di sotto! Che dolce notte, che tepida primavera, che divina chiarezza di cielo e di mare! E quanto m'appariva lontana la mia Torino, che vedevo in
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aranci, i cactus, i pini; a tergo della città, un semicerchio di monti che slanciano al cielo i vertici rocciosi coronati di castelli e di villaggi
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incantevole del vostro cielo e in mezzo alle vestigia gloriose della vostra storia!
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provincia di Girgenti. Girgenti, stamperia di S. Montes, 1881. Ecco dunque una provincia sotto il cielo splendido d'Italia, in un suolo ferace, su di
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d'inverno, essi le eseguiscono con un percorso determinato e non seguitano durante il loro viaggio sempre la medesima direzione del cielo. Al contrario
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che fa correre le nubi per il cielo, riceve pare il suo moto dal calore del sole, perchè sono le disuguaglianze della temperatura in varie regioni alla
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questi pecore o lupi. La prima si può esprimere con l'immagine di chi, assorto in un'estasi sublime, contempla il cielo; mentre la seconda si può
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che aveva veduto fino allora nel suo cielo tanti astri, non vede altro che un unico sole; e se prima, nel culto de' suoi piaceri, era stato
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debolezza e il pericolo della lotta, e spasimando forse di un dolore che non ha nome, supplica il cielo perchè voglia rinnovare il miracolo della vittoria
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aver veduto con quale maestria un artista sappia con poche combinazioni di chiaro e di oscuro rappresentarvi un cielo dei tropici o della Siberia. Orbene
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dovere è giustizia, e ciò che si deve fare è ciò che è giusto e buono. È il circolo eterno del cosmo, la volta infinita del cielo che non comincia in
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speranza è lo sguardo intento al cielo, e tutto l'atteggiamento della persona composta a una trepida confidenza e ad un'estasi misteriosa. Gli occhi fissi al
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, si ricorre alle idee più grandi, e si nominano il cielo e l'ente supremo, oppure si compongono all'istante alcune parole che, per la loro forma
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la prima festa, rallegrandosi con la propria donna della fortuna che il cielo gli concedeva. Quella festa dovette essere semplice e grandiosa, e ne
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diverso cielo, presenterebbe dopo alcuni secoli una molteplicità di nazioni, varie d'indole e di natura. V'ha chi pone sopra ogni influenza
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commuove. L'uomo aspira al piacere con tutta la prepotenza della passione, lo cerca nel lavoro e nel riposo, nella scienza e nell'ignoranza, in cielo ed
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La vera patria della musica e l'Italia, e le orecchie meno armoniche dell'Europa popolano la nebbiosa Inghilterra. La musica ha bisogno d'un cielo
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per qualche ora nelle viscere di una miniera, è con vero trasporto di gioia che noi rivediamo la luce del cielo. I piaceri prodotti dal vario grado
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potere col nostro occhio abbracciare tanta vastità di orizzonte. Quando contempliamo dalla spiaggia l'immenso piano del mare e la volta del cielo che
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Il mare non si godeva che sul far della notte, dopo che i passeggieri avevano sgombrato, tranne due o tre solitari. A quell'ora, quando sul cielo
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sofflo d'aria avesse portato a ciascun di loro una buona notizia. Ma quel bel tempo a capo di poche ore s'intorbidò, il cielo si coperse di nuvole, e
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personaggio storico, su Napoleone I, per esempio: - Ah - sclamava, torcendo il viso - non mi parli di Napoleone I, per l'amor del cielo! - come se avesse
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Ma che diamine seguiva per aria? In pochi minuti s'era oscurato il cielo; le nuvole scendevano fin quasi a toccar le cime degli alberi, pareva che
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E quella scenata seguiva davanti a uno degli aspetti più stupendi che offrano l'oceano e il cielo nella regione dei tropici. Essendosi squarciato
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, facendole dietro un fondo nero nel cielo e sulle acque, le dava una bianchezza vivissima, e la faceva parere ad un tempo una ancor più misera cosa
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aspettato, in piena luce di sole, uomini e donne giravano gli occhi pel cielo, con l'idea di veder dei miracoli. Una donna domandò al Commissario se in
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brevissimi, non fecero che stuzzicare il buon umore della moltitudine: poi il cielo si schiarì, e il mare, a momenti azzurro, a momenti violaceo
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società di spurgo inodoro". La prua era già tutta affollata, ma il cielo essendo coperto di nuvole dense, e non mandando che una luce velata i tre
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splendido e più strano che si fosse visto dopo che eravamo entrati nella zona torrida. Il cielo s'era rasserenato a oriente e a occidente, e il sole
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Ma già un nuovo spettacolo attirava l'attenzione di tutti. Essendosi schiarito il cielo da ogni parte, si vedevano per la prima volta all'orizzonte
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scintillanti nella solitudine oscura dei così detti sacchi di carbone: i deserti del cielo australe. Da un lato splendevano limpidamente l'alfa e la
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del cielo chiuso: - Che razza di cani! Pensare che ci farebbero morir tutti perpendicolarmente, se potessero! E noi li andiamo a accarezzare, imbecilli.
