Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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miglior partito quello di tentare di garantire e migliorare  la  base governativa. Ritornati a Trento, agli 8 luglio si
tacere, telegrafavano di voler esserne disimpegnati, perché  la  popolazione voleva sapere il risultato del viaggio e
fra i trentini. Zippel disse che si dovrebbe tentare  la  Lavis-Grumes; che nelle attuali circostanze dolorose però
che nelle attuali circostanze dolorose però forse  la  cosa sarebbe tollerabile se si escludesse Bolzano dalla
converrà vedere se non si possa almeno garantire  la  contemporaneità della costruzione del tratto dell’avisiana.
le pretese dei tedeschi sul modo di finanziare e costruire  la  Egna-Predazzo e la Lavis-Cembra non contro queste due linee
sul modo di finanziare e costruire la Egna-Predazzo e  la  Lavis-Cembra non contro queste due linee come tali. E per
garantir meglio le modalità richieste per rendere possibile  la  continuazione della Lavis-Cembra. Coll’opporsi
nazionale non ne patirà pregiudizio, non si può pretendere  la  solidarietà di un intero paese con una parte contro
delle conifere e voi, contadini di Civezzano, quando uscite  la  mattina al lavoro dei campi siete soliti ammirare quella
giardino pubblico; e gli passa davanti più o meno riverente  la  folla dei cittadini che si riversa la sera in Piazza Dante
più o meno riverente la folla dei cittadini che si riversa  la  sera in Piazza Dante cercando svago o spasso o un ritrovo.
a rinforzare e a dimostrare il sentimento religioso e  la  pietà. Sorge dedicato al Divin Redentore, quasi protesta
del cristianesimo, vede sempre in lui, nel Nazareno,  la  verità e la salute. Sta là come un giuramento che il
vede sempre in lui, nel Nazareno, la verità e  la  salute. Sta là come un giuramento che il Trentino rimarrà
Sta là come un giuramento che il Trentino rimarrà sempre  la  diocesi degna di un san Vigilio. Quelli che verranno dopo
e dei privati, saranno grati alla generazione presente e  la  loderanno. Ma d’altra parte vi sono anche dei trentini
quello che ci insegnano le nostre mamme, non ascoltano più  la  voce delle nostre campane, dimenticano tutto il buon
a voi buoni contadini, a voi buoni operai. Ebbene, o amici,  la  storia dovrà decidere se noi cattolici trentini abbiamo
se noi cattolici trentini abbiamo accettato coraggiosamente  la  sfida, e se abbiamo combattuto da valorosi la battaglia. La
la sfida, e se abbiamo combattuto da valorosi  la  battaglia. La guerra, la battaglia! Voi abitatori delle
la sfida, e se abbiamo combattuto da valorosi la battaglia.  La  guerra, la battaglia! Voi abitatori delle valli e dei monti
se abbiamo combattuto da valorosi la battaglia. La guerra,  la  battaglia! Voi abitatori delle valli e dei monti non ne
che i rumori lontani, ma ora il nemico è venuto ed ha fatto  la  dichiarazione di guerra. Per cinque anni giravano le città
qual specie di scienza intendevano di dire: baldanzosi per  la  conquista di un paio di città, si credettero sicuri tanto
di un paio di città, si credettero sicuri tanto da calare  la  maschera e lanciar sfide a tutto il Trentino. Ebbene, noi
che sono qui rappresentate ciò che accadde a qualcun’altra,  la  quale limita la sua attività a qualche pratica religiosa in
ciò che accadde a qualcun’altra, la quale limita  la  sua attività a qualche pratica religiosa in comune, alla
e messa nell’armadio ove con essa viene seppellita anche  la  vita sociale. Si ricordino tutti quelli che lavorano nel
che ne fu di Galilei, che cosa è l’evoluzione, qual’é  la  democrazia vera, che cosa vuole la democrazia cristiana.
è l’evoluzione, qual’é la democrazia vera, che cosa vuole  la  democrazia cristiana. Solo, o signori, a patto di formare
venire da Trento a Civezzano per imparare che cosa sia  la  vita che cosa frutti un lavoro continuo. Con una settantina
comune; 2) il Congresso degli altri, l’offesa recata,  la  sfida lanciata. C’è qualcuno al quale piacerebbe quel
affinché il re ben si preparasse alla riscossa contro  la  Grecia, così quel busto ci ammonisca sempre del dovere
Allora il nostro esercito — lasciate che m’immagini  la  nostra conquista morale in modo palpabile — fatto più
angustie della sconfitta non provvederanno a rifarla, ce  la  faremo noi la scritta, magari sulle tracce della vecchia,
sconfitta non provvederanno a rifarla, ce la faremo noi  la  scritta, magari sulle tracce della vecchia, di fronte al
A G. Canestrini — studiò e faticò molto —— ma sbagliò  la  strada - Ri- posa in pace. Allora l’arma non sarà un trofeo
di un brindisi vibrerebbe sotto gli accenti festivi anche  la  nota malinconica e forse, oratore mal pratico come sono io,
forse, oratore mal pratico come sono io, non saprei evitare  la  resonanza dell’elogio funebre. Ma oggi festeggiamo non
Gentili veda per l’opera sua e dei suoi amici i progressi e  la  diffusione della stampa nostra quale egli, nell’impeto del
e su questo paese al cui risorgimento ha dedicato tutta  la  bellezza della sua intelligenza e tutta la meravigliosa
dedicato tutta la bellezza della sua intelligenza e tutta  la  meravigliosa fibra di lavoratore, veda splendere in un
migliore che gli possiamo fare, e che è l’unico premio, che  la  sua anima generosa poté ambire quaggiù. La sua fatica dura
premio, che la sua anima generosa poté ambire quaggiù.  La  sua fatica dura da quasi vent’anni, e furono l’una dopo
gli siamo cresciuti d’attorno ci siamo dovuti dire spesso  la  nostra meraviglia nel vedere questa gagliarda fibra
ingigantire nella lotta più fiera. Ma più grande fu ancora  la  nostra ammirazione quando abbiamo visto che mano mano che
che mano mano che cresceva le sua personalità scompariva  la  sua individualità e più si teneva nell’ombra l’individuo,
perché sovratutto rifulgesse il principio e dominasse sola  la  causa, cui egli e noi siamo chiamati a servire. Ed ecco la
la causa, cui egli e noi siamo chiamati a servire. Ed ecco  la  ragione del nostro ossequio, ecco perché sentiamo ch’egli
scritto come per ischerno che Don Gentili ci ha imposta  la  dittatura, tanto forse per confermare col Manzoni che il
spesso coi fantasmi creati da sé. Ma del resto comprendiamo  la  dispettosa meraviglia degli avversari nel vedere che noi
siamo ricchi di disposizioni e di raccomandazioni per  la  disciplina, per la concordia. Signori, un dittatore non ha
di disposizioni e di raccomandazioni per la disciplina, per  la  concordia. Signori, un dittatore non ha seguaci, ma servi,
differenza chiediamo al presidente del Comitato Diocesano  la  parola dell’incoraggiamento e della concordia; e l’abbiamo
e della concordia; e l’abbiamo chiesta e  la  chiederemo a lui, non solo perché lo crediamo migliore di
della sua persona e sul consenso al suo indirizzo. Amici!  La  vita militante dell’azione cattolica è un po’ vita di
così noi, o signori! Anche  la  nostra associazione, appena nata, si rivolse al popolo. Ma
le selve risonanti i colpi delle sue asce avevamo ascoltato  la  sua voce sincera, intonante una fervida preghiera ed
le campagne dai nostri gioghi alpini mandavano giù giù per  la  valle il loro richiamo. Siamo tutti fratelli di Cristo!
il loro richiamo. Siamo tutti fratelli di Cristo! Ecco  la  prima espressione della nostra democrazia. La nostra azione
Cristo! Ecco la prima espressione della nostra democrazia.  La  nostra azione popolare doveva basarsi sulla continuità
le tende sul campo del Trentino storico e chi ha per sé  la  storia di un popolo, ne ha in mano anche le sorti future!
Faust, lo scricchiolio delle zappe delle Lemuri che scavano  la  fossa, dove seppelliranno la loro vita pubblica. Le
zappe delle Lemuri che scavano la fossa, dove seppelliranno  la  loro vita pubblica. Le relazioni invece del popolo coi
di voi, uniti in un sol pensiero, abbiamo trascinato dietro  la  fiumana dei dubbiosi, verso la croce. Qualcuno mi
abbiamo trascinato dietro la fiumana dei dubbiosi, verso  la  croce. Qualcuno mi rimproverava oggi che gli studenti
un monumento più duro della pietra, più longevo del bronzo.  La  scienza sola, ha scritto in un sonetto pochi giorni prima
presumere già noto, discusso, accettato definitivamente.  La  nuova legge elettorale chiama alle urne ogni cittadino
un anno nel comune in cui vota. Almeno ogni comune avrà  la  propria commissione elettorale, ove si voterà direttamente
liberali che seppero indurre il governo a rompere  la  continuità territoriale, come era prevista dal barone
contro l’incoerenza, l’ipocrisia politica dei liberali e  la  «commedia del suffragio universale» non si cancellerà così
daranno alla nostra protesta maggior efficacia pratica.  La  riforma elettorale porterà anche da noi queste conseguenze:
pochi, l’autorità perde della sua forza, mentre ne guadagna  la  convinzione. Crescendo la cerchia della partecipazione e
sua forza, mentre ne guadagna la convinzione. Crescendo  la  cerchia della partecipazione e della responsabilità
partecipazione e della responsabilità politica aumenta  la  forza d’attrazione di idee generali, mentre indebolisce il
di vista locale. Così il programma viene a valere più che  la  personalità di un candidato e all’influsso individuale
un candidato e all’influsso individuale viene a sostituirsi  la  forza collettiva dell’organizzazione. Chi vuole dunque
Chi vuole dunque affrontare con fiducia  la  lotta deve avere un programma chiaro ed un’organizzazione
forse ancora sinonimo di fazione, discordia, pregiudizio.  La  vita politica moderna lo ha però reso necessario, le
Stato: il ministro della giustizia del Belgio appoggiando  la  nota legge del suffragio proporzionale che espressamente
liberale sentenziando: «les partis sont nécessaires dans  la  vie politique et parlamentaire». L’oratore poi passa a
di elezioni, divenissero l’organo vivo in contatto con  la  direzione centrale. Era nostro ideale di diffondere ed
in ogni collegio vi è ormai un buon numero di soci. Durante  la  prossima campagna elettorale si presentano ottime occasioni
lasciando lotte perniciose ed infeconde, promuova  la  riforma sociale cristiana con una legislazione moderna, a
medio ed ad elevamento delle classi agricole; Chiediamo che  la  legislazione venga modificata secondo i bisogni dei nostri
i bisogni dei nostri tempi, riformando in senso popolare  la  legge sulle riunioni e quella sulla stampa, riducendo la
la legge sulle riunioni e quella sulla stampa, riducendo  la  ferma militare a due anni, allargando il diritto di voto
il promuovimento dell’agricoltura e dell’industria,  la  regolarizzazione dell’emigrazione e la tutela
e dell’industria, la regolarizzazione dell’emigrazione e  la  tutela dell’emigrante. All’attuazione di questi postulati e
bravi italiani, sinceri democratici. Proposte di tattica 1)  La  Direzione dell’Unione politica popolare trentina agisce in
locale, il quale deve annunziare entro il 15 marzo 1907  la  sua costituzione alla direzione dell’Unione politica
Per stabilire le candidature del partito popolare trentino  la  Direzione dell’Unione politica popolare deve accordarsi coi
popolare deve accordarsi coi fiduciari del collegio;  la  proclamazione definitiva è riservata alla Direzione
con gli elettori. 6) In eventuali ballottaggi decide circa  la  posizione del partito la Direzione dell’Unione politica
eventuali ballottaggi decide circa la posizione del partito  la  Direzione dell’Unione politica popolare. 7) L’assemblea
di Trento e della città e borgate meridionali si rimette  la  decisione alla Direzione dell’Unione politica popolare
alla Direzione dell’Unione politica popolare trentina,  la  quale è incaricata di sentire sul da farsi il parere dei
il periodo ultimo della presente lotta elettorale.  La  politica seguita non è lineare, tutt’altro: ho ricordato
del periodo nittiano gli scioperi del gennaio 1920 e  la  collusione con i socialisti. Lo strapotere di questi, nel
a creare uno stato di crisi tale, da determinare  la  rivolta; questa la predicazione quotidiana alle masse; la
uno stato di crisi tale, da determinare la rivolta; questa  la  predicazione quotidiana alle masse; la data di quando
la rivolta; questa la predicazione quotidiana alle masse;  la  data di quando dovesse scoppiare la rivoluzione veniva di
quotidiana alle masse; la data di quando dovesse scoppiare  la  rivoluzione veniva di tanto in tanto rimandata, come se si
di cittadini, non dava al governo, anche se ne avesse avuto  la  possibilità, un ambiente atto alla resistenza. E quindi
delle fabbriche, con l’occupazione delle terre, con  la  svalutazione di ogni autorità statale; non aveva organi
adatti, uomini pronti, parlamentari sicuri. Evitò con  la  commissione paritetica la soluzione tragica
parlamentari sicuri. Evitò con la commissione paritetica  la  soluzione tragica dell’occupazione delle fabbriche; col
e di torbidi con le elezioni amministrative, nelle quali  la  borghesia si fece coraggio e tentò riprendere con i blocchi
borghesia si fece coraggio e tentò riprendere con i blocchi  la  sua posizione nelle grandi città. È il terzo elemento che
grandi città. È il terzo elemento che entra in azione.  La  occupazione delle fabbriche aveva avuto episodi tragici e
delle fabbriche aveva avuto episodi tragici e felini;  la  bestia umana riprende i suoi perversi istinti, quando
collettivo, di fronte alla violenza armata. Non era  la  lotta sul campo economico tra la borghesia e il
violenza armata. Non era la lotta sul campo economico tra  la  borghesia e il proletariato, che aveva avuto bagliori di
e doveva preparare il crollo dell’attuale regime, auspice  la  Russia. Il fascismo può essere giudicato sotto diversi
È invece un fenomeno di difesa e di reazione, che attinge  la  forza nello spirito di conservazione delle condizioni e
dell’ordinamento avito nazionale, contro coloro che ne¬gano  la  patria per l’internazionale, che negano il diritto degli
da anni sono gli esponenti della vita pubblica italiana.  La  balda giovinezza, che e stata attratta dal movimento con
bagliori dell’incendio. Molti si sono domandati se, data  la  mancanza di senso di autorità da parte dello stato verso il
socialista e comunista, era possibile ai cittadini riavere  la  loro libertà, il loro diritto di vivere, la loro posizione
riavere la loro libertà, il loro diritto di vivere,  la  loro posizione legale, in alcune provincie italiane, senza
questo spirito di reazione coraggiosa e violenta insieme.  La  domanda non può avere una risposta adeguata, perché, mentre
con lo spirito e l’organismo della vita nazionale.  La  debolezza degli organi statali, specialmente nelle
politica interna che non è solo colpa di un uomo, ma che è  la  risultante di cause molteplici e complesse. I partiti
e tristi esperienze nel campo economico e sociale.  La  reazione non può essere un semplice fenomeno di forza
il ritorno all’autorità civile e politica dello stato,  la  eguaglianza di tutti i citta¬dini e la libertà per tutti.
