cantuccio ove sedersi. I giovani ateniesi non si curarono punto del disagio del povero vecchio, anzi fu detto da alcuno che godevano del suo
paraletteratura-galateo
Pagina 60
, Virgilio, Catullo. Gli Ateniesi avevano una generalizzata fama di iettatori, e Giosué Carducci dedicò sei versi a proclamare che chi non crede a questa
paraletteratura-galateo
Pagina 266
Ateniesi nativi. I Romani, aggressori di professione, dichiaravano barbare tutte le nazioni che non parlavano il linguaggio del Lazio, e credevano che la
paraletteratura-galateo
Pagina 274
non voglio che vediate ciò che vedete. Si dice che Alcibiade tagliò la coda al suo cane acciocchè i frivoli Ateniesi occupandosi a questa bambinaggine
paraletteratura-galateo
Pagina 73
La storia d'Atene e di Sparta due estremi ci presenta nel modo di parlare. Gli Ateniesi erano talmente invasi dalla mania ciarliera, che lunghe
paraletteratura-galateo
Pagina 113
agli Ateniesi in una concione quegli ammaestramenti che diede loro nelle commedie, l'avrebbero tagliato a pezzi; laddove in teatro ridevano
paraletteratura-galateo
Pagina 144
coronata, ne morì d'allegrezza. Gli Ateniesi dissero che se avessero preveduto questa faccenda, avrebbero coronato Dionigi venti anni prima. In questo caso
paraletteratura-galateo
Pagina 153
buon verso, » e diceva al pane pane per aprire gli occhi agli » Ateniesi, volendo far conoscere l'artifizio di certi » studianti, li fece comparire
paraletteratura-galateo
Pagina 47
speciali qualità e si manifesta coi caratteri di esse. Queste qualità sono le seguenti: 1.° Finissima sensibilità. I generali ateniesi a Maratona, eccitati
paraletteratura-galateo
Pagina 86
all'istinto dell'imitazione, ed è quindi assurdo il voler loro insegnare la virtù colle immagini del vizio. Gli Ateniesi che furono il popolo più gentile
paraletteratura-galateo
Pagina 56
l'ironia sapiente e garbata di Socrate contro i sofisti? Ed è anche molto graziosa la risposta degli Ateniesi a chi annunziò loro che Dionigi il tiranno era
paraletteratura-galateo
Pagina 58
levavano a volo lasciavano ricadere sugli Ateniesi una fine nebbia odorosa di cui si impregnavano abiti e mantelli. Profumarsi troppo, ai giorni nostri, è
paraletteratura-galateo
Pagina 620