richieste a impedirne lo sperpero, in un fondo di credito | da | distribuirsi, con un interesse dell'uno e mezzo o del due |
Doveri dell'uomo -
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di quel credito dovrebbe farsi non dal Governo, né | da | un Banco Nazionale Centrale; ma, invigilante il Potere |
Doveri dell'uomo -
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Nazionale Centrale; ma, invigilante il Potere Nazionale, | da | Banchi locali amministrati da Consigli Comunali elettivi . |
Doveri dell'uomo -
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il Potere Nazionale, da Banchi locali amministrati | da | Consigli Comunali elettivi . Senza sottrarre alla ricchezza |
Doveri dell'uomo -
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«1») « | Da | tutto questo apparisce che l' Ontologia è la « Teoria dell' |
Teosofia Vol.I -
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le loro essenze e di molte divenendo una sola. Ma | da | quell' una sola, per una astrazione teosofica può in |
Teosofia Vol.I -
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Ma badate, e credete alla parola d'un uomo che studia | da | trenta anni l'andamento delle cose in Europa e ha veduto |
Doveri dell'uomo -
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coll'amore. Cercando in nome d'un dovere compito o | da | compiersi, otterrete; cercando in nome dell'egoismo, o di |
Doveri dell'uomo -
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v'insegnano, non otterrete se non trionfi d'un'ora seguiti | da | delusioni tremende. Quei che vi parlano in nome del |
Doveri dell'uomo -
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con voi, come un elemento di forza, finché avranno ostacoli | da | superare per conquistarlo; appena, mercé vostra, l'avranno, |
Doveri dell'uomo -
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di dovere, senza fede in una missione imposta all'uomo | da | un Potere supremo su tutti, avrebbero essi persistito nel |
Doveri dell'uomo -
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E vidi, con più profondo dolore, i figli del popolo educati | da | quegli uomini, da quei filosofi, al materialismo, tradire |
Doveri dell'uomo -
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dolore, i figli del popolo educati da quegli uomini, | da | quei filosofi, al materialismo, tradire la loro missione, |
Doveri dell'uomo -
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a credere che le promesse sparse ad arte fra loro, | da | chi aveva spento la libertà della patria, avrebbero forse |
Doveri dell'uomo -
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e vivere e non avere tutte l'ore dell'esistenza assorbite | da | un lavoro materiale, per aver campo di sviluppare le |
Doveri dell'uomo -
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è il difetto d'una fede comune, d'un pensiero adottato | da | tutti che ricongiunga Terra e Cielo, Universo e Dio. Privo |
Doveri dell'uomo -
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dei vostri bisogni. Senza un Governo popolare che | da | Roma scriva e svolga il PATTO ITALIANO, fondato sui |
Doveri dell'uomo -
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del vostro servaggio. E v'additerò, nell'accomiatarmi | da | voi, un altro Dovere, non meno solenne di quello che ci |
Doveri dell'uomo -
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civilmente, politicamente, socialmente ineguale, esclusa | da | quell'unità. A voi che cercate, in nome d'una verità |
Doveri dell'uomo -
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uomini che per ingegno e coscienza meglio rappresentano, | da | oltre un mezzo secolo, gli studi storici e la scienza |
Doveri dell'uomo -
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gli studi storici e la scienza dell'Umanità, hanno raccolto | da | quella voce alcuni caratteri della nostra Legge di Vita; |
Doveri dell'uomo -
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fondamentale, universale di questa Legge, è PROGRESSO. | Da | queste verità oggimai innegabili, perché confermate da |
Doveri dell'uomo -
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Da queste verità oggimai innegabili, perché confermate | da | tutti i rami dell'umano sapere, scendono tutti i vostri |
Doveri dell'uomo -
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a favore della libertà: il rimorso e il martirio. | Da | Socrate a Gesù, da Gesù fino agli uomini che muoiono ogni |
Doveri dell'uomo -
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della libertà: il rimorso e il martirio. Da Socrate a Gesù, | da | Gesù fino agli uomini che muoiono ogni tanto per la Patria, |
Doveri dell'uomo -
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la salute delle generazioni avvenire, scegliemmo morire?. | Da | Caino alla spia volgare dei nostri giorni, i traditori dei |
Doveri dell'uomo -
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dalle vie del bene? Voi siete liberi e quindi responsabili. | Da | questa libertà morale scende il vostro diritto alla libertà |
Doveri dell'uomo -
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e fecondi tutte le facoltà che Dio vi dava siccome deposito | da | far fruttare, e che istituisca e mantenga un legame tra la |
Doveri dell'uomo -
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sociali. Ogni essere al disotto di voi può vivere | da | per sé, senz'altra comunione che colla natura, cogli |
Doveri dell'uomo -
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di perfezionamento nell'uomo: non intesero la potenza data | da | Dio all'uomo per compirlo, né la via per la quale si |
Doveri dell'uomo -
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Non sospettando la rivelazione continua che scende | da | Dio sull'uomo attraverso l'Umanità, credettero in una |
Doveri dell'uomo -
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parlerà per autorità propria ma raccogliendo l'ispirazione | da | tutti, l'ispirazione collettiva(10). |
Doveri dell'uomo -
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animo di chi lo considera un doppio e contrario sentimento: | da | una parte, l' ammirazione della potenza, vastità e |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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gran parte ne sia dovuta all' imperfezione de' documenti, | da | cui noi siamo obbligati d' attingere la sua dottrina, o |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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vi dice, che la materia di cui constano certi enti si move | da | sè, la materia di cui constano altri non si move da sè, ma |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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si move da sè, la materia di cui constano altri non si move | da | sè, ma deve essere mossa dall' arte. Ma perchè questa |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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il bisogno di sollevarsi all' altezza della questione posta | da | Platone: qual è la prima ragione che spieghi l' esistenza e |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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cui è, e ciò che avviene, ricupera l' ultima sua ragione, | da | cui dipende, come un frutto da una pianta, la sua |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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l' ultima sua ragione, da cui dipende, come un frutto | da | una pianta, la sua possibilità. L' arte, dice Aristotele, |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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leggi del mondo, e perciò operante in modo affatto diverso | da | quello che vediamo farsi dalla natura e dall' arte umana; |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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Ente, si possono spiegare quelle cose che non dipendono | da | questi agenti finiti, e la stessa esistenza, la stessa |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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che si muta anche la materia , è un errore contraddetto | da | Aristotele stesso, e quest' errore nasce dalla confusione |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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filosofo spettasse: 1 trovare la dottrina della prima causa | da | cui procede la natura e l' uomo con tutte le sue leggi e |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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in potenza. Or bene a malgrado di questi principŒ veduti | da | Aristotele e dimostrati, che fa egli ponendo il mondo |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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che secondo gli stessi principŒ elementari ed evidenti | da | lui stabiliti, sono patentemente assurde. Ma è degno che, |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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che riconosce assurda una catena di cause infinita, | da | una parte applichi questo principio con esagerazione, e |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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questo principio con esagerazione, e nello stesso tempo | da | un' altra lo dimentichi. L' esagerazione è questa. Tutti i |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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creata, cioè se il suo principio non si debba ripetere | da | una prima causa immateriale. Non dimostrando Aristotele |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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benchè verissima e necessarissima. Ma, come dicevamo, | da | un' altra parte poi Aristotele, posta l' eternità di quelle |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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vede niente d' impossibile che la serie degli atti operati | da | quelle cause sia veramente eterna. Le cause in potenza e le |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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o cosmologica. Dobbiamo ora dire come parzialmente e | da | un solo lato si presenti alla sua mente il bisogno di |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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che avvengono per caso, è la materia che si move talora | da | se stessa, sottraendosi alla legge della forma. |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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non sarebbe ultimo: lascia in dubbio, e dice esser cosa | da | ricercarsi, se questo principio la cui produzione non ha |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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raccogliere intorno a questa prima causa dell' accidentale | da | questo stesso libro dei « Metafisici ». In realtà |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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appunto tale che le sue operazioni non sono determinate | da | alcuna necessità? ». Alla quale questione si trovava |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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esserci una sostanza superiore a quelle che sono costituite | da | natura, e questa non appartenere a nessun genere degli |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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eterno ed eterne di conseguente le vicende della natura, | da | quest' ipotesi, ossia da quest' errore trae con molto |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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le vicende della natura, da quest' ipotesi, ossia | da | quest' errore trae con molto ingegno una gran verità: la |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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di cui la materia sia suscettiva, ella non può mai dare | da | sè a sè stessa questo movimento, ma conviene che lo riceva |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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rispetto particolare. Ora l' intelligibile move la mente, e | da | questa mozione viene l' intellezione. C' è dunque prima di |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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parole: [...OMISSIS...] . Il puro atto adunque è riposto | da | Aristotele nell' intellezione che è ad un tempo e mente in |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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un mistero, quanto in una contraddizione. Noi, illuminati | da | più che umana sapienza, discioglieremo il nodo nella |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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alle cose mondiali indipendente, in quanto all' essere, | da | Dio, e dipendente solo come da causa finale e bene |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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in quanto all' essere, da Dio, e dipendente solo come | da | causa finale e bene appetibile, concependo Aristotele Iddio |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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di pensare che le cose mondiali fossero comprese in Dio, e | da | Dio nella loro natura propria conosciute. La conciliazione |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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di sè stessa: e dall' ottima sostanza così formata venne | da | Aristotele escluso il conoscimento delle cose inferiori, |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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di esse: era coerente: se le cose non sono create | da | Dio, nè pure conosciute; se non conosciute, nè pure |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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nella natura propria di ciascuno di essi. E` oltracciò | da | considerare che Aristotele parla dell' intellezione in sè |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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è una cosa coll' intellezione. Questa dottrina risulta | da | tutto l' insieme de' diversi luoghi paralleli dell' opere |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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dalla mente, sono intelligibili? O che cosa riceve il mondo | da | quell' intellezione eterna, se da essa non gli vengono le |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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che cosa riceve il mondo da quell' intellezione eterna, se | da | essa non gli vengono le forme? ». Rispondere a questa |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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luogo più di tutti sublime si tenesse dal puro atto , ossia | da | Dio e tra l' uno e l' altro estremo gli enti medŒ si |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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che di sè stessa per esser tale, e però che non dipende | da | alcuno oggetto, eccetto sè stessa. Questa dunque è di tutte |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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non differisce dall' argomento a priori proposto | da | S. Anselmo, e dopo di lui da tant' altri, ridotto dal |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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argomento a priori proposto da S. Anselmo, e dopo di lui | da | tant' altri, ridotto dal Leibnizio a questa forma: « « |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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con cui Aristotele dimostra la sussistenza di Dio, è quello | da | noi esposto, cioè la necessità d' un Primo Motore. Questo, |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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del primo al movimento locale, uno de' quattro movimenti | da | lui distinti. Ma nella mente d' Aristotele manca, come già |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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e l' universale : e l' infimo tra gli universali è preso | da | lui per singolare. Quindi molte fallacie di ragionamento, e |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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poniamo il vino e l' aceto; in tal caso le forme indicate | da | questi nomi si potrebbero predicare della materia, dicendo |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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che la natura divina poteva e doveva essere appetita | da | tutte le cose dell' universo. Diede dunque il nostro |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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o perfezione a cui tende (1). Tende dunque a cacciare | da | sè questa privazione, onde nella generazione d' un ente c' |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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onde nella generazione d' un ente c' è un cangiamento « | da | ciò che ha la privazione in ciò che non ha la privazione », |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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non è che l' ultimo termine di questo movimento, chè | da | se stessa eseguisce la natura verso di quello che ella |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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E` dunque una natura universale, che può essere conseguita | da | più individui. E quantunque ciascuno di questi lo faccia di |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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è il medesimo » » [...OMISSIS...] , di maniera che | da | questo primo, che è quasi la punta dell' angolo, movendo, |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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intelligibile o volibile, appartiene al sistema di Platone | da | cui è tolta, ma in quello d' Aristotele è un fuor d' opera. |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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Questa osservazione importante si renderà più chiara | da | ciò che diremo. Distingue dunque Aristotele l' intellezione |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
che ha altri oggetti, cioè degli intelligibili diversi, | da | sè stessa, come sono tra l' altre le intellezioni umane , |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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tra l' altre le intellezioni umane , le quali, dipendendo | da | oggetti stranieri a sè, non perdurano nel continuo atto |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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essenza sarebbe superiore a Dio ed alle cose mondiali, e | da | essa dipenderebbe l' uno e le altre; sarebbe una forma |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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così un' essenza veramente divina verrebbe in composizione | da | una parte con Dio, dall' altra colle cose mondiali. E |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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altresì a piene mani per tutto l' universo. Il che, se | da | una parte mostra il vizio fondamentale del sistema, dall' |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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del primo motore non dall' intrinseca sua natura, ma | da | ragioni esterne, com' è quella dell' unicità dell' effetto, |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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è l' ultimo atto, e se avesse un oggetto intelligibile | da | sè diverso, dipenderebbe da questo nel suo atto, perchè |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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avesse un oggetto intelligibile da sè diverso, dipenderebbe | da | questo nel suo atto, perchè «nus hypo tu noetu kineitai,» |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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essendo immobili come il Primo, non ricevono alcun moto | da | questo, e però da questo sono necessariamente indipendenti. |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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come il Primo, non ricevono alcun moto da questo, e però | da | questo sono necessariamente indipendenti. E non accade così |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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«epeisodiode ten tu pantos usian poiusin»? Poichè gli astri | da | loro mossi avranno un appetito tendente ad essi come tanti |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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sostanze l' ordine stesso che hanno i movimenti degli astri | da | esse prodotti. [...OMISSIS...] . Ma oltrechè in tale |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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un tempo come il duce nell' università delle cose, distinto | da | questa, e tuttavia sia ancora nell' ordine che risplende in |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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nell' umano reggimento della famiglia, e questi descritti | da | lui, dirò anche, con esagerazione, poichè vuole che una |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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e in quanto è necessità, è bene, e così è principio. | Da | tal principio dunque il cielo e la natura dipende »(1) ». |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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parlasse del solo primo motore, e che volesse dire che | da | esso dipende l' universo. Ma non così. Aristotele parla del |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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e nello stesso tempo ha i motori suoi propri. Ma lasciando | da | parte questo meccanismo immaginario de' corpi celesti, |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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corpi celesti, veniamo alla parte filosofica. Che cosa ha | da | fare il movimento locale coll' intellezione pura ? Come l' |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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d' idee disparatissime, che si trovarono nella sua mente: | da | una parte delle speculazioni razionali sui concetti |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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astrattissima. Quando dunque si parla d' un bene, appetito | da | tutte le cose, che hanno in sè qualche potenza, non si |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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natura (1). Ora l' atto compiuto di ciascuna cosa fu | da | Aristotele chiamato specie (2), e la potenzialità della |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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diversi, e non è una se non per analogia, e così è | da | dirsi degli accidenti qualitativi e quantitativi. Ma tra |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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ente meno di potenzialità. Quell' atto poi che dipende | da | un altro per esistere è meno perfetto e ritiene più del |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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accidente . L' ente che ha la forma ultimata per sè, dicesi | da | Aristotele entelechia , ed è più eccellente di quello nel |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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entelechie le prime sostanze motrici dell' Universo. E` | da | considerare la singolare contraddizione che si riscontra in |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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constano; egli così li classifica, come si può raccogliere | da | tutto il complesso delle sue dottrine: 1 Forme pure , prive |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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Aristotele (1). Ma poichè non si dà materia separata | da | ogni forma, ogni materia ne ha una in atto , e alle altre |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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e tutti hanno una tendenza ad ascendere, cioè a passare | da | quel grado di potenzialità che hanno ad un' attualità |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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ascendente, ed altri non vi arrivino, questo è attribuito | da | Aristotele alle diverse nature della materia ossia della |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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che ci tratteniamo. Aristotele suppone che ci sia passaggio | da | una sostanza all' altra. La sua maniera di ragionare degli |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
potenza e di atto , gli parve sempre possibile il passaggio | da | quella a questo, salvo dove l' esperienza gli mostrava |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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corpo all' anima, considerando che quello non differisce | da | questa se non per una potenzialità maggiore. Le diverse |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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elementi corporei possano naturalmente organizzarsi in modo | da | avere la vita in potenza, e se questa potenzialità della |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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sia un effetto dell' organizzazione, questo non si rileva | da | Aristotele, e non credo che si sia proposta questa |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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il corpo che è passato all' atto dell' anima vegetale, | da | questa passa all' atto ulteriore che si chiama anima |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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Ma quando viene all' anima intellettiva, distingue | da | questa, subbiettivamente considerata, la mente , che si |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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di via, ma l' universale abbracciando molti particolari, fa | da | veicolo pel quale il pensiero può trascorrere dall' uno |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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Ma questa mente in atto, secondo Aristotele, è una sostanza | da | sè, che avviene all' animale, e che non si corrompe, |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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, una classe di subietti dialettici (secondo le distinzioni | da | noi introdotte): comparisce l' uomo, senza che sia distinto |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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assurdo che questa natura divina impersonale ora si trovi | da | sè, scevra da ogni potenzialità, ora mescolata colla |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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questa natura divina impersonale ora si trovi da sè, scevra | da | ogni potenzialità, ora mescolata colla potenza. Onde nel |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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bene e l' ottimo, se come qualche cosa di separato e esso | da | sè, o come un ordine, o nell' uno o nell' altro modo » ». |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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e non viceversa. La natura divina , com' è concepita | da | Aristotele, è sparsa per tutto e mista colla potenza, ma è |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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è sparsa per tutto e mista colla potenza, ma è anche | da | sè, immista e pura; e in quest' ultimo stato, le conviene |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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atto, qual principio attivo e causa d' altri atti, rilevasi | da | queste parole: [...OMISSIS...] . Or come la mente in |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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che rimane così accresciuta e rinforzata; poichè in quanto | da | potenza diviene atto, in tanto cessa d' esser potenza. Come |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
del divino, secondo Aristotele? (3); 3 Come il divino è | da | sè, ed anche sparso nella natura universa, e com' egli è |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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reputiamo dunque, che come Aristotele tolse assaissime cose | da | Platone, ma le vestì a suo modo e le fece passare come sue |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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o forme delle cose. Così lo stesso essere in universale | da | una parte costituisce quella mente (2) che è fatta tutte le |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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o l' imaginazione e l' altre facoltà sensitive, che | da | queste espressamente la distingue Aristotele là appunto |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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tutto del conoscibile, debbono anch' esse esser conosciute | da | una mente sapientissima. Ma questo luogo in cui suppone |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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nè i sensibili, nè le cose miste di materia corporea sono | da | Aristotele collocate nella classe delle entità divine. E |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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e imagini di esse. In fatti, quando la mente distingue | da | una parte la specie d' un sensibile e dall' altra il |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
copii questo, perchè come può quello che è eterno, copiare | da | quello che non dimora mai nella stessa condizione, non è, |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
come crediamo, con fedeltà. E qui si presentano alla mente | da | sè una folla di questioni; ne indicherò quattro: 1 Le |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
argomenta che è relativa al subietto, e che però non si può | da | esso separare: egli trova assurdo che si consideri la cosa |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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sarebbe questo bianco in sè, e non il bianco predicabile. | Da | questo conchiude che niuna specie in quanto è predicabile , |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
hanno d' anteriore le specie considerate in sè stesse, pure | da | ogni materia, onde a queste si deve ricorrere per rinvenire |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
all' essenza, [...OMISSIS...] : la prima è detta | da | Aristotele semplicemente la specie , la seconda la cosa |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
vollero che la specie, in quant' è ne' singolari, esistesse | da | sè stessa come un altro singolare. Della specie poi presa |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
che per Aristotele altro è esistere la specie in sè scevra | da | materia, e altro è esistere separata come un ente da sè |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
scevra da materia, e altro è esistere separata come un ente | da | sè sussistente: poichè la specie della casa esiste scevra |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
sè sussistente: poichè la specie della casa esiste scevra | da | materia nella mente dell' architetto, ma non come un ente |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
nella mente dell' architetto, ma non come un ente che | da | sè solo sussiste. Resta il dubbio rispetto alle cose |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
quanto separate della materia, ma non come enti sussistenti | da | sè. In quanto sono nella materia da questa accecate non |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
come enti sussistenti da sè. In quanto sono nella materia | da | questa accecate non sono nè attualmente intelligibili, nè |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
mente: la mente poi è quella specie che sussiste in sè | da | ogni altra cosa separata, indipendente e al tutto divina. |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
è una prima specie, e però un primo intelligibile, ammesso | da | Aristotele, come contenente ora in potenza, ora in atto |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
Poichè cercando qual sia l' oggetto della prima filosofia, | da | una parte dice che è la prima sostanza separabile e per sè |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
vuole che sia l' oggetto della prima filosofia. Ma separato | da | che? Da tutto quello certamente che non è puramente ente. |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
sia l' oggetto della prima filosofia. Ma separato da che? | Da | tutto quello certamente che non è puramente ente. Questo si |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
concetto del naso simo dalla materia del naso (2), ma non è | da | essa separabile in fatto, di modo che sussista da sè sola, |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
ma non è da essa separabile in fatto, di modo che sussista | da | sè sola, e una tale essenza è la quantità (3). Finalmente |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
per astrazione, ma separabile di fatto e sussistente | da | sè come una compiuta ed ultimata sostanza, e questa essenza |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
separabile è l' ente come ente; [...OMISSIS...] (4). | Da | questo passo risulta, che ogni scienza ha per suo oggetto |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
in tutte le cose (5), e che sussiste anche separata | da | tutte e per sè, ed è il divino, [...OMISSIS...] . Questa |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
dunque è ad un tempo singolare in quant' è separata e | da | sè sussiste, e universale e comunissima, in quant' è in |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
supponendo Aristotele che l' Essere come separato e | da | sè sussistente sia Dio, e che l' essere stesso sotto un |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
dalla dottrina di Dio, perchè questa risulta | da | diverse partecipazioni o relazioni con quella. Quello |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
che conchiuse « « che gli universali non potevano esistere | da | sè come enti compiuti » », ma solo potevano esistere negli |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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porre a parte dal resto, [...OMISSIS...] , come sussistente | da | sè solo, e si potea di lui dire quello che Platone |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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Platone estendeva a tutte le idee, cioè che sussistessero | da | sè come essenze eterne, e i sensibili non fossero che una |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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, e che questo puro ente in quanto esiste separato | da | ogni altro ed è compiuto è Dio, ma oltracciò è anche |
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due ragioni dell' ente, secondo l' una delle quali sussiste | da | sè separato da ogni passione, e quest' è Dio sostanza |
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ente, secondo l' una delle quali sussiste da sè separato | da | ogni passione, e quest' è Dio sostanza suprema e singolare, |
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, 2 la specie sostanziale , che non esiste separata | da | quella, e da sè come sostanza compiuta, ma solo separata di |
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specie sostanziale , che non esiste separata da quella, e | da | sè come sostanza compiuta, ma solo separata di ragione e |
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ben si vedrà, che egli ha una natura interamente diversa | da | tutti gli altri predicati; e benchè Aristotele non esponga |
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a tutti gli altri, dal quale gli altri dipendono come | da | loro causa finale, e quest' è Dio; onde la prima scienza |
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? Nè pure, perchè la mente non è tratta al suo atto, che | da | una specie di contatto cogl' intelligibili, [...OMISSIS...] |
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che è in potenza, al medesimo atto, la potenza non si move | da | sè stessa, ma solo asseconda e segue il movente. Se dunque |
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dice nulla di reale, o significa un germe, un principio, | da | cui si sviluppi quello che inchiude. In tal caso |
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germe si acchiude sempre qualche cosa di ciò che si svolge | da | esso di poi (1). O conviene dunque ammettere nell' anima |
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sviluppato; esso differisce di specie, ed anzi di genere | da | tutto ciò che non sente, e lo stesso Aristotele confessa, |
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e puramente relativo, come pur insegna Aristotele. | Da | tutte parti dunque crolla cotesto sistema, rimanendo però |
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ci sia per Aristotele qualche intelligibile, che sussista | da | se solo. Su cui ci par necessario d' aggiungere alcune |
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dunque nega a dirittura, come vedemmo, l' esisenza | da | sè; delle specie naturali non parla così reciso. |
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il quale non ammette con Platone che l' universo sia creato | da | Dio come da un artefice, sull' esemplare delle proprie |
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ammette con Platone che l' universo sia creato da Dio come | da | un artefice, sull' esemplare delle proprie eterne idee, ma |
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specie in atto compiuto e separabile? Primieramente non è | da | discorrere della privazione , che si riduce alla specie , |
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gli universali incompiuti, non avendo l' ultimo atto, sono | da | Aristotele dichiarati materia (4). In terzo luogo, non |
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. Rimosse queste tre classi di specie, che rimane? Rimane | da | sè la mente, specie ultimata, e separabile non solo di |
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altre accidentali: queste ricevono il loro esser | da | quelle; la specie sostanziale è più atto della specie |
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considerazione, essendo ancora in potenza, non sussistono | da | sè, e Aristotele riprende Platone, quasi abbia voluto |
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della « Politeia », dove Platone fa, che le idee nascano | da | atti della divina mente. Che anzi lo stesso Platone non ci |
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non basta ancora per arrivare a quella specie che sussiste | da | sè, secondo Aristotele, cioè alla mente . Che anzi egli è |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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Infatti, Aristotele s' accorge che tutta la scienza viene | da | certi principŒ, e questi hanno per fondamento gli |
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dunque non vengono dalle specie, anzi da' sommi generi, e | da | ciò che è più universale ancora de' generi, l' essere. Alla |
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dunque, come abbiamo veduto, i generi e gli universalissimi | da | due aspetti, e ne trae due conclusioni opposte. Quando |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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che non possono esistere separati dalle sostanze singolari. | Da | questi universali esclude la sostanza in atto, poichè la |
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sostanziale come a suo fine (5). Tutto si move dunque | da | una specie sostanziale ad un' altra specie sostanziale. |
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mai in separato dalla sostanza, ma insieme con essa (1). | Da | qui procede che ab aeterno, secondo Aristotele, doveano |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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della generazione, a produrre questo ultimo suo atto, puro | da | materia corporea, che dicesi anima e mente , alla natura |
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movendo altre potenze, produce un' opera esterna, è detto | da | Aristotele fattivo : quel pensiero poi la cui azione non |
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l' attività dell' anima intellettiva, che è l' altra causa | da | Aristotele spesso compresa sotto la denominazione di arte, |
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atto le sue forze fisiche: eseguite le fregagioni, queste | da | sè promuovono il calore, il calore produce l' equilibrio |
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altra. La prima intanto sembra cozzare con certe verità | da | Aristotele stesso insegnate. Questo filosofo accorda |
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della potenza » », e poco appresso: « « poichè sempre | da | ciò che è in potenza, si fa l' ente in atto da un atto |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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sempre da ciò che è in potenza, si fa l' ente in atto | da | un atto esistente (1) » », e un atto dello stesso genere e |
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altri pari abbandonarla, e applicarsi alla seconda dottrina | da | noi sopra accennata: anzi noi crediamo che quest' ultima |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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riconosce con ciò la distinzione originale, di modo che fin | da | principio essendo distinte, non possono venire le une dalle |
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anch' essa due significati, poichè per forma ora s' intende | da | Aristotele la stessa cosa ideale composta di materia e di |
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il passo in cui Aristotele cade e contraddice alle verità | da | lui stesso vedute. « « Laonde l' anima, prosegue, è come la |
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anzi qualche cosa che la mente vede in essi, cavandolo | da | sè stessa (4). Sebbene dunque gl' intelligibili non siano |
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« « cosa migliore per ciò che è più eccellente il separarsi | da | ciò che è deteriore » », [...OMISSIS...] , e che perciò |
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sempre a separarsi realmente e non solamente di concetto | da | ciò che è inferiore, e a costituirsi da sè così separato; |
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di concetto da ciò che è inferiore, e a costituirsi | da | sè così separato; di che deduce, che in tutti gli animali |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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sarebbero in uno stato d' imperfezione se non esistessero | da | sè, ma avessero bisogno d' inesistere in altro o ad altro |
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l' atto della mente non comunichi con alcun corpo, ma | da | sè solo sostanzialmente sussista, tuttavia quando la mente, |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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a lungo costante in questo pensiero; può forse salvarsi | da | questo totale materialismo, se, come noi dicemmo, s' |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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ossia l' intellezione sia, secondo Aristotele, una sostanza | da | sè, senza abbisognare d' altro subietto, e in essa tutti |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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in atto, e gli stessi intelligibili in atto. Ma cominciamo | da | questi ultimi e vediamo se siano al tutto così divisi tra |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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specie , almeno alcune, riconosce dover sussistere separate | da | ogni materia, e certamente, nel loro atto di menti e d' |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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cosa ci sia di separato dalla materia. [...OMISSIS...] | Da | per tutto in queste dottrine s' incontrano perplessità e |
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incontrano perplessità e contraddizioni almeno apparenti. | Da | una parte i generi non sono elementi componenti gli enti, |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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la materia e la specie o nelle specie stesse (2). E` dunque | da | considerarsi, che la questione che si fa: « se possano |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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si è: che cosa sia questa natura immateriale. Per uscire | da | questa perplessità conviene rimovere altre ambiguità del |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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intende sotto il nome specie o genere la natura significata | da | queste parole: talora poi la proprietà che ha questa natura |
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poi la proprietà che ha questa natura d' essere partecipata | da | più singolari, onde si chiama comune, o universale (2). Ora |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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altra relazione, allora non trova impossibile che esista | da | sè (cioè alcuni degl' intelligibili) senza materia; ma |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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di specie e di genere, allora lo trova impossibile. | Da | questi due aspetti diversi sotto cui Aristotele considera |
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derivi quella duplicità di dottrina, che fu già osservata | da | molti eruditi moderni in Aristotele. In fatti la |
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specie o generi e però indeterminati, esistere come enti | da | sè » » (1). Tentò dunque Aristotele di sostituire alle idee |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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altra maniera d' intelligibili, che potessero sussistere | da | sè, senza quell' inconveniente. In che guisa? Conveniva |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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determinata ella medesima, sia perchè può esser partecipata | da | più materie, sia perchè può appartenere a più generi. Come |
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è nella specie, a un atto intelligibile ulteriore, quando | da | molte specie ne cava de' generi, e da questi generi de' |
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ulteriore, quando da molte specie ne cava de' generi, e | da | questi generi de' principŒ, e da tutti i generi insieme |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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ne cava de' generi, e da questi generi de' principŒ, e | da | tutti i generi insieme trae quell' intelligibile che è |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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che è sopra tutti i generi, il quale è l' ente, e | da | questo poi toglie il principio supremo e universale di |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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d' indeterminato: ossia un primo intelligibile, l' essere | da | cui quel principio si prende. L' essere dunque è l' ultimo |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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esperienza , [...OMISSIS...] . Dall' esperienza poi, cioè | da | tutto ciò che è stato depositato nell' anima e che è l' |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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in occasione del senso, con un' altra sua facoltà diversa | da | quella del senso, apprende l' universale, e riferisce la |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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« notificans habitus », ma non abiti determinati, esclusi | da | lui poco appresso. Quest' abito ingenito, che ha virtù di |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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un abito a guisa di luce » » [...OMISSIS...] . E` dunque | da | tener fermo il principio aristotelico, che in ogni ordine |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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Infatti, Aristotele riconosce che nella stessa mente umana | da | una parte ci devono essere tutte le cognizioni in potenza, |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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Perciò distinguendosi nella stessa mente due elementi | da | cui risulta, si può benissimo senza contraddizione trovare |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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le percezioni de' singolari e idee specifiche che si cavano | da | quelle; 2 le ultime regole delle scienze e delle arti. Dice |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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sono l' oggetto della mente, e quella si chiama anche | da | lui come vedemmo « il principio de' principŒ »; è da |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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anche da lui come vedemmo « il principio de' principŒ »; è | da | sapersi che Aristotele, tra l' altre distinzioni che fa de' |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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koinai» (3). Ora tra tutti i principŒ comuni è dichiarato | da | Aristotele comunissimo e supremo il principio di |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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indubitatamente qualche cosa per Aristotele di separato | da | ogni materia corporea e di superiore a tutta la natura e |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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come sarebbe il corpo. Sono dunque concetti che vengono | da | altri concetti, cioè dal concetto del corpo solido, |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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(4); gli altri hanno un essere assoluto, e però separati | da | ogni altra cosa conservano quest' essere, e apparisce anzi |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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e vincono, secondo l' espressione aristotelica difficile | da | rendersi nella nostra lingua «to einai hyperballei». Questa |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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distinzione degl' intelligibili in due classi è tolta | da | Platone stesso, come abbiamo veduto. Ma Aristotele |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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. Ma tutti questi si riducono all' essere (riconosciuto | da | Aristotele pel primo universale) (2) e però dice che « « a |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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stessi: così gl' intelligibili dei sensibili si distinguono | da | essi unicamente per la ragione , non perchè questa ragione |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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, che nell' universale s' intende, è ne' sensibili, e non | da | questi separata: distinzione che fecero anche gli |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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reali e sensibili? Ogni cosa, secondo Aristotele, procede | da | ciò che è primo nella serie e che ha la natura di cui si |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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è pure l' essere nella sua massima estensione. E` ben | da | considerarsi che Aristotele pone sempre i sensibili e gl' |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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dai vari luoghi d' Aristotele che abbiamo allegati, e | da | quelli che allegheremo. E primieramente si consideri |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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. Poichè se essa è intelligibile, patirà forse | da | se stessa, posto che l' intendere sia patire dall' |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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allora gl' intelligibili in atto non sono diversi | da | lei, ma sono ella stessa in atto, o certo il termine di |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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considerano nella loro relazione colla mente: considerate | da | questa intieramente divise, gl' intelligibili non sono in |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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quegl' intelligibili, che ad esse si riferiscono. Poichè è | da | considerare attentamente quello che avea detto prima, cioè |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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tutti gli altri intelligibili: perchè la specie presa | da | sè è in potenza tutti gl' individui ch' ella poi informa. |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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dice Aristotele, [...OMISSIS...] . Si conferma tutto questo | da | ciò che dice Aristotele sull' impossibilità, che gli |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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termine l' essere: anzi la mente stessa è chiamata termine | da | Aristotele, [...OMISSIS...] (1), il che conferma quello che |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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Aristotele in quanto ella si divide, o pretende dividersi | da | quella di Platone. Aristotele dunque parte da questo |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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dividersi da quella di Platone. Aristotele dunque parte | da | questo principio: « « Le sole sostanze sussistono per sè e |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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Per conoscere se una cosa sussista in sè con indipendenza | da | ogni altra, conviene vedere se sia sostanza. Per vedere se |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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egli riconosce che non può esistere la materia separata | da | qualunque specie, perchè rimarrebbe mera potenza senz' |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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senz' atto; ma la specie sì, perchè è atto, ed ammette | da | sè sola i caratteri della sostanza. Riconosce ancora che |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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che si riducono alle dieci categorie, non possano esistere | da | sè soli separati dalle sostanze di cui si predicano, o che |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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intuìto nella sua potenzialità. Ciò poi che è in potenza, | da | Aristotele, come vedemmo, è chiamato materia: l' essere |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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queste o sono uno per accidente, o per sè. Lasciando noi | da | parte la considerazione delle cose che sono uno per |
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E infatti il conoscere, come pure il sentire, è descritto | da | Aristotele come un misurare. [...OMISSIS...] . Il che |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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essere che intuiamo: chè noi certo non siamo tanto grandi | da | poter essere misurati da tutti gli enti che percepiamo, ed |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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noi certo non siamo tanto grandi da poter essere misurati | da | tutti gli enti che percepiamo, ed avanzarne, ma l' essere |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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infatti la mente d' Aristotele con cui si conosce, è detta | da | lui uno e principio; quest' uno è il principio della |
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ulteriori pei quali si divide in atto e così diventa altro | da | quel di prima, senza che quell' uno di prima radicale cessi |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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ma differiscono di ragione : questa ragione è detta essere | da | Aristotele; l' essere dunque è universalmente l' oggetto |
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ordine intelligibile. L' essere potenza è chiamato materia | da | Aristotele, il quale però distingue la materia |
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direi come rami d' uno stess' albero, o raggi che emanano | da | uno stesso punto luminoso. Sono anche uno obiettivamente, |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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Il che si conferma ancora, come abbiamo già toccato, | da | quello che dice Aristotele, ente e non ente significare, |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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L' essere dunque, semplicemente preso (4), non ha origine | da | cos' alcuna precedente, secondo Aristotele, [...OMISSIS...] |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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l' uno per analogia, che non è altro che l' essere, è posto | da | Aristotele nell' anima come mente, sotto un aspetto in |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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resto (6): chi sa il più generale, sa in potenza tutto (7). | Da | tutte queste considerazioni adunque possiamo, come ci |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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del pari sono contenute e unificate dalla prima, cioè | da | quella che ha per termine il primo intelligibile. Siccome |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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precisamente in che esso consista. Lasciando però | da | parte per un poco gli astri, ecco in che modo non |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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opposte quando tratta della generazione della mente: poichè | da | una parte la fa venire mediante la generazione umana: |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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[...OMISSIS...] . La mente dunque non è computata | da | Aristotele tra le potenze soggettive dell' anima; è dunque |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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negli altri casi conseguono una specie, che è inseparabile | da | essi e così formano un composto indivisibile di materia e |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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conseguono una specie che mente si dice, che è separabile | da | essi essendo ente da sè, e anche unita ad essi, rimane |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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che mente si dice, che è separabile da essi essendo ente | da | sè, e anche unita ad essi, rimane immune da materia |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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essendo ente da sè, e anche unita ad essi, rimane immune | da | materia corporale, non è un elemento proprio e indivisibile |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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al sommo generico. E un bene generico non può sussistere | da | sè stesso, perchè non è un bene ancora in atto ma in |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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l' ultimo oggetto a cui tende quest' appetito, e che solo | da | alcuni enti viene raggiunto, cioè la mente, non è nel |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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più magnifiche, che siano state pronunciate intorno a Dio | da | un filosofo gentile. Ma il nesso accennato in esse, tra la |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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per gli Dei e per gli uomini, o siano più menti di numero. | Da | una parte dice, che è cosa non umana, ma divina; dall' |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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Aristotele, a questi passi stretti, vacilla e zoppica ora | da | una parte, ora dall' altra. La mente contemplatrice è di |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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Aristotele, cioè che una sostanza non possa essere composta | da | più sostanze in atto; sentenza della quale si serve per |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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sostanza in atto, essendo la vita della mente separata e | da | sè, come egli dice. Che un' idea , un oggetto, come vuole |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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, un oggetto, come vuole Platone, possa esser partecipata | da | più subietti in virtù della mente, questo s' intende. Ma |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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Di più lo stesso pensare e lo stesso volere dipende come | da | un primo principio, che non è nè il pensare nè il volere |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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all' uomo dal proprio pensiero o dal proprio consiglio, ma | da | una causa anteriore, che determina nell' uomo quella serie |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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per la quale non si rendono conto della ragione | da | cui sono mossi. Interpretando dunque a questo modo il brano |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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che circa la natura divina e l' origine della mente umana | da | questa, Aristotele parla oscuramente, e da sè stesso s' |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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mente umana da questa, Aristotele parla oscuramente, e | da | sè stesso s' ingombra il cammino nel quale incèspica. |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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incèspica. Poichè volendo combattere il sistema di Platone, | da | una parte è costretto ad ammettere il divino ultimato, la |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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la composizione poi della specie divina colla materia (2), | da | un' altra, venuto a certi passi, è ripulso da un tale |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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materia (2), da un' altra, venuto a certi passi, è ripulso | da | un tale ardito pensiero, e torna a confessare, che la mente |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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si può spiegare l' umana intelligenza senza farla derivare | da | una qualunque comunicazione di Dio stesso (3). Come abbiamo |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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esame, taluni elementi con cui compone il suo sistema | da | due fonti irrazionali, cioè dal senso e dall' autorità |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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divina mente, verso cui tutte aspirano; non a dir vero come | da | un Dio creatore, ma come da un Dio che somministra a tutto |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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aspirano; non a dir vero come da un Dio creatore, ma come | da | un Dio che somministra a tutto le forme, e però condizione |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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perchè anche la mente nell' uomo è dichiarata | da | lui « « principio de' principŒ » » e « « luogo di tutte le |
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dunque che ci sia un primo sempiterno e incorruttibile | da | cui parta e a cui tenda incessantemente (6). Poichè la |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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finale, e il fine ultimo essendo l' ultima specie, Iddio, | da | Dio, a cui tendono (.), deriva tutta l' azione, la vita, la |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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della prima mente rapisse in circolo il corpo celeste | da | essa informato, e col moto locale rappresentasse l' interno |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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circolare e uniforme dell' ultimo cielo, Aristotele | da | questo deriva come da prima causa la conservazione delle |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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dell' ultimo cielo, Aristotele da questo deriva come | da | prima causa la conservazione delle cose naturali e l' |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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dire in che consista questa inferiorità di natura. E | da | un luogo del secondo libro « Della Generazione e della |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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spiegare la generazione e la corruzione. Poichè se le forme | da | sè generassero, sarebbero cause necessarie, e perchè dunque |
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terza la causa del moto, che pretende essere stata omessa | da | Platone, sebbene a torto, come vedemmo (3). Non nega dunque |
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specie platoniche, ma le dichiara insufficienti a portare | da | sè l' effetto, e vuole che s' aggiunga la causa del moto |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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a tutta la natura (7): nè questo calore è guari diverso | da | quello spirito calido che è mezzano tra l' anima |
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suo ingegno è dovuto, se egli a malgrado de' due principŒ | da | lui ammessi come primordiali, seppe cansare il manicheismo |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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con questo, che egli non fa uguali i due principŒ eterni | da | lui posti, ma riconosce che la materia dipende eternamente |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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Questa specie dunque, cioè l' essere, è necessaria. Ora | da | ciò che è necessario dipende tutto ciò che è contingente, |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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dipende tutto ciò che è contingente, onde è chiamato | da | Aristotele il principio dell' esistere di tutte le cose |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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bisogno per esistere d' alcuna materia o potenza: è dunque | da | sè puro e separato. E infatti Aristotele prova la necessità |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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talora lo chiama forse genere in un senso differentissimo | da | quello nel quale dice genere le categorie, chè nel senso di |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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essenza. Niuna maraviglia dunque, se la natura dell' essere | da | una parte si consideri puramente in sè, e in tanto si trovi |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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[...OMISSIS...] (7). La parola essenza dunque ( «usia» | da | «einai»), dico l' essenza sostanziale, è presa da |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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( «usia» da «einai»), dico l' essenza sostanziale, è presa | da | Aristotele come l' ente, «to on», al modo di Platone, Nel |
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avendo precedentemente fatti quest' altri atti: 1 concepito | da | una parte il subietto , l' essere indeterminato, dall' |
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può intendere l' essere in potenza) sia sempre attribuito | da | Aristotele alle specie che si riducono in generi, e che |
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che non ammetta l' esistenza dell' essere separato e | da | sè esistente. Così chiama le categorie « generi dell' ente |
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tutt' esse (3); l' essere dunque non è una natura che stia | da | sè, ma è sparso e diviso tra tutte le nature degli enti e |
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nega Aristotele, si è solo che non può sussistere | da | sè l' ente indeterminato e però non può sussistere l' |
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l' ente indeterminato e però non può sussistere l' essere | da | sè come universale, come genere comune: non c' è, dice, l' |
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. In questo sistema dunque non può sussistere | da | sè nessun ente, nessuna quiddità, nessuna specie che non |
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materia corporea, allora è un singolare e niente vieta che | da | sè sussista, e così sussiste secondo Aristotele la mente e |
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di specie in specie fino all' ultima specie, se non andare | da | una specie a cui resta qualche materia e potenzialità, e |
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Riconosce dunque che ci debbono essere specie sussistenti | da | sè ed eterne altrettanto che Platone; soltanto vuole che |
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cosa se non per la specie (5). Ma gioverà indicare altresì | da | che fosse indotto Aristotele a considerare l' ente puro |
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tutte le specie sono in lui, ond' anco la mente è detta | da | Aristotele « il luogo delle specie ». Ma come l' ente |
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è nell' uomo, è cosa più eccellente del composto, che si fa | da | esso e dall' altre parti inferiori dell' uomo, |
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gode che momentaneamente. Poichè la perfezione è riposta | da | Aristotele in due cose: 1 che subiettivamente altro non ci |
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la natura divina nella sua ultima perfezione, rimane scevra | da | ogni altra notizia, eccetto quella dell' ottimo, che, come |
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prive di materia, generi e specie. Onde, come Dio puro | da | ogni veste, non conosce che l' ottimo, ma come Dio nell' |
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natura divina esista anche allo stato di purità segregata | da | ogni materia, senza il qual ultimo atto non potrebbero |
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di dei, benchè altri abbiano tentato di difenderlo | da | un tale politeismo (1). Ma difficilmente, ammettendosi per |
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natura è il duce, intanto è qualche cosa di separato e | da | sè, [...OMISSIS...] . Dice poi, che il ben essere dell' |
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la sola materia, chè non è un qualche cosa, nè la forma | da | sè, che è un semplice. Egli dice questo senza distinguere |
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e la prima n' è separata, esistente però nella mente, e non | da | sè. Dipoi dice, che il domandare: « « perchè questo sia |
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specie (6). Ora la materia inesistendo nella specie riceve | da | questa insieme coll' esistenza l' unità , e un' unità |
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enti finiti è forse data loro dall' ultima specie cioè | da | Dio? Aristotele insegna espressamente di no, ma |
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ente che vien generato o prodotto è generato o prodotto | da | un altro che ha già quella specie finita che comunica; 2 ma |
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o specie a quelli che ancora non l' hanno e la possono | da | essi ricevere. Onde insegna costantemente che tutte le cose |
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Onde insegna costantemente che tutte le cose sono generate | da | altre aventi la stessa essenza specifica (3), sia che la |
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la stessa essenza, sia che l' identità d' essenza cominci | da | una parte della stessa (4). E quest' ente sinonimo che, |
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generante. Ed essendo identica questa specie, fa che come | da | questa nella natura vengono le cose generate, e nella mente |
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e nella mente le cose prodotte dall' artista, così | da | questa pure nella mente vengano i ragionamenti (2). Dalla |
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leghi e contenga tutte le singole forme, che sono diverse | da | esso: e a queste condizioni la detta connessione non può |
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dalla sfera, ma è soltanto contenuto in essa, e | da | essa, per così dire, informato dell' unità. Così dice l' |
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è tutte le cose, e sì perchè, in quanto sussiste separato e | da | sè, costituisce l' appetibile a cui tutte le cose tendono: |
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è manifesto che questo divino, questo Bene, si considera | da | Aristotele come scevro da ogni specie finita , e nel primo |
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divino, questo Bene, si considera da Aristotele come scevro | da | ogni specie finita , e nel primo modo separato di concetto, |
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, nel secondo separato anche di fatto, [...OMISSIS...] , | da | ogni materia. Infatti in questo secondo aspetto Aristotele |
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eterno (2). Poichè il tempo, o piuttosto la vita, tende, | da | parte sua, a perpetuarsi, e non ama cessare giammai: ma non |
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che l' essere e il vivere degli enti naturali pende | da | tali cose eterne (5). Allo stesso modo quello che può |
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Allo stesso modo quello che può essere e non essere pende | da | ciò che necessariamente è (6), poichè ogni cosa tendendo a |
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Mundo », che espone la dottrina di Aristotele, si dice che | da | Dio vengono tutte le idee o forme delle cose |
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è dunque manifesto, che il Dio d' Aristotele differisce | da | quello di Platone in questo, che il platonico ha tutte le |
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Aristotelico non è che l' ottimo intelligibile, appetito | da | tutta la natura, che tende ad avvicinarsi alla sua |
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naturali, eccitamento e impulso che è ricevuto | da | ciascuno degli enti, secondo l' indole della sua natura e |
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crede, che l' ente e l' uno influiva come fine appetito | da | tutte le cose, in grazia del quale sono e operano (3). La |
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finito e ultimato, non ha virtù di esistere separato e | da | sè, ma solo separato di concetto nella mente, e però non è |
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a cui convenga la denominazione di «cinai ti» senza uscire | da | se stesso, poichè il «ti» che lo determina lo prende in se |
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di essere e d' ente è l' essenza sostanziale, chiamata | da | lui «proton on» (3) e per l' essenza sostanziale tutti gli |
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fa che l' essenza sostanziale sia l' atto purissimo, scevro | da | ogni potenzialità e limitazione, ella è Dio; e in questo |
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alla sua materia, come il fisico, o dell' ente astratto | da | quel genere di materia (5): ma la filosofia tratta della |
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astratto, ma separabile realmente, e non di solo concetto, | da | ogni materia. 5 Quest' ente separato è dunque oggetto della |
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che l' essere come essere ha un' esistenza separata | da | ogni altra cosa, [...OMISSIS...] e non solo di concetto, |
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separate, rimarrebbero molti divisi in molti generi, e | da | sè non esisterebbero che gli enti naturali composti di |
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nol decide; ma esclude dall' esistere, così separate e | da | sè, le specie artistiche, dicendo che fors' anco esse non |
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e la serie delle conseguenze (entità ideali) che deriva | da | essi la mente (operazioni dialettiche) (2); e considerando |
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sua teoria ora dall' ordine della generazione naturale, ora | da | quello delle produzioni artistiche, ora dalle logiche |
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che le essenze delle cose corruttibili sieno idee separate | da | queste, perchè pretende che in tal caso si raddoppierebbero |
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cose unite colla materia, e identiche nella mente separate | da | questa; egli tiene un medesimo discorso e fa una sola |
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essere attualissimo, il quale ora comparisce come ideale, | da | cui la mente umana trae i suoi principŒ logici, e mediante |
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e mediante questi tutte le sue idee; ora come reale, | da | cui l' artista ne trae le sue specie, la natura le sue |
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(5). L' essere dunque attualissimo, e però separato e | da | sè, è per Aristotele mente contemplatrice, contemplatrice |
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di null' altro, cioè dell' essere, e così presa, e separata | da | ogni altra cosa, è quello che è: « « separata, dice, è solo |
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è l' anima intellettiva. Ogni ente mondiale è costituito | da | una sola specie sostanziale che gli dà l' essere (1), e |
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varie maniere diventano altri enti, che acquistano l' unità | da | un nuovo atto sostanziale, specie od essenza specifica: e |
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acquisto della sua forma, è una prima maniera di atto detto | da | Aristotele « atto dell' imperfetto » [...OMISSIS...] (2). |
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di atto: atto perfetto «he haplos energeia», ed è chiamato | da | Aristotele «entelecheia» (3) che vale perfezione (da |
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(4), e anche questi si chiamano «entelecheia» | da | Aristotele. Aristotele assegna espressamente questi due |
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eterna ed immobile, e dice che è tale quand' è separata | da | ogni materia (2). Dice ancora che « « il bene si dice in |
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stesso, a ragion d' esempio, i sensibili come sensibili, | da | quella che ha un' esistenza propria, indipendente dallo |
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non dànno i principŒ, perchè anzi li suppongono e partono | da | essi dimostrando: rimane dunque che la mente sia quella |
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nel modo che abbiamo spiegato), le quali separate | da | ogni materia anche sensibile sono tutte per sè ente |
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sono conosciuti dall' uomo coll' induzione , è dunque | da | dire che la mente subiettiva sia nell' uomo non ingenita, |
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dell' induzione sino alla mente eterna ed obbiettiva? Ed è | da | intendersi così che la mente vien all' uomo dal di fuori? |
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all' uomo dal di fuori? Di maniera che anche nell' uomo | da | principio non ci sia inserito dalla natura se non quella |
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opinione il lettore ha già udite le ragioni. Piuttosto è | da | dirsi che Aristotele ammetta due specie d' induzione: l' |
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che lo veda, poichè la potenza non passa mai all' atto | da | se stessa, e al di fuori non ha stimolo sufficiente, chè le |
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potrebbe raccogliere dalle sensazioni le forme delle cose e | da | queste universalizzando pervenire ai primi, |
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non può essere mosso all' atto primo del suo intendere | da | queste cose. Da che dunque? Da ciò che è intelligibile in |
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mosso all' atto primo del suo intendere da queste cose. | Da | che dunque? Da ciò che è intelligibile in atto, cioè dagli |
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atto primo del suo intendere da queste cose. Da che dunque? | Da | ciò che è intelligibile in atto, cioè dagli eterni motori: |
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pone nell' uomo la mente come un' essenza eterna separata | da | tutte l' altre facoltà (6). Ma non si dà un' essenza eterna |
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[...OMISSIS...] . E alludendo a questa voce che viene | da | «aei» sempre quasi voglia dire sempiternità , prosegue a |
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tuttavia questo costituisce un genere diverso | da | quello, e poichè ogni scienza ha per oggetto un genere, l' |
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l' essere in senso assoluto, come essere; giacchè | da | ciò che è primo ed eccellentissimo in ogni genere |
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e restringe la sua censura a dire, che la causa finale | da | lor posta non era atta a spiegare l' esistenza stessa e la |
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informa (6), e tende la materia informata, quando è mossa | da | altri enti naturali già informati ossia in atto, a |
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caso compariscono? come comparisce una nuova natura diversa | da | quella del Primo motore, che non può dividersi in parti nè |
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fosse stata una sola materia senza differenze intrinseche, | da | queste due cause non s' avrebbe potuto avere, che un ente |
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ipotesi che il comune sia separabile ed abbia un' esistenza | da | sè, non se esiste soltanto nella mente: e dico forse, |
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l' ottimo, cioè se stesso. D' altra parte, non essendo | da | lui create l' altre cose esistenti, ma a lui coeterne, |
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sostanziale può essere spinta ad un atto che si costituisca | da | sè, e che meriti il nome di entelechía, ossia specie che ha |
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rispetto a quella parte dell' anima che è del tutto pura | da | ogni contagione di materia, e quest' è la mente umana. Per |
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perciò nulla possiamo conoscere senza questo principio, | da | cui il vero ed il falso (2). Di questi primi termini |
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le menti; la subiettiva poi è nella natura, e si svolge | da | una specie in potenza che perviene fino all' atto della |
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syneches» e «taxis» (6), pensiero che Aristotele prese | da | Anassagora (7). Ma pretende Aristotele che Anassagora non |
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la mente obiettiva. Questo mi sembra essere dichiarato | da | Aristotele stesso nel libro XII, 9 de' « Metafisici ». Lo |
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che conveniva oltracciò ammetterla separata e indipendente | da | tutta la natura, come causa finale , a cui tende |
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all' atto per la virtù del suo oggetto: dipende dunque | da | questo, e questo è ad essa superiore se le dà l' atto: essa |
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di sè, [...OMISSIS...] abitualmente, e però si chiama | da | Aristotele abito, [...OMISSIS...] (5), e quindi ha bisogno |
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questo intelligibile o che questo intelligibile è diverso | da | essa e si trova nelle cose naturali. Se è ella stessa l' |
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cose, il che è assurdo: se poi l' intelligibile è diverso | da | lei, in tal caso ella sarà mista e dovrà semplificarsi |
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poi è in atto. Non patisce dunque dalle cose esterne, ma | da | se stessa (dalla mente in senso obiettivo), se questo si |
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mente in senso obiettivo), se questo si vuol dir patire: e | da | questo non procede, che la mente subiettiva sia nelle cose |
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altre specie che sono miste di materia e di forma, dicesi | da | una parte fattrice o agente in quanto ha virtù d' attuare |
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che non vuol negare, come abbiamo osservato, che si conosca | da | noi anteriormente a tutte l' altre cose, ma nol conosciamo |
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noi anteriormente a tutte l' altre cose, ma nol conosciamo | da | prima colla mente passiva e riflessa, e quindi quella |
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subiettivo formando un chè uno col sensitivo, raccoglie | da | questo gli intelligibili, al sensitivo poi serve e la parte |
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poi la mente raccolga tali intelligibili per induzione, fu | da | noi veduto. La mente subiettiva dunque nell' uomo, essendo |
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e quest' unico intelligibile continuamente e perfettamente | da | lui contemplato è tanto eccellente che tutte le specie |
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o patetica (1): onde conviene che quella si distingua | da | questa: della prima dice che è de' soli principŒ, che |
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. Questa somministra a quella i principŒ; quella movendo | da | questi principŒ ragiona, cioè deduce le conseguenze, e |
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la mente in atto, che Aristotele dice essere data all' uomo | da | Dio stesso, come uno strumento con cui procacciarsi coll' |
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e poichè questi stessi principŒ si chiamano mente | da | Aristotele, perciò il principio e il fine dell' opera è la |
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che è quanto dire non pervenuti all' ultimo atto, che | da | intelligibili in potenza li renderebbe intelligenze. Ma |
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essendo il medesimo atto ed essere: ed esiste separato e | da | sè, appunto perchè non dipende da alcuna potenza e materia. |
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ed esiste separato e da sè, appunto perchè non dipende | da | alcuna potenza e materia. Egli non è la natura, per la |
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e non essendo ella stessa quest' intelligibile in atto, | da | lui dipende come da un principio maggiore, e si distingue |
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stessa quest' intelligibile in atto, da lui dipende come | da | un principio maggiore, e si distingue colla sua |
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Aristotele, avea detto che quest' essere comunissimo esiste | da | sè separato dalla natura, e che gli enti della natura ne |
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è sussistente, è singolare fuori della natura, ma riportato | da | essa mente e riscontrato alla natura, come misura comune di |
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come a un solo principio (3). L' essere dunque si considera | da | Aristotele come una sola natura, [...OMISSIS...] . Qual è |
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degli enti siano gli universali o i singolari »nasce | da | questo. Nelle idee c' è da notarsi l' estensione e la |
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universali o i singolari »nasce da questo. Nelle idee c' è | da | notarsi l' estensione e la comprensione (2). Se si |
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considerare sotto due rispetti: 1 in se stesse, pure | da | materia, e sotto questo aspetto ciascuna è perfettamente |
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quale aspetto una sola forma veste più materie, ed essa è | da | Aristotele rassomigliata al maschio che feconda più femine |
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esiste se non per lei e però non è un subietto indipendente | da | lei: ella dunque è antecedente al subietto materia, e in |
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specie , sparse nella natura, dalla specie massima divisa | da | essa totalmente: eterne quelle e questa, ma quelle |
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totalmente: eterne quelle e questa, ma quelle dipendenti | da | questa, perchè poste in atto dall' appetito insito nella |
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ciò che è massimamente scibile non riceve l' essere scibile | da | altri, ma è per sè scibile; e in ciascun genere, secondo |
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», [...OMISSIS...] . Certamente conviene anche qui lasciar | da | parte la causa materiale, perchè non merita nè pure a vero |
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Ma in quest' universalissimo la cui scienza è chiamata | da | Aristotele «theia ton epistemon» e «ton theion», e |
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Ora questa è l' una delle tre essenze sostanziali ammesse | da | Aristotele, l' essenza sostanziale immobile, |
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intendesse pienamente la sentenza aristotelica. E` dunque | da | osservare attentamente, che Aristotele prende qui l' |
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umana, e che una sola essenza esista al tutto separata e | da | sè, e questa, come dicevamo, è la stessa mente. Accorda |
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meno con Platone stesso la necessità, che indipendentemente | da | ogni materia, e quindi fuori della natura, esistano delle |
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distinguere interamente le specie che sono nella natura e | da | questa passano nella mente umana, dalle specie che stanno |
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che è pure il fine, ottimo e remoto, del loro movimento. | Da | quest' unità di tendenza nascono le loro qualità comuni ; |
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di esso, cioè della prima filosofia dice: « « La scienza è | da | per tutto propriamente del primo , e da cui dipendono l' |
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« « La scienza è da per tutto propriamente del primo , e | da | cui dipendono l' altre cose, e per cui si dicono » » (5). |
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avere in sè contrarŒ; domanda come questa si può trovare | da | noi, per qual via si può arrivarci, considerando sì la |
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comunissimo : quest' è l' essere svestito delle differenze: | da | questo salendo ancora, intende la necessità che ci sia l' |
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l' universale non può essere ne' singolari, perchè eccede | da | ciascuno e da tutti. Di poi perchè nell' universale si |
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non può essere ne' singolari, perchè eccede da ciascuno e | da | tutti. Di poi perchè nell' universale si rinviene il |
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[...OMISSIS...] , cioè l' ente e l' uno universalissimi | da | cui viene la dimostrazione (6). Questi universalissimi |
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non possono essere altramente in più modi o diversamente | da | quel che sono (7): non hanno dunque in sè stessi potenza |
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, e questo non è senza materia, benchè l' essere per sè sia | da | ogni materia purissimo (2). Il primo necessario adunque |
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, il quale è il primo tra le cose scibili e verissimo, | da | cui procede all' altre cose l' essere scibili e l' essere |
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essere scibili e l' essere vere; e questo essendo separato | da | ogni materia è intelligibile e intellezione ad un tempo: |
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per natura (3): questo è l' Essere necessario, il principio | da | cui pende il cielo e la terra (4), Iddio. Questo è il |
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in quanto si conoscono, egli è il primo intelligibile, | da | cui i principŒ del ragionamento, e quindi stesso il |
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essi singolari o universali? [...OMISSIS...] Ci ha dunque | da | amendue i lati difficoltà: ci ha difficoltà ugualmente a |
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l' essere è incorruttibile, e intransmutabile), è detto | da | Aristotele «pan,» e questo è il divino del mondo, |
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dunque, uno di specie (3) perchè specie, è considerato | da | Aristotele sotto due riguardi o come atto purissimo o come |
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quale sono scritti i « Metafisici » aristotelici. Comincia | da | quelli che al modo d' Aristotele chiama «ta prota». Dice |
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esser raggiunti da' sensi, sono intelligibili, diversi | da | ciò che è nella natura perchè immobili e immutabili. Laonde |
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chiama prima filosofia. Ripassiamole brevemente. Comincia | da | questa questione: « Se gl' intelligibili abbiano un certo |
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noi abbiamo veduto quanto Aristotele vi si travagliò. | Da | diversi luoghi dello Stagirita si raccoglie che tra i |
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ammettevano la mente, c' era dissensione circa la soluzione | da | darsi: due erano le sentenze principali, quella d' |
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dalla natura le idee delle cose naturali, come essenze | da | sè esistenti. Aristotele concesse a Platone che ci sia una |
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cose, benchè eterne e semplici, esistessero separate e | da | sè, ma solo unite perpetuamente colla materia e costituenti |
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le specie intelligibili, una delle quali si costituiva | da | sè, e diveniva mente umana; ma negò contro di lui che altra |
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la mente divina o più menti divine separate dalla natura e | da | ogni contagione con essa. Disse poi che il nesso tra questa |
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propone diverse questioni sul natural desiderio che move | da | prima i cieli: e dice che il primo movimento è massimamente |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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che il primo movimento è massimamente quello del pensiero, | da | cui l' appetito: domanda perchè solamente quelli che si |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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perchè solamente quelli che si movono in giro siano mossi | da | questo desiderio, e non le cose mobili che occupano la |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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il movimento che è de' sensibili: dice finalmente riferirsi | da | taluno il movimento « alla mente e a Dio »come primo |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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comune, o secondo una qualche cosa singolare. - Il fine poi | da | entrambi questi rispetti. Ci sono anche alcune cose che |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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questo c' è ne' primi , negli intelligibili , ne' mobili : | da | questo principio adunque in ciascun genere si dee |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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supporre l' esistenza di Dio, l' altra che esse vengono | da | Dio come desiderato, come fine a cui si slancia la natura, |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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ordine seguito in esso, e i limiti ad esso prefissi. Se fin | da | principio io avessi concepito il proposito di presentare |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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dei vocaboli scolastici e di molte maniere di dire | da | lui usate in proprio, si può con più fiducia accingersi, |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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quasi direi, la bocca a tutti; al contrario trovandosi | da | dirci sopra e da censurare, si moverà una discussione più |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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la bocca a tutti; al contrario trovandosi da dirci sopra e | da | censurare, si moverà una discussione più facilmente; e la |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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di color che sanno ». S' aggiunga che, se il rifondere | da | capo questo lavoro potrebbe arrecare il vantaggio di una |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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la dichiarazione d' un luogo del nostro autore ci conduceva | da | se stessa a un altro chiamato in aiuto per illustrare il |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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se ne va naturalmente e facilmente il pensiero; e benchè | da | principio non si affacci allo sguardo tutto il quadro |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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piena ed assoluta fu scossa, e i suoi credenti rimasero | da | prima come pusilli scandalizzati. Accusavano, quasi direi, |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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disistima e licenza, del soverchio cieco ossequio con cui | da | prima aveva scemato e legato a se stesso il libero |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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nei soldati al prendere d' assalto una piazza forte che | da | lungo tempo ha resistito e non s' è voluta rendere a buoni |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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del secolo XIII, quando vi furono d' improvviso riportate | da | due parti contemporaneamente, cioè da Costantinopoli presa |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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improvviso riportate da due parti contemporaneamente, cioè | da | Costantinopoli presa dai crociati, e dalla Spagna dominata |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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esiste nelle cose reali come universale, era stato detto | da | Boezio (n. 4.0, m. 526), che credeva di ripetere con ciò |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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è tutto in un singolare, non resta più nulla di lui | da | darsi ad un altro singolare. Oltre a ciò lo stesso Boezio |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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genere superiore, e così all' infinito. Come liberarsi | da | questa alternativa? La prima cosa che ricorre alla mente è |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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Boezio stesso si fa a risolvere poi quella difficoltà, già | da | lui proposta con tanta forza, per fare intendere quant' |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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fare intendere quant' ardua fosse la questione accennata | da | Porfirio nella sua Introduzione , e lasciata da parte come |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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accennata da Porfirio nella sua Introduzione , e lasciata | da | parte come troppo alta e bisognevole di lunga disputa. Ma |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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che tostochè si svegliasse qualche ingegno acuto e pensasse | da | sè, mal contento della soluzione data da Boezio, egli |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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acuto e pensasse da sè, mal contento della soluzione data | da | Boezio, egli rimanesse in quella vece preso nella rete |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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la perplessità e l' arduità della questione toccata | da | Porfirio. Poichè quell' argomentazione conchiudeva che il |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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in una specie di triteismo, errore che fu condannato e | da | lui ritrattato nel concilio di Soissons del 1092 (3). Il |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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Soissons nel 1121, e in quello di Sens nel 1140, come pure | da | Innocenzo II, ritrattandosi egli nell' una e nell' altra |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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che il concettualismo d' Abelardo, non solo per l' autorità | da | cui procedevano, ma perchè richiamavano l' attenzione alle |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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Anzi anche quando i sistemi pel movimento dato al pensiero | da | Roscellino si separarono, essi non erano certo subito |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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non essersi giammai distinto chiaramente e costantemente nè | da | Aristotele, nè da Boezio, nè dagli studiosi di tali autori |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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distinto chiaramente e costantemente nè da Aristotele, nè | da | Boezio, nè dagli studiosi di tali autori fino al secolo |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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ingegni dei più acuti che già incominciavano a pensare | da | sè, che l' universale era l' opposto dell' individuo |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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Abelardo cacciarli alle più stravaganti conseguenze che | da | quel principio veramente si derivavano. Dovettero dunque |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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sorte, o che sussistessero in Dio, o che sussistessero | da | sè come altrettanti Dei, o che sussistessero negli |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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solo si possono pensare esistenti in altro modo | da | quello in cui noi li pensiamo. Di poi , se questi reali e |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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conosciuto che il mondo è di un' altra natura diversa | da | quella delle idee ; perchè composto di sussistenti che sono |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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le idee si riducono all' essere che si chiama spesso anche | da | Aristotele il genere generalissimo: l' essere ancora |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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reale è certamente Dio. Se dunque le idee reali si riducono | da | una parte in Dio che è l' essere reale , e dall' altra sono |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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è la proposizione di David di Dinant, chiamata insania | da | San Tommaso (1), e in fondo non punto lontana dalla |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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[...OMISSIS...] : il che potrebbe ricevere un senso immune | da | errore, qualora ciò che è nel Verbo s' intendesse d' un |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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reali, non si considerano veramente più come esemplare , | da | cui è totalmente distinta la copia: onde questa si confonde |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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abolire fino a che non si fosse abbattuto il principio | da | cui derivavano; onde a quando a quando ricompariscono nelle |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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ed essenziale intelligenza. Questo l' uomo non può fare | da | sè: conviene al tutto che Iddio comunichi se stesso: e lo |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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ed in Cristo. Nondimeno l' uomo, impotente a percepire | da | se stesso la realità di Dio, capace soltanto di conoscerlo |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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tuttavia non si può intendere nè si può interpretare se non | da | altri che abbiano fatto in sè l' esperienza medesima. Onde |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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panteistico, perchè si riferiscono a un oggetto diverso | da | quello a cui le riferisce, e a cui solo può riferirle, il |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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sentimenti reali che nelle anime intellettive si eccitano | da | una causa soprannaturale, che è Dio stesso, essere |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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diano una certa realità alle idee, non si può inferire | da | questo, che professino il realismo filosofico, ma il |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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che è tutt' altro (2). E che sia tutt' altro si vede ancora | da | questo, che la realità mistica non si predica delle cose |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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« nel Signore », laddove il realismo filosofico si predica, | da | quelli che lo professano, di tutti gli enti finiti. Il |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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dell' idealità fa sì che l' umana mente sdruccioli | da | quella in questa, quasi per un suo proprio peso, |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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s' innalza a Dio, spintavi o dal magistero tradizionale, o | da | una sua propria argomentazione o contemplazione, trova |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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maniera di essere tutta loro propria, interamente diversa | da | quella delle cose reali. Non arrivandosi a questo colla |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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la prima una forma filosofica, non potè mai uscire | da | un realismo di questa natura e giungere alle idee pure , |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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fu il primo, per quanto pare, che, avuto l' indirizzo | da | Socrate, pose nella serena quiete della sua mente, ferma |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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come osservavamo, al concetto di paradigma costantemente | da | Platone mantenuto nelle sue idee. E` sempre Iddio, il |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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o almeno così fu inteso dai platonici nei tempi cristiani e | da | alcuni padri della chiesa. Del pari non crediamo potersi |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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che apparvero intorno alle idee e dominarono nelle scuole | da | Aristotele fino a noi) quali ora riassumeremo ed |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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ciascuna delle quali, prese a parte, costituisce | da | sè un sistema di vero realismo, e sono: a ) l' |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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atti nella materia , e nella mente umana come atti puri | da | materia , ma, nell' una e nell' altra esistenza, sono |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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idee, il carattere che distingue la filosofia platonica | da | ogni altra non si vede più, e però non rimane più |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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si vede più, e però non rimane più difficoltà a confonderlo | da | una parte colle contemplazioni orientali, dall' altra colle |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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nelle parole (3). Il vero carattere dunque, che rende unica | da | tutte le altre la filosofia di Platone, non fu ereditato |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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conseguito una momentanea prevalenza. Ammonio Sacca, | da | cui prese la scuola profana d' Alessandria un nuovo vigore |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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acuto di tante aberrazioni e di tante stravaganze era nato | da | sè, e s' era messo di contro a tutti, lo scetticismo . Una |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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corso senza che venisse ad urtare, e in fine a rompersi, | da | una parte contro il cristianesimo, dall' altra contro l' |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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così imperfetto: la filosofia pagana dunque, confusa | da | se stessa, ammutì. Pure al mondo cristiano la pagana |
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ma sporca. A nettarla dai pesi degli errori, ponevano già | da | molto tempo ogni lor cura gli scrittori ecclesiastici. Ma |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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se in progresso di tempo e a quando a quando, uscissero | da | quel realismo medesimo che s' ammetteva a fidanza, |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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viene confermato dalla storia del platonismo non meno che | da | quella dell' aristotelismo. Nelle considerazioni storiche |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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dell' aristotelismo. Nelle considerazioni storiche fatte | da | noi fin qui, vediamo l' aristotelismo abbracciato e tirato |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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e la teologia. L' aristotelismo fu dunque condannato | da | prima nel 1209, poi nel 1215 e 1231; vi fu condannato, come |
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e dalla forma si denominano. Se questo sistema, riguardato | da | una delle sue facce, è una specie di panteismo, riguardato |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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la dura lotta che gli scrittori più eminenti, cominciando | da | Guglielmo d' Auvergne e discendendo fino a quelli del |
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alla bestemmia dei tre impostori . L' empietà sbocciata | da | questo fonte aristotelico ed arabico comparisce sotto forme |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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e dissoluta, annidatasi in quella corte, e ivi protetta | da | Federico e da Manfredi, corruppe tutto il secolo XIII, che |
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annidatasi in quella corte, e ivi protetta da Federico e | da | Manfredi, corruppe tutto il secolo XIII, che fu pure |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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troppo bene lo stesso fuoco vulcanico che coperto in parte | da | ceneri e da rovine, ci fa ancora sotto le piante traballare |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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lo stesso fuoco vulcanico che coperto in parte da ceneri e | da | rovine, ci fa ancora sotto le piante traballare ed ardere |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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introdottavi e pertinacemente mantenutavi, c' entra molto | da | per tutto. Le sciagure morali, checchè ne dicano i vani e |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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parti d' Italia una scientifica incredulità, incominciando | da | quei medici atei che tentarono d' attirare al loro |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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degenera in una guerra appassionata che si fa alla Chiesa | da | Arnaldo da Brescia (m. 1155) fino a Fra Paolo (m. 1623), |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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in una guerra appassionata che si fa alla Chiesa da Arnaldo | da | Brescia (m. 1155) fino a Fra Paolo (m. 1623), tanta parte |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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Italia raccolse dal realismo aristotelico e arabico, tenuto | da | essa, per sua sciagura, più tenacemente di tutte le altre |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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dai libri e a riguardar la natura, esso perì, ucciso, | da | quegli stessi germi di corruzione che portava in se stesso |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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a renderla insopportabile agli ingegni che secretamente | da | essi stessi progredendo si andavano svezzando (3). In |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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Europa ne furono spazzate le rovine. L' ultimo sforzo fatto | da | essa per prolungare la vita, se fosse stato possibile, ebbe |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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più ardito le gambe quando sa d' aver vicina la madre. | Da | questo provenne dunque che in Germania l' aristotelismo |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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e, direi quasi, la detestazione, cresciuta in fine a segno | da | considerarsi l' aristotelismo come sorgente inesausta d' |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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e la disposizione arbitraria, e i nuovi restauri fattivi | da | Tirannione e da Andronìco Rodio peripatetico (2); tutte |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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arbitraria, e i nuovi restauri fattivi da Tirannione e | da | Andronìco Rodio peripatetico (2); tutte queste sventure |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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trovare quanto quelli che abbiamo, s' allontanino | da | quelli veramente usciti dalla sua mano (3). Ma più ancora |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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forse uno stesso libro ora è composto di brandelli d' altri | da | distribuirsi per tutte e tre. Si crede tuttavia che |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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ordinati e distinti in «pragmateiais», o trattazioni, dette | da | Cicerone disciplinae partes (1). Ma a queste non pare che |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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la lingua, lo stile, la maniera di scrivere adoperata | da | Aristotele, non solo in diversi libri, ma anche nello |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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cessa la maraviglia del vedere che in diversi tempi e | da | diversi ingegni il suo pensiero sia stato inteso e spiegato |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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Ma la deduzione di queste può esser fatta bene e male, e | da | filosofi diversi. Ora, allo storico della filosofia |
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solo autore del sistema. Se le conseguenze non sono state | da | lui dedotte e nè anco prevedute, a lui non appartiene l' |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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Ma accade troppo spesso, che i principŒ stessi insegnati | da | un filosofo vengano da lui posti in un modo indeterminato e |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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che i principŒ stessi insegnati da un filosofo vengano | da | lui posti in un modo indeterminato e imperfetto, o che la |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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feraci di conseguenze, è naturalmente portato ad aggiungere | da | sè a quei principŒ che il maestro lasciò nell' |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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determinati a un modo riescono diversi ed anche contrari | da | quei principŒ medesimi determinati a un altro modo; chè l' |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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disparate, senza però trovar mai la via della concordia. | Da | questo stesso provennero poi altre conseguenze. I principŒ |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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diversi d' illazioni. Perciò non fa maraviglia che essi, | da | una parte si traessero al servizio del cristianesimo, dall' |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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E` assai naturale che i principŒ, fino a tanto che stanno | da | sè soli, si combattano col freddo raziocinio: armi uguali |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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vi ci accingiamo spassionati, senza lasciarci prevenire | da | alcuna autorità. Questo giudizio nostro (qualunque valore |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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conoscere storicamente quali fossero le dottrine professate | da | Aristotele, noi siamo solleciti della verità : il nostro |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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il falso e quasi affiggendovi segni, ai quali possa esser | da | tutti conosciuto, speriamo che si debba scemar il pericolo |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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maniere di dire senza averle prima giustificate e sanate | da | ogni equivocazione. L' autorità infatti deve essere |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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il pensiero e il discorso dei filosofi, spacciandolo | da | un gran numero di concetti e di vocaboli equivoci che |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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Oltre di che l' ambizione [...OMISSIS...] , rimproveratagli | da | Senocrate, era in costui sì grande, che non solo voleva |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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contrappose una sua scuola d' eloquenza (1). Ma lasciando | da | parte la storia dei dissapori privati (chè quel solo che a |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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essere, ma essere un altro che. Questo pensiero fu mosso | da | Socrate per le definizioni, come abbiamo detto avanti, ma |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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mai pensato a dividere le essenze delle cose sensibili | da | queste, e che aveva ben veduto non separandole. Biasimava |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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che delle idee fecero altrettante sostanze sussistenti | da | se medesime diverse dalle sostanze sensibili, e trovava una |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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pare che Aristotele affetti talora di mostrarsi discorde | da | Platone anche quando non è; e che in quei luoghi, nei quali |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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rompe tutte le classificazioni naturali degli enti; e | da | una parte si possono far comparire, come aventi una stessa |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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« specie del genere ». Infatti la parola specie s' applica | da | Aristotele al genere stesso e a tutte le idee. Quando |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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(4). Come dunque crede d' evitare la contraddizione? | Da | una parte l' «usia» in senso primo e proprio non è e non |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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due filosofie di Platone e d' Aristotele; e che nascono | da | due maniere diverse di concepire, vere in se stesse |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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, l' altro individuo vago . Il primo nome di idea è usato | da | Platone, ed evitato, quanto mai può, da Aristotele che le |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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di idea è usato da Platone, ed evitato, quanto mai può, | da | Aristotele che le sostituisce i vocaboli di specie e di |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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ben intesa la distinzione delle due fondamentali facoltà, | da | noi distinte nella medesima, dell' intuizione e dell' |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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diretto e assoluto dell' essere , come d' una cosa unica e | da | sè; ma in quella vece vi dirà come l' essere si predica o |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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di concepire gli individui reali , i quali solo esistono | da | sè, «choristos» (3). L' oggetto dunque del pensare è il |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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dall' essenza umana e non dalla qualità del color bianco o | da | altra categoria (1): onde la prima, realizzata che sia, è |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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animale (l' essenza animale) è pure universale considerato | da | sè; ma inesiste come proprio e singolare nella specie e non |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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inesiste come proprio e singolare nella specie e non esiste | da | sè, separato. Vero è, che tutto ciò, che si contiene nell' |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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e come allora potrebbe essere costituita una sostanza | da | ciò che non è sostanza, ma cosa di posteriore alla |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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reali, e un impaccio. L' essenza sostanziale dunque presa | da | sè e non riferita ad individui non è punto: [...OMISSIS...] |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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. In questa maniera Aristotele credeva di uscire | da | quell' ambiguità, da quella specie d' antinomia, in cui la |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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maniera Aristotele credeva di uscire da quell' ambiguità, | da | quella specie d' antinomia, in cui la questione degli |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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la questione degli universali involgeva la mente. Poichè 1 | da | una parte gli universali sono necessari a costituire la |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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tuttavia « come questi universali esistano nei singolari ». | Da | prima risponde, come vedemmo, che ciò, che si afferma colla |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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». La qual sentenza non gli può essere certamente contesa | da | Platone, che ogni cosa deriva da Dio, alla cui natura |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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essere certamente contesa da Platone, che ogni cosa deriva | da | Dio, alla cui natura compete al sommo l' unità e la |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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prima, se riceve la sua quiddità, l' esser quello che è, | da | questa? Come sarà prima ciò che si conosce, di ciò, con cui |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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non tutt' al più coeva a quelle? Pur egli va avanti e trae | da | quelle premesse questa conseguenza: [...OMISSIS...] . Ma |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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. Ma qui c' è un salto nel ragionamento, perchè | da | premesse, che riguardano cose naturali e reali, si passa ad |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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tempo, non fossero necessarie le idee, quando non ci fosse | da | spiegar altro che le cose reali; ma se oltre queste ci sono |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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pur sono qualche cosa, in tal caso, ci sono anche queste | da | spiegare, e così le idee ridivengono necessarie. Quella |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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una falsa maniera di parlare già introdotta nelle scuole, e | da | Platone stesso, mi pare, usata, od accettata, quella cioè |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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una e comune a molti, non sia qualche cosa di diverso | da | ciascuno dei molti, ed anteriore a tutti i singolari, e |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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sia la specie dell' artista, o qualche cosa di diverso | da | esso, sostanza operante, che la possiede, qualche cosa |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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alla sua realizzazione, secondo i principŒ riconosciuti | da | Aristotele medesimo: ma quest' elemento anteriore al reale |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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alla mente del filosofo. Quando poi ei non era preoccupato | da | questa terribile questione delle idee, confessava |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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se ne l' avesse avvertito, svaniva l' argomento. Ed è | da | notarsi, che come, per via di metafora, confonde l' Arte |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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onde ne dà una doppia definizione, ossia la fa risultare | da | un doppio elemento, chiamandola ad un tempo un certo chè e |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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che se la specie ha bisogno di quest' aggiunta, dunque essa | da | sè non è attiva. [...OMISSIS...] (1). Allo stesso modo |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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che egli dissimula, e chiama così la specie , resa | da | lui attiva, col nome di natura . Tornando dunque a ciò, che |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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e di forma. [...OMISSIS...] ; in un altro per verità | da | quello delle cose naturali. - Qui confessa, che l' arte, la |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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l' arte, la specie nell' artefice, è, ma in un altro modo | da | quello in cui sono le specie nelle sostanze naturali (e |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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arte, dove la specie è unita intimamente colla materia e | da | questa inseparabile). Non dice tuttavia quale sia questo |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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, finale della prima [...OMISSIS...] . Trae vantaggio | da | una sentenza di Platone, approfittandone a suo modo. |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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alla sentenza platonica «eide estin hoposa physei» (3). | Da | questo adunque argomenta Aristotele, che le specie non ci |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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cose in quanto sono naturali, e non in quanto sono fatte | da | un artefice intelligente: le specie, dunque, conchiude, |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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idea, avente un' esistenza obiettiva (1). L' idea dunque | da | Aristotele è supposta, non ispiegata, e in vano negata. Se |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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non ci tiene anche qui a bada con delle metafore, è | da | conchiudersi, che le specie non sussistano solo nelle |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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, ma Platone la faceva anteriore alle cose finite, e | da | queste partecipata, Aristotele la vuole posteriore, e da |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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e da queste partecipata, Aristotele la vuole posteriore, e | da | queste partecipata all' intelletto umano, per un' |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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di questo, ritornando così indietro dal cammino fatto | da | Platone, e ravvicinandosi a' Pitagorici (1). Oltrechè poi, |
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o riconduce Aristotele a Platone. Se dunque noi prendiamo | da | Aristotele quello che ci concede, che « le cose non si |
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propria realità: ma quando i reali singoli sono conosciuti | da | un intendimento, allora c' è ad un tempo presente a questo, |
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obiettiva propria degl' intesi, che è il filo che riconduce | da | questo labirinto, o almeno egli confonde spesso in uno |
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anima intellettiva sia distinta dalle forme, come il luogo | da | ciò che occupa il luogo. E se le forme sono identiche nell' |
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ciò che s' intende sono le specie. Non si ritrae Aristotele | da | questa conseguenza, anzi chiama l' anima [...OMISSIS...] . |
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mente che produce le forme non può essere le forme stesse | da | lei prodotte, perchè produrrebbe in tal caso se stessa: |
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divina; ma questa interpretazione è chiaramente smentita | da | Aristotele, che dice tale differenza, di mente in potenza, |
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in atto, e però quella è diversa dalle specie in atto | da | essa prodotte, e pure, quella sola è immortale e perpetua: |
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contraddizione mi sembra conciliarsi a questo modo. E` | da | ritenersi che, secondo Aristotele, tutte le sostanze |
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forma (5), la materia poi, benchè non sia la forma, riceve | da | questa l' essere per sì fatto modo, che senza questa non |
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sì strettamente, che costituiscono un solo essere chiamato | da | Aristotele « « quella che da prima è sostanza » » |
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un solo essere chiamato da Aristotele « « quella che | da | prima è sostanza » » [...OMISSIS...] . Questa dottrina l' |
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come altresì queste sieno prodotte dalla mente agente. E` | da | ritenersi in prima che il concetto della materia divisa |
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prima, che « « ogni cognizione nova nell' uomo nasce | da | una cognizione precedente »(4), » e che le conseguenze si |
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precedente »(4), » e che le conseguenze si cavano | da | principŒ preconosciuti: viene alla questione dell' origine |
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origine de' principŒ stessi che non si possono dedurre | da | principŒ anteriori, senza andare all' infinito. Trova |
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in noi, perchè non c' è la cognizione antecedente, | da | cui generarli. Conchiude adunque che si deve ammettere una |
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E così si fa a spiegare questa facoltà inferiore, | da | cui poi s' hanno i primi principŒ della ragione. Da questo |
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da cui poi s' hanno i primi principŒ della ragione. | Da | questo luogo sembra potersi inferire, che Aristotele deduca |
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che il sensibile corporeo, qual è il fantasma, si converta | da | sè prima in concetto ( «logos»), poi in memoria ( «mneme»), |
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pure col fermarsi nell' anima. Questi suoi modi, ripetuti | da | Aristotele altrove, hanno fatto credere ad alcuni, come tra |
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e che è sola vera mente, dal senso. E quanto sia distinta | da | questo, risulta dalle parole che seguono, dove dice che |
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: le quali qualificazioni la distinguono affatto | da | ogni cosa sensibile , e però la specie della mente, secondo |
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e separata non solo dalla forma materiale, ma ancora | da | ogni sensazione: onde le difficoltà che più sopra abbiamo |
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che più sopra abbiamo indicate, e che qui lasciamo | da | parte. Posta questa spiritualità e purità della mente, |
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è patire, come la mente intenderà sè stessa? Come patirà | da | sè stessa? Acciocchè patisca da sè stessa ella dovrebbe |
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sè stessa? Come patirà da sè stessa? Acciocchè patisca | da | sè stessa ella dovrebbe esser duplice, dovrebbe agire e |
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suscettiva di questi [...OMISSIS...] è il paziente. Onde | da | prima questa è divisa, [...OMISSIS...] ; perchè non è |
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estremo suo atto, o termine. Onde, di questa divisione, che | da | prima si ravvisa nella mente tra il suo essere in potenza e |
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è una potenza viva, che quando vuole (1) si scrive | da | sè stessa (2). Ed aveva già prima avvertito, che ci sono |
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non si possa spiegare la cognizione delle cose esterne, fu | da | noi dimostrato (10 7 11). Laonde si ricorse dagli |
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della cognizione umana. Ma quanto rimanessero lontani | da | ciò, l' incertezza, l' improprietà e l' incoerenza, con cui |
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al lettore la interpretazione, e supponendola chiara | da | sè, non ci fa commento. Intanto da quella proposizione |
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e supponendola chiara da sè, non ci fa commento. Intanto | da | quella proposizione limitata e condizionata, perchè non s' |
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come gl' intelligibili, poichè nelle cose scevre | da | materia è il medesimo l' intelligente e l' intelligibile |
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del subietto coll' obietto: poichè la mente in tal modo | da | subiettiva che era in potenza, in atto è divenuta |
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quarto del libro terzo dell' Anima, stabilisce in generale | da | prima, che la mente umana è un potenziale, «dynaton», e non |
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o ciò che è potenziale, deve prendersi in altro significato | da | quello in cui la prende poco appresso, quando dice che |
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e pur questa non solo c' è secondo lui, ma è immista e pura | da | concrezione corporea, acciocchè vinca e domini, «hina |
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ed ella stessa poi atto, entelechia. Il medesimo si prova | da | questo che nel capitolo quinto dice, che il solo intelletto |
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due potenzialità della mente erano state dichiarate prima | da | Aristotele. Poichè aveva distinto l' uomo che non sa ancor |
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maggiore di quella, che veramente ci passa, come risulta | da | questo luogo: [...OMISSIS...] . Egli vuol dire, che noi |
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dalla persona, come gli antichi infatti distinsero «psyche» | da | «pneuma», si potrebbe dire acconciamente che: « noi viviamo |
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coll' idea, e non è quella, con cui si sente e s' intende | da | un composto. Un' inesattezza così grande di parlare |
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bisogno d' un subietto vivente e senziente per essere | da | questo intuìta, e così avuta; il che non può fare alcun |
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e quest' è l' anima sensitiva in quant' è costituita | da | un sentimento fondamentale e sostanziale suscettivo di |
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ed è l' anima intellettiva in quant' è costituita | da | una prima intuizione e conseguente sentimento e potenza di |
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natura, ma un subietto che la intuisce come un diverso | da | sè, propriamente come oggetto; e quest' è l' intelligenza |
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questo composto che dicesi uomo , qual sia il subietto, è | da | rispondersi non altro che « il principio sensitivo e |
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come dice S. Tommaso, sussiste il corpo vivente, e | da | essa è contenuto nella sua unità. I quali errori d' |
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esistere che nella mente come un complesso di oggetti | da | questa contemplati. Confonde dunque l' atto che si può dire |
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e queste sono veramente e propriamente le forme. | Da | questa confusione avviene che Aristotele parli dell' anima |
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anche subietto, perchè materia e potenza d' altri atti, che | da | lei procedono (4). Di più ella non ha bisogno, per fare |
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[...OMISSIS...] . Questa mente dunque è la stessa mente | da | potenza passata all' atto suo proprio e primo, che è quello |
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e immediati, [...OMISSIS...] (2) e la stessa mente che | da | «dynamei» è divenuta «entelecheia». Ora il maggiore sforzo |
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mente si provveda delle specie determinate , che le mancano | da | principio, onde si paragona a una tavola rasa, la quale è |
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sentire si diversifica ne' varŒ animali, e specialmente | da | tutti gli altri nell' uomo. In questo Aristotele riconosce |
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cui la sua filosofia è una continua interpretazione, poichè | da | «meno», permaneo, constanter maneo , si derivava «menos», |
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, si derivava «menos», che significava « anima mente », | da | cui il latino mens . Viene dunque a dire Aristotele, che |
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, «nus». E però benchè sostenga che l' universale | da | prima si trovi ne' singolari [...OMISSIS...] , pure è |
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arte (.0 e segg.). E che la cosa sia così, rilevasi anche | da | questo che, a spiegare come l' anima abbia l' universale, |
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non è il principio subiettivo, che ha, ma un diverso | da | esso, com' è appunto questo lume diverso dall' occhio. Così |
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Per questo noi già vedemmo, che la mente è chiamata altrove | da | lui specie, ragione, forma, tutte parole, che esprimono |
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luogo si richiami alla mente la dottrina aristotelica, | da | noi accennata di sopra, circa la materia. Per Aristotele la |
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può sussistere sola senza la forma, perchè dice Aristotele, | da | sè non è un chè determinato (3). Ora la mente umana, prima |
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umana, prima che acquisti le specie determinate, è detta | da | Aristotele materia . Ora, se la semplice materia non può |
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materia . Ora, se la semplice materia non può sussistere | da | sè, conviene ch' ella abbia anche una forma. E in fatti la |
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, che sono ciò che c' è in più specie di comune, sono detti | da | Aristotele materia rispetto alle specie , benchè ne siano |
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, e non lo riconobbe come oggetto , perchè esso rimane | da | prima occulto all' umana consapevolezza, e non si scopre se |
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occulto all' umana consapevolezza, e non si scopre se non | da | poi per una riflessione che fa l' uomo sulle proprie |
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il quale in altri luoghi riconosce che la mente è anche | da | sè una sostanza, ed ha atti suoi proprŒ senz' uso d' organo |
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che non si può dividere il principio con cui si conosce, | da | ciò che si conosce, perchè non si può conoscere con ciò che |
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servire di mezzo a conoscere queste. [...OMISSIS...] . | Da | tutte queste premesse consegue che la mente non è solo, |
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fatto della cognizione umana, ma parole, quasi un mantello | da | coprire le spalle del filosofo; o conviene ammettere che la |
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non riguarda l' abito della cognizione, ammesso anche | da | Aristotele senza fantasma, ma l' atto della mente, che |
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nella specie sensibile , ma con ciò stesso distingue quella | da | questa. E tant' è vero che la distingue, che dice che |
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riferissero alle cose reali, e che perciò non esistessero | da | sè, ma altro non fossero che la forma o l' atto di queste, |
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» » [...OMISSIS...] , cioè gli universalissimi, | da | tutti gli altri; e di questi già dubita se si pensino co' |
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è ancora esistere. Questi primi intelligibili sono chiamati | da | Aristotele principŒ, «archai» o principŒ della |
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nelle mani d' Aristotele un' esistenza subiettiva, | da | per tutto dove la fa operante. E congiunge egli |