dello stato, la eguaglianza di tutti i citta¬dini e  la  libertà per tutti. Questo deve essere riconosciuto
nell’esperimento delle presenti elezioni generali, perché  la  XXVI legislatura non venga fuori originalmente viziata; la
la XXVI legislatura non venga fuori originalmente viziata;  la  XXV legislatura fu figlia della paura e del disinteresse di
e a preparare il loro avvento anche violento; non deve  la  XXVI legislatura essere la figlia della violenza, sì che il
avvento anche violento; non deve la XXVI legislatura essere  la  figlia della violenza, sì che il responso delle urne
l’autorità del governo e un ambiente {{176}}civile che  la  imponga; si deve arrivare a rettificare lo spirito pubblico
dobbiamo non solo augurare che sia così, ma cooperare a che  la  impostazione della nostra battaglia venga fatta su questo
seguente hanno tutti gli obblighi dei soci ordinari.  La  direzione ed i fiduciari devono attendere che gli
segnati in parte a sé quelli che non hanno ancora pagata  la  tassa sociale del 1908. I fiduciari devono eccitarli ad
doveri sociali. L’adunanza decide che chi non avrà pagata  la  tassa prima della prossima adunanza generale (probabilmente
deve segnare il pagamento della tassa. S’incarica  la  direzione a studiare quali effetti avrebbe per la classe
la direzione a studiare quali effetti avrebbe per  la  classe dei segantini e per la società stessa l’applicazione
quali effetti avrebbe per la classe dei segantini e per  la  società stessa l’applicazione della nuova legge
ad un altr’anno il compito d’introdurre migliorie. Dopo  la  relazione del d.r Degasperi si conchiude con l’accettare
programmatico sintetico che interessi profondamente  la  nazione come cardine politico. Però per poter fare una
dai partiti e deciso sulla strada da percorrere. Per questo  la  funzione dei partiti nazionali e parlamentari è funzione
e coll’attività parlamentare e governativa, non perdendo  la  linea attraverso tutte le difficoltà della crisi generale,
giornali; sembra che il mondo sia fermo attorno a noi e che  la  rapidità dei consensi tenga dietro alla rapidità dei
individuale e collettiva, superano il fenomeno e attingono  la  loro esistenza nella sostanza delle cose. Come il partito
pensiero ricostruttivo e tende a trovare su questo pensiero  la  rispondenza politica della pubblica opinione. Il partito
Il partito popolare italiano e però partito di minoranza,  la  sua funzione di collaborazione o di opposizione è
orientamento alla vita pubblica collettiva, né ad imporne  la  soluzione; però basta a creare stati d’animo adatti, punti
riferimento, elementi di prova, ragioni di consensi; sì che  la  maturazione politica (dovuta spesso a forze imprevedute che
E sono nostre le battaglie programmatiche combattute per  la  libertà della scuola, per la proporzionale amministrativa e
programmatiche combattute per la libertà della scuola, per  la  proporzionale amministrativa e politica, per la libertà dei
scuola, per la proporzionale amministrativa e politica, per  la  libertà dei sindacati e per la riforma agraria, e per il
e politica, per la libertà dei sindacati e per  la  riforma agraria, e per il decentramento amministrativo. Non
perché un parlamento come il nostro viva ed abbia  la  sua maggioranza. È questo un dovere dei partiti oggi in
una base programmatica: altrimenti non sarebbero blocchi.  La  unione negativa di difesa non basta all’opera. Le
opposizione costituzionale e ciò è un male, non solo per  la  chiarificazione delle posizioni, ma anche per la saldezza
solo per la chiarificazione delle posizioni, ma anche per  la  saldezza della stessa maggioranza, alla quale certo non
partiti; e, se sarà necessario, per il bene del paese e per  la  vitalità del parlamento, questo faremo domani, sulla base
il nostro dovrà essere il centro, il cemento, il fulcro,  la  forza di polarizzazione. Adempirà così ancora ad un suo
religiosa e cattolica, che ha saputo nei secoli unire  la  genialità individualista della nostra razza con la vitalità
unire la genialità individualista della nostra razza con  la  vitalità degli organamenti locali e la concezione razionale
nostra razza con la vitalità degli organamenti locali e  la  concezione razionale del diritto di cui Roma è madre. Ora
razionale del diritto di cui Roma è madre. Ora che  la  unità territoriale è compiuta con tanti sacrifici e con
tanti sacrifici e con tante vittime; ora che abbiamo scossa  la  soggezione intellettuale ad una civiltà teutonica, che
civiltà, ragione della nostra bandiera, ove sta se¬gnata  la  croce dei comuni medievali e la parola «libertas» come la
bandiera, ove sta se¬gnata la croce dei comuni medievali e  la  parola «libertas» come la sintesi delle nostre battaglie.
la croce dei comuni medievali e la parola «libertas» come  la  sintesi delle nostre battaglie. Avrà eco la nostra parola
«libertas» come la sintesi delle nostre battaglie. Avrà eco  la  nostra parola dal paese alla camera? Troverà ancora le
da improvvisazioni né turbati dalle lotte. Noi speriamo che  la  nuova camera possa affrontare i problemi lasciati insoluti
problemi di realtà e di vita. Noi vi coopereremo con tutta  la  nostra attività; faremo appello all’anima del popolo che ci
faremo appello all’anima del popolo che ci segue; diremo  la  nostra parola a coloro che debbono operare nel parlamento e
come risveglio delle sue virtù morali, sulle quali fondiamo  la  nostra vita politica. Ed il 15 maggio, giorno assegnato per
materializzate si è voluta imporre dalla Russia bolscevica  la  parola di Lenin, come parola di distruzione. Noi ai nostri
 La  crisi del parlamento italiano non è di oggi: ha molte cause
e prossime, in parte simili a quelle che han determinato  la  crisi del parlamentarismo in genere, in parte di natura
del nostro parlamento) che esso è giovane quanto è giovane  la  nazione stessa; manca perciò di tradizioni che attraverso
nazione stessa; manca perciò di tradizioni che attraverso  la  storia traggano la propria forza dalla coscienza delle
perciò di tradizioni che attraverso la storia traggano  la  propria forza dalla coscienza delle generazioni, nel loro
libertà nel vivere civile. E a guardarle oggi, attraverso  la  storia, le fasi tormentose di quel periodo fatidico e
e le ingiuste persecuzioni ¬si vede chiaro che  la  vita nazionale, vissuta più che altro da una classe
tale classe, aveva nel parlamento il campo aperto di lotta,  la  fucina delle leggi, l’ambiente di maturazione della vita
della prima metà del secolo decimonono. Allargata  la  base elettorale con diverse leggi, fino a quella del
il voto femminile è già moralmente fatto); aumentata, non  la  competenza, ma la cerchia di affari della vita
è già moralmente fatto); aumentata, non la competenza, ma  la  cerchia di affari della vita amministrativa ed economica
Alla periferia, le masse elet¬torali: esse non sono più  la  espressione limitata, scelta, di una classe a cui si
statale prima, per necessità organica dopo; — assumere  la  rappresentanza di interessi sociali e crearne il monopolio
dopo; ¬invadere il campo della economia privata sotto  la  pressione delle forze sociali organizzate dai socialisti,
nella quotidiana fabbrica di numerose leggi, senza  la  possibilità di comprenderle e di elaborarle. Avrebbe per lo
e dello sviluppo della colonia Eritrea; dalle ostilità con  la  Francia alla guerra libica; dalla settimana rossa alla
nazione. È evidente che tale crisi doveva aggravarsi con  la  guerra; tutti i mali vengono a maturazione; quando le cause
ma crisi è, e profonda, dell’istituto parlamentare. Durante  la  guerra, il nostro fu l’unico parlamento che funzionò poco o
della nazione; anzi si cercò di tenerlo chiuso, temendo che  la  libera tribuna parlamentare dovesse turbare lo svolgersi
nessun problema di ricostruzione, né arrestare di un punto  la  fabbrica dei decreti-legge, la costruzione continua degli
né arrestare di un punto la fabbrica dei decreti-legge,  la  costruzione continua degli enti, dei consorzi, degli
dei consorzi, degli istituti di nuovo conio, fatti sotto  la  pres-sione degli avvenimenti, nella speranza di poter
segnare una linea politica nell’ondeggiamento continuo fra  la  retorica e il disfattismo all’interno e all’estero. Uno dei
del nostro parlamento, nell’ultimo trentennio, è stata  la  mancanza di partiti nel vero senso della parola. Tra gli
media statura dei suoi successori e dei suoi oppositori.  La  borghesia liberale piegò a sinistra fino al punto di non
concentrazioni personali e parlamentari. Così venne meno  la  destra, fu scompaginata l’estrema sinistra; si confusero e
all’opposizione, più che parlamentare, anticostituzionale.  La  guerra divise il parlamento e più che il parlamento il
della seconda ora. Salandra capeggiò contro Giolitti, tentò  la  concentrazione liberale; l’episodio della sua caduta è più
dopo Caporetto, di Orlando, fu un atto opportuno; ma diede  la  nazione in ostaggio ai socialisti, che preparavano il loro
ai socialisti, che preparavano il loro avvento sfruttando  la  guerra, anche quando questa era stata conchiusa con la
la guerra, anche quando questa era stata conchiusa con  la  nostra vittoria militare. In quel momento i vecchi partiti
essi, errore che si ripete, confondono il loro partito con  la  nazione. Mentre il parlamento taceva, la diplomazia falliva
