naso nel guanciale, non lo ascolta. Egli scende correndo con Maurizio, che gli domanda se Nicoletta morirà. - Sei pazzo! - esclama bruscamente Francesco
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concimi vegetali, le felci, le foglie, le paglie, la pula dei cereali, gli stocchi del granturco, i sarmenti di vite, i residui della fabbricazione
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bene; quindi ad applicarlo con giudizio alle terre. 2. Per ottenere un buon concime, bisogna nutrir bene gli animali che lo producono. «La buona greppia
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, comunemente si fa lo stabbio delle pecore sul terreno stesso che si vuole ingrassare. Ma conviene sotterrare subito gli escrementi, perchè lasciandoli
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5. Strumenti aratori: vanga e zappa. 1. Esaminiamo ora gli strumenti aratori, ossia gli arnesi che servono a preparare la terra per la coltivazione
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I viaggi infiniti nel vocabolario hanno reso Roberto Piumini un interprete unico della nostra lingua. Gli itinerari complicatissimi nel grande mare
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' più ordinato, sarebbe una gran bella cosa, e chi lo conosce gli vorrebbe anche più bene, perchè, nonostante i suoi difetti, Lucio è buono.
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tua? - Enzo non rispose. Diventò rosso rosso come un peperone; e tutti capirono ch'egli aveva detto una grossa bugia. Così ormai nessuno gli crede più
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maestra del Giardino d'infanzia. Il buon ragazzo la salutò togliendosi il berretto e le cedette il passo. La buona signora gli ricambiò il saluto con un
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Un giorno Lucio era tutto contento. Gli avevano regalato un bel confetto grosso, di quelli col rosolio dentro. Fot. R. Fiorillii. Fratelli esemplari
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tagliuzzava col temperino il banco. Enzo gli disse - Non sciuparlo, non è tuo! Che te ne importa? - rispose con mal garbo il birichino non è tuo, nè mio; è di
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Che vento tirava! I ragazzi uscivano dalla scuola, e il vento faceva loro volar via i berretti. Quasi tutti gli scolari allora incominciarono a
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II. La lettera di Lucio e della Maria. Carissimo babbo, Finalmente quest'anno sappiamo scrivere. Possiamo farti gli auguri anche per lettera. Tu sei
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Tutti lo chiamano proprio così perchè non v'è modo di correggerlo. Le sue manine vogliono toccare ogni cosa. Ma ieri gli è capitata bella. In casa di
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compenso gli alberi del giardino e gli uccelli che cantavano. la lavagna Non mancavano poi i libri, i quaderni, la carta, la penna e il calamaio. un
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Una settimana appresso, due grandi e pesanti carrozze da viaggio, con un ampio stemma dipinto su gli sportelli, e tirata ciascuna da quattro cavalli
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quartiere gli tenevan dietro con gli occhi, poi si guardavano tra loro stupite, come per dire: O la è vicina la fine del mondo, e il signor Cipriano vuol
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decotto di foglie serve per clisteri, e, adoperato per uso esterno, calma prontamente le infiammazioni. L'infuso di salvia, o di rosmarino, mitiga gli
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, spinaci, zucche, cocomeri, ecc. La cura dell'orto spetta alla massaia: essa sa quali legumi le abbisognano nelle diverse stagioni. Gli uomini han troppe
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tutto; perchè ogni cosa parla di Dio ai nostri occhi, al nostro spirito, al nostro cuore. Alza gli occhi al cielo: vedi il sole, la luna, le stelle
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dalle prime ore del mattino, uomini, donne, ragazzi, tutti sono in moto. Chi ripulisce e mette a posto gli arnesi campestri; chi spazza l'aia, e la
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pozzetto, fuori della stalla. Uguali attenzioni usò Carlambrogio perchè il porcile, e l'ovile fossero sani, ariosi, e bene esposti. Queste spese gli
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sorsi di acquavite, rhum, caffè caldo, buon vino, per impedire, e paralizzare gli effetti del veleno già assorbito. Gli stessi liquori stimolanti si
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picchia, non si rivolta, anzi sta chiotto chiotto; gli dispiace di aver fatto arrabbiare il padrone, lo guarda con occhi timorosi ed umili, come volesse
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28.Trattamento delle bestie. Gli animali domestici non sono per natura viziosi e cattivi; sono anzi dotati di sentimento, e capaci di affezione. A
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bestie, si fa danno anche alla borsa. Gli animali malmenati dimagriscono, e quindi scemano di prezzo; oltre a ciò contraggono vizi, e difetti, che
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della Patria e difendere le nostre terre contro gli altri popoli che volevano invaderle e conquistarle. La cerimonia è stata molto solenne perchè vi
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LE TENTAZIONI DELL' ESTATE Quando s'approssima l'estate, gli scolaretti di Villa Castelli hanno tante tentazioni, che devolo diventare proprio forti
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paiolo dalla catena del camino, scola l'acqua delle castagne e mentre tutti gli occhi dei piccoli sono rivolti a lei, ella stende sulla tavola grande le
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più. Santa Teresa allodole a distesa. Il proverbio che più gli piace è il secondo.
