Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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le si offuscavano, le si confondevano sotto gli occhi....  Ma  il terrore ristagnò il pianto, un arcano terrore più grande
uomo presso a morire. E la poveretta perdè il cuore; volle,  ma  non potè piangere. Batteva mezzanotte. Que' rintocchi
pochi passi per accostarsi al letto, ch'era in un canto;  ma  non n'ebbe la lena, e tornò a sedere allo stesso luogo:
ben presto soffocato, e ben presto anche dimenticato.  Ma  passati due mesi, nessuno seppe, nessuno raccontò come la
di correggerlo. Le sue manine vogliono toccare ogni cosa.  Ma  ieri gli è capitata bella. In casa di un'amica della mamma
fratelli e uscì. Egli amava molto giocare alla trottola,  ma  quella mattina non giocò alla trottola. Andò da un ortolano
Al secondo piaceva andare a spasso e far castelli in aria,  ma  quella mattina non andò a spasso, nè fece castelli in aria.
un momento, poi rispose: - Non so. - E allora dove vai? -  Ma  la bambina scosse il capo e disse ancora: - Non so - poi
a sua volta: - Dammi qualcosa. - Mario diventò rosso;  ma  siccome i compagni non lo vedevano ebbe il coraggio di
gli aveva regalato la vigilia, poi si allontanò da lei.  Ma  già la bambina saltellando contenta era andata con gli
birichini s'avvicinò per stringere ancor meglio lo spago,  ma  si buscò una buona graffiata proprio vicino all'occhio
contento; egli ha tante cose da raccontare alla mammaa;  ma  non sa trovare le parole e decide di parlare un altro
che si vedono bene anche a occhio nudo. Non è probabile,  ma  potrebbe anche essere che l'Uccellino Azzurro si fosse per
sono molto ospitali. Vedrai che t'inviteranno a pranzo....  Ma  non accettare; non accettare nulla da loro, altrimenti
di frutta candite e ricolmi di crema?... LA LUCE Sì,  ma  sono pericolosi; spezzerebbero la tua volontà. Bisogna
cosa al dovere che si sta compiendo. Ringrazia gentilmente,  ma  rifiuta con fermezza. Eccoli.... IL PIÙ GRASSO FRA TUTTI I
grazie, signor Grasso Piacere.... Mi rincresce molto....  ma  non posso proprio accettare, questa, volta.... Abbiamo
tavola: il che significa che non è tenuto in gran conto....  Ma  che ve ne importa? Abbiamo mille altre cose molto
intenti a mangiare e a bere dimenandosi pazzamente). TYLTYL  Ma  guarda un po', Luce!... Si sono seduti a tavola!... LA LUCE
TYLTYL Come! Il Pane si permette di darmi del tu?...  Ma  che cosa ti passa per la testa?... E tu, Tylô?... Così si
per nessuno.... Lo ZUCCHERO (con tono mellifluo) Scusatemi,  ma  come potremmo lasciare a un tratto, senza offenderli, degli
di fuggire, di nascondersi in qualche angolo oscuro.  Ma  nel giardino abbagliante di luce non c'è ombra. Perciò,
Dove siamo?... LA LUCE Siamo sempre nello stesso luogo.  Ma  ora i tuoi occhi vedono oltre la cerchia consueta....
sulla Terra molti più Piaceri di quel che non si creda;  ma  la maggior parte degli Uomini non sa scoprirli.... TYLTYL
con loro?... LA LUCE È inutile. Cantano, ballano, ridono,  ma  non sanno ancora parlare.... TYLTYL (saltellando)
TYLTYL Si, si, va bene, lo so.... Mi ricordo....  Ma  vorrei sapere come vi chiamate. IL PIACERE E io invece
gioia da buttar all'aria i muri, da scoperchiare il tetto.  Ma  è inutile. Tu non vedi niente, tu non senti niente....
Piacere-di-essere- in-buona-salute—. Non sono il più bello,  ma  sono il più serio. Saprai riconoscermi? Ed ecco qua il
limpide che vedrai fra poco.... E poi, ecco, anche....  Ma  no, son troppi davvero!... Non si finirebbe più, e devo
e indignatissimo) Chi è questo selvaggio?... IL PIACERE  Ma  guarda un po'!... è il Piacere-d'essere- insopportabile,
come era venuto, senza che si sappia il perchè). TYLTYL  Ma  che ha? È pazzo? LA LUCE Non lo so. Dicono che somiglia a
Non lo so. Dicono che somiglia a te quando sei cattivo....  Ma  ora bisognerebbe pensare all'Uccellino Azzurro....
si avvicinano lentamente). TYLTYL Come sono belle!...  Ma  perchè non ridono?... Non sono forse felici?... LA LUCE Non
Dietro di lei, la Gioia-d'esser-buona, che è la più felice,  ma  anche la più melanconica: e alla quale è difficile impedire
suo fratello, il Piacere-di- non-capir-nulla.... TYLTYL  Ma  io l'ho veduto, questo suo fratello!... E andato dalle
una cattiva piega, i cattivi compagni l'hanno corrotto....  Ma  non parlare di lui con sua sorella. Potrebbe venirle la
dei piedi?... IL PIACERE È la Grande-Gioia-di-amare....  Ma  per quanto tu faccia, non la potrai veder tutta. Sei troppo
disparte). L'AMOR MATERNO Tyltyl!... E c'è anche Mytyl!...  Ma  come, voi, voi ritrovo quassù!... Non me lo sarei aspettato
cielo dove l'anima di tutte le madri sfavilla di gioia!...  Ma  datemi prima tanti baci, tanti tanti.... Venite tutti e due
Non riconoscete dunque l'amore della vostra mamma?...  Ma  guardatemi bene!... Non sono questi i miei occhi, le mie
labbra, le mie braccia?... TYLTYL Sì, sì, riconosco tutto,  ma  non sapevo.... Somigli, sì, alla mamma, ma sei molto più
riconosco tutto, ma non sapevo.... Somigli, sì, alla mamma,  ma  sei molto più bella.... L'AMOR MATERNO È naturale! Io non
mi toglie un anno.... A casa, tutto questo non si vede.  Ma  qui shi vede tutto, e la verità è questa.... TYLTYL
chiuso a chiave?... L'AMOR MATERNO No no, non la nascondo,  ma  non si vede perchè nulla si vede quando gli occhi son
- L'Uccellino azzurro. 12 TYLTYL (guardandola con stupore)  Ma  già, è vero?... I tuoi occhi son pieni, di stelle. Sono,
E poi non capisco, mamma.... Riconosco, sì, la tua voce;  ma  parli tanto meglio che a casa L'AMOR MATERNO A casa c'è
MATERNO A casa c'è troppo da fare e il tempo manca....  Ma  dentro al cuore si sente tutto quello, che non si dice....
voglio rimanere qui, finchè ci stai tu.... L'AMOR MATERNO  Ma  non vedi che è la, stessa cosa abito laggiù, abitiamo tutti
sola, sempre la stessa, e sempre la, più bella di tutte.  Ma  bisogna conoscerla, e saper guardare bene.... Ma tu come
di tutte. Ma bisogna conoscerla, e saper guardare bene....  Ma  tu come hai fatto ad arrivare fin quassù e a trovare una
Sapevo che vi voleva bene e che era tanto buona....  Ma  perchè si nasconde?... Perchè non mostra mai il suo
Perchè non mostra mai il suo volto?.... TYLTYL Sì....  ma  teme che i Piaceri si spaventino se ci vedono troppo
si spaventino se ci vedono troppo chiaro.... L'AMOR MATERNO  Ma  non sa dunque che l'aspettiamo ansiosamente!... (chiamando
Ti cerco da tanto tempo.... Siamo felici, sì,  ma  non possiamo veder di là dal nostro essere.... LA
che ti aveva tanto pregata di venire..... Siamo felici, sì,  ma  non possiamo vedere di là dalle nostre ombre.... LA
che ti ha sempre voluto bene.... Siamo felici, sì,  ma  non possiamo vedere di là dai nostri sogni.... LA
io obbedisco al mio Signore... L'ora non è ancora venuta,  ma  forse scoccherà presto: e allora, tornerò senza timori e
(guardando le altre Gioie) Oh bella! Anche voi piangete....  Ma  perchè tutti gli occhi sono pieni di lacrime?... LA LUCE
casalingo. Ti parlai del companatico:  ma  c'è a dire anche del pane, che in generale non si fa bene.
troppo in una volta: l'indurire sarebbe il meno danno;  ma  il pane piglia la muffa, e fa male alla salute.