loro partito con la nazione. Mentre il parlamento taceva,  la  diplomazia falliva a Parigi, l’economia falliva a Roma;
e come una forza. {{167}}Onde divenne più sensibile, dopo  la  guerra, il bisogno di organizzare i partiti anche
bisogno di organizzare i partiti anche parlamentarmente; e  la  proporzionale ebbe il significato della realtà e fu ragione
una grande riforma: essa tendeva a dare ai partiti operanti  la  loro adeguata espressione parlamentare e la loro legittima
operanti la loro adeguata espressione parlamentare e  la  loro legittima rappresentanza; e come tutte le leggi che
verso un termine di sviluppo e di valorizzazione, così  la  stessa legge avrebbe dovuto agevolare lo sviluppo dei
diffamato prima di essere creato; subìto al momento che  la  pubblica opinione lo imponeva; avversato proprio quando
sono come le prove eliminatorie e di assestamento;  la  revisione dei programmi e delle organizzazioni, anche dei
di chiarificazione assolutamente necessario; e persino  la  formazione di liste di coalizione, dette blocchi, arriva a
e le lotte delle piccole egemonie provinciali. E se  la  facilità di passaggio da una all’altra lista, di candidati
avviene ancora nella presente lotta, bisogna pensare che  la  proporzionale ha colto queste persone di là dal trentesimo
sia pure schematico e formale, nel parlamento stesso con  la  riforma del regolamento, la costituzione degli uffici per
nel parlamento stesso con la riforma del regolamento,  la  costituzione degli uffici per partiti e gruppi; è stata
delle commissioni e degli uffici delle due camere,  la  sensibilità politica del parlamento così organizzato si
e agilità. Molti hanno attribuito alla proporzionale  la  poca funzionalità della XXV legislatura, così
sarebbero diminuiti i popolari e i combattenti, ma  la  risultante politica e morale sarebbe rimasta la stessa. I
ma la risultante politica e morale sarebbe rimasta  la  stessa. I costituzionali di ogni partito avrebbero subito
di ogni partito avrebbero subito il ricatto e  la  prepotenza del socialismo in auge, senza doveri di
ma te¬muto e favorito dalla stessa borghesia contro  la  quale combatte. La questione sostanziale, attorno alla
e favorito dalla stessa borghesia contro la quale combatte.  La  questione sostanziale, attorno alla quale si aggirano le
dei metodi organizzativi dei quali si deve tener conto per  la  rispondenza della formula alla realtà), deve impostarsi
programmatico sintetico che interessi profondamente  la  nazione come cardine politico; b) se la camera dei
profondamente la nazione come cardine politico; b) se  la  camera dei deputati, come sarà e come funzionerà, sarà
si è pensato e si è voluto, così sorge e si fa prepotente  la  necessità delle attenuazioni o delle smorzature, man mano
tanto in tanto una fase si sovrappone all’altra e diviene  la  fase storica, la fase sintetica, la espressione del
una fase si sovrappone all’altra e diviene la fase storica,  la  fase sintetica, la espressione del pensiero dominante; ma
all’altra e diviene la fase storica, la fase sintetica,  la  espressione del pensiero dominante; ma non può essere
al di fuori dello stesso pensiero comune), che dà al fatto  la  sua naturale posizione e la sua reale giustificazione. La
comune), che dà al fatto la sua naturale posizione e  la  sua reale giustificazione. La XXV legislatura si è chiusa
la sua naturale posizione e la sua reale giustificazione.  La  XXV legislatura si è chiusa quando si sentiva superato il
e politica della nazione. Gli ultimi fatti terroristici,  la  scoperta di complotti anarchici, l’eccitamento a violenze
e nella paura, da parte di quel proletariato, che le idee e  la  disciplina socialista concepisce, per diuturno lavoro di
di solidarietà, di armonia e di elevazione di classe.  La  nostra fatica era trasportare queste idee e queste
ad un vero monopolio socialista, che solo oggi, per  la  forza della nostra organizzazione, comincia ad essere
e dei ferrovieri nel gennaio e febbraio del 1920? Per  la  resistenza dei bianchi gli scioperi fallirono; però mentre
duemila treni, il governo cede a discrezione, e, senza  la  menima solidarietà a nostro vantaggio della pubblica
era stato promesso con impegni legali e con decreti-legge.  La  partita politica fu per noi in quel caso perduta; ma più
il partito popolare italiano è riuscito a spezzare  la  coalizione nel campo della cooperazione e ad iniziare la
la coalizione nel campo della cooperazione e ad iniziare  la  sua partecipazione nel campo del lavoro e del collocamento;
nella vita collettiva vicino al colosso socialista in tutta  la  politica del lavoro; a prendere posizione chiara, netta,
tener conto dei nostri isti¬tuti confederali, a costringere  la  pubblica opinione a fare atto di omaggio ai nostri amici
campo specialmente hanno portato competenza ed iniziativa.  La  nostra parola, la nostra azione ora hanno diritto di
hanno portato competenza ed iniziativa. La nostra parola,  la  nostra azione ora hanno diritto di cittadinanza; ma
della pe¬nultima seduta della camera, che ci riconosceva  la  eguaglianza di diritto nel campo della cooperazione. Il
Il metodo organizzativo della massa lavoratrice e  la  rappresentanza dei suoi interessi sindacali e cooperativi,
non arri¬vino a completa soluzione. Oggi come ieri,  la  nostra forza organizzatrice, politica e morale sta
serbata intatta — nonostante piccole defezioni locali —  la  compagine di partito, che ha nella sua caratteristica ed ha
attuale, rassomigliano ad uno sciame sospeso ad un ramo.  La  sua situazione è provvisoria e deve assolutamente essere
perché una seconda, una terza, una decima, una centesima  la  seguano e perché tutto lo sciame si sollevi liberamente.
un ramo. Tutti sentono l'insostenibilità della situazione,  la  necessità di un mutamento, l’urgenza della riforma; ma
mutamento, l’urgenza della riforma; ma nessuno, pensa che  la  riforma deve m'cominciare da sé stesso, che quest’onda che
rimuovere e riportare, deve partire anche da lui, che se  la  società volerà a lidi migliori, sarà perché l’individuo,
della riforma come un movimento fuori del centro verso  la  periferia, ma non si risale alle origini del centro
pubblica, benché essi accentuino magari contemporaneamente  la  base morale del problema sociale, cioè appunto la sua
la base morale del problema sociale, cioè appunto  la  sua interiorità. È naturale che i giovani credano più
Mente chiara, cuore ardente, ecco quello che cerchiamo.  La  vita universitaria è un macchinismo complicato che elabora
ai più viene imposto come una cappa di piombo. Per i più  la  vita universitaria significa l’estinzione volontaria della
il dotto ed il censito volgo»; e il popolo aspetti  la  riforma da che non seppe formare sé stesso! Amici! Fino che
da che non seppe formare sé stesso! Amici! Fino che dura  la  vostra vigilia e non è ancora sorto il giorno dell'opera,
vigilia e non è ancora sorto il giorno dell'opera, cercate  la  chiarezza, la precisione della vostre idee sulle questioni
è ancora sorto il giorno dell'opera, cercate la chiarezza,  la  precisione della vostre idee sulle questioni che la vita vi
la precisione della vostre idee sulle questioni che  la  vita vi muove incontro, perché il cristiano, dice il nostro
tenebre, ma sempre nella luce. Questa luce infine non è che  la  chiara comprensione del compito della nostra vita, di tutto
italiani, democratici» non facciamo che adattare  la  nostra lingua ad un difetto, ad una mancanza che hanno
e si è svolto dopo scoppiato il conflitto europeo, durante  la  neutralità italiana, quando noi ingolfati da anni nella
trepidanti in attesa che si sciogliesse il dilemma: o  la  nostra unione pacifica alla Madre Patria o l’entrata in
tragico, quello che si è prolungato per quasi tutta  la  guerra, quando coll’animo straziato noi contemplavamo
madri affrante da una terribile lotta per l’esistenza,  la  pietà per i profughi a centinaia e a migliaia sbattuti,
paesi lontani, fra nemici astiosi, nel bisogno di tutto, e  la  rabbia dei nostri soldati che sapevano di non combattere
a potere dar sfogo ai sentimenti del popolo. Infine, dopo  la  vittoria, tenemmo un silenzio un po’ preoccupato, un po’
ai fiduciari della nazione, e poi anche per timore che  la  nostra voce e le nostre critiche sembrassero ingratitudine
ad interesse ed importanza locale, allargasse mano mano  la  propria cerchia, tanto da diventare tutto d’un tratto in
una questione austriaca, nel senso più largo della parola.  La  prima tappa era stata segnata ancora nel 1863, quando il
deputato on. Consolati presentava alla Dieta di Innsbruck  la  proposta che all’Università di Innsbruck almeno le materie
fu istituita già all'ora una cattedra giuridica italiana,  la  quale cessò assai presto. Undici anni fa però parve che il
venne stabilita l’erezione di due nuove cattedre, l’una per  la  procedura civile, l’altra per l’economia politica, e
studiosi si presentava coi suoi titoli a conquistare  la  cattedra di procedura civile. Ma allora incominciò
incominciavano l’agitazione, e minacciavano d’impedire con  la  violenza la solenne prolusione in italiano del nuovo libero
l’agitazione, e minacciavano d’impedire con la violenza  la  solenne prolusione in italiano del nuovo libero docente dr.
il dr. Pajr presentava un’interpellanza diretta contro  la  utraquizzazione dell’Università di Innsbruck.
