Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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 In  commissariato, per più di due ore, ha fatto il muto, poi ha
per più di due ore, ha fatto il muto, poi ha parlato  in  russo. Allora hanno chiamato un interprete, che ha tradotto
chiamato un interprete, che ha tradotto frasi senza senso.  In  attesa di accertamenti lo hanno ricoverato fra i pazzi.
di mattina,  in  agosto. davanti alle telecamere. Lascerà per due anni il
stracolma di marmellate e dei tè più diversi. Sosterà  in  molte capitali, incontrerà presidenti e monarchi
incontrerà presidenti e monarchi persuadendoli a firmare  in  un grande album bianco.
domanda a cui rispondo  in  fretta: sono in un vento che annuncia un temporale,
domanda a cui rispondo in fretta: sono  in  un vento che annuncia un temporale, ascoltando una radio
della scatola del ghiaccio, scomparso a maggio, lo ritrova  in  dicembre nello scomparto in alto del guardaroba, in mezzo
scomparso a maggio, lo ritrova in dicembre nello scomparto  in  alto del guardaroba, in mezzo alle coperte e alle candeline
ritrova in dicembre nello scomparto in alto del guardaroba,  in  mezzo alle coperte e alle candeline per l'albero di Natale.
e alle candeline per l'albero di Natale. Non trova più  in  cucina il detersivo appena comprato. Lo ricompra due volte
del tuo petto ardente piovean collane di perle d'Oriente, e  in  una nebbia di candido velo passavi come una figura in
e in una nebbia di candido velo passavi come una figura  in  cielo, presago cuor! sulle mie guancie smorte sentir mi
un amico mi venne a narrare: - La giovinetta si è gettata  in  mare! - O giovinetta, la tua salma bianca non cerchi il
cerchi il pescator di Villafranca, né il canuto ministro  in  ginocchioni insulti a Dio con flebili orazioni per te che
Oh già l'anima tua fatta è splendore, e mentre chiede,  in  crocchio di sorelle, le prime nuove alle vicine stelle,
levigato dall'onda cristallina il tuo scheletro lento  in  mar declina: per diventare in qualche algoso vallo una
il tuo scheletro lento in mar declina: per diventare  in  qualche algoso vallo una nicchia di perle e di corallo.
 in  ritardo."
 In  casi come questo sorridendo, un pochino vergognandomi,di
cosa; così nell'attimo stesso tutti e due precipitando  in  una vicenda di puri attimi, una nuova commedia d'amore. ..
sera, ero  in  ritardo, con un asciugamano, inavvertitamente, ho urtato
che è caduta. I pezzi sono stati raccolti, quasi tutti  in  un primo momento, altri nel corso del tempo, a mano a mano
a mano diminuendo le proporzioni dei reperti. Dopo un mese  in  un anfratto del pavimento è comparso un vetrino
 in  disparte, sommesso
 In  memoria di mio zio Giuseppe Zani ; nato a Cesena il 15
di leva, morto nel campo di concentramento di Gross Fullen,  in  Bassa Sassonia, il 14 settembre 1944.
