi. Costui aprí  un  altro uscio e introdusse con un gesto largo e ossequioso il
dei passi. Costui aprí un altro uscio e introdusse con  un  gesto largo e ossequioso il cliente in un gabinetto vicino,
e introdusse con un gesto largo e ossequioso il cliente in  un  gabinetto vicino, avendo prima la precauzione di chiudere
di madama. "Nossignore." "Una parente?" "No, o almeno  un  poco." "Un'intima relazione .Lei non ha bisogno di tradire
far rumore, come se camminasse sull'aria, scomparve per  un  usciolino segreto che cigolò dolorosamente dietro di lui.
alla sua, che pareva quella di una donna piangente. Guardò  un  momento intorno, senza ardire di movere un piede dal posto
Guardò un momento intorno, senza ardire di movere  un  piede dal posto dove il bravo signore l'aveva lasciato. Era
piede dal posto dove il bravo signore l'aveva lasciato. Era  un  gabinetto di poca ampiezza e poco bene rischiarato da una
e poco bene rischiarato da una finestra che dava sopra  un  tettuccio sconnesso, seminato di erbaggi e di cocci
di erbaggi e di cocci bianchi. Per passare non c'era che  un  piccolo spazio tra una sedia e una grossa tavola di noce
e tutta piena di libroni legati in cartapecora con su  un  orologio a polvere, tra due colossali corni di bufalo
osservando tutte queste minuzie per distrarsi, per tornare  un  uomo ragionevole. Che cosa voleva dire, per esempio, quel
di sorriso sui denti? La finestra a piccoli quadretti di  un  vetro verdognolo e affumicato sbatteva una luce languida e
là, vide di sotto al tappeto che copriva la tavola uscire  un  bel gatto d'Angora, stender le zampe, allungarsi, far arco
improvvisamente la voce grave del cerimoniere, comparso da  un  altro usciolino, che Paolino aveva creduto un armadio.
comparso da un altro usciolino, che Paolino aveva creduto  un  armadio. Scosso da quella voce, andò dietro alla guida.
gabinetto in quella luce d'aria sporca, che dava alle cose  un  aspetto stanco e addormentato. Stavano nel mezzo due
a capo dei quali era una poltrona grande, rovesciata come  un  lettuccio. In terra, nel mezzo, c'era un tappeto colla
rovesciata come un lettuccio. In terra, nel mezzo, c'era  un  tappeto colla figura di una bestia feroce, che Paolino non
di una bestia feroce, che Paolino non seppe capire se fosse  un  leone o un pantera. Anche qui molte filze di corrispondenze
feroce, che Paolino non seppe capire se fosse un leone o  un  pantera. Anche qui molte filze di corrispondenze con sopra
pantera. Anche qui molte filze di corrispondenze con sopra  un  dito di polvere e molte tabelle piene di numeri e di
a una sponda per non cadere, sedette sull'orlo di  un  canapè, provando una durezza dolorosa in tutte le giunture
provando una durezza dolorosa in tutte le giunture e  un  improvviso rammollimento di cuore e di cervello. Sopra un
e un improvviso rammollimento di cuore e di cervello. Sopra  un  tavolino, dentro un piatto, vide molti cartellini stampati,
di cuore e di cervello. Sopra un tavolino, dentro  un  piatto, vide molti cartellini stampati, che dicevano: Anita
trovarsi in quel luogo, una non leggera compiacenza, quasi  un  senso d'orgoglio del proprio coraggio misto a una dolce
di lei entrava in quell'aria incantata quasi rivestita di  un  nuovo fascino, non di questo mondo. Non si sarebbe
mondo. Non si sarebbe meravigliato di vederla comparire a  un  cenno, a un movimento di tenda ... "Ha con sé lettere o
si sarebbe meravigliato di vederla comparire a un cenno, a  un  movimento di tenda ... "Ha con sé lettere o anelli o
la scienza col falso, e specialmente quando si paga. Dopo  un  lungo agitarsi della tenda — forse madama finiva di
vestita di bianco e coi capelli sciolti sulla schiena. Fece  un  sorriso caro e grazioso al signore, e senza dir altro, con
distendersi sulla poltrona, dopo aver accomodato i capelli  un  po' di qua e un po’ di là sulle spalle. Distese anche le
poltrona, dopo aver accomodato i capelli un po' di qua e  un  po’ di là sulle spalle. Distese anche le gambe, appoggiò i
donna cosí distesa per causa sua, come se si preparasse a  un  supplizio, cominciò a soffrire nel suo buon cuore e si
d'un cardinale, d'una famiglia antichissima, ma decaduta da  un  pezzo per molte traversie. A Milano non le volevano bene
via del Torchio, per gratitudine d'essere stata guarita da  un  pericolo di flemone, le mandava a casa per tutto il tempo
tutto il tempo che madama rimaneva a Milano, ogni domenica,  un  piatto di vitello e di frittura mista della piú scelta.
la dominava con piú forza, la buttava in terra con  un  gesto del dito, con un dito la sollevava rigida e stecchita
piú forza, la buttava in terra con un gesto del dito, con  un  dito la sollevava rigida e stecchita come un bacchetto, e
del dito, con un dito la sollevava rigida e stecchita come  un  bacchetto, e come un bacchetto la poneva a giacere sulla
la sollevava rigida e stecchita come un bacchetto, e come  un  bacchetto la poneva a giacere sulla sponda di due sedie di
di legno. Anita volle che il professore collocasse ancora  un  piccolo cuscino sotto le reni e che socchiudesse un po' le
ancora un piccolo cuscino sotto le reni e che socchiudesse  un  po' le imposte. Fattosi piú oscuro, Paolino, attaccato con
di quella bella persona distesa, da cui pareva che emanasse  un  chiarore, provò un piccolo stringimento alla gola e un
distesa, da cui pareva che emanasse un chiarore, provò  un  piccolo stringimento alla gola e un sentimento di
un chiarore, provò un piccolo stringimento alla gola e  un  sentimento di vertigine. Sospirò come un ragazzo che piange
alla gola e un sentimento di vertigine. Sospirò come  un  ragazzo che piange in sogno. Quasi non distingueva piú tra
questa donna e quell'altra ... Il magnetizzatore aggiustò  un  poco la testa della donna colle mani, come si farebbe con
si concentrò nella barba, inarcò le ciglia, guardando verso  un  angolo della stanza: abbassò quello sguardo severo sulle
e là nella carne viva, ed allargando d'un tratto le mani a  un  gesto di sacerdote che celebra, restò lí, come stecchito,
nemmeno. Seguirono i passi magnetici: ed allora Anita mandò  un  sospiro che parve un gemito. Le mani del mago, lunghe,
passi magnetici: ed allora Anita mandò un sospiro che parve  un  gemito. Le mani del mago, lunghe, magre, a nodi, come
essere sicuro del fatto suo, distese il gesto, costruí  un  bellissimo arco e sull'arco un catafalco. Paolino non
distese il gesto, costruí un bellissimo arco e sull'arco  un  catafalco. Paolino non batteva occhio. Poi l'uomo si voltò
si voltò di fianco per tirare una corda invisibile, e tirò  un  pezzo, alternando una mano all'altra, come se cavasse un
un pezzo, alternando una mano all'altra, come se cavasse  un  secchio dal pozzo. E dalla corda il birbone seppe ancora
pozzo. E dalla corda il birbone seppe ancora cavar fuori  un  arcobaleno che disegnò sul suo capo bello, chiaro, che gli
con una voce di uomo che dorme. "Poco" rispose Anita con  un  sospiro che usciva di sotterra. "Che cosa vedi?" "Un muro."
usciva di sotterra. "Che cosa vedi?" "Un muro." "Essa vede  un  muro" soggiunse il dottore, volgendosi verso il signore.
il dottore, volgendosi verso il signore. Questi schiuse  un  poco la bocca, come se facesse uno sforzo per parlare, e
come se facesse uno sforzo per parlare, e rimase così. Con  un  movimento rapido e quasi stizzoso, l'altro ripeté tre volte
l'altro ripeté tre volte sulla testa della paziente  un  gran nodo di Salomone, lo strinse, lo spremé nelle palme
so qual fluido, pigliandolo coll'atto lesto di chi piglia  un  pesce che scappa dalla cesta, e disse: "Metta pure i
senza dare nessun segno di impazienza, senza mandare  un  sospiro. Pareva morta, morta davvero. Paolino palpitando
indietro, coi piedi allungati sullo sgabello. Dopo  un  bel momento di silenzio, dimandò con un vocino tenero,
sgabello. Dopo un bel momento di silenzio, dimandò con  un  vocino tenero, amoroso, tutto affetto e compatimento: "Te
vuol bene ... " balbettò in fretta Paolino, arrossendo come  un  ragazzo che si lascia cogliere sulla pianta dei fichi.
caldo. Tenendolo a quel modo prigioniero, seguitò: "Tu sei  un  ragazzo timido, pien de passion, ma in amor ce vuole
niente. C'è chi le fa la corte." "Chi?" poté finalmente con  un  supremo sforzo di volontà pronunciare il pover’uomo, come
di volontà pronunciare il pover’uomo, come se movesse  un  macigno. "Uno che le sta molto vicin. Ma la bela luna di
improvvisamente la voce del professore. "Vedo ancora  un  muro." "Segno che il medium non ha piú la visione o che un
un muro." "Segno che il medium non ha piú la visione o che  un  invidioso spirito s'interpone a che la signoria vostra
"La lasci stare" osò dire Paolino. "Alle volte basta  un  passaggio." Il dottore tentò un ultimo sforzo. Si sollevò
Paolino. "Alle volte basta un passaggio." Il dottore tentò  un  ultimo sforzo. Si sollevò sulla punta dei piedi e alzò le
— di spiriti superiori e di spiriti inferiori, e quando  un  soggetto, previa una calda aspirazione al Creatore di tutte
con sommissione uno di questi spiriti o l'anima eterna di  un  caro estinto, sia ombra di grande illustre o vuoi poeta o
L'uscio si chiuse ai calcagni di Paolino che, fermatosi  un  momento sul pianerottolo per ricuperare il senso delle cose
cose umane prima di discendere la scala, sentí dietro di sé  un  tabusso indiavolato, in cui entravano ancora i coturni.
cioè amico. Ma davvero ho sentito che qualche cosa come  un  legame, e dunque somigliante all'amicizia, tra noi
curiosità, ma di questi tempi non è da poco la fiducia in  un  ladro. Giacché Andrea Z. non solo lo era, ma aveva
L'imbarazzo con cui lo tendevo. Una fila di uomini,  un  sigaro ciascuno. Arrivata a lui: Grazie, non fumo sigari.
carcere. Dio sà chi avesse avuto l'idea di quel sigaro (e  un  fazzoletto) come dono natalizio ai carcerati. Fatto sta che
ma ero alla prima esperienza. Solide autorità alle spalle,  un  manipolo di benefattori, un nugolo di agenti: niente paura
Solide autorità alle spalle, un manipolo di benefattori,  un  nugolo di agenti: niente paura dunque, ma un terribile
benefattori, un nugolo di agenti: niente paura dunque, ma  un  terribile imbarazzo che rasentava la vergogna. L'incontro
la compitezza _ malgrado l'incongruità della scenetta _ in  un  certo senso mi sostennero. Dopo domandai a un agente. "È
scenetta _ in un certo senso mi sostennero. Dopo domandai a  un  agente. "È Chiappino." Si corresse: "Andrea Z. detto
ladro e più volte recidivo." "Ma non prende sigari." "Eh,  un  furbone." Difatti gli mandai le sigarette. Rievochiamo
sì. Con Andrea Z. si divertivano. Era amabile, spiritoso,  un  po' snob. Lo trattavano bene, forsanche con qualche
di cliente: arrivava, ripartiva, tornava senza fallo:  un  cliente affezionato. Ridevano bonari. Alcuni, provenienti
ed era al suo ennesimo "incidente." Ancora gli si adattava  un  nomignolo leggero e buffo come Chiappino. Spontaneamente
dice buonissimo. (Diceva perfino la mia buona matrignetta.)  Un  onesto ciabattino _ arriccia il naso _ uomo sobrio e pio,
piccolo. Benché, secondo il suo stile, ponga il discorso su  un  tono per così dire mondano, di convenzionalità
al deschetto paterno era peggio, il su' babbo lo legava per  un  piede allo sgabello. "Sa com'erano," spiega, "le tane dei
attorno. Insomma qualche cosa come spirito d'avventura. Era  un  ragazzo di gradevole aspetto (trovo che lo è ancora, ossia
ragazzo di gradevole aspetto (trovo che lo è ancora, ossia  un  bell'uomo). Inoltre benvestito, sceglieva sulle reticelle
parecchio senza cadere nella flagranza. I precedenti _  un  paio di fermi per vagabondaggio, un perdono, un po' di
I precedenti _ un paio di fermi per vagabondaggio,  un  perdono, un po' di riformatorio, una condizionale, per quei
_ un paio di fermi per vagabondaggio, un perdono,  un  po' di riformatorio, una condizionale, per quei pochi
di via, a metà percorso scese al solito modo prelevando  un  bagaglio altrui. Interrompe il silenzio con una
con una rievocazione inaspettata. (Stiamo conversando  un  po' a strappi proprio come due amici che si ritrovino dopo
di Galles che indossava quel giorno. La cerimonia di  un  anno che s'improntò a una nota d'eleganza. Insieme a due
a una nota d'eleganza. Insieme a due giovinetti, a  un  vecchio e ad alcuni minori, nella cappella del carcere
riceveva l'unzione da monsignor vescovo. Gli era padrino  un  ladro d'alto bordo ma pentito. Il neofita tenne contegno
tenne contegno esemplare e la sua delicata faccia ebbe  un  che di mistico. O per lo meno una notevole compunzione. Fra
estranee alla fede nel suo desiderio di cresimarsi:  un  documento che gli occorreva, lo seppi in seguito. "Era
in seguito. "Era diventato già l'avvocatino," gli dico con  un  sorriso che ricambia modestamente in silenzio. Lascia che
che sia io a ricostruire. Appresi al rinfresco, seduta tra  un  magistrato e l'ufficiale del corpo agenti _ ridevano
entrambi _ come avesse cambiato nome, o meglio acquistato  un  titolo. Faceva carriera, non si poteva dubitarne. Senza
Ultimamente viaggiava in prima classe. Al carcere era  un  veterano. Non che la sua permanenza durasse mai troppo. Sa
negli interrogatori e di casa in tribunale, non mancava  un  indulto, un'amnistia, una possibile licenza premio. Premio,
alle udienze ha il codice davanti sullo scanno come  un  breviario, lui l'aveva tutto in testa. " Se vuole consigli
consigli non faccia complimenti," si offre. Sembra davvero  un  legale. In un certo senso difatti s'era imposto. Lo misero
faccia complimenti," si offre. Sembra davvero un legale. In  un  certo senso difatti s'era imposto. Lo misero negli uffici,
per utilizzarlo. Aveva una bella scrittura e non sbagliava  un  calcolo. Quando curò anche i prestiti della biblioteca si
che sempre intenerisce, si sia carcerieri o carcerati. Fra  un  viaggio e l'altro aveva trovato il tempo di sposarsi. Poi
mi erudisce su come premunirsi e salvaguardarsi. Perfino  un  piccolo scippatore con la moto può causare incidente grave.
mi riescono inedite: segreti professionali. L'amicizia di  un  ladro _ pardon, ex ladro _ può risultare utilissima. Ci
Tale si considera e, nel suo genere, nientemeno che  un  classico. Cava dalla tasca, opià, un pacchetto di estere.
genere, nientemeno che un classico. Cava dalla tasca, opià,  un  pacchetto di estere. Offre. Accetto. Per quel sigaro, dice.
quel sigaro, dice. Ad memoriam. E: mala tempera currunt. È  un  classico, non c'è dubbio. Incidentalmente deplora che il
Venanzio è morto stanotte. Povero signor Venanzio! Era  un  po' uggioso, ne convengo, ma era un buon uomo e mi dispiace
signor Venanzio! Era un po' uggioso, ne convengo, ma era  un  buon uomo e mi dispiace molto che se ne sia andato. Mi pare
complessi usando vetreria a cono smerigliato unificato: è  un  sistema rapido e pulito, i giunti tengono bene anche al
bene anche al vuoto, i pezzi sono intercambiabili, ce n' è  un  vasto assortimento, e il montaggio è semplice come giocare
di gomma; quando (cosa frequente, ad esempio per collegare  un  pallone con un refrigerante) occorreva infilare in un tappo
(cosa frequente, ad esempio per collegare un pallone con  un  refrigerante) occorreva infilare in un tappo forato un tubo
un pallone con un refrigerante) occorreva infilare in  un  tappo forato un tubo di vetro piegato a squadra, si
con un refrigerante) occorreva infilare in un tappo forato  un  tubo di vetro piegato a squadra, si afferrava quest' ultimo
oscuro recesso tribale della nostra natura, sopravvive  un  impulso che ci spinge a far sì che ogni iniziazione sia
della mano operante, era il nostro segno: di chimici ancora  un  poco alchimisti, ancora un poco costituiti in setta
nostro segno: di chimici ancora un poco alchimisti, ancora  un  poco costituiti in setta segreta. Del resto, e sempre in
che servivano a collegare i loro rozzi attrezzi. Ne è  un  lontano figlio il mastice per vetri rossiccio, a base di
solennemente affidato (contro ricevuta firmata). Ne nasceva  un  curioso commercio. Spesso, un vetro malamente esposto alla
ricevuta firmata). Ne nasceva un curioso commercio. Spesso,  un  vetro malamente esposto alla fiamma libera faceva un tic
un vetro malamente esposto alla fiamma libera faceva  un  tic sinistro e si incrinava. Se l' incrinatura era piccola,
cui era andata male una preparazione, o che aveva seminato  un  precipitato da pesare, o che comunque, anche per ragioni
acquaio. L' enorme acquaio e i suoi dintorni erano sede di  un  perenne assembramento. Ci si andava per fumare, per
scrollarsi di dosso l' ansia che vi era connessa. C' era  un  vivace scambio di informazioni, consigli e lamenti. Era
consigli e lamenti. Era strano: essere rimandati a  un  esame orale non era certo gradevole, ma veniva preso
sia dall' interessato, sia dai suoi colleghi; era più  un  infortunio che un fallimento, era una disavventura da
sia dai suoi colleghi; era più un infortunio che  un  fallimento, era una disavventura da raccontare con una
e giusto: è una legge uguale per tutti. Chi aveva "perso"  un  elemento in analisi qualitativa non se ne vantava mai;
trovato qualcosa che non c' era. Il primo poteva essere  un  distratto o un miope; il secondo, solo uno sciocco: un
che non c' era. Il primo poteva essere un distratto o  un  miope; il secondo, solo uno sciocco: un conto è non vedere
un distratto o un miope; il secondo, solo uno sciocco:  un  conto è non vedere quello c' è, un altro vedere quello che
solo uno sciocco: un conto è non vedere quello c' è,  un  altro vedere quello che non c' è. Sotto molti aspetti le
quantitativa, nella sua variante detta ponderale, era  un  esercizio estenuante. Il pedagogo, professore o assistente,
che conteneva, in soluzione, una quantità sconosciuta di  un  elemento. Bisognava "precipitarlo", cioè renderlo
"precipitarlo", cioè renderlo insolubile, mediante  un  certo reattivo e sotto rigide modalità; raccoglierlo tutto
e sotto rigide modalità; raccoglierlo tutto (spesso era  un  lavoro di ore) su un filtro; lavarlo; essiccarlo;
raccoglierlo tutto (spesso era un lavoro di ore) su  un  filtro; lavarlo; essiccarlo; calcinarlo; lasciarlo
snervanti tempi morti e un' attenzione maniaca; non era  un  lavoro attraente, assomigliava troppo a quanto potrebbe
quantitativa non era meritato, o meglio, veniva a premiare  un  merito ambiguo. Mi era venuto in mente di compilare i
scarti, erano "quantizzati": erano multipli interi di  un  certo valore. Non c' era nulla di metafisico, ed il
sua porzioncina, si doveva servire di una buretta, cioè di  un  lungo tubo verticale calibrato e graduato, assegnando a
tubo verticale calibrato e graduato, assegnando a ciascuno  un  numero intero di centimetri cubi di soluzione. Me ne
di centimetri cubi di soluzione. Me ne accertai entrando  un  giorno, con un pretesto, nella camera segreta dove si
cubi di soluzione. Me ne accertai entrando un giorno, con  un  pretesto, nella camera segreta dove si preparavano i quiz
le ragazze si trovavano più a loro agio dei maschi. In  un  tempo in cui, almeno in Italia, il femminismo non aveva
casalingo e quello di laboratorio: quest' ultimo era solo  un  po' più preciso nelle prescrizioni, ma l' analogia era
che ogni chimico conservi del laboratorio universitario  un  ricordo dolce e pieno di nostalgia. Non soltanto perché vi
ricominciato a scrivere. No, non su di lei: è una storia  un  po' romanzata delle mie invenzioni; la loro
una ragionevole permanenza: il mio Antonio, in effetti, era  un  po' gracile. Antonio ascoltava distrattamente: era troppo
portato fin lì aveva viaggiato per molte ore risalendo  un  fiume largo e limpido che scorreva fra due rive folte di
di foresta: la corrente era rapida e silenziosa, non c' era  un  alito di vento, la temperatura era gradevolmente fresca, e
immobile come di pietra. Le acque riflettevano i colori di  un  cielo quale Antonio non aveva mai visto: azzurro cupo in
Spento il rombo ritmico del motore, Antonio percepì  un  fragore indistinto che sembrava saturasse l' atmosfera. _ È
molo, di rozze tavole squadrate, e si avviarono insieme per  un  viottolo in salita, che superava a giravolte il bastione da
c' erano frutti, allungati e tondeggianti: l' aria portava  un  profumo leggero e gradevole, ma un po' muschiato, simile a
l' aria portava un profumo leggero e gradevole, ma  un  po' muschiato, simile a quello dei fiori di castagno. Alla
pareva che lo aspettassero. Poco oltre, Antonio entrò in  un  ufficio dove fu preso ufficialmente in carico; un
entrò in un ufficio dove fu preso ufficialmente in carico;  un  funzionario cortese ed impersonale si segnò il suo nome,
abiti, le scarpe e le sigarette, e poi gli disse: _ Lei è  un  autobiografo, vero? _ Sì: come fa a saperlo? _ Noi sappiamo
Bisognerà che si adatti a coabitare per qualche giorno: con  un  altro autobiografo, naturalmente. Ecco qui: c' è un posto
con un altro autobiografo, naturalmente. Ecco qui: c' è  un  posto al 535, insieme con François Villon. Il signor
fa il mestiere per cui si è nati. Del resto, Rabelais non è  un  personaggio, e qui non c' è mai stato: quello che racconta,
allontanati dalla cascata, e si stavano inoltrando per  un  ampio altipiano lievemente ondulato. Ad un tratto, il cielo
inoltrando per un ampio altipiano lievemente ondulato. Ad  un  tratto, il cielo si oscurò con incredibile rapidità; nel
con incredibile rapidità; nel giro di pochi istanti si levò  un  turbine impetuoso, ed incominciò a piovere e a grandinare.
