Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: ideale

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distinto l' essere  ideale  dall' essere reale: questa è una distinzione importante,
perduto. Si dà dunque vera distinzione tra l' essere  ideale  e l' essere reale? La natura dell' uno è veramente distinta
il pazzo d' Orazio. Il dire dunque che ciò che è meramente  ideale  non differisce da ciò che è reale, è un uscir dal senso
gettati a piene mani da Vincenzo Gioberti sull' essere  ideale  del Rosmini, e non si può negare, che il seppe fare con
comune, miei signori, distingue accuratamente l' essere  ideale  dal reale, se non ne dubita punto, se giudicherebbe pazzo
potè trovarsi chi negasse la distinzione dell' essere  ideale  dal reale, e che rendesse una verità pianissima come è
l' osservare come avvenga che la distinzione dell' essere  ideale  e del reale si vada da prima oscurando sotto la meditazione
i quali non voglion sapere della distinzione tra l'  ideale  e il reale? La ragione è questa. L' ideale e il reale
tra l' ideale e il reale? La ragione è questa. L'  ideale  e il reale appajono chiarissimamente distinti al primo
della difficoltà. Poichè altro è il sapere che l'  ideale  e il reale sono distinti, ed altro il penetrarne la natura
ma s' irrita contro la povera distinzione dell'  ideale  e del reale, che non ha la menoma colpa al mondo della sua
in questo modo: « Io non intendo che cosa sia questo  ideale  e questo reale , io non me li so definire; dunque
che danna a morte spietatamente la distinzione dell'  ideale  e del reale, ha cessato d' esser Filosofo. Ma non vogliamo
pensiero si manifesta evidentissima la distinzione dell'  ideale  e del reale: questa è ammessa ne' discorsi di tutti gli
più a procacciarsi quel reale che risponde all'  ideale  delle loro menti, se questo secondo fosse della stessa
signori, che l' escludere la distinzione del reale e dell'  ideale  per le difficoltà che si trovano nello spiegare questi due
ammettendo come certissima verità la distinzione dell'  ideale  e del reale, perchè attestata da tutto il mondo, ed
detrarremo punto nè poco al vero già stabilito, che l'  ideale  è distintissimo dal reale. Ma abbiamo noi poi almeno
Filosofi che negano la nostra distinzione, nasce da quell'  ideale  che par loro sì tenue, sì esile, sì aereo da scappar loro
contemplati colla mente, nè poteva Canòva senza il concetto  ideale  dar vita a' suoi marmi immortali. Qual fu dunque l' opera
quella che prestò loro la mano? L' opera della mente fu l'  ideale  concepimento, l' opera della mano fu l' esecuzione
l' opere artistiche, vengono prodotte dal concorso dell'  ideale  e del reale , nè l' uno solo di questi due basta a
contemplativi, godranno da se soli la bellezza di quell'  ideale  a cui ascende il loro genio, ma il mondo non possederà più
altri uomini. Se dunque a formar gli artisti concorre sì l'  ideale  che il reale e non basta uno di essi, ma vi vogliono
essi, ma vi vogliono entrambi, forz' è conchiudere che l'  ideale  e il reale sono due cose distinte. Ma non è questo che
e più nobile nelle opere di Raffaello e di Canòva, l'  ideale  o il reale? Onde nasce più l' applauso dato alle loro
da tutto il genere umano. Questo rapporto dunque tra l'  ideale  e il reale, che nei lavori delle arti belle si congiungono
già le mani, riconoscendo così l' eccellenza infinita dell'  ideale  sopra il reale: tutto il mondo cerca nelle opere delle arti
qualche reale, tosto conchiudiamo dover essere esistito un  ideale  corrispondente, dal quale sia venuta al reale, come da tipo
che ella va all' ideale; poichè il reale dipende dall'  ideale  come da causa; e giunta all' ideale conchiude all'
il reale dipende dall' ideale come da causa; e giunta all'  ideale  conchiude all' esistenza di una mente in cui si trovi.
in cui si trovi. Laonde coloro che vogliono distruggere l'  ideale  e dichiararlo un nulla, o una mera appartenenza dell' umano
raccorre almeno questi due veri indubitabili; 1 che l'  ideale  è cosa molto più eccellente del reale; 2 che il reale ha
della natura si è di andare dal reale all' ideale, e dall'  ideale  alla mente dell' artista, che viene lodata come più
viene lodata come più sapiente in proporzione che questo  ideale  ha più o men di bellezza. Di qui taluno dirà, che se questo
progresso va a terminare in una mente, nella quale l'  ideale  si trova, termina conseguentemente in un reale, essendo
non si giunge mai al solo ideale; che dunque non esiste l'  ideale  senza il reale. Ma chi ha mai detto che esista l' ideale
l' ideale senza il reale. Ma chi ha mai detto che esista l'  ideale  senza il reale? Non confondiamo le proposizioni, non
il senso comune degli uomini ci dice bensì, che l'  ideale  e il reale sono distinti, che sono due modi diversi, ma non
con buona logica. Noi siamo i primi a dire che l' essere  ideale  non può stare senza il reale; che l' idea è in un soggetto
fosse buona, cioè se dall' esser congiunto il reale e l'  ideale  se ne potesse indurre che dunque ogni cosa è reale, sarebbe
indurne che ogni cosa è ideale. Si conceda dunque che l'  ideale  sia nel seno del reale; ma se ne mantenga la distinzione,
meccaniche, a tutte affatto le invenzioni umane chè se l'  ideale  non fosse distinto dal reale, sarebbe impossibile far
ancora non esistevano in realtà? Confondere dunque l'  ideale  col reale è toglier via il mezzo con cui si sono fatte, si
e si faranno tutte le invenzioni umane. Ma, si replica, l'  ideale  è però nella mente la quale è reale. Sì certamente; ma non
al suo ideale; ed essendoci in questo modo formato l'  ideale  nello spirito nostro, l' abbiamo potuto di nuovo eseguire
esternamente e realizzare, per la proprietà che ha l'  ideale  d' esser causa esemplare d' infiniti individui reali. Se
individui reali. Se dunque ogni reale è particolare, ogni  ideale  è universale, egli è chiaro che sono non pur distinti fra
confondere qualsivoglia altro essere reale col suo  ideale  corrispondente. Noi abbiamo trovato dei nuovi caratteri che
così: 1 Il reale non è riproducibile nè realizzabile; l'  ideale  all' incontro ha per suo carattere la fecondità, la
compete la denominazione d' individui reali , all' ente  ideale  all' incontro spetta la denominazion di specie: 3 Il reale
di specie: 3 Il reale è sempre particolare , l'  ideale  all' opposto un universale . Voi vedete, miei signori, che
ed esclusivi, che noi possiamo osservare nell' essere  ideale  e nell' essere reale, e che ce ne dimostrano sempre più la
noi osservato che il reale è sempre un particolare, e l'  ideale  è sempre un universale, possiamo dedurre importantissime
di secoli. Dunque il tempo, relativamente all' essere  ideale  è nulla; esso nol fa invecchiare, nè il ringiovanisce;
il tempo a cui noi ci trasportiamo, vediamo che l' essere  ideale  si sta lì uguale a se stesso, immutabile ed impassibile.
a se stesso, immutabile ed impassibile. Dunque l' essere  ideale  è di natura sua eterno , e non può soggiacere alla legge
del reale e dell' ideale. Noi abbiamo prima veduto, che l'  ideale  non solo è un' entità distinta dal reale, ma che è assai
solamente di effetto e di esemplato. Vedemmo di più che l'  ideale  ha la qualità di essere riproducibile e realizzabile, che
mentre questo è particolare. Vedemmo finalmente, che l'  ideale  è sempre ed essenzialmente semplice, mentre il reale
talora alle condizioni dello spazio e della materia; che l'  ideale  è immutabile ed impassibile, mentre il reale spesso
spesso soggiace alla mutabilità ed alla passività; che l'  ideale  è sempre ed essenzialmente eterno, mentre il reale soggiace
il reale soggiace spesso alla successione del tempo; che l'  ideale  finalmente è necessario, mentre il reale può esser
un peccato filosofico assai minore negare il reale che l'  ideale  fulgente di tanti pregi? Ha dunque ragione il senso comune
Apostolo commendava. Allo stesso modo i nostri Filosofi. L'  ideale  contradice al loro sistema; dunque le idee non esistono, o
o signori, d' aver lavorato indarno: se la natura dell'  ideale  e del reale non ci si svelò intieramente, abbiamo però
che distinguono l' uno dall' altro, e che ci persuasero l'  ideale  non solo esser distintissimo dal reale; ma cosa più alta,
e devo or correggere il mio errore. Dicevo che essendo l'  ideale  tanto maggior cosa del reale, egli è più concepibile di
dovea dire, miei signori; io doveva dire, che anzi il solo  ideale  è concepibile, e che il reale non è punto nè poco
è punto nè poco concepibile per se stesso, e se pur all'  ideale  non si congiunga. Questo è importante e degno di tutta la
nostra meditazione. Considerando bene questa qualità dell'  ideale  di essere il solo concepibile, il solo intelligibile, se ne
che dirigono la mente dell' artista a intuire il disegno  ideale  dell' opera sua, non sono ancora che idee molto astratte.
