Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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 primo  membro si muta nell'operatore che è applicato a nel primo
primo membro si muta nell'operatore che è applicato a nel  primo  membro della (79).
il  primo  termine è dell'ordine dell'unità, e il secondo è una
dell'unità, e il secondo è una correzione, piccola del  primo  ordine), potremo scrivere la (184):
Più precisamente supponiamo tutte le piccole del  primo  ordine rispetto alle differenze : da ciò consegue che anche
: da ciò consegue che anche e le sono piccole del  primo  ordine (rispetto a e ad 1 rispettivamente).
 primo  membro della (8) è una funzione
(204) è stata ottenuta senza approssimazioni: il suo  primo  e il suo terzo termine sono piccoli del primo ordine, gli
il suo primo e il suo terzo termine sono piccoli del  primo  ordine, gli altri del secondo. Trascurando questi ultimi, e
un infinitesimo d’ordine superiore al  primo  rispetto a Δt.
dapprima soltanto il  primo  termine, cioè poniamo b = O, e prendiamo
dipende esplicitamente da t, nel secondo membro mancherà il  primo  termine.
sostituendo nel  primo  membro ρdζ il suo valore dato dalla (16'),
dicendo che per tutti i valori di x per cui non è nullo il  primo  fattore, è nullo il secondo. Più esattamente diremo che la
diremo che la (73) va intesa nel senso che l'integrale del  primo  membro rispetto ad x, esteso a un intervallo qualunque
Si può infatti dimostrare facilmente che l'integrale a  primo  membro non è mai negativo.
se A è hermitiano, il  primo  membro è nullo e quindi segue (essendo , cioè
 primo  problema è immediatamente risolubile, almeno in un certo
si considera trascurabile il  primo  termine a causa del fattore , si ha l'approssimazione non
cui il  primo  termine sarà per lo più trascurabile di fronte al secondo.
con x, y le cordinate di A si ha, per il  primo  di questi volumi,
le componenti omologhe sono effettivamente le stesse, nel  primo  e nel secondo membro. Per la seconda basta sviluppare il
e nel secondo membro. Per la seconda basta sviluppare il  primo  membro, ricordando la (17) del n. 20 e constatare la sua
ne renda ragione mostrando in  primo  luogo che le formule relative alle forti tensioni implicano
IP al posto di P'I' e aggiungendo l’unità al  primo  e al terzo membro si ricava
per P una serie di potenze pari o di potenze dispari, col  primo  coefficiente arbitrario.
anzitutto degli integrali rispetto a . Il  primo  di essi, sostituendovi le espressioni di e conformi alla
l'attrazione su P dell’elemento in A'B', opposto al  primo  rispetto a P, è data in valore assoluto da
i coefficienti , (piccoli del  primo  ordine) sono legati ai dalle relazioni lineari seguenti,
sarebbe ovviamente una porzione qualsiasi del  primo  quadrante; non lo sarebbe invece una corona circolare di
nel tempo, si traduce pel sistema (20') nell'integrale  primo 
C va posto : inoltre si può osservare che il  primo  termine si può scrivere (come è ben noto) in un'altra
in meccanica quantistica definiremo come integrale  primo  un'osservabile G tale che la sua derivata definita da (118)
che le risultano quantità piccole rispetto alle E (del  primo  ordine). Si noti che, nel caso della degenerazione
si osserva che il  primo  vettore deve essere la risultante degli altri due, si ha
formano una successione aritmetica, di ragione : il  primo  elemento di questa successione è dato dalla, (163) ed è
questa equazione il  primo  e l'ultimo termine dipendono solo da r, gli altri due solo
O col baricentro, q 0 va a zero, e non v’è correzione di  primo  ordine. Rimane quella di secondo
altro esempio notevole è l'operatore che figura nel  primo  membro dell'equazione di Schrödinger (131 ) p. II, la quale
per (il primo) e per (il secondo) (si potrà verificare il  primo  di questi casi se , il secondo se : in entrambi i casi si
spostamenti ΔP. Indicata con v la velocità di P nel  primo  estremo del ΔP,
volume dello spazio delle fasi del  primo  sistema, corrispondente a stati di energia compresa tra E 1
riconosce poi che, se la forza è centrale, è un integrale  primo  (come in meccanica classica). Difatti l'operatore per una
R, sviluppando colla formula del binomio ed arrestandoci al  primo  termine avremo, come ordine di grandezza della variazione
ausiliaria, la (28) è un’equazione differenziale del  primo  ordine a variabili separate, che si integra immediatamente
Sotto il  primo  punto di vista si riconosce immediatamente che J appartiene
 primo  la sarà positiva o negativa secondo che è cioè il moto sarà
forma in qualunque sistema di riferimento: se p. es. nel  primo  sistema si ha
che è ottimamente verificata dall'esperienza, e costituì il  primo  fondamento sperimentale della teoria dei quanti.

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