sono interessanti e simpatici, anche se magari si ripetono  un  poco. Guardi, per esempio: dia un' occhiata da quella
esempio: dia un' occhiata da quella finestrella, e mi dica  un  po' se li riconosce. Accanto alla tettoia, infatti, c' era
po' se li riconosce. Accanto alla tettoia, infatti, c' era  un  basso edificio di legno, col tetto di paglia, e sulla porta
su una faccia era dipinta una luna piena, sull' altra  un  mare in tempesta da cui emergeva il dorso di una balena col
col suo alto soffio di vapore. Dalla finestrella si vedeva  un  interno affumicato dal soffitto basso, illuminato da
soffitto basso, illuminato da lampade a petrolio: c' era  un  tavolo in primo piano, costellato di boccali di birra vuoti
figure accaldate ed eccitate. Dall' esterno si udiva solo  un  vociare indistinto. Antonio, toccato nella sua ambizione di
come si era oscurato, il cielo si rasserenò, e sorse  un  vento secco e teso; la terra umida esalò una nebbia
che la brezza lacerava a brandelli, e fu asciutta in  un  baleno: i due ripresero il cammino. Ai due lati della
bolliti, di liscivia e di nebbia. Antonio riconobbe subito  un  quartiere della vecchia Milano, anzi, più precisamente il
mai il sole, allegro, chiassoso, ed avido di affetto come  un  cucciolo maltrattato: vestiva un abitino stretto e frusto,
ed avido di affetto come un cucciolo maltrattato: vestiva  un  abitino stretto e frusto, con qualche toppa, ma
ai due, con la confidenza di chi si conosce da  un  pezzo, tuttavia chiamandoli "Illustrissimi": tenne loro, in
chiamandoli "Illustrissimi": tenne loro, in dialetto,  un  lungo discorso pieno di divagazioni, che Antonio capì a
e James non capì affatto; a quanto pareva, aveva ricevuto  un  qualche torto, e lui ne era ferito, ma non al punto di
della fatica quotidiana, della povertà e delle disgrazie,  un  candore intatto, una stoffa umana buona e una speranza
e una speranza millenaria: Antonio, nell' intuizione di  un  attimo, vide che veramente nei fantasmi di quella contrada
vide che veramente nei fantasmi di quella contrada viveva  un  che di perfetto e di eterno, e che il piccolo e collerico
giungere al suo fianco la Barberina, bianca e rosa come  un  fiore, colla cuffia di pizzo, gli spilloni di filigrana, e
cuffia di pizzo, gli spilloni di filigrana, e gli occhi  un  pochino più pronti di quanto l' onestà lo richieda. Il
svelta e curiosa. Antonio e James ripresero il cammino per  un  sentiero polveroso fra due siepi di rovi: James si attardò
sentiero polveroso fra due siepi di rovi: James si attardò  un  attimo a salutare Valentino vestito di nuovo, che giocava
a salutare Valentino vestito di nuovo, che giocava in  un  prato stento con Pin di Carrugio Lungo. Poco oltre, il
Lungo. Poco oltre, il sentiero costeggiava l' ansa di  un  grande fiume torbido: un vaporetto, rugginoso e guasto, era
il sentiero costeggiava l' ansa di un grande fiume torbido:  un  vaporetto, rugginoso e guasto, era ammarato presso la
rugginoso e guasto, era ammarato presso la sponda.  Un  gruppo di uomini bianchi stavano seppellendo qualcosa in
seppellendo qualcosa in una fossa scavata nella melma;  un  negro dall' aria insolente si sporse dalla murata, ed
esempio uno si dovesse fare risuolare una scarpa, o curare  un  dente? _ Abbiamo dei discreti servizi sociali, _ rispose
la sociologia del Parco è peculiare. Credo che non troverà  un  panettiere né un contabile; che io sappia, c' è un unico
Parco è peculiare. Credo che non troverà un panettiere né  un  contabile; che io sappia, c' è un unico lattivendolo, un
troverà un panettiere né un contabile; che io sappia, c' è  un  unico lattivendolo, un solo ingegnere navale e un solo
né un contabile; che io sappia, c' è un unico lattivendolo,  un  solo ingegnere navale e un solo filatore di seta. Cercherà
c' è un unico lattivendolo, un solo ingegnere navale e  un  solo filatore di seta. Cercherà invano un idraulico, un
navale e un solo filatore di seta. Cercherà invano  un  idraulico, un elettricista, un saldatore, un aggiustatore,
e un solo filatore di seta. Cercherà invano un idraulico,  un  elettricista, un saldatore, un aggiustatore, un chimico, e
di seta. Cercherà invano un idraulico, un elettricista,  un  saldatore, un aggiustatore, un chimico, e mi domando
invano un idraulico, un elettricista, un saldatore,  un  aggiustatore, un chimico, e mi domando proprio il perché.
idraulico, un elettricista, un saldatore, un aggiustatore,  un  chimico, e mi domando proprio il perché. Invece, oltre ai
Invece, oltre ai medici di cui parlavamo prima, troverà  un  diluvio di esploratori, di innamorati, di guardie e ladri,
e così si renderà conto di quanto sia stolto formarsi  un  concetto della Roma dei Cesari attraverso Virgilio, Catullo
Virgilio, Catullo e il Quo Vadis. Qui, non troverà  un  capitano di mare che non sia naufragato, una moglie che non
che non sia naufragato, una moglie che non sia adultera,  un  pittore che non viva in miseria per lunghi anni, e che poi
luce e il sole tramonta di nuovo, come se volesse concedere  un  bis. James interruppe la sua tirata per mostrare ad Antonio
_. Era una villa, o forse una minuscola fortezza, di  un  bianco abbagliante, immersa nel folto di un bosco secolare:
fortezza, di un bianco abbagliante, immersa nel folto di  un  bosco secolare: i muri esterni non avevano finestre, e
esterni non avevano finestre, e terminavano in alto con  un  contorno frastagliato che poteva essere una merlatura. _
con la tecnica moderna .... _ Scusi, _ interruppe Antonio  un  po' seccato, _ ma se mi dicesse chi è, la proprietaria, non
non c' è speranza di togliercela di torno, né ora né in  un  prevedibile futuro. Le stavo appunto dicendo che solo
a soddisfare qualcuna delle sue fisime. Vedesse dentro: è  un  concentrato della Fiera di Milano, a meno del fracasso,
Lei cammina solo su poliuretano espanso, spesso  un  metro, come un saltatore con l' asta: scalza, beninteso, e
cammina solo su poliuretano espanso, spesso un metro, come  un  saltatore con l' asta: scalza, beninteso, e avvolta in veli
TV in circuito chiuso, false estasi farmacologiche, e  un  Primo Mobile di pyrex che è costato tre milioni al metro
solo nel turbine, mi creda), mentre i Poveri Amanti hanno  un  mucchio di difficoltà coi guardaparco? Perché Cacciaguida
capanna di legno: dal camino usciva fumo, e dalle pareti  un  canto marziale fortemente ritmato, ma si ritrasse poco
di casa, e non hanno saputo darmi indicazioni: sono anche  un  po' timidi. Chi sono? I tedescotti di "Niente di nuovo a
dov' era lo chalet di Franc6ois, che c' era in effetti  un  letto libero, da quanto tempo era libero, il perché e il
Da quelle parti il cielo era color del piombo, tirava  un  vento umido e rabbioso che ululava come un lupo attorno
piombo, tirava un vento umido e rabbioso che ululava come  un  lupo attorno alle cantonate, ed anzi, quando lo chalet fu
ma James gli disse che era meglio se lo aspettava fuori,  un  po' discosto: Franc6ois era un tipo lunatico, e lui
se lo aspettava fuori, un po' discosto: Franc6ois era  un  tipo lunatico, e lui preferiva bussare alla porta da solo,
nuove. Antonio si riparò alla meglio: c' era lì accanto  un  cumulo di botti sfasciate, entrò in un tino, e aspettò
c' era lì accanto un cumulo di botti sfasciate, entrò in  un  tino, e aspettò accovacciato che James tornasse. Lo vide
e cominciò a domandarsi se sarebbe stato possibile fare  un  bagno caldo: in riva al Congo aveva sudato parecchio, la
molto da attendere: la porta si spalancò come se in casa  un  cannone avesse sparato, e subito dopo il dignitoso e
dopo il dignitoso e composto James fu proiettato fuori come  un  bolide, e venne ad approdare fra le doghe, poco lontano dal
... non gradisce di essere disturbato. Poi sono capitato in  un  brutto momento, stava con alcuni amici da prendere con le
è molto spazio, ma le cedo volentieri il lettino, e per me  un  materasso in terra va benissimo. Antonio si ambientò nel
di storie curiose da raccontare, e le raccontava con  un  brio da incantare. A sua volta, poi, Orazio pareva non
tutto, ed era al corrente anche dei fatti più recenti. Era  un  ottimo ascoltatore: interrompeva di rado, e solo con
Tre anni circa dopo il suo ingresso, Antonio notò  un  fatto sorprendente. Quando casualmente levava le mani
vi pare, Eccellenza, che quel giovane sia  un  Mago?
Sbuffante ha minor potere di me! È il suo castigo. Dona  un  fiore, e vuole un giardino; salva una vita e ne sopprime
potere di me! È il suo castigo. Dona un fiore, e vuole  un  giardino; salva una vita e ne sopprime cento ... Io, no! Io
noiose che non finiscono mai! Che bella cosa essere  un  corsaro! E un corsaro nero, per giunta! Non so che cosa mi
che non finiscono mai! Che bella cosa essere un corsaro! E  un  corsaro nero, per giunta! Non so che cosa mi sia entrato
che mi perseguitano, dimostrando che in certi momenti anche  un  ragazzo può diventare un eroe, purché abbia del sangue
che in certi momenti anche un ragazzo può diventare  un  eroe, purché abbia del sangue nelle vene come il Corsaro
fece levare  un  espresso per recarsi al Piccolo Campidoglio Il Torresani
per recarsi al Piccolo Campidoglio Il Torresani era  un  uomo di circa sessantacinque anni, un po' ricurvo, ma
Il Torresani era un uomo di circa sessantacinque anni,  un  po' ricurvo, ma ancora vigoroso. La sua faccia ossea,
soglia ad attenderlo. I due funzionari si salutarono con  un  cenno democratico della mano, cui il Torresani aggiunse un
un cenno democratico della mano, cui il Torresani aggiunse  un  leggiero inchino della schiena. I due pubblici funzionari
della schiena. I due pubblici funzionari entrarono in  un  gabinetto terreno. E siccome un vecchio commissario di
funzionari entrarono in un gabinetto terreno. E siccome  un  vecchio commissario di Sorveglianza (di polizia, se meglio
sala delle udienze reali; in fondo,  un  gran tavolino davanti a una poltrona per il Re. Sul
ed oro sono ricolme di frutta d'ogni specie. A destra,  un  po' distante, c'è un tavolino più piccolo, ma egualmente
di frutta d'ogni specie. A destra, un po' distante, c'è  un  tavolino più piccolo, ma egualmente apparecchiato, però con
degli altri casolari, e bella, bella come una Regina.  Un  giorno di primavera vide sui garofani della sua finestra
Vado a disporre i miei bruchi in terra lontana.  Un  giorno forse ti ricompenserò. E la farfalla volò via. Un
Un giorno forse ti ricompenserò. E la farfalla volò via.  Un  altro giorno Piumadoro ghermì, a mezzo il sentiero, un bel
via. Un altro giorno Piumadoro ghermì, a mezzo il sentiero,  un  bel soffione niveo trasportato dal vento, e già stava
del Cardo. Vado a deporre i miei semi in terra lontana.  Un  giorno forse ti ricompenserò. E il soffione volò via. Un
Un giorno forse ti ricompenserò. E il soffione volò via.  Un  altro giorno Piumadoro ghermì nel cuore d'una rosa uno
mi chiamo Cetonia Dorata. Cerco le rose di terra lontana.  Un  giorno forse ti ricompenserò. E la cetonia volò via.
E questo stufato? - È gatto, señor. - Tuoni e fulmini!  Un  gatto! - Un boccone da mandarino, sir. - E questa frittura?
stufato? - È gatto, señor. - Tuoni e fulmini! Un gatto! -  Un  boccone da mandarino, sir. - E questa frittura? - Topi
Se i cinesi mangiano questa roba, può mangiarla anche  un  bianco. Animo, portoghese mio! Il brav'uomo che così
si accomodò sulla sedia di bambù, trasse dalla cintura  un  magnifico kriss coll'impugnatura d'oro ornata di magnifici
diamanti, e fece a pezzi il cane arrosto che mandava  un  profumo appetitoso. Fra un boccone e l'altro si mise a
il cane arrosto che mandava un profumo appetitoso. Fra  un  boccone e l'altro si mise a osservare il locale nel quale
James Brooke riesca a dominare questi birbanti. Deve essere  un  gran volpone e un ... Un fischio acuto, che veniva
a dominare questi birbanti. Deve essere un gran volpone e  un  ... Un fischio acuto, che veniva dall'esterno della
questi birbanti. Deve essere un gran volpone e un ...  Un  fischio acuto, che veniva dall'esterno della taverna, gli
- Señor! - gridò il taverniere, occupato a scuoiare  un  cane grosso appena scannato. - Che il tuo Confucio ti
- Silenzio. Scuoia il tuo cane e lasciami in pace.  Un  indiano alto, di belle forme, quasi nudo, con un laccio di
in pace. Un indiano alto, di belle forme, quasi nudo, con  un  laccio di seta stretto attorno alle reni e un kriss sospeso
nudo, con un laccio di seta stretto attorno alle reni e  un  kriss sospeso al fianco destro, entrò, girando attorno i
- Kammamuri! Stava per lasciare il suo posto, quando  un  rapido cenno dell'indiano, accompagnato da uno sguardo
a mormorare. - In guardia, amico. L'indiano, dopo aver  un  po' esitato, si sedette di fronte a lui. Il taverniere
coda Il cinese volse le spalle e fece portare una tazza e  un  vaso di tuwak. - Spiati? - chiese con un fil di voce l'uomo
una tazza e un vaso di tuwak. - Spiati? - chiese con  un  fil di voce l'uomo che gli stava davanti, continuando a
davanti, continuando a divorare. L'indiano fece col capo  un  cenno affermativo. - Che appetito, signore! - esclamò poi a
lontano? - Dall'Europa. Eh! taverniere di casa del diavolo,  un  po' di tuwak! - Vi offro del mio, se non vi spiace - disse
Kammamuri. - Accettato, giovanotto. Siedi vicino a me a da'  un  colpo di dente a tutta questa roba che mi sta dinanzi. Il
Kammamuri, che siamo stati bravi a sfuggire al rajah? -  Un  mezzo minuto di ritardo e saremmo saltati in aria tutti
si trova ora Sandokan? - A otto miglia da qui, nel mezzo di  un  fitto bosco. - Al sicuro dunque. - Non lo so. Ho visto
pericolo? - Io! Chi sarà quel pazzo che mi prenderà per  un  pirata? Io, un bianco, un europeo? - State però in guardia,
Io! Chi sarà quel pazzo che mi prenderà per un pirata? Io,  un  bianco, un europeo? - State però in guardia, signor Yanez.
quel pazzo che mi prenderà per un pirata? Io, un bianco,  un  europeo? - State però in guardia, signor Yanez. Il rajah
- State però in guardia, signor Yanez. Il rajah deve essere  un  uomo assai furbo. - Lo so, ma noi siamo più furbi di lui. -
amico. - E come? - L'idea l'ho e mi pare buona. Provocherò  un  tafferuglio, farò del baccano, fingerò di voler accoppare
inventerò qualche amena storiella e mi spaccerò per  un  nobile lord, per un baronetto ... - E io che cosa dovrò
amena storiella e mi spaccerò per un nobile lord, per  un  baronetto ... - E io che cosa dovrò fare? - Nulla, mio caro
rajah. Forse avrò bisogno di te. Il maharatto si alzò. -  Un  momento - disse Yanez, traendo di tasca una borsa ben
- Per effettuare il mio progetto bisogna che non abbia  un  soldo in saccoccia. Dammi anzi il tuo kriss, che non ha
gli erano vicini, ai quali non parve vero di aver trovato  un  europeo così generoso. - Ehi, taverniere! - gridò ancora il
delicatissimi nidi di salangana, conditi con aceto e sale,  un  cibo che solo i ricconi possono gustare. Il portoghese,
mormorando: - Andiamocene, caro Yanez. Il taverniere farà  un  baccano indiavolato, io ne farò più di lui, accorreranno le
arrestato. Sandokan, ne sono certo, non avrebbe ideato  un  piano migliore. Gettò in aria due o tre boccate di fumo e
scellini e quattro penny. - Vattene al diavolo. Non ho  un  soldo in tutte le dieci tasche. Il cinese, da giallo che
... Va' a scuoiare il tuo cane e lasciami in pace. - Siete  un  ladro, gentleman? Io vi farò arrestare! - Prova! - Aiuto!
diventava terroso: alla coda dell'occhio gli si aggruppava  un  fascio di piccole rughe che aprivasi a ventaglio verso le
stracca, curvata con cui egli trascinavasi da  un  luogo all'altro, senza quella sciatteria degli abiti, senza
nomignolo di Píula che in siciliano significa strige. Era  un  sospiro, un lamento, un singhiozzo, qualcosa di cosí
di Píula che in siciliano significa strige. Era un sospiro,  un  lamento, un singhiozzo, qualcosa di cosí triste, di cosí
in siciliano significa strige. Era un sospiro, un lamento,  un  singhiozzo, qualcosa di cosí triste, di cosí malauguroso,
la natura lo aveva impastato male: una sensitiva,  un  poeta! Non già che egli avesse la debolezza di scriver dei
fortunatamente, non gli permettevano di poter distinguere  un  endecasillabo da un settenario. La poesia l'avea tutta
gli permettevano di poter distinguere un endecasillabo da  un  settenario. La poesia l'avea tutta dentro, nelle sue
Venivano le lagrime agli occhi. Una lirica di tenerezza,  un  idillio, un cantico di adorazioni e di mistici rapimenti
le lagrime agli occhi. Una lirica di tenerezza, un idillio,  un  cantico di adorazioni e di mistici rapimenti ...! Ma quel
corpetto. I goletti contornavansi d'una cravattina nera,  un  vero nastrino di seta, accuratamente annodata. Il
Il ferraiuolo, di panno verde bottiglia, dal colla re  un  po' unto, cedeva il posto al soprabito nuovo color
per fare insieme una sentimentale passeggiata pei campi.  Un  sintomo infallibile! Aveva qualcosa da confidarmi. - Ci
della camicia ... Una cosa insoffribile! E s'era punto  un  dito tre volte! ... La sua mamma, povera vecchina,
pronto! - Anche l'anno scorso ... - Oggi era un'altra cosa:  un  affare finito. Con me parlava a cuore aperto: un affare
cosa: un affare finito. Con me parlava a cuore aperto:  un  affare finito! - Me ne congratulavo, sinceramente. -
- Sí, sí, gioie, non diceva di no. Ma se ci rifletteva  un  pochino ... - Non bisognava rifletterci! - Avevo ragione.
moccicosi spettinati! ... Il notaio bestemmiava come  un  tur co per farli star cheti. Eh, sí! E quelli, per
risposta, urlavan piú forte! Era andato via col capo come  un  cestone, senza aver capito nulla dell'affare, convinto che
se ne sarebbe lagnato. - Già pensava ai figliuoli? - Se era  un  affare finito! Mancavano alcune piccole formalità. A lui
voleva aver noie coi parenti per questioni d'interessi. Era  un  uomo di abitudini tranquille,.. - Dovevo dirglielo? Era
sottile, troppo meticoloso ... - Ma non si trattava di  un  affare; bensí di un matrimonio d'inclinazione ...
meticoloso ... - Ma non si trattava di un affare; bensí di  un  matrimonio d'inclinazione ... quell'antica idea ... capivo?
