Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: avevo

Numero di risultati: 44 in 1 pagine

  • Pagina 1 di 1

Ricordi d'un viaggio in Sicilia

169027
De Amicis, Edmondo 4 occorrenze
  • 1908
  • Giannotta
  • Catania
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Non avevo più visto la Sicilia da quarant'anni, niente di meno: dall'anno di grazia 1865, nel quale avevo fatto la mia prima guarnigione, come si

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nell'aria l'ultimo sospiro di Archimede. Io avevo sorriso allora di quella preannunciata allucinazione. Eppure la esperimentai in parte, trovandomi, là, sia

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Eppure davanti a quel "paradiso" io pensavo ad altro. Ricordavo una scena che avevo vista la sera innanzi: di un signore coi capelli bianchi

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Catullo, e d'Orazio: Mario Rapisardi, gloria vivente d'Italia, che io non avevo mai conosciuto di persona. E' una dolce commozione, anche nella età

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Pagina 88

La fatica

169739
Mosso, Angelo 16 occorrenze
  • 1892
  • Fratelli Treves, Editori
  • Milano
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. Provavo un bisogno forte di tener chiusi gli occhi, e guardando le case e gli alberi che stanno sulla collina di Torino vedevo un po' annebbiato. Avevo

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riposo. In questo momento premevo un tasto, che avevo in mano e si faceva un segno sopra il cilindro affumato che girava e sul quale continuavano a

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. MüLLER. Ueber die phantastischen Gesichterscheimangen, pag. 15.. "Quando io cogli occhi chiusi avevo osservato lungamente il campo oscuro della visione

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solitudine. Avevo visitato la cappella degli studenti tedeschi, e letto intorno alle pareti le iscrizioni latine, colle quali quei giovani venuti nel tempo

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sentissi guarito del tutto, avevo ripigliato a scrivere: lentamente sì, ma il lavoro procedeva abbastanza bene. Quando capitò un mio amico, un professore

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sulla cattedra. Ma fu l'esitazione di un minuto, chè egli si rinfrancò nel porgere ed apparve poco dopo quel grande maestro che avevo sentito vantare. E

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molto stanco, le gambe mi dolevano ed avevo un po' male di capo." Il giorno dopo il professor Aducco scrive alle 11 antimeridiane e all'una

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dito medio della mano destra. Eseguii un lavoro meccanico di chilogrammetri 4,50. Due ore prima quando l'agitazione era al massimo, avevo fatto un

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due ore, ma mi annoiavo terribilmente: e li seguivo solo perchè avevo dovuto pagarli prima. In Italia sono rari i professori che facciano scuola un'ora

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che vale per tutte: benchè si tratti delle cose pia elementari della medicina. Avevo bisogno di fare delle esperienze sul cuore e sul respiro durante

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fatalità, che mi fa stabilire in primo luogo la mia esposizione, o la mia proposizione, sotto una forma difettosa, e disadatta. Nel principio avevo

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mente. Avevo letto la sua autobiografia, le sue lettere, la vita interessantissima che ne scrisse il Lewes, e non perchè il Lewes sia un fisiologo, ma

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. Alessandro Humboldt disse di sè: "Io avevo diciott' anni e non sapevo nulla; i miei maestri poco o niente di buono presagivano di me, ma se mi

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anormale, e l’attivita eccessiva del suo cervello contribuì certo a peggiorare le condizioni sue psicologiche. Avevo letto nella giovinezza la Nouvelle

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oltre modo, ed avevo delle scosse nervose improvvise ". Queste notizie sono tanto più importanti per conoscere gli effetti di un lavoro opprimente e

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' antibraccio ad ogni sistole del cuore, e nella linea C vediamo il fenomeno corrispondente nel cervello. Io avevo spiegato prima a Bertino di che si

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Sull'Oceano

171734
De Amicis, Edmondo 24 occorrenze
  • 1890
  • Fratelli Treves, Editori
  • Milano
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avevo mai fatto molta attenzione: una figura di vecchio giramondo, che mostrava sulla collottola una lunga striscia rossa. Anche su quello lì correva una