il cui sviluppo spetta alla Teologia. Sarebbe ancora l'  ideale  quello che fa conoscere il reale, sarebbe l' ideale solo il
l' ideale quello che fa conoscere il reale, sarebbe l'  ideale  solo il conoscibile e l' intelligibile per se stesso, e il
proprio del reale fosse l' oscurità, e quello proprio dell'  ideale  l' intelligibilità. Rimarrebbe che la natura dell' ideale
ideale l' intelligibilità. Rimarrebbe che la natura dell'  ideale  sarebbe indipendente dal reale in questo senso, che l' una
l' idea di se stessa. Concludiamo dunque: l' essere  ideale  è il solo concepibile, il solo intelligibile per se stesso,
che ad esso risponde: differenza grande, immensa tra l'  ideale  e il reale, e che comincia già a rilevarci la natura stessa
due modi dell' essere. Infatti la natura dell' essere  ideale  , chi ben considera, altro non è che la stessa
conseguenza, la quale si è, che la cognizione dell' essere  ideale  è semplice, quando la cognizione dell' essere reale è
come l' ente ideale. Se dunque l' intuizione dell'  ideale  ha per sua propria natura che dall' oggetto intuito s'
noi dobbiamo prima di tutto porre a confronto l'  ideale  e il reale, e vedere se sia vero ciò che si suppone, che
un' idea. Che cosa vuol dir questo? Vuol dire che nell'  ideale  noi vediamo assai di quelle cose che nel reale possiamo
queste cose, e se ve n' abbia nel reale qualcuna che nell'  ideale  non possiamo vedere. Si prenda dunque un oggetto reale
Tutto dunque ciò che è nell' uomo reale è anche nell' uomo  ideale  che vi corrisponde, e per conseguente vien ad esser vero
comune è identico l' oggetto della cognizione, sia egli  ideale  o reale. Ma nella cognizione del reale non vi ha egli
Dunque il reale si conosce per l' ideale, benchè nell'  ideale  non si comprenda il reale. Ma come lo si potrà conoscere se
come lo si potrà conoscere se non vi si comprende? Come l'  ideale  mostrerà allo spirito quel reale che non ha in se medesimo?
già, che anche l' essenza del reale si comprende nell'  ideale  ed è questa essenza che l' ideale rivela allo spirito.
reale si comprende nell' ideale ed è questa essenza che l'  ideale  rivela allo spirito. Questo è l' oggetto propriamente
è affermare che v' ha qualche cosa fuori dell' oggetto  ideale  della mente, qualche cosa che non è l' oggetto ideale della
ideale della mente, qualche cosa che non è l' oggetto  ideale  della mente, e di cui nell' oggetto si conosce appieno la
la natura. Ma come posso io sapere, che fuori dell' oggetto  ideale  vi ha qualche cosa? Certo io nol potrei dire se io fossi un
all' ideale, che fuori dell' atto dell' intuizione dell'  ideale  io non fossi nulla, non avessi altra attività. Ora io ho
nel sentimento; dunque io posso affermare, che fuori dell'  ideale  c' è qualche cosa. Ma si noti bene; di questo qualche cosa
di questo qualche cosa che è fuori dell' ideale, nell'  ideale  stesso c' è il tipo, che è quanto dire l' essenza visibile
l' atto stesso del mio sentire, che è fuori dell'  ideale  è manifestato dall' ideale in quanto che l' ideale ne
mio sentire, che è fuori dell' ideale è manifestato dall'  ideale  in quanto che l' ideale ne mostra la natura. Se io non
dell' ideale è manifestato dall' ideale in quanto che l'  ideale  ne mostra la natura. Se io non avessi l' idea non potrei
quello che ci eravamo proposto, cioè che il solo essere  ideale  è concepibile per se stesso, l' essere reale è per se
di via, miei signori; abbiamo difesa la distinzione dell'  ideale  dal reale contro quei che la negano; abbiamo investigati i
la natura, e ci riuscì di conoscere, che la natura dell'  ideale  consiste nell' intelligibilità , e quella del reale nel
in esso e per esso. Dopo aver così separato il reale dall'  ideale  adoperandovi intorno lungamente l' analisi, siamo tornati
la quale si partecipa l' essere sotto i due suoi modi, l'  ideale  e il reale. Ma l' oggetto che si conosce, e l' oggetto che
nell' unità dell' ente. Questa è la sintesi tra l' essere  ideale  e l' essere reale. Ella è possibile, perchè l' idea non
Poichè questi tendevano a dimostrare, che il solo  ideale  è concepibile per sè stesso, che solo nell' idea consiste
da esse noi ora abbiamo questo risultato, che l' ente  ideale  si dee distinguere in due, cioè che c' è un ente ideale che
ideale si dee distinguere in due, cioè che c' è un ente  ideale  che precede necessariamente l' affermazione, e un ente
che precede necessariamente l' affermazione, e un ente  ideale  che s' intuisce in occasione dell' affermazione medesima;
rimarrebbe ancora molto di oscuro nella natura dell' essere  ideale  che investighiamo, potremmo prendere degli equivoci dannosi
Ma come potrebbe essere accidentale, quando l' essere  ideale  è semplicissimo e non ammette accidenti di sorta alcuna?
colla stessa affermazione, togliendo dall' esistenza  ideale  senza limiti quella porzione limitata che ci bisogna, la
intelletto, e per quella abitudine di applicare al mondo  ideale  quei principj, quelle leggi che reggono il mondo materiale.
nostro spirito che accoppia nella sua unità il reale coll'  ideale  corrispondente. Accoppiare l' ideale corrispondente al
unità il reale coll' ideale corrispondente. Accoppiare l'  ideale  corrispondente al reale non è che intuire l' essenza dell'
punto nè diminuisca la semplicità del primitivo essere  ideale  in cui si ravvisano. Niuna maraviglia dunque che
dell' essere universale. Dimanda un ideale, perchè il solo  ideale  fa conoscere ciò che si afferma e non si può affermare se
che c' eravam proposto di dimostrare, che il solo essere  ideale  è intelligibile per se stesso, mentre il reale è
al mio sentimento appartiene ella alla cognizione dell'  ideale  o del reale propriamente? Badate bene: per rispondere
conseguenze che la riflessione, ripiegandosi sull' essere  ideale  e sui sentimenti, ne cava sono pur contenute virtualmente
ne' due primitivi loro germi: somministrando l' essere  ideale  alla ragione tutta la cognizione ideale di deduzione e il
l' essere ideale alla ragione tutta la cognizione  ideale  di deduzione e il sentimento somministrandole tutta la
proposizioni; dico rispetto al genere della cognizione  ideale  negativa, e rispetto al genere della cognizione positiva.
