rompeva una calìaja, inciampando sovente, e levando il muso, sbuffante come un Rabicano. « Uh! uh!... maledetta bestia! » gridava il villano, il
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per l' inquietudine sulla seggiola. A un tratto, stufata, mi alzai, e andai a piantarmi dinanzi a lui: - A che specie d'animali appartengo - Uh
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uh accipicchia! L'«uh accipicchia» non faceva parte del canto, mi era venuto fuori per una slittata piú lunga che per poco non mi mandava a sbattere
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dovevo disturbare i pipistrelli e 2° che era di certo una ragnatela. - Uh! - mi uscì. Questo non avevo fatto in tempo a trattenerlo. Sentii Ippolita
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anche molto pratica, perché gli risparmiava di venirci a cercare uno per uno in tutto il castello. - Uh, il gong! - strillò Ippolita e mi piantò lí per
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