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silenzioso di prima; ma benigno sempre, come non l'avevo visto ancora, e d'una bellezza gentile, che faceva immaginare all'orizzonte le rive d'un

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tentacoli di polipi: la figura d'un Don Chisciotte, senza poesia. Dalla stessa parte, ma più in qua, riconobbi la signora bionda che avevo incontrata di

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Il mare era orribile; ma lui un originale divertentissimo. Avevo fatto la sua conoscenza alla latitudine delle isole Canarie, e parlato con lui due o

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in contegni con gli europei, e come raggruppati in disparte. Io però li conoscevo da un po' di giorni, e li avevo osservati tutti fin da principio

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Pagina 225

Liberato lo scrivanello, il garibaldino salì sul castello centrale, di dove l'avevo visto, e mi passò accanto. Avrei voluto chiedergli dei

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E poi, come ricetta contro la noia, avevo una lettera di presentazione per il Commissario, scritta da un amico di Genova, il quale lo pregava di

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forbici.... Ma qualche cosa c'era, e avrebbe indagato ancora. E non avevo inteso la novità? Avevano mandato in fretta a chiamare il prete napoletano, che

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, la me diga? Mi diceva anche che avevo torto di lamentarmi delle tasse perchè più che le tasse son forti, tanto più il contadino lavora, e così tanto

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del figliuolo, la prima volta che l'avevo visto nella sua cuccetta. E forse il figliuolo dormiva a quell'ora in qualche baracca di legno, vicino alla

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Ma qui trovai di peggio. L'afa e il puzzo avevan cacciati tutti su, non ci avevo mai visto tanta gente: era una folla densa dalle cucine fino alla

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Pagina 314

curiosità sarebbe andato per aria. Insomma, stando a terra, avevo pur desiderato molte volte di trovarmi a una tempesta di mare. Ecco dunque una buona

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gridasse, e corressero dei fremiti di terrore per le sue ossa lunghe e sottili, vicine a spezzarsi. Avevo un bel tentare di farmi animo con la

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atteggiamenti acrobatici a cui ero stato costretto per tanto tempo, mentre fino allora non ci avevo badato, e il riprovare curiosità di sapere che cosa fosse

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Pagina 347

con cui più d'uno, che avevo visto pallido come un moribondo, si metteva la maschera del coraggio in faccia a coloro stessi a cui sapeva d'aver

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Pagina 352

mal di mare, ne domandai notizie all'agente, che sedeva tra me e l'avvocato. Ma come! Non sapevo nulla? Avevo già la testa in America, dunque. Oh

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Pagina 377

E la terra non spuntava! Ma già io non avevo più alcuna impazienza. Ed ero stizzito con me stesso perchè, dopo averla tanto sospirata

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Pagina 391

Commissario. - Ce n'è da per tutto; ma in mare paion più tristi. Intanto, guardando abbasso, proprio sotto il palco di comando, io avevo fatto una

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Pagina 40

domandano il caffè e latte. Non ci avevo pensato. Ma il buon comandante, che era veramente contento, mi domandò ancora se, prima d'imbarcarmi, avessi

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Pagina 401

conoscer la gente per viaggio. Certi passeggieri, con cui avevo avuto per tutto quel tempo una dimestichezza quasi d'amico, se n'andavano senza dir

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Pagina 413

fiaccato dalle fatiche, il germe d'una malattia che li avrebbe uccisi nel nuovo mondo. E avevo un bel pensare alle cagioni remote e complesse di quella

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Pagina 47

Quando v'arrivai, quella mattina, mi si presentò da sè, con disinvoltura simpatica, un passeggiere, al quale non avevo quasi badato fino allora, e

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Pagina 53

posso dire la pena che ne provai. Io non avevo pensato allo stato d'animo in cui era naturale che si trovasse molta di quella gente, mentre erano

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Pagina 80

raggiunger dei figliuoli, forse. Nulla avevo ancor visto a bordo di più compassionevole di quelle due vecchiaie disfatte, e quasi già, afferrate dalla

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Pagina 90

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