di cognizioni: l' idea è il principio della cognizione  ideale  negativa, il sentimento è il principio della cognizione
e nella vita presente, perchè in quanto all' elemento  ideale  e al negativo noi l' abbiamo anche in questa vita ed
è tale per sua essenza. Sebbene dunque questo elemento  ideale  e oggettivo sia il fondamento e la causa formale anche
viaggio, o signori: abbiamo difesa la distinzione fra l'  ideale  e il reale contro coloro che tentano di levarla dalla
da quella distinzione preziosa che rivendicammo fra l'  ideale  ed il reale; i quali ci dimostrano com' ella, maneggiata
i quali abbattono il panteismo. Noi abbiamo distinto l'  ideale  dal reale; abbiamo veduto che l' ideale è il fonte di quel
abbiamo distinto l' ideale dal reale; abbiamo veduto che l'  ideale  è il fonte di quel cotale infinito che si scorge nello
sotto lo stesso aspetto del subietto medesimo. Dunque se l'  ideale  e il reale da noi percettibile hanno proprietà direttamente
nostra esperienza e della nostra percezione, dall' essere  ideale  , oggetto della primitiva nostra intuizione e lume di
che ne esprima l' uso. Diremo dunque che l' essere  ideale  è il mezzo del conoscere . Questa definizione non si può
del mezzo del conoscere. Noi che abbiamo distinto l' essere  ideale  dall' essere reale, abbiamo altresì sostenuto che il mezzo
sostenuto che il mezzo del conoscere è il puro essere  ideale  distinto dal reale. Ma questo sembra agli avversarj nostri
reale altresì; poichè, a loro avviso, ciò che è meramente  ideale  è nulla, non potendo essi comprendere niun' altra maniera
avversarj nostri vogliono sostituire a quello dell' essere  ideale  come mezzo dell' umano conoscere. Prima di tutto se l'
mezzo dell' umano conoscere. Prima di tutto se l' essere  ideale  con cui l' uomo conosce è anche reale, quest' essere
è la realizzazione del possibile che s' intuisce. L' essere  ideale  dunque è per noi la condizione necessaria dell' affermare
ed imparziali riflessioni, se si possa confondere l' ente  ideale  col reale, l' idea con cui l' uomo conosce tutte le cose,
questioni che sono separatissime: la prima « se l' essere  ideale  sia Dio o no »: la seconda « se noi conosciamo i reali
il Gioberti per provare che ripugni intrinsecamente che l'  ideale  si separi dal reale. E se questo ideale anche separato dal
che l' ideale si separi dal reale. E se questo  ideale  anche separato dal reale è qualche cosa, dunque non è mica
l' immaginare un ordine contingente di cose, in cui l'  ideale  stia separato dal reale; giacchè in un ordine contingente
e del necessario si fa una cosa sola. Il dire dunque che l'  ideale  nell' ordine contingente di cose è separabile dalla
ponga nell' ordine delle cose contingenti qualche specie d'  ideale  . Poichè dove mai ha egli preso il suo achille contro la
ammette bensì un reale dotato di contingenza, ma non un  ideale  della stessa natura (3). Le quali cose sembrerebbero
contradittorie all' aver distinto, come egli fece, l'  ideale  dal reale nell' ordine contingente, ed all' aver dichiarato
natura . Altro è il domandare se noi vediamo l' essere  ideale  per natura, o lo caviamo per astrazione; altro il cercare
giacchè se è possibile che l' uomo si formi l' essere  ideale  per astrazione, rimane dunque possibile egualmente che sia
pugnando seco medesimo: non vuole riconoscere che l' essere  ideale  possa essere innato come quello che è nulla (onde accusa di
di nullismo il Rosmini); e poi riconosce che l' essere  ideale  si forma per astrazione, ammettendo così che sia qualche
che il Gioberti ci concede che l' ente comunissimo,  ideale  e possibile, possa esser diviso dal reale (dal quale per
sembra volerla indicare. Se noi diciamo, che l' ente  ideale  non è Dio, non diciamo però così assolutamente, com' egli
resta sempre fermo, che il Gioberti ci accorda, che l' ente  ideale  non è Dio, e questa è quella confessione che noi vogliamo
solito, che, secondo il Rosmini, « « si distingue l' essere  ideale  numericamente dall' idea divina » », frase che non adoperò,
solo quello che dimostra il Rosmini, cioè che l' essere  ideale  dee risiedere in Dio, e immedesimarsi con Dio; benchè l'
che egli ha fatto dell' aver detto il Rosmini che « l' ente  ideale  non sussiste fuor della mente », colle quali parole il
se ne prevale per far dire al Rosmini, che l' essere  ideale  è nulla fuori dell' uomo; mi duole non potergli neppure
così ragioniamo. Il signor Gioberti dice, che « « un tale  ideale  solo nel soggetto conoscente, s' immedesima sostanzialmente
di cui il Gioberti non fa parola, che, quantunque l' essere  ideale  sia nel soggetto conoscente nel senso che è da questo
al Rosmini, voi sapete che egli insegna che l' essere  ideale  è per essenza oggetto, come dicevamo, ed inconfusibile
espresso. E tuttavia, aggiunge il Rosmini, che l' essere  ideale  qual è veduto dall' uomo suppone un primo reale, cioè una
per via di raziocinio e non intuitivamente, dall' essere  ideale  argomenta all' esistenza di Dio, con argomentazione a
All' incontro il Gioberti vuole che l' essere  ideale  sia del tutto finito, soggettivo, anzi che si immedesimi
ordine delle cose contingenti dove si dà separazione dell'  ideale  dal reale non differisce sostanzialmente dall' ordine
cose e l' ordine delle idee, come vedemmo, identico l'  ideale  ed il reale, identico nella sostanza è ciò che dà l'
e però è sempre Iddio, pel signor Gioberti, pel quale ogni  ideale  è Dio. Onde le esistenze, cioè le cose create, essendo Dio,
di buon animo nega la medesimezza del reale e dell'  ideale  contingenti, spiegando però la parola contingenti così,
della riflessione non differisce di sostanza dall' oggetto  ideale  dell' intuito, che è la sostanza prima; convien dire che le
ch' egli ha preso di combattere la distinzione dell'  ideale  dal reale, e di pretendere che l' ideale sia qualche cosa
distinzione dell' ideale dal reale, e di pretendere che l'  ideale  sia qualche cosa di sussistente, e com' egli dice nel modo
Dio - Ma ogni appartenenza di Dio, è Dio - Dunque l' essere  ideale  è Dio. Distinguo la minore - Ogni appartenenza di Dio, è
fare, nego. Ogni cosa o è Dio, o una creatura - Ma l' Ente  ideale  non è una creatura, perchè gli si danno gli attributi dell'
dell' eternità, immutabilità ec.. - Dunque l' Ente  ideale  è Dio. Distinguo la maggiore e la minore. Distinguo la
create [...OMISSIS...] «S. I XLV, IV »); ogni cosa  ideale  lo nego: perchè le relazioni p. e. tra Dio e la creatura,
«(S. I/XVI, VII) ». Distinguo la minore così - L' Ente  ideale  non è una creatura in quanto ritiene dell' essere divino da
far ciò, si porrebbe la divisione in Dio stesso. L' Ente  ideale  è creatura in quanto è preciso da Dio nel modo detto, lo
l' uomo. Ciò che non è reale è nulla - Ma l' essere  ideale  non è reale - Dunque l' essere ideale è nulla. Nego la
nulla - Ma l' essere ideale non è reale - Dunque l' essere  ideale  è nulla. Nego la maggiore, perchè ognun sa che l' idea del
concetti l' uno all' altro, e però il reale opposto all'  ideale  non può essere l' ideale, e la cosa opposta all' idea non
idea presa in opposizione alla cosa non è la cosa, e che l'  ideale  preso in opposizione al reale non è il reale. Il
al reale non è il reale. Il determinare poi che cosa sia l'  ideale  è appunto quello che si cerca di fare coll' Ideologia, e
e dall' altra percependo il reale, s' accorge che nell'  ideale  è il tipo dell' attività reale percepita nel sentimento, e
di trovare una corrispondenza perfetta tra l' ordine  ideale  e il reale, a cui si riduce, come vedemmo, il problema
che il subietto a cui s' attribuisce la qualità astratta è  ideale  o reale . Quando Aristotele osserva che i Pitagorici
ideale, quanto nella reale. La distinzione tra il subietto  ideale  e il subietto reale era tanto difficile a ben colpirsi e
distinguere l' uno indefinito di Platone dalla materia  ideale  e dalla materia reale nel suo seno contenuta potenzialmente
nulla. Rimane dunque a cercare che cosa sia la materia  ideale  secondo Platone. Ora essendo quella in cui si trovano poi i
« idea dell' essere indeterminato », ossia « essere  ideale  ». Così Platone avrebbe distinto « l' essere ideale »dall'
essere ideale ». Così Platone avrebbe distinto « l' essere  ideale  »dall' Uno primo, che l' ha nel suo seno, come ha pure nel
di Cicerone. Le specie risultano per Platone dalla materia  ideale  che venendo determinata presenta alla mente un visibile, un
cui giacciono. Non è che l' idea dell' essere, la materia  ideale  di Platone, sia tenebra rispetto a sè; ma nasconde ogni
