ogni diligenza: ed ella fece meravigliosi progressi nella filosofia e nelle lingue antiche. Fu ammessa alle lezioni che si davano alla principessa
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, conosceva egregiamente il latino, il greco, l'ebraico, la filosofia, l'astronomia; cantava, suonava, e componeva leggiadri versi; nè ciò era frutto di
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virile ingegno volle che si classe a studiar la filosofia con l' ajuto del P. Poggi Servita; e che poi stasse con assiduo studio a sentir leggere le
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abile, avendo avuto per maestra la celebre Rosalba; però la vera disposizione l' aveva per la filosofia, e per lo studio delle lingue. Prese amore
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l'amor dell' imparare, per che si diede con ardore alla filosofia ed alle altre scienze speculative. Come per altro ell' era innamorata della verità, e
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astronomia e di filosofia; nè era tanto digiuna delli studj teologici, che non potesse acconciamente favellarne coi teologi di professione. Morì nel 1770 a
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; da sè attese al governo della famiglia. Venuta in età, matura, si volse a studj più gravi, coltivando di preferenza la filosofia, massimamente la
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antichi autori, e sapientemente gli commentava; e l' altra discuteva i principali sistemi di filosofia, gli metteva tra loro a confronto, e così
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disposizione, e si diede a studiarle potentemente così di buon' ora, che a quindici anni fu in grado di pubblica disputa di filosofia con tal prontezza e
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allo studio della filosofia nella patria Università, dove fece progresso tanto mirabile, che a ventun anno sostenne dinanzi ai cardinali Grimaldi e
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mai fu peccato, la se ne pentì ben presto, e di buon'ora si diede agli studj più gravi della filosofia, dove fece tal profitto, che suo padre volle
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altro Demostene. Seppe molto di filosofia, e ne disputò dottamente: sopra la sacra scrittura compose due libri, che furono allora lodatissimi: Scrisse
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rifiorire le buone lettere; e se non lo fu quale lo fu Poliziano, e tanti altri sommi uomini, fu però così dotta nella filosofia, nella teologia, e nelle
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Italia, con tanti quadri, statue, medaglie e gioie che era un subisso. Di lettere poi di filosofia, e di lingue morte e vive, ne sapeva a bizzeffe; e
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le lingue greca e latina: della italiana non se ne parla: studiò filosofia, teologia ed altre scienze; ma più specialmente inclinava alla poesia: anzi
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greci in greco: oltre a che attese anche la filosofia, sì che fu uno specchio di dottrina e di religione. Costei fu da papa Lione suo zio materno
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