nido. — Perché fai il disubbidiente? — disse la mamma. — | Io | voglio vedere che cosa c'è giù! — È troppo presto, non hai |
Cipí -
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presto, non hai ancora le piume, e sei piccolo e debole! — | Io | voglio vedere... cipí, cipí,... io voglio andare fuori da |
Cipí -
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sei piccolo e debole! — Io voglio vedere... cipí, cipí,... | io | voglio andare fuori da questo buco. — Questo buco è la |
Cipí -
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Pic con uno sguardo sprezzante, e chiese con calma: — E se | io | le tenessi giú, le mani? Pic non rispose, ma semplicemente |
le straordinarie avventure di Caterina -
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Si vedeva che aveva paura della vendetta del bosco. — | Io | non sono venuto per assalirti, — disse con voce piú mite, — |
le straordinarie avventure di Caterina -
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E ora, ditemi, che di voi tre ha parlato, prima? — | Io | no, — disse Pic. — Sei stato tu, Sbarraponti? — Io no, — |
le straordinarie avventure di Caterina -
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prima? — Io no, — disse Pic. — Sei stato tu, Sbarraponti? — | Io | no, — disse Sbarraponti. — Sei stato tu, Terrore? — Io no, |
le straordinarie avventure di Caterina -
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— Io no, — disse Sbarraponti. — Sei stato tu, Terrore? — | Io | no, — disse Terrore. — Ah, sarò stato io, allora, — |
le straordinarie avventure di Caterina -
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Non capisco perchè la massaia non mi voglia in casa. Eppure | io | filo e tesso trame d'argento, le appendo ai soffitti come |
Quartiere Corridoni -
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esiste tra noi due? - Una sola - rispose il baco - | io | lavoro per gli uomini e tu per te stesso. Io mi rendo utile |
Quartiere Corridoni -
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il baco - io lavoro per gli uomini e tu per te stesso. | Io | mi rendo utile agli altri e tu dai solamente noia. |
Quartiere Corridoni -
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combattere le tigri e la morte era certa. Allora | io | senza dir niente presi una spada e andai verso la Macchia |
le straordinarie avventure di Caterina -
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una grotta c'erano tre tigri piú grandi di questa casa, e | io | quando le vidi da lontano avrei voluto portare un vestito |
le straordinarie avventure di Caterina -
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piú nuovo. La prima Tigre mi venne incontro e fece: Ham! e | io | senza dir niente le misi la spada nella bocca e mori. La |
le straordinarie avventure di Caterina -
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misi la spada nella bocca e mori. La seconda fece: Hamm! ed | io | subito le misi la spada nella bocca. La terza fece: Hammm! |
le straordinarie avventure di Caterina -
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quelle cupole. Era ben vestita e i suoi occhi erano buoni. | Io | mi misi in ginocchio; non |
le straordinarie avventure di Caterina -
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con questa storia? — disse indignatissima la rondine. — | Io | trasecolo. — Mah, cosí per dire, — mormorò il povero |
le straordinarie avventure di Caterina -
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nel suo angolo. — È una stupida storia, — dichiarò Tit. — | Io | conosco i topi neri, ho combattuto con loro, e so che sono |
le straordinarie avventure di Caterina -
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topi bianchi in uno spiedo, e se li mangiava come crostini. | Io | allora gli tolsi di mano lo spiedo e infilzai lui. Poi lo |
le straordinarie avventure di Caterina -
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un gran premio a chi glielo portava. E invece, quando | io | glielo misi sotto gli occhi, incominciò a piangere, e non |
le straordinarie avventure di Caterina -
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Tit sospirò, ma poi sembrò molto allegro, e disse: — E | io | ho fatto un bellissimo scherzo al re bianco. Caterí era |
le straordinarie avventure di Caterina -
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— proseguí Tit, — ha una grande paura dei gatti. Ed | io | feci un gatto di cartone e glielo legai alla coda mentre |
le straordinarie avventure di Caterina -
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di Caterí sembri, a vederla, una casa come tutte le altre, | io | vi debbo raccontare la sua storia perché, fra centomila che |
le straordinarie avventure di Caterina -