anch' essa primamente è indefinita e indeterminata, materia  ideale  (a cui risponde il nostro essere ideale ); e questa materia
materia ideale (a cui risponde il nostro essere  ideale  ); e questa materia ideale è una pluralità indefinita e
(a cui risponde il nostro essere ideale ); e questa materia  ideale  è una pluralità indefinita e confusa, il numero
o piuttosto potenziale. Ha bisogno dunque questa materia  ideale  di essere determinata, ossia di ricevere anch' essa una
finisce in due modi: 1 quando nell' uno dialettico  ideale  , dopo aver trovate tutte le differenze o specie
non restando più in queste ultime unità che la materia  ideale  vestita d' unità, cioè l' indefinito che rimane in fine
è l' indefinibile, puramente materia. Ma la materia  ideale  è fonte di luce intellettiva, la materia reale di tenebre;
pitagoriche, luce, tenebra [...OMISSIS...] . La materia  ideale  ontologicamente ha in sè tutte le specie o numeri definiti,
« essenza », «usia», è quello che noi chiamiamo « essere  ideale  », considerata da Platone come la materia universale delle
la vera spiegazione del perchè Platone chiamava la materia  ideale  « il grande e piccolo », e mi fa maraviglia che Aristotele
figura ». E parmi indubitato che Platone tra la materia  ideale  e la materia corporea ammetteva una terza materia, cioè la
non solo a Dio da cui è emanato, ma anche alla materia  ideale  o reale ( «apeiron»). Questa, considerata recisa dall'
conosciuta questa stabilità e necessità che nell' essere  ideale  si riconosce, anche la dialettica, ossia il ragionamento
medesimo (1); [...OMISSIS...] : come sta l' essere  ideale  al reale, così sta il discorso assolutamente vero, che si
si moltiplica secondo che gli anelli della gerarchia  ideale  l' uno dagli altri escono, e tuttavia queste molte anime si
si è quello di avere classificato con esse l' ente  ideale  , e non l' ente in tutta la sua generalità. In fatti i
positiva, e le cose, di cui non abbiamo che cognizione  ideale  negativa. Raccogliere tutte queste relazioni accuratamente
abbastanza, si è la differenza che passa tra l' ente  ideale  e l' ente razionale . L' ente razionale è produzione
mente, come abbiamo detto: quando all' opposto l' ente  ideale  è per sè oggetto , ed è affatto indipendente dalla mente
mente. La mente poi è un ente reale: e però tra l' ente  ideale  e l' ente reale passa una relazione essenziale , la quale
nell' ideale; chè ogni reale sentito segna nell'  ideale  un suo corrispondente, e così l' ideale si manifesta come
sentito segna nell' ideale un suo corrispondente, e così l'  ideale  si manifesta come tipo delle cose reali. Questa visione del
come tipo delle cose reali. Questa visione del reale nell'  ideale  è un' operazione della mente, e si scorge: 1 Nella
1 Nella percezione intellettiva, nella quale la mente dell'  ideale  e del reale fa un ente solo conosciuto; 2 Nell' idea
dal rapporto o nesso essenziale che passa tra l'  ideale  e il reale, e che la mente non fa che vedere. Vero è che un
esigenza della mente si riduce a quella che ha l' essere  ideale  di trovarsi in una mente, e il reale d' essere o ridursi in
Quanto poi all' idea specifica , ella non è che l' essere  ideale  considerato in rapporto con un reale possibile,
se non che egli distingue, come vedemmo, tre materie, l'  ideale  , la spaziosa e la corporea , onde i suoi tre sommi generi
circa la doppia materia ammessa da Platone, cioè l'  ideale  e la reale, egli cade nella stessa distinzione: poichè, se
specie e la materia », convien dire che ci sia una materia  ideale  , che costituisce il genere delle specie, e una materia
che Aristotele non ravvisò col suo pensiero la materia  ideale  in tutta la sua universalità, la quale non è altro che l'
la sua universalità, la quale non è altro che l' essere  ideale  (1), poichè, se l' avesse bene ravvisata col suo pensiero,
Dio ma bensì una dimostrazione della necessità dell' essere  ideale  , lume dell' umana mente; onde pigliandola così ella viene
ai quali cercano di dare unità sistematica. 3 Finalmente l'  ideale  è ancor più lontano dalla verità oggettiva; perocchè per
è ancor più lontano dalla verità oggettiva; perocchè per  ideale  intende un prototipo di perfezione nel quale sono
nel quale sono suppositate le idee, consistendo l'  ideale  d' ogni spezie in un individuo, a cui di tutti gli
alle determinazioni delle cose . Egli confonde l'  ideale  col reale; perocchè: 1 La parola sostrato propriamente
mente di Kant; 3 nel voler indurre dal valor meramente  ideale  delle idee e de' concetti, che anche i giudizŒ ed i
aver conosciuto, che il fondamento di ogni determinazione  ideale  dee essere un' idea primitiva e semplice, avrebbe dovuto
di esigere per fondamento di detta determinazione anzi un  ideale  che un' idea . Perocchè l' ideale è un ente particolare
determinazione anzi un ideale che un' idea . Perocchè l'  ideale  è un ente particolare perfetto (2); e i predicati di un
un particolare. Perocchè, se questo ente particolare è l'  ideale  del sapiente, e se voglio determinare un altro essere col
la sapienza in genere, e non mica la sapienza di quell'  ideale  del sapiente, la quale è unita a lui per modo, che, se da
al panteismo, cioè che ella fosse uno sviluppo di quest'  ideale  stesso, quasichè un ideale, se è ideale e però perfetto, si
sviluppo di quest' ideale stesso, quasichè un ideale, se è  ideale  e però perfetto, si possa concepire come bisognoso o
diminuita od accresciuta, colla sua mente, in un qualunque  ideale  ch' egli si formasse. Ma l' uomo stesso, fino a che non ha
questo carattere non è del tutto reale; esso è per ora un  ideale  che l' Io ha di sè, e giusta il carattere dell' Io resterà
« l' Io tende ad uscire dai suoi limiti; dunque ha un  ideale  di sè, un' idea dell' illimitato ed assoluto essere. Ma l'
un essere illimitato, ideale; ma si nega che quest' essere  ideale  senza limiti sia lo stesso Io; perchè l' oggetto intuìto,
contiene in sè ogni realità: perocchè, egli dice, l' ente  ideale  e comunissimo, se non è anche reale, s' immedesima col
persuaso di combattere vittoriosamente), che l' oggetto  ideale  , la pura idea , s' immedesima collo spirito; e però in
sommissione e umiliazione alla Divinità: perocchè l'  ideale  dell' uomo, l' uomo perfettissimo, è l' uomo che riconosce
voto della natura umana quel filosofo, il quale prende per  ideale  dell' uomo l' angelo ribelle! Fichte distingue il suo
ponendo questo Dio non si esce dall' Io umano. E` un Dio  ideale  che continuamente tende a realizzare sè stesso, ed è
tenda a divenire un Dio realizzato; come è falso che l'  ideale  dell' uomo sia quello di un Io senza limitazioni di sorte
di Kant, come nè pure il paralogismo , le antinomie , e l'  ideale  che Kant attribuisce alla ragione. Nel sistema di Fichte
in dichiarare l' uomo nulla più che un cotale schema  ideale  di Dio. Fichte s' atteneva ancora con forza al principio
la natura, l' universo reale , dall' altra l' universo  ideale  , non apparisce qual sia il nesso tra i due universi. Il
non istà già l' identificazione del reale coll'  ideale  , che sempre rimangon distinti; ma bensì l' unità de' due
è quella appunto che trovasi nella sua idea, l' essenza  ideale  non di meno differisce dal suo realizzamento ne'
dovuto con costanza stabilire per opposti il reale e l'  ideale  . Erroneamente, perchè, se vi avesse un assoluto che fosse
che fosse un punto di indifferenza tra il reale e l'  ideale  , egli non sarebbe nè reale nè ideale, come già osservai
incontro avrebbe dovuto trovare un assoluto nel quale l'  ideale  e il reale fossero alzati alla maggior potenza, senza mai
natura ». XI A tre pure riduce le potenze (1) del mondo  ideale  che sono: verità, bontà e bellezza . Ora primieramente non
Onde, se i due primi appartengono al mondo  ideale  , la bontà appartiene al mondo reale in quanto si
all' ideale. Questa confusione tra il mondo reale e l'  ideale  accade al nostro filosofo pel materialismo di cui va
puro pensare , dove egli pretende trovare l' identità dell'  ideale  e del reale, e doversene cavare ogni cosa; il che veramente
dico che l' idea non è un reale, e argomenta che « l'  ideale  non può concepirsi senza che abbia qualche realità ». Ma
la prima attualità degli enti. All' incontro nego che l'  ideale  sia reale , perchè la parola reale si adopera appunto a
esistere opposto al modo ideale; onde, chi dicesse che l'  ideale  fosse reale , confonderebbe due concetti opposti, e direbbe
è conoscibile ». Le espressioni che s' usano: « l' ente  ideale  è nella mente, l' ente ideale è presente alla mente, ecc.
