Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: facevo

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per precauzione, il mio padrone l'ha fatta partire. Anzi io  facevo  parte della scorta. - Fortezza salda, Guayaquil? -
madre e figliuolo sarebbe stato opera meritoria. Io la  facevo  di continuo guardare. Un giorno ella era presa da
dalla Romana Congregazione. Confesso che soventi ce li  facevo  cadere io apposta, e, per quella curiosità che v'ho detto,
qualche consiglio, prego mia cognata a credere che non lo  facevo  per mio interesse. Chiamato in un momento triste, io
viene alla testa dei cavalli. Questi si fermano, e quasi  facevo  cattivo giudizio. Ma Peppetto non si scompone, si tira da
nuovo fiammante, mi ha chiesto dove sono nato, che mestiere  facevo  "da civile", se avevo figli, quali malattie ho avuto, una
né risposi. Quel procedere villano era un gran sforzo che  facevo  mio malgrado. Mi ritenevo impegnato per mille ragioni a non
posto peggiore. Di questo mi affliggevo molto, ma non ne  facevo  parola con nostra madre, la quale, abbandonato il governo
conosci bene; non sono uomo da essere eccitato facilmente.  Facevo  il bravo anzi, per riguardo di Luisa; tentavo di dare
s'era accorta che in teatro non la guardavano, e che io le  facevo  ombra, ed attiravo l'attenzione su di me... Aveva diciotto
Coricavo il bambino, lo rivestivo quando si svegliava,  facevo  la cucina; ma per pura abitudine meccanica, senza
e mi faceva piangere. La lettera tanto sognata! Ma come  facevo  a riceverla? Era impossibile, finché non eravamo
cosí, lemme lemme, facendo sempre la stessa vita che  facevo  a quindici anni, stando sempre sommessa al babbo ed alla
conosci bene; non sono uomo da essere eccitato facilmente.  Facevo  il bravo anzi, per riguardo di Luisa; tentavo di dare
i figliuoli e tutte le bestie, invece di cercare, come  facevo  io, di istruire que' villani tentando di far entrare in
e me ne offriva uno. Il cioccolatino era tarlato, ed io lo  facevo  sparire in tasca pieno d' imbarazzo.
Era il luglio dell'anno 1865. Maritata da pochi giorni,  facevo  il viaggio di nozze. Per mio marito, che avrebbe potuto
Un rossore di compiacenza mi coloriva il viso;  facevo  qualche passo lento, solenne e semplice, senza guardare
gradito della Sua prima lettera. Mentre Le rispondevo  facevo  appunto un sogno, un altro sogno assai migliore, assai più
stanze ... - Sí, mamma Trosse, qualcosa di simile. Parlavo,  facevo  ogni cosa proprio come quand'ero sveglio; né piú, né meno.
mia cameretta monastica del Sottomarino. Nelle sere di luna  facevo  sovente lunghe camminate solitarie attraverso la contrada
colla mano i sassi, le piante, mi davo dei pizzicotti,  facevo  fin dei salti al sole per vedere se con me si moveva anche
cresce il grano - ricordandomi di quand'ero giovane e non  facevo  altro che girar l'Italia per tutti i versi. Studiavo
Oramai erano più i giorni di fame che quegli altri. Io  facevo  qualcosa, quel poco che potevo; aggiustavo reti, lavoravo
lire; con l'aiuto di Dio, con la protezione della Vergine,  facevo  tanti affari che valeva lo stesso!...". "Siete stata sempre
curiosità acuta che m'offendeva, io doventavo più triste; e  facevo  la strada più corta possibile, non passavo mai per Via
al suo filo. * * * Era dopo mezzanotte. Ogni passo che  facevo  verso la mia casa pareva che mi troncasse le gambe. E
colla signorina Ipsilonne, che, ad ogni complimento che le  facevo  me ne rispondeva un altro, come se si giocasse di scherma.
come dici tu, _ disse Piotr illuminandosi tutto. _ Io  facevo  il tesoriere del Komsomol, ma ero distratto, sbagliavo i
chiese rivolto a Mendel. _ Di mestiere sono orologiaio, ma  facevo  il meccanico in un kolchoz. _ Bene, un lavoro te lo
che le dicevo al principio, perché ero giù di morale e non  facevo  resistenza: ma questa è un' altra storia. Poi mi sono fatto
lotta sterile, in cui voi stessa mi combattete! Non  facevo  dunque bene ad andarmene, a non tornare mai più? - Avete
Sono bravo a rattoppare i tetti di canne, è un lavoro che  facevo  al mio paese, mi pagavano per farlo. Ma adesso, per
- L'amerò? - insistevo finalmente a domandarmi - l'amerò? E  facevo  e rifacevo un rigoroso esame di coscienza; però conchiudevo
avuti. Io non ho quasi mai avuto bisogno di comandare. Io  facevo  una proposta, o qualche volta un altro, si discuteva e ci
cosí. Fino a due settimane addietro, nel venire quassú,  facevo  la strada simile a un sonnambulo, dubitando sempre che e tu
di me. E aspettando la duchessa che non veniva, io  facevo  all'amore coi miei quadri, sognavo i capelli biondi della
con interesse! Leggevo sino alla quarta pagina; poi  facevo  quattro chiacchiere coi vicini, e tornavo a casa
ci sei cascato, e che sei un grullo! Non l'hai capito che  facevo  apposta per farti ammattire? E tu subito a farti scorgere,