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E congiunge egli espressamente questi due modi di esistere | da | per tutto dove dice che « è il medesimo la mente e l' |
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è tale: dunque ella stessa è il primo degli intelligibili, | da | cui tutti gli altri. Cercando quale sia il primo degli |
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indeterminato, l' essere. Risulta la medesima conclusione | da | un' altra dottrina di Aristotele, secondo la quale trova la |
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necessario per ispiegare la natura delle cose mondiali, | da | dichiararlo per sè sostanza , [...OMISSIS...] : onde |
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anima non invecchia col corpo, benchè possa essere impedita | da | certi suoi atti per l' infermità del corpo (3). Dice |
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per l' infermità del corpo (3). Dice dunque, che la mente è | da | sè sostanza, [...OMISSIS...] (1). Questa importantissima |
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conclusione procede dal principio costantemente insegnato | da | Aristotele, cioè che, sebbene in uno, cioè in un qualche |
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. La materia è un concetto della mente, non può stare | da | sè, non è qualche cosa di determinato; [...OMISSIS...] . La |
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determinato; [...OMISSIS...] . La specie o forma può stare | da | sè, perchè è già qualche cosa di determinato, |
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E similmente il composto di materia e di forma può stare | da | sè. La specie dunque ha due modi d' esistere, da sè, e |
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può stare da sè. La specie dunque ha due modi d' esistere, | da | sè, e unita colla materia. La specie unita colla materia e |
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dà alla materia un atto delle operazioni, che non aveva | da | sè. Ora Aristotele dice che l' anima è specie, e però pone |
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che l' anima è specie, e però pone che possa tanto stare | da | sè, quanto unita alla materia (2), e quando sta da sè, le |
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stare da sè, quanto unita alla materia (2), e quando sta | da | sè, le vengono meno quelle operazioni che a farsi hanno |
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l' anima, rimane, anche disciolto il corpo, ed uscita | da | esso, come s' esprime lo stesso Aristotele (7), ma senza |
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prime ossia composte (3), tuttavia è determinata, e | da | se stessa è atto sussistente, e così separata dalla materia |
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corpi (4). E questo è il punto di divergenza d' Aristotele | da | Platone, poichè questi ammetteva tali specie o idee |
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ammetteva tali specie o idee determinate come esistenti | da | sè fuori de' sensibili e de' reali, e Aristotele lo nega. |
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nega. Ma nello stesso tempo ammette una specie prima pura | da | ogni materia e da ogni elemento sensibile, che è in potenza |
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tempo ammette una specie prima pura da ogni materia e | da | ogni elemento sensibile, che è in potenza tutte quelle |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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a se stesso, se, essendo la mente cosa che può stare | da | sè, abbia essa nel suo essere proprio e separato dalla |
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atto; [...OMISSIS...] , e, sia uno o più, dee essere scevro | da | materia [...OMISSIS...] . Ora è qui da risovvenirsi che, |
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dee essere scevro da materia [...OMISSIS...] . Ora è qui | da | risovvenirsi che, secondo Aristotele, ogni sostanza che sia |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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che, secondo Aristotele, ogni sostanza che sia pura | da | materia, è per sè un intelligibile e un intelligente, ed è |
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nel corpo seminale e si sviluppano l' una dall' altra, | da | queste tre anime separa la mente e conchiude così: |
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che la sola mente è divina e viene dal di fuori, cioè | da | Dio, che è, come vedemmo, l' intelligibile, pura forma, |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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un corpo sottile, unita al quale sia la mente partecipata | da | Dio. Di qui nasce un' altra questione: Che cosa fa dunque |
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e così capace d' intendere i sensibili e tutto ciò che | da | questi si trae per astrazione; 2 che essa mente somministra |
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questi si trae per astrazione; 2 che essa mente somministra | da | sè i primi intelligibili, [...OMISSIS...] , in occasione |
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così la chiama, «nus an eie ton archon» (1); questa viene | da | Dio, ossia dalla mente separata e pura. Per non essersi |
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cognizione, che non è scienza, o abito di scienza, ma è ciò | da | cui viene la stessa scienza, e questa cognizione anteriore |
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lo chiama « « principio del principio » » per distinguerlo | da | quello, che prima avea chiamato «technes arche kai |
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arche kai epistemes», con che intendeva l' universale, e | da | quello che avea chiamato «ta prota», cioè i più estesi |
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Ma Aristotele qui si trova in una somma perplessità. | Da | una parte egli riconosce che niuna scienza ci può essere, |
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che talora sia nell' uomo, e l' uomo nol sappia (1), e | da | esso si fa il secondo, cioè quello della scienza. Laonde la |
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immediatamente dalla mente di sua essenza in atto, e, | da | latenti forse che stanno nell' anima, si manifestino in |
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riconosce superiore alla sensazione e immune affatto | da | queste, e rimette totalmente alla mente in atto. |
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in atto sia la verità , non discorda nè pure in questo | da | noi, che abbiamo detto il primo oggetto della mente essere |
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e delle proposizioni, trova che tutte dipendono in ultimo | da | due principŒ o prime proposizioni per sè evidenti ed |
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non basta per conoscere la verità, ma dee esser soccorso | da | qualche altro, che togliendo l' alternativa, mostri quale |
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che noi abbiamo chiamato di affermazione assoluta e che | da | Aristotele viene solamente indicato. Poichè dice che l' |
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di contraddizione sostituita l' affermazione assoluta (4). | Da | questo si vede, che, secondo Aristotele, il vero è nei |
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vero è nei giudizŒ ed è lo stesso ente affermato (1) detto | da | lui, « « ente nel senso più eccellente e proprio », |
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- si concepiscano queste in atto o in potenza - non sono | da | Aristotele considerati come enti completi, chè, concepiti |
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. Il che dice in molt' altri luoghi. Ed è molto | da | considerarsi questa sentenza d' Aristotele. Poichè se le |
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che ebbe appreso alla scuola del suo maestro. E come s' ha | da | intendere dunque quello che altrove dice che le specie |
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umana vede le specie eterne, sebbene queste sieno immuni | da | ogni corruttibile e sensibile elemento. Ma Aristotele vede |
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mente, è «to thigein» (2). Nè fa meraviglia, che si dia | da | Aristotele la verità egualmente alle cose e alla mente, |
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potenza » » cioè a dire una facoltà atta a raziocinare, che | da | Aristotele è anche chiamata « « mente dell' anima », |
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o facoltà di ragionare dee essere preceduta nell' uomo | da | un' altra mente in atto, ch' egli chiama [...OMISSIS...] . |
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in atto, ch' egli chiama [...OMISSIS...] . Solamente è | da | notare che Aristotele non intese bastevolmente l' intima |
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onde ogni universale nella sua applicazione a' giudizŒ, che | da | lui, come da regola si fanno, è un principio del |
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nella sua applicazione a' giudizŒ, che da lui, come | da | regola si fanno, è un principio del ragionamento, principio |
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noti precedentemente, e più noti d' ogni altra cosa, se | da | essi dobbiamo dedurre la cognizione di tutte l' altre cose, |
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a questi s' oppone, [...OMISSIS...] perchè così è rimossa | da | lui la possibilità dell' inganno; e però quando dice, che |
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Aristotele che sempre sono in atto, e non mai in potenza | da | cui passino all' atto: [...OMISSIS...] . Questi |
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osservare a conferma di tutto ciò, come sia lontanissimo | da | Aristotele il confondere ciò che dà il senso, con ciò che è |
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dell' intelletto. Poichè quantunque dica che si vedono | da | noi le specie intelligibili nelle specie sensibili , e |
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Democrito dice che [...OMISSIS...] . Dal qual luogo, come | da | molti altri si trae: 1 Che Aristotele assegna ai sensi l' |
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che usa nelle sue operazioni per istrumento il corpo | da | esso animato ». E tra queste operazioni, [...OMISSIS...] |
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in uno nell' anima, che per la sua unione è talora | da | Aristotele chiamato sensazione benchè abbia un elemento |
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fermo il principio di contraddizione, la cui difesa fatta | da | Aristotele nel IV de' Metafisici obbliga il filosofo a |
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d' ogni ente è vera o l' affermazione o la negazione » »: 3 | da | questo vengono gli altri principŒ immediati e |
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dimostrazione , che riguarda le conclusioni che si cavano | da | quei principŒ, ed è scienza mediata e riflessa. Tale |
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che l' uomo ha, e perciò è detto « abito »parola che indica | da | se stessa una dualità d' opposizione tra l' avente e l' |
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sia « l' essere indeterminato ossia comunissimo », vedesi | da | ciò che dice Aristotele della « Filosofia prima ». Poichè |
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produceva dei lavori esterni, li lavorava sopra un' idea | da | lui preconcetta, e però esistente ancora scevra d' ogni |
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onde la sanità nella mente del medico è quella stessa che | da | lui prodotta esiste nell' uomo sano. E così pure diede all' |
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che è l' atto sostanziale e reale della stessa pietra, | da | questa indivisibile, finchè la pietra dura; indivisibile, |
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che le specie delle cose reali esistono anche separate | da | queste, cioè nella mente, e così già sciolto quel connubio |
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esposizione della divergenza della opinione di Aristotele | da | quella di Platone suo maestro, ripassiamo i novi argomenti |
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o le nove forme di cui le riveste. Ma facciamolo in modo | da | restringere il dissidio entro a' suoi più brevi confini, |
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Diciamo dunque che i due principali argomenti accampati | da | Aristotele contro le idee platoniche sono: 1 Che esse nulla |
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de' reali sensibili, di cui consta il Mondo, perchè sono | da | questi intieramente separate, onde con esse altro non si fa |
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aggiungere sostanze a sostanze, e così accrescere le cose | da | spiegarsi invece d' assegnarne le cause (1). 2 Che esse |
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questi, e però, intendendo esse, non s' intendono questi. | Da | tutto quello che abbiamo detto precedentemente, si può in |
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ma rifiuta quello che vi aggiunse Platone, come si vede | da | questo luogo: [...OMISSIS...] . Riserva la parola idea alle |
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di tutte le cose, e che abbia coerenza. Poichè è molteplice | da | per tutto il significato degli stessi vocaboli da lui |
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da per tutto il significato degli stessi vocaboli | da | lui usati, e le cose che dice sembrano parimente variare, |
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suo solito metodo, cioè dall' analisi del discorso: poichè | da | questa Aristotele deduce quasi sempre l' Ideologia e l' |
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di essere concepito in altro, il pensiero di lui sta | da | sè, è finito in lui «( Ideol. 613 not.) ». Le altre due |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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di mano in mano, che si vedrà svolto, e talora racconciato | da | Aristotele stesso. La prima ragione è tratta dalla |
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». La seconda ragione d' Aristotele è ontologica e la trae | da | questo, che le idee universali, che si dicono specie e |
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puro è lo stesso che l' idea dell' essere , astrazion fatta | da | ogni altra cosa. Se dunque il sommo genere delle idee |
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e credono che a questo solo conduca quella disciplina | da | lui tanto magnificata come la prima di tutte e chiamata |
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che discopre il nesso tra le idee. Riconosciuta dunque | da | Platone la limitazione di ciascuna idea, presa in separato, |
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le parti moltiplici contenute nell' unità. Ma è | da | rimovere oltrecciò il pensiero da un altro comune |
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nell' unità. Ma è da rimovere oltrecciò il pensiero | da | un altro comune pregiudizio circa la teoria platonica, |
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è conoscibile? (3). E non sono queste specie o idee dette | da | Aristotele ciò che è eterno, [...OMISSIS...] , fondamento |
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esaurisce in sè l' universale, egualmente partecipato | da | altri. Rimarrà tuttavia una differenza d' opinione circa la |
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rispetto al conoscere consapevole dell' uomo, ed è | da | notare che il nostro filosofo non dice necessaria l' |
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idee, e che esista realmente insieme con queste, informato | da | queste, perchè queste essendo relative a lui, non esistono |
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la partecipazione dell' idea è innegabile e accordata | da | Aristotele. Se l' esser predicata e partecipata , benchè |
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la sua partecipabilità a molti individui, il che è ammesso | da | Aristotele; dunque se l' idea è universale in relazione |
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di sottigliezza; poichè sono equivoci colle specie presi | da | queste in separato per astrazione in quanto così presi non |
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ma toglierne via anche la possibilità, astrarre anche | da | questa: in tal caso il sensibile rimane privato di ciò che |
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dire, quale sia quest' altra essenza separata diversa | da | quella de' sensibili. Ma se fa un' essenza sola, e dice che |
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dire che cosa sia quest' altra sostanza o essenza diversa | da | quella de' sensibili, che Aristotele rimprovera di continuo |
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altro che le essenze de' sensibili stessi, e la mente umana | da | questi ascende a contemplarle. Gli stessi sensibili e |
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si conoscono, e si conoscono quali sono in verità: è dunque | da | dire che partecipino dell' essenza , e non senza questa, ma |
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non si possa separare dal sensibile. Questa può stare | da | sè, perchè è indipendente da quelli: quelli non possono |
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sensibile. Questa può stare da sè, perchè è indipendente | da | quelli: quelli non possono separarsi da questa, perchè da |
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è indipendente da quelli: quelli non possono separarsi | da | questa, perchè da questa dipendono e hanno l' essere: |
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da quelli: quelli non possono separarsi da questa, perchè | da | questa dipendono e hanno l' essere: quest' è necessaria, |
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La separazione reale adunque importa che un reale si divida | da | un altro reale, la separazione ideale importa che un' idea |
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reale, la separazione ideale importa che un' idea si separi | da | un' altra idea: la prima separazione divide i reali, la |
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di Platone; poichè non si cerca più se un reale è separato | da | un altro, o un' idea da un' altra idea; ma si cerca se l' |
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si cerca più se un reale è separato da un altro, o un' idea | da | un' altra idea; ma si cerca se l' idea stessa è separata |
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dal reale. Questa non può essere separazione nè di reale | da | reale, nè d' idea da idea: ma un terzo modo di separazione, |
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non può essere separazione nè di reale da reale, nè d' idea | da | idea: ma un terzo modo di separazione, cioè separazione di |
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venendo alla teologia o filosofia prima e dice così: | Da | questo luogo si vede chiaramente: 1 Che Aristotele ammette |
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le prime nozioni separate, non separate dall' ente per sè, | da | Dio, ma separate dalle cose reali e finite. Come dunque |
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: i primi intelligibili. Sembra evidente che | da | questi Aristotele distingua le specie de' sensibili, perchè |
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e minori di quella prima natura a cui nulla aggiungono, ma | da | cui rescindono una parte, [...OMISSIS...] : quella natura |
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le cause supreme, che sono immobili, perpetue, e separabili | da | ogni materia. Questi sono, come dicevamo, i primi |
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A questo dunque ricadeva Aristotele stesso argomentando | da | quel principio ontologico, che abbiamo innanzi accennato, |
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che anzi ciascuna rimane una e identica anche partecipata | da | molti, secondo Platone (1); l' altra , che è soddisfatto al |
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esistenza subiettiva ». Quest' argomento è come traveduto | da | Aristotele, ma non espresso. Ora Platone soddisfa a questa |
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come vedemmo, trova bensì eterne, ma limitata ciascuna, e | da | sè sola insufficiente ad esistere, onde le vuol tutte |
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delle ragioni, ossia delle idee, per poter sollevarsi | da | queste più alto, cioè a Dio, che rassomiglia sempre al |
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ripone il considerarle nelle ragioni o idee, che sono | da | più che non sieno le immagini sensibili degli enti, ma non |
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cui ascende appunto per un simile argomento, ricopiato poi | da | Aristotele, il quale pure ascende dalle idee ad un primo |
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che le idee di Platone costituiscano delle essenze diverse | da | quelle de' sensibili, perchè questi senza quelle nè sono nè |
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ma loro cause prossime, non poteva farle derivare | da | queste, e dirle posteriori a queste, e però quando le dice |
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nostra e coll' arbitrio. Ora che cosa ci risulta | da | questa attenta osservazione delle cose tutte da noi |
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ci risulta da questa attenta osservazione delle cose tutte | da | noi conosciute? Ci risultano queste conclusioni: 1 Che |
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on», il non ente. 4 Che se le essenze speciali che prese | da | sè sono il non ente, hanno bisogno per esistere dell' ente: |
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che è la tessera del sistema platonico, distinto ugualmente | da | quello di Parmenide, che solo ammetteva il «to hen», e da |
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da quello di Parmenide, che solo ammetteva il «to hen», e | da | quello d' Eraclito, e de' fisici che solo ammettevano «ta |
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quello di cui partecipa. Quindi una prima antinomia nasce | da | questo che si dica la cosa essere la medesima e non essere |
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il primo) (2), e di non ente, cioè d' altre qualità, che | da | sè sole prese differiscono dalla natura dell' ente, ma per |
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di cose opposte e non punto contradditorie. Ed è | da | considerare attentamente che quando qui parla di generi e |
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si rivolgono le obbiezioni d' Aristotele, è prima di tutto | da | osservare che Platone non dice mica, che tutto ciò che |
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dagl' incorporei e spirituali (dottrina ricopiata poi | da | Aristotele) (2), e a quelli lascia un essere fenomenale, a |
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sè esistenti, l' uno separato dall' altro, e separati tutti | da | ogni singolare sussistente, che sono le imputazioni che gli |
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esistono per sè, e i sensibili sono in esse, frase ripetuta | da | Aristotele e appropriatasi quando disse: [...OMISSIS...] in |
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de' sensibili, e che possono esser concepite separate | da | questi, come ammette pure Aristotele) esistono congiunte e |
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che le essenze sieno lo stesso che i sensibili, o | da | questi indivisibili, ma solo che la mente vede questi colle |
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non rimangono divise fra loro e ciascuna come un ente | da | sè sussistente, senza appoggio d' altra cosa reale, ma, sia |
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Laonde quando distingue il genere del moto e dello stato | da | quello dell' essere, Platone dice, che si fa questa |
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di queste ultime scienze se non traendone i primi fili | da | quella che dà il loro naturale iniziamento a tutte le |
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alla divinità e alla natura del mondo: egli è condotto | da | questa sua Teologia e Cosmologia precoce a comporsi un' |
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e la Platonica. Perocchè Platone incomincia dalle idee e | da | queste trae i primi dati ed elementi, su' quali viene |
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anzi ad esse umilmente servendo, via più le confermino. | Da | questo lato dunque considerata la questione, non dubito |
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intorno l' origine del Mondo, facendolo Platone creato | da | Dio, e Aristotele volendolo eterno. Esponiamo dunque i due |
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detto prima, non pone la materia eterna, ma la fa veniente | da | Dio, da cui pure fa venire le idee (1). Nel decimo libro |
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non pone la materia eterna, ma la fa veniente da Dio, | da | cui pure fa venire le idee (1). Nel decimo libro della « |
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col principio degl' indiscernibili (1), richiamato in vita | da | Leibnizio. Come poi il legnaiuolo imita e ricopia il letto |
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Come poi il legnaiuolo imita e ricopia il letto fatto | da | Dio (l' essenza del letto), così il pittore imita e ricopia |
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dal legnaiuolo: onde distingue tre letti: quello fatto | da | Dio, l' idea, quello del legnaiuolo, e quello del pittore |
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cui ripone la natura delle cose, sieno generate o prodotte | da | Dio, molto più la materia. Poichè questa senza la forma, e |
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è che una pura astrazione della mente (3), cosa ripetuta | da | Aristotele (4), giacchè, secondo Platone, non può |
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riguardo alla idea dell' uno , che svanisce ove si separi | da | tutte le altre, e di più ivi dimostra che l' uno in quanto |
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e di più ivi dimostra che l' uno in quanto è partecipato | da | ciascuna parte d' un tutto è contenuto dal tutto, ma in |
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conservate dai sacerdoti, le quali tutto facevano venire | da | Dio, arcano superiore all' intelligenza, e alla fede comune |
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in cui si genera » [...OMISSIS...] ». La specie: « « ciò | da | cui nasce assimilato quello che si genera », |
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madre la materia corporea che riceve; al padre la specie | da | cui riceve; e alla prole la natura che ne risulta media |
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questa appunto della Creazione fu la sentenza professata | da | Platone (5). E nel vero se le idee del mondo che pure |
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mutabile apparenza, e che tende a imitare la specie, sempre | da | un altro, cioè dalla specie stessa, sorretta e portata, |
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Laonde prima avea detto chiaramente, che « « dal Bene (cioè | da | Dio) a quelle cose che si conoscono, non solo avviene il |
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non solo avviene il poter essere conosciute, ma di più | da | quello prendono l' essere e l' essenza, quand' egli non è |
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cose, e tutti e tre questi elementi si dicono provenire | da | Dio che è il bene stesso, a tutte le cose superiore. Ora da |
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da Dio che è il bene stesso, a tutte le cose superiore. Ora | da | questi tre elementi nulla si può escludere, nè pure |
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simulacro, [...OMISSIS...] . Poichè se ogni natura risulta | da | que' tre elementi: 1 la conoscibilità; 2 l' essenza; 3 l' |
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propria condizione è questa di soggiacere, per fermo essa | da | que' tre elementi non si può in alcun modo dividere. |
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e nell' idea, e che, se ne parlò prima come d' un elemento | da | sè indefinito, ciò non facesse che per un processo |
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non si lasciano però divise, ma poi si riuniscono. Ed è | da | considerare i vestigi che sono nell' animo umano d' una |
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ora nella materia ricade. E` sempre il sensibile | da | cui parte, e la prima ragione su cui fonda il raziocinio è |
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(1). Nella dottrina di Platone, ricevendo la materia | da | Dio l' esistenza, si trova la ragion sufficiente, per la |
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una misura proporzionata a quell' ideale organico del mondo | da | lui concepito secondo la perfezione che dovea in sè |
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creda che quest' idea sia per Platone interamente diversa | da | quella dell' ente, che è da lui chiamato « « il massimo e |
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per Platone interamente diversa da quella dell' ente, che è | da | lui chiamato « « il massimo e precipuo e primo »(2) ». Ma |
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stesso lo definisce (4), e si può prendere nel suo atto | da | ogni parte compiuto, perciò Platone a quest' ultimo riserva |
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il qual lume perciò Platone lo distingue sapientemente | da | Dio stesso, e nol confonde punto con lui; come faceva, e in |
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scrittore di gran nome in Italia, che a noi s' oppose | da | principio con grand' impeto per quest' appunto, ma finì poi |
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esso visibili. [...OMISSIS...] Il lume dunque, che viene | da | Dio al mondo, è ciò che Platone chiama il Figliuolo del |
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, il che viene a dire, che come dal Bene, cioè | da | Dio, viene il lume alla mente, e quindi la virtù |
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e vengono le idee che sono le cose intelligibili; così | da | questo lume ricevuto dalla mente, accompagnato dalle idee, |
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ma questo lume e queste idee vengono, secondo Platone, | da | Dio stesso, salvo che egli non conobbe, come sembra, in che |
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che è il lume, e in essa s' acchiudano virtualmente, e | da | essa escano all' occasione delle sensazioni, e altre |
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Bene è il lume intellettivo, la cognizione e la verità, che | da | Platone si dicono non essere il Bene, ma suo Figlio, e |
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nell' anima stessa, onde come l' anima riceve le idee | da | Dio, e così s' informa ella stessa, così essa dà le idee al |
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nel sistema di Platone tutto ciò che è nel mondo viene | da | Dio e tutto è connesso. Che se in descrivendo la produzione |
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non sono essere, ma simulacri di essere, non possono stare | da | sè sole, perchè hanno una esistenza relativa all' essere, |
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diversa dal Bene stesso, e però ogni qualvolta si prende | da | Platone l' Idea in questo senso, distinta dalla specie |
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di non poter mai cadere » ». Non potendosi questo negar | da | nessuno, perchè evidente, questa è la ragione validissima |
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è la sua essenza, ma l' altre cose hanno l' esistenza | da | lui (2). Ma egli stesso l' Essere per sè non potrebbe |
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indeterminato, uno puramente senz' alcuna pluralità (3). E` | da | notarsi che la pluralità di concetti, che Platone vuol |
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distinguendole all' occasione di creare il mondo, si dicono | da | lui create, come nel X della « Politeia », benchè io |
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Laonde io stimo che quest' anima di Dio sia diversa | da | quella creata e partecipata che Platone dà al mondo. Poichè |
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adunque dell' esemplare non è l' anima del mondo, ma quella | da | cui fu ricopiata. Ma Iddio che fece e l' esemplare e il |
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per formare il mondo, è in Dio ed appartiene a Dio, benchè | da | Dio si distingua «kata logus», e distinto così l' esemplare |
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un' anima e una mente regale e che proporzionatamente sia | da | dirsi lo stesso dell' altre cause che a quella somma s' |
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e c' è l' anima somministrata dalla Causa, e però diversa | da | quella propria della causa. Questa non può esser causa se |
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causale e le idee, cioè l' Esemplare, e la sapienza che | da | quest' idee risulta all' anima: e questa causa sta sopra |
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perchè nell' Esemplare non ci sono che pure idee scevre | da | ogni concrezione e realità. Iddio adunque è l' Essere, e |
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Mondo sono quelle che costituiscono l' Esemplare del mondo, | da | Dio in se stesso col suo pensiero prodotto, quando volle |
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l' essere stesso di Dio, il quale perciò è chiamato | da | Platone « « l' ottimo di tutti gli intelligibili che sempre |
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gl' intelligibili quelli che contengono l' essenza divina, | da | quelli che contengono l' essenza mondiale, ossia l' |
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l' essenza mondiale, ossia l' Esemplare. Nè pure è | da | credere che questo Esemplare, benchè sempiterno, sia stato |
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sia stato prodotto con un atto di pensiero divino diverso | da | quello con cui creò il Mondo, ma con lo stesso atto fece |
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necessaria un' intelligenza, e questa non potendo stare | da | sè, dovea avere un' anima in cui fosse. Il mondo dunque |
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tutto distinti dall' eterno divino esemplare, e molto più | da | Dio stesso che lo vide. Secondo l' ordine logico, l' ordine |
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[...OMISSIS...] . Questa descrizione dell' anima risultante | da | tre elementi ha una singolare analogia con quello che noi, |
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lontano dal vero dicendo che la «thateru physis» posta | da | Platone come uno dei due estremi elementi dell' anima, deva |
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tuttavia meditando la natura dell' anima umana, già | da | buon tempo mi ero convinto che lo spazio immensurato |
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ha più difficoltà la sentenza di Filolao (1), seguita poi | da | Platone, che il corpo sia stato da Dio formato nell' anima. |
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Filolao (1), seguita poi da Platone, che il corpo sia stato | da | Dio formato nell' anima. Poichè, come dice Platone stesso, |
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, cose che fa meraviglia essersi confuse in una | da | tutti forse i commentatori. Ma egli è difficile a dirsi |
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, poichè lo spazio puro non mutandosi, non è diverso | da | sè stesso. Conviene dunque dire che quell' elemento dell' |
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anch' esso quanto lo spazio. Il che s' intenderà | da | tutti quelli, che conoscono la distinzione da noi esposta |
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s' intenderà da tutti quelli, che conoscono la distinzione | da | noi esposta tra la sensazione soggettiva e la percezione |
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abbiamo distinto dal sentimento nostro proprio il diverso | da | noi percepito, e quello unito e conformato a questo per |
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quale l' anima è assomigliata « « alla natura risultante | da | una biga subalata e da un auriga » » (2), dove il carro è |
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« « alla natura risultante da una biga subalata e | da | un auriga » » (2), dove il carro è la sostanza media che |
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potessero poi definire l' anima « « un numero che si move | da | sè medesimo » » (2), o in altre maniere in cui si vede |
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armonia degl' intelligibili sempre esistenti » » (3), prova | da | una parte l' alta mente di Platone che ben vide solo una |
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geometriche, anch' egli poteva esistere solo nell' anima e | da | questa esser contenuto, non essendoci parte assegnabile in |
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l' antico effato de' Pitagorici (4). Dalle quali parole e | da | tutta insieme la dottrina del Filosofo, si rileva: 1 Che l' |
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intuizione nella quale il soggetto parte per così dire | da | sè e va nell' idea, non è ancora movimento razionale, ma è |
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da' suoi termini, perciò dice Platone, che risulta | da | entrambi [...OMISSIS...] . Essendo dunque questa media |
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ella col suo atto primo e costitutivo, dopo essersi divisa | da | una parte estendendo il suo atto all' idea, dall' altra |
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riunendo lo spazio e l' idea, fa che quello sia abbracciato | da | questa, il che noi chiamiamo percezione intellettiva |
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di concepire che il sentimento di quest' anima possa essere | da | certe leggi quasi screziato e variato, dotato di varie |
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immessa nel corpo. Il che gli è suggerito dall' opinione | da | lui professata, che l' anima abbia preesistito al corpo: |
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conosciute alcune verità nobilissime e profonde. Poichè | da | questo siamo assicurati, che egli vide doversi riporre il |
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sentimento armonico, di cui l' anima è per sè stessa dotata | da | Dio, ella era e dovea essere la dominatrice del corpo (1), |
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di molti secoli futuri. Ma una gran cosa è questo solo che | da | tempo così antico sia stato veduto, che esse si giacciono |
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che « « l' anima e l' universo sono coordinati insieme | da | una mano sapientissima, quasi due corde unissone in due |
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e modi d' operare dell' anima appariscano i tre elementi, | da | cui essa risulta. Le quali membra spirituali dell' anima |
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per trovare e distinguere i singoli toni e mezzi toni, | da | per tutto dove c' era l' intervallo di quarta, lo riempì |
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usarono giammai nelle loro musiche, come già fu osservato | da | Adrasto presso Teone Smirneo (1). Così la sostanza una e |
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serie di numeri rappresentanti ragioni armoniche, fu divisa | da | Dio tutta per lungo, di che si ebbero due serie, ciascuna |
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i quattro ultimi e superiori con celerità disuguali e | da | quelle de' primi e tra esse, ma pure secondo opportune |
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soffra una violenza e così senta un altro principio diverso | da | sè che esercita su di lui la propria potenza; 2 e questa |
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Nel qual luogo s' osservi che: 1 Dice che il corpo fu fatto | da | Dio tosto dopo ultimata la costituzione dell' anima, «meta |
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l' ipotesi che altrove introduce delle anime viventi immuni | da | ogni concrezione materiale. 2 Dando a tutto l' universo |
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intelligibili appartiene l' esemplare del mondo chiamato | da | Platone «zoon aidion» (4). L' eternità che a questo solo |
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in se stesso considerato. Ma poichè questo esemplare era | da | Dio pensato, affinchè a sua norma si potesse produrre il |
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dunque sebbene eterno in se stesso, perchè ab aeterno | da | Dio pensato, riceve dall' atto della divina volontà, che si |
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mortali, i quali non potevano essere formati immediatamente | da | Dio, perocchè in tal caso sarebbero stati immortalati anch' |
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più ampiamente per quali ragioni Platone volle distribuite | da | Dio le anime seminali ai corpi celesti, l' affinità o |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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di sè gli animali, e tra essi l' uomo ragionevole | da | Platone chiamato «theosebestaton» (3), il quale poi, come |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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Poichè il circuito della natura del medesimo sopraffatto | da | un tal fiume entrante ed uscente di continuo dal corpo che |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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nè l' uno nè l' altro possano esser distrutti perchè posti | da | Dio, tuttavia contrastati, l' uno s' arresta, l' altro, |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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distinguere tre cose, secondo Platone, le idee eternamente | da | Dio pensate, intelligibili, le anime spirituali ed |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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più esteso di quello de' sensibili, perchè vien posto | da | Dio nell' anima avanti della produzione di questi. Vi ha |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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all' anima contenuta (dove Iddio l' ha creata, inseparabile | da | questa, e però da questa ricevente l' unità, senza la quale |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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(dove Iddio l' ha creata, inseparabile da questa, e però | da | questa ricevente l' unità, senza la quale dissipandosi s' |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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e partecipazione dell' idee ad esse relative, vedesi | da | questo che le forme s' intendono nelle idee, quando sono |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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e l' anima essendo con una così perfetta sapienza ordinata | da | Dio secondo l' eterno esemplare, procede che noi dai |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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noi dai sensibili andiamo alla cognizione dell' anima, e | da | questa all' esemplare, e da questo alla mente eterna, e da |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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alla cognizione dell' anima, e da questa all' esemplare, e | da | questo alla mente eterna, e da questa al Bene, cioè a Dio, |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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da questa all' esemplare, e da questo alla mente eterna, e | da | questa al Bene, cioè a Dio, e che affermiamo « « ch' ei v' |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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e in un altro dai corporei sensibili, ed è per questo che | da | Platone, come dicemmo, sono assomigliate ad un giogo |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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come dicemmo, sono assomigliate ad un giogo imposto | da | Dio all' anima ed alle cose, dal quale, insieme connesse, |
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dicono similitudini di queste. E così l' anima è descritta | da | Platone come la mediatrice e il vincolo del mondo sensibile |
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che il pratico , onde la virtù stessa è concepita | da | Platone come una scienza . Quindi il praticare, a ragion d' |
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come il medesimo , che abbraccia appunto le idee, sia posto | da | Platone come elemento mesciuto e rimestato da Dio nella |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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sia posto da Platone come elemento mesciuto e rimestato | da | Dio nella sostanza dell' anima. Onde nel Fedone dice che |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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; laddove all' opposto quell' anima che parte | da | questa vita infetta del sudiciume corporeo, ricade in un |
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»(6) »; di che si può dedurre, che la scienza innata, | da | Platone conceduta all' anime umane, sia la cognizione dell' |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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non compiuta (mentre si trova in questa vita e circondato | da | questo corpo) almeno sufficiente notizia del Bene a cui |
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stata fatta partecipe. Noi dicemmo che l' oggetto proposto | da | Dio all' intuizione naturale dell' anima non è, secondo |
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alcun' anima intuisce più perfettamente, alcun' altra meno. | Da | questa intuizione naturale l' anima per mezzo del |
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visibili delle cose, come quelle che si vedono riflettute | da | uno specchio d' acqua o nell' ombre, e la persuasione , |
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che si riferisce ai reali stessi corporei, e dicesi | da | Platone fede o persuasione, poichè intorno ad essi noi |
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1 le cose conosciute mediante un raziocinio che parte | da | altre cose conosciute, come da supposizioni ammesse |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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un raziocinio che parte da altre cose conosciute, come | da | supposizioni ammesse gratuitamente per vere, senza |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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stesso conosciuto mediante un raziocinio che movendo | da | supposizioni, non ammette queste per vere, ma da queste |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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movendo da supposizioni, non ammette queste per vere, ma | da | queste ascende a trovare il principio evidente, dal quale |
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anima corrisponde al primo di questi due generi è chiamata | da | Platone cogitazione , «dianoia», quella che corrisponde al |
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di quella imagine, poi la percezione intellettiva ; | da | questa, l' idea della dipintura, e da quest' idea passiamo |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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intellettiva ; da questa, l' idea della dipintura, e | da | quest' idea passiamo all' idea della cosa reale: tutte |
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e l' affezione dell' animo conseguente sono comprese | da | Platone sotto la parola «eikasia». Quando conosciamo la |
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e percorre pure due stadii. Poichè primieramente l' idea | da | cui parte, suol esser cavata dalle percezioni precedenti, e |
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simulacri. In questo stadio adunque il raziocinio partendo | da | tali notizie e supponendole vere, ne trae le conseguenze |
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tali cose note a tutti, non domanda altre ragioni, ma | da | esse discende a cercar altre cose, quelle che vuol |
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le ragioni ultime, e la ricerca di queste è così descritta | da | Platone: [...OMISSIS...] . Così distingue Platone la |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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[...OMISSIS...] . Così distingue Platone la filosofia | da | tutte le scienze e le arti, avendo queste de' principŒ |
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il raziocinare, ma l' affigurazione e la persuasione. | Da | queste idee inferiori prossime ai sensibili, di cui sono l' |
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raziocinio per due vie a diverso intento. Poichè o si parte | da | esse per arrivare ad altre idee parimenti inferiori, per |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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. Queste idee o intelligibili superiori sono lontanissimi | da | ogni sensibile, e la mente va ad esse senza fare alcun uso |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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nel principio del tutto e non possono esser partecipate | da | alcun corporeo e sensibile, ma solo dall' anima per l' |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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e sensibile, ma solo dall' anima per l' intelligenza. | Da | queste idee dunque vuole Platone, che il filosofo |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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. Dove Platone distingue il divino , «to theion», | da | Dio, attribuendo la qualità di divino alle idee veramente |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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del temperato, del sapiente, dell' utile; le quali perciò | da | quella dipendono e ne ricevono la legge e l' ordine, e |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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un altro carattere nobilissimo distingue Platone il Bene | da | tutte le altre cose più eccellenti, ed è che il Bene è |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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causa. [...OMISSIS...] . Il figliuolo del Buono, adunque, | da | Platone è chiamato ente, verità, cognizione, scienza , |
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» » che possa avere l' uomo [...OMISSIS...] (2): poichè | da | questa notizia del Bene, come da regola suprema, si può |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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(2): poichè da questa notizia del Bene, come | da | regola suprema, si può giudicare del giusto e dell' onesto |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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del mondo, del quale si dice Iddio più antico (perchè | da | Dio, sebben ab aeterno , fu formato), e perciò stesso più |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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e in servigio e gloria di queste, altre cose sensibili | da | dominarsi, ordinarsi ed effigiarsi, per quanto esser |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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giusto, per sua natura bello, per sua natura sapiente » » e | da | queste finalmente ascendendo col raziocinio dell' analogia |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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un carattere così proprio di lui, che per esso si distingue | da | tutti gli esistenti (5), niun altro di questi potendo |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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carattere nobilissimo del Bene è ch' egli non può essere | da | niuno conosciuto senza che ad un tempo sia ed amato e |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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in quanto è fornito di corpo. Ma come il misto risulta | da | due elementi bensì, ma armonicamente tuttavia uniti e |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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così il pieno bene dell' ente creato deve risultare | da | un' armonica unione e contemperamento delle due vite, cioè |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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esperienza; bensì per via delle ragioni , cioè raziocinando | da | quel bene che sperimentiamo; e così per analogia arriviamo |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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stesso. [...OMISSIS...] . Trattasi qui di quella mistione | da | cui risulta il bene dell' animale intelligente (non essendo |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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prendiamo queste tre essenze e separandole colla mente | da | ogni altro elemento, le consideriamo come fuse in uno, |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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le quali rispondono: [...OMISSIS...] . Dimostra poi, e | da | questo stesso deduce, che al bene creato è necessaria in |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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misura , che è quell' idea che noi caviamo per astrazione | da | questo commisurato, e che si deve attribuire in proprio |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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puro ed essenziale, misura di tutti i beni, e perciò stesso | da | sè essenzialmente misurato, [...OMISSIS...] chè, come già |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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è tra esse un naturale sintesismo; nè tuttavia si possono | da | noi unificare come si converrebbe a comporre l' unica e |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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divina rivelazione. [...OMISSIS...] . Nel qual luogo è | da | notarsi come Platone riconosca chiaramente l' idea del |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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piacere dunque animale separato dalla cognizione è escluso | da | Platone dal novero de' beni, come quello che è indefinito, |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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dall' idea, quando ne partecipa, riceve il suo finimento e | da | un' idea ancor superiore e finalmente dall' ultima che è |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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che Platone chiama dialettica, e che conduce l' umana mente | da | quel principio passo passo finchè abbia raggiunto quel |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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l' essere ideale, [...OMISSIS...] è il principio, | da | cui vuole che si muova la filosofica disciplina, e il Bene, |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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insufficienti a ricomporlo, e guasti anche questi | da | un' esposizione infedele, sofisticamente tormentati |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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essere che il Bene, [...OMISSIS...] , come aveva appreso | da | Platone. Ora i due elementi, di cui si compongono gli enti, |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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principio e il fine del loro movimento, sono chiamati cause | da | Aristotele, e alla dottrina di queste quattro cause egli |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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il solo indeterminato, tuttavia un ente determinato | da | una forma è in potenza ad altre forme, e così può passare |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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una forma è in potenza ad altre forme, e così può passare | da | una forma all' altra; questo passaggio dallo stato di |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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quattro e, colla privazione, cinque cause, sono considerate | da | Aristotele come i generi più estesi possibili. Ma ciascuna |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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effetto prodotto, e ascendendo ad una causa anteriore, e | da | questa ad un' altra pervenire a trovare la prima, la più |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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specificamente o genericamente diversa, secondo Aristotele, | da | quella, di cui si compone il mondo sublunare (1). Questa |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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, secondo Aristotele: 1 Quelle che possono sussistere | da | sè stesse anche senza materia come il motore immobile e la |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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rispetto all' effetto che producono, queste si dividono | da | Aristotele primieramente in due: una causa interna alle |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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più esteso della fortuna. La natura è dunque considerata | da | Aristotele come una causa motrice insita nelle sostanze |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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altra cosa separata dalla materia (2). [...OMISSIS...] . | Da | questo apparisce, che i due principŒ d' ogni mutazione, la |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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pel fine. Dove si vede la profonda differenza, che passa | da | questa dottrina a quella di Platone; poichè questi nella |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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Nel sistema d' Aristotele all' incontro la natura fa | da | sè, avendo la stessa forma in se stessa. Che la forma nella |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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se stessa. Che la forma nella mente e ne' reali sia presa | da | Aristotele per la medesima, è chiaro da queste sue parole: |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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ne' reali sia presa da Aristotele per la medesima, è chiaro | da | queste sue parole: [...OMISSIS...] (1). Il qual discorso |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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a dimostrare, che la natura ha in sè una virtù d' operare | da | sè convenevolmente ed ordinatamente, senza bisogno di |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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la specie , sebben quella congiunta colla materia, e questa | da | ogni materia disgiunta. Alla materia dunque congiunta colla |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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di moto che tende a passare o a far passare un altro ente | da | una forma all' altra; quello che move, è il principio |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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al subietto che la possiede, l' intelligenza. Sono | da | osservare nel passo citato quelle parole: [...OMISSIS...] , |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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cause remote e prossime nella natura sieno già incatenate | da | sè, come sarebbero se fossero poste dall' arte . Onde |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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sono connesse e concatenate per modo che conducono un ente | da | uno stato o da una natura all' altra per una serie di |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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e concatenate per modo che conducono un ente da uno stato o | da | una natura all' altra per una serie di azioni ed effetti di |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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rimane la stessa, tanto se la prima forza riceve l' impulso | da | una mente, che vedendo tutta quella serie di cause e di |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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se quell' impulso è dato dalla natura stessa, dal caso, | da | una causa cieca insomma, che non delibera e non conosce il |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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come causa motrice e suppone che la natura esista | da | sè, così fatta come noi la vediamo, e che quando produce |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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veniamo al secondo aspetto in cui dicemmo (1) considerate | da | Aristotele le sue quattro o sei cause, cioè nel loro |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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natura sensibile, che non può concepire un operare diverso | da | quello che cade sotto la sua esperienza, onde il suo |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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; 3 il fine o specie a cui tende il moto [...OMISSIS...] . | Da | questo deduce che il cangiamento suppone sempre il composto |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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fermarsi a quella materia e a quella forma che costituisce | da | prima il composto, e in quest' unione soltanto rinvenire il |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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reali, nè potrebbero farle conoscere (3), perchè sarebbero | da | esse dissociate, e cosa al tutto diversa da esse. Quindi |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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sarebbero da esse dissociate, e cosa al tutto diversa | da | esse. Quindi spiega la produzione collocando un principio |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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separate di Platone. Il mondo dunque è eterno e non creato | da | Dio, come vuole Platone: dunque di separato dalla natura |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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« « tutto ciò che si produce, si produce di qualche cosa e | da | qualche cosa, ed è di specie il medesimo » » col producente |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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ragione, [...OMISSIS...] ; e però esiste nella mente pura | da | materia. Questo gli fa la via a riconoscere e spiegare un |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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quelle dell' arte , a cui riduce quelle che vengono | da | una potenza d' operare e dal pensiero, [...OMISSIS...] . |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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cercava, la sanità, fine che era presente all' anima sin | da | principio. Il movimento dunque dell' anima, che dalla prima |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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detto [...OMISSIS...] : l' operazione poi che comincia | da | quest' ultima specie, producendo effettivamente il detto |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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a quello che prima aveva detto [...OMISSIS...] (6). | Da | questo deduce che quantunque la sanità che vuol produrre |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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si trasmutava, per diverse trasformazioni, in modo | da | acquistar l' ultima, cioè la sanità. Dunque le specie non |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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». Ma il primo movimento di questa trasmutazione può venire | da | tre principŒ; cioè o dal composto stesso, o dall' uno, o |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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o in generale moltiplice. Infatti ciò che è uno, scevro | da | ogni pluralità e può esser pensato come tale senza alcuna |
Teosofia Vol.I -
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vita, e respingete ogni assalto che potesse venirle mosso | da | uomini imbevuti di false e brutali filosofie o da incauti |
Doveri dell'uomo -
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mosso da uomini imbevuti di false e brutali filosofie o | da | incauti che irritati in vederla sovente nido d'egoismo e di |
Doveri dell'uomo -
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che una sola via di miglioramento, un solo supremo dovere | da | compiere: ordinarvi, prepararvi, scegliere l'ora opportuna |
Doveri dell'uomo -
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i pochi consigli fraterni ch'esse contengono vengono | da | un core che v'ama e sono scritti colla coscienza del vero. |
Doveri dell'uomo -
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che chi opprime si appoggia sempre sopra un fatto creato | da | lui? Le caste feudali contesero a voi, figli del popolo, |
Doveri dell'uomo -
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e perseguitano intanto qualunque s'adoperi a educarla. | Da | mezzo secolo i fautori delle famiglie affermano noi |
Doveri dell'uomo -
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assoldati mantengono chiusa ogni via, perché possa | da | noi vincersi, se pure esistesse l'ostacolo, come se la |
Doveri dell'uomo -
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tuttavia rei d'una colpa simile verso la donna. Allontanate | da | voi fin l'ombra di quella colpa; però che non è colpa più |
Doveri dell'uomo -
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di diritti e doveri. Come due rami che muovono distinti | da | uno stesso tronco, l'uomo e la donna muovono varii da una |
Doveri dell'uomo -
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da uno stesso tronco, l'uomo e la donna muovono varii | da | una base comune, che è l'umanità. Non esiste disuguaglianza |
Doveri dell'uomo -
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dell'egoismo innestato trenta anni addietro nell'animo | da | madri deboli o da padri incauti, i quali lasciarono che i |
Doveri dell'uomo -
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innestato trenta anni addietro nell'animo da madri deboli o | da | padri incauti, i quali lasciarono che i loro figli |
Doveri dell'uomo -
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uomini del lavoro, i pericoli sono minori; i più fra i nati | da | voi imparano pur troppo la vita dalle privazioni. E minori |
Doveri dell'uomo -
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sul quale si formerà la pieghevole loro natura. Dipende | da | voi che i vostri figli riescano uomini o bruti(9)" |
Doveri dell'uomo -
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falso, o dalla deduzione errata di conseguenze false | da | un principio vero. Nè quelli, nè questi sono effetti |
Il razionalismo -
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potrò dall' errore salvarmi. Che se superbamente io rifuggo | da | una sì umile confessione, se non m' arresto là dove il |
Il razionalismo -
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perocchè queste sono già dallo stesso principio messe | da | parte. E così accade, che non da un metodo difettoso |
Il razionalismo -
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stesso principio messe da parte. E così accade, che non | da | un metodo difettoso proceda il razionalismo, ma dal |
Il razionalismo -
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tacitamente il razionalismo colui che ragiona in modo, | da | supporne vero il principio. Poichè tutti i ragionamenti |
Il razionalismo -
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sia formulato ed eretto in sistema; acciocchè egli | da | pratico diventi teoretico , è necessario che l' incredulità |
Il razionalismo -
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e delle simpatie di questa s' avvalora, e minaccia | da | vicino la fede. Si rifletta adunque che, sebbene nelle |
Il razionalismo -
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della sua autorità, e rifiutandosi di credere alcune verità | da | lei proposte, diminuiscono da prima il deposito della fede. |
Il razionalismo -
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di credere alcune verità da lei proposte, diminuiscono | da | prima il deposito della fede. Incominciano così a non |
Il razionalismo -
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suo nascimento trovava la natura umana talmente depravata | da | non poter altro che peccare, dopo tre secoli di variazioni |
Il razionalismo -
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che peccare, dopo tre secoli di variazioni la trovò immune | da | ogni disordine originale; e mentre in principio sosteneva, |
Il razionalismo -
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la sola rivelazione poter determinare che cosa sia vizio | da | fuggirsi, e che cosa virtù da seguirsi; ora per opposto |
Il razionalismo -
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che cosa sia vizio da fuggirsi, e che cosa virtù | da | seguirsi; ora per opposto dichiari legislatrice unica nell' |
Il razionalismo -
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. Ora, si noti ancora, che il protestantismo fu combattuto | da | prima nelle sue forme , come dovea essere: furono |
Il razionalismo -
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(3). Nulladimeno venendo que' teologi cattolici mossi | da | zelo, e a tutta la Chiesa altamente importando che fossero |
Il razionalismo -
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non eccitassero gran fatto l' attenzione le esagerazioni | da | prima non gravi di que' campioni che combattevano l' eresia |
Il razionalismo -
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e diversi loro libri. Avvenne ancora un altro sconcio | da | questo inconsiderato trasporto della parte buona, e fu che |
Il razionalismo -
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occasione al Bajanismo ed al Giansenismo; tanto è vero che | da | niun eccesso si vantaggia mai la Chiesa cattolica. Così un |
Il razionalismo -
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comincia la notizia che dà del Bajanismo: [...OMISSIS...] . | Da | questa spinta adunque fu precipitato Giansenio a' suoi |
Il razionalismo -
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opuscoli che pro e contra erano usciti, essendovi eccesso | da | una parte e dall' altra, affine di restituire alle |
Il razionalismo -
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dove sta il vero, evitando fino l' apparenze di scostarsi | da | quella! Ma i semi di razionalismo erano sparsi, e sotterra, |
Il razionalismo -
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dicevamo per opporlo alle eresie, il loro impegno acquistò | da | quell' ora due oggetti in vece di un solo: cioè, oltre l' |
Il razionalismo -
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eretici consentano necessariamente i teologi cattolici, che | da | essi dissentono. E tanto più dovea infiammarsi loro l' |
Il razionalismo -
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proposizioni estratte da' loro libri, o insegnate | da | loro in sulle cattedre. Così la fazione si trovò avvolta in |
Il razionalismo -
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accanita contro tutti; e nell' abbassamento di tutti osò | da | quell' ora sperare il proprio trionfo. Ed ecco ond' |
Il razionalismo -
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quella società religiosa a cui essi appartenevano, lasciati | da | parte i partiti, si fossero giovati solo in prò della |
Il razionalismo -
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coll' approvazione della suprema romana Inquisizione, e che | da | Clemente X era stato eletto qualificatore del sant' |
Il razionalismo -
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del sant' uffizio, era stato desiderato e chiamato a Roma | da | più altri Pontefici, in varii e delicati uffizi adoperato, |
Il razionalismo -
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in varii e delicati uffizi adoperato, e finalmente | da | Innocenzo XII, a scorno de' suoi calunniatori, della sacra |
Il razionalismo -
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incessanti calunniatori sono spesso ignoranti a segno | da | non saper ben dire che cosa sia quel Giansenismo, del cui |
Il razionalismo -
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all' immoralità necessaria, ella trae sempre l' origine | da | una causa libera sia nella persona stessa a cui aderisce, |
Il razionalismo -
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nè Iddio, nè il demonio, nè la natura sola creata buona | da | Dio, può mai esser causa necessaria d' una immoralità nell' |
Il razionalismo -
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teologi, l' ammetter noi una moralità necessaria, benchè | da | essa segreghiamo ogni nozion di lode e di colpa, di merito |
Il razionalismo -
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morale della volontà si rifonde in un atto libero, perchè | da | un atto libero dee esser sempre prodotto come da causa, e |
Il razionalismo -
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perchè da un atto libero dee esser sempre prodotto come | da | causa, e ad un atto libero si riduce ogni colpabilità di |
Il razionalismo -
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fanno sì sconciamente, contro la dottrina della Chiesa | da | noi esposta; avendo noi sempre detto, che ogni |
Il razionalismo -
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necessità, che sieno in sè colpevoli e demeritorii; questo | da | noi al tutto si nega. Quanto poi ad atti peccaminosi in sè |
Il razionalismo -
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e colpevoli e demeritorii in causa; questi s' ammetton | da | tutti i maestri in divinità. Di più, si distingua: o s' |
Il razionalismo -
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natura umana, cioè non dai bambini che lo ricevono, ma | da | Adamo che lo commise. Ovvero s' intende parlare di tali |
Il razionalismo -
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circostanze e tentazioni così disposta a produrli; e questi | da | noi sono ammessi, sempre che se ne rifonda la colpabilità |
Il razionalismo -
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Ma quante ree conseguenze indeclinabilmente procedono | da | una tale loro dottrina? Per sostenerla essi debbono dire, |
Il razionalismo -
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essi debbono dire, che il libero arbitrio può sempre | da | sè solo, senza la grazia, evitare tutti i peccati; e questo |
Il razionalismo -
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fu certamente, chi ben considera, una delle funeste cagioni | da | cui nacque il lassismo, fu cagione, segreta o palese non |
Il razionalismo -
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provocò la reazione del non meno pernicioso rigorismo. | Da | tal fonte in fatti provenne, che si giustificò il mangiare |
Il razionalismo -
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ributtante mollizie, fosse dichiarata per sè stessa onesta | da | cotali teologi patrocinatori della natura incorrotta, e |
Il razionalismo -
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positiva, senza la quale, essi giunsero a tale amenza, | da | dichiararla alcuna volta obbligatoria, sotto pena di |
Il razionalismo -
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non sa che ad eguali cause rispondono eguali effetti, e che | da | uguali principii nascono uguali conseguenze? Chi non vede, |
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e trionfo, ed osano applicare il titol d' eretici a quanti | da | loro discordano? Ella è cosa deplorabile a veder la maniera |
Il razionalismo -
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maraviglia, se la fazione de' teologi di cui parliamo nata | da | buon zelo d' opporsi alle novità protestantiche, degenerato |
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così ingiuriose a chi non tiene le proposizioni | da | lor condannate! Così fece Innocenzo XI con Decreto de' 2 |
Il razionalismo -
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presa a difendersi contro gli sconosciuti teologi, dopo che | da | tant' altri (2), da questi due valent' uomini, non sia la |
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gli sconosciuti teologi, dopo che da tant' altri (2), | da | questi due valent' uomini, non sia la mia personale, ma |
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sostenere. Gli stessi ringraziamenti poi e le stesse lodi | da | me si debbono al chiarissimo sig. canonico e teologo don |
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si ammira l' ignoranza, si abborriscon gli errori tali | da | far credere, che piuttosto che de' teologi, degli increduli |
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iniziali, le quali, giudicandosi dallo spirito d' errore | da | cui sono raggirati, si dovrebbe credere che mentiscano |
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quel reo partito in cui si sono ostinatamente collegati, | da | alcuni sostenuto, il confesso, sol per cieca consuetudine, |
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questo lamento in bocca di persone occulte? Chè, appunto | da | ciò stesso che stanno celati, ogni discreto può ben |
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anima mia non avea professato, nè professava altra dottrina | da | quella in fuori della Sede apostolica, quand' anco mi |
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altri anonimi, che gli sottentrarono nel tristo arringo | da | lui aperto, e dov' egli cadde, niuno d' essi conosco, |
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di render vana la morte di Cristo, vani i sacramenti | da | lui istituiti, il che è quanto dire di rovesciare il |
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occupazioni, e privando a tempo il pubblico di quello che | da | me aspetta e che gli promisi: scrivo, a malgrado dell' |
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Mi giunse or solo alle mani il secondo, benchè stampato | da | più d' un anno; chè l' autore, o quelli che il fecero per |
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lettera C) sospende quasi sull' eculeo il lettore; che | da | vero, volendo io celiare, se me ne restasse vaghezza in |
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nè gli errori e i costumi d' entrambi differiscono poi | da | quelli del finto Eusebio, di cui prendono a sostenere la |
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appongono, perchè non ve n' ha forse una sola che non sia | da | essi inventata, o alterata, tale quale la producono: 2 Che |
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dissimulazione che essi fanno degli argomenti irrepugnabili | da | me addotti contro di loro negli scritti precedenti, ai |
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di seguire una regola sicurissima , ed un canone ricevuto | da | tutte le scuole? L' imputar questo agli eretici, è egli un |
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non dee riprenderli di seguire una regola sicurissima e | da | tutte le scuole cattoliche ammessa, anzi dee mostrar loro |
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anche dove fanno le viste di seguitarla. Ma che ha poi | da | fare questo colle colpe che il C. trova nell' uso della |
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che il C. trova nell' uso della parola contrario fatta | da | me, non sull' esempio de' Giansenisti, ma su quel della |
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far uso di una regola sicurissima , e di un canone ricevuto | da | tutte le scuole! Per più sicurezza adunque, che non gli |
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condannata, regola però sicurissima , e canone ricevuto | da | tutte le scuole; quegli eretici hanno poi un secondo |
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che corre tra le due voci contrario e contraddittorio; e | da | essa si posson dedurre tutte le altre, di cui qui noi non |
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può mai applicarsi a condannare la dottrina della Chiesa | da | noi seguita. Questo non è certamente un insegnare, che |
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essa venga manipolata strada facendo moltiplicandosi, e | da | sè medesima fecondandosi. Da prima il teologo nostro, in |
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facendo moltiplicandosi, e da sè medesima fecondandosi. | Da | prima il teologo nostro, in vece di esporre la indicata |
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razionalismo , quella morale che fu condannata in teoria | da | Innocenzo XI e da altri sommi Pontefici: si può mentire e |
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quella morale che fu condannata in teoria da Innocenzo XI e | da | altri sommi Pontefici: si può mentire e calunniare ogni |
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indebitamente la natura umana, pretendendola immune | da | qualsiasi vizio originale (2); sicchè e la libertà non |
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distinto dal primo, che costituisce il peccato del bambino | da | lui discendente. La quale argomentazione irrepugnabile |
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è proprio del suo discendente, e però distinto di numero | da | quel di esso Adamo. Come adunque Eusebio e i suoi compagni |
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, formola consacrata anche dal Concilio di Trento e | da | tutta l' ecclesiastica tradizione (3). Ora i teologi |
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che andavano contaminando la Chiesa, uno de' quali, | da | lui chiamato Aram ( imprecatio, maledictio , se pure il |
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, se pure il nome non è storpiato dai copisti) si prende | da | lui direttamente a impugnare. Nè, a dir vero, la franchezza |
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alquanto esponeva il sentir de' cattolici, siccome eretici | da | lui tradotti al giudizio pubblico e combattuti. Nè egli fa |
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lo costituisce dee esser propria. Ma voi errate nel tirare | da | questo principio la conseguenza, che dunque l' uomo non |
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All' incontro i moderni teologi razionalisti, per isfuggire | da | quell' assurdo, fanno una transazione cogli eretici, colla |
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e non badisi materialmente alle parole. Argomentando | da | un sì chiaro e fecondo principio, che si deduce? Si deduce, |
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senso di libero . Acciocchè un tale argomento avesse forza | da | stringere, dovrebb' essere dimostrato pienamente, non già |
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e mettiamo in essi somma importanza, dipendendo appunto | da | essi tutta quella prosperità e felicità che noi ci possiamo |
Il razionalismo -
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quella prosperità e felicità che noi ci possiamo procacciar | da | noi stessi (aiutati da Dio) in questa e nell' altra vita. |
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che noi ci possiamo procacciar da noi stessi (aiutati | da | Dio) in questa e nell' altra vita. Dalle quali due cagioni |
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. Conciossiachè il contesto del discorso fa già intendere | da | sè che noi intendiamo parlare di quelli. Questo che accade |
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parola volontario . Anzi egli avrebbe dovuto ben imparare | da | quella proposizione, che è insegnamento della Chiesa avervi |
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il suo falso assunto. Dal qual esame, che ognun può fare | da | sè, manifestamente risulta, 1 che a dimostrare che la |
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libere si possano chiamare volontarie , dicendosi anzi | da | noi, che la parola volontario conviene ugualmente ai due |
Il razionalismo -
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bocca valesse il libero , che anzi la stessa parola libero | da | loro si abusa a significare il semplice volontario, o |
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i teologi suoi, tenendo la verità che sta nel mezzo, se | da | una parte insegna, che l' uomo al presente opera bene |
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dei Pelagiani non fosse veramente; sperando così di cessare | da | sè l' odiosità dell' eresia pelagiana nell' uso continuo |
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gravissima a questo santo Dottore. La quale ingiuria viene | da | lui ripetuta più sotto, dove, volendo dimostrare come Bajo |
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con cui il campione più grande della cattolica Chiesa, | da | tutta la Chiesa seguito in tale materia, combatte il |
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dottrina di sant' Agostino, rendendone per ragioni che | da | tal DUCE capitanata ebbe già combattuto e vinto la Chiesa, |
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d' esaltare indebitamente l' umana natura; escludendo | da | lei ogni infezione o vizio originale, vediamo com' essi |
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ed efficaci della cattolica teologia, si fa più aperto | da | ciò che scrive il nostro C. dal numero XC sino alla fin del |
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ravvolte, se esser potesse nella stessa condanna di quelli. | Da | prima reca in mezzo un brano di Bajo, che contiene |
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perchè il peccato originale era libero in causa, ma perchè | da | essi non è contrariato con un atto di loro propria volontà, |
Il razionalismo -
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tali cose, per dannarle entrambi. La cattolica verità | da | S. Agostino annunziata si è, che il male della |
Il razionalismo -
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battesimo: [...OMISSIS...] . La qual dottrina è insegnata | da | S. Agostino e ripetuta le mille volte, [...OMISSIS...] . E |
Il razionalismo -
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conto di questa distinzione tra la dannazione ammessa | da | S. Agostino e dalla Chiesa, come aderente al peccato del |
Il razionalismo -
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aderente al peccato del bambino, e l' imputazione ammessa | da | Bajo come aderente allo stesso peccato e non proveniente |
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della grazia; a cui il Signor C. si mostra tanto nemico | da | confonderlo sempre cogli eretici. Il dottor della grazia |
Il razionalismo -
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uomo tanto addentro ne' segreti dell' eterno, | da | potere scrivere: [...OMISSIS...] che è appunto l' argomento |
Il razionalismo -
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Pelagio contro il peccato d' origine tante volte ribattuto | da | quell' Agostino, che con Bajo si vuol confuso (2). E` una |
Il razionalismo -
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senza bisogno di grazia, ma con tutte queste simpatie, | da | qualsiasi parte ve le pensiate riscuotere, non giungerete |
Il razionalismo -
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[...OMISSIS...] le parole son dette allo stesso proposito | da | S. Agostino, [...OMISSIS...] . Prosegue quindi collo stesso |
Il razionalismo -
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seguito nel formale, cioè ne' suoi sentimenti. E in quella | da | voi fu provato, che il Rosmini ammette colla Chiesa, che |
Il razionalismo -
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dirà mai, come fingono costoro di temere, che le cose | da | voi riprese come infette di Bajanismo, sieno semplicemente |
Il razionalismo -
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il peccato (che è insieme una pena) distinto numericamente | da | quel d' Adamo. Il peccato poi essendo necessario e non |
Il razionalismo -
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risponde: convien ricorrere alla colpa del primo padre, | da | cui fu liberamente il primo fallo commesso, cagione vera di |
Il razionalismo -
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è conseguenza del peccato loro inerente . Quest' è ammesso | da | tutti universalmente i teologi della cattolica Chiesa i |
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Adamo, ma al loro proprio peccato per vizio di generazione | da | essi contratto (1): ed anzi dalle penalità, che essi |
Il razionalismo -
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necessità di natura ricevuto. Il santo Dottore suscitato | da | Dio nella Chiesa ad umiliare la pelagiana superbia, così |
Il razionalismo -
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cioè in quanto eravamo individui che dovevamo germinare | da | lui per naturale generazione. Onde prosegue: |
Il razionalismo -
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dicendo, [...OMISSIS...] . La qual dottrina si ripete | da | S. Tommaso, il quale si fa l' obbiezione, che se i bambini |
Il razionalismo -
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anime intellettive che avrebbero avvivati i corpi separati | da | quel d' Adamo. Quelli adunque i quali pretendono che le |
Il razionalismo -
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conclusione? Se si pon mente al modo del lor ragionare, non | da | altro, che dalla condizione del bambino. Non gli |
Il razionalismo -
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a se l' inclinazione della volontà essenziale, onde l' uomo | da | quell' ora non è più atto a tener la bilancia della |
Il razionalismo -
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si propagò ne' posteri, non già per miracolo, ma | da | se stesso, e così si propagò necessariamente, insieme la |
Il razionalismo -
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peccato. L' articolo, intorno al peccato originale inserito | da | Alessandro Zorzi nel suo « Prodromo della nuova |
Il razionalismo -
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può dire che i più moderni teologi razionalisti ritraggono | da | quell' articolo del Zorzi senza però mai citarne il fonte, |
Il razionalismo -
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difficoltà d' intenderne la natura, difficoltà riconosciuta | da | tutti i padri: [...OMISSIS...] . 2 In quella definizione |
Il razionalismo -
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a principio, cioè per allontanarsi via più dal Giansenismo, | da | cui gli autori di essa non vedeano come meglio proteggere |
Il razionalismo -
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ponendosi nel bambino, che nasce una positiva avversione | da | Dio, che noi dichiariamo per togliere ogni equivoco: « « un |
Il razionalismo -
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. Ma la conseguenza è falsa se « « l' avversion | da | Dio » » s' intenda, come la intendono i teologi cattolici. |
Il razionalismo -
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col porsi il peccato d' origine in una positiva avversione | da | Dio, sembri che esso si riponga nella concupiscenza, la |
Il razionalismo -
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si considera nella suprema sua parte; (cui per distinguere | da | ogni altra attività, il Rosmini chiamò volontà personale ), |
Il razionalismo -
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creatura; ma questo stesso vizio in quanto è avversione | da | Dio, cioè in quanto è alieno dall' ordine morale |
Il razionalismo -
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ripone il reato della concupiscenza, la quale avversione | da | Dio viene tolta e annullata interamente dalla grazia |
Il razionalismo -
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ad un senso alienissimo dal vero, dall' ovvio, | da | quello che ad ogni uomo di buona fede corre tosto alla |
Il razionalismo -
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parola del Concilio, o qualche lineuzza di S. Agostino, che | da | sè sola sarebbe suscettibile dell' una e dell' altra |
Il razionalismo -
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mala fede di dissimulare i passi più chiari, e di lasciar | da | parte il contesto di ciò che precede e che sussegue ne' |
Il razionalismo -
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in cui la divina scrittura ci dipinge costituito l' uomo | da | Dio a principio; e 2 sì dal confronto tra lo stato |
Il razionalismo -
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possibile, che gli eretici del suo tempo avesser fronte | da | rispondere così, esponendosi alle fischiate di tutto il |
Il razionalismo -
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l' individuo umano potesse trovarsi in un uomo creato così | da | Dio, ell' è cosa, secondo S. Agostino, da ghignate di |
Il razionalismo -
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uomo creato così da Dio, ell' è cosa, secondo S. Agostino, | da | ghignate di fanciulli e da sardelle; e tuttavia ell' è |
Il razionalismo -
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è cosa, secondo S. Agostino, da ghignate di fanciulli e | da | sardelle; e tuttavia ell' è degna de' teologi nostri, tanto |
Il razionalismo -
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antichi pelagiani. Il secondo argomento, io lo traggo | da | tutti que' luoghi, e sono moltissimi, di S. Agostino, ne' |
Il razionalismo -
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compiuto di tal sorte. E pure di quelle due linee tratte | da | un buon volume in quarto, egli n' ha abbastanza per farlo |
Il razionalismo -
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se possono crederlo un elemento della natura umana, | da | trovarsi altresì nello stato di quella pura natura, in cui |
Il razionalismo -
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vita del corpo non istà meramente nell' anima considerata | da | sè sola; ma essa vita è un effetto delle mutue azioni dell' |
Il razionalismo -
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ma essa vita è un effetto delle mutue azioni dell' anima | da | una parte sul corpo, e del corpo dall' altra in sull' |
Il razionalismo -
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è ella cosa meramente negativa? Mai no; perchè il cessar | da | quell' atto che fa il corpo, è una intima |
Il razionalismo -
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santificante, qual ella sarebbe quella dell' uomo creato | da | Dio in istato di pura, ma sana ed intera natura; ma si dee |
Il razionalismo -
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e tanti altri. L' ordinazione ed il proposito fatto | da | Dio di elevare ad una sfera soprannaturale la natura umana, |
Il razionalismo -
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il peccato consiste nell' atto dell' uomo con cui caccia | da | sè la grazia, atto che rimane poi come abito, e non nella |
Il razionalismo -
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che, [...OMISSIS...] ; deve pur esser falso un sistema, | da | cui risulterebbe tutt' il contrario di ciò, che ha tenuto |
Il razionalismo -
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ch' esse trionfino della rivelazione. Certo, se voi siete | da | tanto da sciorre le difficoltà de' filosofi contr' a' dogmi |
Il razionalismo -
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trionfino della rivelazione. Certo, se voi siete da tanto | da | sciorre le difficoltà de' filosofi contr' a' dogmi della |
Il razionalismo -
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S. Agostino (1). In terzo luogo col sostituire ai dogmi | da | credersi dei sistemi razionalistici, che li distruggono; |
Il razionalismo -
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sia universalmente ricevuta dagli uomini, e non foggiata | da | voi stessi al vostro bisogno presente, a cui si possa |
Il razionalismo -
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nessuna conviene al vostro preteso peccato. I filosofi | da | voi istruiti dileggeranno dunque la Chiesa, come poco |
Il razionalismo -
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giudizio naturale degli antichi sono sì gravi e sì strani | da | doversene almen sospettare un guasto primitivo. Si cita |
Il razionalismo -
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primitivo. Si cita qualche elogio fatto all' umana natura | da | Platone e (lasciando anche stare che il passo |
Il razionalismo -
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co' pregi scorgasi mescolato un guasto così profondo | da | potersi indurre colla sola ragione, che la natura stessa è |
Il razionalismo -
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le forze della sua ragione con quelle del suo senso, | da | dover quelle comandare senza fatica e molestia a queste |
Il razionalismo -
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Nè egli dimentica punto l' obbiezione de' nostri teologi | da | lui ben preveduta. [...OMISSIS...] e la va lungamente |
Il razionalismo -
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se la prova di cui parliamo, che dal male eudemonologico, | da | cui è affetta l' umanità, induce un male morale ad essa |
Il razionalismo -
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mani del Creatore; e perciò dimostri un decadimento morale | da | quello stato, qualunque esso sia, nel quale un Dio sapiente |
Il razionalismo -
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od integra dallo stato presente. Supposto l' uomo creato | da | Dio nello stato di natura pura o di natura integra, Iddio |
Il razionalismo -
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immensa fra l' uomo caduto e l' uomo che fosse creato | da | Dio in istato di pura od integra natura, [...OMISSIS...] . |
Il razionalismo -
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od integra natura, [...OMISSIS...] . E quest' avversione | da | Dio non è già una relazione mentale o esterna, come |
Il razionalismo -
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e innondò sempre la terra. Così non può essere stata | da | Dio creata, nè pure nell' ipotesi, ch' egli l' avesse |
Il razionalismo -
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di Pietroburgo ». Il quale certo non era nè si inerudito | da | non conoscere, che alcuni filosofi dell' antichità |
Il razionalismo -
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esaltarono indebitamente l' uomo, nè sì piccol di testa | da | non saper conoscere, se tale esagerazione potesse |
Il razionalismo -
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punto limitazioni necessarie della umana natura, o difetti | da | queste limitazioni di necessità provenienti; ma uno |
Il razionalismo -
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la limitazione (1). Imperocchè l' uomo, in quanto è creato | da | Dio, [...OMISSIS...] . I nostri teologi moderni (stando |
Il razionalismo -
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di ciò che la sua natura non esigeva, e che non dipendeva | da | lui l' avere o il non avere. Non vale. Incontanente che |
Il razionalismo -
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una simile creatura a tale intimazione! A riceverla cioè | da | persone, che l' assicurano in pari tempo che la sua natura |
Il razionalismo -
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divino, la ragione di vero peccato formale in chi nasce | da | Adamo senz' alcun difetto nella sua volontà naturale; |
Il razionalismo -
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ragione umana; che l' esser una cosa peccato non dipende | da | un decreto positivo di Dio, come il fanno dipendere i |
Il razionalismo -
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i nostri teologi (1); nè tampoco dipende meramente | da | un fallo altrui; dovendo essere ogni peccato vero e |
Il razionalismo -
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senza difetto, dovrebbe generare del pari individui immuni | da | ogni difetto, e da ogni peccato. Lo stesso si può |
Il razionalismo -
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generare del pari individui immuni da ogni difetto, e | da | ogni peccato. Lo stesso si può argomentare dall' altra |
Il razionalismo -
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libera che lo produsse. Laonde dice: [...OMISSIS...] . | Da | tutti i quali luoghi apparisce, 1 che il santo dottore |
Il razionalismo -
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benchè morale riceve la nozion di colpa, se non è prodotto | da | una libera volontà. Resta a vedere come spieghi la |
Il razionalismo -
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è quella che fa passare il difetto morale della natura , | da | quella che fa passar la colpabilità di quel difetto. Quando |
Il razionalismo -
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dalla volontà prevaricatrice d' Adamo; ma il peccato viene | da | quella forza attiva; benchè essa non sia soggetto di colpa, |
Il razionalismo -
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non fu generato dal seme infetto, perchè ricevette bensì | da | Adamo la carne, ma non per via di generazione. E alla |
Il razionalismo -
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del primo padre, la carne d' Adamo in qualunque modo | da | lui si tragga sarà obnoxia peccato . Niente di ciò: anzi |
Il razionalismo -
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lo chiama già peccato . Risposta . Quel difetto è chiamato | da | S. Tommaso ugualmente difetto naturale , o peccato naturale |
Il razionalismo -
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(non si ferma alla colpa, c' è qualche altra cosa | da | aggiungere) [...OMISSIS...] (e non solo privata de' doni |
Il razionalismo -
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quelli della natura umana, nell' ipotesi che fosse creata | da | Dio senza grazia, ma in pari tempo senza vizio. Obbiezione |
Il razionalismo -
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una natura non iscaduta per cagion di peccato, ma formata | da | Dio medesimo, nel qual caso non avrebbero ragione di colpa |
Il razionalismo -
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della natura stessa, e che l' uomo potesse esser creato | da | Dio in tale stato, benchè anche ciò per via di mera |
Il razionalismo -
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peccato dopo il battesimo, ricorre alla maniera di parlare | da | lui usata, mostrando che secondo questa, la giustizia |
Il razionalismo -
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soli che acquistano la qualità di morali e di colpevoli | da | questo che hanno proceduto in origine da un peccato |
Il razionalismo -
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e di colpevoli da questo che hanno proceduto in origine | da | un peccato colpevole, come nel passo seguente: |
Il razionalismo -
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di COLPA anche quei naturali difetti, che non sarebbero | da | sè peccato, unicamente perchè vennero dal libero peccato, e |
Il razionalismo -
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peccato, cioè la pugna della carne collo spirito, egli è | da | concedersi che con questa pugna l' uomo privo di giustizia |
Il razionalismo -
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naturalmente, nè soprannaturalmente. Dunque l' uomo creato | da | Dio con questa pugna, benchè non potesse amare Iddio sopra |
Il razionalismo -
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primo errore dei teologi razionalisti apertamente confutato | da | S. Tommaso in più luoghi. Il S. Dottore dà alle forze della |
Il razionalismo -
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gli presta, ma non sì, che non gl' incontri di essere | da | quel grado di forza leggermente ferito, cadendo ne' peccati |
Il razionalismo -
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incontro addurre molti che spiegano quant' egli sia lontano | da | un tale assurdo. Se S. Tommaso concede, che l' uomo |
Il razionalismo -
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il grado della pugna: non è un dire che l' uomo creato | da | Dio nell' ordine naturale potesse avere quella stessa |
Il razionalismo -
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. Dove mai dice questo S. Tommaso dell' uomo creato | da | Dio senza peccato e lasciato da lui all' ordine della |
Il razionalismo -
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Tommaso dell' uomo creato da Dio senza peccato e lasciato | da | lui all' ordine della natura? Di presente l' uomo che non |
Il razionalismo -
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si dà certamente peccato, all' incontro nell' uomo creato | da | Dio senz' ordine soprannaturale non pone mai il santo |
Il razionalismo -
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anche in questo senso si usa spesso la parola concupiscenza | da | S. Agostino, da S. Tommaso, e da tutta l' ecclesiastica |
Il razionalismo -
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senso si usa spesso la parola concupiscenza da S. Agostino, | da | S. Tommaso, e da tutta l' ecclesiastica tradizione. Ora, |
Il razionalismo -
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la parola concupiscenza da S. Agostino, da S. Tommaso, e | da | tutta l' ecclesiastica tradizione. Ora, quando sotto il |
Il razionalismo -
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E questa concupiscenza è quella che ha forze sì potenti | da | captivare l' uomo sotto il peccato, e da trarlo nel |
Il razionalismo -
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forze sì potenti da captivare l' uomo sotto il peccato, e | da | trarlo nel consenso del peccato, se lungamente senza grazia |
Il razionalismo -
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natura umana, e quindi si troverebbe in un uomo creato | da | Dio senza la grazia santificante. Risposta . Questa |
Il razionalismo -
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che a questa Iddio non potrebbe abbandonare un uomo | da | lui creato, ciò sconvenendo alla sua infinita bontà e |
Il razionalismo -
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dovesse avere un libero arbitrio così signore della volontà | da | impedire a questa, col suo imperio, anche i primi spontanei |
Il razionalismo -
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. Si parlerebbe egli d' un vizio opposto alla legge di Dio, | da | cui conviene togliere il cuore; per dire che il cuore è |
Il razionalismo -
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umana è di presente senza difetto, che cosa avrebbe ella | da | deporre? Nulla: avrebbe solo da vestir la grazia. |
Il razionalismo -
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che cosa avrebbe ella da deporre? Nulla: avrebbe solo | da | vestir la grazia. Medesimamente le Scritture, i Concili e i |
Il razionalismo -
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Giovanni Grisostomo: [...OMISSIS...] ; passo recato anche | da | S. Agostino contro i Pelagiani (6). S. Atanasio: |
Il razionalismo -
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della natura umana ed il bisogno della ristorazione operata | da | Cristo, di quel che facesse S. Cirillo di Gerusalemme in |
Il razionalismo -
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dice: [...OMISSIS...] . La qual malizia è così descritta | da | S. Bonaventura: [...OMISSIS...] , or non si ferma qui il |
Il razionalismo -
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ordine soprannaturale, sarà ella d' indole così maligna, | da | dover esser priva dell' abito di tutte le virtù, prona ad |
Il razionalismo -
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Manicheismo? Questo appunto dicevano i manichei impugnati | da | S. Agostino. Ma udiamo anche Gersone, com' egli descriva la |
Il razionalismo -
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avversione a Dio? quest' abito può egli esser creato | da | Dio stesso colla natura? o l' abito non è sempre cosa |
Il razionalismo -
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dominio del peccato oppresso dagli affetti pravi in guisa | da | non potere rilevare il capo? Se questo fosse natura, non |
Il razionalismo -
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dell' uomo, essa natura dovette esser liberata e disciolta | da | Cristo, frase comune presso i Padri, in esempio della quale |
Il razionalismo -
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vero male annesso alla natura umana, che Iddio solo potea | da | essa separare. Se questo male fosse un constitutivo della |
Il razionalismo -
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della stessa umana natura, di maniera che creata | da | Dio priva dell' ordine soprannaturale, ella dovesse seco |
Il razionalismo -
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sua schiava la schiavitù, cioè gli schiavi del demonio | da | lui redenti, ma ancora aver ricevuto dei doni da |
Il razionalismo -
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demonio da lui redenti, ma ancora aver ricevuto dei doni | da | distribuire agli uomini: [...OMISSIS...] . Il che era |
Il razionalismo -
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fede, che il beneficio della risurrezione è un dono fatto | da | Cristo a tutti gli uomini, anche ai non redenti. Onde noi |
Il razionalismo -
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e l' amore di Cristo verso gli uomini. Lasciato dunque | da | parte quel che viene da Cristo come gratuito suo dono, e |
Il razionalismo -
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verso gli uomini. Lasciato dunque da parte quel che viene | da | Cristo come gratuito suo dono, e considerata la natural |
Il razionalismo -
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male morale necessario viene nella sua origine rimota | da | un atto di libera volontà commesso dal primo padre: dunque |
Il razionalismo -
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alla necessità, se tale necessità è moralmente buona, viene | da | Dio; se ella è moralmente cattiva, viene da un abuso |
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buona, viene da Dio; se ella è moralmente cattiva, viene | da | un abuso precedente della libertà umana, fatto o dall' uomo |
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la volontà aderisca necessariamente al male, ella contragga | da | questa adesione per ciò solo una deformità. S' avverta che |
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la volontà, la disordina; e senza un male, un oggetto | da | fuggirsi, non può esservi precetto che ne ordini la fuga. |
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ET IDEO (cioè essendovi precedente il male morale | da | evitarsi dall' umana libertà, che se non ci fosse, la colpa |
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le sue forze morali, non sarà obbligato neppure a domandare | da | Dio aiuto coll' orazione. Poichè a qual fine lo |
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supporrebbe quello che si nega, cioè che ci fosse un male | da | evitare; mentre si sostiene, che l' uomo costituito in |
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dicendo, che colla preghiera essi poteano bene ottener | da | Dio la grazia della continenza (1). I nostri maestri |
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che voglio senza però peccare! Laonde nella Censura fatta | da | molti Vescovi dell' « Apologia pe' Casisti (1) », già |
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L' ubbriacarsi è un peccato che comprende tutti i peccati | da | lui preveduti, li faccia o no; e in questo senso (in causa) |
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farà di fatto? Ne verrebbe l' assurdo, che se de' preveduti | da | lui ne facesse di più, sarebbe più reo, se ne facesse di |
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necessario. VIII Si dimostra la stessa tesi argomentando | da | diverse decisioni della Chiesa. Io mi restringo ad |
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Essa proposizione dice: [...OMISSIS...] . Chi non intende | da | questa proposizione, che, secondo la Chiesa cattolica v' ha |
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il mondo dal peccato. Poichè l' uman genere avrebbe potuto | da | se stesso esser giusto sol che adoperasse quelle forze, che |
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la redenzione di Cristo e la riformazione del mondo | da | esso operata, e la dimostra opera d' un Dio fatto uomo; |
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sue proprie leggi e condizioni necessarie, non dipendenti | da | se, o dalla sua libertà. Onde S. Tommaso colla sua solita |
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dall' esser quell' atto conforme alla regola o difforme | da | essa, ordinato o disordinato; allo stesso modo come l' atto |
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la dirittura o stortura della volontà. Ma, stabilito così | da | S. Tommaso in un articolo della sua « Somma », che il |
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diverso, l' intendere le sue parole così materialmente, | da | fargli dire, che ogni singolo atto volontario è di fatto |
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dal godere una piena felicità, se questa non gli è | da | Dio misericordiosamente levata; perchè la piena felicità |
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fede, che [...OMISSIS...] , cioè che non può più risorgere | da | se stesso, ma è necessitato di starsi in istato di peccato, |
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giustificato Iddio, come ottimo autore di una natura che | da | se stessa liberamente decadde. Quanto poi alla giustizia ed |
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Passiamo ora ad esaminare la seconda questione. | Da | tutte le cose fin qui ragionate evidentemente si dee |
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la causa prossima è necessitata; e il soggetto necessitato. | Da | questo poi avviene, che tutto il genere umano per se stesso |
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senza l' aiuto della grazia di Cristo, non può, assalito | da | gravi tentazioni, star lungamente senza cadere in qualche |
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a imitazione di lui, niuna ingiustizia vi sarebbe | da | parte di Dio; II Che quindi Iddio è libero padrone di |
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o pel solo peccato originale, o anche per altri peccati | da | questo fonte promananti, non avrebbe tuttavia ragione di |
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il contrario ne verrebbe l' assurdo, che la grazia fosse | da | Dio dovuta, e non fosse quindi più grazia. Pongasi dunque |
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Onde a tutti i singoli loro discendenti era destinato | da | Dio il mezzo sicuro e facile d' esser sempre santi e |
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tramandato a' loro posteri non più ciò che avevano | da | Dio ricevuto di salutare, ma ciò che da sè avean contratto |
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più ciò che avevano da Dio ricevuto di salutare, ma ciò che | da | sè avean contratto di vizioso e di pernizioso. Ora fino al |
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considerata la sua potenza, poteva, senza trovar ostacolo | da | parte degli uomini, far tutti gli uomini salvi; nè tuttavia |
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è dovuto alla colpa. Il che riesce difficile a intendere | da | certuni, i quali pongono il caso di cui si parla in modo |
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egli brama, se seco combatte, se prega, sarà aiutato certo | da | Dio. Chi ne può dubitare, essendo Iddio ottimo? Egli |
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[...OMISSIS...] Ora, se questo è lo stato di un uomo, | da | qualunque cagione provenga, foss' anco dal solo vizio « |
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; e la misericordia e la salvazione vien solo | da | Dio; avverandosi il [...OMISSIS...] . E quantunque GESU` |
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che al loro vizio morale s' aggiunge. E tuttavia non è | da | credere che questo stesso male permetta la divina bontà, se |
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penitenza, fonte di nuova grazia aperto sempre per essi | da | Cristo. Oltre di che coll' orazione possono impetrare la |
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in esse prima che fossero scoperte, o in altre ancor | da | scuoprirsi; giacchè la provvidenza divina, nella sua |
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, prevedendo forse, che non sarebbe ben ricevuta | da | essi la parola di Dio, e che quindi non servirebbe che ad |
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ad aggravare le colpe di quelli, a cui fosse annunziata, e | da | cui fosse ripulsa. XIII Indubitato è pure, che quelli, che |
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male (3); dottrina razionalistica, e giustamente anch' essa | da | Innocenzo XI proscritta. XIV Nè meno si può dubitare, che a |
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volontà (3) d' un infedele fossero naturalmente sì buoni, | da | desiderare la naturale giustizia, da dimandarla, ed |
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naturalmente sì buoni, da desiderare la naturale giustizia, | da | dimandarla, ed isforzarsi, quanto può, ad adempirla, |
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può, ad adempirla, sarebbe costui, non punto io ne dubito, | da | Dio soccorso. Perocchè, come dice S. Agostino, |
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prossima (la volontà istante), benchè in origine veniente | da | un pravo esercizio della libera volontà, egli è un vero |
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leggi della volontà e dell' intendimento, come natura, fu | da | me espressa in queste parole, che dispiacquero a' nostri |
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che s' intende. Le persone poi che non ignorano le dottrine | da | me premesse sulla semplice libertà, sanno ancora, che la |
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per sua confessione interpreta quel passo diversamente | da | quel che fanno i dottori cattolici. Finalmente ognuno può |
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Agostino, che [...OMISSIS...] sia o non sia uguale a quella | da | noi esposta ne' passi surriferiti, ne' quali si riconosce |
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giammai che sieno quinci condotti a peccati mortali tanto | da | essi odiati. A provar questo vero adunque, oltre l' |
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della sua, aggiungerò quella d' un solo Teologo pregiato | da | tutti senza eccezione, voglio dire di Domenico Viva della |
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nel caso nostro diverse osservazioni. Primieramente è | da | ricordare, che già prima lo stesso nostro autore avea |
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che S. Tommaso insegna, che [...OMISSIS...] . Di poi è | da | considerarsi, che le parole di S. Tommaso da lui addotte |
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. Di poi è da considerarsi, che le parole di S. Tommaso | da | lui addotte per provar le sua tesi, [...OMISSIS...] non |
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all' intento di vincere l' impetuosa passione. E nè pure è | da | credere, ch' essi parlino d' un uomo « in cui cessi da ogni |
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è da credere, ch' essi parlino d' un uomo « in cui cessi | da | ogni suo ufficio la ragione »; poichè anzi essi parlano |
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tolto, quanto fa al caso, benchè la ragione non cessi | da | ogni altra sua funzione. Laonde [...OMISSIS...] , come dice |
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regolato nelle cose necessarie al vivere e non preceduto | da | una sufficientemente ponderata deliberazione: percepiscono |
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alla libertà le forze dell' anima; perchè dall' anima, come | da | loro radice, traggono la loro attività tutte le potenze; e |
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avviene che se questa virtù sia distratta parte o tutta | da | una sola potenza, poniamo da quella del senso e dell' |
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sia distratta parte o tutta da una sola potenza, poniamo | da | quella del senso e dell' istinto animale, si rimane meno od |
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dell' istinto sensitivo cresciuto a tal grado di vigorìa | da | rapire a se tutta l' anima. [...OMISSIS...] . Di più la |
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deliberare in favore della legge, il qual fatto psicologico | da | noi viene descritto nelle parole non intese, ma censurate |
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. La ragione del qual ultimo fatto è quella appunto data | da | S. Tommaso là dove con tanta sapienza scrive, |
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meditazione del proprio dovere, e l' animo ben disposto . | Da | questo il Sig. C. induce che io dunque insegno tutte le |
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animo ben disposto! All' incontro le azioni necessarie sono | da | me descritte così: [...OMISSIS...] . Nelle quali parole si |
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si trattasse d' un uomo abituato al bene sì fattamente, | da | aver già conseguito una piena signoria di sè stesso. Coll' |
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. Egli dunque non intese che l' abito buono non fu | da | me posto qual condizione dell' azione libera, ma quale |
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il dichiarar libera un' azione, se chi la fa non ha tempo | da | sospendere il subito giudizio pratico che la produce, nè da |
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da sospendere il subito giudizio pratico che la produce, nè | da | considerar la forza e l' autorità della legge che la |
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il nostro teologo dimenticò nell' enumerare le condizioni | da | me richieste, acciocchè un' azione possa credersi |
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dunque il nostro teologo fatto supporre, che le condizioni | da | me richieste, acciocchè un atto sia necessario, sieno in |
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acciocchè un atto sia necessario, sieno in quella vece | da | me richieste, acciocchè un atto sia libero, e dopo aver |
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nuovo, continua così: [...OMISSIS...] . Ma non solo non è | da | omettersi; ma lo si doveva dire prima; perocchè se fosse |
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detto era resa impossibile la censura. Ma il lasciar fuori | da | una sentenza la parte principale e così renderla erronea e |
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in quelli, che trovandosi in istato di grazia, sono | da | questa sempre ne' lor bisogni fedelmente soccorsi, com' io |
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è la sana dottrina, ed ognuno intende quanto differisca | da | quella di Bajo, il quale attribuisce la nozione di peccato |
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fanno in quello scambio, credere che la dottrina cattolica | da | noi professata, sia peggiore della bajana. Dopo avere il C. |
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di eleggere fra le volizioni. »Qualora adunque la volontà | da | se sola opera senza la direzione superiore, che consiste |
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della grazia santificante così: [...OMISSIS...] . Ed ora | da | che può esser liberato il libero arbitrio, in virtù della |
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tra battezzati e non battezzati? Non è questo un passare | da | un estremo all' altro, e per evitare l' errore di quelli |
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le naturali limitazioni, nè i difetti naturali procedenti | da | quelle, erano peccato , e in questo dicevano bene. Furono |
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delle proposizioni di Bajo: [...OMISSIS...] , dalle quali e | da | altre somiglianti, scorgesi, come abbiam provato innanzi, |
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realmente così urgente e così pressante in una data azione | da | trascinare la spontaneità ed impedire l' arbitrio della |
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in lui, videsi traboccata nel precipizio: e ciò perchè se | da | una parte questo gli mostra che tutto è disordinato in lui |
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antico, essendosi insinuato già, lentamente, come dicevamo, | da | più di due secoli; egli non è accidentale, non è |
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di alcuni teologi cattolici, fors' anco in buona fede | da | parte loro, ma con dottrina non sana. Abbandoniamo ogni |
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in Roma stessa nel 1734, e poi due volte di novo | da | Benedetto XIV (1) ed una terza da Clemente XIII (2) dandosi |
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e poi due volte di novo da Benedetto XIV (1) ed una terza | da | Clemente XIII (2) dandosi così una prova di più che lo |
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L' identità sostanziale della dottrina insegnata | da | quei teologi, con varie maniere di parlare, risulta chiara |
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grazia santificante , benchè quella in Adamo dipendesse | da | questa, stantechè la giustizia originale d' Adamo non era |
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rendevasi anche indegno della grazia, in cui era stato | da | Dio costituito. La giustizia originale in generale è |
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costituito. La giustizia originale in generale è riposta | da | S. Tommaso nell' ordine delle umane potenze, pel quale le |
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potenze inferiori, se non in quanto contribuiscono o sono | da | lei mosse (1) a disporre bene o male la volontà. Laonde la |
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sembra, dall' attuosità del seme, chiamato per ciò appunto | da | Innocenzo III ed altri dottori infetto e corrotto. Laonde |
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originale, tuttavia, [...OMISSIS...] . E tuttavia è ancor | da | notarsi, che questo attraimento soverchio che fa la carne |
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e così sia st“lta dall' ordine di ragione e però | da | Dio, non rimanendole più forze sufficienti a mantenere |
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soprannaturale di Dio, è ciò che chiamano avversione | da | Dio . Essi insegnano adunque che la piega o conversione |
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nell' essere generato, è la causa prossima dell' avversione | da | Dio; nella quale sta propriamente la ragion formale del |
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d' origine (il non averne cioè noi coscienza) era tale | da | illudere gli uomini grossi e carnali, ma tanto più in ciò |
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seco la parte razionale dell' anima, la volontà, che tende | da | quell' ora spontanea a secondare i movimenti piacevoli |
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sua per dirigere a Dio, e già l' uomo non si lascia più | da | lui liberamente dirigere; quindi dicesi che v' ha in lui |
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: questa in somma è la dottrina tramandataci | da | tutta l' ecclesiastica tradizione. Forte è dunque la |
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quali dottrine vengono affatto dissimulate dal C., come se | da | me non fossero state nè manco accennate, non che provate |
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intima natura del peccato originale e della liberazione | da | esso che si fa pel battesimo, che un effetto di questo |
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: in tal caso la sola naturale ragione e libertà basterebbe | da | se stessa, senza la grazia, ad evitare tutti i peccati, e |
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il che la Chiesa riprova (2). Convien dunque riconoscere | da | chi vuol tenersi nella dottrina della Chiesa cattolica; che |
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lume della ragione naturale; quando nel battezzato se | da | una parte vi è l' animalità che continua ad attrarre a' |
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è ciò che rende la sua concupiscenza di specie diversa | da | quella dell' uomo non battezzato, e che gli dà forza di |
Il razionalismo -
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ove gravi tentazioni gli si presentino (2). E qui sono | da | distinguersi più questioni. Primieramente dico, che nel |
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e in istato d' alienazione mentale non procedono mai | da | una concupiscenza macchiata e rea e personale; ma possono |
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tristo legato del fomite che tenta, ma non distacca l' uomo | da | Dio. Onde nel « Trattato della Coscienza » noi spiegavamo |
Il razionalismo -
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tali movimenti cangiano di natura, perchè nascono | da | una concupiscenza, che è diversa di specie da quella de' |
Il razionalismo -
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nascono da una concupiscenza, che è diversa di specie | da | quella de' non battezzati; essi sono poi anche minori di |
Il razionalismo -
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di numero, e meno impetuosi, come quelli che procedono | da | una concupiscenza diminuita ancora di grado . Ma un' altra |
Il razionalismo -
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e il non battezzato. Talora il mero istinto animale opera | da | se solo, come suole avvenir nel sonno, o quando l' uomo si |
Il razionalismo -
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in uno stato convulsivo, a ragion d' esempio, perchè colto | da | idrofobia. A queste operazioni della mera animalità possono |
Il razionalismo -
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non appartenendo esse all' ordine morale. Ma lasciando | da | parte questi mali della natura e venendo all' ordine morale |
Il razionalismo -
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può esser rapita e mossa semplicemente e istantaneamente | da | bene sensibile, senza che l' uomo abbia tempo a considerar |
Il razionalismo -
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che l' uomo non giustificato non può a lungo astenersi | da | ogni peccato mortale, perchè [...OMISSIS...] . La cosa però |
Il razionalismo -
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battezzato le forze, colle quali adempire alle obbligazioni | da | lui conosciute, purchè si giovi degli aiuti che sono in sua |
Il razionalismo -
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Di che il cedere non sarà mai che parziale nel detto caso, | da | parte dell' attivitá umana, non totale: e dato che |
Il razionalismo -
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qualche disordine nell' azione personale non sarà tale | da | staccar la persona dall' oggetto buono e morale a cui |
Il razionalismo -
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colla divina grazia, adempire tutte le obbligazioni | da | essi conosciute, se fanno quello che sta in loro, nè mai |
Il razionalismo -
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libera volontà in tale strettezza e deficienza di forze | da | dovere arrendersi ad essa in modo da peccare gravemente; là |
Il razionalismo -
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e deficienza di forze da dovere arrendersi ad essa in modo | da | peccare gravemente; là dove a' non giustificati non è |
Il razionalismo -
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nell' ordine della giustizia naturale aiuti morali | da | Dio naturalmente conosciuto, ed impetrarli ancorchè non |
Il razionalismo -
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volontà che perturba e modifica le leggi a cui la volontà | da | sè sola ubbidirebbe. Ora quali sono le leggi della volontà |
Il razionalismo -
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In un tale stato la volontà è dolcemente attratta | da | ogni bene, perchè è la potenza del bene, ella è mossa da |
Il razionalismo -
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da ogni bene, perchè è la potenza del bene, ella è mossa | da | ogni stimolo per piccolo che si voglia perchè è mobilissima |
Il razionalismo -
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realmente a Cristo la condizione delle cose è ben altra. Se | da | una parte v' ha l' azione reale del bene animale, che a sè |
Il razionalismo -
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in tale stato costituito accade che quantunque l' animalità | da | parte sua seguiti ad allettare a sè l' anima volitiva ed |
Il razionalismo -
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più eccellente è contemporaneamente tenuta e posseduta | da | Dio; e così il bene infinito risiede nell' anima non solo |
Il razionalismo -
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la quale peccando, per sè medesima si stolga e separi | da | lui, che per usare le parole di S. Agostino consacrate dal |
Il razionalismo -
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de' nervi eccitati, come ne' pazzi, o in quelli che sono | da | veemente accesso di passioni sorpresi; in tal caso la |
Il razionalismo -
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bene l' occupa nella più alta sua parte, le operazioni che | da | questa parte incominciano sono personali, e buone o |
Il razionalismo -
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dell' uomo è onesto o disonesto, e la dilettazione che | da | esso viene onde procedono le azioni, secondo la legge della |
Il razionalismo -
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che S. Agostino chiama « adjutorium quo »; il qual aiuto è | da | S. Agostino negato ad Adamo, accordatogli il solo « |
Il razionalismo -
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essendo rea e non avendo in sè il potere di giustificarsi | da | se stessa e di rettificarsi; nè potendo come rea che era |
Il razionalismo -
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questa potentissima grazia del Salvatore, l' uomo non può | da | niuna cosa esser vinto, se liberamente non consente al |
Il razionalismo -
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demonio, in tanto che questa non può più distaccar l' uomo | da | Dio. Nè si dee credere, che non operando nel bambino la |
Il razionalismo -
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un appetito razionale; »entro la quale sfera, prescindendo | da | quella forza superiore che si definisce coll' Apostolo « « |
Il razionalismo -
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è il medesimo) se ne deve dare la gloria! Iddio ci preservi | da | dottrine che cotanto alimentano l' umana superbia, e così |
Il razionalismo -
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nè confessarla. Il dire, che l' uomo può esser giusto | da | sè secondo la natura senza bisogno della grazia di Dio (1) |
Il razionalismo -
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e costante ecclesiastico in vece della pace di Cristo reca | da | per tutto dove va la discordia, e in vece di stabilire tra |
Il razionalismo -
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lascia il campo del Signore ingombro di triboli e di spine | da | lui stesso seminate. Coloro i quali conoscono la storia |
Il razionalismo -
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fondare il regno di Dio, esclusero l' episcopato quant' era | da | loro e la gerarchia, o le fecero quella guerra lunga or |
Il razionalismo -
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ben anco in uomini molto innanzi nella virtù; i quali | da | esso insensibilmente condotti s' allontanano dalla verità e |
Il razionalismo -
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a stupirsi, se dopo le ultime eresie del secol XVI, avutane | da | esse occasione, lo spirito razionalistico e pelagiano |
Il razionalismo -
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massime fra genti cristiane. Vero è ch' ella non chiamasi | da | prima incredulità ma filosofia. Ma che è questo? Il falso |
Il razionalismo -
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riuscire salutari oltremodo ai nostri moderni teologi, se | da | esse apprendessero, che carezzando il Razionalismo |
Il razionalismo -
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Baronio e Bona, che scorgeano pure colle loro menti, | da | lontano i danni del Pelagianismo irruente! Non mancavano |
Il razionalismo -
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mai questo necessario a fuggir quello. Abborrite pure | da | tutte quelle opinioni teologiche, che scoraggiano gli |
Il razionalismo -
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carità vi conduce pure alla verità. La morale che ne uscirà | da | tale scelta sarà dolce, come è dolce il giogo del Signore, |
Il razionalismo -
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presente stato del mondo ci somministra, rimangono colpiti | da | affetti non pur diversi ma interamente contrarii; e mentre |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
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ma interamente contrarii; e mentre gli uni si ritraggono | da | quello spaventati, quasi da una scena di orrore che non |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
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e mentre gli uni si ritraggono da quello spaventati, quasi | da | una scena di orrore che non possono sostenere, gli altri |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
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affetti così contrari in uomini che sono pure animati | da | uno stesso spirito, che ravvolgono gli stessi pensieri e |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
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stato presente dell' universo morale. Egli riviene pur ora | da | un atroce combattimento nel quale se le schiere della virtù |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
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i successori il frutto della vittoria. Avvi ragione adunque | da | spargere lacrime di dolore; ed insieme di educare in mezzo |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
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la sposa di Gesù Cristo che allorquando ella rialza il capo | da | una lunga oppressione; ed allora pare simile a quell' |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
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così gli uomini a non esistere che come individui sciolti | da | tutti i legami, e privi di tutti i punti d' appoggio, su' |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
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come non può il corpo essere sostenuto a lungo | da | un turbine violento nel mezzo dell' aria senza cadere (1). |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
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di tanta penetrazione che sappiano distinguere questi | da | quello; non debbe riuscire maraviglioso, che un gran numero |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
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che datisi in preda al partito della menzogna, credendo | da | principio di trovarvi la verità, rimasero vittima della |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
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tanti infelici? E quelli che rimanevano per tanto tempo | da | lei divisi, e che avevano da' loro stessi padri ricevuto l' |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
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esser più virtuosa. Così si discioglie il protestantismo | da | se medesimo, come perisce il naufrago gittato dall' onde |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
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dall' onde sopra una spiaggia disabitata; e l' incredulo | da | lui generato torna indietro come fanciullo piangente |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
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preveduto il frutto raccolto dal Giubileo pubblicato | da | Leone XII, se fino l' estremo oriente non si fosse mosso a |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
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ciò che pensa e che opera sulla terra; che si francano | da | tutti i pregiudizi e quasi non fossero mai stati al |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
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è l' educazione quella di cui si contesta il bisogno | da | tutti, e si sente nella stessa misura che quello della |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
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attenzione e diligenza ne' mezzi; è perchè egli è stordito | da | una moltitudine di ragionamenti veri e falsi, generosi e |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
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di soddisfare a questo bisogno; un modo che non esiga | da | lui un sacrificio superiore alla sua debilezza e non |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
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quello spirito e quella vita che non risulta giammai | da | più membri divisi, ma sì da membri bene compaginati |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
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vita che non risulta giammai da più membri divisi, ma sì | da | membri bene compaginati insieme, e composti in attitudine |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
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tuttavia ignorante; mentre sembrano molte le cognizioni | da | lui possedute perchè sono sminuzzolate e trite, se si può |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
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e degl' ingannatori. Funesto vizio dei nostri dì, figliato | da | un' ampiamente diffusa superbia, è l' opinione, che basti |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
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virtuosa vuole essere signora di tutto l' uomo, se ha | da | renderlo virtuoso: se essa non si manifesta che nelle |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
|
la differenza fra lo spirito della Educazione cristiana, | da | quello della Educazione mondana, o come la chiamano |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
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imperfetta espressione; egli è quella vita così potente, | da | cui quanto vive succhia, quasi direi, tutto ciò per cui |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
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in tutte le cose sue quel principio, che il bene nasce | da | causa intera, e il male da qualunque minimo difetto. E ciò |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
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principio, che il bene nasce da causa intera, e il male | da | qualunque minimo difetto. E ciò posto, per vedere alcun |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
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abbiamo distinta la scienza di questo mondo e quella di Dio | da | ciò che quella di questo mondo si limita ed impicciolisce |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
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al laccio di ogni passione, cui non essi prendono, ma | da | essa son presi: nelle cognizioni ammettono e rigettano |
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sono più possenti di lui: sicchè egli per necessità dipende | da | esse, come esse non dipendono da lui. E però quando egli |
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egli per necessità dipende da esse, come esse non dipendono | da | lui. E però quando egli vorrà uniformarsi e accordarsi ad |
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LE ALTRE COSE, E LE ALTRE COSE COME QUELLE CHE DEBBONO | DA | LUI RICEVERE LA ORDINAZIONE. Si debbe osservare come questo |
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ma tutto ciò che può essere argomento d' istruzione riceve | da | essa il suo vero indirizzamento: e per essa s' impone al |
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annullato tutto insieme il grande sistema di cose fondato | da | Dio nella natura di Adamo, e in tutto quello che era fatto |
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nuovo capo e stipite di tutti quegli uomini che verrebbero | da | lui propaginati per una generazione intatta dalla carne e |