 Ma  lo scarificatore fa il miglior lavoro. Coi suoi coltelli
star alla finestra con quella casupola nera lì di contro! -  Ma  quando sentii la zia marchesa far la stessa esclamazione,
senz'altro una pétroleuse! È la zia che me lo ha detto. -  Ma  già, con l' educazione che ha ricevuta non poteva riuscire
dovere di mandare la sua figliuola alle scuole pubbliche!  Ma  non sapete cosa c' è nelle scuole pubbliche? Nientemeno che
andata alla Scuola superiore, che è pubblica anche quella,  ma  via, se non vanta molte titolate é però un pochino più
ha quella inglese e non frequenta che la nostra società;  ma  pure, cosa volete! È sempre la zia che parla. C' è rimasto
le convenienze. - Mia zia dice convenienze per etichette. -  Ma  volete sentirne una che le sorpassa tutte?!... Nientemeno
diventata di fuoco, e non sono sicura di averle risposto:  ma  quello scoppio di furore di mia zia, che si credette in
e accanto al suo quello grassotto e rosso di un bambino.  Ma  io lo conosco da un pezzo quel viso!... Quando l' ho
viso!... Quando l' ho visto?... forse qui, un'altra volta:  ma  no, io conosco quella donna, e mi par di sapere che voce
È strano! che sia anche quella una compagna di scuola?...  Ma  è maritata con un bambino: che! sono dunque cosi vecchia
ch' ella prova di me? forse a volte sono un po' brusca,  ma  il più delle volte mi par d' essere cosi allegra; e la
lavoro letterario può valer poco sotto l'aspetto artistico,  ma  può valer molto sotto un altro, pur che serva a uno scopo
un po' d' allegria.... Quella donna è vestita maluccio:  ma  è però pulita, col suo fazzoletto bianco al collo.... e
comprato una manciata di castagne. La donna sorride.... Oh,  ma  io lo conosco quel sorriso! Chi può essere? Io sono
- gli dissi - - e compra tre o quattro lire di frutta:  ma  non star lì a scegliere: prendi quel che ti capita, anche
donna e trova modo di domandarle il suo nome da ragazza....  Ma  fa' per benino, veh! - E le frutta? - mi disse con un mezzo
a le lune!... - Dàlle ai bambini del portinaio - risposi. -  Ma  fa' presto, e bene! - Egli uscì: lo vidi attraversar la
furia i miei scartafacci e i miei libri e corro all' uscio.  Ma  la vigilia di Natale tutto era chiuso serio e ordinato.
di non essere comprese e di incontrare un' opposizione.  Ma  forse è sempre timidezza. È il Leopardi che ha detto, se
mi ascolta par che dica: - Parla, parla! non mi diverto:  ma  non importa: a questo mondo dobbiamo aver tutti il nostro
anche lei e mi disse con un'aria solenne: - Scusami cara;  ma  nella tua casa regna un disordine scandaloso. Tu hai
Giacomo l' avevo mandato via.... - Tu! - esclamò la zia. -  Ma  sapevi bene che noi si doveva venire! - La Conny ama le
come tanti gatti, e facevano a chi ne raccoglieva di più.  Ma  quando la portinaia ci vide, venne colla scopa a spazzar
colla scopa a spazzar via in tutta furia, mele e bambini! -  Ma  dovresti dirle di tener i figliuoli di sopra! - interruppe
zia. - In quel bugigattolo?!... Di solito sono all'Asilo;  ma  oggi è la vigilia di Natale, e hanno diritto di far un po'
che nella furia di salire ad aprirvi le ha buttate là.... -  Ma  entrò il babbo e tirai un sospirone. *** Mio padre non par
testa, attirano gli occhi di tutti: e quando parla....  ma  chi di voi, mie amiche, non conosce don Emanuele! In
o con mia cugina, egli é ancora nel suo studio a scrivere:  ma  il più delle volte quell' uscio é chiuso, e non appare la
che é a Roma. Una volta avevo molta confidenza con lui  ma  ora viviamo così separati! e finisco col dir tutto a
tutto, finisse collo sciupare la poesia della vita:  ma  vedo che non é vero. Non c'é nessuna donna io credo, più
gli occhi: ha cinquant'anni ed é brutto come un orco. -  Ma  che cosa stavo dicendo? Ah, mi ricordo.... che entrò il
in sala. - Mosca! - ripetei affacciandomi alla finestra. -  Ma  sì! il Moscerino! il mio Moscerino! - La ricordo; come mi
Il suo babbo e la sua mamma erano giovani e belli,  ma  il babbo era magrissimo, e aveva certi occhi grandi, neri,
a miss Jane che rientrava, mi sedetti vicino a lei;  ma  ero inquieta e mi alzai. - Oh babbo! - esclamai. - Pensa
quel tal Moscerino! - Tutti si misero a ridere. -  Ma  che cosa dice? - lo mi sedetti sul bracciolo della poltrona
venivi a visitar la Scuola? Si chiamava Giovannina Mosca:  ma  noi la chiamavamo moscerino perché era piccola e magra. Ti
l'altra un pochino. C' era da vergognarsi? Forse si;  ma  io non me ne vergognai! Cinque anni fa avevo la veste
misi sulle prime in soggezione compagne e maestre.  Ma  sapete come sono io.... - Entri in confidenza con tutto il
l'hai tu, Conny! di sicuro! - esclamarono due o tre. - Io?  ma  che! prima di me c' è la tale e la tal altra.... Oh, ma tu
Io? ma che! prima di me c' è la tale e la tal altra.... Oh,  ma  tu sei la figlia del soprintendente! - rispose una, che si
le volevo un così gran bene ch' ella non resistette altro.  Ma  un giorno pensai con spavento: - Se io ho il premio, non l'
non l' ha il Moscerino che ha studiato tutto l'anno..., -  ma  poi dissi: - Rinuncerò al premio! - Quando si è ragazzi
lei! pensavo tutto il giorno; e studiavo con entusiasmo.  Ma  un giorno.... il babbo è cosi curioso! A furia di
- Il mio castello si rovesciò: ne piansi il primo giorno,  ma  poi pensai: - Il Moscerino avrà il premio e la Lisetta la
di salutarti, Giovannina. - Ella sollevò gli occhi,  ma  li riabbassò subito. - Non mi conosci? - le dissi: ma avevo
ma li riabbassò subito. - Non mi conosci? - le dissi:  ma  avevo capito che mi aveva riconosciuto. - Sono la Conny: la
faceva soggezione a me per l'aria grave che aveva sul viso,  ma  soprattutto per il bambino che le si aggrappava alle
contenta di veder che sta bene.... che è diventata bella;  ma  nello stesso tempo m' ha seccato.... Mi scusi, sa? perchè
in faccia alla gente? - Che male c' è? - Per me è un onore;  ma  per lei.... Oh è giusto! anche a me secca se qualcuno più
poi.... poi ha finito male. Ora è vestita come una signora,  ma  quando l' incontro sono io che ho vergogna a salutar lei. -
E tu stai in bottega? - Sì: lavoravo anche di bianco,  ma  ho dovuto smettere. Vede, la bottega è buia, e poi le mani
Mi permetti? - Oh guardi, guardi pure. Siamo poveri,  ma  si fa di tutto per tener pulito. - Infatti il letto aveva