cose andavano bene; il cosí detto affare finito era davvero  un  affare finito! Però il maggio e il giugno passavano in
Però il maggio e il giugno passavano in trattative, in  un  viavai dell'avvocato, del notaio, di amici intermediari che
da nulla. Capivo? A lui premeva di aver la dote raccolta in  un  punto. Doveva confondersi con un pezzettino di terra qua,
aver la dote raccolta in un punto. Doveva confondersi con  un  pezzettino di terra qua, un altro là? Se non ci si fosse
punto. Doveva confondersi con un pezzettino di terra qua,  un  altro là? Se non ci si fosse potuto trovar rimedio, non
Licciardo. Il nonno teneva duro per fargli dispetto; aveva  un  altro partito in testa ... Ma la ragazza gli aveva
partito in testa ... Ma la ragazza gli aveva spifferato  un  no piú tondo di cosí! - Voleva un consiglio? Lasciasse
gli aveva spifferato un no piú tondo di cosí! - Voleva  un  consiglio? Lasciasse andare la vigna: ne riparlerebbe dopo.
lo sparato del corpetto in onta che fossero evidentemente  un  po' troppo sgualciti. La cravattina nera, stretta come un
un po' troppo sgualciti. La cravattina nera, stretta come  un  nastrino di seta, era stata sostituita da certe cravattacce
che mostravano i denti. Il viso gli si era disfatto in  un  paio di settimane, come una pera mezza. E viveva appartato,
ripreso il ferraiuolo di panno verde bottiglia dal collare  un  po' unto, e al solito, gemeva quei suoi "ah!" da vero
di non esserci cascato. La ragazza ... mettiamola da parte;  un  angelo di bontà. Non bella, se vogliamo, ma un angelo, una
da parte; un angelo di bontà. Non bella, se vogliamo, ma  un  angelo, una perfetta donna di casa, massaia, prudente ...
in testa pei suoi quarti di nobiltà che piú non valevano  un  fico. Non si viveva di quarti, disgraziatamente! I quarti
della Paolina ... - Ne conveniva, era discreta, sebbene  un  po' sparpagliata ... Ma con quel brutto costume che lo
alla sposa e tutto il resto che vien dietro ... volevo fare  un  po' i conti? - Lasciamo stare. - Mezza dote se ne andava in
di averla tra le mani. E già aveva sentito sussurrare di  un  certo abito di velluto nero ... Si esigeva un abito di
sussurrare di un certo abito di velluto nero ... Si esigeva  un  abito di velluto nero! ... O che sposava una principessa? -
conchiudeva sempre: - Non era il mio ideale! - Avrei dato  un  occhio del capo per sapere precisamente quale fosse quel
nuovi ... di tre anni fa, cogli stivaletti di pelle lustra;  un  zerbinotto! Fumava un virginia, prodigalità sorprendente;
fa, cogli stivaletti di pelle lustra; un zerbinotto! Fumava  un  virginia, prodigalità sorprendente; portava all'occhiello
virginia, prodigalità sorprendente; portava all'occhiello  un  garofano brizzolato bianco e rosso, una vera insegna da
con certi occhi sgranati, cominciava a seccarsi vedendo che  un  marito non arrivasse anche per lei. - Non era un buon
che un marito non arrivasse anche per lei. - Non era  un  buon partito? - Ottimo. Ma gl'interessi? - Già belli e
che Píula declamava contro la società moderna, come  un  missionario: - Non c'era piú sentimento nei cuori di oggi,
ma liste di cifre! ... Il matrimonio? Una speculazione,  un  affare! Le ragazze andavano in cerca di un grullo da fargli
speculazione, un affare! Le ragazze andavano in cerca di  un  grullo da fargli le spese; i babbi non pensavano che
delle figliuole, con appena la camicia indosso! ...  Un  galantuomo doveva rinunciare alle dolcezze della famiglia
al celibato forzoso!I Una moglie per essi diventava  un  tracollo! ... Povero Píula! Anche la Carmelina era andata
tutto è pronto. L'odore delle pietanze risusciterebbe anche  un  morto!
Maestà. Il Reuccio e la Reginotta facevano  un  po' di chiasso.
di apprendistato, e di autobiografismo camuffato o aperto,  un  giorno ho deciso di scavalcare l' argine e di provare a
ho deciso di scavalcare l' argine e di provare a scrivere  un  romanzo, senza curarmi troppo della polemica in corso, se
ho l' impressione gradevole di essere di ritorno da  un  viaggio esotico, e, come tutti i reduci, provo il desiderio
sorta di macchina fotografica mentale e scatti: puoi essere  un  fotografo mediocre, o buono, o magari "artistico"; puoi
per mano dai fatti, hai terra sotto i piedi. Scrivere  un  romanzo è diverso, è un superscrivere: non tocchi più
hai terra sotto i piedi. Scrivere un romanzo è diverso, è  un  superscrivere: non tocchi più terra, voli, con tutte le
le emozioni, le paure e gli entusiasmi del pioniere in  un  biplano di tela, spago e compensato; o meglio, in un
in un biplano di tela, spago e compensato; o meglio, in  un  pallone frenato a cui si sia tagliato l' ormeggio. La prima
o comica, lunare o solare o saturnina; puoi situarla in  un  tempo che sta fra il primo Giorno della Creazione (od anche
tua, nell' Empireo, alla corte di Tamerlano, nella stiva di  un  peschereccio, dentro un globulo rosso, in fondo a una
corte di Tamerlano, nella stiva di un peschereccio, dentro  un  globulo rosso, in fondo a una miniera o in un bordello:
dentro un globulo rosso, in fondo a una miniera o in  un  bordello: insomma, in qualsiasi luogo tu abbia visto, o in
anzi, il cosmo; e se il cosmo ti è stretto, te ne inventi  un  altro che faccia al caso tuo. Se obbedisce alle leggi della
studente che fa il compito in classe: alla peggio prenderai  un  brutto voto. Non è un bel mestiere? Quanto ai personaggi,
in classe: alla peggio prenderai un brutto voto. Non è  un  bel mestiere? Quanto ai personaggi, il discorso si fa
si sono scritti quintali di libri, ma essendo io ormai  un  addetto ai lavori, mi permetto di dire la mia, ossia di
di una libertà senza limiti. In astratto, tu hai su loro  un  potere assoluto, quale nessun tiranno ha mai avuto sulla
incastri di vetro che si usano per rivelare se la crepa di  un  muro è destinata ad allargarsi. Sono un tuo modo di dire
se la crepa di un muro è destinata ad allargarsi. Sono  un  tuo modo di dire "io": quando li fai muovere o parlare
i tuoi vizi ed errori. Veramente i personaggi di  un  libro sono creature strane. Non hanno pelle né sangue né
Non hanno pelle né sangue né carne, hanno meno realtà di  un  dipinto o di un sogno notturno, non hanno sostanza che di
né sangue né carne, hanno meno realtà di un dipinto o di  un  sogno notturno, non hanno sostanza che di parole, ghirigori
il tuo homunculus, tu lo contrasti, se gli vuoi imporre  un  gesto avverso alla sua natura, o vietargli un atto che gli
vuoi imporre un gesto avverso alla sua natura, o vietargli  un  atto che gli sarebbe congeniale, incontri una resistenza,
come se tu volessi comandare alla tua mano di toccare  un  ferro rovente, o un oggetto che ti (che le) ripugna. Lui,
comandare alla tua mano di toccare un ferro rovente, o  un  oggetto che ti (che le) ripugna. Lui, il non-esistente, è
sottile, bianco. È carta, e ritorna in carta. Anche per  un  altro verso la tua libertà d' invenzione è apparente. Allo
modo che è impossibile trasformare una persona di carne in  un  personaggio, farne cioè una biografia obiettiva e non
così è impossibile eseguire l' operazione inversa, coniare  un  personaggio senza travasargli dentro, oltre ai tuoi umori
altrettanto ferrea mi pare sia l' impossibilità di creare  un  personaggio dal nulla. Ho già detto che fatalmente l'
aver fabbricato nella tua officina si rivela una chimera,  un  mosaico di tasselli, di istantanee scattate chissà quando e
scattate chissà quando e relegate nel solaio della memoria.  Un  conglomerato, insomma, che sarà tuo merito aver reso vivo e
aver reso vivo e credibile; ma di quest' arte, di ricavare  un  organismo da un coacervo, non credo si possano dare regole
e credibile; ma di quest' arte, di ricavare un organismo da  un  coacervo, non credo si possano dare regole certe. Si
di una creatura, ma il simulacro di una statua, cioè  un  doppio simulacro. Beninteso, al di sotto di questa
è dato dal sangue del lettore, che per qualche istante gira  un  po' più caldo e un po' più in fretta.
lettore, che per qualche istante gira un po' più caldo e  un  po' più in fretta.
dal segretario generale, col quale ebbe l'onore di pranzare  un  paio di volte nella compagnia di quattro o cinque
aveva attinto nel lungo maneggio degli affari. Portò a casa  un  buon organico e la certezza che il prossimo numero della
che poteva diventare troppo fastidioso, senza però farsene  un  nemico. In mezzo ai gravi affari d'ufficio, Beatrice gli
stipendio, una quarantina di lire all'anno, poca cosa per  un  milionario, ma che per un povero impiegatello rappresentano
di lire all'anno, poca cosa per un milionario, ma che per  un  povero impiegatello rappresentano circa undici centesimi al
sulla scala per dargli queste notizie. Il galantuomo era  un  po' contento e un po' malcontento. Gli piaceva da una parte
dargli queste notizie. Il galantuomo era un po' contento e  un  po' malcontento. Gli piaceva da una parte d'essere stato
lui adesso era cosa indifferente. Il Caramella lo trasse in  un  cantuccio e gli pagò la solita mesata, lire 122 e
e gli pagò la solita mesata, lire 122 e centesimi, in  un  biglietto da cento e in altre poche lire di carta sudicia,
ch'egli prese e cacciò in tasca come se si trattasse di  un  fazzoletto da naso. Passò senza parlare, ma neppure senza
dove aveva fabbricato i suoi magnifici sogni e fissò  un  momento gli occhi sulla poltrona lucida e vuota del
vide entrare il Quintina in compagnia del Bianconi e di  un  certo Caravaggio, archivista, con una lista in mano e una
la chiavetta nella serratura. "Si tratta di offrire  un  modesto pranzo al nostro cavalier Balzalotti, che è stato
col sudore della fronte." Il piccolo ragioniere strizzò  un  occhio verso i colleghi con un sorrisetto un poco
piccolo ragioniere strizzò un occhio verso i colleghi con  un  sorrisetto un poco malizioso. E continuò: "Dobbiamo a lui
strizzò un occhio verso i colleghi con un sorrisetto  un  poco malizioso. E continuò: "Dobbiamo a lui l'approvazione
come il suono di due pantofole sbattute, e ripetendo  un  suo movimento abituale, mosse le gambe nell'atto che tirava
suo movimento abituale, mosse le gambe nell'atto che tirava  un  poco i calzoni sui fianchi. Demetrio rispose anche lui con
poco i calzoni sui fianchi. Demetrio rispose anche lui con  un  sorriso pieno di sarcasmo, e disse tranquillamente: "Io non
che ... " esclamò il Quintina, "lei non farà questo torto a  un  commendatore della Corona d'Italia." "Io non firmo niente"
una cosa orribile. "Ho firmato anch'io ... " soggiunse con  un  tono di voce flebile e pietoso, in cui si sentiva tutta la
in questa faccenda?" soggiunse il Quintina, compiendo  un  giro della stanza con le mani nelle tasche dei calzoni,
si tratta di una grande somma!" provò a dire l'archivista,  un  giovanotto piccolo, smorto, con poche setole di barba e con
buon Bianconi, che nella sua bonarietà soffriva di vedere  un  amico cosí fuori di strada. "Non è per non pagare ... Che
... la vedi qui?" E Demetrio stese la mano irritata da  un  fremito mal compresso d'ira, con dentro le sue
dentro le sue centoventidue lire e centesimi, gualcite come  un  pezzo di fodera. "Sappiamo che ella è ricco ... "
al signor commendatore cento lire ... guardi!" e con  un  colpo di mano andò a mettere il biglietto da cento sulla
cosa ancora gli posso regalare" soggiunse, cavando di tasca  un  involtino, ripiegato in una carta e legato con un nastrino
di tasca un involtino, ripiegato in una carta e legato con  un  nastrino rosso, che collocò sul biglietto. "Ma su quella
Quintina e dalle insistenze banali del Bianconi, piú per  un  capriccio di resistenza che non per un partito preso, fu
Bianconi, piú per un capriccio di resistenza che non per  un  partito preso, fu tratto a commettere uno sproposito, che
fuori la voce in una cantilena canzonatoria. "Lei è  un  uomo spiritoso," rispose Demetrio con un senso di schifo
"Lei è un uomo spiritoso," rispose Demetrio con  un  senso di schifo "ma io potrei dimostrarle che pensa e che
senza perder fiato l'ometto piccino, che saltava come  un  uccello in una gabbia. "E il mio pane è guadagnato colle
in mezzo, moveva la testa ora a destra ora a sinistra, come  un  gatto che guarda un pendolo, o anche un uomo che non
testa ora a destra ora a sinistra, come un gatto che guarda  un  pendolo, o anche un uomo che non capisce niente.
a sinistra, come un gatto che guarda un pendolo, o anche  un  uomo che non capisce niente. "Lasciatelo cantare, è matto;
testa. Starei fresco, se volessi perdere il mio tempo con  un  professore di lingua ... ." Demetrio sentí la punta della
la punta della freccia a fior di pelle, si contrasse come  un  legno nel fuoco, e dopo un gran garbuglio di consonanti, da
fior di pelle, si contrasse come un legno nel fuoco, e dopo  un  gran garbuglio di consonanti, da cui la sua lingua
disegnò col pollice una certa curva, come se abbozzasse  un  gobbetto nell'aria, e mormorò: "Io non ho certe fortune ...
e si rimpiccolirono, la bocca umida di saliva si atteggiò a  un  sorriso mordace, in cui l'ometto maligno cercò di
qui le mie sette lire, non ho paura di far mangiare a  un  benefattore i suoi denari." "Ah! aspetta ... brutto
... brutto assassino ... ." Demetrio stese la mano, afferrò  un  grosso calamaio di peltro e fece l'atto di buttarlo in viso
sua voce flemmatica di buon padre di famiglia, arrestandosi  un  poco sulla soglia, lindo nel suo abito nero, col panciotto
a cui tremavano le polpe delle gambe, per aiutare a porre  un  cerotto si fece un coraggio da leone e disse: "Come
polpe delle gambe, per aiutare a porre un cerotto si fece  un  coraggio da leone e disse: "Come impiegato anziano ho
impiegato anziano ho l'onore, commendatore, di far parte di  un  comitato d'onore incaricato d'invitarla a un modesto
far parte di un comitato d'onore incaricato d'invitarla a  un  modesto banchetto in onore della ... del ... ." "Della ben
confuso il commendatore, "che cosa vien loro in mente?  un  banchetto a me? non sono un ministroi." "A questo penseremo
"che cosa vien loro in mente? un banchetto a me? non sono  un  ministroi." "A questo penseremo in seguito" fu pronto a
Quintina, a cui stava bene la lingua in bocca. "Intanto è  un  vivo bisogno del nostro cuore di manifestarle la
innocentemente, soffiò nella chiavetta, traendone quasi  un  piccolo fischio; e tornò a rosicchiare come un topo che fa
quasi un piccolo fischio; e tornò a rosicchiare come  un  topo che fa il buco per passare. "Li prego dunque di farsi
Demetrio, mentre gli altri se ne andavano, riuscí con  un  energico ma…ledet…tissimo! ad aprire il cassetto indurito
aveva chiuse le sue manichette, la fodera del cappello,  un  boccaletto di vetro, un bicchiere, qualche altra cosuccia
manichette, la fodera del cappello, un boccaletto di vetro,  un  bicchiere, qualche altra cosuccia sua, e sí preparò a far
suo, era quasi sul pentirsi d'essersi lasciato trasportare  un  po' troppo; ma non poteva piú far sparire il biglietto e
prese in mano il misterioso peso, stracciò coll'unghia  un  lembo della carta, vide un che di lucido, ruppe ancora di
peso, stracciò coll'unghia un lembo della carta, vide  un  che di lucido, ruppe ancora di piú l'involucro, capí,
capí, arrossí come una ragazza còlta dalla mamma con  un  libro disonesto in mano, infuriò dentro di sé, un tremito
mamma con un libro disonesto in mano, infuriò dentro di sé,  un  tremito nervoso lo prese, smosse, per far qualche cosa,
Ma la bella dentiera di Winderling non lasciò uscire che  un  suono smorzato come l'onda morta di un tamburo. Demetrio,
lasciò uscire che un suono smorzato come l'onda morta di  un  tamburo. Demetrio, collocato il cassetto in terra, andava
era ancora cosí maestro nell'arte del saper vivere, perché  un  resto dell'antica soggezione non gli facesse fastidio e
in piedi, dietro la scrivania, lo lasciò andare  un  poco, incerto anche lui di fingere di non esserci e quindi
di dargli una lezione in ufficio. Tra i due estremi scelse  un  terzo termine, secondo la vecchia tattica dell'uomo
si voltò e venne con tre passi lenti, in preda anch’esso a  un  tremito convulso, verso la scrivania del suo superiore, e
che ha il sole negli occhi. "È lei che mi ha raccomandato  un  ragazzo per l'orfanotrofio?" "Difatti, una volta ... "
"Difatti, una volta ... " balbettò. "È figlio di  un  suo fratello, eh?" Demetrio disse di sí col capo, e
di questo ragazzo?" Demetrio, come se gli saltasse in corpo  un  razzo, fece un altro passo, quasi un salto, collocò la roba
Demetrio, come se gli saltasse in corpo un razzo, fece  un  altro passo, quasi un salto, collocò la roba su una sedia e
gli saltasse in corpo un razzo, fece un altro passo, quasi  un  salto, collocò la roba su una sedia e domandò: "Perché?"
benissimo che il signor commendatore esagerava di proposito  un  fatto inconcludente per darsi della forza, per nascondersi
sdegno, per vendicarsi insomma del vivo, picchiando sopra  un  morto. Volle giustificarsi, però senza andare in furia, e
sono io ... ." "Che mi sta a contare ... " interruppe con  un  brusco movimento delle mani il commendatore. "No, scusi,
ma le pronunciò senza declamazione, quasi sottovoce, con  un  tono e un gesto che conservavano ancora, alla lontana,
senza declamazione, quasi sottovoce, con un tono e  un  gesto che conservavano ancora, alla lontana, un'apparenza
di rispetto. "Guardi come parla ... " comandò con  un  alto sussiego il commendatore, e indicando la porta col
è lei che mi ha chiamato indietro per il gusto d'insultare  un  povero orfanello. Siccome non ha potuto oltraggiare l'onore
dico ... " l'altro gridò, quanto è permesso di gridare a  un  superiore, facendosi smorto e agitandosi tutto nel piccolo
da una violenza che non sapeva piú imbrigliare, fatto  un  altro passo avanti, seguitò: "Crede di vendicarsene col
... " tornò a dire il commendatore, agitando le carte con  un  moto convulso: ma non voleva d’altra parte col gridar
faccia ai subalterni. "Faccia il piacere" tornò a dire con  un  tono piú dimesso, "se ha delle ragioni, non è questo il
cosí vile ... " soggiunse Demetrio appuntandogli in faccia  un  dito. "Di che cosa mi parla?" interruppe il commendatore
Pianelli il foglio della Perseveranza , stropicciato come  un  fazzoletto, quasi avesse voluto pulir l'aria e far
quella sua pettegola?" Demetrio lasciò cadere una mano con  un  colpetto secco sulla spalla del commendatore e gli disse:
Il Bianconi, che stava dietro l'uscio ad ascoltare con  un  gran dolore ai ginocchi, quando capí che il Pianelli
che aveva bisogno di uscire come il diavolo dal corpo di  un  ossesso. Era l'uomo morto, che risuscitava colla corona di
donna che altri osava insultare in sua presenza: usciva da  un  apparente letargo di cinismo a protestare, e a vendicarsi
apparente letargo di cinismo a protestare, e a vendicarsi  un  momento per ricadere forse per sempre nel buio della sua
tirato dal Bianconi, attraversò l'anticamera in mezzo a  un  gruppo di persone, che lo guardavano con curiosità e che
guardavano con curiosità e che gli parvero ombre. Si fermò  un  momento sulla scala, si svegliò, sto per dire, dal suo
salta in mente? sei matto? la ti gira? che diavoleria ... A  un  capo d’ufficio, a chi ti dà il pane ... E che te ne importa
di fare le tue scuse, dirò che sei malato, che è stato  un  equivoco, che hai creduto una cosa e invece era un'altra.
... ." Mentre il buon Bianconi cercava di salvare  un  amico dal precipizio, il commendatore, vedendo che la cosa
grazie, vadano pure. Ha creduto che gli si volesse fare  un  torto, perché ho chiamato il Bianconi al suo posto: è un
un torto, perché ho chiamato il Bianconi al suo posto: è  un  originale, un misantropo, ha la mania della persecuzione.
ho chiamato il Bianconi al suo posto: è un originale,  un  misantropo, ha la mania della persecuzione. Che asino!