sole che nel nuovo parco cittadino si appoggia  in  silenzio sulle schiene dei cam e delle madri, e si rifrange
addormentati, sulle capigliatura rare dei pensionati  in  vena di pensieri miti,
Che rotto e muggente a tratti canta epopea E sereno riposa  in  larghi specchi d'azzurro: Vita e sogno che in fondo alla
sereno riposa in larghi specchi d'azzurro: Vita e sogno che  in  fondo alla mistica valle Agitate l'anima dei secoli
Sopra l'ombra del bosco che la annega Sale  in  lontano appello Insaziabilmente Batte al mio cuor che trema
entrambi del Sud. Vengono sorpresi mentre si baciano,  in  camerata. Uno viene immediatamente trasferito. L' altro
L' altro rifluta di muoversi dalla branda e finisce  in  prigione. A quet'ultimo i compagni portano sigarette e
famiglia di lei: il padre  in  guerra con i figli, li scaccia, gli rinfaccia il pane. La
li scaccia, gli rinfaccia il pane. La famiglia divisa  in  due schiere: una, capeggiata dalla madre, con un piede
 in  un ristorante vicino al mare, si lamenta del suo recente
vicino al mare, si lamenta del suo recente viaggio  in  Turchia. Giura di non tomarci mai più. Dovunque ha trovato
del vaso sulle foglie. Chiudendo gli occhi sembra di essere  in  montagna perché il nimore delle raffiche sugli alberi vicini
e tutti i movimenti del vento sono sotto controllo. Sto  in  bilico tra paura e sicurezza. Sto nella situazione in cui
Sto in bilico tra paura e sicurezza. Sto nella situazione  in  cui si sogna. Allora scrivo e ogni tanto mi awenturo in
in cui si sogna. Allora scrivo e ogni tanto mi awenturo  in  terrazza e sollevo l'oleandro e il gelsomino. Mi ostino a
e il gelsomino. Mi ostino a non proteggerli, a rimetterli  in  piedi. Mi hanno detto che il vento rinforza le piante. lo
detto che il vento rinforza le piante. lo come un padre  in  lotta con se stesso mi apposto dietro il vetro, noto il
io starei qualche secondo  in  silenzio, pensando ai sassi.
che il prossimo anno andrà per le vacanze  in  Marocco, dove potrà starsene con lo stesso ragazzo per
con lo stesso ragazzo per intere giomate. Oppure andrà  in  Sicilia, a Catania, dove fece il marinaio e conobbe decine
prenotare i loculi. Una bella parete di mattoni a vista, e  in  un silenzio, in un verde, sembra un giardino pubblico
Una bella parete di mattoni a vista, e in un silenzio,  in  un verde, sembra un giardino pubblico insiste mia madre
come volesse persuadermi di qualcosa che fatica a entrarmi  in  testa, mentre quello che mi ostino a non voler considerare
così ad accaparrarsi i posti migliori naturalmente,  in  basso, dove non c'è neppure bisogno della scala.
legno, un po' più chiaro. Nella sola camera rimasta  in  questo piano, che è la vostra, continua dal corridoio il
della nostra casa nella parte notte, ed è per questo che  in  salotto o in cucina non riusciamo a stare, mentre con tutti
casa nella parte notte, ed è per questo che in salotto o  in  cucina non riusciamo a stare, mentre con tutti i mezzi
il passo ciascuno tutti i giomi pro- lunga il suo soggiomo  in  corridoio, da cui ritorna sempre con un”aria più serena e
pel cielo, e tutto  in  quello assorto, spirto in esilio sulla nostra mota - spirto
pel cielo, e tutto in quello assorto, spirto  in  esilio sulla nostra mota - spirto creato per fulgere - e
focolar con cui spesso, nel verno, si viveva del prossimo  in  disparte, rimescolando fra di noi l'eterno tema dell'arte.
il dì, quando s'andava passeggiando e sognando  in  compagnia!... E in tutto e in tutti il tuo pensier trovava
quando s'andava passeggiando e sognando in compagnia!... E  in  tutto e in tutti il tuo pensier trovava la poesia.
passeggiando e sognando in compagnia!... E in tutto e  in  tutti il tuo pensier trovava la poesia. Riameresti la vita,
oggi e mi abitano, come padroni delle notti. Sono  in  Scozia e cammino lungo il fiurne Black Water Acqua Nera,
Acqua Nera, uno di quei rivoli da niente che poi esplodono  in  un fiordo interminabile, ali di farfalla capaci di
sparviero sono leggero ; come l'augel che bee l'aure remote  in  cui le note vibran forse degli angioli d'Iddio! Sul cranio
un giovinetto, tu fai l'effetto di un bell'inno pensato  in  paradiso; e il tuo sorriso è l'aura pura, fulgida, felice
tu che nasci  in  maschera, e mascherato muori, osi insultar, se incognito è
assai, t'acqueta, la sua maschera non lascerà giammai. E tu  in  ginocchio pregalo che ci lasci la nostra, perché sarebbe
ci lasci la nostra, perché sarebbe orribile l'anima messa  in  mostra!