Intanto a scongiurare una lotta sul terreno accademico,  la  facoltà giuridica aveva deciso che la prolusione del prof.
terreno accademico, la facoltà giuridica aveva deciso che  la  prolusione del prof. Menestrina si facesse in forma
Gli studenti trentini poi tornarono ad Innsbruck con  la  certezza che la lotta sarebbe scoppiata alla prima lezione
trentini poi tornarono ad Innsbruck con la certezza che  la  lotta sarebbe scoppiata alla prima lezione del prof.
alla prima lezione del prof. Menestrina. Tutti sanno che  la  previsione si avverò; ed ora siamo proprio al momento epico
Il giorno 27 ottobre, il nuovo docente privato saliva  la  cattedra tra gli applausi degli italiani e i fischi dei
tra gli applausi degli italiani e i fischi dei tedeschi;  la  lotta intorno a quella cattedra si ripeté tre volte; gli
e chi applaudiva e chi fischiava, combattevano contro  la  medesima cosa; contro l’utraquizzazione dell’Università di
fin sotto l’atrio del Parlamento. D’allora in poi  la  questione dell’università italiana diventò una questione
italiana diventò una questione austriaca. Un’ora dopo  la  dimostrazione, i giornali della capitale parlavano a lungo
capitale parlavano a lungo della questione, ne rifacevano  la  storia e la maggior parte simpatizzavano in certa maniera,
a lungo della questione, ne rifacevano la storia e  la  maggior parte simpatizzavano in certa maniera, naturalmente
ogni limite ed esasperò a ragione all’estremo gli italiani.  La  parola d’ordine degli studenti era: ad Innsbruck! e chi
Eravamo al giorno 7 novembre, e tutti aspettavano con ansia  la  rispo- sta del ministro Hartel. Il prof. Pacchioni
del ministro: ad Innsbruck si aspettava al telegrafo. E  la  risposta venne: tutti lo sanno: fu la risposta di un
al telegrafo. E la risposta venne: tutti lo sanno: fu  la  risposta di un ministro che non vuole dire chiaramente né
degli italiani con le cattedre parallele ad Innsbruck; se  la  cosa, per le lotte nazionali, non sarà possibile, come
cui erano rappresentati tutti gli studenti, vari municipi e  la  stampa, gli studenti votarono un ordine del giorno radicale
studenti votarono un ordine del giorno radicale su tutta  la  linea. Io non voglio qui decidere, se esso fosse
e questo futuro speriamo non sia ancora giunto. Certo è che  la  stampa tedesca e slava interpretò la risposta in genere più
giunto. Certo è che la stampa tedesca e slava interpretò  la  risposta in genere più favorevolmente che noi: tanto è vero
in genere più favorevolmente che noi: tanto è vero che  la  parola d’ordine per tutte le nazioni non equiparate fu
— gli sloveni, i croati, i ruteni, gli czechi, i tedeschi:  la  questione era precipitata al plurale. La stampa tedesca ne
i tedeschi: la questione era precipitata al plurale.  La  stampa tedesca ne approfittò per trarre la cosa in
al plurale. La stampa tedesca ne approfittò per trarre  la  cosa in ridicolo, e si parlò d’università ladina e d’una
cui si trovava il Parlamento, qui non fece passi in avanti  la  nostra causa, benché i nostri deputati non perdessero
che dicevano: l’ultima concessione che vi facciamo. E  la  questione rimase insoluta. È chiaro che ora essa si trova
quando ne uscirà? non è facile il dirlo: probabilmente  la  lotta scoppierà di nuovo quando si inaugurerà la seconda
la lotta scoppierà di nuovo quando si inaugurerà  la  seconda delle due cattedre stabilite, quella del dr.
incompleta in terra tedesca, come vi si adatterebbe  la  nostra dignità e quella dei docenti? Del resto noi non
un centro di cultura nazionale. Poiché, o signori, quale è  la  ragione prima della nostra domanda? Certo vi hanno parte
debba accadere, come avviene a taluno, di rifare poi per  la  pratica i suoi studi in italiano. Ma non è questa, o
i suoi studi in italiano. Ma non è questa, o signori,  la  ragione principale. Noi vogliamo università italiana su
università italiana su suolo italiano per stabilirvi  la  nostra palestra di cultura e i nostri laboratori della
coltivarsi anche oltre quello che tende l’esaminatore, ove  la  gioventù prenda amore alla scienza alle lettere, sì da
Ebbene, o signori, noi vogliamo un’università italiana  la  quale ci metta in grado di gareggiare con le altre nazioni
che trovi il vanto non nello sprezzare i tedeschi e  la  loro cultura, richiamandosi ai nostri grandi Padri, ma nel
Padri, ma nel far sempre meglio dei tedeschi nel superare  la  loro cultura, vogliamo in poche parole una università
cultura, vogliamo in poche parole una università italiana  la  quale sviluppi il nazionalismo positivo dei doveri e non
costituzione nel paragrafo 19 delle leggi fondamentali.  La  legge c’è, ma chi vi pon mano? I tedeschi ci sogliono
e di studenti. Il corpo docente italiano di Innsbruck, con  la  sua risposta al prof. Waldner, pubblicata dai giornali, si
dal confutare questo poco solido argomento. Ma se anche  la  nostra debolezza esistesse di fatto, non si entrerebbe nel
non si entrerebbe nel circolo vizioso di non concederci  la  cultura, perché non abbiamo la cultura? Una debolezza vera
vizioso di non concederci la cultura, perché non abbiamo  la  cultura? Una debolezza vera fu forse che per il passato non
italiana. E poiché per ora le circostanze pratiche e  la  voce comune indicano Trieste come sede dell’Università,
Trieste come sede dell’Università, affrontiamo tutti  la  ritrosia del Governo e la pervicacia dei tedeschi radicali
affrontiamo tutti la ritrosia del Governo e  la  pervicacia dei tedeschi radicali con un grido unanime: Viva
congresso della Società degli studenti trentini, finiva  la  sua relazione con le precise parole che non posso fare a
parole che non posso fare a meno di leggere: «Tutta quanta  la  mia relazione è stata fatta col tacito presupposto, che la
la mia relazione è stata fatta col tacito presupposto, che  la  nostra campagna sia diretta ad ottenere un vero istituto
della libera ricerca e del libero pensiero, non quale anche  la  loro solita intransigenza ed intolleranza, i clericali già
Non ne abbiamo ancora proclamata e iniziata pubblicamente  la  lotta, ma, a dire la verità, se due anni fa al congresso di
proclamata e iniziata pubblicamente la lotta, ma, a dire  la  verità, se due anni fa al congresso di Pergine abbiamo
ad una università, che riuscirebbe un pericolo costante per  la  civiltà ribadendo i ceppi dell’ingegno umano, preferiamo
delle assemblee, né a quello dei comitati. Pareva che  la  pace fosse fatta e non si dovesse temere «il flagello della
udite, o signori, con l’università italiana. Era  la  pratica della teoria, tanto applaudita a Rovereto, di
che cercheremo di far sentire in tutte le occasioni  la  nostra esistenza. Vivaddio! Non è questo nostro paese nella
con voi. Ancora una cosa. Il signor Pasini terminava  la  sua applaudita filippica, motivandola con l’assicurare che
che i clericali non concederebbero agli avversari  la  libertà di pensiero e di ricerca. Lasciate che gli risponda
arditamente per l’oceano infinito, vagate e cercate! Se  la  stella vi sarà propizia, se non farete prima naufragio,
delle vostre madri, al Vero davanti al quale chinan  la  fronte e Dante Alighieri e Michelangelo e Raffaello e il
de seditione querentes! L’oratore ritiene piuttosto che  la  taccia di sovversivismo sia balzata fuori spontanea
balzata fuori spontanea dall’istintiva sensazione che fra  la  dottrina nazional-fascista, com’è formulata nel presente
momento politico e il pensiero cristiano che inspira  la  nostra concezione della vita pubblica, esiste una profonda
caratteristiche del dopoguerra, cioè il culto della forza,  la  pratica della violenza e la svalutazione della personalità
cioè il culto della forza, la pratica della violenza e  la  svalutazione della personalità umana. In tale senso furono
assicurare che i cristiani non meno dei pagani, vantavano  la  civiltà romana che dava pace e sicurezza, sicché in tutto
era sovvertitore del loro mondo in quanto predicava  la  fraternità degli uomini e dopo i milioni di gladiatori, di
per il cruento spettacolo del popolo romano esso proclamava  la  persona umana sacra e inviolabile perché creata e redenta
integrale del suffragio universale presuppone di per sé  la  formazione di collegi elettorali eguali per il numero degli
del suffragio per grado cacciato dalla porta entrava per  la  finestra, la disuguaglianza del singolo di fronte al
per grado cacciato dalla porta entrava per la finestra,  la  disuguaglianza del singolo di fronte al diritto del voto
48,23% dei mandati e prevedendo a ragione di perdere, con  la  caduta delle curie, questa proporzione che a loro non
si abbia riguardo alla cultura e al censo, creando per  la  città e i centri collegi elettorali più piccoli. E questo
nel presupposto che i centri sono prevalentemente tedeschi,  la  campagna invece non tedesca. L’altra tendenza è propria dei
i centri industriali e le città, come quelle che albergano  la  borghesia liberale. È noto che queste due tendenze, la
la borghesia liberale. È noto che queste due tendenze,  la  liberale e la tedesca, si manifestarono anche nella
liberale. È noto che queste due tendenze, la liberale e  la  tedesca, si manifestarono anche nella provincia nostra.
valere 25.000 urbani quanto 50.000 rurali, manifestava  la  tendenza di voler creare privilegi per il partito liberale
per il partito liberale e gli uomini che lo dirigono.  La  polemica che ne nacque è nota. Difatti quale è il punto di
per il partito o per l'amministrazione cittadina?  La  rappresentanza proporzionale degli interessi - appello al
è affermato anche nel recente comizio che  la  questione di Fiemme ha un carattere generale riguardante il
di Fiemme ha un carattere generale riguardante il paese,  la  nazione. Accettando questo criterio e non esagerando
esagerando converremo tutti che essa almeno è una questione  la  quale riguarda Trento come capitale del paese ed un
L’assemblea esprime  la  sua solidarietà coi pubblici funzionari redenti implicati
legittimi e legali rappresentanti del paese, abbia portato  la  disunione là ove era doverosa una dignitosa solidarietà.
il partito, sia da compromissioni programmatiche durante  la  collaborazione liberale, sia dall’isolamento una volta
giolittiani, sia dalla disgregazione che voleva provocare  la  pressione fascista. Forse più tardi, anche chi non lo vede
idea politica fondamentale. Fu il travaglio del Centro dopo  la  prima fase della lotta sua confessionale, fu il principio
che distinse Lueger dai cattolici conservatori, fu  la  lotta che si svolse in Francia al principio del secondo
ammirazione. Allora Veuillot celebrava clamorosamente  la  politica trionfante e lanciava i suoi sarcasmi contro
molti furono allora i discorsi sacerdotali che, proclamando  la  propria incondizionata adesione alla nuova politica,
adesione alla nuova politica, esaltavano il Principe «que  la  Providence avait suscité pour arreter sur le bord de
avait suscité pour arreter sur le bord de l’abîme  la  France et l’Eglise». Montalembert scrisse allora un libro
più di 72 anni fa: «Uomini che hanno invocato per tutta  la  loro vita la libertà, che hanno conquistata la fiducia e la
anni fa: «Uomini che hanno invocato per tutta la loro vita  la  libertà, che hanno conquistata la fiducia e la giusta
per tutta la loro vita la libertà, che hanno conquistata  la  fiducia e la giusta ammirazione dei cattolici mostrando loro
la loro vita la libertà, che hanno conquistata la fiducia e  la  giusta ammirazione dei cattolici mostrando loro come la
e la giusta ammirazione dei cattolici mostrando loro come  la  libertà poteva servire al bene della verità, questi
gli orecchi su azioni che hanno fatto rivoltare tutta  la  gente onesta, su violazioni manifeste del decalogo, sotto
ed eleggono in maggioranza assoluta i loro delegati per  la  designazione delle candidature. Si potrà eleggere al
un delegato ogni 30 soci. Frazioni di questa cifra oltre  la  metà si calcolano come un intero, se pari o inferiori alla
In caso di contestazioni decide inappellabilmente  la  Direzione. Il fiduciario locale comunicherà subito al
elezioni, il fiduciario distrettuale, previo accordo con  la  Direzione, convoca l’Adunanza confidenziale del distretto
convoca l’Adunanza confidenziale del distretto per  la  designazione del candidato. A questa adunanza verranno
Sulle proposte fatte si vota per alzata e seduta o, se  la  maggioranza degli intervenuti lo desidera, con scrutinio
carattere confidenziale ed il presidente, prima di chiudere  la  seduta, dovrà ricordarlo espressamente. 4. La Direzione
di chiudere la seduta, dovrà ricordarlo espressamente. 4.  La  Direzione convoca poi l’adunanza definitiva per la
4. La Direzione convoca poi l’adunanza definitiva per  la  designazione e proclamazione dei candidati sulla base dei
con voto consultivo. Su proposta di un terzo dei presenti  la  votazione si dovrà fare per scheda, altrimenti è libera. Le
prese a maggioranza assoluta di voti. Non raggiungendosi  la  maggioranza assoluta per la designazione di un candidato si
di voti. Non raggiungendosi la maggioranza assoluta per  la  designazione di un candidato si procederà alla votazione
sono chiamati a stabilire l’atteggiamento del partito  la  Direzione ed i fiduciari distrettuali dei rispettivi
i fiduciari distrettuali dei rispettivi distretti. Seguita  la  proclamazione, essa e inappellabile ed obbligatoria per
di partito in Val Lagarina. Per  la  ricostruzione della zona devastata ed il risorgimento di
in cui mi si avvertiva che «la popolazione fiemmese e  la  comunità generale vogliono quanto prima una congiunzione
né pensano a rinunziarvi sino al momento, in cui lo Stato e  la  Provincia appoggeranno la costruzione della linea avisiana.
