rivoluzione sinodica della luna. L’influenza della posizione della luna rispetto ai suoi apsidi è insensibile.
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Frequenza delle nebbie e sua legge annua. Sono ripartite simmetricamente rispetto ai due solstizi. L’influenza delle fasi lunari sulle nebbie è nulla.
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14. Per giudicare poi a colpo d’occhio il numero e la durata delle oscillazioni che l’andamento generate del tempo fece in tutto questo intervallo
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13. Avendo noi così stabilito l’andamento annuo normale dello stato del cielo con tutta l’esattezza che concede la copia delle osservazioni
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lunaArago, Notices scientifiques. Tom. V, pag. 25. De l’influence de la lune sur les phénomènes terrestres. Kaemtz, Lehrbuch der Meteorologie, III, pag. 540 e
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misti. Siccome questi criterii non lasciano alcuno spazio all’arbitrio, i numeri ottenuti per mezzo dei medesimi dovranno riguardarsi come l’espressione
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ciascuno, dei quali il primo comprende l’intervallo 1827-1845, l’altro l’intervallo 1846-1864. Il che parve ancora particolarmente plausibile per ciò, che
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primo quarto della luna e subire una diminuzione sensibile verso l’ultimo quarto. L’opposto si vede nella colonna dei giorni nuvolosi. Finalmente le
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valore medio entro limiti assai più stretti, che i giorni sereni ed i giorni nuvolosi. Si verifica dunque per l’azione lunare sulla frequenza dei giorni
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L’andamento pei giorni nuvolosi è quasi esattamente inverso a quello dei giorni sereni, ha il minimum assoluto verso il quinto od il sesto giorno, il
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periodiche aventi per argomento l’elongazione della luna dal sole contata da questo astro verso oriente secondo l’uso. Per dare al calcolo maggior semplicità
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dove l’unità è un millesimo. Si vede adunque, che l’incertezza dei numeri osservati è, in media, 10 millesimi, o un centesimo del numero totale dei
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30. Con questi dati è stato facile calcolare l’error probabile dei coefficienti delle formule qui sopra esposte. Considerando solo i termini
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Questa osservazione particolarmente riguarda i coefficienti di 2ɸ nella funzione S, i quali sono affatto trascurabili. Sembra adunque, che l’azion
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32. Si può domandare se sia più probabile l’ipotesi di M costante o la ipotesi espressa dalla formola periodica. Adottando M costante, l’errore
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Quindi nasce manifesta la necessità di termini periodici nelle formole che danno S, N, F: non così accade per M, dove l’introduzione dell’azione
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richiegga dalla prima. Epperò l’ipotesi di M costante è non solo più semplice, ma anche più verosimile dell’altra.
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luna, passiamo a riconoscere se l’azione di questo satellite manifesti qualche variazione dipendente dalla sua mutabile distanza dalla terra. Negligendo
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40. L’esame di questi risultati parrebbe dimostrare una prevalenza dei giorni sereni nelle prossimità della luna ai suoi apsidi, ai quali
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delle obbiezioni a questo modo di procedere, e domandare, per esempio, che la digressione media venga calcolata nel modo che si segue per trovare l
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qui tenuto, quanto l’altro, il quale è fondato sulla legge della produzione degli errori per opera di cause accidentali intieramente fra di loro
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La variabilità relativa e la variabilità assoluta sono due distinti fenomeni, e l’uno non è legato necessariamente con l’altro. Vi sono infatti
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un argomento più difficile a fissare in cifre. Perché infatti l’idea di cambiamento di tempo, siccome bene già fecero notare Toaldo ed Arago, è
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50. Ammesse tali convenzioni, sarà evidente questo fatto: che in una qualsivoglia serie continua di giorni, dei quali il primo e l’ultimo sian di
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perfettamente opposta, e l’una si accresce a danno dell’altra. Al minimum principale che le variazioni semplici presentano in dicembre corrisponde il maximum
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76 Δs/2+s dai numeri della col. XVI rappresentanti l’eccesso delle variazioni semplici positive sulle negative in ciascuna decade. Similmente si
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Se l’eccesso delle variazioni positive sopra le negative non avesse altra origine che l’aumento della serenità di decade in decade, tale eccesso
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65. Se ora consideriamo la progressione annua di questo fenomeno, troviamo che esso divide l’anno in tre periodi di quattro mesi ciascuno. L’effetto
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76. Non è bisogno osservare lungo tempo l’andamento dello stato del cielo, per convincersi, che i giorni sereni, nuvolosi e variabili non sono
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che tal variabilità eventuale è la stessa, qualunque sia l’intervallo dei giorni che si paragonano fra loro. Finalmente l’ultima colonna da il
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probabilmente un ultimo residuo dello scirocco che suole affliggere l’ltalia meridionale. Noi abbiamo qui radunato tutte le date di tali annotazioni.
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Ciò probabilmente non è opera del caso, siccome pur non sembra opera del caso l’aggruppamento dei venti caldi secondo certi anni. Ma simili questioni
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(l)
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102. Influenza delle fasi lunari sulla nebbia. Avendo disposto i 2118 giorni di nebbia osservati secondo l’età della luna, trovammo i seguenti
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Questi numeri non presentando alcuna regolare progressione, diremo che l’influsso delle fasi lunari sulla produzione della nebbia nel clima di
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110. Influsso della distanza della luna. L’influsso della luna sulle pioggie dipendentemente dalla posizione che essa occupa rispetto agli apsidi
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un unico minimum verso l’ultimo ottante. lo non intraprenderò di conciliare questa discrepanza; le basi delle mie conclusioni sono davanti al lettore
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concorderebbero nel dare un maggior numero di pioggie presso il perigeo, che presso l’apogeo, e le proporzioni numeriche sarebbero le seguenti:
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dallo specchio seguente, che ne dà l’ordine secondo le decadi. I numeri furono corretti in guisa da ridurli tutti alla decade normale di dieci giorni.
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scomparve, ma l’inverno fu lungo e sempre rigido.
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1844-45. L’inverno fu precoce, e ai 4 di dicembre la terra avea più di 20 centimetri di neve; ai 9 dicembre 50 centimetri. Questo rigore non tardò a
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essere l’ultima ed inversamente, si troverà nelle due serie dei numeri a destra ed a sinistra un notabile parallelismo. Già che indica l’andamento dei
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120. Influsso delle fasi lunari sui temporali. Nell’intenzione di esaminare, se l’influsso della luna sullo stato del cielo possa aver qualche
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9-10. Due piccole scosse di terremoto, l’una ad 1 ora e mezza, l’altra alle due ore (dopo mezzanotte).
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9. La neve è alta un braccio. Gran freddo in tutta l’Europa.
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29. Questa sera l’orizzonte presentava come un denso fumo. Un cattivo influsso che i nostri contadini chiamano marino ha rovinato le pesche, la
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17. La mattina circa le ore otto, essendo il cielo sereno, scoppiò e si fece sentire un colpo di tuono che atterrì, e fece l’effetto di una scossa di
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L'andamento annuale dell'umidità relativa è meno semplice che per l'umidità assoluta. Sebbene a partir dal gennajo cresca la quantità di vapore
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L'ultima colonna della tabella indica sopra quanti temporali in ogni mese se ne può aspettare uno accompagnato da grandine. Su tutto l'anno si ha una
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Ricerche più esatte fatte per i singoli giorni dell'anno hanno dimostrato, che la minima temperatura diurna ha luogo a Milano fra l'11 e il 12
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