d'ortografia o di pronunzia del prossimo, ed è ridicolo, nell' atto stesso che si canzona un errore d'altri, sbagliare o mostrare incertezza riguardo al
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restringendo sempre più il suo linguaggio, nel quale ai vocaboli si sostituivano i gesti, e alla pronunzia scolpita un barbugliamento d'addormentato. Egli
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Impara a pronunziar bene. Non parla bene chi pronunzia male. E noi, quasi tutti, pronunziamo l'italiano scelleratamente. Una bella lingua pronunziata
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vérde, frésco, césto, Róma, dóno, enórme, e le desinenze degli avverbi in ente, che sono uno degli orrori della nostra pronunzia, veramante! E a dare il
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e della bella pronunzia. Ma non riusciva a ingannar nessuno, neppur la prima volta che lo sentivano, e nemmeno persone incolte, o che non fossero mai
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t'aiuterà il dirli spesso a voce alta, con pronunzia netta. Passerai poi dalla casa al cortile, al giardino, a tutti gli annessi e connessi della casa, e
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spiccatissimi sulle bocche di tutti. E poi quando fosse altrimenti, il popolo è autorità assoluta in opera di pronunzia? No, risponde Cicerone, Aulo
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gente del contado o del volgo, ma le persone di civil condizione, le quali sdegnano ogni plebeismo, fuggendo ogni vizio di pronunzia: poi ho fatto loro
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