Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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LA CHIMERA

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Campana, Dino 1 occorrenze

Gioconda: O delle primavere Spente, per i tuoi mitici pallori O Regina o Regina adolescente: Ma per il tuo ignoto poema Di voluttà e di dolore Musica

poesia

Poesie - La morte di Tantalo

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Corazzini, Sergio 1 occorrenze

volta, ritorni su' tuoi pianti ostinati di povero fanciullo incontentato, e nessuno ti ascolta.

poesia

La Bufera ed altro

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Montale, Eugenio 1 occorrenze

costa apparivano sparse le architetture di marzapane degli arricchiti. Ultima sosta del viaggio: alcuni dei tuoi compagni occasionali (operai

poesia

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POESIE

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MICHELSTAEDTER, Carlo 4 occorrenze

Marzo ventoso mese adolescente marzo luminoso marzo impenitente. Marzo che fai tuoi giochi con le nuvole in alto e con l'ombra e le luci dài mutevol

poesia

sicuro non potrà affogare», né sbattuta dall'onda musicale quando senza velami dai tuoi occhi l'anima fiammeggiava e la tua vita nelle dita sicure era

poesia

luminosa l'armonia del tuo gioco senza cure? Ahi, chi il tuo ritmo volle preoccupare rientrar non può nei tuoi eterni giri ad ozïare nel lavoro

poesia

dolorosa purché io sugga dai tuoi occhi il fascino purché io senta le tue mani fremere purché io colga alla tua bocca fervida la voluttà infinita del tuo

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Il paradiso sui tetti

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Pavese, Cesare 2 occorrenze

I mattini passano chiari e deserti. Così i tuoi occhi s'aprivano un tempo. Il mattino trascorreva lento, era un gorgo d'immobile luce. Taceva. Tu

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Verrà la morte e avrà i tuoi occhi - questa morte che ci accompagna dal mattino alla sera, insonne, sorda, come un vecchio rimorso o un vizio assurdo

poesia

Penombre

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Praga, Emilio 8 occorrenze

Se tu fossi seduta al fianco mio quando pesa su me l'irrevocabile odio d'Iddio ; se vedessi i tuoi cari occhi profondi quando, al vuoto del cor, mi

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sognava madonne in campo d'or. E nel devoto secolo vivere ancor credevi; qui, venerata effigie, antiche aure bevevi; qui de' tuoi vecchi monaci

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il giovinetto amor; pensate il gaudio, pensate l'incanto!. . . La sua canizie a questi ricci accanto, questi tuoi ricci d'or, o bambinello mio vispo e

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poeta, e son gelosa! Son gelosa de' tuoi vaghi dolori delle tue belle vendemmie di fiori, sono gelosa della fantasia che ti dilunga dalla soglia mia

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stranieri; e ci sentimmo intemerati e liberi ne' tuoi pensieri! Noi gli diremo: abbiam sognato tanto, cittadini del mondo, e al dubbio infitti

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bosco de' tuoi dilemmi? E le tue muse ?...attendono forse, per ricantare, che poggi il mobiliare una cima immortal? Tuo forse è il Dio cui volano il

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, brancolando, i tuoi parenti, ad uno ad uno. - Chi sei tu ? - Non ricordo...- E il domicilio ?... - Sulla terra! - Ma dove ? - É il mio segreto! E di

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! - Vieni, o lettor dei codici, sù, la sentenza grida; inchioda a' tuoi paragrafi la mano infanticida! Tu accusi chi un cadavere fuor dal recinto pose, che

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TAVOLOZZA

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Praga, Emilio 6 occorrenze

tenebrore. La tua vergine allora, in abbandono, ti stringe il core che di gioia piange, e, innebriato, ti risvegli al suono della pioggia che a' tuoi vetri

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Ma ritornato dalla lunga gita alla casa paterna, a' tuoi diletti, d'alme memorie l'anima arricchita, e la valigia piena di abbozzetti: come lieto

poesia

i tuoi canti, o giovine, vivi nel lieto oblio; non valgon templi olimpici un tugurio natio. A te divine musiche cantano i tuoi vent'anni, rose educar

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tuoi veli! Te fra le viti e i gelsi del mio suolo natio, fanciullo io vidi e ad astro mio ti scelsi; fosse felice o in lagrime, da quel giorno, o mia

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te bada: a cento ti passano davanti i codardi, e impavidi affrontano l'orror de' tuoi sguardi! E un dì quel brando in fuga forse ponea le armate

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! un altro volume mi dice, vivi e alterna i tuoi canti felice! Il tuo spirto dal corpo spiccato, poi che i liberi cieli ha adorato, un volante augeletto

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Trasparenze

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Praga, Emilio 9 occorrenze

. Fanciullo mio giulivo, cerco l'oro dei tuoi ricci all'intorno, e mi par notte il giorno perché nol vedo, o viaggiator estivo, fanciullo mio giulivo! E mi

poesia

Fosti eretto da uomini orgogliosi in un'età di ferro! Nelle viscere tue stan marmo e cerro, bel campanile! I tuoi merli son gloria e apoteosi

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idoleggiasti l'hanno i tribuni e i liberti; e i liberi davver mutoli stanno d'infingardia coperti. Così nell'Arte!... Oh! eran belli i tuoi tempi, Goethe

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passeggiate, l'altar, le prediche assaporate cogli occhi timidi fisi sui Santi che mi guardavano da tutti i canti, mentre dal piccolo libro di prece i tuoi

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andata al riposo. Vuoi che ti avvivi il foco? * * O fanciul, pensieroso, più che non chieggan gli anni, no, lascia spento il foco e i tuoi sonni innocenti

poesia

l'oblio), voli il mio verso, Arrigo, ai versi tuoi! S'amin tra loro almen, se più non m'ami; se m'ami ancor, parlino insiem di noi come tu meglio

poesia

siete un'altra volta oggi partite col poeta ch'è morto! Tu l'avevi abbracciato, Arte divina, col più fecondo de' tuoi casti amplessi; tutti i tesori

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tu verresti a fermar spesso alle grate il più tranquillo dei morelli tuoi, e, per le vaghe arcate, mediteremmo insiem messale ed arpa, cilizio e

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spuntar. Ma deposto il mio caro bagaglio io verrò ne' tuoi crocchi festivi, non più in traccia di baci furtivi, ma coi maschi da senno a parlar. E

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