che s' usano: « l' ente ideale è nella mente, l' ente  ideale  è presente alla mente, ecc. », non si debbono intendere
non si debbono intendere materialmente, quasi che l' ente  ideale  fosse nella mente come l' acqua è in un vaso, o fosse
pure sinonimie di questa espressione propria: « l' ente  ideale  è conosciuto dalla mente ». Conoscer l' essere ideale,
spirito è reale , perciò è anche un confondere il modo  ideale  dell' essere col reale. Quindi per Hegel la dialettica è il
, conduce direttamente a confondere l' idea colla cosa , l'  ideale  col reale; che è appunto l' altro errore cardinale di
che costituisce il Dio Giobertiano. Confuso il reale e l'  ideale  in uno, immedesimato il soggetto e l' oggetto, ne dovea
passare all' altro quasi ad un sinonimo; come pure tra  ideale  e reale; cosa ed idea; le quali nozioni differiscono tra
è doppio: perocchè, 1 può intendersi l' essere  ideale  , nel quale si pensa il puro essere con astrazione da ogni
di fame, se non avesse altro nutrimento, che questo  ideale  oggetto della sua mente. Perchè s' abbia dunque una azione
che l' Essere (preso nel senso più lato) ha due modi, l'  ideale  e il reale : cioè che egli si manifesta e comunica con noi
si rivela, ad una sola: perocchè le qualità dell' essere  ideale  sono intieramente diverse ed opposte a quelle dell' essere
che conferma questa distinzione ed opposizione fra il modo  ideale  dell' essere e il modo reale , e che la fissa
abbiano avuto origine le denominazioni stesse di reale e di  ideale  , e qual ragione abbia presieduto al senso comune, quando
dee essere diverso il modo reale dell' essere dal modo  ideale  , per sentenza del senso comune, quanto è diversa la
una colma tazza. Dopo di ciò, sebbene l' essere  ideale  non si possa confondere coll' essere reale , tuttavia è pur
e primitive. E quindi è più esatto il dire: il modo  ideale  dell' essere e il modo reale , che non sia il dire: l'
essere e il modo reale , che non sia il dire: l' essere  ideale  e l' essere reale , quasi fossero due: e il senso comune
congiunzione e questo fondo di identità del reale coll'  ideale  nella imposizione ed uso de' vocaboli; perocchè egli non
vocabolo egli suole esprimere e nominare tanto l' essere  ideale  della cosa, quanto egualmente il reale . A ragione d'
dell' essere al tutto distinti fra loro e inconfusibili, l'  ideale  e il reale ; due parimente sono le facoltà umane primitive
il senso percepisce il modo reale e l' intelletto il modo  ideale  . L' uomo può avere questa percezione compita dell' essere
; e 2. che coll' intelletto ne abbiamo concepito il modo  ideale  . Ma che cos' è cognizione ? In che consiste l' essenza del
dal modo ideale, come noi passiamo dunque ad avere il modo  ideale  ? Onde ci vien percepito questo modo ideale dell' essere?
avere il modo ideale ? Onde ci vien percepito questo modo  ideale  dell' essere? Da quale uscio entrano le idee in noi?« Ecco
mente. Ora, posta questa idea congenita nell' uomo, il modo  ideale  adunque è nella mente umana anteriormente alle percezioni
percepito col senso risponde una porzione dell' essere  ideale  che sta nella mente, la quale porzione è appunto il modo
e relazione, ossia di riscontrare quale parte di essere  ideale  si affacci e batta insieme colla real cosa percepita ne'
reale non è che la relazione veduta dall' uomo fra il modo  ideale  e il modo reale della cosa; il primo ricevuto nella mente,
nomi ella inchiudea e esprimeva due elementi, cioè l'  ideale  e il reale , l' universale e il particolare. Ogni nome
nome comune? e che cosa esprime un nome comune, se non l'  ideale  della cosa? Perocchè la semplice idea di lottatore, o di
realità fuori della mente: il che è quanto dire l' elemento  ideale  delle cose (1). Ma tuttavia dall' uso, per una tacita
l' uomo abbia cognizione di cosa reale, è necessario l'  ideale  suo , oltre all' aver ricevuta da essa un' impressione
questa fissi nella impressione reale e la raffronti coll'  ideale  preesistente. Ho già dimostrato a questo proposito che l'
perchè comune, non è che il nome di una idea, giacchè l'  ideale  è il comune, e il reale è il proprio nelle cose. Ecco or
uomo per misura e termine fisso a cui riferire l' essere  ideale  che anticipatamente possiede, e che, quando a una imagine o
dell' uno all' altro. Quindi la persuasione suppone l'  ideale  e il reale, la concezione e il sentimento. Fin qui abbiam
il segno (che mi fa da soggetto) a cui io applico l' essere  ideale  , è un complesso stesso d' idee, non è una percezione, una
e luce che nasce appunto per la comunità dell' essere  ideale  alle creature che ne partecipano e alla loro causa che è l'
e il soggetto si identificano ; perocchè il concetto  ideale  di Dio è tutto formato dal puro e solo essere , e non di
essere , che forma il soggetto del giudizio, è ancora  ideale  , e quell' essere , che forma il predicato si pone reale ;
Concludiamo adunque noi; 1. abbiamo un concetto di Dio  ideale  bensì, ma determinato, che non esce da quello dell' essere;
affermazione della pura sussistenza (predicato); 2. parte  ideale  che comprende il concetto che noi abbiamo di Dio e che ci
azioni, ad agire; l' essere meramente possibile, o sia  ideale  , non opera, perocchè ogni cosa, prima di operare, deve
sopradescritta dell' essere, cioè ne' suoi due modi, l'  ideale  e il reale . Si divisero le scienze in teoretiche e
azione. I filosofi hanno mancato di ben distinguere il modo  ideale  dell' essere dal reale , e gli hanno confusi insieme, o
dagli odori o da' sapori, non convenendo che in un elemento  ideale  e non reale, cioè nel genere ideale (1). Tutte le
che in un elemento ideale e non reale, cioè nel genere  ideale  (1). Tutte le cognizioni insomma che egli acquista della
luce, dell' inintelligibilità e insieme una generale e  ideale  concezione, nascono i misteri : cioè delle proposizioni
conviene far uso di questa tessera:« Chi dà fede ad una non  ideale  ma reale azione di Dio nell' anima per la quale questa sia
intelligenza non è che la visione costante dell' essere  ideale  ; che l' essere ideale, collo starsi presente e quasi
intellettiva dell' anima, tuttavia essa è un' azione non  ideale  , ma reale . La distinzione dell' azione ideale dalla reale
azione non ideale , ma reale . La distinzione dell' azione  ideale  dalla reale è quella stessa che passa tra l' idea e la cosa
è quella stessa che passa tra l' idea e la cosa : l' azione  ideale  è quella che accompagna le idee nella mente, la reale è l'
sui nostri sensi, allora all' elemento intellettuale e  ideale  si mescolano degli altri elementi reali. Una cosa che ha
produrre il suo termine. Or dunque distinta così l' azione  ideale  dall' azione reale, e veduta la inefficacia di quella e la
è un' azione reale . Questa differenza fra l' azione  ideale  e l' azione reale, è quella stessa che pone la divina
dell' Evangelio. Il non aver distinta l' azione  ideale  dall' azione reale travolse i Pelagiani nel loro errore,
le norme coll' intelletto, al qual fine basta l' azione  ideale  (l' idea in noi), e il seguirle colla volontà, al quale
nella nostra facoltà del senso , a differenza dell' azione  ideale  che non è che il presentarsi dell' idea all' intelletto.
allo spirito umano: il primo è la unione dell' essere  ideale  , il secondo dell' essere reale . La idea dell' essere data
nell' ordine naturale. Il lume della ragione è l' essere  ideale  (3), il lume della fede l' essere reale: il lume della
due ragioni è, che la grazia opera mediante la cognizione  ideale  negativa di Dio , ella non fa che rendere viva ed efficace
per la grazia, non è che il compimento dell' essere  ideale  ; e quindi non distrugge, ma compisce nella nostra mente l'
conosciuta e osservata la distinzione fra l' essere  ideale  e l' essere reale . Che se si fosse conosciuta una tale
i quali solevano, come dissi, confondere l' essere  ideale  col reale, le idee colle cose; fonte, chi ben guarda, di
sostanza , quando la medicina non è nulla più di un essere  ideale  . Udiamo lui medesimo: [...OMISSIS...] . Or, dopo aver
così acconciamente soggiunge, distinguendo la natura  ideale  della scienza medica dalla reale sostanza dello Spirito
riduce tutto all' esser reale e si perde di vista l' essere  ideale  . Il secondo sistema, opposto al primo, è di quelli che
(1). Con un tale sistema si riduce tutto all' essere  ideale  e si perde di vista l' essere reale . Il terzo sistema è
Quindi l' ordine naturale esser costituito dall' essere  ideale  ; l' ordine poi soprannaturale esser costituito dalla
non è che un compimento e perfezionamento dell' essere  ideale  . Che Iddio operi nell' anima, nell' ordine della grazia,
il nome di idea dell' essere o di specie (2), o di essere  ideale  o potenziale, ed è il lume della ragione e produce l'
reale , ma che la informano mediante il loro modo di essere  ideale  (mediante le idee); il quale è concepito dalla mente
in Dio il modo reale è congiunto siffattamente al modo  ideale  , che è impossibile immaginarlo scongiunto, senza
nella idea di una cosa.« - La essenza adunque è il modo  ideale  dell' essere. Che cosa è poi l' essere [reale] di una cosa?