Che asino! Aveva anche bevuto. Scusi, Caravaggio, apra  un  poco la finestra. C'è un puzzo d'acquavite, non sentono?
bevuto. Scusi, Caravaggio, apra un poco la finestra. C'è  un  puzzo d'acquavite, non sentono? Tu, Caramella, portami una
lasci entrare: non ne voglio di ubbriachi in ufficio. Farò  un  buon rapporto ... Tornino al lavoro: grazie, vadano pure…
verso di gallina il furbo gobbetto, che, uscito di lí, fece  un  giro per gli uffici a contare l'allegra storiella. Ricordò
i quali la fantasia di ciascuno poteva introdurre tanto  un  granello di pepe, come uno spicchio d'aglio, discorsi che
la barbetta sul collo, mandando dal ventre rotondo e grasso  un  nitrito di cavallo ... he! he! — che andava a finire in un
un nitrito di cavallo ... he! he! — che andava a finire in  un  cocodé di gallina che fa l'uovo. Il giorno dopo, un
in un cocodé di gallina che fa l'uovo. Il giorno dopo,  un  venerdí, un telegramma del Ministero sospendeva il signor
di gallina che fa l'uovo. Il giorno dopo, un venerdí,  un  telegramma del Ministero sospendeva il signor Demetrio
E ... via ! Non posso mangiare in pace neppure  un  boccone! ...
chiese del cavaliere, le fu indicata una scala e suonò a  un  uscio del primo piano. Dopo due minuti sentí un passo
e suonò a un uscio del primo piano. Dopo due minuti sentí  un  passo misurato accompagnato dallo scricchiolío delle scarpe
oh poverina, la trovo pallidina pallidina ... Ma!" e tirò  un  sospirone. "Forse a venir dalla strada troverà un po'
e tirò un sospirone. "Forse a venir dalla strada troverà  un  po' oscuro qua dentro ... Per di qua, aspetti, chiudo
qua dentro ... Per di qua, aspetti, chiudo l'uscio con  un  giretto di chiave, perché sono in casa solo e stando di là
là non si sente chi entra. Sicuro, io vivo sempre solo come  un  giovinotto, en garçon , con una vecchia Perpetua, che alla
queste cose comuni il bravo signore procurò di confondere  un  improvviso affanno, da cui parve còlto nel trovarsi tutto a
improvviso affanno, da cui parve còlto nel trovarsi tutto a  un  tratto davanti una delle piú formose bellezze di Milano.
imbalsamate del lontano oriente. La fece sedere sopra  un  canapè, corse a prendere uno sgabellino che le mise ai
corse a prendere uno sgabellino che le mise ai piedi, con  un  fare cerimonioso come sempre, ma un po' piú timido e piú
le mise ai piedi, con un fare cerimonioso come sempre, ma  un  po' piú timido e piú imbrogliato del solito. Forse il buon
presto la visita. Forse non aveva ancora formato in testa  un  piano, e còlto cosí all'impensata era in paura o di far
Le donne! le donne non si sa mai come vanno pigliate. Sono  un  po' come le anguille. A dir la verità, coll'avvocato
oltre che per le insistenze della Pardi, l'aveva fatto per  un  senso, diremo cosí, di carità. "Io devo ringraziarla,
che Demetrio è contrario a questa causa. La Palmira —  un  bel tomo se ce n'è — mi ha contate le prodezze di questo
col signor avvocato." "Dovevo trovarmi ieri, ma c'è stato  un  contrattempo. Però prima di partire lo vedrò senza fallo.
riconoscenza ... ." Il cavaliere rise di gusto e sedette su  un  tombolo di velluto colle ginocchia contro le ginocchia di
avvolta nel suo gran velo a larghe pieghe usciva con  un  non so che di maestoso e di regale, che poteva intimidire
so che di maestoso e di regale, che poteva intimidire anche  un  vecchio marinaio molto navigato nelle acque dolci delle
a far la guardia, e quell'altro guardiano dell'abbaino era  un  povero balordo, furbo come una giraffa, già sfiduciato e
riflessioni, uscendo da diverse parti, confluivano in  un  momento come allo sbocco di un usciolino, facendo
parti, confluivano in un momento come allo sbocco di  un  usciolino, facendo tutt'insieme un ingombro che non ne
come allo sbocco di un usciolino, facendo tutt'insieme  un  ingombro che non ne lasciava uscire nessuna. Il cavaliere
Beatrice." "Lei vuol scherzare" interruppe Beatrice con  un  sorriso di compiacenza. Non era la prima volta che il
maritata, si sa, impone dei doveri, specialmente quando ha  un  marito vivo, geloso, che non dorme. Ma se avessi potuto
a casa qualche volta da quelle benedette feste che parevo  un  uomo matto. Lei ride ... capisco che son ridicolo: ma di
per i suoi figliuoli e che si disperava sotto la sferza di  un  villanzone ... : tanto, non è qui a sentire e possiamo
nulla. "O crede che tutti gli uomini siano egoisti a  un  modo? cosí giovane, cosí bella ... " sospirò il cavaliere.
modo? cosí giovane, cosí bella ... " sospirò il cavaliere.  Un  singhiozzo breve e rotto, mescolandosi alle parole, tradí
si prende e si carezza una cosa viva. Beatrice s'irrigidí  un  poco e si ritrasse con un movimento scontroso. "Io vorrei
cosa viva. Beatrice s'irrigidí un poco e si ritrasse con  un  movimento scontroso. "Io vorrei essere un re per dare a
e si ritrasse con un movimento scontroso. "Io vorrei essere  un  re per dare a questa bellezza il trono che merita."
in casa altrui, in balía altrui, si smarrí, supplicò con  un  gemito ... "Senti ... Non sei tu libera e padrona di te?
del ribrezzo essa ritrovò l'energia: si alzò, con  un  gesto duro del braccio respinse l'insistenza di quel bravo
si riempirono di un'insolita vita, la bocca si contrasse a  un  tremito di sdegno e di sarcasmo. Poi, come vinta alla sua
lunga, girare la posizione. L'amore non si accende come  un  pagliaio e non c'è nulla che mandi piú fumo di un fuoco mal
come un pagliaio e non c'è nulla che mandi piú fumo di  un  fuoco mal fatto. Non volendo perdere tutti i frutti della
si mise a sedere a fianco della povera disperata e con  un  tono tra l'offeso e il sostenuto cominciò a dire: "Ma che
capisco che ho torto. Metta che abbia voluto confessarle  un  peccato, ecco. Andiamo, asciughi questi occhioni, mi dia la
e mi assolva. Che cosa c'è da piangere? lei è in casa di  un  gentiluomo e conosco troppo bene gli obblighi di ospitalità
che fa acqua da tutte le parti ... ." Per spiegare come  un  uomo avveduto cadesse cosí subito in contraddizione con ciò
parlava, sí, colla bocca, ma il pensiero correva dietro a  un  altro ordine di idee, di meraviglia in meraviglia. Quel
a pagare i debiti della sua gratitudine, tutto ciò era  un  fatto cosí strano e inesplicabile anche per una testa
di confusione in confusione. Non restava che di toccare  un  altro tasto, quello della prosa, e non perdette tempo. Lí
Beatrice, passato il primo impeto, capí di essere caduta in  un  tranello, e credette di vedere in questo gioco la mano di
nell'alzarsi, nel ritrarre il braccio a sé vide risplendere  un  non so che, un oggetto d'oro, un braccialetto ... Un gran
ritrarre il braccio a sé vide risplendere un non so che,  un  oggetto d'oro, un braccialetto ... Un gran buio invase gli
a sé vide risplendere un non so che, un oggetto d'oro,  un  braccialetto ... Un gran buio invase gli occhi suoi, un
un non so che, un oggetto d'oro, un braccialetto ...  Un  gran buio invase gli occhi suoi, un gran tremito in tutto
un braccialetto ... Un gran buio invase gli occhi suoi,  un  gran tremito in tutto il corpo le fece temere di venir
incapace fin di piangere, fin di muovere le labbra a  un  suono di protesta. Una volta fece il tentativo di togliersi
supplicò, perché non gli facesse il torto di rifiutare  un  segno innocente della sua amicizia. Non si sarebbe parlato
gli concedesse il piacere di esserle utile. Per lui era  un  bisogno del cuore. Nominò ancora l'avvocato, il deputato,
tutte le belle parole del suo benefattore non afferrò che  un  rumore sordo, e non vedeva l'ora che l'uscio si aprisse.
d'aria, si sentiva soffocare… Il cavaliere la tenne ancora  un  momentino prigioniera sulla scala, picchiò ancora una volta
ma fece forse cento passi senza vedere innanzi a sé che  un  bagliore, senza sentire che un gran frastuono di un grosso
vedere innanzi a sé che un bagliore, senza sentire che  un  gran frastuono di un grosso fiume che passa. Era possibile?
sé che un bagliore, senza sentire che un gran frastuono di  un  grosso fiume che passa. Era possibile? e il suo povero
meno, si rifugiò nella chiesa di Sant'Alessandro, cercò  un  angolo oscuro presso una cappella, vi s'inginocchiò, quasi
l'innocenza di Giorgio della Falda e la esistenza di  un  secondo cappello, che veniva in certa qual guisa ad
Il bravo e solerte funzionario si trovava dunque in mano  un  processo ipotetico, con un morto non constatato, e un
si trovava dunque in mano un processo ipotetico, con  un  morto non constatato, e un assassino "volatilizzato". Un
mano un processo ipotetico, con un morto non constatato, e  un  assassino "volatilizzato". Un giorno disse ridendo anche a
un morto non constatato, e un assassino "volatilizzato".  Un  giorno disse ridendo anche a don Ciccio: - Caro don Ciccio,
ancora qualche ricerca, ma non posso tenere in prigione  un  poveraccio colpevole d'aver dato da bere a un cacciatore. -
in prigione un poveraccio colpevole d'aver dato da bere a  un  cacciatore. - Ma questo cacciatore esiste. - Se esiste,
se è morto: e poi cercheremo il vivo, se è necessario. Per  un  eccesso di zelo sentirò domattina sua eccellenza il barone
dando tempo al vero colpevole (ed egli sentiva che c'era  un  colpevole) di mettersi in salvo e di deludere le ricerche
e non vedono che se il delitto era probabile con  un  cappello in mano, è doppiamente probabile ora che se ne
al cielo? e non abbiamo due contadini, tre muratori,  un  casellante, un oste che dicono d'aver veduto un cacciatore
e non abbiamo due contadini, tre muratori, un casellante,  un  oste che dicono d'aver veduto un cacciatore il giorno tale,
muratori, un casellante, un oste che dicono d'aver veduto  un  cacciatore il giorno tale, l'ora tale? ebbene no, questi
questi non sono segnali eloquenti, e, perché si tratta di  un  povero prete, non si pensa nemmeno che valga la pena di
è vivo o morto... Ma se Dio mi dà vita e lena, scriverò io  un  opuscolo sulle "Magagne della nostra procedura". Ci vuol
penale, pei quali Romagnosi, se vivesse, non sarebbe che  un  cretino ragionante. Don Ciccio questa volta era piú ispido
nel tornare. Sotto i portici meridionali comprava  un  sigaro virginia (l'unico vizio), che era già preparato in
sigaro virginia (l'unico vizio), che era già preparato in  un  astuccio di carta e ch'egli metteva in tasca per fumarne
di contadino, urtando spesso il muro colla spalla come  un  carro che esca tratto tratto dalle sue rotaie. Veniva
che egli se ne accorgesse. "Marcia via!" disse, alzando  un  poco il piede per farlo scappare. Il cane, tiratosi
il piede per farlo scappare. Il cane, tiratosi indietro  un  passo, si fermò col muso in alto a guardare l'uomo, con
pieni di malinconia, dimenando il suo soldo di coda lungo  un  dito. Quando Demetrio si mosse per continuare la sua
casa ... Guardò in su e in giú se vedeva una guardia,  un  sorvegliante, un'autorità per farlo menar via, ma non vide
sorvegliante, un'autorità per farlo menar via, ma non vide  un  cane, tranne il suo. E questo, duro, ostinato, gli andava
trasse il suo lungo fazzoletto di cotone turchino, fece  un  grosso nodo a uno dei capi, lo alzò come un flagello; ma
turchino, fece un grosso nodo a uno dei capi, lo alzò come  un  flagello; ma Giovedí, facendo arco della schiena e
il cavalier Balzalotti. Arrivato al suo posto, che era  un  tavolo accanto a una finestra, difeso contro i colpi d'aria
accanto a una finestra, difeso contro i colpi d'aria da  un  vecchio e logoro paravento, tolse prima di tutto il sigaro
rapida ispezione al suo cappello rotondo, vi picchiò su con  un  buffetto per spazzare via un filo di polvere, lo tuffò
rotondo, vi picchiò su con un buffetto per spazzare via  un  filo di polvere, lo tuffò delicatamente in una custodia di
e lo collocò nella sua vestina sull'ometto. Poi aprí  un  altro cassetto e trasse fuori le due manichette di tela
e di allegati, era posto nel mezzo della parete, sotto  un  bel ritratto del re, tra due campanelli elettrici, poco
senza discuterle mai, senza mai cercare se avevano  un  senso o se dovevano averlo. Egli non si sarebbe mai
sotto la finestra, che rappresentava dopo tante burrasche  un  porto sicuro e tranquillo, ove egli poteva riparare la
che sonnecchiava le dodici ore al giorno in anticamera "c'è  un  signore, un vecchio, che vuol parlarle." "Chi è?" "È un
le dodici ore al giorno in anticamera "c'è un signore,  un  vecchio, che vuol parlarle." "Chi è?" "È un vecchio, un
un signore, un vecchio, che vuol parlarle." "Chi è?" "È  un  vecchio, un uomo ... ." "Gli avete detto che non ricevo in
un vecchio, che vuol parlarle." "Chi è?" "È un vecchio,  un  uomo ... ." "Gli avete detto che non ricevo in ufficio? sta
venire il cavaliere ... ." "Dice che ha bisogno ... Pare  un  mezzo matto ... ." "Sarà uno dei soliti" soggiunse
pensò. "Non voglio impiccarmi per ... Fatelo entrare  un  momento" soggiunse a voce alta. "Per questo son già bello
venendo innanzi da sé come se fosse il padron di casa. Era  un  uomo sui settant'anni, d'aspetto campagnuolo, tarchiato e
d'aspetto campagnuolo, tarchiato e vigoroso, vestito di  un  abito grigio sciupato, con due grandi occhialoni sopra un
un abito grigio sciupato, con due grandi occhialoni sopra  un  viso color del mattone e con un nodoso bastone in mano di
due grandi occhialoni sopra un viso color del mattone e con  un  nodoso bastone in mano di un bel legno giallo, contorto
viso color del mattone e con un nodoso bastone in mano di  un  bel legno giallo, contorto come una radice. Fece tre passi
il Demetrio?" "Sissignore" rispose Demetrio non senza  un  piccolo sorriso ironico. "Allora mi siedo, perché sono
sorriso ironico. "Allora mi siedo, perché sono stanco come  un  asino." "Si accomodi, ma faccia presto." "Son già seduto,
"Son già seduto, grazie, obbligato. Non guardi se ci ho  un  vetro rotto nel mezzo. È una memoria che conservo, una
aveva mangiata della cattiva stoppia, sprrang ... mi regalò  un  calcio qui nell'occhio. Si è rotto il vetro, ma la testa,
"Ecco, l'onore veramente è una parola troppo di lusso per  un  uomo che non ha avuto nemmeno il tempo stamattina di farsi
stivali. Son venuto a piedi da San Donato a Milano, e c'era  un  fango alto cosí ... ." "Senta, si sbrighi ... ." "Stia
." "Stia comodo, caro il mio carissimo sor Demetrio, che in  un  pater , ave e gloria la minestra è cotta. So bene che i
mai troppo tempo da perdere coi signori contribuenti. So da  un  pezzo quel che significhi un regio impiegato." Il
signori contribuenti. So da un pezzo quel che significhi  un  regio impiegato." Il vecchiotto color mattone accompagnò
Il vecchiotto color mattone accompagnò queste parole con  un  suo gesto favorito, che consisteva nel porre il dito indice
nel porre il dito indice alla coda dell'occhio, sporgendo  un  poco le labbra e aguzzando lo sguardo a una sopraffina
Sono stato a casa sua a cercarlo, e non ho trovato che  un  vecchio sordo come una campana. La portinaia mi ha detto:
trent'anni fa, quando il Biscione non era diventato ancora  un  grand hôtel . Ci andavo tutte le settimane, fin da quando
al Biscione la mia prima notte di matrimonio. C'è da farne  un  quadretto. La mia povera Marianna non era mai stata al
non ho tempo di stare a sentire le sue fanfaluche." "Ecco  un  parlar chiaro, corpo del diavolo! Se si tratta dunque di
il Chiesa di Melegnano." "Il sor Isidoro?" esclamò Demetrio  un  po' mortificato e confuso. "Sí, Isidoro Chiesa, uomo libero
ieri l'avvocato Ferriani ... Conosce l'avvocato Ferriani?  un  bravo giovane, svelto come un uccellino, un poco storto di
Conosce l'avvocato Ferriani? un bravo giovane, svelto come  un  uccellino, un poco storto di gambe, ma diritto di cervello.
Ferriani? un bravo giovane, svelto come un uccellino,  un  poco storto di gambe, ma diritto di cervello. Questi nanis
diritto di cervello. Questi nanis quanis alle volte hanno  un  talento! Anche la vite è storta, e fa buon vino. Transeat!
che non le ha sofferte nostro Signore sulla croce. Ma  un  Chiesa non si umilia né per cento, né per duecento, né per
né per cento, né per duecento, né per mille marenghi.  Un  Chiesa non si vende." Il mezzo matto cominciava a gridare e
nulla ... " disse Demetrio umile e paziente. "Si tratta di  un  capitale di ottanta mila lire che l'Ospedale mi deve
la restituzione di quel precario, per cui io ho diritto a  un  risarcimento, sí o no? Si tratta di ottanta mila lire, non
risarcimento, sí o no? Si tratta di ottanta mila lire, non  un  quattrino, e in queste c'è la dote di mia figlia, che vuol
ma lei sa meglio di me che in queste pie amministrazioni è  un  rubamento e un mangiamento generale. Mangia l'ingegnere,
di me che in queste pie amministrazioni è un rubamento e  un  mangiamento generale. Mangia l'ingegnere, mangia il
dei popoli è la mangiatoia dei tiranni, e sento anch'io che  un  po' di catastrofe universale di tanto in tanto ci vuole ...
che aveva sugli occhi, "se io esagero, mi possa cadere  un  fulmine sul collo, e restar qui, in nomine patris , filii
questo momento entrò il cavalier Balzalotti, che si fermò  un  istante a dare un'occhiata al predicatore. "Tutta gente che
soccorso ... ." A queste parole pronunciate in presenza di  un  superiore, Demetrio scattò come un razzo e alzando la voce
in presenza di un superiore, Demetrio scattò come  un  razzo e alzando la voce anche lui con una furia caina
persone di buon senso che si fanno certi discorsi, e che  un  pubblico ufficio non è un'osteria. Il suo tempo era
e i duri muscoli guizzarono sotto la pelle infiammata come  un  gruppo di biscie. Il cavalier Balzalotti, che finiva di
ai denari li avrebbe trovati lui, anzi mandò lui stesso  un  acconto di duecento lire all'avvocato Ferriani. Io sono
ho battuto il ferro, e per Dio, non si lascia neanche  un  malfattore impiccato a mezzo sulla forca. L'avvocato ha
nessuno ... ." "C'è un'obbligazione, corpo del diavolo! e a  un  Chiesa di Melegnano non si dànno ad intendere delle
strillava come un'oca: e a lui di ripicco l'altro: "A  un  Chiesa di Melegnano io dico che non lo conosco." "Dunque il
in terra il suo bastone bistorto. "Io credo che lei è  un  gran buon uomo." Queste parole furono come un secchio
che lei è un gran buon uomo." Queste parole furono come  un  secchio d'acqua sopra un gran fuoco che divampa; che non lo
uomo." Queste parole furono come un secchio d'acqua sopra  un  gran fuoco che divampa; che non lo smorza, ma lo umilia per
gran fuoco che divampa; che non lo smorza, ma lo umilia per  un  momento, facendolo stridere quasi irritato in mezzo a un
un momento, facendolo stridere quasi irritato in mezzo a  un  nugolone di cenere. Cambiando il tono chiassoso in un tono
a un nugolone di cenere. Cambiando il tono chiassoso in  un  tono sibilante e canzonatorio, il Chiesa cominciò a dire
sibilante e canzonatorio, il Chiesa cominciò a dire con  un  sorrisetto di acerba ironia: "Ah! io sono un gran buon
a dire con un sorrisetto di acerba ironia: "Ah! io sono  un  gran buon uomo?!" "Vada da mio fratello a farsele dare le
gridava l'uno: e l'altro sempre sorridente: "Ah! io sono  un  gran buon uomo" e appoggiato al bastone diritto come le sue
... e vada fuori dei piedi che ho già la testa come  un  cavagno." Lo zoppo, quasi sospinto dalle mani lunghe e
e picchiando forte in terra gridò compiendo la frase con  un  gesto di sfida: "Ci rivedremo, Filippo!"