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l' umana natura, o più tosto, come ape che trae miele | da | fiore velenoso, cavatala dalla vecchia, a cui era stato non |
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non fatto secondo la legge della umana generazione, ma | da | una vergine in modo divino, quelle parole preparategli da |
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da una vergine in modo divino, quelle parole preparategli | da | un profeta: [...OMISSIS...] . E questo nuovo fonte, questo |
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impervio a' corrompimenti, rafferma la seconda famiglia che | da | lui si deriva, acciocchè non tema la corruzion della prima. |
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anzi Dio e Uomo, aveva in sè infinito valore e merito | da | solvere il debito contratto con Dio dalla prima natura |
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stato accordato un respiro, anzi di più aveva merito in sè | da | compensare a Dio il dono di questa mora conceduta al |
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ci mostra tutta la famiglia degli uomini considerata | da | Dio come una cosa sola, e presa, nel consiglio delle sue |
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Educazione, oltre quella dello spirito, e come necessarie | da | essa approvate e commendate, ma nel medesimo tempo |
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è necessario per l' acconcio mantenimento di questa vita, | da | quello che non è necessario. Quello che è necessario lo |
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come si vede, relativo e non assoluto, cioè non venuto | da | pregio che abbia in sè la vita, ma da pregio di quel fine |
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cioè non venuto da pregio che abbia in sè la vita, ma | da | pregio di quel fine stesso a cui la vita è volta. In quello |
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incontro in cui si trova l' uomo presentemente, il toglie | da | ogni ozio, e lo stimola ad una operosa azione non solo in |
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rivolta sempre a segregarsi quanto è loro più possibile | da | tutte le sensibili cose. Ed ancora questo principio pone |
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che sono alla vita presente o necessarie od utili. Ma ecco | da | che diverso lato venga all' inculcamento di questa |
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instituzione in tutte le lodate industrie la Religione, e | da | che diverso lato venga a questo il mondo. Ecco da che |
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e da che diverso lato venga a questo il mondo. Ecco | da | che profonda origine la Religione cristiana tragga questa |
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stesse parole in capo a tutto il regolamento degli studi | da | lui poco fa pubblicato (2). E tutti quelli che hanno carico |
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tenendoci incorporati al nostro mediatore, l' abbiamo | da | lui medesimo quando ci disse, il precetto della Carità |
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, e non più udito al mondo, benchè fosse stato intimato | da | Mosè: [...OMISSIS...] ; cioè in virtù dello spirito, che |
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spirito, che secondo la legge della generazione spirituale | da | me solo viene comunicato. E s' osservi come nel |
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con tutta la vita sua (2) si vuole onorato ed amato Iddio. | Da | quanto è fin qui detto apparisce in che differisca |
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sono qui per contendere a cotestoro quel vanto, che fatto | da | uno di essi, esprime l' intendimento di tutti, cioè che il |
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venga aiutato dalla natura della cosa che imprende, cioè | da | una forza fuori di lui (1). Laonde non ci farà nessuno |
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che riguardano gli usi della presente vita. Poichè mentre | da | una parte mi si dimostrano accresciute quelle cose, dall' |
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abbia posto di vita e di energia (2). Il perchè se l' uomo | da | se stesso è così scarso di naturale vigore che espandendolo |
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che espandendolo dirò così in estensione, gli manca poscia | da | profondare, e ponendosi in molte cose umane è tenuto |
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educare. E non vedo che possa essere sperato di più se non | da | rarissimi e mirabili precettori, quando a dilineare il |
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cittadino di tutto il mondo: bella sentenza, se, divisa | da | tutte l' altre verità, non contenesse l' annullamento di |
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le case ove fosse parte della suprema autorità: e | da | questo guasto si vogliono guardare più sottilmente le |
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si vogliono guardare più sottilmente le nazioni governate | da | una sola famiglia. Finalmente non mancarono di quelli che |
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vincolo ancora che il piega sotto la signoria del genitore, | da | cui ebbe attinto la cara esistenza. Ed allo stesso balzo |
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più il metodo ottimo, cessando d' essere tale ove sia usato | da | quello alla natura ed all' indole del quale esso non è |
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lineamenti simili, tolti, come abbiamo detto più sopra, | da | quel primo disegno che ne ha posto l' educazione pubblica, |
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quadri disegnati dalla medesima mano, se vengono coloriti | da | mani diverse, danno sugli stessi contorni molte accidentali |
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i migliori a' bisogni e alla destinazione del suo allievo. | Da | questo apparisce come la perfetta educazione privata |
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tutta intera l' educazione. E ciò tanto è più possibile e | da | noi sperabile, quanto che questa educazione pubblica può e |
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uniforme e con leggi generali stabilita. Ma se cerchiamo | da | quale difetto si debbe maggiormente guardare la educazione |
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principe o membri di una nazione, debbe altresì prescindere | da | tutto quello ch' è individuale. Il particolare uomo è quasi |
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di sentire e di pensare, nè forse veruno si schiva | da | porre più o meno ne' giudizi qualche cosa del suo, oltre il |
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spirito sieno informati innumerevoli altri spiriti, i quali | da | natura tengono varietà d' inclinazioni e di doti. E non è |
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in cui si teme tanto di esser turbato, di esser eccitato | da | quel letargo morale, onde si preferisce l' indifferenza |
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vi si penetra, tanto più vi si sentono e scuoprono cose che | da | prima non s' erano scorte nè sospettate, e così con lento |
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è composta di questioni troppo difficili, anzi giudicate | da | essi insolubili, e più ancora (giudicando di ciò che |
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non conoscere) inutili. Sollevarono dunque gli uomini | da | un' improba fatica? Non fecero che raddoppiarne loro il |
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loro il carico: giacchè non potendo questi prescindere | da | quelle questioni, col far loro dimenticare tutto ciò che ne |
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qualità di sapere impicciolirsi alle menti fanciullesche, è | da | vedere che cosa si richieda sopra ciò a formare un buon |
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compositore quell' uomo che è più grande. Imperciocchè | da | prima i piccioli uomini sono i più pregni di pregiudizi, e |
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sconcio che di sopra fu tocco, di voler conformare uomini | da | natura variatissimi non alla foggia che più loro conviene, |
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le chiavi del cuore umano, il quale è precipuamente | da | allevare nella gioventù, ed al quale tutti gl' ingegni |
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ed al quale tutti gl' ingegni dell' educazione sono | da | volgere: poichè quantunque nei fanciulli questo cuore sia |
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veduto per dolcezza di parole e di atti, si fa manifesto | da | quelle sottili osservazioni fatte sulla gioventù da uomini |
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da quelle sottili osservazioni fatte sulla gioventù | da | uomini sagacissimi, le quali quanto utili e necessarie, |
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dalla mediocrità degl' ingegni. Ma che a comporre un libro | da | usare in tutte le scuole di uno Stato si esigano molti lumi |
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molto, e saperla rivolgere, e maneggiare, e atteggiare | da | tutti i lati, come cosa in tutto propria. E questo |
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senno nella composizione dei libri scolastici non fu ancora | da | me toccata. Tale necessità consegue naturalmente al sistema |
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e, staccandoli dal suo gran tutto, li presenta come cosa | da | poco e di facile riuscimento. Il sistema cristiano all' |
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anche qualunque picciolo membro di questo corpo scientifico | da | tali e tante persone che sieno atte ad avere sempre |
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chiami e raguni insieme. E di vero se un sapiente lavorasse | da | se stesso, e non chiamato, al bene della pubblica |
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molti concepito. Ma la dignità dell' opera, l' ampio bene | da | questa aspettato, l' onore e il lucro promesso a questi |
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i rispetti, ne sente l' unica e indivisibile armonia che | da | tutti risponde, e la contempla col pensiero, e l' affissa, |
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parole. Così l' opera d' un grande artista se non è creata | da | un atto semplice della mente, non può attingere quella |
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molti ingegni concordemente dovessero lavorare. Ma ora è | da | confessare che il privato istruttore non può avere una |
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egli debbe per quanto è possibile venirlosi formando | da | se medesimo. Perciò egli non sembrerà al tutto inutile il |
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risguarda; il bene all' incontro della società non risulta | da | un solo, ma dall' opera di molti, e perciò non importa che |
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è lor nativa tal grazia di favellare, che noi forestieri | da | Firenze più difficilmente a gran pezza conseguiamo per |
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aure soavi de' colli o dall' acque dell' Arno, ma certo | da | una cotal vaghezza di liberale natura. E mi piacerà che sia |
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e que' tratti che si fanno tradurre, per esercizio, | da | una in altra lingua: i quali vogliono esser pensatamente |
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e tutti i luoghi, che i Pastori della Chiesa giudicassero | da | intralasciare. E perchè nelle divine scritture non composte |
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un raccolto semplice delle rivelate verità, o un catechismo | da | essere usato nelle scuole elementari. La seconda parte |
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Nella Storia Universale vi potrebbe avere una parte | da | principio che contenesse nude le epoche principali di tutta |
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sarebbe quella picciola Storia, Cronologia, e Geografia | da | usare nelle scuole Elementari. Di poi potrebbero succedere |
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Adamo sino ai nostri tempi, e mostrato l' ordine stabilito | da | Dio che tutti gli avvenimenti servano alla gloria della sua |
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le più fiorenti scuole della filosofia quando sono già | da | lungo tempo stabilite; poichè nello stabilirle è l' ingegno |
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imputridirono. La sola Storia può salvare la Filosofia | da | questo decadimento, se si sa congiungerla alla medesima |
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il nostro ingegno in azione; e che il fa venire alle verità | da | se stesso, mettendolo su quella via che alle stesse |
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interminabili a quello spirito, che cerchi di fecondare | da | se medesimo quelle verità, alle quali gli uomini non sono |
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con le parti precedenti di questi libri di storia, e | da | tutti insieme apparirà la concorrenza della potenza, della |
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è proprio de' metodi geometrici degli antichi, tanto lodati | da | quel solido spirito di Newton. Ma riguardo all' Algebra, |
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solido spirito di Newton. Ma riguardo all' Algebra, certo è | da | sperar grandemente che si possa ridurre tutto il calcolo in |
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faranno vie più vicine a toccare la perfezione: giacchè è | da | confessare che se rapidi furono i loro passi, e grande lo |
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in una piccola Storia Naturale e nella Fisica; la prima | da | darsi nella Rettorica a guisa di gradevole intrattenimento, |
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risorgimento delle lettere dopo i secoli di ferro movesse | da | una imitazione degli antichi esemplari; nè da altro muover |
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ferro movesse da una imitazione degli antichi esemplari; nè | da | altro muover potesse. Ed erano quelli esemplari di |
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regina di tutte l' altre. Ma sono esse tratte pienamente | da | quel confuso miscuglio? è essa divisa pienamente dalle |
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culto degli Dei si senta pur dopo tanti secoli vincolata | da | una antica materiale impressione stampata da' padri e |
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poste radici vada a vincere la mala semenza che gli cresce | da | lato; o il germe pagano sicchè strugga e spenga coll' avide |
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alla sua esistenza, che più tempo non le sopravanzasse | da | pensare ai suoi ornamenti. E volsero dieci secoli prima che |
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l' uomo la via che prima e più facile trova aperta | da | pervenire al suo scopo, si diede all' imitazione delle |
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le note saviamente poste, che la scelta de' luoghi | da | spiegarsi alla gioventù raccomandata da Quintiliano. |
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scelta de' luoghi da spiegarsi alla gioventù raccomandata | da | Quintiliano. Perciocchè un autore mozzato e tronco, non può |
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tante parti. Ma questa piena intelligenza non è però cosa | da | fanciulli: il perchè sembra da rimettersi questo studio |
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intelligenza non è però cosa da fanciulli: il perchè sembra | da | rimettersi questo studio all' Università, accontentandosi |
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sia veramente il loro sostegno, anzi la loro generatrice. | Da | essa debbono quelle, per così dire, apprendere la favella, |
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quello spontaneo movimento? Chi offerse un oggetto sublime | da | contemplare all' intuizione immediata dell' uomo? (1). Egli |
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arditi naturalmente e generosi, o placidi e attemperati: e | da | queste cose quasi recarsi co' suoi intendimenti a |
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tuttavia rallargarlo si conviene alle cose massime, che | da | lui si possa aspettare o la patria o la umanità. Di |
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perchè provvedano al detto fine, ed avvisata la piega | da | darsi a tutti gli studi, e virtù esteriori, nelle quali fa |
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troppo lievemente in sulle idee principali, ma rivolgerle | da | tutte bande, fissarle, e precisarle co' loro caratteri, |
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col suo reale allievo, trascorrere tutti gli autori interi | da | capo a piedi, spurgando però innanzi quei luoghi che per |
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quei luoghi che per mollezza o pravità di massima non sono | da | leggere a' giovanetti, e poi leggendo ed interpretando |
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studiare principalmente quattro doti, dalle quali, quasi | da | quattro corde, svegliare quella soave armonia, onde si |
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che collocato per filo e per segno dentro a certo loculo | da | loro fissato ti lodavano a cielo come cosa nuova e |
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e per questa facilità di riconoscere l' idea stessa | da | qualunque lato tu gliela volgi, gl' ingegni italiani sono |
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e spiranti le più dolci aure della vita, furono formati | da | natura a soavità ed amenità di stile impareggiabile, che si |
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mente, e non sa ch' è in noi ancora un nobile senso interno | da | coltivare, e che le sole cognizioni della mente non ci |
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col giovane: il che dimanda in lui e tale fortezza di mente | da | vedere le conseguenze pratiche de' precetti, e tale |
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conseguenze pratiche de' precetti, e tale costanza di animo | da | non comportare giammai d' incorrere in alcuna |
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suoi più immediati interessi: e non si può pretender tanto | da | nazioni ancor novizie nel regime costituzionale. Fino a |
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e si limitano a proteggerne l' esercizio, acciocchè | da | niun ostacolo esso venga impedito, sono giuste, e il popolo |
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civile, è schiavo. Che poi questa teoria sia professata | da | un monarca o da alcuni maggiorenti, o da due Camere |
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Che poi questa teoria sia professata da un monarca o | da | alcuni maggiorenti, o da due Camere stabilite da una |
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sia professata da un monarca o da alcuni maggiorenti, o | da | due Camere stabilite da una Costituzione, o da un Governo |
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monarca o da alcuni maggiorenti, o da due Camere stabilite | da | una Costituzione, o da un Governo popolare, questo |
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o da due Camere stabilite da una Costituzione, o | da | un Governo popolare, questo perfettamente è il medesimo: |
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una tirannide, quando la massima, su cui esso è fondato e | da | cui prende la norma di tutto il suo operare, è una massima |
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« all' esercizio non impedito delle proprie potenze ». E | da | questo diritto generale discende quello della libertà dell' |
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d' insegnare altrui cose utili e vere, e d' impararne | da | tutti. Egli è chiaro, che il diritto d' imparare da tutti è |
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da tutti. Egli è chiaro, che il diritto d' imparare | da | tutti è correlativo al diritto d' insegnare: e che |
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all' uno d' insegnare, impedisce all' altro d' imparare | da | lui che insegnerebbe, se non ne fosse impedito. E` dunque |
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in un cervello disordinato, e che di perverso può ascendere | da | un cuore corrotto. Il secondo genere consta di tutti quelli |
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non ricevuta qual è, qual dev' essere, ma fattasi | da | se medesimi a mano, secondo il lor proprio gusto. Snaturano |
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che tutto, e il bene e il male, possa essere insegnato | da | tutti, laddove i moralisti ad uso dei propri interessi, |
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poi ipocritamente la libertà d' insegnare il bene. | Da | queste due specie di libertà bastarde è da tener conto, per |
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il bene. Da queste due specie di libertà bastarde è | da | tener conto, per non confondere i nostri pensieri. A queste |
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questi limiti non si verificano sempre, e non si osservano | da | tutti, o non si possono osservare, perciò il diritto d' |
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Questa spogliazione scandalosa ed iniqua, se poteva | da | principio essere tollerata dai popoli ingannati e sorpresi |
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principio essere tollerata dai popoli ingannati e sorpresi | da | promesse mendaci e da frasi sofistiche ed entusiastiche, |
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dai popoli ingannati e sorpresi da promesse mendaci e | da | frasi sofistiche ed entusiastiche, come quella che « tutti |
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la restituzione di questa preziosa libertà perfidamente | da | essi usurpata. Questa minorità crescente è destinata senza |
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cioè a quella parte della Chiesa Cattolica, a cui fu | da | Gesù Cristo affidato, e che si chiama Chiesa docente . |
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i principali dei quali sono quelli che furono dettati | da | alcuni Santi, che ebbero l' assistenza dello Spirito Santo, |
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molto grossolana, ovvero sono uomini di mala fede. | Da | questo primo diritto della Chiesa Cattolica deriva un |
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al Clero quei fedeli che ne creda degni, e chiamati | da | Dio al ministero sacerdotale. Dovendo essa tramandare il |
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legati ai Vescovi con solenne promessa d' ubbidienza emessa | da | essi nell' atto di ricevere l' ordinazione. Tali sono i |
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di più benevolenza dei Governi verso la Chiesa, protestando | da | una parte contro l' indegna usurpazione di tali Governi, |
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usando dall' altra tutte le armi spirituali date loro | da | Cristo contro i sacerdoti ostinati, che loro ricusano la |
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universale di cui abbiamo di sopra dimostrato la esistenza. | Da | questo diritto generale ne consegue ai dotti un altro |
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insegnare, se non con un solo metodo, e questo imposto loro | da | una mano invisibile, poichè quando il Governo lo impone, |
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offendono la libertà dell' insegnamento. Consegue | da | questo, che i Governi civili, i quali stabiliscono un |
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stabiliscono un insegnamento ufficiale, hanno tre doveri | da | adempire riguardo ai dotti; il primo di non mettere all' |
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ma vogliamo che quelli che insegnano pubblicamente ricevano | da | noi la licenza, e la paghino, e prima di ricevere la |
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voti dei quali impareranno a conoscere se siano tanto dotti | da | poter insegnare, o se non abbiano ancora acquistata quella |
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molte riflessioni; pure facciamone alcune. Primieramente | da | noi si concede che il frapporre impedimento d' insegnare a |
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civile aumenti leggi e disposizioni? Per incominciare | da | quest' ultima domanda, sembra affatto inutile, che il |
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prenda tante pene, stante che gl' ignoranti o s' escludono | da | se stessi da un tale ufficio, che non possono compiere, o |
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pene, stante che gl' ignoranti o s' escludono da se stessi | da | un tale ufficio, che non possono compiere, o rimangono |
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loro cosa alcuna. Una libera concorrenza adunque, aiutata | da | altri mezzi onesti, di cui parleremo a suo luogo, basta ad |
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voi avete all' insegnamento, se non siete dichiarati dotti | da | me con un brevetto ». Obbligare tutti i dotti della nazione |
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che altro lo rappresentano in questa bisogna, per essere | da | tali persone dichiarati dotti a sufficienza per insegnare, |
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l' aria di un' impertinenza. Il Governo con questa pretesa | da | una parte obbliga tutti i dotti ad un atto di non piccola |
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farvi discepoli, e ad essere esaminati come fanciulli ». E | da | chi esaminati? L' esaminatore, che fa da giudice e da |
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fanciulli ». E da chi esaminati? L' esaminatore, che fa | da | giudice e da maestro, e l' esaminato che fa da scolare e da |
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». E da chi esaminati? L' esaminatore, che fa da giudice e | da | maestro, e l' esaminato che fa da scolare e da giudicato, |
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che fa da giudice e da maestro, e l' esaminato che fa | da | scolare e da giudicato, hanno la natural relazione di |
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da giudice e da maestro, e l' esaminato che fa da scolare e | da | giudicato, hanno la natural relazione di superiore e d' |
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ufficiali, a subire l' esame e a ricevere la sentenza | da | questi men dotti di essi. Ma c' è qui patentemente lesione |
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le brighe di molte formalità, sono tutti impedimenti posti | da | tali Governi alla libertà dell' insegnamento. Vengono in |
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si adducono a giustificazione di tali arbitrii governativi, | da | quelli che vi hanno interesse. Dicono che tali prove ed |
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del pubblico insegnamento: però essi non riceveranno danno | da | tali leggi e disposizioni. Ma si risponde, che la legge è |
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tutti i maestri ed istitutori a seguire un unico metodo | da | lui stabilito per ogni ramo d' istruzione, non è solo |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
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dichiara inimico della scienza che sta al di là della meta | da | lui prestabilita, e però nemico del progresso. I metodi |
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non si devono lamentare compressi e diseccati nelle nazioni | da | Governi così illiberali e stazionari! I Governi di questa |
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non ce ne sono: non c' è mai il diritto se non è definito | da | certi confini. Non si nega dunque, che voi abbiate il |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
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amministrare i diversi rami che gli appartengono in modo | da | ottenere la migliore amministrazione possibile, e il bene |
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sopra tante scuole ed istituzioni che nascerebbero | da | se stesse in tutte le parti della nazione, quando non |
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scienza ed attitudine all' insegnare, potrebbero essere | da | esso invitati a prendere un posto nell' insegnamento |
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che hanno i padri di famiglia di far istruire ed educare | da | chi giudicano meglio la loro prole non è indeterminato, nel |
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con docilità dal magistero stabilito sopra la terra | da | GESU` CRISTO (1). In terzo luogo, il diritto che hanno i |
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come segno di sfiducia dato agl' istitutori, e una viltà | da | parte degl' istitutori stessi, che sono tenuti, senza |
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nei padri il diritto di fare istruire i loro figliuoli | da | persone di loro fiducia, scelte senza impedimento, ma poi |
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non sia qualche cosa in natura, ma una cosa che emana | da | essi, e in quella misura che essi a loro beneplacito |
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e noi loro la concederemo ». Ma, cari signori, volete voi | da | vero che i padri di famiglia acquistino sentimenti |
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pienamente la libertà come un diritto, ma dipendentemente | da | noi: la concederemo quando, a nostro giudizio (notate bene: |
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non ostenta liberalismo, si crede obbligato di fare | da | tutore di quelli, che, non sapendo ancora usare della |
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naturale di fare istruire ed educare i loro figliuoli | da | chi vogliono, e supplicate il Governo di circondarli d' |
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che voi al mondo? E se altri giudicassero diversamente | da | voi? Certo che i padri di famiglia di cui voi portate un |
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spogliati della libertà dell' istruzione e dell' educazione | da | darsi a' loro figliuoli, non potrebbero giudicare come voi, |
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naturale, di far istruire ed educare i loro figliuoli | da | chi loro ben pare? e che si deva perciò impedire la loro |
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non dissimulate. I padri di famiglia, attesi i sentimenti | da | cui al presente sono animati, se fossero liberi di |
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nei pericoli, negli interessi, nelle brighe del mondo, e | da | queste continuamente divisi e distratti. Non rimane dunque |
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d' ottenere una sincera e piena libertà d' insegnamento | da | codesti nostri dottrinari dell' opportunità, giacchè l' |
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i padri di famiglia potessero far allevare i loro figliuoli | da | chi loro ben piacesse? Anzi consolidata. La forma |
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se rispetta, se tutela i diritti di tutti, sarà amata | da | tutti: la cosa è naturale, gli uomini amano il bene che |
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di dominare , parte colla forza, parte colle leggi fatte | da | essa, parte colla frode e col raggiro, e intanto mettete le |
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che la forma costituzionale si deva fare amare e stimare | da | tutti i cittadini concordi spontaneamente , o la volete |
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quelli che sono degni? Ma per tornare a quello che dicevamo | da | principio, tutto il male sta in questo, che a voi, signori |
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utilitarismo, è questo: « Il diritto è inviolabile, sempre, | da | tutti ». Il vostro principio è quest' altro: « Il diritto |
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e gli educatori non devono esser trattati come servi , | da | chi dà loro lo stipendio, ma con riverenza e gratitudine |
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di beneficenza; altri per ispirito di speculazione, traendo | da | tali scuole ed istituti guadagno per sè; altri finalmente |
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e de' dotti e in tal modo quelli riescono temperati | da | questi. Abbiamo anche veduto, che è un diritto de' dotti lo |
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avere la piena libertà d' esercitarli, perchè la libertà è | da | per tutto dov' è il diritto, non essendo ella altro che « |
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già d' imporre loro condizioni arbitrarie, ma sì d' avere | da | essi una prova, che li dimostri istruiti al pari degli |
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e la natura di queste cognizioni, ed esigerle egualmente | da | quelli che escono dalle scuole ufficiali e dalle altre: ma |
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questi non saranno tali che istruiscano i giovanetti tanto | da | renderli capaci di sostenere l' esame richiesto, sia per |
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Convien dunque che distinguiamo la classe de' benefattori | da | quella degli speculatori colla prova di fatto che ce ne |
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alcuno al benefattore che le mantiene del proprio, o se | da | esse si trae qualche cosa, questo non agguaglia la spesa |
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quando poi il reddito, che rendono le scuole istituite | da | qualche persona o società eccede la spesa necessaria, e l' |
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il qual nome intendo uno stabilimento o collegio, che stia | da | sè con esistenza perpetua), hanno un' amministrazione |
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dalla speculazione? Perciò lo speculatore (presciendendo | da | una virtù personale straordinaria) farà talora delle cose |
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volte più ancora ai tristi che ai buoni, cioè ogniqualvolta | da | quegli spererà un guadagno maggiore e un maggior incremento |
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cui abbiamo parlato fin qui, reputo che egli debba esigere | da | tali speculatori valide guarentigie del buon andamento |
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e religiosità non comune nello speculatore. Ma questa | da | una parte è quasi impossibile accertarsi con prove esterne |
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può richiederne dalle congregazioni di carità, e | da | ogni amministrazione di fondi destinati a beneficenza. S' |
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diritti sono implicati in tali amministrazioni, e possono | da | esse essere violati, hanno giusta ragione di richiedere, |
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istituti. Per arrivare a questo, io credo, che il metodo | da | tenersi nell' elezione de' maestri e degl' istitutori in |
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e come suo rappresentante tratta i suoi interessi. Ma non è | da | farsi illusione. Altro è il governo comunale, ed altro il |
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s' intende utile e necessario a costituire una nazione. Ma | da | per tutto, dove c' è un sovrano e un Governo generale di |
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regolarla affinchè non nascano collisioni e danni. Deriva | da | ciò che i Governi devono lasciare illesi e proteggere tutti |
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che l' autorità comunale non è organizzata in modo | da | rappresentare e compendiare in se stessa gl' interessi di |
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può dire: « Qui c' è un corpo di rappresentanti »non ci sia | da | cercar altro, non importi più esaminare come questo corpo |
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subito i Comuni, e non solo i Comuni ma anche le Provincie, | da | ogni autorità tutoria del Governo generale. Io credo che l' |
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principali e delle più difficili della sapienza politica. | Da | questo il lettore intende, che, quantunque noi concediamo |
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non crediamo però che esse debbano andarsene sciolte | da | ogni tutela e riscontro del Governo centrale. E questa |
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e bene spesso è il caso; o di un piccolo partito, quello | da | cui dipende l' elezione dei rappresentanti, se così si |
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abbandonata la scelta, verrebbero soventi volte eletti | da | un' amministrazione de' maestri, che sarebbero stati |
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le amministrazioni comunali: queste devono informarsi | da | altre: non giova dunque lasciare, che l' elezione dei |
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giova dunque lasciare, che l' elezione dei maestri dipenda | da | informazioni e raccomandazioni casuali: convien meglio che |
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eletti, e non permettere che vengano licenziati | da | un momento all' altro e senza giusti motivi: dee proteggere |
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riceve una soluzione diversa, secondo che si parte | da | un concetto diverso dello Stato. Infatti lo Stato si può |
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di quelli che furono e sono ordinati con norme derivanti | da | ciascuno di questi tre principii o concetti fondamentali. |
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di tal natura può fare circa l' insegnamento, si divide | da | se stessa la questione in due sezioni. Poichè si può |
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voglia di comunicare anche a' suoi lettori l' orrore, | da | cui si sentia scosse tutte le fibre, l' articolista |
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« « firmamento e colonna della verità » » ha ricevuto | da | Gesù Cristo il diritto d' insegnarla autorevolmente , di |
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dottrina (e non ogni dottrina) dovrà essere insegnata | da | un uomo solo: ma se il Papa e i Vescovi non sono un uomo |
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« « Un solo è il vostro Maestro » » (1). Ecco ridotto | da | Gesù Cristo il diritto d' insegnare le verità che |
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che riguardano l' eterna salute ad un uomo solo. Non siamo | da | tanto da riformar noi questa dottrina, nè siamo disposti |
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l' eterna salute ad un uomo solo. Non siamo da tanto | da | riformar noi questa dottrina, nè siamo disposti per piacere |
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nè siamo disposti per piacere al nostro articolista | da | rinunziarvi. Quest' unico Maestro del mondo è stato egli |
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voi vi formate un paradiso col diritto di natura, che stia | da | una parte del Cielo, e che abbia a suo fianco il paradiso |
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una dottrina religiosa contraria a quella insegnata | da | Gesù Cristo e dalla Chiesa, e che questo diritto di natura |
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l' umanità sopra una strada contraria a quella mostrata | da | Gesù Cristo, con questo, si sarebbe salvata l' umanità! Noi |
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l' albero nuovo dell' umanità che prospera e fruttifica | da | diecinove secoli, e a cui non manca nè la terra, nè il |
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e diradicare Gesù Cristo, per sè, e per mezzo degli operai | da | lui mandati nella sua vigna. C' è dunque una umanità |
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e fradicia, o l' avvocato dell' umanità nuova, rinnovellata | da | Gesù Cristo? A quale apparterrà il vero progresso? L' |
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essere giudicati con un' altra morale non fatta apposta | da | essi medesimi! E per maggior comodità essi non hanno una |
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e non la sola Chiesa Cattolica. [...OMISSIS...] Ma già | da | più anni questo autore protestante ha trovato in Italia un |
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Manzoni che egli troverà quello stesso, che ora, detto | da | noi, gli fa tanto afa. E` Alessandro Manzoni quegli che gl' |
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punto, che s' agita tra i protestanti e i razionalisti | da | una parte, e i cattolici dall' altra scrivendo così: |
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dovessero avere il diritto e la facoltà d' insegnarla. Anzi | da | questo appunto dovevate inferire il contrario: e sotto |
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quali quello dell' insegnamento, sono assoluti, perchè dati | da | Gesù Cristo, da una potestà cioè che è superiore ad ogni |
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insegnamento, sono assoluti, perchè dati da Gesù Cristo, | da | una potestà cioè che è superiore ad ogni altra. Tutte le |
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in virtù della legge fondamentale, per la quale esiste, e | da | cui ripete l' autorità, deve riconoscere l' esistenza dei |
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lotte tra la Chiesa e lo Stato ebbe mai altra cagione: | da | una parte l' usurpatore, dall' altra il difensore dei |
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conservato il diritto che la Chiesa Cattolica ha ricevuto | da | Gesù Cristo all' insegnamento. Il difendere questo diritto |
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d' uno Stato: qualunque Governo eccitato, premuto, spinto | da | tali oratori a commettere sempre nuovi atti di dispotismo e |
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quasi che non fosse ella stessa questa dottrina insegnata | da | Dio medesimo la più ferma e la più splendida guarentigia |
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verità e santità di dottrina che è la stessa salute. E | da | chi si può domandar guarentigie contro questa dottrina, o a |
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contro questa dottrina, o a favore di qual altra dottrina? | Da | quelli certamente che fanno consistere tutta la libertà |
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diritto del libero insegnamento, che essa ha ricevuto | da | Gesù Cristo? Ma il nostro articolista ha egli neppure la |
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umana, secondo il suo concetto? Ma si lasci per un poco | da | parte la Chiesa. Il sistema costituzionale riposa tutto su |
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sistema di governo nasce la necessità delle guarentigie | da | prestarsi dal potere alla nazione. Ora le nazioni |
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quella potestà, che ha ricevuto la giurisdizione religiosa | da | Gesù Cristo, e comportarvi come suddito e da discepolo |
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religiosa da Gesù Cristo, e comportarvi come suddito e | da | discepolo della medesima. Per altro nessun Governo di |
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riconosca esplicitamente il giudice e il maestro costituito | da | Gesù Cristo entro la sfera della religione da lui fondata. |
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costituito da Gesù Cristo entro la sfera della religione | da | lui fondata. Ma quand' è che un Governo civile riconoscerà |
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egli riconosce l' ordine gerarchico della potestà istituita | da | Gesù Cristo nella sua Chiesa; quell' ordine gerarchico, che |
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in astratto, che c' è un tribunale e un magistero istituito | da | Gesù Cristo; bisogna di più confessare, ch' esso risiede |
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riguardante il domma e la morale cattolica discenderà come | da | sua legittima fonte da questo gran corpo, e a questo gran |
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la morale cattolica discenderà come da sua legittima fonte | da | questo gran corpo, e a questo gran corpo ritornerà ogni |
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acciocchè sia tolto un sì grave inconveniente, nasca egli | da | libri che si adoperano nelle scuole, o dalle lezioni vocali |
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quello una vana gelosia di questo. Questa paura del Governo | da | una parte è una viltà, è un' inconsapevolezza delle proprie |
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ma lasciare a ciascuno il suo; insomma non è mosso | da | alcuno spirito ostile, tendente a sovvertire la pubblica |
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conservare l' indipendenza dello Stato, che v' è affidato | da | governare, da qualunque altro Stato temporale. Ma avvi |
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indipendenza dello Stato, che v' è affidato da governare, | da | qualunque altro Stato temporale. Ma avvi buona fede in voi, |
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di Roma, e altro la Santa Sede Apostolica? Se dunque avete | da | fare, a ragion d' esempio, un trattato di commercio collo |
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Quando dunque il Papa vi dice sull' autorità ricevuta | da | Gesù Cristo: « Questa cosa è illecita secondo la legge di |
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bella posta le idee. La scusa dunque di non voler dipendere | da | un principe straniero svanisce da se stessa, si svela da sè |
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di non voler dipendere da un principe straniero svanisce | da | se stessa, si svela da sè come un miserabile sofisma, con |
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da un principe straniero svanisce da se stessa, si svela | da | sè come un miserabile sofisma, con cui i falsi politici |
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l' ha istituita Gesù Cristo. Il Governo che opera in modo | da | mostrare di non riconoscere questa autorità gerarchica, non |
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tempi vengono dalle erronee dottrine filosofiche, cioè | da | quella sofistica che risponde alla filosofia , come |
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alla filosofia , come contraria a contraria, ecc.. - Sono | da | toccare principalmente i mali della Germania e le |
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si volge lo sguardo all' interno della Chiesa, noi vediamo | da | una parte il popolo, a cui già si propagano ogni dì più i |
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sempre più addentro nelle verità religiose. Che se | da | un' altra parte consideriamo lo stato scientifico della |
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studiare insieme - conforto ed aiuto che deve venire | da | ciò. Insomma non trattasi propriamente di ammaestrare, ma |
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di ammaestrare, ma di far sì che gli uditori si ammaestrino | da | se medesimi: non trattasi di insegnare le verità, ma di |
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verità, ma di condurre gli uditori a trovarle queste verità | da | se stessi - Scorsa sul metodo socratico, col quale sono |
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cavarne di que' canoni sì lucidi di pensare che egli sparge | da | per tutto. Sarebbe bene, per andar breve, che leggesse |
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ad Aristotele . Esempi di opposizioni ch' ebbe | da | ciò il Galilei si possono vedere nella « Storia del |
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tutti i loro progressi al metodo rigoroso introdotto | da | que' due sommi uomini [...OMISSIS...] . Le scienze |
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lo stesso diritto che ha la verità sull' uomo, venga ella | da | qualunque fonte all' uomo comunicata. - Non impedisce la |
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a raggiungere un positivo concetto dello spirito . - Come | da | questo dipenda tutto il buon esito della scuola. - |
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solo bene (quello a cui tutti gli altri si riferiscono, o | da | cui scaturiscono). Introduzione - in cui si dica che |
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che formano la base de' ragionamenti possono essere dedotte | da | altri ragionamenti, ma finalmente conviene arrestarsi alle |
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Kant nella « critica della ragion pura ». - Medesimamente è | da | dirsi rispetto alla percezione, perchè questa va d' |
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quella che è, ma si crede che sia una condizione diversa | da | quella che è. 3 Non aggiungere condizioni che la questione |
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ragione, primo noto, ecc.. Molti rimangono imbarazzati | da | queste diverse denominazioni per non intendere che tutte |
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sarebbero altrettante parole, ma questi suoni proferiti | da | chi non ne intenda il significato, come da un pappagallo, |
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suoni proferiti da chi non ne intenda il significato, come | da | un pappagallo, da un stornello, da un organetto, sono |
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chi non ne intenda il significato, come da un pappagallo, | da | un stornello, da un organetto, sono rumori e strepiti non |
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il significato, come da un pappagallo, da un stornello, | da | un organetto, sono rumori e strepiti non parole, non atti |
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della cosa, almeno generale, almeno esterna, e tratta | da | qualche relazione di essa; ma però tale che segni la cosa, |
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ma però tale che segni la cosa, e che valga a distinguerla | da | tutte l' altre, a isolarla per così dire, sicchè essa non |
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un risultato scientifico; poichè elle sono scompagnate | da | ogni lume di ragione, che le metta a profitto del sapere. |
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a pieno distinta: l' una che si deve sempre supporre fino | da | principio del ragionamento, e l' altra, che si va col |
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l' essenza della cosa, quando tutto ciò che vi si dica esce | da | essa essenza, che egli soddisfa appieno: allora la |
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di inventare cose nuove. Se poi l' animo è dominato | da | altre passioni, s' aggiunge una segreta tendenza, per la |
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dove si può fare un cenno delle purgazioni istituite | da | questi filosofi, le quali avevano un fondo di verità, |
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dimostrare che l' animo quand' è purgato, cioè non è mosso | da | altra passione che dall' amore del vero, procede colle due |
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produce in lui lo spirito di investigazione che il difende | da | ogni vizioso sincretismo. Dimostrare che dalle due regole |
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manca l' anello, ivi è un falso arbitrario, ivi si passa | da | una proposizione all' altra senza ragione, e perciò |
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troverebbe molta materia. La seconda regola è più difficile | da | svolgersi, poichè converrebbe fare una delicata |
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Avete veduto, miei signori, qual conseguenza legittima | da | ciò proceda? La conseguenza legittima si è, che i sensi non |
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uomo per dirigere il suo pensiero e per fissarlo: quindi | da | tali filosofi si crede or che la sensazione sia l' oggetto |
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e poi esaminare se le produzioni, che si attribuiscono | da | vari filosofi ai sensi, abbiano questo carattere: perchè in |
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pubblicò il suo sistema, egli altro non fa che partire | da | questa definizione del corpo: « Il corpo è un aggregato di |
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altri elementi nella cognizione che gli oggettivi! - Qui è | da | farsi la strada, che viene naturalissima, a confutare |
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studio della psicologia, e sono: I La scienza comincia | da | una definizione volgare (non analizzata), ma giusta, di ciò |
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per via di percezione, allora la definizione volgare | da | cui deve incominciare la scienza, benchè non analizzata, |
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all' oggetto. 6 Definizione volgare dell' anima umana, | da | cui conviene incominciare la Psicologia. « L' anima è il |
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anima umana. 17 Durazione perpetua dell' anima provata | da | due principii: I L' uno cosmologico « niuna cosa creata può |
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senziente, che per esistere è condizionato al sentito, | da | poi che esiste ha un' attività sua propria. - Istinto |
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sempre la facoltà altresì di depurare le proprie cognizioni | da | ciò che coll' atto d' apprenderle v' hanno intramischiato |
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che credettero di poter cavare l' idea di necessità | da | quella di contingenza, quando questa suppone quella, e |
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che quelle che si censurano definiscono l' anima | da | cose estranee ad essa, e confirmando la propria definizione |
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vita, non è gran fatto difficile all' età nostra. E non è | da | gran tempo il Vangelo di GESU` Cristo in mano di tutti? Se |
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vero saggio (2), cioè che gli autori migliori incominciano | da | S , volendo dire che sono i Santi. In quanto alla sacra |
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dirne meglio. E` però a distinguere nella santa Scrittura | da | libro a libro; poichè nè a tutti, nè a tutte le età |
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che ci diriga, fornito delle tre gran doti richieste | da | S. Francesco di Sales ad un valevole Direttore; cioè della |
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E chi non ubbidisce al maggiore, come ubbidirà al minore? | Da | questo però, che non solo ogni perfezione, ma ben anche |
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l' offizio, o per la elezione nostra. A Dio e ai pastori | da | lui stabiliti nella sua Chiesa noi dobbiamo assoggettare la |
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a cui sottometterci in tutte le nostre operazioni, e | da | cui esser diretti in cambio di dirigerci da noi medesimi; |
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operazioni, e da cui esser diretti in cambio di dirigerci | da | noi medesimi; questa è un' ubbidienza di consiglio. Alla |
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esercitare l' ubbidienza verso di tutti, e a sentire anche | da | per tutto la voce del Signore (1). E voi felice se |
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se medesimo appunto col mezzo di non trascurare attenzione | da | parte nostra nè fatica, perchè l' amico si debba risentir |
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svegliate quelle vostre amiche ». Senza dubbio avrete | da | incontrare difficoltà e fatiche; ma « vi siete legata colle |
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che « Iddio dispone soavemente tutte le cose » (2). Quindi | da | tutte, qualunque sieno, anzichè venirci dolore, ce ne verrà |
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stabiliti, raccoglietevi un fascicolo di brevi orazioni | da | dire spesso per la giornata, adattate all' uopo, e che |
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tutto il cuor la tua legge » (4). 12 « Togli gli occhi miei | da | ogni vanità della terra » (5). 13 « A chi mi dileggia dirò, |
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sua propria indole. Se adunque voi leggete loro alcuna cosa | da | muovere al riso, non le inducete a serietà col portamento: |
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seria, non apparisca nel modo di esprimerla cosa alcuna | da | riso. Checchè sia quello si legge, farassi sentire |
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con una orazione apposita (1); e ciò perchè vedeva | da | un canto, che il leggitore ha molta parte al profitto degli |
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con ispirito legge; dall' altro, che leggendo con ispirito | da | produrre questo profitto, facil cosa è, che sottentri anche |
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sarà sì dolce, sì amico e saggio, che esse partano | da | voi contente, vi torneranno altre volte. E questa è gran |
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gioverà che facciate sentire alle fanciulle un dispiacere | da | vera sorella, non già amaro nè ostinato, ma dolce e facile |
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ad un tesoro nascosto in un campo. Scoperto il luogo | da | alcuno, questi nol dice a veruno; ma se ne va tutto |
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ragazzine vi proponete di farle sante e perfette quanto è | da | voi. Ecco l' altezza e la nobiltà del cristiano pensare. |
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adunque breve trattato ne' fogli seguenti sì delle verità | da | insegnare, che delle virtù da infondere. La intelligenza è |
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seguenti sì delle verità da insegnare, che delle virtù | da | infondere. La intelligenza è quel dono magnifico di Dio, |
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nella somiglianza con Dio formata dalla intelligenza | da | lui a noi comunicata, sopra la quale non v' ha nulla fuori |
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e sotto alla quale pure nulla, fuori che cosa infinitamente | da | lei distante. Quanto dunque è per noi da educare quella |
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cosa infinitamente da lei distante. Quanto dunque è per noi | da | educare quella illustre facoltà, e la cultura di lei con |
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umane, facile è avvedersi, che quasi sempre divengono | da | ignoranza, o ignoranza hanno congiunta. Eh! se gli uomini |
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ancora migliori. La morte stessa di Cristo fu figliata | da | trista ignoranza, e non sarebbe avvenuta, se « quegli |
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un solo vero Dio, il Padre, e Gesù Cristo mandato al mondo | da | lui » (2). In queste apparisce come una viva cognizione |
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di Cristo abiti in voi con pienezza » (3). Le cose poi | da | insegnare loro, quanto allo spirito, si possono, come a me |
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per fare la volontà sua, e quasi per incombenza ricevuta | da | lui medesimo, fatta ancora insieme con lui o sia rivestiti |
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istruzione intorno alla comune vita, esponete, che cosa | da | essa ne consegua. Primieramente di essa viene, non avere |
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i cinque vizi, ne' quali si può cadere mangiando, distinti | da | S. Gregorio nei Morali: [...OMISSIS...] . I quai modi tutti |
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i modi così generali, come particolari di ripararci | da | somiglianti vizi. Finalmente mostrerete con bel modo come |
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loro che cosa s' intendea per essa) onde possiamo fare oro | da | tutte cose le più spregiate o indifferenti. Di qui i modi |
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tutta orazione , colla quale impetrino nuove grazie. Sono | da | meditare singolarmente a quest' uopo le lettere di Paolo e |
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più uso di ragione, giace inerte, simile ad uomo raggiunto | da | morte; per cui i poeti sogliono dire il sonno fratello di |
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di morte. E` il sonno cosa comune alle bestie. Quindi | da | non attaccarvi per nulla affetto umano, da prendere per la |
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bestie. Quindi da non attaccarvi per nulla affetto umano, | da | prendere per la sola necessità, nè dormire di più del |
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per la sola necessità, nè dormire di più del necessario, | da | che viviamo tanto meno, quanto dormiamo. Allora per tanto |
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morte esso è sì viva immagine. Quando poi ci svegliamo è | da | sovvenirci della futura risurrezione, effetto de' meriti di |
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arricchita d' una raccolta di sentenze, d' esempi, di fatti | da | voi uditi spesse volte ripetere con efficacia sopra i loro |
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singolarissima, e finalmente la bontà infinita, sono | da | destare in esse sensi di gratitudine verso un Dio sì buono: |
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provveduti del « Catechismo Romano », opera messa insieme | da | varii dotti nel secolo XVI per decreto del sacro Concilio |
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in quadro meraviglioso risplendere nella Chiesa di Cristo, | da | Adamo venuta insino a noi invitta e immacolata. Per questi |
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egli il gran conto che far si deve della cognizione. Poichè | da | prima con breve tocco, ma da insigne maestro, effigia la |
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deve della cognizione. Poichè da prima con breve tocco, ma | da | insigne maestro, effigia la vita cristiana, dicendola un' |
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riconosce l' Apostolo nella ragionevolezza quasi un fonte, | da | cui tutti i pregi a quell' ostia si derivano, come |
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a quell' ostia si derivano, come maggiormente apparisce | da | quanto segue: [...OMISSIS...] . Chi ha dunque rinnovellata |
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lo vuole per egual modo disposto. Perciò nuovamente è | da | vedere la natura di quello, a cui esso si dà, e s' |
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non apprenderla si curavano moltissimo, e si sequestravano | da | quelli, che o insegnavano errori colla bocca, o colla vita |
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riflessione a tutto quello che havvi nella sacra dottrina | da | voi loro spiegata, non sopra svolazzandovi coll' ingegno |
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a danno nostro: e quindi come la scienza sceverata | da | ogni pernicioso elemento, per mezzo di sola la carità torni |
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tanta scienza e non più quanta vedete che hanno forza | da | ben digerirla, o sia da cangiarla nel salutevolissimo |
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più quanta vedete che hanno forza da ben digerirla, o sia | da | cangiarla nel salutevolissimo nudrimento dell' anima. |
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nell' insegnamento, richiedesi, che delle cose stesse | da | insegnare diciamo alcun poco sopra quelle di stretta |
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e ciò così in generale, che abbiasi onde assumere, come | da | serbatoio di varie cose, quanto a' particolari usi viene |
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e fontana inesauribile d' acque salutari. E sia il luogo | da | noi scelto il cominciamento del capo quarto della lettera, |
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o regno di Cristo, o mistico corpo di lui. Porrò adunque | da | prima le parole dell' Apostolo, e poi verrò estendendo un |
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modo tutto il mistero dell' umana salute sposto innanzi | da | Paolo nel capitolo secondo della lettera stessa, a cui qui |
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precipuamente sulla Militante come il principio, | da | cui quell' altre due si staccarono, crescendo alla perfetta |
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de' suoi membri, quanto nella eccellenza che trae origine | da | Cristo: e come, sia ella o non sia numerosa, Cristo |
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l' origine carnale detti incirconcisi » per contumelia « | da | quelli che circoncisi s' appellano secondo la carne per la |
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smarrita la traccia. « Ma adesso in Gesù Cristo siete fatti | da | presso, voi che una volta stavate da lungi, in virtù del |
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Cristo siete fatti da presso, voi che una volta stavate | da | lungi, in virtù del sangue di Cristo. Perciocchè egli è |
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muraglia di mezzo », la divisione, che fra gli Ebrei eletti | da | Dio, in peculiar suo popolo, e i Gentili lasciati a se |
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tempio santo del Signore, e di non infrangerci e spiccarci | da | questo edificio nobilissimo e divinissimo. Per questo Paolo |
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parole. Colle quali l' Apostolo primieramente esclude | da | noi la superbia , dacchè com' è scritto ne' Proverbi (2): « |
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nella carità », attendendo l' ora ed il luogo opportuno | da | fare avvertito il fratello de' falli; e quanto a certi |
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Apostolo, « di conservar l' unità dello spirito », sorgerà | da | ciò quella beata pace, che come dolce legame vincolerà |
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avvera quell' unica vocazione, nella quale siamo chiamati | da | Dio: sebbene quaggiù di tale pace altro che un cotal saggio |
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virtù dall' Apostolo annoverate, e di questa pace, che | da | esse stilla per così dire qual mele e come olio odoroso |
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dentro a noi nel cristiano battesimo: pure unico; poichè | da | un solo istituito, da un solo avvalorato, in nome di un |
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battesimo: pure unico; poichè da un solo istituito, | da | un solo avvalorato, in nome di un solo Dio conferito. Che |
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» è proprio del Figliuolo, cioè della sapienza, che « tocca | da | un' estremità all' altra con possanza » (3); e « stare in |
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nostro capo, e i doni che dobbiamo aspettare di ricevere | da | Cristo unigenito figliuol suo come Dio, e primogenito come |
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varietà della grazia; la quale parte, come abbiamo detto, | da | unico principio, da Cristo, fu il primo passo dentro a noi |
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la quale parte, come abbiamo detto, da unico principio, | da | Cristo, fu il primo passo dentro a noi col Battesimo e |
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ciascuno è distinto, ben si consideri. Poichè venendo tutto | da | Cristo in gratuito dono, nessuno ha ragione nè d' |
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come non potete essere regalati di doni spirituali se non | da | Dio. Cristo dunque, che ve li regalò, è Dio. Come adunque |
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la lettera ebraica, « ricevette doni per gli uomini ». | Da | chi li ricevette? Certo da quello, che è Dio e padre di |
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ricevette doni per gli uomini ». Da chi li ricevette? Certo | da | quello, che è Dio e padre di tutti, e di lui primieramente |
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cioè la salute stessa, in varia abbondanza. Francato dunque | da | questa schiavitù infernale, da questa necessaria |
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abbondanza. Francato dunque da questa schiavitù infernale, | da | questa necessaria dannazione, per un tratto d' infinito |
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li possiede, ma doni agli altri: vantaggiosi a coloro che | da | questi traggono la salute. Ora di tai ministeri andando |
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. Lo stesso è in Cristo, ma in grado eminente, e in fonte, | da | cui tali doni agli uomini si derivano. Come Pontefice fu |
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doni agli uomini si derivano. Come Pontefice fu predetto | da | Mosè colla storia misteriosa di Melchisedecco spiegata |
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storia misteriosa di Melchisedecco spiegata divinamente | da | Paolo nel cap. VII della « Lettera agli Ebrei ». Come |
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se medesimo (7). Bensì gli Apostoli stessi, i quali aveano | da | Cristo la facoltà di mandare, come Cristo l' aveva dal |
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la casa della Chiesa novella, avute a ciò le istruzioni | da | Cristo: in loro perciò era piena l' autorità, e secondo la |
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Apostoli adunque erano limitati, se così dir si potesse, | da | sola quella sapienza, che in essi albergava. Ma non è |
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solo di que' Santi, che sparsi per le nazioni e istruiti | da | Dio con peculiar cura sapevano di lui; non solo di quei |
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e così a bene rivolse quella inclinazione medesima, che | da | lei era non senza sì grande fine predisposta. Oltre di ciò |
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l' aggiungere o il detrarre dalla sua legge, il torgli | da | Dio; ma solo la verificazione delle profezie, di cui egli |
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era adunque il gran Profeta e Legislatore simile a Mosè, ma | da | Mosè tanto distinto quanto Dio è dall' uomo. In questo |
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dunque sommo de' profeti, Profeta per eccellenza, quegli | da | cui gli altri profeti furono ispirati; scopo e termine |
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della verità di Cristo, non solo perchè ciò che è detto | da | profeta, cui l' avvenimento confermi le sue profezie, vuole |
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Cristo. Che poi Cristo abbia per mezzo de' profeti parlato, | da | tutto ciò si argomenta, da cui si fa chiara la sua |
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per mezzo de' profeti parlato, da tutto ciò si argomenta, | da | cui si fa chiara la sua divinità. Ma veggiamo qual |
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mostra assai acconciamente la viva somiglianza resa | da | Mosè cogli Apostoli del Testamento nuovo, che dalla propria |
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» a tal dignità « dagli uomini nè per mezzo d' uomo, ma | da | Gesù Cristo e da Dio Padre, che risuscitò Gesù Cristo da |
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« dagli uomini nè per mezzo d' uomo, ma da Gesù Cristo e | da | Dio Padre, che risuscitò Gesù Cristo da morte ». E appresso |
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ma da Gesù Cristo e da Dio Padre, che risuscitò Gesù Cristo | da | morte ». E appresso segue: « Or vi fo sapere, o fratelli, |
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o fratelli, come il Vangelo che è stato evangelizzato | da | me non è cosa umana. Perciocchè non hollo io ricevuto, nè |
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umana. Perciocchè non hollo io ricevuto, nè l' ho imparato | da | uomo, ma per rivelazione di Gesù Cristo »: e ancora |
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dell' avvenire della Chiesa profetavano, come avevano udito | da | Cristo, e come lo spirito loro suggeriva. Venne ancora nel |
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secondi. Ma l' incarico maggiore di questi profeti mandati | da | Cristo è d' annunziare al mondo quella buona novella, che |
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non sia delle predizioni sustanzial bisogno nella Chiesa, | da | questo s' intende, che essendo Cristo il fonte della |
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anco lontano inteso, cioè da' Gentili, detti « lontani » | da | Paolo (5), che nelle città di Giuda sembrano raffigurati, |
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tragga la voce, ma la tragga « nella sua fortezza », cioè | da | grazia accompagnata; fortezza a' profeti non data mai, |
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condotta la schiavitù degli uomini, e ricevuti dei doni | da | compartire; ma propria di Cristo, e da lui mandata dietro |
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e ricevuti dei doni da compartire; ma propria di Cristo, e | da | lui mandata dietro alla voce di quelli, a cui partecipò l' |
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di pio decoro, permangono sino alla fine. Questi non sono | da | Paolo specificati, ma solo tocchi colle parole di pastori e |
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nuovo. Conciossiachè lasciando età più rimota e cominciando | da | Mosè, d' onde il popolo ebraico ritrae forma di regolata e |
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ritrae forma di regolata e compiuta società; troviamo, che | da | quel legislatore e profeta principale fino ad Esdra, cioè |
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antico tempo di questo oggetto si favellasse, fino che | da | straordinari mandati non fosse stato predetto tutto ciò, |
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del Messia ed erano molte, e voleva la dignità di lui che | da | lunga serie di uomini ispirati fosse descritto; come anche |
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uomini che avevano lo spirito affisso alla carne, e quasi | da | essa assorbito, di straordinario potere appresso non fu |
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e permangono sinchè dura la Chiesa, o sieno questi messi | da | Dio, o dalla Chiesa stessa istituiti. De' primi nell' |
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erano i Sacerdoti, de' secondi i sapienti e gli scribi che | da | Esdra cominciarono. Ma nè i sapienti, nè gli scribi faceano |
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quelli che sacri o ecclesiastici si nomano), forse derivano | da | Mosè stesso nella prima loro origine, come vogliono alcuni |
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nella prima loro origine, come vogliono alcuni (1), e | da | Esdra furono solo ristorati: e forse diffinirne il tempo |
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e sottigliezze fredde: e questo modo d' esporla è dannato | da | Paolo in quella a Timoteo (2) come generatore di quistioni |
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a' Farisei e a' Legisperiti, a que' sapienti e scribi. Ben | da | ciò si vede quanto questi Savi di Cristo avanzino quelli. |
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la natura. Poichè il reggimento ecclesiastico istituito | da | GESU` è così dolce, come di pastore che corregge il gregge. |
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quest' opera stessa? Ogni santità degli eletti è di Cristo; | da | esso la ricevono si può dire a prestito, non a proprio. |
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« Fate questo in mia commemorazione » (1). L' altra podestà | da | Cristo fu promessa prima di sua morte (2), ma conferita |
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alcuna nè grazia alle membra se non per la via del capo: | da | lui hanno tutto, in guisa che in lui spirano, in lui vivono |
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risplende. Dai Santi adunque riceve Cristo il compimento | da | lui voluto e preordinato, non perchè egli perfettissimo non |
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quale volle patire a redenzione di molti. E come i fedeli | da | Cristo ogni perfezione ricevano, nulla Cristo dai fedeli, |
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che tengano proporzione al capo: sicchè essendo il capo | da | adulto, non sieno le gambe o le braccia da fanciullo. Il |
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essendo il capo da adulto, non sieno le gambe o le braccia | da | fanciullo. Il corpo della Chiesa è perfetto: il suo capo è |
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si purgano col fuoco. [...OMISSIS...] Quando adunque sarà | da | noi lavata ogni colpa ed imperfezione, e quando cesserà il |
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« « non più siamo fanciulli vacillanti, e portati qua e là | da | ogni vento di dottrina pei raggiri degli uomini, per le |
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trattenga di più sui Sacramenti: basta qui avere imparato | da | Paolo come essi sieno le giunture dei membri al capo, i |
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gli obbietti esterni e corporei la strappano d' ogni parte | da | tale raccoglimento e meditazione sublime. Gesù però recando |
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astinenza da' peccati. Con questa, avendo il cuore puro | da | strani affetti, e privo dell' inquietudine de' rimorsi, si |
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e qui ne toccherò alcune. Chi pensa, che tutte cose | da | lui dipendono, che egli empie il cielo e la terra (5), che |
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« scherza nell' orbe dell' universo (.), la quale tocca | da | una estremità all' altra, e soavemente tutte le cose |
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e del proporre ed effettuare l' intero distaccamento | da | tutti i beni momentanei e ingannevoli? Così da per tutto ci |
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da tutti i beni momentanei e ingannevoli? Così | da | per tutto ci parla la sapienza nel succedere delle stesse |
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dubbio, dell' uomo cristiano: costume però tanto difficile | da | formare quanto è bello e perfetto. Ancora se noi fisseremo |
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dell' inimico. [...OMISSIS...] Gl' inimici nostri sono | da | fuori, e da dentro. Quelli consistono nella lusinga delle |
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[...OMISSIS...] Gl' inimici nostri sono da fuori, e | da | dentro. Quelli consistono nella lusinga delle cose fuori di |
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quel Gesù che veduto avevano e toccato colle loro mani, | da | cui tanti atti d' amore, tanti saggi della più dolce |
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ingenuità vicendevolmente, e dire i sensi amorosi, che pur | da | molti si nutrono di dentro per lui: l' unirsi a caso fuori |
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d' Egitto, come santo Agostino riferisce, sono anche | da | questo santo Dottore commendate, perchè eccitano viva e |
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ottimo suol produrre ottime forme di preghiera, così | da | buone forme di preghiera sia eccitato ed aiutato lo |
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popolo mi onora colle labbra; ma il loro cuore è lontano | da | me (1). Riprova molte invenzioni di pietà lo stesso |
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» i fedeli, « ma anche dall' apparenza del male » (3). Nè | da | ciò s' inferisca, che meriti alcuna disapprovazione la |
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al comune de' fedeli, alle altre senza dubbio alcuno | da | posporsi; e se il buon cristiano le esamina avanti di |
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abbeverarsi. La Chiesa, come dice Agostino, non è aggravata | da | importevoli pesi servili, come la Sinagoga da sue |
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è aggravata da importevoli pesi servili, come la Sinagoga | da | sue cerimonie. Ella è libera: ella signora: pochissimi, |
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eccellentissima di tutte. E questo picciolo cenno torrò | da | antica e pubblica spiegazione. Essa è conservata nel |
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preghiera. Raccomandata è dall' antichità sua, dal libro | da | cui è tratta, e da' bei sensi di cui è piena. |
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colui, il quale sappia d' averne già in questo solo atto, | da | Gesù instituito, sì abbondevole pascolo, che non solo pel |
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e la ricchezza delle pochissime e manifestissime pratiche | da | Gesù Cristo instituite, e per mano de' santi Vescovi della |
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si pruova, e lo spirituale Amore, l' amor sceverato | da | strani affetti, si fa necessario: non vengono penetrate |
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ed eglino non trovano in esse, come dice il Gersen, o | da | appagare la curiosità, o da pascere la leggerezza, o da |
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in esse, come dice il Gersen, o da appagare la curiosità, o | da | pascere la leggerezza, o da satollare i sensi crassi ed |
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o da appagare la curiosità, o da pascere la leggerezza, o | da | satollare i sensi crassi ed oscuri, che solo cose visibili |
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de' Dominanti: al quale è dovuto l' onore e la gloria, e | da | cui non è lecito nè rimuovere una scintilla di amore, nè |
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« « In ispirito d' umiltà ed animo contrito veniamo | da | te accolti, o Signore, e il Sacrifizio oggi si faccia al |
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In esso i tre forti giovani Ebrei salvati in Babilonia | da | ardente fornace, fra le fiamme, dove di sè facevano |
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la parte più antica ed augusta della Messa, compilato | da | parole di Cristo, da tradizioni Apostoliche, e da pie |
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ed augusta della Messa, compilato da parole di Cristo, | da | tradizioni Apostoliche, e da pie istituzioni di santi |
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compilato da parole di Cristo, da tradizioni Apostoliche, e | da | pie istituzioni di santi Pontefici. Poichè in esso, tolta |
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nè di cuor nè di corpo: che il cuore abbisogna purgato | da | iniquità, ed il corpo da immondezza (1). Onde quest' |
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che il cuore abbisogna purgato da iniquità, ed il corpo | da | immondezza (1). Onde quest' aggiunto è principalmente posto |
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cui Dio e Cristo in sue carni ed in suo sangue si dà a noi | da | mangiare. [...OMISSIS...] E tale comunione di Cristo a noi |
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ma seguirò a ricevere i benefizŒ tuoi; ed essere, come | da | nuove onde di divina misericordia, nuovamente coperto ed |
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Assistere cioè alla Messa così mondi, raccolti, ferventi, | da | essere degni di comunicare ogni dì; e tanto spesso |
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specie, non potendo oggimai esser diviso quegli che risorto | da | morte non muore più, ma regna eterno in Cielo a destra del |
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frequenza dell' antica Chiesa al santo Altare, è anche | da | vedere la riverenza sua, e la severa cura, affinchè nissuno |
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della Chiesa, che l' angelico pane non si debba ricevere | da | quelli, che o conservata non hanno la innocenza del |
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mangia indegno il pane santo, e che mondezza e riverenza | da | noi esiga l' Altare. Poichè i peccati pubblici, e tal fiata |
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opera stessa di nostra redenzione: nè può mutare. Ei venne | da | Cristo, che S. Girolamo chiamò il « principe della |
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desiderata in comunicando. Sicchè alli buoni nulla è tolto | da | quella mutazione di disciplina, perchè tengono lo stesso |
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uno scandalo, o pietra d' inciampo, perchè verrebbero | da | loro trasandate quelle severe ordinazioni per lo poco |
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il comunicare frequente agli indisposti, e nessuno | da | quel rigore si creda di potere impaurire e rimovere i |
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offerendo a Dio la gran vittima di espiazione e di lode, e | da | Dio avendo un cambio così ineffabile e prezioso. Cantare a |
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giusti, special cura del Signore, si trovi il culto puro | da | superstizione ed empietà, e gradito all' Eterno. Negli |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
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le verità tutte di religione, ebbero però, chiariti | da | un po' di lume di natura e di ragione che loro rimase, riti |
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delle preghiere (1). Ivi il salmeggiare, che tutto avemmo | da | que' Santi antichi (2). Ivi i cantici, e gl' inni (3); ivi |
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gravi per rigore, e mere figure di quell' esemplare veduto | da | Mosè in sul monte; e però, quanto alla lettera loro, |
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sì fatte lodi del cuore, ed essi sieno portati a quelle | da | interiore esultanza di santo spirito, da pienezza di pace |
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portati a quelle da interiore esultanza di santo spirito, | da | pienezza di pace di Cristo, da abbondanza di sua parola, |
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esultanza di santo spirito, da pienezza di pace di Cristo, | da | abbondanza di sua parola, che schiumi per dire così, e |
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e per l' interpretazione del medesimo, che allora si facea | da | que' fratelli che più sentiano interiore illustrazione e |
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con ciò, che ogni zelo, ed ogni esultanza di spirito se è | da | Dio, è pure tranquillo, ragionevole, mantenitore dell' |
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a' nobili cenni discorda l' abito ricco e maestoso, sicchè | da | tutto quello che è in lei nasca il concetto medesimo di |
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Dio de' Cristiani non è circoscritto, nè ristretto | da | luogo, ma invisibile essendo riempie il Cielo e la Terra; e |
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cerimonie, che alludono ai templi vivi. I luoghi però usati | da | que' Cristiani per le sacre unioni, o fossero nelle case |
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in onore al Signore dell' universo si dedicavano le cose | da | lui create e dagli uomini tenute in pregio, che prima s' |
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apparendo anche in ciò la bontà di quegli uomini pii, che | da | sè togliendo tali vanità, al Signore ne hanno fatto |
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godete, perchè gli uomini infermi che stimano quelle cose, | da | quelle vengono bel bello stimando Dio, a cui quelle cose |
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mandi a lui la sua luce e la sua verità, per essere | da | queste condotto nel santo suo monte, ne' diletti suoi |
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poveri, e debbono essere assistiti da' Sottodiaconi, cioè | da | ministri incorrotti pieni d' interior santità. Il piviale |
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entrare in chiesa, figurano la lavanda interiore, e lavano | da | veniali peccati chi n' ha dolore, in virtù di benedizione |
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quali cose e quante non impara il Cristiano! Raccoglie | da | quelle gli alti sensi di essa Chiesa verso a Dio, ed eccita |
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esprimono il fervore dell' uomo cristiano, che nasce | da | serena mente, quieta, e tutta pace: edificano colla pietà, |
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a' superiori, come dai superiori agl' inferiori, e ancora | da | uguali ad uguali. Questo rispetto di tutti fra tutti nella |
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corpo col sangue di Cristo, cioè la nuova ed eterna vita | da | lui per la risurrezione racquistata; si prega, che noi, |
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desidera dal Signore: e bacia l' altare per riceverla | da | Cristo, che l' altare rappresenta, e abbraccia il Diacono, |
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la reca, che tutto pure a vicenda si viene abbracciando, | da | cui l' abbracciamento un tempo passava anche al popolo: |
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La Chiesa, come abbiamo toccato di sopra, regolò fino | da | tempo antichissimo le sue preghiere nelle diverse ore del |
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da' fatti della Passione di Cristo. A Prima fu condotto | da | Pilato: a Terza crocifisso colle lingue de' Giudei, |
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Quando cominciamo il giorno, non ancora distratti | da | occupazioni terrene, nè sbattuti da tentazioni del dì, |
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non ancora distratti da occupazioni terrene, nè sbattuti | da | tentazioni del dì, apriamo più degnamente i labbri a lodare |
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di ciascun mese celebravano certa festa solenne, chiamata | da | loro Neomenia , ossia luna nuova . In luogo di questa noi |
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alla luna. Ogni mese poi, nel primo giorno non impedito | da | festa maggiore, noi suffraghiamo i defunti. Occorrono |
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mano la Chiesa arricchendo sempre più di glorie e di eroi, | da | prima in ispecial modo co' Martiri, e appresso coi |
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in ispecial modo co' Martiri, e appresso coi Confessorì: e | da | questi nuovi acquisti ebbe sempre nuove ragioni di |
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regola l' anno terreno. Qual migliore tempo di questo | da | meditare la caduta dell' uomo primo, l' impotenza della |
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agli scritti dei dottori, alla vita de' confessori suoi, | da | cui fu fecondato, illuminato, santificato. La Domenica |
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tutti gli altri battesimi, e di quello stesso di Giovanni | da | quello di Cristo. Finalmente fermandovi in questo lavacro |
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di promesse in esso per noi si fanno. Queste promesse, | da | S. Agostino chiamate non pure voto ma il « massimo voto |
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voto nostro » (1), a' primi Cristiani erano sacri ritegni | da | peccare, e l' infrangerle si avea, come è, per sommo |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
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in questo anniversario un domestico giorno festivo | da | santificare coi santi propositi, colle rinnovate promesse, |
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colla penitenza e col cibo eucaristico, quasi tempo | da | cui norma prendesse ed esempio l' anno intero, e s' |
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si sommerga e si seppellisca. L' essere poi tratti | da | quell' acqua indica la nascita dell' uomo nuovo. |
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suo corpo, perchè unico è il sacerdozio, e unico il regno | da | lui posseduto, di che ci chiama a parte nel possesso. Ciò |
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volendo mostrare di coprirlo della stessa veste immortale | da | sacerdote e da re, di cui Cristo è fornito. Stando in |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
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di coprirlo della stessa veste immortale da sacerdote e | da | re, di cui Cristo è fornito. Stando in questo regio e |
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anima. Cristo adunque era in quel passaggio rappresentato | da | Mosè, l' acqua dal mare, lo Spirito dalla nube. |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
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abbiam seppellito. Perciò quale cantico più accomodato | da | intonare al giorno anniversario del Battesimo nostro di |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
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perchè è divota a Dio; dallo spirito ella debbe nascere; | da | amore dell' amico e sposo suo: e così, quantunque virtù de' |
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spirituale. Il cuore della Vergine vuole essere sgombro | da | ogni affetto di terra, odiatore di peccato, e a tutte cose |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
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le mani di cui stillano mirra, liquore che preserva | da | corruzione; le labbra sono fasciate con nastro vermiglio, |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
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Quanto la Mortificazione non le sta assiduamente | da | presso come sorella prestatrice di sostegno! Non ama la |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
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non conosce o le dolci lettere, o i regaluzzi e le smorfie: | da | tutto staccata, e in tutto grave, ella pienamente adempie |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
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» (1). Di piaceri però non è privata; ma essi traggono | da | più alta fonte; le discendono dal celeste amico. Spesso si |
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eccellenza, di Cristo, che chiama tutti a sè perchè tutti | da | sè imparino la Mansuetudine e l' Umiltà (3). O anima |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
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aver ribrezzo d' andarsene la santa vergine ad apprendere | da | questo l' abbassarsi: è scuola conforme alla dignità sua: |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
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lui vedrà sè stessa spoglia di tutto, se a lui renda quanto | da | lui ebbe, posseditrice solo di un germe doloroso di |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
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posseditrice solo di un germe doloroso di corruzione; e | da | lui imparerà a vestire le stesse immondezze de' fratelli |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
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tormenti la prodigarono (2). E` dunque la santa verginità | da | virtù circondata. Ha la temperanza seco, ha l' orazione, ha |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
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che con questa magnanima virtù a lato io vi conduco fuori | da | quello stesso stanzino, dove nel capo anteriore condotta v' |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
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è quella della volontà, che nel vivere comune si fa | da | colei, che amando più la stanza, sceglie prima l' onesta |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
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vincoli che altrui le lega, perchè abbiano esse dei doveri | da | esercitare, dei meriti da ottenere. - Ma io mi sento |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
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perchè abbiano esse dei doveri da esercitare, dei meriti | da | ottenere. - Ma io mi sento chiamata a stato religioso. - E |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
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La scelta stessa però di stato migliore non può esser | da | Dio, se in quella o si preterisce qualche dovere della |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
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offizŒ del viver civile. E qui appunto, giacchè spesso | da | altri si trapassa, a me sarà caro un poco di fermarmi. |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
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che gli uffizŒ del vivere civile, suggeriti agli uomini | da | natura, possono avere due fonti, cioè il piacer proprio, o |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
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compagnia; essendo noi alla compagnia degli altri formati | da | natura; piacevoli ancora nell' uso ci si rendono que' bei |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
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fiducia, che quando il civile convivere si tiene mossi | da | piacere proprio che se ne senta, allora ne debbe essere per |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
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essere per lo meno sospetto. Dobbiamo vedere dentro di noi | da | che ci venga questo piacere; poichè egli può nascere o da |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
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da che ci venga questo piacere; poichè egli può nascere o | da | certa sensibile amicizia che si eccita in mezzo a questi |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
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amicizia che si eccita in mezzo a questi affabili modi, o | da | amore proprio lusingato dell' altrui compitezza e buon |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
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dell' altrui compitezza e buon garbo, o finalmente | da | quella ambizioncella, per cui si desidera altrui piacere |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
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cosa dagli uomini: egli in somma è soffermato quaggiù | da | amore poco puro, non ha cangiate in sè stesso le |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
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non sia mosso a piacevolezza di vivere cogli altri | da | gusto umano, e suo proprio, da cui sono mossi gli altri; |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
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di vivere cogli altri da gusto umano, e suo proprio, | da | cui sono mossi gli altri; anzi che egli ogni sensibile |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
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d' ogni sensibile umano affetto, in sul distacco | da | quanto è in terra s' innesti appunto in esso la legittima |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
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bellezza interiore dell' anima raccorrà lode e premio | da | Dio che la vede, giusto e per noi troppo sufficiente |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
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fino i difetti loro, di loro virtù si consola ed edifica, | da | tutti pronto ad apprendere, tutti ascolta, non ammette |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
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della proprietà individuale nondimeno è il rimedio proposto | da | parecchi tra i sistemi di socialisti dei quali vi parlo, e |
Doveri dell'uomo -
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o di barbari. Perché in nome delle malattie generate | da | un'aria corrotta, non tenterebbero la soppressione d'ogni |
Doveri dell'uomo -
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co' suoi diritti, non ha bisogno, con voi, di confutazione | da | me; tutto il mio lavoro combatte quel sogno colpevole che |
Doveri dell'uomo -
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di vitalità che trascina con se, sull'utile conferito | da | esso alla società. Come calcolar l'eguaglianza di un'ora di |
Doveri dell'uomo -
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soddisfatta, e l'incentivo a un accrescimento di produzione | da | diffondersi su tutti i membri della società diventa sì |
Doveri dell'uomo -
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Nell' Istituto non si apprezza altro che la virtù insegnata | da | Gesù Cristo; e la vera virtù si ricapitola nell' ubbidienza |
Epistolario ascetico Vol.III -
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ubbidienza e di carità! « Questa è la sola cosa che aspetto | da | voi, come da tutti i nostri »: allora v' è il seme della |
Epistolario ascetico Vol.III -
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di carità! « Questa è la sola cosa che aspetto da voi, come | da | tutti i nostri »: allora v' è il seme della speranza: |
Epistolario ascetico Vol.III -
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docilità queste mie parole, se le riceverete come venienti | da | Dio per mezzo del vostro superiore (memore che anche Caifas |
Epistolario ascetico Vol.III -
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libertà che credo dover esservi cara, che vi guardiate | da | certa austerità spirituale eccessiva, che conduce a |
Epistolario ascetico Vol.III -
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cioè onesto e moderato sollievo, tenere la mente lontana | da | quello che rattrista, occuparci di cose indifferenti, fare |
Epistolario ascetico Vol.III -
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l' aridità, la mestizia, le tenebre, senza dedurre | da | ciò d' essere in disgrazia di Dio. Siamo dunque certi |
Epistolario ascetico Vol.III -
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con pieno contento, « in manibus tuis sortes meae ». Lungi | da | noi l' essere di quegli uomini di cui dice S. Paolo, « |
Epistolario ascetico Vol.III -
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confundit , nella divina misericordia, viene contrapposta | da | S. Paolo alla giustizia dell' uomo , nominata anche « |
Epistolario ascetico Vol.III -
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della fede nella bontà di GESU` Cristo: scacciatelo adunque | da | voi ad ogni costo, non gli date mai il consenso della |
Epistolario ascetico Vol.III -
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assoluta, incondizionata adesione alle verità rivelate | da | dei pensieri rinascenti che producono il dubbio e vengono |
Epistolario ascetico Vol.III -
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provan di nuovo che essi vengono dal cattivo principio, | da | Satanasso; e non da Dio, che è un Dio di pace , come la |
Epistolario ascetico Vol.III -
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che essi vengono dal cattivo principio, da Satanasso; e non | da | Dio, che è un Dio di pace , come la Scrittura lo chiama. E |
Epistolario ascetico Vol.III -
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chiama. E non basterebbe questo solo segno per escluderli | da | noi, combatterli ed abborrirli? Dai frutti si conosce l' |
Epistolario ascetico Vol.III -
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come sono quelli della desolazione, non possono venire che | da | un albero malvagio, cioè dal demonio. Questo nostro nemico |
Epistolario ascetico Vol.III -
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fede alla parola di Dio. Come potremo adunque guarentirci | da | un tanto inganno? Vi sono dei segni generali per |
Epistolario ascetico Vol.III -
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e falsi dell' inimico, dai ragionamenti veri che procedono | da | Dio autore e lume dell' umana ragione: a questi segni |
Epistolario ascetico Vol.III -
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produce nell' anima. Se ci mette la guerra, non può venire | da | Dio che è la verità, ma dall' angelo ribelle, padre della |
Epistolario ascetico Vol.III -
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facendone buon uso, questo contrassegno insegnatoci | da | GESU`, che ci disse: « Non si turbi il vostro cuore: |
Epistolario ascetico Vol.III -
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segno per distinguere i sottili ragionamenti di Satana | da | quelli che vengono dalla verità, da Dio, si è quello di |
Epistolario ascetico Vol.III -
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ragionamenti di Satana da quelli che vengono dalla verità, | da | Dio, si è quello di osservare se sono tortuosi, torbidi, |
Epistolario ascetico Vol.III -
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Questi sono cattivi sintomi: la luce della verità che viene | da | Dio è semplice, tranquilla, umile, soddisfacente, |
Epistolario ascetico Vol.III -
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dicevo, che la luce di Dio e il ragionamento che nasce | da | tal luce è semplice , e non punto tortuoso, lungo e |
Epistolario ascetico Vol.III -
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particolari che si oppongono alla verità generale | da | me conosciuta: voglio credere fermamente a tutto ciò che la |
Epistolario ascetico Vol.III -
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ch' ella non può raggiungere i grandi misteri rivelati | da | Dio, come sono quelli della Trinità, dell' Incarnazione del |
Epistolario ascetico Vol.III -
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dal mondo non solo aderivano a questa Fede, ma cavavano | da | essa sola i lumi e le forze colle quali giunsero a quella |
Epistolario ascetico Vol.III -
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Fede cattolica finalmente non ci propone altro e poi altro | da | credere, se non gli eccessivi tratti d' amore che Iddio ha |
Epistolario ascetico Vol.III -
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un nuovo argomento della loro verità, e un nuovo impegno | da | parte nostra di prestarvi interissima fede; perchè se non |
Epistolario ascetico Vol.III -
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i punti particolari della Fede che la disturbano: parta | da | quelle prove che la convincono della verità della Religione |
Epistolario ascetico Vol.III -
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la penna per suggerirle qualche libro secondo il desiderio | da | Lei manifestatomi, e in quella vece Le ho scritto già una |
Epistolario ascetico Vol.III -
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dalla logica, io bramerei che Ella volesse trovare tempo | da | leggere una mia operetta intitolata: « Sui confini dell' |
Epistolario ascetico Vol.III -
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mi pare che circa il quanto che dobbiamo sperare non c' è | da | fare questione o d' assegnare misura; poichè essendo |
Epistolario ascetico Vol.III -
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differenza, speri più il malvagio; chè il povero ha sempre | da | sperare più del ricco dal liberalissimo Signore, e il |
Epistolario ascetico Vol.III -
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Per altro non creda che siano punto pericolose, nè | da | farne caso. Anzi quanto più si disprezzano, e si |
Epistolario ascetico Vol.III -
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fantasia e del sentimento; tanto più facilmente svaniscono | da | se medesime o s' indeboliscono. All' incontro se l' anima |
Epistolario ascetico Vol.III -
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allora l' anima facilmente si turba, viene occupata | da | un gran timore; e il timore e la tristezza fanno l' effetto |
Epistolario ascetico Vol.III -
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fanno l' effetto di una lente che ingrandisce un moscherino | da | parere un elefante. Anzi fanno ancor più, perchè l' anima |
Epistolario ascetico Vol.III -
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un elefante. Anzi fanno ancor più, perchè l' anima presa | da | vano timore vede quel che non c' è, come l' occhio ammalato |
Epistolario ascetico Vol.III -
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cose, le quali dovrebbe impararle a tanta maggior ragione | da | Lei. Ma Ella lo volle, e però quello che sarebbe in se |
Epistolario ascetico Vol.III -
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trattato con sì esuberante gentilezza? Mi sembra veramente | da | tutto ciò che Ella mi dice, che il Signore l' abbia |
Epistolario ascetico Vol.III -
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a quella del Seminario e della formazione del suo clero: | da | questo, come da primo anello, dipende ogni cosa. Nel che |
Epistolario ascetico Vol.III -
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Seminario e della formazione del suo clero: da questo, come | da | primo anello, dipende ogni cosa. Nel che parmi che il punto |
Epistolario ascetico Vol.III -
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un clero santo ; poichè, ottenuta la santità, vengono | da | sè quali conseguenze la prudenza e la scienza. A tal fine |
Epistolario ascetico Vol.III -
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i mezzi adoperati dai santi vescovi, e giustamente presi | da | Lei in mira. La separazione de' chierici dai convittori |
Epistolario ascetico Vol.III -
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come mi sembrano pure eccellenti le meditazioni del | Da | Ponte ridotte in compendio e stampate di recente in Lione |
Epistolario ascetico Vol.III -
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che per lui si possa; acciocchè i buoni ingegni, collocati | da | giovani nel Seminario in officio di maestri o d' altro, vi |
Epistolario ascetico Vol.III -
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piccolo o grande secondo la Diocesi, d' uomini dotti | da | consultare; e niun luogo dove vivere uniti è più acconcio |
Epistolario ascetico Vol.III -
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non si può ottenere, senza molta subordinazione e umiltà | da | una parte, e merito reale con autorità dall' altra. I |
Epistolario ascetico Vol.III -
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una parte nella scienza pastorale. Ma è importante che fin | da | principio i chierici vi si esercitino e ne prendano amore: |
Epistolario ascetico Vol.III -
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se faranno conoscere i beni provenienti alle famiglie | da | un matrimonio santo, e i mali e le sciagure di un |
Epistolario ascetico Vol.III -
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Ma molto influirà alla riforma del popolo il cominciare | da | missioni generali fatte fare successivamente in tutte le |
Epistolario ascetico Vol.III -
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generali fatte fare successivamente in tutte le parrocchie | da | eccellenti operai evangelici, istruiti prima dal Prelato |
Epistolario ascetico Vol.III -
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usanze invalse in quelle popolazioni, e introducesse | da | per tutto per l' opposto opportune cristiane consuetudini. |
Epistolario ascetico Vol.III -
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gli spiriti, si vuole che i sodalizi vengano formandosi | da | sè stessi nei vari luoghi opportunamente adattati alle |
Epistolario ascetico Vol.III -
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decreto erige il sodalizio su quelle stabilito. Ella vedrà | da | tutto ciò, Monsignore, che cosa si potrà fare in cotesta |
Epistolario ascetico Vol.III -
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pronto a' suoi ordini. Vorrei bene essere così fortunato | da | poterle dar mano in provvedere il suo Seminario di Rettore, |
Epistolario ascetico Vol.III -
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Granducale a mandar costà dei religiosi di un Istituto | da | esso governo non per anco riconosciuto. Ma è ben tempo che |
Epistolario ascetico Vol.III -
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agli occhi una tale persona a guardarsi con somma cautela | da | tutte le occasioni anche minime di offendere la santa |
Epistolario ascetico Vol.III -
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purgare la sua vita dall' immondezza, essa otterrà ben anco | da | Dio la grazia della santa umiltà. Ad un fine sì grande e sì |
Epistolario ascetico Vol.III -
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turbamento e sottragga quelle forze che devono essere | da | voi consacrate a Dio e impiegate negli uffizi che egli |
Epistolario ascetico Vol.III -
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parole, considerate chi le diceva. Non poteva Gesù Cristo | da | se stesso mandare quanti operai avesse voluto nel campo |
Epistolario ascetico Vol.III -
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sopra di lui la missione; e se mai Iddio gliela dà, trema | da | capo a piedi, pena a persuadersi che sia vero, ne vuole |
Epistolario ascetico Vol.III -
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i dubbi: e solo quando si è così certificato di essere | da | Dio inviato, s' incoraggia nella fede della sua parola, e |
Epistolario ascetico Vol.III -
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mi farà conoscere che alcuni dei nostri cari fratelli sono | da | lui destinati a tant' opera; credete voi che io aspetterò |
Epistolario ascetico Vol.III -
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temporali quando vengono a nostra cognizione, molto più è | da | dirsi ciò dei bisogni spirituali ». - E non v' accorgete |
Epistolario ascetico Vol.III -
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aggiungere alle imprese di que' temerarii che assumono | da | se stessi il ministero dell' evangelica predicazione e che |
Epistolario ascetico Vol.III -
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e che con sacrilega ignoranza confidano di potere | da | se stessi colla propria scienza, colla propria eloquenza, |
Epistolario ascetico Vol.III -
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propria scienza, colla propria eloquenza, col falso zelo | da | cui si sentono invasi, convertire il mondo. No, no, mio |
Epistolario ascetico Vol.III -
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humeris formidandum », anche quando è imposto sulle spalle | da | Dio medesimo. Come dunque non ne rimarrà oppresso e |
Epistolario ascetico Vol.III -
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oppresso e schiacciato colui, che osa mettervi sotto | da | se stesso l' omero mortale? Iddio non permetta che nessuno |
Epistolario ascetico Vol.III -
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sia tanto ignorante delle cose divine, o tanto orgoglioso | da | nutrire in capo sì imprudenti pensieri, sì colpevoli |
Epistolario ascetico Vol.III -
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che la Provvidenza vi ha messo in mano, nel cavare | da | essi il maggior merito possibile, adempiendoli colla |
Epistolario ascetico Vol.III -
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alla gratissima sua degli 11 corrente, colpa la mia assenza | da | Stresa. Ottimamente Ella attribuisce il vacillare di tanta |
Epistolario ascetico Vol.III -
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il Catechismo ; ebbene se ne stenda l' insegnamento in modo | da | fare loro conoscere prima di tutto la Religione nella sua |
Epistolario ascetico Vol.III -
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quale i giovanetti non hanno. Ma quelli che fossero turbati | da | difficoltà di tale natura, si dovrebbero istruire a parte |
Epistolario ascetico Vol.III -
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dovette nascere il Redentore, ella dovette essere sorpresa | da | gaudio indicibile, da gioie celesti, da rapimento ed estasi |
Epistolario ascetico Vol.III -
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ella dovette essere sorpresa da gaudio indicibile, | da | gioie celesti, da rapimento ed estasi amorosa così sublime, |
Epistolario ascetico Vol.III -
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essere sorpresa da gaudio indicibile, da gioie celesti, | da | rapimento ed estasi amorosa così sublime, che non può da |
Epistolario ascetico Vol.III -
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da rapimento ed estasi amorosa così sublime, che non può | da | uomo alcuno concepirsi, e che le diede un cotal saggio |
Epistolario ascetico Vol.III -
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un cotal saggio della superna felicità. No, mio caro, non è | da | lasciarsi passare una frase caduta, son certo, dalla penna |
Epistolario ascetico Vol.III -
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che stride tuttavia e lacera gli orecchi cristiani; non è | da | lasciarsi passare, io dico, senza qualche emendazione, ed |
Epistolario ascetico Vol.III -
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solo veggo che la divina Scrittura favella sempre in modo | da | rimuovere da Maria ogni pensiero d' infermità materna, ma |
Epistolario ascetico Vol.III -
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che la divina Scrittura favella sempre in modo da rimuovere | da | Maria ogni pensiero d' infermità materna, ma ce la mostra |
Epistolario ascetico Vol.III -
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eum in praesepio (Luc. II, 7) », volle fare tutto | da | sè. E pure qual dubbio, se avesse avuto bisogno in sì dolce |
Epistolario ascetico Vol.III -
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ed offerir l' opera sua alla sua dolce regina, la quale | da | sua parte non cede a nessuno de' mortali, non divide con |
Epistolario ascetico Vol.III -
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che quella frase orientale ed ebraica fu eletta non a caso | da | Dio, come acconcissima ad esprimere ciò appunto che Dio |
Epistolario ascetico Vol.III -
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uomo divenne Madre e restò vergine intemerata. Non dunque | da | dolori, ma da gaudii ineffabili fu accompagnato il parto |
Epistolario ascetico Vol.III -
|
Madre e restò vergine intemerata. Non dunque da dolori, ma | da | gaudii ineffabili fu accompagnato il parto della Vergine, |
Epistolario ascetico Vol.III -
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ed io credo che a lui stesso gradir dovrebbe l' udire cosa, | da | lui forse non saputa, che tanto torna ad onore di quella |
Epistolario ascetico Vol.III -
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non gli esponga a tentazioni sopra le loro forze, e rimuova | da | essi i pericoli di dissipazione; 7 Che sia concorde, cioè |
Epistolario ascetico Vol.III -
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con tutto il rigore delle regole di S. Ignazio, e dati | da | un sant' uomo che abbia la discrezione degli spiriti, |
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occupazioni continue di carità, ecco dei mezzi sicuri | da | mantenere e crescere lo spirito. [...OMISSIS...] |
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[...OMISSIS...] 1.44 Il P. Provinciale Pagani mi rimise | da | Roma la lettera che gli avete scritto in data del 23 |
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riti e cerimonie, perchè la santa Chiesa Romana ha missione | da | Cristo di regolare e fissare la disciplina della Chiesa |
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non dee essere una questione di gusto, nè può decidersi | da | chicchessia. E` questione d' istituzione ecclesiastica: gli |
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gli abiti sacri non possono essere variati, se non | da | quell' autorità che gli ha istituiti o approvati. Solo in |
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stagione. [...OMISSIS...] 1.44 Se ha qualche cosetta | da | sofferire per amor di Dio, va bene che se ne rallegri, |
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colle più fiere tentazioni! quanti sono martoriati | da | pene interiori! Noi non conosciamo distintamente quelli che |
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Sul punto del chiamarsi vittima , Le ho già scritto; e | da | quello che le ho scritto Ella avrà già inferito, quanto |
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si giugne propriamente che in cielo, dove quelli destinati | da | Dio ad essere sue vere vittime avranno compito il loro |
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come mai tutte le religiose d' una congregazione potrebbero | da | sè stesse pubblicare che sono vittime del santo amore, e |
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a se stesse una tale denominazione, si canonizzano | da | sè stesse, mentre per essere canonizzate converrebbe prima |
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espressamente che tutte quelle religiose sono destinate | da | lui vittime da immolarsi sull' altare dell' amor suo. Fino |
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che tutte quelle religiose sono destinate da lui vittime | da | immolarsi sull' altare dell' amor suo. Fino dunque che noi |
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vittime del suo amore, domandandone ed aspettandone | da | lui la grazia; ma non pensiamo a chiamarci con sì bel nome, |
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con sì bel nome, e molto meno a volere essere così chiamati | da | tutto il mondo. Se ella si compiacerà di riflettere |
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facilmente che, quanto al titolo di Vittime del sacro cuore | da | darsi alla istituzione alla quale le parve essere chiamata, |
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se deve essere buona ed utile), perciò gli sembra | da | tenersi piuttosto fra pochi, che da propagarsi fra molti, |
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perciò gli sembra da tenersi piuttosto fra pochi, che | da | propagarsi fra molti, con pericolo che diventi una comune e |
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di praticarla o, per dir meglio, i sentimenti e gli affetti | da | cui essa deve essere accompagnata quando si recita; |
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delle piccole meditazioni o riflessioni sul sangue sparso | da | Gesù Cristo, sul Sacro Cuore, e sui patimenti di Maria, |
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di fervorosi sentimenti, pei quali ho lodato il Signore | da | cui provengono. Avendomeli Essa mandati per ubbidire al suo |
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quei luoghi, nei quali tocca, sembrarle che Iddio voglia | da | Lei qualche impresa misteriosa da compirsi fuori del suo |
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che Iddio voglia da Lei qualche impresa misteriosa | da | compirsi fuori del suo Monastero. Fino a tanto che si |
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buone, specialmente riguardanti la carità del prossimo, | da | farsi restando Ella nel luogo dove Iddio l' ha collocata, |
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tutto il Vangelo. Ma dopo di ciò, sarebbe un' altra ricerca | da | farsi quella « se si potesse fare una vera società di tali |
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e lodato in eterno: questo è quello che bramiamo e che | da | lui dimandiamo. Colle orazioni nostre dimandiamo pure dal |
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il mondo, e ne riceva l' olocausto in odore di soavità. | Da | parte nostra, dopo avere fatto quello che possiamo, in lui |
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il pensiero di essere divenuti vere vittime; perocchè è | da | lasciare tutto ciò al Signore; e più tosto procuriamo che |
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e più tosto procuriamo che tutti si credano ben lontani | da | tant' altezza. Facciamo, come S. Ignazio martire che |
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piccolo lavoro nel passato autunno, mi fu tutto rubato | da | minuti affari e convenienze a cui la carità non permetteva |
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del Conte Masino, a cui non mancarono, come mi fu scritto | da | Torino, nè pure nell' ultima malattia gli aiuti spirituali |
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all' Essere santissimo priva d' ogni legger mancamento | da | scontare e purgare; e però dobbiamo suffragarla, se mai di |
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Contessa, che lo farò, e lo farò fare dai miei compagni, e | da | questi ottimi Novizii, e sopra tutto dalle nostre Suore |
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prostrato e avvilito, rincontro a un secolo che tanto esige | da | lui: da sè stesso si è ridotto così malamente; ed una delle |
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e avvilito, rincontro a un secolo che tanto esige da lui: | da | sè stesso si è ridotto così malamente; ed una delle più |
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ch' Ella riconosce la potestà delle chiavi lasciata | da | GESU` Cristo alla sua Chiesa, e non potè a meno di dire |
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come obbligatorie ai fedeli. Sì, tutti noi cattolici, | da | ogni parte del mondo, abbiamo ora rivolti gli occhi a |
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un' eresìa, od anche semplicemente un errore professato | da | tutta la Chiesa Romana, come lo spirito del Signore avrebbe |
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giustamente osserva, produsse questo frutto; non è egli | da | credersi, che i bei semi che si sviluppano nel seno della |
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fossero felici! Quanto stimolo altresì possiamo cavare | da | sì duri avvenimenti per istaccarci e liberarci vieppiù |
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Ella menziona nella venerata sua lettera, al ritorno di lui | da | Roma. Manzoni mi recò la lettera di Phillipps, che me lo |
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di non aver avuto occasione di prestargli qualche servizio | da | queste parti. Del resto ciò che Ella dice della sommissione |
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i legittimi successori degli Apostoli, avendo la missione | da | GESU` Cristo, chi mai potrebbe, secondo una retta dottrina, |
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nella Chiesa, senza la loro direzione, senza esser mandati | da | essi? Procurai dunque nell' Istituto della Carità di |
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e perciò stesso forte, ordinato al di dentro e animato | da | un solo spirito, senza pericolo che ne venisse a patire la |
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precipua, che qualora alcuno dell' Istituto fosse chiamato | da | Dio alla cura d' una parrocchia, egli fosse parroco e ad un |
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omnibus omnia . Ma acciocchè non nascesse confusione | da | tale provvedimento si dovrebbero istituire collegi di |
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Io non dubito che il movimento italiano sia ordinato | da | Dio a trionfo della sua Chiesa: ma anch' egli è un |
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raffinata, tuttavia egli è men difficile guardarsi | da | essi che non sia giudicare rettamente di quelli che |
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del loro nuovo cristianesimo, del loro nuovo evangelio. | Da | questo voi potete raccogliere che è una somma grazia che |
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caos di questo mondo e mettendoci in un cantuccio al sicuro | da | tanti inganni che avremmo potuto prendere, e da tante |
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al sicuro da tanti inganni che avremmo potuto prendere, e | da | tante occasioni nelle quali avremmo potuto offenderlo. Per |
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potuto offenderlo. Per me ne giubilo, e non ho lingua | da | ringraziarnelo a sufficienza. Del rimanente ancora io vi |
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e fuori di Lei, e tutto dispone acciocchè Ella, distaccato | da | tutto l' universo, tutto a lui si consacri ed alla carità |
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o sub specie boni , che la potessero raffreddare o disviare | da | quel santo proponimento in cui Ella ha posto la mira, e a |
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il nemico dell' anime. E se il movimento non può venire | da | di giù, dunque viene da di su; ne stia certo. Ella mi |
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E se il movimento non può venire da di giù, dunque viene | da | di su; ne stia certo. Ella mi domanda alcune ragioni che |
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Chiesa; e ciò perchè un corpo, una società unita, diretta | da | una sola mente, è una macchina potentissima che ottiene |
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« non confundit sperantes in se ». L' ubbidienza dunque | da | una parte è un atto di fede perfetta e di speranza in Dio, |
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non fossero occasioni di bene all' ubbidiente preso in cura | da | Dio. Se dunque sbaglia talora il superiore, non isbaglia |
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in Cristo fratello già e compagno, alcune delle ragioni | da | lei dimandate. Nella lettera di S. Ignazio sull' |
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che la esorto a leggere, troverà altre belle cose. | Da | questo apparisce che l' ubbidienza, benchè pienissima, non |
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all' unico nostro fine, a quello che è vero fine, e | da | cui tutti gli altri ricevere possono qualche valore. Dunque |
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[...OMISSIS...] 1.4. Nelle più gravi sventure, | da | cui noi siamo colpiti, vi è la mano dell' amore infinito. « |
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che più di tutti ha patito, crocifisso di amore. Chi sa | da | quanti pericoli, da quante colpe, fu salvato il suo |
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ha patito, crocifisso di amore. Chi sa da quanti pericoli, | da | quante colpe, fu salvato il suo Augusto? Forse era questa |
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stesso fervore, lusingandosi di campare, e, se avesse avuto | da | rendere il conto di una vita più lunga, sarebbe forse stato |
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dei Sacramenti, munito dei quali il suo Augusto partì | da | noi. Suffraghiamo dunque colla più gran fiducia nella |
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la salute delle anime, la sua pazienza conosciuta | da | pochi, ma ben nota a Dio, la rettitudine delle sue |
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tutto a tutti, la sua profonda umiltà e pieno distacco | da | ogni applauso degli uomini che temeva potergli diminuire la |
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nostri, come un esempio di molte e rare virtù donatoci | da | Dio, perchè noi ne caviamo copioso profitto. Io intanto mi |
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che pota la vite vuol forse raccogliere i grappoli maturi | da | oggi al domani, o anzi non aspetta con pazienza e fiducia |
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o saremo noi così indiscreti, così presuntuosi e temerari | da | pretendere da Dio favori e grazie, frutto di anime a lui |
Epistolario ascetico Vol.III -
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così indiscreti, così presuntuosi e temerari da pretendere | da | Dio favori e grazie, frutto di anime a lui guadagnate senza |
Epistolario ascetico Vol.III -
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nostra grave fatica, senza sforzi, nè stenti, nè patimenti | da | parte nostra? Quando mai fece Dio tale cosa coi santi suoi? |
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e se l' appropriano! Ingannati quelli che, invitati | da | Cristo alla vita apostolica o comecchessia chiamati |
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e non vi date altra cura che di consumarlo. Quello che è | da | fare con tutta sollecitudine, si è di fare approvare |
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non è la gloria riserbata al pastore fedele! quanto diversa | da | quella dei cristiani comuni! quanto più splendida e più |
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circostanze. L' incarico che un Vescovo ha ricevuto | da | Gesù Cristo di predicare il Vangelo e di condurre le anime |
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sublime, santo e divino, che non v' ha cautela soverchia | da | adoperarsi, perchè nessun altro affare terreno ne impedisca |
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delle menti, e pur troppo ancora secondo le varie passioni | da | cui si lasciano agitare gli uomini e le cieche fazioni che |
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e col Vangelo il Vescovo, che n' è il maestro istituito | da | Dio, e in questa regione celeste dell' Evangelio egli abita |
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difendendo acremente i diritti della Chiesa, dove venissero | da | qualsivoglia parte violati. Reputo che il Vescovo debba, |
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di dolcezza nelle piaghe dell' umanità, debba guardarsi | da | ogni giudizio temerario, da ogni parola ingiuriosa a |
Epistolario ascetico Vol.III -
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dell' umanità, debba guardarsi da ogni giudizio temerario, | da | ogni parola ingiuriosa a chicchessia, da ogni adulazione |
Epistolario ascetico Vol.III -
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temerario, da ogni parola ingiuriosa a chicchessia, | da | ogni adulazione strappata dal timore, da ogni connivenza al |
Epistolario ascetico Vol.III -
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a chicchessia, da ogni adulazione strappata dal timore, | da | ogni connivenza al male che gli fosse persuasa da speranza |
Epistolario ascetico Vol.III -
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timore, da ogni connivenza al male che gli fosse persuasa | da | speranza di giovare, conservando un contegno grave, |
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le benedizioni divine sopra il suo popolo, e preservarlo | da | molti mali richiamando molte menti traviate al retto |
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trova nella raccolta de' miei discorsi. Un' altra pratica | da | inculcarsi a tutti i cristiani che sanno leggere si è |
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e duraturo, assai maggiore di quello che ottener potrebbero | da | molte prediche. Già è noto con quanto calore e zelo S. |
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dalla Madonna. Ma l' altra pratica, del libro di devozione | da | portarsi in Chiesa, non arrecherà meno di vantaggio alle |
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la volontà del vostro Superiore, e in essa quella di Dio, | da | cui imploro sopra di voi ogni celeste benedizione. |
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spirito, per encomiare e raccomandare il distacco di cuore | da | tutte le cose mondane; le quali si possono anche possedere |
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mani de' perfidi che formavano il mondo, ma lo aspettava | da | Dio e dai Santi che operano per impulso di Dio: e qual |
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cose: « omnia traham ad meipsum ». E in vero dalla santità | da | lui infusa nel mondo provennero poi tutte le largizioni dai |
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il solo che ancor resta: giacchè come la santità è quella | da | cui vengono alla Chiesa i beni temporali ch' ella riceve, |
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non acquisterà mai compunzione nè umiltà, nè distacco | da | se stesso, nè per conseguenza fortezza spirituale. Molto |
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superbia; e finchè dura la superbia, come si può ottenere | da | Dio la grazia d' esser liberi da gravi tentazioni? I |
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come si può ottenere da Dio la grazia d' esser liberi | da | gravi tentazioni? I Superiori vi hanno trattato con tutta |
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ben le cose, nè potendo in tanta distanza esaminare | da | vicino lo stato vostro, rimetto ogni disposizione a |
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mio, aderente coll' intime viscere alla dottrina celeste | da | essa insegnata, dove solo è la pace, il gaudio e la gloria |
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Padre, io bramo modificare tutto ciò che ci fosse | da | modificare nelle mie opere, di correggere tutto ciò che ci |
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nelle mie opere, di correggere tutto ciò che ci fosse | da | correggere, di ritrattare tutto ciò che ci fosse da |
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fosse da correggere, di ritrattare tutto ciò che ci fosse | da | ritrattare. Ma il conoscere questo assai più che dalle mie |
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Cardinale Mai, a cui ora intendo che Ella ha rimesso | da | esaminare nuovamente i miei scritti. Egli mi proporrà la |
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sola autorità io aderisco, che mi compiaccio delle verità | da | essa insegnatemi, che mi glorio di ritrattare gli errori in |
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costantemente il Signore, acciocchè mi conceda i lumi | da | poter conoscere tutto ciò che nelle opere da me scritte |
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conceda i lumi da poter conoscere tutto ciò che nelle opere | da | me scritte potesse dispiacere al divino dispensatore dei |
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chiamarmi suo fratello in Gesù Cristo, quale appunto | da | parte mia io Le sarò sempre e quale ho l' onore di |
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dalla mano del R. P. Boeri il veneratissimo suo foglio dato | da | Viterbo 12 agosto corrente, nel quale Ella mi significa |
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dell' Istituto; 2 perchè sembrerebbe la cosa mossa | da | me, e la persecuzione, lungi dal cessare, si incalorirebbe |
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che non ha alcun solido fondamento, va a cessare | da | sè stessa solo tacendo e sopportando. Dirò come diceva San |
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che noi ce ne prendiamo sollecitudine ». D' altra parte | da | tutti questi avvenimenti nascono molti beni; e fra gli |
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e questo si è del tenermi più lontano dal mondo e | da | uno stato di cose così imbrogliate e difficili, in cui al |
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meneranno i nemici, le dicerie dei malevoli, l' alienazione | da | noi di molti deboli amici; ma noi dobbiamo sapere servire |
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il quale ora permette che io sia preso assai di mira anche | da | persone, che moltissimo influiscono sul Pontefice. Si fa |
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venire in Italia, io ve lo permetto: nè sarebbe | da | tardare per non incontrare la stagione troppo fredda al |
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nelle due note operette che mi avrebbe fatto indicare | da | Mons. Corboli, io per desiderio di uniformarmi colla più |
Epistolario ascetico Vol.III -
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elezioni, ubbidii subito come era debito, e mandai | da | Napoli a Gaeta quanto mi sembrava desiderare il Papa, di |
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dalla annessa lettera. La carità pazientissima usata | da | lui col caro Don Roberto, la cui anima godrà ora la vista |
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è l' eleganza della latina favella, mi conferma quello che | da | lunghi anni conoscevo; perciò vi porto sempre, non dirò in |
Epistolario ascetico Vol.III -
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la proibizione delle mie due operette; e ciò perchè non è | da | prendersi affanno che del peccato. Fu retta l' intenzione |
Epistolario ascetico Vol.III -
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se ne fu differito il conferimento per la fuga del Papa | da | Roma, se ora, come credo, il Papa non me la conferirà più; |
Epistolario ascetico Vol.III -
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che il nostro caro Istituto non soffrirà alcuna scossa | da | questo avvenimento; e se dovesse sofferirne, sarà per |
Epistolario ascetico Vol.III -
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risponderò dal Piemonte, dove conto ritornare, giacchè va | da | sè, io credo, che il Cardinalato, che il Papa mi obbligò di |
Epistolario ascetico Vol.III -
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che il Papa mi obbligò di accettare (onde spesi | da | otto a nove mila scudi pel corredo), sia andato a finire |
Epistolario ascetico Vol.III -
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servirlo in quelle cose nelle quali egli vuole essere | da | noi servito. Il nostro caro fratello D. Luigi fu profeta, |
Epistolario ascetico Vol.III -
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ma il decreto era già fatto, e confermato a voce | da | alcuni giorni. Lungi da me ogni maniera di cavillazione o |
Epistolario ascetico Vol.III -
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era già fatto, e confermato a voce da alcuni giorni. Lungi | da | me ogni maniera di cavillazione o di sottigliezza legale; |
Epistolario ascetico Vol.III -
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avvenimento un processo, avrebbe molti e validi indizi | da | far parere verosimile che il Papa non fu libero in tal |
Epistolario ascetico Vol.III -
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e la mia causa stessa l' abbandono intieramente al Signore, | da | cui viene ogni cosa e per la causa del quale ho scritto |
Epistolario ascetico Vol.III -
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mia, ma confidiamo grandemente in Dio, che caverà anche | da | questo, come da ogni cosa la sua gloria. [...OMISSIS...] |
Epistolario ascetico Vol.III -
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grandemente in Dio, che caverà anche da questo, come | da | ogni cosa la sua gloria. [...OMISSIS...] [...OMISSIS...] |
Epistolario ascetico Vol.III -
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quello di poterci presto rivedere; perocchè conto di partir | da | Roma in pochi giorni e per la via di Firenze, Livorno e |
Epistolario ascetico Vol.III -
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più nulla dell' affare del Cardinalato, dopo esser partito | da | Gaeta, e dopo la proibizione; ma quello che io credo si è |
Epistolario ascetico Vol.III -
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miei suggerimenti o consigli; e così sia. Mi conforta che | da | più persone di merito fui assicurato, che niuna |
Epistolario ascetico Vol.III -
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di restituirmi a Stresa fra i miei carissimi compagni che | da | tanto tempo non veggo, e m' accompagna la dolce speranza di |
Epistolario ascetico Vol.III -
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autorità che ci parla e sugli atti suoi, e ci dispensa | da | una scienza travagliosa e pericolosa. Tanto più che della |
Epistolario ascetico Vol.III -
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chiaramente si manifesta a favore del progetto, tanto | da | voi bramato, di erigere costì un Collegio di Missionarii |
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non è data a tutti, ed esige la maggiore cooperazione | da | parte dei vocati, il cui numero potrà essere accresciuto |
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la pratica e la teoria, e che questa piuttosto venisse | da | quella, anzichè il contrario. Vorrei che si procurasse di |
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spirito e la lettera, e che dalla Liturgia si traesse, come | da | uno de' fonti, l' istruzione loro teologica. Vorrei che |
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allo studio delle Sacre Scritture siccome ispirate | da | Dio, e sopra tutto del Vangelo, che n' avessero famigliare |
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la lettura e la spirituale meditazione, ed indi come | da | un altro fonte si deducesse la loro istruzione teologica. |
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India, io credo che noi dovremmo tentare una strada diversa | da | quella che s' è fatta finora, prefiggendoci d' andare ad |
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è troppo grande per essere ricevuta tutta in un tratto | da | noi così poco preparati. Il perchè niuno ha finito d' |
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più occuparsi: conviene che ognuno prenda regola in questo | da | quella misura di cognizione e di facilità che sa di avere. |
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che, dopo aver fatto tutto ciò, spera il buon esito | da | Dio solo, e a lui lo domanda, e lo vuole se lo vuole Iddio, |
Epistolario ascetico Vol.III -
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se noi ci staccassimo col retto giudizio e coll' affetto | da | questa vita di senso e di carne, la quale è in fine un' |
Epistolario ascetico Vol.III -
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all' uomo dalla condizione della sua natura, ma certo | da | quel Cristo Signore, nel quale siccome membra al capo siamo |
Epistolario ascetico Vol.III -