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confusa con Nino. Quando glielo dicono, si offende e grida: | Io | sono più bella! Ninetto ribatte: - Ma io sono più alto. Ha |
Quartiere Corridoni -
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offende e grida: Io sono più bella! Ninetto ribatte: - Ma | io | sono più alto. Ha la mania di crescere, l'ometto. Ogni |
Quartiere Corridoni -
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si convince. | Io | ho un padrone: padrone per modo di dire perchè oggigiorno |
Il libro della terza classe elementare -
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esistere padroni o servitori. È proprietario del campo che | io | e la mia famiglia coltiviamo con molta fatica, sì, ma nello |
Il libro della terza classe elementare -
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(Ragazzi miei: i due contadini parlavano in dialetto; | io | vi traduco quel loro dialetto con la sicurezza che voi, pur |
Il libro della terza classe elementare -
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Il Cielo sa poi mettere tutte le cose a posto. Per esempio: | io | e la mia famiglia abbiamo fame o dobbiamo naturalmente |
Il libro della terza classe elementare -
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aprendo un poco i petali per far sentire la voce. — E tu? — | Io | invece, mi chiamano... Cipí. — Non ti vedo mai da queste |
Cipí -
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storie di paesi lontani... Un posto piú bello di questo | io | credo che non c'è... — Sospirò e concluse: — Sono in mezzo |
Cipí -
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| io | ve la riferisco in lingua topesca: si chiama La guerra dei |
Una famiglia di topi -
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di fama. La Regina delle Fate ne parla sempre. — Ah, | io | non sono il solo, dunque, che conosca í suoi meriti! — |
le straordinarie avventure di Caterina -
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qui, il difficile, — rispose il mercante, sopra pensiero. — | Io | da tanto penso di farla mia moglie; cosí mi aspetterà |
le straordinarie avventure di Caterina -
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moglie; cosí mi aspetterà sempre nella casa che fra poco | io | costruirò per lei. Avrà abiti di velluto e di broccato e |
le straordinarie avventure di Caterina -
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abiti di velluto e di broccato e una perla al collo. Ma | io | sono timido, e non so come avvicinarla; ella è cosí |
le straordinarie avventure di Caterina -
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grosso mercante: — Appena sarò guarito, — disse, — andremo, | io | e Caterí, a parlarne alla Regina. Il mercante si alzò in |
le straordinarie avventure di Caterina -
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Regina, — disse. — Uh, uh, uh! — approvò il mercante. — | Io | vi aspetterò fuori del cancello, perché non ho il coraggio |
le straordinarie avventure di Caterina -
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mai. Così oggi è intero il diritto della Nazione, ed | io | posso in piena libertà sciogliere il voto fatto sulla tomba |
Il libro della terza classe elementare -
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la libertà dei miei popoli, l'onore del nome italian9, | io | combatto pel dirigo di tutta la Nazione. Confidiamo in Dio |
Il libro della terza classe elementare -
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confidiamo nella giustizia della pubblica opinione. | Io | non ho altra ambizione che quella di essere il primo |
Il libro della terza classe elementare -
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Ma gridami il perché di questo nuovo desiderio, giacché | io | ti conosco da sempre e mai mi accorsi di questa voglia di |
Narco degli Alidosi -
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di sole, mettono fuori il germoglio. In verità, da tempo | io | pensavo: come è corto il mio spadino! Com'è misero il mio |
Narco degli Alidosi -
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e disse: «Perdono!» «Molto più che perdonato sei, Blabante: | io | ti ringrazio» |
Narco degli Alidosi -
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il figlio scomparso: — Se lo trovo gli faccio perdere | io | il vizio di uscire di notte! Ed io credevo di aver allevato |
Cipí -
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trovo gli faccio perdere io il vizio di uscire di notte! Ed | io | credevo di aver allevato dei figli per bene! — Malediceva e |
Cipí -
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si fece coraggio, planò accanto a Cippicippi e disse: — | Io | so dove è andato il tuo figliolo, ma adesso non te lo dico, |
Cipí -
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— È inutile che tu gridi: tuo figlio è innocente, | io | ho visto dov'è andato! — Dov'è quel mascalzone? — urlò |