si decidono soccorsi per pesci di lago e di fiume. Dice che  in  Calabria ha visto trote enormi in una vasca di cento metri
lago e di fiume. Dice che in Calabria ha visto trote enormi  in  una vasca di cento metri per lato. Gli occorre una vasca
volto,  in  silenzio, e torniamo indietro, senza più il piglio di chi
e strappi nella pelle del silenzio) mi sono penetrate fino  in  fondo: e adesso sono io, solo io, il pozzo d 'Acqua Nera, l
sperdimento. Dopo, se sei capace, passala tu la notte  in  questo stato.
Sulla porta dell'ospizio, dove usciste  in  lenta schiera, che vi dice, o miei vecchietti, questo sol
vi innamora, o vi strazia col pensiero ch'ella è muta  in  cimitero? Oh il gennaio malinconico rammentate, quando il
la nebbia e il gelo! Rammentatevi le lagrime che spargeste  in  questo suolo; e gli stenti, e glí sconforti, e gli amici
Auretta tiepida, il Signor t'ha benedetta: son pur belli  in  primavera il giardin, la cameretta! E direte: Auretta
volte,  in  pochi righi, appare l'allegria, passa velata la morte. Una
righi, appare l'allegria, passa velata la morte. Una folla,  in  cammino verso il giorno o la notte, verso il ricordo o la
voglio farmi un piccolo convento, lontano, solitario,  in  riva al mare; colà, pieno di sole, in mezzo al vento, starò
lontano, solitario, in riva al mare; colà, pieno di sole,  in  mezzo al vento, starò lieto e tranquillo ad invecchiar.
l'Angelus nel cuor. Porrò l'Invidia accanto al cimitero, e  in  refettorio la Gola porrò; schiavo del corpo e schiavo del
convento, ma per poco, la scarna, vi vivrà; le innalzeranno  in  chiesa un monumento, ove il Priore a ridere verrà. Immemore
Priore a ridere verrà. Immemore così del calendario, starò  in  riva del mare, in mezzo ai fior, nel convento lontano e
Immemore così del calendario, starò in riva del mare,  in  mezzo ai fior, nel convento lontano e solitario. E sulla
: oh miei curati nelle vigne erranti col tondo viso  in  foco e il parlar roco - delle dee baccanti! Oh le donne,oh
odi il mestiere - d'imitar Manzoni. E vi son certe strade  in  Valtellina cui far l'amore, meglio che al muso e alla carta
o miei messeri? là vivi i fiori stanno che qui vi danno -  in  polvere i droghieri. Oh tre ne voglio de' miei vecchi amici
secondo l'ore, che non parlan di moda e di cambiale, ma  in  nuovi cieli immersi fischiano i versi - in cattedra e in
di cambiale, ma in nuovi cieli immersi fischiano i versi -  in  cattedra e in piviale! Tre di costor che fanno il gaio viso
ma in nuovi cieli immersi fischiano i versi - in cattedra e  in  piviale! Tre di costor che fanno il gaio viso alla
fanno il gaio viso alla baldoria, e a cui l'arte congiunge  in  un sorriso Golgota e gloria; tre di costoro per salir sui
faggio, all'avvenir che i giovinetti adesca, anch'esso  in  viaggio: quando il ranume udrà queste parole, riderem, se
7 luglio, mercoledi, torno  in  un caldo che ossessiona dal lavoro, per pranzare con te.
e vedove, tornano a vivere insieme nella casa  in  cui trascorsero una giovinezza allegra e accordata.
l'ora  in  cui gli augelli accovacciati la testolina ascondon sotto
sì, ma rispettoso appena. Giù nel fosco lontan di quando  in  quando guizza un baleno debole e perplesso; d'amor regna
Le rondini più e più stringon le spire dei vispi voli  in  cui beâr le penne, e le assal delle gronde il sovvenire.