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costui vuole veramente il bene e il vero, nè ama ingannarsi | da | se stesso, deve provare grandissimo dolore e timore in |
Epistolario ascetico Vol.III -
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della tiepidità in cui pare siate caduto, e staccandovi | da | voi stesso e da ogni pigrizia, siccome buon soldato, senza |
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in cui pare siate caduto, e staccandovi da voi stesso e | da | ogni pigrizia, siccome buon soldato, senza temere patimento |
Epistolario ascetico Vol.III -
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in pratica gli insegnamenti di Gesù Cristo, e tenere dietro | da | vicino a' suoi esempi, egli è vano e falso il chiamarci |
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« petite et accipietis », ci stieno presenti, e siano | da | noi adempite coll' opera, acciocchè diventino per noi un |
Epistolario ascetico Vol.III -
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assai; e però dobbiamo pregare molto e, se non lo facciamo | da | vero, veniamo meno al nostro dovere, falliamo al nostro |
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il vostro officio è tale, che esige che voi otteniate | da | Dio, a forza di orazione, di renderlo innocuo all' anima |
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che colle più fervide e perseveranti istanze otteniate | da | Dio una sì gran misura di carità, che santifichi i vostri |
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di carità, che santifichi i vostri studii, e, quasi direi, | da | profani li faccia divenire santi e spirituali; il che |
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prima di tutto spiritualmente, ai vostri discepoli, guidato | da | un vero e ardente zelo della salute delle loro anime, alle |
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alla lotta con Dio, siccome Giacobbe. Questo io mi aspetto | da | voi, carissimo D. Michele, che facciate qualche sforzo di |
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il diavolo e tutti i suoi angeli, e a lui si stringe, e | da | lui domanda incessantemente aiuto e soccorso. Io v' |
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le cadute di cui vi rimorde la coscienza: e ricevete | da | lui con grande umiltà e gusto le correzioni, le |
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dato Iddio in essa: e quando avrete ben conosciuto questo, | da | quell' ora farete progressi grandi nella via dello spirito, |
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a cui si resiste, sieno peccati: fatevi coraggio, e | da | una parte combattete colle armi della fede, dall' altra non |
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che sia un volere il bene, onde parendoci d' essere mossi | da | un nobile sentimento, non badiamo a quel vizio funesto che |
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e in esse ci consoliamo al pensiero di rassomigliarlo | da | lontano e di compensarlo in qualche modo colla nostra |
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doppiamente caro, dalla sua gentilezza, accompagnato | da | una cortese lettera. E` appunto uno di que' libri, ove si |
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sublime. Mi è non poco doluto che il mio celere passaggio | da | Firenze m' abbia privato del vantaggio di riveder Lei, e di |
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questa ferma volontà in un modo coerente, in maniera che | da | tutte le sue parole e da tutti i suoi atti chiaramente |
Epistolario ascetico Vol.III -
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un modo coerente, in maniera che da tutte le sue parole e | da | tutti i suoi atti chiaramente risulti, senza che sia mai |
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, che consiste nel dispensare nei casi particolari | da | qualche regola, quando o il bisogno della salute, o altra |
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falli che traggono seco rilassatezza e conseguenze funeste, | da | altri falli accidentali e materiali, e rispetto ai primi |
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s' intende che questi atti gentili non debbono essere tali | da | rilasciare per nulla l' osservanza delle Regole, il che |
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fare il Superiore ha pur troppo delle grandi difficoltà | da | superare, ed è solo con un grande aiuto ottenuto da Dio |
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da superare, ed è solo con un grande aiuto ottenuto | da | Dio coll' orazione, con un' assidua vigilanza sopra se |
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cotesti carissimi, a cui prego dal Signore grazie e virtù | da | conoscere ed amare quanto sia bella e gradita a Dio l' |
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Padre, invece Ella mi dice che: « il desiderio esternatole | da | Sua Santità sarebbe, che io scrivessi un' operetta in |
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Io considero quest' onore come un peso spaventoso, non | da | desiderarsi ma da fuggirsi. Se l' avessi bramato assai |
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quest' onore come un peso spaventoso, non da desiderarsi ma | da | fuggirsi. Se l' avessi bramato assai probabilmente sarei |
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tacere, senza lasciarlo in pace giammai, si muore poi | da | se stesso, quasi di morte naturale, e allora che felicità! |
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della morte, famigliari a tutti i Santi, cominciando | da | S. Paolo che diceva: « desidero di esser disciolto e di |
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di Dio, tuttavia penso che il sentire le stesse cose | da | me, come desiderate e chiedete, se non vi torna di maggiore |
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ubbidienza che mi prestate. La prima questione adunque | da | voi propostami è: Come si può usare lo spirito d' |
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con ragione, senza lasciarsi mai muovere o perturbare | da | passione alcuna. Ora la più alta e la più universale di |
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sfera egli è obbligato dalla stessa ubbidienza ad operare | da | sè, non però a capriccio, ma col suo criterio, che è quanto |
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l' argomento; non vi resta ancora molta intelligenza | da | esercitare nello studiare quella lettera con senno e con |
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sembri che nel comando che danno vi sia qualche cosa | da | osservare. Ma per fare queste rispettose osservazioni con |
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ci vogliono tre condizioni: la prima, che non procedano | da | alcuna passione d' amor proprio, ma dal puro zelo del bene |
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dobbiamo essere appagati fino a che non abbiamo ottenuto | da | Dio il lume di congiungere in noi queste due cose. E dico |
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il lume di congiungere in noi queste due cose. E dico che | da | Dio dobbiamo ottenere la virtù di annodare insieme in tutta |
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altro affetto che influisca nelle nostre azioni, e resta | da | esso poco o molto macchiata. Quindi l' intenzione di |
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che cerca in tutto Gesù Cristo solo, rimane offesa | da | ogni affetto che influisca nelle nostre azioni sieno |
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quali sono scritte nel Vangelo, contemplando le azioni | da | lui fatte nel corso della sua vita mortale e nella sua |
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prossimi, di esser loro utili in Gesù Cristo, e di cavare | da | loro anche edificazione per noi stessi. Se noi abbiamo un |
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permanente di quiete in Dio, la quale, se la volontà | da | se stessa non si dà al male, non si perde più per nessuna |
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quello che facevano al di fuori non le frastornava | da | quella interna affettuosa comunicazione. Un così |
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Un così desiderabile stato si suole acquistare | da | quelle anime fedeli e costanti, che da principio soffrono |
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si suole acquistare da quelle anime fedeli e costanti, che | da | principio soffrono molto mortificandosi e pregano con |
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ai suoi credenti, e loro partecipare. Ciò posto, le regole | da | tenere per unire insieme il desiderio di condurre a |
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assai cara, e ringraziarne il Signore, senza temere che | da | ciò proceda danno alle opere di carità, perocchè se anche |
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ma confidare nella Provvidenza che saprà ricavare | da | quel danno altri beni maggiori. Non far mai nulla per |
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ignobilissimo; ma quando tuttavia quest' applauso viene | da | sè, attribuirlo a Gesù Cristo, a cui solo appartiene, e per |
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non bada alla misura. Per conoscere poi se siamo distaccati | da | noi stessi, dobbiamo esaminare se godiamo delle lodi date |
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di essi un' ingiustizia, non c' è altra via che astenerci | da | ogni giudizio definitivo ad altrui danno. Non parlare nè |
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con sincerità. E` poi lodevole il farlo, mossi sempre | da | un sincero sentimento, quando si parla colle sorelle, o con |
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del 20 settembre, ed oggi anche la seconda del 23 detto. | Da | quest' ultima mi accorgo che Ella non deve aver ricevuto |
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alla sua 11 giugno, che mi partecipava la risoluzione | da | Lei presa nei santi Esercizi d' entrare nel minimo Istituto |
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quelli che vi sono « missi a Deo , » non mai chiamati | da | me; che Dio me ne guardi. Tuttavia avendo Ella eletto |
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in ogni istante della propria vita. Mi pare poi di rilevare | da | quello che mi dite in appresso, che voi facciate sì con |
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universale, un distacco dalla patria, dalla famiglia, | da | tutte le cose proprie, e un campo vasto, anzi illimitato di |
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pericoli e di travagli per la divina gloria. Egli è adunque | da | preferirsi senza paragone un ordine universale, benchè |
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con incomodi maggiori arrecano tanto minori beni; e però è | da | preferirsi la moderata indipendenza dalla giurisdizione |
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Superiori, e bene intendendone la natura, non pretendano | da | lui di quelle cose che esso non può fare senza guasto della |
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stato; ma o adoperandola soverchiamente, o ad altro uso | da | quello per cui è fatta, si logorasse in breve tempo, |
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ed ottenere questo desiderabilissimo intento viene | da | noi stabilito quanto segue: Che quando si è presa un' opera |
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soggetti applicati ad un' opera di carità non si rimuovano | da | quella leggermente, cioè senza che lo richieda il bene |
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di una stabilità ragionevole, quale sola si può e si deve | da | essi desiderare; Che a tutte le opere di carità si |
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si obbliga di fare tutto quel bene che essi bramano | da | lui, dentro i limiti delle sue forze e della sua |
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i Vescovi stessi; ed in questo egli riceve ben volentieri | da | essi i regolamenti e i metodi che volessero comunicargli; |
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una maggiore autorità, e ricevere maggiori servigi che non | da | sacerdoti secolari suoi diocesani. Vero è che i sacerdoti |
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che prevedono di ritrovare. Queste resistenze procedono | da | una virtù imperfetta; ora dall' interesse temporale; ora |
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in cui tali sacerdoti si trovano; ora dall' ambizione e | da | certi diritti di onore, nei quali venendo offesi si |
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quali venendo offesi si irritano, insorgono, resistono; ora | da | pretensioni acquistate per meriti e per dottrina; ora |
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acquistate per meriti e per dottrina; ora finalmente | da | inclinazioni o avversioni naturali a questo o a quell' |
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indifferenti ad ogni opera buona, che loro venga ingiunta | da | esercitare; hanno per voto rinunziato ad ogni interesse |
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Istituto, questo non pregiudica, anzi giova molto al bene | da | ottenersi; avendo egli, se così gli piace, negli stessi |
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l' Apostolo: « neque ut dominantes in cleris »; vi avrà | da | parte dei reverendissimi Vescovi una dominazione di carità, |
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ad ogni speranza. Ella e il suo figlio defunto discendono | da | santi genitori, e la stirpe de' santi non suol mai essere |
Epistolario ascetico Vol.III -
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davanti alla mente divina prima che morisse suo figlio, e | da | tutta l' eternità le ascoltava. Ricordiamoci che non c' è |
Epistolario ascetico Vol.III -
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quanto più non riescono tali quelle che non vengono | da | un amico solo, ma da molti Padri e fratelli, uniti fra loro |
Epistolario ascetico Vol.III -
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riescono tali quelle che non vengono da un amico solo, ma | da | molti Padri e fratelli, uniti fra loro coi più sacri |
Epistolario ascetico Vol.III -
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dolore? Laonde come le Vostre Reverenze, animate | da | quella carità che arde così bella nel serafico Ordine, |
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anteposta. Di poi considero che tali cose sono permesse | da | quell' Eterno nostro Signore e Creatore, senza il cui |
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in terra, e ogni cosa permette con altissimo consiglio, e | da | ogni cosa anche rea, sa cavare con infallibile effetto un |
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cari le tante orazioni che per me s' inalzarono al Signore | da | un gran numero di fedeli, studiosi e seguaci della |
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vostre è di tutto ciò un nobilissimo documento. Che poi | da | tutti questi avvenimenti permessi dal Signore e intessuti |
Epistolario ascetico Vol.III -
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di me stesso, dubito quasi di cavare poco profitto | da | queste avversità, parendo che molto non giovi al profitto |
Epistolario ascetico Vol.III -
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scontare le offese che abbiamo fatte a Dio; e anche | da | quell' altro che « levius fit patientia quidquid corrigere |
Epistolario ascetico Vol.III -
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è tutta la comodità, vi consiglierei a fare alcuni bagni, e | da | tutta questa cura mi riprometto buon effetto. Coraggio |
Epistolario ascetico Vol.III -
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si nasconde, come preziosa margarita: questa sola è amata | da | tutti, e da tutti quelli che l' amano, trovata. E ciò non |
Epistolario ascetico Vol.III -
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come preziosa margarita: questa sola è amata da tutti, e | da | tutti quelli che l' amano, trovata. E ciò non ostante, |
Epistolario ascetico Vol.III -
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attendete; e a tal fine mantenete pura l' anima vostra | da | ogni contagione di questo secolo, vivendo della vita |
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cose sensibili per attaccarci totalmente alle invisibili. | Da | per tutto la cattolica fede trova contrasti, ma da per |
Epistolario ascetico Vol.III -
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Da per tutto la cattolica fede trova contrasti, ma | da | per tutto ancora trova trionfi: « oportet ut veniant |
Epistolario ascetico Vol.III -
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o si opera, ma porre la semplice attenzione sul partito | da | prendersi e le ragioni solide pro o contra, e dopo averlo |
Epistolario ascetico Vol.III -
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e dopo averlo preso pensare all' operazione che s' ha | da | fare, e non ad altro. Il secondo mezzo è di raccogliersi |
Epistolario ascetico Vol.III -
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che la buona riuscita delle opere nostre non dipende | da | noi, ma da Dio, e quindi d' acquistare una grande, infinita |
Epistolario ascetico Vol.III -
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la buona riuscita delle opere nostre non dipende da noi, ma | da | Dio, e quindi d' acquistare una grande, infinita confidenza |
Epistolario ascetico Vol.III -
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vi siete obbligato in esso in perpetuo e irrevocabilmente, | da | parte vostra , col vincolo sacro dei voti perpetui, dai |
Epistolario ascetico Vol.III -
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e sentire la sua potenza e misericordia. Lungi dunque | da | noi tanta bassezza, miseria e perversità da prender |
Epistolario ascetico Vol.III -
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Lungi dunque da noi tanta bassezza, miseria e perversità | da | prender consiglio da quello che ben conosciamo, se pur non |
Epistolario ascetico Vol.III -
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tanta bassezza, miseria e perversità da prender consiglio | da | quello che ben conosciamo, se pur non vogliamo ingannarci, |
Epistolario ascetico Vol.III -
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co' suoi mortiferi argomenti vorrebbe condurci al termine | da | essere scacciati dal paradiso della virtù evangelica, cioè |
Epistolario ascetico Vol.III -
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nostra occupazione, e fare tutto quello che si può | da | noi, per riscaldare in essa il nostro cuore e acquistare un |
Epistolario ascetico Vol.III -
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Signora, che questi sono i suoi conforti, come sono i miei. | Da | molto tempo non ho da Roma nuova alcuna, spero nondimeno |
Epistolario ascetico Vol.III -
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i suoi conforti, come sono i miei. Da molto tempo non ho | da | Roma nuova alcuna, spero nondimeno che lo stato delle cose |
Epistolario ascetico Vol.III -
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Quindi Iddio non è presente a queste cose in modo | da | essere da esse conosciuto. Egli dà loro l' esistenza e la |
Epistolario ascetico - Vol. IV -
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Quindi Iddio non è presente a queste cose in modo da essere | da | esse conosciuto. Egli dà loro l' esistenza e la vita, e con |
Epistolario ascetico - Vol. IV -
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comincia ad esser presente a lui, perchè comincia ad esser | da | lui conosciuto. Che se poi quest' uomo osserva anche i |
Epistolario ascetico - Vol. IV -
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avesse l' intelletto oscurato dalle passioni, e che guidato | da | una volontà depravata non pensasse che a sè stesso e alle |
Epistolario ascetico - Vol. IV -
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quello che accade è volontà di Dio, è così dolce, che basta | da | sè solo a renderci pienamente tranquilli e contenti. La |
Epistolario ascetico - Vol. IV -
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metodo che vi pare di non sapere, non è sentita solamente | da | voi, ma anche da quelli che sanno il metodo per senno, |
Epistolario ascetico - Vol. IV -
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di non sapere, non è sentita solamente da voi, ma anche | da | quelli che sanno il metodo per senno, purchè abbiano un po' |
Epistolario ascetico - Vol. IV -
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d' essere seguìta, e si copre il vizio d' infamia in modo | da | doversene avere tutto l' orrore che merita. Mai non deve il |
Epistolario ascetico - Vol. IV -
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che voi fate ai fanciulli, e il giovare alle loro anime è | da | Lui considerato come la prova dell' amore che noi gli |
Epistolario ascetico - Vol. IV -
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questo difetto dell' ambizione, secondo l' obbligo che ho | da | Dio nella mia condizione; perchè bastano a ciò le opere e i |
Epistolario ascetico - Vol. IV -
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di professore senza essere sacerdote; ma questo cruccio | da | che mai nasce? Dalla passione , che vi esagera, e vi fa |
Epistolario ascetico - Vol. IV -
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alla condizione in cui siete, ma quella vi riuscirà cara, | da | non volere cangiarla con alcun' altra; e allora non sarete |
Epistolario ascetico - Vol. IV -
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cosa di quello che è soprannaturale, e che perciò viene | da | Dio, possa esser contrario alla perfezione; anzi si deve |
Epistolario ascetico - Vol. IV -
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alla medesima. Essendo tra queste cose che vengono | da | Dio anche le consolazioni sensibili ch' egli dà all' anime |
Epistolario ascetico - Vol. IV -
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nei frutti dello Spirito Santo, la cui enumerazione fatta | da | san Paolo incomincia « charitas, gaudium, pax , ecc. |
Epistolario ascetico - Vol. IV -
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l' anima negligente: e in tal caso conviene cacciarla | da | sè col levarne le cause; 2 talora poi è permessa da Dio per |
Epistolario ascetico - Vol. IV -
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da sè col levarne le cause; 2 talora poi è permessa | da | Dio per purificare ed esercitare le anime sante nella |
Epistolario ascetico - Vol. IV -
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il credere che l' uomo deva cercarla e procacciarsela | da | se stesso, presumendo d' aver le forze di sostenere un tale |
Epistolario ascetico - Vol. IV -
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ciò che Iddio vuole, ed eseguirlo. Quello che Iddio vuole | da | noi, lo dobbiamo rilevare: 1 dall' insegnamento di Cristo e |
Epistolario ascetico - Vol. IV -
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se stesso, sottoponga il suo giudizio a quelli che sono | da | Dio incaricati di dirigerlo, si privi anche delle cose |
Epistolario ascetico - Vol. IV -
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ed esternamente tutte le virtù insegnate e praticate | da | Cristo e dai santi. E` un errore il credere che la |
Epistolario ascetico - Vol. IV -
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fare il contrario sarebbe un voler varcare i confini posti | da | Dio alla natura, quasichè i santi che hanno fatto tutto ciò |
Epistolario ascetico - Vol. IV -
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fatto tutto ciò avessero offeso Iddio col varcare i confini | da | lui posti. E` un errore gravissimo e un' illusione |
Epistolario ascetico - Vol. IV -
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una mortificazione che mortifichi di troppo la natura ». E | da | qui un altro effetto, che disvela l' opera del principe |
Epistolario ascetico - Vol. IV -
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guasta com' è, e così non riconoscendo come venienti | da | Dio le tribulazioni e le infermità con cui a lui piacesse |
Epistolario ascetico - Vol. IV -
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avidi tutti i santi! E` un grave errore poi il dirigersi | da | sè stesso nelle vie dello spirito; ma conviene ricevere la |
Epistolario ascetico - Vol. IV -
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propri errori, anche dopo esserne stato replicatamente e | da | più persone avvertito. Le sacre Scritture non si devono |
Epistolario ascetico - Vol. IV -
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di cui si ricusa la caritatevole istruzione, specialmente | da | un giovane, che osa farsi maestro a sè stesso di |
Epistolario ascetico - Vol. IV -
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nel mangiare cose dolci, esclamare d' esser tacciato « | da | ingordo e ghiottone ». E` opera di superbia il falso punto |
Epistolario ascetico - Vol. IV -
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l' essere attaccato ai cibi dolci e aggradevoli in modo | da | irritarsi e chiamarsi calunniato, quando il proprio |
Epistolario ascetico - Vol. IV -
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affetto diabolico di rendersi inetto a mortificar la natura | da | sè, e nè manco sopportare le leggere mortificazioni |
Epistolario ascetico - Vol. IV -
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Finalmente è un atto di gran superbia il parlare in modo | da | credersi oggimai esente da molti difetti, come dicendo: « |
Epistolario ascetico - Vol. IV -
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gran superbia il parlare in modo da credersi oggimai esente | da | molti difetti, come dicendo: « Fino a tanto che io mi aveva |
Epistolario ascetico - Vol. IV -
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ugualmente con aurea indifferenza in tutto ciò che vuole | da | lui sia in molte opere esterne, sia in molte opere interne, |
Epistolario ascetico - Vol. IV -
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che questi ottengono il loro fine. Poichè se Iddio vuole | da | essi molte opere esterne, il fa loro conoscere per mezzo |
Epistolario ascetico - Vol. IV -
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non mancandogli mai il mezzo di farlo; se poi vuole altro | da | essi, anche questo il fa conoscere per lo stesso mezzo. |
Epistolario ascetico - Vol. IV -
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per lo stesso mezzo. Così l' uomo è sempre guidato | da | Dio, ed è sicuro di fare molto pel Signore senza |
Epistolario ascetico - Vol. IV -
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colpe, almeno interne, le quali sono talora difficili | da | conoscersi. Ma pure a questo segno l' uomo spirituale dee |
Epistolario ascetico - Vol. IV -
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dell' uomo, può trovarsi un giorno tutto diverso | da | quello di prima, in uno stato miserando di spirituale |
Epistolario ascetico - Vol. IV -
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in questa pace! qual luce di verità non si diffonde | da | Gesù Cristo in un animo pacifico! Quest' animo senza |
Epistolario ascetico - Vol. IV -
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con sicurezza il bene dal male, e senza frode o scusa fugge | da | questo ed abbraccia quello colla più affettuosa semplicità. |
Epistolario ascetico - Vol. IV -
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bene operare. Dunque dilatiamo il cuore: noi siamo chiamati | da | Dio ad avere un cuore grande pel molto amare, siamo |
Epistolario ascetico - Vol. IV -
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le nostre stesse orazioni; poichè qual cosa altro ci resta | da | domandare al Signore, se non ch' egli ci aiuti e conforti a |
Epistolario ascetico - Vol. IV -
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per me improvvisa. Non vi pentirete giammai d' aver rimosso | da | voi ogni esitazione all' atto generoso, anzi ogni dì più s' |
Epistolario ascetico - Vol. IV -
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la cognizione della grandezza della grazia che avete | da | Dio ricevuta, e colla cognizione la gratitudine verso il |
Epistolario ascetico - Vol. IV -
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1 Quali persone debbano essere le prime raccomandate | da | noi al Signore, e se queste sieno i parenti . Rispondo che |
Epistolario ascetico - Vol. IV -
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un altro che raccomandasse prima i ministri della Chiesa, | da | cui dipende la salute di tante anime, e poi i parenti, |
Epistolario ascetico - Vol. IV -
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più copiosamente anche a favore de' propri parenti. Ma è | da | ritenersi che non c' è un obbligo di fare questi confronti, |
Epistolario ascetico - Vol. IV -
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credessero che all' orazione fatta per altri fosse promessa | da | Cristo la certa esaudizione, e poi vedessero di non esser |
Epistolario ascetico - Vol. IV -
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di rassegnazione. E` dunque necessario che si sappia, | da | chi prega per la salute altrui, che deve sempre pregare con |
Epistolario ascetico - Vol. IV -
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questo può sempre esser convertito; ma se ci fosse rivelato | da | Dio che una persona, per la quale noi abbiamo pregato, |
Epistolario ascetico - Vol. IV -
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quanto più ci spingiamo avanti verso il bene insegnatoci | da | Gesù Cristo, tanto andiamo con più lena verso la |
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pensiero ed affetto che si presenta alla mente, prendendo | da | quello occasione di fare de' santi desiderŒ, delle offerte, |
Epistolario ascetico - Vol. IV -
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cui non possiamo essere del tutto privi. Sebbene tuttavia | da | questo naturale amore, preso da sè, non nasca alcun merito, |
Epistolario ascetico - Vol. IV -
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privi. Sebbene tuttavia da questo naturale amore, preso | da | sè, non nasca alcun merito, può accompagnarsi a lui non |
Epistolario ascetico - Vol. IV -
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nel passivo sentire. Questa nuova forza del vivente è | da | lui sentita, e dal sentimento di questa nuova forza gli |
Epistolario ascetico - Vol. IV -
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fa anche cieco a tutto ciò che è fuori di lui o che non è | da | lui sentito, perchè rimane assorbito da ciò che sente in sè |
Epistolario ascetico - Vol. IV -
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di lui o che non è da lui sentito, perchè rimane assorbito | da | ciò che sente in sè ed in cui si compiace di trattenere l' |
Epistolario ascetico - Vol. IV -
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natura, è il sentimento di Dio e del prossimo, raccomandato | da | Gesù Cristo, il sentimento di ciò che è fuor di noi e che |
Epistolario ascetico - Vol. IV -
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più si fa l' abito di quegli atti intellettivi o morali, | da | cui nasce il detto sentimento soggettivo, questo riesce |
Epistolario ascetico - Vol. IV -
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nostra impotenza morale [...OMISSIS...] e del venire tutto | da | Dio quello che facciamo di vero bene (non essendo vero e |
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». Giova ancora che l' uomo, che vuole appieno difendersi | da | questa superbia spirituale, sappia e bene intenda che il |
Epistolario ascetico - Vol. IV -
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non può esser giudice di se stesso. Più ancora pecca, se | da | atti particolari di virtù presume di giudicare del proprio |
Epistolario ascetico - Vol. IV -
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stato abituale, stantechè questo è cosa totalmente diversa | da | quelli, e Iddio solo chiaramente il vede. Talora nondimeno |
Epistolario ascetico - Vol. IV -
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elevata spazia in un ambiente più vasto d' intelligenza, e | da | una parte c' è nell' uomo maggiore luce per conoscere il |
Epistolario ascetico - Vol. IV -
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che era la sua; ma volontariamente rivolgendo gli occhi | da | quella verità lampantissima, affissò e concentrò il proprio |
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stesso. Or poi se attentamente si consideri, si vedrà che | da | questa seconda specie di giudizi superbi e falsi deriva |
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esprimerle diversamente, come mi venisse insegnato | da | questa mia sicura ed amata maestra. Se talora ne' miei |
Epistolario ascetico - Vol. IV -
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insegnato, farei ciò che mi fosse comandato. Ma ora intendo | da | voi, e parmi di poter raccogliere da tutto quello che s' è |
Epistolario ascetico - Vol. IV -
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Ma ora intendo da voi, e parmi di poter raccogliere | da | tutto quello che s' è fatto fin qui circa l' esame delle |
Epistolario ascetico - Vol. IV -
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mia disposizione, che io non solo desidero, che la dottrina | da | me professata sia pienamente sana, ma bramo di più che |
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di più che anche le espressioni della medesima sieno immuni | da | ogni pericolo, e che per conseguente sono sempre pronto a |
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in esse tutto ciò che io potessi riconoscere esservi | da | cangiare, da dichiarare e da migliorare. E lo conoscerò |
Epistolario ascetico - Vol. IV -
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tutto ciò che io potessi riconoscere esservi da cangiare, | da | dichiarare e da migliorare. E lo conoscerò tostochè, per |
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io potessi riconoscere esservi da cangiare, da dichiarare e | da | migliorare. E lo conoscerò tostochè, per mia gran ventura, |
Epistolario ascetico - Vol. IV -
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a ciò dei lumi, avendo io sempre bramato d' imparare | da | tutti, e facendo io gran conto della opinione di persone |
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che si facessero costì sulle espressioni o frasi | da | me adoperate nelle varie mie opere. Raccoglietele da |
Epistolario ascetico - Vol. IV -
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frasi da me adoperate nelle varie mie opere. Raccoglietele | da | persone autorevoli e dotte, raccoglietele anche dagli |
Epistolario ascetico - Vol. IV -
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loro argomento, nella loro maggior parte ai dotti, tuttavia | da | parte mia desidero di soddisfare a tutti, sapendo che siamo |
Epistolario ascetico - Vol. IV -
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Una sola espressione voi mi accennaste come notata | da | taluno, quella dell' essere in universale. Ma questa |
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Sarà facile che sulla fine di luglio o in agosto passi | da | Milano, e allora verrò sicuramente a vedervi; intanto |
Epistolario ascetico - Vol. IV -
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: tutti quelli che sperano in Dio non possono essere | da | Dio abbandonati, e però si salvano. Conviene dunque che vi |
Epistolario ascetico - Vol. IV -
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« Io non mi conosco, voi solo mi conoscete; togliete dunque | da | me tutto quello che vi dispiace, e mi basta, vivo confidata |
Epistolario ascetico - Vol. IV -
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ma questo non è peccato, perchè tante volte non dipende | da | noi, ma da disposizioni fisiche. Allora non c' è da fare |
Epistolario ascetico - Vol. IV -
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non è peccato, perchè tante volte non dipende da noi, ma | da | disposizioni fisiche. Allora non c' è da fare altro, che |
Epistolario ascetico - Vol. IV -
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dipende da noi, ma da disposizioni fisiche. Allora non c' è | da | fare altro, che sopportare con pazienza e aspettare la |
Epistolario ascetico - Vol. IV -
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cosa d' origine divina, e perciò appunto è indipendente | da | qualunque potere. Ma il sapere se lo Stato sia d' origine |
Questioni politico religiose -
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divina? Sarebbe un dedurre la soluzione della questione | da | un principio troppo largo, e perciò l' argomento proverebbe |
Questioni politico religiose -
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punto con il pensare solamente che è una certa cosa fatta | da | Dio, perché questa è la condizione comune a tutte le cose, |
Questioni politico religiose -
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tutelati e regolati, e così possano coesistere ed essere | da | chi li possedono, esercitati senza collisioni: il che non |
Questioni politico religiose -
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se i padri di famiglia, uniti allo scopo indicato, avessero | da | principio voluto stabilire in comune, per via di |
Questioni politico religiose -
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istitutore dell' umana natura e della società domestica. | Da | questo si deduce qual sia l' estensione e il limite del |
Questioni politico religiose -
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ad essa subordinati, quell' autorità che era posseduta | da | quell' intera massa di famiglie o d' individui, che |
Questioni politico religiose -
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la Chiesa, deciderà la questione in un modo diverso | da | un infedele, che non riconosce in essa nessuna potestà |
Questioni politico religiose -
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che non riconosce in essa nessuna potestà ricevuta | da | Gesù Cristo. E del pari in altro modo scioglierà la |
Questioni politico religiose -
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che si è formata della Chiesa. Per questo noi dicevamo | da | principio, che è impossibile andar tutti d' accordo nel |
Questioni politico religiose -
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questione di somma importanza venga necessariamente risolta | da | uno il quale professa la Religione Cattolica, come noi la |
Questioni politico religiose -
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e, come dicevamo, riconosciuto come una verità dogmatica | da | tutti quelli che professano la Religione Cattolica, ne |
Questioni politico religiose -
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si uniscono molti uomini, ciascuno dei quali sia dipendente | da | una data autorità, pel semplice fatto della loro volontaria |
Questioni politico religiose -
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è indifferente, è necessariamente in egual modo dipendente | da | essa; e tutta la sua autorità, sotto questo rispetto, non è |
Questioni politico religiose -
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rispetto, non è assoluta, né suprema, ma a quella istituita | da | Gesù Cristo nella Chiesa pienamente subordinata. La |
Questioni politico religiose -
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opinabile o controversa; ma è necessariamente professata | da | ogni cristiano cattolico. Ciascuno uomo adunque deve |
Questioni politico religiose -
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luce e l' ordine della giustizia, secondo una stessa legge, | da | un medesimo tribunale, possono costituire una unità |
Questioni politico religiose -
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ignote, e ciò pel motivo che lo Stato ha un fine diverso | da | quello della Chiesa, cioè ha il fine del bene temporale, |
Questioni politico religiose -
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che la Chiesa Cattolica abbia una potestà divina, ricevuta | da | Gesù Cristo, come sarebbe un infedele, o un cristiano che |
Questioni politico religiose -
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del lecito e dell' illecito. Nel resto, come ci risultò | da | quella discussione, lo Stato è indipendente; ed è |
Questioni politico religiose -
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Infatti quando l' uomo o una società qualunque ha | da | operare qualche cosa, si presentano naturalmente al |
Questioni politico religiose -
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propone a se stesso, prima di operare, quelle questioni. | Da | questo ne viene, che se la Chiesa dicesse allo Stato: « |
Questioni politico religiose -
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io il giudice di quello che mi è utile, e in questo sono | da | voi indipendente ». Ma qui si conviene sempre avvertire, |
Questioni politico religiose -
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e verso tutti praticata. Le sette all' incontro che si sono | da | essa separate, prive di questa coscienza, da sé stesse si |
Questioni politico religiose -
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che si sono da essa separate, prive di questa coscienza, | da | sé stesse si sono collocate in un luogo inferiore, e di |
Questioni politico religiose -
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della società civile rinunziano a difenderli e a tutelarli | da | sé stessi con la forza privata. E` dunque il governo |
Questioni politico religiose -
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stessi, non potendo prescindere in molte loro disposizioni | da | considerazioni superiori a quelle degli interessi |
Questioni politico religiose -
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costituito, e avente una esistenza propria riconosciuta, ha | da | ciascun altro, sia nel dare a se stesso le proprie leggi, |
Questioni politico religiose -
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per Autonomia la facoltà di far leggi indipendentemente | da | qualsivoglia legge morale e religiosa e dall' autorità, che |
Questioni politico religiose -
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questione dell' indipendenza dello Stato dalla Chiesa, già | da | noi prima trattata. Ripetiamo dunque, che una tale |
Questioni politico religiose -
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di far leggi, questo potere non è più regolato né moderato | da | cosa alcuna: tutto si riduce alla sua volontà: |
Questioni politico religiose -
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ha altra regola che sé medesima, se non l' arbitrio? Poiché | da | qual' altra cosa ripeterà un tal potere la sua regola? |
Questioni politico religiose -
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naturali. Dalle leggi divine? Neppure, perché ella anche | da | queste vanta una perfetta indipendenza. Da ciò che la |
Questioni politico religiose -
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ella anche da queste vanta una perfetta indipendenza. | Da | ciò che la Chiesa Cattolica insegna e comanda a nome di |
Questioni politico religiose -
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negarle, come gli Hegeliani, o con l' astrarre pienamente | da | esse), abbandonano i popoli alla mercé dell' arbitrio de' |
Questioni politico religiose -
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l' arbitrio di tutti; e ciò che risulta, quasi forza media, | da | tutti questi arbitrii è appunto la regola di coloro che |
Questioni politico religiose -
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del legislatore civile. Non è dunque giustificabile | da | parte della religione e della morale: e però niuno che |
Questioni politico religiose -
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l' arbitrio legislativo e governativo per così fatto modo | da | non degenerare in oppressione, dispotismo e tirannia. |
Questioni politico religiose -
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veramente e a lungo l' utilità temporale? Non entrerà | da | tutti i lati, in una nazione così governata, la corruzione |
Questioni politico religiose -
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nazione. Ma se questa maggioranza si crede indipendente | da | ogni legge morale e religiosa, e se il solo arbitrio della |
Questioni politico religiose -
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maggioranza. Le minoranze non possono essere protette che | da | una potenza morale: tolta dunque questa, e proclamato il |
Questioni politico religiose -
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non riconosca altra autorità che la propria, e non dipenda | da | una legislazione superiore, qual è la morale e la |
Questioni politico religiose -
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potere, dico, del tutto arbitrario. Ma la supposizione | da | noi fatta, che la maggioranza nel Parlamento rappresenti la |
Questioni politico religiose -
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di far leggi, e di governare in un modo indipendente | da | ogni altra legge e autorità superiore, morale e religiosa. |
Questioni politico religiose -
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dell' assolutismo, la tirannia eretta in un sistema che | da | alcuni si chiama liberalismo. Che se poi a questa parola |
Questioni politico religiose -
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le cose, e lo dichiarò quella sublime ed altissima potenza, | da | cui dipende tutta l' umanità e il fine di tutto l' |
Questioni politico religiose -
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tutto l' universo, si avrà bene spesso una risposta diversa | da | quella che si otterrebbe risolvendo la domanda secondo |
Questioni politico religiose -
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altro che un' autorità divina, qual è quella istituita | da | Gesù Cristo nella sua Chiesa; l' utile poi, essendo cosa |
Questioni politico religiose -
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costituzionale sia sottomesso alle leggi della morale, e | da | queste sia temperato il suo potere. Né il governo civile |
Questioni politico religiose -
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a tali leggi, se non ci fosse nel mondo costituita | da | Dio una autorità reale e vivente, atta ad insegnarle e |
Questioni politico religiose -
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ad insegnarle e dichiararle con ogni sicurezza, o non fosse | da | lui riconosciuta. Senza una tale autorità morale e |
Questioni politico religiose -
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decreto eterno, fu quello di provvedere e di soccorrere | da | tutti i lati e sotto tutti gli aspetti all' umanità che |
Questioni politico religiose -
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lo vedono gli stessi fanciulli. Conviene dunque lasciare | da | banda il sistema dell' assoluta separazione dello Stato |
Questioni politico religiose -
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di qui conseguentemente la necessità de' Concordati (1). Ma | da | questo stesso apparisce, che il sistema d' immistione non è |
Questioni politico religiose -
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o tacito d' alleanza, invece di lasciare che esso nasca | da | sé spontaneamente per la natura stessa della cosa, lungi d' |
Questioni politico religiose -
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noccia a sé medesima. La Chiesa Cattolica è stata istituita | da | Gesù Cristo per dirigere tutti gli uomini in questa vita |
Questioni politico religiose -
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sia un fine diretto della Chiesa, ma è stato promesso | da | Gesù Cristo come un soprappiù, quando ha detto: « « Cercate |
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della corruzione del Clero, e dell' odio della religione | da | parte dei popoli. Se la religione fa direttamente e in |
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dalla Chiesa, pretende di conseguenza, che la Chiesa riceva | da | lui la direzione, se l' assoggetta, esige che serva ai suoi |
Questioni politico religiose -
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suo torto. Ma non regge questo sistema, neppur considerato | da | parte dei vantaggi che lo Stato si obbliga di recare alla |
Questioni politico religiose -
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del potere della Chiesa istituita nel mezzo degli uomini | da | Gesù Cristo, e la natura del potere dello Stato istituito |
Questioni politico religiose -
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interni ed esterni congiunti, tutti d' accordo, e ciascuno | da | sé, cooperino al bello e alla perfezione morale di ciascuno |
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la felice e fraterna convivenza degli uomini. Ma di più è | da | considerarsi, che l' istituzione di questa seconda società, |
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dell' uman genere. Ma l' uomo non poteva formare | da | se stesso la prima, la formò dunque il Padre del genere |
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il Padre del genere umano, Iddio: la formò Gesù Cristo, | da | lui mandato. La seconda società era tale, che poteva essere |
Questioni politico religiose -
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per qualche tempo a questa mirabile armonica unione, non è | da | imputarsi il difetto dell' ideale disegno; ma parte alla |
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quello che disse San Paolo: « « Non c' è potere che non sia | da | Dio: ma i poteri che sono da Dio, sono ordinati » » l' |
Questioni politico religiose -
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« Non c' è potere che non sia da Dio: ma i poteri che sono | da | Dio, sono ordinati » » l' ordinazione dei poteri è dunque |
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per riconoscere quali poteri si possono dire esser | da | Dio. Il sistema della totale separazione dello Stato dalla |
Questioni politico religiose -
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che contiene in se stesso quello degli uomini, è lo spirito | da | cui uscì una tale dottrina. Ora l' odio d' Iddio e degli |
Questioni politico religiose -
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vi parlano dello scopo d' un bene temporale puro e separato | da | ogni religioso elemento, rimangono convinti con ciò stesso, |
Questioni politico religiose -
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francese d' alcuni anni fa. L' inganno nasceva e nasce | da | questo, che tali persone suppongono sempre che la legge |
Questioni politico religiose -
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Ma questa è una supposizione interamente falsa, e che nasce | da | una imperfetta considerazione della legge civile, delle sue |
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sue disposizioni e de' suoi oggetti. Non basta partire | da | una notizia astratta e confusa della legge civile: conviene |
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astratta e confusa della legge civile: conviene vedere | da | vicino come ella è, conviene esaminarne con diligenza la |
Questioni politico religiose -
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per loro norma il primo di questi due princìpii, la legge | da | essi formata sarà una legge ostile alla Religione |
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con la medesima, le quali non si possono evitare se non | da | que' legislatori che se le propongono espressamente; nel |
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e si sarebbe composta ed ammodata ad essa per non urtar | da | nessuna parte con le prescrizioni della medesima. Quand' |
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tal caso, come dicevamo, la legge non è indifferente; ma è | da | collocarsi tra le legislazioni amiche. Se poi ella trae |
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né pure in questo caso è indifferente. Si dirà forse, | da | chi considera poco addentro la materia, che qualunque sieno |
Questioni politico religiose -
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Cristiana, e ciò perché questa non è già una religione | da | burla o di mera cerimonia, come vorrebbero farla credere i |
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che i legislatori civili si astengano nelle loro leggi | da | tutti affatto gli oggetti religiosi e si restringano a |
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giudicare intorno ad essi, non può fare che sieno diversi | da | quel che sono, non può cangiarli; deve prenderli come un |
Questioni politico religiose -
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civile: il principio dunque è vero. Ma ne viene forse | da | ciò che il governo civile possa astenersi dal dare |
Questioni politico religiose -
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il civile potere. Ora quantunque questi effetti, presi | da | se stessi, appartengano all' ordine temporale, tuttavia |
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intorno ai quali il governo civile può e deve disporre. | Da | questo si rende manifesto quanto sia erronea l' asserzione |
Questioni politico religiose -
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può prescindere con le sue leggi e con le disposizioni | da | qualunque oggetto e da qualunque riguardo religioso. Quelli |
Questioni politico religiose -
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le sue leggi e con le disposizioni da qualunque oggetto e | da | qualunque riguardo religioso. Quelli che spacciano una sì |
Questioni politico religiose -
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religiose sono intimamente connesse. Eppure (prescindendo | da | alcuni che non intendono affatto la questione di cui si |
Questioni politico religiose -
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che anzi sono appunto quelli che la dichiarano indipendente | da | ogni altra autorità. Costoro dunque non sono in buona fede, |
Questioni politico religiose -
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che il governo e la legge civile devano veramente lasciar | da | parte tutti gli oggetti religiosi; ma intendono che il |
Questioni politico religiose -
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questo l' ideale del progresso civile. Uomini animati | da | un sentimento infernale, formolarono questa teoria già da |
Questioni politico religiose -
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da un sentimento infernale, formolarono questa teoria già | da | due secoli nel celebre « Tractatus theologico7politicus » |
Questioni politico religiose -
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ad esercitare il potere più assoluto e più indipendente | da | ogni religione e da ogni morale. Tale è la teoria che si |
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potere più assoluto e più indipendente da ogni religione e | da | ogni morale. Tale è la teoria che si riassume nella parola |
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a questo articolo: La legge atea . Il sistema, come risulta | da | ciò che dicevamo, ha due facce, l' una onesta, ed è quella |
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nelle sue leggi e nelle due disposizioni faccia astrazione | da | ogni religione, lasciando alle convinzioni particolari di |
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liberamente, o nessuna ». Udendo queste parole accompagnate | da | tali proteste, alcuni che non esaminano più avanti, sono |
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la legge civile proceda così franca e così indipendente, | da | non badare a qualunque collisione possa insorgere tra lei e |
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propria religione rimanga incolume in tutte le sue parti, e | da | tutti rispettata; 2) Che ognuno possa soddisfare ai propri |
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civile. Egli è indubitato che il governo civile nasce | da | una specie di mandato che una o più persone ricevono dal |
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famiglia hanno una religione, e la religione è riguardata | da | quelli che la professano come la più preziosa e la più |
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fosse un oggetto religioso. Ma l' argomento era sciancato | da | due parti. Infatti, se l' oggetto del matrimonio è profano, |
Questioni politico religiose -
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di avere una religione, ma una religione che si compongono | da | se stessi sull' autorità della propria ragione e del |
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religiosi una o più volte al giorno. Lasciando dunque | da | parte anche queste religioni individuali (se pur meritano |
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stabili, professate costantemente e immutabilmente | da | una comunità di persone. Supponiamo che tra queste ce ne |
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Cattolica c' è appunto il matrimonio, il quale non solo | da | questa, che è l' unica vera Religione, si dichiara sacro, |
Questioni politico religiose -
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che la stessa identica obbligazione possa esser prodotta | da | due diverse convenzioni? Poiché il matrimonio alla fine non |
Questioni politico religiose -
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Ecco l' unica questione veramente importante al presente, | da | cui conviene che noi partiamo per risolvere l' altra delle |
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o no un matrimonio civile, è superiore e indipendente | da | tutte le diverse private opinioni che possono avere i |
Questioni politico religiose -
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non accorgendosi che la vera soluzione del problema dipende | da | un princìpio più elevato e più universale, che sfugge alla |
Questioni politico religiose -
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del matrimonio civile. Basta considerare in qual tempo e | da | quali mani ella uscì per restarne convinti. Chi non conosce |
Questioni politico religiose -
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dello stato civile, che dedusse la prima conseguenza | da | quel princìpio, conseguenza sì prossima che si annunciò |
Questioni politico religiose -
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l' ateismo, di quelle leggi provenisse non già soltanto | da | freddi principii di diritto, o da un ateismo del |
Questioni politico religiose -
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non già soltanto da freddi principii di diritto, o | da | un ateismo del legislatore puramente speculativo, ma da un |
Questioni politico religiose -
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o da un ateismo del legislatore puramente speculativo, ma | da | un odio profondo ad ogni religione; e basterà per tutte |
Questioni politico religiose -
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arriva che ad essere incoerente; così si punisce e confonde | da | se medesima. E` dunque provato ad evidenza dalla storia, |
Questioni politico religiose -
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Chi vuol conoscere la natura del seme, esamini l' erba che | da | lui nasce. Ma le aberrazioni dello spirito umano non hanno |
Questioni politico religiose -
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libertà di coscienza finta e bastarda, facilmente apparirà | da | sé qual sia il vero significato di questa espressione |
Questioni politico religiose -
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dei templi, instituì ancora nuove cerimonie funebri profane | da | sostituire alle sacre; e ne' cimiteri, rimossi tutti i |
Questioni politico religiose -
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qual fatto fu seguito dall' abolizione della religione, e | da | tutte quelle abbominazioni che rimangono e rimarranno nella |
Questioni politico religiose -
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indelebile commentario della maniera in cui veniva intesa | da | quei governatori riformatori la libertà di coscienza. Il |
Questioni politico religiose -
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se riguarda religioni false, è almeno riguardata come empia | da | que' cittadini che la professano. Tutta la questione dunque |
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V e di Federico Barbarossa partivano dallo stesso principio | da | cui partono oggidì gli avvocati degli Stati costituzionali |
Questioni politico religiose -
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Questa volontà può sempre tutto indipendentemente | da | principii: da essa sola emana esclusivamente il diritto, l' |
Questioni politico religiose -
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volontà può sempre tutto indipendentemente da principii: | da | essa sola emana esclusivamente il diritto, l' obbligazione: |
Questioni politico religiose -
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religiosa, o che non vogliono almeno professarne nessuna. | Da | questo i filosofi, di cui parliamo, si credettero |
Questioni politico religiose -
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che è indifferente a tutte; e allo stesso tempo che offende | da | molte parti la coscienza di tutte le altre classi de' |
Questioni politico religiose -
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furiosi del 93: pure mantennero il divorzio, ingannati | da | quell' illusorio princìpio della libertà di coscienza, nel |
Questioni politico religiose -
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scambiano le carte in mano, e vi dicono di essere partiti | da | un princìpio tutt' altro, come nel caso nostro, dalla |
Questioni politico religiose -
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Se le leggi civili, abbiamo detto, potessero astenersi | da | disporre intorno a tutto ciò che ha qualche relazione anche |
Questioni politico religiose -
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abbandonarono? Furono forse sinceri? ci dissero chiaro e | da | galantuomini che il princìpio dell' uniformità delle leggi |
Questioni politico religiose -
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passare sotto gli auspizi di questo princìpio una legge che | da | tante parti lo violava. Tale è la sincerità de' filosofi |
Questioni politico religiose -
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esige che la propria religione rimanga incolume, e | da | tutti, specialmente dal legislatore, rispettata |
Questioni politico religiose -
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conseguenza della religione che professano, sono distrutti | da | quella legge civile del divorzio, ed il loro esercizio |
Questioni politico religiose -
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si distingua il dire dal fare, e una professione sincera | da | una professione ingannatrice. Ecco in qual modo si |
Questioni politico religiose -
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gli utilitari un princìpio proprio, prendono i princìpii | da | quei partiti a cui s' associano, e il più delle volte ne' |
Questioni politico religiose -
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quelle libertà di coscienza illusorie, facilmente può | da | se stesso arrivare a trovare in qualche modo la libertà |
Questioni politico religiose -
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che resta a fare, e che è desiderabilissimo che si faccia | da | tutti, si è riprendere in mano i princìpii che già si sono |
Questioni politico religiose -
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in mano i princìpii che già si sono dichiarati, rimovere | da | essi l' indeterminazione dei significati, fissarne il vero |
Questioni politico religiose -
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che professano la religione. Invece di fare quel che c' era | da | fare, cioè spiegare prima di tutto e determinare bene il |
Questioni politico religiose -
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il senso di quelle formole, i filosofi politici, animati | da | quello spirito, ne deducono francamente la conseguenza che |
Questioni politico religiose -
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certi gruppi di essi, gruppi o classi formate | da | certe loro differenze, a ciascuna delle quali ha minuto |
Questioni politico religiose -
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e delle arti; e ciascuna classe de' cittadini risultante | da | queste differenze è regolata da leggi sue proprie. La legge |
Questioni politico religiose -
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de' cittadini risultante da queste differenze è regolata | da | leggi sue proprie. La legge civile considera la differenza |
Questioni politico religiose -
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l' unica vera e compiuta, è la grande società fondata | da | Gesù Cristo, la quale, oltre la fede, ha una organizzazione |
Questioni politico religiose -
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visibili, distribuiti in una certa gerarchia, e composta | da | un sorprendente numero di soci, sparsi sopra tutta la |
Questioni politico religiose -
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tante le differenze profonde che separano questi credenti | da | tutti gli altri uomini, che presi insieme, tutti questi |
Questioni politico religiose -
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esterne che possono mai separare una classe d' uomini | da | un' altra, una classe di cittadini da un' altra, né v' ha |
Questioni politico religiose -
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una classe d' uomini da un' altra, una classe di cittadini | da | un' altra, né v' ha cosa che possa distinguere i cittadini |
Questioni politico religiose -
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le cose umane, quanto questa credenza religiosa, | da | tutti quelli che la professano. Perché dunque il |
Questioni politico religiose -
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d' ignorare o pretenderà d' essere obbligato a lasciar | da | parte una differenza così visibile, che è come città |
Questioni politico religiose -
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il sole che illumina il mondo, una differenza che risulta | da | tanti doveri e diritti, costumi e azioni? Perché sarà così |
Questioni politico religiose -
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e diritti, costumi e azioni? Perché sarà così schifiltoso | da | adattare le sue leggi a questa immensa classe de' cittadini |
Questioni politico religiose -
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gusto delicatissimo alla loro vanità! Fatti uomini leggeri | da | questa loro tutta individuale disposizione (quando |
Questioni politico religiose -
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è divina. Sembrando loro impossibile che la cosa sia così | da | vero, scherniscono come fanatici coloro che non si adattano |
Questioni politico religiose -
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superiori alla legge civile, e superiori a tutta la forza | da | cui è circondata: poiché questa Religione è essenzialmente |
Questioni politico religiose -
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mirano veramente ad edificare il dispotismo: partono | da | una segreta persuasione che sia più facile dominare un |
Questioni politico religiose -
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dover valutare dagli effetti che la licenza produce. E | da | quali effetti? Non certamente da effetti moralmente buoni, |
Questioni politico religiose -
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che la licenza produce. E da quali effetti? Non certamente | da | effetti moralmente buoni, o moralmente cattivi, ché la |
Questioni politico religiose -
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in circolo, ma dagli effetti piacevoli o dolorosi, | da | vantaggi o svantaggi temporali, i quali si possono avere |
Questioni politico religiose -
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temporali, i quali si possono avere nella vita presente, | da | effetti utili e disutili alla potenza del governo e all' |
Questioni politico religiose -
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ritornate ad essere uomini: se il vostro imbrutimento nasce | da | errore d' intelletto, istruitevi e vi sarà facile |
Questioni politico religiose -
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se la dottrina che voi professate sia abbracciata | da | chi è più forte di voi. Lasciati adunque da parte costoro, |
Questioni politico religiose -
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sia abbracciata da chi è più forte di voi. Lasciati adunque | da | parte costoro, noi vogliamo ragionare, come abbiamo |
Questioni politico religiose -
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Questi princìpii non possono esser addotti in controversia | da | quelli che ammettono l' ordine morale, né sono mai stati |
Questioni politico religiose -
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dubbiosi pel senso comune. Se dunque noi vogliamo partire | da | questi semplici princìpii, ci riuscirà facile rilevare |
Questioni politico religiose -
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alla società civile ed al suo fine; per ciò appunto è | da | dire, che il governo civile abbia l' autorità e il diritto |
Questioni politico religiose -
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civile sia naturalmente ristretto, ristretto dico, non già | da | un sognato diritto di libertà che possa avere l' uomo a |
Questioni politico religiose -
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sistema utilitario? parlo di quella che logicamente deriva | da | questo sistema. Sarà forse favorevole alla licenza? Può |
Questioni politico religiose -
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più o meno approssimativi degli uomini che governano. Ora | da | una parte quest' è il più orribile e barbaro dispotismo, |
Questioni politico religiose -
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lo rimettesse sulla sua base naturale ed eterna, rovesciata | da | sensisti e da quello spirito d' empietà e di immoralità che |
Questioni politico religiose -
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sulla sua base naturale ed eterna, rovesciata da sensisti e | da | quello spirito d' empietà e di immoralità che guastò |
Questioni politico religiose -
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e i governi d' Europa. Sembra già tempo di guarire | da | questa vertigine, di ritornare ai princìpii di giustizia e |
Questioni politico religiose -
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come dicevamo, col quale la speculazione tenta d' uscire | da | quella specie di caos, che alle prime si vede davanti nel |
Sulle categorie e la dialettica -
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pur questo il necessario cammino della Teosofia, di muovere | da | ciò che è confuso nell' ordine della speculazione a ciò che |
Sulle categorie e la dialettica -
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filosofica. Il Problema delle Categorie si offerse | da | sè alla mente dei primi filosofi, e fino al presente si |
Sulle categorie e la dialettica -
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Per classi ultime intendiamo quelle che non dipendono | da | altre. Quindi si distinguono le classi ultime dalle classi |
Sulle categorie e la dialettica -
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all' intento delle loro speculazioni. Con queste cercano | da | principio d' intendere tutto ciò che appare, trovandone le |
Sulle categorie e la dialettica -
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filosofi precedenti, poterono registrarle separate e stanti | da | sè, abbandonando i nessi che giovarono ai primi per |
Sulle categorie e la dialettica -
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così implicitamente l' esemplare, il numero astratto, | da | ciò che imita l' esemplare e in sè lo copia, cioè gli enti |
Sulle categorie e la dialettica -
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delle cose, non le cose stesse, chiamate bensì numeri anche | da | lui, ma sensibili . Dove si vede il progresso dell' analisi |
Sulle categorie e la dialettica -
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»o ideali, chiamando le cose « numeri sensibili ». | Da | questo momento la denominazione di numeri « celesti », |
Sulle categorie e la dialettica -
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come osserva Aristotele, [...OMISSIS...] . Così fu tolta | da | Platone la confusione, che stava nelle idee de' primi |
Sulle categorie e la dialettica -
|
analisi e l' ha trovata, è raro che la consideri pura e | da | sè sola; e però i filosofi non sogliono trattenersi a |
Sulle categorie e la dialettica -
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è convenuto adoperare, dimostra che di questo non si tratta | da | quelli che ne parlano. Doveasi adunque credere da' primi |
Sulle categorie e la dialettica -
|
congiungesse insieme il finimento coll' indefinito, si ha | da | molti documenti; e questa causa era ancora l' uno con |
Sulle categorie e la dialettica -
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il luogo che segue d' Aristotele: [...OMISSIS...] . | Da | queste ultime parole s' intende che qui l' uno non si |
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qualunque sia la cosa su cui si specula, questa si presenta | da | prima alla mente come « un uno, ma indefinito ». Quest' uno |
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Pitagorici come la causa materiale delle cose. Ciò dunque | da | cui il pensiero incomincia il suo lavoro, secondo Platone, |
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se non si facesse altro col pensiero che andare | da | quello a questo, o da questo a quello, niun progresso di |
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facesse altro col pensiero che andare da quello a questo, o | da | questo a quello, niun progresso di scienza si farebbe mai, |
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reale, in quant' è tale, pura realità, astrazion fatta | da | ogni numero: sotto il qual aspetto dicesi puramente « l' |
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specie sono medie tra il genere e gl' individui reali, onde | da | Platone si chiamano «ta mesa». Il che s' intende da questo |
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onde da Platone si chiamano «ta mesa». Il che s' intende | da | questo luogo: [...OMISSIS...] . Colle parole « « le cose |
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acciocchè possa agire e produrre qualche cosa di diverso | da | sè. Ora il pari non produce da sè che il pari, e però non |
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qualche cosa di diverso da sè. Ora il pari non produce | da | sè che il pari, e però non esce mai di sè; laddove l' |
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il pari quanto l' impari; cioè qualche cosa di diverso | da | sè, se si prende un numero pari di volte, e qualche cosa d' |
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di volte: oltrechè il pari è contenuto nell' impari e | da | questo determinato (1. Unito poi il pari all' impari, se n' |
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esso si congiungono i numeri. Il che parmi essersi veduto | da | Filolao, che all' indefinito attribuì « il molto »(2), e |
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forma dell' uno è un numero determinato, il due; e quella, | da | cui separandosi la forma dell' uno e ogni numero veniente |
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Ivi, avuto riguardo al processo dialettico, si osserva che | da | prima si presenta alla mente un uno confuso ancora e |
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come uno, ossia è l' uno che ha nel suo seno la diade, e | da | cui viene di conseguente la diade quando si astrae dall' |
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contiene e la rende intelligibile: chè la diade considerata | da | sè non è intelligibile, se non con quel raziocinio che |
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Platone divise in due l' indefinito de' Pitagorici posto | da | essi come uno? (4). Ciò mi pare doversi intendere così: |
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il quale si conteneva: sciolse dunque l' indefinito anche | da | questa forma, e allora non rimase più che l' indefinito |
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la diade, ossia l' indefinito, poteva venire dall' uno: non | da | un uno qualunque, ma da un uno, che aveva nel suo seno per |
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poteva venire dall' uno: non da un uno qualunque, ma | da | un uno, che aveva nel suo seno per subietto l' indefinito |
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in fine ancora un fondo indefinito, cioè la realità pura, | da | ogni forma o numero scompagnata. Tutto questo è applicato |
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ogni forma o numero scompagnata. Tutto questo è applicato | da | Platone al procedere dialettico della mente. Ma allo stesso |
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dottrina si riduce la sentenza tanto sagacemente svolta | da | Platone medesimo nel Parmenide e altrove, e che forma il |
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materia platonica, l' una reale, l' altra ideale. Poichè | da | Aristotele si rileva che Platone ammetteva una materia |
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si rileva che Platone ammetteva una materia chiamata | da | lui « il grande e il piccolo », che colla partecipazione |
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analogia la dottrina di Archita intorno al quanto , che | da | Filolao (e probabilmente anche da Archita) s' attribuiva, |
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intorno al quanto , che da Filolao (e probabilmente anche | da | Archita) s' attribuiva, come vedemmo, all' indefinito. |
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di Platone seguace dei Pitagorici, e fosse cotanto | da | queste scuole reputata. Ci pare dunque indubitato doversi |
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potenzialmente «en dynamei», e, dipartendoci in questo | da | Goffredo Stallbaum, crediamo che, quando l' Ateniese |
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seno, come ha pure nel suo seno l' indefinita realità, cioè | da | Dio. Colla dialettica poi, presa nel senso di Platone, si |
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risiede l' unità come in proprio fonte, cioè l' essenza; e | da | quest' Uno primo si comunica la forma d' unità alla stessa |
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piccolo; 2 l' uno. Questi sono i due che nomina Aristotele, | da | cui dice secondo Platone, non dissomigliantemente dai |
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«to hen» e «tauton», denominazioni così spesso usate | da | Platone; e aveva detto [...OMISSIS...] . I numeri non |
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determinazioni è l' ente definito che ne consegue, chiamato | da | Platone nel « Filebo » «xymmisgomenon». Ma oltre questo |
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i loro due principii, il finiente e l' indefinito , | da | tradizioni orientali, che ascendono fino ai primi Camiti |
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Non conoscendosi ancora le primitive forme dell' essere, e | da | queste prescindendosi necessariamente, quella dottrina |
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luogo tra le categorie alla quantità , s' allontanava | da | Archita che poneva in secondo luogo la qualità , il che |
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Questa classificazione aveva il vantaggio d' esser dedotta | da | un solo principio, di cui mancano le Aristoteliche: che è |
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che è la censura, che giustamente gli fece il Kant (5). Ma | da | prima, stabilito che tutti gli enti mondiali abbiano in sè |
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poi ridussero al numero dieci tali coppie, che così | da | Aristotele s' annoverano: [...OMISSIS...] . A me pare, che |
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mente in due modi, cioè or nell' uno or nell' altro, senza | da | principio accorgersi che fossero due. Poichè da una parte |
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senza da principio accorgersi che fossero due. Poichè | da | una parte un ente qualunque privo di determinazioni è |
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l' ente indeterminato, onde il pari pitagorico è chiamato | da | Aristotele « la diade come uno », perchè in questo pari |
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il subietto che si move ad una condizione stabile e certa. | Da | questa coppia di principŒ traggono origine le tante |
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Aristotele aver tratto il suo principio della privazione | da | questo appunto, che i Pitagorici considerarono come privo |
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il parallelogramma come indefinito, perchè si può estendere | da | un verso più che dall' altro senza misura determinata, |
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importa che per elemento s' intenda ciò che non è un ente | da | sè, ma è uno degl' ingredienti di cui qualche ente si |
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aggiunto la dialettica (1), parte simile, parte dissimile | da | quella. Poichè anche quello, che in suo essere è già |
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all' indefinito come uno [...OMISSIS...] de' Pitagorici, | da | distinguersi dall' Uno primo e assoluto, causa di tutto. |
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uno dall' indefinito e mostrò che a) l' uno separato così | da | ogn' altra cosa, cioè la pura unità astratta , non potea |
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si raccolgono i diversi significati in cui è preso l' uno | da | Platone, cioè: 1 l' uno puramente mentale , com' unità |
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1 l' uno puramente mentale , com' unità formale, separata | da | ogni pluralità, prodotto soltanto dal pensiero astraente; 2 |
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pensiero agl' individui reali, nei quali non c' è più altro | da | distinguere, rimanendo così nel fondo alla speculazione la |
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indefinito e finisce pure nell' indefinito. L' indefinito, | da | cui comincia, è definibile, e quest' è quello che dà |
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«mimesis»), perchè la materia stessa a' numeri si conforma; | da | Platone poi fu detta partecipazione delle specie (2) ( |
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, cioè avente nel suo seno una materia ancora indefinita. | Da | quest' uno si deducevano dialetticamente degli altri uni |
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la dialettica. Vediamo ora dove cominciava l' ontologia, e | da | quella c' era il passaggio a questa. Quando il filosofo, in |
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ma deve involgere la condizione di tutte l' altre, chè | da | tutte insieme risulta quella costituzione necessaria dell' |
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il medesimo convien dirsi di ciascun elemento considerato | da | sè), dunque c' è nell' uno il due. Ma poichè quegli |
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nell' uno il due. Ma poichè quegli elementi sono congiunti | da | un nesso indissolubile, il qual nesso è un terzo elemento, |
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seno dell' unità esistente (1). Abbiamo veduto e risulta | da | tutto questo discorso che ciò che Platone chiama « essenza |
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è quello che noi chiamiamo « essere ideale », considerata | da | Platone come la materia universale delle idee di cui l' uno |
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materia universale delle idee di cui l' uno è la forma. Ora | da | quello che segue s' intende perchè egli dava a questa |
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indefinita per mezzo di questa, merita d' essere | da | noi attentamente considerato. Dopo aver dunque dimostrato |
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quella che mette nell' uno la pluralità, consegue che | da | lei si deva ripetere il grande e il piccolo, e che con |
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è indeterminato in quanto che la moltitudine che contiene | da | sè presa è indeterminata. [...OMISSIS...] Dal che si |
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elemento); 4 Se questa moltitudine indefinita si considera | da | sè, facendo astrazione dall' uno che la contiene, essa |
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secondo le parti grandi e piccole, più o meno numerose. E` | da | considerare che questi discorsi sono messi da Platone in |
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numerose. E` da considerare che questi discorsi sono messi | da | Platone in bocca a Parmenide, e che uno degli scopi di |
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con una logica esatta, riusciva la medesima con quella | da | lui professata, e che non si poteva intendere altramente, |
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che è lui stesso, è sempre contenuta dall' uno, nè sta mai | da | sè sola (se non per un' astrazione della mente), e però è |
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, e nello stesso tempo la forma sferica data all' ente | da | Parmenide; Platone abbraccia tutte le figure rammentate dai |
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mediatrice e vincolo delle due prime. Questa figura, data | da | Platone all' ente, da alcuni interpreti s' intende detto in |
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delle due prime. Questa figura, data da Platone all' ente, | da | alcuni interpreti s' intende detto in senso metaforico a |
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appaga pienamente, chè rimane lo spazio figurabile ammesso | da | Platone come medio tra le idee ed i corpi. Credo doversi |
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ed è una quarta Antinomìa speciale. E lo dimostra partendo | da | due concetti, che convengono all' uno. Poichè l' uno si può |
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avente coll' estensione una relazione necessaria (1). Ma è | da | considerarsi di più, che gli antichi, come al moto , così |
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di tutto (2): e viene in mente di togliere la risposta | da | quello che dice Dante dell' Empireo: [...OMISSIS...] . E |
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dove Dio è chiamato «o to pan xynistas» (4), come altrove è | da | lui chiamato mente «nus» (5), e ragione «logos» (6). Onde |
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. E ancora dice, che il Mondo reale fu fatto | da | Dio come un solo vivente simile al Mondo intelligibile che |
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cioè gli uni inferiori, essendo nell' uno tutto, ricevono | da | quest' uno tutto la loro stabilità, perchè sono in esso |
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nella mente divina, conviene che di continuo si discerna | da | essa, e perciò da essa emani continuamente come forma, cioè |
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conviene che di continuo si discerna da essa, e perciò | da | essa emani continuamente come forma, cioè come quell' uno |
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con se stesso . Ma sotto un altro aspetto è anche diverso | da | se stesso, cioè sotto l' aspetto di tutto che unisce in se |
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ma in altro. Ora quello che esiste in un altro diverso | da | sè, è uopo che sia un altro diverso da sè [...OMISSIS...] . |
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in un altro diverso da sè, è uopo che sia un altro diverso | da | sè [...OMISSIS...] . Il che viene a dire che l' uno tutto, |
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nella mente divina, è diverso dall' uno stesso emanato | da | quella mente, e imposto come forma alle cose, ha un altro |
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Onde l' uno non solo è il medesimo a se stesso, ma anche | da | sè diverso. Rispetto all' altre cose prova del pari che l' |
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l' altre cose? quelle che non sono uno. Ma l' uno è diverso | da | ciò che non è uno. Dunque l' uno è un diverso all' altre |
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benchè sembri strana, consuona però col principio messo | da | prima, cioè che tutte le parti insieme sia l' uno. Ora le |
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dall' altre cose, l' altre cose sono altro, ossia diverse | da | lui (1). Dunque l' uno e il non uno, essendo reciprocamente |
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poichè fu dimostrato anche che l' uno è identico e diverso | da | ciò che non è uno, e che ciò che non è uno è del pari |
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uno, e che ciò che non è uno è del pari identico e diverso | da | ciò che è uno, sèguita che, se l' uno si considera in |
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abbiamo noi inteso prima, la stessa mente divina, risulta | da | tutta questa dottrina che gli uni enti reali, sarebbero e |
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l' ente reale; e questo spiega come le specie si dicono | da | Platone separate, benchè l' ente reale tocchi la specie di |
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uno e l' altro , quest' altro è relativo all' uno emanato | da | Dio come elemento ( «peras»), e però s' applica non solo a |
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come elemento ( «peras»), e però s' applica non solo a Dio | da | cui è emanato, ma anche alla materia ideale o reale ( |
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che si considera in questo stato, non tocca l' uno, nè è | da | lui toccata, perchè non è ancora da lui informata: e quand' |
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non tocca l' uno, nè è da lui toccata, perchè non è ancora | da | lui informata: e quand' anco la materia si considerasse |
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questa proprietà di parlare); il che conferma l' opinione | da | noi più sopra annunziata, che egli distinguesse due altri , |
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come altro dall' uno emanato; e quello che era contenuto | da | quest' ultimo, ed erano le parti insieme prese. L' altro |
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in una tavola sinottica tutti questi elementi trovati | da | Platone, coll' analisi nell' uno essente, avremo la |
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non sia un ente compiuto, che stia e si concepisca stare | da | sè. In questo senso dunque gli elementi sono generi di |
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il moto, la quiete, l' identità e l' alterità, i quali | da | Plotino (2) e da altri Platonici (3) sono considerati come |
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quiete, l' identità e l' alterità, i quali da Plotino (2) e | da | altri Platonici (3) sono considerati come le cinque |
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di quelle che enumera nel « Parmenide » (4), quantunque | da | queste, se rettamente si considera, si possono dedurre |
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Così si moltiplica l' essenza e ne viene il numero, | da | cui tutto il resto. Platone dunque, distinti nel « Sofista |
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ipotesi) già si considera in relazione con un altro, che è | da | lui informato o unificato, e che non si concepisce senz' |
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di lui, che l' uno e l' ente non è il medesimo, e che | da | questa prima dualità d' elementi procede una pluralità |
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logica irrepugnabile s' era pervenuto al non ente, negato | da | Parmenide, di cui l' Ospite Eleate reca i versi. Quello |
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il concetto dell' ente, quantunque non potesse sussistere | da | se solo ma avea bisogno d' altri concetti che lo |
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dell' ente; poichè il dire che sono altri concetti diversi | da | quello dell' ente, e il dire che sono non enti, è il |
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pervenne spinto dal bisogno di confutare i sofisti (onde | da | essi intitolò il dialogo), i quali argomentavano: « Il non |
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dal reale che lo realizza quasi sua materia, deduce | da | quello il ragionamento necessario e apodittico, e da questo |
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deduce da quello il ragionamento necessario e apodittico, e | da | questo l' opinione , ossia l' elemento mutabile e materiale |
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prendere a subietto del lavoro dialettico l' uno segregato | da | tutto il resto o l' uno informativo di tutto il resto, si |
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prende l' uno anteriore a tutti gli altri contenente tutto | da | cui tutti gli altri uni procedono, altro non si fa colla |
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va ad essi anteposto, considera i cinque generi, enumerati | da | Platone nel « Sofista » e altrove (2), come i sommi; e |
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in ogni ente; generi , in quanto si considerano, ognuno | da | sè, come aventi delle specie subordinate. Il che per |
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per intendere come sia, dobbiamo prendere il discorso più | da | lungi, ed esporre come Plotino escluda, dal novero de' |
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percorrendo i suoi significati (2). Il primo significato | da | Plotino indicato è quello dell' uno puro [...OMISSIS...] , |
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come primo uno quello coll' ente, come ente dicesi | da | prima quello che è congiunto coll' uno, benchè ci sia un |
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all' uno ente, non può dirsi che uno. Onde questo è | da | prima uno. - Nella quale risposta si vede, che la parola |
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ente è più e meno, ma l' uno è partecipato variamente anche | da | quelle cose che sono ente ugualmente (2). Così l' esercito |
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e fine de' generi, ma niuno di essi. Del rimanente qui e | da | per tutto Plotino confonde manifestamente l' uno, che è un |
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la quantità, perchè la prima quantità è il numero , venendo | da | questo tutte l' altre, e il numero è posteriore logicamente |
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mente ( «nus») da' generi, come quella che è lo stesso ente | da | tutti i generi composta [...OMISSIS...] . E qui si vede |
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in sè gli altri quattro generi [...OMISSIS...] . Ma come | da | questi sommi generi provengono le specie? le specie, dico, |
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le altre [...OMISSIS...] . Così, se facciamo astrazione | da | tutti gli oggetti speciali della mente, noi avvisiamo al |
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menti; ma aver queste un' intima congiunzione e derivazione | da | quella, che le produce col passare a' suoi atti, cioè |
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dall' altra: quest' è dunque una seconda mente, diversa | da | quella prima che con un' azione permanente, e senza |
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le cose argomentate. Non si può dunque argomentare, cioè | da | una verità discoprirne un' altra, se queste verità tutte |
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ha semplicemente tutte le cose presenti, e che | da | questa la mente deve derivare (3). Ma come proviene questa |
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nelle parti forma un altro modo di esistere diverso | da | quello che consiste nell' esistere nel tutto: e così la |
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aventi un' esistenza propria, non sono la prima, ma altre | da | quella. Così il primo ente è uno e molti: e allo stesso |
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ordini di intelligenze. Questo stesso è il principio | da | cui si trassero le genealogie degli Eoni de' Gnostici, che |
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pure doveva essere puro uno di cui nulla si predicasse (2). | Da | quest' Uno vien prima la Mente universale; da questa l' |
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(2). Da quest' Uno vien prima la Mente universale; | da | questa l' Anima universale; da questa le anime speciali; da |
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prima la Mente universale; da questa l' Anima universale; | da | questa le anime speciali; da queste la Natura (il principio |
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da questa l' Anima universale; da questa le anime speciali; | da | queste la Natura (il principio animale); da questa la vita |
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anime speciali; da queste la Natura (il principio animale); | da | questa la vita che si svolge, o il generato; e prima il |
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, o come un fulgore, una corruscazione [...OMISSIS...] , | da | per tutto diffusa: similitudini o analogie del tutto |
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Ma l' ente e l' essere (chè questi due si prendono spesso | da | Plotino come sinonimi), l' azione, la quiete, e gli altri |
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che ciò che esce tosto non perda l' identità col fonte | da | cui è uscito (1); procede che ci intervenga una specie di |
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intende come possa aver bisogno d' altro, essendosi recise | da | lui colla mente tutte le relazioni e congiunzioni con ogni |
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ed andando quindi colla sua azione fuori di sè, fuori | da | quello che la costituisce secondo la definizione; esaurite |
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sono per sè sempiterne: fa che sussista un altro diverso | da | sè e dalle idee: quest' altro non può esser più idea, ma la |
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quelle molte frasi che spesso adopera per schermirsi | da | questa terribile difficoltà, che da per tutto il persegue. |
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adopera per schermirsi da questa terribile difficoltà, che | da | per tutto il persegue. Continuando dunque noi ad esporre |
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la sua incoerenza il permette, facciamo osservare, che | da | esso risulta che la Mente sia quasi un' imagine o |
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continua la potenza nella Mente, già generata, tanto | da | affissarsi nell' Uno quanto d' affissarsi in sè stessa; ma |
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di sè non può più produrre specie: sorge dunque un altro | da | sè, che è la Natura reale. Non sarà disutile intendere il |
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Non sarà disutile intendere il pensiero di Plotino esposto | da | Marsiglio: [...OMISSIS...] . La prima Anima dunque è |
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mezzo di questo ritorno abbracciandosi quasi all' Anima, | da | questa acquista le forme, e ne nascono le potenze vegetali, |
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dando luogo alla generazione, la fa cadere e macchiarsi. | Da | tutto questo apparisce quali sieno le categorie, secondo |
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(1), la Mente e l' Anima; la prima delle quali comunica | da | una parte immediatamente col Bene, da cui esiste; dall' |
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delle quali comunica da una parte immediatamente col Bene, | da | cui esiste; dall' altra coll' Anima cui produce: la |
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esiste; dall' altra coll' Anima cui produce: la seconda, | da | una parte comunica immediatamente colla Mente da cui pure |
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seconda, da una parte comunica immediatamente colla Mente | da | cui pure esiste; dall' altra col Male, cioè colla Materia, |
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l' ente, il moto, la quiete, la diversità e l' identità, | da | Platone enumerati già nel Sofista, e altrove. Il difetto |
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ente in tutta la sua generalità. In fatti i cinque generi | da | esso enumerati sono generi d' idee e non di cose: essi non |
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da' cinque generi: [...OMISSIS...] . Sul qual passo sono | da | osservare più cose: 1 Quando Plotino distinse dall' Uno la |
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colla Mente che intuisce le idee. Ed essendo le idee molte, | da | questo trae che la Mente non è solo una, ma anche molte. Ma |
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che la Mente sia una. Che anzi facendo risultare la mente | da | cinque idee generiche o categorie, non si vede alcuna via |
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menti, cinque ipostasi, e non una sola. E lo stesso è | da | dire dell' Anima, che egli fa constare di generi inferiori |
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esser uno, e di non poter essere più subietti, nè risultare | da | più subietti, benchè nello stesso subietto più cose si |
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subietto unico che ne contenga la loro pluralità, e che sia | da | questa diverso, nè un subietto può conoscere le specie se |
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la realità; ma in tal caso, questa sta di fronte alle idee | da | loro originalmente indipendente, e non può venire, come la |
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catena logica, pretende da' suoi lettori che la indovinino | da | sè stessi e non ci facciano mai sopra difficoltà, è la |
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perviene a quelle che sono pienamente determinate (dette | da | noi specie piene, «Ideol. , n. 650 »), allora non sono più |
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sieno, o perchè sieno: e quindi la vostra filosofia parte | da | un tutto supposto. [...OMISSIS...] Ma che cosa è questo « |
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nel suo ordine intrinseco, e conosciuto tutto l' essere, e | da | questo presupposto, che è tutto il sistema, si trae il |
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grandi classi, degli unitari cioè che derivavano ogni cosa | da | un solo principio, e dei dualisti , che ponevano due |
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inferiori, divine ed umane, eterne e temporali, fluiscono | da | un medesimo principio, e sono tenute insieme da un solo |
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fluiscono da un medesimo principio, e sono tenute insieme | da | un solo vincolo: le nature vanno compartite in diverse |
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quella somma natura, che ne tiene la cima, dalla quale come | da | fonte emanano le cose riversandosi e cadendo da quello |
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quale come da fonte emanano le cose riversandosi e cadendo | da | quello stato puro e divino in condizione più abbietta dalla |
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difficoltà non si possono ammettere, non si possono evitare | da | un filosofo, come si eviterebbe da un debitore per via l' |
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non si possono evitare da un filosofo, come si eviterebbe | da | un debitore per via l' incontro di un creditore: ci si |
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i sordi, o non rispondiamo per villania, restiamo puniti | da | noi stessi privandoci della sapienza filosofica che |
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i Neoplatonici? Confessare aperto di non potersi spacciare | da | quelle questioni, sarebbe un andare troppo manifestamente |
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e però rimane incerto se possa fare una categoria | da | sè, o piuttosto appartenere ad un' altra categoria, per |
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scritti aristotelici d' esser condotti, come si crede | da | molti, con un ordine rigorosamente scientifico. Anzi essi |
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. Ma seppe poi Aristotele stesso andare immune | da | una censura, se non uguale, simile a quella che egli fa al |
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alla considerazione de' reali, quasi abbandonati | da | Platone, disconobbe in parte la natura delle idee o specie, |
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Ma quando il linguaggio induce nell' animo altri concetti | da | quelli che naturalmente e logicamente si dovrebbero avere |
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coll' arte d' interpretarlo, facilmente si pigliano | da | esso concezioni assurde e nessi inestricabili; il che |
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Osserva dunque Aristotele che le essenze (1), significate | da | nomi comuni, or sono della stessa, ora di altra natura: i |
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che inducesse la pluralità delle essenze o de' concetti | da | più sinonimi. Una dunque delle prime regole logiche ed |
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ogniqualvolta un nome fu trasportato ed esteso dall' uso | da | un significato ad un altro, i concetti significati da quel |
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uso da un significato ad un altro, i concetti significati | da | quel nome hanno sempre tra loro qualche ordine o rispetto; |
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dove espongono la definizione dei nomi equivoci data | da | Aristotele (1). Così la denominazione di piede data al piè |
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sono suggerite all' uomo dalla facoltà d' imaginare, e | da | quella legge del pensare umano, per la quale l' uomo vuole |
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all' uomo dalle facoltà dell' associazione delle idee, e | da | quella legge per la quale colui che parla è mosso a dire il |
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nè vuole udir tutto espresso, ma trovare qualche cosa | da | sè, e così non fare meramente il passivo, ma l' attivo. Le |
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che si trova nelle quantità e ne' numeri, perciò è | da | separare questa specie di convenienza dalle altre, che |
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una suddivisione di metaforici, ma meglio si distinguono | da | essi per questo: che i metaforici così si chiamano, perchè |
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si possono pigliare come suddivisione dei metonimici; ma è | da | fare un' osservazione simile alla precedente, cioè si |
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fonda su tutte quelle relazioni che possono cadere ed esser | da | noi conosciute tra le cose, di cui abbiamo cognizione e |
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perchè i concetti positivi, che significano, sono tratti | da | cose contingenti e limitate; onde si dice che tali qualità |
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la via necessaria per arrivare ad intenderci. E` ancora | da | avvertire, che ogni nome ha un primo ed unico significato, |
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che così intende Aristotele le Categorie, queste sono | da | lui chiamate predicamenti per sè. Ma egli confonde |
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diversi, questo s' intende. Ma anche qui Aristotele lascia | da | parte la cognizione intuitiva dell' essere, e tutto deriva |
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parte la cognizione intuitiva dell' essere, e tutto deriva | da | quella di predicazione . Ora l' essere è prima della |
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della predicazione, ed egli si divide indipendentemente | da | questa. Le dieci Categorie sono dieci idee che s' |
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l' esistenza dei generi in sè, ammette però che esistano | da | sè soli e separati dalla materia nella mente: e questo |
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sia in potenza, quanto che ciò che si predica sia in atto. | Da | questo trae la distinzione dell' essere in potenza e dell' |
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è affatto indipendente dalla mente dell' uomo, e distinto | da | ogni mente, benchè escluda la realità ed abbia per sua |
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in rapporto con un reale possibile, rappresentato | da | vestigŒ o immagini del reale; e però si deve dire quello |
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un cenno degli enti di ragione che vengono prodotti | da | ciascuna di quelle operazioni. I Negare - Produce gli enti |
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rivestire varie relazioni, quasi termine delle limitazioni | da | una parte, e termine dell' entità che comincia dall' altra. |
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e non viceversa. Così, quando la mente in un individuo | da | lei percepito distingue ciò che è proprio, ciò che è |
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di ragione sono quelli, che la mente compone di altri enti | da | lei conosciuti: e a questi appartengono le |
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mente come specie, separate dalla materia corporea, ma non | da | una sostanziale intuizione. L' ente singolare sussistente è |
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ousia prima, [...OMISSIS...] : l' ente universale si riduce | da | Aristotele, come a sommi generi, alle Categorie. L' ente |
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ma la prima osservazione è questa appunto d' essere | da | Aristotele esposta in un modo pieno d' incertezze e d' |
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e così stabili le sue dieci Categorie. Lasciati dunque | da | parte gli altri significati, in cui si prende la parola |
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». [...OMISSIS...] Il genere categorico dunque si considera | da | Aristotele, come materia rispetto alla specie , e subietto |
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dica altrove Aristotele circa la doppia materia ammessa | da | Platone, cioè l' ideale e la reale, egli cade nella stessa |
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suoi generi , nelle Categorie: la prima poi è il principio, | da | cui vengono, non i generi, ma gl' individui , supposta la |
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reale, ma le specie e i generi della sostanza, dette | da | noi anche essenze sostanziali, si riducono, come all' idea |
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quell' ente artefatto dalle operazioni della mente stessa, | da | appendici che spettano alla condizione dell' ente |
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«ypostasis», e la persona, «prosopon» (1). E qui è | da | notarsi, che i greci filosofi non isvilupparono mai il |
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vale recettacolo , e che io credo veramente sia adoperata | da | Platone per indicare lo spazio, benchè non senza una |
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«pros ti» abbraccia tutte le relazioni senza distinzione, è | da | considerarsi di più, che le tre ultime categorie ch' egli |
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( «echein, poiein, paschein»), sono relazioni reali. Onde | da | una parte la divisione delle categorie riesce imperfetta, |
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Prendiamo l' esempio dall' ottava categoria «echein», che | da | alcuni si traduce impropriamente habitus . Se si considera |
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Laonde Aristotele nell' opera « Dei Predicamenti » fin | da | principio definì quali sieno i nomi denominativi, cioè |
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denominativi, cioè quelli che vengono imposti agli enti | da | qualche cosa di accidentale, come grammatico da grammatica, |
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agli enti da qualche cosa di accidentale, come grammatico | da | grammatica, e però sono casualmente differenti dai |
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distingue il modo di predicare una cosa d' un' altra | da | ciò che si predica . I modi di predicare li chiama |
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(1). Questi predicabili o ricevono le loro determinazioni | da | questi quattro predicabili (2). Per esempio, se noi |
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delle partizioni dialettiche, e se alcuno tentò di uscire | da | quella cerchia, e spaziare negli ordini degli enti, non gli |
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le difficoltà del cammino scientifico, non tracciato quasi | da | piede alcuno, e la guerra degli uomini. Onde, quantunque |
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componendo arti magne e mnemoniche e lingue universali, | da | Raimondo Lullo specialmente sino a Leibnizio; tuttavia |
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del Kant sia dialettica anzichè ontologica , si rileva | da | questo, ch' egli parte dal principio che « pensare è |
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l' universalità, li chiamò a priori , e se non sono dedotti | da | niun elemento empirico precedente, li disse a priori puri: |
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egli li nominò a posteriori . Fin qui niente accade | da | osservare. Ma quando viene a determinare onde nasca la |
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a determinare onde nasca la necessità e l' universalità | da | una parte, la contingenza e la particolarità dall' altra, |
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nel discorso quasi per incidenza (3) come cosa che viene | da | sè, su cui non si aspetta dal lettore la minima |
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di conoscere unicamente come attività del soggetto, o mosse | da | un principio anticipato, ch' ella producesse a sè stessa |
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Quel pregiudizio fondamentale gli prescriveva il cammino | da | tenersi nell' investigare la natura dell' intelligenza, e |
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d' investigare questa natura per altra via che la segnata | da | quel pregiudizio stesso. Quindi la natura della facoltà di |
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dei sensisti? i quali non si son saputi svestire nè pure | da | colui che pretese di darci un sistema di filosofia |
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cieca alla deposizione dell' intelligenza, si può desumere | da | questa riflessione: Non meno il senso che l' intelligenza |
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il senso percepisca i suoi termini in quanto sono staccati | da | lui, e in questo senso esterni; onde se per esterni si |
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. Ma onde si prova la minore di questo sillogismo? | Da | nessuna parte, per nessuna via. - Essa non è che l' |
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le entità sensibili nel vero oggetto intelligibile, l' ente | da | lei intuìto fuori di tutti i sensi corporei, e così gli |
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con certezza le cose come sono in sè, e distinguere | da | noi stessi quelle che sono da noi distinte. I sensisti |
Sulle categorie e la dialettica -
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sono in sè, e distinguere da noi stessi quelle che sono | da | noi distinte. I sensisti adunque, e Kant con essi, cadono |
Sulle categorie e la dialettica -
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necessarii ed universali. Questi dunque non possono venire | da | quella, perchè l' effetto non può essere maggiore della sua |
Sulle categorie e la dialettica -
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abbia invincibile ripugnanza (benchè non sorretta | da | ragione alcuna) ad ammettere oggetti intelligibili diversi |
Sulle categorie e la dialettica -
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della tradizione filosofica, egli avrebbe potuto imparare | da | que' pensatori che vissero molti secoli prima, che vi ha |
Sulle categorie e la dialettica -
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« un rapporto differenziale che hanno le cose contingenti | da | noi concepite coll' essere immutabile da noi intuìto, il |
Sulle categorie e la dialettica -
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cose contingenti da noi concepite coll' essere immutabile | da | noi intuìto, il qual rapporto sta nel riconoscere la |
Sulle categorie e la dialettica -
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non lice ad un filosofo procedere così materialmente | da | non intendere che la mente pensa alle essenze le quali sono |
Sulle categorie e la dialettica -
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le quali sono per sè oggetti, e sono tuttavia immuni | da | ogni spazio e da ogni tempo. Dal quale errore di fatto Kant |
Sulle categorie e la dialettica -
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per sè oggetti, e sono tuttavia immuni da ogni spazio e | da | ogni tempo. Dal quale errore di fatto Kant ritrasse un |
Sulle categorie e la dialettica -
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contraddizione; la quale nasce dalla confusione fatta | da | questo filosofo tra concetti e giudizŒ; avendo egli nel |
Sulle categorie e la dialettica -
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ripugnò di negare affatto i concetti, i quali sono ammessi | da | tutto il mondo, e la cui esistenza è troppo evidente; e di |
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ma ne descrissero la natura tutto in servizio del sensismo | da | essi professato. Ecco in che modo alcuni pretesero che i |
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1 Queste quattro grandi classi di giudizŒ ci sono date | da | Kant sulla sua parola, poichè non fa alcun ragionamento che |
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cognizioni , altro i giudizŒ: e se voi distinguete quelle | da | questi, e volete classificar quelle, perchè vi occupate a |
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quelle, perchè vi occupate a classificar questi? Si sente | da | per tutto l' imbarazzo con cui procede Kant, pel principio |
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entrare nell' altro ». Ma nella tavola de' giudizŒ data | da | Kant i giudizŒ categorici ed i giudizŒ assertorii entrano |
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si potrebbero fare sulla tavola de' giudizŒ data | da | Kant, ma per istudio di brevità lasciandole, coglieremo in |
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dell' ente o le sue passioni. Il che riceve conferma | da | questo, che essendoci elle date come altrettanti attributi |
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col giudizio, il quale è quel luogo logico chiamato «Horos» | da | Aristotele. Ancora, la nona categoria dimostra il |
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della ragione. Come Kant derivò i concetti dell' intelletto | da | giudizŒ (1), così egli tolse a dedurre le idee |
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(1), così egli tolse a dedurre le idee trascendentali | da | raziocinŒ (2). L' unire la varietà dell' intuizione |
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conseguenza ) che viene determinato (cioè reso necessario) | da | un altro giudizio dato più generale ( maggiore ), mediante |
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del sillogismo può essere condizionata, cioè discendere | da | un' altra proposizione più estesa, mediante una condizione |
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condizione. Ma, che il pensare vi sia, non è negato nè pure | da | Kant, il quale gli toglie bensì la virtù di provare l' |
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sia finito » ». Che il mondo abbia cominciato, si prova | da | Kant discretamente; e noi l' ammettiamo pel suo e per altri |
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Le parti appartengono ai corpi ed alle sensazioni prodotte | da | corpi, come sono le superficie ed altre astrazioni fatte |
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di Kant prova che sia limitato quello spazio che è occupato | da | corpi, o che è segnato dal nostro spirito per via di |
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come anco provano gli argomenti addotti precedentemente | da | Kant per provare la tesi. Onde il sofisma kantiano qui si |
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provar poi che il mondo non può aver cominciato, Kant parte | da | questa proposizione che « « il cominciamento è un' |
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che « « il cominciamento è un' esistenza preceduta | da | un tempo, in cui la cosa ancor non è » ». Ma questa |
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perocchè il cominciamento d' una cosa può essere preceduto | da | un tempo, se avanti di essa v' ebbero altre cose; ma se non |
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determinato e circoscritto, rimane in qualche modo distinta | da | tutte le altre. Se poi si parla di semplici volendo |
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estesi. Onde questa maniera di composizione risulta | da | una sostanza semplice (inestesa) con una sostanza non |
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con due argomenti i più sgangherati. Il primo muove | da | questa proposizione che « ogni composizione di sostanze non |
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si esige di più una causalità per libertà » ». L' argomento | da | lui addotto è efficacissimo a provare questa tesi, il quale |
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negante la libertà; e per istabilirla muove l' argomento | da | questo principio: « « Ogni cominciamento d' azione suppone |
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e qui comincia il sofisma. Poichè egli muove a ragionare | da | questo falso principio: « « che il cominciamento d' una |
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d' una successione (nel tempo) può essere anzi determinato | da | un atto fuori del tempo, e che si fa nell' eternità; come |
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questa vostra probabilità d' ottimista, potete voi dedurla | da | altro fonte che da quella ragione stessa, che non ha alcun |
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d' ottimista, potete voi dedurla da altro fonte che | da | quella ragione stessa, che non ha alcun valore di provare |
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e dar loro quella cultura per la quale conoscendo di essere | da | essa ingannati, la mordono, senza badare a quel gran |
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basti il fingere che vi sia Iddio: quest' idea, chiamata | da | lui Ideale, secondo Kant può servire di regola alla ragione |
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ammettere l' esistenza di Dio. [...OMISSIS...] Per tal modo | da | prima era la ragione pura quella che esigeva un' unità |
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necessario perchè sarebbe falso. Lasciando dunque | da | parte tutte queste appena credibili aberrazioni del |
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di tutti gli oggetti dell' umano pensiero » ». Ma fino | da | principio egli pregiudicò la soluzione di questo problema |
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[...OMISSIS...] Questo è in sostanza uno degli argomenti | da | noi usati per provare che tutti i pensieri, tutte le |
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Kant avesse parlato con proprietà, non avrebbe avuto dopo | da | disfare il fatto; perocchè dopo aver parlato qui di cose , |
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proprii, esclusivamente suoi; onde non si possono prendere | da | lui senza privarli dell' adesione che hanno con lui, e così |
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del sapiente, la quale è unita a lui per modo, che, se | da | lui la stacco colla mente, non è più sua, ma è la sapienza |
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aveva detto poco innanzi, [...OMISSIS...] . Lasciando però | da | parte questa contraddizione, Kant aveva riconosciuto che « |
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il mal fatto. Concludiamo: la partizione dell' ente tentata | da | Kant è dialettica come quella di Aristotile, e non |
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che il problema di essa consista nell' isolare | da | tutto il rimanente l' elemento razionale puro; il che |
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l' elemento razionale puro come parte di un tutto | da | cui è indivisibile, si considera come un tutto egli stesso, |
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sufficiente , i filosofi tedeschi lavorarono i loro sistemi | da | Kant fino a Hegel. Kant imbevuto del sensismo del suo tempo |
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il filosofo non può mica appiccicargliela, come dipendesse | da | lui il dargliela o il togliergliela: nè può neppure |
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sistemi tedeschi e de' sistemi ontologici in generale, è | da | fermare questo principio, che « il loro intento si è quello |
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e Dio stesso, conveniva ridursi al solo IO. Egli moveva | da | questo principio: « tutto si deve rinvenire nella coscienza |
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», e biasimava Spinoza unicamente perchè fosse uscito | da | questo limite, dove l' uomo è racchiuso. [...OMISSIS...] Il |
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ente non possa inesistere in un altro, rimanendo distinto | da | quello in cui si trova. Questo principio è supposto |
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in cui si trova. Questo principio è supposto gratuitamente | da | tali filosofi, quando, se avessero voluto consultare |
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altro non significa che l' oggetto è presente al soggetto e | da | lui conosciuto. Questo viene accordato anche da Fichte; ma |
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soggetto e da lui conosciuto. Questo viene accordato anche | da | Fichte; ma egli coglie da questo appunto cagione d' uscire |
Sulle categorie e la dialettica -
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Questo viene accordato anche da Fichte; ma egli coglie | da | questo appunto cagione d' uscire dalla coscienza, dicendo |
Sulle categorie e la dialettica -
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essere consapevole? La coscienza pura adunque supposta | da | Fichte come un antecedente alla coscienza empirica, non |
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di tutti i suoi oggetti, così ci dà la distinzione dell' IO | da | tutti gli altri innumerevoli oggetti che alla coscienza |
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dalla natura dell' IO. Così, quando io affermo me stesso | da | una parte, e dall' altra affermo un cavallo, una stella, o |
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già sviluppato e però artificiato «( Psicol. 67 7 .1) ». Ma | da | che fu mosso Fichte a dare il nome di Io a ciò che si trova |
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assurdo d' ammettere due Io nello stesso soggetto? (1). | Da | quel principio male applicato che « tutto si deve rinvenire |
Sulle categorie e la dialettica -
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Ma poichè si era messo il chiodo di non doversi uscire | da | questa; però se ne usciva, e poi per non confessare d' |
Sulle categorie e la dialettica -
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sè, e il conduca a conoscere cose che non cadono in essa? | Da | questo che la coscienza è essenzialmente intellettiva, |
Sulle categorie e la dialettica -
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in comunicazione (intellettuale) con cose diverse | da | sè. Nell' intelligenza vi è l' identità e il diverso, dato |
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il punto di comunicazione fra l' intelligente e gli enti | da | lui intesi; i quali hanno un loro modo d' INESISTERE NELL' |
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NELL' INTELLIGENTE senza punto confondersi con lui, anzi | da | lui distinguendosi. Tale è il fatto , contro al quale non |
Sulle categorie e la dialettica -
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ad ammettere semplicemente un tal fatto, non procede | da | altro che da un argomentar che fanno per analogia a quel |
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semplicemente un tal fatto, non procede da altro che | da | un argomentar che fanno per analogia a quel che vedono |
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spirito umano per natura nel primo suo oggetto, ci conduce | da | un ente all' altro, e talor anco dall' ente cognito all' |
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per l' atto stesso, o per un atto compito e che possa stare | da | sè: valendo qui assai bene l' adagio scolastico, che « in |
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consapevole di qualche oggetto reale o possibile diverso | da | me, senz' avere alcuna attuale consapevolezza di me stesso, |
Sulle categorie e la dialettica -
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si chiama, come è il principio di molti altri atti diversi | da | quello della coscienza. Fra gli atti del soggetto, ed il |
Sulle categorie e la dialettica -
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(che il Fichte chiama la NATURA) è limitato; ma non viene | da | questo la limitazione dell' Io ; perocchè potrebbe esservi |
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egli stesso; 6 E` falso anche il principio presupposto | da | Fichte « che l' azione non si possa concepire senza una |
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sarà scaduto ad una condizione inferiore del finito | da | lui prodotto? E s' ella è così, dove oggimai si trova l' Io |
Sulle categorie e la dialettica -
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al fatto della coscienza, egli dà per ragioni altri fatti | da | lui supposti e disdetti dalla coscienza, i quali hanno |
Sulle categorie e la dialettica -
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accurata e filosofica della maniera con cui l' uomo si pone | da | sè stesso? Ora sentitene la spiegazione: [...OMISSIS...] . |
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i filosofi tedeschi, che hanno difetto d' analisi, traggono | da | una continua sostituzione di concetti gli oscuri loro |
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conduce ad un principio necessario, ma contingente, e tale | da | supporre una ragione sufficiente fuori di sè. 2 Fichte dice |
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tale operazione, sta in questo, che per essa l' ente non è | da | noi conosciuto di più: giacchè l' ente si conosce coll' |
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la causa formale nell' atto di affermare; ma solo prende | da | quest' atto l' occasione, mediante il sentimento che serve |
Sulle categorie e la dialettica -
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ente di cui ci occasiona l' idea; idea che ci è data, come | da | vera causa, dall' intuizione dell' essere, e dal riferirlo |
Sulle categorie e la dialettica -
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spirito umano, la quale non può fermarsi, ma trae l' uomo | da | uno stato all' altro; ella è la causa per cui l' uomo |
Sulle categorie e la dialettica -
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le immaginazioni d' una bella fantasia, traggon l' origine | da | questo carattere assoluto dell' Io. Ma questo carattere non |
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lo muove alla moralità . Poichè l' uomo, ispirato | da | questa idea di assolutezza, disprezza e deve disprezzare |
Sulle categorie e la dialettica -
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di quel nesso? E` ella ripugnante questa natura o no? | Da | qualunque causa sia stato prodotto quel nesso, egli esiste: |
Sulle categorie e la dialettica -
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in esso il desiderio di rendersi perfetto, e di toglier | da | sè, per quanto gli è possibile, i limiti: il che egli |
Sulle categorie e la dialettica -
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uomo l' angelo ribelle! Fichte distingue il suo sistema | da | quello degli Stoici così: [...OMISSIS...] . Colle quali |
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essendo limitata, e non potendo mai pervenire a levare | da | sè tutti i limiti, essa coscienza, che è l' Io empirico, |
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de' principii accennati di Fichte vedesi che la filosofia | da | lui proposta manca di solidi fondamenti. Vedesi del pari |
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Abusa dunque il filosofo nostro, seguìto in questo | da | Schelling e dagli altri trascendentali, quando pretende che |
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cieche: la volontà stessa di Dio dee essere sempre guidata | da | un lume intellettivo: onde non è già un pregio, ma un |
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non possa andare più là nell' operazione descritta | da | Schelling (benchè nè pur questo sia vero); in tal caso è da |
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da Schelling (benchè nè pur questo sia vero); in tal caso è | da | osservare che l' astrazione non ci conduce mica sempre ad |
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imperfetti. 4 I nostri idealisti affermano che « isolandosi | da | ogni oggetto lo spirito non trova più che sè stesso »: ma |
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spirito possa percepir sè stesso, o sia trovarsi, astraendo | da | tutti gli oggetti, è un errore proveniente da difetto di |
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astraendo da tutti gli oggetti, è un errore proveniente | da | difetto di scienza ideologica; lo spirito non può percepire |
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della scienza. Nè pure lo spirito si determina ad esistere | da | sè stesso, perchè non può determinarsi se prima non esiste. |
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ha già in sè stesso l' atto dell' esistere, dee riceverlo | da | altro; e però niuno mai sognò che la materia prima dèsse a |
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di tutte le cose non si può ritrovare se non in un ente | da | ogni parte assoluto. Dunque la filosofia trascendentale, |
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non fosse il breve spazio della prigione dove s' era chiuso | da | sè stesso, col far per essa mille giri e rigiri circolari: |
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sì intrinseche e manifeste, per quantunque sia dominato | da | pregiudizŒ bevuti da' suoi maestri, se di gran mente è |
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una vita due volte più lunga, io credo, che, come rinvenne | da | questo error capitale, così egli sarebbe rinvenuto dagli |
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l' essere, ed ogni altro essere possibile. Ma come nascon | da | Dio le cose? Ecco lo scoglio perpetuo di que' filosofi che |
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che sono od appariscono: ma, l' uomo non potendo uscire | da | sè stesso, le cose che gli appariscono debbono essere |
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di tutti gli uomini, e in tal caso il suo sistema veniva | da | essa necessitato; o doveva consentire a Kant che ogni |
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morto e non vivo e divino. La separazione dunque del mondo | da | Dio rimaneva così senza spiegazione. D' altra parte il Dio |
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(Kant e Fichte), si trova che egli aggiunse all' eredità | da | essi ricevuta (e per avventura senza benefizio d' |
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difficilmente l' immensità dell' essere lasciasi misurare | da | poche menate del compasso dell' uomo. Conviene adunque |
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colorito altresì dall' autore, quanto segue: I Mettendo | da | una parte la natura, l' universo reale , dall' altra l' |
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di quella che nel sentimento abbiamo, o che mediatamente | da | questo induciamo. Che se il sentimento , che ha l' uomo |
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unisce individualmente il reale colla sua essenza ideale, e | da | questa congiunzione nasce l' individuo conosciuto , che non |
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e così assegnare un nuovo caso di quel sintesismo che | da | per tutto s' incontra. V Quindi troppo vagamente ed |
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ideale, come già osservai parlando di Fichte: e però, lungi | da | esser perfetto, sarebbe imperfettissimo; lungi da esser |
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lungi da esser perfetto, sarebbe imperfettissimo; lungi | da | esser Dio, sarebbe la materia prima degli antichi , che |
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in nulla dà luogo al nullismo cavatone poscia espressamente | da | Hegel. All' incontro avrebbe dovuto trovare un assoluto nel |
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esistenza, esistendo in tutti i modi; ma avrebbe avuto | da | una parte l' unità perfetta nell' identità dell' essere, |
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come possa far ciò quando egli è costituito essenzialmente | da | una piena e semplice indifferenza. Il dire, come fa |
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altra idea? Perchè dichiarazioni così rilevanti sono omesse | da | cotesti filosofi? Ad ogni modo, se la totalità è l' |
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spiegare tutti i fatti, avrebbe dovuto incominciare appunto | da | questo dell' astrazione: definendo prima questa operazione |
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solo non agguaglia la grandezza dell' argomento, ma scade | da | ogni dignità filosofica. Perocchè sono vere inezie quelle |
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« Filosofia della Natura ». Perocchè la natura fu ridotta | da | questo filosofo ai soli fenomeni materiali, e non conosce |
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stessi. Gli spiriti stessi rimangono adunque esclusi | da | tali categorie. Come Fichte s' era avveduto dell' |
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di reale, ma solo facendo conoscere il possibile , è scevra | da | ogni negazione, nè ha bisogno d' essere rettificata con |
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dell' idealismo e del materialismo; perchè ciò risulta | da | tutto ciò che abbiamo scritto di filosofia. In quella vece |
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in una data idea, senza pigliarli per enti che stanno | da | sè, egli non abusa di tale operazione. Acciocchè adunque |
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che sono, cioè per elementi, e non per enti ideali stanti | da | sè. Vi ha dunque abuso: 1 Se si pretende di trovare in un' |
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infinita, e una distanza infinita non può essere trascorsa | da | nessun movimento. In terzo luogo « l' infinita potenza di |
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si pretende la potenza di essere come cosa che possa stare | da | sè senza atto. Ma, così divisa dall' atto « la potenza di |
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, un essere cieco, e indeterminato, ossia infinito ». Così | da | un falso astratto argomenta ad un altro falso astratto , |
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di cui Kant è il fondatore (2). I dati erronei ed arbitrari | da | cui partono e che noi abbiamo esposti, sono sempre i |
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che rimane diverso dall' Io; quando conviene pur cominciare | da | ciò che non supponga esistere nulla di diverso da sè. |
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da ciò che non supponga esistere nulla di diverso | da | sè. Questa critica in sostanza era quella stessa che aveva |
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importantissima tra il verbo della mente e l' idea fu | da | noi esposta nel « Nuovo Saggio »: io prego il lettore di |
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che contiene un movimento, un discorso che trapassa | da | un' idea in un' altra; e un movimento intellettuale è bensì |
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giudizio; e che quindi l' umano conoscimento non comincia | da | un verbo , ma da una idea intuìta . Schelling, attribuendo |
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quindi l' umano conoscimento non comincia da un verbo , ma | da | una idea intuìta . Schelling, attribuendo all' uomo un |
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spirito (l' intuizione), ma distinguendosi appunto perciò | da | esso. L' ab. Gioberti confonde adunque al pari di Hegel l' |
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che chiama Filosofia della natura (denominazione tolta | da | Schelling), attribuisce per oggetto l' Idea nel suo esser |
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lo stile di que' filosofi. Il vedere l' idea che si muove | da | sè, e diventa il mondo, e poscia ritorna in sè trasportando |
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possa muoversi, com' ella possa diventare materia; e | da | materia trasmutarsi nuovamente in spirito. A niuno cade in |
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è la solida base delle altre due scienze filosofiche che | da | esse derivano, cerchiamo in essa la partizione dell' |
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incessantemente disfar la rete tessuta laboriosamente | da | questo filosofo, distinguendo accuratissimamente gli enti |
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di più, tra gli enti di ragione, quelli che sono concetti | da | quelli che sono non7concetti, cioè enti supposti, verbali, |
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L' immediatezza, come abbiamo osservato (1), non può stare | da | sè: essa è un concetto relativo all' immediato , all' ente |
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ideale , nel quale si pensa il puro essere con astrazione | da | ogni determinazione; e 2 può intendersi l' essere assoluto |
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ma nel senso che niuna determinazione è in lui distinta | da | lui stesso, o da altra determinazione; onde non può |
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che niuna determinazione è in lui distinta da lui stesso, o | da | altra determinazione; onde non può rinvenirsi in lui |
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opera. La quale teoria pecca, perchè si scosta grandemente | da | ciò che dà l' osservazione della cosa in sè stessa, che è |
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un' energia che produce effetti separati affatto | da | sè, effetti che nè rimangono in esso, nè sono suoi modi; |
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tre atti di possessione differiscano dalle idee di Dio, e | da | Dio stesso, per la ragione medesima. Se poi differiscono, |
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il numero specifico è un' astrazione che suppone le entità | da | cui si astrae e le percezioni di esse. Se si dovesse dunque |
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in due modi, come percipiente e come cognito; poscia, che | da | questa doppia percezione riflessa astragga il numero due, e |
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astragga il numero due, e dal due gli altri numeri, e | da | questi il numero in genere, e quindi l' idea di varietà, il |
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anch' essa, sicchè ne suppone altre ed altre dinanzi | da | sè. Onde per ogni verso apparisce quanto vacilli il |
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esser uno e tuttavia esser finito (e certo egli è finito | da | molti lati), chi dirà mai che il modo dell' essere del |
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geografia, alle scienze che riguardano l' umanità, ecc.; e | da | per tutto trova senza difficoltà l' uno e il vario, e la |
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v' abbiano de' vestigi di trinità, è per intero diversa | da | quella delle categorie; e l' avervi de' vestigi, non è l' |
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Logica, che non abbia per iscopo di stabilire il metodo | da | tenersi nei nostri ragionari. Ma l' opera presente non |
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un metodo critico , che insegna a separare ciò che è vero | da | ciò che è falso: questi sono i tre primi metodi che |
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uno induttivo, che addita il modo onde si può | da | ciò che si conosce indurre e conchiudere a ciò che ancora |
