Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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la vita è un sogno, se la morte è un risveglio,  facciamo  di sognare dolcemente e di lietamente svegliarci.
noi diveniamo segno all' altrui spregio, non perché quanto  facciamo  sia spregevole in sé stesso, ma perché tale lo rendono le
non può sussistere allo stesso grado d' intensità,  facciamo  che nelle manifestazioni la differenza quasi scompaia. Se
più o meno seria, anche se diciamo di non volerne alcuna.  Facciamo  che i nostri fanciulli adempiano a tutti i loro obblighi di
molti sorrisi, molti silenzi, molta buona educazione. Non  facciamo  domande imbarazzanti o personali («Quanto hai pagato...»,
reciproca. Non chiediamo piaceri, e soprattutto non  facciamo  richieste che noi per primi non potremmo soddisfare. A chi
Noi, piu modestamente, con le lettere d'amore non  facciamo  altro che mettere strumenti nelle mani di ricattatori, di
«fare come in casa nostra»: non giriamo in déshabillé, non  facciamo  razzie nel frigo, non accendiamo la tv nelle ore della
o peggio su quelli d'uso comune. Se suona il telefono, non  facciamo  neppure il gesto di alzare la cornetta, a meno che un
- In ascensore: se ci sono poche persone in attesa, lo  facciamo  entrare per primo, ma se si è in molti, per motivi di
a noi pare giusto; se siamo ingiustamente giudicati. Ma  facciamo  di pensare un istante con la mente altrui, e le cause del
posto a capo tavola e siederà alla, sua destra (A). E ora  facciamo  conto che una coppia di personalità, marito e moglie, venga
che pensiamo non meriti tutta la nostra attenzione. Non  facciamo  ricadere sull'ospite/cliente i nostri problemi, quindi non
dispiacere e simpatia. Se offriamo qualcosa da bere, non  facciamo  il giro col vassoio, ma porgiamo all'ospite per primo la
come nell' altro, e si ottiene un così diverso prodotto!  Facciamo  a cifre: un'ettara di terreno vi produce 5 ettolitri di
un gruppo con un gagliardetto glorioso, fermiamoci e  facciamo  il saluto romano; se incontriamo il S. S. Sacramento,
una strada percorsa dal tram e solcata da rotaie,  facciamo  attenzione dove mettiamo i piedi, per evitare che il tacco
è forse una soluzione freddina ma anche la più pratica. Non  facciamo  differenze quando si tratta di contribuire a regali
orari dei pasti, del servizio e dei rientri notturni, non  facciamo  rumore per le scale e nei corridoi, non sbattiamo le porte,
dal nostro, non criticando il modo in cui lo spende; non  facciamo  domande su investimenti e conti in banca degli amici, anche
un oggetto ricevuto in regalo. E tanto meno dichiariamo (né  facciamo  capire) il prezzo di ciò che regaliamo. Quanto a battute
momento di fare I'ordinazione) non sono mai di troppo. Non  facciamo  la «zuppetta» intingendo la brioche nel cappuccino: al più
di attenzione, idee preconcette. Non bamboleggiamo, non  facciamo  capricci da vecchietti bizzosi. E non atteggiamoci a Madri
buono della vita, anche nelle situazioni più sfortunate.  Facciamo  nostro il motto di Blaise Pascal: non fare grande ciò che è
per le cerimonie religiose. Attenzione al gesto di OK che  facciamo  unendo pollice e indice: per loro è un gesto estremamente
e appellativi: se no, che li abbiamo scritti a fare? Non  facciamo  come i giapponesi, che li distribuiscono in maniera
ma non è dovuto - cederle il passo su una porta. Non  facciamo  i democratici per partito preso: a meno di consuetudini
o per ispirazioni improvvise: perché negarcele? Ma non  facciamo  regali a mansalva; non facciamo regali-ricatto («se fai
perché negarcele? Ma non facciamo regali a mansalva; non  facciamo  regali-ricatto («se fai questo ti regalo quello»); e non
regali-ricatto («se fai questo ti regalo quello»); e non  facciamo  regali da coccodrillo («è vero, non ho tempo per mio
persone disabili, spesso sbagliamo toni e modi perché ci  facciamo  cogliere dalla paura di non sapere come fare. Ricordiamo
tutta facilità, non solo quando hanno i denti malati, come  facciamo  noi, ma quando s'accorgono di svilupparli brutti e
