Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: austriaci

Numero di risultati: 30 in 1 pagine

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Il libro della terza classe elementare

210691
Deledda, Grazia 29 occorrenze
  • 1930
  • La Libreria dello Stato
  • Roma
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da reticolati, e da migliaia di cannoni e di mitragliatrici. Gli alpini, i vigorosi figli delle nostre montagne, strapparono Monte Nero agli Austriaci

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Lombardia, invece degli Austriaci, spadroneggiavano gli Spagnoli. Cesare Balbo e Massimo D'Azeglio descrivevano le miserie d'Italia, e discutevano i mezzi

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popolo, che amava di sincero affetto. Il sogno di Carlo Alberto era quello di mettersi alla testa degl' Italiani per cacciare gli Austriaci. «La mia vita

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tabacco. Ed ecco i Milanesi, tutti d'accordo, rinunciare al gioco del lotto ed al fumo. Figuratevi la rabbia degli Austriaci! D'un tratto, soldati e

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Le cinque giornate a Milano. A Milano la lotta tra gl'insorti ed i soldati austriaci durò accanita e sanguinosa per ben cinque giorni: dal 18 al 22

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I Milanesi non si lasciarono disanimare dal fuoco dei fucili e dei cannoni austriaci: quando caddero i primi generosi, un solo, alto, terribile grido

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, valendosi di paglia e d'acqua ragia portate con sè, dar fuoco alla porta di una caserma, in cui si erano asserragliati gli Austriaci. Divamparono le fiamme, e

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bersaglieri, i baldi soldati dal pittoresco cappello piumato, che Alessandro La Marmora aveva costituito nel 1836. Gli Austriaci furono cacciati

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per imbracciare il fucile, per lunghe ore contrastarono il passo agli Austriaci ben più numerosi. Così la meditata sorpresa andò a vuoto, e quando il

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Le dieci giornate di Brescia. Brescia cacciò gli Austriaci il 23 marzo 1849: sino al 10 aprile ne ributtò con magnifica tenacia gli assalti rinnovati

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proclamato la repubblica, ed in aiuto di Pio IX si erano mossi soldati Austriaci, Spagnoli,

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, Borbonici ed Austriaci, e riuscì a raggiungere il territorio di San Marino. Egli sperava di portarsi a Venezia, e, con alcuni fidi compagni, potè

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Gli Austriaci non erano riusciti a rioccupare Venezia, ed invano, anche dopo aver vinto a Novara, le intimarono la resa: la città rispose deliberando

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varcare i confini, se provenivano dai domini austriaci e da terre soggette ai principi oppressori. Giuseppe Garibaldi offerse la sua spada gloriosa, ed

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Sin dall'inizio la vittoria arrise alle bandiere tricolori. Gli Austriaci furono ricacciati da Montebello e messi in rotta a Palestro. In questa

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quegli stessi giorni Giuseppe Garibaldi, dopo aver volto in fuga gli Austriaci a Varese ed a San Fermo, liberava Como, Bergamo e Brescia. L'imperatore

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di baionette i cavalieri austriaci. Più volte i nemici ripeterono invano la carica, ed infine fuggirono, lasciando sul terreno intorno ai quadrati

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questa guerra. Giuseppe Garibaldi, con le sue Camicie Rosse, aveva infatti sconfitto gli Austriaci nel Trentino a Bezzecca, mentre un corpo di truppe

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quella cima a picco su la valle dell'Isonzo. Nel maggio 1916 gli Austriaci vollero prendersi la rivincita, e, con grandi forze e moltissimi cannoni

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Austriaci e Tedeschi poterono mandare contro l'Italia anche soldati e le artiglierie prima impegnate contro i Russi. Il 24 ottobre 1917 i nemici mossero

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di ricacciare il nemico dal Veneto, e di riportare il tricolore vittorioso nelle terre da redimere. Se ne accorsero gli Austriaci nel giugno 1918

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Austriaci furono ricacciati al di là del

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Baracca. Con insuperabile perizia e con magnifico coraggio, egli non esitava ad assalire gli apparecchi austriaci, anche quando si trovava in

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impegnò dai monti al mare la battaglia decisiva, che fu detta di Vittorio Veneto. Per undici giorni arse l'epica lotta; poi gli Austriaci furono disfatti, e

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, sopraffatto dal numero, cade nelle mani degli Austriaci. Riconosciuto, processato come colpevole di alto tradimento, fu condannato a morte. Due giorni

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riconosciuto subito, ma gli Austriaci sin dal principio avevano sospettato la sua vera personalità. Durante il processo lo misero a confronto con la

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Toti si risolleva, e scaglia agli Austriaci, come sfida suprema, la sua stampella. Spirò quasi subito dopo, baciando il suo piumetto di bersagliere Alla

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fece tacere dei cannoni. Che differenza! Vi era un ragazzo in Genova, un tintorello, nel tempo che gli Austriaci dominavano e torturavano la città e

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Pagina 75

concittadini genovesi, i miei compatrioti italiani che tanto sospirano? Tutti mormoravano e si rifiutavano. I soldati austriaci cominciarono a maltrattarli

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Quartiere Corridoni

216537
Ballario Pina 1 occorrenze
  • 1941
  • La libreria dello Stato
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lanciare il sasso contro i soldati austriaci. Rammenti, vero, che essi volevano costringere i genovesi a sollevare il mortaio sprofondato in piazza

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