Conny? - Perchè mi dici signora? non siamo compagne? - Sì:  ma  lei è sempre la figliuola di don Emanuele, ed io del
sono mai! A volte mi figuro di scrivere io un libro!... -  ma  si interruppe. Li ha visti? - mi dimandò indicandomi due
una lettera. Oh si; era la sua scrittura minuta, tremante,  ma  chiara. " Mio buon Moscerino, - diceva la lettera "lasci
il mio buon Moscerino. Ella, immobile, mi lasciò fare;  ma  poi tutta commossa sollevò il bambino e gli disse: - Da' un
ti prego. - Che tu dici spesso delle cose serie, profonde  ma  con una cert' aria birichina, e quella tua parola a
specie d'animali appartengo - Uh! - esclamarono tutti. -  Ma  Conny! - disse ridendo il babbo. - Shoking! Shoking! -
signorina d'aver un' opinione, professo le idee del babbo;  ma  questo non vuol dire che io debba vergognarmi d'aver
hanno un lato buono e le buone qualche difetto.... -  Ma  che sciocca, non è vero ? volevo persuader lui, il più
che aveva sempre trattato le mie idee con tanto disprezzo!  Ma  perchè non mi rispondeva? e mi guardava fisso in quel modo
sguardo par che entri fin nell' anima. Parlai ancora,  ma  non so che cosa dissi: a un tratto, per cercar di liberarmi
grandi e ombreggiati dalle ciglia nerissime e lunghe....  ma  sono grigi! - Occhi di gatto! - esclamai. - Sono gli occhi
non ha fatto mai complimenti con te.... - Era vero,  ma  risposi invece: - Non so niente io! quello che so è che tu
tutte le altre signore - rispose sorridendo l' Elisa. -  Ma  sai che la Conny.... - Ha lo spirito di contraddizione -
che il tale non è buono a nulla o è buono a tutto. -  Ma  no! - esclamai sorpresa. - Oh, di' che non è vero, se ne
un giovane, non conosce che quelli dei romanzi inglesi,  ma  ha già dichiarato che siete tutti altrettanti sciocchi....
v' occupate che di cavalli, frivolezze, eccetera, eccetera!  Ma  ti pare?! - E rise ancora. lo ero diventata di fuoco. - Si;
questa è più strana ancora! - aggiunse ridendo Carletto. -  Ma  va' avanti; - disse Filippo - - ero curioso di sentire che
volevi dir questo? - Veramente volevo dire il contrario,  ma  è lo stesso, - rispose Carletto con un' aria seccata. Io
ed eleganti, che tanti ragazzi leggieri e vuoti. -  Ma  perchè Carletto sorrise con tanta dolcezza? - Vedevo! -
lucida. - Che petulante! - esclamò Carletto con un sorriso:  ma  in verità punto sul serio. - Tu non puoi negare - gli dissi
hai imparato da Filippo a far l'originale per progetto!...  Ma  che cosa te ne pare. Gian Carlo? Trovar da ridire persino
davanti a me il piede di Carletto e tacqui arrossendo.  Ma  egli mi disse con quel suo bellissimo sorriso: - Avanti,
parola deve scoppiettare e scintillare come un razzo.... -  Ma  Filippo, Filippo! - supplicò l' Elisa. - .... di un fuoco
essere così, in questi tempi di libertà. Sbaglio?  ma  un giovane come quella doccia di Filippo...! - Ah, ah!
Con Sanmarano ci si diverte forse per dieci minuti,  ma  non interessa punto. In ogni suo discorso c' entra l'io, e
di trovar un secondo fine a una buona azione ci sia sempre,  ma  non quello di svergognare uno sciocco orgoglioso. - Elisa,
allora mi dirai che i partiti eclusivi sono ingiusti,  ma  mi mostrerai anche col fatto che sai quello che dici.
grandi e belle qualità. Mi credi?... lo tentai di parlare,  ma  non ci riuscii: un senso indefinito di soggezione m' invase
con tanto disprezzo! No, no: sollevai la testa, sorrisi:  ma  le labbra mi tremavano e non potei staccare gli occhi dalla
Si, si! mi pareva che mi si ripetesse in fondo all' anima.  Ma  alzai gli occhi, li fissai in quelli di lui.... - No, -
li fissai in quelli di lui.... - No, - risposi, e risi:  ma  la risata mi si strozzò in gola. ............... Quando
Quando presentai la tazza di tè a Filippo, non lo guardai,  ma  sentivo fissi su me quei suoi occhi rotondi e sporgenti. -
- dimandai alzando la testa. - Ho già visto - mi rispose. -  Ma  che? non capisco, Filippo. - Il primo sintomo di una
non capisco, Filippo. - Il primo sintomo di una malattia:  ma  non mi spavento: sei robusta, sei forte. Son di quelle
una costituzione come la tua. - Tentai di sorridere. -  Ma  se sto bellone! l'assicuro! - Davvero? sei proprio la Conny
proprio la Conny di cinque minuti fa? calma, allegra.... -  Ma  si, Filippo; sono sempre la sua donnina forte! - E sollevai
sono sempre la sua donnina forte! - E sollevai il viso;  ma  vidi nello specchio di contro ch' esso era pallido di
tua.... via! nella tua antipatia per il giovane.... ammodo.  Ma  in quella la vocina allegra dell' Elisa l' interruppe. -
attente allo spettacolo, - disse l'Elisa ridendo. - Lo so;  ma  sai che io non bado a ciò che usa. Sono venuta in teatro
Carletto mi guardò con un' espressione seria. Io arrossii,  ma  dissi stendendo la mano al Rinaldi: - Oh! non per don
guardare, e stava per avviare un discorso con Rinaidi,  ma  questi disse forte rispondendo alla domanda fatta da me a
di Piacenza? - chiesi io. - Sì, - mi rispose il Rinaldi -  ma  da poco più di un anno stabiliti a Milano, perchè vi hanno
con tanto entusiasmo quest' estate? - Io?... è vero;  ma  ha un' espressione antipatica. C' è qualcosa di maligno in
gli occhi in un modo che par che dica: " Mi degno !... -  Ma  nello stesso tempo più la guardo, e più mi piace. Sai che
e quindi posso dire di conoscerla appena di vista,  ma  mio fratello è amico dei Marenzi, e credo che abbia
un' occhiata che voleva dire: - Dio mio: com' è pedante! -  Ma  intanto entrò il tenente Alfieri, e il Rinaldi venne a
anzi, certo per questo, mi piace. Parla poco e lento,  ma  la sua parola è sempre gentile, convincente e utile come
o nella Rassegna Nazionale che tutte le signore leggono,  ma  non capiscono, e di cui, naturalmente, gli fanno le
conversazioni col conte Rinaldi. Ho detto conversazioni,  ma  veramente, io, così chiacchierona nell' intimità, in
e tentar di toccare il fondo alla coltura degli altri.  Ma  non era a quella di Rinaldi che si potesse veder facilmente
Milano m' interessò tanto da farmi dimenticare la musica.  Ma  a un tratto s' interruppe chiedendone scusa. - Lei ascolta
signorina un po' diversa dalle altre è facile a capirsi,  ma  che si debba divertire a questi studi, via, sarebbe
a Ferrara, a Ravenna, a Bologna, a Perugia, nel Friuli...  Ma  nelle grandi città com' è difficile d' incontrarne! La