al momento, in cui lo Stato e la Provincia appoggeranno  la  costruzione della linea avisiana. L’attuale Presidenza e
Comitato agiranno certo in tali sensi convinti che  la  protrazione della vertenza tramviaria non sia più
di fronte all’esplicito voto del terzo corpo per  la  rappresentanza proporzionale e viene a discorrere dello
rientrano a braccetto dei radicali in Consiglio assumono  la  corresponsabilità dell’amministrazione e l’eredità
ed il 1904. Innanzi alla cittadinanza si fa- ceva passare  la  lente delle illusioni. Ridurremo le tasse — scrisse il
Ridurremo le tasse — scrisse il Popolo — e specialmente  la  tassa sul pane. E nel novembre 1902, quando si ebbe in
nel novembre 1902, quando si ebbe in Consiglio il' voto per  la  Centrale sul Sarca, Il Popolo stampò un ditirambo
volte prova e sanzione insieme; e l’insuccesso costituisce  la  ragione dell’avversario. Mutevoli come sempre i venti del
correnti del disfacimento e della rivoluzione, oggi dànno  la  spinta al movimento antibolscevico e nazionale; per l’uno e
un immediato mutamento di rappresentanza nazionale, né per  la  stessa ragione l’avversammo e ci ponemmo contro; l’abbiamo
nostra crisi che investe, insieme ad ogni altro istituto,  la  più alta espres¬sione del potere e della rappresentanza
popolare. Varranno le presenti elezioni a far superare  la  crisi parlamentare italiana, che risale a prima della
mo¬rale e intellettuale nel significato di nazione, e che  la  ricerca nella mobilitazione di un voto; che {{163}}forse
verso una politica di ricostruzione e di rinnovamento.  La  lealtà mostrata dal nostro partito, in due anni e più di
in due anni e più di esistenza, e l’azione intesa verso  la  soluzione della crismi che travaglia la nostra vita
intesa verso la soluzione della crismi che travaglia  la  nostra vita pubblica, sono garanzia della nostra azione
qual’era  la  terza eventualità, che noi volevamo scongiurare, che Fiemme
Certo è doloroso che Trento non abbia raggiunta fin d’ora  la  sua diretta congiunzione con Fiemme, ma troppe circostanze
con Fiemme, ma troppe circostanze ci furono avverse:  la  linea avisiana è più lunga di parecchi chilometri e più
chilometri e più costosa, il governo è sfavorevole,  la  Provincia in maggioranza nelle mani degli avversari
fra Fiemme e l’alto Adige. Allora Fiemme si considera  la  valle dalla «chiusa di Trodena fino al ponte della Costa» e
viceversa l’obbligo della Comunità di pagare una quota per  la  manutenzione del ponte sull’Adige ad Egna, perché i
al popolo italiano. Bisognava allora non soltanto ripetere  la  parola della «salda resistenza agli elementi di
nazionale» come era fissata già nei nove punti popolari per  la  formazione del ministero Nitti, ma bisognava aggiungere una
«Il popolo italiano è ancora in tempo a scegliere fra  la  rivoluzione che ci porti la dittatura di classe e la legale
ancora in tempo a scegliere fra la rivoluzione che ci porti  la  dittatura di classe e la legale trasformazione dei rapporti
fra la rivoluzione che ci porti la dittatura di classe e  la  legale trasformazione dei rapporti sociali, la quale crei
di classe e la legale trasformazione dei rapporti sociali,  la  quale crei le basi della nuova economia, e per essa della
e nell’azionariato operaio, agevolati da norme giuridiche,  la  soluzione democratica cristiana del problema e conchiudeva:
suicida che pare l’abbia invasa, reagisca con tutta  la  forza della verità contro le suggestioni della propaganda
nelle aziende industriali, meditava già di sfruttare  la  situazione per spingere verso la collaborazione
meditava già di sfruttare la situazione per spingere verso  la  collaborazione ministeriale, giovandosi anche della
Fisso in questo scopo, egli scioglieva nell’aprile 1921  la  Camera e nella relazione al Re faceva appello ai lavoratori
soffocò il tentativo sociale e i popolari non hanno  la  fortuna di un periodo relativamente tranquillo come fu
XIX nel quale il Centro germanico elaborò e fece votare  la  legislazione sociale più progredita del mondo. Non è però
proposte per le camere dell’agricoltura, ai progetti per  la  registrazione delle associazioni sindacali e per il
e per il Consiglio superiore del lavoro. Ma è certo che  la  bufera politica sopravvenuta troncò o rese nulla gran parte
parlamentare del governo. Ma si ricordi come scoppiò  la  crisi Bonomi. Labriola, che era allora nella grande
in occasione d’un grande lutto. Di fronte alla crisi,  la  direzione del partito confermava che la collaborazione del
fronte alla crisi, la direzione del partito confermava che  la  collaborazione del gruppo popolare non è possibile senza
E si venne così a Facta, ministero che doveva cadere per  la  contraddizione interna e perché vano si dimostrò ogni
e i socialisti proclamarono lo sciopero generale politico.  La  situazione si svolse così, che il Consiglio nazionale
costituzionali rinunciando alle organizzazioni armate.  La  collaborazione che venne data poi, a rivoluzione compiuta,
come rispose  la  realtà alle speranze e alle promesse? Tolta via la lente
rispose la realtà alle speranze e alle promesse? Tolta via  la  lente delle illusioni, i fatti smentirono crudamente gli
abbiamo avuto una riduzione del pane su cui è aumentata  la  tassa». Un’altra proiezione mostra le entrate progressive
qui che il lungo dominio militare,  la  mancanza di ogni possibilità di convocare il popolo durante
di convocare il popolo durante il periodo d’armistizio e  la  forzata assenza di qualsiasi suo rappresentante dai corpi
rappresentante dai corpi rappresentativi ci fecero soffrire  la  prima delusione. Un disagio innegabile pervase i nostri
nonostante reiterate insistenze, si poneva a ricostituire  la  nostra amministrazione autonoma provinciale,
cui fu circondato un nostro corpo consultivo provvisorio -  la  Consulta trentina - a cui s’era pur voluto dettare lo
«conferenza dei delegati» a Vienna e nella delegazione per  la  pace a Parigi una rappresentanza dei nostri interessi nella
e con una certa tendenza alla rappresaglia, dedicarono  la  loro collaborazione a questo sistema di governo che,
provincia devono essere quanto prima reintegrate in tutta  la  loro essenza.
anche di qui innanzi. I cattolici riaffermano per oggi che  la  ricostruzione nazionale non sarebbe possibile qualora si
sistema migliore. Noi affermiamo sovratutto anche oggi che  la  ricostruzione non può avvenire senza il riconoscimento di
oggi quello che l’oratore ebbe a dire vent’anni fa: «che  la  differenza capitale fra questo nostro punto di vista e
volta agli uomini fu Dio lo Stato, poi l’Umamità, ed ora è  la  Nazione. E come Comte e Feuerbach parlavano di una
infatti si vuol insegnare alla gioventù se non altro che  la  Nazione, va innanzi tutto, che essa solo può pretendere una
Nuove Provincie che abbiamo imparato a sentire che cosa sia  la  Nazione nel lungo tormento dell’esserne dalla violenza
violenza straniera disgiunti, sappiamo valutare in tutta  la  sua bellezza ogni sforzo che tenda a farla risorgere nelle
della morale e ai principi immutabili della giustizia.  La  rappresaglia e la legge del taglione sono Vecchio
e ai principi immutabili della giustizia. La rappresaglia e  la  legge del taglione sono Vecchio Testamento. Cristo ci ha
al di sopra dei contrasti terreni m’innalzo fino dentro  la  cupola di Michelangelo a contemplare dipinti nell‘ampio
delusioni presenti, rinnovo nel mio spirito rinfrancato  la  visione dei grandi e sicuri destini della Patria.
programmatico sintetico che interessi profondamente  la  nazione come cardine politico. Però per poter fare una
dai partiti e deciso sulla strada da percorrere. Per questo  la  funzione dei partiti nazionali e parlamentari è funzione
e coll’attività parlamentare e governativa, non perdendo  la  linea attraverso tutte le difficoltà della crisi generale,
giornali; sembra che il mondo sia fermo attorno a noi e che  la  rapidità dei consensi tenga dietro alla rapidità dei
individuale e collettiva, superano il fenomeno e attingono  la  loro esistenza nella sostanza delle cose. Come il partito
pensiero ricostruttivo e tende a trovare su questo pensiero  la  rispondenza politica della pubblica opinione. Il partito
Il partito popolare italiano e però partito di minoranza,  la  sua funzione di collaborazione o di opposizione è
orientamento alla vita pubblica collettiva, né ad imporne  la  soluzione; però basta a creare stati d’animo adatti, punti
riferimento, elementi di prova, ragioni di consensi; sì che  la  maturazione politica (dovuta spesso a forze imprevedute che
E sono nostre le battaglie programmatiche combattute per  la  libertà della scuola, per la proporzionale amministrativa e
programmatiche combattute per la libertà della scuola, per  la  proporzionale amministrativa e politica, per la libertà dei
scuola, per la proporzionale amministrativa e politica, per  la  libertà dei sindacati e per la riforma agraria, e per il
e politica, per la libertà dei sindacati e per  la  riforma agraria, e per il decentramento amministrativo. Non
perché un parlamento come il nostro viva ed abbia  la  sua maggioranza. È questo un dovere dei partiti oggi in
una base programmatica: altrimenti non sarebbero blocchi.  La  unione negativa di difesa non basta all’opera. Le
opposizione costituzionale e ciò è un male, non solo per  la  chiarificazione delle posizioni, ma anche per la saldezza
solo per la chiarificazione delle posizioni, ma anche per  la  saldezza della stessa maggioranza, alla quale certo non
partiti; e, se sarà necessario, per il bene del paese e per  la  vitalità del parlamento, questo faremo domani, sulla base
il nostro dovrà essere il centro, il cemento, il fulcro,  la  forza di polarizzazione. Adempirà così ancora ad un suo
religiosa e cattolica, che ha saputo nei secoli unire  la  genialità individualista della nostra razza con la vitalità
unire la genialità individualista della nostra razza con  la  vitalità degli organamenti locali e la concezione razionale
nostra razza con la vitalità degli organamenti locali e  la  concezione razionale del diritto di cui Roma è madre. Ora
razionale del diritto di cui Roma è madre. Ora che  la  unità territoriale è compiuta con tanti sacrifici e con
tanti sacrifici e con tante vittime; ora che abbiamo scossa  la  soggezione intellettuale ad una civiltà teutonica, che
civiltà, ragione della nostra bandiera, ove sta se¬gnata  la  croce dei comuni medievali e la parola «libertas» come la
bandiera, ove sta se¬gnata la croce dei comuni medievali e  la  parola «libertas» come la sintesi delle nostre battaglie.
