Figura 7. Schema indicante l’epoca della comparsa e l’evoluzione dei principali gruppi di animali: lo spessore del tratto indica molto
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Figura 20. Schema della filogenesi dei Canidi e degli Ursidi. I singoli generi sono rappresentati dai crani delle specie più caratteristiche (da
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Figura 25. Schema per dimostrare come l’eredità mista, o intermedia, riduce la variabilità iniziale del 50% ad ogni generazione. Partendo da otto
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Figura 27. Schema della cariocinesi, o mitosi, in una cellula con due coppie di cromosomi.
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Figura 28. Schema della meiosi. I cromosomi di origine paterna in nero, quelli di origine materna in bianco.
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coppia e quindi uno solo dei due geni di una coppia allelomorfa: A oppure a. La combinazione di questi geni secondo lo schema seguente dà appunto
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Figura 32. Schema della struttura della molecola di DNA secondo il modello di Watson e Crick (da Montalenti, Introduzione alla genetica, Utet, Torino
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Non è a credere che con lo schema su riportato si sia dato fondo alla conoscenza del funzionamento della informazione genetica negli organismi. Oltre
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malattia genetica (poiché si trasmette ai discendenti secondo lo schema mendeliano) o malattia molecolare.
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Figura 34. Schema del codice genetico per l’emoglobina A normale e delle variazioni che producono l’emoglobina S e l’emoglobina C. La terza tripletta
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rappresentano altrettante variazioni sul tema fondamentale, e le singole specie ulteriori e più lievi variazioni rispetto allo schema di ogni classe. Come se la
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mista o intermedia. Infine anche questa fu ricondotta entro lo schema mendeliano. Ma certo si è che parecchi genetisti, nei primi decenni di questo
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