che noi dicevamo sulla indivisibilità [in Dio] del modo  ideale  e del modo reale? Risulta adunque dalla teologia che di Dio
o modi dell' essere sono: 1. l' essere reale ; 2. l' essere  ideale  ; 3. l' essere morale . L' essere reale vidi che costituiva
corpi non erano che la sua materia (2): vidi che l' essere  ideale  (le idee) costituiva la cognizione : e che l' essere morale
reale è l' essere in quanto è sussistente ; che l' essere  ideale  è l' essere stesso in quanto è conoscibile ; che l' essere
reale era quello che conosceva e che amava; e che l' essere  ideale  era il mezzo, pel quale l' essere reale amava ciò che aveva
specie di S. Agostino, propriamente parlando, è l' essere  ideale  della cosa, e che non si può attribuirla alla cosa stessa,
un rapporto essenziale e primitivo col suo essere  ideale  . Veniamo al terzo elemento di S. Agostino, l' ordine che
di fine e di mezzo, e un rapporto non è che un essere  ideale  , e non esiste punto per sè solo fuori della mente (1). Di
dall' universo o l' intelligenza o la volontà, il modo  ideale  o il modo [morale] dell' essere; e che se nelle nature
essere senza più. E veramente l' essere reale , l' essere  ideale  , e l' essere morale non formano già tre persone, nè sono
nè sono unite in una sola sostanza: che anzi l' essere  ideale  nelle creature non è mai una persona, ma solo l' oggetto di
se non trino, cioè fornito di tre modi, il reale , l'  ideale  , e il morale . Or questa è tal notizia dell' essere, che
l' operazione della grazia non è già una pura operazione  ideale  , ma è una operazione reale . Noi veggiamo per natura l'
è una operazione reale . Noi veggiamo per natura l' essere  ideale  , e questo costituisce il lume della nostra ragione: ma
con questa siamo attivi; con quella riceviamo l' essere  ideale  delle cose, ma con questa giungiamo alla loro sussistenza;
trae da quel vero posto da noi già innanzi, che l' azione  ideale  non ha virtù di muovere gran fatto la volontà nostra, ma sì
formato colle sole forze del suo ingegno il tipo, l'  ideale  della religione? Vi fu mai un tal genio sulla terra? Vi può
che egli ha della ragione degli uomini! Ma se questo  ideale  della religione è in ogni mente, come può esistere più
precedentemente quelle bellezze, e le maggiori ancora (l'  ideale  loro); ma solo che lo spirito portasse in sè un principio,
e che applica poi ai sentimenti, l' abbiamo chiamato essere  ideale  , ovvero modo ideale dell' essere . L' essere nell' uomo
sentimenti, l' abbiamo chiamato essere ideale , ovvero modo  ideale  dell' essere . L' essere nell' uomo prende un nuovo stato
quest' essere opera nell' uomo non più in un modo puramente  ideale  , ma in un modo sostanziale e reale; l' uomo prova allora
sincerità e purità: poichè tanto Dio quanto l' essere  ideale  innato in noi niente hanno in sè di diverso e, per così
e semplicissimi. Di questo è che anche nell' essere  ideale  si trova tutto, e dalla sola sua nozione potrebbe dedurre
perchè era nel mio spirito (1). Ma dunque se nell' essere  ideale  si trovano e sono già contenute tutte le cose in quanto
e tutte, come io ho mostrato, si riducono all' essere  ideale  e reale, si conoscono mediante la mente; ma le cose
nella mente è una similitudine di Dio: che quell' essere  ideale  è più simile a Dio che non sia alle creature: che per ciò
percependo la stessa sussistenza sua, nella quale l' essere  ideale  viene compiendosi e unificandosi coll' essere reale. La
una congiunzione solo incoata, quale è quella dell' essere  ideale  (2). Premesse queste notizie sull' intrinseca natura dell'
per gradini di una scala ascendere al bello perfetto e  ideale  che pur trovava realizzato e in istato di sostanza nel suo
sull' appetito dell' uomo, e i beni futuri solo un' azione  ideale  , e sebbene questa fosse minore di quella (2); tuttavia la
in uomo privo di grazia , questo era puramente  ideale  e senza alcuno esperimento e quindi inetto a essere
Quindi sebbene egli abbia una cotal concezione tutta  ideale  del male, come di una cotal privazione o cessazione del
a Dio eziandio con qualche sacrifizio; e questo bene  ideale  in un cotal modo lo realizzava e avvalorava: come appunto
questo generato, cioè in virtù della visione dell' essere  ideale  che riceve il principio senziente nell' animale, il quale,
E così avvenne che quelli, i quali dentro all' essere  ideale  che chiarissimamente risplendeva innanzi le loro menti,
cercarono nella chiara vista che avevano dell' essere  ideale  innanzi sè stessi che Dio, a questo preferendosi, commisero
non è solamente dato dalle tradizioni, ma egli è altresì un  ideale  di perfezione che dalla natura dell' uomo viene suggerito e
manca: e quel concetto recato così all' ultima perfezione  ideale  di lui propria è dilettevole spettacolo alla stessa mente
contemplatrice. Solamente v' ha questa differenza fra l'  ideale  stato dell' uomo a cui la mente cerca di sollevarsi, e
colla sua contemplazione non eccede i confini dell' essere  ideale  , quando la seconda ci parla di uno stato che appartiene
poteva venir ideando che come possibile. Veduta pertanto l'  ideale  perfezione dell' umanità e il suo realizzamento nella
l' operazione di Dio non producesse un' opera conforme all'  ideale  della perfezione, egli è manifesto che un altro artefice
di Dio non può essere altro che un realizzamento dell'  ideale  perfezione, e se l' uomo e le altre cose tutte sono
in sul principio la contemplazione costante dell' essere  ideale  indeterminato, gli ha dato altresì la percezione di sè
non solo in quell' atto primo che termina nell' essere  ideale  e indeterminato, ma si bene anche in quello che termina
dell' uomo primo si fosse terminata solo all' essere  ideale  indeterminato, non ci sarebbe stata cagione di volere di
non una minima azione: un' azione che noi abbiamo chiamata  ideale  per distinguerla dall' azione che fanno su di noi le cose
ossia della sua attività dall' essere reale all'  ideale  e dall' ideale al reale, e dall' idea al sentimento e dal
della sua attività dall' essere reale all' ideale e dall'  ideale  al reale, e dall' idea al sentimento e dal sentimento all'
i quali non solo concepiscono l' essere nella sua forma  ideale  e massime in uno stato indeterminato, ma percepiscono
e realità e solo fornito della concezione dell' essere  ideale  e in uno stato d' indeterminazione, egli trovasi esser
posto dentro i confini della natura: perocchè l' essere  ideale  si può dire creato nel modo in cui è veduto dall' uomo,
reale dall' universale, la sostanza reale dalla sostanza  ideale  che si predica di quella. Ma questa distinzione gli sfugge
materia, nè di cosa alcuna: ovvero parla d' una sostanza  ideale  , e questa d' altro non si predica che della sostanza reale
distinzione tra la natura del reale , e la natura dell'  ideale  o dell' oggettivo accadde ad Aristotele, per aver egli
que' predicati. Egli non s' accorse dunque: 1 che un  ideale  si poteva predicare tanto d' un reale, quanto d' un ideale:
comuni i quali non ammettono un' unità reale , ma solo  ideale  e d' essenza. Tuttavia su quest' unità torneremo tra poco.
non c' è nulla di più proprio per esprimere l' essere  ideale  indeterminato , perocchè con questo appunto, quasi con un
consiste nell' applicare l' essere intelligibile o  ideale  al reale sensibile o a un altro intelligibile che è
consiste nella distinzione tra l' essere reale e l' essere  ideale  o intelligibile, che gli antichi non avevano colta, o certo
cosa stessa che non può certamente dare alla pura specie  ideale  , che sta nella mente dell' artista, la quale è bensì
artista prodotta (1). Questa confusione del reale coll'  ideale  impaccia tutto il sistema aristotelico, e in qualche parte
intesi. Ora tale è il sentimento fondamentale , e l' essere  ideale  , che noi abbiamo posti come costitutivi dell' anima umana.