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mangiatoie sono occupate, Mario qualche volta aiuta iI babbo a portare il fieno alle bestie. Anche lui versa nelle greppie il suo carico odoroso e gli
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stringere il cuore e aveva voglia di piangere! Questa volta il pianto gli sarebbe stato dolce.
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l'ha vista ed ha saputo ch'essa serve a richiamare gli altri uccellini per tradirli e farli cader prigionieri, ha sentito una grande avversione per 1
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novembre porta pochi frutti ai bambini delle campagne; essi mangiano le castagne e qualche volta anche le nespole; ma gli altri frutti sono assai rari
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raccoglie nel suo cammino. Di notte il fiume chiacchiera sottovoce coi i pioppi e con le canne che gli fanno compagnia sulle sponde e ride con la luna e
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per gli uccelletti che spesso vengono a chiedere qualche cosa da beccare sul davanzale delle finestre. -
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due occhietti neri vivi come quelli degli uccellini. Essa andava qua e là mentre gli uomini stavano accoccolati sui calcagni intorno a un foco che
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sono succosi gli spicchi! Le arance sono gradite ai malati, ai quali sono proibite le altre frutta; esse sono un ristoro per le labbra arse dalla
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"PESCIOLINO, INCOLLA" C'era un tempo un caro fanciullo ch'era rimasto senza la madre, e il babbo gli aveva dato una matrigna cattiva e brontolona
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L'AIA DI MARIO Nel pomeriggio, Mario non ha più scuola, e se non piove, esce su l'aia a giocare. Come gli piace la sua aia! Sembra una piazza fatta
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. Sale e sale mentre tutti gli occhi dei bimbi lo seguono contenti. Mario dà continuamente nuovo spago e corre guardando il suo tesoro che s'allontana
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che Balilla, quantunque fosse piccolo, odiava i prepotenti nemici della Patria, e un giorno che a Genova, tanti anni fa, gli Austriaci bastonavano la
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braccio destro. Gli scolaretti di Villa Castelli vorrebbero entrare nei Balilla anche per esser vestiti come Una squadra di Balilla ciclisti gli
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saggio lavoratore sapeva far fruttare assai bene i pochi campicelli che aveva, tanto che gli rendevano assai più che quelli dei vicini i quali purè
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e si chiamava appunto il Coniglio bianco. Un giorno un Gallo sentì piangere il bel Coniglio e gli domandò: - O di che Piangi? - Ho paura. - Ma di che
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còmpiti potessero parlare racconterebbero al maestro come sono stati fatti. Essi direbbero al maestro ciò che gli scolaretti non gli dicono. Ecco un
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loro i piedi, le erbe abbracciavano le ginocchia e i fiori accarezzavano le mani. Gli arbusti e le siepi sfioravano gentilmente le guance, le altre
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Il cucù, grosso come una tortorella, si rimpiatta tra i rami e fa cu cu, cu cu, come giocasse a nasconderello. Gli sciocchi dicono che chi sente
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capelli, gli occhietti, il nasetto, la bocca, il mento, i padiglioni degli orecchi; poi il collo, il petto, le braccia, le mani, e più giù le altre parti
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voi farà uno sgorbio. Riuscirete meglio se farete, come Sempronio, un ritrattino a parole. Non importa avere gli occhi azzurri o bruni, avere i
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