il braccio, chiacchierava con sua sorella e col tenente,  ma  sentivo il suo braccio avvicinarsi sempre più al suo petto
Carletto si scusò, dolente di non poterci accompagnare. -  Ma  dove hai la testa, Conny? mi disse l' Elisa. - Non senti
balli. Marito e moglie non si vedono dunque che a tavola.  Ma  è ammodo anche questo, lo sapete. Dunque Filippo viene
ha! ecco trovato chi ama! Ama me! in un modo un po' brusco,  ma  che, forse appunto per questo, mi piace, mi commove e m'
e siccome lui, in fatto di società, è molto scettico, io...  ma  voi sapete già come la penso io. Filippo dice che non c' è
e un amico che aveva trovato quella mattina al caffè Cova.  Ma  ad un tratto mi domandò: - Sei in collera Conny? - In
È però molto tempo che non ci vediamo: lo sai? - Oh certo!  ma  di chi è la colpa se non di chi non viene a trovarmi? -
voglia! Tu non sei buona di fingere. Mi vuoi ascoltare? -  Ma  si figuri! - Vi fu un momento di silenzio. Conny, - disse
avrebbe potuto mutare quel tuo cuore così lealmente buono:  ma  avevo bisogno che tu me lo dicessi: e se t' ho offesa è
che per altro, Conny. Per te io metterei la mano sul fuoco:  ma  non vorrei che tu, per esser brava, dovessi soffrire e far
tutte le debolezze delle persone che ti circondano:  ma  sei ancora troppo giovane, e il tuo cuore è troppo buono e
Povera la mia donnina! tu mi guardi spaventata.... Oh,  ma  verrà pur troppo il giorno in cui conoscerai che cos' è la
fatto male figliuola, - mi disse accarezzandomi i capelli -  ma  ti faranno pensare, ed è quello ch' io voglio. Non t' ho
pensare, ed è quello ch' io voglio. Non t' ho detto tutto,  ma  tu capirai anche quello che ho taciuto.... Oh, credi! è
mio salotto. Provai come uno spavento.... - Oh, si: è bene:  ma  è però doloroso! - esclamai con un singhiozzo. *** C' era
è pigliato un raffreddore! Dica quel che vuole mio marito,  ma  un cocchiere che ha il petto delicato più di una signora io
si va a fare il cocchiere quando non si può sopportarlo.  Ma  vuoi ridere, Conny?... Figurati che Filippo avrebbe voluto
pellegrine di martora di casa Turati e di casa Ponti! - Ah!  ma  vedi, Elisa! Filippo ha delle ingenuità strane: lui credeva
mi vuoi far credere che sono io che t' ho affascinata!  ma  sei invece tu, più alta, più istruita, e, via.... più seria
creatura del mondo! Sei un tesoro, ecco! - Grazie, grazie!  ma  mi fai male! - Ella rideva ch' era un piacere a sentirla,
con te. Non te ne sei accorta? - lo stavo per rispondere,  ma  ella continuò: - Ah, sai? Gian Carlo mi ha tormentata per
poi si sarebbe finite al Cova a mangiare una tartina.  Ma  scommetto che riesce a trovarci ugualmente quel matto:
strapparsi: Senti dunque.... Che cosa ti dicevo? - Nulla. -  Ma  sì: ti ho domandato se ti piace mio fratello. - Mi provai a
domandato se ti piace mio fratello. - Mi provai a ridere,  ma  non ci riuscii. - Che domanda originale! - dissi. - Oh Dio
Che occhi, non è vero? e poi quei denti! È tutto bello!...  Ma  che creatura fredda, Dio mio! mi fai stizza, Conny! Di'
viso perchè ella non potesse vedere come avevo arrossito. -  Ma  sì; non ho mai visto mio fratello così entusiasta di una
nemmeno di guardarle.... Oh ecco un altro pelo! qua!  ma  t'assicuro, Conny, che mi vien la barba! - Diedi in una
i nostri biglietti, perchè non c' era nessuno in casa;  ma  donna Beppina c' era e ne fui contenta perchè la stimo
gioconda, che quella povera Clara non impietosì nessuno.  Ma  vidi donna Beppina farsi subitamente seria, e mi colpì il
Dio mio! per curar malati poveri: e i feriti nelle guerre!  ma  possono mandarla nel Tonchino! - esclamò la signora
materiale le riuscirà indifferente. Povera, povera Clara! -  Ma  perchè? - dimandò una terza signora - non si tratta di
altra liberazione per lei, che d' andare a farsi monaca.  Ma  che rimorso oggi per sua sorella! - Come! Lucia Marenzi?! -
che rimorso oggi per sua sorella! - Come! Lucia Marenzi?! -  Ma  certo! non sapeva...? - lo ebbi un sussulto. Parlavano
Ah era tempo! ormai come signorina era un po' matura,  ma  che bella marchesa sarà! eclisserà sua cugina. - Tutte
cosa era accaduta, e la povera Clara era già dimenticata.  Ma  io non riuscivo a strappare il mio pensiero da lei. L'avevo
è chi dice ch' è stata una bimba e una sciocca a illudersi,  ma  noi amici abbiamo visto come ha saputo lui insinuarsi nel
" Voi non conoscete il marchese, - le dicevo " diffidate. -  Ma  erano appena venuti a Milano non avevano un' idea di questi
dei nostri Asili. - E sorrise respirando liberamente,  ma  non capì che non era arrivata a tempo. La signora Gemmi mi
tu, Conny, di che discorrevi con quella signora.... Oh Dio,  ma  come sei pallida, che cos'hai?... Era molto stupida quella
gli occhi. L'Elisa mi afferrò una mano spaventata. -  Ma  Conny, non capisco! si direbbe che ti sei turbata per la
fa monaca per una disillusione d'amore. Com' è poetico!...  ma  non è più di moda! Par il titolo di un romanzo di
un romanzo di quarant'anni fa. L'ingenua tradita!... ah ah!  Ma  già, ha ragione mio fratello.... - Che cosa dice? -
era raggiante di allegrezza. - Ah, ah! vi ci ho preso!  Ma  che cos'hai Conny? ti senti male!... Che cosa è accaduto? -
le ritirai con ispavento: - No! - dissi con voce rauca. -  Ma  che cos' hai? Conny! parla, oh parla! Mi vuoi far morire?!
milady: potete andare. - Entrai nello studio del babbo,  ma  mi fermai sulla soglia dell' uscio. Egli non era solo:
baciò commosso, come se leggesse nella mia anima desolata.  Ma  poi il suo viso si illuminò di gioia. Mi prese per mano e
del giorno di Natale. Conny disprezza i giovani ammodo,  ma  apprezza molto i giovani seri come Rinaldi. Non è forse
col viso contratto d' emozione. Non sapevo bene perché,  ma  io fui presa da un tremito: non ancora rimessa dal profondo
Il babbo credette tutta la sera che io mi sentissi male,  ma  era assorto in una gran beatitudine, povero babbo, per le
giorni: la zia e l' Elisa avevano chiesto di vedermi,  ma  io mi chiusi in camera, e miss Jane ebbe l'ordine di dire
la zia aveva avuto dei lunghi e vivaci colloqui col babbo,  ma  egli non mi diceva nulla, ed io, che il primo giorno gli
cuore non aveva scelto Rinaldi, che mi pareva fatto per te;  ma  forse a ragione mia sorella: è un giovine troppo vecchio.
