fanciulla esangue, Segnato di linea di sangue Nel cerchio delle labbra sinuose, Regina de la melodia: Ma per il vergine capo Reclino, io poeta notturno
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vergine di stelle. E non c'era più nessuno da tanti anni, nella torre, come nel mio cuore. Sotto la polvere ancora, un odore appassito, indefinito
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abitò venti secoli il Calvario, e invan l'esausta vergine s'abbranca ai lembi del Sudario... Casto poeta che l'Italia adora, vegliardo in sante visioni
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ci basti il suo cor! Ai fischi del pubblico, del volgo al sorriso ci asconda quel piccolo suo vergine viso: se un ramo di lauro ci aspetta nel mondo
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- già frettoloso per consolarti, giunge a portarti l'altra metà. Corna a ponente, luna crescente! Addio, mia vergine, felici amplessi! Io vado a letto
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Ancor vederti sembrami le braccia dimenare come una giovin rondine che tenti di volare, povero bimbo, piccolo cadaverin sepolto! Quel tuo vergine
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confessional! Bella commedia!...e trassero in clinica Maria, e alle genti bandirono, dogmatica autopsia - Olà, madama è vergine! - Essi l'avean violata
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cretini che vide immoti a' suoi piedi divini!... E sentirai dalla vetusta dea come la forma strangoli l'idea, come al vergine altar della bellezza sorga
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bianco viso del natante impube giunse la mota! E la beata castità del core, la pura fede, e la placida speme, e della mente il vergine fervore sparvero
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mio io li ringrazio, li benedico, come le prediche di un vecchio amico! O bimbo, o vergine mia creatura, cresci discepolo della natura ; cresci alle
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cosa può servire ancora la poesia. L'uno gracchiando alla melma natìa, l'altro ai santi e alla vergine Maria, potean soli ridarmi un'ora lieta; tanta
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belli esametri, irti di sacre fole, la verità cantavano le bibliche parole; allor la bieca Eumenide salutava, tremante, la vergine di Dante. Oh il
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tenebrore. La tua vergine allora, in abbandono, ti stringe il core che di gioia piange, e, innebriato, ti risvegli al suono della pioggia che a' tuoi vetri
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O notturno splendore, o vergine divina! Tu che commuovi, sorridendo, il core dell'uomo e dell'oceano, solitaria dei cieli, adoro la tua luce, amo i
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e tumuli! Ritorniamo a porta Renza, là è l'altar dell'apparenza tutto è festa, e buon umor! E stassera, o mesta vergine, noi stassera, danzeremo, e
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le lagrime dei primi disinganni; del bisogno la maglia non ti comprime il cuore, che eterna, puro e vergine, l'inno del primo amore. Ah! chiudi le
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, che ride e non sorride!... Eppur nel fondo vergine del core una fede ci resta, che si rivela in preghiera d'amore... e la preghiera è questa: casto
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poesia. Beli o ragli altri! - Io, mia Vergine, io ti amai ben d'altri amori! Dappertutto dove nuvole van pel cielo o spuntan fiori, dappertutto dove un
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l'infanzia mia, che mi risusciti l'albe svanite!... Gioie od angoscie! Se voi le dite labbra che il bacio comprime orando, tornerò vergine, robusto e blando
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