la croce dei comuni medievali e la parola «libertas» come  la  sintesi delle nostre battaglie. Avrà eco la nostra parola
«libertas» come la sintesi delle nostre battaglie. Avrà eco  la  nostra parola dal paese alla camera? Troverà ancora le
da improvvisazioni né turbati dalle lotte. Noi speriamo che  la  nuova camera possa affrontare i problemi lasciati insoluti
problemi di realtà e di vita. Noi vi coopereremo con tutta  la  nostra attività; faremo appello all’anima del popolo che ci
faremo appello all’anima del popolo che ci segue; diremo  la  nostra parola a coloro che debbono operare nel parlamento e
come risveglio delle sue virtù morali, sulle quali fondiamo  la  nostra vita politica. Ed il 15 maggio, giorno assegnato per
materializzate si è voluta imporre dalla Russia bolscevica  la  parola di Lenin, come parola di distruzione. Noi ai nostri
le dichiarazioni programmatiche fatte da lui durante  la  campagna elettorale del 1911 e dimostrando che la sua
durante la campagna elettorale del 1911 e dimostrando che  la  sua azione posteriore riguardo alla ferrovia si attenne
Con un’esposizione serrata e convincente dimostrò poi che  la  proposta, sostenuta oggi dai deputati popolari, è la
che la proposta, sostenuta oggi dai deputati popolari, è  la  conseguenza necessaria derivata dai tre fattori chiamati a
i danari e della condizione creatasi col concorso di tutta  la  deputazione trentina alla Dieta. Circa ilprimo fattore,
compresa quella del partito liberale-nazionale. Circa  la  posizione dello stato accenna alle trattative fatte dal
di Bolzano, alle insistenze per l’avisiana o almeno per  la  Lavis-Grumes, fino alle recise dichiarazioni ministeriali
fine le trattative dietali e l’ultima proposta Pinalli per  la  Lavis-Cembra, concludendo che da questi tre fattori nessuno
fase ed al radicalismo che dopo le fallite trattative per  la  Lavis-Grumes riprese vigore sfogandosi in attacchi
gli interessi che gli elettori gli avevano affidato.  La  tattica stessa del resto dei dissenzienti e degli avversari
si addimostrò semplicemente negativa, conferma  la  bontà della sua condotta. L’osservazione sempre più attenta
attenta della vita di Fiemme gli conferma sempre più che  la  ferrovia di Egna non porta al carattere nazionale della
e di Cembra. Quello che va assolutamente escluso è che  la  Comunità sia tenuta a contribuire al pagamento di eventuali
accordo fra i comuni, le quali però vennero condotte senza  la  sua collaborazione. Termina il suo discorso, ascoltato con
Rizzoli domanda se, quantunque di Cavalese, possa avere  la  parola. L’on. Degasperi gliela concede, pregandolo però
ai sorpassi, il deputato se ne è lavato le mani, ma intanto  la  Comunità una volta ingaggiatasi con un dato percento
osti e per il comodo dei turisti che passano attraverso  la  valle per recarsi agli alberghi di montagna! Calcola che
venire a pagare il comune di Carano, dice che Cavalese, se  la  cosa andrà come vuole la maggioranza dei comuni, verrà a
di Carano, dice che Cavalese, se la cosa andrà come vuole  la  maggioranza dei comuni, verrà a pagare circa 330.000 cor.
del partito liberale nazionale, un parteggiante per  la  ferrovia di Cembra, muovendo quasi un rimprovero ai
turisti. I forestieri passano anche oggi in automobile, ma  la  ferrovia deve servire anzitutto ai fiammazzi, alla loro
del necessario progresso d’una ferrovia, e che eccitò  la  comunità a votare un milione e mezzo in azioni di
a votare un milione e mezzo in azioni di fondazione per  la  ferrovia del compromesso? Forse che allora si poteva
In quanto ai possibili sorpassi, non è vero che  la  Comunità sarà chiamata a pagarli in concorrenza. La
che la Comunità sarà chiamata a pagarli in concorrenza.  La  Comunità dà alla ferrovia non un percento della spesa, ma
dal conchiuso di finanziare e costruire da soli  la  Molina-Moena o la S. Lugano-Moena e terminando alle
di finanziare e costruire da soli la Molina-Moena o  la  S. Lugano-Moena e terminando alle proposte del 1909. La
o la S. Lugano-Moena e terminando alle proposte del 1909.  La  proporzione dei pesi che vengono a gravare sui singoli
in Fiemme sorgerebbe a proposito del contributo ferroviario  la  questione della ripartizione di esso fra i comuni che sono
gliene scrisse fino alla votazione dell’anno scorso.  La  questione scoppiò dopo, come altra volta scoppiò la
scorso. La questione scoppiò dopo, come altra volta scoppiò  la  questione vicinale, come sempre perché si ricorra a
perché si ricorra a complicare col problema della comunità  la  questione tramviaria. Ma è ora una volta che anche in
Si proclama il volere di Fiemme di avere... prima attuata  la  ferrovia, si plaude ai rappresentanti del consesso… comuni
in favore, si fa appello alla deputazione, perché promuova  la  definizione della vertenza, si fa un caldo ringraziamento
ed ai deputati della valle e fuori che lavorarono per  la  ferrovia di Fiemme e si riconferma loro la più ampia
lavorarono per la ferrovia di Fiemme e si riconferma loro  la  più ampia fiducia. La risoluzione è votata fra segni di
di Fiemme e si riconferma loro la più ampia fiducia.  La  risoluzione è votata fra segni di approvazione e la gente
La risoluzione è votata fra segni di approvazione e  la  gente esce commentando vivamente. L’impressione nel paese,
Il partito popolare domanda  la  cessazione di qualsiasi misura eccezionale di guerra e di
del diritto comune, l’amnistia per le condanne politiche e  la  revisione dinanzi ai tribunali civili delle sentenze o
non si ebbero. L'incidente di Cembra, sul quale non è fatta  la  luce, dev’essere affidato subito all’imparziale sentenza
sono senza colpa, e auguriamo che possano provare subito  la  loro innocenza Ieri mattina vennero bruciate lungo la via
la loro innocenza Ieri mattina vennero bruciate lungo  la  via migliaia di copie del nostro settimanale. Abbiamo però
interverrà di qui innanzi energicamente a proteggere  la  libertà di stampa. Confidiamo in queste assicurazioni, e
Confidiamo in queste assicurazioni, e commenteremo poi.  La  campagna avversaria è stata vivacissima. Tutte le correnti
che nel ’19 scrivevano e stampavano: «Noi dichiariamo  la  guerra, la guerra buona, senza quartiere al prete e a tutte
’19 scrivevano e stampavano: «Noi dichiariamo la guerra,  la  guerra buona, senza quartiere al prete e a tutte le cose
questa lotta contro il Partito popolare non avrebbe rifatta  la  concordia fra gli elementi più disparati, se non li unisse
In realtà però lo si vuole non contenere entro i limiti che  la  prudenza pastorale consiglia, ma ricacciare completamente
perché gli gridassero: «Vada in chiesa, non contamini  la  religione»! Così lo si vorrebbe spogliato dei suoi più
si lasci intimidire e difenda con prudenza ma con fermezza  la  propria posizione d’italiani di pieno diritto. Noi
che, Dio non voglia, questi elementi cerchino di preparare  la  lotta anticlericale in Italia. Perciò il Partito popolare
ci s‘invita a spezzare il nostro bastone ed a seguire  la  corrente. Ma il governo ha già assicurata, in forza del
forza del meccanismo elettorale, un’enorme maggioranza, ha  la  milizia; perché questa corsa sfrenata al sistema
questa corsa sfrenata al sistema totalitario, perché negare  la  funzione storica e sincera dei partiti? E se l’esperimento
e crediamo che colla forza non si raggiungerà. Certi metodi  la  trasferiscono sempre più lontana. E allora che cosa ci
il quale distingua nettamente le responsabilità e riaffermi  la  legge d’amore e la giustizia sociale del cristianesimo?
nettamente le responsabilità e riaffermi la legge d’amore e  la  giustizia sociale del cristianesimo? Parlando a
reagire alla seduzione dei tempi. Bisogna non disertare  la  propria coscienza, bisogna votare con sincerità di spirito
volte prova e sanzione insieme; e l’insuccesso costituisce  la  ragione dell’avversario. Mutevoli come sempre i venti del
correnti del disfacimento e della rivoluzione, oggi dànno  la  spinta al movimento antibolscevico e nazionale; per l’uno e
un immediato mutamento di rappresentanza nazionale, né per  la  stessa ragione l’avversammo e ci ponemmo contro; l’abbiamo
nostra crisi che investe, insieme ad ogni altro istituto,  la  più alta espres¬sione del potere e della rappresentanza
popolare. Varranno le presenti elezioni a far superare  la  crisi parlamentare italiana, che risale a prima della
mo¬rale e intellettuale nel significato di nazione, e che  la  ricerca nella mobilitazione di un voto; che {{163}}forse
verso una politica di ricostruzione e di rinnovamento.  La  lealtà mostrata dal nostro partito, in due anni e più di
in due anni e più di esistenza, e l’azione intesa verso  la  soluzione della crismi che travaglia la nostra vita
intesa verso la soluzione della crismi che travaglia  la  nostra vita pubblica, sono garanzia della nostra azione
 La  classificazione dei partiti riesce oltremodo difficile. È
dei partiti riesce oltremodo difficile. È probabile che  la  divisione in liberali, socialisti, clericali sia ormai
nel campo politico sociale e in quello economico? Per  la  maggior parte d’essi Hobbes, Locke, Spinoza, Rousseau,
liberale nell’Alto Adige 1898). Perché allora conservate  la  classificazione antica? Questa è resa difficile anche
per forza di cose e di quattrini le parole d’ordine contro  la  borghesia e il capitalismo trentino, che cosa è rimasto
è una di quelle scatole di farmacia su cui s’è lasciata  la  vecchia etichetta, benché si siano mutate le pillole che
come il giornale sono gli uomini. Come mantenere anche qui  la  vecchia classificazione? Ma c’è di più. A Trento è nato
che sono pratiche negazioni del liberalismo dottrinario.  La  nascita di questo partito strano ha creato per reazione i
che figure oscillanti! Come fate, per esempio a stabilire  la  posizione dei così detti democratici nella questione
ammettendo che l’on. Silli abbia a Trento una casacca per  la  Lega democratica e oltre a Salorno indossi quella
inventati tutti i giorni. Ciò sia detto semplicemente per  la  chiarezza del paragone, senza volere con ciò prenderci la
la chiarezza del paragone, senza volere con ciò prenderci  la  rivincita del famoso e delicato epiteto di «rospi»
Che cosa sia il clericalismo nessuno ve lo sa dire, come  la  nonna non vi saprebbe dire chi sia l’orco o il salvanello.
