- Una lettera della mamma! - grida Francesco agitando la busta col suo nome che Maria gli ha consegnata. Ad alta voce, in un religioso silenzio
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mamma è arrivata!... Ma invece si divertono come pazzi coi loro amici, e Maria, giunta l'ora di tornare a casa, deve faticar molto per portarli via
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. Francesco è atterrito. Alano pure. - Sì, - continua la giovane signora - ho adottato una bambina. - Anche tu! - grida Francesco. La mamma sembra
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corse.... proprio come di topi. Per nulla al mondo sarei andata nella soffitta. - Per fortuna! - dice Alano. Ora bisogna che la mamma racconti la sua
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della giovane signora. - Chi è? - si domanda Nicoletta. Essa sa che la mamma di Francesco non ha annunziato il suo arrivo, non può quindi esser lei. E
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Alano. - Non è seccante? L' hai detto tu stessa a Leonia. - Io? - protesta Maria. - Sì, tu. Il giorno in cui la mamma parlò di partire, dicesti a Leonia
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bicchiere.... e prova subito dopo a fare un brutto giuoco che alla mamma non piace, a tirare cioè delle molliche di pane ai suoi fratelli; ne tira una anche
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tratto così cattiva e brontolona. - È molto tempo che la tua mamma è morta? - domanda Maurizio. Nicoletta ricomincia a piangere: - Sono.... tre mesi.... Mi
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reso più contenti i propri cortigiani. - E ora? - domanda Alano. - E ora, rimango con voi. - E la tua mamma? - I grandi occhi celesti guardano
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L'Ersilia Belloro era sola al mondo, senza mamma, senza babbo, senza fratellini, senza cuginette. Erano tutti morti nel terribile terremoto che aveva
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Un giorno la mamma s'accorse che nella dispensa c'era stato un topolino a rosicchiare una mela e una coscia, di pollo. La mamma pensava: -Se potessi
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dolore per il suo babbo e per la sua mamma!
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bella, no; ma gliel'aveva regalata la mamma. Perciò la teneva molto cara. - Allora non lo voglio neppure io il tuo treno! - esclamò la Maria. Porteremo
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Lucio, tornato dalla scuola, non era andato sùbito a salutare la mamma. - Che hai, bambino mio? - gli chiese questa. Fot. R. FiorilIli. Lucio
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La mamma di Giulio è vedova, e lavora tutto il giorno per mantenere il figliuolo. Ma questi non è riconoscente. Appena uscito dalla scuola, si ferma
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birichino e lo fece accompagnare a casa. E la mamma, di Giulio poverina, pianse tanto pel dispiacere che le aveva dato il suo bambino.
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Tornata dalla scuola e salutata la mamma, la Maria correva sùbito dalla sua Bebé: - Svegliati, dormigliona! le diceva rizzandola. E la bambola
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vero niente di tutto ciò. Lo chiamavano «Spaccamonti». Una sera la sua mamma lo mise a letto e ritornò in cucina per rattoppare i calzoncini del figliolo
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L'Emilia qualche volta fa i capriecetti. Un giorno la mamma le disse: - Làvati bene il collo col sapone. Non devi aver timore dell'acqua, tanto più
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La mamma ripeteva sempre al figliolino, un bel cagnetto nero di pochi mesi: -Bada, Fifì, non mangiare troppo. se no starai male. - Ma Fifì
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subito la Maria. - Io voglio bene all' una e all'altro perchè sono tutti e due buoni e bravi - concluse la mamma. E i ragazzi trovarono che aveva
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L' Emilia così piccina sapeva fare tante belle cose. Cuciva benino, faceva la calza era in tutto d'aiuto alla mamma. Un giorno mentre si metteva un
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. Florilli. Enzo tornò a casa da scuola. La mamma era uscita ed egli ne approfittò per fare l'esperimento. Prese due sottane vecchie della mamma, e se le
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un'amica della mamma Corrado, il signorino «Toccatutto», secondo il solito, cominciò a curiosare. In un angolo della stanza v'era, sopra una mensola
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non aveva che una bambola di stracci. Ma era contenta ugualmente, perchè sapeva che la mamma sua non aveva danari per comprargliene una di porcellana