e hai bisogno di un uomo che, non solo ti voglia bene,  ma  te lo dica.... Conny, non vuoi proprio confidarmi nulla? -
deserto. Sperai che si entrasse nella chiesa di San Babila,  ma  invece si andò innanzi. - Conny, ieri sera sono andata da
in casa nostra senza il permesso della signorina Conny:  ma  che ti prega, ti supplica, in nome di quello che hai di più
pareva un sogno. Eravamo arrivati quasi a Porta Venezia. -  Ma  dove si va, babbo? Qui non ci son più chiese! Se fossimo ai
Promessi Sposi direi che si va alla chiesa de' Cappuccini!  Ma  si svoltò in una via deserta, chiusa in fondo dal bastione,
troppo piccolo per un uomo. - In quella, una voce allegra,  ma  che parlava un dialetto sguaiato, mi fece alzar la testa.
Tutti i miei nervi avevano sussultato con spasimo:  ma  fu un lampo: la testa mi si rizzò, e mi sembrò di essere
Il babbo spinse la porticina della chiesa: io lo seguii,  ma  prima di richiuderla mi voltai. La ragazza s' era
trasalisse stupito, e certo respinse il braccio di lei.  Ma  ella vi s'aggrappò di nuovo dicendo forte: - Che stupida
e formasse delle grandi stelle che m'abbagliavano:  ma  non pensai di guardar altrove. Una povera donna,
Revue fra le mani; si alzò spalancò serio e compassato,  ma  poi mi guardò, gli occhi e aperse le braccia. lo mi vi
di tutto per evitare alla tua figliuola questo dolore:  ma  non ho potuto! Nessuna donna sa resistere al fascino del
ha vissuto finora in mezzo a libri sani e a vecchi onesti,  ma  sa istintivamente quante leggerezze, quante slealtà e
di metterla in guardia: non sa ancora che cosa sia l'amore,  ma  ella saprà distinguere il falso dal vero, il complimento
mi baciò con tenerezza. - L' indomani mi svegliai pallida  ma  calma. C' era nel mio sguardo una luce nuova profonda,
in trincea. Pinotto si disse: «Farò il mio dovere»;  ma  facendo suo dovere pensava alla bottega e ai ferri del
testa. Urlava pel gran male; lo portarono all'ospedale.  Ma  egli non vedeva più niente; era cieco, era cieco, per
la mano, ricominciava a lavorare; il lavoro gli veniva,  ma  non ancora come una volta! Ma Pinotto si disse: «Ci vorrà
il lavoro gli veniva, ma non ancora come una volta!  Ma  Pinotto si disse: «Ci vorrà tempo e pazienza; ci ho messo
mio- risponde la buona mamma che deve accudire alla cucina.  Ma  il bimbo insiste e la mamma che non sa dire di noquando il
bugia, dimmi tu qual' è la mia!» Alla fine sceglie la sua;  ma  sbagli o indovini vorrebbe ricominciare da capo, finchè la
per fare il còmpito. Le serate sono lunghe, eterne,  ma  si passano allegramente in compagnia, accanto al fuoco,
la mia tosa! Manco male, ch'io ho pensato meglio di voi....  ma  domani, il resto di quel pollo e di quella zuppa sarà roba
di casa vostra vi fa schifo.... Non dico così per voi,  ma  al giorno d'oggi, si vede, tutti vogliono stare in sul
le braccia su l'anche, in atto di stupore e di dispetto.  Ma  l'uno de' due sconosciuti, avanzatosi verso le donne, si
«Son io quella; » rispose alla sua volta la fanciulla,  ma  con voce debole e tremante. «Bene! » E si rivolse di nuovo
il prete Carlo ****, fratello di questa giovine?» «Sì,  ma  è solamente da pochi dì; ch'io stessa gli ho fatto il
di raccapezzare qualche cosa di così fatto garbuglio.  Ma  l'uno, senza complimenti, preso un lume dalla tavola, e
la pietà del cielo, che mai fosse avvenuto del fratel suo.  Ma  colui, contento di aver trovato di là quanto cercava,
le mani il foglio fatale, che non aveva cuore d' aprire.  Ma  quando la vecchia, strabiliata ancora di quant' era
cuore mi piange di dover lasciarti sola per qualche tempo;  ma  rassicùrati, non sarà che per pochi giorni, forse per poche
da un fanciullo che ha tutte le comodità della vita.  Ma  il fanciullo quel giorno era svogliato, ed ecco perché il
una lampada a olio. È il lavoro di uno scolaretto povero,  ma  pieno di buona volontà, attento e intelligente, ed ecco
di tutta la classe. Il suo autore si vanta di averlo fatto.  Ma  se il foglio potesse parlare racconterebbe la sua storia
racconterebbe la sua storia vera. Non fu fatto dal bambino,  ma  dalla mamma sua che glie lo dettò. Lo scolaretto si fa
e muoversi, non capiscono perchè sia bello l'eterno riposo.  Ma  quando saranno divenuti vecchi, stanchi e malati, sapranno
PROVERBI DELL' ESTATE Anche l'estate ha i suoi proverbi?  Ma  certo! e come sono allegri! Giugno, la falce in mano e le
finiscili ancora col suo nome. La preghiera sia pur breve,  ma  divota, fervorosa, fatta proprio col cuore. Pregando pensa
peggio che inutili: Dio non le ascolta. Meglio pregar poco,  ma  bene: meglio il cuore senza le parole, che le parole senza
ferocemente il lupo, e voleva addentare l'avversaria.  Ma  la volpe furba gli disse: - Lap! lap! prima ti voglio
Che mi offri da mangiare? - Un buon piatto di riso. - Bene,  ma  dopo la minestra mangerò te per pietanza. - La volpe non
fece avanti e con le fauci sganciò la caldaia dal rampino.  Ma  la caldaia scottava, e il riso gli si rovesciò sulle gambe.
sì - disse il lupo. Ed entrò nell'altra secchia e calò giù,  ma  calando lui ch'era più pesante fece venire su la volpe
coi bastoni e lo accopparono. Il lupo era più forte,  ma  la volpe fu astuta...
aggiunge. - Sì, Maria, - dice Francesco in tono dignitoso -  ma  però devi lasciarci tranquilli. Quando ci giri intorno, non
di lasciarci. E disse anche che lo zio Fil non è seccante,  ma  è un sapiente. - Va bene, va bene, - dice Maria. - Non
- Qui son descritte le avventure di Beccaccino, - dice. -  Ma  tu non sai leggere e non ti divertirai tanto. Se vuoi, t'
- Oh, sì! - dice Nicoletta. - La mamma voleva farlo,  ma  era sempre malata e non aveva la forza di muoversi. - T'
d'acqua, poi si quietano. Allora il sole appare timido  ma  più caldo del sole invernale. Ed ecco che le zolle si
e che tutto il mondo si trasformi in un brutto pantano.  Ma  contadino guarda sereno la campagna: la terra ha bisogno di
un piccolo malanno. Avete fatto bene a cogliere le viole;  ma  questi fiori avrebbero dato dei frutti squisiti se li
davvero. Niente di spettacoloso: due baffetti neri neri,  ma  piccoli. Era la signorina Elide Ricciarelli, una del paese,
vacanze, una certa quota al giorno. Io mi meravigliavo: -  Ma  non sei stata promossa? Non dovresti essere in vacanza? -
- Perché, a casa tua non li fate i compiti delle vacanze? -  Ma  sí, però ognuno se li amministra come crede. Io per esempio
- E nessuno gli dice niente? - Be', la mamma, un po',  ma  poi lascia correre. - Beati voi, - sospirava Ippolita.