Ma intanto e i nostri avversari e le nonne adoperano  la  parola e l’immagine per spaventare ed atterrire. Che
ed atterrire. Che importa se l’orco non esiste quando  la  sua immagine serve agli scopi degli avversari? Qualcuno ha
Caifas, il quale abusò della religione per mantenere  la  sua influenza ed accusò Cristo di ribellione alla religione
del suo posto per tradire due poverelli che chiedevano  la  benedizione della religione al loro matrimonio. Era un
lavorano in un solo spirito coi loro superiori. E osservate  la  cosa strana; agiscono da clericali quei sacerdoti i quali
i quali se non mandano in malora un matrimonio hanno però  la  forza di impedire la formazione di una cooperativa, di una
in malora un matrimonio hanno però la forza di impedire  la  formazione di una cooperativa, di una società operaia!
per concludere che il nostro clericalismo non è che  la  difesa e la rappresentanza degli interessi religiosi nella
concludere che il nostro clericalismo non è che la difesa e  la  rappresentanza degli interessi religiosi nella vita
vita pubblica. Di fronte a questo nostro programma anche  la  classificazione dei partiti trentini diventa più facile e
e diventate forti, perché solo nella vigilanza sta  la  nostra forza come organismo politico, sta la garanzia che
vigilanza sta la nostra forza come organismo politico, sta  la  garanzia che le promesse d’imparzialità e di rispetto ai
franchezza e colla stessa sincerità con cui noi accetteremo  la  battaglia (applausi). La guerra non ha fatto che rafforzare
sincerità con cui noi accetteremo la battaglia (applausi).  La  guerra non ha fatto che rafforzare le nostre convinzioni in
e far educare religiosamente i figlioli, perché solo con  la  religione li renderai capaci di spiegarsi e di sopportare
religione li renderai capaci di spiegarsi e di sopportare  la  vita». Questo testamento del soldato è il testamento di
l’esploratore dei poemetti di De Vigny nell’istante in cui  la  nave corre sugli scogli e tutto è perduto, affida ad una
alla nostra e alla futura generazione: in esso è contenuta  la  difesa del pensiero cristiano ed infine anche la difesa più
contenuta la difesa del pensiero cristiano ed infine anche  la  difesa più pura del pensiero italiano. Il lucido discorso
elezioni politiche, si affrettarono a rimettere a nuovo  la  regione, il decentramento amministrativo, le autonomie
furono riprese le ostilità e le diffidenze contro  la  regionalità di tali organi, e il progetto si è arenato.
proposito della riforma della amministrazione dello stato,  la  impostazione di un decentramento organico e regionale è
per lo scioglimento della camera; però nel modo e per  la  tonalità come la questione è stata impostata e per le
della camera; però nel modo e per la tonalità come  la  questione è stata impostata e per le incertezze delle varie
istituti, della sua storia. Ora, come è già stata superata  la  economia pura, individualista, che sem¬brò una conquista, e
quali enti politici privilegiati, allo stesso modo e per  la  stessa ragione per cui caddero i privilegi di casta ed i
dei nobili, dei militari e degli ecclesiastici; e venne  la  borghesia, il cittadino, l’elettore e il parlamentare
loro vita organica il sindacato di arte, il comune libero,  la  regione autarchica. Distinti per caratteristiche e finalità
popolare. Si teme che con i sindacati si soffochino  la  industria e i commerci e si paralizzi l’agricoltura, come
l’agricoltura, come si teme che col comune autonomo e con  la  regione autarchica si attenuino i poteri dello stato.
forze che si {{183}}completano o che, si elidono, perché  la  risultante sia tale che elimini gli inconvenienti
per l’evolu¬zione degli istituti atti alle nuove esigenze.  La  legge sanziona e riduce a ragione concreta quello che è
per quanto è possibile gli inconvenienti; altrimenti  la  politica sarebbe fissità, osservazione cieca, reazione: e
non vederlo. Il movimento sindacale è un fatto: sorto sotto  la  pressione del salariato della grande industria, come difesa
con un regime politico rappresentativo, e teorizzò  la  lotta di classe, non solo come mezzo di conquista
politica. Sul puro terreno parlamentare, con tutta  la  trasformazione e tutti gli adattamenti, i socialisti, da
rappresentati. Né si creda che l’opposizione politica e  la  violenza della rappresaglia (che è il fenomeno passeggero
di costruzione nel campo operaio. Dall’altro lato,  la  coesistenza e la forza rappresentativa della confederazione
nel campo operaio. Dall’altro lato, la coesistenza e  la  forza rappresentativa della confederazione industriale e di
esplicite delle correnti eco¬nomiche del nostro paese.  La  vita nazionale ci guadagnerebbe anche perché il centro
che non hanno, minoranze audaci che si sono arrogate  la  tutela di delicati inte¬ressi, intrighi bancari che
è stato affermato nel campo dell’agricoltura, che è  la  fonte principale della nostra ricchezza e del nostro
e ne fu mallevadore lo stato. Però nulla si fece durante  la  guerra, perché in politica interna allora prevalevano la
la guerra, perché in politica interna allora prevalevano  la  retorica e la imprevidenza; nulla fu fatto dopo la guerra,
perché in politica interna allora prevalevano la retorica e  la  imprevidenza; nulla fu fatto dopo la guerra, tranne il
la retorica e la imprevidenza; nulla fu fatto dopo  la  guerra, tranne il famoso decreto Visocchi, il quale, sotto
guerra, tranne il famoso decreto Visocchi, il quale, sotto  la  pressione dei socialisti romani che per il 22 agosto 1919
ministro latifondista. Vi era e vi è un vizio di origine,  la  impossibilità di regolamentare per legge una economia così
per le esigenze economiche del costo della vita, per  la  regolamentazione del lavoro e dei patti annuali, per la
per la regolamentazione del lavoro e dei patti annuali, per  la  sete della terra, che non viene assolutamente estinta né
con le concessioni temporanee per motivi di occupazione. E  la  leggina sugli escomi e sui fitti, testé approvata come una
per tutto il paese, facendo risaltare ancora una volta  la  necessità delle istituzioni delle camere regionali di
volute dal nostro partito; alle quali camere, oltre  la  regolamentazione dei patti agrari, verrebbero affidati
questione della terra ai contadini anche i fascisti hanno  la  loro formula: «giuriamo e proclamiamo i diritti e la
hanno la loro formula: «giuriamo e proclamiamo i diritti e  la  volontà dei contadini di conquistare, con preparazione
attraverso ogni forma transitoria di compartecipazione,  la  proprietà reale, completa, definitiva della terra». Così in
legislativo attraverso un minimo comune denominatore.  La  realtà sfugge e, se legata da provvedimenti, è offesa nella
reali delle popolazioni. Perché sottoporre l’agricoltura,  la  nostra principale fonte di ricchezza, al martirio di
insieme al decentramento amministrativo. Risorge ora  la  regione da secolare sonno, ingigantita nella sua figura,
da un concetto di sana democrazia, ma anche risorge  la  regione come organo amministrativo di quel che è specifico
anche sintesi di abitudini, di bisogni e di energie; mentre  la  amministrazione statale si sfronda del superfluo e tornerà
ristabilimento dell’autorità statale, crede matura, ormai,  la  costituzione dell’ente regione autarchica e rappresentativa
di parte negli organi pubblici del lavoro presso il comune,  la  provincia e lo stato» (capo terzo); «libertà e autonomia
e delle libertà economiche; riforme ormai mature per  la  vita nazionale.
perché contribuiscono a mantenere l’università; del resto  la  maggior parte dei nostri studenti, se non hanno il padre
altro che gli elettori furono tutti d’accordo, altrimenti  la  maggior parte dei comizi per l’autonomia non avrebbero
venne, perché dopo aver scritto e parlato durante tutta  la  lotta universitaria ed averla combattuta da vicino assieme
generazione, pareva che il mancare nel momento in cui pende  la  decisione, fosse un disertare. E come non mancò ad
causa della nostra elevazione nazionale che lo spinge, è  la  persuasione intima della necessità di un istituto superiore
intima della necessità di un istituto superiore per  la  nostra coltura. Si dichiara d’accordo coll’energica
no, il tuo tozzo lo butto a terra e lo calpesto; salverò  la  dignità, anche a costo della fame! E questo è il parere di
ai confini passo passo, piede piede, ci tocca difendere  la  nostra vita nazionale, anche più addentro dobbiamo parare
è provvidenziale. Da questo punto di vista io considero  la  facoltà che il Governo, o meglio i partiti, sia pure con
Io vedo insomma nella facoltà una forza che aumenta  la  nostra resistenza nazionale, e per ciò l’accetto per
i donatori che hanno già calcolato sul mio rifiuto. Ma  la  facoltà, voi obiettate, è bastarda; anzi l’on. dr.
nazionali; ad ogni modo, se il Governo non manterrà  la  sua promessa, per il nulla ci sarà sempre tempo d’agitarsi.
di popoli e di stati, e passato. Pochi ma uniti, malgrado  la  geografia ufficiale, nella nostra coscienza di popolo
del progetto. Signori, se il Governo vuole erigere  la  facoltà nel Trentino, lo possa fare solo a Trento, in nome
oggi che è forse per alcuni più forte di tutte le ragioni;  la  solidarietà nazionale coi fratelli della Venezia Giulia.
fra tutti gli italiani dell’Austria che io vi domando  la  votazione per Trento. Non vi paia un paradosso, o signori!
votazione per Trento. Non vi paia un paradosso, o signori!  La  facoltà a Trento dev’essere provvisoria; lo dev’essere per
per salvarci dal sicuro naufragio finché, passata  la  burrasca, riprenderemo il cammino verso la meta finale,
finché, passata la burrasca, riprenderemo il cammino verso  la  meta finale, Trieste. Teniamola viva questa povera figlia
ad una dittatura dei deputati del litorale venga pure  la  rottura». Il dr. Degasperi conclude dichiarando specioso
una commissione di esami, perché danneggerebbe  la  coltura generale degli studenti, e nega che a Vienna e a
che non vede per ora come si possa ricominciare di nuovo  la  lotta, e osserva che la politica del «tutto o nulla» nella
come si possa ricominciare di nuovo la lotta, e osserva che  la  politica del «tutto o nulla» nella questione
ci ha messo al rischio di perdere nazionalmente oltre  la  valle di Fassa anche quella di Fiemme. Prelegge in ultimo
Comizio riafferma essere unanime volere degli italiani che  la  facoltà giuridica italiana, rispettivamente l’università
italiana, rispettivamente l’università completa, abbia  la  sua sede definitiva in Trieste, e invita i deputati a
a cogliere ogni momento politico opportuno per eseguire  la  volontà nazionale. Protesta contro le disposizioni lesive
che vista l’impossibilità per il momento di raggiungere  la  meta ideale e di iniziare una lotta efficace sul terreno
le disposizioni lesive come sopra, venga affidata a Trento  la  facoltà giuridica, in via provvisoria, e fino a tanto che
 La  relazione del nostro presidente m’ha detto che s’è lavorato
giorno d’entusiasmo non voglio parlare — ha distolto un po’  la  nostra attenzione dalla propaganda popolare. Ebbene,
E perché non si dica che ci cacciamo in questo lavoro con  la  presunzione di giovani ricordiamo pure che noi non siamo
qui l’oratore racconta popolarmente, fra ilarità generale,  la  parabola di Hans Sachs su S. Pietro e la capra. La morale
ilarità generale, la parabola di Hans Sachs su S. Pietro e  la  capra. La morale gli serve per ripigliare come segue. Al
la parabola di Hans Sachs su S. Pietro e la capra.  La  morale gli serve per ripigliare come segue. Al lavoro
di ogni risorsa materiale e morale del popolo, abbiamo  la  missione di riedificare tutto, a noi incombe il dovere di
del popolo. Onde è necessario sin dal principio assodare  la  base dei nostri istituti economici con la così detta
assodare la base dei nostri istituti economici con  la  così detta confessionalità; anche la Banca che vorremo
istituti economici con la così detta confessionalità; anche  la  Banca che vorremo fondare deve essere cattolica, e portare
del cattolicesimo puro, perché questo carattere toglie  la  morale pos¬sibilità della bancarotta, l’agio di esercitare
siano soci dei nostri Comitati; così si rafforza anche  la  nostra propaganda e aumentano le nostre fila, e lo spirito
al lume dei principii religiosi. Quindi credo proporre che  la  Banca abbia per l’indirizzo morale il suo assistente
dipenda nell’indirizzo mo¬rale dal Comitato Diocesano, come  la  nostra Cassa Rurale. Questo non toglie che non possano
non si pos¬sano accordare prestiti sull’onore, tranne che  la  cambiale non sia avallata da un azionista. Per questa
Comitati ecc. divenga azionista. A questo punto si solleva  la  difficoltà del personale.
di ogni risorsa materiale e morale del popolo, abbiamo  la  missione di riedificare tutto, a noi incombe il dovere di
del popolo. Onde è necessario sin dal principio assodare  la  base dei nostri istituti economici con la così detta
assodare la base dei nostri istituti economici con  la  così detta confessionalità; anche la Banca che vorremo
istituti economici con la così detta confessionalità; anche  la  Banca che vorremo fondare deve essere cattolica, e portare
del cattolicesimo puro, perché questo carattere toglie  la  morale pos¬sibilità della bancarotta, l’agio di esercitare
siano soci dei nostri Comitati; così si rafforza anche  la  nostra propaganda e aumentano le nostre fila, e lo spirito
al lume dei principii religiosi. Quindi credo proporre che  la  Banca abbia per l’indirizzo morale il suo assistente
dipenda nell’indirizzo mo¬rale dal Comitato Diocesano, come  la  nostra Cassa Rurale. Questo non toglie che non possano
non si pos¬sano accordare prestiti sull’onore, tranne che  la  cambiale non sia avallata da un azionista. Per questa
Comitati ecc. divenga azionista. A questo punto si solleva  la  difficoltà del personale.
