combinazione dal sale con poca forza, di maniera che il calore basta a scacciarla, ed in alcuni casi con una semplice esposizione del sale cristallizzato
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diventano acidi per la sola esposizione all’aria. L’ammoniaca forma facilmente dei sali doppi. Così se si versa dell’ammoniaca liquida in una
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diventano poi neri nello sviluppare l’immagine dopo dell’esposizione nella camera oscura, sia rigettanti lo strato albuminoso in forma di occhielli
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Allorchè si vuole esporre umido non si deve lavare nell’acqua la lastra prima dell’esposizione, se si desidera avere molta celerità di azione
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contenerne del collodio iodurato ed esposto alla luce era composto di nitrato di potassa, e secondo lo stesso autore basta una esposizione di 15 giorni alla
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solarizzarsi per una esposizione relativamente lunga, e che esso è abbastanza sensibile da non richiedere una posa così lunga che il modello non possa
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con una tela di cotone nera prima della esposizione dello strato sensibile, alzando poi lo sportello che lo copre con far passare la mano sotto la tela
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principiante imparerà a conoscere la sensibilità del collodio impiegato, e regolarsi sul tempo di esposizione nella camera oscura per arrivare ad ottenere
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Questo difetto si manifesta quando lo strato sensibile non venne conservato bene al riparo dalla luce prima e dopo della sua esposizione e quando
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quale sarà tanto più perfetta, quanto più l’esposizione non sarà stata troppo prolungata. Infatti con una posa molto lunga le parti oscure del modello
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momento di esporla nella camera oscura. Dopo due o tre mesi la lastra è ancor servibile. Il tempo dell’esposizione sarà più breve, che non coll
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New-York riuscì ad ottenere delle negative istantanee con questo procedimento a secco. Dopo della esposizione nella camera oscura, si mette la lastra
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La soluzione, che dopo di una lunga esposizione all’aria sia diventata troppo densa, accusa da se stessa la sua concentrazione troppo forte nel
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esposizione alla luce, e ciò tu otterrai facilmente
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prolungare molto più la sua esposizione alla luce sotto della prova negativa, per riprodurne il disegno. E quando si dovesse aspettare più di dieci giorni
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La carta sensibile e la prova negativa si mettono tra la lastra di cristallo e la tavoletta di legno in modo che durante l'esposizione alla luce
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senza confusioni; inoltre, non potendosi regolare la durata dell'esposizione, le prove positive quasi sempre si guastano, riescono o troppo chiare o
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spiazzamento della carta durante l'esposizione.
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Non si deve tuttavia protrarre l’esposizione sino a che l'immagine positiva abbia preso una tinta bronzata metallica.
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cogliere il momento opportuno per levarle dalla loro esposizione alla luce.
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Quando la negativa richiede un’esposizione troppo lunga per poter produrre la prova positiva, la tinta del disegno rimane per lo più disarmonica, le
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’ioduro d’argento, che è infinitamente più presto alterato dalla luce, che non il cloruro. Basta un’esposizione di pochi secondi alla luce diffusa del
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Nell’esposizione della carta sensibile, sia che vi sia molta, sia che vi sia poca luce, ovvero sia che si operi ai raggi del sole, sia che si operi
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profondo di quello che possa fare il solo iposolfito di soda. Una tale sua proprietà è giovevole quando per una esuberanza di esposizione la prova ha preso
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Con l’ultima esposizione ai vapori dell’iodio si producono due effetti. Il primo è quello di terminare il iodamento della lamina.
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, quando l’esposizione è stata abbondante. Si pone da banda sino a che sia perfettamente secca, e poi si porta in una cassetta a mercuriare come usano
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’esposizione venne prolungata di troppo. Ora si tratta la lastra con un dissolvente per sciogliere le parti rimaste all’ombra. Questo dissolvente deve essere
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mezzo della macchina a copiare basta l’esposizione al sole di uno a quattro secondi ed alla luce diffusa il tempo varia tra alcuni secondi ed un minuto.
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