2011. Turchet P., La Sinergologia, Armando, 2006. Valla F.,  Facciamo  la pappa, Mondadori, 2011.
progresso, d'industria, d'indipendenza, il popolo inglese;  facciamo  anche di ricordarlo, questo popolo, allorché si tratta del
rimedi miracolosamente ricostituenti. Noi donne, noi mamme,  facciamo  il possibile, seguendo i consigli del cuore e del buon
più invidiabile è sempre quella che viene dalla gagliardia.  Facciamo  dunque che le nostre figliuole sieno sane per esser belle.
facendo gli altri, bambini compresi, anche se quel che  facciamo  noi ci sembra più importante; non interrompiamoli se non è
un aneddoto dichiarando: «È successo a me due anni fa...».  Facciamo  (poche) domande e solo i commenti appropriati, evitando i
parlFando (a meno che stia per commettere una gaffe); -non  facciamo  domande troppo personali: quanto guadagna, se si è poi
se è sposato e con chi, se ha figli, quanto pesa...; -non  facciamo  gli spiritosi prendendo in giro qualcuno dei presenti, o
le nostre parole uno de'mezzi per cui  facciamo  passare nell'altrui animo le nostre idee, é chiaro che di
Se proponiamo di «dare una mano» al lavoro agricolo,  facciamo  solo quello che ci viene richiesto; a fine giornata, non
o si dice intorno a noi : lontane da quello che noi stesse  facciamo  o diciamo, così che lo svolgere il filo delle idee, se la
camerieri in guanti bianchi reclutati per la serata.  Facciamo  una riflessione prima di copiare pari pari da una
umanistica). Non perdiamo tempo in lunghi preparativi,  facciamo  trovare su un piano d'appoggio facilmente raggùngibile
dell'attenzione con esibizionismi e passi da virtuosi, non  facciamo  coppia fissa con l'unico/a altro/a all'altezza della nostra
e, quando riesciamo a scimiottare le signore straniere, lo  facciamo  a scapito del nostro carattere. Credano a me, signorine,
od altro bene del mondo, se non pel retto uso, che ne  facciamo  operando virtuosamente. La virtù dà fermezza e nobiltà al
e bla bla bla? Se fate una cosa simile non ci sposiamo.  Facciamo  i concubini.» Il tono era allegro, ma la volontà di
al cellulare mentre stiamo conversando con qualcuno, gli  facciamo  capire che per noi è meno importante di chiunque ci stia
sano criterio! Quanto conforto nei nostri dispiaceri! Non  facciamo  dunque sentire loro nessuna parola amara, accontentiamoli
La lettera può definirsi una visita che noi  facciamo  a un parente, a un superiore, a un amico lontano. Valgono
silenzio: se si vuole anche, passi lo zittire; ma, qui  facciamo  punto, che in buona educazione, il nostro decoro personale
«E lì, chi parla?» magari si seccano. Hanno torto: ma non  facciamo  tanto i difficili. Quale che sia la regola logica, capita
sarà rigorosamente uguale, e ugualmente abbondante); non  facciamo  (e tantomeno sollecitiamo) c onfidenze e pettegolezzi su
ho un paio precisamente eguali. Mi costarono diciotto lire.  Facciamo  la tara del sesto, perchè v'è poca fattura, e si può dire
ricamare e un manichetto d'avorio per le penne d'acciaio;  facciamo  un taccio d'ogni cosa, ponendo - 75 G. Io ho bisogno
Spesso l' entità d' un danno dipende dal modo col quale vi  facciamo  fronte o tentiamo di ripararlo. Quindi più che la somma dei
Comunque siasi è necessario assuefarvisi per tempo. Non ci  facciamo  vilmente schiavi del nostro corpo. Se vi ponete nel caso di