Cipí -
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— interruppe minaccioso un passero sopra di lui. — Perché | io | e Passeri questa notte l'abbiamo visto e poco mancava che |
Cipí -
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coi tuoi occhi? - disse una voce. — Sí, la notte scorsa | io | e Passeri vedemmo i figli di Chiccolaggiú e della povera |
Cipí -
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quell'orrenda fine; e se Passerí non mi avesse trattenuto, | io | stesso sarei caduto nell'inganno. — Canaglia! — esclamò un |
Cipí -
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un passero dalla cima dell'albero. — Lo dicevo sempre | io | che quel tipo era un poco di buono! — Silenzio! — gridò un |
Cipí -
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di primavera si può confondere il sogno con la realtà... | Io | voglio che Cipí dica tutto quello che ha visto! |
Cipí -
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al compagno: — Che tristezza dover stare qui inoperosa, | io | che facevo tutto da sola e volavo piú alta delle nuvole! — |
Cipí -
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giocare con te, qualche volta. — Qualche volta, dici? | Io | con te verrò sempre a giocare, se ti farà piacere! Io so |
Cipí -
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dici? Io con te verrò sempre a giocare, se ti farà piacere! | Io | so cento giochi, e tu? — Io so appena fare le corse! Dopo |
Cipí -
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a giocare, se ti farà piacere! Io so cento giochi, e tu? — | Io | so appena fare le corse! Dopo questa risposta, Cipí stette |
Cipí -
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bello! — Piú bello di un gioco che cosa c'è? — Insieme... | io | e te... vuoi che la facciamo una casetta di piume... un |
Cipí -
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finestra, di domenica per soprappiù. Facciamo così, invece: | io | calo il filo, Vostra Signoria ci lega il fuso, e quando |
Al tempo dei tempi -
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Cavaliere, ecco che giunge mia madre con le mie sorelle. | Io | me ne vado, faccia lei! - E infatti, sparì. Il Cavaliere |
Al tempo dei tempi -
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figlia, mentre filava alla finestra, è caduto il fuso. | Io | gliel'ho raccolto ed ella mi ha detto: «Chi mi raccoglie il |
Al tempo dei tempi -
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ha detto: «Chi mi raccoglie il fuso dev'essere mio sposo.» | Io | non ho nulla in contrario; dunque accompagnatemi a casa mia |
Al tempo dei tempi -
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come è mai possibile che un tanto signore sposi mia figlia? | Io | sono poverissima e non ho altro che le braccia per lavorare |
Al tempo dei tempi -
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che nel frattempo ha- ritrovato il suo scilinguagnolo. - Se | io | me ne fossi andato solo soletto in America, non avrei avuto |
La freccia d'argento -
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del mio Paese a fare il tifo per me e a sostenermi. Già | io | lo dico sempre: ride ben chi ride l'ultimo, se i primi son |
La freccia d'argento -
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un momento da casa mia. Ho ancora là una latta d'olio. | Io | che corro devo andar più presto al raduno, e poi ho altri |
La freccia d'argento -
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La corsa comincia alle tre e mezzo, lo sai... Naturalmente | io | devo essere in forma! - Va bene, Ed! Alle tre sono da te! - |
La freccia d'argento -
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in forma! - Va bene, Ed! Alle tre sono da te! - A quell'ora | io | sono già via. Tu vieni poi. La latta dell'olio è nella |
La freccia d'argento -
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Sii puntuale, mi raccomando! - Non dubitare! - Allora | io | mi vado a buttare sul letto. È stata una nottata faticosa, |
La freccia d'argento -
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da Cipí, si allinearono sopra il muro del cortile. — | Io | dico che là dentro c'è del buono! - disse Beccodolce che |
Cipí -
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ce lo pappiamo senza farci prendere,. — disse Cipí, — vado | io | a vedere! Planò sul cortile coperto di farfalle bianche, si |
Cipí -
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— Impasto giallo buonissimo, ce n'è per tutti, — disse. — | Io | vado! — sospirò Beccodolce che non capiva piú nulla. — Un |
Cipí -
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facciamo la fine degli altri! Lui è là e ci guarda! — Ma | io | ho fame! — Anch'io! — gridò Cipí, — ma ragiono. Se mi |