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, il quale non si contenta d' indurre e conchiudere, | da | certi dati che si hanno, varie nuove notizie, ma ci conduce |
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che presiedono agli uffici della mente verso le verità | da | conoscersi. Questo ultimo solo è propriamente il metodo |
Principio supremo della metodica -
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ogni vaghezza alla vista e ogni abbondanza di soavi frutti | da | prima promettono, ma poi anch' esse imbastardiscono e si |
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di arte, di mani industri abbastanza a proteggerle | da | esterni insulti, a sostenerle, a inaffiarle avvizzite, non |
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procedano con un metodo evidente e sicuro, e si cercano | da | per tutto i principŒ del metodo desiderato; e parte dalle |
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colgono; il che deve essere invito a tutti quelli che sono | da | ciò, o hanno speranza di poter apprestar qualche aiuto in |
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all' arte del metodo, di cui parliamo, una base ferma, | da | tutti ammessa e tale, che ove s' intenda, niuno possa non |
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coi frutti stessi. Intanto, se solo un minimo aiuto verrà | da | queste carte alla buona istituzione della nostra gioventù, |
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e alla peggio, quand' anche nulla ci fosse in quanto dirò, | da | giovarsene il mondo, quelli che amano con sincerità i loro |
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risponde quello del mio. Vengo ora ad espor brevemente, | da | quale aspetto io creda di dover riguardare la materia per |
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ripetere troppo di quello che già fu acconciamente detto | da | molti, e per condurre i ragionamenti a quella unità dove |
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discende; il che non sappiamo essersi fin qui fatto | da | nessun altro. Così la trattazione riducesi a stato e |
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la scena delle innumerevoli, sempre nuove, conclusioni che | da | quel principio derivano, e può trarle fuora a sua voglia e |
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perchè senza più poniam mano a quella principale ricerca, | da | cui tutte le cose, che in appresso sarem per dire, verremo |
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facilissima la ragione del come essendosi conosciuto | da | tanti secoli, che il metodo del ben insegnare e del ben |
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e del perpetuo sereno. Il metodo manca ne' testi prescritti | da | chi governa l' educazione, e nelle lezioni de' precettori, |
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metodo che accennammo, e di approvarla verissima, la mette | da | parte allora appunto che, esponendo le sue lezioni, avrebbe |
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periodo che detta o pronuncia. Ma la sdegnano quelli che | da | troppo più si tengono del volgo, onde per ambizioso amor |
Principio supremo della metodica -
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ma or dirò meglio, nè pur una parola, nè pur un apice | da | quella legge di metodo si discosti. Ed è in questa |
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maestri e istitutori, a cui non trasmettono le osservazioni | da | essi fatte nel giungere al detto scopo e le regole da essi |
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da essi fatte nel giungere al detto scopo e le regole | da | essi praticamente trovate, per le quali poterono ridurre in |
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egli deve dire innanzi, e quali quelle che egli deve dire | da | poi, acciocchè il fanciullo che le ode venga condotto, per |
Principio supremo della metodica -
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condotto, per gradi sempre proporzionati alle sue forze, | da | quanto conosce a quanto ancor non conosce e che gli si |
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si distinguono nella prontezza maggiore o minore di passare | da | un' idea all' altra, o viceversa dalla torpidezza colla |
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in lungo viaggio non vede la guida frettolosa di soverchio | da | lui dilungata. Accade adunque assai di sovente, per non dir |
Principio supremo della metodica -
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di mezzo, senza la quale sono come a chi manca un ponte | da | trapassare sopra un fiume o sopra un vallone. Il qual fatto |
Principio supremo della metodica -
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che ci troviamo sul terreno dell' ideologia, e che è | da | questa scienza che dipende la soluzione lucida e feconda |
Principio supremo della metodica -
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lettore precedentemente conoscesse le dottrine ideologiche | da | me pubblicate, alle quali s' aggiunge e continua questo |
Principio supremo della metodica -
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riassumendo quanto ho detto nelle opere d' ideologia, | da | per tutto dove il voglia la chiarezza del ragionare. |
Principio supremo della metodica -
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pei quali ella ascende. Questa legge deve venire adempita | da | tutti gl' intelletti, perchè è intrinseca alla natura della |
Principio supremo della metodica -
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della intelligenza umana. Questa scala deve venir percorsa | da | tutti gl' ingegni e grandi e piccoli, senza che a nessuno |
Principio supremo della metodica -
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Affine di trovare più facilmente questa legge, partiamo | da | un pensiero qualsiasi di cui la mente nostra possa essere |
Principio supremo della metodica -
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e dalle parti elementari che lo compongono induciamo | da | quali altri pensieri egli debba essere preceduto, da quali |
Principio supremo della metodica -
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da quali altri pensieri egli debba essere preceduto, | da | quali seguito; per tal modo verremo conoscendo qual gradino |
Principio supremo della metodica -
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Egli è dunque indubitato che ogni pensiero risulta | da | due elementi distinti, cioè dall' azione dello spirito che |
Principio supremo della metodica -
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piante7fiori, se non avessi prima distinto le piante7fiori | da | tutte le altre. Quel mio pensiero adunque, col quale |
Principio supremo della metodica -
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pensiero, quello onde ho separato nella mia mente i fiori | da | tutte le altre piante. Se io poi dico di più meco stesso, |
Principio supremo della metodica -
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fanciullo sarebbe costretto di saltare colla sua mente or | da | una classe più stretta ad una più larga, ora da una classe |
Principio supremo della metodica -
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mente or da una classe più stretta ad una più larga, ora | da | una classe più larga ad una più stretta, quando ancora non |
Principio supremo della metodica -
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l' individuo non è individuo, se non perchè dissomiglia | da | tutti gli altri, e l' individuo d' una classe speciale non |
Principio supremo della metodica -
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e deve considerar queste come limiti di quelle, sicchè | da | somiglianze più ampie viene di mano in mano ad altre meno |
Principio supremo della metodica -
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l' ultima differenza che separa le Adelaidi di Como | da | tutte le altre bengalesi. Vedute così le due serie di |
Principio supremo della metodica -
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dicevo a primordŒ del suo sviluppo) che il bell' oggetto | da | lui veduto chiamasi Adelaide di Como , egli non può |
Principio supremo della metodica -
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di cangiare entro l' animo suo il significato, che attribuì | da | prima a quella voce, di cassare l' atto della sua mente, |
Principio supremo della metodica -
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quale egli prese quel nome per segno dell' unico individuo | da | lui veduto e sostituirgli un altro atto, mediante il quale |
Principio supremo della metodica -
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di rosso, e quella che chiamano la Graziosa di color rosa. | Da | queste due varietà farò salire la mente del mio fanciullo |
Principio supremo della metodica -
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rose7bengalesi e delle rose7damaschine; denominazioni, che | da | prima nella sua mente valgono a significare quelle due |
Principio supremo della metodica -
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all' orecchio, porrà attenzione a ciò che distingue le rose | da | lui conosciute da rosacei , che ora io gli mostro; e così |
Principio supremo della metodica -
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attenzione a ciò che distingue le rose da lui conosciute | da | rosacei , che ora io gli mostro; e così correggerà per la |
Principio supremo della metodica -
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ma non tutti i rosacei sono rose. Io devo dunque tornar | da | capo cominciando dall' individuo dello Spinalba da lui |
Principio supremo della metodica -
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tornar da capo cominciando dall' individuo dello Spinalba | da | lui veduto, e fargli intendere che quella denominazione non |
Principio supremo della metodica -
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dell' Azzeruolo facendo cadere e poi cavando il fanciullo | da | altri cinque errori. Finalmente devo condurlo a raffrontare |
Principio supremo della metodica -
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di Azzeruolo come assolute e non come significanti oggetti | da | alcune note dissimili, avendo poi il nome di rosacei comune |
Principio supremo della metodica -
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alle spinalbe e agli azzeruoli, significante questi oggetti | da | alcune note loro comuni. Solo dopo di ciò egli comincia a |
Principio supremo della metodica -
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a porre attenzione a delle note comuni alle tre famiglie | da | lui conosciute, alle quali note non aveva fin qui posto l' |
Principio supremo della metodica -
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gran classe degli oggetti che vede nel giardino, distinta | da | un' altra gran classe da lui prima conosciuta, quella de' |
Principio supremo della metodica -
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che vede nel giardino, distinta da un' altra gran classe | da | lui prima conosciuta, quella de' fiori; io potrò innalzarlo |
Principio supremo della metodica -
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dava alle due parole piante7fiori e fruttari , riducendole | da | classi somme, che per lui significavano prima di conoscere |
Principio supremo della metodica -
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cose vi hanno delle classi maggiori, non è supposizione | da | me fatta in aria, ma sì un vero conosciuto coll' esperienza |
Principio supremo della metodica -
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a pochi e grandi tratti nella sua mente, gli resta solo | da | contornarlo meglio e finirlo in diverse maniere; il che |
Principio supremo della metodica -
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più finiti delle piante rosacee, e di quelle che dan frutto | da | osso, de' rosai e de' peschi; de' rosai che dan rose di |
Principio supremo della metodica -
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per quali passi la mente arrivi a classificare gli oggetti | da | lei conosciuti, ma in generale la legge del suo graduato |
Principio supremo della metodica -
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il giardino secondo la classificazione delle piante | da | lui appresa? - A condizione che egli avesse prima appresa |
Principio supremo della metodica -
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condizione, cioè quella di conoscere prima gl' individui | da | classificarsi. Qui si vede che un pensiero è condizione |
Principio supremo della metodica -
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giardinetto a modo suo, disposto secondo la classificazione | da | lui appresa delle piante. Ecco che, dopo avere pressochè |
Principio supremo della metodica -
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che il terreno destinato alle piante medicinali e a quelle | da | fiori era soverchio; troppo scarso all' incontro era quello |
Principio supremo della metodica -
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scarso all' incontro era quello che rimaneva per le piante | da | frutto. Onde conchiuse che il terreno doveva essere |
Principio supremo della metodica -
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prima la necessità del compartimento, poscia la forma | da | dare al medesimo. E circa questo modo o questa forma troppe |
Principio supremo della metodica -
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altre dove sia compatto, domandano altre terriccio | da | bosco e altre terra da canapaia, e così va discorrendo. |
Principio supremo della metodica -
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compatto, domandano altre terriccio da bosco e altre terra | da | canapaia, e così va discorrendo. Egli anco s' accorge che |
Principio supremo della metodica -
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la mente del giovinetto per que' gradi medesimi, pei quali | da | sè giungerebbe, quantunque per via più lunga, qual è quella |
Principio supremo della metodica -
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legarli in un mazzetto e recarli in dono a sua madre. | Da | quell' ora ogni mattina per tempo le faceva il gentil |
Principio supremo della metodica -
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mattina per tempo le faceva il gentil presente. Trovò poi | da | sè di poterli anche intrecciare in ghirlande da adornarsene |
Principio supremo della metodica -
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Trovò poi da sè di poterli anche intrecciare in ghirlande | da | adornarsene il capo; nè molto andò, che s' accorse come le |
Principio supremo della metodica -
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come un fiume contr' acqua, egli prenderebbe abbaglio solo | da | questo, che l' intelletto del fanciullo da sè colla propria |
Principio supremo della metodica -
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abbaglio solo da questo, che l' intelletto del fanciullo | da | sè colla propria potenza va bene spesso disfacendo il |
Principio supremo della metodica -
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la imbrogliata matassa ricevuta nella memoria e disvoltala | da | se stesso, ma con infinito suo travaglio e noia, |
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dipendenti dalle altre come conseguenze da' loro principŒ? | Da | questo apparisce che l' intendimento non possa in modo |
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accumulate senz' ordine molte proposizioni che apprese | da | giovinetto, e che, quantunque senza senso e senza vita, |
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spiegano le altre, e comincia quindi ad intendere, perchè | da | se stesso le ordina come la lor natura richiede. Egli fa |
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le sue idee s' avviluppano, nè prendono tal consistenza | da | produrre in essa delle persuasioni efficaci che la facciano |
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nato e gli ha somministrata la materia di cui bisogna. Ora | da | qui l' ordine naturale e necessario di tutti i pensieri |
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di pensieri: pensieri che non prendono la loro materia | da | pensieri anteriori ad essi. 2 Ordine di pensieri: pensieri |
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2 Ordine di pensieri: pensieri che prendono la loro materia | da | pensieri del 1 ordine e non da altri. 3 Ordine di pensieri: |
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che prendono la loro materia da pensieri del 1 ordine e non | da | altri. 3 Ordine di pensieri: pensieri che prendono la loro |
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3 Ordine di pensieri: pensieri che prendono la loro materia | da | pensieri del 2 ordine. 4 Ordine di pensieri: pensieri che |
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4 Ordine di pensieri: pensieri che prendono la loro materia | da | pensieri del 3 ordine. 5 Ordine di pensieri ecc.. - Allo |
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ciascuno dal prendere che egli fa la sua materia | da | pensieri dell' ordine immediatamente precedente. Or questa |
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di tutte le intellezioni umane sia naturale egli è chiaro | da | sè, perocchè la natura della mente è tale ch' ella non può |
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mai pensare nè intendere, senza avere un che, un oggetto | da | pensare, da intendere. Scoperto così l' ordine immutabile |
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nè intendere, senza avere un che, un oggetto da pensare, | da | intendere. Scoperto così l' ordine immutabile delle |
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riducono a lui, non sono che viste parziali di lui o mezzi | da | metterlo in atto, e tutti i metodi che al nostro si |
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del quarto e degli altri ordini superiori. Vedesi adunque | da | quanto è detto, che il primo lavoro necessario a farsi per |
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pigliandolo dalle più piccole cose, giacchè il principio | da | noi posto deve regolare lo istitutore in tutte le sue |
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vi ha quello di semplici concezioni, le quali sono espresse | da | vocaboli isolati. Questo fu rivelato dall' esperienza a |
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i fanciulli troppo si stancano a porger loro proposizioni | da | analizzare? - Perchè si pretende con ciò che facciano due |
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può esser fatto dall' uomo se non prendendo la sua materia | da | altri pensieri più elementari, cioè da quelli co' quali s' |
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la sua materia da altri pensieri più elementari, cioè | da | quelli co' quali s' abbraccia il sentimento delle singole |
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Questi aveva osservato che i fanciulli non giungono | da | prima a conoscere il valore delle congiunzioni che legano |
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quegli osservò di più che i fanciulli non giungono | da | prima a conoscere il valore delle congiunzioni che legano |
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nell' uomo sono principalmente volti gli scritti ideologici | da | me prima d' ora pubblicati (1) e però non vi spendo parole. |
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tre questioni; la prima: cosa sia lo stimolo che muove | da | principio l' attenzione intellettiva dell' uomo; l' altra: |
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di esse. Egli pare adunque che le sensazioni, che eccitano | da | prima l' attività umana, sieno quelle che contengono un |
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soccorso tutte l' altre potenze, quando tende o a rimovere | da | sè una molestia o a procacciarsi la soddisfazione di un |
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fa l' intendimento. L' istinto animale dunque muove sempre | da | un gruppo di sensazioni: questo gruppo di sensazioni mette |
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che a quelli oggetti: l' attenzione stessa poi è diretta | da | bisogni sensibili. Ora il bisogno dell' uomo ne' primi |
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si riduce a un atto, col quale lo spirito pone un diverso | da | sè, e propriamente un oggetto, a quell' atto dico, col |
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il fanciullo e la più imperfetta, si è quella che formolata | da | noi in parole, che egli non conosce, risponderebbe a questa |
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parola egli non determina nulla delle qualità dell' ente | da | lui sentito, ma fa consistere tutta la determinazione , ch' |
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la sola prima sensazione, ma altra e altre successivamente. | Da | principio adunque percepisce una semplice forza, che gli |
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molte sensazioni, che gli discoprono molte azioni venienti | da | degli agenti da sè; diversi da sè; e poi anche infine trova |
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che gli discoprono molte azioni venienti da degli agenti | da | sè; diversi da sè; e poi anche infine trova (mediante l' |
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molte azioni venienti da degli agenti da sè; diversi | da | sè; e poi anche infine trova (mediante l' identità dello |
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dello spazio (1)) che tutte quelle sensazioni gli vengono | da | un agente unico, o che egli prende per unico, cioè da un |
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da un agente unico, o che egli prende per unico, cioè | da | un corpo. Così da principio egli colle sensazioni del |
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unico, o che egli prende per unico, cioè da un corpo. Così | da | principio egli colle sensazioni del tatto, dell' odorato, |
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che tutti quegli enti non sono, che un corpo solo, | da | cui tutte quelle azioni diverse su lui promanano, e così |
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suo spirito, cioè metterà in armonia la vista col tatto. | Da | prima colla vista non percepirà se non un oggetto solo, una |
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per idee specifiche7piene7imperfette le cose stesse | da | noi percepite, considerate meramente come possibili, senza |
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la memoria della mia percezione. La memoria della melagrana | da | me ieri veduta, toccata, assaporata, percepita |
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tutte le qualità, anche accidentali, della melagrana | da | me altre volte percepite, sicchè ella non è un' idea |
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la quale può essere suscitata nel senso nostro fantastico o | da | noi stessi o da accidente straniero, e la memoria della |
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suscitata nel senso nostro fantastico o da noi stessi o | da | accidente straniero, e la memoria della percezione avuta. I |
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lo spirito vede incontanente e naturalmente nell' imagine | da | lui posseduta il ritratto d' una cosa non sussistente, ma |
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le percezioni, le memorie delle percezioni (le imagini | da | sè sole prese non sono intellezioni, ma sensazioni |
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voi sole ne intendete il mistero; intendete che egli | da | quell' ora vi conosce, e vi parla; e voi, il primo oggetto |
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motivi, per evitare la pena, e anche unicamente per godere. | Da | questi fonti nasce quel bisogno di sentire che accompagna |
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mediante le sensazioni. Questo sarebbe un fatto degno | da | verificarsi meglio colle più accurate osservazioni. In |
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non solo il soggetto insieme colle sensazioni, che riceve | da | una persona, provi un sentimento, che è effetto immediato |
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qualche cosa di animale, di vivo, di cosa che si muova | da | sè; e che egli invecchiando non gioca più, disingannato, |
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oggimai ha imparato a distinguere meglio ciò che è animato | da | ciò che è inanimato. Mad. Necker fa a questo proposito un' |
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tra loro, sono tali sensazioni, quali non possono avere | da | nessuno degli oggetti inanimati. L' affezione che i |
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e quindi una nuova attività si deve sviluppare: perocchè | da | ogni passività, l' abbiam detto tante volte, nasce nell' |
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altre cose tutte cerca la vita e l' anima: di maniera che è | da | credere, che ben tardi il bambino giunga a persuadersi a |
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metterlo in atto. Ma trattandosi di un diletto che nasce | da | una cosa intesa, egli è uopo che intervenga un' operazione |
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se il bambino nelle due prime età non è ancora atto a fare | da | sè atti di religione, è però ufficio de' suoi genitori il |
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genitori il fare molti atti religiosi per lui, derivando | da | Dio al loro fanciullo, già rinato col battesimo, grazie |
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si considera l' uso libero della volontà, il quale manca | da | prima interamente nel fanciullo, e quando ha in lui avuto |
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di quella benevolenza, alla quale è sì felicemente formato | da | natura. Questa benevolenza, quest' affetto universale |
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degli effetti, che emulano quelli della ragione, furono | da | noi descritte nell' « Antropologia ». Una delle proprietà |
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breve periodo, nel quale le intellezioni di primo ordine | da | se stesse si sviluppano. Intendo solo di stabilire qual sia |
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basta di osservare che è buono studiarsi un ordine, e che | da | un ordine, e più ancora da un ordine buono posto dalla |
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buono studiarsi un ordine, e che da un ordine, e più ancora | da | un ordine buono posto dalla sapienza dell' educatore nelle |
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fanciulletto convien certamente dare in abbondanza oggetti | da | vedere, da toccare, da farvi intorno prove, esperimenti, in |
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convien certamente dare in abbondanza oggetti da vedere, | da | toccare, da farvi intorno prove, esperimenti, in una parola |
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dare in abbondanza oggetti da vedere, da toccare, | da | farvi intorno prove, esperimenti, in una parola da |
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toccare, da farvi intorno prove, esperimenti, in una parola | da | percepire, e da percepir sempre meglio. Ora a ciò si |
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intorno prove, esperimenti, in una parola da percepire, e | da | percepir sempre meglio. Ora a ciò si scelgano quelli che |
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(2), facendogli parimente udire i sette suoni, prima | da | sè l' un dopo l' altro, poi gradatamente ne' loro salti |
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lo sviluppo della prima età, i pensieri che nascono | da | questa contemplazione si chiamano intellezioni di second' |
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tra le prime intellezioni, separando questi rapporti | da | tutti quelli che si trovano da poi tra i rapporti |
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separando questi rapporti da tutti quelli che si trovano | da | poi tra i rapporti primitivi. Conviene adunque osservare |
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che « l' attività dell' uomo non si muove se non eccitata | da | stimoli, e solo in tanto, e non più, in quanto questi hanno |
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tanto suscettiva alle impressioni è inetta a inventare | da | sè stessa. [...OMISSIS...] Ora gli stimoli, che eccitano l' |
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Onde ciò? Non certo perchè considerate le riflessioni | da | sè l' una sia più difficile a farsi dell' altra: chè non v' |
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gli stimoli, che traggono a riflettere sugli oggetti | da | lui conosciuti, che non siano gli stimoli che rivolgano la |
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(1), l' uomo cerca d' aiutarsi con tutto ciò, che gli sta | da | presso, cose e persone, fonti a lui di sensazioni. L' uomo |
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quest' attenzione, anco al linguaggio che ode, e che non è | da | principio per lui se non una serie di sensazioni dell' |
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dell' udito. Ma egli ben presto si accorge, che può trarre | da | questi suoni, uditi e scambiati, dei grandi vantaggi, e |
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non solo lo stimolo, ma ben anco la materia. Il fanciullo | da | prima per la forza unitiva lega insieme la sensazione, che |
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possibile. Ma il linguaggio l' avvisa anche che la cosa | da | lui altre volte percepita esiste tuttavia, ma non è |
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s' avvede che la sostanza dell' oggetto non è l' attività | da | lui sentita, è qualche cosa che sussiste, eziandio che non |
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sentita, è qualche cosa che sussiste, eziandio che non sia | da | lui sentita (1). Questo passo poi spinge lo spirito alla |
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quando perviene a segnare le intellezioni coi vocaboli. | Da | prima il vocabolo non è che una sensazione, la quale egli |
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parte della percezione stessa complessa ossia accompagnata | da | diverse sensazioni. Qui gioca l' intelligenza, ma ancor |
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appartiene alle intellezioni del secondo ordine, che fu | da | noi definito « intellezioni, che hanno per oggetto i |
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sua mente qualche differenza tra cavalli successivamente | da | lui veduti, per la quale egli abbia conosciuto, che l' uno |
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il resto dei vocaboli che compongono una lingua, lasciati | da | parte i nomi propri, non se ne trova nemmeno uno che sia |
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rigenera di continuo ». Poniamo un cavallo: egli è diverso | da | sè stesso ogni po' di tempo che trascorra: egli porge |
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gli altri uomini. Non essendo le idee piene contrassegnate | da | vocaboli, rimangono inosservate: ed i filosofi stessi |
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operazione mentale dell' astrarre, eziandio che l' elemento | da | lui astratto non esista, e sia finto dalla sua |
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o non sia quello che costituisce la natura de' cani. Anzi | da | prima il bambino non astrae mai quel preciso elemento, a |
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e ciò determinando meglio il carattere o elemento astratto, | da | generico rendendolo specifico, o da un genere più lato |
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o elemento astratto, da generico rendendolo specifico, o | da | un genere più lato formando un genere meno esteso. Convien |
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può dire che cane sia un nome astratto, ma un nome comune . | Da | questo si scorge che gli astratti hanno due forme nella |
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ma questa qualità sola precisa dall' oggetto, considerata | da | sè. Quindi al fanciullo riesce prima intelligibile il |
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mente, ma vi è unito all' oggetto (sebbene sempre astratto | da | questo): nel vocabolo bianchezza, l' astratto è affatto |
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del sostantivo bianco . L' astratto può esser preso | da | ciò che è accidentale nella cosa: tale è quello di |
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nella cosa: tale è quello di bianchezza; e può esser preso | da | ciò che è sostanziale nella cosa: tale è quello di |
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sembra derivato dal comune; bianchezza, per esempio, viene | da | bianco . Gli antichissimi scrittori ci offrono un' altra |
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la giustizia, la bellezza, la santità, ecc. (1). Vedesi | da | ciò chiaramente che quelle parole furono le prime usate, e |
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si sviluppava, ebbe bisogno di esprimere l' astratto diviso | da | ogni concreto, invece d' inventare vocaboli nuovi, |
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Dio esista. Tuttavia non potrebbero i fanciulli accorgersi | da | sè della divina esistenza senza il linguaggio. Essendo |
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è necessario per attemprarvi e commisurarvi l' istruzione | da | dare al fanciullo; il conoscere il grado di estensione |
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al fanciullo; il conoscere il grado di estensione presa | da | queste facoltà attive è ancora più importante, perocchè è |
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per attemprarvi e commisurarvi l' educazione pratica | da | dare al fanciullo; la quale non può far uso che di quella |
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le cose presenti venga nell' uomo ben tardi, supplendovi | da | principio l' appetito e l' istinto naturale , che inclina |
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questo astratto il fanciullo conosce ciò che è più grande | da | ciò che è più piccolo (2), e ciò che produce, a ragion d' |
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(2), e ciò che produce, a ragion d' esempio, più piacere | da | ciò che ne produce di meno. Questa conoscenza del quanto |
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dell' uso della loquela, che equivale per lui al nuovo uso | da | lui acquistato della intelligenza, che è il meglio di sè. |
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un pascolo, che non è ad essa adattato, cioè le si propone | da | fare delle intellezioni d' un ordine superiore a quello, al |
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eccetto che parole. Talora anche le intellezioni, che | da | essa si richieggono, sarebbero alla sua levatura, ma non |
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disposte assai bene per gradi tutte le intellezioni che | da | essa si esigono, nè si lasciassero mancare ad essa gli |
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ad essa gli stimoli, si pecca tuttavia, perchè si trapassa | da | una all' altra cosa senza essersi prima certificati, se |
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necessario a penetrare la cosa, a imprimersela, a riaversi | da | quel cotale sbigottimento, che mette in lui ogni idea |
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tutti quei capitoli, ne' quali tratteremo dell' istruzione | da | darsi ai fanciulli nelle loro singole età, ossia ne' |
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Dobbiamo ora indicare quale debba essere l' istruzione | da | darsi al fanciullo rispondente al secondo ordine d' |
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colla quale abbiamo accennato doverglisi presentare le cose | da | percepire ed intendere. Tuttavia tal ordine produce un |
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dalla sua facoltà d' integrare. Egli è certo che fino | da | quest' età il fanciullo può imparare due o tre lingue |
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indicati dalle inflessioni dei verbi, dalle preposizioni e | da | certe congiunzioni. L' esercizio naturale col quale s' |
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sì perchè l' imbratto del vernacolo che ci ha lordati fin | da | bambini, e divenuto a noi naturale, difficilmente si può |
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tutta viva negli orecchi, quando fossimo stati avvezzi fino | da | bambinelli a udir battere colla lingua da chi ci parlava i |
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avvezzi fino da bambinelli a udir battere colla lingua | da | chi ci parlava i raddoppiamenti delle lettere dove van |
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una parola anco dell' esercizio artificiale della lingua | da | farsi fare al fanciullo, oltre il doversi egli avvertire d' |
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lingua. Quanto alla forma della lingua egli non è ancora | da | ciò; perocchè la forma della lingua, cioè la grammatica, |
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Domandasi adunque, se negli esercizŒ artificiali | da | farsi fare al fanciullo sia più consentaneo alla natura il |
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maggior numero di oggetti, e però più frequentemente sono | da | loro uditi. - Ma riman sempre a domandare, perchè si faccia |
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un elemento comune delle cose sensibili, che vengono | da | noi percepite. Non sarebbe il medesimo, quando si parlasse |
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rimutando e perfezionando. Per esempio: il fanciullo | da | principio si forma il concetto del vegetabile dal vederlo |
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privo di senso e di contrattilità, che si sviluppa | da | un germe ammettendo e assimilando a se, date le esterne |
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si è « che cosa in ciascuna età il fanciullo faccia | da | se stesso e che cosa deva fare l' educatore intorno a lui |
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per tutti i tuoni ». La voce del fanciullo è fatta acuta | da | natura, perchè dovrà nuocergli il tuono alto? E` l' aspro, |
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delle disposizioni maligne. Di poi la volontà dell' uomo | da | prima si piega spontaneamente dietro le disposizioni |
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di non sapere), porremo innanzi un principio evidente | da | se stesso e su questo poi condurremo il ragionamento. |
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che il fanciullo ci dia colla sua volontà, e non esigere | da | lui di più, ciò che sarebbe ingiustizia. Ora quanto all' |
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affine di venire a conoscere che cosa in ogni età si possa | da | lui pretendere. La volontà poi tiene dietro ne' suoi passi |
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non è ancora arrivato all' uso della ragione. Così vanno | da | un estremo all' altro. E infatti il bambino non ha certo le |
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quando gli proponiamo le regole nostre; ma s' indurrebbe | da | questo a torto l' assenza di regole nella sua mente: è |
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le sue affezioni: l' essere sensitivo7intellettivo è tosto | da | lui amato, l' oggetto bello è da lui ammirato. Egli |
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è tosto da lui amato, l' oggetto bello è | da | lui ammirato. Egli distribuisce adunque la sua benevolenza |
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non è reale e specifica, se non nella supposizione | da | noi fatta, che v' abbia qualche operazione delle anime fra |
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questo primo tipo del bene è ancor prossimo all' oggetto: | da | prima non è che il suono del vocabolo associato a diversi |
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per giungere all' oggetto. Quindi gli affetti, che sono | da | essa diretti, ritengono ancor molto del primo foco, dell' |
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Ma come, oltre quel progresso, che consiste nel passaggio | da | una intellezione all' altra, avvi un progresso, che si fa |
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della virtù: ed è questo, che essi possono e devono esigere | da | lui nè più nè meno, ch' egli sia virtuoso secondo quella |
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nessuna pratica di virtù è lassismo pedagogico, che nasce | da | ignoranza; l' esigere che il fanciullo sia virtuoso secondo |
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umore, l' ira cieca del precettore, la sola cosa che impari | da | lui lo sgraziato discepolo. Il fanciullo devesi dunque |
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come sono tutte le idee imaginali, ma essa differisce anche | da | queste. Perocchè le idee imaginali fanno conoscere l' |
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che l' osservazione più accurata dimostri, che il fanciullo | da | principio giudichi tutto animato. Ma questo giudizio, col |
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A rispondervi conviene richiamarci alla mente due principii | da | noi posti: 1 Che i primi stimoli che tirano a sè l' |
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e non si ripiega sul soggetto se non tardi, costrettavi | da | cause speciali. 2 Che nelle prime percezioni il soggetto |
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idea di bene, è necessario che quest' idea sia preceduta | da | delle percezioni del bene; perocchè ogni idea di bene è |
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la fa ricadere sopra se stessa, nel seno di quel soggetto | da | cui emana. Noi parleremo più innanzi della cognizion di noi |
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cioè il colore, il sapore, l' odore ecc. negli oggetti | da | lui affermati colla prima sua percezione, affermati con |
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questa percezione in conseguenza della azione esercitata | da | essi nel suo senso. Tale è la ragione onde il comune degli |
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volevo dire tenui, impercettibili spiriti e nulla più. | Da | queste osservazioni nasce la singolare conseguenza, che il |
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tratti dal piacere e dal dolore; ed a torto si pretende | da | alcuni incapaci di osservare la natura umana, che l' amor |
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[...OMISSIS...] . Se noi dunque vogliamo raccogliere | da | tutto ciò qual sia la virtù morale del bambino, diciamo che |
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di disinteresse, preceduta dalla stima dell' oggetto | da | lui amato: insomma è quella benevolenza stessa, a cui si |
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altro essere umano: questi e somiglianti sono gli elementi | da | cui trae quel concetto di bene, che dirige poscia tutti i |
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Egli dunque ritrova e riconosce il bene in tutto ciò, | da | cui gli vengono delle sensazioni aggradevoli, e tutto ciò |
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si è rettamente fatte. Supponendo che il fanciullo operasse | da | se stesso senza l' influenza d' altre persone, egli non |
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cattivi, e gli oggetti cattivi per buoni: conciossiachè è | da | queste sue percezioni, ch' egli trae poscia i concetti del |
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in sè errore (1). Ma il bambino non fa tutto questo | da | se stesso: i concetti sono astrazioni e però egli se li |
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che riceve dalla società. Egli è vero che chi gli parla | da | principio non può ingannarlo del tutto; perocchè se gli si |
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grandi e semplici sentimenti, decisa attività che nasce | da | quelle e da questi. Che se prestasse fede all' altrui voce |
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semplici sentimenti, decisa attività che nasce da quelle e | da | questi. Che se prestasse fede all' altrui voce rinnegando |
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impossibile che v' abbia tal cosa, la quale non si possa | da | qualche lato presentare come buona e bella al fanciullo e |
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o con parole o con atti: ma di questo fu già parlato | da | tanti che è inutile il fermarvisi. Solo farò un' |
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pensieri mesti. Non avviene mai che il bambino si componga | da | se stesso delle imaginazioni cupe, tristi, dolorose: ma sì |
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che dall' idea di quest' essere ottimo massimo; e non | da | altro. Escluso dunque ogni timore fantastico e procurato al |
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gli si dee concedere: glielo si dee però diniegare in modo | da | cagionargli la minor pena possibile; e però il miglior |
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benchè questa stessa trae più forza dall' abitudine che | da | altro. L' esercizio di pazienza che può convenire anco al |
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In somma la sorte degli uomini dipende sovente | da | quegl' ignorati cominciamenti. Come dunque convien talor |
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volontà, in vero odio si cangia. Ora questi accidenti sono | da | prevenire con diligenza nei bambini, perocchè eglino |
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ove con quella abbia più di consuetudine che con questa, e | da | quella, non da questa, riceva i materni servigi. Nè il |
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abbia più di consuetudine che con questa, e da quella, non | da | questa, riceva i materni servigi. Nè il neonato sceglie da |
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da questa, riceva i materni servigi. Nè il neonato sceglie | da | se stesso la nutrice, ma egli l' ama quale gli venga data: |
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L' attenzione è un concentramento delle forze sparse, e | da | prima allentate dello spirito, le quali così tutte unite si |
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riman sorpreso e intimorito al loro comparire, si arretra | da | esse se l' avvicinano, si mostra loro turbato, corrucciato, |
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che quando l' animo umano non ha più della benevolenza | da | distribuire, gli rimangono gli affetti contrari del timore, |
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(1). Quando il bambino vede de' suoi simili e non ha amore | da | donare ad essi, questi suoi simili rimangono per lui degli |
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suoi simili rimangono per lui degli esseri misteriosi, | da | cui non aspetta bene, e de' quali teme la forza: non |
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sulla loro favorevole o avversa natura. Fu già osservato | da | altri, che al comparir nella mente del fanciullo un' idea |
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anche più, quando un tale effetto non venga eliso o coperto | da | un altro affetto maggiore di benevolenza. S' aggiunga un' |
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amor individuale personale dell' amante gli sia distratto | da | un amor ideale, cioè dai pregi che si trovano in altre |
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qualità o doti si son vedute o si costumano di vedere; | da | prima si crede che sieno così proprie di quella persona o |
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non entra ora nel nostro discorso. L' amor nostro che fu | da | noi descritto, dicemmo aver per oggetto l' ente nella e per |
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discorso. Esaminando dunque il valor morale de' due amori | da | noi distinti, convien fare le seguenti riflessioni. Il |
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il pericolo che si stimino per se stesse indipendentemente | da | questa relazione ch' esse hanno colla virtù! - Ecco uno de' |
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primarŒ fonti della depravazione umana. Lasciando dunque | da | parte le affezioni meramente sensuali e sentimentali, |
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il reale. Primieramente, il reale finito considerato | da | se solo senza veruna dote non si può concepire: egli è |
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è un bene dato in merito e premio dell' altrui buon' azione | da | chi l' ha ricevuta (2). In tutti questi casi l' amor del |
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far credere che il culto della deità non foss' opera | da | lingua che chiama babbo e mamma. Anzi il tenero infante, |
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che ordina, che dirige tutte le altre? Chi non vede che | da | essa sola può prendere la sua unità, il suo principio, ogni |
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della loro prole non è già che questo scarseggi, ma che | da | una parte ecceda, dall' altra che degeneri in tenerezze |
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amore puramente esterno e materiale, nè un onore procedente | da | timor servile d' un' immensa potenza, ma si vuol essere un |
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voglia determinare il tempo preciso in cui la mente passa | da | un ordine all' altro, allora s' incontra un' estrema |
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intellettivo appartenente al terz' ordine d' intellezioni. | Da | questa maniera che noi usiamo nel dividere le età, si vede: |
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di second' ordine, ma solamente che quelle sono | da | noi trascurate, perchè non osservabili ne' fanciulli |
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a tutte le età successive della vita che ancor ci restano | da | percorrere. Laonde quando anche il fanciullo passasse il |
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delle medesime, e non si debbono perdere giammai di veduta | da | chi vuol tenere dietro allo sviluppamento umano. Ma noi |
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Ora, se dopo di ciò di notte sentomi ferire le nari | da | un odore di rosa, io da quest' odore posso argomentare all' |
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ciò di notte sentomi ferire le nari da un odore di rosa, io | da | quest' odore posso argomentare all' esistenza della rosa in |
Principio supremo della metodica -
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intellezioni che gli appartiene. Dopo di ciò, lasciando | da | parte quest' abbozzo di maggiori ricerche, noi prenderemo a |
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sussistenza e l' idea sono cose eterogenee che si dividono | da | sè: lo spirito non fa che limitare la sua attenzione |
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si fa artificialmente sulle idee imaginali, traendosi | da | queste un loro elemento, e questa operazione è un vero |
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alle lingue la denominazione di metodi analitici data loro | da | Condillac. Tal è l' operazione che corrisponde al second' |
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che corrisponde al second' ordine d' intellezioni. Vedesi | da | ciò che con tale operazione appartenente al second' ordine |
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ordine la mente umana acquista de' nuovi predicati . | Da | principio essa non avea che quello innato nello spirito |
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mio palato, io posso unire il predicato buono coll' oggetto | da | me veduto, pronunziando il seguente giudizio sintetico: « |
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del cibo gli desta il fantasma del grato sapore altre volte | da | lui provato e gli suscita l' affezione e l' azione |
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si dà, se non in un essere il quale intuisca il predicato | da | sè solo (astratto), e poi lo congiunga al soggetto, cioè a |
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d' intellezioni, i numeri dispari dei medesimi sono formati | da | altrettante file di giudizi sintetici, e i numeri pari sono |
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file di giudizi sintetici, e i numeri pari sono formati | da | altrettante file di giudizi analitici ». E che la cosa |
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ovvero sintesi, danno allo spirito de' nuovi soggetti | da | analizzare, e quegli ordini d' intellezioni che formansi |
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nostra facoltà di sentire. Egli è naturale che il bambino | da | principio non può mettere la sua attenzione che in quel che |
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anche sulle azioni degli enti e ad astrarre queste | da | essi, sempre mediante il linguaggio, cioè mediante i verbi |
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e al mio stomaco ». E` ben lontano il nostro fanciullo | da | poter esprimere tali proposizioni, ma la sostanza di esse |
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ha una percezione diversa d' allora che vede una cosa sola. | Da | ciò ne viene che il fanciullo distingua nel primo caso due |
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alla vista d' un branco di pecore sia grandemente diversa | da | quella, che riceve dalla vista di una pecora, neghiamo al |
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de' sensisti poteva difendere la mente dall' errore preso | da | Bonnet; perocchè in questo sistema non essendo |
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poco alla volta. Noi abbiamo veduto (1) che l' intendimento | da | principio non percepisce che la forza del corpo, dove |
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la forza del corpo, dove ravvisa l' ente; e che solamente | da | poi colloca la sua attenzione sulle qualità sensibili dell' |
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suppone alcuna dualità perchè è unica, e l' esser venuta | da | più oggetti non induce la necessità che anche la pluralità |
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numerico che hanno tra loro. Ma quando il fanciullo | da | una parte ha la qualità comune nella mente sua legata al |
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idea. E dico una distinta idea, perocchè non è mica | da | credere che l' uomo abbia un' idea distinta di ogni numero |
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dotti, abbiano un' idea distinta propria, e non aiutata | da | qualche formola generale. E infatti io credo impossibile, |
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ma è una cognizione implicita ed espressa in formole . | Da | questo esempio si vedrà facilmente che ad acquistarsi la |
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altro, sarà la seguente. La percezione sua del drappello | da | principio è unica. Ma egli è già atto a fissare l' |
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non è un soldato solo, perchè vede, oltre il soldato | da | lui distintamente osservato nella sua percezione, esister |
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alla percezione totale che all' unico soldato ch' egli mise | da | parte: può dunque ripetere la stessa operazione e cavar |
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che vengono applicate. L' uomo, la natura umana è formata | da | un' idea sola (intuizione dell' essere). Se non ne avesse |
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l' essere in tutta la sua estensione, ma diviso, e | da | certi confini più o meno estesi circoscritto. Le idee |
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sua ammirazione e la sua benevolenza; con questa influenza | da | loro esercitata con tutti i loro atti e con tutte le loro |
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mostrato quanto giovi, quanto sia necessario tener lontano | da | quell' animo la percezione e opinione del male, cioè del |
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già tosto nell' età intellettiva susseguente. Perocchè | da | essa dipende che le regole morali, che si forma il |
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in moto si continua nel suo moto fino che questo non venga | da | altra forza distrutto ». Questa legge può osservarsi nell' |
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avanziamo, recheremo anche quello che venne osservato | da | chi non pensava certamente di venire in appoggio delle |
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sia ammesso il principio che ogni attività nell' uomo viene | da | una passività precedente, e che in conseguenza tutta l' |
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l' attività riesce sconnessa, e tratta di qua e di là quasi | da | mille centri diversi. Comincia poi la sconnessione ad |
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sono infiniti, cioè altrettanti quante le idee che vengono | da | lui applicate. Andando innanzi col suo sviluppo, queste |
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più generali, ed allora anche l' attività dell' uomo verrà | da | se stessa e quasi per incanto ordinandosi, raccogliendosi e |
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animale, e i movimenti ch' egli fa non sono certo diretti | da | alcun principio di ragione, che in lui non si trova, ma |
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e perfezionare la conoscenza che il fanciullo si forma | da | sè del poco accordo che passa fra i suoi trastulli e la sua |
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oggetto acquista una cotale unione spirituale con lui, e | da | lui staccandolo se ne risente, come se gli si dividesse una |
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queste, e però gli ripugna il veder trasportare gli oggetti | da | queste usate, non altramente che se essi oggetti formassero |
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che se essi oggetti formassero parte delle stesse persone. | Da | principio questo fatto ha per cagione la forza unitiva |
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agli enti intellettivi divenuti oggetti de' suoi affetti. | Da | principio, come dicevo, egli si uniforma loro come può, |
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un nuovo mezzo di comunicazione della sua colle anime | da | lui stimate e care. Gli si comunica una nuova luce: vede |
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in esse pensieri e volontà: trova con ciò nuovi lati, | da | cui poter se stesso a loro uniformare e acconciare. Queste |
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hanno le persone colle quali usa. La ubbidienza parimente | da | principio non è altro che il desiderio, la tendenza ad |
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bisogno, ch' egli sente di rendersi uniforme colle persone | da | lui conosciute. Questo bisogno di uniformità che sentono |
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dà segni di stima e di affetto a qualsiasi persona che | da | principio gli sorrida »: egli allora è giusto, non avvi |
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il lettore alla teoria che noi n' abbiamo data (1). Se | da | questa necessità primitiva nascono gli affetti che il |
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gli affetti che il bambino dà alle persone conosciute; | da | questi affetti nasce pure la necessità di essere con esse |
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solo a quello e si rimuovono pure con un medesimo passo | da | questo. Ripeto che qui ci covano dei misteri, nei quali non |
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tendenze della credulità e dell' ubbidienza tutte semplici, | da | nessun sospetto turbate o represse, e però nella loro |
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potrebbe essere posto alla lettura; tuttavia io stimo | da | preferirsi il trattenerlo ancora nella scuola preparatoria |
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Anzi egli deve rispondere: un suono solo; come risponderà | da | sè sicuramente, perchè quella sillaba è un suono solo. |
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lo stesso suono. Egli risponderà che bi è un suono diverso | da | i . Allora gli si domanderà dove stia la diversità, se nel |
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suono di i, e di bi? - Anzi diverso. - Ma in che è diverso | da | i; nel principio o nella fine? - Nella fine. - E da bi? - |
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diverso da i; nel principio o nella fine? - Nella fine. - E | da | bi? - Nel principio. E questo esercizio si deve continuare |
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per le intellezioni di vari ordini. Nel che però egli | da | principio sembra mostrare più speditezza che non parrebbe |
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mostrare più speditezza che non parrebbe doverne avere | da | ciò che per noi fu detto innanzi, che ogni numero è un |
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formola semplicissima che egli tosto apprende per passare | da | un numero all' altro. Questa formola consiste nell' |
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solo è un esercizio utile al bambino; e a tal fine sarebbe | da | dargli prima due oggetti uguali, pallottole od altro, poi |
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de' gradi di sua benevolenza, determinati questi pure | da | ragioni esteriori (1). Noi vogliamo dunque restringerci per |
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scopi che si dee prefiggere la resistenza e il rigore | da | usarsi col nostro fanciullo. Quanto più egli cresce, è |
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principŒ si amplificano, tanto maggior appiglio noi abbiamo | da | influire su di lui e pretender da lui più di prima. Dico |
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appiglio noi abbiamo da influire su di lui e pretender | da | lui più di prima. Dico anche pretender da lui più di prima; |
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lui e pretender da lui più di prima. Dico anche pretender | da | lui più di prima; perocchè « noi non possiamo pretendere |
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deve proseguire in questa età il culto a quel modo che fu | da | noi dichiarato nella sezione precedente. Ma dopo qualche |
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ragguagliata: noi però abbiamo indicata la via | da | tenersi, quando far si volesse, là dove abbiamo |
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colle intellezioni degli ordini precedenti. Ognuno intende | da | ciò che è detto, quale immensa classificazione simile a un |
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di terz' ordine si è l' analisi giusta la legge | da | noi stabilita che « di tutti gli ordini dispari delle |
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mente prende colla sua attenzione tutto intiero l' oggetto | da | lei concepito, e lo divide in parti. Così dopo d' aver |
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confronto fra loro e nol potevo pure, quand' io astraevo | da | essi le loro qualità (second' ordine): perocchè io mi |
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alla sintesi: giacchè questa trova la materia preparata | da | quella. Uno dei prodotti dell' analisi del terz' ordine si |
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nel loro concetto o se sono, sono però anco distinte | da | essi nella loro mentale esistenza. Questa osservazione è |
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un compenso in questo che le rende più regolate, dirette | da | maggior lume di ragione; cominciano a legarsi insieme, a |
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il progresso dello sviluppo intellettivo nel bambino, | da | noi descritto fin qui, e l' analisi delle operazioni della |
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che vi hanno delle collezioni superiori alle collezioni | da | lui chiaramente conosciute. Prima di questo tempo non |
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pronunciata dall' uomo ad una età ha un significato diverso | da | quello che riceve pronunciata dall' uomo in un' altra età |
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meno di ripigliare brevemente l' analisi dell' IO, sebbene | da | noi data altrove (2). L' IO esprime l' ente umano che parla |
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far tosto quella coscienza, anzi non potesse andarne senza. | Da | prima egli è certo, come ho provato nella « Ideologia », |
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quest' ultima sentenza. Egli è certo che niente può essere | da | noi intellettivamente percepito, se non ciò che opera nel |
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essere; è il sentimento sostanziale intelligente. Escluso | da | sè questo sentimento, l' uomo più non esiste; l' uomo non |
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le cose; ma conviene di più, che con un atto nuovo che cava | da | sè, egli applichi l' essere che vede a se stesso veggente |
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e vegga se stesso nell' essere. Convien dunque che cavi | da | sè un atto nuovo, non datogli dalla natura, ma mosso dalla |
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dalla natura, ma mosso dalla sua spontaneità suscitata | da | qualche bisogno o stimolo: ecco la grand' opera che a far |
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Se dunque tutto ciò che cade nel suo sentimento è in luogo | da | poter essere da lui veduto, e il sentimento stesso veggente |
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ciò che cade nel suo sentimento è in luogo da poter essere | da | lui veduto, e il sentimento stesso veggente l' essere (se |
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lo costituisce, a differenza di certe altre che non sono | da | quel sentimento prodotte. La prima adunque ed elementare |
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con questo in paragone; ovvero distingua quel d' oggi | da | quello che sarà domani; acciocchè si possa dire che egli s' |
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non ne rimane guari per ciò che è passato e per ciò che ha | da | venire. Indi è che l' osservazione mostra che assai tardi i |
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quali forze egli spiegherà, quali effetti si produrranno | da | quella cagione. Per tal modo egli vien ponendo un confine |
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potenza de' diversi oggetti che conosce, e non aspetta più | da | essi se non certe determinate operazioni, e dove quegli |
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trovi questi limiti nella sperienza, egli non li pone loro | da | sè, ma crede tutto possibile, la sua credulità è |
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qua e là riferito, viene a confermare la teoria filosofica | da | me proposta, e sarebbe tempo che, per onor d' Italia, non |
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ristampato presso di noi, che quella teoria non è sorretta | da | prove d' esperienza, e si sostien solo mediante un |
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della possibilità assoluta, unica possibilità ancor | da | lui conosciuta. Ora anche quello che è fisicamente |
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della cosa, ma afferma che la facoltà del bue conosciuta | da | lui con replicate esperienze non è tale e tanta che possa |
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una esperienza ed osservazione imperfetta, e non sorretta | da | altri principŒ di ragione. Abbiamo già detto che la legge |
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ma solo probabilità (1): onde le conclusioni che si cavano | da | questa legge debbono poter essere sempre riformate, |
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sempre più quelle opinioni o principŒ che si è formato | da | prima. Le opinioni già formate, quanto più sono indurite e |
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ha dunque un' incredulità che nasce dall' ignoranza, cioè | da | opinioni sull' operare degli enti troppo anguste e troppo |
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si move, che la terra ha la forma di palla rotonda abitata | da | tutti i lati ed altre simili verità naturali, egli crede |
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data dalla natura al bambino, restituita in parte ad esso | da | una cognizione più ampia delle forze della natura. |
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, per convincere il lettore, che tutto fu creduto possibile | da | certi uomini alle forze segrete riposte nella materia o |
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poi v' ebber molti che credettero fermamente esser condotti | da | una scienza accumulata con lunghe vigilie a dover credere |
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crediamo miracolosi superano, dicono, le forze della natura | da | essi troppo ben conosciute, nè trovano altre possibilità |
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fin alla lepidezza l' indicibilmente presuntuosa ignoranza | da | capo a piedi broccata e rabescata di pedanteria |
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Bibbia ciò che essi dichiarano impossibile, misurandolo | da | quelle regole di possibilità che si sono formati a loro |
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della madre o d' altra femina che ha cura di lui, | da | prima egli s' inchina ed uniforma ad essa e sente di |
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e bellezza, o asprezza e deformità, egli non avea | da | far altro che da metterle in ordine nelle affezioni del suo |
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o asprezza e deformità, egli non avea da far altro che | da | metterle in ordine nelle affezioni del suo cuore: quali in |
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che lo attorniavano: ma finalmente le false opinioni | da | lui concepite che dirigevano la sua stima, non gli potevano |
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che a quest' ente egli ponga dei limiti: per lui quello | da | prima è l' unico ente, tutto l' ente. Non sente, è vero, l' |
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è pur limitato: tutto ciò che vede e sente è circondato | da | limitazioni. Lo spezzamento, la moltiplicità degli esseri è |
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lo rende già accorto non solo dell' esistenza sua distinta | da | quella della natura, ma in Dio stesso pone l' intelligenza |
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che si cangia ben tosto in adorazione s' egli viene aiutato | da | una religiosa istituzione. Al terz' ordine egli apprende |
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non solo cavar profitto dalla grazia de' sacramenti, ma | da | quella che possono ottenere al figliuolo offerendolo all' |
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virtù, è la dilezione e i suoi frutti che si debbono fin | da | principio seminare e coltivare nell' animo infantile. |
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è inclinato a dare alla volontà d' un essere conoscente | da | lui conosciuto, è sì grande, che se per qualsivoglia |
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all' umanità, colla quale egli vuole stabilire, che | da | principio non si debbono adoperare de' mezzi morali, ma la |
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morale, entra in possesso della sua libertà. Vedesi poi | da | questa prima apparizione del suo libero operare, ch' esso |
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fortezza, che altrove abbiamo chiamata forza pratica , | da | principio si mostra alla sfuggita e si dilegua sovente |
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inesplicabile, inconcepibilmente maligna. Tutto confuso | da | prima, ignorando se gli convenga dare ascolto all' |
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nel bambino quei due primi semi di virtù messi in lui | da | natura, la credulità voglio dire e la docilità. Il bambino |
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pericolosa colle altre propensioni inferiori del fanciullo. | Da | prima, quando il fanciullo sì trova in sì aspro cimento, e |
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di operare contro l' altrui volontà. E quindi è, che se | da | principio egli inclina a conformare la volontà propria all' |
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è legato ai sussistenti; non può staccarsi col pensiero | da | essi e prendere il volo per le immense vie delle |
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di cui io parlo è più costante: ella non è formata nè | da | una piccola popolazione, nè da un uso momentaneo: ma sì da |
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ella non è formata nè da una piccola popolazione, nè | da | un uso momentaneo: ma sì da un uso nazionale e talora |
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da una piccola popolazione, nè da un uso momentaneo: ma sì | da | un uso nazionale e talora umanitario, durevole a' secoli e |
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aggiungendovi anco quello della memoria. Si comincerà | da | sentenze morali esprimenti non più che la moralità |
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sue sensazioni: lo si creda, egli è intelligente e cerca | da | per tutto nelle sue sensazioni stesse intelligenza, e poi |
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intelligenza, e poi l' affetto e il diletto che gli nascono | da | essa purissimi. Laonde fermamente io credo che la musica |
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adunque dall' uom grande, che componesse il libro | da | noi desiderato, classificare secondo le età anche le |
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prima di cominciare a mostrare al bambino le lettere, viene | da | lui utilissimamente occupato nell' esercizio orale, che lo |
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Furono altamente proclamati in Italia questi principŒ | da | degli uomini che la onorano per bel cuore e per una mente |
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istante. Anche questa legge dell' attenzione umana è | da | notarsi con diligenza dall' istitutore; perocchè ella, se |
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perocchè ella, se ben considera, gli dà in mano il modo | da | governare e temperare l' attenzione del fanciullo a suo |
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uniti in un libro solo, e diviso per gradi; altro lavoro | da | farsi da' cultori della grand' arte dell' educare, di cui |
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e perfezione. Questi principŒ si debbono far servire | da | noi quasi come altrettanti cappŒ in cui le idee s' |
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sua mente, perocchè l' usarne degli altri sarebbe un volere | da | lui l' impossibile ». E tuttavia grand' arte si dee porre |
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si aiuta con qualsivoglia associazione d' idee, ma non | da | qualsivoglia associazione d' idee viene l' ordine delle |
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di tutte le altre. L' intelligenza poi nell' uomo riceve | da | tali atti la sua materia, ond' avviene che l' atto d' una |
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si è la dimostrazione di un bel teorema di matematica, che | da | essa ho già udito esporre. Qui viene in campo la seconda |
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a quello del senso, mentre nel primo caso il passaggio era | da | questo a quello. Ora si osservi bene, che in tutti questi |
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reali, l' altra in quello delle ideali: sono cioè separate | da | una distinzione categorica. Non così sarebbe se al venirmi |
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proprio ragionamento; 3 che questo passaggio sia esercitato | da | lui liberamente, e non in virtù di qualche istinto |
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le idee d' oggetti moltiplici ed i principŒ; e partendo | da | questi dati, che già nella mente del fanciullo si trovano, |
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massima classificazione che egli ha in mente alle minori, e | da | queste ascendere a quella; gli oggetti complessi a lui |
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e dalle parti lor già trovate rivenir al tutto; finalmente | da | principŒ (ma s' intenda bene, da suoi principŒ e non da |
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al tutto; finalmente da principŒ (ma s' intenda bene, | da | suoi principŒ e non da altri) menarlo alle conseguenze, e |
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da principŒ (ma s' intenda bene, da suoi principŒ e non | da | altri) menarlo alle conseguenze, e dalle conseguenze |
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associazione intellettiva non è già un lasciar del tutto | da | parte le altre due maniere d' intellezioni venienti dalla |
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del loro ordine, perocchè l' ordine delle idee è formato | da | altre idee di connessione, le quali possono pure esser |
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dottrina consuoni al principio supremo dell' educazione | da | me altrove proposto ed enunciato così: « « Si conduca l' |
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di Dio, ma non assorbe più le altre; queste si distinguono | da | essa, e distinguendosi ingrandiscono quella: un segreto |
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fanciullo giunge a conoscere che tutti gli uomini vengono | da | una causa sola, da un solo padre, e non costituiscono per |
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a conoscere che tutti gli uomini vengono da una causa sola, | da | un solo padre, e non costituiscono per ciò che una sola |
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nella sua pienezza e luce maggiore, perocchè la verità è | da | se stessa ordinata, e nella mente ove è il disordine è |
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importa tener l' animo del fanciullo vergine e puro | da | ogni pregiudizio nazionale, gentilizio, della condizione e |
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Oltre il danno che i fanciulli ricevono gravissimo | da | ogni seme di falsità che s' introduca nelle lor menti, la |
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la dignità di fine: e pure quanti pochi genitori vanno puri | da | questo peccato! Pur troppo l' idea d' avere nel figliolo |
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di questo dobbiamo dunque noi ora parlare: riprendiam | da | principio il ragionamento. Al riso del volto umano il |
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al fanciullo, sono quelli che gli parlano, lo educano | da | principio, invitandolo e traendolo al conoscimento d' un' |
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benevolenza e stima è maggiore, quanto maggiore è la bontà | da | lui appercepita nell' ente medesimo. Ora si considerino i |
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dati che quella tenera età somministra, non risultano che | da | quella immediata comunicazione delle anime, di cui abbiamo |
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così quella di altri. Questo fatto viene rilevato appunto | da | una madre molto stimabile colla solita sua finezza. |
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egli avrà in essa una regola bona se sarà bona, e sarà | da | lui apprezzata e amata se sarà tale ch' egli sia in caso, |
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egli ha, di conoscerla per bona e stimabile. Si dee dunque | da | noi esaminare questi due punti importanti, si dee |
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al fanciullo stesso, ond' egli possa proporsela | da | se stesso a regola di sua condotta. Abbiam già detto che il |
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di sua condotta. Abbiam già detto che il fanciullo, quando | da | principio conosce, mediante il linguaggio, che i suoi |
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affezione, egli non è in caso di giudicare della sua bontà | da | ragioni intrinseche, cioè dalla natura ragionevole o no, |
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sempre, oneste e giuste. Perocchè sebbene non hanno | da | temere in lui un censore od un giudice, tuttavia hanno da |
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da temere in lui un censore od un giudice, tuttavia hanno | da | rispettare una creatura intelligente; e debbono tener l' |
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3 Stante poi quest' opinione di bontà dell' ente che | da | lui vuole quelle cose, se queste a lui sono moleste, da |
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che da lui vuole quelle cose, se queste a lui sono moleste, | da | prima egli tuttavia ha la persuasione di dover anteporle |
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verso l' ente che gliele comanda non venisse alimentata | da | niuna amorevolezza, potrebbe la cosa venire a tal termine |
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niuna amorevolezza, potrebbe la cosa venire a tal termine | da | distruggere nell' animo suo la conceputa opinione di bontà |
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dure, e il trattarlo costantemente in modo sì aspro | da | annientare nel suo cuore il concetto di boni che si fece |
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la sua benevolenza effettiva, tanto avrà egli più di forze | da | resistere al cimento. La lotta si forma tra la stima ed |
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dove no, convien lasciarlo combattere alquanto e trionfar | da | se stesso. Egli è divenuto con ciò migliore: la sua virtù |
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ottima. Questa bontà della volontà divina, il bambino non è | da | prima nè pur capace ancora d' intenderla dagli effetti: ma |
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del linguaggio naturale ed efficacissimo che viene inteso | da | quella mirabile facoltà di partecipare dell' altrui sentire |
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ragionamento, solo affermando che tutte le cose vengono | da | Dio, che da Dio vengono tutti i beni, ch' egli è il fonte |
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solo affermando che tutte le cose vengono da Dio, che | da | Dio vengono tutti i beni, ch' egli è il fonte d' ogni bontà |
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ed è bella la piccola orazione che Mad. Hamilton propone | da | suggerirsi a un fanciullo quando egli riceve qualche favore |
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e che vogliono educare a Dio i cari pegni consegnati loro | da | Dio. Chi volesse fare una classificazione delle |
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attenzione della mente non si muove e dirige, se non punta | da | certi stimoli di bisogni, che si manifestano, alcuni |
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, per la quale la mente trova un soggetto risultare | da | due elementi, una cosa di cui viene predicata qualche cosa, |
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con cui si scompone e distingue sostanza ed accidente, ma | da | quella operazione è supposto ed implicito in essa. E qui |
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che hanno fra di loro due cose che ne formano una sola ». | Da | questa definizione si vede che in una tale sintesi il |
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insieme e fra di lor si trovi passar qualche nesso | da | formarne lo spirito una unità, un pensiero complesso. |
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dal no (principio di contraddizione). Che traendo una palla | da | un sacchetto debba uscire una di quelle due, che vi si |
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e poi la fisica: ultimamente la metafisica. Egli è | da | condursi di proposito per questa gradazione di proposizioni |
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che sia a questo stadio; ed eziandio ciò che si possa | da | lui pretendere in ciascuno degli ordini successivi. Il |
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nella formazione di tali collezioni: quelle che risultano | da | tre oggetti gli sono già facili, e le concepisce |
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notare colla sua mente le differenze delle cose. Veramente | da | principio non bada « che alle differenze numeriche o |
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da' presenti, e i presenti dai futuri. Questo risulta | da | ciò che abbiam detto innanzi sul progresso della mente |
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nell' età precedente. Per altro non concepisce il fanciullo | da | prima il passato in genere, ma prima un passato determinato |
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prima il passato in genere, ma prima un passato determinato | da | un grande avvenimento: il dopo la pappa, o il passato di |
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linguaggio che è spronato ad intendere da' proprŒ bisogni e | da | una naturale tendenza a conoscere) tra gli agenti se stesso |
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implicitamente sentita e percepita in modo che « l' uomo | da | questo punto non fa più nulla che la smentisca, non opera |
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alle loro volontà. Egli è indubitatamente aiutato a far ciò | da | degli istinti; perocchè l' inclinazione ad amare, la |
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però la moralità: la qual tutta pende, come dicevamo, | da | quella luce intellettiva che gli dimostra qual cosa |
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della sua propria sensualità; e se egli rimane vinto | da | questi, già arrossisce, si nasconde, e il rimorso non gli |
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vuole. Quando poi, operando, infrange questa norma morale | da | lui ben conosciuta e n' ha sentito il rimprovero della |
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a sè, nel suo interno giudicato, dell' opera mala | da | lui commessa. E nel vero, al quint' ordine il fanciullo non |
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che alcune azioni appartengono al sentimento sostanziale | da | lui provato, tuttavia egli non sa trovare questo sentimento |
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sentimento dell' esigenza degli enti; e che è indipendente | da | un espresso giudizio d' imputazione col quale giudichi e |
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, perchè nasce da' principŒ morali, che sono in noi, | da | noi violati; il secondo rimorso della coscienza , perchè |
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tra l' IO sentimento operante e l' esigenza degli esseri | da | lui appresa: il secondo è un rapporto reale tra l' IO |
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l' IO sentimento operante e la sentenza di condanna di sè | da | lui proferita: quantunque nel primo non vi sia ancora |
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e la provoca, e puossi chiamare l' albòre della coscienza. | Da | questo si conchiuda, che il gran principio morale: « segui |
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Era dunque il soggetto uomo, qual soggetto morale, che | da | una parte sentendo il dolore e il piacere, dall' altra |
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gli orecchi turati: unicamente inteso a ciò che il dovere | da | lui volea. Per questo modo, non per confronto alcuno « la |
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passaggio, dicevamo, che in questa quinta età si manifesta | da | prima una qualche collision di doveri; ed è questa |
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e perfettissima, e giunse a distinguere, in qualche modo, | da | questa volontà ottima le altre volontà limitate nella |
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cose tra loro, almeno due. Quest' ordine fra gli oggetti | da | lui contemplati non esisteva in lui prima del quint' |
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dignità intrinseca dell' intelligenza fu quella, che rivelò | da | principio al fanciullo, quanto l' intelligenza e la volontà |
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sia parziale ed ingiusto; ed ecco in che modo. Quando | da | principio il bambino saluta una intelligenza, che |
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il bambino saluta una intelligenza, che percepisce diversa | da | sè, egli fa un atto di giustizia: l' animo suo per anco |
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semplice affezione fisica non è certamente per sè rea; ma | da | quella può esser mosso l' intendimento ad un falso |
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bambino s' è lasciata divenire esclusiva e ristrettiva fin | da | principio, se i ristringimenti di quella naturale |
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gli si va limitando sia per provare degli effetti dolorosi | da | quell' intelligenza, sia per un amore parzialmente |
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parte dei dati, sui quali apprezza ed ama l' intelligenza, | da | cui provengono, e della quale le attestano il prezzo. |
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« di dignità »di cui sono forniti gli esseri intellettivi | da | lui conosciuti. Ora, come ho detto prima, variano nelle |
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che questa è l' epoca, nella quale il suo spirito passa | da | de' principŒ morali concreti a de' principŒ morali astratti |
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morale di operar così, sente l' esigenza di quegli esseri | da | lui percepiti; ma questa esigenza non la separa da essi, |
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esseri da lui percepiti; ma questa esigenza non la separa | da | essi, non la astrae formandosene un concetto distinto e |
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secondo il quale l' uomo opera per lo istinto morale, che | da | quello procede. Ma si muta interamente la cosa, quando il |
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come una cotal forza spirituale previene | da | una parte e fa sentire al fanciullo il bisogno di tenersi |
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una parte e fa sentire al fanciullo il bisogno di tenersi | da | questa sotto pena di contrariare la sua natura morale. Io |
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ecc., in una parola più di entità o dignità. Quando | da | prima il fanciullo è pervenuto a giudicare gli enti in |
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La vocazione dunque dell' uomo, dell' umanità, diviene | da | quell' ora più augusta: tutto sta che egli vi risponda |
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di alcun elemento di male, le sensioni e gl' istinti | da | esse nascenti si conterrebbero nella loro sfera, |
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Le due potenze dell' affezione e della volontà opererebbero | da | sè a fianco l' una dell' altra. In tal modo non verrebbe |
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ciò non sia stato fatto, viene pel fanciullo l' età, in cui | da | una parte ha una norma astratta, un' idea, secondo la quale |
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dalle tendenze simpatiche, benchè non la sia favorita | da | esse, ancora conserva qualche forza sul fanciullo: egli ben |
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ad un fine; e il calcolo dell' utilità universale, veniente | da | una costante veracità, suppone la subordinazione e |
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Dunque il mentire è peccato e la veracità è dovere ». | Da | questa deduzione del dovere della veracità s' intende che |
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età avvenire, della mente esercitata, del cuore sublimato | da | un lungo esercizio di virtù. E qui soffermiamoci a levare |
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il valore delle cose stesse ». Le tre forme della morale | da | noi qui accennate sono quelle che sogliam dire le tre |
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qualche tempo perde nuovamente di sua attività, dee essere | da | noi spiegato: e le ragioni di esso ritrovansi appunto nelle |
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varia all' infinito. Questi limiti, che restringono | da | prima l' imaginazione infantile, si tolgono via ben presto. |
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potrebbe tampoco fare tutto ciò liberamente, se i principŒ | da | lui formatisi circa l' operare delle cose fossero così |
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ma non una cognizione perfetta, anzi manchevole, vaga, | da | molte parti indeterminata. Trovandosi in tale stato d' |
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gli ha angustissimi. Già abbiamo veduto che, | da | principio, il fanciullo non ha altra regola nella sua mente |
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che risponde al quinto e al sest' ordine d' intellezioni. | Da | principio l' operar della natura per lui non ha limiti, ma |
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quegli soli, che a lui richiama e ripete la fantasia, che | da | se stessa si muove. Quando poi egli è già in possesso di |
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interessi reali e in cose positive, divengono alienissimi | da | tutte le generali teorie, e da quanto v' ha di grande nel |
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divengono alienissimi da tutte le generali teorie, e | da | quanto v' ha di grande nel mondo ideale. Questi vanno all' |
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che entrano a produrlo. E certo il piacere di operare | da | sè, di vagheggiare le proprie creature, dell' averne sempre |
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l' ente in sè (non reale, non ideale, ma astratto | da | questi primordiali suoi modi) è quello ch' io chiamo il |
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riuscirebbero così frivole, così importune, così lontane | da | quel che cercasi, che farebbero noia anzichè piacere. Il |
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via per pigliarsene qualche parte, foss' anco un briciolo. | Da | questa tendenza poi efficacissima, che porta l' anima |
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e bastimi fare qui cenno soltanto di quello, che più | da | vicino s' attiene al nostro discorso. Quest' è la facilità, |
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la prontezza, la necessità, che ha lo spirito di passare | da | una cosa simile ad un' altra, cioè a far si che una cosa |
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essenza. Tanto egli è vero che questo passaggio spontaneo | da | cose così distinte tra loro, com' è un po' di cera e di |
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così distinte tra loro, com' è un po' di cera e di carta, | da | un uomo, accade per la forza dell' istinto, che sprona del |
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una cosa interna ed oggettiva. E quand' anco avvenisse che | da | una cosa esterna si passi in un' altra pure esterna, sempre |
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a contemplare quella, che egli ha nella mente, e poscia | da | questa cosa interna viene all' altra esterna. Questa |
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essi hanno una cotale analogia, se non fosse già inclinato | da | natura a correre colla mente alle cose in se stesse, |
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colla mente alle cose in se stesse, prendendone occasione | da | checchessia gli si presenti? - Chi vide la scuola de' |
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de' segni: questo sempre viene presupposto, questo lo sanno | da | sè, glielo dice la natura: la natura è quella che li avvia |
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fermarsi al reale; è che egli tosto che può farlo, fugge | da | esso come la freccia dall' arco, per cogliere e infiggersi |
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che ella gioverebbe alla bontà morale, senzachè | da | essa venisse a questa alcun danno. E così sarebbe, se l' |
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avviene, che quando il fanciullo immagina viene bene spesso | da | lui contemplato come una natura di cose in se, non curando |
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in lui questa prima tendenza, egli parte dal reale come | da | un simbolo, e finisce nell' essenza della cosa come nel |
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ed il sentimento è un reale, nè può essere modificato che | da | qualche reale azione. Ora quando noi soffriamo qualche |
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alla classe degli errori funesti, quelli che nascono | da | altre leggi pure dell' intendimento, le quali noi abbiamo |
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fino che non è ben chiaro di questo, cioè del dove sia | da | collocarsi: eviterebbe egli questi errori. Ma tuttavia |
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errori. Ma tuttavia anche questi errori, che vannosi poi | da | se stessi correggendo di mano in mano che cresce l' età, |
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l' attività fantastica, son quelli che si prendono | da | fanciullo, quand' egli aggiunge fede alla realità delle sue |
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non violentato a ciò dalla forza reale di esse, nè condotto | da | un principio intellettivo d' integrazione, ma unicamente |
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quatunque nol siano. Non è, che il fanciullo tessa tutto | da | se stesso a se questo inganno, egli propriamente non |
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creazioni sue proprie. Ma se poi queste in lui si eccitano | da | oggetti esterni, che agiscono sopra di lui, allora può |
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la memoria con ispavento; ma ben poche chimere si foggiano | da | se stessi. Di rado una idea li preoccupa senza che sia |
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e della sua imaginazione il piacere ed il dolore. Mosso | da | questo principio egli è tutto memoria, tutto imaginativa |
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speranze segnano dei punti nel futuro, come i diletti | da | lui goduti, assai più che i dolori stessi obbliati, li |
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reale quello che non è tale, questo è l' errore che nasce | da | un mal principio, da un animo che ha cominciato già a |
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è tale, questo è l' errore che nasce da un mal principio, | da | un animo che ha cominciato già a torcere dalla morale |
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grandi famiglie, si troverà per lo più divenire il guasto | da | questo che si promuove nella loro mente la formazione di un |
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gli amici, gl' istitutori, la turba di quanti hanno | da | far con essi si servono a gara per illuderli e perderli |
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nè la si crede, se per esser creduta non si fa raccomandare | da | qualche favola che ella accoglie (1). Ne' fatti e nelle |
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d' integrità o pure in quello di naturale corruzione. Ma | da | quel punto che l' uomo ha percepito sè stesso, incontanente |
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il quale fa opposizione ad un bene sommo, mosso il più | da | minuto interesse: la ragione più frivola, un inconveniente, |
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paesi, dove le passioni dovrebbero essere eccitate, e si ha | da | fare con un minor numero di votanti, i progetti di pubblico |
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si manifesta questa specie di egoismo ogni qual volta hanno | da | fare con persona che niente loro ricusa: questo trovare d' |
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gli è un restringimento angustioso. Egli allora è colto | da | un mostruoso capriccio: s' intesta, e trova un diletto |
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la malattia, di cui parliamo, prende anch' essa tosto | da | questo un carattere più grave e maligno. Ma se l' aver |
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che è quanto dire l' essersi formato la coscienza di sè, è | da | una parte come l' aver trovato uno scoglio, contro cui può |
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un tempo giudicò di sè come se fosse un personaggio diverso | da | quello che si giudicò in altro tempo. Udiamo ancora le |
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altra, se non perchè la considera come un individuo, e | da | alcune azioni particolari trae la condanna di tutto il |
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un cibo possibile non sazia la nostra fame, per quanto egli | da | noi si pensi, lo contemplassimo pur anco dei giorni interi; |
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non cavarono, nè possono cavare l' idea della realità | da | altro se non dal sofferire un' azione della cosa sui |
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al modo reale dell' essere. Nè il senso però, preso | da | se stesso, nè l' intelletto, preso pure separatamente, |
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realità: e questa percezione della cosa sarebbe pur diversa | da | quella cognizione o idea pura; come è diverso sentirsi |
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? Onde ci vien percepito questo modo ideale dell' essere? | Da | quale uscio entrano le idee in noi?« Ecco la soluzione di |
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non per lei. Or poi una idea, la quale sia così universale | da | poterla pareggiare alla luce, che non annunzia e mostra che |
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delle cose medesime; il che succede all' occasione che | da | noi le cose sensibilmente si percepiscono. Ora questa |
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di una cosa (che è la sintesi primitiva ), cioè gli serve | da | soggetto, venendo come a dire:« una causa di questo |
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uopo il vocabolario de' nomi proprŒ sostantivi, compilato | da | Claudio Ermanno Ferrari: quivi apparisce come a ogni nome |
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è necessario l' ideale suo , oltre all' aver ricevuta | da | essa un' impressione reale nel senso, e di questa |
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fuori della idea, non può essere propriamente segnata | da | nome, perchè i nomi non segnano che l' idea : quindi tutti |
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nasce in noi nella percezione della cosa immediatamente e | da | se stesso: noi siamo in questo passivi. La persuasione |
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possa distinguere quell' ente che ha conosciuto sussistere, | da | tutti gli altri; 3. e fa che noi abbiamo di quell' essere |
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indizio o segno, che è sempre una relazione di quest' ente, | da | me non percepito, con altri enti da me percepiti, la quale |
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di quest' ente, da me non percepito, con altri enti | da | me percepiti, la quale relazione mi determina quell' ente e |
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cose di quell' ente, cioè negare che sia nessuna delle cose | da | me percepite. Da questa ultima parte, per la quale io posso |
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cioè negare che sia nessuna delle cose da me percepite. | Da | questa ultima parte, per la quale io posso dire ciò che la |
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ente che esser deve il principio di tutte le cose e quindi | da | tutte le altre cose diverso. E di questa distinzione in due |
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e giudizio della esistenza di Dio, il segno (che mi fa | da | soggetto) a cui io applico l' essere ideale , è un |
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, sta questo nome intellettivo di cui parliamo, risultante | da | un complesso d' idee, esprimenti relazioni coll' universo, |
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coll' universo, che determinano e contrassegnano, fuor | da | tutti, un essere che si chiama Dio . Questo nome |
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in universale che noi applichiamo a quel soggetto concepito | da | noi e determinato tutto idealmente. Allo stesso modo, se |
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concepita, siccome un predicato a un soggetto. Ma è | da | notarsi la differenza somma che corre fra la cognizione |
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delle cose finite, come della cosa incognita occultataci | da | un velo, e la cognizione negativa che noi abbiamo di Dio. |
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sempre sicuramente qualche somiglianza con delle altre cose | da | noi percepite, somiglianza o generica o specifica, e quindi |
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l' essere stesso analizzato e distinto, senza uscire mai | da | esso essere universale: e il predicato, la cosa che s' |
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concetto di Dio ideale bensì, ma determinato, che non esce | da | quello dell' essere; 2. noi affermiamo la reale sussistenza |
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possiamo negare di Dio, distinguendolo con tali negazioni | da | tutte le altre cose. La prima di queste tre parti non forma |
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uomo può esercitare sopra quelle idee positive primitive e | da | esse cavarne alcune altre: queste medesime operazioni |
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scomporre formalmente le idee, cioè nel dividere essenza | da | essenza, non è che un ramo dell' analisi stessa. La sintesi |
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sarà uopo all' intendimento di questo libro. Fra le cose | da | Dio rivelate dicono i teologi cristiani avercene di quelle |
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di essere trovate dal senno naturale e con certezza e pure | da | errore. Il che anche se gli uomini avessero fatto, e l' |
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Il che anche se gli uomini avessero fatto, e l' avessero | da | sè stessi ragionando trovate, non l' avrebbero fatto però |
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che di quelle verità avevano, bisognava loro conoscerle fin | da | principio e sempre averle alla mano, se salvar si |
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altresì cose, a cui forse il senno naturale poteva giunger | da | sè, vale a dire perchè queste sono indivisibili da quelle |
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giunger da sè, vale a dire perchè queste sono indivisibili | da | quelle altre di un ordine superiore che eccedono al tutto |
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naturali adunque intorno a Dio, o comunicate agli uomini | da | qualche savio sorto nel mezzo di loro, o da un angelo, o da |
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agli uomini da qualche savio sorto nel mezzo di loro, o | da | un angelo, o da Dio stesso (restando questi nascosto), si |
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da qualche savio sorto nel mezzo di loro, o da un angelo, o | da | Dio stesso (restando questi nascosto), si restano le |
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veramente nuove e di un genere essenzialmente diverso | da | quelle della teologia naturale? Questo argomento |
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non ha nulla di simile colle sensazioni de' suoni od altre | da | lui sofferite; poichè per intendere questo gli basta |
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non possiede, egli ne saprebbe oggimai qualche cosa e tanto | da | poter pensarvi. Ma egli oltracciò può conoscere molte altre |
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ch' ella si abbia coll' altre cose che cadono sotto i sensi | da | lui posseduti e colle sensazioni dei medesimi. Questa è la |
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prima di avvicinarmi ad essa, ma essendo ancora lontano | da | lei più di trecento passi, e mi accorgo che sulla torre |
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in un padrone che, dopo aver distribuiti diversi capitali | da | trafficare a' suoi servi, se ne è partito per un viaggio in |
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Iddio, quello che ci narrò tante cose intorno alla divinità | da | lui veduta e a noi nascosta, è quegli che sta nel seno di |
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fatta di una cosa a noi non percettibile, cioè di Dio, | da | tale che l' ha percepita: rivelazione che necessariamente |
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in questa vita, ma solo sentire ciò che ne vien parlato | da | chi lo vide, deve succedere necessariamente, che in ciò che |
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l' avvenir loro, piuttosto che il non avvenire, dipese non | da | una legge della natura, ma da un decreto della divina |
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il non avvenire, dipese non da una legge della natura, ma | da | un decreto della divina volontà. E oltre ciò il miracoloso |
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la grazia, come in vero a tutti gli uomini fu ordinato | da | Cristo che fossero predicate. E certamente tanto quelli che |
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la natural virtù del volere: non è atto molto diverso | da | quello che fa il cieco nato, per continuarci colla nostra |
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senza però bisogno che queste cose soprannaturalmente sieno | da | colui concepite come tali (2). Indi è che le Divine |
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. Le verità proposte dalla rivelazione esterna | da | credersi agli uomini sono, come abbiamo veduto, parte |
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buone fatte in conseguenza di quell' amore. Egli è adunque | da | ricercarsi in che essenzialmente differisca la fede |
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due maniere di operazioni naturali e soprannaturali, è | da | vedere qual sia quella essenza del giudizio pratico, dell' |
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della sua natura, o spontaneamente, o stimolato e mosso | da | degli agenti naturali, come sono tutte le cose che |
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noi stessi in esso, con tutte le mutue azioni che derivano | da | questo complesso di enti e i loro effetti, è ciò che forma |
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verità e di quelle azioni, dai beni che n' aspetta, o | da | altri eccitamenti esteriori quali si sieno; allora egli |
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la nostra volontà subisce l' azione di uno stimolo diverso | da | tutti quelli degli oggetti naturali, soprannaturale in una |
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nulla fosse operato nell' animo umano di nuovo e di diverso | da | ogni cosa naturale, sarebbero segni di religione e |
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estenuate nella fede, a cui mancan quasi le forze | da | sollevarsi oltre il confine della natura, e che pare non |
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pensieri e le parole non si ravvolgono mai che al di fuori | da | quel sacrosanto segreto dove ha la religione stessa sua |
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[...OMISSIS...] . Il secondo effetto è l' efficacia che | da | una tal fede acquista l' orazione, mezzo universalissimo di |
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quel carattere pel quale un assenso naturale si distingue | da | un assenso soprannaturale? Se noi consideriamo la |
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speculativo e sterile : il primo perciò scompagnato | da | opere buone, e il secondo di opere buone fornito. |
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chiamare soprannaturali, perocchè trassero l' origine | da | un soprannaturale principio, e che forse in qualche maniera |
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solo sentimento religioso, e la divise così dalla dottrina, | da | una teologia che deve servire di sostegno e giustificazione |
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la ridusse alla parte simbolica della teologia, separando | da | questa le pure concezioni e denominando queste filosofia : |
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sebbene queste possano (fino a certo segno) star divise | da | quelli. Oltrachè egli dà il nome di religione a quello che |
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La Religione non è nè pure un puro sentimento , scompagnato | da | concezioni e credenze . Ma la Religione è un culto |
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involte in imagini e simboli ), dalle quali idee , quasi | da | luce calore, escono i sentimenti che sono poi cagione |
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riti e cerimonie religiose, che, quando sono abbracciate | da | tutto un popolo, diventano popolari e pubbliche«. Non si |
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dunque straziare il concetto della Religione, separandolo | da | quelle parti che gli sono essenziali o concomitanti o |
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l' essenza dell' anima è unica: quelle dunque sono diverse | da | questa, ma da questa derivano come tralci da un unico |
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anima è unica: quelle dunque sono diverse da questa, ma | da | questa derivano come tralci da un unico ceppo. Come poi l' |
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sono diverse da questa, ma da questa derivano come tralci | da | un unico ceppo. Come poi l' essenza dell' anima è il |
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del Creatore, le quali pur allora sono , non trapassano | da | uno stato all' altro, non diventano diverse da quello che |
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trapassano da uno stato all' altro, non diventano diverse | da | quello che erano prima. E questo è parlare costante degli |
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che patisce, che opera: diverso è l' atto del mio pensare | da | quello del mio volere, diverso è il mio patire dal mio |
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nella parte sua più elevata, sollevandolo via più su. Ma or | da | questa dottrina, che la grazia influisca immediatamente |
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alle dottrine dell' Angelico, che alle ricerche ideologiche | da | me tentate e rese pubbliche. Il che gioverà che veggiamo in |
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ragionamento: L' anima umana è di una specie diversa | da | quella de' bruti pel solo intelletto . Ora, secondo l' |
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idea, ogni pensiero (1). Ora se l' intelletto è formato | da | una visione permanente, non si dà in lui discorso da una |
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da una visione permanente, non si dà in lui discorso | da | una cosa a un' altra; ma la sua indole è quella di avere il |
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nome, esige una certa sfera, nella quale si muova, passando | da | uno stato all' altro, da quello di mera potenza a quello di |
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nella quale si muova, passando da uno stato all' altro, | da | quello di mera potenza a quello di atto, e cessando da |
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da quello di mera potenza a quello di atto, e cessando | da | questo, senza punto cessar essa nè distruggersi: il che è |
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non gli viene mutato l' oggetto, egli per sè nè si rimuove | da | quel guardare equabilmente in esso, nè può in alcun modo |
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rinforzata e rinnovata per sè stessa, quando l' intelletto, | da | cui ella nasce, fosse invigorito e accresciuto: e perciò |
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L' assurdità del primo di questi due sistemi si pare | da | sè stessa. Il secondo solo poi è compatibile insieme col |
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sua esistenza. La Religione cristiana suppone che fino | da | quei primi istanti egli sia altresì suscettibile di |
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lascia nei medesimi le reliquie della sua reale azione; e | da | questo residuo di azione reale si deriva la potenza che |
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è ancora l' esser noi congiunti con loro, nè il soffrire | da | loro un' azione sostanziale, cioè che venga dalla loro |
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un sentimento, un' anima nuova piena di virtù e di forza | da | operare. [...OMISSIS...] La giustizia consiste nel dare a |
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nessuno l' ha mai veduto, mai percepito. Egli è rimosso | da | questo mondo, egli si tiene occulto e invisibile agli occhi |
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Come mai adunque quella forza che può venire all' uomo | da | quella tenue e sottilissima idea della invisibile e |
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cose sensibili e svanisse per lui quell' errore, giudicato | da | lor fortunato, col quale il senso solleticato moderatamente |
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non imbaldanzisse l' uomo a sperare e promettersi | da | lei più di quanto può mantenere; in tal caso l' uomo |
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morale alle relazioni degli uomini fra di loro e, lasciato | da | parte non solo Dio, ma ben anco in gran parte l' uomo |
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tutta di diversa natura dalla morale, una cosa indipendente | da | questa, come questa la vogliono indipendente da quella. |
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da questa, come questa la vogliono indipendente | da | quella. Insomma la relazione che l' uomo ha con Dio e i |
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delle cose reali esteriori e che li strappa e travolge | da | quella altezza, a cui la tenue e solo abbozzata idea di |
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impotenza delle idee della giustizia, divise che sieno | da | ogni altro elemento reale, è stata sempre intesa, sempre |
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stata sempre intesa, sempre sperimentata, sempre confessata | da | tutti gli uomini. Fra le stesse frivolezze delle scene |
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al quale fine la volontà ha bisogno di essere mossa | da | un' azione reale , da uno stimolo che realmente la |
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la volontà ha bisogno di essere mossa da un' azione reale , | da | uno stimolo che realmente la solletichi e impella. E qui è |
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spirito delle potenze che hanno bisogno di esser mosse | da | altre potenze, che in ragione di attività sono ad esse |
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Vi sono delle altre potenze le quali non sono mosse | da | una potenza superiore, ma in esse è il principio del moto. |
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sentimenti essenzialmente diversi, cioè soffre, è passivo | da | due nature che agiscono in lui e di diversa natura, i corpi |
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essenzialmente da' due primi diverso; egli non può nascere | da | que' due primi; non v' è facoltà nell' uomo che il possa |
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che il possa muovere o suscitare, ma si suscita e nasce | da | sè stesso improvviso, o più tosto da quell' Agente divino |
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ma si suscita e nasce da sè stesso improvviso, o più tosto | da | quell' Agente divino che ne è l' autore. Egli è dunque |
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vero principio nuovo di azione, che vien creato nell' uomo | da | Dio, con quella influenza che egli esercita nell' anima. L' |
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Ora questo raccoglierci che noi facciamo sopra i sentimenti | da | cui siamo affetti, questo darvi la nostra attenzione, è un |
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questo darvi la nostra attenzione, è un atto diverso | da | quello del sentimento stesso, e a quello posteriore; è un |
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è incognito a sè stesso«. Sicchè ogni atto viene illustrato | da | un altro atto da lui diverso, che lo mostra allo spirito e |
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stesso«. Sicchè ogni atto viene illustrato da un altro atto | da | lui diverso, che lo mostra allo spirito e glielo fa |
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è privo di consapevolezza, non potrà egli essere percepito | da | noi, essere illustrato con un atto secondo del nostro |
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avviene in sè stessi (2). Quando poi si fa negli adulti, è | da | distinguersi l' atto stesso della mutazione che nasce nell' |
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avere la potenza soprannaturale creata in lui dalla grazia, | da | questa potenza già ottenuta. Il passare che fa l' uomo dal |
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non riuscirà incredibile a chi osserva che ella dipende | da | una legge generale, a cui è soggetto il sentimento: la |
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senso in quel suo genere e tutte le sensazioni partono | da | lui, come da principio; egli è evidente che, prima che |
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quel suo genere e tutte le sensazioni partono da lui, come | da | principio; egli è evidente che, prima che quell' atto primo |
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gli atti suoi, cioè le particolari sensazioni che | da | quel sentimento primo nascono, non essendo che sue |
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il primo suo effetto o atto si compie col mettere in noi, | da | parte sua, una viva fede alle cose rivelate, col muovere l' |
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che gli stanno velate e nascose. Così la fede rende: I. | da | una parte efficace nell' uomo il concetto di Dio |
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non ha a desiderare altra cosa fuori di essa, e solo ha | da | desiderare che ella stessa si renda distinta, più chiara e |
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sia l' atto universale della grazia, un atto presupposto | da | tutti gli altri susseguenti, i quali a quel primo atto si |
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i quali a quel primo atto si appoggiano e partono | da | lui, come da radice: sicchè ottimamente si enumerano gli |
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a quel primo atto si appoggiano e partono da lui, come | da | radice: sicchè ottimamente si enumerano gli atti cristiani |
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gli elementi onde la fede risulta. La fede risulta | da | due elementi, la percezione divina incipiente , e l' |
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alla salute quel primo elemento della fede, che viene dato | da | Dio gratuitamente col battesimo, quella operazione della |
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leggi, a cui sono soggetti gli atti della volontà, esposte | da | noi più innanzi: fino a certo termine ella opera |
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non è solamente dato per motivi di credibilità, prodotti | da | cognizione ideale, ma principalmente per un motivo di |
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ma principalmente per un motivo di credibilità veniente | da | percezione immediata: è una certezza pratica, una sicurezza |
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gli diamo la nostra stima: è un atto di giustizia verso Dio | da | noi conosciuto e sperimentato, e non un conoscimento, ma un |
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2. Percezione di Dio (1), o lume efficace, uscente | da | quella cognizione rivelata, massime dalla parte che in essa |
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conseguente o dilettazione soave e sublime, uscente | da | quella percezione, che ci persuade la verità delle cose |
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(involontaria) della volontà; e questa fu chiamata | da | molti carità . Quelli che così l' hanno chiamata fecero |
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questa fede, che in un giudizio pratico consiste, | da | quella fede, che non consiste se non in un giudizio |
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noi, cioè della grazia che sta nella essenza dell' anima e | da | questa per conseguente li distingue: [...OMISSIS...] . Ho |
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più gli si acuisca il suo desiderio della eterna luce e sia | da | questo saggio di visione e da questo desiderio sostenuto e |
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della eterna luce e sia da questo saggio di visione e | da | questo desiderio sostenuto e avvalorato nelle sue |
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sulle pietre, la scriverà ne' cuori, e così ognuno saprà | da | sè, per interiore ammaestramento di Dio, non per dottrina |
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nella divina Scrittura si parla di una legge nuova data | da | Cristo, la novità di questa legge non istà tanto in aver |
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cognizione che si aggiunge per grazia, viene espresso anco | da | Cristo in quelle parole: [...OMISSIS...] . Una interiore |
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nelle idee che hanno tutti gli uomini, l' uomo illuminato | da | Dio vede ciò che gli altri punto non veggono. Da questo che |
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illuminato da Dio vede ciò che gli altri punto non veggono. | Da | questo che abbiamo ora detto s' intende quale sia il |
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quelle idee non restano svestite e fredde, ma esce | da | esse un sentimento (percezione) che le avviva e mette in |
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ed è vero a capello quanto disse il poeta Arato, citato | da | S. Paolo: « In lui viviamo e ci moviamo e siamo« (1). » Ma |
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L' uomo non può essere pienamente accontentato se non | da | un bene compiuto, da un bene infinito, da Dio. Ma l' uomo |
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essere pienamente accontentato se non da un bene compiuto, | da | un bene infinito, da Dio. Ma l' uomo giusto che ha la |
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se non da un bene compiuto, da un bene infinito, | da | Dio. Ma l' uomo giusto che ha la divina grazia, sente d' |
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nessun bene che avesse similitudine cogli altri beni | da | noi realmente percepiti. Ora è per una ricerca filosofica |
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che possa mai trovare posa. La ragione di ciò fu esposta | da | me nei Principii della Scienza Morale , e nasce dalla |
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Santo. Or egli così argomenta. L' uomo non si empisce | da | nessuna creatura: dunque quello Spirito, che per la grazia |
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esser vero che quella idea ha de' caratteri divini e | da | ciò essere stati indotti i Platonici e alcuni Padri della |
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hassi a distinguere il corpo estraneo entrato, dal corpo | da | lui modificato, e la modificazione che questo riceve dalla |
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onde sembra che queste stesse tramandino il grato olezzo | da | sè. Ecco due passi di S. Basilio e di S. Cirillo. |
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acqua; la quale però non deve così strettamente intendersi, | da | credere che lo Spirito, significato nel vino, abbia |
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tale, sullo spirito, si renda forma del senso . Ma qui è | da | osservare con attenzione quanto sono per dire. Il corpo |
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il concetto in noi suscitato e prodotto, che ne uscirebbe | da | questa aggiunta, non si potrebbe più chiamare Dio, secondo |
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in quanto alla idea di Dio, che se apparisse diverso | da | quello che è, nulla più vi sarebbe di divino, ma tutto si |
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L' intendimento, ove pensi un qualche oggetto reale, cioè | da | lui percepito, ha per termine della sua operazione l' |
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di che altri mangia. Questo fatto, per quanto difficile sia | da | spiegarsi, è innegabile e ovvio. Conseguentemente a questo |
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singolare virtù, ossia attitudine, di poter venir ricevuto | da | un ente sensitivo, e che venendovi ricevuto, cioè |
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noi non abbiamo percepito dell' essere se non ciò che fu | da | lui operato nei nostri sentimenti: questa è operazione |
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dell' essere. La mente poi è quella che supplisce l' essere | da | sè nella percezione intellettiva; per aver questa adunque |
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la « gloria della grazia (7). » Nelle quali maniere è solo | da | osservarsi questo, che la gloria della grazia in questa |
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il mostrano apertamente i luoghi delle Scritture, più sopra | da | me riferiti (2), e altri che potrei recare. E questa frase |
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si unisce, tuttavia non si confonde coll' anima, ma rimane | da | lei distinto, come è l' oggetto dal soggetto. Il perchè |
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Santo sia Dio (2). Il medesimo concetto viene pure espresso | da | S. Cirillo con altre parole: [...OMISSIS...] . Nè sembrami |
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»; come indicano quelle efficacissime parole approvate | da | Cristo stesso: « voi siete Dii ». Là dove, se la |
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qualità di questa forma e quelle condizioni che furono | da | noi toccate, le quali in queste due si possono |
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ricapitolare: 1 Che, sebbene Iddio operi in noi a tale | da | essere forma del nostro spirito, tuttavia questa azione di |
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azione, ma anche il soggetto ha sofferto una passione | da | quell' oggetto; e questa modificazione, questa passione |
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fra lo Spirito Santo, e lo spirito dell' uomo santificato. | Da | ciò che abbiamo fin qui ragionato risulta che negli uomini |
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questa materia è il vero principale e di tutti il più degno | da | notarsi ben colla mente, cioè che Dio non è alcun' altra |
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intendere che è necessario che sia così, e non altramente, | da | tutto ciò che abbiam detto. Poichè, in primo luogo, abbiam |
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aggiungerò un altro bel passo di Didimo (2), riferito anche | da | S. Girolamo, dove toglie a dichiarare il modo onde lo |
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- Se è dunque come la scienza, che Iddio viene partecipato | da | noi, egli si unisce a noi a modo di forma oggettiva dello |
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mostra appunto che nel simbolo del suggello e della imagine | da | quello impressa si contiene un' analogia coll' altro modo |
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vestigie dei Padri, ove pigliamo a considerare la cosa | da | parte della natura divina. Ecco l' argomentazione: Dio è l' |
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è formato. Questo ragionamento è evidente e irrepugnabile. | Da | esso si ricava questa bella verità:« Che se l' intelletto |
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cosa è l' essenza? Pigliamo la nostra definizione:« ciò che | da | noi si pensa nella idea di una cosa.« - La essenza adunque |
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ripete S. Cirillo di Alessandria (4). Questo vero è tanto | da | loro ribadito e chiarito, che non rimane il più piccolo |
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de' teologi cristiani, non addotto in controversia | da | nessuno, mi basterà l' averlo indicato. [...OMISSIS...] . |
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dottrina, che l' operazione di Dio non si distingue | da | Dio stesso. Quindi, come Iddio è uno e trino, così la |
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esser divisa, eziandio che s' intenda farsi quell' azione | da | alcuno in modi varii e diversi« (3) ». Se l' universo è l' |
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ogni natura è buona. » Il primo elemento indicato | da | S. Agostino, che ogni cosa « unum aliquid est », è |
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mente (1). Questa dottrina, che si rileva esser verissima | da | una perscrutazione profonda della natura della specie, è |
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cose conosce, per questo quelle cose formano una classe | da | sè, distinta dalle altre cose. Di che si rende manifesto |
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esser possibile, non è pensabile, e molto meno esistente. | Da | tutte queste cose apparisce che la specie di S. Agostino, |
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alcuno se non a una condizione, che egli sia percepito | da | una intelligenza, dalla quale possa essere apprezzato. Io |
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sebbene l' ordine e la perfezione della cosa si concepisca | da | sè, anche antecedentemente all' atto particolare di una |
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Se adunque qualsivoglia creatura ed è in qualche modo, e | da | ciò che al tutto non è grandemente si allontana, e conviene |
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se una cosa sia; se ella sia questo o altro; e se ella sia | da | APPROVARSI O DA RIPRENDERSI (1) ». Il perchè è manifesto |
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se ella sia questo o altro; e se ella sia da APPROVARSI O | DA | RIPRENDERSI (1) ». Il perchè è manifesto che, |
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appare qualche segno di Trinità, anche considerate | da | sè sole, ciò non è se non perchè non si giunge giammai ad |
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ciò non è se non perchè non si giunge giammai ad astrarre | da | loro la conoscibilità e la ordinazione all' essere morale: |
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non avrebbe avuto nelle creature sufficiente argomento | da | indurne la cognizione del mistero della santissima Trinità. |
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di questa causa (la possibilità di che viene conceduta | da | S. Agostino e dallo stesso Aquinate); e il poterne dedurre |
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nulla più. Ora la Trinità divina è cosa interamente diversa | da | quel trino modo in che sussiste l' essere creato, ossia l' |
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(soggetto), e quindi medesimo una forma che non sussiste | da | sè, ma che sussiste come aderente all' essere reale. L' |
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All' incontro il mistero della santa Trinità, che propone | da | credere la cattolica fede, consta di una sostanza, nella |
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- Se dall' effetto, cioè dall' essere creato, come | da | quello che ha tre modi, si può salire tant' alto fino a |
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Era dunque impossibile che la ragion naturale ricorresse | da | sè a questo mistero per ispiegare il mondo, perchè non |
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colori, senza che gli vengano in qualche modo notificati | da | coloro che li vedono: e per ciò da sè solo, se dei colori |
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qualche modo notificati da coloro che li vedono: e per ciò | da | sè solo, se dei colori non avesse giammai udito parlare, |
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atto, onde il Padre generò il Figliuolo, è un atto diverso | da | quello, onde il Padre e il Figliuolo spirarono lo Spirito |
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pluralità delle operazioni; poi dell' indurre che si fa | da | queste, doversi avere nell' universo sparse delle traccie |
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le idee sul modo del divino operare. Primieramente è | da | osservarsi che gli atti , coi quali procedono le divine |
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a questa parola atto , che inchiude l' idea di passaggio | da | uno stato all' altro, inchiude principio dell' atto, mezzo |
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stesse, le stesse relazioni sussistenti, le stesse persone, | da | noi riguardate e considerate imperfettamente secondo l' |
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dello Spirito, Padre e Figliuolo). Ma dovendo procedere | da | Dio non una relazione, ma una sostanza, è necessario che |
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dire, come diceva, una e trina. Questa dottrina è enunciata | da | S. Tommaso con queste parole: [...OMISSIS...] . Ma |
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suo Verbo e per lo Spirito Santo. La ragione adunque data | da | S. Tommaso, per la quale la produzione delle cose create |
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divina a tutte tre comune; e quindi non c' è cagione | da | inferire che nell' effetto, cioè nell' essere creato, le |
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l' oggetto della sapienza, è in un modo diverso interamente | da | quello che sono gli oggetti della mente nostra. Gli oggetti |
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ma anzi appartengano all' essenza, tuttavia si concepiscono | da | noi come fossero la via, per la quale le persone si |
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che la natura, l' essenza di questo sentimento, che sorte | da | Dio in quanto è oggetto del nostro spirito, è di farci |
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felice. Il terzo modo del sentimento del TUTTO è quando | da | quella notizia si diffonde e spande largamente in noi una |
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del sentimento, e la notizia stessa, e l' affetto che esce | da | questa notizia. Ma questa trinità di ogni sentimento non è |
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è dire ogni bene: tanto è il prezzo dato alla cognizione | da | Cristo! Egli disse: [...OMISSIS...] . Dunque le Scritture, |
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opinioni, acconciamente spiegate che sieno. Perocchè è | da | considerarsi che, rimanendo il solo amore nell' anima e |
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della precedente notizia dell' oggetto amato, che viene | da | lui come abbandonata per ritirarsi in sè solo; giacchè |
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virtù di questa potenza, o secondo che Iddio farà di essere | da | questa potenza più o men penetrato, l' uomo ne parteciperà |
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sentiamo in noi un sentimento tutto di suo genere, diverso | da | ogni sentimento che venir possa in noi eccitato dalle |
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solo, la limitazione della partecipazione divina è tutta | da | parte nostra, ella si fa in noi e non in Dio: cioè è una |
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cognizione intorno a Dio viene eccellentemente descritto | da | S. Ilario, nel suo primo libro della Trinità, raccontando |
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all' unità di Dio: indi s' imbattè nei libri di Mosè, e | da | quelli attinse la cognizione dell' essenza divina |
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persona. Nè per questo è men vero, che non vi è altra via | da | intendere in un modo ragionevole quelle parole di Mosè, |
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dovesse dare all' animo di que' santi un sentimento di Dio, | da | questi due capi si può rilevare, che quei santi operavano |
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che sentesi manifestamente non poter essere prodotto | da | nessuna cosa creata, ma che sorte solo dalla fede di Dio, |
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e le pecore non li hanno uditi« (3) ». Quindi partendo | da | Cristo la cognizione della salute, egli è come la luce, la |
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la luce, la quale mostra le altre cose, ma ella si presenta | da | sè, è visibile per sè stessa: [...OMISSIS...] . Finalmente |
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profezie (6). Ma il Verbo non faceva questo immediatamente | da | sè, si bene pel mezzo degli Angeli suoi: dal che S. Paolo, |
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della nuova legge sopra l' antica, vantaggiandosi quella | da | questa di tanto, di quanto Gesù Cristo è maggiore degli |
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una seconda persona e che questa s' incarnasse, che egli è | da | credere, il comune degli Ebrei avere avuta la fede della |
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voler Dio che fosse ciò che essi non potevano giungere | da | sè stessi a pensare, molto meno ad imaginare, come fu |
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è che una cotale energia che si aggiunge alle verità divine | da | noi credute: le quali verità in noi dall' essere solo |
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cioè la massima intuizione comprensiva del Padre. Egli | da | questa stessa unione di lui col Padre toglie il tipo, al |
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spirituali che venivano loro compartiti. Questo conseguita | da | ciò che abbiamo detto, che la loro fede nell' uomo Dio |
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dalle foreste che li divorassero. Un tale spirito usciva | da | un sentimento altissimo, acceso nell' animo non |
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incarnata, che ogni idea e ogni cognizione comprende, ma | da | un' idea parziale, da un attributo particolare di Dio, |
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idea e ogni cognizione comprende, ma da un' idea parziale, | da | un attributo particolare di Dio, altamente conosciuto, la |
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e io in voi. Siccome un tralcio non può portar frutto | da | sè stesso, se non PERMANE nella vite; così nol potete nè |
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colla quale Cristo vuol far notare la stabilità , | da | parte sua, di quella unione già, per così dire, connaturata |
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Cristo dà appunto questa PERMANENZA in lui per nota | da | contraddistinguere i discepoli suoi: « Se PERMARRETE nel |
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e le verità teologiche possono essere sapute e intese anche | da | quelli che non sono punto nè poco in grazia. Veggiamo |
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al medesimo: e quella parola è usata altre volte | da | Cristo, come quando rimprovera gli Ebrei di non aver udita |
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ricusa di riconoscere ed aderire alla verità, e s' accieca | da | sè stessa (1), e per luce la volontà che si mette dentro |
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si opera in egual modo (2). Un effetto talvolta è prodotto | da | una causa in modo, che nell' effetto stesso può vedersi l' |
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non sempre la persona dello Spirito Santo opera in modo | da | congiungersi come forma con l' anima, ma solo lascia talora |
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è deiforme , ma solo divina , secondo la definizione data | da | noi a queste parole. Si attribuisce adunque questa |
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dello Spirito Santo. Ora il primo non forma una sussistenza | da | sè, il secondo è un amore sussistente, una persona; il |
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manifesto dalle cose dette fin qui (3), e particolarmente | da | quel principio più sopra stabilito: che la rivelazione |
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del Verbo, quasi un calore, un affetto, che esce spirato | da | quella luce, resa oggetto divino del nostro sentimento (2). |
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dotato bensì dei doni dello Spirito in tale abbondanza | da | vincere tutti gli antichi santi, ma non ancora in possesso |