di buffalo e ermellini ammuffiti, libri venduti all'alba da  un  notaio balzano, e la sera mutati in vetri di Murano; qui,
mutati in vetri di Murano; qui, ammonticchiati al prezzo di  un  bacio o di un ducato, la gonna della vedova, l'assisa del
di Murano; qui, ammonticchiati al prezzo di un bacio o di  un  ducato, la gonna della vedova, l'assisa del soldato; qui un
un ducato, la gonna della vedova, l'assisa del soldato; qui  un  po' di tutto e un tutto di niente, a sbalzi, a caso
della vedova, l'assisa del soldato; qui un po' di tutto e  un  tutto di niente, a sbalzi, a caso arraffato dall'ugna della
gli scheletri obliati dei divini pittori, cui certo  un  dì non s'erano pagati che i colori, mentre l'ebreo, felice
conquistato, d'esserne debitore ai morti avea scordato, né  un  pensier, né una lagrima, né un fiorellin soltanto avea,
ai morti avea scordato, né un pensier, né una lagrima, né  un  fiorellin soltanto avea, passando a caso, gettato in
baccante e là sbuca una cetra, poi del fanciul terribile  un  piede e la faretra, poi Giunone che al laccio della parete
appresa ha l'ala azzurra e piangere ti sembra dell'offesa.  Un  tal del primo piano cui toccò in sorte parte di un'imagine
" Questa è un'allegoria, l'ha pinta il Tintoretto, è  un  egregio disegno " e l'altro a replicargli: " Fu un
è un egregio disegno " e l'altro a replicargli: " Fu  un  pittoraccio indegno! ". Più di una vecchia cabale astruse
cavate numerando le membra sul capo suo librate, e quando  un  mendicante che stava al quinto piano vi fu trovato morto
e gambe e piedi e dita bianche e scure, le ho ben contate  un  giorno, son tredici pitture! ". E più il povero Ebreo non
pigliargli le mani e ansioso gliele stringendo. - Ti basta  un  amico? - Solo un amico? ... non più di un amico! - Che
e ansioso gliele stringendo. - Ti basta un amico? - Solo  un  amico? ... non più di un amico! - Che vorresti di più? -
- Ti basta un amico? - Solo un amico? ... non più di  un  amico! - Che vorresti di più? - Mario taque un istante.
non più di un amico! - Che vorresti di più? - Mario taque  un  istante. Nùvole di pensieri in battaglia fra loro, gli
in battaglia fra loro, gli ottenebràvano il volto. - E come  un  padre? - proruppe. E spessamente serrava a Gualdo le mani,
tè! - fece (e lo appuntava col dito) - A tè? - ripetè, con  un  guardo che era tutta una storia. Ma, fra i singulti, il
dolore che il ribrezzo di Gualdo dovette cèdere tosto ad  un  senso di compassione, di simpatìa, perfino di assentimento.
si alzò, improvvisamente torvo: - Me la dai? - chiese in  un  tono, che minacciava pregando. - No - disse netto il
No! - ripicchiò Gualdo risolutìssimo. Il Nebbioso lanciògli  un  insulto, e gli si tolse dagli occhi. Per qualche tempo,
pascolando col canto la sua amorosa mestizia, fu, a  un  tratto, da nerborute braccia afferrata, imbavagliata la
come vitelli. Appena sono entrato in classe si è sentito  un  gran brusìo: tutti i compagni avevano gli occhi fissi su
al basso, perché nessuno di loro s'era mai trovato a  un  pericolo come quello che avevo passato io... Ma però
incontro reggendosi su una stampella. Io mi sentii tutto  un  rimescolìo dentro l'anima e il corpo, e in un baleno mi
sentii tutto un rimescolìo dentro l'anima e il corpo, e in  un  baleno mi andò via tutta la vanità d'essere stato un eroe,
e in un baleno mi andò via tutta la vanità d'essere stato  un  eroe, mentre mi saliva un nodo alla gola e, pallido come un
tutta la vanità d'essere stato un eroe, mentre mi saliva  un  nodo alla gola e, pallido come un morto, ripetevo dentro di
un eroe, mentre mi saliva un nodo alla gola e, pallido come  un  morto, ripetevo dentro di me: - Oh povero Cecchino! Oh
di me: - Oh povero Cecchino! Oh povero Cecchino! - In  un  momento io e il Bellucci ci si ritrovò avvinghiati insieme,
Tutti fermi, imase sull'effe che gli uscì di bocca come  un  lungo soffio: il quale finì da ultimo in un dirotto pianto.
di bocca come un lungo soffio: il quale finì da ultimo in  un  dirotto pianto. Povero Cecchino, davvero! Malgrado tutte le
Golasecca voltandosi a Pipì con  un  cipiglio da far paura, gli domandò: "Chi è che ha mangiato
che voi siete la più buona pasta d'uomo di questo mondo!  Un  vero cuor di Cesare! La perfetta cortesia travestita da
che ve lo dica? Degli uomini belli ne ho veduti dimolti; ma  un  uomo bello come voi, non l'ho visto mai!" "Bisognava avermi
voi." "La prima volta, che vi ho conosciuto io, eravate  un  sole! un sole di mezzogiorno!", rispose l'oste. "Oggi siete
"La prima volta, che vi ho conosciuto io, eravate un sole!  un  sole di mezzogiorno!", rispose l'oste. "Oggi siete un sole
sole! un sole di mezzogiorno!", rispose l'oste. "Oggi siete  un  sole sul tramonto!", soggiunse Pipì, "ma un tramonto
"Oggi siete un sole sul tramonto!", soggiunse Pipì, "ma  un  tramonto magnifico! un tramonto che val più di un'aurora!
sul tramonto!", soggiunse Pipì, "ma un tramonto magnifico!  un  tramonto che val più di un'aurora! ... " "Mi avvedo, caro
a me. Ceneremo insieme. Moccolino! Porta subito in tavola  un  piatto di pesche e un piatto di ciliegie per il mio amico
Moccolino! Porta subito in tavola un piatto di pesche e  un  piatto di ciliegie per il mio amico Pipì. L'amico Pipì è
sincero e amante della verità, e se per caso incontra  un  uomo veramente bello, non ha nessuna paura a dirgli in
tu avevi promesso di accompagnare il suo figlio Alfredo in  un  lungo viaggio: e che poi hai mancato alla tua promessa."
scapperò!" "Scapperai?", urlò l'assassino, mugghiando come  un  toro ferito. "A buon conto, rientra subito dentro la mia
e appoggiando il capo al muro, disse a Moccolino: "Io farò  un  sonnellino su questa panca: e tu bada bene all'alba di
nella sua cameretta. Ora bisogna sapere che Golasecca aveva  un  bruttissimo vizio: quello cioè di russare: e russando,
quello cioè di russare: e russando, faceva con la bocca  un  certo fischio lamentevole e prolungato, come quello che
una seggiola, e sentì che dalla tasca della giacca usciva  un  calduccino e uno strano odorino di carne. "Che animale ci
"Un topino, no dicerto: perché sarebbe troppo grosso. Forse  un  pezzo di vitella arrosto? Nemmeno, perché questo non è
avere annusato e annusato, quell'odore era per lui come  un  libro stampato: non ci capiva nulla. Ma intanto che stava
lì almanaccando e leccandosi le basette, gli parve di udire  un  piccolissimo rumore. Rizzò subito gli orecchi e postosi in
gli orecchi e postosi in ascolto, sentì dentro la tasca  un  canto fioco fioco, che fece: " Chicchirichì! ". "È un
tasca un canto fioco fioco, che fece: " Chicchirichì! ". "È  un  galletto", disse allora Nanni, miagolando dalla gran
disse allora Nanni, miagolando dalla gran contentezza, "è  un  galletto di certo. L'odore veramente non parrebbe di carne
che una volta sul palcoscenico d'un teatro, portai via  un  galletto cotto in umido con le patate; e, nell'andare a
tanti giorni che mi tocca a mangiar lucertole e grilli! ...  Un  po' di carne di galletto mi rimetterà lo stomaco a nuovo!"
mio caro gatto soriano, che tu desideri di mangiare  un  po' di carne di galletto: ed è per farti piacere che ti ho
farti piacere che ti ho lasciato in fondo a quella tasca  un  mezzo gallettino di primo canto. Se vuoi cavarti questa
fra le strane pareti. Ma Lionello ha nell'angolo scoperto  un  seggiolone: - È là che dorme; andiamola a svegliar colle
la testa scosse che, in bende nere stretta, e china su  un  mazzo sparpagliato di carte, parea sognar. Toccata, cadde
sognar. Toccata, cadde dall'altra parte, lugubramente. E  un  soffio esalò dalla salma. La carogna turbata par che
belle ragazze. Queste per elemosina vi lasciavan cadere  un  foglietto di carta... pel damo o il cavaliere, e talor pel
che il Patriarca, quello che li fa là in San Marco. Tienle  un  po' il braccio alzato... Ecco già un bigliettino... senti
in San Marco. Tienle un po' il braccio alzato... Ecco già  un  bigliettino... senti s'è profumato! - Un mite odor di viola
alzato... Ecco già un bigliettino... senti s'è profumato! -  Un  mite odor di viola si diffuse. - Leggiamo. - " Se tu o vedi
mia l'ultimo bacio che l'addio finì!... Ma se vuoi dargli  un  altro in compagnia digli che l'amo e che l'aspetto qui ". -
Questa donna ti giuro che per me non farebbe: la dev'essere  un  ninnolo di miele e di giulebbe; amo le forti, e tu? Ecco un
un ninnolo di miele e di giulebbe; amo le forti, e tu? Ecco  un  altro messaggio: " Doman, Lenuccia mia, gli è dì di festa,
il giustacuore, le piume, i ciondoli, e l'amante parrai di  un  senatore! " L'anima ho piena di versi rimati, e porterò con
Ho la testa che bolle, e mi si spezza il cuore; certo  un  malor ci aspetta... - Un malore! t'inganni. Qui un
e mi si spezza il cuore; certo un malor ci aspetta... -  Un  malore! t'inganni. Qui un biglietto mi attende per cui
certo un malor ci aspetta... - Un malore! t'inganni. Qui  un  biglietto mi attende per cui darei vent'anni di sonno e di
un'ombra è passata sul muro... alcun ci spia. - Oh fosse  un  sì che scrive la contessina mia! - Bada, l'ombra si
una quadriglia, in cui la signora Pianelli girava come  un  arcolaio ingarbugliato, quando sentii una mano leggera
fondo agli occhi del povero Cesarino, mentre mi seguiva in  un  angolo del salotto. "Ricevo adesso una lettera, in cui mi
salotto. "Ricevo adesso una lettera, in cui mi si dice che  un  mio commilitone è in fin di vita alla Casa di Salute. Il
E, come se avesse ancora da aggiungere qualche cosa, restò  un  momento a guardarsi la punta delle dita cogli occhi stretti
sotto della fredda vernice di biscuit passava un'ombra di  un  sospetto, di apprensione. Ma il volto sodo e grande, gli
nemmeno del pallore giallognolo e funebre che scese ad  un  tratto sul volto del marito. Cesarino alzò ancora un
ad un tratto sul volto del marito. Cesarino alzò ancora  un  momento gli occhi, e, indurito, irrigidito nel tremito che
chiesero il galoppo finale e l'orchestrina, aizzata da  un  marsala di seconda qualità, attaccò subito Fra tuoni e
urtarono nel mezzo della sala, come barchette sbattute da  un  improvviso uragano nelle strette dighe del porto. Quando fu
strette dighe del porto. Quando fu possibile di mettere  un  poco d'ordine, le coppie a cinque per volta cominciarono a
e colla calorosa foga dei cavallini ammaestrati di  un  circo, chi con in testa un cappelluccio di arlecchino, chi
dei cavallini ammaestrati di un circo, chi con in testa  un  cappelluccio di arlecchino, chi con una mascherina sul viso
di arlecchino, chi con una mascherina sul viso o con  un  naso di carta o con qualche altro segno della follía in
qualche altro segno della follía in capo. Allo squillo di  un  campanello, che era stato affidato all'autorità morale del
facevano ingorgo alla porta d'uscita per rubare  un  posto: e intanto era un tiepido intreccio di corpi, che
alla porta d'uscita per rubare un posto: e intanto era  un  tiepido intreccio di corpi, che avevano nel sangue i tuoni
nello spazio del cielo?" "O gaudio!" gridò il Bianchi con  un  guaiolo di gatto innamorato. Fu una risata generale. Ordine
fuori di tempo come una valanga. Aveva anch'essa in testa  un  cappellino aguzzo pieno di campanelli, che le faceva
mandava le fosforescenze della madreperla. Essa irradiava  un  calore di fornace, ansimava, sgocciolava sudore da tutti i
fin troppo. La gente voleva la sua morte. Non si uccide  un  uomo soltanto col ficcargli un coltello nel cuore, ma anche
la sua morte. Non si uccide un uomo soltanto col ficcargli  un  coltello nel cuore, ma anche col metterlo nella necessità
aveva nelle mani la prova della sua colpa era come mandare  un  uomo in galera. Un Pianelli in galera per la miseria di un
prova della sua colpa era come mandare un uomo in galera.  Un  Pianelli in galera per la miseria di un migliaio di lire?
un uomo in galera. Un Pianelli in galera per la miseria di  un  migliaio di lire? Questo poi no, perdio! Questo "no"
dalla via Alciato e rasentava il palazzo di Giustizia. In  un  baleno gli passarono per la mente tutti i processi celebri
giuría e aveva potuto vedere da vicino tutto l'apparato di  un  processo col reo in gabbia su una panca di legno, cogli
sbucò sul gran corso Vittorio Emanuele. Si arrestò  un  momento per far tacere l'affanno e gli acuti dolori di
a digerire l'unto di una cena straordinaria, guastata da  un  vinaccio cattivo. Cesarino entrò nel Caffè e ordinò un
da un vinaccio cattivo. Cesarino entrò nel Caffè e ordinò  un  punch molto forte. Intanto si guardò indosso. Pareva appena
si guardò indosso. Pareva appena pescato nelle acque di  un  fosso. Gli portarono il punch acceso d'una fantastica
della bocca e tutti gli spiriti: poi ne comandò subito  un  altro insieme all'occorrente per scrivere. Quando si trovò
la penna diventare pesante e rovente tra le dita. Come può  un  uomo dichiarare di suo pugno sopra un bianco e lucido
tra le dita. Come può un uomo dichiarare di suo pugno sopra  un  bianco e lucido biglietto di lettera che egli è un ladro e
sopra un bianco e lucido biglietto di lettera che egli è  un  ladro e un falsario? Se invece si fosse rivolto
bianco e lucido biglietto di lettera che egli è un ladro e  un  falsario? Se invece si fosse rivolto direttamente al
invocandone la misericordia? ma si ricordò che  un  giorno questa brava persona gli aveva detto: "Pianelli, lei
l'orologio. Erano le tre e mezzo dopo la mezzanotte. Prese  un  giornale che trovò sul tavolino, ne scorse in fretta le
il soprabito, l'abito, il panciotto anche, e stette  un  minuto in un atteggiamento tra l'estatico, il tragico e
l'abito, il panciotto anche, e stette un minuto in  un  atteggiamento tra l'estatico, il tragico e l'ubbriaco,
del doppio beverone ingoiato un'acuta e dolce vertigine,  un  senso di chi cade dall'alto nel vuoto, come prova chi si
sul vassoio, saltò in piedi. Sulla porta si racconciò  un  poco i vestiti, guardò in su e in giú per la lunghezza del
guardò in su e in giú per la lunghezza del Corso, accese  un  mozzicone di sigaro, che trovò nel fondo di una tasca, e
della festa e le scarpe basse di pelle inverniciata fossero  un  costume poco opportuno per affrontare uno scroscio di
Pianelli, detto lord Cosmetico, quasi per il gusto di fare  un  dispetto a sé e a qualcuno fuori di sé, cominciò a
e slavati uscivano dal terriccio coi vari colori, come  un  rozzo mosaico, mentre i lastricati, tirati lucidi come
per sentirsi ancora la forza di affrontare lo scandalo di  un  processo per truffa e falso. Era già stracco, annoiato,
Egli e l'acqua erano già una cosa sola. Non aveva piú  un  filo asciutto indosso. I panni gli si raggrinzivano sulle
Si sentiva gonfia d'acqua la testa e l'anima. Tratto da  un  impeto cieco di disperazione, discese a corsa la stradetta
il ponte e rasenta il pelo dell'acqua. Qui non c'è che  un  passo, chi voglia farla finita colla vita. La gente voleva
morte: la voleva anche lui. Ma quando fu sotto, al buio,  un  pensiero, che fin qui aveva cercato di non lasciarsi
volte da una passione piú avara e piú dispettosa, come se a  un  tratto ricuperasse una giovanile energia, urtò, rovesciò
e uscí con tutto il suo disperato entusiasmo a fermare  un  pover'uomo dall'ultimo passo. E quei poveri figliuoli? E la
senza vederli ancora una volta. Non poteva morire cosí come  un  gatto senza provvedere in qualche maniera, non al proprio
ponte, e, col passo frettoloso di chi ha paura di perdere  un  treno, risalí di nuovo tutto il Corso, ritraversò piazza
e venne fino in Carrobio, non so se cacciato o se tirato da  un  ultimo pensiero, soltanto in questo vivo, morto indurito
le idee abituali di tutte le sere. Abitava al terzo piano  un  quartierino quasi nuovo, che aveva due balconi verso
scaletta di legno si saliva, oltre il suo pianerottolo, a  un  terrazzino aperto sul tetto per il medesimo uscio del
del solaio. Su quel terrazzino Cesarino Pianelli aveva  un  poco di botanica. L'uscio del solaio, di legno massiccio,
prese ancora mentalmente contro il guattero dell'osteria,  un  animale che non aveva le mani per chiudere, quando andava
la chiave nella toppa e sospinse il battente. Giovedí,  un  brutto cane volpino, che egli aveva raccolto per via la
d'un giovedí santo, si mosse nel suo giaciglio, posto in  un  angolo dell'anticamera, mandò un guaiolo; ma, riconosciuto
suo giaciglio, posto in un angolo dell'anticamera, mandò  un  guaiolo; ma, riconosciuto il padrone, si accoccolò di nuovo
stanzino che serviva da studio, che aveva la finestra sopra  un  cortiletto di passaggio tra la bottega del lattivendolo e
e l'abito nero a falde. Con una salvietta si asciugò  un  poco i calzoni, le mani, il collo e indossò un gabbano che
si asciugò un poco i calzoni, le mani, il collo e indossò  un  gabbano che trovò sul letto. Stracco e mezzo malato si
sbattacchiare villano dell'uscione del solaio, che agitava  un  suo arpione di ferro pendente. Fissò gli occhi nella fiamma
sulla sponda della scrivania, dalla quale si irradiava  un  cerchietto di luminose stelluccie. Portò le mani agli
Tristo, maledetto destino che per qualche migliaio di lire  un  uomo dovesse perdere la vita! E quest'uomo aveva esposto
Cesare Pianelli aveva due medaglie commemorative e  un  congedo militare onorevolissimo. Ebbene, a quest'uomo non
nemmeno tre giorni per ordinare le idee, per accomodare  un  debito. Sonarono le quattro e tre quarti a una graziosa
Nella stanza vicina, non divisa dallo studietto che da  un  semplice assito aperto in alto, dormivano i suoi
di questi ragazzi fra ventiquattro ore? Come avrebbe potuto  un  povero padre sopportare lo sguardo pieno di lacrime di
il povero padre? E chi avrebbe sposata la figlia di  un  uomo processato per falso e uscito di prigione? E chi
Parevano insulti quei colpi! Cesarino si profondò ancora  un  poco nelle sue meditazioni, e trovò che proprio uno solo
mille. Poiché non si è creduto necessario di concedergli  un  lasso maggiore di tempo, provvede egli stesso al suo
ragionier Martini e valga il mio sacrificio a espiare  un  delitto che non era nelle mie intenzioni di commettere.
intenzioni di commettere. Spero che non si farà processo ad  un  morto e si vorrà almeno salvare l'onore de' miei figli. "In
Martini. "Con osservanza CESARE PIANELLI." Prese quindi  un  altro foglio e scrisse in alto: " A mio fratello Demetrio
mio fratello a voler regolare col signor ragionier Martini  un  conto di lire 1000 (mille), di cui mi dichiaro suo
gli indirizzi e sollevò la testa come se si svegliasse da  un  gran sogno. Naldo mormorava in sogno delle parole ridenti.
la penna e cominciò a scrivere: "Cara Beatrice ... " Ma  un  fiume di lagrime gli tolse la vista della carta. Soltanto a
questa donna, tutte le forze dell'anima si risvegliarono in  un  impeto sdegnoso di coraggio, in una quasi feroce esigenza
di qua, e che Beatrice, vivendo, poteva essere il tesoro di  un  altro uomo, Cesarino rabbrividí, buttò via la penna, si
sua, tutta sua ... Capiva già come si possa afferrare  un  coltello e uccidere, uccidersi ... Balzò in piedi
forse? questa poteva essere ancora una mezza salute. A  un  pazzo si perdonano molte cose, che non si perdonano ad un
A un pazzo si perdonano molte cose, che non si perdonano ad  un  morto, e un pazzo può ancora risuscitare. Ma ragionava
perdonano molte cose, che non si perdonano ad un morto, e  un  pazzo può ancora risuscitare. Ma ragionava ancora troppo
pel ladro e pel falsario non c'è che il codice penale ...  Un  impeto di nausea urtò a questa ripetuta idea lo stomaco, la
trasudò copiosamente per tutto il corpo, e sentí quasi  un  rovesciamento di tutti i visceri. Anche questo male passò
si scosse da quella profonda contemplazione, vide che  un  primo albore del giorno biancheggiava già sui vetri. Si
luna usciva ancora a tempo per spargere sui tetti bagnati  un  raggio della sua luce tremula e falsa, una luce che faceva
capofitto. Ma in quel punto uscí e si mosse nel cortile  un  lume. Alcune voci si mescolavano al tonfo sonoro del
due squille vive nel gran silenzio dell'ora sollevarono  un  nuvolo di idee e di memorie del tempo felice ch'egli aveva
della loro vita di cui lo stanzino era pieno, volle dare  un  bacio alla sua Arabella. Passò nell'altra stanzetta,
di idee in mezzo alla nera oscurità di una ragione che  un  senso indomato di orgoglio trascinava alla disperazione. La
già forma di sacrificio. Non è santo olocausto la morte di  un  padre che si uccide per salvare l'onore dei figli? Arabella
poca luce dell'alba. Il seno piccolo e commosso forse da  un  sogno palpitava della vita che si sogna a dodici anni. Le
sogna a dodici anni. Le labbra semiaperte mandavano fuori  un  alito puro, misto al profumo delle carni intiepidite nelle
morale. O che cosa può essere (pensa il mondo) la figlia di  un  ladro e di un falsario morto in prigione? L'uscione del
cosa può essere (pensa il mondo) la figlia di un ladro e di  un  falsario morto in prigione? L'uscione del solaio sbatacchiò
cadessero le ultime lagrime sopra i suoi capelli, l'adorò  un  ultimo istante, e risoluto, sempre con passo leggero, andò
leggero, andò in cucina, presso la cassa della legna. C'era  un  cassetto, frugò, rimestò un pezzo colle mani, scelse
la cassa della legna. C'era un cassetto, frugò, rimestò  un  pezzo colle mani, scelse qualche cosa, che osservò
a quell'uscio, mentre stava col pugno stretto, sentí come  un  coltello in mezzo al cuore. Non c'era piú tempo da perdere.
