vitaVita di Gerolamo Cardano, p. 68.: "Nulla è più costante in me della meditazione. Essa rimane assorta per guisa del contemplato subietto, che non
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essa; mentre ora è la mente che deve studiare se stessa; è l'io che, dopo aver contemplato l'edifizio nel quale ha sede, e dopo essersi compiaciuto
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ributtante. Chi ha veduto dei fanciulli gavazzare nel fango insudiciandosene le mani e la faccia, o chi ha contemplato i furori di uno scabbioso che si
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