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Un giorno Enzo tornò a casa tutto lieto e gridò: un quadrupede (il gatto). - Mamma senti quante cose ho imparato. Il nostro cane Tom è un quadrupede
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Tutti i ragazzi circondarono la carrozzetta. Anche Lucio e la Maria, tenuti per mano dalla mamma, si avvicinarono. Una bella capretta dal pelo lungo
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piccine, La mamma mi scrive che siete tanto buone. Perciò vi mando in dono una bella bambola che parla e cammina, e che si chiama Lolò. Lolò è sempre
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tavola il famoso dolce. La mamma lo tagliò e tutti si servirono. E anche Tonino, che intanto aspettava impaziente vicino alla porta di casa il pasticciere
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La mamma dell'Emilia era caduta ammalata. La piccina non andò alla scuola per tre giorni, e non toccò mai la sua bambola. Rimase sempre presso il
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vegliò la buona mamma presso la tua culla, e quante cure affettuose si prende ogni giorno per te! Quante fatiche sostiene il tuo buon padre, per
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della Fata. Entra Mamma Tyl). LA MAMMA (con voce di scherzoso rimprovero) Su, su, alzatevi, poltroncelli!... Non vi vergognate?... Son già sonate le otto
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spuntate difficoltà per la mia visita al castello. L'unica a fare difficoltà, pare impossibile, fu poi proprio la mia mamma. - Saranno gente di
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LA NINNA NANNA DI ROSINA Il sole dardeggia la campagna; è l'ora più calda e snervante della giornata. La mamma è pei campi al lavoro. Rosina, che s'è
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borbottare forte: blo-bloblò-blo-bloblò Ancora un momento e le prime castagne di ottobre saranno gustate dai ghiotti bambini. Mamma Vittoria ora stacca il
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buoni e silenziosi. Mario e la sua sorellina, che ricordano il loro nonno morto da poco tempo, stanno accanto alla loro mamma e chinano il capo
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sono irrequieti e vorrebbero giocare anche nel breve spazio; ma i giochi sono pericolosi accanto alla fiamma e la mamma non li permette.
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. Mario fa bene a cercar di resistere, perchè è un contadinello robusto: però deve obbedire alla mamma quando gli ordina di coprirsi, perchè la mamma sa
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GIRA GIRA ROTA.... Il gioco che piace di più a Pietrino lo conoscon tutti i bambini. Vorrebbe far sempre quello e implora : -Oh, mamma, si fa a gira
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LA PREGHIERA DI CHICCHI Alla sera Chicchi s'addormenta presto, mentre gli altri bambini han voglia ancora di giocare un po'. Allora la mamma Giuditta
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IL SOGNO DI UN BIMBO CIECO Gigino é nato cieco e prega spesso il Signore perchè gli, conceda la grazia di poter vedere il sole, i fiori e la mamma
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arnesi da lavoro per quando tornerà il bel tempo. Mamma Vittoria rammenda i giubboncini e siede vicino alla finestra per vederci meglio. Ma i bimbi non le
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appena sfornate, di bruciate e di alloro. Mario stamane è andato nella chiesa parata a festa ed ha ascoltato, vicino alla mamma, le tre messe: poi è
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castighi da nessuno. Anche Mario ha promesso alla mamma di essere sempre savio. Che bella cosa se sapesse mantenere i suoi proponimenti fino alla fine
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stanzone dove la mamma fa il bucato, e dietro a questo stanzone v' è un ripostiglio ove si conservano al fresco i cibi e i secchi del latte. Al primo
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I GINGILLONI Mario, Bianchina e Nello qualche volta trasgrediscono agli ordini della mamma e si gingillano per la strada mentre si recano a scuohla
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vicino alla mamma, alla nonna, al babbo, alle sorelle.
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BIANCHINA Bianchina è tornata dalla scuola, e ha descritto alla mamma la sua nuova classe. C'è la cattedra bella, lucida per la signora maestra. C'è
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TROTTOLINA C'era una volta una bimbetta che avea nome Trottolina: rosea come una mela, tonda come una palla. Un giorno la mamma le disse
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DOMESTICO Domestico, il secondo, era un ragazzo ubbidiente e tranquillo, ma senzavolontà. Egli passava il giorno aiutando il babbo e la mamma. Se suo
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