fremente nella mia testa; l'amor, l'orgoglio oblìa del tuo poeta, le sue lotte, i suoi sogni, e le sue pene, là nelle braccia della prima creta che
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d'affetti e d'ideale, né per lotte indurate ad altro intento, oblïerò quel fascino geniale che mi fe' allora attento! Voi l'obliaste, per viltà grifagna
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leoni, o colloquii con Dio, o lotte, o tentazioni! O templi, o tombe di profondo oblio, o monaci guerrier, monaci maghi! O visi smunti in mezzo a
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