per precauzione, il mio padrone l'ha fatta partire. Anzi io | facevo | parte della scorta. - Fortezza salda, Guayaquil? - |
IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO -
|
madre e figliuolo sarebbe stato opera meritoria. Io la | facevo | di continuo guardare. Un giorno ella era presa da |
UGO. SCENE DEL SECOLO X - PARTE PRIMA -
|
dalla Romana Congregazione. Confesso che soventi ce li | facevo | cadere io apposta, e, per quella curiosità che v'ho detto, |
MEMORIE DEL PRESBITERIO SCENE DI PROVINCIA -
|
qualche consiglio, prego mia cognata a credere che non lo | facevo | per mio interesse. Chiamato in un momento triste, io |
Demetrio Pianelli -
|
viene alla testa dei cavalli. Questi si fermano, e quasi | facevo | cattivo giudizio. Ma Peppetto non si scompone, si tira da |
Racconti, leggende e ricordi della vita italiana (1856-1857) -
|
nuovo fiammante, mi ha chiesto dove sono nato, che mestiere | facevo | "da civile", se avevo figli, quali malattie ho avuto, una |
Se questo è un uomo -
|
né risposi. Quel procedere villano era un gran sforzo che | facevo | mio malgrado. Mi ritenevo impegnato per mille ragioni a non |
Racconti 1 -
|
posto peggiore. Di questo mi affliggevo molto, ma non ne | facevo | parola con nostra madre, la quale, abbandonato il governo |
LE NOVELLE DELLA NONNA. Fiabe fantastiche -
|
conosci bene; non sono uomo da essere eccitato facilmente. | Facevo | il bravo anzi, per riguardo di Luisa; tentavo di dare |
Racconti 3 -
|
s'era accorta che in teatro non la guardavano, e che io le | facevo | ombra, ed attiravo l'attenzione su di me... Aveva diciotto |
UN MATRIMONIO IN PROVINCIA -
|
Coricavo il bambino, lo rivestivo quando si svegliava, | facevo | la cucina; ma per pura abitudine meccanica, senza |
UN MATRIMONIO IN PROVINCIA -
|
e mi faceva piangere. La lettera tanto sognata! Ma come | facevo | a riceverla? Era impossibile, finché non eravamo |
UN MATRIMONIO IN PROVINCIA -
|
cosí, lemme lemme, facendo sempre la stessa vita che | facevo | a quindici anni, stando sempre sommessa al babbo ed alla |
UN MATRIMONIO IN PROVINCIA -
|
conosci bene; non sono uomo da essere eccitato facilmente. | Facevo | il bravo anzi, per riguardo di Luisa; tentavo di dare |
Un vampiro -
|
i figliuoli e tutte le bestie, invece di cercare, come | facevo | io, di istruire que' villani tentando di far entrare in |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
|
e me ne offriva uno. Il cioccolatino era tarlato, ed io lo | facevo | sparire in tasca pieno d' imbarazzo. |
Il sistema periodico -
|
Era il luglio dell'anno 1865. Maritata da pochi giorni, | facevo | il viaggio di nozze. Per mio marito, che avrebbe potuto |
Senso -
|
Un rossore di compiacenza mi coloriva il viso; | facevo | qualche passo lento, solenne e semplice, senza guardare |
Senso -
|
gradito della Sua prima lettera. Mentre Le rispondevo | facevo | appunto un sogno, un altro sogno assai migliore, assai più |
Malombra -
|
stanze ... - Sí, mamma Trosse, qualcosa di simile. Parlavo, | facevo | ogni cosa proprio come quand'ero sveglio; né piú, né meno. |
Racconti 1 -
|
mia cameretta monastica del Sottomarino. Nelle sere di luna | facevo | sovente lunghe camminate solitarie attraverso la contrada |
Il sistema periodico -
|
colla mano i sassi, le piante, mi davo dei pizzicotti, | facevo | fin dei salti al sole per vedere se con me si moveva anche |
Demetrio Pianelli -
|
cresce il grano - ricordandomi di quand'ero giovane e non | facevo | altro che girar l'Italia per tutti i versi. Studiavo |
Racconti, leggende e ricordi della vita italiana (1856-1857) -
|
Oramai erano più i giorni di fame che quegli altri. Io | facevo | qualcosa, quel poco che potevo; aggiustavo reti, lavoravo |
MEMORIE DEL PRESBITERIO SCENE DI PROVINCIA -
|
lire; con l'aiuto di Dio, con la protezione della Vergine, | facevo | tanti affari che valeva lo stesso!...". "Siete stata sempre |
O GIOVANNINO, O LA MORTE -
|
curiosità acuta che m'offendeva, io doventavo più triste; e | facevo | la strada più corta possibile, non passavo mai per Via |
Bestie -
|
al suo filo. * * * Era dopo mezzanotte. Ogni passo che | facevo | verso la mia casa pareva che mi troncasse le gambe. E |
Bestie -
|
colla signorina Ipsilonne, che, ad ogni complimento che le | facevo | me ne rispondeva un altro, come se si giocasse di scherma. |
LA GENTE PER BENE -
|
come dici tu, _ disse Piotr illuminandosi tutto. _ Io | facevo | il tesoriere del Komsomol, ma ero distratto, sbagliavo i |
Se non ora quando -
|
chiese rivolto a Mendel. _ Di mestiere sono orologiaio, ma | facevo | il meccanico in un kolchoz. _ Bene, un lavoro te lo |
Se non ora quando -
|
che le dicevo al principio, perché ero giù di morale e non | facevo | resistenza: ma questa è un' altra storia. Poi mi sono fatto |
La chiave a stella 1978 -
|
lotta sterile, in cui voi stessa mi combattete! Non | facevo | dunque bene ad andarmene, a non tornare mai più? - Avete |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
|
Sono bravo a rattoppare i tetti di canne, è un lavoro che | facevo | al mio paese, mi pagavano per farlo. Ma adesso, per |
Se non ora quando -
|
- L'amerò? - insistevo finalmente a domandarmi - l'amerò? E | facevo | e rifacevo un rigoroso esame di coscienza; però conchiudevo |
Racconti 1 -
|
avuti. Io non ho quasi mai avuto bisogno di comandare. Io | facevo | una proposta, o qualche volta un altro, si discuteva e ci |
Se non ora quando -
|
cosí. Fino a due settimane addietro, nel venire quassú, | facevo | la strada simile a un sonnambulo, dubitando sempre che e tu |
Racconti 1 -
|
di me. E aspettando la duchessa che non veniva, io | facevo | all'amore coi miei quadri, sognavo i capelli biondi della |
Eva -
|
con interesse! Leggevo sino alla quarta pagina; poi | facevo | quattro chiacchiere coi vicini, e tornavo a casa |
Eva -
|
ci sei cascato, e che sei un grullo! Non l'hai capito che | facevo | apposta per farti ammattire? E tu subito a farti scorgere, |
IN RISAIA -
|