elezioni politiche, si affrettarono a rimettere a nuovo  la  regione, il decentramento amministrativo, le autonomie
furono riprese le ostilità e le diffidenze contro  la  regionalità di tali organi, e il progetto si è arenato.
proposito della riforma della amministrazione dello stato,  la  impostazione di un decentramento organico e regionale è
per lo scioglimento della camera; però nel modo e per  la  tonalità come la questione è stata impostata e per le
della camera; però nel modo e per la tonalità come  la  questione è stata impostata e per le incertezze delle varie
istituti, della sua storia. Ora, come è già stata superata  la  economia pura, individualista, che sem¬brò una conquista, e
quali enti politici privilegiati, allo stesso modo e per  la  stessa ragione per cui caddero i privilegi di casta ed i
dei nobili, dei militari e degli ecclesiastici; e venne  la  borghesia, il cittadino, l’elettore e il parlamentare
loro vita organica il sindacato di arte, il comune libero,  la  regione autarchica. Distinti per caratteristiche e finalità
popolare. Si teme che con i sindacati si soffochino  la  industria e i commerci e si paralizzi l’agricoltura, come
l’agricoltura, come si teme che col comune autonomo e con  la  regione autarchica si attenuino i poteri dello stato.
forze che si {{183}}completano o che, si elidono, perché  la  risultante sia tale che elimini gli inconvenienti
per l’evolu¬zione degli istituti atti alle nuove esigenze.  La  legge sanziona e riduce a ragione concreta quello che è
per quanto è possibile gli inconvenienti; altrimenti  la  politica sarebbe fissità, osservazione cieca, reazione: e
non vederlo. Il movimento sindacale è un fatto: sorto sotto  la  pressione del salariato della grande industria, come difesa
con un regime politico rappresentativo, e teorizzò  la  lotta di classe, non solo come mezzo di conquista
politica. Sul puro terreno parlamentare, con tutta  la  trasformazione e tutti gli adattamenti, i socialisti, da
rappresentati. Né si creda che l’opposizione politica e  la  violenza della rappresaglia (che è il fenomeno passeggero
di costruzione nel campo operaio. Dall’altro lato,  la  coesistenza e la forza rappresentativa della confederazione
nel campo operaio. Dall’altro lato, la coesistenza e  la  forza rappresentativa della confederazione industriale e di
esplicite delle correnti eco¬nomiche del nostro paese.  La  vita nazionale ci guadagnerebbe anche perché il centro
che non hanno, minoranze audaci che si sono arrogate  la  tutela di delicati inte¬ressi, intrighi bancari che
è stato affermato nel campo dell’agricoltura, che è  la  fonte principale della nostra ricchezza e del nostro
e ne fu mallevadore lo stato. Però nulla si fece durante  la  guerra, perché in politica interna allora prevalevano la
la guerra, perché in politica interna allora prevalevano  la  retorica e la imprevidenza; nulla fu fatto dopo la guerra,
perché in politica interna allora prevalevano la retorica e  la  imprevidenza; nulla fu fatto dopo la guerra, tranne il
la retorica e la imprevidenza; nulla fu fatto dopo  la  guerra, tranne il famoso decreto Visocchi, il quale, sotto
guerra, tranne il famoso decreto Visocchi, il quale, sotto  la  pressione dei socialisti romani che per il 22 agosto 1919
ministro latifondista. Vi era e vi è un vizio di origine,  la  impossibilità di regolamentare per legge una economia così
per le esigenze economiche del costo della vita, per  la  regolamentazione del lavoro e dei patti annuali, per la
per la regolamentazione del lavoro e dei patti annuali, per  la  sete della terra, che non viene assolutamente estinta né
con le concessioni temporanee per motivi di occupazione. E  la  leggina sugli escomi e sui fitti, testé approvata come una
per tutto il paese, facendo risaltare ancora una volta  la  necessità delle istituzioni delle camere regionali di
volute dal nostro partito; alle quali camere, oltre  la  regolamentazione dei patti agrari, verrebbero affidati
questione della terra ai contadini anche i fascisti hanno  la  loro formula: «giuriamo e proclamiamo i diritti e la
hanno la loro formula: «giuriamo e proclamiamo i diritti e  la  volontà dei contadini di conquistare, con preparazione
attraverso ogni forma transitoria di compartecipazione,  la  proprietà reale, completa, definitiva della terra». Così in
legislativo attraverso un minimo comune denominatore.  La  realtà sfugge e, se legata da provvedimenti, è offesa nella
reali delle popolazioni. Perché sottoporre l’agricoltura,  la  nostra principale fonte di ricchezza, al martirio di
insieme al decentramento amministrativo. Risorge ora  la  regione da secolare sonno, ingigantita nella sua figura,
da un concetto di sana democrazia, ma anche risorge  la  regione come organo amministrativo di quel che è specifico
anche sintesi di abitudini, di bisogni e di energie; mentre  la  amministrazione statale si sfronda del superfluo e tornerà
ristabilimento dell’autorità statale, crede matura, ormai,  la  costituzione dell’ente regione autarchica e rappresentativa
di parte negli organi pubblici del lavoro presso il comune,  la  provincia e lo stato» (capo terzo); «libertà e autonomia
e delle libertà economiche; riforme ormai mature per  la  vita nazionale.
e il risentimento giustificherebbero l’opposizione, ma non  la  spiegherebbero forse nella sua profondità e nella sua
e nella sua lunghezza. Non è nemmeno vero che ci manchi  la  serenità di valutare oggettivamente i provvedimenti del
fascista, di alcuni dei quali fin da Torino abbiamo ammesso  la  bontà o la discutibilità; e di fronte ai quali in ogni caso
di alcuni dei quali fin da Torino abbiamo ammesso la bontà o  la  discutibilità; e di fronte ai quali in ogni caso già
si confonda col fascismo, non a chi, salvaguardando  la  propria fisionomia, collaborasse col governo fascista e
a chi esercitasse in suo confronto una funzione critica.  La  solita distinzione fra tesi e ipotesi che fu invocata ieri
 La  federazione trentina dei ferrovieri - il risultato delle
solidali nella difesa dei diritti costituzionali contro  la  tirannia dello Stato—partito. Fino a tanto che lo scopo non
non si discute, non si delibera, non si combatte per  la  costituzione dello Stato-avvenire; ma si rivendicano i
rivendicano i diritti naturali, comuni a tutti gli uomini e  la  validità delle leggi presenti, garantita a tutti i
nonostante così profondi e non dissimulati contrasti, è  la  prova più decisiva dell’altissimo grado di pressione che
dell’altissimo grado di pressione che aveva raggiunta  la  situazione politica in Italia e della irrefrenabile forza
potrà difficilmente presentare all’Italia e al mondo come  la  trincea dei cospiratori contro il presente ordine sociale.
le ragioni per cui noi a tali sforzi dobbiamo opporre  la  fermezza più perseverante.
è giunti al compromesso? bisogna rifare col pensiero tutta  la  storia della magnifica. E qui l’oratore riassume brevemente
infine all’amministrazione degli undici capi comune,  la  quale, secondo i decreti dell’autorità, doveva sussistere
dell’autorità, doveva sussistere fino che fosse compiuta  la  divisione di tutti i beni fra gli undici comuni. La
la divisione di tutti i beni fra gli undici comuni.  La  divisione totale non avvenne né in via amministrativa né in
ai processi divisionali che durarono dal 1823 fino al 1888.  La  divisione non poté farsi o perché i comuni non
di divisione il numero della popolazione, affermando che  la  comunità non era da eguagliarsi ai comuni, ma ad una
movimento «vicinale» che s’incamminò per le vie legali con  la  petizione del 27 agosto 1897. La petizione veniva respinta.
per le vie legali con la petizione del 27 agosto 1897.  La  petizione veniva respinta. Sono poi noti i fatti del maggio
veniva respinta. Sono poi noti i fatti del maggio 1906 e  la  conseguente causa dei vicini che finì con le due sentenze
l’esposizione del dr. Corradini — troviamo rilevato: 1) che  la  comunità di Fiemme prima del 1807 era un comune politico
del Regio Governo bavaro 4 gennaio 1807 fu sciolta  la  Comunità quale comune politico e costituite le undici
le undici regole a comuni indipendenti, cioè divisa  la  Comunità in undici comuni; 3) che il patrimonio della
lo scioglimento dell’unitario vincolo comunale, cioè dopo  la  divisione dell’antica comunità in undici comuni, destinata
a senso del paragrafo 83 regolamento comunale, vale a dire  la  comunità come sussiste attualmente è una unione, un
non era quindi di un organo abusivo ma legale; 7) che  la  giunta provinciale in forza del diritto di sorveglianza
del 31 ottobre 1900 26 aprile e 2 luglio 1901. Tale è  la  condizione giuridica della comunità. In via di fatto poi
via di fatto poi tro-viamo l’amministrazione ufficiosa, con  la  direttissima ingerenza della Giunta. La luogotenenza
ufficiosa, con la direttissima ingerenza della Giunta.  La  luogotenenza pensava anche di imporre alla comunità un
più acuto della nostra oppressione politica, cioè durante  la  guerra, la nostra aspirazione più profonda era quella della
della nostra oppressione politica, cioè durante la guerra,  la  nostra aspirazione più profonda era quella della libertà
- gridavamo in faccia agli oppressori che trionfavano,  la  nostra indomita speranza nella vittoria della «democrazia
nazionale». Era naturale quindi che nel novembre 1918  la  liberazione venisse da noi intesa non semplicemente come la
la liberazione venisse da noi intesa non semplicemente come  la  cessazione dei limiti imposti violentemente alla nostra
della cultura e  la  stampa quotidiana (Conferenza del D.r Alcide Degasperi,
voi, signore, che avete avuto  la  compiacenza d’ascoltarmi fino qui; esagero forse la colpa
avuto la compiacenza d’ascoltarmi fino qui; esagero forse  la  colpa dei cattolici? O non furono proprio le donne, le
cultura contemporanea, sorreggendo, aiutando una stampa che  la  conduca alla verità di Cristo.
crede opportuno ricordare anche che  la  stessa enciclica proclamava la necessità di un ordinamento
ricordare anche che la stessa enciclica proclamava  la  necessità di un ordinamento operaio con esplicito richiamo
sociale che ha per base l’aggruppamento degli uomini dietro  la  comunanza dei loro interessi naturali e delle loro funzioni
e delle loro funzioni sociali e per coronamento necessario  la  rappresentanza pubblica e distinta di questi differenti
si lavorava allora con entusiasmo e senza titubanza per  la  via segnata dal Pontefice. Il nostro compito di organizzare
di oggi ci darà una nuova costruzione della società,  la  quale del resto è già cominciata. Ma non è tutto, ancora,
è tutto, ancora, signore e signori. «Colui che ha studiato  la  cosa a fondo dice de Saint Bonet sa che dopo il primo
ridivenne povero, il clima inabitabile, il suolo ingrato e  la  rude natura che ci aveva insegnato ad usare delle nostre
insegnato ad usare delle nostre forze, occupò di nuovo  la  terra». Dio vi guardi dall’interpretare il mio pensiero,
aumentò il volume dei muscoli, allargò i polmoni, rinvigorì  la  polpa cerebrale. Ma tutto questo si raggiungeva solo
se tu scendessi dal tuo piedistallo e muoveresti per entro  la  città nostra non ti meraviglieresti tanto dei rinnovamenti
e misure scoperte dagli occhi tuoi che sdegnoso scoteresti  la  polvere dai tuoi calzini e ritorneresti lassù, di bronzo,
quasi ripetendo: …E non c’era altra via Che questa, per  la  quale io mi son messo