fusa in pietra di cenere: Pei vichi antichi e profondi fragore di vita, gioia intensa e fugace: Velario d'oro di felicità È il cielo ove il sole
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lontano Grida, canti e clamori di villici. - Imbruniva. - Pei fessi delle imposte filtrava un'aria viva Che pareva dicesse: L'inverno è qui che viene. - Io
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massa delle nubi, e lungi livida luce rompe la tenèbra e pei piani rivela in nuovo aspetto messi ondeggianti ed alberi ricurvi e pei monti corruschi
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che tristi rimembranze chiami mentre filtra sottil pei suoi forami vena di fumo. O caminetto antico quanto è triste che nella nera bocca tua rimanga la
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Quando pei blandi tramonti, per gli ampi meriggi infocati sui pallidi volti sussurra amor violente lusinghe, e quando maggio riarde il petto all'uomo
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scoglio l'onda lontana s'infranse e nel fondo una nota pianse pei perduti figli del mare. «No, la morte non è abbandono» disse Itti con voce più forte «ma è
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agonizza sul campo di battaglia: quando pei valli dell'orrenda lizza la morte raglia, chi nei sentieri ove palla non giunge sta in guardia dei giumenti
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guardar - E già mi avventavo... Ma il nume rispose - Un solo fra tanti, fra tutti. . . a che pro ? Pei versi e l'oceano, pel turbo e le rose, poeta, il
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il dorso; inseguirli, e cantare: - Quando voi venivate a quel gradino, in ginocchio, a pregare pei vostri figli e per le vostre spose, noi morivam
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stesso, né son parole inutili i sibili e i sussurri che van pei campi azzurri. Oh seguitarli in estasi, fra stelle e nebulose; dalla region dei fulmini
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fanciullo pallido e sparuto alle dolci anelavo aure dei campi, e avrei pei gioghi del Sempion venduto e Troia e il suo cantore. Ma poi ch'io vidi l'uom
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giovinetti dalla toga bianca salìa pei nervi un fremito, e pensavano ai bagni ove Eulïade e Lidia e Pirra altra non portan tunica che il crin
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più i villici assai che i gelsi e i rovi, curvi dell'uva al glorïoso acquisto; sicché pei colli un angolo non trovi dove sognar non visto. E sotto a
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