Cipí -
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io? — domandò Beccodolce. — Cominceremo dai piú giovani. | Io | e Passerì saremo gli ultimi. Pronti? — Pronti! — risposero |
Cipí -
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lavorano? Non sapete che l'ozio è il padre dei vizi? — | Io | sono di professione cuoco, e l'amico è servitore, — rispose |
le straordinarie avventure di Caterina -
|
è del Padre mio che mi ha mandato sulla terra. - Diceva: - | Io | sono la luce del mondo. Io sono la Via, la Verità, la Vita. |
Il libro della terza classe elementare -
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mandato sulla terra. - Diceva: - Io sono la luce del mondo. | Io | sono la Via, la Verità, la Vita. Chi crede in me, avrà la |
Il libro della terza classe elementare -
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far capire la necessità di stare uniti con Lui? Diceva: - | Io | sono il buon pastore. Il buon pastore conosce le sue |
Il libro della terza classe elementare -
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le sue pecorelle, e le pecorelle conoscono lui. - Oppure: - | Io | sono la vite, voi i tralci. Se il tralcio non sta unito con |
Il libro della terza classe elementare -
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certamente a lui iniziare la conversazione. — Penserai che | io | sia qui per parlare del ritratto, - disse Maometto. — |
Lo stralisco -
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come un orizzonte riassunto in un punto solo. — | Io | ti ascolto, Signore, — disse Gentile. — Il secondo motivo |
Lo stralisco -
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o timore tu non vuoi essere posto davanti a una scelta, | io | me ne andrò dalle tue stanze, e tu mi vedrai da ora in poi |
Lo stralisco -
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Signore, — disse Gentile, dopo una pausa. — Una scelta, | io | intendo, mi sarà concessa: perché fermare dunque adesso le |
Lo stralisco -
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e il dolore, e anche la gioia esaltante, di una scelta... E | io | sono poi di quelli, Signore, che più spesso si fanno |
Lo stralisco -
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Non rivelerai a nessuno quello che ti chiederò, a meno che | io | stesso non te lo conceda, — disse l'Imperatore. — Anche se |
Lo stralisco -
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la proposta, rimanga segreta fra me e te: nessuna minaccia | io | posso né voglio fare, solo la vergogna di un giuramento |
Lo stralisco -
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mio harem ve n'è una di nome Amilah, che è la mia favorita. | Io | la amo e desidero come amo e desidero l'aria, il sole e |
Lo stralisco -
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il volo. — Gentile amico, — continuò l'Imperatore, — | io | non posso sopportare che la bellezza di Amilah svanisca. |
Lo stralisco -
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nel palazzo dalle terre pastorali in cui è nata, e sebbene | io | non sappia, neppure sforzandomi, immaginare il suo volto |
Lo stralisco -
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ritrarre una donna. Con molta sofferenza e incertezza ho | io | stesso superato il mio timore e le mie convinzioni: ma |
Lo stralisco -
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tu in lei vedi, e che desideri rendere immutabile? Benché | io | non ignori le regole di un buon ritratto, sono tuttavia un |
Lo stralisco -
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sono tuttavia un uomo diverso da te: forse ciò che | io | vedo o so cogliere in un volto non è quello che tu |
Lo stralisco -
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di Amilah che tu puoi fare non fosse esattamente quello che | io | immagino, sarà qualcosa che comunque viene dalla sua piena |
Lo stralisco -
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sonno... In quella stanza, dopo che lei si è addormentata, | io | faccio sempre accendere luci abbondanti, perché assai |
Lo stralisco -
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dormo accanto, o anche quando dormo nei miei alloggiamenti, | io | mi sveglio con il desiderio di guardarla: e cosí faccio, |
Lo stralisco -
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mi è venuta l'idea del ritratto... — Tu chiedi dunque che | io | la ritragga addormentata, Signore? — No, certo, — disse |
Lo stralisco -
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con voce lievemente esasperata. — Dipingendola addormentata | io | non potrò mai vedere i suoi occhi. Pensi forse di |
Lo stralisco -
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grande e forte: un mistero che, per quanto guardi e scruti, | io | non capisco e in cui continuamente mi perdo? Dunque, tu |