c'era piú tempo da perdere. In anticamera Giovedí si mosse  un  poco e si lamentò. "Dormi, povera bestia!" L'uscio che dava
era pieno di visioni: quando fu svegliata bruscamente da  un  forte abbaiare. Alzò un poco la testa, in preda ad uno
quando fu svegliata bruscamente da un forte abbaiare. Alzò  un  poco la testa, in preda ad uno strano spavento; portò la
la mano al cuore, dove sentiva uno schiacciamento come  un  chiodo premuto, girò gli occhi intorno. I vetri
scalini e col corpo quasi indurito dall'emozione seguitò  un  pezzo a urlare nell'ombra contro l'uscione aperto del
gli occhi nel buio della soffitta, ma non osava fare  un  passo né avanti, né indietro, come se, tranne la voce, la
aveva bisogno di girare dalla mattina alla sera come  un  fattorino della posta. A poca distanza dalla villa del
la stessa età di Gigino, e si chiamava Cecco, il minore era  un  bambinetto di quattr'anni appena. "Come si chiama questo
gli si dice Formicola , perché egli è piccino come  un  baco da seta." Gigino, come potete immaginarvelo, passava
gli domandò: "Che cosa si potrebbe fare per divertirsi  un  poco?" "Senta, sor Gigino, vuol dar retta a me? Io ci ho un
un poco?" "Senta, sor Gigino, vuol dar retta a me? Io ci ho  un  bel carrettino di legno a quattro ruote: lei c'entri
ti dirò di esser vecchio: ma oramai tutti mi scambiano per  un  giovinotto." "Io, per esempio", soggiunse Cecco, "se
"se dovessi scambiarlo con qualcuno, lo scambierei con  un  ragazzo ... " "Un ragazzo io? ... Ma non sai che fra dieci
così addomesticato e alla mano, che veniva dietro come  un  pulcino, quando gli si butta il panico ... " "E ora è
"E corre dimolto?" "Gli è uno scappatore peggio di  un  berbero. Se l'avessi a montar io! ... Neanche se mi ci
"Non ti vergogni di esser tanto pauroso?" "No". "Hai torto:  un  ragazzo della tua età dovrebbe avere molto più coraggio ...
rispose Cecco, guardando il padroncino con un'aria  un  po' canzonatoria, "che ne ha montati dimolti lei dei
il capo in atto di compassione: "Questo, caro mio, non è  un  cavallo: questa è una pecora." "Eppure scommetto che lei
(Si capisce bene che Gigino, parlando così, diceva  un  sacco di bugie: ma le diceva per la sua solita smania di
ma le diceva per la sua solita smania di farsi credere  un  giovinotto.) "Vuol provare a montarci sopra, a bisdosso?"
sedia." "Che cosa ne vuol fare?" "Ora lo vedrai." "Ma che  un  cavallerizzo, come lei, ha bisogno della sedia? Io, quando
a cavallo, mi attacco ai peli della criniera, spicco  un  bel salto, e in men che si dice, mi trovo con una gamba di
senza aspettare l'invito del cavaliere staccò subito  un  mezzo galoppo. Figuratevi Gigino! lui, che non aveva
Gigino! lui, che non aveva cavalcato mai altri cavalli, che  un  bellissimo puledro di legno, compratogli dalla sua mamma
alla strada, godendosi la scena del suo padroncino, che da  un  momento all'altro era lì lì per fare un gran capitombolo,
padroncino, che da un momento all'altro era lì lì per fare  un  gran capitombolo, si mandava a male dalle grandi risate. E
del capitombolo arrivò pur troppo. Gigino cadde, come  un  fagotto di cenci, fra la polvere della strada, e il
per sogno. Volevo scendere, e nello scendere ho messo  un  piede in fallo e sono sdrucciolato. È una disgrazia che può
anch'io ... " "Scendendo da cavallo?" "No: mettendo  un  piede sopra una buccia di fico. E questo corno, che gli è
si toccò la fronte con la mano, e sentito che c'era davvero  un  piccolo gonfio, disse con la solita disinvoltura: "Si vede
disinvoltura: "Si vede che, nello scendere, ho battuto  un  ginocchio. Basta che io batta un ginocchio, perché mi venga
nello scendere, ho battuto un ginocchio. Basta che io batta  un  ginocchio, perché mi venga subito un corno nella testa. Ho
Basta che io batta un ginocchio, perché mi venga subito  un  corno nella testa. Ho la pelle così delicata! ... ".
novembre del 1944 avevamo  un  Kapo olandese che da civile aveva suonato la tromba nell'
che da civile aveva suonato la tromba nell' orchestrina d'  un  caffè concerto di Amsterdam. Come Musiker, faceva parte
Musiker, faceva parte della banda del campo, ed era quindi  un  Kapo anomalo dalle doppie funzioni, che alla fine della
e rincorrere la schiera per riprendere il suo posto. Era  un  uomo volgare ma non particolarmente violento, ben nutrito,
il Capodanno, per ingraziarsi ulteriormente il Kapo, e ad  un  tempo per ringraziarlo, questi olandesi decisero di
per ringraziarlo, questi olandesi decisero di preparargli  un  festeggiamento. Come ovvio, i generi alimentari erano
erano pochi, ma uno di loro, grafico di professione, scovò  un  foglio di carta da cemento, lo verniciò davanti e dietro
giorni dopo. Il nome di questo Goldbaum è riaffiorato per  un  istante nel corso di un incontro che ho descritto nel
questo Goldbaum è riaffiorato per un istante nel corso di  un  incontro che ho descritto nel "Sistema periodico". Per un
un incontro che ho descritto nel "Sistema periodico". Per  un  improbabile gioco del destino, dopo più di vent' anni mi
più di vent' anni mi ero trovato in contatto epistolare con  un  chimico tedesco, uno dei miei padroni di allora: era
era afflitto da sensi di colpa, e mi chiedeva qualcosa come  un  perdono o un' assoluzione. Per dimostrarmi di aver provato
pubblicati sull' argomento (o nel mio stesso "Se questo è  un  uomo"); ma mi chiedeva anche notizie personali di Goldbaum,
in Sud Africa e altrove, mi scrisse una lettera complicata.  Un  loro zio, Gerhard Goldbaum, era stato deportato, non
effettiva coincidenza erano minime, perché si trattava di  un  cognome molto comune, tuttavia una delle nipoti era
tecnica. Il suo tedesco era limpido: senza dubbio era stato  un  uomo civile e di buona cultura. Rilessi le lettere del
Rilessi le lettere del chimico tedesco, e vi trovai  un  dato che avevo dimenticato: il Goldbaum che lui ricordava
che avevo dimenticato: il Goldbaum che lui ricordava era  un  fisico dei suoni, come me era stato esaminato, e poi
dei suoni, come me era stato esaminato, e poi assegnato a  un  laboratorio di acustica. La circostanza mi richiamò alla
i cui prigionieri-ingegneri sono addetti alla ricerca di  un  analizzatore di suoni "commissionato" dalla polizia segreta
dopo la liberazione, io ero stato invitato a colloquio da  un  gentilissimo funzionario sovietico: era venuto a sapere che
era venuto a sapere che io avevo lavorato da prigioniero in  un  laboratorio chimico, e voleva sapere da me quanto i
agli Z. che avrei dovuto recarmi a Londra in aprile:  un  loro viaggio in Italia era inutile, avremmo potuto vederci
Z. mi avevano incapsulato come fanno i leucociti attorno a  un  germe, mi premevano intorno e mi tempestavano di domande e
e tumultuoso clan degli Z. venne disperso a fatica da  un  improvvisato "servizio d' ordine", ma prima di lasciarmi la
d' ordine", ma prima di lasciarmi la nipote mi consegnò  un  involto. Conteneva una sciarpa di lana: la porterò nel
la porterò nel prossimo inverno. Per ora, l' ho riposta in  un  cassetto, provando la sensazione di chi tocchi un oggetto
in un cassetto, provando la sensazione di chi tocchi  un  oggetto piovuto dal cosmo, come le pietre lunari, o come
la prima volta che Plato riusciva a combinare  un  vero appuntamento con una ragazza. Plato abitava con i suoi
appuntamento con una ragazza. Plato abitava con i suoi in  un  villino unifamigliare, grazioso ma piuttosto piccolo: tutto
semplice, tanto che la porta d' ingresso si riduceva a  un  sottile rettangolo bruno girevole intorno a un punto. La
riduceva a un sottile rettangolo bruno girevole intorno a  un  punto. La ragazza si chiamava Surfa e abitava poco lontano:
in linea d' aria, perché fra le due abitazioni scorreva  un  ruscello, e Plato non poteva compiere il percorso se non
perché in quel paese non c' era né sopra né sotto, e quindi  un  ponte non poteva esistere, e neppure essere immaginato; per
fosse molto largo. Insomma, per i nostri criteri usuali era  un  paese scomodo: non c' era modo di varcare il ruscello se
mano nell' altra divaricando le dita, ma provarono entrambi  un  lieve brivido di piacere. Conversarono a lungo, guardandosi
ridisegnarsi deliziosamente il suo profilo, tanto che  un  lato di esso venne a riprodurre in negativo, con
della pianura, e furono una sola figura, delimitata da  un  unico contorno; e in quel magico istante, ma solo in un
da un unico contorno; e in quel magico istante, ma solo in  un  lampo subito svanito, balenò in entrambi l' intuizione di
lampo subito svanito, balenò in entrambi l' intuizione di  un  mondo diverso, infinitamente più ricco e complesso, in cui
cui la prigione dell' orizzonte era spezzata, vanificata da  un  cielo fulgido e concavo, e in cui i loro corpi, ombre senza
Ma la visione superava il loro intendimento, e non durò che  un  attimo. Si separarono, si salutarono, e Plato riprese
Avanti il numero terzo! (Entra  un  contadino, lungo lungo, magro magro.)
. . . . . ... Come vuoi che sia? Una donna come le nostre;  un  po' più nera ...
a stento) Perché mi avete svegliato? Facevo  un  bel sogno. Mi pareva ...
donna, il cui aspetto indicava la matrona romana forse  un  po’ più delicata del tipo antico. Ai suoi vent’anni, al
Ai suoi vent’anni, al vederla si avrebbe potuto aggiungere  un  lustro di più perché al suo sorriso angelico corrugavansi
era incantevole e maestoso. Avvertite le donne, con  un  inchino graziosamente le salutò, mentre Orazio le diceva:
la figlia del nostro celebre scultore Manlio», e allora con  un  bacio cordiale Irene accolse le ospiti. Il piccolo John
il cuore, che non avresti passata un’altra notte fuori», e  un  nuovo amplesso dei due amanti chiudeva il breve colloquio.
non abbia indovinato aggiungendo che la buona Silvia mandò  un  sospiro pel suo povero Manlio. John coll’appetito di dodici
di dodici anni, stimolato da una passeggiata ben lunga per  un  povero tar,
Giosuè stava cenando tutto solo in canonica con  un  boccone di merluzzo e un'unghia di formaggio, quando
sor Tognino?" Non volle credere, finché non gli fu mostrato  un  biglietto d'Arabella, figlia di parenti che egli non aveva
voluto riconoscere, ma della quale il prevosto gli diceva  un  mondo di bene. Lasciò il merluzzo, prese cappa e cappello e
a imbrunire. Strada facendo, sentì che trattavasi di  un  mezzo colpo apoplettico. "Anche lui! ma non aveva fatto un
un mezzo colpo apoplettico. "Anche lui! ma non aveva fatto  un  patto col diavolo?" "La vita è una trappola" finì col
E se si doveva credere che aveva desiderato di vedere  un  prete, e tra i preti proprio lui, don Giosuè, anche questo
i preti proprio lui, don Giosuè, anche questo poteva essere  un  segno di resipiscenza, effetto del dito di Dio, di quel tal
in mezzo ai parenti raccolti in una stanza semibuia, in  un  sommesso complotto. C'erano i Borrola, c'era il notaio
i parenti desideravano che il malato fosse assistito da  un  sacerdote di confidenza che sapesse le cose: e stava per
osasse fare dell'intransigenza. Quando è in giuoco quasi  un  mezzo milione, c'è posto per la bottega di tutti. Il povero
suggestioni dell'orgoglio e dell'interesse mondano  un  senso cristiano di carità e di mansuetudine, che non
del vecchio prete burbero e arruffato, ma ci stava come  un  vecchio orologio guasto, che da quarant'anni non segnava le
si chinò sul cuscino, e ammorbidendo la voce a  un  tono di tenerezza, a un belato di vecchia pecora, che a lui
cuscino, e ammorbidendo la voce a un tono di tenerezza, a  un  belato di vecchia pecora, che a lui stesso parve una
Il malato aprì stentatamente gli occhi, li tenne fissi  un  pezzo col barlume confuso del moribondo nella faccia rugosa
corro a chiamare il confessore." Sulla porta era raccolto  un  mucchietto di gente, che tempestavano di domande la
intorno come mosconi. "Una trappola, una trappola" seguitò  un  pezzo a ripetere in cuor suo il canonico, camminando tutto
figliuoli. È la gran ragioniera che accomoda i conti con  un  bel colpo di falce, zac, trac, che non guarda in faccia a
amareggiato, conturbato la prima volta in vita sua da  un  dispetto vero e profondo, sentendosi debole e incapace di
e incapace di continuare in una lotta disuguale contro  un  uomo più forte di lui, disgustato fortemente anche per
e con Max, fece una visita alle attrici del teatro Pezzana,  un  baraccone di legno, impeciato e spalmato di peccati
sala di scherma, soffermandosi prima dal Campari a ingoiare  un  assenzio; per antipasto vinse una dozzina di lire a Max in
di trovarlo verso le dieci e mezzo solo, davanti a  un  bicchierino di cognac, seduto a un tavolino del caffè
e mezzo solo, davanti a un bicchierino di cognac, seduto a  un  tavolino del caffè Biffi, quasi nel mezzo della Galleria,
caffè Biffi, quasi nel mezzo della Galleria, raccolto come  un  filosofo pessimista a meditare sulla caducità delle cose
una botte, della gran lotta della vita non gli restava che  un  senso o per dir meglio una reminiscenza dolorosa in fondo a
con papà, delle male parole dette e udite, uscivano come da  un  miscuglio oscuro di sensazioni le immagini più vive e
una fanfaluca fanciullesca, che gli tornava sulla bocca per  un  travaso di sensazioni lontane e recondite. "Sono due ore
sono io..." declamò tragicamente l'ubbriaco, tirando  un  filo delle sue scompigliate reminiscenze. "Fossi almeno
con forti scrolli di fargli entrare quest'idea, che come  un  lume attraverso le fessure d'una porta chiusa, mentre
al Botola di scorgere negli occhi molli dello schiamazzone  un  barlume di malinconia, quasi una tristezza paurosa e
anch'esse del colore del cognac. Dal pianerottolo per  un  breve ballatoio aperto si passava alle scale di servizio.
Era quasi mezzanotte. Una piccola lucerna nascosta da  un  paravento rompeva a mala pena le tenebre. Nella stretta,
dissipato alquanto i fumi del vino e dell'indigestione, con  un  supremo sforzo di volontà, cercò di farsi un concetto della
con un supremo sforzo di volontà, cercò di farsi  un  concetto della verità, che gli si presentava coi torbidi
della verità, che gli si presentava coi torbidi contorni di  un  sogno grave e fastidioso; e come se a poco a poco si
poco si accostasse a toccare la triste realtà, assalito da  un  violentissimo colpo di disperazione, di rimorso e di
singhiozzare, risvegliando Arabella, che s'era abbandonata  un  istante a un lento torpore. Da tre giorni anch'essa viveva,
risvegliando Arabella, che s'era abbandonata un istante a  un  lento torpore. Da tre giorni anch'essa viveva, si può dire,
torpore. Da tre giorni anch'essa viveva, si può dire, di  un  sogno torbido e senza fine. Nei brevi intervalli, in cui le
e rimpicciolita in una gran scena d'uomini e di cose,  un  sentimento nuovo, vago, indefinito, l'assaliva, un
di cose, un sentimento nuovo, vago, indefinito, l'assaliva,  un  sentimento che non sapeva trovare la forma d'un dolore o di
pregava la nuora a trovare coi parenti e coll'avvocato  un  componimento amichevole: e ciò per la pace dei vivi e dei
che il moribondo si risvegliasse dal suo torpore per dargli  un  affidamento che la pace sarebbe stata fatta. La
In quest'attesa, in questo zelo pio e disinteressato di  un  bene supremo e urgente, ogni altra questione, ogni altro
rischiararsi di una luce più serena, approfondirsi in  un  pensiero, parlare, sorridere... Durante quei lunghi giorni
e subito il sonno la sottraeva alle pene della realtà. Era  un  sonno senza visioni, chiuso, dal quale usciva ristorata per
intorno a lei, la rasentava, arrestavasi dietro di lei in  un  silenzio quasi supplichevole; ma essa sforzavasi di non
uno sconosciuto mal vestito, che ci siede vicino durante  un  viaggio noioso. Gente andava e veniva per la casa ad ogni
molta gente interessata e già legata in un'azione comune.  Un  treno in moto e spinto a grande velocità non urta contro un
Un treno in moto e spinto a grande velocità non urta contro  un  muro senza dare una scossa a chi viaggia. Così avviene
Giosuè, i Borrola, i Ratta, e gli altri tutti, che avevano  un  interesse nella causa contro un uomo vivo, non sapevano
altri tutti, che avevano un interesse nella causa contro  un  uomo vivo, non sapevano rifare sopra un uomo morto una
nella causa contro un uomo vivo, non sapevano rifare sopra  un  uomo morto una procedura e un'azione che contentasse tutti
al punto che, se molti risero e trionfarono di vedere  un  ladro e un birbone punito dalla mano di Dio, molti altri, e
che, se molti risero e trionfarono di vedere un ladro e  un  birbone punito dalla mano di Dio, molti altri, e tra questi
e dispiacenti, quasi che Tognino, col morire tutto a  un  tratto, avesse voluto giocare un ultimo tiro da furbo ai
col morire tutto a un tratto, avesse voluto giocare  un  ultimo tiro da furbo ai diseredati. Le probabilità eran
la Congregazione di carità; e in questo caso invece di  un  avversario avrebbero dovuto lottare con due, con tre, forse
da quella bocca chiusa, inchiodata dal male una parola,  un  segno di ravvedimento, una buona disposizione a favore dei
e in paura e in diffidenza tutti gli altri, che fiutarono  un  nuovo intrigo dei Borrola e dei Maccagno contro i poveri
poveri Ratta. Se questa circostanza d'una nuova carta aveva  un  valore, c'era a temere che i parenti ricchi e forti
tutto il tempo che Tognin Maccagno litigò colla morte, fu  un  continuo correre di gente presso il notaio, presso
gente presso il notaio, presso l'avvocato, presso i preti,  un  gran discorrere nelle osterie, nelle anticamere, sui
nelle osterie, nelle anticamere, sui pianerottoli,  un  segreto congiurare di furbi che facevan gli ingenui e di
a questa nuova contraddanza di interessi intorno a  un  letto di morte: e mentre veniva meno nel suo cuore la stima
è ancora la morte, ma già non è più il patimento, quando a  un  tratto parve ad Arabella, che vegliava sola accanto al
che vegliava sola accanto al letto, imbacuccata in  un  suo scialle, nell'ombra densa dei mobili, che il malato
pronunciò qualche frase di consolazione. Egli mosse con  un  supremo sforzo la testa, e afferrata la mano della nuora,
la testa, e afferrata la mano della nuora, la strinse con  un  fuggevole vigore, mandando fuori delle parole sconnesse che
non lo abbandoneremo..." L'occhio dell'infermo rispose con  un  lungo raggio di benevolenza. Poi a un tratto la fronte si
rispose con un lungo raggio di benevolenza. Poi a  un  tratto la fronte si oscurò come sotto a un nuvolo di
Poi a un tratto la fronte si oscurò come sotto a  un  nuvolo di tristezza. Con un ultimo sforzo nominò la
fronte si oscurò come sotto a un nuvolo di tristezza. Con  un  ultimo sforzo nominò la Marietta... Ma Arabella non afferrò
spavento, stentò a raccapezzarsi, e si stupí di trovarsi in  un  letto non suo, presso al mare, solo, vestito sul letto, col
il giovane e brillante Santafusca, ferito quasi a morte in  un  duello, si risvegliava nella casa di una fata. Era passato
si risvegliava nella casa di una fata. Era passato da  un  pezzo il caro tempo delle fate. La vista del mare, che
ancora in qualche maniera il suo prete; piú che un'idea era  un  dolore al cuore, dove provava di tanto in tanto un'acuta
- Se vostra eccellenza comanda qualche cosa... - domandò  un  servo in livrea, che entrò improvvisamente da una portiera
Sciampagna. Quel capo scudiero del re di Sassonia ha rubato  un  certo vino!... Basta; son cose che capitano ai vivi, vero,
che capitano ai vivi, vero, giovinotto? Il servitore fece  un  piccolo inchino e sorrise in maniera da far capire che
liberamente ciò che le abbisogna. - Allora cominciamo da  un  caffè! ma prima dimmi se ho dormito un pezzo. - Da ieri
Allora cominciamo da un caffè! ma prima dimmi se ho dormito  un  pezzo. - Da ieri fino a oggi, e sono le dieci. -
di peggio. Infine non è una disgrazia risvegliarsi in  un  bel casino in riva al mare dopo aver dormito diciott'ore
Dalla baldoria il vecchio libertino era uscito come  un  cane da una chiesa. Vino e sangue dappertutto. - Vino e
e sangue dappertutto. - Vino e sangue! che bel titolo per  un  romanzo d'appendice! L'idea del romanzo richiamò l'altra
e questa l'altra del Piccolo colla storia famosa di  un  cappello. - Era un fatto vero od era stato un sogno di un
del Piccolo colla storia famosa di un cappello. - Era  un  fatto vero od era stato un sogno di un uomo ubbriaco? Il
famosa di un cappello. - Era un fatto vero od era stato  un  sogno di un uomo ubbriaco? Il servo entrò col caffè. - Ci
un cappello. - Era un fatto vero od era stato un sogno di  un  uomo ubbriaco? Il servo entrò col caffè. - Ci sarà un
di un uomo ubbriaco? Il servo entrò col caffè. - Ci sarà  un  concorso enorme dimani: vedremo elegantissimi equipaggi. Il
vinto le ottomila lire del premio Ottaiano con "Rodomonte".  Un  bel cavallo, corpo del diavolo, quel "Rodomonte"! Che
ci deve essere. Il servo, versato il caffè, usci. Era stato  un  sogno, dunque, o veramente il Piccolo aveva riportato la
o veramente il Piccolo aveva riportato la storiella di  un  cappello mandato da don Antonio in una scatola a un
di un cappello mandato da don Antonio in una scatola a  un  cappellaio di Napoli? Già un'altra volta aveva fatto un
a un cappellaio di Napoli? Già un'altra volta aveva fatto  un  sogno meraviglioso. La sua fantasia non dormiva più e si sa
della chicchera come se vi cercasse dentro la chiave di  un  enigma. Il servo entrò con un pezzo di giornale sciupato,
cercasse dentro la chiave di un enigma. Il servo entrò con  un  pezzo di giornale sciupato, fatto a brani. Era quanto
il vino e il sangue alla testa. Vino e sangue non era  un  titolo da romanzo, ma la vera storia orribile della sua
storia minacciava di non finir mai. Era uno spavento,  un  castigo, un tormento insopportabile di sentire qualcuno che
minacciava di non finir mai. Era uno spavento, un castigo,  un  tormento insopportabile di sentire qualcuno che camminava,
fino nelle mani del procuratore del re, era anche questo  un  mistero che egli rinunciava di decifrare. C'è forse al
ciò è accaduto perché tu hai sbagliato. O tu hai sottratto  un  altro cappello, o il procuratore del re ha pescato un
un altro cappello, o il procuratore del re ha pescato  un  granchio... Ragioniamo, per carità. Quel prete non aveva
cappelli, come non aveva due teste. Se la giustizia prende  un  granchio, se ne accorgerà subito, e prete Cirillo
vediamo, che male me ne può derivare? Sí, è stato trovato  un  cappello da prete. Ebbene? che significa ciò? ("U barone"
piano, non si lancia con tanta leggerezza una accusa sopra  un  gentiluomo, sopra una delle piú antiche famiglie del reame.