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, ed esprime propriamente l' immediato imparare che fa | da | Cristo l' anima per una comunicazione tale, che dà fino l' |
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pure dalla visione della divina umanità del Redentore, | da | cui usciva una virtù soprannaturale e misteriosa. Risponde |
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alle sue parole, consideriamo quali sieno i caratteri | da | noi assegnati a quel sentimento che produce in noi l' |
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una divina persona. Questi caratteri, come risulta | da | ciò che fu detto, sono due, il primo che con quel |
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sapere , e sapere vuol dire essere dal Padre, procedere | da | lui, come dice S. Agostino (1); perocchè il sapere del |
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di presente« (1) ». Qui dice che ha molte cose ancora | da | dir loro; e prima aveva pur detto che TUTTE le aveva loro |
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sermone del Padre: non sono più del mondo, sono originati | da | Dio, come il Figliuolo è nato dal Padre. Con quale |
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persona dell' uomo? L' uomo col Verbo in sè, è già nato | da | Dio, non [può] più esser del mondo. Nascere indica il |
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adunque, la persona dell' uomo ha un principio che viene | da | Dio, e questo principio è la base della personalità dell' |
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quale appunto perchè mossa dal Verbo, non è dal mondo, ma | da | Dio stesso. Nè paia strano ciò che affermiamo, che chi vede |
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adunque non è una luce ideale, ma l' essere sussistente | da | noi percepito. In nessun luogo poi più chiaramente |
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nell' azione stessa di Cristo, una vita che noi riceviamo | da | Cristo, come Cristo riceve la sua vita dal Padre. Quest' |
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si comunicasse formalmente agli uomini, perchè emanava | da | lui e non costituiva da sè sola nel sentimento degli uomini |
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agli uomini, perchè emanava da lui e non costituiva | da | sè sola nel sentimento degli uomini una persona |
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quella dilezione che non è ancor personale, si considera | da | Cristo come una via a quella che è personale, un |
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di Cristo è eterno, perfetto, sussistente; il gaudio nostro | da | lui comunicatoci non è sempre, nè necessariamente |
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esteriore, ma di quella chiarezza ch' egli ha appo il Padre | da | tutta la eternità. Nella percezione adunque del Figlio è |
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questa luce e questo amore non costituiscono una percezione | da | sè diversa da quella del Figlio, fino che non diviene una |
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questo amore non costituiscono una percezione da sè diversa | da | quella del Figlio, fino che non diviene una luce e un amore |
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e sussistente: allora quella luce e quell' amore forma | da | solo una cotale percezione, ed è quella che diciamo la |
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riferiscono allo stesso Verbo, o anche al Padre. Or qui è | da | osservare la differenza che passava tra il riferirsi al |
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che parla: la qual forza della parola, udì , si rileva | da | queste altre parole dette da Cristo: « Voi nè avete mai |
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della parola, udì , si rileva da queste altre parole dette | da | Cristo: « Voi nè avete mai udita la sua voce, nè veduta la |
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»; quasi dica: non avete udita la sua voce manifestatavi | da | Mosè e da' Profeti, e molto meno avete veduto il suo volto, |
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difficile il conoscere e accertarsi che la sua dottrina sia | da | Dio? No certamente: basta avere una buona volontà, basta |
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coi peccati, appartiene a un ordine di cose ben diverso | da | quello della santità. Ove non si voglia dire che perpetua è |
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incomparabilmente maggiori furono conferiti agli Apostoli | da | Cristo risorto, come il gaudio, la pace e l' intelligenza |
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la dilezione (1); tuttavia lo Spirito stesso fu promesso | da | Cristo e mandato, come dicevamo, solo il giorno della |
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che promise di mandare colla totalità , e lo distingue | da | quegli spiriti o doni parziali che ha compartito egli a' |
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notizie tutte. 2. Che lo Spirito non insegna cose diverse | da | quelle che ha insegnate il Figliuolo; ma quelle stesse le |
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seguenti parole di Gesù Cristo: « Io ho ancora molte cose | da | dirvi; ma non le potete sostenere ora« ». Fin qui dice |
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sostenere ora« ». Fin qui dice Cristo che ha molte cose | da | dire agli Apostoli in separato, perchè in complesso prese, |
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che vi ho detto? Non già: « conciossiachè non parlerà | da | sè stesso (cioè cose nuove), ma parlerà tutto quello che |
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ma parlerà tutto quello che udirà » (cioè quello che udirà | da | me, essendo io che dò la verità, la verità stessa |
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chiedendogli come possa fare questa interrogazione, se vede | da | tanto tempo il Figliuolo? Poco prima [aveva detto] a' suoi |
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il Padre a cui andava; ciò che pur Cristo avea detto esser | da | essi conosciuto. Ma sebbene lo conoscessero, tuttavia |
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che ci sazii interamente, è insegnato nel discorso tenuto | da | Cristo colla donna di Samaria, nel quale paragona lo |
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della persona del Santo Spirito, è indicata più volte | da | Cristo, come là dove dice: [...OMISSIS...] . Dopo le quali |
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dello Spirito è di cosa reale sussistente, si trae | da | quel vero posto da noi già innanzi, che l' azione ideale |
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è di cosa reale sussistente, si trae da quel vero posto | da | noi già innanzi, che l' azione ideale non ha virtù di |
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con lui una cosa sola, essendo egli la forma nostra e noi | da | lui informati. Ciò che viene espresso in questo mirabile |
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a dire, che chi ha la volontà attaccata alla carne, riceve | da | essa un istinto carnale, il principio attivo che |
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venuta personale dello Spirito Santo fosse stata riserbata | da | Cristo a farsi il giorno della Pentecoste e non prima. S. |
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e non prima. S. Agostino così parlò in un sermone | da | lui tenuto al popolo nella seconda festa di Pentecoste: |
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de' Profeti, che saranno tutti capaci di venir ammaestrati | da | Dio medesimo, così nel commenta: [...OMISSIS...] . E nello |
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è opera del Padre la fede (6): ch' egli non faceva niente | da | sè stesso (7); che egli parlava le cose che udiva dal Padre |
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e svelatamente il Padre. Perciò al Padre si attribuisce | da | Cristo la proprietà dell' essere nei cieli : e volendo |
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glorificazione, cioè nel Figliuolo: [...OMISSIS...] . | Da | tutte queste parole del Vangelo risulta, 1 che il Padre è |
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è anche in sè qualche cosa di indipendente al tutto | da | noi, sui quali ella opera. Egli è dunque evidente che, se è |
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materia sì recondita e alta: nella quale però nulla è più | da | raccomandarsi che la sobrietà del sapere, la quale consiste |
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di investigare ciò che non si può. Checchè però ci sia dato | da | Dio di poter conoscere in tale argomento, è cosa da averla |
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dato da Dio di poter conoscere in tale argomento, è cosa | da | averla come un tesoro; giacchè la minima parte di |
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sia conforme alla cattolica verità (3). In prima dunque è | da | considerarsi che non parliamo di una manifestazione del |
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il Verbo, se non nella sua relazione col principio , | da | cui procede; perocchè la conoscibilità di una cosa suppone |
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relazione, noi intendiamo che aver ci dee il principio | da | cui provenga: e questo è il Padre. Se fosse possibile che |
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Dottore, che essi abbiano conosciuto e percepito che egli è | da | un altro. Checchè abbiano conosciuto prima di ciò non si |
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senza che in lui si conosca la necessità del principio | da | cui è, cioè il Padre. Quindi i Padri della Chiesa dicono |
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del Verbo divino«, perchè emana dal Verbo come calore | da | luce. E` dunque l' impressione dello Spirito Santo nelle |
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delle persone divine. Ma allora quando lo Spirito | da | principio operando dà l' efficacia a quelle idee negative |
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deiforme è tal sentimento che è al tutto distinto | da | ogni altro, e tanto distinto, quanto è distinto Iddio da |
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da ogni altro, e tanto distinto, quanto è distinto Iddio | da | tutte le cose create. Dunque chi non ha questo sentimento, |
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nell' altra; cioè meno profonda significazione hanno intese | da | quelli che non ne ricevono che il suono esteriore e il |
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e il significato negativo, e più immensamente, intese | da | quelli che ne sentono in sè e ne sperimentano l' interior |
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conoscere ciò che fosse la luce in un istante col trargli | da | sopra gli occhi il velo, che non facesse in molti anni, |
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della Chiesa: quelle nate dall' Aristotelismo, cominciando | da | Ario (2) fino a...; e l' incredulità ne' più recenti |
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nella chiesa introdotte a gran danno della Teologia (4). | Da | tutto ciò finalmente apparisce la ragione del modo grave, |
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avviene ciò solamente perchè la dottrina di Cristo procede | da | una autorità infallibile: ciò basta bensì a renderla certa |
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sia per sè stessa mala cosa. [...OMISSIS...] E` bensì | da | incolparsi la inclinazione dell' uomo a negar fede a ciò |
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sospendere il giudizio, e non partire nelle sue sentenze | da | quel pregiudizio pieno di presunzione, che niente sia, o |
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lo Spirito di sè alle anime, nelle quali prende ad abitare. | Da | tutto questo si può conchiudere che la filosofia è buona |
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quelli che sono di piccolo spirito o che non hanno tempo | da | applicarsi agli studii, possono acquistare senza fatica: e |
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di Dio, la quale viene celebrata in quel Salmo citato | da | Cristo medesimo, che « dalla bocca de' fanciulli e lattanti |
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dalla limitazione delle forze umane (2), e non | da | qualche malvagità (nel qual caso non sarebbero nè pure veri |
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di carità che si sono veduti sempre farsi da' santi, e mai | da | altri fuorchè da' santi. Onde non si richiede se non di |
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quella morale che loro ancor rimane e nella quale, | da | una cotale loro naturale onestà mossi, tutti si convertono |
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ed emendare la Bibbia stessa, interpretandola in modo | da | restringere tutto ciò che ella insegna dentro i confini |
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è il signor Giulio Augusto Wegscheider. Nè sarebbe | da | farne parola, se si dichiarasse per un seguace della |
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Federiciana di Hala, e stampò il suo testo in un libro | da | lui intitolato, « Institutiones Theologiae christianae |
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letta per imparare la verità che ella annunzia agli uomini | da | parte di Dio, ma viene citata al tribunale dell' uomo per |
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per essere giudicata dalla legge che l' uomo si è formata | da | sè stesso nella mente sua e al rigore di quella emendata. |
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e castigarle se mai la insegnano. Questo è il metodo notato | da | S. Atanasio ne' suoi avversarii, [...OMISSIS...] . Ma non |
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suo fine? Che è, che ci descrive tanto lontano questo Dio | da | noi? Che si teme tanto di avvicinarcelo? Che si vuol |
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necessari dei segni o delle prove certe che ella venisse | da | Dio. Questo non è un credere ciecamente, questo non è un |
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diretta per ogni nuova conseguenza che si cava | da | un principio? O non basterà anzi il sapere che ella è |
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basterà anzi il sapere che ella è conseguenza discendente | da | un principio certo per mettere anch' essa fra le cose |
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avete verificato che Dio ha parlato, e poi nelle cose udite | da | lui trovate qualche difficoltà che non potete sciogliere, |
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sono pronti in negarla, e a dichiararla stolta e veniente | da | un cieco e superstizioso entusiasmo (4). « L' umana mente, |
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ma credono di essere necessitati ad ammettere una tal causa | da | prove certe, riconosciute tali o piuttosto suggerite loro |
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e affermate di porre una cagione soprannaturale, mossi | da | motivi e argomenti di ragione; ma non è vero, voi non fate |
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non solo affermano, ma anche credono di essere mossi | da | gravi e ragionevoli motivi per ammettere una causa |
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un mal uso di essa ragione. Ecco la questione: ragionatori | da | una parte e ragionatori dall' altra. L' arma è pari, quest' |
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che costituisce il sistema soprannaturalistico esposto | da | lui appunto così, che consista« nel rinunziare alla |
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che il sistema degli avversari consista in un rinunziamento | da | lor fatto alla ragione, la conseguenza che ne trae il |
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col tuono il più deciso delle sentenze non sorrette | da | alcuna prova è ragionare questo? Intende che tale sia il |
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se gli avversarii, come egli sostiene, hanno già rinunziato | da | sè medesimi alla ragione, lasciandola tutta come merce |
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istinto? Si è forse il nostro acuto professore condannato | da | sè medesimo a rivolgersi in una perpetua contraddizione |
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Due schiere d' uomini egualmente formate, e l' arma eguale. | Da | una parte io veggo uomini gridanti che, dopo aver fatto un |
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argomenti di doverla amettere di fatto. Ora la sana ragione | da | qual parte starà? Se io bado alle loro parole, i primi si |
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dover essere secondo l' equità che, avendo io uomini | da | una parte e uomini dall' altra, i quali pretendono del pari |
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il vero? Ora certo è che, non potendo io discernere uomo | da | uomo, e però dovendo riconoscere in ciascuno un diritto |
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Ma sebbene in questo raffrontamento della società umana | da | una parte, co' razionalisti dall' altra, noi non abbiamo |
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colla quale egli è in contatto con qualche cosa di diverso | da | sè, e diverso dalla natura materiale. 2. Che per mezzo di |
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che toglie ad annunziar Kant, quando pretende facendo | da | correttore a bacchetta della ragione e dello spirito umano, |
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e di serrarlo entro a leggi coniate arbitrariamente | da | una fantasia diretta nelle sue invenzioni dalle analogie |
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divina soprannaturale e miracolosa, non v' ha modo e via | da | esaminarle (quando non si voglia preferire l' una all' |
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male sentenze, dandogliele per vere ed oneste, gli imponga | da | credere per rivelati dei dogmi indegnissimi dell' essere |
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la rivelazione si deduce, cioè l' essere veramente rivelata | da | Dio agli uomini; e poi egli è manifesto che tutta la |
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cui tu partecipi; e se tu, ragionando, ti trovi discordare | da | quella ragione suprema, quale dubbio che ciò non avvenga |
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dubbio che ciò non avvenga dal tuo corto vedere, anzichè | da | falsità dell' Ente divino? Non sei tu fallibile? Non trovi |
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falsità dell' Ente divino? Non sei tu fallibile? Non trovi | da | per tutto misteri, da per tutto difficoltà gravissime nella |
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Non sei tu fallibile? Non trovi da per tutto misteri, | da | per tutto difficoltà gravissime nella stessa natura? Non ti |
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egli non avrebbe mai potuto fecondare questo germe e trarre | da | questo principio innato quella perfetta religione che gli |
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nuove e dilettevoli le tavole dipinte, a ragione di esempio | da | egregi artisti, nè queste apprenderebbero più all' uomo |
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formata, o anzi il suo ideale; basta che vi abbia la regola | da | giudicarla. La qual regola finalmente non è poi altro che |
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della regola suprema, la quale nuda e sola esiste | da | sè nel nostro spirito, e non ha bisogno di educazione: ma |
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dottrina, tuttavia non ne viene che noi potremmo mai | da | noi stessi dedurre da quella regola essa dottrina |
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non ne viene che noi potremmo mai da noi stessi dedurre | da | quella regola essa dottrina religiosa: ma quella regola, |
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non ignora questo fatto universale, che non si può ignorare | da | chicchessia, che affermava dunque in tuono sì dogmatico una |
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all' evidenza di tali fatti? E si credeva dispensato | da | sorreggerla e munirla d' alcuna prova? Ma pare che qui ci |
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tale disperazione produsse una conseguenza singolare che è | da | considerarsi con la più grande attenzione. Essi vennero |
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di poter continuamente innovare e pensare diversamente | da | quello che gli altri pensano e che egli medesimo aveva |
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orgoglio degli uomini! Se la verità non può essere discorde | da | sè medesima; e se il vedersi cento uomini divisi in cento |
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una ragione altera e ambiziosa, una ragione che si isola | da | sè stessa e si sfornisce degli istromenti, coi quali soli |
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abbia una rivelazione soprannaturale, s' intende dimostrare | da | quelle cose che si leggono in qualche libro che si dà per |
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e pretendesi di conciliar fede a questo libro | da | questo appunto ch' egli contenga una soprannaturale |
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e stupendo che sfolgoreggiano di una luce quasi concentrata | da | mille punti in un solo foco, e sforzano l' assenso umano. |
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tutto insieme preso, sistema che non può essere finto | da | mente umana, perchè abbraccia il principio del mondo e si |
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malamente preoccupato, che non può a meno di strappare | da | lui un pienissimo assentimento. Ma a tanti argomenti poi, |
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per sè, per questa ragione che non sono circoscritte | da | limite di tempo e di luogo, di tal modo che le cose che Dio |
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di tutti i secoli, e fra questi tali che furono giudicati | da | tutto il mondo cima d' ingegni e di dottrina, non ebbero |
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due proposizioni, e che Dio opera con un atto semplice fin | da | tutta la eternità, e che quell' atto per la diversità de' |
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dal tempo, ma dicono che tutta la serie delle cause è | da | Dio percepita, creata e conservata con quell' atto eterno, |
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Ma queste dottrine cattoliche non possono essere intese | da | un uomo che si è intestato nel razionalismo critico, bevuto |
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il sistema. E che non abbia peso quella ragione, si mostra | da | ciò che ho detto esser dottrina della cattolica teologia, |
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sana del signor professore potè recarlo tanto innanzi | da | poter formarsi un giusto concetto di ciò che si debba |
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cosa prossimamente sentita dall' uomo, anzi la cosa unica | da | lui sentita, non è Dio. Che se all' incontro la stessa |
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che abbia mai detto« Iddio aver formata la natura in modo | da | non esser sola capace di produrre i suoi effetti naturali«, |
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delle qualità de' corpi gloriosi, ecc.. Finalmente è | da | avvertire che di tali circostanze sono forniti i miracoli, |
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a poter discernere in fra tutte la dottrina che viene | da | Dio si è la buona disposizione della volontà. |
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Dio, sebbene non Dio stesso. Questo consegue dalle dottrine | da | noi esposte. Noi abbiamo spiegato in che consista il |
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acconciamente la chiamarono gli antichi (2). Ciò premesso è | da | considerarsi che noi conosciamo non solo le creature, ma |
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si è quella che abbiamo indicata, cioè che nell' essere | da | noi concepito non si trova che puro essere senza alcuna |
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dell' essere mentale e dell' essere divino merita che sia | da | noi attentamente contemplata. E` appunto perchè Iddio non è |
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che qualunque cosa si volesse aggiungergli che diversasse | da | lui, già non sarebbe un accrescerlo, ma un limitarlo, un |
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vedere il rapporto di quella cosa (cioè dell' azione fatta | da | essa ne' miei sensi) coll' essere a me innato. E che è |
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altro se non accorgersi che vi ha convenienza fra l' azione | da | me sofferita nel senso e l' essere a me innato; cioè |
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e l' essere a me innato; cioè accorgersi che l' azione | da | me sofferita suppone un essere che la faccia, e quindi è |
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la conseguenza nel principio; onde è che io non posso | da | lui solo svolgere la cognizione di tutte le cose? E ho |
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cotal sentimento di sè stesse, acciocchè io quasi mi svegli | da | un mio letargo e apra gli occhi a riconoscere che quelle |
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contenute e comprese? Ciò nasce appunto dalla mia tardità, | da | un cotal letargo della mia potenza di ragionare e prima di |
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Creatore non è tale, che nell' essere possa penetrar tanto | da | vedervi le cose determinate e compite, ma di aver bisogno |
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l' essere innato, che abbiamo detto anche iniziale perchè | da | noi si vede solo inizialmente, e l' essere divino che è l' |
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sarà facile di vedere la verità di quella proposizione | da | noi più sopra proferita, cioè che l' essere innato non solo |
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non che il toccarci di Dio è un toccare proprio e distinto | da | ogni altra modificazione che noi riceviamo dalle altre |
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sarebbe già per questo solo un' altra potenza, nascendo | da | questo la sua definizione, che essa è la potenza che |
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informati e costituiti dai loro oggetti o più veramente | da | quelle cose che colle loro azioni servono ai medesimi di |
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dicemmo, è purissimo e impermisto, e rimarrebbero quindi | da | lui infinitamente distinti, sebbene per lui e in lui solo |
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delle ombre dopo averla trovata Platone, fu ripetuta | da | tutta l' antichità; il quale consentimento prova la verità |
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travidero gli antichi savii questo vero, cui l' ideologia | da | noi esposta mette nella luce più patente, che altro è l' |
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esigono un essere primo e supremo onde procedessero (6). | Da | questo conchiudevano che alle cose, appunto perchè mostrano |
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conviene all' essere primo, per sè, non prodotto | da | altri, cioè a Dio. Perciò S. Girolamo: [...OMISSIS...] . Il |
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PRINCIPIO del suo essere: laddove quelle, coll' aver preso | da | lui il principio di ciò che sono, cominciarono a essere. Il |
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che sono, cominciarono a essere. Il quale principio preso | da | Dio è appunto quel primo atto che, come dicevamo, le |
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non piccola fatica a così ben penetrarne chiaro il senso | da | non punto equivocare e prendere errore. Perocchè se Dio è |
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Dio per questo, che egli è tutto essere sincerissimo e | da | ogni mistura mondissimo. Di che è necessario tenere la |
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come dall' essere sussistente, così dall' essere ideale. E | da | questa mutabilità appunto delle cose e difformità loro |
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le cose create. Ora a ciò viene l' uomo tirato e lusingato | da | quella apparenza di esistenza che mostrano le creature |
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a Dio e alle creature: il quale essere se fosse | da | noi in perfetto modo veduto, nol potremmo applicare più |
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applicare più alle creature, quasi che esse lo avesser | da | sè, ma vedremmo piuttosto in lui, incommunicabile come egli |
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non è pervenuto a pensare un essere al tutto senza limiti e | da | ogni parte infinito, resta sempre all' uomo un progresso d' |
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si sarebbe aggirato in continua mutazione di oggetti | da | lui contemplati e non trovato cibo a sè proporzionato |
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io voglio affermare per questo che l' uomo, anche lasciato | da | Dio nello stato naturale, sarebbe stato al tutto misero, o |
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il nome d' imagine? In due note, sottilmente assegnate | da | S. Tommaso, dietro le ecclesiastiche tradizioni. La prima è |
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questa relazione di lei colla cosa imaginata, la quale fece | da | originale o modello onde l' imagine si ritrasse. Chiarito |
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che una parte della sostanza appartenga, sia posseduto | da | altri in proprio, come elemento o parte comune? Impartibile |
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di Dio se non avesse tutta la natura sostanziale di Dio. E | da | questa sola dottrina, che vi ha una sola imagine di Dio e |
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recherò solo S. Cirillo di Alessandria: [...OMISSIS...] . | Da | tutte le quali cose apparisce che l' imagine di Dio non è |
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la quale imagine di Cesare sulla moneta è tratta appunto | da | S. Agostino a significare l' imagine di Dio impressa nelle |
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Questa è dottrina comune de' Padri, ed è espressa | da | Prudenzio in que' versicoli: [...OMISSIS...] Conveniente |
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dell' umana natura e sì alla divina bontà che l' uomo fosse | da | Dio costituito in un ordine soprannaturale (3). E che in |
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soprannaturale (3). E che in tal modo fosse costituito | da | Dio Adamo, è dottrina tradizionale della Chiesa. Nè vi era |
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fermissima della Chiesa è, come si disse, che Adamo ebbe | da | Dio non meno la grazia che l' intelligenza. Ora, dove si |
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parole si usano a narrar tutto ciò che l' uomo ricevette | da | Dio oltre il corpo (2). Ora o convien ammettere che in |
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sola intelligenza naturale, ove è la grazia datagli pur | da | Dio? o se si intende solo della grazia, ove è la narrazione |
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la Scrittura. Finalmente si può comprovare lo stesso vero | da | quel principio che pone l' angelico Dottore, fedele seguace |
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loro l' esser in cotal modo perfette. E tale certamente fu | da | Dio fin dal momento costituito questo universo, sì nelle |
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di bontà alle cose, se fossero state manchevoli e disgiunte | da | quel Dio, a cui son fatte e il quale solo è buono. Di qui è |
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(2). La quale dichiarazione sembra potersi confermare anche | da | ciò che il sacro storico, dopo aver detto che Dio si |
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che non una semplice similitudine era messa nell' uomo | da | Dio, ma un' imagine assai somigliante, cioè non la sola |
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che dicono all' Eterno che li ha formati: « ritirati | da | noi, noi non vogliamo la scienza delle tue vie?« (2) ». Ma |
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deve uscire dalle creature? Vi ha cosa o luogo che non sia | da | lui creato? E uscendo da tutta la creatura, questa potrà |
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Vi ha cosa o luogo che non sia da lui creato? E uscendo | da | tutta la creatura, questa potrà sussistere da sè sola? Non |
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E uscendo da tutta la creatura, questa potrà sussistere | da | sè sola? Non si trova contro natura o inconveniente che il |
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solo sia proibito di manifestarsi palesamente agli uomini | da | lui tratti dal nulla, sotto pena di essere dichiarato |
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dichiarato stolto, perchè non ha formato gli uomini in modo | da | non dover avere bisogno di lui? Che dissennatezza, o |
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ottiene la sua ultima cima e perfezione, e coronata, quasi | da | Dio, acquista consistenza, dignità, partecipa di quegli |
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col mondo e consociato coll' uomo e temperata la maestà sua | da | corporali sembianze, velato l' abisso della sua gloria |
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altresì nella propria grandezza della divinità, giacchè | da | quelle limitate apparenze egli diffondeva e le parole della |
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dimostra d' essere il medesimo con quello che ha istituito | da | principio l' uomo dell' Eden: e come ora, così in quel |
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in sè medesima. Quindi per quantunque doni avesse Adamo | da | Dio ricevuti, doveva però accrescere in sè la santità e la |
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e di riflessione. Dalla percezione de' suoi sensi e | da | quanto aveva udito da Dio, ebbe Adamo la scienza diretta: |
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Dalla percezione de' suoi sensi e da quanto aveva udito | da | Dio, ebbe Adamo la scienza diretta: restava a lui a |
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esseri privi di intelligenza; quindi doveva cominciare, e | da | questo primo fine della sua creazione, assai angusto, a dir |
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e più all' infinito e divino. A lui era dunque conceduta | da | prima quella felicità, se così vuol chiamarsi, che può dare |
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e innocente: ma in quest' anima dovevano poi risvegliarsi | da | sè altri desideri, altri bisogni, altri voti maggiori, |
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espressione dell' Apostolo, assorbito dalla vita, cioè | da | quella vita piena di Dio la quale nulla ha in sè di mortale |
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dall' imperfetto per andare al perfetto, ma discende | da | Dio e viene dal perfetto a vivificare l' imperfetto. Non è |
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sappia che lo darà in preda alla morte. Adamo si tolse | da | Dio quando gli prometteva l' immortalità: e Cristo e il suo |
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muro di separazione dal suo Dio, il quale si è allontanato | da | una natura prevaricata: sospira perciò il termine della sua |
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speranza. Di che allontanato e staccato co' suoi affetti | da | ogni cosa sensibile, egli non cerca nè chiede che le |
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a prima giunta tanto la sua virtù per le potenze, in modo | da | investirne anche il corpo, fino a partecipargli l' |
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in Cristo risorto, dopo che l' umanità prima progenerata | da | Adamo fu distrutta colla morte. L' umanità dunque riassunta |
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perocchè la grazia di cui è fornita l' umanità rifabbricata | da | Dio, si vantaggia tanto sopra l' antica, che di grazia è |
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nell' uomo antico Iddio colla grazia non aveva che | da | aiutare la natura, ma qui egli ha da creare una nuova |
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grazia non aveva che da aiutare la natura, ma qui egli ha | da | creare una nuova natura, qui fa tutto la grazia, e |
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questa operazione è tanto più grande e a Dio più gloriosa | da | parte dell' oggetto, quanto è dell' uomo più grande Iddio. |
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in questo stato? Avrebbe egli avuto in sè tanto di vigore | da | mantenere fedelmente la legge morale? O anzi per un cotal |
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darsi all' uomo in quello stato. Dalla teoria morale | da | noi esposta (2) risulta manifestamente che tutte le |
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intellettiva e volitiva sì come è l' uomo, sta qui, quando | da | una parte la ragione gli presentasse il bene oggettivo, e |
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bene oggettivo, e dall' altra il sentimento fosse affetto | da | un bene soggettivo, e questo bene soggettivo avere o |
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e di che forza essa era? Poteva mai crescere in tal modo | da | dover vincere il valore della libertà di cui era l' uomo |
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provvida natura fornì alla ragione uno strumento o un' arme | da | contrapporre al senso esteriore che presiede ai beni |
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e signora di tutte le altre non mancasse tanto di polso | da | poter far eseguire coll' opera i suoi decreti. Fino a tanto |
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non poteva la sua virtù essere cimentata per modo | da | tentazione alcuna che egli col suo libero arbitrio resister |
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suo libero arbitrio resister non potesse: anzi piuttosto è | da | credere che assai difficilmente potesse peccare in tale |
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abituale di profonda adorazione. Ma tutto ciò non esigeva | da | lui alcuna privazione, alcun sacrificio, se non anco era |
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a volerlo speculativamente: ma avrà eziandio tanta forza | da | imperare alla propria natura e a volerlo praticamente? Qui |
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appetisce attualmente i beni futuri. Ciò stabilito, sono | da | vedere le condizioni del precetto positivo che si pone dato |
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vedere le condizioni del precetto positivo che si pone dato | da | Dio all' uomo. Se con quel precetto vien comandata all' |
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la croce si propose innanzi a contemplare il gaudio che | da | quei patimenti gli sarebbe derivato (1). Ora all' uomo |
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nella sua imaginativa. Un tal bene perfettamente incognito, | da | lui sperato, pare che per sè stesso non sarebbe stato |
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pare che per sè stesso non sarebbe stato sufficiente | da | contrappesare l' avversione del male presente e tutto di |
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male presente e tutto di sensibile sperienza. Pure poteva | da | lui essere imaginato un cotal cumolo di beni a lui noti, a |
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la libera volontà dell' uomo innocente e beato non poteva | da | questa parte far uso, come di forza ausiliare, della |
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del bene l' uomo avendo sperienza, poteva venire eccitato | da | esso imaginariamente, quando il male non poteva essere da |
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da esso imaginariamente, quando il male non poteva essere | da | lui se non idealmente concepito, il che lascia la libertà |
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mosso dal principio razionale, è tirato e mosso altresì | da | un principio animale, attività cieca e inetta a percepire |
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naturale: tentazione che, come detto è, procederebbe non | da | alcun precetto naturale, ma da un qualche precetto positivo |
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detto è, procederebbe non da alcun precetto naturale, ma | da | un qualche precetto positivo che Iddio le imponesse e col |
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e il senso ubbidiente; ubbidienza che fanno derivare | da | quel rinforzo che riceve la ragione da Dio coll' essere a |
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che fanno derivare da quel rinforzo che riceve la ragione | da | Dio coll' essere a lui unita e sottomessa per grazia. Ecco |
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che sicuramente si deve intendere nel caso della tentazione | da | noi sopradescritta, che si potrebbe chiamare extranaturale |
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costava tanto l' usare della grazia e l' attingere forze | da | lei, quanto gli costava alzare il braccio, muovere i piedi |
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lasciata nel libero arbitrio dell' angelo e dell' uomo | da | potersi usare o non usare, che S. Agostino dice, che Iddio |
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qui uscirà taluno dicendo: per questo uscire della grazia | da | quello stato di potenza alla sua attuale operazione, non |
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libero arbitrio rinforzato dalla grazia abituale e mosso | da | Dio solo come Creatore, e dietro quel primo e tenue moto |
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via più l' arbitrio che in tal modo prendeva le sue forze | da | lei. Sicchè il consenso alla grazia nasceva dal libero |
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più attribuito alla grazia. La ragione di ciò consegue | da | tutto ciò che fu detto. L' atto si attribuisce sempre alla |
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oggettiva, ma anzi ha un' originaria tendenza infetta | da | disordine, perchè non interamente secondo l' ordine |
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del bene non già dalla propria natura, ma immediatamente | da | Dio autore della grazia, avviene che le forze morali dell' |
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non dall' arbitrio, ma dalla grazia, il che è quanto dire | da | Dio; questo principio di bene operare, a cui |
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il santo Dottore e contraddistingue la grazia di Cristo | da | quella di Adamo innocente, riguarda la natura e condizione |
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alla sua rettitudine che ella non si lasci volgere | da | alcun altro principio soggettivo, ma sì che ubbidisca solo |
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fra essi formano quella giusta e conveniente armonia, | da | cui la natura tanto riceve di nativa bellezza e nobiltà. |
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quest' armonia di natura era nel primo uomo costituita | da | Dio perfettamente e decorava non meno la sua persona che la |
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persona, ma bene della stessa umana natura. La grazia data | da | Dio al primo uomo era perfettiva, come abbiamo veduto, non |
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messo al premio della visione beatifica di Dio, non avrebbe | da | quell' ora più generati figliuoli (1). Però tutto quel |
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cioè al tutto indeterminato. Or poi per ispingersi innanzi | da | una cognizione così tenue dell' essere a una cognizione più |
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dell' essere stesso. Non già che gli Angeli vedessero | da | principio, per natura, o per grazia, il termine essenziale |
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e limitatamente, come detto è. Sicchè gli rimane sempre | da | fare un lungo viaggio innanzi che pervenga alla cognizione |
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Queste ragioni, nascenti dalla natura degli uomini e | da | quella degli Angeli, rendono ragione del mistero espresso |
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confermato in grazia, come vedemmo, e però nè pure i nati | da | lui potevano ricevere per nascimento quest' ultimo grado di |
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alla signoria di quella grazia, che però non sono | da | lei nella vita presente intieramente dominate e ristorate, |
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di quella natura divina abborrente essenzialmente | da | ogni peccato. E che l' uomo tosto che generato avesse in sè |
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avesse in sè naturalmente un disordine morale, apparisce | da | questo, che l' appetito animale per suo disordine non |
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che l' appetito animale per suo disordine non ubbidisce | da | principio perfettamente alla ragione. Sicchè se l' uomo |
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propria della generazione, ma solo per una legge annessa | da | Dio alla generazione medesima, e il qual essere perciò non |
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a Dio medesimo (1). Sicchè risultando l' umana natura | da | un soggetto e da un oggetto, e venendo il primo formato |
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(1). Sicchè risultando l' umana natura da un soggetto e | da | un oggetto, e venendo il primo formato dalla generazione, e |
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primo formato dalla generazione, e il secondo venendo dato | da | Dio stesso, quantunque secondo una legge permanente; il |
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accidentali del padre; per esempio, non è necessario che | da | un uomo zoppo o senza braccia nascano altrettanti zoppi o |
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padri. Per questo gli adulti non generano già adulti, nè | da | uomini di grandi cognizioni nascono dotti i fanciulli: nè |
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passino ne' figliuoli (1). Di che nasce che | da | uomini nascono uomini (nei quali vi sono per natura i due |
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i due principii della volontà e dell' istinto); e che | da | bruti nascono bruti (nei quali non v' è che un principio |
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morale dell' uomo. Questi tre elementi si debbono calcolare | da | chi vuol conoscere la perfezione maggiore o minore della |
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alla miseria altrui, il credere e lo sperare le cose | da | Dio rivelateci sulla sua parola, sono altrettanti atti |
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nostra personalità, se non ci fosse data occasione a farli | da | quei difetti di natura che ne formano come la materia o l' |
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ed altrettali linee di confine: dimodochè, perfezionandosi | da | una parte, conviene che si renda imperfetta dall' altra, e |
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sopra tutte le altre potenze che compongono l' uomo e che | da | quel supremo principio devono essere mosse e guidate. |
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[di lasciare] che quella prima venga soprafatta e distrutta | da | una cieca avidità che lo porta verso la seconda. Nè questo |
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questi il Signore, ma li ha riprovati (2). Qui veggiamo | da | una parte uomini, i quali tendevano certamente ad una cotal |
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E i due sistemi, tanto in teoria come in pratica, seguiti | da | queste due gran fazioni dell' umanità sono così opposti fra |
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un universo più grande del materiale e un giardino | da | coltivare più vago dell' Eden; aveva lasciato a lui di |
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Dissi però che a questo perfezionamento della persona fin | da | principio Iddio non aveva lasciato di dargli una indiretta |
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sarebbe succeduta poscia quasi come una scoperta; per ciò è | da | credere che i figliuoli dei primi uomini, dopo fatta già |
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acquistati. Distinta adunque la perfezione della persona | da | quella che non è se non perfezione della natura, e trovato |
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la dimanda: se queste due perfezioni sieno di tale indole | da | poter crescere di lor natura sempre più indefinitamente. In |
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tutto il mondo materiale all' uomo, cioè a trar | da | lui e dalle cose tutte in lui comprese gli usi tutti che |
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ai piaceri, e ad ogni maniera di servigi che l' uomo possa | da | esse bramare. Di più consiste questa perfettibilità a |
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nel libro dei Principii della Scienza Morale (1), risulta | da | due elementi, la legge e la volontà; e migliore è l' atto |
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e quanto è più ferma l' adesione della volontà. Or sia | da | parte della legge, sia da parte dell' adesione della |
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l' adesione della volontà. Or sia da parte della legge, sia | da | parte dell' adesione della volontà, la perfettibilità |
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persona; e non tutte le parti della natura vengono perciò | da | essa medicate e redente, ma la parte animale rimansi sempre |
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umana, ed ha bisogno di ricorrere a questi per rimuovere | da | sè ogni dubitazione. Nello stesso tempo però che si dà |
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Nello stesso tempo però che si dà questa specie di merito | da | desumersi e misurarsi dal grado di energia della volontà |
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per una legge, quasi direbbesi, più naturale e men dipende | da | un positivo atto di Dio che rimunera o certo che si |
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altresì a corroborare la volontà; nè che la grazia, che | da | prima corrobora la volontà, non abbia virtù di schiarire |
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conversando con esso lui come con un Signore simile a loro. | Da | tutte queste sensazioni che ricevevano immediatamente dal |
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in un modo non dissimile a quello onde la grazia esce | da | quei segni sensibili che nella legge di Cristo si chiamano |
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di Dio medesimo, e quel loro Creatore conversante in forma | da | cadere sotto i loro sensi, sempre più rendevasi sensibile e |
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di non essere ancora conosciuto: « Io sono con voi | da | tanto tempo, e ancora non mi avete conosciuto?« (2) ». |
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perfezionati. E perchè l' uomo fosse preservato | da | ogni maniera di separamento mentre succedeva nel suo |
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l' immortalità e introdusse il sommo Dio a parlare agli dei | da | lui formati, in questo modo: Voi che siete nati allo stato |
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albero della vita; e le parole e sensazioni che riceveva | da | Dio erano segni che a lui servivano come d' altrettanti |
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e il suo realizzamento nella storia de' primi uomini creati | da | Dio innocenti in mezzo a questo universo sensibile di cui |
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crudele della natura stessa, acconciamente chiamata | da | un savio del paganesimo matrigna e non madre, la quale con |
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si spiega la contraddizione che racchiude la natura umana? | Da | una parte quest' uomo appena entra nel mondo delle cose |
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fronte; senonchè questo tempo stesso viene sovente rapito | da | tante specie d' infermità che in varie e crudeli guise |
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a questo stato delle cose sta pure nell' uomo, inseritovi | da | natura, un focosissimo ardore della libertà, l' anelito |
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e di miseria? O pure che l' uomo tragga l' origine non | da | un solo principio, ma da due opposti, il principio del bene |
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che l' uomo tragga l' origine non da un solo principio, ma | da | due opposti, il principio del bene e quello del male? Egli |
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sempre la rivelazione, d' una tanta inclinazione al male, | da | cui l' uomo viene senza posa impulso? Una legge che porta |
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presente dell' uomo, sono degni di ogni attenzione; poichè | da | una parte attestano il fatto di questo disordine e provano |
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sètte e di nazioni. Un altro sistema è quello abbracciato | da | Platone. Come il sistema de' Manichei pare che avesse più |
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avesse più risguardo al male fisico e alle questioni che | da | lui nascono, così quel di Platone pare che più togliesse di |
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trasmigrazione delle anime, tolto a seguire e reso celebre | da | Pitagora, per la quale trasmigrazione gli spiriti, passando |
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opinioni tradizionali alle quali essi non trovavano nulla | da | sostituire di meglio; e tuttavia vedevano toccar esse tali |
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che per tutto uguale si trova; come pure convien separarlo | da | tutte quelle invenzioni e ingegnose giunte, colle quali si |
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coll' origine stessa delle cose, è quella che fu rivelata | da | Brahmƒ, il creatore del mondo, e da esso prende il nome di |
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quella che fu rivelata da Brahmƒ, il creatore del mondo, e | da | esso prende il nome di Brahamaismo. Brahmƒ (1) è la prima |
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la critica alle dottrine popolari e sebbene avessero preso | da | esse il meglio di loro filosofie, tuttavia le sdegnavano, |
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la voce della propria coscienza, che diceva loro i sistemi | da | loro inventati non esser meglio soddisfacenti delle comuni |
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è il fatto di cui parliamo) fu nel suo fondo creduto | da | tutti i popoli, come abbiamo osservato, quasi per istinto, |
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credere a questo fatto e alla spiegazione del male che | da | questo fatto dipende, non ci voleva meno che la |
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e alla cognizione« (1) ». Poichè quelle verità stesse che | da | prima son credute dagli uomini come altrettanti misteri |
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più profondo della stessa scienza, e che quello scuro che | da | prima mostravano al di fuori non veniva tanto dall' essere |
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del Caterino e del Pighio o di chichessia; sistema escluso | da | ogni cattolica teologia. E come, in tal caso, si avverrebbe |
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in isviluppandosi: il che sarebbe un mutare di natura, e | da | non uomo cominciare ad essere uomo. Come sarebbe pure un |
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nel quale l' essere originalmente è presentato all' uomo | da | vedere, cioè nello stato d' INDETERMINAZIONE; e da questo |
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uomo da vedere, cioè nello stato d' INDETERMINAZIONE; e | da | questo oggetto stesso sia determinato l' atto della potenza |
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Egli è atto relativamente a quella parte di essere che fin | da | principio è scoperta e presente allo spirito umano: ed è |
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parte di essere che non è ancora scoperta e presentata | da | vedere e appetire allo spirito, che viene presentata poi da |
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da vedere e appetire allo spirito, che viene presentata poi | da | sentimenti e che forma l' oggetto delle sue cognizioni |
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in una costante appetizione dell' ente conosciuto (sicchè | da | prima non essendo conosciuto l' ente che in universale, non |
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alterazione che potrebbe sofferire la natura della volontà | da | una mutazione dell' oggetto suo naturale, possiamo ancor |
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della volontà, secondo il dogma cattolico, non costituisce | da | sè solo l' essenza del peccato originale. Abbiamo veduto |
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cosa di essenziale nel peccato originale, converrà cercare | da | qual principio proceda questa mala piega della volontà, che |
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istanti della sua esistenza, questa inclinazione non nasce | da | un atto sopraveniente della sua libertà, ma questa piega è |
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che attinge da' sensi. Ora se la volontà non si piega | da | sè stessa liberamente nè da un essere esteriore che agisca |
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Ora se la volontà non si piega da sè stessa liberamente nè | da | un essere esteriore che agisca nell' uomo, conviene che |
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la volontà è una potenza che come tale non è inclinata nè | da | una parte nè dall' altra, e conviene perciò che qualche |
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fino dai primi momenti della sua esistenza deve procedere | da | un disordine della stessa umana natura. E questo rende |
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fin dall' origine un intelletto e una volontà in atto, e | da | questi risulta e si crea come da' suoi proprii costitutivi |
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precipitarsi verso la pienezza dell' essere offertasi | da | concepire all' intendimento. Questo primo e veemente moto |
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e col quale dovevasi propaginare. L' uomo fu costituito | da | Dio perfettamente fino dal primo istante, nè fu un tempo |
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e ampio in cui era passato e nel quale aveva tratti | da | sè de' nuovi voleri e soddisfattili. E ora egli avvenne |
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col quale il cercava, diede nel vƒno e tentò di trovarlo | da | per tutto, quando non era più in alcuna parte in ch' ella |
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oggetto infinito, posto a lei nella sua prima costituzione, | da | dover per inclinazione spontanea volare. Ma a ciò si |
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(3). Perocchè l' uomo, collo scegliere liberamente, ha | da | una parte quello che l' intendimento retto gli rappresenta |
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all' intendimento fallace e al senso e può illudersi | da | sè medesima. Or dunque quell' atto tutto libero, tutto |
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Di che la ragione è che il soggetto non ha un' esistenza | da | sè, divisa dalle potenze; ma egli comincia a esistere con |
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che costituisce propriamente il soggetto, l' IO dell' uomo. | Da | tutto ciò che è stato detto si fa palese una via di |
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essendo morale, e non è altro, come si definisce anche | da | S. Tommaso, che una stortura della volontà, egli deve nella |
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soggetto, l' Io. Ora il soggetto l' abbiamo fatto risultare | da | due elementi, cioè da un principio sensitivo e da un |
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soggetto l' abbiamo fatto risultare da due elementi, cioè | da | un principio sensitivo e da un principio operativo (giacchè |
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risultare da due elementi, cioè da un principio sensitivo e | da | un principio operativo (giacchè il passivo e l' attivo non |
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è peccato altresì del soggetto umano. Or egli è manifesto | da | sè stesso che il peccato originale si fa peccato anche |
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in tutti quelli che per naturale generazione discendono | da | Adamo, è una persona. Egli è per ciò che il Concilio di |
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causa (3). Per ciò non vi è imputabilità dove il principio | da | cui muove l' azione non sia la persona. Ma il peccato |
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personale, cioè infettare la stessa persona e ricevere | da | questa la sua qualità di vero e formal peccato come da suo |
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da questa la sua qualità di vero e formal peccato come | da | suo primo principio formale. Per ciò è manifesto il perchè |
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e congiunto con quell' atto medesimo, col quale | da | principio esiste. Dunque il peccato originale non può |
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natura del peccato che la persona che lo possiede abbia | da | lui vituperio e macchia di reità: il che è appunto quel |
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rivelazione che non la natura il fece tale, ma si corruppe | da | sè medesimo. Alla prima questione: come l' uomo possa |
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male, la rivelazione risponde esser quella legge impressa | da | Dio e non possibile a cancellarsi, ed essere quel funesto |
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due pene che si può dire anche pena naturale, perchè viene | da | sè come natural conseguenza del fallo commesso, è quella |
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e questo deterioramento delle potenze, quando si considera | da | sè solo, cioè prescindendo dal principio supremo |
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non solo nel peccato, ma nei peccati: [...OMISSIS...] . Or | da | quello che fu esposto apparisce come le potenze, non solo |
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del soggetto sulle potenze, e della prevalenza presa | da | queste su di quello, si ha in ciò che il soggetto trovasi |
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non abbasserebbe mai sè stesso mendicando la sua felicità | da | questo istinto e nell' interesse di questo riponendo tutto |
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animale nè va appunto a dominare la ragione, separandola | da | quella passione smodata a cui va soggetto l' uomo corrotto, |
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opporsi a ogni smoderato lor desiderio, allora si partono | da | lui e operano senza sua dipendenza, rifiutandosi a ogni |
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perocchè o lo hanno legato, o esse almeno vanno sciolte | da | lui. E perchè il soggetto umano è persona, le potenze, se |
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la difficoltà di fare il bene, trovò che ella nasce | da | tre infelici principii, cioè dalla malizia che impiaga la |
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di un dono sopraggiunto alla sua natura gratuitamente | da | Dio (4). Nello stesso ordine di cose soprannaturali si |
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di cose superiore alla umana natura, appare manifestamente | da | ciò che abbiamo detto nel libro I di questa opera, dove |
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più che mai ci bisogna rammemorare. Conciossiachè risulta | da | quanto colà fu detto che la operazione soprannaturale fa |
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nuove , le quali corrispondono alle nuove notizie | da | lui per tal lume acquistate; 2 e certe modificazioni circa |
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non si può che per la grazia di Gesù Cristo, non ne siegue | da | questo che egli debba venire anche positivamente punito con |
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della natura non può essere nella legge che viene | da | Dio, il quale è l' autore di essa natura. Laonde ciò che è |
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come quella de' Patriarchi e più. Or che è ciò? Ciò nasce | da | questo che l' uomo non è obbligato di amare Iddio con quel |
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soprannaturale. Egli è notabile la proposizione condannata | da | Pio V: [...OMISSIS...] . Dunque è vera la contraria, che la |
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a quel modo che l' uomo ama qualunque altro bene tosto che | da | lui è conosciuto. Egli è vero bensì che la cognizione che |
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egli dice, e tutte le cose che in essi si contengono, ecco | da | ogni parte mi dicono che riami, nè cessano di dirlo a tutti |
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universo. Or se l' uomo ha questa cognizione di Dio, se | da | questa cognizione esce il debito di amarlo e ne sente la |
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e la terra il chiamavano ad amar Dio, soggiunge: « Ah! | da | più alto tu fai misericordia a cui fai misericordia, e |
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ancora: e così le intendevano i Santi, i quali | da | ogni oggetto naturale venivano innalzati ad atti di amor di |
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una sussistenza. Egli è vero che quell' ente medesimo che | da | noi idealmente si concepisce, ha una sussistenza in sè che |
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e ciò che facciamo per la riverenza e l' amore che riscuote | da | noi questo ente ideale, non si può, a tutto rigore, dire |
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amore di Dio; sebbene divina sia quella forza che riscuote | da | noi tanta riverenza e tanto amore. Ove non contendo di |
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e se si voglia mi accompagnerò a quelli che dicono operarsi | da | noi per amore di Dio tutto ciò che si opera da noi per |
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operarsi da noi per amore di Dio tutto ciò che si opera | da | noi per amore della giustizia: purchè però mi si conceda di |
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della Chiesa. Consideriamo le proposizioni condannate | da | Alessandro VIII intorno al peccato filosofico. Esse sono le |
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nessuna cosa legittimamente se non in Dio, perchè dipende | da | Dio l' esistenza di ogni cosa. - Ma rispondo che la |
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poter soddisfare a qualsivoglia ragionevole avversario. | Da | tutte le quali cose consegue che all' uomo, sebbene infetto |
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gravi tentazioni: ciò che consegue dalle dottrine già | da | noi esposte (2). Ove dunque la causa della virtù sia |
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ciò. Dove adunque l' amore della giustizia non è combattuto | da | veruna tentazione, egli è uno stimolo sufficiente all' uomo |
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della giustizia l' amore della cosa reale sia eliso | da | qualche altro amore pure di cosa reale acciocchè la |
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possa essere giusto (2). Certo che si ha per dimostrato | da | una funesta e universale esperienza che l' uomo non vale a |
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che determina del bene particolare, del bene risultante | da | tutte le circostanze in cui ci troviamo. E questo è ciò che |
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conchiude dicendo: qui e ora è meglio che faccia questo. E | da | questa differenza fra il giudizio speculativo e il giudizio |
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ed in ciò sta la reità dell' azione: ma egli appare però | da | tutto questo come la facoltà che ha l' uomo di peccare, sia |
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azione l' anima riceve un sentimento compito e comincia | da | questo il suo moto che consiste principalmente in un |
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priva della grazia, sebbene difformata non fosse | da | nessun proprio peccato. Che se ella, oltre esser priva |
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un' avversione, come abbiam detto più sopra, dalla verità e | da | Dio, che pur è sua vita: e in questo doppio senso |
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generale e di mezzo, in luogo di esser governato | da | una provvidenza speciale e di fine. L' uomo innocente era |
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dall' uomo peccatore Iddio si separò: la causa dell' uomo | da | quell' ora non fu più la causa stessa di Dio. L' uomo |
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morte, perchè nessuna provvidenza soprannaturale li difende | da | quelli. Laddove i giusti non vengono sottomessi ai mali se |
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de' loro corpi e vive in questo stato di parte. Ma staccata | da | essi per la generazione, non muore, anzi quella vita, che |
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una virtù e attività maggiore, per la quale sussiste | da | sè, ossia forma un animale nuovo, indipendente dai primi, |
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sensitivo. Ma se questo soggetto sensitivo, per legge | da | Dio fissata, è ordinato a dover avere anche la visione |
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Perocchè Iddio e l' uomo erano congiunti in modo | da | formare, per così dire, una cosa sola: cioè Iddio si |
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soprannaturale, non gli rimase che la natura. Egli fu | da | quel momento che l' essere universale non fu congiunto alla |
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sia avvenuta dalla parte di Dio, cioè per essersi Dio tolto | da | lei, o dalla parte dell' uomo, cioè per essersi la volontà |
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dalla parte dell' uomo, cioè per essersi la volontà rivolta | da | Dio e non trovato più il modo di vederlo, a quel modo che |
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la faccia mia ad essi e starò a vedere a che mali termini | da | loro soli si condurranno« (3) ». Ma con non minore verità |
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che la privazione di Dio nacque perchè si stolse l' uomo | da | Dio, perchè l' uomo si mise in uno stato, nel quale egli |
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si può veder più. Perocchè la volontà non può esser tratta | da | cosa incognita, e perduto una volta il sentimento di Dio, |
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nei posteri del peccato adamitico. La ricerca come passasse | da | un uomo nell' altro il peccato originale diede cagione alla |
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generato. Altri sostennero che le anime tutte furono create | da | Dio a principio e mandate o venute poscia ne' corpi |
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che le anime fossero create immediatamente e per singola | da | Dio e da Dio infuse ne' corpi, mano mano generati: e di |
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anime fossero create immediatamente e per singola da Dio e | da | Dio infuse ne' corpi, mano mano generati: e di questa |
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risolversi una questione siffatta a quei sommi uomini. Nè è | da | credere che loro sfuggissero quelle ragioni ovvie che si |
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direi, per ecclesiastica tradizione, a tale che fu tenuta | da | taluno qual parte della cattolica verità. Così S. Isidoro |
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Così S. Isidoro Ispalense non dubitò di porre fra le cose | da | doversi tenere per fede, che l' origine dell' anima fosse |
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la questione era nel medesimo stato, come si può vedere | da | un luogo di S. Prudenzio Vescovo di Troyes, che citeremo |
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non esse (2) ». Colle quali parole mostravasi non darsi | da | lui la cosa per al tutto assicurata. Nel secolo susseguente |
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Teologi, che non venisse propaginata col corpo, ma creata | da | Dio. Egli è però da considerarsi che la sentenza ricevuta |
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propaginata col corpo, ma creata da Dio. Egli è però | da | considerarsi che la sentenza ricevuta universalmente da' |
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come ella viene accuratamente espressa dal luogo indicato | da | S. Prudenzio che viveva nel secolo IX sotto Carlo il Calvo: |
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intellettiva sia cagionata dal seme? Nel quale articolo è | da | osservarsi come egli non trae punto le obbiezioni che fa |
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quasi avessero lasciata la questione dubbiosa, ma anzi | da | ragioni naturali. Il che dimostra, che egli non intendeva |
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non intendeva di dichiarare già eretica quella sentenza che | da | S. Agostino e da' Padri antichi non era stata provata |
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la verità che asserisco. [...OMISSIS...] Egli è manifesto | da | questa prima ragione, che l' assurdo che vuol dinotare qui |
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contrario (3). Laddove quando trattasi di dedurre l' anima | da | corporea materia, è risoluto in negarlo come un errore |
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se le anime nascano per propagazione come i corpi e vengano | da | quell' una che nel primo uomo fu creata? (4). Parlasi |
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dal seme corporeo, che è la proposizione chiamata eretica | da | Tommaso. Ma ciò che non trovava assurdo, sebbene |
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sottoposta a un rigor teologico. Il secondo, che comincia | da | Sant' Agostino, indottovi a trattarne per cercare un modo |
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si può dire, diedero nuovo movimento agli intelletti che | da | tanto tempo riposavano; periodo che toccò il suo colmo in |
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sicchè nelle ovaie delle prime femmine fosser già posti | da | Dio tutti i germi delle piante e degli animali che dovevan |
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che a questi germi fossero già annesse le anime fino | da | principio e così gli animali tutti esistettero creati da |
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da principio e così gli animali tutti esistettero creati | da | Dio a principio, a tale che altro non facesse la |
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Leibnizio fu seguitato dal Canzio (4) ma principalmente | da | Cristiano Wolfio, il quale però suppone inchiuse nell' |
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le anime inchiuse nel corpo di Adamo o di Eva ricevettero | da | Dio, insieme coi primi parenti, il precetto, e lo hanno |
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maniera col sistema Leibniziano e Wolfiano l' opinione | da | noi proposta sopra l' origine dell' anima. Perocchè sebbene |
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ma de' puri germi, i quali diventano poi animali | da | sè per la generazione. Se non che noi abbiamo dato di |
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animale cui abbiam definito: un sentimento che sussiste | da | sè, in quanto esso si considera come principio senziente |
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sussistere come materia di sentimento (il che dipende | da | certe leggi fisiche, chimiche e animali), in tal caso la |
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(forse delle parti sottilissime e quasi un' aura vitale che | da | esso spiri), la cosa però sarebbe la medesima: poichè |
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contemperate, sicchè dal maschio e dalla femmina, come | da | una sola carne, si staccherebbe quella vivente materia che, |
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l' animale, che non è se non il costituirsi un sentimento | da | sè, a cui è inerente di sua natura il principio senziente; |
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al medesimo la veduta dell' essere. La quale veduta è già | da | principio conceduta all' umana natura a sola condizione che |
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stessa dell' umana natura, tal quale la fece Iddio | da | principio, si costituiscono poi naturalmente quasi sarei |
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molti passi delle divine Scritture colle opinioni | da | questa diverse; e confesso che la maniera nella quale i |
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aver creato l' universo, come dice la Genesi che riposò | da | ogni opera che aveva fatto (1): e in memoria di questo suo |
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e però egregiamente si dice che questo ente è spirato | da | Dio medesimo e corrisponde a quell' altro passo di Giobbe: |
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suo spirito, figlia, parte di Dio stesso. Nella sentenza | da | noi proposta ricevono parimenti un ragionevole significato |
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dalla parte di Dio era fatto tutto, e solo restava a fare | da | parte della natura umana, cioè a generare; perocchè ciò che |
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umana, cioè a generare; perocchè ciò che venia generato | da | questa natura avea sempre dinnanzi da sè l' ente, onde |
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che venia generato da questa natura avea sempre dinnanzi | da | sè l' ente, onde attinge l' intelligenza e nasce per tal |
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alla difficoltà, come l' anima venendo non dall' uomo, ma | da | Dio, ricever possa per eredità il peccato originale. |
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dove toccando in che modo tutti gli uomini nascano infetti | da | peccato dice: « Che il peccato entrò in questo mondo per un |
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proposta. Perocchè venendo l' anima creata di tutto punto | da | Dio, essa non comunicherebbe fisicamente con Adamo, col |
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due anime, ma un' anima sola. Egli è vero che la sentenza | da | noi proposta non occorse fosse alla mente con tutta |
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l' ordine della divina Provvidenza, sono donate agli uomini | da | quel Dio che rende sempre più splendida la parola del suo |
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è inserita e supposta la sentenza dell' origine dell' uomo | da | noi indicata: così che questa sentenza, per misteriosa e |
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Or solamente nella sentenza sull' origine dell' anima | da | noi esposta tutti questi passi delle divine Scritture si |
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questa, che l' anima intellettiva è creata di tutto punto | da | Dio, quest' anima stessa, come essi dicono, racchiude anche |
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gli scolastici, che in primo luogo l' embrione è animato | da | un' anima nutritiva o vegetabile; ma che questa nello |
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entra nel corpo, essa non trova già un corpo animato | da | un' anima, ma il trova privo di anima; e un corpo privo di |
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vera e propria del feto: or come si potrà ella staccare | da | lui, come si potrà corrompere e perir l' anima che è sua |
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passaggio! qual salto! un essere tramutato in un punto | da | bestia in uomo! Ma vi ha di più. Vi ha egli un modo |
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principio sensitivo non è mica cosa che si possa staccare | da | quella materia, perchè staccata non ha da sè sussistenza. |
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si possa staccare da quella materia, perchè staccata non ha | da | sè sussistenza. Essa è passiva e il corpo a cui aderisce è |
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che solamente cangia. Laddove l' anima che viene creata | da | Dio nulla ritiene, nella sentenza scolastica, della |
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nostri padri per generazione: non abbiamo nè pure ricevuto | da | essi l' animalità nostra, mentre quella che avevamo |
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l' animalità nostra, mentre quella che avevamo ricevuta | da | essi, è perita: non abbiamo tratto dall' origine se non la |
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mediante le sempre nuove particelle che questi ricevono e | da | sè emettono. In tal caso sarebbe convenuto meglio, che |
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fu conceputo dal padre. Che se questo nuovo essere è venuto | da | Dio, se è venuto da Dio immediatamente non solo l' |
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Che se questo nuovo essere è venuto da Dio, se è venuto | da | Dio immediatamente non solo l' intelletto, ma ben anco la |
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ingiustizia. Dopo la conceziione il seme paterno non ha più | da | fare cosa alcuna; e cresce il feto da sè nel seno materno. |
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paterno non ha più da fare cosa alcuna; e cresce il feto | da | sè nel seno materno. Ora supponendo che il feto appena |
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ella va perduta e ne entra un' altra creata di tutto punto | da | Dio. Dunque, quando ancora quell' anima sensitiva fosse |
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dai padri. E sebbene l' anima nuova che viene infusa | da | Dio, dopo quei tanti giorni assegnati dalla sentenza |
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pel contatto del corpo in cui viene infusa, come liquore | da | un vaso infetto; tuttavia l' ingiustizia in essa anima non |
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e la nostra animalità. NOI dunque non abbiamo l' origine | da | Adamo, ma da Dio, e non possiamo per ciò trarre da Adamo |
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animalità. NOI dunque non abbiamo l' origine da Adamo, ma | da | Dio, e non possiamo per ciò trarre da Adamo alcun peccato, |
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origine da Adamo, ma da Dio, e non possiamo per ciò trarre | da | Adamo alcun peccato, ma tutto al più possiamo venir viziati |
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esercita una materia bruta, che essa, e non noi, è venuta | da | Adamo. Ne verrebbe parimente l' assurdo, che essendo l' |
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sensitiva e animale, giacchè Iddio crea l' anima umana | da | sè intellettiva e sensitiva a un tempo: e all' uomo sarebbe |
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corpo animato, ma solo a somministrare della materia bruta, | da | essere animata da un' anima che Dio stesso crea e v' |
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solo a somministrare della materia bruta, da essere animata | da | un' anima che Dio stesso crea e v' infonde; perchè Iddio |
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è dissipata e distrutta. Or come passa questa a sussistere | da | sè? E se diventando intellettiva, non si fa sussistente, |
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l' ENTE, sussiste eternamente, perchè ha sempre un oggetto | da | sentire, che non gli può venire mai meno. E se questo |
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sentendo ha sua vita (2). Ed egli, chi ben considera, fu | da | un consimile ragionamento che fu provata la immortalità e |
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Chiesa. Perocchè essi indussero queste sue preclare doti | da | qualche cosa di sublime, d' immortale, di eterno, a cui la |
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quanto più si possa al vivo la natura dell' anima, formata | da | un principio senziente, soggetto, e da una cosa divina, |
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dell' anima, formata da un principio senziente, soggetto, e | da | una cosa divina, oggetto: le quali due parti sono così |
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comun dire medesimo parlò sempre nella stessa sentenza (2). | Da | ciò che abbiamo detto risulta, che Adamo peccando commise |
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In modo più proprio però la natura, che trae l' origine | da | nascere , significa le prime [qualità] costitutive dell' |
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dimandava: « E chi può far mondo ciò che è stato concepito | da | un seme immondo?« (3) ». E di cui perciò tanta è la miseria |
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III dice: « il corpo si concepisce corrotto e fedato nato | da | semi corrotti e fedati« (5) ». Un segno che infetto era il |
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si abbandona tutto a percepire la materia sensibile e | da | essa trae la sua esistenza: secondo ciò che detto abbiamo |
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di quelli ai quali par verisimile che nel frutto vietato | da | Dio ad Adamo potesse ascondersi un cotal veleno, il quale |
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la potenza generativa (3). Tale opinione, sostenuta | da | un' antica tradizione presso gli Ebrei (4), a me sembra |
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primo frutto in potestà del demonio e che ogni carne fu | da | lui posseduta? Non mostra la santa Chiesa negli esorcismi |
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pure quelle parole di Cristo: [...OMISSIS...] . | Da | questa morbosa qualità del seme adunque, dalla quale rimane |
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considerata nel fanciullo abbiamo detto esser cagionata | da | una morbosa qualità di cui è infetta la carne, nella quale |
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formava parte di essi, e poi diviso ed acquistato un essere | da | sè, non morì però mai, ma restò con quel vigore di vita e |
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negli altri; perocchè in questo sistema, sebbene il germe | da | cui dovea poscia svilupparsi Cristo, passasse di parente in |
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modo, che non venne mai tocco nelle generazioni antecedenti | da | seme umano, e così non potè contrarre mai, nè pure se ne |
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alla ragione per la quale Cristo naturalmente fu immune | da | peccato. Perocchè innumerevoli sono i luoghi de' Padri co' |
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non fu sottoposto all' azione di quel seme, non venendo | da | viril seme concetto, e libero rimanendosi dal legacciolo |
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abbiamo assegnato al peccato un principio diverso e opposto | da | quello che gli abbiamo assegnato in quest' ultima |
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dall' animale alla persona. Questo processo risulta | da | tutto ciò che abbiamo detto intorno all' umana generazione, |
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animale sicchè ha virtù di formar l' animale. Ma essendo | da | Dio congiunto con questo animale per ferma legge l' ente |
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deve cominciare a infettare e corrompere le parti basse e | da | queste passare il suo disordine alle più sublimi. Il che è |
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che il formal peccato non è prodotto nell' uomo se non | da | quel punto che questa volontà soggettiva non ha piegato e |
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nella persona, nella più alta parte dell' uomo, e che | da | quest' apice discende e macchia le parti inferiori. Se si |
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si spiega lo spirito di questa, e per l' opposto lo spirito | da | cui è animato il mondo. La Chiesa professa che l' uomo |
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per natura: e quindi il figliuolo della Chiesa riceve | da | questa dottrina un sentimento di umiltà che lo accompagna |
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peccato originale: egli fa di tutto per ritorcere gli occhi | da | questa profonda piaga dell' umanità, e dice volentieri: l' |
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di corrotto fino dalla prima origine è la carne; e deduce | da | essa il fomento d' ogni peccato. [...OMISSIS...] . Per |
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della carne e di penitenza: e ciò a tal segno | da | desiderare fino la distruzione totale della carne, |
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considera fornito di tutti i suoi accidenti e alterazioni | da | lui sofferte e nei varii stati nei quali egli si trovò di |
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egli è, e non insegnano onde attinger egli possa le forze | da | rilevarsi; non gli fanno nè conoscere il suo male, nè il |
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il suo male, nè il rimedio del medesimo; e finalmente | da | una parte non ha coraggio di proporgli tutta intera la |
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piene di pietà e di misericordia. Le dottrine cattoliche | da | noi esposte sul peccato originale mi chiamano a lumeggiare |
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ricercamento della quale Iddio commise alla umana ragione | da | lui stesso sovvenuta e aiutata, acciocchè col trovare i |
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coll' intima natura delle cose e resi fin necessarii | da | questa natura delle cose ben conosciuta, di modo che l' |
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quindi una dottrina che non potè essere annunziata se non | da | un Essere che fosse già in possesso precedentemente di una |
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mistero. S. Agostino stesso, la cui mente era considerata | da | un filosofo dei nostri tempi inimicissimo della religione |
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il faceva perdersi in quest' altro labirinto, giacchè | da | una parte non poteva concepire alcun modo onde le anime |
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a sè medesimo, come mai l' anima possa trarre il peccato | da | Adamo, se essa stessa non viene pure da Adamo« (4) ». Or |
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trarre il peccato da Adamo, se essa stessa non viene pure | da | Adamo« (4) ». Or dunque se la ragione umana nel suo massimo |
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dubitazione alcuna, non poteva venire dagli uomini, ma | da | una sapienza più sublime? Dico da una sapienza più sublime, |
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venire dagli uomini, ma da una sapienza più sublime? Dico | da | una sapienza più sublime, perocchè quantunque questo dogma |
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alla ragione se non un inesplicabile mistero, tuttavia | da | una parte la ragione stessa non potè mai trovare in nessun |
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la dottrina del peccato originale riceve chiarissima luce | da | due verità filosofiche, le quali noi abbiamo provato con |
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Palmieri in un suo libro scrisse così: [...OMISSIS...] . | Da | questo passo apparisce che il citato professore di Teologia |
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che cosa fosse questo che d' innato; e questa ricerca | da | noi affrontata ci condusse alla teoria della naturale |
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Il dogma della trasfusione poteva egli essere inventato | da | chi non conosceva la soluzione di quella prima questione? |
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luogo? E poichè ho toccato di sopra una parola di Bossuet | da | lui proferita nella celebre disputa che tenne col ministro |
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può premettere alla fede delle verità che gli sono proposte | da | Santa Chiesa alcun esame e alcuna dubitazione, ma deve |
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in quanto alle circostanze esterne, la domanda fatta | da | Monsignor Vescovo di Siga, Vicario Apostolico del distretto |
Epistolario ascetico Vol.II -
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nè vuole comparire innanzi agli uomini, anzi quanto è | da | sè rimanere il più sconosciuto che si possa, e anco cessare |
Epistolario ascetico Vol.II -
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della divina volontà. E questo non si può fare se non | da | chi prima di tutto ha estinto in sè coll' amor di Dio ogni |
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spirito di umiltà e di sacrificio sincero e trasparente | da | tutte le vostre parole ed azioni; le istruzioni generali e |
Epistolario ascetico Vol.II -
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alle domande di uffizi caritatevoli che vi fossero rivolte | da | altre parti; anzi non assumerete nessun ufficio che potesse |
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e perfetto eseguimento di quelli onde già siete incaricati | da | Monsignore, e la cui assunzione gli dispiacesse. Ma al |
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di separazione fra loro e noi, io amerei, che voi otteneste | da | Monsignore la grazia di essere alloggiati a dirittura in |
Epistolario ascetico Vol.II -
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nostro Istituto, e non vi potranno mancare i consigli che | da | me bramerete su tutte le cose; si conserverà insieme la |
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superiori subordinati. La virtù adunque che Iddio vuole | da | voi altri si è la rinunzia perfetta al giudizio proprio e |
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pratica il giudizio e la volontà del Superiore toccatovi | da | Dio, dove non vi abbia peccato. E` dunque il capitolo VII |
Epistolario ascetico Vol.II -
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ineffabile consistere non nel ragionare, ma nell' astenersi | da | ogni ragionare (come se non si avesse mente) quando l' |
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vostra missione d' Inghilterra dipenderà in gran parte | da | questo, se voi saprete farvi sommessi al Superiore, e avere |
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Si dee guardarsi dall' umore acre e malinconico, come pure | da | ogni sentimento bellicoso, perchè è contrario alla |
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accennate nella vostra lettera. Convien lasciarle risolvere | da | quelli che sono maestri in Israello, e questi il fanno solo |
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alle encicliche di Gregorio XVI, e non dubito punto che | da | esse vi allontaniate giammai. Scriverò poi a Don Antonio |
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De spiritu intelligentiae ; e come ogni cosa che si prende | da | noi a fare, deesi fare colla maggiore perfezione che si |
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e il modo di bene insegnarla; 2 a pensare il modo | da | rendere ai fanciulli non solo grato il vostro insegnamento, |
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altra cosa, ma solo si adoperasse in quei quattro punti | da | V. A. indicati. La ragione di ciò procede dall' indole |
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che lo hanno preceduto. Perciò non si può aspettar tutto | da | lui, nel qual caso egli non corrisponderebbe certamente |
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aspettazione: ma conviene contentarsi che la Chiesa riceva | da | esso qualche aiuto, qualche vantaggio, sebbene non quanto |
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l' hanno promossa e dimandata ai Sommi Pontefici, perchè | da | una parte desideravano i Conventi de' Religiosi, dall' |
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un Istituto; consideri quanto sia grande l' umana debolezza | da | cui sono circondati anche gli ecclesiastici, anche i |
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sull' interno andamento della Casa, e in somma che faccia | da | vero Superiore interno di ogni casa dell' Istituto; io |
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vita religiosa, mancasse il tempo, le forze, o l' animo | da | occuparsi in tante minute particolarità, dal calcolo delle |
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i Corpi religiosi approvati dalla Chiesa, pretendono talora | da | essi quello che non possono dare e che è contrario al fine |
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possibile sotto gli occhi de' loro immediati Superiori . | Da | ciò apparisce che i membri di un Istituto veramente |
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che non vadano mai soli ma accompagnati almeno | da | due sacerdoti religiosi, e che ciò si faccia ne' soli casi |
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che gli altri la facciano per voi. L' accusa fatta | da | voi stesso non è così umiliante, come il godersi dell' |
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dell' amor proprio. Questo imbroglione si veste talora | da | umiltà. Egli ci fa parere i nostri difetti maggiori che non |
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del quale sicuramente li vincerete: non pretendete troppo | da | voi stesso, e accusatevi colla massima semplicità. Se io |
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pienamente, che questa disgrazia secondo la natura, sia | da | voi sostenuta colla solita vostra invitta rassegnazione, la |
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una bontà apparente, posticcia, che si può dire una bontà | da | collegio; la quale se ne va tosto che il giovinetto non sia |
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di verità vuol dire, che sia verità purissima, scevra | da | ogni umana menzogna, o sacra o profana. Caro D. Paolo, non |
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sussistente , la quale per Cristo rifulge mirabilmente | da | sè in noi. Tuttavia ci sono dati dal Maestro7Dio i mezzi |
Epistolario ascetico Vol.II -
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ove non degeneri in invidia od in avversione. I motivi | da | adoperarsi a sprone de' giovinetti, altri sono primari , |
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primari , altri secondari . I secondari non debbono servire | da | sè soli, ma all' uopo di aggiunger forza ai primari. I |
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1 La bellezza della virtù; 2 Il merito che ha Dio di essere | da | noi ubbidito ed amato, Cristo d' essere imitato. I motivi |
Epistolario ascetico Vol.II -
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il motivo primario del merito che ha Dio di essere | da | noi ubbidito ed amato, e Cristo d' essere imitato. Voi |
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fuori di collegio conservi la bontà », quando, cercando | da | che dipenda la costanza della virtù, risponde dalla purità |
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e giudicate, se le osservazioni che vi farò vengano | da | Dio, come io fermamente credo. La ragione dei vostri mali |
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nelle mani della divina Provvidenza, altrettanti mezzi | da | accrescere la vostra santificazione . In fatti io veggo che |
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mancanze. Ora io voglio supporre, che tutte le mancanze | da | voi osservate sieno verissime: ma siete forse voi che le |
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Ma questa non è una buona ragione; è un zelo, che non viene | da | un buon principio. Io vi domando: del danno che nasce dall' |
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non siete voi quegli che lo produce. Se dunque non dipende | da | voi, perchè affliggervi, perchè turbarvi? Adorate piuttosto |
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per far il censore agli altrui difetti. Iddio vuol questo | da | te, « salus et perfectio animae meae »: questa è la mia |
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della grazia; essendo certo che Iddio vuole in particolare | da | certi uomini quello che non vuole dal comune degli uomini, |
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vostro confratello che la scrive; è un prete che partecipa | da | lontano a tutte le vostre angoscie: egli non ha, nè può |
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secondari: non è inspirato che dalla pura carità fraterna. | Da | molto tempo questa lo fa gemere profondamente su di voi, e |
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e rosseggiante per tutta l' eternità, vi allontanate adesso | da | quella Chiesa cattolica, madre vostra, onde avete ricevuto |
Epistolario ascetico Vol.II -
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che ha su di voi in perpetuo Gesù Cristo? Possibile che, | da | quel punto che la Chiesa ha riprovata qualche vostra |
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solo è salute. I vostri scritti, dopo il vostro ritorno | da | Roma, mostrano tutti un animo immensamente tristo, |
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coi mezzi del mondo; ma che gli dovea venire il regno | da | un principio invisibile e soprannaturale, solo potente a |
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perocchè non v' ha alcun male al mondo, che non sia | da | Dio permesso affine di trarne un bene maggiore. Ed è per |
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che per la gloria del Redentore e della sua Sposa, che mai | da | lui si disgiunge. Lavoreremo adunque per la causa della |
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sia che la Chiesa stessa se n' esca fuori più bella | da | tante rovine, e che ritornino i tempi de' primi cristiani: |
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le vostre predizioni. Ma non siete libero di farlo in modo | da | fomentar con ciò que' mali orrendi che vi sembrano |
Epistolario ascetico Vol.II -
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Sede dai popoli è una conseguenza falsa che voi deducete | da | delle false premesse. Calmate, io ve ne scongiuro per amore |
Epistolario ascetico Vol.II -
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« non mittebam eos, et ipsi currebant ». Talora vi ritirate | da | tutto il mondo, e allora la vostra patria è il cielo, e la |
Epistolario ascetico Vol.II -
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ricorrete a questa stessa forza bruta, e ne parlate in modo | da | far credere che in essa solo riponiate tutte le vostre |
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eternità e dal desiderio di piacere a Dio, oppure vengano | da | qualche miseria della vita presente ». Lo spirito di Dio è |
Epistolario ascetico Vol.II -
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preciso , e se non trova che quest' obbligo sia stato | da | lui violato. Ora io non trovo che voi aveste nessun obbligo |
Epistolario ascetico Vol.II -
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è un puro accidente (disposto però dalla Provvidenza). E | da | un puro accidente volete far dipendere la mutazione dello |
Epistolario ascetico Vol.II -
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la giustificazione non ex operibus , quasi ella venisse | da | noi, ma ex fide , cioè dalla confidenza in Dio |
Epistolario ascetico Vol.II -
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credere che Iddio sia tanto buono e di bontà sì potente | da | tuttavia farlo salvo. Ecco ciò che empie l' immenso vallone |
Epistolario ascetico Vol.II -
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l' UMILTA`. Perciò la dottrina dell' umiltà insegnata | da | Gesù Cristo, che disse: « « Ognuno che si umilia sarà |
Epistolario ascetico Vol.II -
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nato al Calvario e uscito dal Crocifisso: in quanto che | da | lui sono uscite le virtù, in cui l' Istituto mira come in |
Epistolario ascetico Vol.II -
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cuore la cercheremo. Il primo segno è la legge di Dio , | da | Gesù Cristo apertaci con pienezza e perfezione; la qual |
Epistolario ascetico Vol.II -
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di cui quel comando è segno indubitabile. Di maniera che è | da | credersi che eseguendo quel comando, sebbene accompagnato |
Epistolario ascetico Vol.II -
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credersi che eseguendo quel comando, sebbene accompagnato | da | qualche errore secondo le viste umane, tuttavia non si farà |
Epistolario ascetico Vol.II -
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perchè non v' è un comando del Superiore che prescriva il | da | farsi, nè la legge di Dio o l' amore della santità lo |
Epistolario ascetico Vol.II -
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delle loro circostanze. Conviene che questa voce sia | da | noi raccolta col lume tranquillo della propria ragione, |
Epistolario ascetico Vol.II -
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la divina Provvidenza ci presenta nelle occasioni esterne | da | noi non cercate, farlo senza ingiusta predilezione, ma |
Epistolario ascetico Vol.II -
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ordine: ecco ciò che in questo caso vuole Iddio certamente | da | noi. Iddio è l' essenza del bene; dunque egli vuole da noi |
Epistolario ascetico Vol.II -
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da noi. Iddio è l' essenza del bene; dunque egli vuole | da | noi tutto il bene possibile, ed è quello che, venendoci |
Epistolario ascetico Vol.II -
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all' ubbidienza. Se poi neppur questa determina il | da | farsi, allora dobbiamo studiarci di conoscere il voler di |
Epistolario ascetico Vol.II -
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attentamente e amorosamente le regole dell' Istituto | da | voi abbracciato, come quelle che contengono in compendio e |
Epistolario ascetico Vol.II -
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in compendio e applicano la legge di grazia portataci | da | Gesù Cristo, e come quelle, a cui debbono prestare |
Epistolario ascetico Vol.II -
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voi in congiuntissima carità, la quale non sia turbata mai | da | cosa alcuna, sopportando i difetti altrui nell' abbondanza |
Epistolario ascetico Vol.II -
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erano del tutto quelle che si richieggono ad ottenere | da | Dio un pieno perdono. D' altro lato la confessione, e |
Epistolario ascetico Vol.II -
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mai cangiarsele in doveri; perchè sarebbe un rendersi grave | da | sè stessi il giogo del Signore. Anche qui conviene |
Epistolario ascetico Vol.II -
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ce l' ha insegnata: parole ed esempi non compresi se non | da | quelli che l' amano svisceratamente, e che all' opposto |
Epistolario ascetico Vol.II -
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sono stati e saranno gentibus stultitia . Un' altra via | da | poter giungere a capire la preziosità di questa virtù dell' |
Epistolario ascetico Vol.II -
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in sè, intesero assai bene la forza di quelle parole dette | da | Cristo, « qui vos audit, me audit ». Le quali parole del |
Epistolario ascetico Vol.II -
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considerazioni umane e di altro ordine interamente diverso | da | quello delle virtù evangeliche. A ragion d' esempio, quando |
Epistolario ascetico Vol.II -
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certa quantità d' acqua per inaffiare una pianta disseccata | da | molto tempo, se quel discepolo avesse disubbidito col |
Epistolario ascetico Vol.II -
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creati, e di ottenerlo nel più perfetto modo insegnatoci | da | Cristo? L' ubbidienza che si dice cieca è dunque un' |
Epistolario ascetico Vol.II -
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vera, solidissima e beatissima. Ma tutto questo discorso | da | chi può venire inteso, se non dall' amatore di Gesù Cristo? |
Epistolario ascetico Vol.II -
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chi può venire inteso, se non dall' amatore di Gesù Cristo? | Da | chi può essere gustato, se non dal semplice ed umile di |
Epistolario ascetico Vol.II -
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Vedremo andarsene esso a caso qua e colà trabalzato | da | flutti in mare immenso, tempestoso e tenebroso, senza |
Epistolario ascetico Vol.II -
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non ci comandi il peccato), egli è sempre l' inviato | da | Dio, è sempre l' interprete dei divini disegni e il |
Epistolario ascetico Vol.II -
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mai interrotta orazione. Questo, o mio caro, io mi aspetto | da | voi e da tutti cotesti nostri Novizi carissimi; aspetto che |
Epistolario ascetico Vol.II -
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orazione. Questo, o mio caro, io mi aspetto da voi e | da | tutti cotesti nostri Novizi carissimi; aspetto che tutti |
Epistolario ascetico Vol.II -
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non sapere altro se non Gesù Cristo, e questo crocifisso, | da | cui vi prego salute e benedizione ne' secoli. |
Epistolario ascetico Vol.II -
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« Introduzione » della sua « Storia Universale », letta | da | me e trovata quale mi aspettavo, e più ancora che io non mi |
Epistolario ascetico Vol.II -
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essermi io arreso al suo cortese invito! Ella non vuole | da | me udire prette lodi, ma mi dimanda un parere, delle |
Epistolario ascetico Vol.II -
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E come Le dirò io cosa che non Le sia forse stata detta | da | altri, se non anco prima pensata e discussa da Lei stessa? |
Epistolario ascetico Vol.II -
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stata detta da altri, se non anco prima pensata e discussa | da | Lei stessa? Che le cose belle e grandi non mancano di |
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lodi o colle censure. Tuttavia forse dirò cosa non detta | da | altri se parlerò della religione, che come la più |
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tutte, così è quella di cui men parlano i letterati. Tutta | da | capo a fondo è religiosa la sua « Introduzione », e per |
Epistolario ascetico Vol.II -
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la vera rigenerazione dell' uomo, che viene operata | da | Cristo in un attimo nel battesimo, con ciò che essi |
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a Platone, a quanti vissero savi in sulla terra dichiarati | da | Cristo latrones ; ma che non mancò al Verbo incarnato. |
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che il suo senno Le suggerirà. Io son certo che le cose | da | me dette non tolgono all' opera sua l' esser un gran |
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io debbo essere contento di tutto ciò che non dipende | da | me: debbo tenere per certo, che anche ciò che mi sembra |
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riceve quella specie di umiliazione, che gliene viene, | da | Dio e nel suo interno ne cava profitto, umiliandosi e |
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senza averne studiata la questione complicatissima, | da | tutti i lati. Bramerei, che leggeste la mia opera |
Epistolario ascetico Vol.II -
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Credo d' aver sostanzialmente toccate le cose principali | da | voi scritte. Coraggio adunque, libertà di coscienza, |
Epistolario ascetico Vol.II -
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vacillante sul punto di abitare in Italia. Ma il disegnare | da | se stessi il luogo in cui si deve abitare, non è ella cosa |
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questa sarebbe una maniera assai facile di sottrarsi | da | un' obbligazione così sacra; massime dopo essere precedute |
Epistolario ascetico Vol.II -
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non abbandona certamente chi si fida intieramente a lui, e | da | lui riceve per mezzo de' propri Superiori il bene ed il |
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se in noi non ci fosse l' attacco a noi stessi, ai paesi | da | cui noi proveniamo, ai conoscenti, al proprio benessere, e |
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perchè « qui vos audit, me audit »: ma se volete andare | da | voi stesso, o cercate che altri vi mandino, dovrete |
Epistolario ascetico Vol.II -
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in ogni ufficio, perchè cerca Iddio solo. Egli si stacca | da | tutto. La nostra povertà deve essere piena, assoluta, |
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di sorta alcuna; acciocchè siate sciolto intieramente | da | tali imbarazzi, e possiate servire il Signore in una vera e |
Epistolario ascetico Vol.II -
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grazia di Dio si aumenterà in voi; e così reso più forte, e | da | Dio illustrata la mente, non finirete di benedire il suo |
Epistolario ascetico Vol.II -
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che la bontà e misericordia del Signor nostro non voglia | da | voi una sempre maggior perfezione. Quel tenerissimo nostro |
Epistolario ascetico Vol.II -
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e peggio ancora, di vilissima carne, non siamo buoni | da | altro che da oppilare gli spiragli della luce celeste, che |
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ancora, di vilissima carne, non siamo buoni da altro che | da | oppilare gli spiragli della luce celeste, che da turare gli |
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altro che da oppilare gli spiragli della luce celeste, che | da | turare gli occhi dell' anima nostra, fatti pure per |
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acciocchè non sentano le divine parole! Quand' io considero | da | una parte l' insistenza di Dio per fare del bene a me, sua |
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e dall' altra non dico la mancanza della corrispondenza | da | parte mia, ma gli ostacoli ch' io oppongo al mio infinito |
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talmente sulla tenerezza del nostro Padre Iddio, che | da | lui stesso possiamo aspettare fin anco che ci muti il |
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che forse non vi gioverebbe l' assentarvi per qualche tempo | da | Roma, e dalle vostre ordinarie occupazioni! Nel caso che |
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Nel caso che ciò trovaste potervi giovare, venite | da | me, staremo insieme: o se le mie occupazioni non mi |
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e i suoi celesti insegnamenti; fra gli altri quei due tanto | da | lui raccomandati dell' abbandono di sè nella Provvidenza , |
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divina e la carità del prossimo . Iddio vi aiuterà | da | per tutto dove andrete per amor suo, e per far bene alle |
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tutto dove andrete per amor suo, e per far bene alle anime | da | lui redente. Ciò che ora dovete fare si è d' impegnarvi |
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anche più forti; ma non temete. Iddio sarà con voi, se | da | parte vostra non vi lasciate distrarre con pensieri alieni, |
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desidera, questo è anco il voler di Dio; ed Ella non ha | da | far altro che di riempirsi di riconoscenza verso la bontà |
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suo ministro e La ammette al suo divino banchetto; non ha | da | far altro che di confondersi nel suo niente, nella sua |
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alla più grande delle virtù, all' ubbidienza, e | da | questa esser interamente diretto. Se il suo Direttore non |
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di Dio, riconosca che Iddio stesso La dispensa per ora | da | tali penitenze, che si contenta del suo desiderio, e sopra |
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quale Iddio La ricolma. L' essere dispensata in tal modo | da | certe penitenze dee oltracciò impegnarla ad accendersi di |
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scapito della soddisfazione dovuta: la penitenza fatta | da | Cristo per noi n' è la gran ragione: sopra questa ci |
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gli uomini, colla preghiera verso Dio. Oh quanto bene c' è | da | fare a questo mondo, mia pregiatissima signora, purchè si |
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per questo appunto, staccandoci sempre più | da | noi stessi e dal mondo. Io sono stato più lungo in questa |
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di cui Ella mi parla, come messo in giro anche costì, ma | da | Lei non veduto, neppur io potei averlo ancor nelle mani. Ne |
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mia credenza, gli ho considerati sempre come cosa affatto | da | questa diversa. Quindi, come ho sempre tenuto per falso |
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promesse di Cristo, qual figliuolo devoto della sua Chiesa. | Da | questo Ella conoscerà, che io non posso valutar molto |
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e voglia esser anch' io un tralcio reciso dalla vite, buono | da | gittarsi solo sul fuoco? Dio mio! l' udir questo è certo |
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dobbiamo percorrere; più volte mi son dichiarato in modo | da | non lasciare intorno a ciò il minimo dubbio. Che dunque si |
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quanto la mente mia chiaramente prevede dover avvenir | da | quest' aggressione alle spalle, che or mi si fa? M' ascolti |
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opuscolo, che secretamente si sparge, sarà stato mosso | da | buon zelo per la purità della fede; egli è probabile assai, |
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Ma che perciò? Certo che dee nascere necessariamente | da | una tal frode qualche sussurro per ogni canto, massime che |
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massime che vi sono anche assai di quelli a cui buccinano | da | sè gli orecchi. Questo dee portare di conseguente una |
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ed altri sopra nominati, e in questa vista veramente furono | da | me scritte. Ma Ella ritenga sempre, che questa mia |
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delle materie nei miei scritti trattate, non ha ancora | da | far niente colla mia fede: la quale è semplice e in altro |
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la più bella disposizione che Ella possa avere per ottenere | da | Dio i lumi e la fortezza di cui Ella abbisogna nelle |
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intorno alle quali gli uomini impazziscono; e La difenderà | da | molti pregiudizi ed opinioni false, di cui sogliono essere |
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di fare del bene al mio avversario, io credo che sia questo | da | me adoperato, e di cui nostro Signore e tutti i Santi ci |
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giacchè non ve n' ho potuto parlare nel mio passaggio | da | Milano con quella comodità che sarebbe stata necessaria, e |
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abbia mai operato per vendetta , la quale fu intieramente | da | lui riserbata per la seconda sua venuta. Egli ha adoperato |
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di questo lo chiamò figliuolo del diavolo (imitato poi | da | san Policarpo, che incontrando a Roma un eresiarca, lo |
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perchè sarebbe un manifesto giudizio temerario, e smentito | da | Dio stesso, che confirmò la condotta di san Paolo in tale |
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durezza; la quale non è una vera durezza, perchè non viene | da | un cuor duro, ma anzi da un cuor tenero e mansueto, checchè |
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una vera durezza, perchè non viene da un cuor duro, ma anzi | da | un cuor tenero e mansueto, checchè del resto ne giudichino |
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nelle parole e negli scritti dei Santi, cominciando | da | san Giovambattista che chiamava gli Ebrei razza di vipere , |
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non essere stato ascoltato, come voi volevate, e interrotto | da | cotesto vostro superiore. Non sapete voi adunque ancora, |
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Arnoldo, a quale altezza di perfezione siate stato chiamato | da | Dio? Non sapete ancora quale sia la scuola del nostro |
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sarebbe questa! Per carità di voi stesso, riconoscete | da | questa infausta esperienza, come pur troppo dentro di voi |
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esperienza, come pur troppo dentro di voi stia ancor molto | da | riformare, stia ancor molto da deporre dell' uomo vecchio. |
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di voi stia ancor molto da riformare, stia ancor molto | da | deporre dell' uomo vecchio. Umiltà, umiltà: ecco la |
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universale: ecco lo studio principale che io aspetto | da | voi: ecco la vera scienza dell' Istituto a cui Iddio si è |
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CRUCIFIXUM . State certo che io non avrò altra allegrezza | da | voi che questa di vedervi simile a Cristo: ubbidiente « |
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per amore della verità e della giustizia usate di lasciar | da | parte i ragionamenti interni favorevoli alle inclinazioni |
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Or poichè vi credo ben disposto, darovvi anco la penitenza | da | voi desiderata; e sarà che leggiate e meditiate altamente |
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perfezione. Ma nello stesso tempo mi dite che A. vi fugge | da | un mese e mezzo, e dite che « se vi dicono i vostri |
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che dice: « nolite iudicare ». Ah, mio caro, pur troppo è | da | temere che nel vostro cuore non sia ancora entrata nè l' |
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sè stessi. [...OMISSIS...] . Il mio dubbio nasce | da | questo: se aveste ben inteso una dottrina così profonda e |
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sia finito fra voi e per sempre ogni segno di dissidio | da | parte vostra . Se gli altri non fanno il loro dovere, non |
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il prezzo infinito di quelle due parole lasciateci | da | Gesù: « qui vos audit, me audit »! Quanto poi alla grazia |
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manifestatalesi. Io la farò raccomandare al Signore | da | delle anime buone, come Ella desidera, ed io stesso |
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simili al Signor nostro, praticando le virtù soprannaturali | da | lui praticate; e le riceve quindi come grazie speciali e |
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». Questi so e vedo dalla sua lettera che sono i sentimenti | da | cui Ella è penetrata, e però non dee sgomentarsi, se sente |
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natura nostra ha al patire, come quella che sarebbe fatta | da | Dio per godere, non essendo lo stato di patimento che una |
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stesso dolore e nella stessa tribolazione temporale, che | da | essa ci viene. Onde posso anche aggiungere con uguale |
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preghiere, che non sanno fare se non le anime strette | da | ogni parte dalla tribolazione, e che giungono al cuore |
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la rassegnazione: talora non sono che nuove pene | da | sopportarsi come tutte le altre con ispirituale pazienza. |
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[...OMISSIS...] [...OMISSIS...] 1.42 La partenza vostra | da | Stresa ha lasciato, quasi direi, un vuoto nell' anima mia. |
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alla cara e pia vostra conversazione, benchè sì brevemente | da | me goduta, che ne ho sentito, ve n' assicuro, la mancanza. |
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Padre quella stessa preghiera che gl' innalzate voi: « | da | quod iubes, et iube quod vis ». Oh volontà dolcissima del |
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sua luce, e ci avvivi colla sua vita, e si compia in noi | da | sè medesima colla sua efficacia in noi trasfusa. Per questo |
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disegni) ripongono tutta la loro speranza. La Chiesa non ha | da | sperar altro che dalla santità , a cui serve tutto. La |
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li dirige, li assiste. Beati allora cotesti che non vanno | da | sè stessi, ma sono mandati! Sta dunque il tutto nel fare la |
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tutti i suoi congiunti, a cui s' era resa tanto amabile, e | da | cui era tanto amata, egli è pur questo un acerbo distacco! |
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di goder pienamente il suo Dio, e nel quale uscì per sempre | da | ogni battaglia di spirito e da ogni sofferenza di corpo: |
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e nel quale uscì per sempre da ogni battaglia di spirito e | da | ogni sofferenza di corpo: ella ora guarda in giù ed ha |
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regno che è quello di Dio medesimo. Ecco quanto brama ora | da | noi la nostra buona dama, innalzata al grado di regina, e |
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a suffragarne le anime con sagrifizi e preghiere, e | da | parte mia ho celebrato a tal fine questa mattina per la |
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per la cara estinta, e le feci fare altri suffragi. Ma | da | una parte questi stessi suffragi che rilevano l' efficacia |
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caro di quello della natura; chè ella non desidera oggimai | da | noi, se non il nostro vero bene, e si rallegra solo in |
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che ci ha preceduti nel gran viaggio! Ella altro non vuole | da | noi, altro non aspetta, altro non ci domanda: ed altro non |
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riflessi, sentiamo tuttavia quaggiù un vuoto difficile | da | riempirsi; se di quando in quando quasi senza accorgerci, |
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[...OMISSIS...] 1.42 Ho ricevuto le vostre due lettere | da | Lione e da Londra, e ho ringraziato di cuore il Signore, e |
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1.42 Ho ricevuto le vostre due lettere da Lione e | da | Londra, e ho ringraziato di cuore il Signore, e l' Angelo |
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prima prova », senza ch' io abbia una ragione positiva | da | dover giudicare assai probabilmente il contrario. Le |
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che noi facciamo così con colui; e l' Istituto non ne avrà | da | questo scapito, ma vantaggio di buone opere. Il fratello |
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licenziarlo. Ma se l' Istituto non fa tutto quello che può | da | parte sua con pazienza longanime per formare quell' |
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educandolo, provandolo, non deve sempre temere di essersi | da | sè stesso privato di un membro che Iddio gli volea forse |
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Perocchè, stiamone certi, Iddio vuole, non che aspettiamo | da | lui le cose belle e fatte per intero, ma che ce le |
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in lui solo. Niente, niente trascuriamo mai per indolenza | da | parte nostra: « particula boni doni non te praetereat », |
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Scrittura. Queste massime vorrei io seguite con semplicità | da | ogni Superiore dell' Istituto che ha facoltà di accettare |
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egli è certo che un Superiore può avere maggior lume di Dio | da | conoscere prontamente chi è chiamato e chi non è; e in tal |
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non ricusa nessun' opera di carità. Chi non è buono | da | fare il predicatore, sarà buono da far l' infermiere; e chi |
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carità. Chi non è buono da fare il predicatore, sarà buono | da | far l' infermiere; e chi non avrà destrezza di trattare un |
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e chi non avrà destrezza di trattare un negozio o dottrina | da | comporre un libro, verrà utilissimo come maestro di scuola, |
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e quantunque s' abbiano degli incomodi e dei piccoli danni | da | questo procedere, conviene riflettere, che il volere |
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per imitare anche in questo Gesù Cristo, fanno i tre voti, | da | prima ogni anno (dopo il noviziato) e poscia di tre in tre |
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Egli vi ha dato un buon padre terreno, che può anche farvi | da | padre spirituale. Qual grazia non è già questa! Aprite |
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che non avrete più bisogno della mia mediazione: egli | da | se stesso vi condurrà a me, ed io vi riceverò fra le povere |
Epistolario ascetico Vol.II -
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materie. In tal caso ogni ragionamento fa quasi un tutto | da | sè; e può egli solo esser chiarissimo e semplicissimo. La |
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che lo rappresentano, quindi il principio razionale già è | da | questo quasi prisma sensorio invitato a dividere i corpi in |
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in astratti, contemplandole come altrettante essenze stanti | da | sè e imponendo loro dei nomi; i quali nomi propriamente non |
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e la cognizione soggettiva, che viene data all' uomo | da | un atto del soggetto stesso, non avrebbero tanto disputato |
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anche il non7ente in qualche modo conoscersi, parlavano | da | cultori, com' erano, della dialettica, parlavano quindi in |
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di combattere gli Eleati e sciogliere l' arduo quesito | da | essi proposto. Finalmente i Platonici, invece di ricorrere |
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speciali, che limitano l' ente. I secondi partivano | da | un ente mentale , quale è il non7ente; perocchè la |
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quasi servisse di materia all' ente in atto, movevano pure | da | un ente7mentale. Ad Aristotele venne suggerito un tale |
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ma in quanto sono limitate, sono conosciute per tali | da | uno sguardo proprio della mente, che, come dicevamo, nega |
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in potenza . Se questa potenza pura non l' avesse lasciata | da | sè sola, ma veduta in Dio, egli sarebbe venuto al quarto |
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la forma di cui lo veste, e ciò che essendo negativo fu | da | lei reso per via della forma positivo, torna a vestirlo di |
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dalla sua azione in vari sensorii. Questa sintesi è | da | noi ancora detta cosmologica, perchè è il mondo, termine |
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stesso sensorio; onde il principio razionale non riceve | da | un sensorio solo il modo di conoscere la situazione, ovvero |
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variare di grandezza, di colore, ecc., dalle altre pere e | da | sè stessa considerata in tempi diversi, e tuttavia tutte si |
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che moltiplica gli enti? - Come l' ente finito è costituito | da | quell' unità che giace nel gruppo dei suoi effetti |
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essere hanno tale relazione fra loro, che non è determinata | da | altro principio superiore se non dall' ordine intrinseco |
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sensibili ». Dunque la materia non si conosce che | da | ciò che ci ha dato il senso, su cui fece il suo lavoro l' |
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figurata, come sono le parti dell' estensione presentata | da | certi sensorii, dal tatto, dalla vista, ecc.. Nessuno dice |
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e abbiamo il concetto di accidenti figurati, ossia limitati | da | una certa estensione. Finalmente possiamo restringere la |
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ma non raggiungono perciò l' individuo. Ora, posciachè | da | una parte il concetto di materia esclude l' individuo, e |
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la forma compiuta a cui risponde la specie, è formata | da | tutto il gruppo di quelle sensazioni rappresentative, che |
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corporeo; e sotto questo aspetto non vi è linguaggio | da | applicar loro con proprietà. Ad ogni modo, se è vero che |
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si veste, i corpi ricevono un' altra individualità, mutuata | da | questa loro causa prossima; e ciò che si potrebbe dire di |
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noi supponiamo estesi e continui; 2 ovvero i corpi composti | da | questi elementi. Gli elementi corporei non hanno altra |
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che occupano; 2 dalla diversità sensibile dell' esteso | da | loro occupato. Ora l' individualità, che ha per fondamento |
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Se poi si pone che l' organizzazione sia formata e dominata | da | un principio sensitivo, in tal caso si trova in questo |
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un' altra sintesi, che fa il principio razionale guidato | da | quei diversi sentimenti del principio senziente, in cui si |
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pel sentimento; e in questo lavoro l' uomo è limitato | da | certe leggi, parte cosmologiche, venienti a lui dal termine |
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anima, che ne è la vera causa efficiente, quando gli agenti | da | lei diversi non sono che cause eccitatrici . Non è dunque |
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Noi non ci indugeremo a confutare un paradosso contraddetto | da | tutte le più sane scuole filosofiche. Passeremo piuttosto a |
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effetti, non differendo di specie, differiscono di ampiezza | da | quelli che osserviamo avvenire nella natura. Non potremmo |
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essere assoluto ed infinito, cioè di Dio, essa ci può venir | da | tre fonti: Dalla rivelazione; e questa, ove prescindiamo |
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positivamente, ci dimostra di più che, come degli enti | da | noi conosciuti la cognizione positiva che possiamo avere è |
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che nell' idea stessa percepiamo la sussistenza. E` dunque | da | distinguersi due operazioni, che fa la nostra mente |
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meglio questa cognizione analogica . Primieramente è | da | stabilire che Iddio non è intuìto dall' uomo per natura. |
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si fa raffrontando all' ente in universale i ragionamenti | da | noi fatti coll' aiuto delle idee derivate) corregge il |
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sussistente (2); 3 che finalmente Dio, che suol prendersi | da | noi per un nome comune, onde viene applicato dagli uomini a |
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razionale, a ragionare secondo l' analogia delle cose | da | noi percepite. Questo ragionare ci conduce ad una scienza |
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mondo; e questa nominiamo psichica affine di distinguerla | da | quella quasi materia armonica, che riceve dal diverso da |
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da quella quasi materia armonica, che riceve dal diverso | da | sè. Della legge adunque della spontaneità dovendo noi |
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totalmente esaurita nell' attualità della vita diretta | da | riuscire nulla alla vita di riflessione; nel qual caso |
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quando quella virtù è esaurita, già più non gliene resta | da | impiegare in atti di nuova riflessione; e così accade che |
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anche col sacrificio dell' averne coscienza. Finalmente è | da | osservare che l' adulto, che non può vivere interamente d' |
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non ha riflettuto, perciò incognita all' uomo stesso. Ora è | da | osservare questo fatto importantissimo alla spiegazione dei |
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riflessione e coscienza; del resto non cura. Per altro è | da | osservarsi che quelle regole medie che compendiano i |
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per altrui autorità, debbono cavarsi dall' esperienza o | da | altri raziocini precedenti. Ed è appunto la maggiore o |
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di separare quel tutto, su cui poi si deve decidere, | da | ogni altra cosa impertinente, e a quel tutto così bene |
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nei quali pare meno vigoroso il raziocinio analitico, | da | essi trascurato siccome meno utile o necessario, e |
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e con suo consenso una classe intera di beni, o | da | lui riputati tali; colle seconde rifiuta abitualmente e con |
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e con suo consenso una classe intera di mali, o | da | lui riputati tali. Così l' animo suo si trova abitualmente |
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a tanto che l' uomo non li fa oggetto di sue ricerche, e | da | anelli primi o di mezzo dell' operazione razionale li fa |
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così diversi, la cui origine profonda è così difficile | da | investigare al filosofo. Vi sono dunque nell' uomo due |
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il vizio (2). Poichè quel fatto dimostra che dipende | da | lui stesso il dare interesse ed attenzione a certe |
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a certe cognizioni, e renderle a sè chiare e luminose; come | da | lui pure dipende il lasciare certe altre sue cognizioni |
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loro spirito. Questo è quel lento lavoro che fa la mente | da | sè stessa, pel quale le notizie e dottrine depositate nel |
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deliberata attenzione, la mente si è tutta bene aggiustata | da | sè stessa, e le idee appariscono ordinate sì fattamente |
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qualche tempo in mente le deliberazioni, le quali si vanno | da | sè migliorando, senza espressamente pensarci; onde il |
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non solo perchè di nuovo si esamina, ma ben anche perchè | da | sè si matura; operazione occulta della vita intellettiva |
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dalla moltiplicità all' unità dell' essere. Di poi è | da | considerarsi che i pensieri diversi della mente umana |
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essere. Dietro la guida dunque di tali affetti eccitati | da | diversi concetti o pensieri, l' attenzione della mente e l' |
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i pensieri, associandoli in gruppi, e chiamandoli anche | da | tempi lontani; onde l' uomo verrà oggi ad un pensiero o ad |
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più ricordanza; eppure quel pensiero, avuto e dimenticato | da | tanto tempo, è cagione del pensiero presente; perchè egli |
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perchè egli lasciò l' animo così disposto ed affezionato | da | dover essere proclive al pensiero presente, a cui venne |
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alle regole medie di cui abbiamo detto, talora crescono | da | sè stessi, siccome germe che si muove sotterra, ad alto |
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occulti nell' animo, se l' attenzione riflessa non è punta | da | qualche stimolo che la rivolga ad essi; nel qual caso |
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non l' aspetterebbe con ansia così penosa ed inquieta | da | contare i lunghi istanti della dolorosa privazione, non la |
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istanti della dolorosa privazione, non la richiamerebbe | da | lontano paese con tanti sospiri, con tante lagrime; ella |
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non si ferma alle immagini che sono più, ma al vero oggetto | da | tutte raffigurato? Aggiungete che i diversi ritratti non |
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teoria, se le nazioni anteriori a Cristo o non illuminate | da | Cristo, in cui la forza dell' intelletto era debole, |
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lo finivano nelle immagini dei loro idoli. Oltre di che è | da | distinguersi fra quell' immagine o quel segno, che è |
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la nostra attenzione su un oggetto assente, ma sensibile, | da | noi altre volte percepito, come è il caso della vergine |
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cosa identica, ma altri individui della sua specie, sarebbe | da | dire il medesimo. Così niuno confonderà il ritratto di un |
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esteriore riceve quel compimento sostanziale, pel quale | da | non ente diviene ente. L' ordine adunque nel mondo isolato |
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atti transeunti in sè stessi. Quale ne è dunque l' origine? | da | quali cause procede? Le cause, per le quali ogni agente si |
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suo naturale riposo. La ragione ond' è che la spontaneità | da | sè stessa non cangia corso, fu da noi collocata in questo, |
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ond' è che la spontaneità da sè stessa non cangia corso, fu | da | noi collocata in questo, che la legge d' inerzia si mescola |
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egli non sorge giammai dal suo riposo se non iscosso | da | un impulso straniero che lo leva al moto, nel quale, quasi |
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agente anche razionale, salva la libertà dell' arbitrio. E | da | essa dipende quella altresì dell' abitudine, che consiste |
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volte compiute che non sia a farne di nuove. Le operazioni | da | lui fatte non sono cessate del tutto in lui; vi lasciarono |
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sensitivo non ha d' altro bisogno a produrre i movimenti | da | esso appetiti che di operare in quelle minime parti estreme |
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il quale, l' animale giunge, quasi a tastone, a sgombrarlo | da | sè e trovare la bramata soddisfazione (1). E qui si |
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sentita e goduta. Che questi due stati sono divisi | da | una serie più o meno lunga di altri stati, pei quali l' |
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del cibo. Che se la serie degli stati intermedi non fu | da | lui sperimentata, nè per conseguenza segnata nel sensorio |
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attività di un tratto alla successione intera; al che è | da | credere che l' aiuti altresì la docilità dell' organismo, |
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per la quale procede l' istinto animale: 1 lo stato | da | cui l' animale parte, che è stato di soddisfazione |
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interno, possono essere più e meno, secondo che lo stato | da | cui parte è più lontano o più vicino allo stato a cui tende |
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Anche rispetto a questo fatto del passaggio immediato | da | uno stato di soddisfazione incoata ad uno stato di |
