procedimenti per produrre le prove negative, o a meglio | dire | si hanno varie sostanze sovra cui riceverle, le quali |
Plico del fotografo: trattato teorico-pratico di fotografia -
|
si trova disseminato, mi pare riguardevolissima, per non | dire | impossibile ad ottenersi cogli altri metodi. |
Plico del fotografo: trattato teorico-pratico di fotografia -
|
che la contrazione sia 1/c’, vale a | dire | che dopo il miscuglio il volume sia soloV + V’/c, avrassi |
Plico del fotografo: trattato teorico-pratico di fotografia -
|
dovrebbe essere necessario di | dire | che la parte del foglio, la quale venne in contatto colla |
Plico del fotografo: trattato teorico-pratico di fotografia -
|
prova negativa dopo il suo lavamento nell'acqua si può | dire | che è già fissata per metà, imperocchè ora si potrà |
Plico del fotografo: trattato teorico-pratico di fotografia -
|
basi. Questo si potrebbe esprimere in termini generali con | dire | che nella chimica il simile respinge il simile, il |
Plico del fotografo: trattato teorico-pratico di fotografia -
|
serve all'osservazione delle prove stereoscopiche, vale a | dire | lo stereoscopio. Noi dunque tratteremo |
Plico del fotografo: trattato teorico-pratico di fotografia -
|
può differire immensamente di intensità. Lo stesso si può | dire | dei colori, di cui spesso basta una traccia per colorire |
Plico del fotografo: trattato teorico-pratico di fotografia -
|
non cosi, mi pare, se i liquidi sono dilungatissimi, vale a | dire | se il corpo a determinare è in piccolissima porzione |
Plico del fotografo: trattato teorico-pratico di fotografia -
|
l’albumina vuol | dire | toccare col mezzo dell'aceto-nitrato d’argento la pellicola |
Plico del fotografo: trattato teorico-pratico di fotografia -
|
incontrarsi in un punto posto a distanza infinita, vale a | dire | sono paralleli. |
Plico del fotografo: trattato teorico-pratico di fotografia -
|
può | dire | senza esagerare, che non vi è una sola arte, la quale non |
Plico del fotografo: trattato teorico-pratico di fotografia -
|
alle lenti basta per far comprendere ciò che saremo per | dire | circa agli oggettivi fotografici, ma io non posso astenermi |
Plico del fotografo: trattato teorico-pratico di fotografia -
|
la luce incidente arriva in onde pochissimo curve, cioè a | dire | quando gli oggetti sono considerevolmente lontani, il |
Plico del fotografo: trattato teorico-pratico di fotografia -
|
non solamente capovolta, ma ben anche rovesciata, cioè a | dire | che sarà non solo in basso quel che era in alto, ma anche, |
Plico del fotografo: trattato teorico-pratico di fotografia -
|
non ne contenga che 1/50.000 del suo peso. Si può dunque | dire | che la intensità del solfato di indaco sta a quella del suo |
Plico del fotografo: trattato teorico-pratico di fotografia -
|
si ha maggior sensibilità che nella primavera; saremmo per | dire | che nell’estate la sensibilità è minore che nella |
Plico del fotografo: trattato teorico-pratico di fotografia -
|
della sottrazione di luce, che esso opera. Bisogna tuttavia | dire | che l'impressione non si diminuisce nello stesso rapporto |
Plico del fotografo: trattato teorico-pratico di fotografia -
|
a 40° avendo una densità o peso specifico di 1,35, ossia a | dire | 100 centimetri cubi di questo acido pesando 135 grammi, ti |
Plico del fotografo: trattato teorico-pratico di fotografia -
|
più grande di quella del ghiaccio per liquefarsi; vale a | dire | assorbe 500 gradi di calore, come si desume dal calore che |
Plico del fotografo: trattato teorico-pratico di fotografia -
|
