studiosamente l'orribilità delle minaccie divine, l'atrocità delle pene del purgatorio e dell'inferno, lo sdegno di Dio che scruta maniere ingegnose di
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il timore delle pene, tanto meno efficace, subentra alla ripugnanza pel male come male. Ed allora il paradiso o l'inferno si colorano alla fantasia di
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godimenti o di pene strettamente personali e prevalentemente fisiche, come quelle che proviamo quaggiù. Una maggiore penetrazione dei caratteri del nostro
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sono soccorse come per una spontanea estensione dell'egoismo di chi vede e vuole allontanare non tanto le pene altrui quanto l'impressione penosa
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tutto si offre all'opera di essa, consolatrice e ravvivatrice. Ogni grado sociale, ed ogni anima anche, ha di queste pene e debolezze e miserie
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pene più gravi.
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Accademia della crusca
