fumi di viola, in alto baciato di una stella di luce era il bello, il bello e dolce dono di un dio: e le timide mammelle erano gonfie di luce, e le
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torre e, quasi in un inginocchiarsi lento di rassegnazione davanti al grigio altare dell'aurora, la torre si donò al mare.
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. Come una fonte semplice e tranquilla donò la gioia alle riarse gole degli umani e non seppe, ahimè! tenere per la sua sete giovane una stilla! Morì
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crearmi la luce da me stesso, lasciami andar oltre il deserto, al mare perch'io ti porti il dono luminoso ... molto più che non credi mi sei cara. 2
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belle donne, o poveri fanciulli? Ma gli è dono degli angeli svanire, e l'infrangersi appunto è dei trastulli. Non credete che il suo corpo divino sia
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...- sei lire...un anello!.. sì grosso, sì bello...- mi volle rubar. L'anel della moglie - mio dolce signore. un dono del core - che più non vedrò
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- No, mia diletta, non ho più quattrini, per mutarteli in nastri e in cappellini: siamo a Natale, e le mie due sorelle aspettano un mio dono a farsi
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! Rassomiglia a quei poveri augelletti che giammai non mi han fatto un male al mondo, che si appagan di miglio e di confetti, e ch'ebbi in dono da un
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che la gioia di averla trabocchi.. - Non infrangerlo sai, quel dono mio! Del pastor che avverrebbe, o santo Iddio, se la pecora muore? Gennaio 1872
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