introduci la lastra sensibilizzata. Non occorre di dover | dire | che la superficie sensibile deve esser rivolta verso gli |
Plico del fotografo: trattato teorico-pratico di fotografia -
|
delle molecole dell’etere, nel produrre la luce, si può | dire | essere infinita. |
Plico del fotografo: trattato teorico-pratico di fotografia -
|
avrai lasciato agire la luce per 5-10-20 minuti, o a meglio | dire | per uno spazio di tempo che giudicherai sufficientemente |
Plico del fotografo: trattato teorico-pratico di fotografia -
|
di quella già effettuata, sia in più che in meno. Vale fa | dire | un’azione luminosa in circostanze eguali che abbia |
Plico del fotografo: trattato teorico-pratico di fotografia -
|
è vero per ogni lente, vale a | dire | quando il diaframma è di 1/40 della lunghezza focale, la |
Plico del fotografo: trattato teorico-pratico di fotografia -
|
in una parola, coll’ossigeno. E noi enunciamo questo con | dire | che per togliere ogni sua proprietà al solfo, e formare una |
Plico del fotografo: trattato teorico-pratico di fotografia -
|
sulla prova è piuttosto complicato, per cui è difficile il | dire | sino a qual punto il coloramento sia prodotto dall’oro e |
Plico del fotografo: trattato teorico-pratico di fotografia -
|
sensibilizzare ad una debole luce diffusa; ma bisogna | dire | che è preferibile illuminare la camera ove si sensibilizza |
Plico del fotografo: trattato teorico-pratico di fotografia -
|
una quantità molto minore di pirossilina, vale a | dire | la metà soltanto di quella da noi impiegata. In questo caso |
Plico del fotografo: trattato teorico-pratico di fotografia -
|
trovo nel dizionario del Tramater, Napoli 1830. Si dovrebbe | dire | lastra oppure anche piastra. venga a scorrere sotto la |
Plico del fotografo: trattato teorico-pratico di fotografia -
|
indefinitamente, come facemmo osservare. Non bisogna però | dire | che nulla si possa rimproverare all’ioduro di cadmio, |
Plico del fotografo: trattato teorico-pratico di fotografia -
|
un’immagine positiva assai ben venuta. Vale a | dire | i neri della negativa, come il cielo, danno i bianchi sulla |
Plico del fotografo: trattato teorico-pratico di fotografia -
|
sembra dovrebbero produrre lo stesso effetto. Ma debbo | dire | che gli esperimenti che io feci a tale riguardo mi |
Plico del fotografo: trattato teorico-pratico di fotografia -
|
la grandezza che dà la lastra intiera. Non è necessario il | dire | che con una camera oscura, capace di produrre una data |
Plico del fotografo: trattato teorico-pratico di fotografia -
|
è la più conveniente. Quando infine l’opacità, o per | dire | più esattamente la translucidità prodotta dallo strato |
Plico del fotografo: trattato teorico-pratico di fotografia -
|
un perditempo il doverla preparare, e la cosa è oltre ogni | dire | fastidiosa quando si viaggia. Per buona fortuna si può |
Plico del fotografo: trattato teorico-pratico di fotografia -
|
Se la differenza è sufficientemente sensibile, ciò vuol | dire | che la carta può accusare una differenza di titolo eguale |
Plico del fotografo: trattato teorico-pratico di fotografia -
|
del collodio fotografico, così non sarà inutile il | dire | in qual modo si debba operare per purificare l’etere quando |
Plico del fotografo: trattato teorico-pratico di fotografia -
|
ancora da altre proprietà a tutte comuni. Vale a | dire | dal loro sapore caustico, dalla loro facoltà di |
Plico del fotografo: trattato teorico-pratico di fotografia -
|
di esso si possano ancora vedere distintamente, vale a | dire | che questa distanza non sia nè maggiore, nè minore di |
Plico del fotografo: trattato teorico-pratico di fotografia -
|