resti mentre vado questi fogli di sosta, messaggeri al Marzocco, nel risveglio.
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M.. in ospedale, incontra il ragazzo. Questi racconta di essere venuto a Roma da un tale, conosciuto durante una festa in casa di amici, che si era
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distante un telo bianco più simile a un asciugamano che a un paramento con la scritta ricamata “Trinità”. A questi dettagli se ne aggiunge un altro: la
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Vorrei parlare di questi sassi, ma non della loro forma o del loro colore, e nemmeno della loro sostanza o del loro peso. Vorrei parlare di questi
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indifferenza. La mia forza è che io ci ragione sopra: la signora non regge, non si fa tutti questi pensieri e men che meno ne scriverebbe. Ma stasera forse
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giorni. Un mattino Anna ode un pianto convulso. Pensa alla moglie del vicino, che tradisce il marito e che spesso questi bastona. Il pianto continua
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ai tempi dell' inno tripolino. Questi oggetti, queste case, erano ancora nel circolo vitale, fin ch' esso durò. Pochi sentirono dapprima che il freddo
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: Il Re, la Dama, Iddio; e su questi, lucente Come un sole a meriggio, una grande chimera, Legge informe, malcerta, prepotente, severa, Assoluta
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Ti son vicino e tu mi sei lontana, mi guardi e non mi vedi, o s'io ti parlo, pur amando ascolti, non però m'intendi; ti sono questo corpo e questi
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largo volo dei falchi ... Vita?! Vita?! qui l'erbe, qui la terra, qui il vento, qui gl'insetti, qui gli uccelli, e pur fra questi sente vede gode sta
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il giovinetto amor; pensate il gaudio, pensate l'incanto!. . . La sua canizie a questi ricci accanto, questi tuoi ricci d'or, o bambinello mio vispo e
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, meste, tarlate, mute... dell'eterna salute ove, ove trovi un segno? Bambino, l'ineffabile tuo visino d'amore giace fra questi ruderi, circondato d'orrore
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Colma il mio nappo, giovinetta bruna!... Vedi, la bianca e spensierata luna vi infilza un raggio... viva lo specchio, l'incubo e il miraggio! Questi
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voce al ciel s'ergea, e più bella del solito parea! - Povero amico,addio...quel mazzolino ho ancor, che mi donasti quando da te partìa... Di questi fior
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loro. Come, come restar fra questi avelli che chiaman stanze? Copron di versi i lirici tinelli le lontananze : oh miei curati nelle vigne erranti col
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dell'ananasso, tutti i sorrisi di una guancia impube! Domandate a quest'ugne, a questi denti come si vinca Minerva guerriera, domandate alle mie viscere ardenti
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lo raggiunge in ciel! Amici! orsù, lasciamoci : tutti al lavor, perdio! Un nome abbiam, togliamolo, togliamolo all'oblio; questi sudanti apostoli negli
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giocondo! Ma poi non ti rincresca pensar che questi tuoi giorni beati son giorni a me rubati; fa' che un sospiro al tuo gioir si mesca, ma poi non ti
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