Il barone faceva questi discorsi, mentre si raccomodava  un  poco gli abiti addosso. Recitando a sé stesso la sua
del morto. Solo costui poteva accusarlo; ma si può pescare  un  cappello, non si fa parlare un morto. D'altra parte, non
accusarlo; ma si può pescare un cappello, non si fa parlare  un  morto. D'altra parte, non gli parve prudente nemmeno di
Se era da uomo sciocco ed ubbriaco perdere la testa per  un  cappello, non conveniva permettere che i giornali si
- Dirai al marchese... ma spero di vederlo io stesso fra  un  paio d'ore. Bisognava ch'egli vedesse i giornali della
sistema detto di democrazia che consiste nel raccoglieresu  un  foglio stampato i pettegolezzi, che le pescivendole
le pescivendole sparpagliano sui loro usci. Colla scusa di  un  "si dice", si stampano cose che nessuno dice, che nessuno
a dire. Arrivò a Napoli che stava ancora impiccando in idea  un  giornalista. Diede una mancia al cocchiere e corse in casa
più agognata per il nostro Gigino era il cappello a tuba.  Un  giorno, sfogandosi con la Veronica, la cameriera che per il
a spasso, arrivò fino a dire: "Credilo, Veronica, per  un  cappello a tuba darei tutti i miei libri di scuola." "O
ridi?" domandò Gigino impermalito. "Rido, perché a vedere  un  ragazzo, come lei, col cappello a tuba, mi parrebbe di
come lei, col cappello a tuba, mi parrebbe di vedere  un  fungo porcino." "Povera donna! ti compatisco ... " "La mi
nell'armadio di guardaroba, gli venne fatto di trovare  un  vecchio cappello di felpa, tutto bianco dalla polvere. Era
vecchio cappello di felpa, tutto bianco dalla polvere. Era  un  vecchio cappello del suo babbo. Tutto allegro, come se
del suo babbo. Tutto allegro, come se avesse trovato  un  tesoro, se lo portò via di sotterfugio; e ritiratosi nella
si pose a spazzolarlo e a strigliarlo, come se fosse stato  un  cavallo. Quel povero cappello in alcuni punti era diventato
gioia: "Ecco qui ... non sono più il medesimo: paio proprio  un  altro ... neanche la mamma mi riconoscerebbe! ... Bisogna
a scuola con questo cappello, anche il maestro avrebbe  un  po' di soggezione di me ... Oh! che bell'idea! ... ". Detto
che vada qui dal cartolaro, sulla cantonata, per comprare  un  quinternino di carta?" "Mi prometti di tornar subito?" "In
quinternino di carta?" "Mi prometti di tornar subito?" "In  un  lampo." "E non ti fermare dinanzi alle vetrine delle
fermare dinanzi alle vetrine delle botteghe." "Che mi credi  un  ragazzo?" E senza stare a dir altro, Gigino ritornò in
Evviva Cappellone! ... ". E lì grandi risate, urli, fischi,  un  baccano indiavolato, da levar di cervello. Il povero
che avrebbe pagato Dio sa che cosa per aver le ali come  un  uccello e tornarsene volando a casa dalla sua mamma, si
che nessuno dia noia a me ... " "Bravo Cappellone, urlò  un  ragazzaccio, più sbarazzino degli altri. Bravo Cappellone!
e meriti la mancia." E nel dir così, gli diè sul cappello  un  colpo così screanzato, che il cocuzzolo volò via di netto,
amico si chiuse in camera per bagnarsi con l'acqua fresca  un  bel graffio sul naso, raccapezzato in mezzo a quel gran
io però, se fossi in lei, sceglierei il fatto, perché è  un  bel fatto. Lei poi, se proprio lo vuole raccontare, ci
lo rettifica, lo smeriglia, toglie le bavature, gli dà  un  po' di bombé e tira fuori una storia; e di storie, ben che
che vado nelle grane, perché quelli sono brava gente ma  un  po' permalosa". Conoscevo Faussone da due o tre sere
Ha una faccia seria, poco mobile e poco espressiva. Non è  un  gran raccontatore: è anzi piuttosto monotono, e tende alla
trascinare, ed allora esagera senza rendersene conto. Ha  un  vocabolario ridotto, e si esprime spesso attraverso luoghi
non sorride, lui li ripete, come se avesse da fare con  un  tonto. " ... perché sa, se io faccio questo mestiere di
fanno per me, perché a me piace vedere i paesi però sono  un  tipo regolare. Adesso poi ci ho fatto talmente l' abitudine
mio, il mondo è bello perché è vario". Mi ha guardato per  un  momento, con occhi singolarmente inespressivi, e poi ha
uno sta a casa sua magari è tranquillo, ma è come succhiare  un  chiodo. Il mondo è bello perché è vario. Dunque le stavo
si patisce il freddo, laggiù invece nove mesi su dodici fa  un  caldo della forca, e gli altri tre tira vento. Io ero là
mangiare, fare conversazione, fumare, senza fretta, pensi  un  po' , noi che abbiamo sempre le ore contate. Mica per
costiamo cari, è il nostro vanto. Questo capofamiglia era  un  tipo mezzo e mezzo, mezzo moderno e mezzo all' antica;
neanche fosse stato Gesù Cristo. Ma tutto il paese è  un  po' cosi, ci sono gli asini e le telescriventi, ci sono
che Caselle fa fino ridere, ma sovente per arrivare in  un  posto si fa più presto a cavallo. Ci sono più nàit che
strada col tracoma. Lei deve sapere che montare una gru è  un  bel lavoro, e un carro-ponte ancora di più, però non sono
Lei deve sapere che montare una gru è un bel lavoro, e  un  carro-ponte ancora di più, però non sono mestieri da fare
porto che le stavo dicendo, anche la faccenda sindacale è  un  bel trigo; sa, è un paese dove se uno ruba gli tagliano la
dicendo, anche la faccenda sindacale è un bel trigo; sa, è  un  paese dove se uno ruba gli tagliano la mano in piazza: la
o la sinistra, secondo quanto ha rubato, o magari anche  un  orecchio, ma con l' anestesia, e con dei chirurghi in gamba
e con dei chirurghi in gamba che fermano l' emorragia in  un  momento. Sì, non sono storie, e se uno mette in giro delle
operai si portano sempre dietro la radiolina, come se fosse  un  portafortuna, e se la radio dice che c' è sciopero si ferma
sciopero si ferma tutto, non c' è uno che si osi di alzare  un  dito: del resto, se provasse, c' è caso che si prenda una
giorni; oppure gli cade una putrella sulla testa, o beve  un  caffè e resta lì secco. Non mi piacerebbe viverci; però
gru da molo, uno di quei bestioni a braccio retrattile, e  un  carro-ponte fantastico, 40 metri di luce e un motore di
retrattile, e un carro-ponte fantastico, 40 metri di luce e  un  motore di sollevamento da 140 cavalli; cristo che macchina,
e delle smorfie che io non capivo, ogni tanto saltava fuori  un  giornale murale e tutti si ammucchiavano intorno a leggerlo
leggere, e io rimanevo solo in cima all' impalcatura come  un  merlo. Poi la tempesta è venuta. Un giorno ho visto che si
all' impalcatura come un merlo. Poi la tempesta è venuta.  Un  giorno ho visto che si chiamavano uno coll' altro, a gesti,
traliccio, e sono andato a vedere la loro assemblea. Era in  un  capannone in costruzione: in fondo avevano fatto una specie
si vedeva che erano arrabbiati, come se gli avessero fatto  un  torto. A un certo punto è venuto su uno più vecchio, che
erano arrabbiati, come se gli avessero fatto un torto. A  un  certo punto è venuto su uno più vecchio, che sembrava un
A un certo punto è venuto su uno più vecchio, che sembrava  un  caporione; questo qui sembrava molto sicuro di quello che
perché davanti a lui tutti hanno fatto silenzio. Ha fatto  un  discorso tranquillo, e tutti sono rimasti persuasi; alla
se n' è alzata neanche una. Allora il vecchio ha chiamato  un  ragazzo che stava in prima fila, e gli ha dato un ordine.
chiamato un ragazzo che stava in prima fila, e gli ha dato  un  ordine. Il ragazzo è partito di corsa, è andato al
di corsa, è andato al magazzino attrezzi, e è tornato in  un  momento tenendo in mano una delle foto del padrone e un
in un momento tenendo in mano una delle foto del padrone e  un  libro. Vicino a me c' era un collaudatore che era del posto
una delle foto del padrone e un libro. Vicino a me c' era  un  collaudatore che era del posto ma sapeva l' inglese;
che era del posto ma sapeva l' inglese; eravamo anche  un  po' in confidenza, perché i collaudatori conviene sempre
che si trattava di una questione balorda: gli operai, da  un  pezzo, chiedevano che la cucina del cantiere facesse da
finitiva fosse bigotto di un' altra religione, ma quello è  un  paese con tante di quelle religioni che c' è da perdersi.
spiegato pazientemente che fare la fisica è come dire fare  un  malefizio, mandare il malocchio addosso a qualcuno, fargli
solo fargli prendere una paura, non so, una malattia,  un  incidente, tanto per fargli cambiare idea, e per fargli
sapevano farsi le sue ragioni. Allora il vecchio ha preso  un  coltello, e ha schiodato e staccato la cornice dal
e il collaudatore neanche. Ha preso la foto, ha fatto  un  rotolo e l' ha schiacciato bene con le dita. Si è fatto
e l' ha schiacciato bene con le dita. Si è fatto portare  un  cacciavite, l' ha fatto arroventare su un fornello a
è fatto portare un cacciavite, l' ha fatto arroventare su  un  fornello a spirito, e lo ha infilato nel rotolo
cosa nel sangue, in dieci giorni è morto. E pensi che era  un  tipo robusto, che non era mai stato malato: sempre in giro
stato malato: sempre in giro per il mondo in aereo, e fra  un  aereo e l' altro sempre dietro alle donne, o a giocare la
capire, che è meglio non cascargli nelle unghie. Non hanno  un  codice solo, ne hanno tre, e scelgono uno o l' altro
Perché pare che vada così, la storia della fattura, da  un  buco nasce un buco, da un taglio un taglio, e così via: a
che vada così, la storia della fattura, da un buco nasce  un  buco, da un taglio un taglio, e così via: a noi ci fa un
così, la storia della fattura, da un buco nasce un buco, da  un  taglio un taglio, e così via: a noi ci fa un po' ridere, ma
della fattura, da un buco nasce un buco, da un taglio  un  taglio, e così via: a noi ci fa un po' ridere, ma loro ci
un buco, da un taglio un taglio, e così via: a noi ci fa  un  po' ridere, ma loro ci credono tutti, anche i giudici, e
ostentata. Quando se n' è andata, mi ha detto: "Sembra  un  po' il fante di bastoni, poveretta. Ma cosa vuole: bisogna
se volevo favorire. Lo ha attaccato con avidità, e fra  un  colpo di ganascia e il successivo ha ripreso: "Sa bene,
ha ripreso: "Sa bene, qui, articolo ragazze, si tirano  un  po' verdi. Bisogna stare contenti di quello che passa il
erano bianche ed opache, e si perdevano verso l' alto in  un  bagliore indistinto. Anche i pilastri erano bianchi: lisci
appena visibile. S., in camice bianco, stava seduto su di  un  alto sgabello davanti al tavolo da disegno. Era molto
davanti al tavolo da disegno. Era molto giovane, quasi  un  ragazzo, e stava tracciando sul foglio uno schema
fatto di lunghe linee diagonali che si irradiavano da  un  punto situato in basso a sinistra, e convergevano con
a sinistra, e convergevano con eleganza ordinata verso  un  altro punto, che per effetto di prospettiva appariva al di
intensa con pause in cui sembrava raccogliersi dietro ad  un  pensiero, o forse distrarsi. Suonò lontano un campanello,
dietro ad un pensiero, o forse distrarsi. Suonò lontano  un  campanello, ma S. non lo udì e continuò nel suo lavoro.
secondi il campanello suonò di nuovo: S. levò il capo per  un  attimo e poi riprese a disegnare. Al terzo squillo, che fu
che lo si poteva toccare con la mano. Qui lo attendevano  un  giovane robusto, una donna bionda e bella di mezza età, ed
giovane robusto, una donna bionda e bella di mezza età, ed  un  uomo magro dai capelli brizzolati: stavano in piedi presso
giovane reggeva per il manico una valigetta. S. si arrestò  un  attimo sulla soglia, come contrariato; poi si riprese, e
della Terra, sa bene, il terzo pianeta del Sistema Solare.  Un  bel posto, del resto, come cercheremo di dimostrarle, se
_ È sorpreso? Non ci aspettava? _ Sì, veramente ...  un  certo movimento mi era parso di averlo visto, in questi
normale, capita quasi sempre così: è ben difficile trovare  un  candidato che ci riceva con un bel sì o un bel no. Del
è ben difficile trovare un candidato che ci riceva con  un  bel sì o un bel no. Del resto lo si comprende bene: è
trovare un candidato che ci riceva con un bel sì o  un  bel no. Del resto lo si comprende bene: è impossibile farsi
qui appunto per questo: se vorrà prestarci ascolto per  un  momento ... no, non le porteremo via molto tempo: anche se
e in specie del Genere Umano. I tempi duri sono passati da  un  pezzo: oramai è un pianeta bene attrezzato, anzi
Umano. I tempi duri sono passati da un pezzo: oramai è  un  pianeta bene attrezzato, anzi confortevole, con scarti di
Il giorno è di 24 ore, l' anno di 365 giorni circa, c' è  un  grazioso satellite che provoca maree moderate ed illumina
guardi qua una, con visione completa della Corona. C' è poi  un  oceano d' acqua salata progettato senza economie, eccolo
dirle che l' asse terrestre è inclinato sull' eclittica di  un  piccolo angolo, eccolo qui. Trasse dal mucchio un' immagine
schematica della Terra, con meridiani e paralleli: ad  un  suo comando, la Terra prese a girare lentamente. _ Con
dei prodotti della concorrenza. Oh, mi scusi, mi sono  un  po' lasciato trascinare dall' argomento e ho dimenticato le
e ho dimenticato le buone creanze. Trasse di tasca  un  biglietto da visita, e lo porse a S.: _ Ecco, questo sono
e chinò il capo; il signor R. si alzò in piedi e fece  un  inchino compassato. Entrambi porsero ad S. il loro
di infilare anime nei corpi, siamo molto pochi. Non è  un  mestiere facile, sa: dà delle grandi soddisfazioni, ma
Ed ora possiamo incominciare. G. trasse dalla valigia  un  altro pacchetto di immagini, lo porse ad S., e continuò: _
donne giovani e bellissime, uomini atletici dal sorriso  un  po' fatuo, che si muovevano lievemente nel riquadro, come
È piccola ma fondamentale. Una giovane polinesiana ...  un  cacciatore senegalese ... una impiegata di banca di Los
senegalese ... una impiegata di banca di Los Angeles ...  un  pugile australiano ...: vogliamo vederlo in combattimento?
gradevole. Era scheletrita dalla fame, e reggeva al seno  un  bimbo denutrito, dal ventre gonfio e dalle gambe come
signora, che a sua volta la presentò ad S.; rappresentava  un  giovanotto dalla muscolatura talmente sviluppata da essere
sopra le spalle ed i bicipiti prominenti, e sorrideva con  un  sorriso da belva. Ad un tratto, senza mutare posizione ma
prominenti, e sorrideva con un sorriso da belva. Ad  un  tratto, senza mutare posizione ma solo rimpicciolendo, il
ma solo rimpicciolendo, il giovane si trasformò in  un  adolescente, poi in un ragazzo, in un bambino, in un
il giovane si trasformò in un adolescente, poi in  un  ragazzo, in un bambino, in un infante, in un neonato, tutti
si trasformò in un adolescente, poi in un ragazzo, in  un  bambino, in un infante, in un neonato, tutti sorridenti e
in un adolescente, poi in un ragazzo, in un bambino, in  un  infante, in un neonato, tutti sorridenti e tutti
poi in un ragazzo, in un bambino, in un infante, in  un  neonato, tutti sorridenti e tutti splendidamente nutriti.
a G.: _ No, nell' altro senso, se non le spiace, e  un  pochino più piano. Nelle mani di S. si svolse regolarmente
_ così mi sembra abbastanza chiaro. È lo stesso individuo a  un  mese, a un anno, a sei, a quattordici, a diciotto e a
abbastanza chiaro. È lo stesso individuo a un mese, a  un  anno, a sei, a quattordici, a diciotto e a trenta. _ È
altri mutamenti che è difficile rendere in immagine. C' è  un  certo decadimento fisico .... Qui accadde un altro
immagine. C' è un certo decadimento fisico .... Qui accadde  un  altro incidente: mentre la signora B. pronunciava le parole
l' immagine nelle mani di S. fu sostituita da quella d  un  uomo maturo e calvo, poi da quella di un uomo anziano obeso
da quella d un uomo maturo e calvo, poi da quella di  un  uomo anziano obeso e pallido, infine da quella di un
di un uomo anziano obeso e pallido, infine da quella di  un  vecchio cadente. La signora ripose vivamente la foto nella
che ci sia sotto nulla di meno che lecito, ma si tratta di  un  procedimento peculiare, di una tecnologia unica nel suo
tecnologia unica nel suo genere, e talmente ardita che in  un  non-nato come lei potrebbe provocare un certo turbamento,
ardita che in un non-nato come lei potrebbe provocare  un  certo turbamento, magari anche solo a livello subconscio.