sospirava Ippolita. Però, mica per dar ragione ai suoi zii,  ma  bisogna dire che quando poi era libera dai compiti, certe
fra noi. Io poi leggo, se ho qualche libro che mi piace,  ma  Isa no, non ha pazienza. Facciamo i bagni nel fiume; ah, e
persino rabbia, da parte di una che viveva in un castello,  ma  non mi arrabbiai perché ormai potevo anche capirla, dopo il
strana, cioè piú piccola del normale, come ho già detto,  ma  con le mani troppo grandi e i piedi anche. Li storcevo, i
dal vassoio d'argento dove Remigio metteva la posta,  ma  appena data un'occhiata alla busta tutto il rosso della
da parte la lettera senza aprirla. Non che la buttasse via,  ma  insomma eravamo quasi lí. Lo zio aveva visto quell'atto e
detto ancora: - Non sei contenta che ti abbia scritto? -  Ma  sí, ma sí. Lui però scrive abbastanza sovente. Invece da
ancora: - Non sei contenta che ti abbia scritto? - Ma sí,  ma  sí. Lui però scrive abbastanza sovente. Invece da mia madre
da piú di tre anni; anzi, adesso sono anche divorziati. -  Ma  non si può, - dissi, sorpresa. - Non c'è mica il divorzio
Se era cosí, la cosa prendeva tutt'un altro aspetto, molto  ma  molto piú serio. Non sapevo piú cosa dire, un po' come se
del cine, per paura delle prese in giro dei miei fratelli.  Ma  chi mai prenderebbe in giro una figlia perché tiene caro un
fartela vedere, - disse, - cosí adesso puoi capire meglio.  Ma  renditi conto! ti sembra possibile che una donna come lei,
proprio giú, non sono mai stati capaci di perdonarglielo. -  Ma  come mai? C'era forse qualcosa di male? Non so perché mi
successo in società? Forse che aveva molti ammiratori?  Ma  Ippolita a quella mia domanda era diventata un galletto. -
in faccia dall'emozione. - Se i miei sono contenti, si sa;  ma  lo saranno sicuro - . Mi venne un dubbio: - E i tuoi?
ogni modo lontana anche lei. Ippolita non ne parlava tanto  ma  forse ci soffriva, anzi mi ero fatta l'idea che su questo
si, abito con loro. Magari ne farebbero a meno volentieri,  ma  siccome non c'era nessun altro... - Il labbro spinto in
meno. Se non era stata proprio Ippolita a volermi,  ma  quei suoi zii, e solo per la comodità della compagnia che
della compagnia che potevo fare alla loro nipote...  Ma  lo sapevano poi, gli zii, che la compagna preferita ero io,
oppure un'altra qualunque sarebbe andata bene lo stesso? -  Ma  sí, che lo sanno, - disse Ippolita quando glielo domandai.
o trova un passaggio segreto o un tesoro, o tutt'e due.  Ma  vedevo che alla mia amica l'amareggiamento era passato, per
la ricreazione. Ippolita era mia compagna di classe,  ma  solo da quell'anno, prima aveva studiato privatamente.
a vendere in città. Il babbo era occupato tutto il giorno.  Ma  Giotto piccino non aveva nulla da fare mentre le pecore
erano carini, come sono gli agnellini di tutto il mondo,  ma  i ritratti che ne faceva il piccolo Giotto erano belli come
rincrebbe molto di lasciare il babbo e le sue pecorine.  Ma  fu felice di andare alla scuola di un grande pittore. Il
e morì. Anche Giotto, quando ebbe molto lavorato morì.  Ma  il suo nome non morì mai. E alcune delle sue pitture si
si comanda. Il tempo bisogna pigliarlo come Dio lo manda.  Ma  l'agricoltore deve studiarne l'andamento, per coltivare le
per ciascun luogo, quel che conviene fare, e non fare.  Ma  se desideri far meglio che non s'è fatto fin qui, e vuoi
più proficue, lo studio del clima ti è non solo utilissimo,  ma  necessario.
dalla fruttivendola e fece per attraversare la strada.  Ma  si sentì afferrare per un braccio e mandò un grido. - Non
mi gira la testa. - Il fazzoletto le nasconde la vista,  ma  le impedisce anche di udire. E, mentre essa fa i tre giri e
cominciato la settimana scorsa e che ha tanto cercato.  Ma  essa tiene in mano quel calzerotto come un carbone ardente
voi. - Maria scuote la testa. - Lo so che divento vecchia,  ma  sono sicurissima che ho perduto questo calzerotto, appena
fa. - Non sarà lo stesso, forse. - Non so che cosa sia....  ma  quello che succede in questa casa è addirittura diabolico.
che si fa una storta e guarisce con l'acqua fredda? - Ah,  ma  questo.... - comincia Leonia, pronta a difendere il suo
- comincia Leonia, pronta a difendere il suo rimedio.  Ma  l'altra continua senza ascoltarla: - Il signor Fil che fa
arrivata alla scuola. Non conosceva nessuna delle compagne.  Ma  quando la maestra disse che Ersilia era sola, senza
ombre che passano.  Ma  a un tratto si stropiccia gli occhi. Non ha veduto due
di terrore, manda un grido. - Maurizio! - Ne verranno due?  Ma  non ne viene nemmeno uno. Maria scende in giardino e
Maria scende in giardino e accorre verso l'albero grande;  ma  il suo grido è stato udito, e quando essa giunge non c' è
un' idea ad Alano. Dal suo albero, spia Francesco....  ma  non vuol parlare; come farsi intendere da suo fratello? -
Hai visto come ci ha mortificate. Cercai di difenderlo: -  Ma  no. Ci ha solo prese un po' in giro, non c'è mica niente di
benissimo che pensava tutto il contrario. Di botto fece: -  Ma  non parliamone qui, vieni su in camera mia. In camera fece
- Voglio dirti una cosa. Te la dico perché sei mia amica,  ma  guarda che è un segreto. C'era davvero, allora, il segreto
interessante, anzi mi dava persino un po' fastidio. -  Ma  dài! - dissi soltanto. Non mi veniva in mente altro. -
tempo, « riprese Arnoldo, « mio padre mi richiamò a casa;  ma  avendo io rifiutato un illustre matrimonio, al quale egli
mie sorelle per l' Italia, ov'io lo seguitava poco di poi.  Ma  qui, l' amore per Maria, e l' amicizia di suo fratello,
Lo trovai inchiodato dagli anni su d'una seggiola antica,  ma  con la mente lucida e col cuore tranquillo: Pianse di
La memoria di quel giorno non uscirà mai del mio cuore....  Ma  da quel giorno stesso, non vidi più mio padre, e forse non
in coscienza, che di certe cose non ne so uno straccio!  Ma  se, per la verità, non v'avessi intes' io a raccontare voi
ridete come gli altri che mi tengono per uno stolto....  Ma  voi non potete vedere quello che passa qui dentro, non
c'è da dire: bisogna persuadersi che pizzichi del matto. -  Ma  poco di poi, quando Arnoldo gli confidò che al domani