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lance azzurrine librate sui parapetti, dalle alte maniche a vento candide e gonfie, dai ponti mobili spiccanti nel cielo, da cento luccichii di metalli
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di vita, l'elice si scuote, il mare gorgoglia: sia ringraziato il cielo! Si va.
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cielo, che s'erano schiariti dopo l'acquazzone: il cielo tutto a grandi squarci d'un screno purissimo, come lavato e rinfrescato, e corso da nuvole
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credo che il Galileo abbia avuto la sua il giorno dopo di quella sepoltura, almeno per tre quarti, poichè, grazie al cielo, non finì com'era
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scandalo non era peggio; il che accadeva tutte le volte ch'essa mandava il marito su, a studiare il cielo stellato, e nel camerino non restava sola
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suo agio, come se fosse nato e vissuto sempre là dentro, sospeso tra l'oceano e il cielo. La macchina smisurata che muove tutto è il nucleo, e la poppa
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il mare azzurro, sotto il cielo limpidissimo, con la prua alta e con le vele gonfie, dorato dal sole, fumante e festoso, che pareva balzato come un
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. - Grandi cose, dunque? - gli domandai. Alzò gli occhi al cielo. Poi disse bruscamente: - Son stüffo de fa o ruffian! - E se n'andò, vedendo
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grandi foreste dell'America latina, alla quale andava diritto il nostro pensiero con un volo di seimila miglia. Il cielo era tersissimo, e pendeva
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momento solo, per gettare in mare un'immagine di santo o una crocetta che avrebbero calmate le onde. Ce n'era pure che lo scongiuravano in nome del cielo
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La mattina seguente il cielo e il mare erano splendidi, e tutta la popolazione del Galileo si dava moto, perchè se il tempo durava bello, si sarebbe
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squarcio d'un cielo nuvoloso, e subito ricoperto; ma gli occhi azzurri rifissandolo, lo squarcio si riapriva e azzurro si rimostrava; e non c'era il
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, sul cielo splendidamente stellato, s'alzava la luce zodiacale, in forma d'una grande piramide biancheggiante, che toccava quasi lo zenit col vertice, e
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Ma le ore passarono, e la terra non spuntava. Il cielo era sparso di nuvole, ma l'orizzonte sgombro, e il mare presentava sempre la sua linea azzurra
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sanguigni, che ci guardassero. E di sopra il cielo era oscuro, e il mare di sotto, nero. A quella vista, s'era rifatto il silenzio a prua, e gli emigranti
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acque riposassero stanche del corso di duemila miglia, che avevan fatto dalle montagne del Brasile; il cielo era oscuro e tranquillo, Montevideo
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sua separazione imminente dalla misteriosa creatura che l'amava. Mentre io sorbivo il caffè egli guardava il cielo per il finestrino, mordendosi il
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un capo all'altro, non levando che un leggiero mormorìo. Il cielo era rannuvolato; il fiume immenso, d'un color giallo di mota; e la città di
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