parco Guido Quarzo, Alla ricerca della strega Cisterna Guido Quarzo, Io sono l'uomo selvatico Quino, Voi grandi siete tutti uguali! Bjarne Reuter
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sua madre e sua sorella, affaccendate negli apparecchi d'un parco desinare, andavano e venivano, a passi cauti, in quella e nell'altra stanza, ch'era
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, tanto a usarla solo nel parco non si divertiva e per la strada senza accompagnamento non la lasciavano andare; gonfiare le gomme, oliare la catena
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e mi misi in mezzo io. - Sarà andata nel parco. Per farsi passare il mal di testa con l'aria fresca - . Ormai inventavo a rotta di collo, e pensare
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meglio feci anche una girata nel parco. Su e giú col cuore in gola per quei viali e vialetti, sotto gli abeti (o pini). C'era un gran silenzio; chiamavo
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. Per un po' Ippolita rimase zitta. Stava seduta sulla sponda alta di un vialetto (eravamo nel parco) e dondolava le gambe. - Non capiscono mica un
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fosse. Mi buttai al finestrino e tra i rami di un fitto d'alberi che senza dubbio era il parco vidi spuntare merli di mattoni, finestre ad arco, un
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ortensie? Il conte Ottavio, che, si vede, aveva fatto anche lui un giretto nel parco invece della siesta. Il «plin plin» che avevo già pronto non mi
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proposito, anche le grotte erano due, come le cantine. Stavano in fondo al parco. A reggere il fondo del parco, con gli alberi e tutto,
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davvero, Ippolita i suoi, io un paio in dotazione del castello, che i piedi mi ci ballavano dentro; ma solo per fare un salto nel parco tra una mandata di
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mattina, mentre tirava la bici a forza di braccia su per la rampa di scalini che portava al viale del parco. (C'era un dislivello, perché il castello
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e dei faggi fronzuti. Pareva la strada di un parco, tanto il piano era liscio e pulito. Ci si camminava ch'era un piacere. La strada pareva costruita
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