al pensiero che Nicoletta non è più « sua figlia »,  ma  nel coricarsi dice ai suoi fratelli: - È però molto
Quanto a Nicoletta, ha avuto sempre fiducia,  ma  era talvolta un po' sola.... e consente volentieri a
Il podere ti fornisce di che fare una cucina non ghiotta,  ma  sufficiente al bisogno. Il campo ti dà la farina pel pane,
ti è facile variare i cibi; non hai che a scegliere.  Ma  viene l'inverno, privo di ogni cosa: bisogna dunque,
maggiorana, timo, basilico, rosmarino: cose da nulla,  ma  che hanno il pregio di rendere i cibi più gustosi, e
sui francobolli soliti non si vedevano tanto facilmente.  Ma  non c'era da meravigliarsi, venivano da tanto lontano... -
franc...! - Mi fermai a metà parola, presa da un dubbio: -  Ma  sono usati, varranno lo stesso? - Sí, se sono vecchi e
mentre nonna, rimasta indietro, gridava dalle scale: -  Ma  cosa c'è? Ma cos'è che c'è? Per stringere, dato che ormai
rimasta indietro, gridava dalle scale: - Ma cosa c'è?  Ma  cos'è che c'è? Per stringere, dato che ormai siamo alla
far valutare quei francobolli per sapere quanto valevano,  ma  data la quantità qualcosa quasi certamente se ne sarebbe
Tu dividi con lui la polenta, e lo ricoveri nella stalla.  Ma  la carità non è tutta di pane. Una vecchia scivolò sul
vi fu verso a domare il fuoco del pagliaio, e del fienile;  ma  tra tutti si potè salvare la casa. E il mulino del
salvo. È morto Carlandrea, coltivatore laborioso, onesto,  ma  povero; restò la moglie sola con tre figlioletti. I
non possiamo ridonarvi quel brav'uomo che Dio v'ha tolto;  ma  vi promettiamo di lavorare le vostre terre, e seminarle,
che nega il suo aiuto a chi è minacciato da grave pericolo.  Ma  la virtù della carità si manifesta puranche in tante altre
Chi vuol disegnarlo a penna o a lapis, avanti, ci si provi!  Ma  credo che ognuno di voi farà uno sgorbio. Riuscirete meglio
fosse chiusa a chiave! - Oh! - brontola Maria indignata.  Ma  Maurizio è già lontano. In quattro salti ha salito la scala
lenzuoli, una federa per il guanciale e degli asciugamani.  Ma  impensierito dice: - Ho dimenticato i tovagliuoli. -
più stata contenta. - I ragazzi si guardano molto fieri.  Ma  a un tratto Francesco esclama: - Dei giocattoli!.. Ci
che questa proposta faccia un gran piacere a Nicoletta....  Ma  del resto non si fermano molto su questo argomento. Alano
bambola a una signora! - Questa sarà adatta per Nicoletta;  ma  a quell'altra, lo sai, Francesco, la mamma ci tiene troppo
- E chi andrà a prenderla? - Le domande s' incrociano,  ma  è sempre Francesco, il maggiore, che risponde e decide: -
di qualche cosa. - Il visino di Nicoletta si oscura. -  Ma  verrete spesso? - chiede. - Sì, molto spesso. - Troveremo
sempre molto piacevole stare rinchiusa in quella soffitta.  Ma  che importa? Tutto è preferibile a quella mamma Duflet così
la maravigliosa bambola, che non è affatto un giocattolo,  ma  un oggetto artistico, Nicoletta può appena esprimere la sua
che dà sulla scala tra la soffitta e il piano inferiore. -  Ma  non andarci di sera; Maria e Leonia ti sentirebbero.
ti sentirebbero. Capisci, è quello delle domestiche....  Ma  non fa niente, vero? - chiede con voce ansiosa. E,
mi sembra molto graziosa, anche quando mi fa il broncio.  Ma  non le càpita spesso di farmi il broncio, e la colpa è
è allegra, canta come un uccellino, e sorride per nulla.  Ma  è molto riflessiva. Mi pare che mia sorella sia migliore di
le piante, le siepi sembrarono piene di trilli e sussurri.  Ma  quando il sole si alzò luminoso dietro la montagna e i suoi
tra di loro, si prendesse troppa confidenza con lui.  Ma  ciò non avvenne: ognuno andava lento guardndo a terra,
poi metteva un muggito, come se chiamasse o salutasse;  ma  il bovaro giungeva e gli faceva riprender la strada. Al
ricorda la strana domanda della mamma, quando uno di loro,  ma  soprattutto Maurizio, annunzia di avere quella malattia: -
morirà. - Sei pazzo! - esclama bruscamente Francesco.  Ma  è così brusco perchè anche lui è molto inquieto, e
di nascosto bendandogli gli occhi. Egli è in buona fede,  ma  Francesco, furioso, dichiara: - Non c' è da scherzare: è
da scherzare: è una cosa seria. - E Alano tace mortificato.  Ma  si vendica più tardi, quando Francesco, dopo avere studiato
Nicoletta. - Qualche volta; - risponde Francesco ridendo -  ma  la povera mammina è così dispiacente, e vediamo che soffre
il giardino! Sarebbe stato divertente correre un po'.  Ma  Leonia ci vedrebbe. - Tranquilli, sicuri della loro
soffitta. - Potremmo divertirci nella stanza da studio,  ma  è seccante stare con la paura che qualcuno entri, -
sulla fronte. Ha l'aria distratta che gli è abituale,  ma  questa volta mista a una certa inquietudine. - Francesco, -
- Evidentemente non pensa ad una passeggiata coi bambini,  ma  s' immagina che Maria sia andata sola sola a passeggiare
sola sola a passeggiare nel bosco delle Fate. - Benissimo;  ma  ciò è seccante. Venite ad aiutarmi a cercare negli angoli,
scrivania. - Cerca in terra, negli angoli, dappertutto,  ma  non lì. È un grande foglio giallo coperto di appunti. - E i
cercano. Ci sono dei fogli su tutti i mobili e anche sotto;  ma  non quello che cerca lo zio Fil. A un tratto la vocina
dicendole che non era più quella, nè sapeva che pensarne;  ma  Elisa, più tenera e dotata di più squisito senso non fu
con occhi immoti, ardenti.... Ella voleva dare un grido,  ma  la voce le moriva soffocata nel seno; sentiva un gran peso
faceva abbrividire.... Voleva essa gettarsi dalla carrozza,  ma  l' impeto del balzo che arrischiava non finiva mai, e le
si svegliasse; poi sollevata la testa, tendeva l'orecchio,  ma  non udiva nè respiro nè anelito; quel sonno era dunque sì
baciar la fronte materna.... ahi! sua madre era morta! -  Ma  quest'affanno non bastava; altro era il luogo del sogno,
versato nel seno di lei il suo caro e penoso segreto!  ma  troppo temeva che nè lei nè nessuno avrebbe voluto credere
un poco, lasciò il letto, dicendo di sentirsi bene,  ma  di non essere ancora in istato d'abbandonar la sua camera.