Lo stralisco -
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a vincere la guerra, con la battaglia di Vittorio Veneto. - | Io | non vi farò della storia in particolare: è compito del |
Il libro della terza classe elementare -
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gli mancarono i mezzi di armamento e di sussistenza. | Io | non vi faccio nomi: quelli che combatterono e morirono, |
Il libro della terza classe elementare -
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fronte. I nomi degli eroi italiani ve li dirà il maestro: | io | mi limito, ragazzi miei, a dirvene uno che vale per tutti: |
Il libro della terza classe elementare -
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sei, e ti credi bella. È vero che ti credi bella? - Sì. - E | io | ti butterò nella spazzatura, con la faccia in giú. Ci si |
le straordinarie avventure di Caterina -
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vinto voi! Tu, Melchiorre, occupati della bambina, che | io | penso a questo furfante d'un cané. Melchiorre sorrise |
Tutti per una -
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l'avrei lasciato proseguire. Lui mi dà uno scapaccione. | Io | mi aggrappo al manubrio della bicicletta. I miei compagni |
Quartiere Corridoni -
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del vicinato. La mia camera guardava su questo cortile: | io | però preferivo rimanere in una stanza all'ultimo piano, una |
Il libro della terza classe elementare -
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c'era uno scaffale pieno di libri antichi e moderni, che | io | leggevo con grande amore e dai quali imparavo tante cose |
Il libro della terza classe elementare -
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che poco volentieri fà la maggior parte di voialtri. Ma | io | pretendo che qualunque carriera seguirete o qualunque via |
Il libro della terza classe elementare -
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e sarete onesti. Che cosa vi piacerebbe di fare? — | Io | il campione, — rispose Massimo. — E lui l'ammiraglio. — |
le straordinarie avventure di Caterina -
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compiuto una azione eroica durante questo incarico..." "E | io | l'ho compiuta! Son stato attaccato da cinquanta bucanieri e |
Giovanna la nonna del corsaro nero -
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"Ho dovuto fare tutto da solo!" "Possibile?" "Certo, | io | andavo avanti come sempre, quando fui attaccato e con la |
Giovanna la nonna del corsaro nero -
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conte di Trencabar. "E chi vi ci ha fatto?" "Mia madre... | io | sono il maggiore di otto fratelli..." "Non vale!" esclamò |
Giovanna la nonna del corsaro nero -
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capitano, tornando calmo. "Che avete un bel fegato! Bravo! | Io | rispetto il coraggio!" In quella si sentirono dei colpi |
Giovanna la nonna del corsaro nero -
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desiderato di fare questa cena con voi, prima che | io | inizi la mia Passione. - E, avendo amati i suoi, sempre, |
Il libro della terza classe elementare -
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certo.., se potessi... - Appunto. Ascoltami bene, Amanda. | Io | ti propongo due strade. Numero uno: restare qui. Tu studi e |
Tutti per una -
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Me l'immagino - sbuffò lei, alzando le spalle. - Del resto, | io | lo capisco. Prima la mamma, adesso io. Non ha avuto molta |
Tutti per una -
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comandamenti di Dio o Decalogo | Io | sono il Signore Dio tuo: - 1. Non avrai altro Dio fuori che |
Quartiere Corridoni -
|
stato sincero con me nel raccontarmi i tuoi pensieri, a te | io | rivelo che per molti giorni, all'inizio, la mia mente è |
Lo stralisco -
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dell'inizio di questa luna. — Sí, — fece Ganuan annuendo, — | io | so ora che la tua mente, e quella di mio figlio sono piene |
Lo stralisco -
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Poi tacque sorridendo, e aggiunse: — Spesso, in silenzio, | io | entro nelle stanze di Madurer, e da una certa distanza vi |
Lo stralisco -
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prosegui il burban seriamente, posando la tazza preziosa, — | io | vedo assai bene che il tuo gioco è un gioco grande, e che |
Lo stralisco -
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può allungare nel tempo e nella fatica piú di quanto tu ed | io | potevamo prevedere. Io desidero che continui, ma penso con |
Lo stralisco -