la canzone. Manda sul mio cammino il mendicante che guarda  in  viso e che non sa cercare, e allontanami il giorno in cui,
in viso e che non sa cercare, e allontanami il giorno  in  cui, tremante, non trovi il soldo da potergli dare. Fa' che
mano. Ch'io possa sempre adorarti, o Signore, negli astri  in  cielo e nei fiori in giardino; dammi la calma e dammi un
adorarti, o Signore, negli astri in cielo e nei fiori  in  giardino; dammi la calma e dammi un po' d'amore e permetti
finestra della stanza  in  cui riceve affaccia su una piazza dove, dall'alba al
che da anni paga la stessa pigione per lo stambugio  in  cui disegna e dipinge.
 in  roulotte con il dobermann di un anno e con un ragazzo
a esequie, un feretro s'avvia, un prete è  in  allegria. O mio canestro di olezzanti fiori, tavolozza di
cimitero? Suonano a esequie, un feretro s'avvìa, un prete è  in  allegria. Voi che vivete, o fior, nell'ozio blando, l'aria
Voi che vivete, o fior, nell'ozio blando, l'aria che  in  mezzo a voi vien spigolando non vi racconta mai se battan
vedete? Suonano a esequie, un feretro s'avvia, un prete è  in  allegria. Stelle, mai non vedeste a notte oscura spirti in
in allegria. Stelle, mai non vedeste a notte oscura spirti  in  fiamma esalar la mia pianura ? Gelsomini, se il suol che vi
pranzo, su cui la moglie posava dolci e bevande. Laureato  in  Cirenaica, ne faceva fede il diploma in mostra nello
e bevande. Laureato in Cirenaica, ne faceva fede il diploma  in  mostra nello studio, una volta gli sfuggì di quando girava
poi su per la rampa che conduce all' ospedale e giunsi  in  breve dove il malato non si attendeva di vedermi: sulla
agli zigomi, gli occhi bellissimi, come prima, ma dissolti  in  un alone più profondo. Giungevo senza preavviso, e in
in un alone più profondo. Giungevo senza preavviso, e  in  giorno indebito: neppure la sua Carlina, « «l' angelo
« «l' angelo musicante » », poteva essere là. Il mare,  in  basso, era vuoto, e sulla costa apparivano sparse le
questioni supreme, agli universali, chi era sempre vissuto  in  modo umano, cioè semplice e silenzioso. Exit Fadin. E ora
E ora dire che non ci sei più è dire solo che sei entrato  in  un ordine diverso, per quanto quello in cui ci muoviamo noi
che sei entrato in un ordine diverso, per quanto quello  in  cui ci muoviamo noi ritardatari, così pazzesco com' è,
così pazzesco com' è, sembri alla nostra ragione l' unico  in  cui la divinità può svolgere i propri attributi,
vivon cercando un po' d'oblio, quanti sono  in  esilio e quanti in fuga! Come si paga d'esser nati il fio,
cercando un po' d'oblio, quanti sono in esilio e quanti  in  fuga! Come si paga d'esser nati il fio, come ogni dì
credo più che gioia franca esista, che resti una fé pura  in  questa terra!... Fossi Cassandra eternamente trista! Fossi
Cassandra eternamente trista! Fossi Diomede eternamente  in  guerra!... Oh! vi potrei strappar, maschere oscene! Vi
al mondo, che si appagan di miglio e di confetti, e ch'ebbi  in  dono da un artier giocondo. E canti il prete : " Soffri! "
chiuse se si tiene la faccia contro sole, specialmente  in  un giorno di maggio, quando il colore dell`aria riscaldata,
la spiaggia non fuma e il verdastro del mare è meno chiuso  in  sé, e cielo mare e spiaggia comunicano perfettamente un
pallida e rosea, come appare, ma di molto più vivace,  in  verità, e sensibile al calore, di cielo mare e spiaggia
assumersi la responsabilità.Da un parente, che torna spesso  in  paese, M. viene a sapere un poco della storia del ragazzo.
