’intiero orizzonte bisogna impiegare molto tempo, dovendosi operare in nove o dieci volte differenti, facendo girare l'oggettivo che va a produrre la
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dall’avere un campo così esteso, come quella che vien prodotta nel prendere le vedute ordinarie, perchè nel primo caso bisogna operare con una lente
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possono produrre che delle immagini piccole e trasfigurate, ma sono indispensabili per aver impressioni istantanee, o per operare nell’interno di una
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Un oggettivo a foco corto è prezioso quando si ha bisogno di operare rapidamente, o con poca luce, ma sarebbe di niun valore quando si avesse a
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operare più in grande, con maggior spesa e disturbo. L’obbiezione principale, che noi crediamo vi sia all'uso di oggettivi a foco molto lungo, dipende da
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osservate nello stereoscopio, e per venire a renderci ragione del suo modo di operare dovremo dare alcune nozioni sulla visione monoculare e binoculare, e
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Il difetto di luce non sarebbe adunque un ostacolo insormontabile per operare colla camera senza lenti, ma rimane e rimarrà forse sempre a vincere
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per operare fuori di casa, per fare le vedute, potendosi ridurre ad un volume relativamente piccolo anche quando è costrutta in modo da potersi
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camera disposta per operare, n° 38, e nell’atto di venir piegata, n° 39.
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Con una camera oscura, che sia capace di produrre la dimensione sopra indicata, l'operatore può operare a casa e fuori, per i ritratti, e per le
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stazione all’altra nel prendere le vedute stereografiche, e si finì generalmente per convenire: 1° Che per oggetti vicini si deve operare colla distanza
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’acqua si tratta di mescolare delle polveri molto fine e leggeri, non si deve operare a caso. Se si pone la polvere con molt’acqua, la polvere si riunisce
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un poco considerevole. Allora si deve operare col metodo delle carte reagenti, come abbiamo detto per le soluzioni dilungatissime di acido solforico:
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operare per purificare l’etere quando esso ha subito una tale alterazione. Si prende l’etere che si vuole purificare, e si mescola col suo volume di acqua
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2° Ma quando il nitrato di argento venne a mescolarsi, combinarsi coll'iposolfito di soda, non si dovrà più operare nel modo sopraindicato, converrà
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Il precedente modo di operare è quello che devesi sempre seguire nelle applicazioni particolari. Ma quando vuolsi conoscere semplicemente l’esattezza
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operare sul collodio, e sul collodio albuminato, farà bene esercitarsi per qualche tempo col procedimento all’albumina, perchè con questo le preparazioni
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vuole operare a umido, ma se si vuole operare a secco, come è regola generale, si immerge la lastra in un bacino ripieno d’acqua, ove si lascia per
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Alcuni, per evitare di operare ad una temperatura molto alta con pericolo di far sciogliere il cotone, e per ottenere lo stesso scopo di rendere la
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calore delle dita venga a far evaporare il collodio, ma l’operare senza tanti preparativi è più comodo, e forse più conveniente, perchè la mano è più
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fulminante molto alcoolica e dilungata, si potrà operare più lentamente, perchè il collodio ha in questo caso maggiore difficoltà a rassodarsi sul. vetro.
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Non bisogna neppure pensare ad operare alla luce diretta del sole quando si vuole prendere un ritratto, tranne il caso in cui si voglia un
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uniformemente nitida, di un campo visuale molto esteso. Basta operare con un oggettivo, che non abbia un foco troppo lungo, che sia munito di un diaframma molto
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collodio albuminato superiore ad ogni altro procedimento per operare a secco.
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praticato con successo da molti. Ecco in poche parole il modo di operare.
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pressione sulla parete del bacino stesso. Se prima di operare non si prendesse questa precauzione, si macchierebbe la carta, si guasterebbe la prova
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(a) Usandosi ora generalmente la carta albuminata, il lettore, che già conosca il modo di operare colla carta semplice, potrà consultare la
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modo di operare che consiste nel portare la carta sopra delle soluzioni sensibilizzatrici.
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nitrico, per la ragione che il nitrato d'argento della prova verrebbe a decomporre il cloruro d'oro, prima che questo potesse operare sopra il disegno.
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Da questo fatto scaturisce la conseguenza, che se una debole luce è abbastanza innocua, noi dobbiamo però guardarci dall’operare ad una luce troppo
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ritenere come sufficiente. Ciò non pertanto si possono dare regole abbastanza approssimative per operare con successo in ogni circostanza, principalmente
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Il modo di operare per ottenere questo scopo lo abbiamo descritto a pagina 264 trattando della chimica fotografica.
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delle oscillazioni, e si osserva ad intervalli il colore che la lamina va acquistando. Si può impunemente operare ad una luce ancora abbastanza forte
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Ecco il modo di operare del professore Hunt:
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FOTOLITOGRAFIA. — Talbot fece uso del bicromato di potassa per incidere fotograficamente l’acciaio. Ecco in poche parole il modo di operare di questo
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risultati molto importanti, chi voglia conoscere il modo di operare potrà consultare l’opera del capitano Scott (a). La fotolitografia è certamente
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