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e nella fatica piú di quanto tu ed io potevamo prevedere. | Io | desidero che continui, ma penso con preoccupazione: «Forse |
Lo stralisco -
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il suo ritorno, e che il suo cuore desidera rivedere». Cosí | io | penso, ed è come un'angoscia. Tu sai, mio caro, quanto io |
Lo stralisco -
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io penso, ed è come un'angoscia. Tu sai, mio caro, quanto | io | apprezzo quello che stai facendo: tanto più perché va molto |
Lo stralisco -
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hai cominciato, e le dia tutto il tempo che essa richiede, | io | ti prego con umiltà e amore di restare. Se hai famiglia, o |
Lo stralisco -
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Aladino. Tuttavia, mio signore, il gioco ha preso anche me: | io | sto ai suoi bordi come un assetato a quelli di una fonte |
Lo stralisco -
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miei amici sanno ricordarmi nella mia assenza, e sanno che | io | li ricordo. Quanto alla ricchezza che prometti, io ti dico |
Lo stralisco -
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che io li ricordo. Quanto alla ricchezza che prometti, | io | ti dico che un pittore ha una sola bocca per i sapori del |
Lo stralisco -
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me un tappeto nelle stanze del tuo figliolo, in modo che | io | possa passare con lui ogni istante del tempo, come si |
Lo stralisco -
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Quello si chiama come te - disse Anselmuccio ridendo. - No! | io | mi chiamo Cherubino e quello si chiama Rubino - rispose |
Il libro della terza classe elementare -
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e schiaffi e risate, i due pagliacci cominciarono: - | Io | sono più furbo di te - disse Baconchi. - Facciamo la conta |
Il libro della terza classe elementare -
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più furbo di te - disse Baconchi. - Facciamo la conta che | io | sono più furbo di te - rispose Rubino. Fecero la conta. Tre |
Il libro della terza classe elementare -
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l'albero si turavano la bocca con la mano per non ridere. - | Io | un testone? - rispose Minghin arrabbiato - non vedi che |
Il libro della terza classe elementare -
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cinque, dicendo: - Tu me n'hai dati cinque e, come vedi, | io | li ho raddoppiati. - Bravo servitore - gli dice il padrone: |
Il libro della terza classe elementare -
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- gli dice il padrone: - tu sei stato fedele nel poco e | io | ti farò padrone del molto: vieni e godi della gioia del tuo |
Il libro della terza classe elementare -
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il padrone: - Bravo servitore, sei stato fedele nel poco e | io | ti farò padrone del molto. Vieni anche tu e godi della |
Il libro della terza classe elementare -
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davanti la grotta, il bel giovane picchiò. — Chi siete? Son | io | e Serpentina. — Chi volete? — La Fata Regina. - La grotta |
C'era una volta... -
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"buon compleanno", scivolando si appoggia a me e così | io | cado seduto in una morbida cassata siciliana. Mentre Nerone |
Pane arabo a merenda -
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Mentre Nerone continua ad ingozzarsi, Maristella ed | io | ci buttiamo alla disperata ricerca della nostra borsa. E |
Pane arabo a merenda -
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Tit. — Ma perché non mi hai detto prima che hai un soldo? | Io | qua vedo un soldo. — Sí, non ci pensavo. Potremo comperare |
le straordinarie avventure di Caterina -
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la seguente lettera per Rosetta: « ROSSETA PARTIAMO | IO | E CATERINA IN CERCHA DI BELISIMA. TORNO SUBITO. DISTINTI |
le straordinarie avventure di Caterina -
|
Beccodolce osservò: — La gabbia è alzata, ci si passa...! — | Io | vado! — esclamò l'ultimo nato di Piumaleggera. Cipí si |
Cipí -
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lui tira la cordicella e noi restiamo intrappolati. — Ma | io | ho fame! Ho tanta fame! — Siate forti! Venite con noi in |
Cipí -
|
Cipí, Passeri e Beccodolce, ai passerotti affamati. - | Io | muoio di fame... io ci vado! — piangeva uno. — Io non ne |
Cipí -
|
e Beccodolce, ai passerotti affamati. - Io muoio di fame... | io | ci vado! — piangeva uno. — Io non ne posso più! — si |
Cipí -
|
- Io muoio di fame... io ci vado! — piangeva uno. — | Io | non ne posso più! — si lamentava un altro. Tre passerotti |
Cipí -
|
E chissà quante altre ne ha combinate, quel delinquente. - | Io | l'ho sempre sospettato. - Con quella faccia... - Che bel |