per forma ora s' intende da Aristotele la stessa cosa  ideale  composta di materia e di forma, ora la sola forma, che è l'
della cosa, astrazion fatta dalla sua materia, anche  ideale  (2). Si può dunque intendere il passo citato in vari modi;
intellettiva della cosa (e in questa specie tra la forma  ideale  e la materia ideale) e la cosa reale (e in questa tra la
essere dunque sarà la materia della cognizione, la materia  ideale  (1): la potenza della cognizione passando all' atto diventa
tutti: la mente potenziale dunque d' Aristotele è l' essere  ideale  indeterminato, come la potenza in atto è l' intuizione
la materia delle specie, [...OMISSIS...] (5). Il subietto  ideale  dunque è tanto più subietto, quant' è più universale,
perchè quant' è più universale, è a maggior ragione materia  ideale  (1). Il subietto reale dunque e il subietto ideale hanno
materia ideale (1). Il subietto reale dunque e il subietto  ideale  hanno un' opposta natura: poichè quanto più la cosa pensata
individuo; l' ultimo è quello che è massimamente subietto  ideale  e di conseguente l' universalissimo , cioè l' essere e l'
fondo e materia di tutti gli altri, è l' essere  ideale  indeterminato ; 2 Che la mente obiettiva è questo stesso
è una prima intellezione che ha per oggetto quell' essere  ideale  indeterminato, ed è la mente in atto, che fa tutti gli
sensibili diventano altrettante determinazioni dell' essere  ideale  e indeterminato, e vedute così dal principio intelligente e
della qualità essenziale, è l' idea completa , l' essere  ideale  determinato, dove già il subietto ed il predicato sono
distinzioni, e sopra tutto non distingue la predicazione  ideale  dalla reale e affermativa. Sotto il nome di specie
e astratta dall' essenza; talora poi intende il tutto  ideale  cioè l' essenza vestita della qualità essenziale. Variando
il che prova che considera come identica e comune la forma  ideale  e la reale (3), salvo che quest' ultima è unita alla
specie e generi (1). L' essere attualissimo adunque è  ideale  e reale ad un tempo, di maniera che la cosa e la scienza è
l' uno e l' altro sistema annulla in sostanza l' ordine  ideale  (4): i nominalisti più schiettamente, dichiarando che le
al secolo XIII, le due forme primitive dell' essere , l'  IDEALE  e il REALE. Il realismo dunque prima dell' età di
essenza ; poichè questa potea significare tanto l' essenza  ideale  , quanto l' essenza realizzata , equivoco che c' è in
d' una distinzione filosofica tra il sussistente , e l'  ideale  : ed ella stessa impediva col suo senso equivoco questa
cose, se (non distinguendosi il reale e subiettivo dall'  ideale  e obiettivo) si prendono le idee per cose reali , a quel
e mantenere costantemente distinta nella mente la forma  ideale  ed obiettiva dell' essere, dalla forma reale , e ne
medesima ha per suo fondamento quella delle due forme, l'  ideale  e la reale , dell' essere. Il solo cristianesimo scoprì e
(pur comune ai filosofi) di tener separato l' ordine  ideale  dall' ordine reale (1). Ora il tutto ideale, e la
ordine reale (1). Ora il tutto ideale, e la composizione  ideale  è la stessa specie sostanziale , quando però il tutto abbia
e la seconda. Vero è che il subietto stesso può essere  ideale  o reale (le due modalità perpetuamente confuse), e che il
(le due modalità perpetuamente confuse), e che il subietto  ideale  è un universale anch' egli (1); onde questo secondo
c' è sempre nella parola essenza i due significati d'  ideale  e di realizzata, e Aristotele si attiene a questo secondo,
la parte che sta nel tutto; ma questo modo di concepire l'  ideale  nel reale pensato, o favorisce Platone, e non Aristotele, o
le specie », viene ad essere il medesimo della « materia  ideale  »di Platone, di cui abbiamo parlato, poichè di questa prima
teoria delle idee, che pone nell' anima umana una materia  ideale  indeterminata, e questa non esser altro che « il possibile,
la materia e la forma subiettiva, la materia  ideale  e obiettiva, che è ella stessa in un altro rispetto, anche
che li pensa, si dicono forme subiettive: la materia  ideale  finalmente è l' essere indeterminato, e in quanto è
non può mai essere un estrasubietto. Quanto poi alla forma  ideale  ed oggettiva, ella non ha subietto negli enti finiti, ma si
sensitivo e l' intellettivo: l' estrasoggettivo e l'  ideale  non sono subietti, se non dialettici. Se dunque si cerca di
dell' anima ch' esiste solo subiettivamente, e dell' essere  ideale  che esiste solo obiettivamente: ma il valore della parola «
essere universale , che sotto aspetti diversi sia materia  ideale  , come quello che giace per fondo di tutte le specie
ma gli giova quel cotal simbolo al pensiero del triangolo  ideale  ed astratto, che non ha alcun quanto determinato, e non è
che Aristotele non voleva, era la scissura tra il mondo  ideale  e il mondo reale, che attribuiva al sistema del suo
cose finite sia contingente e mutabile, e il primo, cioè l'  ideale  ed universale, sia necessario ed immutabile; per l'
un gioco d' immaginazione, che se s' ammette « un' essenza  ideale  »e poi questa stessa essenza ideale s' ammette in certo
ammette « un' essenza ideale »e poi questa stessa essenza  ideale  s' ammette in certo numero d' individui reali, la si ponga
realmente, e separabile idealmente. Questa separazione  ideale  suppone già le idee, e sono appunto queste di cui si
che un reale si divida da un altro reale, la separazione  ideale  importa che un' idea si separi da un' altra idea: la prima
e distinguerebbe la separazione reale dalla separazione  ideale  , se non si supponesse prima che fossero cose separate la
è triplice, come è triplice la materia platonica, cioè l'  ideale  (4), la matematica e la sensibile. Laonde dice, che « « il
si parli d' una copulazione che si consideri nell' ordine  ideale  o nell' ordine reale, ovvero di una copulazione che si
ovvero di una copulazione che si consideri tra l' ordine  ideale  e il reale. E in quanto a quest' ultima, dove sta il nodo
del Creatore le assegnò una misura proporzionata a quell'  ideale  organico del mondo da lui concepito secondo la perfezione
l' altre con questa commiste [...OMISSIS...] : la materia  ideale  poi per Platone è indubitatamente l' ente (indeterminato)
specie e squisita dipintura della divinità. Tale è l'  ideale  dell' uomo appieno educato e istituito alla virtù; ciò che
e così per analogia arriviamo ad una cognizione  ideale  e negativa dell' essenza stessa del Bene, che è quanto dire
lavoro della mente raziocinatrice. Poichè rinvenuto « « l'  ideale  del bene mondiale » », questo, dice Platone, non è che come
diverse, di maniera che ci fossero due forme, la reale e l'  ideale  (come in cert' altri luoghi sembra che dica Aristotele), s'
sotto tutti gli aspetti che la definiscono. È questo l'  ideale  al quale dobbiamo tutti studiar modo d'avvicinarci più
non si dà in altro modo che col manifestarsi. Ora l' essere  ideale  risplendente nel soggetto creato è un' appartenenza del
ai sentimenti animali, ai quali applicando l' essere  ideale  egli forma per via di diverse operazioni la naturale sua
collocata in questo che il lume naturale è semplicemente  ideale  , laddove il lume soprannaturale è anche reale , perocchè
merita il nome di percezione . Il lume naturale è l' essere  ideale  per sè oggetto, e quindi questa si può chiamare un'
oggetto, e quindi questa si può chiamare un' appartenenza  ideale  del Verbo divino; laddove il lume soprannaturale, che
le altre. Onde avviene che, quando applichiamo l' essere  ideale  a conoscere l' una di esse, con questo non conosciamo punto
dell' essere, come dalla prima cosa che conosce: l' essere  ideale  è per sè noto, è pura luce, non può essere negato da
coll' ente realissimo ed assoluto. Quantunque l' essere  ideale  proceda dall' assoluto, e non possa essere senza di lui;
essere nota per se stesso: esso è oggetto, ma non oggetto  ideale  come sono le essenze delle cose finite, ma oggetto
la definizione, la ragione, il concetto, l' essenza  ideale  di tutte le cose, «to eautu logo», cioè, definitione sua
ordine appartiene all' essenza dell' essere nella sua forma  ideale  (1); il bene morale dell' essere è anch' esso essere
atto iniziale, ricevente anzichè dante, che termina nell'  ideale  anzichè nel reale. Iddio adunque crea con un atto d'
appellazione nel modo più assoluto, tanto nell' ordine  ideale  quanto nell' ordine reale, tanto nell' ordine della scienza
e l' intelligibilità contiene la ragione e la forma  ideale  delle cose. Ora nelle cose contingenti la sussistenza è
determinazione od ordine della sussistenza, ha un modo  ideale  di essere, è nell' idea compresa; quindi l' artefice
Laonde il termine dell' umana intelligenza, che è l' essere  ideale  per sè oggetto, è un' appartenenza del Verbo divino, benchè
oggetto, e non come oggetto persona, quindi come oggetto  ideale  non sussistente e reale. A questa dottrina, che,
al quale nulla più si esige che l' essere come oggetto  ideale  dato da intuire allo spirito; ma ben anco che fu costituito
fra l' uomo giusto e Cristo. E quell' amore non è puramente  ideale  e spirituale, ma reale, sostanziale, soprannaturale e
quindi la loro medesimezza appartiene al solo ordine  ideale  ed oggettivo, ond' essi, avendo il modo di essere
l' ente oggetto ; perocchè l' ente oggetto è l' ente  ideale  , al quale si adegua ogni ente reale e perciò ogni entità;
è dunque opera soggettiva della mente, laddove l' ente  ideale  è dato dal naturale intùito, quantunque la riflessione lo
e però una sola è la specie astratta, una sola la sostanza  ideale  di più individui eguali. Noi abbiamo detto che la specie
diremo così: al fondamento sensibile risponde nell' ordine  ideale  la specie astratta, e quando a più fondamenti sensibili
simili, ma come sono simili l' ente reale e la sua essenza  ideale  che lo fa conoscere; perocchè la realizzazione dell'
sua essenza, ma più propriamente direbbesi che l' essenza  ideale  è la similitudine dell' ente realizzato, onde per quella e
e qui aggiungiamo che un tale dominio appartiene all'  ideale  della vita animale, cioè sarebbe il maximum della vita. Che
ad unità, ad una sola causa. Questa vaghezza tutta  ideale  travolse non pochi nel materialismo, lusingandosi,
è uno e il medesimo. Ma se si considerano le due forme, l'  ideale  e la reale, in cui è questo unico mondo, niente vieta che
il quale consiste nella contemplazione dell' essere  ideale  e delle sue divine proprietà, risale alla più remota
uno fosse poi spirituale o materiale, se fosse reale o  ideale  », tali furono le questioni posteriori e di applicazione.