in istato d'abbandonar la sua camera. Si mise a lavorare,  ma  quasi le sue dita non potevano adoperar l' ago, nè tenere
non già per deporre a' piedi del Signore una preghiera,  ma  per cercare un ricovero, un luogo qualunque, dove le fosse
pace d' ogni cuore. Allora ella fede per inginocchiarsi,  ma  il rumore d' alcuno ch' entrava in quel punto nella chiesa
per nome. La fanciulla non rispose, non si rivolse a lui;  ma  cadendo su le ginocchia, e nascondendo il volto nelle mani
del quale, senz'esser rea, non poteva ascoltare le parole.  Ma  Arnoldo le s' era fatto più accosto, e con voce di sommessa
luogo santo. Io rispetto il tuo cuore e la tua onestà;  ma  sappi che nessuno deve conoscere il sentimento che ci
forse mi credi un uomo senza cuore, senza nessuna fede.  Ma  rassicúrati! Tu non sai nè puoi immaginare quanto bene m'
causa della mia e della tua perdita. » Maria non replicò,  ma  levando il capo rivolse al giovine un'occhiata, in cui
perchè ha esaudita la più viva delle mie preghiere;  ma  altro non posso fare che questo... No, no da qui innanzi
ben altro premio, e maggiore di quello ch'io ti posso dare.  Ma  forse dubiti ancora, pensi che io non ti dica la verità!...
tutto il suo sdegno, e più che allo sdegno, al suo dolore;  ma  presto verrà il momento propizio per rivelargli ogni
ogni cosa.... Tu vedesti, Maria, com'egli pensa, come vive:  ma  non sai che una risoluzione come la mia è per lui un
di sostenere » rispondeva la fanciulla, con atto pietoso. «  Ma  Dio le ha fatto conoscere la verità. Egli le donerà anche
» « Se tu lo preghi per me, o Maria, Egli lo farà!...  Ma  intanto non costringere il tuo cuore a rifiutarmi! » « No,
sul nudo terreno; la sua orazione fu breve e rozza,  ma  incera; e il sacerdote la benedisse in nome del Signore.
nè l'anima benedetta del padre suo. Una fiducia mesta,  ma  pur soave, e una consolazione che non era di questa terra,
l'ora di chiudere le porte era venuta. - Uscì chetamente,  ma  appena trovossi in mezzo della via, in quell'ora insolita,
lontana, e si sforzò di raddoppiare i passi e il coraggio.  Ma  il giovine amante, che poco lontano l'aspettava, appena la
perdono nell' altra.... Io non vedrò il figliuol vostro;  ma  solamente vi chiedo ch' egli sappia, per vostra bocca, e a
non me l' avreste negate. Voi pure mi schernite?...  Ma  no! non siete voi, è il Signore che volle umiliarmi. S'
ha rapito tutto, e ch'io gli ho perdonato! Si, lo sappia,  ma  si guardi bene dal cercar me, dal cercare la sua vittima;
d'un momento, e forse tra sè ne ride a quest'ora....  Ma  se veramente avesse perduto il senno, se avesse promesso di
da parte sua, o una strana seduzione della fanciulla.  Ma  in ogni modo, il miglior partito è ch'essa vada subito al
il vecchio signore, all' udire i lamenti di don Carlo.  Ma  intanto, qual' era l' agitazione della compassionevole
non disprezzare la sventura, di perdonare a un' ira giusta:  ma  l'interno terrore la contenne, e rimase muta e sbigottita,
proruppe in un grido soffocato; era un grido di gioia vera,  ma  repressa da occulto terrore. E balzò per corrergli
per corrergli incontro, per gittarsi nelle sue braccia;  ma  egli, ritraendosi d'un passo, volse la testa e stese
cos' avete mai fatto?... Noi siamo stati incauti, è vero,  ma  voi, voi siete perduta per sempre!... Abbandoniamo questa
un giorno di questi giovani eroi!... non te ne rammaricare,  ma  benedici il tuo buon angelo, che a tempo ti salva!... Pochi
pensieri, saranno svaniti. Non teme; no, di soffrire!  ma  scaccia dall' anima un amore che t' avrebbe renduta per
parole di gratitudine, parole di soavità non terrena,  ma  celeste, « Oh verrò con te, » gli rispose « verrò con te, o
della fanciulla non fu che un profondo e doloroso sospiro;  ma  con esso Maria accompagnava una muta preghiera dell' anima,
in una brocca quando Maria non ci vedrà, - dice Alano.  Ma  Francesco è tormentato da un' idea. - Sei sicura - domanda
Alano. - Allora quella vecchia non verrà a cercarti qui. -  Ma  intanto, a qualunque costo la difenderemo! - esclama in
- Nicoletta è nostra! - Francesco scuote la testa. - Sì....  ma  io penso che sia più prudente nasconderla, perchè, sai....
- bisogna andare a cercare dei lenzuoli nel guardaroba.  Ma  blsognerà tenere occupata Maria durante questo tempo,
guardò curiosa, e capì che era il ritratto di un fanciullo;  ma  non s'accorse che assomigliava a Sempronio, e non seppe
stette lì lì per dire alla sorella una brutta parola;  ma  tenne a freno la lingua, stracciò il disegno e andò a
corpo, e la salute. Oziosi, e lavoratori, mangiano tutti.  Ma  chi lavora ha il diritto di mangiare, perchè mangia per
bene. Chi mangia bene è più forte, e fa maggior lavoro.  Ma  il mangiar bene non vuol dire mangiare a crepapelle.
porta a « sua figlia». Ne ha versato un po' per la strada,  ma  ne rimane abbastanza per il gusto di Nicoletta. Francesco
bere. - Non è buona, - dice essa con una piccola smorfia. -  Ma  ti guarirà. Mia cara Nicoletta, bisogna assolutamente che
Ora bisogna che le porti il decotto.... Non so come fare. -  Ma  trascorre una buona mezz'ora prima che Maria riapparisca, e
guarito! - E la prende per le mani e balla davanti a lei.  Ma  essa non ha voglia di ridere. - Signor Alano, avete fatto
- Signor Alano, avete fatto molto male, - comincia essa.  Ma  Alano non la, lascia finire. - Come, ti dispiace che io non
non sia ammalato? Ci tenevi molto che io stessi a letto? -  Ma  chi mi dice che siete guarito? soltanto per non prendere la
non è permesso prendersi giuoco della gente in quel modo.  Ma  quella mattina i ragazzi hanno l'argento vivo addosso, e
- Soffrite molto? - Quando non metto il piede in terra, no,  ma  quando l'appoggio.... Ahi!... - Che cosa dobbiamo fare? -
la calza e la scarpa e trova un piede perfettamente sano;  ma  Francesco urla, appena lo toccano sulla caviglia. Maria
- Certo, mia cara Leonia, vorrei che fosse così....  ma  temo che sia invece una cosa seria. - Bisognerà, forse,
fratello più grande, s' immaginano che è uno strattagemma,  ma  non ne sono però sicuri e brontolano che Francesco avrebbe
mi punisse della mia menzogna facendomi far male davvero. -  Ma  non ti sei fatto male davvero? - domanda Nicoletta un po'
- Questo mi farà un gran piacere! - dice la fanciulletta. -  Ma  lo zio Fil? - Ah, lui non lascia mai la biblioteca! Credo
è naturale, il piede di Francesco è perfettamente normale,  ma  Leonia, suggestionata, è disposta a trovarlo un po' più
voglia di mettere a prova il suo talento di professore.  Ma  Alano ha ragione. Avrà il coraggio di dargli retta?
correntemente il sillabario. Con Alano va un po' meno bene,  ma  la ragione è che Nicoletta comincia ad essere un po'
viene la volta di Maurizio, ne ha abbastanza e lo dice.  Ma  Maurizio vuol darle la sua lezione ed insiste. - Insegnami
Ridiscende dunque a cercare il giuoco della dama,  ma  ritorna quasi subito come un fulmine. - Francesco! Alano! -