Tutti per una -
|
- Se avete così fretta perchè non date loro una mano? - | Io | sono il caporale. Quel signore scende da cavallo e si mette |
Quartiere Corridoni -
|
- Quando uno non sa giocare, è meglio che si ritiri. Entro | io | al tuo posto, va'! - Eh! Non c'è mica bisogno di urlare |
Tutti per una -
|
posto, va'! - Eh! Non c'è mica bisogno di urlare così... - | Io | urlo quanto mi pare e piace! - Li senti? - riprese la |
Tutti per una -
|
la Pinuccia. - Sono peggio dei bambini. Tu, invece... - | Io | nel gioco delle carte son peggio del maresciallo - tentò di |
Tutti per una -
|
- Beh, io... - la Pinuccia arrossì come una ragazzina. - | Io | non ho studiato molto. Ho fatto solo fino alla quinta |
Tutti per una -
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i suoi compagni e non ha potuto far niente per impedirlo. E | io | mi chiedo sempre, quando arrivo a questo punto: dove si |
Tutti per una -
|
Cattivo! cattivo! - si mise a singhiozzare la Lilia. - S' | io | non avessi la famiglia, alla quale non voglio dare |
Una famiglia di topi -
|
da quelle parole generose e giuste; - se la Lilia e | io | s' è fatto questo sbaglio, gli è che non possiamo vederci |
Una famiglia di topi -
|
dalla parte di Rosicalegno: - Orsù, dammi retta. Siccome | io | sono d' un carattere leale e risoluto, e non mi garbano i |
Una famiglia di topi -
|
una mia idea. Così la faccenda non può continuare. Anche s' | io | non la scoprivo, si sarebbe giunti, prima o poi, a conoscer |
Una famiglia di topi -
|
stata rinchiusa in gabbia, per levarle il ruzzo, e tu.... - | Io | sarei stato ucciso, come sarò ucciso di sicuro - rispose |
Una famiglia di topi -
|
è il caso di far tanti discorsi - ripigliò calmo Dodò. - | Io | conosco la nostra famiglia; e ti assicuro che invece |
Una famiglia di topi -
|
Lilia la mordo a sangue; e quanto a te.... quanto a te, so | io | come ti concio. - Coraggio, Rosichino mio, coraggio! - |
Una famiglia di topi -
|
venuta la curiosità di sapere chi questa Rosalba fosse: ora | io | son venuta qui apposta per levarvi tal curiosità. Così |
Il Plutarco femminile -
|
le donne pittrici, o comechessia artiste, veramente | io | non la saprei indovinare; ma, volendo pur dir qualche cosa, |
Il Plutarco femminile -
|
non la saprei indovinare; ma, volendo pur dir qualche cosa, | io | come io mi pare doversene attribuir la cagione a questo, |
Il Plutarco femminile -
|
indovinare; ma, volendo pur dir qualche cosa, io come | io | mi pare doversene attribuir la cagione a questo, che la |
Il Plutarco femminile -
|
eccellenti maestri, i quali furono idioti o poco meno. | Io | non voglio troppo distendermi in questo argomento per non |
Il Plutarco femminile -
|
perchè ci sono state tante donne pittrici, ha detto | io | come io, mi pare. Non dubito punto che ella abbia detto uno |
Il Plutarco femminile -
|
mettere in canzonella uno che scrisse, come ella ha detto | io | mi pare; non so che pensarmi, ed a lei ne domando. |
Il Plutarco femminile -
|
Villani, il quale comincia la sua Cronica appunto così: | Io | Giovanni Villani, cittadino fiorentino, mi pare di |
Il Plutarco femminile -
|
vestiti che parete d' oro. E tal costrutto non è, com' | io | diceva, contrario nemmeno alla ragione grammaticale; perchè |
Il Plutarco femminile -
|
Ed il medesimo Chiabrera scriveva con tutta gentilezza: "Ed | io | co' cigni del Sebeto e d' Arno, E del gran Po, ma da |
Il Plutarco femminile -
|
si accartoccia in un punto come un angolo di pagina. | Io | e il mio papà andiamo a trovarlo spesso. Suona benissimo i |
Pane arabo a merenda -
|
dei sogni degli altri — dice il papà sottovoce. Allora | io | non rido. |
Pane arabo a merenda -
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o delle belve della foresta?" "Per una certa regola vostra | io | non temo le zagaglie e in quanto alle fiere ci sono |
Giovanna la nonna del corsaro nero -
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esclamò. "Chi è che ha sparato una cannonata?" "Sono | io | che ho fatto 'bum' con la bocca, capitano, per le vostre |
Giovanna la nonna del corsaro nero -
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di rispetto, sergente..." "Voi appartenete alla polizia e | io | all'esercito, capitano... Perciò io non sono un vostro |
Giovanna la nonna del corsaro nero -
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alla polizia e io all'esercito, capitano... Perciò | io | non sono un vostro inferiore... Comunque, visto che non |
Giovanna la nonna del corsaro nero -
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e spiccando un balzo indietro. "E non mi dicevate nulla! | Io | non mi preoccupo per me ma per voi!" "I mussurana non |
Giovanna la nonna del corsaro nero -
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