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la virtù formatrice si può considerare sotto due aspetti: 1 | da | parte del principio unico, in cui sta l' efficienza di lei; |
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del principio unico, in cui sta l' efficienza di lei; 2 | da | parte del termine sentito con sensazioni connesse |
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raffigurare siccome quasi uno stampo vivo, operante | da | sè, ed a questo conviene riserbare la denominazione di |
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sia il principio che muove l' immaginazione. - Perocchè è | da | considerare che ogni immagine è composta di più parti, di |
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tanti minutissimi movimenti, con tanta proporzione fra loro | da | rendere l' immagine perfetta, neppure uno di più, non uno |
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la riproduzione esatta delle sensazioni avute, perciò è | da | ricorrersi a un terzo principio; e questo si è che « l' |
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a produrre in sè stesso delle immagini, a questo è mosso | da | una moltitudine di stimoli interni, che sono principalmente |
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sensorio interno della immaginazione e il principio unico, | da | cui viene l' azione vitale del sensorio. Questo principio, |
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almeno in parte, le immagini di cui ebbe le sensazioni, | da | questo, che la spontaneità ubbidisce all' abitudine, che è |
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e con notizie cotanto semplici egli può descrivere | da | sè stesso quelle serie, quantunque lunghe si vogliano. |
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anche perchè pensa di più, ed oltracciò la pensa in modo | da | potere riprodurre ella stessa, quanto più le piace, di |
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più alla distesa che non molte e molte conseguenze | da | loro dedotte, e però hanno più di luce, ma ben anche dentro |
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Vero è che la cognizione delle cose per principŒ, presa | da | sè sola, è una cotale cognizione iniziale e virtuale; sotto |
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regole, dimostrandone le proprietà, sarebbe opera immensa, | da | tentarsi da colui che volesse comporre un trattato di |
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le proprietà, sarebbe opera immensa, da tentarsi | da | colui che volesse comporre un trattato di Callologia . Noi |
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di quell' albero, che era regolarità di secondo genere, | da | quel rozzo giardiniere e dal suo signore ignorata. Ma |
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di tempo fra i movimenti. Gode egli di tutte queste cose? | Da | quel che è detto rimane escluso il godimento oggettivo di |
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e la proporzione oggettivamente come un bene indipendente | da | sè, la stima e loda, anche se per accidente gli fosse |
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al termine sentito; nè tuttavia pervennero a distinguere | da | esse con pari felicità il sentimento piacevole che ne è l' |
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dunque, che il movimento apparente dei due gioghi risulterà | da | una equazione esprimente una proporzione geometrica. Ma l' |
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o di vibrazioni, del moto semplice e composto, risultante | da | una sola forza o da più forze, ecc.. Ora, ammessa la legge |
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moto semplice e composto, risultante da una sola forza o | da | più forze, ecc.. Ora, ammessa la legge che « al principio |
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le sue operazioni, e di spiegare tutte le attualità | da | lui mosse senza frastornarnelo. Il principio sensitivo non |
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sembra più rossa della seconda (1); il passaggio repentino | da | un grandissimo grado di calore a un grado assai minore dà |
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che determina la regolarità. Il che trae nuova conferma | da | un' altra osservazione. Una data moltitudine di cose può |
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distribuite regolarmente in diversi modi? Certamente | da | questo, che la mente vede che quella distribuzione stessa |
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distribuzione stessa di cose poteva essere così determinata | da | regole diverse; sicchè la mente, applicando diverse regole, |
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uniti insieme pei loro lati, mi esce un disegno diverso | da | quello che mi esce riguardandoli come uniti pei loro |
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torre, al fante e al cavallo. Il movimento della torre va | da | un capo all' altro dello scacchiere, percorrendo la fila |
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lo scacchiere con questa regola: « lo scacchiere risulta | da | otto file di quadrati eguali uniti pei loro lati »; ecco |
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loro angoli ». E se coll' occhio fisso queste sedici file | da | cui lo scacchiere risulta, mi pare un disegno totalmente |
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Io posso fissare coll' occhio la figura che risulta | da | questi tre scacchi, e poi considerare questi tre scacchi |
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di tali figure, egli mi sembra di tutt' altro disegno | da | quello che mi pareva prima. Ecco come lo stesso scacchiere |
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il sintesismo fra il reale e l' ideale. A questo ancora è | da | attribuirsi il vedere che i bruti non danno alcun segno di |
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può considerare quest' ordine tanto in cosa diversa | da | sè, quanto nel proprio sentimento. L' ordine, che l' uomo |
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precocemente nelle capitali, per fermo non lo giustifica | da | quella leggerezza, che egli accusa nei seguaci di una Dea |
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stessa moda sempre variati presenta; complesso risultante | da | infiniti elementi sottilissimi, quasi essenze eteree, che |
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di successione, per la quale quell' istinto, risultante | da | innumerabili sentimenti ed istinti speciali, esige |
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docilità si fa universalmente alla nuova foggia, risulta | da | innumerabili piccoli sentimenti, come dicevamo, |
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di sè, vedendosi circoscritta e rattenuta nel proprio volo | da | un materiale e bruto elemento, questa parte animale, dico, |
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e l' attiva formata di istinti (1), noi lasciando quella | da | parte, di cui abbiamo sufficientemente ragionato, ci |
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all' attività istintiva dell' animale. Questa attività fu | da | noi partita in due grandi istinti, che abbiamo denominati |
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venire dallo stesso atto col quale sussiste, ma unicamente | da | qualche causa straniera al medesimo, che lo impedisce di |
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continuo il sentimento fondamentale, non ha tanto di forza | da | poter ritenere il corpo che è suo termine, ed impedire che |
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di osservazione. Ella presta il fondamento alla distinzione | da | noi fatta tra corpo e materia . Chiamammo corpo e materia |
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sottrae all' efficacia del sentimento e si lascia muovere | da | forze straniere, raccolte da noi sotto il nome generale di |
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sentimento e si lascia muovere da forze straniere, raccolte | da | noi sotto il nome generale di sensifero . Ove non è punto |
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le impediscano di spiegarsi quanto essa potrebbe, sicchè | da | queste e non da sè direttamente dipenda il suo svolgersi e |
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di spiegarsi quanto essa potrebbe, sicchè da queste e non | da | sè direttamente dipenda il suo svolgersi e dispiegarsi più |
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è abbastanza subordinata alla funzione eccitatrice, o non è | da | questa armonicamente diretta. Quindi vi è sconcerto nell' |
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uno stimolo esteriore viene applicato ad un animale in modo | da | eccitare il sentimento ad un suo atto secondo più perfetto, |
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gradevole), lo inclina verso un' altra, presentita | da | lui quale completamento della prima. III Funzione . - |
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uno stimolo esteriore viene applicato all' animale in modo | da | propulsare il sentimento, che è quanto dire da produrre una |
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in modo da propulsare il sentimento, che è quanto dire | da | produrre una sensazione dolorosa, il principio sensuale |
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le particelle a cui aderisce, e che si vogliono o dividere | da | lui o sconcertare. V Funzione . - Quella della |
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grandi), che si producono nel corpo animale extrasoggettivo | da | tutta quella passione complessiva, che si può unire sotto |
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di moti, che il corpo extrasoggettivo dell' animale riceve | da | quella passione complessiva che resiste ad un eccitamento |
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grandi), che si producono nel corpo animale extrasoggettivo | da | quella passione complessiva che, presentendo lo spiacevole |
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all' immaginazione di cose liete. E questo è uno dei fonti, | da | cui procedono le forze perturbatrici della natura (1). |
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Che se l' istinto vitale ricevesse di più un tal vigore | da | ritenere a sè le molecole corporee, senza che da niuna |
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tal vigore da ritenere a sè le molecole corporee, senza che | da | niuna causa le potessero essere sottratte, o se fosse |
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ha l' eccitabilità browniana colle diverse attività | da | noi attribuite alla vita? - Allorquando si considera che |
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aderisce, e solo che si consideri, vedesi al tutto immune | da | corporea concrezione, e meno ancora simile al movimento di |
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browniana, ossia extrasoggettiva, colle diverse attività | da | noi attribuite al principio vitale ». E primieramente è |
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più sotto. Veniamo ora ai momenti dell' altra funzione, | da | noi chiamata spontaneità motrice sensuale . Ne distinguemmo |
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Quindi non ha più luogo la spontaneità motrice, divisa | da | noi nei due rami di vitale e di sensuale, cioè a dire non |
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proporzione degli stimoli esterni, e che indipendentemente | da | essi percorre certo stadio con successivi processi morbosi. |
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la loro attività così suscitata si mantiene qualche tempo | da | sè stessa, rimossi gli stimoli primitivi, e si spiega in |
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delle località morbose, illustrato dal Professor Fanzago e | da | altri illustri medici, il quale non può spiegarsi colla |
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e movimenti conseguenti alle sensioni (extra7soggettivi), | da | noi raccolti sotto le due attività denominate funzione |
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anima, che sia attiva nel proprio sentimento e che non esce | da | questo; chè il sentimento è cosa incorporea e semplice |
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corpo a cangiar di luogo, e in una parola a muoversi. Ed è | da | notarsi che questa maniera colla quale l' anima muove il |
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suscitare il movimento interamente diversa dall' impulso e | da | ogni altra comunicazione meccanica del moto; e la diversità |
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a comunicare il moto successivamente, trapassando questa | da | una molecola all' altra di un corpo che viene impulso o |
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come i muscoli vengono potentemente contratti o distesi | da | rendere obbedienti le ossa, e coll' aiuto di queste |
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forse il cervello, sostanza così molle, un punto fermo | da | appoggiare, direi quasi, la leva, un punto di resistenza |
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incomunicabile alle parti più resistenti, e il fenomeno | da | spiegare ci presenta in quella vece una quantità di moto |
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potere dell' anima, che può volere e disvolere, e imperare | da | un momento all' altro i moti più complicati e più contrari. |
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nè riceverebbe soluzione se non ricorrendo alla teoria | da | noi proposta. Le leggi dell' attività animale manifestano i |
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si può rilevare considerando le due sue funzioni, chiamate | da | noi organizzatrice e della spontaneità motrice sensuale . |
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aversi, dipendano dall' imperfezione del calcolo, nascenti | da | questo che, trattandosi di corpi collocati a immense |
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apparentemente diversi ed anche realmente opposti così | da | tendere a distruggersi reciprocamente. La conciliazione |
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fra loro in collisione; se non che assistite di continuo | da | un terzo agente, da un mediatore che le governa, le infrena |
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se non che assistite di continuo da un terzo agente, | da | un mediatore che le governa, le infrena ed accorda, non |
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mai venire a darsi alcuna battaglia, per puro accidente che | da | loro non dipende. La possibilità di questo armonico |
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operante con un' unica legge, ma variamente determinato | da | circostanze straniere, che gli fanno mutar corso e parere |
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poterono mettere un passo innanzi sicuro. La media sentenza | da | noi accennata, che ci pare vera, discende quale naturale |
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l' animazione dei primi elementi della materia, furono già | da | noi esposte. Ora a noi pare che questa sola causa sia a |
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riceverlo già arrossato dal polmone e mosso per guisa (1) | da | dover essere stimolo al cuore stesso, e produrvi la |
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cervello (2). Laonde niuno dei tre movimenti può cominciare | da | sè solo; nuova prova che l' animale non si forma a parte a |
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è solamente moto meccanico, ma è moto meccanico eccitato | da | azioni chimiche e fisiche, e soprattutto dalla spontaneità |
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disagio, e a tal fine promuove i movimenti che lo sollevano | da | quella molestia, rimettendolo nello stato naturale a lui |
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dell' istinto sensuale, che « il sentimento si assetta | da | sè stesso nel meno disaggradevole o più gradevol modo che |
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di parlare di Bichat, appartengono alla vita organica. | Da | un altro esempio caviamo nuovo lume, cioè dai movimenti |
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funzioni dell' istinto vitale e dell' istinto sensuale, | da | noi enumerate. Solamente che, dove manca l' organizzazione, |
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essendo impossibili i moti circolari ed altri che risultano | da | una composizione di moti semplici innumerevoli, esigenti |
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organati, debbano essere assai diversi e sembrare diretti | da | altra legge, e però dipendere da un' altra causa, benchè |
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diversi e sembrare diretti da altra legge, e però dipendere | da | un' altra causa, benchè non sia. Nè tuttavia questo sarebbe |
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le forze sue proprie, cioè quelle che vengono riconosciute | da | tutti per forze animali, sono le dominatrici, anzi nel |
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dominio che esercitano sulle forze chimiche e fisiche vinte | da | quelle, elise, modificate, fatte servire, consiste |
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in situazione e condizione diversa, hanno movimenti diversi | da | quelli che avrebbero, se alle sole leggi chimiche |
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ad altre leggi? - Sempre mediante le due funzioni | da | noi distinte come cause dei fenomeni extrasoggettivi, la |
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forze chimiche debbono rimanere sospesi ed apparire effetti | da | quelli diversi. Per semplificare il discorso restringiamoci |
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conseguentemente ritondando. Il che mi pare così probabile | da | poter anzi vedere nella stessa forma sferica delle molecole |
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coi quali l' una molecola si strofina in sull' altre | da | tutte le parti (2). La forma rotonda delle molecole rende |
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vitale, poichè non è che modificazione del sentimento | da | lui prodotto (2). Questa prima sensazione muove l' istinto |
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non si accresca, ma scemi. Che se i movimenti prodotti | da | lei non scemassero più il dolore, ma l' accrescessero, da |
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da lei non scemassero più il dolore, ma l' accrescessero, | da | quell' istante l' attività sensuale cesserebbe, e |
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sofisti che ad una forza primitiva e unica, diversa affatto | da | ogni altra, si dovesse ricorrere affine di spiegare le |
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e che tampoco non cadevano sotto i sensi i primi movimenti | da | lei prodotti, i quali iniziavano i moti sensibili (3); ma |
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e il sentimento il secondo, quasi che questo sia generato | da | quello; ma esser vero anzi tutto l' opposto, precedere cioè |
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un fatto certo; questo ha, quando si muove il ragionamento | da | fatti certi, una solida base e consistenza. All' incontro i |
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base e consistenza. All' incontro i filosofi, lasciando | da | parte un punto così luminoso e innegabile, accertatoci |
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in essi esiste, e che i movimenti apparenti vengono | da | un quid incognito, da una forza insensata. S' immaginò |
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e che i movimenti apparenti vengono da un quid incognito, | da | una forza insensata. S' immaginò dunque, che esista una |
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si chiamò forza bruta , esso, quando si consideri diviso | da | ogni altro principio (dal principio corporeo) (1) e per sè |
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locale, e priva al tutto di ogni sentimento, e che sia | da | sè sola un ente. Questa ipotesi è dunque viziata da molte |
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che sia da sè sola un ente. Questa ipotesi è dunque viziata | da | molte parti, e se non altro in questo, che manca della |
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in extrasoggettivi e soggettivi . Movendo noi dunque | da | una causa, di cui è provata l' esistenza ed altresì la |
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ed altresì la sufficienza a produrre il moto, cioè | da | un principio sensitivo, prendiamo ad applicarla alla |
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ond' è giocoforza ricorrere ad un principio di moto diverso | da | quello delle dette forze materiali; ed un tale principio o |
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la teoria del principio sensitivo siccome causa del moto, | da | noi precedentemente esposta, cioè vogliamo dimostrare che |
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questo solo dunque vogliamo noi parlare, lasciando affatto | da | parte l' attività intellettuale. E vogliamo prima anche |
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quello che ragiona delle operazioni animali, in modo | da | supporre che il principio sensitivo operi con un fine |
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che vi produce è un oggetto della sua attenzione e | da | lui voluto, ed allora il fine non riguarda necessariamente |
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il principio dell' attività animale può operare con un fine | da | lui conosciuto (benchè le sue operazioni sieno ordinate ed |
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spontanee, necessarie, non libere, le quali tutte dipendono | da | questa formula: « Il sentimento tende a conservarsi e ad |
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sensuale (1), appartenente alla mobilità avversiva . E` | da | notarsi che ogniqualvolta l' azione o funzione animale non |
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l' azione o funzione animale non viene determinata | da | una sola sensazione, ma da un associamento di più |
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animale non viene determinata da una sola sensazione, ma | da | un associamento di più sensazioni, di immaginazioni, ecc., |
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alla sensazione dolorosa, e rendendosi più che può | da | essa indipendente. E da tali suoi sforzi consegue un |
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dolorosa, e rendendosi più che può da essa indipendente. E | da | tali suoi sforzi consegue un effetto, che è certamente |
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e quando il principio sensitivo si muove suscitato | da | essi, pare che il suo movimento sia estraneo al sentimento; |
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ma grate, mediante i movimenti e le funzioni che vengono | da | lui esercitate. - L' animale è indotto a respirare, per la |
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se non la molestia della fame, che tende a rimuovere | da | sè, e il diletto che prova nutrendosi? Il quale diletto non |
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funzioni animali, e quindi al principio sensitivo . E` ben | da | osservarsi che ogni funzione del corpo animale suppone: 1 |
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perturbanti l' eccitamento; 4 diminuire il dolore che viene | da | quella lotta; 5 lottare contro le difficoltà, che a tutti |
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che ogni funzione ha per suo intento un sentimento | da | conservare o da migliorare, e che quindi la sua causa non |
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funzione ha per suo intento un sentimento da conservare o | da | migliorare, e che quindi la sua causa non può essere che |
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istintiva locomotrice è un fatto indubitabile; ed è | da | simili fatti bene accertati che si deve muovere alla |
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in istretta connessione col principio supremo, e poco | da | questo dominati e governati, rimangono poco sensibili all' |
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senza numero, cioè tutti quelli a cui non riflettiamo, | da | cui non è attirata la nostra attenzione intellettiva. Vedrà |
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molte ed estese, e noi non vi demmo attenzione. Eppure | da | quelle sensazioni si deve ripetere gli effetti morbosi, che |
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e infinite altre sensazioni diffuse, universali, risultanti | da | un infinito numero di piccole sensazioni minori, provano |
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ganglionare; onde la classificazione delle simpatie, fatta | da | Brachet, si dovrebbe probabilmente restringere a due soli |
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della semplicità dell' anima (2) e della sua distinzione | da | ogni organo corporale, sicchè la molteplicità degli organi, |
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natura del principio sensitivo, e non in qualche abitudine | da | lui acquisita. Ma si avvera sempre la condizione che l' |
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forma, e non differisca che di numero? No certamente. Ora, | da | che dipende che ciò avvenga più o meno spesso? Dall' anima |
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occhi di perfetto accordo, giacchè se ella volgesse l' uno | da | una parte e l' altro dall' altra in modo da vedere doppi |
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volgesse l' uno da una parte e l' altro dall' altra in modo | da | vedere doppi gli oggetti, gliene sorgerebbe una molesta |
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della vita che i sensorii doppi operino con tale uniformità | da | suscitare in essa un' unica sensazione, ella colla |
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producono, e dalla unicità dell' attività sensitiva che | da | quel sentimento procede, si estende a molte altre classi di |
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procede, si estende a molte altre classi di simpatie, che | da | quella legge ricevono luminosa spiegazione. Primieramente |
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l' appellazione di simpatiche, appunto perchè procedenti | da | una medesima azione del principio sensitivo. Ma oltre |
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che « dove la funzione di due organi è simile in modo | da | risponderne nell' anima un medesimo sentimento, anche l' |
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dell' anima si manifesta eguale in due o più luoghi ». E` | da | considerarsi accuratissimamente che ogni funzione, come |
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opportuno in questo luogo, dove trattiamo delle simpatie | da | spiegarsi colla semplicità del principio sensitivo e colle |
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del suo operare. E` dunque vero che la natura erri, e che | da | questi errori nascano i morbi del corpo umano? E se |
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dell' anima atterrita, alla incostanza dell' anima | da | patemi agitata? (1). Rimarrebbe in tal caso a spiegarsi |
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leggi infallibili e necessarie, che ella non aberra giammai | da | esse, che quelli che noi chiamiamo difetti o errori della |
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natura non sono tali in sè, ma secondo certe relazioni | da | noi contemplate, che ci generano le opinioni; e che insomma |
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talvolta insorge fra due istinti, il vitale ed il sensuale. | Da | ciò che diremo apparirà che l' istinto vitale, fonte delle |
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giudichiamo dell' esistenza del fenomeno extra7soggettivo | da | quella del soggettivo con somma prontezza, per l' abitudine |
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di formare tali giudizi. Il che si renderà più chiaro | da | un esempio. E` cosa notoria che colui, al quale fu amputata |
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esperienza totalmente diversa e dissomigliante | da | quella soggettiva del dolore, che egli è consapevole di |
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del dolore, che egli è consapevole di patire. Ma cadendogli | da | una parte sotto gli occhi e sotto il tatto la sua gamba, |
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una così felice corrispondenza patisce eccezioni procedenti | da | certi limiti della natura animale; quindi più volte accade |
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Quindi è che, allorquando il sentimento viene eccitato | da | qualche stimolo piacevole o doloroso, l' istinto sensuale |
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con veemenza tali movimenti nella macchina extrasoggettiva | da | accelerare il corso del sangue, spingendolo fino a |
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l' altezza e la vivezza del suo godimento; ovvero è | da | concedere che vi è un difetto nell' anima stessa, troppo |
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difettosa; nè così potrebbe mai essere stata creata | da | Dio, le cui opere sono perfette. Insomma qui vi è una delle |
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a lui più confacente. Medesimamente, se la trachea è tocca | da | un corpo che si ritira subito, la tosse avviene, benchè non |
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il corpo; ma il corpo ne è cacciato, se egli vi è tale | da | poter essere cacciato, come un effetto conseguente all' |
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qualche umore irrita il polmone, i bronchi, o la trachea, | da | nascerne la tosse, l' errore non istà nel supporre la |
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nemico, non sono nella sua sfera, e però non possono essere | da | lui misurati, nè egli può presentirne l' utilità o il |
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alle sue leggi, trae dietro di sè indirettamente. Le cose | da | osservarsi in questo fatto sono innumerevoli, eccedono il |
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Restringendo dunque noi il discorso a poco, moveremo | da | un punto di fatto certo, e sarà quello che abbiamo toccato |
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dibatte. L' irritazione, secondo noi, è sempre accompagnata | da | sentimenti più o meno vivi, più o meno distinti, quantunque |
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forse verso la parte addolorata, quasi illudendosi; è | da | vedere anche qui se questo sia un vero errore, a cui |
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organi, è chiaro che il movimento riceve qualità e forma | da | questi. Se l' organo è continuo, si continuerà il moto; se |
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Un moto comunicato ad un corpo rotondo è diverso | da | quello comunicato ad un corpo prolungato. Ma ciò non basta. |
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sfintere. All' incontro, l' irritazione sia quella prodotta | da | un freddo sulla cute. L' istinto sensuale suscita tosto dei |
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la cute e le membrane sottocutanee non hanno grandi muscoli | da | mettere in movimento, e però i movimenti prodotti dalla sua |
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e minimi, e hanno sede principalmente nei minimi vasi, | da | cui la cute e le parti adiacenti sono per ogni verso, a |
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sia quella di dare al corpo animale un modo di respingere | da | sè gli agenti nocevoli, si raccoglie anche da ciò, che non |
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di respingere da sè gli agenti nocevoli, si raccoglie anche | da | ciò, che non solo i grandi movimenti muscolari che |
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sostanza forte ad un tempo e sommamente elastica. Poichè | da | questa mirabile elasticità in prima dipende la direzione |
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che non esprima tutta la verità neppure quello che si dice | da | alcuni ai dì nostri, essere le escrezioni opportune |
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dunque dire, in generale, che l' istinto sensuale eccitato | da | una irritazione locale produca un movimento vascolare |
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Così oggidì si sentono con uno sdegno ridicolo rifiutare | da | molti le voci di emuntorii e colatoi del corpo umano, |
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ridotte a stato di liquido più o meno sottile, si separino | da | essa, lascino di vivere della sua vita, acquistino una |
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della sua dominazione, ed è il piacere della vita. Solo è | da | notarsi che tale perfezione di vita, oltre alla perfetta |
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moto continuo è pure condizionato all' organizzazione data | da | causa straniera, e senza l' armonia di tali movimenti |
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straniera, e senza l' armonia di tali movimenti dominati | da | un centro di sentimento, non può individuarsi l' animale; e |
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gli riesca più spiacevole che il contrario, egli cessa | da | ogni azione, e la diminuisce a proporzione che il suo |
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ha sviluppato l' animale a piena maturità, quella stessa | da | questa maturità lo conduce gradatamente al discioglimento. |
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febbri sieno altrettanti sforzi della natura ammalata, che | da | sè stessa va risanandosi per quei passi stessi che sembrano |
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la morte. Quei medici, che sono stati altamente colpiti | da | quest' altro fatto, non posero un' eguale attenzione al |
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sempre di loro natura verso il bene, se non dipendessero | da | stimoli stranieri e materiali; e sono questi stimoli che li |
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ampio campo alla medicale sapienza, dipendendo quella | da | innumerevoli cause, dall' atmosfera, dai temperamenti, |
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egli al sistema, che faceva dipendere tutte le malattie | da | stimolo eccedente o scarso, non seppe forse cavare tutto il |
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quella vicissitudine in istato normale, benchè eccitata | da | certi stimoli esterni, non si perturbi, e perchè ella s' |
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e il lungo tempo. Non dipendendo dunque il corso morboso | da | eccesso di stimolo, ma da stimolo inopportuno alla |
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dunque il corso morboso da eccesso di stimolo, ma | da | stimolo inopportuno alla condizione in cui si trova l' |
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spinta degli agenti esteriori, procedono indipendentemente | da | questi, in virtù, diciamo noi, della spontaneità animale, |
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un volume morboso straordinario; essere stato osservato | da | Mascagni, Hunter, Rezia, Testa, Potolongo e Moore, che i |
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la seconda involge il concetto che il detto corso dipenda | da | un' azione dell' animale stesso. Anche qui il Tommasini si |
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allo stato e condizione di esse forze. La passività, | da | cui Brown fece dipendere la vita, fu tanta che egli ne |
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dopo essere soggiaciuta a certo stimolo, non si può | da | questo senza più inferire che la mutazione sia inerente |
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indipendentemente dall' organizzazione. Onde, se non | da | questo, dipendono certi spiacevoli istintivi movimenti, che |
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passiva, e però ella stessa dipende, e viene modificata | da | cotali diverse maniere del suo operare. E nondimeno tutto |
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si consigli di spiegarli. Infatti la vita animale risulta | da | diverse reciproche azioni dell' anima nel corpo, e del |
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impressionabilità od eccitabilità della fibra dipende | da | due cagioni, e non da una sola, e dalla cresciuta mobilità |
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od eccitabilità della fibra dipende da due cagioni, e non | da | una sola, e dalla cresciuta mobilità passiva di lei |
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di continuità è al tutto dipendente dall' organizzazione, e | da | questa dipende in gran parte il sentimento fondamentale di |
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[...OMISSIS...] . Perocchè a noi anzi è indubitato che | da | nessuna morbosa alterazione il corpo umano ritorni allo |
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è impossibile che si compensino così giustamente | da | restituire il corpo in tutto e per tutto misto ed organato, |
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per un' altra, o che lo fanno divergere dalla prima, | da | due cagioni: da un agente inferiore, ed è la materia, e da |
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o che lo fanno divergere dalla prima, da due cagioni: | da | un agente inferiore, ed è la materia, e da un agente |
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da due cagioni: da un agente inferiore, ed è la materia, e | da | un agente superiore all' animalità, ed è l' intelligenza. |
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del corso zoetico, di maniera che quando questo corso è | da | quelle determinato, se si supponga ch' esse non cagionino |
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e di abbattimento, onde nasce questo fenomeno se non | da | ciò che l' anima intellettiva, addolorata per la fatale |
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, e cercare come questi vengano determinati, risulta | da | quanto abbiamo detto che ciò che li determina sono i primi |
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(1) secondo i loro tipi, o specie7piene (2), e vediamo | da | quali speciali cagioni ciascuno dipenda, e come egli inizii |
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tempi colta in adulterio, ne ebbe tanto dolore e vergogna | da | prenderle tosto la febbre, e venire in termine di morte. |
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nella speranza di potergli tuttavia piacere, si riebbe | da | quell' estremo pericolo. Ma vedendola guarita, i parenti |
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sentimento di continuità. L' istinto animale adunque tende | da | una parte ad accumulare il sentimento, restringendo le |
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di effetti, perchè la durata d' un sentimento involge | da | una parte il concetto di produzione, e dall' altra quello |
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dalle forze materiali, meccaniche, fisiche, chimiche, ecc., | da | tutte le forze straniere, in una parola, alla forza vitale |
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forze materiali o qualsiasi altra forza straniera, in modo | da | produrre nell' interno di lui qualche movimento. Ogni |
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stimolante senza moto. Supponendo poi il moto prodotto | da | cause materiali, queste potranno agire in modo chimico, |
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nella macchina umana in tutti e tre questi modi. Ma è | da | osservarsi che l' agente opera in modo chimico |
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stessa specie. Il corso zoetico, dunque, viene suscitato | da | stimoli, applicati dal di fuori ad un corpo vivente della |
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estranei, che il vivente riceve e non produce a sè stesso, | da | quelli che egli stesso si produce internamente colla |
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Prima supposizione. - Che gli stimoli stranieri applicati | da | principio al corpo non si rinnovassero. In tal caso il |
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dall' azione delle sue forze interne, determinate | da | quell' unica maniera, e quantità e qualità di stimoli, che |
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salute; e che la salute dell' animale non è determinata | da | una sola linea, ma, per così dire, ella ha un territorio |
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primitivi quelli che sono dati all' animale, e non prodotti | da | lui stesso; e stimoli secondi quelli che l' animale produce |
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in relazione agli effetti che producono nei tre elementi, | da | cui l' animale risulta: 1) la continuità delle parti; 2) l' |
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una qualche direzione. Durante quest' incertezza, premendo | da | ogni lato l' attività sensuale, se ne ha quella |
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non operare gli riesca uno stato meno molesto, egli cessa | da | ogni sua operazione; dalla quale condizione procedono molte |
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riesca più doloroso e molesto che il cessare intieramente | da | ogni azione, esso cessa di fatto dall' operare; il che è |
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medesima, la quale ben tosto si guasta per modo | da | rendersi inetta alla vita eccitata, individuale. Si possono |
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principŒ di morte: 1 Il principio razionale, che colto | da | somma affezione sottrae tutte le forze all' istinto vitale, |
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3 L' istinto sensuale che, prescegliendo di astenersi | da | ogni azione perchè gli riesce più molesta dell' inazione, |
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ossia aspettazione animale, che è un' affezione risultante | da | più sentimenti successivi uniti in virtù della forza |
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primitive , adunque, sono quelle che vengono prodotte | da | movimenti eccitatori primitivi , cioè da movimenti non |
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vengono prodotte da movimenti eccitatori primitivi , cioè | da | movimenti non prodotti da sensioni anteriori, ma da stimoli |
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eccitatori primitivi , cioè da movimenti non prodotti | da | sensioni anteriori, ma da stimoli esterni e dai connaturali |
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, cioè da movimenti non prodotti da sensioni anteriori, ma | da | stimoli esterni e dai connaturali stimoli interni. Altro |
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Questo sarebbe il caso della trasfusione del sangue | da | un individuo in un altro, della ristorazione del naso |
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si attacca, a quella a cui viene attaccata, così appunto | da | combaciare vaso a vaso, filamento a filamento, ecc.), |
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un' organizzazione, una posizione, un' attitudine diversa | da | quella che esige l' animale, e che si affatica di dar loro |
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il caso in cui le molecole del corpo vivente si dividano | da | lui, questo può farsi: 1 per le varie escrezioni; 2 pel |
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e trovare quale maniera d' eccitamento venga prodotta | da | ciascheduna. Di più si dovrebbero classificare gli oggetti |
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Il quale effetto della stupidità della fibra, prodotta | da | soverchio stimolo, parmi un fatto dei più importanti per l' |
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questi movimenti rallentano, quando gli organi istupiditi | da | stimolo soverchio sono inetti ad una maggior azione, |
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che stimolante, come pur facilmente si conchiude | da | chi non riflette alla serie complicata di cause e di |
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Che la misura massima dell' eccitamento dipende nell' uomo | da | tre cagioni; cioè dallo stato dell' animo, ossia dall' |
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possa costituire il carattere della malattia, vedesi anche | da | questo, che negli uomini più robusti le malattie diventano |
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debolezza? Ma essendo il primo di questi due stati formato | da | azioni vitali più forti ed eccitate, se l' eccitamento esce |
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produce anche stimoli maggiori; quindi nelle malattie, | da | cui vengono presi i robusti, vi è quasi sempre anche |
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ma soltanto la potenza attiva di sentire in altro modo | da | quello del sentimento fondamentale. Per sensione intendiamo |
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condizione dell' animale, l' andamento del corso zoetico. | Da | che dunque dipendono le varie forme specifiche e i vari |
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quando cadono nella nostra coscienza, ma si estrinsecano, | da | implicite diventano esplicite; il sentimento non cangia l' |
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la sua maniera di operare deve essere una delle condizioni, | da | cui dipende lo stato più piacevole dell' animale, di modo |
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il principio sensitivo abbia il medesimo atto, quanto è | da | sè sotto ogni organizzazione. Questo può essere confermato |
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sta nell' oscuramento della vista, o nell' essere offesa | da | soverchia luce. Non è dunque a dubitarsi che, trovandosi |
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la mutazione, non quando ella è già nata? In gran parte | da | questo, che il piacere sta unito col movimento, e però |
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maggiore di quella prodotta in un corpo di fibra più molle | da | uno stimolo proporzionatamente eguale. Se in qualche parte |
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o rompersi (1); i sottilissimi nervicciuoli debbono essere | da | ogni parte impulsi ed irritati; il sangue stesso accalorito |
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stagnante, tende a disorganizzarsi, cioè a lasciar separare | da | sè la fibrina, che inclina a consolidarsi ed organarsi da |
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da sè la fibrina, che inclina a consolidarsi ed organarsi | da | sè in nuovi tessuti ed organi, mentre il grumo ed il siero |
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che ne acquistò un tale organo. Un sacerdote venne | da | me, narrandomi che gli sembrava d' esser divenuto un altro |
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si muove più facilmente ad ogni aumento di pressione | da | uno dei lati, o come si muove una bilancia, tostochè un |
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all' erta, più pronto all' operare, quando si sente scosso | da | tutte le parti, o in bene o in male; allora le fibre |
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malattie, che chiamano steniche, perchè caratterizzate | da | eccesso di stimolo. Ma se in queste malattie vi è un |
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medesimo, in ragione della quantità di sensione o sensioni | da | lui prodotte, sia la quantità d' azione dell' istinto |
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istinto sensuale, o che è il medesimo, la quantità del moto | da | lui prodotto ». E di nuovo deve dirsi non essere, per una |
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è la parte principalissima della logica medica , e | da | quell' arte dipende il vero progresso della medicina, la |
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lei, non può che perdersi irrimediabilmente, e rovesciarsi | da | una teoria gratuita e crudele in un' altra pure gratuita, e |
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non cadono sotto l' esperienza, ma s' argomentano tuttavia | da | dati esperimentali. Da tali definizioni si trae questa |
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ma s' argomentano tuttavia da dati esperimentali. | Da | tali definizioni si trae questa conseguenza: Gli empirici |
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trasviare. A quest' ultimo intento il sapiente scrittore | da | noi desiderato dovrebbe mostrare quanto sia complicata la |
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diretta esperienza o per induzione tutti i fatti interni, | da | cui risulta lo stato sanitario d' un corpo vivo, e di |
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salutarmente coll' applicazione dei rimedi, non è cosa | da | pigliarsi a gabbo, anzi superiore alle forze umane ». Lo |
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positivo del corpo, mediante la cognizione degli elementi | da | cui esso è costituito, cosa arduissima; l' altro di |
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le malattie, studiando che cosa esse siano in sè stesse, | da | quali forze e mutazioni interne risultino; e questa noi |
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il complesso delle forze, dei movimenti e loro effetti | da | cui risultano; il che è un andare prima per via d' analisi, |
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l' effetto complessivo dei rimedi; benchè, partendo | da | questa cognizione, lo stesso medico possa in appresso |
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dovrebbe risultare pienamente dal trattato dell' esperienza | da | noi desiderato. Vi si dovrebbe dimostrare questa somma |
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Vi si dovrebbe dimostrare questa somma difficoltà | da | più lati, e principalmente da questi due: La complicatezza |
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questa somma difficoltà da più lati, e principalmente | da | questi due: La complicatezza del corso zoetico e la sua |
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pervenuto il corso zoetico. E un anello di questo corso, | da | quante cause mai non risulta, ciascuna sì difficile a ben |
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dell' animale. L' elemento mobile del pari risulta | da | innumerevoli moti intestini, e dalla loro reciproca azione |
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dovrebbe prevedere l' azione dei rimedi. Ora come dedurla | da | così difficili congetture? Si può dunque conchiudere, senza |
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fine sono fallaci. Esaminiamone alcune: I sintomi . - Qui è | da | rammentare quel tanto che fu detto contro la medicina |
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che lo stato sanitario del corpo umano dipenda unicamente | da | un eccesso o da un difetto, o da un equilibrio di stimolo, |
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del corpo umano dipenda unicamente da un eccesso o | da | un difetto, o da un equilibrio di stimolo, confessano |
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umano dipenda unicamente da un eccesso o da un difetto, o | da | un equilibrio di stimolo, confessano essere i sintomi al |
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essere i sintomi al tutto fallaci, quando si voglia | da | essi indurre la condizione stenica o astenica del corpo |
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malattie, con tutti i sintomi che le caratterizzano, sono | da | essi attribuite ora all' eccesso, ed ora al difetto di |
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eccesso di stimolo, ma ve ne sono anche di quelle cagionate | da | difetto di stimolo, e così si dica di un gran numero d' |
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o sussegue prossimamente un aumento di stimolo, provocato | da | quella stessa diminuzione. Qui è l' istinto sensuale che |
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parziale di stimoli occorre in ogni malattia, senza che | da | questo si possa sicuramente inferire ch' essa sia stenica. |
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dimostrare aumento di stimolo parziale, benchè accompagnata | da | contemporanea diminuzione di stimolo pure parziale. Le |
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e d' eccitamento; ovvero possono essere accompagnati | da | sintomi dimostranti parziale o totale debolezza, e |
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distinzione, per dirlo qui di passaggio, già dimostra | da | sè il bisogno di distingure più accuratamente che non sia |
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istinto che, sentendo una molestia, si adopera a cansarla | da | sè, quell' istinto che per dare una spinta maggiore al |
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Brown perchè voleva curare molte infiammazioni, dette | da | lui asteniche, cogli stimolanti; ma, accordando questo |
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o astenico, alla cui guarigione conferiscono. Indi è | da | ripetersi in gran parte, a mio parere, la diversità d' |
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non cerco che d' indicare qual debba essere la sana logica | da | applicarsi all' esperienza in medicina) si è: Che l' |
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morbosa, e poi su questa unicamente fondare le regole | da | seguirsi nell' uso di quelli, sia un metodo che assai |
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vitalità. Affine dunque di salvare i medici analitici | da | questo assurdo, che non possono voler dire, perchè hanno |
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è uopo applicare al loro detto un significato diverso | da | quel che suonano le parole. Ricorre qui la distinzione, |
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patologica , che pare dover essere qualche cosa di diverso | da | quella che il volgo intende colle parole appunto di |
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come abbiamo notato di sopra, che l' infiammazione nasca | da | una assolutamente soverchia attività del cuore e delle |
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soverchia attività del cuore e delle arterie, anzichè | da | una attività soverchia relativamente al rilasciamento delle |
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l' impossibilità dovrà provarsi per tutt' altri argomenti | da | quelli che si volessero derivare dallo stato di eccesso di |
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stessa malattia? Non sono frequentissimi, e confessati | da | tutti, i casi, in cui tutto il corpo è ridotto alla maggior |
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fuori dall' unità dell' animale, ha preso a fare a parte | da | sè sola certe funzioni della vita? (1). Ora, se debolezza |
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corrispettivamente ai mali così conosciuti e descritti. | Da | tutto ciò si deve conchiudere che anche la regola a |
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riesce difficilissimo, per non dire impossibile, il cavare | da | essa con sicurezza quelle induzioni, di cui va in cerca la |
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medicina analitica . Ma stimiamo meglio venir dimostrando | da | un altro lato la stessa difficoltà di cavare con sicura |
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medicina analitica è già ella stessa un' illazione logica | da | fenomeni, che si suppongono precedentemente rilevati e |
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del sillogismo della medicina sintetica risulta ancora | da | accurate osservazioni. La seconda proposizione del |
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considerare, a piccol saggio di ciò che brameremmo fatto | da | altri, se non da qualche lato parziale. Diciamo, adunque, |
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piccol saggio di ciò che brameremmo fatto da altri, se non | da | qualche lato parziale. Diciamo, adunque, che ogni effetto |
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ha in sè stesso, non ebbero poi sempre la logica necessaria | da | saper procedere con lentezza bastevole nelle deduzioni che |
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tutta quanta la medicina? Ciò che non si conobbe adunque | da | questi medici si fu la somma difficoltà di cavare delle |
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si fu la somma difficoltà di cavare delle illazioni logiche | da | quel principio. E veramente, chi pretende di valutare l' |
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esperienza . Quando l' agente è complesso, cioè risultante | da | più elementi e forze diverse, e così pure quando il |
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pure quando il reagente è complesso, risultante anch' esso | da | più elementi suscettibili di passioni e reazioni diverse, |
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effetto; il quale può accadere contrario, nonchè diverso | da | quel che si presagisce, o da quel che indicherebbe il solo |
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contrario, nonchè diverso da quel che si presagisce, o | da | quel che indicherebbe il solo agente per sè considerato. |
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dell' agente. - L' agente è complesso, se risulta | da | sostanze di proprietà diverse, e quindi può dare un effetto |
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anche con vero antagonismo. Il Trattato dell' esperienza , | da | noi desiderato, dovrebbe discendere al particolare, e |
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opposti e contrari. Un po' d' aria apre un uscio; una palla | da | fucile lo fora senza aprirlo. La forza è maggiore nella |
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della palla è tanta che non lascia tempo al movimento | da | comunicarsi a tutto l' uscio; ma, prima che nasca la |
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illazioni logiche si possono cavare, con rigorosa certezza, | da | un effetto ottenuto da un esperimento, e quali non si |
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cavare, con rigorosa certezza, da un effetto ottenuto | da | un esperimento, e quali non si possano ». « Quanto di |
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la certezza ». La medicina sintetica dunque è soccorsa | da | quelle regole medie complesse, che vedemmo costituire la |
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la via tenuta dai più celebri medici di tutti i tempi, | da | quelli che al letto dell' ammalato mostrarono sagacità e |
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natura e non prodotti dall' istinto stesso animale, furono | da | noi dette primitive ; quelle poi che vengono prodotte in |
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d' eccitazione, ed anche le accidentali, che sono provocate | da | stimoli esterni accidentali; e in quanto a questo effetto |
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dal principio intellettivo. Può benissimo essere indebolito | da | quella influenza, ma l' effetto di tale influenza si |
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di preferenza il fegato; l' itterizia è spesso cagionata | da | cause morali. Se la passione ha un' origine intellettiva, |
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o in altro modo. Il dolore, cagionato dalla ferita, procede | da | due cagioni: 1 dall' inegualità del taglio, il quale non |
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organismo, se non gli vien fatto. E il dolore prodotto | da | queste cagioni, e anche il solo sforzo che fa il sentimento |
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il principio vitale, quando non domina pienamente, in modo | da | produrre il conveniente e soddisfacente piacere della vita |
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allontana dalla piena sanità; ma considerato questo stato | da | sè solo, benchè si possa dire, in qualche modo, patologico |
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momentaneamente l' azione del principio vitale, a segno | da | spingere il sangue con impeto maggiore di quello che |
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diminuendo al principio vitale talmente la sua azione | da | rallentare la circolazione, e così, accumulandosi il sangue |
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sulla materia vivente, sicchè questa tenda a sottrarsi | da | lui, e così incominci la lotta che dicevamo. Secondo questo |
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del sentimento medesimo, perchè la stessa materia, che | da | una parte è fuori del sentimento, dall' altra è animata e |
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che fa a tal fine sieno così concertati dalla natura | da | addurre l' effetto, che la materia stimolante ed |
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morbosa; e se questa debolezza e inattività è cagionata | da | una irritazione o condizione morbosa precedente, in questo |
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località, ivi è successione di azioni e di movimenti, che | da | una si estendono ad altre parti, secondo l' organizzazione |
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e sforzo eccedente. Che l' azione bellicosa, nascendo | da | una primitiva irritazione, o non genera ella stessa altre |
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eccitazione o l' organizzazione non è tolta repentinamente | da | qualche forza maggiore, ma solo è minacciata da una forza |
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da qualche forza maggiore, ma solo è minacciata | da | una forza straniera, allora l' istinto animale entra con |
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nuovi sconcerti nell' extrasoggettivo, e si crea così | da | sè stesso un nemico, che diviene più forte di lui, una |
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nella dolorosa lotta occupato, non gli rimanga più di virtù | da | collocare nell' operazione visiva; se pur non si deve |
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i movimenti sensorii; e stando così, è ad ogni modo | da | notarsi che quei movimenti non sono al tutto meccanici, ma |
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sensorio, producano questo effetto per qualche alterazione | da | essi cagionata nella direzione dei fluidi, che inaffiar |
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in maggior copia »(2). Diciamo comparativamente , poichè è | da | aver mai sempre presente che non è un assoluto grado di |
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corpi assai freddi, ovvero passando noi leggermente vestiti | da | una temperatura calda ad una fredda, ne riportiamo varie |
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propria tensione e forza maggiore, ma pel maggiore stimolo | da | cui vengono incitati, per la maggior copia e celerità del |
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per la maggior copia e celerità del sangue, lasciando anche | da | parte la crasi del medesimo, che pare dover influire |
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proprie. Quindi la gastrite, per esempio, è accompagnata | da | dolore di capo per la comunicazione nervosa. Per altro, che |
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i successivi stadŒ del corso zoetico, non alterato | da | stimoli artificiali, o che si vogliano determinare gli |
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colla propria spontaneità, le leggi della quale furono | da | noi indicate, e si possono ricapitolare così: 1) L' azione |
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l' effetto d' accrescere il sentimento, o di ributtare | da | sè ciò che vi si oppone, allora ella mette in giuoco tutti |
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località. Queste diverse parti, occupanti luoghi diversi | da | quello a cui si riferisce, come a proprio scopo, l' |
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con cui muove ad un tempo quel numero d' organi è diverso | da | quello, col quale ne moverebbe uno solo; ora ogni atto |
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perchè non posso io avere la sensione in una mia mano punta | da | un ago, se il movimento nervoso non si prolunga fino al |
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a noi dalla percezione extrasoggettiva, e chiusa | da | superfici da noi percepite, che gli danno la forma? Il |
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noi dalla percezione extrasoggettiva, e chiusa da superfici | da | noi percepite, che gli danno la forma? Il collocare adunque |
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le cui piccole superfici non si continuino in modo | da | formare una superficie unica, e le dette molecole si |
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unica, e le dette molecole si soffreghino tra loro | da | tutte le loro faccie, allora nasce una sensazione confusa, |
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come le superfici sensibili, a noi appartenenti, vengano | da | noi collocate in uno spazio solido, unite per modo da |
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da noi collocate in uno spazio solido, unite per modo | da | riuscirne una superficie sola, circondante un solido con |
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esce il corpo umano. Per spiegare questo, prima di tutto è | da | concedere che lo spazio immisurato sia dato dalla natura |
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che se l' uomo immobile fosse toccato in modo eguale | da | tutti i punti del suo corpo contemporaneamente, egli non |
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ha prodotto, come pure quella che lo toglie, sono percepite | da | noi coll' esperienza extrasoggettiva, e quindi hanno |
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sono mobilissimi, e così accordati che dividendosene alcuni | da | una molecola entrino a comporre la seguente, la quale |
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detto, la cagione di questa corrispondenza è irreperibile | da | noi, chè tutto ciò che percepiamo extrasoggettivamente è un |
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spazio solido determinato. La continuità delle superfici | da | tutti i lati e il movimento fanno sì che l' uomo percepisca |
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primo fenomeno che ci si presenta occasionato, per esempio, | da | una contusione nel braccio, si è quello d' un dolore, che |
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e che sembrano spezzarla. I dolori si trasportano | da | un luogo all' altro non solo successivamente, come avviene |
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degli elementi, dato il quale ha luogo, secondo l' ipotesi | da | noi proposta, la sensazione. Dato dolore in un luogo, egli |
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Ora tutti i fenomeni morbosi sono accompagnati o costituiti | da | movimenti. Egli sembra che le febbri d' ogni genere si |
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azione, sono determinate in gran parte dalle simpatie e | da | quelle cause accennate di sopra, che alle simpatie danno |
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dottrina del principio sensitivo. Il qual vero si tentò | da | noi di porre in evidenza, e tuttavia non ci confidiamo d' |
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anch' essa, per un miracolo molto maggiore, s' animava | da | sè stessa, e sapeva fare tutto ciò che fa lo spirito. A noi |
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fallaci metodi di studiarlo, seguitando i quali, quelli che | da | due secoli filosofarono intorno all' uomo, nè poterono |
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la bontà del fine; s' accorgeranno che colle scorse | da | noi date nella scienza da essi valorosamente coltivata, |
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s' accorgeranno che colle scorse da noi date nella scienza | da | essi valorosamente coltivata, abbiamo voluto (non diciamo |
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riusciti) restituirle quell' onore, di cui fu spoglia | da | tanto tempo, che da lei dipendesse la scienza dell' anima, |
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quell' onore, di cui fu spoglia da tanto tempo, che | da | lei dipendesse la scienza dell' anima, ed anzi ne fosse |
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alla medicina, mi acquisteranno forse riprensione e biasimo | da | una maniera di persone più gravi ancora. Convengono ad un |
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ancora si rimarrebbe la scienza dell' animalità, segregata | da | quella dello spirito, chè rimarrebbesi materiale, e il |
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quali errori sistematici la danneggino sì fattamente | da | farle perdere il fine di guarire le infermità, o almeno di |
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sacerdote cattolico, ed ella è voce oggimai universale e | da | niun savio, benchè professore dell' arte medica, |
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la difendono. Chi può numerare le migliaia d' uccisi | da | quell' ostinazione di restringere l' arte salutare a non |
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isforzi maggiori forse del potere, su quel diritto cammino, | da | cui tanto s' allontanarono, diremo così: niente c' |
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e molti non si ricusarono di parere e d' essere trattati | da | pazzi, per non disubbidire a quell' accento divino. |
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che nelle sue passioni ed azioni si manifestano, giacciano | da | principio tutte contenute, e quasi dormienti, nella |
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nella semplicissima essenza, e come si sveglino poscia, e | da | lei si distinguano: ricerca che ci obbligò d' entrare in |
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in alcune questioni ontologiche, le quali si sarebbero | da | noi potute non poco abbreviare, se ad una scienza |
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quasi a lei aderente; ma che non penetra in essa per modo | da | discioglierne l' unità e la perfetta semplicità. Vedemmo |
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è il naturale voto di lei? Che destino le fu assegnato | da | Colui che le diede l' essere? In sapere questo solo sta |
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della dottrina intorno all' anima, il quale non fu ancora | da | noi raccolto. I nostri lunghi ragionamenti ci avranno |
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dell' esser suo. Questa altissima relazione essenziale, che | da | parte dell' eterno oggetto dicesi manifestazione , da parte |
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che da parte dell' eterno oggetto dicesi manifestazione , | da | parte del soggetto intuizione , crea l' anima, che è il |
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quasi ivi innaturata, non mai confusa, è manifesto che | da | quell' essere, onde si origina ed ha l' essenza e l' |
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essere manifesto e manifestante ha tutto quello che ha, | da | questo tutto riceve, questo le dà tutte le altre cose. Il |
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sia il bene di sè medesima, anzi il suo bene sia un diverso | da | sè, chè dimora nell' eterno oggetto, nell' essere infinito, |
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e della destinazione dell' anima non si può, senza uscire | da | lei; conviene che il discorso si spinga con ardire a più |
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a sè la propria perfezione? E può ella indi derivarla | da | sè medesima? Da parte del medesimo essere si esige forse |
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perfezione? E può ella indi derivarla da sè medesima? | Da | parte del medesimo essere si esige forse qualche nuova |
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degli stessi popoli sulla natura dell' anima, accompagnate | da | qualche mia osservazione benevola ai loro autori, e |
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abbisogna di straniero soccorso, esso mi procaccerà almeno | da | te qualche ricambio, che gioverà a me stesso. Io dunque |
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giudicarli equamente, ed anche ridurli a qualche concordia, | da | variatissime e discrepantissime sentenze cavando un solo |
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che io voglio principalmente riferire, descrivendole più | da | filosofo che da storico, perciò mi si conviene avvertir |
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principalmente riferire, descrivendole più da filosofo che | da | storico, perciò mi si conviene avvertir prima d' ogni altra |
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conceduto dagli uomini discreti l' interpretarli per modo | da | cavarne un senso ragionevole, benchè assai spesso lo faremo |
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Ma quell' anima, essendo inanellata, come dicevamo, | da | una parte colla materia e col senso, dall' altra coll' idea |
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coll' idea e con Dio; nè potendosi ella distinguere, se non | da | una mente già addestrata all' attenzione ed all' |
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erronei quella parte che sta in essi di verità? Questo | da | noi si potrà ottenere, considerando che gli autori di quei |
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ma poscia tralasciarono di osservare che quelle cose, | da | essi osservate, non erano l' anima che intendevano |
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trovarla nel libero esercizio del proprio pensiero, e così | da | discepolo stato fino allora, tolse a divenire maestro di sè |
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. Al che consuona anche la tradizione profana, riferita | da | Probo con queste parole: [...OMISSIS...] . Quanto poi ad |
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. Tuttavia sembra indubitato che Pitagora distinguesse | da | questa l' anima intellettiva, di cui troppo più altamente |
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seguirono la stessa dottrina (5). Ad Ipparco è attribuita | da | Macrobio la stessa sentenza (6). Questa sentenza nacque al |
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gli antichi sistemi, e sembra talora interpretarli in modo | da | forzarli ad entrare nelle classi prestabilite, pretende |
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d' incorporeo (1). L' opinione adunque del fuoco la ripete | da | un tentativo di spiegare il movimento spontaneo. |
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disse essere anima, se non quelli che composero l' anima | da | tutti insieme gli elementi (1). Il qual luogo, se non è |
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non è stato interpolato, rende sospetto il verso attribuito | da | più autori antichi (2) a Senofane: [...OMISSIS...] . E non |
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altri il predominio (6). Il fare risultare l' anima non | da | un solo elemento materiale, ma da tutti insieme, e il porre |
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risultare l' anima non da un solo elemento materiale, ma | da | tutti insieme, e il porre in essi l' ordine e l' armonia, è |
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Ella ha già conosciuto che niun elemento materiale | da | sè solo può spiegare le operazioni dell' anima (7); e |
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una forza equabilmente diffusa in tutti i corpi viventi, | da | essi inseparabile - che corrisponderebbe da qualche lato |
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corpi viventi, da essi inseparabile - che corrisponderebbe | da | qualche lato all' anima elementare e senziente lo spazio, |
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in più la dividono, secondo le parti di questo. Quando | da | prima s' intese che i soli elementi materiali non bastavano |
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degli atomi venne quella della loro armonia, professata | da | Dicearco e da Aristosseno, così dopo la dottrina che poneva |
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venne quella della loro armonia, professata da Dicearco e | da | Aristosseno, così dopo la dottrina che poneva l' essenza |
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trova il solo numero, e quindi traendo la teoria degli enti | da | questo solo, che essi sono numeri. Ciò che mi convince |
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invaghiti della novità della scoperta di un mondo così puro | da | condizioni di materia e di tempo, si persuadevano dover |
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[...OMISSIS...] . Empedocle (43. 7 37. a. C.). - Ma | da | Pitagora passiamo ai Pitagorici, e scegliamo fra essi |
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e non considerarlo isolato, siccome tutto avesse inventato | da | sè, senza scuola precedente. Tanto più convien fare questa |
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Empedocle cadesse in un così rozzo e plebeo errore | da | fare l' anima intellettiva composta di materiali elementi, |
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seno un materialismo, ma loro proprio e speciale, veniente | da | mancanza di riflessione, mescolato collo spiritualismo; |
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se si vuole, un pitagorista (1), non avesse altra dottrina | da | metter fuori intorno all' anima, che quella di farla |
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nel novero dei filosofi materialisti, chiamati plebei | da | Cicerone, ma sì introdotto nella compagnia di Pitagora, di |
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altri tali. Aristotele pone questa differenza fra Empedocle | da | una parte, e i Pitagorici e Platone dall' altra, che questi |
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amicizia all' uno e all' ente, fosse piuttosto congetturata | da | lui che da quel filosofo espressa (1). Come dunque Platone |
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uno e all' ente, fosse piuttosto congetturata da lui che | da | quel filosofo espressa (1). Come dunque Platone e i |
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tolse egli una tale sentenza? Dalla scuola di Pitagora, | da | questa scuola eminentemente spirituale, la quale professava |
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[...OMISSIS...] : non è dunque una sentenza trovata | da | Empedocle, ma da lui seguita. E ancora: [...OMISSIS...] . |
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: non è dunque una sentenza trovata da Empedocle, ma | da | lui seguita. E ancora: [...OMISSIS...] . L' anima dunque ha |
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materiali, quando noi stessi voleva che fossimo animati | da | quell' anima spirituale, che pervadeva tutto il mondo, e |
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corporea veste, «sarcon chitoni», costrette a trasmigrare | da | una in altra forma corporea per lo spazio di trenta mila |
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diceva sovente i suoi elementi essere Dei; il che poscia | da | Platone e dai Platonici fu detto appunto delle idee. |
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si ravvisano più generazioni di Dei o di demoni, ammessi | da | Empedocle, fra i quali poneva le stesse anime umane. Il che |
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chiara cognizione di Dio, nè avevano cuore abbastanza saldo | da | combattere l' errore comune e grossolano della idolatria, |
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Alla nostra sentenza ancora viene non leggiero rinforzo | da | un luogo di Aristotele, dove questo filosofo dichiara |
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bambini, non giunti all' età della riflessione. Di poi è | da | considerarsi che se, al dir di Aristotele, i due filosofi |
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che si possono assegnare, non cessano mai di escludere | da | sè una porzione dell' esteso. Se ciascuna parte non cessa |
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dell' esteso. Se ciascuna parte non cessa di escludere | da | sè ciò che non è dessa, dunque ella stessa non si trova |
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mai rischiarasse la mente di Platone. Dal principio, posto | da | quei due sommi filosofi italiani, egli trasse |
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bocca originale. La necessità di un' eterna unità, arguita | da | Parmenide e da Zenone considerando la natura dello spazio, |
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La necessità di un' eterna unità, arguita da Parmenide e | da | Zenone considerando la natura dello spazio, fu da Platone |
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e da Zenone considerando la natura dello spazio, fu | da | Platone dedotta, con un ragionamento simile, anche dalla |
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L' argomento di Parmenide e di Zenone traeva la sua forza | da | questo principio, che « « la sostanza corporea |
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Ma se l' istante, in cui viene distrutta, deve distinguersi | da | quello in cui ella esiste, già fra l' uno e l' altro |
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l' esistenza del mondo materiale lasciato solo, separato | da | ogni mente, perocchè ogni tratto di tempo è fuori dell' |
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cose. La sua maniera di esprimersi è certamente diversa | da | quella che noi usammo; ma il fondo del pensiero non cangia. |
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fuoco faceva principio degli altri tre (1). Ora, partendo | da | questa continua rimutabilità degli elementi, ne trae che |
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in universale, giacchè questo solo ha i caratteri assegnati | da | Platone a tale specie invisibile, suscettiva di tutte le |
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simulacri dei veri elementi. Ma discendendo col discorso | da | quella specie intelligibile informe, che, come dicevamo, |
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essere stato Empedocle pitagorico, fu anche discepolo, come | da | Alcimada si riferisce, dello stesso Parmenide (3). E qui |
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nobile lume dell' italica scuola del torto, che gli è fatto | da | tanti, col supporlo sì goffo e zotico intelletto da voler |
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è fatto da tanti, col supporlo sì goffo e zotico intelletto | da | voler composta l' anima umana di materiali elementi (2). E |
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ora poi causa materiale delle cose (2). Ma se noi moviamo | da | questo principio, che per amicizia Empedocle intendeva l' |
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partecipazione (2). Quindi ancora l' amicizia empedoclea | da | Filopono e da Temistio viene paragonata al concetto, ossia |
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(2). Quindi ancora l' amicizia empedoclea da Filopono e | da | Temistio viene paragonata al concetto, ossia alla notizia |
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[...OMISSIS...] . L' uno pitagorico (5) fu denominato | da | quei filosofi in varie maniere (6): e fu detto Dio, Apollo, |
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che trae Aristotele contro il sistema di Empedocle | da | questo, che [...OMISSIS...] (4). Al che Empedocle poteva |
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Simplicio poi considera l' amicizia piuttosto distinta | da | quella monade, secondo un rispetto diverso da cui si |
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distinta da quella monade, secondo un rispetto diverso | da | cui si guarda, che assolutamente, in quanto cioè l' |
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come cagione di essi, chè l' essere intelligibile, | da | cui tutto viene, è necessario, e impone a tutte le cose le |
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per limitare l' uno e distinguere in esso il più; come poi | da | questi due principŒ escono i quattro elementi? qual è il |
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qual è il nesso che li lega con quelli? Primieramente è | da | considerare che Empedocle, con Eraclito e con molti altri |
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e inserita nello stesso « Timeo » di Platone, fu esposta | da | Lucrezio in questi versi: [...OMISSIS...] Dove il fuoco, di |
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il suo pensiero al mondo intelligibile, e non poco | da | lui prendesse Platone. Dice Aristotele che la teoria di |
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che appartiene alle idee. Ora poi, se si riconosce ammesso | da | Empedocle che gli elementi sieno intelligibili, idee, e, |
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il Karsten. La quale interpretazione tuttavia mi sembra più | da | erudito che da filosofo; perocchè gli eruditi recenti, |
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quale interpretazione tuttavia mi sembra più da erudito che | da | filosofo; perocchè gli eruditi recenti, fatti accorti come |
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indole storica e tradizionale della scuola platonica, è | da | credere che realmente ella raccogliesse le dottrine |
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non poteva andar perduta nel genere umano, anzi si recò | da | per tutto colle colonie, si conservò nelle religioni e |
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e Anassagora (5), celebre per aver separata la mente | da | ogni materiale concrezione, è possibile che egli sia stato |
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ponesse in un modo oscuro, forse senza uscire intieramente | da | quella forma universale, sotto cui l' aveva annunziata |
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sotto cui l' aveva annunziata Parmenide. Poichè è | da | distinguersi nella dottrina di Elea la prima questione |
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unità, che si voleva verificare nelle cose, astraendosi | da | ogni altra qualità o proprietà, che aver potesse la unità. |
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al tempo di Empedocle erano ancora avviluppate, e neppur | da | Platone (1), nè dai Platonici poterono a pieno |
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ma tuttavia si agitavano, e la verità si vedeva ora | da | un lato ora dall' altro, e si pronunciavano altresì, non |
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quello di Eraclito (1); dunque non è informe. Di più, lungi | da | esser materia inattiva, che diventa tutto ciò che si vuole, |
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si mostra nondimeno inclinato ad accordare che fosse | da | lui chiamato «sphairos», ed altre cose intorno a lui |
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ed altre cose intorno a lui attribuite ad Empedocle | da | Proclo e da altri Platonici (1). Ora, a questo mondo fu |
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cose intorno a lui attribuite ad Empedocle da Proclo e | da | altri Platonici (1). Ora, a questo mondo fu imposto |
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sopra il mondo sensibile, al quale veniva attribuita | da | Empedocle la forma di elissi. Perchè poi gli antichi |
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dalle triangolari fino a quelle che fossero terminate | da | poligoni di un numero di lati indefinitamente grande. |
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dentro di sè virtualmente tutte le altre figure ed eccede | da | tutte, così l' essere ideale contiene l' essenza di tutti |
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prima del sole, secondo l' uso che di questa parola si fece | da | tutta l' antichità. Anche il dirsi fuoco7ente dimostra il |
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la più lontana dalla terra; sicchè per emisfero non è | da | intendersi la sfera tagliata orizzontalmente, ma a zone |
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stata corpo ella stessa. All' incontro, noi sappiamo | da | Plutarco e da altri antichi che Empedocle diceva l' anima |
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ella stessa. All' incontro, noi sappiamo da Plutarco e | da | altri antichi che Empedocle diceva l' anima di divina |
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si riduce in accordo nel sistema dell' Agrigentino, venendo | da | quegli elementi composta la ragione divina, a cui si riduce |
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e quelle del supremo essere, che vive per propria essenza. | Da | questo Dio egli faceva venire le anime umane. Il che non |
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egli faceva venire le anime umane. Il che non era alieno | da | quanto aveva insegnato Pitagora, del quale, come abbiamo |
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non sono che indivisibili ; i quali nei tempi posteriori | da | alcuni si definirono idee, da altri si definirono realità |
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i quali nei tempi posteriori da alcuni si definirono idee, | da | altri si definirono realità corporee. Indi la divisione |
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cogliendo il sistema platonico intorno all' anima | da | quest' ultimo lato debole, cioè dall' averle dato un |
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poichè Platone fa che Iddio traesse l' anima in parte anche | da | quella natura che nei corpi si divide, «tes au peri ta |
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ciò che è sempre identico (l' essenza sostanziale, confusa | da | Platone colla sostanza reale ); il cui opposto è ciò che è |
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colla sostanza reale ); il cui opposto è ciò che è sempre | da | sè diverso, a cui passa il filosofo soggiungendo |
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[...OMISSIS...] . Fino a qui noi abbiamo descritti | da | Platone l' identico e il diverso, la sostanza (ideale e |
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e il diverso, la sostanza (ideale e reale confuse insieme | da | lui) e i corpi formati (colle loro forme specifiche e |
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detto, accade che gli sia difficile a pensare cose immuni | da | spazio, perchè non può arrivare a ciò, se non adoperando il |
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replicatamente dice essere corpi, e perciò prodotti | da | Dio posteriormente all' anima (3). Ma veniamo all' altra |
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la cui natura consiste nel divenire continuamente altre | da | quel che sono; ella conosce le une e le altre in sè stessa, |
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Democrito, ricorrendo a un moto eguale a quello dei corpi | da | luogo a luogo, e così prese a tassarlo di errore. Veramente |
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dell' anima intelligente, che la faceva prodotta | da | Dio in tempo in cui non esistevano ancora i corpi, benchè |
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quelle dove egli dice espressamente che l' anima risulta | da | tre nature. A ragion d' esempio, di Dio dice: |
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propriamente dimorare in quell' essenza media, la quale | da | una parte tocca il mondo ideale, e dall' altra attinge lo |
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pure si dice che le appartengono solo perchè la media | da | esse riceve la condizione e l' atto di sua natura. Quindi |
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io intendo che questa sia pure quella, che talora chiamasi | da | Platone ragione, in quanto ella è partecipe di ciò che è |
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faccia l' anima composta anche di ciò che è sempre diverso | da | quello ch' era prima, acciocchè ella possa conoscerlo, |
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del razionale o ideale; e questo è il seme, già | da | noi additato, di tutti gli errori del sistema platonico, |
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o di qualche consuetudine, ciò che è migliore, essendo | da | meno, viene superato dalla moltitudine di ciò che è |
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dicevo, i due termini estremi dell' anima in quanto sono | da | essa diversi, e resta la sola parte media, che è veramente |
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sola parte media, che è veramente l' anima, la quale riceve | da | entrambi: e ciò che riceve da quello che ha natura |
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l' anima, la quale riceve da entrambi: e ciò che riceve | da | quello che ha natura immutabile è l' entità sua migliore, |
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natura immutabile è l' entità sua migliore, ciò che riceve | da | quello che ha per natura l' esser sempre diverso, è l' |
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sentenze di un filosofo, che aveva scritto in poesia, fu | da | Platone dichiarato; di poi quello che mancava fu aggiunto. |
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egli fa poi l' anima umana - e anzi la fece moventesi | da | sè stessa, « «auto heauto kinun» (2) », e fece i suoi |
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ed immutabile, l' interiore di ciò che è sempre diverso | da | sè; e questo circolo interiore fu poi da lui diviso in |
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è sempre diverso da sè; e questo circolo interiore fu poi | da | lui diviso in altrettante orbite, quante sono quelle dei |
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dei pianeti, che quell' anima doveva animare. Ed è pur | da | notarsi come Platone metta ciò che è sempre diverso da sè, |
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pur da notarsi come Platone metta ciò che è sempre diverso | da | sè, la materia prima, dentro a ciò che è identico, e quindi |
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l' anima, sembra che questa si stia nascosta, quasi coperta | da | quello; ma pure, secondo la ragione delle cose, è il |
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interno, che è come sua natura, là dove il corpo lo riceve | da | fuori. Onde, se il moto è nella stessa natura dell' anima, |
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in moto, e quindi sempre viva, poichè ciò che si muove | da | sè è cosa viva (1). Di che si vede, e che Platone |
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il grand' uomo dimostra d' aver veduto quel principio, che | da | tutta l' antichità fu consentito, e di cui noi ci siamo |
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l' altro, e recavano in esempio la Venere fatta di legno | da | Dedalo, la quale movevasi per un cotal gioco d' argento |
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e pel moto intelligibile nell' essere universale, | da | cui è informata l' anima umana, ai quali due termini si |
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si riducono le due estreme parti assegnate all' anima | da | Platone. Quanto poi alla fatica, che si prende Aristotele |
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Prova poi che la mente è il medesimo delle cose percepite, | da | questo, che ella le considera in sè stessa, a differenza |
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uniti colla mente esprime un concetto al tutto diverso | da | quello di essere confusi e identificati con essa. IV) Di |
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o percependo, non fa un atto pel quale lo distingua | da | sè, non sentendo o percependo altro che il proprio termine, |
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o percepirlo se non come oggetto, non solo distinto | da | sè, ma opposto a sè soggetto. L' illusione che fa credere |
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che fa credere che il senso percepisca gli oggetti | da | sè distinti o, come dicono i nostri filosofi, esterni, |
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distinti o, come dicono i nostri filosofi, esterni, nasce | da | questo: 1) Che i corpi diversi dal nostro sono esterni al |
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che contra factum non datur argumentum . Il fatto dunque | da | verificarsi è questo: « se la mente quando pensa una |
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I soli filosofi sono quelli che, volendo fare | da | maestri alla mente umana (forse per averne essi un' altra |
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il bruto reale o possibile, creda di pensare cose diverse | da | sè, e di tutt' altra natura; ma ella s' inganna, non pensa |
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perchè crede di pensare tutt' altro, cose grandemente | da | sè diverse. - Non può negarsi. - Dunque pensa sè stessa |
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di pensare, ha coscienza di pensare cose al tutto diverse | da | sè, sia poi che s' inganni o no in questa scienza o |
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pensa veramente il diavolo, e lo pensa come cosa diversa | da | sè. Che se voi, a malgrado di ciò, volete persuadere a voi |
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stesso che quando pensate veramente il diavolo come cosa | da | voi diversa, v' ingannate del tutto, ma pensate unicamente |
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che il corpo si percepisca dall' intelligenza come un ente | da | noi distinto, qualunque cosa sieno le sensazioni, rimane |
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imperfetta e mozza; poichè il sensismo lokiano, seguito | da | Berkeley, conosce le sole sensazioni acquisite, con cui si |
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il nulla non è una torre possibile ». REID. - Atterrito | da | conseguenze così assurde e funeste, Reid volle tornare al |
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dicendo che « « l' anima veramente percepisce e pensa cose | da | sè diverse, ma lo fa mediante certe leggi primitive e |
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attestato dal senso comune, che l' anima pensa cose diverse | da | sè; ma non soddisfaceva, perchè non rispondeva al sofisma |
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ragione. 3) Finalmente, se l' uomo pensava le cose diverse | da | sè per leggi istintive della propria natura, queste stesse |
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uomo poteva più assicurarsi che gli fossero dati altronde | da | percepire. KANT. - Queste osservazioni non isfuggite a |
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il senso comune ammetta che l' uomo conosca cose diverse | da | sè; dunque tale credenza dover essere un necessario effetto |
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un necessario effetto delle leggi soggettive indicate | da | Reid, senza che queste avessero alcuna efficacia a provare |
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intelligenza dimostrare l' esistenza di alcun ente diverso | da | essa, non toglie che non ve ne possano essere; non se ne |
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e lo scetticismo, perocchè niuna rappresentazione può | da | sè stessa far conoscere gli oggetti, se non si sa che ella |
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appunto come si conoscono; ovvero venendone assicurati | da | qualche testimonianza infallibile, e quindi supponendo l' |
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che sè stessa, scartò la possibilità lasciata sussistere | da | Kant di enti distinti dall' anima, che era veramente un' |
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incominciato a cercare come l' uomo conosce le cose diverse | da | sè. La filosofia aveva ereditato dai maggiori uno |
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e però conchiusero che l' uomo nulla conosce di diverso | da | sè; dal nulla conoscere passarono, per logica conseguenza, |
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produceva a sè stesso; e l' opera fu assunta a farsi | da | Fichte. Kant descrisse e anatomizzò la potenza, che ha lo |
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atto di questa potenza, e gli oggetti stessi già prodotti | da | esso. L' Io, che Kant aveva posto come il vincolo di tutte |
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sopra sè stesso, e non l' atto con cui l' Io esiste. | Da | questo primo errore procede che in tali sistemi la |
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uomo che precede la coscienza; eppure in questo stato è | da | cercarsi la natura umana, giacchè la coscienza non è |
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Io non sono il Non7Io . Ottimamente: distingue sè stesso | da | tutto ciò che non è lui. Ma questo atto non è ancora che un |
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sè stesso esistente, se prima non esiste indipendentemente | da | tale atto; e se è vero del pari che il Non7Io non si può |
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i concetti di quegli enti, non come accidenti dell' Io, ma | da | lui distinti per natura, come suoi oggetti. Ricorre adunque |
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enunciazione. Onde il filosofo mescola e confonde l' Io, | da | lui prodotto per via di speculazione, coll' Io reale, nel |
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dunque produce ciò che non è Io, produce un' entità diversa | da | sè; egli dunque od esce colla sua attività da sè stesso, |
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diversa da sè; egli dunque od esce colla sua attività | da | sè stesso, ovvero, senza uscire da sè stesso, produce un' |
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esce colla sua attività da sè stesso, ovvero, senza uscire | da | sè stesso, produce un' entità che non è lui stesso. Il che |
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lo stesso. Che se l' Io produce un' entità diversa | da | sè, dunque il celebre sofisma, su cui si regge tutto l' |
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ne è ito a terra, rimanendo conceduto che l' Io può uscire | da | sè stesso cogli atti suoi, può creare qualche cosa di |
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stesso cogli atti suoi, può creare qualche cosa di diverso | da | sè e di opposto a sè, qualunque cosa poi ella sia (1). Vera |
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intelligente fa sopra sè stesso e sopra le cose diverse | da | sè, e invece di considerare ogni riflessione come un |
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imperocchè certi uomini conoscono del mondo e delle cose | da | sè diverse più, ed altri meno; e quindi l' Io dei primi |
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l' aumento degli Io in questo sistema verrebbe espresso | da | una serie infinita, che, fatto il numero primitivo degli Io |
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a porre un Non7Io del tutto inanimato, un Universo abitato | da | lui solo, e quindi a vivere eternamente fra esseri bruti; e |
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che il suo Io pone nel Non7Io molti altri Io diversi | da | sè, converrebbe che il suo porre non significasse più |
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e in tal caso lui stesso sarebbe un' illusione perchè posto | da | sè stesso. Ma se tutto fosse illusione, non vi sarebbe più |
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E poichè gli oggetti dello spirito sono infiniti (poichè | da | parte del suo oggetto lo spirito non è limitato), si occupò |
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oggetti determinati comprende. Schelling adunque fu colpito | da | ciò che aveva detto Fichte, che « l' Io e il Non7Io |
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cosa che non è sè . Qualunque cosa sia dunque il Non7Io, e | da | qualunque parte tragga la sua esistenza, certo è che egli |
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dall' annichilirlo del tutto. Schelling, adunque, riceve | da | Fichte la proposizione che l' Io produca il Non7Io, cioè |
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La dottrina, che svolge la prima proposizione, fu nominata | da | Schelling Idealismo trascendentale ; la dottrina, che |
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a diventare Io, e perciò che è falso il principio posto | da | prima. La scissura e la lotta fra queste due parti del |
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fuori di sè. Ciò che intende adunque deve essere prodotto | da | lui stesso »; quasichè fosse lo stesso l' intendere una |
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l' intendere una cosa in sè e il produrre una cosa diversa | da | sè. Quando anzi, se fosse vero che l' io non potesse |
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prima, e li abbiamo trovati insussistenti. La seconda muove | da | principŒ di natura ontologica, e sono tali che cozzano coi |
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la chiama emanazione dell' eterno, rassomigliante a quello | da | cui emana. E poi asserisce immediatamente, senza trovar |
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germanica, di cui si fa tanto strepito. Lasciando noi | da | parte questo strepito, perchè guai a quelli che, volendo |
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riferisce all' individuo produttore; e per ispiegarla parte | da | questo principio, che « tutte le cose sono in Dio soltanto |
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queste altre parole, quasi cosa che venga al tutto | da | sè, che nessuno possa negare, di cui nessuno possa |
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ai suoi ammirati discepoli qualche cosa di più strano | da | credere sulla sua parola. Non trattasi della nozione o tipo |
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sempre in Dio. Il nostro filosofo però dice che emanano | da | Dio; lo dice, e tuttavia le dice eterne, nè dice che perciò |
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dice, e tuttavia le dice eterne, nè dice che perciò escano | da | Dio. Nè di tutte queste affermazioni contradittorie vi dà |
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di essere anime, come questo possa esser loro permesso | da | Dio, come, ottenuto questo permesso, possano acquistare l' |
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loro sconosciuta. L' Io sottomesso all' analisi risulta: 1) | da | un sentimento fondamentale; 2) da un' intuizione dell' |
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all' analisi risulta: 1) da un sentimento fondamentale; 2) | da | un' intuizione dell' oggetto; 3) da una o più riflessioni, |
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fondamentale; 2) da un' intuizione dell' oggetto; 3) | da | una o più riflessioni, che quel sentimento intelligente fa |
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non si partirebbe già più dall' Idea, come fa Hegel, ma | da | qualche cosa di superiore all' Idea stessa; e l' Idea |
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mentali; perocchè rimane sempre l' erronea base, posta | da | Fichte, che « il conoscente niente conosce fuori di sè |
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che il pensiero possa concepire l' ente così astratto che | da | lui si tolgano in prima tutte le determinazioni, e poi si |
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non è il pensante, dunque il pensante pensa cosa diversa | da | sè, e non è più vero il principio posto, che non possa |
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ci dice: 1) Che egli può bensì astrarre, negare, passare | da | un oggetto all' altro, ma non mai trasformare gli oggetti |
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che lo crei, oltremodo è assurdo che cominci ad esistere | da | sè, senza che alcuna causa preceda, nè efficiente, nè |
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lo rende concepibile all' intelletto; e di questa perciò è | da | parlare, ricorrendovi come a sufficiente ragione di tutti |
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mondo reale e le idee, dopo averle prodotte come un diverso | da | sè, riconoscendo che quelle cose sono sè stesso, seco s' |
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cui possa essere il pensiero è questo annullamento di sè, e | da | questo nulla può sorgere a tutti gli altri gradi, perciò |
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gli altri gradi, perciò dal gran nulla escono fuori, come | da | un cotale oscuro abisso, tutte le cose. - Sistema del |
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quello stesso che forma la prima proposizione delle dieci | da | noi annoverate. Ecco due tesi, che si trovano in alcuni |
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Ecco due tesi, che si trovano in alcuni Sutras, citati | da | Burnouf: Non è mestieri il dire come un tale sistema sia |
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tale sistema sia empio; ma l' empietà, che esso racchiude, | da | niuno più che dai discepoli di Hegel fu nudamente |
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ingegni provocò, secondo il solito, la reazione violenta | da | parte di quelli, a cui divenne alla fine insofferibile, i |
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materia non si vede come la forma, in quanto è forma, stia | da | sè, separata dalla materia; e per stare da sè deve esser |
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è forma, stia da sè, separata dalla materia; e per stare | da | sè deve esser qualche altra cosa oltre mera forma, onde non |
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mera forma, onde non può essere sostanza, la quale sta | da | sè. Che anzi se si considerano i corpi, da cui furono |
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la quale sta da sè. Che anzi se si considerano i corpi, | da | cui furono tratte le parole di materia e di forma, e se si |
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quasi incerto così: [...OMISSIS...] (1). Nel qual luogo è | da | considerarsi che il filosofo non disse addirittura che l' |
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che si acquistano dal di fuori, che è appunto l' errore | da | noi accennato, di confondere il soggetto coll' oggetto. |
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un altro suo atto, cioè l' anima sensitiva, e finalmente | da | questa già maturata, l' intellettiva. [...OMISSIS...] (1). |
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è la solita ragione dei sensisti, la cui leggerezza fu già | da | noi dimostrata (3), dice che dunque è uopo che abbiamo |
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e questa impressione unica, che rimane nell' anima | da | molte sensazioni, è ciò in cui Aristotele vede il |
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Primieramente quell' universale quiescente è tradotto | da | Abramo de Balmes e da Giovanni Francesco Burana per « « |
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universale quiescente è tradotto da Abramo de Balmes e | da | Giovanni Francesco Burana per « « universale costituito e |
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proviene adunque l' idea? Ecco ciò che rimane tuttavia | da | spiegare; ecco il solito vano; ecco supposto quello che si |
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ciò che abbiamo detto circa l' errore, onde provenne come | da | universale fonte ogni sensismo, il che non è mai abbastanza |
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Poichè l' uomo che astrae l' universale dal singolare, | da | quale singolare lo astrae? Certo da quello, che egli ha già |
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dal singolare, da quale singolare lo astrae? Certo | da | quello, che egli ha già concepito nella sua mente; perocchè |
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non avendoli presenti alla mente. Orbene, i singolari già | da | lui concepiti, onde astrae gli universali, sono forse nè |
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forse nè più nè meno i singolari non concepiti? Questo è | da | vedersi, poichè la mente nel concepirli può avere aggiunto |
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dunque riassumiamo l' analisi delle cognizioni umane, fatta | da | Aristotele, e l' ordine in cui egli le distribuisce, |
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; 2) alle quali debbono precedere nella mente i principŒ | da | cui provengono, onde nel primo dei « Fisici » dice che gli |
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questi primi termini, tosto si hanno i primi principŒ, e | da | questi le conclusioni immediate, che sono principŒ rispetto |
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esercita l' astrazione, contiene il comune e l' universale | da | cui si può astrarre, perchè esso non è il solo reale, ma il |
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nell' opera di Abelardo sopra Porfirio, poco innanzi | da | me citata, quale si trova nel Codice Ambrosiano. L' |
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cui si esercita l' astrazione; coll' astrazione si separa | da | esso il comune . Nasce tosto la questione, se il comune sia |
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errore di Aristotele debbo dire che non fu scoperto giammai | da | veruno, per quanto è a mia cognizione; e perciò la |
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che il comune deve essere una realità, escludevano affatto | da | esso ogni elemento intellettuale, e dicevano perciò che il |
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percepito al reale puro, entrambi avevano ragione; perocchè | da | una parte in ciascun reale percepito, essendovi l' idea in |
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di una data materia, a cui non è dato l' esistere | da | sè, senza la materia di cui ella è la perfezione, ossia l' |
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nave carica di preziosi tesori in procinto di affondare, | da | quanto ella recava di difficile, di peregrino, di sublime, |
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onde pare che la riflessione non dissomigli le più volte | da | un padrone cieco, guidato a mano da servo capriccioso e |
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dissomigli le più volte da un padrone cieco, guidato a mano | da | servo capriccioso e malfido. Così avviene che la |
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la loro croce. Io ho letto di una povera donna, molestata | da | un orrido cancro, che, essendo per alcun tempo angustiata e |
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di Gesù Cristo: e tanta virtù e consolazione trasse | da | una tale visita, che, essendo poverissima, mancante di |
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poverissima, mancante di tutto, inchiodata in un letto | da | trent' anni (a capo de' quali morì), con tormenti |
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mi tennero sempre legato, e mi furarono tutto il tempo che | da | quelli mi sarebbe avanzato. Tuttavia di ciò assai mi |
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mandovi adesso questa mia appositamente acciò ne lo scacci | da | voi, e in me riguardiate sempre il più amoroso fratello, il |
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Ah quanto è bella la virtù! quant' è amabile! Essa è amata | da | tutti i buoni, i cattivi stessi la stimano; apporta una |
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amano e di quelle che ci odiano. Tutto dunque viene a noi | da | quel nostro buon Padre che sta nei Cieli; egli non ci dà se |
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e letizia ogni nostra infermità ed amaritudine insieme | da | noi laviamo e cancelliamo. Nulla adunque ci turbi, o caro |
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in questa vita; nè pure i nostri errori. Ma questo è | da | guardar sommamente, che poniamo cioè ogni cura di amar |
Epistolario ascetico Vol.I -
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gli uomini tutti, corrispondere e assecondare li sforzi che | da | altrui si fan per giovarmi, e dirò anche, se volete, nulla |
Epistolario ascetico Vol.I -
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la riconoscete, qual cosa non mi debbo io promettere? Voi | da | capo ai piedi reso più perfetto e più saggio; imperciocchè |
Epistolario ascetico Vol.I -
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convengono che la strada più sicura della virtù e che Iddio | da | molti richiede, è quella dell' ubbidienza al proprio |
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cattolica di Torino » potrebbe essere per lei un bel campo | da | seminare grandi azioni e c“rre grandi frutti. Lo stesso |
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noi vincere in accortezza, in sagacità, in energia | da | nostri nimici? Lascieremo che facciano essi più pel |
Epistolario ascetico Vol.I -
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mi occorse al pensiero l' idea d' una stamperia sostenuta | da | generosi amici, colla quale si divolgassero le più salubri |
Epistolario ascetico Vol.I -
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per fermo essere favoreggiata dai Prelati, dal governo, e | da | tutti i buoni cristiani. Questi, quando si sapesse farla |
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tempi. Ma ogni cosa starebbe nel senno e avvedimento di chi | da | principio la governasse. Io che ho avuto il singolare |
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capo, altri in opera eseguisca. Non conosco bastevolmente | da | vicino la società Torinese, nè so quali vicende possa avere |
Epistolario ascetico Vol.I -
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e alla buona, come sono solito cogli amici; se ella ha | da | lagnarsi, si lagni con se medesimo, che si è mostrata con |
Epistolario ascetico Vol.I -
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il piacere di scriverle alcuna cosa intorno al Piano | da | Lei tracciato de' Figli della Carità , e comunicatomi, per |
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stato recato a non pochi riflessi intorno a simile affare. | Da | per tutto ho rilevato una scarsezza grande di |
Epistolario ascetico Vol.I -
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ai Curati nella cura delle anime! Io sono vivamente tocco | da | questo pensiero, sebbene molte difficoltà prevegga nella |
Epistolario ascetico Vol.I -
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quanto più sono i titoli esteriori che trova il mondo | da | differenziarli. Io la posso assicurare, egregio sig. |
Epistolario ascetico Vol.I -
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dei buoni cristiani e zelanti; anzi di questi ne abbiamo | da | per tutto, la nostra famiglia è veramente universale, la |
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tenerezza usassimo gli atti amorevoli che gli convengono, e | da | cui può ritrarre un vero vantaggio! Introdotta questa |
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contro loro; mentre ciascun malvagio non avrebbe mai | da | muovere guerra contro ad un solo buono, ma contro la |
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lettera, che sviluppare i semi ed estendere i pensieri | da | Lei sparsi nella sua pregiatissima. Sono entrato nelle sue |
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potrei giovare. Il tenore della mia vita e le molte brighe | da | cui sono distratto, e per cui Dio sa quanto stretto conto |
Epistolario ascetico Vol.I -
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mi incumbe. Se poi l' aiuto che Ella dice volere avere | da | me fosse qualche sovvenzione in danaro, in assistenza di |
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una cosa tanto utile e per li nostri tempi necessaria! Qui | da | noi sarebbero proprio necessari degli uomini pieni di |
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sarebbe un soggetto di estrema rilevanza. - Lo spirito | da | Lei espresso nelle riflessioni sulle sette Commemorazioni, |
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[...OMISSIS...] 1.22 Una lettera di amicizia | da | Lei sarebbe stata per me cosa gratissima. Ma Ella, |
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anima sola ; e così rifletto di presente all' occasione che | da | Lei mi è offerita una candida amicizia e religiosa. Io la |
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per esempio, un tedesco si dovrebbe oppugnare diversamente | da | un francese: un seguace di Kant, e un seguace di Voltaire |
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so e posso, ad occuparsi nell' opere sì bene ideate, e | da | cui si può certamente promettersi, colla grazia di Dio, del |
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« La Restaurazione della scienza politica? » L' ebbi | da | qualche giorno e vo leggendola come posso, essendo in un |
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e vo leggendola come posso, essendo in un lingua pochissimo | da | me conosciuta. Quantunque tratti in gran parte di materie |
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alcuna cosa alla società, talvolta lo fanno in modo che | da | essa ricevono un equivalente di libri, i quali poi li |
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a principio, e che quasi per accidente debbono uscire | da | sè medesimi. Egli è ben facile vedere tutti i vantaggi che |
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e ogni pio intraprendimento di uno sarebbe favoreggiato | da | tutti gli altri. Per esempio il Signore ispirò la buona |
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deputato ai bisogni generali della Chiesa di Dio. Così | da | gran tempo io me la ho ideata, prima che avessi l' onore di |
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l' onore di conoscere Lei; e ne tengo scritto un piano | da | me formato allora, che però conosco essere stata una vera |
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però conosco essere stata una vera temerità lo scriverlo | da | me privo d' ogni lume e di ogni esperienza. Desidererei |
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onore di conoscere Lei anche di persona. Se mai Ella avesse | da | viaggiare verso il Tirolo, io Le offerisco la mia casa |
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lacune nel nostro carteggio, non è però che si raffreddi | da | parte mia il desiderio di conversare con Lei per lettera, e |
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della carità che di rado si contenta di se stessa; e non è | da | negare, che anche non sia difficile l' adempirne gli offici |
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mi sembrano prudentissimi per quanto posso vedere io | da | lontano, e non dubito che avranno buon effetto. D' una cosa |
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trascurerebbe nessuna cosa per poter giovare l' opera. Qui | da | noi oh quanto sarebbe desiderabile che si potesse |
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particolare comunità d' uomini dedicati a Dio non potessero | da | esse trarne tutto il frutto, rivolgendo tutta la loro |
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impossibile a farsi, quando ciò s' intenda con discrezione, | da | una società d' uomini dedicati allo spirito. Questo |
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e magnifica istituita dagli Apostoli santi, e lasciata | da | loro alla santa Chiesa. Ma poichè, per le cagioni dette, |
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Sapete perciò come nessuno di noi può assumere | da | se stesso questo onore, ma solamente colui che è chiamato |
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sempre più chiaramente la voce di quello che chiama ora | da | lontano ed ora da vicino; e finalmente dubitando di se |
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la voce di quello che chiama ora da lontano ed ora | da | vicino; e finalmente dubitando di se stesso, di fare col |
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e assiduità al divino servizio, colla più cauta fuga | da | ogni ombra di pericolo e di distrazione, meritarsi dal |
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della Chiesa, non essendo ancora venuti al mondo i Santi | da | festeggiare, non erano altre feste che la Domenica, ma |
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sono santi, e che pel cristiano bisognava vacare sempre | da | tutte le profane cose al Signore pensarono a santificarli |
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come tutte le domeniche dell' anno, e le ferie in quanto | da | esse dipendono: cioè in quanto hanno lezioni proprie |
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noi gli abbiamo stampati, contiene la divisione de' salmi | da | recitare per ciascun genere di Santi cioè per gli apostoli, |
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l' anime nostre giovamento infinito e ristoro. Perchè | da | vero, o mio caro Giulio, la ben fatta celebrazione della |
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a Dio; ho mutato pensiero circa la società di laici | da | me proposta: sono venuto al tutto nella sua opinione: giova |
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Lo spirito immutabile della Congregazione è quello | da | Lei stessa tracciato nel Piano comunicatomi, e spirante |
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non case regolari di Sacerdoti; quali sarebbero i figliuoli | da | Lei concepiti della carità. Le modificazioni perciò che io |
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non consisterebbero punto nel diminuire gli uffici | da | Lei enumerati; ma, dirò piuttosto, nell' accrescerli. A |
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e sublime il ministero della cura delle anime, istituito | da | nostro Signore nella Chiesa. Il petto di un Vescovo e di un |
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della carità. Non parmi, veneratissima signora Marchesa, | da | abbandonare questo sublime modello. Parmi che essendovi |
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a incorporarsi nel ministero posto nella sua Chiesa | da | Gesù Cristo; non le pare che riceverebbe non so quale |
Epistolario ascetico Vol.I -
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non sia angusta al cuore del vero discepolo! Ella ha capito | da | tutto questo, quale sarebbe il disegno, su cui (se a Dio |
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(dove essi vi sono) cogli uffizi della Congregazione. | Da | questo Vostra Signoria Illustrissima ben intende qual |
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Questi diverrebbero in particolare i figliuoli della carità | da | Lei descritti, ogni qual volta fossero richiesti di ciò, e |
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signora Marchesa troverebbe, non v' ha dubbio, | da | compatirmi, anche quando non meritassi compatimento; e però |
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per l' interesse vivissimo che prendo all' Istituto | da | Lei meditato, e per approfittare de' suoi lumi. Per questo |
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furono istituiti, questa lontananza del ministero pastorale | da | quegli Instituti era la cosa migliore che fare si potesse. |
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parlato chiaro, non si può per quanto io credo, diffinire | da | questo lato la cosa. Discorrendo adunque umanamente, ed |
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conoscerla sommamente difficile a conseguire, e tale che fu | da | tutti i santi uomini a tutto loro potere fuggita. - Alla |
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che tali posti si debbano, non che non cercare, ma fuggire | da | ciascuno in particolare, quanto da lui dipende. Ma ella |
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non cercare, ma fuggire da ciascuno in particolare, quanto | da | lui dipende. Ma ella avrà considerato il secondo de' |
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Ma ella avrà considerato il secondo de' quattro articoli | da | me propostile; nel quale apparisce che nell' Istituto |
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tutto debbe dipendere dal Senato, dirò così, del superiore, | da | cui vengono le ubbidienze impreviste, tanto pei posti a cui |
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liberissime, per la costituzione stessa dell' Ordine, | da | ogni esteriore risguardo. Nell' abbozzo da me posto ne' |
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dell' Ordine, da ogni esteriore risguardo. Nell' abbozzo | da | me posto ne' quattro articoli non sono comprese |
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articoli non sono comprese naturalmente quelle precauzioni, | da | cui tutto debbe essere munito. La prego oltracciò d' |
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ben munite contro tutti i pericoli: non sono i tempi | da | fuggire, ma piuttosto da combattere. Se si può fare alcun |
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tutti i pericoli: non sono i tempi da fuggire, ma piuttosto | da | combattere. Se si può fare alcun bene alla condizione de' |
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fraticello. Se abbiamo reso l' animo così forte e perfetto | da | non temere di queste interiori tentazioni, credo al tutto |
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senza pericolo. Questa dote non può essere comunicata loro | da | semplici religiosi. La mancanza ancora di questa cognizione |
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altresì una certa zoticità, in tante parti, che allontana | da | loro gli uomini del mondo. Io non negherò finalmente che |
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è più conveniente, quanto più conforme alla base posta | da | Gesù Cristo che i pastori formino de' semplici religiosi! |
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solo per istanze e per preghiere che gli vengono fatte | da | chi è bisognoso di essi. E questo mi sembrerebbe da |
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fatte da chi è bisognoso di essi. E questo mi sembrerebbe | da | sommamente provvedere, osservando che quasi tutte le |
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se la supplico a meditare bene questo grande affare, | da | cui potrà venire tanto bene alla santa Chiesa, quando ciò |
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che la vita più dolce è quella di segregarsi intieramente | da | questo misero e pericoloso mondo: ma non cerchiamo tuttavia |
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1.26 Permetta la carità sua che venga anche con una lettera | da | Lei, dopo essere stato colla persona forse a farle perdere |
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Già in voce le ho aperto il vivissimo desiderio che porto | da | qualche tempo nel mio cuore, e che vado sperando essermi |
Epistolario ascetico Vol.I -
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tempo nel mio cuore, e che vado sperando essermi messo | da | Dio, di fare vita regolare con alcuni Sacerdoti. A Lei ho |
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Padre, acciocchè non sia tutto questo qualche mia illusione | da | lasciare andare; il che però intimamente non credo. Ho |
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Ho esposto adunque il pensiero generale, e lo mando a Lei | da | vedere, acciocchè voglia avere anche questa carità di farci |
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di pensare a darci spalla, se le pare che ciò sia | da | Dio. [...OMISSIS...] Questi vorrebbero essere alcuni |
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e a tutti i Santi. Essi credono bene però di proporsi | da | eseguire i due sopraddetti scopi in un modo diverso. |
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a tenore dello spirito di raccoglimento e di preparazione, | da | cui vorrebbe essere animata questa Congregazione, debbono |
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il silenzio, l' orazione e l' occupazione degli studi, | da | determinarsi da essi al maggior bene della Santa Chiesa. 2 |
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l' orazione e l' occupazione degli studi, da determinarsi | da | essi al maggior bene della Santa Chiesa. 2 A qualunque |
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è dissonante dal suo scopo. Perciò non è punto alieno | da | lui, che i suoi membri vengano spediti fuori della casa |
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fisse incombenze di carità fuori di Congregazione, ma sarà | da | cominciare con esercizi di carità che meno che sia |
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uffizi della carità gli uffizi del ministero instituito | da | Gesù Cristo nella sua Chiesa, come quelli che contengono la |
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uffici del ministero, i Sacerdoti della Carità imitano più | da | vicino Gesù Cristo loro Redentore e Sacerdote alla cui |
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divina sua carità fra gli uomini, e non volendo fare nulla | da | sè, ma tutto a tenore della conosciuta volontà divina. Per |
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mai sia possibile la divina instituzione della Chiesa fatta | da | Gesù Cristo, almeno da quel punto, in cui, venendo alcuno |
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instituzione della Chiesa fatta da Gesù Cristo, almeno | da | quel punto, in cui, venendo alcuno di loro destinato alla |
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la Società, che essi formano già coll' esser cristiani, sia | da | ciascuno di essi più sentita, e quindi ancora un tal corpo |
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della loro dignità e grandezza, siano incoraggiati | da | questa coscienza a formare un corpo fra loro e col loro |
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in una siffatta maniera, che, dietro all' organizzazione | da | Lui stabilita, debba anche tutta la società degli uomini |
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esteriori. I vincoli dell' organizzazione, stabiliti | da | Gesù Cristo a principio nella società cristiana da lui |
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da Gesù Cristo a principio nella società cristiana | da | lui fondata, erano certo perfetti, ma erano interamente |
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secondo ciò che egli aveva detto: « Quando io sarò esaltato | da | terra, trarrò a me tutte le cose ». L' opera dunque della |
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e in essa subordinarsi ai vincoli spirituali stabiliti | da | Gesù Cristo, e così regolarizzarsi per modo che in ultimo |
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la divisa che ha dato Gesù Cristo ai membri della società | da | lui istituita, fu quella di amarsi scambievolmente. Le |
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stesso tempo a dar mano alla stessa opera avuta in mira | da | Gesù Cristo, di regolarizzare tutte le cose umane e mettere |
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dei principii spirituali del Vangelo e della costituzione | da | Lui alla sua santa Chiesa assegnata e stabilita. E` stato |
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uffizi della carità gli uffizi del ministero instituito | da | Gesù Cristo nella sua Chiesa, come quelli che contengono la |
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per quello che riguarda gli altri atti ed uffici di carità | da | prescegliere fra tutti dopo quelli del ministero |
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quelle fortissime parole: « era affamato, e non mi deste | da | mangiare », le quali contengono il succo e la conclusione |
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preferenza di tutte le altre quella che loro viene indicata | da | superiori, godendo solo di somigliarsi quanto più loro fia |
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l' edificio della carità. [...OMISSIS...] 1.26 Sebbene | da | qualche tempo io non m' abbia dato il singolar piacere di |
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della cui amicizia mi compiaccio come d' un vero tesoro. | Da | qualche tempo mi trovo a Milano, dove mi sono recato |
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che intervengano frequenti disturbi. Qui sono lontano | da | tutte le cure, si può dire, e parmi di fare maggiormente la |
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che agli ottimi semi posti in questa terra fertile | da | San Carlo, di cui per tutto si veggono non solamente le |
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loro eroica carità. Considerando queste cose ed esaminando | da | vicino la cosa, mi sono convinto che veramente l' Italia in |
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possegga forse Iddio un maggior numero di anime sublimi | da | lui elette e privilegiate. Il solo veder le cose con una |
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accidenti particolari, ci può far conchiudere il contrario. | Da | questo mi pare di poter conchiudere, che anche la facoltà |
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conoscerà, intitolata « Systema Theologicum », | da | pochi anni tratta alla luce, in vedere come quel grande |
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poi l' animo più confuso, misero e annuvolato di prima, | da | quel sollievo che all' uomo porge il tranquillo raggio |
Epistolario ascetico Vol.I -
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presto lascierà per sempre, entrando nudo in quella terra | da | cui è uscito e senza avere fatto nulla per l' ETERNITA`! Se |
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riflesso, lasciamo trascorrere tutta questa vita, il tempo | da | operare la nostra salute, e freddamente andiamo di continuo |
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data, ed oggi rispondo. Mi dite in quella d' avermi scritto | da | Caldas; ma nulla io ne vidi. Della vostra fermata io godo, |
Epistolario ascetico Vol.I -
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Quando avrete passato qualche anno, se vorrete venire | da | me, ah con quanto piacere vi stringerò al mio seno! Ma |
Epistolario ascetico Vol.I -
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sa in quale stato allora io mi trovi! forse in uno stato | da | cui voi rifuggirete. Pregovi perciò solo d' una cosa: di |
Epistolario ascetico Vol.I -
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comunicarmela. Io v' amo, e l' amore mi dà questo diritto. | Da | sei mesi sono a Milano. Quanto mi lega il cuore la memoria |
Epistolario ascetico Vol.I -
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del gran S. Carlo! quanto mi muovono i monumenti di lui che | da | per tutto s' incontrano, le moli materiali e quelle erette |
Epistolario ascetico Vol.I -
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« se sia peggio avere un ottimo ingegno accompagnato | da | un cuore malvagissimo; ovvero un ingegno debolissimo |
Epistolario ascetico Vol.I -
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malvagissimo; ovvero un ingegno debolissimo accompagnato | da | un cuore ottimo ». La risoluzione mia di tale questione già |
Epistolario ascetico Vol.I -
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molti nemici: quelli che hanno un bel cuore sono amati | da | tutti. Satisfatto così alle vostre domande, chiudo anche |
Epistolario ascetico Vol.I -
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la volontà di Dio, che io debba essere ancora lontano | da | voi. Prima che sia perfetta quest' opera, anderanno quattro |
Epistolario ascetico Vol.I -
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mi sparge di fiori veramente questi aspri sentieri, in cui | da | per tutto trovo degli ingegni caduti, precipitati. |
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[...OMISSIS...] 1.27 Vidi la impresa dell' Appendice | da | voi assunta appresso il Mazzetti, e molto ne godetti sì |
Epistolario ascetico Vol.I -
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E confesso che è effettivamente molto vasto, considerato | da | un lato; ma considerato dall' altro, ha il compenso della |
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un genere negativo: cioè a dire consiste nel non mettersi | da | sè stesso verun limite ad operare quanto è di gloria di Dio |
Epistolario ascetico Vol.I -
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altri instituti ciò che si propongono di fare cercano anche | da | sè stessi di farlo, e senza esserne punto chiamati dal |
Epistolario ascetico Vol.I -
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Ciò che tal cosa può avere di poco conveniente è compensato | da | altri sconci che si pensa in tal modo di evitare negli |
Epistolario ascetico Vol.I -
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quali sieno preferibili. Il superiore ancora viene aiutato | da | degli Assistenti, e viene limitato dai suoi propri |
Epistolario ascetico Vol.I -
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tacere, mio caro amico, vi potrò tacere quello che serbo | da | molto tempo gelosamente chiuso nel cuore? Non più, dopo la |
Epistolario ascetico Vol.I -
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adunque insieme, preghiamo incessantemente, perchè | da | lui solo deve venire ogni cosa. Io vi abbraccio, e dicovi |
Epistolario ascetico Vol.I -
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mi sembrano però assai rari), e sono: 1 Se nella opinione | da | me abbracciata, dopo spogliato me stesso dell' amor |
Epistolario ascetico Vol.I -
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che spero sia in noi; e voi dubiterete, come sembra | da | qualche tratto della vostra lettera, che io vi sia meno |
Epistolario ascetico Vol.I -
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se io volessi, non potrei non amarvi; ed amarvi più che | da | fratello. Non vi porti sospetto alcuno la radezza delle mie |
Epistolario ascetico Vol.I -
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di voi, sentire di voi nuove, e più di tutto riceverle | da | voi stessa. Questo è in me naturale, ma spero che sia |
Epistolario ascetico Vol.I -
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inducas in tentationem ». Iddio solo può tenerci lontani | da | quegli accidenti, in cui la virtù più forte può essere |
Epistolario ascetico Vol.I -
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sotto Superiori eccessivi; ma questi, ripetiamolo, non sono | da | temere per la misericordia del Signore: e, se anche |
Epistolario ascetico Vol.I -
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in lui il modo d' escirne. In fine io credo, che non ci sia | da | titubare circa il darsi alla Religione; essendo ciò atto |
Epistolario ascetico Vol.I -
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non si debbe consultare nè pure cogli amici; perchè è cosa | da | sè manifestamente buona, che non ha bisogno di consiglio: |
Epistolario ascetico Vol.I -
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casi, ne' quali la società abbia veramente quella persona | da | fidarsi, a cui commettere senza pericolo, e con morale |
Epistolario ascetico Vol.I -
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stabilisca, non potersi assumere il carico pastorale se non | da | una persona, che abbia cominciato l' anno trentesimo della |
Epistolario ascetico Vol.I -
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superiori e pastori coll' aiuto della divina misericordia. | Da | questa stessa maturità e cautela voi conoscerete, che il |
Epistolario ascetico Vol.I -
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è un vizio che viene sempre coperto col manto di santità. | Da | ciò nasce che il mondo rinfacci agli instituti religiosi |
Epistolario ascetico Vol.I -
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che ha condotto al santo patriarca la serva per avere | da | esso figliuoli, non è stato Abramo quello che abbia scelta |
Epistolario ascetico Vol.I -
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alla sua missione: questa missione ci inspiri coraggio: | da | questa missione aspettiamo la grazia e la robustezza. |
Epistolario ascetico Vol.I -
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società, è cosa caratteristica dell' Instituto che sta | da | tanto tempo nella mia mente: che se si prescindesse da |
Epistolario ascetico Vol.I -
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sta da tanto tempo nella mia mente: che se si prescindesse | da | questo, non sarebbe più quell' Instituto in tutta la sua |
Epistolario ascetico Vol.I -
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un danno infinito all' opera che il Signore sembra voglia | da | noi effettuarsi: noi avremmo da rendere conto a lui di |
Epistolario ascetico Vol.I -
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il Signore sembra voglia da noi effettuarsi: noi avremmo | da | rendere conto a lui di questo danno; ogni nostra imprudenza |
Epistolario ascetico Vol.I -
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cosa di vantaggio alla sua gloria e alla sua Chiesa, | da | se stessi. In conseguenza di quest' intima persuasione l' |
Epistolario ascetico Vol.I -
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dunque ancora niente delle intenzioni e disposizioni divine | da | se stesso, e debbe aspettare, ad imitazione di Maria |
Epistolario ascetico Vol.I -