altri due: quei prismi rosei sullo sfondo sono le Dolomiti,  un  gran bel posto, ci sono stato in ferie l' anno passato; ma
coniugi di una certa età .... Intervenne qui la voce calda,  un  po' rauca, della signora B.: _ Creda, noi di queste cose
vera grande avventura terrestre è proprio questa, trovarsi  un  partner di sesso diverso e vivergli insieme, almeno per
L' allattamento, poi (eccolo qui, guardi), crea  un  legame affettivo talmente dolce e profondo, talmente ...
lei lo ha provato? _ chiese S., che in effetti si sentiva  un  poco turbato. _ Certo. A noi funzionari la licenza ce la
funzionari la licenza ce la dànno solo se possiamo esibire  un  curriculum terrestre completo. Il signor G. interloquì: _
dei vantaggi: anzi, vantaggi e svantaggi si compensano a  un  punto tale che le scelte, in tutti i tempi, si sono sempre
e cinquanta, a meno di decimali. G. trasse di tasca  un  pacchetto di sigarette, e le offrì in giro; poi si appoggiò
di una piccola pausa? Ma doveva proprio essere afflitto da  un  irresistibile bisogno di attività, poiché, invece di
guardi che leggerezza! Si portano per anni, e si lavano in  un  attimo. Questa ... no, non è un manufatto, è una scatola
per anni, e si lavano in un attimo. Questa ... no, non è  un  manufatto, è una scatola cranica: vede quanto è sottile e
una valvola mitrale in plastica, sì, una valvola cardiaca.  Un  gioiello, vero? e poi, dà una grande tranquillità. E questo
tranquillità. E questo è detersivo: ci si fa il bucato in  un  momento. _ Scusi se interrompo, _ disse S., _ vuole farmi
_ Scusi se interrompo, _ disse S., _ vuole farmi rivedere  un  momento una delle ultime .... Sì, quella dei fidanzati
R. e la signora B. si volsero a G. con esitazione. G.,  un  po' meno gioviale di prima, disse: _ Non è nostra abitudine
osso rotto. Infine, non tutto sulla Terra è programmato,  un  margine di libertà (e quindi d' imprevedibilità) esiste; il
bianchi, ma è una questione transitoria, penso che fra  un  secolo o due non se ne parlerà più. _ Ma sa bene, è adesso
ci piacciono le cose spicce. _ No, vorrei pensarci su  un  momento. Non sono tanto convinto. Non mi va, questa
diversi: non può portare che guai. R. rispose, in tono  un  po' sostenuto: _ Capisco quello che lei vuole dire. Ma,
qui: questa è una dimostrazione pacifica ...; questo è  un  esperimento di scuola integrata ...; questo è l' equipaggio
parlava, S. si era spostato cautamente verso la valigia; ad  un  tratto, sorprendendo i tre funzionari, si impossessò di una
tre funzionari, si impossessò di una foto che rappresentava  un  conflitto fra negri e polizia: in primo piano c' era un
un conflitto fra negri e polizia: in primo piano c' era  un  poliziotto con la pistola puntata. Chiese: _ E questa? Che
la scelta spetta a noi .... Bene, ormai lo ha visto: sì, è  un  conflitto in strada, delle volte succede, gliel' ho detto
il regno animale; succede sempre meno, questo .... Per  un  attimo, l' immagine in mano ad S. fu sostituita da un'
in mano ad S. fu sostituita da un' altra: si vedeva  un  palco, una forca, un uomo incappucciato e un negro appeso.
fu sostituita da un' altra: si vedeva un palco, una forca,  un  uomo incappucciato e un negro appeso. _ ... questo per
si vedeva un palco, una forca, un uomo incappucciato e  un  negro appeso. _ ... questo per esempio non si è visto più
appeso. _ ... questo per esempio non si è visto più da  un  pezzo, ma succede, sì. S. stava scrutando attentamente l'
sì. S. stava scrutando attentamente l' immagine: ne indicò  un  particolare, e chiese: _ E questo, che cos' è? _ È una
adesso? Sempre fra le mani di S., l' immagine si animò per  un  istante: il poliziotto sparò e il negro fuggì barcollando
in sua vece R.: _ Lei non si deve lasciare impressionare da  un  caso singolo, di cui, per di più, lei è venuto a conoscenza
singolo, di cui, per di più, lei è venuto a conoscenza in  un  modo tutt' altro che regolare. L' episodio che ha visto è
giorni, se no si starebbe freschi. Ammetterà che, per farsi  un  giudizio, è molto più utile soffermarsi sulle situazioni
più utile soffermarsi sulle situazioni generali, tipiche:  un  istante, per favore. Cercò nella valigia, e mostrò ad S.
e mostrò ad S. tre immagini. Nella prima, sullo sfondo di  un  sereno cielo crepuscolare, si vedeva un gruppo di giovani
sullo sfondo di un sereno cielo crepuscolare, si vedeva  un  gruppo di giovani contadine rincasare cantando lungo un
un gruppo di giovani contadine rincasare cantando lungo  un  sentiero. Nella seconda, un corteo di sciatori scendeva per
rincasare cantando lungo un sentiero. Nella seconda,  un  corteo di sciatori scendeva per un ripido pendio illuminato
sentiero. Nella seconda, un corteo di sciatori scendeva per  un  ripido pendio illuminato dalla luna, ed ognuno reggeva una
assorti; S. si soffermò a guardarla con attenzione: _  Un  momento: me la lasci vedere ancora un momento. È
con attenzione: _ Un momento: me la lasci vedere ancora  un  momento. È interessante, questa: è quasi come qui. Stanno
esempio, studia architettura. Questa ragazza si prepara per  un  esame di fisica teorica. Quest' altro ... aspetti, che lo
di fisica teorica. Quest' altro ... aspetti, che lo vediamo  un  po' più da vicino: così non si distingue bene ... sa, senza
nostro listino? S. si stava rivelando per quello che era:  un  ragazzo educato, ma dalla testa dura. Insistette
_ rispose G.. Nel riquadro l' immagine si confuse in  un  formicolio di macchioline e di righe colorate, che poco
figura: l' ex studente stava seduto dietro lo sportello di  un  ufficio postale. _ Un anno dopo, _ disse G.; seguì un nuovo
stava seduto dietro lo sportello di un ufficio postale. _  Un  anno dopo, _ disse G.; seguì un nuovo breve formicolio, G.
di un ufficio postale. _ Un anno dopo, _ disse G.; seguì  un  nuovo breve formicolio, G. disse: _ Due anni dopo, _ e si
disse: _ Due anni dopo, _ e si vide la stessa immagine, da  un  angolo un po' diverso. Dopo dieci anni, l' ex studente
Due anni dopo, _ e si vide la stessa immagine, da un angolo  un  po' diverso. Dopo dieci anni, l' ex studente aveva gli
e l' ex studente aveva i capelli canuti. _ Si vede che è  un  tipo con poca iniziativa, _ commentò G.: _ Ma, glielo dico
_ commentò G.: _ Ma, glielo dico in amicizia, lei è  un  po' troppo diffidente. Guai se tutti fossero come lei! _
Aveva ripreso in mano la foto della biblioteca, ed indicava  un  altro lettore. _ Vediamo, _ disse G.: _ Eccolo dopo due
a tavola, di fronte ad una giovane donna; fra i due, su di  un  seggiolino, era un bambino con un cucchiaio in mano. _ Una
ad una giovane donna; fra i due, su di un seggiolino, era  un  bambino con un cucchiaio in mano. _ Una simpatica famiglia,
donna; fra i due, su di un seggiolino, era un bambino con  un  cucchiaio in mano. _ Una simpatica famiglia, vero? _
che piangeva. _ Il lettore si stava imbarcando su di  un  aereo militare. _ Dall' aereo si staccava una ghirlanda di
Il lettore era atterrato in una pianura buia: stava dietro  un  masso, in agguato. _ Il lettore era stato colpito: una
si allargava sotto di lui. _ Una rozza croce di legno su di  un  tumulo di terra. _ Questa ... questa è la guerra, non è
Questa ... questa è la guerra, non è vero? _ chiese S. dopo  un  attimo di silenzio. G., molto imbarazzato, taceva; R.
taceva; R. rispose: _ Sì, lo sappiamo, se ne fa  un  gran parlare, ma vorrei metterla in guardia contro certi
individui. Proprio in questo periodo stiamo sperimentando  un  piano di pace molto ben congegnato, fondato sull'
i quadri che lei ha visto potrebbero avere ormai soltanto  un  valore ... ehm, retrospettivo, e la seconda età dell' oro
Poi, vorrei ricordarle che non sempre la guerra è  un  male, ossia un male per tutti. Abbiamo saputo di vari
vorrei ricordarle che non sempre la guerra è un male, ossia  un  male per tutti. Abbiamo saputo di vari nostri clienti che
G., _ non mi sembra il caso di drammatizzare: ci pensi su  un  momento, che cosa sono cinquanta milioni di morti su una
popolazione di tre miliardi? La vita, comprende, la vita è  un  tessuto unico, anche se ha un diritto e un rovescio; ha
La vita, comprende, la vita è un tessuto unico, anche se ha  un  diritto e un rovescio; ha giorni chiari e giorni scuri, è
la vita è un tessuto unico, anche se ha un diritto e  un  rovescio; ha giorni chiari e giorni scuri, è un intreccio
diritto e un rovescio; ha giorni chiari e giorni scuri, è  un  intreccio di sconfitte e vittorie, ma si paga da sola, è un
un intreccio di sconfitte e vittorie, ma si paga da sola, è  un  bene inestimabile. So bene che voialtri quassù avete
è uno spettacolo unico. Guardi. Mostrò ad S. l' immagine di  un  minatore, ferito e lacero, che si faceva strada col piccone
per lui, non sarebbe stato altro che il passaggio da  un  buio a un altro buio. Non sapeva neppure in quale direzione
lui, non sarebbe stato altro che il passaggio da un buio a  un  altro buio. Non sapeva neppure in quale direzione avrebbe
e rivide la luce. E quest' altro, che lei vede qui? È  un  caso famoso, siamo d' accordo, ma quanti altri non
speranza e la gioia di vivere; poi fu salvato, ed essendo  un  marinaio, riprese a navigare. Questo poi è un caso meno
ed essendo un marinaio, riprese a navigare. Questo poi è  un  caso meno drammatico, ma molto più generale. Quell'
in quattro riquadri. Vi si vedeva, rispettivamente,  un  uomo in un ufficio polveroso e male illuminato, davanti a
quattro riquadri. Vi si vedeva, rispettivamente, un uomo in  un  ufficio polveroso e male illuminato, davanti a un cumulo di
uomo in un ufficio polveroso e male illuminato, davanti a  un  cumulo di moduli tutti uguali; lo stesso a tavola, col
si ritrova qui a quarant' anni: il suo lavoro quotidiano è  un  immutabile pozzo di noia, la moglie lo disprezza e
pozzo di noia, la moglie lo disprezza e probabilmente ama  un  altro, i figli sono cresciuti e lo guardano senza vederlo.
di cibo? Non è affatto dimostrato che la sazietà sia  un  bene: i topi lasciati liberi di mangiare a volontà hanno
poi si fermò e disse ai suoi colleghi: _ Volete uscire  un  momento, per favore? Vorrei parlare da solo a solo con
ha sbagliato, ed i piani terrestri presentano una faglia,  un  vizio di forma. Per una quarantina d' anni hanno fatto
nascerò così a caso, che il mio destino è già segnato, come  un  libro scritto? _ Proprio scritto in tutte le sue pagine,
vuole dare un' occhiata? ... Questo è lei, vede? Le daremo  un  corpo agile e sano, e la inseriremo entro un contorno
Le daremo un corpo agile e sano, e la inseriremo entro  un  contorno affascinante: in questi luoghi silenziosi si
commenti, né la lusinga del diventare vive: parlavano  un  linguaggio ben chiaro. Si vide un cannone multiplo sparare
diventare vive: parlavano un linguaggio ben chiaro. Si vide  un  cannone multiplo sparare nelle tenebre, illuminando col suo
in rovina; poi cumuli di cadaveri scheletriti ai piedi di  un  rogo, in una tetra cornice di fumo e di filo spinato; poi
pioggia tropicale, e dentro, sul pavimento di terra nuda,  un  bambino stava morendo; poi una squallida distesa di campi
e ridotti a paludi, e di foreste senza foglie; poi  un  villaggio, ed una valle intera, invasi e sepolti da una
sofferenze sarà per lei. Non dovrà subire il male come  un  oggetto passivo: lei, e molti con lei, sarà chiamato a
... Non vorrei partire con vantaggio. Temo che mi sentirei  un  profittatore, e dovrei chinare la fronte per tutta la vita
Lo sento  un  po' anch'io il maleficio; ma resisto. Non dormo, dormiglio.
che abbia parlato il Ministro): Eh! Volete anche  un  po' di questo?
una settimana, giornalino mio, che non ho scritto più  un  rigo in queste tue pagine, nelle quali in questi giorni
e la libertà non penetra mai per nessuno, neppure per  un  minuto secondo... Il direttore si chiama il signor
secondo... Il direttore si chiama il signor Stanislao ed è  un  uomo secco secco e lungo lungo, con due gran baffoni
avanti appiccicati sulle tempie e che gli dànno l'aria di  un  grand'uomo, ma dei tempi passati. È un tipo militare, che
gli dànno l'aria di un grand'uomo, ma dei tempi passati. È  un  tipo militare, che parla sempre a forza di comandi e
e facendo gli occhi terribili. - Stoppani, - mi ha detto  un  paio di giorni fa - stasera starete a pane e acqua! Per
Abbasso i tiranni Più tardi la direttrice mi disse: - Sei  un  sudicione e un malvagio. Sudicione perché hai sporcato il
Più tardi la direttrice mi disse: - Sei un sudicione e  un  malvagio. Sudicione perché hai sporcato il muro, e malvagio
Sentiamo... - Uno è Federigo Barbarossa, - risposi pronto -  un  altro è Galeazzo Visconti, un altro è il generale Radeschi,
- risposi pronto - un altro è Galeazzo Visconti,  un  altro è il generale Radeschi, e un altro è... - Siete anche
è Galeazzo Visconti, un altro è il generale Radeschi, e  un  altro è... - Siete anche un impertinente, ecco tutto!
altro è il generale Radeschi, e un altro è... - Siete anche  un  impertinente, ecco tutto! Andate in classe subito! - Questa
signora Geltrude ed è la moglie del signor Stanislao, ma è  un  tipo tutto diverso da lui. È bassa bassa e grassa grassa,
tutto diverso da lui. È bassa bassa e grassa grassa, con  un  naso rosso rosso, e declama sempre, e fa dei grandi
grandi discorsi per delle cose da nulla, e non si cheta mai  un  minuto, corre per tutto e discorre con tutti e su tutto e
in tre camerate, una accanto all'altra, si mangia tutti in  un  gran salone, due pasti al giorno e la mattina il caffè e
esclamai: - Meno male! Il riso mi piace moltissimo... -  Un  ragazzo di quelli grandi che sta di posto accanto a me
con rara abbondanza la lode; la lode che è per l'anima di  un  autore ciò che è pei fiori la pia rugiada dell'alba. Uno di
con voi. Per me, se me ne fosse data licenza, non indugerei  un  momento a rispondere con baci in fronte alle indulgenze
strofe. Tanto più che, oggidì, le creature che si commovono  un  po' ancora alla poesia sono le donne, e le donne belle in
baciar col pensiero non è, che io mi sappia, proibito. Ed è  un  bacio morale che io intendo appunto inviare con queste
intendo appunto inviare con queste semplici memorie, come  un  ringraziamento a quelle poche anime appassionate che forse,
memorie; è la giusta parola. Cominciano e finiscono in  un  paesello delle Alpi. Il povero sant'uomo e il suo
delle Alpi. Il povero sant'uomo e il suo presbiterio,  un  medico e una farmacia, un sindaco e la sua storia ... -
sant'uomo e il suo presbiterio, un medico e una farmacia,  un  sindaco e la sua storia ... - Ecco tutte le mie scene e
Nulla è grande, nulla è piccino; il cuore ne è la misura; e  un  po' del mio è restato lassù in quei boschi, fra quelle
queste pagine. Epperò, chi volesse trovarci altra cosa che  un  po' di cuore non legga. - So di alcuni, i quali di quel po'
povero prete una mattina sull'alba non aveva ancora finito  un  bel sogno (cioè che l'arcivescovo era venuto a Santafusca,
e portando la mano al berretto da notte, che gli stringeva  un  poco la fronte. - Non è ancora l'ora della messa. - Non è
- Non è la messa, don Antonio. Venga giú. C'è, c'è...  un  delegato della polizia con... con... Si sentiva che Martino
Don Antonio avrebbe scommesso che gli tremavano le gambe. -  Un  delegato della po...li...zia,... che roba è questa? È uno
signor delegato? - Non lo dice. Venga giú presto. - Vengo.  Un  delegato? che conti ho io colla polizia? certo un errore
- Vengo. Un delegato? che conti ho io colla polizia? certo  un  errore giudiziario. A meno che non si tratti della faccenda
soleva d'estate studiare le sue prediche e fare  un  sonnellino tra un punto e l'altro, un signore serio,
d'estate studiare le sue prediche e fare un sonnellino tra  un  punto e l'altro, un signore serio, vestito tutto di nero,
sue prediche e fare un sonnellino tra un punto e l'altro,  un  signore serio, vestito tutto di nero, con due baffi neri,
vestito tutto di nero, con due baffi neri, in compagnia di  un  grande carabiniere, forse il maresciallo, che toccava colla
In che cosa posso servire questi bravi signori? - disse con  un  gran condimento di tenerezza il Povero vecchietto tutto
si accomodi. - Ella ha scritto giorni fa una lettera a  un  certo Filippino Maritica, cappellaio in Napoli. -
lettera accompagnava... - Una scatola..., sissignore. - Con  un  cappello... - Precisamente, con un cappello, sissignore...
sissignore. - Con un cappello... - Precisamente, con  un  cappello, sissignore... - Benissimo! Potrebbe ora favorirmi
la riconosce per sua? Il signor delegato presentò  un  foglio spiegato. - È la mia scrittura..., è quella, -
carabiniere.Queste meditazioni passarono tutte insieme in  un  volo rapido e confuso. Poi disse: - Sarò sincero, mio bravo
comperato co' miei denari, e un'altra volta ho velato  un  poco la verità scrivendo una frase generica, ma non vedo,
di arrestarla. Il signore vestito di nero sorrise  un  poco, e ciò rinfrancò un po' l'animo sbigottito del povero
Il signore vestito di nero sorrise un poco, e ciò rinfrancò  un  po' l'animo sbigottito del povero prete, che prese il suo
prete, che prese il suo coraggio colle due mani e cominciò  un  racconto lungo lungo, minuto, preciso, senza trascurare la
Il signor delegato, che aveva pescato in fondo ad una tasca  un  calamaio d'osso e una penna, scrisse tutto sopra un
tasca un calamaio d'osso e una penna, scrisse tutto sopra  un  cartolare in presenza del signor carabiniere, che ascoltava
di nuovo qualche disturbo. Noi siamo forse alla presenza di  un  delitto. - Un delitto! - esclamò don Antonio col viso
disturbo. Noi siamo forse alla presenza di un delitto. -  Un  delitto! - esclamò don Antonio col viso spaventato.
come ella lo ha giustamente chiamato, apparteneva a  un  vecchio sacerdote da una ventina di giorni scomparso da
nelle sue ricerche. Don Antonio non fece che aprire  un  poco le mani e rimase immobile sulla sua sedia colle labbra
immobile sulla sua sedia colle labbra aperte, inerte come  un  uomo assiderato. I sensi dei povero vecchio erano rimasti
erano rimasti come inchiodati alla spaventosa immagine di  un  cappello che era stato in testa a un fratello assassinato,
spaventosa immagine di un cappello che era stato in testa a  un  fratello assassinato, un cappelloche egli aveva portato
cappello che era stato in testa a un fratello assassinato,  un  cappelloche egli aveva portato sulla testa con maledetta
il cappello cardinalizio promesso da Martino! Questo era  un  cappello rosso, ma rosso di sangue cristiano..., di sangue
col capo. La lingua era gelata in bocca. - E sarebbe venuto  un  giovinotto che sta alla Falda a portar via il cappello
valente funzionario cominciava a rallegrarsi d'aver in mano  un  filo conduttore. Capita a pochi (se ben si considera) di
ma ora questa l'aveva "u barone". Il delegato rifletté  un  momento se doveva aspettare nuovi ordini da Napoli prima di
perdere le traccie del prete. Si mandò subito in cerca di  un  fabbro che aprisse il cancello. Il signor delegato si
testamento. Tutti parlavano di questo cappello, e  un  ragazzo, guardiano di pecore uscí a dire d'aver veduto un
e un ragazzo, guardiano di pecore uscí a dire d'aver veduto  un  giorno un certo prete salire alla villa per il viale degli
guardiano di pecore uscí a dire d'aver veduto un giorno  un  certo prete salire alla villa per il viale degli ulivi; ma
viale degli ulivi; ma nessuno volle badare a ciò che diceva  un  ragazzo. Condotti dal curato e dal campanaro, delegato e
gli pareva di aver compiuto tutto il suo dovere, lasciò  un  soldato di guardia al cancello coll'ordine di tener lontano
se volete che questi tormenti siano l'espiazione terrena di  un  vecchio peccatore, benedetta la vostra mano che castiga, o