le varie forme dei corpi avevano un corrispondente nell'  ideale  immutabile ed eterno. Le quali cose non le vide sempre con
La qual distinzione è manifestamente quella che separa l'  ideale  ed il reale (salvo che invece di qualità doveva dire modo
mentre sì l' accidente come la sostanza può ben essere  ideale  e reale. Ma la ragione, onde si sdrucciola dalla prima
della sostanza e dell' accidente alla seconda dell'  ideale  e del reale, si è perchè la sostanza viene separata dagli
e l' ideale, furono confuse in una sola, nell' essenza  ideale  . Vi fu un' altra cagione ancora più efficace a travolgere
la sfera è simbolo acconcissimo a rappresentare l' essere  ideale  ; perocchè, come quella contiene dentro di sè virtualmente
tutte le altre figure ed eccede da tutte, così l' essere  ideale  contiene l' essenza di tutti gli enti determinati e finiti,
suprema l' Agrigentino riponesse l' archetipo, ossia l'  ideale  del mondo? VII) Pare anche indubitato che Empedocle, come
senza discendere alla precisa distinzione fra il mondo  ideale  e il mondo reale dell' essere. Ora gli atomi, così
dello stesso sensibile, e quella che contiene il simile  ideale  ; mentre il senso non contiene il simile, ma l' azione
l' idea era ad un tempo il soggetto conoscente, l' oggetto  ideale  intuìto, e l' oggetto reale percepito. Così Hegel ridusse
sentito, in quanto dall' intendimento si vede nell' essere  ideale  come sua realizzazione ». Ciò posto, è chiaro che il reale
se i primi si fermavano nel reale, senza accorgersi dell'  ideale  con esso congiunto nella mente nostra, i secondi neppur
infine si riduce nell' essere comunissimo, nell' essere  ideale  intuìto dall' anima per natura, il quale è forma7oggettiva
conciliarli in sistemi stabili e tranquilli. Nel patrimonio  ideale  che l'Europa moderna ereditò da tutti i popoli
ma si slancia direttamente verso di quello. Or questo tipo  ideale  del bene, che il fanciullo si forma già fino dal secondo
è che un tale amore nasce anch' egli in origine dall' amor  ideale  e universale, cioè dall' amore di qualità amabili o vere o
terzo luogo, tra l' amore del reale per sè e l' amore dell'  ideale  nel reale, avvi l' amore di beneficenza e l' amore di
si formi assai presto nella mente del fanciullo. L' uno  ideale  esiste implicitamente nell' ente , che è il lume naturale
in lui l' essere ideale, allora dico che l' essere  ideale  si manifesta in un sentimento sostanziale, il quale
di queste due domande, eccetto quella che pone l' essere  ideale  indeterminato innato nell' uomo; il quale essere contiene e
soprannaturale. La cognizione naturale di Dio è sempre  ideale  negativa (1), perchè l' uomo non percepisce con essa Iddio
sono distinte le tre forme del suo essere: la morale, l'  ideale  e la reale; che prima indistintamente si raccoglievano
e di unificazione. Cominciamo dall' idealità . L' essere  ideale  universale è quello che unifica questa categoria di cose.
in una parola, i gradini per discendere dall' entità  ideale  alle altre più determinate devono essere quelli che già
di far uso, che di una norma concreta. Ora una norma  ideale  è sfuggevole all' attenzione, e fa su di lui poca
una utilità presente e sensibile, quella forse, generale e  ideale  come sarebbe nella sua mente, cederebbe a questa minore, ma
e progressiva oscillano dunque perpetuamente tra un ordine  ideale  che rappresenta le leggi invariabili della natura e un
le leggi invariabili della natura e un altro ordine  ideale  che rappresenta, in dati tempi e luoghi e popoli, le
si fa noto l' essere in quanto sussiste; cioè per l' essere  ideale  si fa conoscibile l' essere reale . Ora l' essere ideale
ideale si fa conoscibile l' essere reale . Ora l' essere  ideale  non ha limite di sorta alcuna, e per ciò egli è atto a
ciò che forma l' essenza della cognizione. Ma l' essere  ideale  nello spirito umano si trova per natura in uno stato il più
quei sentimenti di materia che ella informa coll' essere  ideale  e indeterminato che possiede. In tal modo l' attività dello
similitudine e imagine . Ho già detto che l' essere  ideale  nelle menti nostre ha tre maniere di forme, meno o più
puramente naturale, che è quanto dire è l' essere al tutto  ideale  e possibile; ovvero è l' essere in istato anche
delle due primigenie forme dell' essere, cioè dell' essere  ideale  fonte e oggetto formale di tutte le umane scienze, e dell'
nell' intelletto non risplendette più se non l' essere  ideale  con tenue lume, il quale non afforza l' uomo di tanta virtù
Iddio ha in sè originalmente e essenzialmente la forma  ideale  e la forma reale dell' essere. Considerato secondo la forma
e la forma reale dell' essere. Considerato secondo la forma  ideale  egli è la giustizia: considerato secondo la forma reale
e la rivelazione, la natura e la grazia, la giustizia  ideale  e la giustizia reale: e due sono parimente gli oggetti
inde i due precetti della carità. e ) La giustizia  ideale  non eccede l' ordine delle idee, ma la giustizia reale
queste due cose ai due modi dell' essere, l' uno  ideale  e l' altro reale. Queste due giustizie, se così mi lice
cui parliamo, l' una appartenente all' essere reale e all'  ideale  l' altra. Seguita in questo modo toccando come queste due
salvati, se mi è lecito così esprimermi, dalla sua azione  ideale  . Che cosa è l' idea di una cosa? egli è il principio della
e de' nuovi Sacramenti è la distinzione fra l' ordine  ideale  e l' ordine reale (5): gli antichi Sacramenti appartenevano
antichi messi a paragone de' nuovi. Come l' ordine  ideale  non è che un primo elemento dell' ordine reale; così gli
Nulla di meno Iddio7incarnato veniva rivelato. E questa  ideale  comunicazione di Dio era quella, che veniva dalla grazia
sole idee (2), ma per atto di percezione. Nulla di meno l'  ideale  concetto unito alla grazia, che è una virtù reale, diede
più esplicita solamente in quanto alla cognizione di Dio  ideale  ed in quanto a quelle circostanze dell' Incarnazione che a
a proposito in quest' argomento si prende per l' essenza o  ideale  o realizzata, laddove deve prendersi per la natura tutt'
armonica unione, non è da imputarsi il difetto dell'  ideale  disegno; ma parte alla malizia degli uomini che
il cieco giudizio di costoro, questo è l' apice, questo l'  ideale  del progresso civile. Uomini animati da un sentimento
perfettamente regolare, la quale sia come la regola e l'  ideale  a cui paragonare le società civili sussistenti, e conoscere
regolarità sopra indicata e che si accosti sempre più all'  ideale  proposto. Per formarci l' ideale della società regolare si
si accosti sempre più all' ideale proposto. Per formarci l'  ideale  della società regolare si debbe bensì usare del frutto
perfettamente regolare, la quale sia come la regola e l'  ideale  a cui paragonare le società civili sussistenti, e conoscere
regolarità sopra indiicata e che si accosti sempre più all'  ideale  proposto. Per formarci l' ideale della società regolare si
si accosti sempre più all' ideale proposto. Per formarci l'  ideale  della società regolare si debbe bensì usare del frutto
brevemente questi principii deducendoli dall' essere  ideale  , e mostrare che non può venire con essi in contraddizione
non può venire con essi in contraddizione il reale coll'  ideale  , perchè quello non è che una realizzazione di questo:
dal volere tutte le cose e le persone perfette su quell'  ideale  che ci sta nella mente, e questo sembra che sia un volere
l' intelletto umano aderisca per sua natura all' essere  ideale  , e quindi la volontà sia volta naturalmente anche al bene