, mentre lo strato che porta l’immagine è quello che presenta la prima superficie incontrata dalla luce. La lastra che contiene lo strato sensibile si
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1° Ripulire la superficie di rame da inargentare, toccarla con soluzione di nitrato d’argento che depone sul rame un sottile strato di argento
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spessore dello strato di argento senza dover riscaldare, ed abbiamo il vantaggio di ottenere uno strato di argento assolutamente puro. Il più semplice
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uno strato di albumina convenientemente preparata.
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’albumina nevosa si cambia quasi tutta in albumina liquida, vischiosa, incollante, capace di venire stesa in strato uniforme sulle lastre di vetro.
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. Se tu lasci il retro per troppo lungo tempo inclinato, rimane su di esso uno strato troppo sottile di albumina, e trovi l’inconveniente opposto se
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Il ioduro d’argento è principalmente quello che comunica allo strato la sua sensibilità verso i raggi luminosi. Questa sensibilità viene grandemente
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1a Indicazioni della lastra sensibilizzata. — Non è che dopo di avere sensibilizzato che si possa giudicare della eguaglianza dello strato di
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2a Modi per accrescere la sensibilità dell'albumina. — Si tentarono varie vie per accrescere la sensibilità dello strato albuminoso sensibilizzato
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percuotere, impressionare lo strato sensibile.
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fotografica, della presenza della quale non si può in alcun modo dubitare, quantunque sembri in apparenza che lo strato albuminoso non abbia ricevuto alcuna
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Quest’ultimo caso si verifica quando si espone umido, ma quando si espone secco, siccome lo strato sensibilizzatore venne lavato con acqua, non
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Quando lo svolgimento dell’immagine si effettua coll’aggiunta della sola soluzione di acido gallico, bisogna conchiudere che sullo strato
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Il disegno fotografico, col protrarre per un tempo molto luogo l’azione della luce nella camera oscura sopra lo strato sensibile, potrebbe anche
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Dopo che l’acido gallico rimase per 5 minuti circa sullo strato impressionato dalla luce, inclina la tua lastra verso uno dei suoi angoli e fa
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1a Solidità dell'albumina sul vetro. — Lo strato di albumina quando è secco è molto solido ed aderente al vetro, epperciò non vi è pericolo di
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Sarebbe più nocivo che utile l’accrescere la proporzione dell’iposolfito in questa soluzione, perchè ne soffrirebbe la solidità dello strato di
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farai scorrere sopra tutto lo strato albuminoso inclinando il vetro per ogni verso. Quando il liquido sarà venuto a contatto di tutta la superficie
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una fontana artificiale. Questa maniera di lavare gettando l’acqua sullo strato è assai efficace, ma non si ottiene un lavamento uniforme se non si fa
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rivestite di uno strato di collodio convenientemente preparato.
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collodio più denso producendo sul vetro uno strato di uno spessore più forte, e che si mantiene umido per un tempo più lungo, non è esposto a ricevere
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. Per questo si sensibilizza il collodio alcoolico nell’aceto-nitrato di argento, si lava lo strato sensibile con molta acqua. Dopo esposto nella camera
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dello strato che lascia sul vetro, si giudicherà se il collodio contiene la voluta quantità di cotone fulminante.’
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indispensabile che il collodio sia meno denso, più liquido, e scorrevole, perchè allora è molto più facile l’ottenere uno strato regolare sopra tutta la
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stato si trovino. Si sensibilizza la lastra collodionata nel bagno vecchio sino a che siano scomparse le macchie grassiformi della superficie dello strato
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penetrare in esso. La luce diffusa del giorno è bianca, e basta una piccolissima quantità di essa per impressionare lo strato sensibile. La luce, che viene
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lo strato sensibilizzato fosse lavato con un poco di bagno d’argento di purezza perfetta. Quando lo strato sensibile viene reso della massima purezza
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immagine nitida, e poi mettere nella posizione del vetro spulito lo strato impressionabile per avere una impressione nitida. Il foco chimico è più
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sullo strato, e così i dettagli nelle ombre sono rapidamente prodotti nel massimo grado.
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lo sviluppatore tolto lo strato si trovi annerito uniformemente. In tale circostanza il rimedio è facile, cioè basta mettere un diaframma all
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In generale l’annebbiamento deriva da una troppo facile riduzione del sale d’argento steso sullo strato. Tutto ciò, che si oppone a questa tendenza
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si filtra la soluzione se riesce torbida, per liberarla dalle materie in sospensione che potrebbero inquinare lo strato della prova, che deve
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La vernice, qualunque essa siasi, mentre rende più solido lo strato di collodio, toglie a questo una parte della sua limpidezza, della sua
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dello strato. Quando si vede che il collodio si solleva e si stacca dal vetro per uno dei suoi angoli, si deve aver cura di versar via il liquido
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soluzione fissatrice, e questa si lascia sullo strato sino a che esso abbia perduto il suo aspetto biancastro, opaco, e sia diventato perfettamente
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lunghe, od hanno per effetto di togliere la tenacità ed adesività dello strato sul vetro, sarà meglio passar oltre, che parlar di esse.
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La soluzione di gomma arabica si deve versare sullo strato di collodio mentre questo è ancor umido, e si distribuisce sopra tutta la superficie della
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strato secco con alcool, quindi vi pone la tela incerata, e la lascia seccare prima di staccare lo strato dal vetro.
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Si lava con acqua lo strato sensibile facendo cadere da una bottiglia un sottile getto di acqua sullo strato sino a che questo abbia perduto la sua
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alcool, è migliore del collodio preparato di fresco e poco alcoolico, perchè allora si avrà uno strato più uniforme, polveroso, non reticolato.
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Si versa ora sullo strato l’albumina iodurata. Questa è simile a quella che usasi per produrre le prove negative su albumina, cioè:
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produrre gli innumerevoli difetti che avrebbero luogo sullo strato se esso non avesse per base il collodio. Egli pare che dopo di essere stato lavato
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Si tratta lo strato impressionato dalla luce nella camera oscura, alternativamente con una soluzione concentrata di acido gallico, e con una
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acido pirogallico e nitrato d’argento acidulato con acido citrico dopo d’aver preventivamente inumidito lo strato con acqua distillata, e si fissa con
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che lo strato che porta l’immagine negativa venga a combaciare colla superficie della carta. Se ora tu porti il tutto ai raggi del sole, la luce
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La pressione esercitata dalle viti mette in contatto perfetto la carta col disegno sullo strato del vetro.
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Lo spessore dello strato di gelatina conviene che sia il più sottile possibile, affinchè l’essiccamento possa terminarsi più presto, ed affinchè in
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Una piastra di rame rivestita da uno dei suoi lati con un sottile strato d’argento è ciò che costituisce la lamina destinata a ricevere l’immagine
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Nel compartimento a sinistra si pone uno strato regolare di iodio asciutto dello spessore di due o tre millimetri, e nel compartimento a destra uno
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Si ripulisce una lastra di acciaio con un miscuglio di aceto e di acido solforico, si stende sopra di essa uno strato di gelatina contenente in
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