alti gli esami di maturità. Ha un fratello maggiore nato  in  manicomio. Anche la sorella della madre è stata per anni in
in manicomio. Anche la sorella della madre è stata per anni  in  manicomio. Gli zii materni sono sani. Di notte la nonna
uomini, infin, che mostranti di bello? Che non osan costoro  in  tua presenza? Vieni, vai,... non si levano il cappello.
della partenza; e ristucco di farci il zolfanello, di tanto  in  tanto perdi la pazienza! Sole, il mondo è un rachitico
frattanto si riposa sopra un abisso di deserte nubi.  In  casa di Cletto Arrighi il 21 dicembre 1862.
o ch'ei lo insulti io vo'! L'insulto e la calunnia, sposati  in  un sorriso, non turberan, scontrandola, l'ironia del mio
del mio viso; nell'orgia e nella nebbia fui di un mio sogno  in  traccia, né ho mai guardato in faccia i corpi intorno a me.
nebbia fui di un mio sogno in traccia, né ho mai guardato  in  faccia i corpi intorno a me. Tu, biondo e malinconico
conciliabolo, una bella mattina, e han giurata impossibile,  in  nome del buon senso, la cara arte ch'io penso quella che
ritenterem, cantando, forse profeti inutili, ma lieti,  in  santa guerra, gli aromi della terra, gli effluvii di lassù!
fino a spegnersi e forse si disfa: una sconosciuta  in  un posto sconosciuto.
calda tra le gambe. Ha paura. Di nascosto si cuoce un uovo  in  un tegame. Tra la porta e il vento il gas stringe il tuorlo
un tegame. Tra la porta e il vento il gas stringe il tuorlo  in  un fuoco azzurro-rame.
gli verrà il prossimo assalto? Gli altri, una moltitudine,  in  tanti lo abitano, a loro volta testimoni, residui di una
Finanche i morti, gli usciti, parlano muti dal punto  in  cui partono le arterie, dove inizia il respiro.
il sol si specchia, e lieto si apparecchia alla discesa  in  mar! Or che son muti i cembali nell'aule dei palazzi, e, in
in mar! Or che son muti i cembali nell'aule dei palazzi, e,  in  larghe pieghe, immobili riposano gli arazzi, né sui balcon
lo sporco lastrico seguitemi cantando, il campo è nostro e  in  bando è l'alta società! Tornano a coppie i poveri lattai
raccolti nelle stalle, l'ardor delle cavalle che trottano  in  città. Dal dazio, ove scroccarono, tremando, la dogana, poi
di gelsi e viti, e degli armenti aviti, e dei pruneti  in  fior! E intorno a lor, corteggio quasi di antichi amici,
e dell'alpestre timo lungi dal nostro limo cresciuto  in  libertà. Ma le campane vigili già suonano a distesa, e par
all’altra chiesa come comando bellico che va di schiera  in  schiera: - Sù tutti alla preghiera, genti della città! -
lavoro! ... No, dei chierici il coro non lo raggiunge  in  ciel! Amici! orsù, lasciamoci : tutti al lavor, perdio! Un
apostoli negli opifici oscuri non sian di noi più puri  in  faccia al Creator! Ma al suon dell'aspre incudini si sposi
tavolozza, si sbadiglia? come un feretro sei gaia!...  in  un dente che somiglia a una torre rovinata, ho una danza
Queste spiagge solitarie ti rammenti, o giovinetto, quando,  in  mezzo a donne care, in quel dì del primo affetto, le
ti rammenti, o giovinetto, quando, in mezzo a donne care,  in  quel dì del primo affetto, le venimmo a visitare? Qui la
a un bel fuoco i piccioletti piedi e gli abiti asciugati,  in  attesa dei confetti ci ponemmo a desinare; era il giorno
a desinare; era il giorno del compare, un bel giorno  in  verità! Dio! d'argento son le nuvole... Io non l'ho sul mio
 in  ospedale, incontra il ragazzo. Questi racconta di essere
venuto a Roma da un tale, conosciuto durante una festa  in  casa di amici, che si era offerto di ospitarlo per qualche