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ricusa; egli non ricusa nessuna di tutte le circostanze che | da | sè gli si presentano da fare il bene. In tal modo non c' è |
Epistolario ascetico Vol.I -
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nessuna di tutte le circostanze che da sè gli si presentano | da | fare il bene. In tal modo non c' è alcuno sforzo nel suo |
Epistolario ascetico Vol.I -
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In tal modo non c' è alcuno sforzo nel suo operare, perchè | da | sè le circostanze lo conducono. Egli procura di fare tutto |
Epistolario ascetico Vol.I -
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di fare più che le presenti circostanze a lui offeriscono | da | fare, senza prendersi sollecitudine del futuro. La sola |
Epistolario ascetico Vol.I -
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stato che egli faccia di noi ciò che gli piace. Che risulta | da | questo spirito, mio caro amico? Quali sono le massime della |
Epistolario ascetico Vol.I -
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Riguardo al futuro essere negativi; cioè non mettere limite | da | parte nostra alla divina bontà: non impedirci di fare quel |
Epistolario ascetico Vol.I -
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che forse Dio amerà che noi facciamo; ma non fare calcoli | da | parte nostra sulle cose future, e disposizioni colle quali |
Epistolario ascetico Vol.I -
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sembrano favorevoli. Sappiamo noi altro? Non già, | da | comunicare. Stiamo adunque contenti, e non discorriamo che |
Epistolario ascetico Vol.I -
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qual cos' altro, ed allora che sarà venuto il tempo | da | farlo, sarà pure il tempo di parlarne; lungi dunque da noi |
Epistolario ascetico Vol.I -
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da farlo, sarà pure il tempo di parlarne; lungi dunque | da | noi ogni artificio umano, ogni esagerazione: non vogliamo |
Epistolario ascetico Vol.I -
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Dio ci avrà sparsa innanzi la luce, e nulla faremo più | da | noi stessi, ma Dio farà tutto in noi. [...OMISSIS...] |
Epistolario ascetico Vol.I -
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è attaccata su tanti punti, sorga altresì un corpo che sia | da | tutti i punti munito: sempre inteso, che la malizia umana |
Epistolario ascetico Vol.I -
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umani, spero, mio caro, che il Signore ci dia tali lumi | da | formare un Istituto forte quanto è necessario, e fornito di |
Epistolario ascetico Vol.I -
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vi sta, dirò così, che in teoria; in pratica si restringe | da | se stessa, quanto è bastante per avere solidità. La sua |
Epistolario ascetico Vol.I -
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dimostrano che una tale tenerezza naturale è santificata | da | un amore superiore, cioè dall' amore del nostro Dio Gesù |
Epistolario ascetico Vol.I -
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Ella si adonta se noi ci perdiamo di cuore; ella esige | da | noi coraggio tanto grande, quanto (se potesse essere) è |
Epistolario ascetico Vol.I -
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temere in tutto ciò che Ella va ad intraprendere; scacci | da | sè ogni dubbio ed ogni trepidazione con una sola occhiata |
Epistolario ascetico Vol.I -
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il mio nulla, che mi dà tanto motivo di umiliarmi | da | fare quest' atto di giustizia, che mi mette in sulla via di |
Epistolario ascetico Vol.I -
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piace; tosto, e nel più perfetto modo, quando la resistenza | da | parte nostra è veramente cessata, quando siamo veramente |
Epistolario ascetico Vol.I -
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e questa ha il merito tanto migliore del premio: se questo | da | quello fosse intieramente disgiunto. Ciò che mi dice dell' |
Epistolario ascetico Vol.I -
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prontissimi, come ubbidiscono le cose tutte. Impariamo | da | queste a conoscere quella voce, a non resistere. Oh beata |
Epistolario ascetico Vol.I -
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leggono libri anche macchiati d' errore (s' intende sempre | da | chi ne ha la debita licenza), con uno spirito pio e retto, |
Epistolario ascetico Vol.I -
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e difficili a conoscersi, come quelli del libro indicatomi | da | lei. L' essere scritto con sentimenti di pietà nol rende |
Epistolario ascetico Vol.I -
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imbarazzarsi cogli scrittori, il cui dettato non viene | da | Dio, sebbene abbiano un' apparente unzione nello stile? Non |
Epistolario ascetico Vol.I -
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al Signore i lumi necessari per le ulteriori deliberazioni | da | farsi da noi, non secondo la nostra, ma secondo la sua |
Epistolario ascetico Vol.I -
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i lumi necessari per le ulteriori deliberazioni da farsi | da | noi, non secondo la nostra, ma secondo la sua adorabile |
Epistolario ascetico Vol.I -
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questi giorni in troppa austerità e mestizia: ce la faremo | da | malati: il Signore accetterà i nostri incomodi in luogo d' |
Epistolario ascetico Vol.I -
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cara Madre che le suggerirà di più intorno a ciò che è | da | fare in questa santa quaresima: faccia ciò che essa le |
Epistolario ascetico Vol.I -
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anche la grazia di farlo. Io sono qui come, Le diceva, fino | da | martedì precedente alle Ceneri: di tutto sono contento |
Epistolario ascetico Vol.I -
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in qualche modo, il buon nome. Senta, se il Signore vuole | da | noi questa unione, essa è preordinata da tutti i secoli. |
Epistolario ascetico Vol.I -
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il Signore vuole da noi questa unione, essa è preordinata | da | tutti i secoli. Preghiamo adunque null' altro, se non che |
Epistolario ascetico Vol.I -
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Non le posso dire la unanimità de' nostri cuori, e | da | poco in qua anche con Giulio suo: egli m' ha scritto pur |
Epistolario ascetico Vol.I -
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campo, dove l' ha messo il Signore. Il suo cuore, spoglio | da | tutti gli umani affetti, sentirà bene l' ora di mutare lato |
Epistolario ascetico Vol.I -
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quando il Signore la farà battere. Non dobbiamo fare nulla | da | noi stessi; ma, purificandoci, renderci atti perchè il |
Epistolario ascetico Vol.I -
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voi. « E` pure necessario, soggiungete, fissare la strada | da | percorrere, acciò chi domandasse: quid faciam ? abbia a |
Epistolario ascetico Vol.I -
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stessi delle Figlie della Carità: fatta però la differenza | da | donne ad uomini, e da uomini laici a sacerdoti. La carità |
Epistolario ascetico Vol.I -
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Carità: fatta però la differenza da donne ad uomini, e | da | uomini laici a sacerdoti. La carità che esercitano le donne |
Epistolario ascetico Vol.I -
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non si sdegnerà. Perchè la deliberazione che egli vuole | da | noi perpetua, irrevocabile ed infinita si è di volere |
Epistolario ascetico Vol.I -
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rifiutandone nessuno, giacchè tutto è buono quanto viene | da | Dio: [...OMISSIS...] . Ora alcune parole al Bonetti. Non vi |
Epistolario ascetico Vol.I -
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vi dirà. Se il signore vi manda qui, io vi abbraccio già | da | quest' ora col cuore. Teniamoci raccomandati tutti a Gesù |
Epistolario ascetico Vol.I -
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morte. Voi dite d' aver ricevuto grandi lezioni quest' anno | da | quel solo che vi ama, e che a duri colpi vi vuol perfetto. |
Epistolario ascetico Vol.I -
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dunque anche per me, per me povero peccatore. Io passerò | da | Brescia sulla fine di luglio per recarmi a bere le acque di |
Epistolario ascetico Vol.I -
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mio carissimo. Non vi parlo degli studi perchè avremo tempo | da | ciò. Avrete avuti gli « Opuscoli ». [...OMISSIS...] 1.2. Il |
Epistolario ascetico Vol.I -
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carta comunicatami, è il seguente: 1 Circa la convulsione | da | cui Ella si trova assalita del pianto e del riso ne' |
Epistolario ascetico Vol.I -
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momenti di divozione e in altri, è cosa di poco momento, e | da | non farne caso nè occuparsi a ricercare se essa venga da |
Epistolario ascetico Vol.I -
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e da non farne caso nè occuparsi a ricercare se essa venga | da | Dio o dal demonio; il che è superfluo il sapere, purchè non |
Epistolario ascetico Vol.I -
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quando Ella si è messa in mente che fossero venute lettere | da | Milano sul conto suo, e avendo dato retta a un tal pensiero |
Epistolario ascetico Vol.I -
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cosa con me in modo risentito, e prese anche la risoluzione | da | se stessa di recarsi ancora il giorno dietro a Milano; che |
Epistolario ascetico Vol.I -
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, conviene pure che riconosca che in ciò v' ha un difetto | da | emendare: specialmente se la correzione fosse solita di |
Epistolario ascetico Vol.I -
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considerazione; e se fosse di cose in se stesse oneste, ma | da | Lei riguardate come imperfette, e di materie dubbie e che |
Epistolario ascetico Vol.I -
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nelle cose che non sieno patenti peccati, e potendo nascere | da | una occulta superbia. Per ciò cerchi di raffrenarsi; e |
Epistolario ascetico Vol.I -
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qualche cosa di meritorio, mentre, quando anche fosse stato | da | Dio, egli non sarebbe stato che una grazia gratis data , la |
Epistolario ascetico Vol.I -
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quale solo dobbiamo attendere; e tutto ciò che ci aliena | da | essa o ce ne toglie il pensiero, è cattivo. La legge di Dio |
Epistolario ascetico Vol.I -
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che mi accenna e dalla sollecitudine di ricercare se sieno | da | un principio buono o cattivo; allora riconosca di nuovo in |
Epistolario ascetico Vol.I -
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e della legge di Dio: perchè se quelle cose venissero | da | un buon principio non resisterebbero, operando |
Epistolario ascetico Vol.I -
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per istabilire dei principii di nostra condotta uniformi, e | da | tenersi da noi costantemente. Il non dover noi far |
Epistolario ascetico Vol.I -
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dei principii di nostra condotta uniformi, e da tenersi | da | noi costantemente. Il non dover noi far promesse, nè |
Epistolario ascetico Vol.I -
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del tempo futuro è una regola di condotta che discende | da | tutto lo spirito che ci deve animare, spirito di |
Epistolario ascetico Vol.I -
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stabilità di operare con noi stessi: 1 Il rispetto profondo | da | noi dovuto alla divina Provvidenza , i cui arcani non |
Epistolario ascetico Vol.I -
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operi in un modo recondito e spesso diverso al tutto | da | quello del nostro pensare, tuttavia qualunque cosa faccia, |
Epistolario ascetico Vol.I -
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egli è per noi; giacchè se noi faremo tanta stima di Dio | da | giudicare che avendo lui solo, tutto abbiamo e nulla ci |
Epistolario ascetico Vol.I -
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noi misuriamo la grandezza delle cose e delle azioni nostre | da | sè stesse, dal loro esterno apparato, dal loro numero, |
Epistolario ascetico Vol.I -
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apparato, dal loro numero, dalla loro pomposità, in somma | da | una falsa apparenza che non ci mostra nulla di realmente |
Epistolario ascetico Vol.I -
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vostra, le cose costì seguitano bene. Il Cardinale Morozzo, | da | me veduto ier l' altro, si mostrò contento delle cure che |
Epistolario ascetico Vol.I -
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nostro Gesù, e di Maria Santissima sua madre, rimanendoci | da | parte nostra tranquilli e costanti , con una viva fede in |
Epistolario ascetico Vol.I -
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che vi dà il Signore. Certo, avanti che un uomo chiamato | da | Dio alla religione sia religioso, deve essere novizio , e |
Epistolario ascetico Vol.I -
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Signore me lo farà finire quando a lui piacerà; per altro | da | patire e nel corpo, e nello spirito massimamente, non |
Epistolario ascetico Vol.I -
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e ciò conto nelle più grandi misericordie del Signore. | Da | parte mia dunque vi dirò « perseverate e non uscite da voi |
Epistolario ascetico Vol.I -
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Da parte mia dunque vi dirò « perseverate e non uscite | da | voi stesso dal noviziato, ma sia Gesù colla divina |
Epistolario ascetico Vol.I -
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somma così forte, che mi potesse smarrire, e che, tratto | da | questo timore, voi m' abbiate fatti dei fa7bisogno sempre |
Epistolario ascetico Vol.I -
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ottenere una cosa santa con tutta la schiettezza? E` voluta | da | Dio: amiamo di ottenerla. Non possiamo noi ottenerla, se |
Epistolario ascetico Vol.I -
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se non con qualche detrazione alla verità? Non è voluta | da | Dio: dunque nè pur noi vogliamola. Il zelo adunque non ci |
Epistolario ascetico Vol.I -
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essere vostro compagno, mio caro, e voi dovreste rigettarmi | da | voi, se forse per amore del danaro mi ritirassi dal fare |
Epistolario ascetico Vol.I -
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che gli presentai: mostrando già di conoscere certe cose | da | me scritte, e di averle lette. Mi ingiunse di continuare ad |
Epistolario ascetico Vol.I -
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necessità che v' ha in tali opere di cominciare sempre | da | una piccola cosa, e lasciare che il Signore dia quell' |
Epistolario ascetico Vol.I -
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e lasciando fare al Signore, perchè, se l' opera sarà | da | Dio, non mancherà già egli di favorirla ». - Io qui gli |
Epistolario ascetico Vol.I -
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l' avvenire. 2 Che la nostra principale regola, indicataci | da | Dio stesso per mezzo del suo Vicario, si è quella che ci |
Epistolario ascetico Vol.I -
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se ci lasciassimo indurre nella tentazione di volere | da | noi stessi estenderci a cose maggiori del nostro povero |
Epistolario ascetico Vol.I -
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presentarle poi alla Congregazione dei Vescovi e Regolari | da | esaminare, e, Dio volendo, anche da approvare. Io spero |
Epistolario ascetico Vol.I -
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dei Vescovi e Regolari da esaminare, e, Dio volendo, anche | da | approvare. Io spero oltracciò che ci saranno accordate |
Epistolario ascetico Vol.I -
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di sentire che vi piacque il pensier mio di ristringerci | da | principio nelle opere esterne agli Esercizi nei Seminari, e |
Epistolario ascetico Vol.I -
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conforme in queste cose alla ragione, condizione richiesta | da | La Mennais? Il La Mennais stesso sentì questa difficoltà. |
Epistolario ascetico Vol.I -
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io molto mi conforto. So che il demonio mette il suo capo | da | per tutto. Ma basta rispondergli quello che rispose S. |
Epistolario ascetico Vol.I -
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»; s' accorse che il consiglio della distruzione veniva | da | colui che odia e non vuole che disfare, e gli rispose, « |
Epistolario ascetico Vol.I -
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siate conformato in tutto, nè ho altro più bel desiderio | da | fare a tutti quelli che amo in lui e per lui. |
Epistolario ascetico Vol.I -
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lui. Quanto è sublime questa dottrina, e come si diparte | da | tutto ciò che poteva inventare la sapienza umana, dirò |
Epistolario ascetico Vol.I -
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un balsamo a tutte le nostre piaghe? Io vorrei ben sapere | da | Lei quante volte avrà sperimentato il conforto di questo |
Epistolario ascetico Vol.I -
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v' ha ragione di temere sempre, ce n' hanno mille tante più | da | sperare. Amatemi come fate, salutate tutti quelli che di me |
Epistolario ascetico Vol.I -
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le sue parole fossero provate e confirmate dai miracoli, e | da | tant' altre prove, e recò in testimonio il suo Padre |
Epistolario ascetico Vol.I -
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le cose. Le vie del Signore sono elevate, ed egli conduce | da | lontano i suoi disegni. Mio caro, pregate, come fate, per |
Epistolario ascetico Vol.I -
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a ciò che avea di visibile la vostra figlia, è un argomento | da | conoscere sensibilmente qual sia la lusinga di questi |
Epistolario ascetico Vol.I -
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istintivamente alle cose terrene senza guida di ragione, e | da | queste è poi difficile lo staccarli per ragione, la quale |
Epistolario ascetico Vol.I -
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della umiliazione; che mi aiuterete ad ottenermi altresì | da | Dio, come caldamente ven prego. Qui mi dà gran conforto il |
Epistolario ascetico Vol.I -
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dopo un giorno in cui non avea trovati che pochi momenti | da | pranzare e cenare fuori d' ora. La sua robustezza lo |
Epistolario ascetico Vol.I -
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è vero, ma niente varrebbe senza la grazia del Signore, | da | cui viene la vera fortezza. A Dio. Tanti miei complimenti |
Epistolario ascetico Vol.I -
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della progettata istituzione. Voi avrete ben compreso | da | quelle, come l' effetto che porterebbe una simile |
Epistolario ascetico Vol.I -
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che la divina Provvidenza ci manda senza punto cercarle | da | noi stessi; questo avrete veduto che è una delle massime |
Epistolario ascetico Vol.I -
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traccie del suo Fondatore. Nulla dunque dee essere staccato | da | questi centri. Io son d' avviso che siamo venuti in tempi |
Epistolario ascetico Vol.I -
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tutte le buone istituzioni a quelle potestà costituite | da | Gesù Cristo, in un modo naturale però; sicchè tutto nella |
Epistolario ascetico Vol.I -
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Marchesa Patrizi me l' avea scritta già il Conte Mellerio | da | Albano. Anche qui c' è la mano di Dio, e noi adoriamola. |
Epistolario ascetico Vol.I -
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c' è la mano di Dio, e noi adoriamola. Spero che de' passi | da | voi fatti per la partenza non ve ne verrà cosa alcuna di |
Epistolario ascetico Vol.I -
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Nissuna; e se noi ne poniamo alcuna in esse, operiamo | da | stolti; perchè non è motivo da dover credere stabile ciò |
Epistolario ascetico Vol.I -
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alcuna in esse, operiamo da stolti; perchè non è motivo | da | dover credere stabile ciò che di sua natura è mutabile e |
Epistolario ascetico Vol.I -
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per materia delle medesime, mi sembra che sieno fondamenti | da | gittarsi, e stimo che non sieno mai intese abbastanza, mai |
Epistolario ascetico Vol.I -
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le fatiche del confessionale, giacchè troppo vi resta | da | fare nelle altre occupazioni che non potete al presente |
Epistolario ascetico Vol.I -
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che sentite nel vostro spirito, io credo che ciò sia voluto | da | Dio per farvi sperimentare l' umana miseria e farvi |
Epistolario ascetico Vol.I -
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nel suo ben essere; io credo bensì che sia un giusto motivo | da | conoscere in noi stessi una disarmonia e deformità |
Epistolario ascetico Vol.I -
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stessi una disarmonia e deformità originaria, e per questo | da | piangere e da sclamare: « quis me liberabit de corpore |
Epistolario ascetico Vol.I -
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e deformità originaria, e per questo da piangere e | da | sclamare: « quis me liberabit de corpore mortis huius? » ma |
Epistolario ascetico Vol.I -
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de corpore mortis huius? » ma credo ancora che sia tale | da | non dovervene punto nè poco turbare. E a questo proposito |
Epistolario ascetico Vol.I -
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nelle più piccole cose. Ciò ci servirà molto per allontanar | da | noi la tentazione di essere un qualche cosa nella via dello |
Epistolario ascetico Vol.I -
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qui siamo un cuore e un' anima sola. Ci si è aggiunto | da | pochi giorni un altro compagno, di cui spero bene: fu la |
Epistolario ascetico Vol.I -
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abbiamo un piccolo metodo in iscritto cavato massimamente | da | S. Ignazio: è buono che imparino tutti un buon metodo, e |
Epistolario ascetico Vol.I -
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giorno di Natale prossimo. - Ho poi qualche osservazione | da | farvi sul vostro progetto, ed aprirvi quale sarebbe la mia |
Epistolario ascetico Vol.I -
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stimerei meglio di non pensare a questa cosa: se l' opera è | da | Dio, avverrà tutto ciò che è necessario, perchè abbia il |
Epistolario ascetico Vol.I -
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con tutta semplicità faceste ai vostri compagni il discorso | da | voi ideato, soggiungendo unicamente di tenerci uniti nello |
Epistolario ascetico Vol.I -
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mezzi, nell' uguale abbandono alla Provvidenza, lasciandoci | da | essa muovere senza punto prevenirla, nella carità |
Epistolario ascetico Vol.I -
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e quasi direi nazionalmente, si vedrebbe ben presto sorgere | da | tali discussioni una dottrina imponente e di una dignità |
Epistolario ascetico Vol.I -
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insieme e che faranno: il Cattolicismo porterà il lume | da | per tutto, da per tutto metterà l' ordine, la pace, l' |
Epistolario ascetico Vol.I -
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che faranno: il Cattolicismo porterà il lume da per tutto, | da | per tutto metterà l' ordine, la pace, l' amore; e tutti i |
Epistolario ascetico Vol.I -
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che mi fa certa fede, non essere io punto dimenticato | da | Lei, anzi, ciò che io punto non merito, molto ben |
Epistolario ascetico Vol.I -
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per opera della divina Provvidenza, viene soavemente | da | essa stessa consolidato ed ingrandito. Più cose Le avrei da |
Epistolario ascetico Vol.I -
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da essa stessa consolidato ed ingrandito. Più cose Le avrei | da | scrivere, in cui questa operazione mirabile della mano di |
Epistolario ascetico Vol.I -
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e strazio del nostro cuore « se mai è possibile, passi | da | noi il calice »: e soggiungiamo poi fedelmente « ma non si |
Epistolario ascetico Vol.I -
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in noi Dio. Che cerchiamo di più? Se mai vorrà qualche cosa | da | noi Iddio, non ha egli modo di parlarci, egli che ha fatto |
Epistolario ascetico Vol.I -
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ed altrove, fino che la volontà di Dio non si manifesti | da | se stessa. Per quella di costì, giacchè il passo è fatto, |
Epistolario ascetico Vol.I -
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ma solo secondare, quando il Signore presenta l' opera | da | eseguire; e intanto viversi contento nel proprio ritiro. Le |
Epistolario ascetico Vol.I -
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non siamo buoni a nulla. Il Signore diffonde la sua bontà | da | per tutto, dove non trova ostacoli; noi non pensiamo |
Epistolario ascetico Vol.I -
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calcato nelle sue parole. Spargeva il seme e lasciava che | da | sè mettesse, cioè mediante la sua secreta operazione. Così |
Epistolario ascetico Vol.I -
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nella natura stessa di tutte le cose, e perciò tocca | da | una estremità all' altra con forza e soavità: « et disponit |
Epistolario ascetico Vol.I -
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e seminarvi mille zizzanie e divisioni. Il che sapendo, è | da | tenerci forti, e colla dovuta prudenza persistere |
Epistolario ascetico Vol.I -
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di non « ricusarmi a nulla di tutto ciò che mi offre | da | fare la Provvidenza per gloria di Dio »: abbandonandomi |
Epistolario ascetico Vol.I -
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Loewenbruck e con Molinari, che mi aiuteranno a impetrare | da | Dio il suo lume. Così uniti insieme di spirito, otterremo |
Epistolario ascetico Vol.I -
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volontà di scrivergli una lettera; ma prima desidero sentir | da | voi, se farò bene a farlo. Ditegli intanto da parte mia, |
Epistolario ascetico Vol.I -
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sentir da voi, se farò bene a farlo. Ditegli intanto | da | parte mia, che se vuol far la volontà di Dio, faccia l' |
Epistolario ascetico Vol.I -
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alla quale sono ciò che le conseguenze verso il principio, | da | cui derivano. Or questa massima è la seguente: « di |
Epistolario ascetico Vol.I -
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di Dio, quasi che Dio non pensasse e provvedesse | da | padre a tutti gli uomini e alle anime tutte, anche senza |
Epistolario ascetico Vol.I -
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abietto di penitenti; nè avverrà mai, se saremo penetrati | da | queste grandi verità, che noi di proprio moto assumiamo |
Epistolario ascetico Vol.I -
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che con altri punto non parliate, ma se avete qualche cosa | da | discutere intendetevela con lui solo per l' affare nostro. |
Epistolario ascetico Vol.I -
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così poco conto vogliamo fare della sua grazia? Lungi | da | noi il zelo disordinato ed inquieto, che viene dal falso |
Epistolario ascetico Vol.I -
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e che se noi saremo veramente umili e ci terremo buoni | da | nulla, come siamo, ci terremo assai indietro, e non |
Epistolario ascetico Vol.I -
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che può qualche cosa. E siamo noi tali che non troviamo | da | occuparci di noi stessi? non abbiamo più nulla a fare in |
Epistolario ascetico Vol.I -
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qui sta la semplicità della nostra vita. Vi prego di fare | da | parte mia ringraziamenti e complimenti a monsignor |
Epistolario ascetico Vol.I -
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si può essere tuttavia ingannati nel discernimento di fiore | da | fiore, e di frutto da frutto: e può cogliersi il frutto |
Epistolario ascetico Vol.I -
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ingannati nel discernimento di fiore da fiore, e di frutto | da | frutto: e può cogliersi il frutto della scienza che porta |
Epistolario ascetico Vol.I -
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1.31 Mi duole di non avere trovato tempo fin ora | da | rispondere alla loro lettera, che mi è riuscita cara anche |
Epistolario ascetico Vol.I -
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in Dio, che si compiace tanto dei peccatori che sperano | da | lui la salute e che contra la sua giustizia nella sua |
Epistolario ascetico Vol.I -
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prendere un solo libro per la materia della meditazione, il | Da | Ponte stampato dal Marietti a Torino. La conferenza |
Epistolario ascetico Vol.I -
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Calvario. Mi riserbo ad aggiungere qualche altra regoletta | da | scrivere in sul libretto in un' altra mia. Intanto qui |
Epistolario ascetico Vol.I -
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degli Apostoli « prout unicuique opus erat ». Una cosa vi è | da | osservarsi, che in quanto ai propri bisogni corporali, come |
Epistolario ascetico Vol.I -
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che quindi può avvenire talvolta che alcuno abbia | da | soffrire, ma chi non ha da soffrire a questo mondo? e |
Epistolario ascetico Vol.I -
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talvolta che alcuno abbia da soffrire, ma chi non ha | da | soffrire a questo mondo? e questo caso deve ben essere raro |
Epistolario ascetico Vol.I -
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per Iddio, avendo questo Signore de' granai in abbondanza | da | mantenere gli operai che egli solo chiama e conduce nel |
Epistolario ascetico Vol.I -
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spero che in men di due anni saremo preparati. Ora è tempo | da | pregare assai, e da disporci: voi dalla vostra parte, noi |
Epistolario ascetico Vol.I -
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due anni saremo preparati. Ora è tempo da pregare assai, e | da | disporci: voi dalla vostra parte, noi dalla nostra. Ma, |
Epistolario ascetico Vol.I -
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parte, noi dalla nostra. Ma, come dico, soprattutto è | da | farci orazione molta. Oltre le private, facciamo anche noi |
Epistolario ascetico Vol.I -
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fine, non era nè pure in mio arbitrio, giacchè è il fine, | da | cui non si può prescindere, essendo stabilito non da me, ma |
Epistolario ascetico Vol.I -
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fine, da cui non si può prescindere, essendo stabilito non | da | me, ma da Dio: e l' aggiungere a questo l' impresa di |
Epistolario ascetico Vol.I -
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cui non si può prescindere, essendo stabilito non da me, ma | da | Dio: e l' aggiungere a questo l' impresa di qualche opera |
Epistolario ascetico Vol.I -
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divisa quello dell' Apostolo, attende tibi , possono essere | da | Dio chiamati all' esercizio di qualche opera di carità, e |
Epistolario ascetico Vol.I -
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farlo. In tal modo anche i semplici cristiani sono tirati | da | una necessità morale ad esercitare delle opere di carità, |
Epistolario ascetico Vol.I -
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in altra, dove non giungessero le mie forze; ma farmi | da | me stesso una legge di non estendermi fuori di certe opere |
Epistolario ascetico Vol.I -
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di Dio. Ma la mia miserabilità è infinitamente lontana | da | queste cose: ed io non posso che trascinarmi per le vie le |
Epistolario ascetico Vol.I -
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della fretta, e che mi è carissima oltre modo, e vorrei | da | tutti i nostri praticata quella virtù che si chiama della |
Epistolario ascetico Vol.I -
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divine Scritture lodata. Ecco adunque le poche cose che ho | da | osservarvi per ora. Mi piace che si diano ai novizi delle |
Epistolario ascetico Vol.I -
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condotta, ma solamente ho temuto ; e le apparenze mi davano | da | temere. Se dunque credete che io abbia fallato nell' |
Epistolario ascetico Vol.I -
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che era ben penosa la mia posizione nel trovarmi | da | più di quindici giorni privo al tutto di lettere del |
Epistolario ascetico Vol.I -
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nella vostra assenza, senza aspettare di scrivermi voi | da | Torino, ad affare finito. Voi anche probabilmente voleste |
Epistolario ascetico Vol.I -
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desidero positivamente che mi diciate i motivi che c' erano | da | temere una subita occupazione militare. Voi poi dite che |
Epistolario ascetico Vol.I -
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e perfezionarlo col divino aiuto; e non si ha per questo | da | dubitare della vocazione. Insomma, mio caro, prendete |
Epistolario ascetico Vol.I -
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prudenza l' andare a Torino, anche posta la grande urgenza | da | voi asserita. Ma prima aspetto la informazione sui motivi |
Epistolario ascetico Vol.I -
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Ma prima aspetto la informazione sui motivi che c' erano | da | temere una così prossima occupazione militare della casa. |
Epistolario ascetico Vol.I -
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anche nella diocesi di Trento, dove conta già, sebbene | da | così poco tempo introdotto, un ragguardevole numero di |
Epistolario ascetico Vol.I -
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ho intrapreso la fondazione, avviene che abbiano non poco | da | occuparsi in cose che riguardano la gloria di Dio e la |
Epistolario ascetico Vol.I -
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volesse degnarsi di conferire qualche sacra indulgenza | da | lucrarsi da tutti i membri di questo Istituto, pel quale |
Epistolario ascetico Vol.I -
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degnarsi di conferire qualche sacra indulgenza da lucrarsi | da | tutti i membri di questo Istituto, pel quale anche la santa |
Epistolario ascetico Vol.I -
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alla Santità Vostra, che dopo l' ultimo mio ritorno | da | Roma, insistendo sull' indirizzo datomi dalla santa memoria |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
sull' indirizzo datomi dalla santa memoria di Pio VIII e | da | Vostra Beatitudine confermatomi, non mi sono tanto occupato |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
dottrina, colla luce della quale le dottrine erronee cadono | da | sè stesse: uno dei quali libri ho anche pubblicato col |
Epistolario ascetico Vol.I -
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a dire non operate per fantasia, nè vi lasciate lusingare | da | speranze vane. Se vi vedete del solido, cioè se persone pie |
Epistolario ascetico Vol.I -
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loro essenziale l' occuparsi, nè intraprendono cosa alcuna | da | sè stessi; ma, se vengono cercati o da' Superiori |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
se vengono cercati o da' Superiori ecclesiastici, o anche | da | semplici fedeli, si prestano in tutto ciò che loro è |
Epistolario ascetico Vol.I -
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la cosa seriamente, se porremo delle leggi a noi stessi | da | non infrangerle sì agevolmente, legando con esse quasi con |
Epistolario ascetico Vol.I -
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giacchè oltre il sommo vantaggio che deriva all' anima | da | quel luogo solitario ed idoneo al contemplare, massime pei |
Epistolario ascetico Vol.I -
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una terza cioè appunto quella degli Esercizi annuali | da | farsi al sacro Monte, di che ho fatto anche cenno al nostro |
Epistolario ascetico Vol.I -
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e scritte nella mente, sieno il fondamento e il principio | da | cui deducano poi quelle altre regolette più particolari che |
Epistolario ascetico Vol.I -
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quelle altre regolette più particolari che diceva di sopra | da | imporre a sè stessi, e rendersi della loro esecuzione l' |
Epistolario ascetico Vol.I -
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[...OMISSIS...] 1.32 Vi ringrazio delle notizie mandatemi | da | Milano e da Arona. Quanto alle parole del Cardinale, non vi |
Epistolario ascetico Vol.I -
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1.32 Vi ringrazio delle notizie mandatemi da Milano e | da | Arona. Quanto alle parole del Cardinale, non vi dieno |
Epistolario ascetico Vol.I -
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qualche perturbazione, entriamo in noi stessi, mio caro, e | da | un tale effetto riconosciamo che noi mettevamo la nostra |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
con Dio, chi farà? Pare a molti un prendere la cosa | da | lontano a voler per questa via giovare gli uomini, ed amano |
Epistolario ascetico Vol.I -
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amminicoli, massime oggidì. La religione, tanto guasta | da | una mala filosofia, riceverà solo da una filosofia buona |
Epistolario ascetico Vol.I -
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tanto guasta da una mala filosofia, riceverà solo | da | una filosofia buona quello splendore che penetra |
Epistolario ascetico Vol.I -
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dir meglio, gli uomini si metteranno in posto e in istato | da | contemplare tanta bellezza. Ah se io potessi trasfondere |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
un po' meditato sui bisogni dell' umanità e sulla malattia | da | cui è travagliata: non parmi che sia un puro e vano |
Epistolario ascetico Vol.I -
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in questo punto ci vorrà una somma vigilanza e provvidenza | da | parte dei Superiori. Voi pensateci; e mandatemi tutti i |
Epistolario ascetico Vol.I -
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egli; ma non dovete comunicare insieme; ma ciascuno pensare | da | sè, scrivere e mandare. Io poi vi manderò, se ci sarà |
Epistolario ascetico Vol.I -
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che abbia fatto timore quel predicarsi e raccomandarsi | da | un capo all' altro delle Costituzioni una gran perfezione e |
Epistolario ascetico Vol.I -
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alla protezione della Vergine, nostra carissima Madre, | da | cui dobbiamo aspettare ogni lume e conforto. Sì, la cara e |
Epistolario ascetico Vol.I -
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sua gloria, e farle unicamente per la sua gloria? Lungi | da | noi ogni altro pensiero: se noi penseremo solo al nostro |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
in noi ». Quivi adunque, in questa gloria abitiamo, fin | da | ora, per la fede: chè la conversazione del cristiano dee |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
, e ci nascerà in cuore quella parola non intesa, se se non | da | chi gli è dato da Dio, « cupio dissolvi et esse cum Christo |
Epistolario ascetico Vol.I -
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cuore quella parola non intesa, se se non da chi gli è dato | da | Dio, « cupio dissolvi et esse cum Christo ». E se pur |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
tutto il mio cuore, e per dirvi con quanta pena io mi stia | da | voi diviso di corpo (chè di spirito nol sono mai), |
Epistolario ascetico Vol.I -
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nè vuole aspettarne la relazione altrui, ma rilevarlo | da | se stesso e certificarsene cogli occhi propri: giacchè egli |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
fa meraviglia che vogliate cavar profitto alle anime vostre | da | tutto, e anche dalle stesse mie parole, ricevendo in buona |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
ognuno è membro del proprio nostro corpo; dunque ognuno | da | parte sua studi di fare quello che può per la perfetta |
Epistolario ascetico Vol.I -
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» annesso, un modo di operare cioè quieto e tranquillo, che | da | principio si restringerebbe a fare strettamente, nè più nè |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
però certo che il desiderio della perfezione non viene che | da | Dio, e perciò, sebbene io non La esorti punto a prendere il |
Epistolario ascetico Vol.I -
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li ha scelti « ab eterno. Ego elegi vos »; non fu scelto | da | loro: « non vos me elegistis »; sicchè l' uomo in quest' |
Epistolario ascetico Vol.I -
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morali, conformandosi a colui che disse: « « Imparate | da | me, che sono mite ed umile di cuore » ». Ma chi segue il |
Epistolario ascetico Vol.I -
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tutto, e il giusto nei beni eterni ha tutto il suo cuore: è | da | ciò appunto che scorre da se stessa la felicità anche |
Epistolario ascetico Vol.I -
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eterni ha tutto il suo cuore: è da ciò appunto che scorre | da | se stessa la felicità anche temporale, come un fiume |
Epistolario ascetico Vol.I -
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stessa la felicità anche temporale, come un fiume uscente | da | un mare; non dico ogni felicità che la nostra cupidigia |
Epistolario ascetico Vol.I -
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con industrie umane; ma, osservata, si giustifica | da | se stessa: è il fatto quello che mostrar dee i buoni |
Epistolario ascetico Vol.I -
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a cercare: « Cercate prima il regno di Dio, - il resto vien | da | sè, - e tutte queste cose vi saranno aggiunte », perchè sa |
Epistolario ascetico Vol.I -
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che gliela danno. La vita futura risponde a quella dimanda: | da | mihi punctum . E` il punto fuori del mondo, sul quale la |
Epistolario ascetico Vol.I -
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grande e prevalente amore della verità , noi la cercheremo | da | per tutto, e ci chiameremo sempre felici quando potremo |
Epistolario ascetico Vol.I -
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umiltà e carità; oh quanto bel campo non troverete in essa | da | esercitare tutte queste virtù, da sempre più conoscere voi |
Epistolario ascetico Vol.I -
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non troverete in essa da esercitare tutte queste virtù, | da | sempre più conoscere voi stesso, e da vincervi |
Epistolario ascetico Vol.I -
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tutte queste virtù, da sempre più conoscere voi stesso, e | da | vincervi salutarmente! Sapete già la bella dottrina dello |
Epistolario ascetico Vol.I -
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pel prossimo quaresimale. Abbiamo dimande di missioni | da | tre luoghi. Domenica scorsa abbiamo ricevuta l' abiura di |
Epistolario ascetico Vol.I -
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prendono un buon avviamento per la misericordia divina. | Da | per tutto se ne vorrebbero: fin ora non ne abbiamo |
Epistolario ascetico Vol.I -
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disingannandosi) dalle apparenze, dalle promesse, e | da | quelle speranze senza limite, che una fantasia giornaliera |
Epistolario ascetico Vol.I -
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cosa. Egli è bensì vero che v' ha una infinita differenza | da | reclusorio a reclusorio, il che nasce dalla diversità de' |
Epistolario ascetico Vol.I -
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nostro, il quale contraffà la stessa carità, e veste i vizi | da | virtù, facendo servire con una perpetua finzione e colla |
Epistolario ascetico Vol.I -
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occhi nostri i poverelli e ad allontanarne il loro aspetto | da | noi: Gesù Cristo e gli Apostoli non ci hanno mai insegnato |
Epistolario ascetico Vol.I -
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far di tutto perchè egli non sia in noi mai commosso, e | da | dover inventare un sistema per giungere a far sì che il |
Epistolario ascetico Vol.I -
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non importa. Questa è dottrina sicura, mio caro, confermata | da | tutti i Santi. Noi dobbiamo fare le mortificazioni e le |
Epistolario ascetico Vol.I -
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Noi dobbiamo fare le mortificazioni e le penitenze in modo | da | poterle lasciare al menomo cenno del Superiore o del |
Epistolario ascetico Vol.I -
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i nostri cari; a molti de' quali debbo e desidero scrivere | da | molto tempo, massime al caro don Giacomo. [...OMISSIS...] |
Epistolario ascetico Vol.I -
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al tribunale del vostro Creatore, onde veracemente vi viene | da | esercitare tale ministerio di carità. E però l' amore, che |
Epistolario ascetico Vol.I -
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sarebbe stato per lui che, sospesagli al collo una mola | da | mulino, fosse gittato nel profondo del mare ». Proponetevi |
Epistolario ascetico Vol.I -
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adunque quella dolcezza non ricercata, che nasce spontanea | da | un operare nella tranquillità della luce interiore, dove |
Epistolario ascetico Vol.I -
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ed occupazioni talora me lo impediscono. Ora ritornato | da | un viaggetto che ho dovuto fare per negozii del nostro |
Epistolario ascetico Vol.I -
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la cara mansuetudine di Gesù Cristo. « « Imparate | da | me che sono umile e mansueto di cuore » »: oh quanto sono |
Epistolario ascetico Vol.I -
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proprio e non è considerata dagli uomini: tanto più ella è | da | Dio! Io spero che voi ne riporterete colla vostra costanza, |
Epistolario ascetico Vol.I -
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col tempo. Sopportate solamente voi stesso, e non esigete | da | voi di più di quello che potete: la grazia e la virtù viene |
Epistolario ascetico Vol.I -
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unicamente progettate, che anzi possono essere cangiate | da | un giorno all' altro, purchè la ragione e l' esperienza il |
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lo meno incerta assai, perchè ricusa i mezzi sicuri datigli | da | Dio di salvarsi nella guida de' suoi superiori. Val più |
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e la maniera di ottenerlo », oppure: « io sono chiamato | da | Dio ad evangelizzare questi popoli: dunque abbandonerò il |
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veramente consolante, nella quale mostriate di aver parlato | da | uomo sincero, e non facciate alcuna nuova difficoltà a |
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ed accorderemo insieme ogni cosa. Ho confidenza che | da | quell' epoca che ciò sarà fatto, comincierete ad essere un |
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anche scusarvi (il che non sarebbe secondo la perfezione), | da | qui in avanti non adoperate più queste espressioni di |
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v'ha steso intorno linee di confini sublimi, innegabili: | da | un lato, i più alti monti d'Europa: l'Alpi; dall'altro: il |
Doveri dell'uomo -
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non vi conquistate una Patria, la vostra emancipazione | da | una ingiusta condizione sociale: dove non è Patria, non è |
Doveri dell'uomo -
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il vostro paese è smembrato in frazioni - finché, separati | da | linee doganali e difficoltà artificiali d'ogni sorta, non |
Doveri dell'uomo -
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Nazionale, intendendo i segni dei tempi, avrà inserito, | da | Roma, nella dichiarazione di Principii, che sarà norma allo |
Doveri dell'uomo -
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i prodotti della nostra attività devono stendersi | da | quella a beneficio di tutta la terra; ma gli istrumenti del |
Doveri dell'uomo -
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gli si è confidato: ciascuno ha un'operazione particolare | da | eseguire; e la vittoria comune dipende dall'esattezza colla |
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La Patria è il segno della missione che Dio v'ha dato | da | compiere nell'umanità. Le facoltà, le forze di tutti i suoi |
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doveri e quei diritti non possono essere rappresentati che | da | un solo Potere uscito dal vostro voto. La patria deve aver |
Doveri dell'uomo -
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l'Italia non sono creazione del nostro popolo: uscirono | da | calcoli d'ambizione di principi o di conquistatori |
Doveri dell'uomo -
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nel comune dove dormono i vostri padri e vivranno i nati | da | voi, s'esercitano le vostre facoltà, i vostri diritti |
Doveri dell'uomo -
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non è principio comune accettato, riconosciuto, sviluppato | da | tutti; vi è non Nazione, non popolo, ma moltitudine, |
Doveri dell'uomo -
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mostri affratellato colla Virtù; ma è privilegio concesso | da | Dio e non dagli uomini - e quando voi lo riconoscerete |
Doveri dell'uomo -
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la vostra scelta. Qualunque privilegio pretende sommessione | da | voi in virtù della forza, dell'eredità, d'un diritto che |
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necessario che tutti contribuiscano a farle. Le leggi fatte | da | una sola frazione di cittadini non possono, per natura di |
Doveri dell'uomo -
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la prima, quando le nostre aquile percorsero conquistatrici | da | un punto all'altro le terre cognite e le prepararono |
Doveri dell'uomo -
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il genio d'Italia s'incarnò nel Papato e adempì | da | Roma la solenne missione, cessata da quattro secoli, di |
Doveri dell'uomo -
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nel Papato e adempì da Roma la solenne missione, cessata | da | quattro secoli, di diffondere la parola Unità nell'anima ai |
Doveri dell'uomo -
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viene a dir cosa che ha ricevuta l' esistenza e non l' ha | da | sè; e l' aver ricevuto l' esistenza è già una limitazione. |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
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si può pensare la possibilità di una qualche cosa distinta | da | Dio. A questa prima limitazione se ne aggiungono molte |
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quindi che una creatura possa essere aiutata e perfezionata | da | un' altra colla quale si congiunge. Quindi è che ogni |
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non si comunica alla creatura intelligente dandosi a lei | da | percepire: e questa è graziosa comunicazione, la quale non |
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ma solo una cotal perfezione graduata, la quale si lontana | da | questa un tratto infinito; e se pur ch' abbia l' uomo |
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di meno tutti quei beni che questa natura rinserra e che | da | essa provengono. Non si affarebbe nè pure colla bontà di |
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secondarie e subordinate, volesse far tutto immediatamente | da | sè solo. Convenevole cosa era dunque, che l' uomo venisse |
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umana è fornita far non potevano: 1. esse non potevano | da | sè sole trovare un oggetto reale infinito che le |
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della vita animale. 2. Esso è fatto e ordinato in modo | da | poter essere vestigio della divina natura per la potenza, |
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segnato nel segno, l' espresso nella espressione; a vedere | da | per tutto l' essere, che è sempre la sola cosa che viene in |
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fosse stato formato l' universo, purchè fosse potuto venir | da | noi percepito, sempre una tale argomentazione avrebbe avuto |
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presentati dal Creatore ai sensi dell' uomo, acciocchè | da | questi egli cavasse la [cognizione] e di sè e del Creatore |
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il sensibile universo (1). Ma veniamo toccando la cosa più | da | vicino. Dissi che Iddio non aveva similitudini o imagini |
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anco ogni ordine che possono ricevere e formare i numeri. | Da | questo è evidente che tutte quelle rappresentazioni che si |
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come due serie di numeri egualmente distribuite e ordinate. | Da | questo nasce che, associate queste due serie nella mente |
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per tal modo che non l' uno o l' altro suono pigliato solo | da | sè, ma tutto il contesto de' suoni insieme legati, ci renda |
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e accompagnato dal complesso di tutte le grate sensazioni | da | lui avute. Se poi l' oggetto sensibile e reale è assente, |
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idea corrispondente viene appunto fatta dai sentimenti e | da | tutte le espressioni o effetti sensibili che accompagnano |
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nè imagini nell' universo materiale. Egli è dunque | da | sapere, che quantunque tutte le similitudini e imagini che |
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divina natura non può venire assomigliata e ritratta se non | da | sè stessa, tuttavia v' hanno fra la natura divina e le cose |
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nell' Essere primo, e in esse trovasi solo circondato | da | limitazioni. Tutto il bene adunque che vi ha nella natura |
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natura diventa similitudine di Dio, tostochè si tolgono | da | quello le limitazioni. Egli è vero che noi non possiamo |
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t“r via i loro limiti. Ciò posto tutti i pregi della natura | da | noi sensibilmente percepiti possono essere i mediatori fra |
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notte. E sono appunto queste solenni impressioni, le prime | da | cui era colpito, quelle che meglio potevano prestare a lui |
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primitiva, ben diversa, a mio parere, dalla ebraica e | da | ogni altra lingua vivente. Le grandi parti dell' universo |
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lingua vivente. Le grandi parti dell' universo materiale | da | me accennate, che prime e più profondamente ferirono i |
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a un altro in quanto sono concrete, ma solo in quanto sono | da | noi astratte. Ora le parole appunto potevano essere solo |
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minori dello stesso universo, serbò il metodo imparato | da | Dio di denominare le cose, e appellò gli animali con |
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assai chiaramente il sacro testo dicendo: Che il nome posto | da | Adamo a ogni animale, è il nome suo proprio, ossia il nome |
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deiforme che acquista l' uomo, pel quale sentesi informato | da | Dio medesimo. Ora in produrre questo sentimento, che |
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e i fatti o simboli di qualsivoglia specie, egli passa | da | questi alle cognizioni in virtù dell' applicazione dell' |
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è puramente naturale, ma ella è anche soprannaturale; ed è | da | questa che scaturisce quell' elemento soprannaturale, che |
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così, fino a tanto che si tratta di sensazioni provenienti | da | oggetti puramente naturali, i quali non sono informati e, |
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altri uomini così poco pensino all' Essere supremo, quando | da | per tutto risplende più chiara del sole la gloria di lui e |
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fatto che poi spieghiamo deve succedere in un modo inverso | da | quello in che succede nel primo caso, che la grazia |
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nel primo caso, che la grazia perfeziona la persona e | da | questa procede la perfezione della natura. Nel primo caso |
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ragione; e le sensazioni degli oggetti naturali vengono | da | essa, per così dire, sublimate, illuminate, fatte servire |
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grazia. Ma perchè si possa ciò intendere, quegli oggetti | da | cui procedono queste sensazioni efficaci in un cotal modo |
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pativa, provenne dall' avere ricevuto quella sensazione non | da | un corpo puramente naturale, ma dal corpo divino di Cristo, |
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di lui. E il medesimo si dica delle guarigioni operate | da | Cristo col toccamento, e con altri sensibili segni. Alle |
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altri sensibili segni. Alle quali guarigioni del corpo è | da | credersi che si accompagnasse sempre anche la guarigione |
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materia di cognizione, ma come agenti ciechi accompagnati | da | una virtù straniera ad esse. E non è nostro ufficio di qui |
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tale grazia che accompagna un agente cieco, operare in modo | da | produrre nell' anima non tanto nuovo lume, quanto piuttosto |
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Dico che aver si possono delle sensazioni prodotte | da | oggetti non puramente naturali, nelle quali troviamo |
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quale in questi nostri giorni sì scarsi di fede è sollevata | da | Dio una donzella di angelica vita per nome Maria Moerl |
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ma di cui pur non tacerò che in quel volto contemplante, | da | cui l' anima è peregrina, tutti veggono Iddio che si |
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abbracciata. E dirò che tanto si percepisce di divinità | da | quell' aspetto, che basta a trarre quelle migliaia e |
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a trarre quelle migliaia e migliaia di persone che anche | da | lontane terre passano a vederla, in tali affetti e |
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E per ciò dico, che le sensazioni che noi riceviamo | da | corpi messi in questo stato possono essere a noi |
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quali non sono puramente naturali, ma che sono accompagnate | da | qualche principio soprannaturale, e provengono non |
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principio soprannaturale, e provengono non puramente | da | oggetti materiali, ma da oggetti che, sebbene materiali, |
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e provengono non puramente da oggetti materiali, ma | da | oggetti che, sebbene materiali, sono però informati da |
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ma da oggetti che, sebbene materiali, sono però informati | da | virtù divina. Or di queste ultime impressioni sensibili noi |
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le quali nulla significano; non avendovi altra differenza | da | queste nel loro modo di operare, se non che l' effetto |
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disponeva di promuovere lo sviluppamento della umana natura | da | lui perfettamente costituita e di condurre a ogni |
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sua legge. Il perchè S. Paolo citando quelle parole dette | da | Dio nella prima istituzione del matrimonio fatta in Adamo e |
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Se non che essi furono usurpati dai filosofi e applicati | da | essi ai proprii sistemi, ristretti talora a una teoria |
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sapienza, la vita e la immortalità. Egli è per ciò che | da | S. Giovanni si dice che anche nella celeste Gerusalemme è |
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colla sua provvidenza mediante il corso di tutti i secoli | da | lui preordinati. E` quest' albero, dice il medesimo S. |
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Paolo e chiama appunto « frutti dello spirito« (4). » Ed è | da | osservarsi, che per la significazione generale di questo |
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poi riversavasi per quattro gran fiumi che percorrevano | da | quattro bande la terra: il quale pure fu riconosciuto per |
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Ambrogio la crede simbolo dello Spirito Santo che procede | da | Cristo (2); e perchè procede da Cristo come Dio, dice S. |
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Spirito Santo che procede da Cristo (2); e perchè procede | da | Cristo come Dio, dice S. Giovanni, che scaturisce dalla |
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che scaturisce dalla sede di Dio e dell' Agnello, cioè | da | quella sede dell' Agnello che è la stessa sede di Dio, |
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di quest' acque erano molte piante del legno della vita | da | ambe le parti (4). Sicchè l' acqua è indivisibile dal legno |
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signoreggiavano le inferiori e in nessun modo dipendevano | da | queste. » [...OMISSIS...] Nel qual passo si vede che la |
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stessa a nutrire atti e affetti di santità. Perciocchè è | da | osservare con diligenza quel nesso strettissimo che legano |
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che a lei facilitano quegli atti stessi che ella pur fa | da | sè anche indipendentemente da esse; come al contrario |
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atti stessi che ella pur fa da sè anche indipendentemente | da | esse; come al contrario malamente disposte la impediscono e |
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passione dell' ira o dell' audacia, i cui moti vengono | da | quei suoni eccitati, e come dietro a questi movimenti |
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prima nell' animalità stessa le più dolci passioni, | da | cui l' anima razionale sentesi invitata a sperare o ad |
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sensibili, i quali, per virtù soprannaturale aggiunta loro | da | Dio, abbiano efficacia di disporre le parti inferiori dell' |
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l' universo materiale era in un senso influito e vivificato | da | Dio, come il corpo era influito e vivificato dall' anima; e |
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dava al corpo dell' uomo quella vita e virtù che egli | da | Dio partecipava, per la quale metteva il corpo umano in |
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confacesse alla perfezione dell' anima, onde pendeva, come | da | principio, la perfezione del tutto. E` in questo senso, |
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parte superiore di esso, quando a ciò non sieno ordinati | da | una straordinaria disposizione del Creatore. Tali erano i |
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all' ordine soprannaturale, così pur la natura fu segregata | da | ogni soprannaturale influenza e abbandonata alle sole sue |
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bene insensibile. Dimodochè l' uomo è sempre accompagnato | da | que' mali gravissimi che S. Agostino ridusse all' ignoranza |
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trovò il modo di entrare nella natura non più protetta | da | Dio e di operare nell' uomo per mezzo delle cose corporee, |
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mai meno sino a tanto che non sia pagato e soddisfatto. Ora | da | ciò appar manifesto che è impossibile alla creatura, che ha |
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è doppio, cioè: 1. Una remozione di Dio dall' uomo come | da | persona resasi incapace e indegna del suo consorzio: il |
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aveva tolto il suo. Or poi l' uomo non aveva neppure tanto | da | dare a Dio quello che egli per sè meritava, perciocchè |
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sè stessa onde ristabilire l' ordine dell' eterna giustizia | da | lei perturbato. Ora non potendosi quest' ordine ristabilire |
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e tuttavia doveva prendere quell' umanità stessa che | da | Adamo peccatore si propaginava, giacchè l' eterno disegno |
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che si corrompe l' umana natura in propaginandosi. Ora è | da | osservare qui che questo è un fatto nuovo, come dice il |
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E questo fatto del tutto nuovo prodotto spontaneamente | da | Dio fu quello che rese possibile la salute dell' umanità, |
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delle cose alcun principio di riparazione e di salute. Ed è | da | osservarsi che quel fatto solenne dell' Incarnazione sta da |
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da osservarsi che quel fatto solenne dell' Incarnazione sta | da | sè ed è compito in sè medesimo: solo si rappicca a lui, |
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della giustizia, perchè il Verbo incarnato aveva tal possa | da | soddisfare appieno il debito contratto dall' uomo, e anche |
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natura e fino dalla prima istituzione dell' uomo adoperati | da | Dio. E di questo modo, di questi gradi e dell' ufficio e |
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cade qui di dover brevemente ragionare. [I segni adoperati | da | Cristo per salvare e perfezionare l' umanità redenta da |
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da Cristo per salvare e perfezionare l' umanità redenta | da | lui, sono di due specie, cioè altri sono istruttivi , e |
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degli altri] (1). L' uffizio adunque dei segni dati | da | Dio all' uomo, perchè con essi si perfezionasse dopo il |
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abita la santità, era in comunicazione diretta con Dio e | da | lui immediatamente attingeva la grazia. Sicchè essi non |
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sensazioni, che eccitano i segni sensibili a ciò destinati | da | Dio o certo quelle impressioni che essi fanno, avessero |
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che essi fanno, avessero cotale efficacia congiunta | da | rendere la parte superiore dell' anima più indipendente che |
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percezione di questo; venendo il soggetto a ciò sollevato | da | quella virtù divina che accompagna quelle sensazioni. |
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sia nata alcuna mutazione di avvicinamento o allontanamento | da | parte sua, se non riguardo all' effetto ch' egli produce. |
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non venga riformato, sebbene per un movimento che comincia | da | lui nasca la riformazione dello spirito. Tanto più che |
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che è un abituale consenso nel male: e l' anima sollevata | da | una tale schiavitù, libera da tali ceppi, rettificata e ben |
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male: e l' anima sollevata da una tale schiavitù, libera | da | tali ceppi, rettificata e ben disposta alle cose divine, |
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ridonda nell' anima. Giacchè il corpo, come dicevamo, mosso | da | una virtù divina può dare all' anima tal movimento e quasi |
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divina può dare all' anima tal movimento e quasi tal guizzo | da | farla atta a toccare poi lo Spirito divino che le si fa |
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a ricevere la vita della grazia intellettuale. Concludiamo | da | tutto ciò, che la prima differenza dei segni dati all' uomo |
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che la prima differenza dei segni dati all' uomo peccatore, | da | quelli dati all' uomo innocente, si è, che questi secondi |
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alla santità. Or veduto l' ufficio dei segni deputati | da | Dio a dover ristorare la umanità peccatrice, gioverà che |
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dire, che un' altra persona è nata nell' uomo per la grazia | da | quella di prima, sebbene la natura umana non siasi mutata e |
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dice nascere la persona e essere figlia di quel principio | da | cui riceve la sussistenza come persona. Di maniera che l' |
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soggetta, e la persona nuova informata dalla grazia e | da | lei mossa: « Quando ERAVAMO NELLA CARNE » (ecco le sue |
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preso abita ancora nella mia natura. E quell' in me è | da | intendersi detto non in modo che significhi propriamente la |
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la persona, ma la parte inferiore della natura umana. E | da | questi due usi del pronome IO, coll' uno de' quali si |
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mia natura fa), quel male che IO (persona) non voglio«. E | da | ciò appunto che fa quel che non vuole, deduce che non è la |
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alla persona, il qual ordine venne già espresso fin | da | principio nelle divine Scritture in quelle parole di Dio a |
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della natura umana. Quello adunque che i segni, istituiti | da | Dio al perfezionamento dell' uomo peccatore, mirano a fare, |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
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al perfezionamento dell' uomo peccatore e la differenza | da | quelli dati all' uomo innocente, si è il modo onde i primi |
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al tempo stesso il corpo che a essa è congiunto«. | Da | ciò che abbiamo detto nei due capitoli precedenti consegue, |
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cerimonia religiosa determinata e istituita peculiarmente | da | Dio medesimo, autore della santificazione. E questo è il |
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è il terzo carattere di quei segni che possono avere valore | da | santificare l' uomo dopo il peccato; è la terza differenza |
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dell' uomo non era bisogno che avessero tanta virtù | da | infondere nell' uomo la grazia stessa e la santità, ma solo |
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infondere nell' uomo la grazia stessa e la santità, ma solo | da | disporlo e dargli occasione da doversi conservare questi |
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stessa e la santità, ma solo da disporlo e dargli occasione | da | doversi conservare questi beni e accrescerlisi (1). Quando |
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e accrescerlisi (1). Quando i nuovi segni dovevano ricevere | da | Dio medesimo una efficacia straordinaria, al tutto |
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istituire questi segni e dichiarargli agli uomini: e | da | quel punto che si fossero da Dio istituiti e dichiarati, |
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e dichiarargli agli uomini: e da quel punto che si fossero | da | Dio istituiti e dichiarati, quei segni diventarono una |
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e sono questi i segni a cui, per contraddistinguerli | da | tutti gli altri, si applicò peculiarmente il nome di |
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(2). Egli è dunque il terzo carattere, dei segni dati | da | Dio all' uomo pel suo perfezionamento,« l' essere |
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al culto divino«. Ma questi segni istituiti espressamente | da | Dio in cerimonie religiose a lui grate, con che |
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l' oblazione e che questa oblazione fosse accettata | da | Dio . Nessuno degli uomini che ereditavano il peccato di |
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Tommaso dice che [...OMISSIS...] . I segni dunque destinati | da | Dio a dover perfezionare l' uomo dopo il peccato dovevano |
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a risarcire e riformare l' umanità peccatrice. Ora egli è | da | por mente a quello che abbiamo di sopra toccato (1), cioè |
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necessario alla umanità peccatrice; perchè, divisa questa | da | Dio e con essa la natura, avveniva che tutto ciò che ella |
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e a questi Iddio ne aggiunse alcuni pochi speciali deputati | da | lui a dover aiutare l' uomo come religiose cerimonie al suo |
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investito l' uomo dalla grazia, tutto in lui può essere | da | questa vivificato, e però anche quegli effetti che in lui |
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e però anche quegli effetti che in lui sono prodotti | da | cagioni naturali. Conviene poi distinguere due tempi, nei |
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uso coll' uman genere di questi segni istruttivi: il primo | da | Adamo fino ad Abramo, il secondo dalla vocazione di questo |
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a lui e alla sua stirpe, escludendo le altre generazioni | da | questa speciale sua cura. E in ciò fare la divina pietà |
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del mondo intero: [...OMISSIS...] . Conciossiacchè è | da | dire che la nazione ebraica venne coltivata e sviluppata |
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poi del padre, cui sepellì in Haran, fu nuovamente | da | Dio chiamato, perchè se ne andasse nella Cananea. E di qui |
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a suggello che doveva contrassegnare e distinguere | da | tutte (5) la schiatta prescelta a dover ricevere in |
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prescelta a dover ricevere in deposito le rivelazioni che | da | quell' ora innanzi Dio avrebbe fatto agli uomini. Fin qui |
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di quelle verità che si dovevano a mano a mano consegnare | da | Dio alla casa eletta de' Patriarchi? Io credo non errare se |
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appunto nell' anno indicato della nuova alleanza celebrata | da | Neemia, il 453 avanti il nascimento di Cristo. Seguendo |
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di questa celebre cattività di settanta anni predetta già | da | Geremia (2), è appunto una nuova figura della liberazione |
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solenne tipo della schiavitù babilonese e della francagione | da | essa del popolo eletto è come il costante segno a cui |
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Ora questo scopo fisso alla educazione del popolo ebreo fu | da | Dio intieramente ottenuto e compito al tempo in cui |
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col peccato dell' idolatria, ma fu stabile e immune | da | sì fatta abbominazione, come doveva essere a rappresentare |
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la perpetua e vera alleanza, che Cristo e il popolo | da | lui francato, avrebbe stretto con Dio (1). Per ciò nel |
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uscire dal vecchio tempio poco prima che fosse distrutto | da | Nabucodonosor, e vide lo stesso Signore sui Cherubini |
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. Veramente l' allontanamento costante dell' idolatria | da | questo tempo in poi fu tale nel popolo Ebreo, che nè pure |
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[...OMISSIS...] Il tempo adunque entro cui furono dati | da | Dio i segni istruttivi alla stirpe d' Israello abbraccia un |
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Re dalla tribù di Giuda, acquistano un ampliamento di luce | da | quanto Dio rivelò a' suoi eletti e che fu scritto nei |
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Gerusalemme, disperse fra le nazioni. I primi che tornarono | da | Babilonia, uscito il decreto di Ciro, non oltrepassavano il |
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troppo più ritornassero, che quei primi, tuttavia rimasero | da | quel tempo assai Ebrei disseminati per tutto il mondo: e |
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all' uso delle lingue vocali, le quali ricevono | da | esse il loro valore e uso, o certo la loro possibilità. Or |
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Or poi se le percezioni sensibili e le idee prime che | da | esse si hanno, recano questa luce alle lingue vocali, senza |
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in generale delle cose soprasensibili. Questo vero risulta | da | ciò che ragionammo di sopra (1) e conviene qui averlo |
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imagini e idee delle cose materiali e nei prodotti avuti | da | queste coll' uso della lingua trovare delle analogie colle |
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osservare. Ciò posto, le cose materiali si percepiscono | da | noi primieramente col senso esteriore. In secondo luogo |
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può essere scossa e eccitata a ricevere le impressioni: 1. | da | delle visioni , che così noi le chiameremo, o in sogno o in |
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così noi le chiameremo, o in sogno o in veglia; 2. ovvero | da | delle locuzioni metaforiche , da parabole, allegorie e da |
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o in veglia; 2. ovvero da delle locuzioni metaforiche , | da | parabole, allegorie e da ogni maniera insomma di traslato |
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da delle locuzioni metaforiche , da parabole, allegorie e | da | ogni maniera insomma di traslato che cade nel discorso: il |
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Già abbiamo veduto che tutto l' universo materiale fu | da | Dio imaginato e creato con tale sapienza ch' egli fosse |
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delle cose e nella prima istituzione dell' uomo innocente, | da | noi già indicati, furono i seguenti: 1. Il Cherubino colla |
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altre nazioni. E questo secondo tipo era rappresentato | da | quel primo: perciò gli animali mondi rappresentavano gli |
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la parte animale e non conoscevano sè stessi tanto | da | astrarre la parte intelligente e riconoscerla per |
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morale. Questo ottenuto, gli errori materiali svanirebbero | da | sè, perocchè sono i progressi che fa l' uomo nella moralità |
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che fa l' uomo nella moralità quelli che il mettono a segno | da | potere poscia progredire anco intellettivamente. Quest' |
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come falsamente il Calmet ed altri assai vogliano indurre | da | siffatti luoghi dei divini libri la conseguenza: che la |
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il sangue), si ravvisano gli empi condannati | da | Dio a morte, e però indegni di vivere: tipo rinnovellato |
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indegni di vivere: tipo rinnovellato nello sterminio, che | da | Dio fu comandato agli Ebrei, dei Cananei e di que' varii |
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la famiglia di Noè rappresentava l' umanità rinnovellata | da | Cristo, perseguitata e martoriata che dimanda a Dio |
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sia stato dato altresì il diritto della pena di morte | da | infliggersi pel delitto di omicidio, secondo quelle parole: |
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dall' essere uccisi, ma non gli uccisori perchè cattivi e | da | Dio alla propria ventura lasciati. Questo tipo viene |
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alla propria ventura lasciati. Questo tipo viene illuminato | da | diverse osservazioni. Alla umanità antidiluviana, tipo dei |
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dire: io risparmierò d' ora innanzi tanto quelli che vivono | da | uomini come quelli che han costume di bestia, pare |
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luce a queste maniere di parlare. La Scrittura si spiega | da | sè stessa. L' Apostolo S. Paolo, a ragion d' esempio, ci |
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io volessi discendere a divisare il simbolo che si traeva | da | tutte le specie di animali, e mi rimetto all' opera de' |
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alleanza che doveva farsi fra Dio e il popolo nuovo redento | da | Cristo (1). L' eternità e immobilità del patto con Noè e |
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che significa seconda o nuova legge, il patto rinnovato | da | Giosuè con Dio dopo entrati gli Ebrei nel possesso della |
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terra promessa, e principalmente l' alleanza rinnovata | da | Neemia dopo il ritorno dalla schiavitù di Babilonia, come |
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imperfette e confuse. Questa maniera d' istruire gli uomini | da | Dio tenuta non è semplicemente una nostra opinione: ella è |
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Giacobbe che prese, è un titolo che esprime un Dio adorato | da | degli individui (3). Quando egli è per trarne i discendenti |
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Ebrei, denominazione di un Dio nazionale, cioè coltivato | da | una nazione (4). Il Messia all' incontro si chiama Dio di |
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questo Patriarca a formare una grande astrazione, a metter | da | una parte Iddio, la fede alla sua parola, la virtù; dall' |
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pane e di vino è quel simbolo del Messia che viene spiegato | da | San Paolo nella lettera agli Ebrei. 5. Il primo patto |
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Paolo nella lettera agli Ebrei. 5. Il primo patto stretto | da | Dio con Abramo . - Passò non poco tempo dopo le promesse |
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con Abramo . - Passò non poco tempo dopo le promesse fatte | da | Dio ad Abramo, e questo indugio era un' occasione di |
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Patriarca non sapeva ancora colla sua mente fare astrazione | da | tutte le cose sensibili e terrene e massime dalla felicità |
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una felicità al tutto spirituale, come gli veniva proposta, | da | trovarsi in Dio solo, anche soprabbondantemente. Perciò |
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. La cerimonia che sacrò questo patto di alleanza si fu | da | parte di Abramo un sacrificio solenne; e da parte di Dio |
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alleanza si fu da parte di Abramo un sacrificio solenne; e | da | parte di Dio una fornace fumante e una lampa di fuoco che |
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ma il suo patto sempiterno sarà con solo Isacco (2), chè | da | questo doveva nascere il Messia. A questa alleanza e |
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alleanza e protezione dalla parte di Dio doveva rispondere | da | parte di Abramo la perfezione morale, che Iddio gli intima |
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fede nella parola di Dio doveva rinunziare e quasi toglier | da | sè il male della carne venuto per origine, si fu la |
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I tre Angeli, fra i quali parla un solo e un solo è adorato | da | Abramo a cui dànno l' annunzio del prossimo nascimento d' |
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Egli è manifesto che vi si nasconde un mistero, spiegato | da | S. Agostino e altri Padri, cioè che con quel segno si |
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doveva il cielo colla terra e che doveva discendere | da | Giacobbe. Gli angeli che ascendevano e discendevano possono |
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. - Questo tipo di Gesù Cristo è mirabilmente dichiarato | da | tutti i Padri ed interpreti. .. Schiavitù di Egitto e |
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sotto i Re Egiziani è il tipo della schiavitù del demonio | da | cui ci libera Gesù Cristo figurato in Mosè. Già ho |
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. - Iddio fu Re di questo popolo, la cui forma di governo | da | Giuseppe Ebreo fu chiamata acconciamente Teocrazia (1). Il |
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giacchè si trova nella narrazione della creazione fatta | da | Dio, il quale, riposatosi dopo creato il mondo, è modello |
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quelle che si trovano nella legge nuova. [...OMISSIS...] | Da | queste ultime parole si vede il filosofo che parla. Egli è |
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e le cose sue erano soggette al dominio di Dio ed a lui | da | offerirsi. Nel sacrificio per lo peccato una parte della |
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e ciò a significare che l' espiazione dei peccati si faceva | da | Dio pel ministero dei Sacerdoti. Nell' ostia pacifica che |
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e ciò a significare che la salute dell' uomo procede | da | Dio secondo la direzione de' suoi ministri e colla |
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al significato traslato che viene sempre indicato | da | quelle espressioni che nella divina Scrittura mostrano di |
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o festa de' tabernacoli, in memoria della protezione | da | Dio accordata al popolo nel deserto, l' ottavo dì della |
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non erano senza figure. S. Tommaso non fa altra distinzione | da | queste leggi alle cerimoniali, quanto al contenere figure, |
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legge spezzate . - Le prime tavole della legge spezzate | da | Mosè rappresentano l' antica legge che doveva essere |
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ci è piuttosto indicato al vedere della mente che offerto | da | percepire (1). Per ciò non potendo questi due oggetti |
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l' anima tutta spirituale che si vede mediante un corpo | da | lei animato. Trovato così il modo di far vedere all' uomo |
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su cui esercitare l' estrazione non mancava più: era posto | da | Dio un gran fatto esterno, sensibile, dal quale era |
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dal quale era contrassegnata e marcata la giustizia, come | da | un segno luminoso, che non permetteva che ella non fuggisse |
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a fare una tale separazione del concetto della giustizia | da | ogni altro concetto. Questo era il secondo problema dell' |
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dei beni temporali; e però questi furono staccati | da | lei ed ella rimastasi sola reggentesi da se stessa come una |
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furono staccati da lei ed ella rimastasi sola reggentesi | da | se stessa come una volta a cui si tolgano di sotto le |
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sè negativa di Dio (2). Abramo è tentato fino ad esigere | da | lui il sacrificio di quel figliuolo, natogli in vecchiezza, |
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discendenza. Il santo uomo messo in quella prova, aveva | da | una parte l' amore del figlio, dall' altra la giustizia: |
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di terra e che si contentino di una parola, di una promessa | da | eseguirsi solo molto tempo dopo la loro morte, quattrocento |
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astratti del giusto e dell' ingiusto. La materia adunque | da | cui si toglie l' idea della giustizia è data nell' ordine |
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congiungere la giustizia colle prosperità temporali, e poi | da | queste spartirla. Ma le idee negative di Dio non hanno |
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che Dio era un Essere principio di tutte le cose, il quale | da | queste interamente differiva e la cui natura era tanto |
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differiva e la cui natura era tanto grande e levata che | da | mente umana concepire non si poteva perchè non vi avevano |
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volle insegnare, che la sua essenza è cosa al tutto diversa | da | quanto si trova nella natura; e quindi proibì che non l' |
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di questo auriga, come si può vedere nelle parole dette | da | Eliseo quando Elia fu rapito, il quale sclamò: |
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. Questo carro dicono le divine Scritture va circondato | da | dieci milioni di spiriti esultanti e beati (1), ed è carro |
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e non può passarvi illeso, quando prima non abbia ricevuto | da | Dio quella tempera al tutto divina che resiste a tali |
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incarnazione e l' ascensione al cielo viene simboleggiata | da | questo carro. Il Verbo di Dio discende e si mostra sopra la |
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e perseguitati dagli empi e seco traendoli li campa | da | tutti i pericoli (1). Sta alla testa come capitano del |
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dell' ira sua. Veniva il bellico carro dell' Onnipotente | da | Babilonia quasi alla testa non più delle armate del suo |
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degli altri; che non si lascia assorbire come fa l' uomo | da | una passione di iracondia o di benevolenza per modo che nol |
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formano una indisgiungibile catena; insomma quel Dio che | da | Babilonia viene guerriero a oppugnare Gerusalemme è il Dio |
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che il Profeta: [...OMISSIS...] . Ma questo spirito spira | da | Cristo, e non fa che imprimere Cristo nelle anime (4): e |
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l' un nell' altro e formante come una sfera rivolubile | da | ogni parte: conciossiacchè anche la Chiesa militante non ha |
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idee richiamano le imagini; le imagini sono somministrate | da | quei tre fonti che ho toccato, gli avvenimenti, le |
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1. tanto le cerimonie stabili, quali son quelle stabilite | da | Mosè pel culto divino, 2. come quelle azioni che venivano |
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Non sono esse stesse le imagini sensibili, ma bensì le cose | da | loro significate sono queste imagini e simboli di idee |
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consiste sempre in accozzamenti di oggetti sensibili già | da | noi percepiti in separato), le parole possono tracciare e |
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due Re potenti, e che erano essi i nemici più formidabili | da | cui aveva essa a temere. 4. Può togliersi l' incertezza del |
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essa a temere. 4. Può togliersi l' incertezza del simbolo | da | una circostanza storica straniera a quelle di chi parla e |
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di terra. Questo nome, dice la divina Scrittura, fu imposto | da | Dio ad Adamo per esprimere con esso che Adamo era stato |
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alla nostra analisi del nome Adam diciamo, che l' oggetto | da | lui espresso, un composto di terra, dovendo essere un |
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applicati a un essere sussistente e resi così suoi proprii | da | qualche mezzo o industria estrinseca e straniera ai nomi |
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dimostrativo questo ; ma rimanendo un tal pronome separato | da | esso nome comune cui determina, non ne cangia la natura. |
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uomo a significare l' uomo che è presente e forse anco | da | me indicato coi cenni, o l' uomo nominato più sopra nel |
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e contraddistinguerlo dagli dei degli idolatri, talora | da | chi lo invocava si aggiungeva il pronome possessivo mio , |
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restrizione di significato lo spirito aggiunge qualche cosa | da | sè; ma sì bene il primo padre di tutta l' umana specie, che |
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del senso che può ricevere quel vocabolo, restrizione che | da | comune il rende al tutto proprio. Questa operazione che fa |
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ma per una associazione fra la cosa significata | da | quel suono e la cosa supplita dallo spirito (4). La cosa |
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, sicchè noi veggiamo il particolare nel comune? Ciò nasce | da | molte cagioni: ma la principale è certamente l' uso |
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ma la principale è certamente l' uso positivo della lingua | da | noi appresa fin dall' infanzia, il che è quanto dire la |
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a conoscere questa necessità. Intanto si può conchiudere | da | ciò che abbiamo detto che in questa specie di nomi il |
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medesimo. Di più fra le varie sensazioni che noi riceviamo | da | un oggetto medesimo all' atto della sua percezione e delle |
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consideri la differenza che passa fra le idee significate | da | questi vocaboli l' esteso e l' estensione, il luminoso e la |
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negative di Dio e degli spiriti trascendenti. Concludiamo | da | tutto questo discorso che la lingua primitiva doveva esser |
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che avrebbe un simbolo solo preso isolatamente viene levata | da | degli altri simboli che insieme con lui si presentano nel |
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e che fuggito ancor tenerello in Egitto di là fu chiamato | da | Dio nella Giudea. Da tutto quello che abbiamo detto si può |
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tenerello in Egitto di là fu chiamato da Dio nella Giudea. | Da | tutto quello che abbiamo detto si può intendere facilmente |
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piccole forze, nè manco al picciol tempo che ci rimane | da | dedicare agli studii. Noi non porremo qui pertanto se non |
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fu prima e qual dopo. Ne darò qui un solo esempio preso | da | due sole parole, cielo e terra. Io mi persuado che nella |
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si fu« il basso « (3). Fin qui de' segni istruttivi dati | da | Dio all' uomo dopo il peccato perchè gli fossero mezzi di |
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gli uomini prima della venuta e passione del Redentore, | da | quelli che ebbero dopo; e questa è la ricerca a cui noi ora |
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il quale stato viene determinato dalla natura della grazia | da | cui sono illustrati. Conviene adunque rammentare ciò che |
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qual Verbo in essi opera tosto che in essi è formato (1). | Da | qual principio viene loro quel lume o più tosto quel |
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essendo un essere fornito di corpo, datogli per istrumento | da | percepire ed attingere le cognizioni di cui è privo in |
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divine carni erano altrettanti mezzi sensibili pe' quali | da | Cristo poteva passare negli uomini ogni maggiore abbondanza |
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spirito e vita« (5) » e il suo sermone « mondava« » l' uomo | da | ogni macchia di peccato (6); la vista dell' umanità |
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dovea restar sempre palese e sensibile fra gli uomini, ma | da | essi occultarsi; doveva ascendere alla destra del Padre |
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con quelle materie al pronunciarsi delle parole mistiche | da | chi amministra il Sacramento. E qual maraviglia di ciò, se |
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Sacramento risulta e dall' esterna operazione dell' uomo, e | da | quella interna del Santo Spirito che s' accompagna all' |
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intelligenza che le pronunzia, ma bensì l' esser ricevute | da | una intelligenza che ha in sè stessa il lume della verità e |
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questo nuovo principio vitale senza alcuna mutazione | da | parte di Dio, che non sia l' intendere come Dio stesso |
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Ella passa dunque dal Vescovo negli ordinandi come passò | da | Cristo ne' Vescovi, senza bisogno che venga applicata al |
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Ma il Verbo si dovea comunicare mediante l' umanità | da | lui assunta. Questa umanità assunta dal Verbo, cioè l' |
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trasfonderla negli altri, non pure perchè inabitata e retta | da | Dio, ma perchè coi patimenti soddisfaceva alla giustizia e |
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della redenzione, e a Dio rendeva un ossequio infinito, e | da | lui di poter tutto in vantaggio degli uomini si meritava |
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a comunicare agli uomini la cognizione del Verbo | da | cui era informata, e la pienezza della grazia. Ma ciò potea |
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per così dire e travasa dal Verbo nell' umanità assunta | da | questa, nelle cose sensibili, materia de' Sacramenti, al |
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maniera prende luce di evidentissima verità dalla dottrina | da | noi esposta sul modo onde l' umanità di Cristo opera ne' |
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la virtù di quelli del nuovo, e convenevolmente sono detti | da | S. Paolo « elementi infermi e poveri« (2). » I Sacramenti |
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prima che nelle potenze (2) ed è perciò che la sua azione è | da | parte di sè necessaria (3). Egli è per questo che S. Paolo |
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venuto al mondo e non aveva patito, e perciò non potea | da | lui derivarsi una tanta virtù? Nessuna azione reale poteva |
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per essi ad esistere e ad operare. Il principio adunque | da | cui dedurre la differente virtù degli antichi e de' nuovi |
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è stata fatta per Gesù Cristo« (5). » Nelle quali parole è | da | osservare la proprietà di quello« è stata fatta« e non |
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Sacramenti. Per ciò distinguendo gli antichi Sacramenti | da | quelli del nuovo S. Agostino dice: [...OMISSIS...] . A cui |
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all' intelletto, massime s' egli sia aiutato e sorretto | da | imagini le quali colorano e incarnano, per così dire, le |
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l' uomo che a Dio così s' abbandonava non poteva non essere | da | lui sostenuto e soccorso. Ora Cristo in tal modo nelle |
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più che que' Sacramenti sotto la legge di Mosè vennero | da | Dio comandati, sicchè inchiudevano ad un tempo un atto di |
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come presso gli Ebrei, essendo questi Sacramenti | da | loro richiesti da Dio per segni della loro fede (3). Di qui |
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gli Ebrei, essendo questi Sacramenti da loro richiesti | da | Dio per segni della loro fede (3). Di qui si vede ragione |
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in quanto erano atti consumativi di questa fede (5). | Da | tutto ciò che abbiamo detto fin qui si può raccogliere |
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umana consiste ne' capi seguenti: 1. L' uomo fu creato | da | Dio innocente. In questo primitivo stato all' umanità |
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della propria corruzione precipitava nel male fu soccorso | da | Dio, colla rivelazione e colla grazia. Questo elemento |
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umanità abbandonata a sè stessa, ma solo l' umanità aiutata | da | Dio. Da tali verità S. Paolo deduce per corollario, che la |
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abbandonata a sè stessa, ma solo l' umanità aiutata da Dio. | Da | tali verità S. Paolo deduce per corollario, che la salute e |
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(il volontario) era guasto nell' uomo, e quinci non era | da | sperare salute: tutti secondo un tal principio erano rei: |
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rei li dichiararono le divine Scritture senza eccezione | da | Giudei a Gentili (3). Ci voleva adunque un altro principio, |
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Ci voleva adunque un altro principio, argomenta S. Paolo, | da | cui venisse la salute umana. E questo principio qual poteva |
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di Abramo, la cui giustificazione provenne anch' essa | da | una gratuita misericordia in conseguenza della sua fede, |
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per una giustizia dovuta alle sue opere. [...OMISSIS...] . | Da | questa frase S. Paolo argomenta che per la fede fu |
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» viene a dire che non gli era dovuta strettamente | da | Dio una tale giustificazione: [...OMISSIS...] . E questa è |
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salvamento. Ma forse che facendo dipendere la salute umana | da | un principio estraneo all' umana volontà (1), si viene con |
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la quale era una ripruova della giustificazione ottenuta | da | Abramo. Conciossiachè Iddio non fa alleanza se non co' |
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ricercare la natura di questa fede, donata agli uomini | da | Dio medesimo colla sua grazia, e vedere in quale stato ella |
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suoi effetti, ma sè stesso ancora non appalesa. Vero è che | da | questi effetti si può conghietturare e in alcun modo |
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al tutto negativa l' idea), ma per la forza o energia | da | cui era accompagnata, il che spiega medesimamente come ciò |
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cioè l' idea negativa del Creatore potea aver tanta forza | da | prevalere a tutte le altre idee e percezioni (2). All' |
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dire che quella cosa la si conosce per mezzo di altre cose | da | noi percepite le quali significano, simboleggiano o |
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che ha corpo, è un' idea positiva; la quale può reggersi | da | sè, senza bisogno di quegli indizii che facevano uopo nell' |
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lo stato del' uomo in grazia nel nuovo Testamento indicato | da | S. Paolo in quelle parole « in parte conosciamo, e in parte |
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dovea dunque essere legato e per così dire oppresso | da | un gran numero di pratiche e di simboli esterni e |
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poichè la fede è delle cose che non si veggono, apparisce | da | ciò che è detto, che il regno della fede era propriamente |
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attenevano alla lettera della legge ed è noto per ciò come | da | Cristo sono chiamati « ciechi e condottieri di ciechi« (1); |
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a quella morale che si vede in Dio, come in un esemplare | da | imitare, appunto perchè questo Dio non si vedeva. |
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aggiungessero le parole che chiarissero ogni oscuro; e che | da | esse venisse la forza della santificazione, per significare |
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volger gli occhi al fine della legge (che era Cristo), e | da | questo aspettare la giustificazione e la salute. Questa è |
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di venir salvati, non per proprio merito, ma gratuitamente | da | Gesù Cristo venturo. Dovevano adunque, dice S. Paolo, |
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facilmente, ove si tenga ben presente il gran principio | da | cui muovono tutte le nostre parole. Nell' antico Testamento |
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l' uomo del peccato visse fino alla morte di Cristo, che | da | Cristo fu crocifisso sulla croce, e viene crocifisso in noi |
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della Divinità scaturisce la nuova vita, l' uomo nuovo: | da | quella percezione esce la grazia onnipotente contro tutti |
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di una valle ombrosa e fermato sulla pendice non ha forza | da | ritornare alla cima del colle ove vede il sole; ma pur solo |
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sospeso fin tanto che gli viene recato conforto e tirato | da | quel profondo. Non essendo adunque nell' uomo Iddio |
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un tal uomo, il quale prometteva di « soddisfare non | da | sè, ma mediante il Redentore promesso«. » Che dunque faceva |
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(6). Si può dunque dire che nel popolo peculiare sceltosi | da | Dio, la fede avea bisogno de' Sacramenti perchè da Dio |
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sceltosi da Dio, la fede avea bisogno de' Sacramenti perchè | da | Dio positivamente voluti (7), e che i Sacramenti avvivati |
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fedele, e Dio gli promettesse proteggerlo. La cosa andava | da | sè: i rapporti della creatura e del Creatore eran chiari, |
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la morale e la stessa perfezione della morale, che nasce | da | Dio comunicante coll' uomo. Per un' altra ragione poi |
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irato a lui peccatore, e Dio stesso gliel fece conoscere | da | principio con positive rivelazioni. L' adito adunque a Dio |
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colpevole, questa non potea essere che positiva, dipendendo | da | un atto non necessario ma gratuito della divina Misericorda |
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che la materia, ossia gli oggetti sensibili, si presenta | da | prima complessivamente, di poi partitamente, con infinite |
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dell' umanità; i quali però venivano influiti e aiutati | da | quelle stesse divine operazioni. Di che è ragione questa, |
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di quelli che sono al culto di Dio dedicati distinguendoli | da | quei che non sono (1). Nel qual luogo e in altri l' |
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Sacramenti avanti Cristo ebbero un progresso. Conciossiachè | da | principio l' uomo peccatore faceva de' sacrifizii al |
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Sacramenti che fossero stati istituiti dall' uomo mosso | da | quel sentimento religioso che è proprio della natura umana |
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Nella quale sentenza, che questi antichi riti fosser venuti | da | Dio, mi conferma il vedere come Dio stesso riconosce i |
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circoncisa contrassegnava l' unità della stirpe eletta | da | tutte le altre. Tuttavia egli era destinato a diventare un |
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(3); e si vuole che tutti i bambini maschi sieno circoncisi | da | una generazione all' altra, e anco il servo o nato in casa, |
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dal popolo santo, ma sì partecipante dell' alleanza stretta | da | Dio col corpo di sua nazione. E però dal Sacramento de' |
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condizioni: che Iddio fosse onorato e riconosciuto per Dio | da | Abramo e da tutta la sua discendenza (2). E Iddio all' |
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che Iddio fosse onorato e riconosciuto per Dio da Abramo e | da | tutta la sua discendenza (2). E Iddio all' incontro |
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a sua fede, 1 di farlo padre di molte genti e di far | da | lui uscire dei re; 2 di dare in possesso ai suoi |
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promette Dio ad Abramo sieno cose temporali, esigendo però | da | Abramo un culto veramente spirituale; il che era un |
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il dar culto a Dio; e questo il conobbero gli uomini fino | da | principio; ma il riconoscere nello stesso culto ed onore di |
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stato intellettuale molto elevato a poter fare astrazione | da | tutte le cose terrene e fissare la mente nella sola |
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bisognava la grazia del Redentore, come appar chiaro | da | quanto abbiamo detto della natura di questa grazia. |
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apparisce come un doppio patto o una doppia promessa fatta | da | Dio ad Abramo: la prima generale e risguardante tutti i |
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si commisero alla circoncisione, che però è chiamata | da | S. Paolo « segnacolo di quella giustizia che viene dalla |
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spiega in un modo sublime e spirituale la promessa fatta | da | Dio ad Abramo di esser padre di molte genti, intendendo per |
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intendendo per queste genti non pure quelle che sono nate | da | lui secondo la carne, ma quelle che partecipano della sua |
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e a tutte queste dice che si riferisce la promessa fatta | da | Dio (4). Per la medesima ragione il luogo dove andavano le |
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parte del corpo significava il dovere Cristo discender | da | Abramo per generazione. E Cristo veniva a redimere il mondo |
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era rito idoneo a significare come doveva essere tolta e | da | noi rigettata la vetustà del peccato e rinunziato alla |
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di una tal fede e promessa degli Ebrei, Iddio prometteva | da | parte sua che ad essi soli avrebbe consegnate le sue divine |
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stesso incapace di venire a salute e sperando la salute sua | da | colui che l' avrebbe redento. Il primo patto era adunque |
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Dio di credere fiduciosamente in questo Redentore, e sperar | da | lui solo la sua salute. Acciocchè all' uomo ancora poco |
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cioè colla schiavitù di Egitto e colla liberazione | da | questa schiavitù che rappresentava quella spirituale del |
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per ciò l' agnello svenato dagli Ebrei dovette esser | da | lor mangiato, e ciò in fretta per sommo desiderio di uscir |
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e specificamente: prometteva questo popolo di credere che | da | Dio dovea venire la sua salute mediante il Redentore e la |
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ecco il segno del patto. [...OMISSIS...] Ecco il culto che | da | parte loro doveano prestare gli Ebrei. Or il segno di |
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. Or poscia Iddio continuò a dare effetto al patto | da | lui stretto con Abramo ed Isacco, del quale l' uscita dall' |
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però tolse nel deserto a dargli sue leggi. Gli pubblicò | da | prima la legge morale; poi la legge civile o giudiziale; e |
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era segno la circoncisione, così fu peculiarmente stretto | da | Dio un patto colla famiglia di Aronne, mediante il quale |
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di servire in un modo speciale al divino culto, e Dio | da | parte sua prometteva a questa famiglia una special |
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al Signore, e vivevan con esse. Questo è considerato | da | S. Tommaso come un altro Sacramento dell' antica legge (2). |
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cioè colle offerte a lui fatte; e questi cibi ceduti | da | Dio a' sacerdoti rappresentavano il cibo spirituale e |
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quanto al popolo cioè le purificazioni propriamente dette | da | certe impurità esteriori, e le espiazioni da' peccati, e |
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osservare tutte le leggi morali, giudiciali e cerimoniali | da | Dio intimate, dando in tal modo a Dio ossequio e culto; il |
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Sacramenti più determinati. Il patto con Abramo racchiudeva | da | parte di Dio delle promesse temporali e spirituali: queste |
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e di stabilire un nuovo segno di questo patto, già in parte | da | Dio effettuato, affine di restringere vieppiù e consacrare |
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. In questo gran fatto pertanto, in cui Iddio | da | parte sua liberava la sua fede agli uomini, conveniva che |
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e personale congiungimento del Verbo e della umana natura | da | prima, poscia colla comunicazione del Verbo agli altri |
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col corpo della famiglia o della nazione rappresentata | da | alcuni: ma nel nuovo, trattandosi che il commercio di Dio |
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di lei eziandio che la volontà ricalcitri e respinga | da | sè ogni sua benigna e santa influenza. E questa stabile e |
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dell' Ordine, i quali con una tale impressione che si opera | da | Dio per ferma legge senza rispetto alla cooperazione dell' |
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Verbo in sè e amandolo come è degno di buona volontà trae | da | esso Verbo ogni aiuto e grazia maggiore; però |
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la differenza fra il segno esterno del patto stretto | da | Dio cogli Ebrei, e il segno interno e spirituale de' |
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dell' anima (3); poichè esso carattere si può risguardare | da | due lati, cioè in quanto segna , e in quanto opera . In |
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di Dio non potevano conoscersi e distinguersi se non | da | Dio: come Iddio volle poi anche contraddistinguerli con un |
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manifesta cosa è che l' anima nostra non è distinta | da | quelle degli infedeli mediante un tal segno spirituale, se |
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di ricevere qualsivoglia altra cognizione che ci venga | da | un maestro insegnata; o a quel modo onde il lume primo |
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uomo operi di guisa che mediante i riti necessarii usati | da | quest' uomo s' imprima in altrui il carattere della |
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mai se non per qualche cooperazione di volontà. S. Agostino | da | quelle parole di Gesù Cristo prova assai acconciamente che |
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tutto solida e concludente l' argomentazione di S. Agostino | da | noi recata; la quale all' acutissimo Aquinate par anzi |
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scostarsi alquanto che fa qui l' Eminentissimo Bellarmino | da | due sì gran lumi procede, pare a noi, manifestamente dal |
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Cristo diceva che gli Ebrei sono figli del demonio. Altra | da | questa è la figliuolanza di Dio che nasce dall' impressione |
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la sostanza di uomo, e però PUO` fare poscia gli atti | da | uomo; così colla luce del Verbo l' anima riceve la potenza |
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Or a conferma del detto recherò un bel passo di Ugone | da | Prato, nel quale questo scrittore ecclesiastico chiaramente |
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e ribelli al padre, non si dice però che cessino con questo | da | essere figliuoli. Ciò si vede principalmente nella parabola |
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(4). Gli altri uomini hanno bisogno di essere segnati | da | lui, ma egli che è quello che segna non è segnato da altri, |
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da lui, ma egli che è quello che segna non è segnato | da | altri, non può aver bisogno di esser segnato: gli altri |
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Di qui ugualmente si vedrà perchè S. Tommaso, seguito | da | tutti i Teologi, dica, che « i caratteri Sacramentali sono |
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altrettante partecipazioni del sacerdozio di Cristo, | da | Cristo medesimo derivate« (2). » Il sacerdozio di Cristo |
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agli effetti de' Sacramenti amministrati e ricevuti | da | chi ha il carattere; ma che la ragione di ciò è la virtù |
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essere intrinseco pensiero delle scuole cristiane vedesi | da | ciò, che il carattere si appella da esse concordemente« |
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scuole cristiane vedesi da ciò, che il carattere si appella | da | esse concordemente« Sacramento«, nè così potrebbe |
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rimane il carattere, il quale è quel fonte descritto | da | Gesù Cristo, che pullula un' acqua saliente in vita |
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cui Cristo ha preso il possesso e fatti suoi, e gli altri | da | Cristo non posseduti; al qual segno gli Angeli li |
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con inchiostro mistico, non dalla persona segnata, ma | da | un uomo biancovestito, che si descrive dal Profeta (2) e |
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conoscono quelli cui difendono, i demonii conoscono quelli | da | cui hanno a temere: [...OMISSIS...] . S' intende anche da |
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da cui hanno a temere: [...OMISSIS...] . S' intende anche | da | ciò che è detto, perchè i Padri della Chiesa veggano nel |
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così l' Eucaristia opera nella parte corporea e | da | questi due fonti procede la grazia nel cristiano |
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potea essere che pel contatto delle sue sacratissime carni | da | cui usciva virtù di sanare non meno il corpo che l' anima |
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suo pubblico ministero. Al cominciamento fu battezzato | da | Giovanni, e i Padri della Chiesa attribuiscono al contatto |
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Redentore non produceva ancora tutti quegli effetti, che | da | lui uscir doveano dopo la venuta dello Spirito Santo. In |
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della Pentecoste (1). Potrebbesi domandare, se il Battesimo | da | Cristo istituito, se non alla salute, fosse necessario |
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e amministrato dopo la venuta del Spirito Santo, dico | da | prima non esser mancato nulla di ciò che appartiene all' |
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e così pure la grazia. E col carattere e colla grazia | da | lui uscente nasce l' uomo novello, l' uomo soprannaturale |
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soprannaturale (2). Tostochè dunque il Battesimo fu | da | Cristo instituito, esso fu suo Battesimo, potente a |
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dire, proprio effetto della morte di Cristo è il distacco | da | tutte le cose umane. Della risurrezione all' incontro |
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di Cristo, come pure l' istituzione espressa della forma | da | usarsi nel Battesimo; non precisamente la prima istituzione |
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con tale Sacramento allora solo la grazia chiamata | da | noi verbiforme . Si dirà che lo Spirito Santo non era ancor |
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(5), » volendo significare che già glorioso com' era poteva | da | sè mandarlo, se non che attendeva di salire al Padre, per |
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la Risurrezione, ordinato di battezzare tutti gli uomini, e | da | quell' ora ne avessero ogni potestà, fatti veri e ordinarii |
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Santo Battesimo , Battesimo suo proprio, e tutt' altro | da | quel di Giovanni. [...OMISSIS...] E allora battezzati voi |
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si usò nella Chiesa; e la potestà di esercitarlo, essendo | da | quell' ora costituiti ministri ordinarii di questo |
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di maggior gloria e felicitazione. Nella parola però detta | da | Cristo al ladrone: « Oggi tu sarai meco in Paradiso« (1), » |
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vita, e non una unione puramente accidentale, apparisce | da | quelle diverse similitudini usate da Cristo a significare |
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accidentale, apparisce da quelle diverse similitudini usate | da | Cristo a significare l' unione di sè coi discepoli suoi. |
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e nel Sangue dei suoi diletti; tutte similitudini tolte | da | unioni sostanziali che avvengono nella natura. Dice ancora |
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(1). 2. La inclinazione buona della volontà proveniente | da | una luce nell' intelletto, nel che consiste propriamente la |
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il fonte della grazia (il carattere), anche la grazia che | da | quello rigurgita è continua, ove ostacoli non vi si |
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il Battesimo. S. Giovanni parla di quelli che sono nati | da | Dio, e dice: « Tutto ciò che è nato da Dio, vince il mondo« |
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quelli che sono nati da Dio, e dice: « Tutto ciò che è nato | da | Dio, vince il mondo« (3). » Ora secondo la dottrina |
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(3). » Ora secondo la dottrina cattolica, l' uomo nasce | da | Dio pel Battesimo. Il nascimento dell' uomo pel Battesimo |
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fede? Egli è qui che S. Giovanni tocca i mezzi adoperati | da | Cristo per congiungersi a noi, e dice che furono tre; cioè: |
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in Cristo conosciamo il Padre che è principio di lui, e | da | Cristo riceviamo lo Spirito Santo, che procede dal Padre |
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dal Padre pel Figlio. Così la nostra mente è irraggiata | da | un trino raggio, il quale vieppiù ci attacca a Cristo, dal |
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adunque distingue quelli che non sono ancora rigenerati | da | quelli che già hanno avuto la soprannaturale generazione. |
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di Dio, avendo in sè la grazia triniforme, sono confermati | da | essa nella loro fede e unione con Cristo; ma quelli che non |
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de' vocaboli cielo e terra , il primo de' quali è spiegato | da | Cristo, come abbiamo detto altrove, quando disse che è il |
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stabilmente con Cristo; sebbene quest' uomo possa ricevere | da | Dio delle grazie attuali anche prima d' avere consumato il |
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Cristo, e le conseguenze che procedono a bene dell' uomo | da | tale unione; come si dee distinguere il seme dalla pianta |
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come si dee distinguere il seme dalla pianta che esce | da | quello, e la generazione del corpicciuolo d' un bambino, |
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nel Battesimo, e v' hanno molti effetti che procedono | da | quel primo. A spiegar meglio la cosa conviene considerare |
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in tal modo un uomo nuovo: gli altri effetti che sortono | da | questo primo, sono quelli che santificano le altri parti |
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Mediante questi effetti successivi, che escono tutti come | da | loro radice dall' effetto primo ed essenziale del |
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e di dedurre in più copia acque salutari di grazia | da | quella prima sorgente che secondo le profezie doveva |
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e positivo l' altro, cioè la percezione di Dio; così | da | prima veggiamo essere istituiti due Sacramenti volti a |
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Santo adunque a cui Cristo attribuisce di suggerire le cose | da | lui insegnate, opera mediante la riflessione dell' anima, |
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dell' aspetto di Cristo e delle sue parole sono indicati | da | Cristo stesso nel colloquio ch' egli tenne con Filippo. |
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dall' altra. Or si odano le parole di Cristo. Dimandato | da | Filippo che gli volesse mostrare il Padre, risponde: « |
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in qual modo chi crede in Cristo potrà far le opere fatte | da | lui? « Perchè, dice, io vado al Padre«, » a mandar lo |
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della Cresima, è ciò per cui l' uomo spirituale diviene | da | pargoletto grande e perfetto. Proviamo prima che alla |
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consumato e perfezionato col signacolo del Signore (.). | Da | tutti i quali luoghi apparisce, come la perfezione, e però |
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si riceve personalmente, e non solo ne' doni suoi. E | da | prima ho già osservato, che provano questa dottrina tutti |
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L' ufficio dello Spirito Santo nelle anime nostre di sopra | da | noi dichiarato, dà piena luce a questa materia. Tale |
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luce a questa materia. Tale ufficio noi vedemmo significato | da | Cristo in quelle parole: « Egli insegnerà tutte le cose, e |
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(3). » E la ragione di ciò si è « perocchè non parlerà | da | sè stesso, ma parlerà tutte quelle cose che udirà« (4) » |
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Alessandrino, riferendo l' istoria di un giovane affidato | da | S. Giovanni alla cura di un Vescovo novello, parla de' due |
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Cristo e di combatter qual valoroso milite per la fede | da | lui ricevuta. Dalle quali cose apparisce, che la |
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non è che un aumento del carattere del Battesimo; ed è | da | questo principio che S. Tommaso toglie a provare come il |
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sono sempre una comunicazione del Verbo all' intelletto. Ma | da | questa comunicazione nascono all' uomo diverse potenze ; |
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d' Alessandria dice: [...OMISSIS...] . Lo stesso apparisce | da | un' altra maniera di parlare de' Padri specialmente de' più |
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si parla del carattere, e di quello della Confermazione, | da | ciò che segue: « Il sacerdote che unge il battezzato dice: |
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espresse, come si esprimono a ragione d' esempio | da | Aimone ove dice: [...OMISSIS...] . Clemente Alessandrino |
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appellazione così strettamente che si vogliano escludere | da | essa le altre tre cose, che formano il tutto di questo |
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stessa (6): di che parmi potersi trarre nuovo argomento | da | credere che gli Apostoli usavano del sacro crisma, appunto |
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si vogliano ancora vedere espresse tutte e quattro le parti | da | noi toccate potremo trovarle nell' Ordine Romano ora citato |
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4. il segno di croce. Fermata questa verità è sciolta | da | sè la questione: « Qual sia l' imposizione della mano |
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si fa nell' atto stesso dell' unzione e indivisibilmente | da | quest' atto: perocchè i Greci non ne hanno altra; e |
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», dice la celebre Omilia in die Pentec. attribuita | da | alcuni ad Eucherio di Lione): come pure l' obbiezione che |
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Sirmondo trova degna di riso una tal dottrina, egli è | da | attribuirsi un tal riso all' intemperanza della critica, |
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essenziale al Sacramento un' altra imposizione distinta | da | quella che il Vescovo fa necessariamente ungendo la fronte? |
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di S. Clemente Papa o sia delle Costituzioni Apostoliche | da | noi citato di sopra « l' invocazione è la VIRTU` (2) dell' |
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del Padre. Però la parola confermare viene propriamente | da | questo effetto dell' armare e fortificare colla croce di |
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[...OMISSIS...] . La soluzione di questa questione, seguìta | da | tutto il meglio de' Teologi, trae qui a pensare all' altra |
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or si tiene da' Teologi, che sieno stati battezzati | da | Cristo, ma ella è però cosa incerta e controversa (4), e |
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tutti quelli che morirono prima del dì della Pentecoste; e | da | quel dì tutti quelli che si salvarono col Battesimo di |
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ch' erano mondi per cagione del sermone che avevano udito | da | lui? (1) E al presentarsi che facevano a Cristo gl' infermi |
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di non mescolare in queste pagine nulla di nostro a quanto | da | lui medesimo e dalla sua chiesa noi abbiamo imparato. E |
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allo stesso modo, ma senza l' uso di alcuna similitudine, | da | Elia Arcivescovo di Creta scrittore dell' ottavo secolo, a |
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ottavo secolo, a quel modo stesso come vedemmo espressa | da | Cirillo Alessandrino, dicendo egli, che « Iddio |
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si nobilita e acquista delle nuove qualità. Il perchè non è | da | credere, che rimanendo il corpo nostro formato come è al |
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che può cadere ne' corpi gloriosi deve esser scevra | da | tutte le imperfezioni che involge la nutrizione nostra. Per |
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nostro imperfetto com' è ha pur tanto di vita in sè stesso | da | poterla comunicare a delle particelle di materia inanimata; |
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Si richiede solamente svestire quest' alta funzione | da | quegli accessori, co' quali noi la veggiamo continuamente |
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non fondata punto nelle Scritture, imaginazione proveniente | da | non sapere come accordare insieme una vera nutrizione collo |
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questo lo stesso Aquinate conghiettura, che il cibo preso | da | Cristo siasi risoluto nella « pregiacente materia«; » ma |
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essi formarsi della nutrizione un concetto elevato e puro | da | tutte quelle imperfezioni, ch' ella ha come avviene in noi. |
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già loro provata facendosi vedere e toccare. Se il cibo | da | lui preso non avesse fatto che passare in lui, la prova non |
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nutrirsi di ciò che mangiava? perocchè essi, non ricevendo | da | lui spiegazioni di quell' atto, non doveano pensare se non |
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erano circondati. Certo S. Pietro rimase altamente preso | da | questo fatto di aver Cristo mangiato dopo la Risurrezione, |
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. Egli fa notare che Cristo dopo che risorse | da | morte mangiò e bevette (1), ed essi con lui; nè aggiunge |
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« aveano mangiato e bevuto con Cristo dopo che era risorto | da | morte«. » Ed egli era quanto un dire che aveva ricevuto |
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d' un modo, di cui non possiam avere esperienza, e scevro | da | ogni presente difetto. Egli appartiene dunque, a mio |
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difficoltà contro l' esposta dottrina viene cavata | da | quelle parole di Gesù Cristo: « il pane che io darò è la |
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che io darò è la carne mia per la vita del mondo (2), » e | da | quell' altre: «« Questo è il mio corpo che per voi sarà |
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considerano adunque nella bocca di Cristo che aveva ancora | da | patire, e in tal caso si riferiscono al sacrificio cruento |
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le azioni della sua vita privata, quello che fu battezzato | da | Giovanni, quello che digiunò, predicò, patì, risorse da |
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da Giovanni, quello che digiunò, predicò, patì, risorse | da | morte, ascese al cielo e sussiste nell' Eucaristia, è uno |
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dicono parimente ch' egli è il medesimo corpo, che è nato | da | Maria Vergine (2); e le liturgie fanno insieme coll' |
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corpo umano durante la vita presente separa continuamente | da | sè una moltitudine di particelle, che lascian d' essere |
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animale che informa la materia. Questo sentimento e la vita | da | cui proviene rimangono sempre gli stessi, cioè egli è |
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l' identità della persona costituisce l' identità del corpo | da | quella persona informato. Or poi in Gesù Cristo conviene |
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identico spirito; esse non hanno un' esistenza a parte | da | lui: formano un' unità con quello spirito e con tutto il |
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rito di amministrare la Santissima Eucaristia riferito | da | Tertulliano e da altri, diceva il sacro ministro « ricevi |
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la Santissima Eucaristia riferito da Tertulliano e | da | altri, diceva il sacro ministro « ricevi il corpo di Cristo |
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difficoltà si mostra essere solo apparente e non solida | da | quello che fu detto di sopra. Le particelle del pane e del |
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quelle particelle divise, perchè fu continuamente informato | da | una stessa vita o certo da una stessa divina persona (1). |
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fu continuamente informato da una stessa vita o certo | da | una stessa divina persona (1). Nè si può dire che non si |
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e ciò mediante quella operazione ineffabile, che è fatta | da | tutto il corpo glorioso del divino trionfatore. Il che |
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quali quattro cose s' accordano a pienissimo colla sentenza | da | noi dichiarata. La qual sentenza riceve maggior lume e |
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dichiarata. La qual sentenza riceve maggior lume e fermezza | da | quella dottrina teologica la quale insegna che« sotto le |
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dimensione«. Udiamo come una sì fatta dottrina sia spiegata | da | S. Tommaso: [...OMISSIS...] . E s' attenda bene alla |
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pane e del vino, cioè sotto quella piccola dimensione che | da | esse specie viene determinata nello spazio, non istà mica |
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del quale, sebbene per sè eccedenti lo spazietto segnato | da | quelle particelle, vengono ad esserci insensibilmente per |
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e del vino, alla trasmutazione dell' acqua in vino operata | da | Cristo nelle nozze di Cana (1). Or quell' acqua fu bensì |
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e si trasmuta. La qual dottrina riceve maggior evidenza | da | una dottrina de' moderni fisiologi, i quali mantengono la |
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divenuto il soggetto stesso in una materia viva diverso | da | quello di una materia inanimata. Ma nè pur tanto richiede, |
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il corpo di Cristo; la quale identità è cosa diversa | da | quella prima, come vedemmo. Questa sentenza volendosi |
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che stanno contro alla prima. Questo risulta manifesto | da | ciò che è detto. E` cosa certa che il corpo umano nella |
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delle particelle di cui è composto, le quali separandosi | da | lui perdon la vita, di cui a lui unite erano informate; |
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il sangue, mancava il sudore sparso e l' altre materie | da | lui separatisi prima di morire o morendo; le piaghe erano |
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vita di Cristo, in cui si consideri il suo corpo; perocchè | da | un momento all' altro le particelle si trovan mutate: e l' |
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della Scrittura e de' Padri che stanno per la sentenza | da | me abbracciata (1) torrò qui a metter fuori le gravissime |
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l' altra che ho esposta. E la prima difficoltà mi nasce | da | questo, che nel sistema degli avversarii il pane ed il vino |
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agente. Poniamo che Iddio volesse annichilare un essere | da | lui creato; Iddio solo ha veramente questo potere di |
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Perocchè secondo questi principii è ammesso per certo | da | tutti e da' nostri avversarii stessi: 1. Che Iddio non |
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adunque muovere il ragionamento intorno all' Eucarestia | da | questo principio teologico fuori di controversia:« che il |
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Ammesso questo principio, si consideri se v' ha una via | da | sostenere che il pane ed il vino si converta nelle |
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dell' acqua in aria si farebbe per una azione sola, | da | un solo agente e rimanendo le stesse disposizioni; anzi è |
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un solo agente e rimanendo le stesse disposizioni; anzi è | da | dire che la trasformazione dell' acqua in aere è una serie |
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supponiamo si facesse l' inventario di tutti gli esseri | da | Dio creati. Or nel sistema degli avversarii nostri dopo la |
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ancora, a costituire una azione che sia ricevuta nel pane. | Da | tutte le cose dette è facile di provare la seconda delle |
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parola con vana sottigliezza in un significato diverso | da | quel che suona. E veramente il Bellarmino pone a prima |
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e mantiene questo dogma sì fermo, che nol rimuove | da | ciò qualsivoglia difficoltà a spiegarlo; perocchè non è |
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cagion d' esempio: [...OMISSIS...] . Ora più cose sono qui | da | osservarsi. 1. Non si vede perchè la prima specie di |
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altro è straniero alla natura dell' atto di sostituzione. | Da | quello che è detto nasce un' altra difficoltà nel sistema |
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prodursi l' accidente nuovo è il medesimo atto considerato | da | noi con due relazioni. Così se in un corpo di molle creta |
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si può ridurre giammai una tale conversione, che risulta | da | due operazioni essenzialmente successive. All' incontro nel |
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che uopo ci poteva egli avere di distruggere un essere | da | lui creato, per cavargli gli accidenti quasi fossero una |
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dove deve Cristo collocarsi; ma colà vi si colloca Cristo | da | Dio con un altro atto, non con quello della mutazione del |
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mutar di luogo. 3. Che la distruzione del pane sia fatta | da | Dio coll' intenzione e col fine di addurre in suo luogo il |
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ciò non fosse avrebbero essi parlato in modo così equivoco | da | dire costantemente che « del pane si fa il corpo di Cristo« |
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ed infonde nella sostanza del pane penetrandola di guisa | da | tramutarla in sè medesimo. 5. S. Ireneo pure usa di questa |
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di Cambray dice che il pane ed il vino sono investiti | da | una forza spirituale, che li tramuta (5). 5. Aggiungerò |
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non è solo pronunciata accidentalmente una o l' altra volta | da | S. Giovanni Crisostomo; ma ella è universale, ella è una di |
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come quello di «eulogia» in latino benedictio veniente | da | benedire , perchè il consacrare è riputato un benedire (1), |
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che risale agli Apostoli (2). Or benedire equivale (fatto | da | Dio) a moltiplicare, ingrandire, migliorare, perfezionare |
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ma solo ad innalzare infinitamente e ingrandire l' entità | da | lui posseduta, ingrandirla tanto che il fa uscire di sua |
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atto della generazione appartiene ai generanti; ma staccata | da | essi forma il nuovo animale, e ciò che il forma è lo |
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materia non immutata. Ora non v' ha sistema più lontano | da | quest' errore del nostro. E a rendere chiaro il concetto |
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che quel pane è dato al mondo dal Figliuolo dell' uomo . | Da | tutte le quali cose apparisce, che se il Padre concorse |
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era un rivelarsi amabile agli uomini, ugualmente si rese | da | sè cibo per l' opera del suo spirito giacchè in questo cibo |
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dal Verbo con quella onnipotenza che è comune col Padre | da | cui procede, toglie punto nè poco, che anco negli effetti |
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ma ben anco alla trasformazione de' nostri corpi | da | mortali in immortali dicendo: [...OMISSIS...] . Or chi non |
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solo da' moderni; per non sapere essi trovar altra via | da | spiegare il grande fatto della transustanziazione. 6. S. |
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quelle interamente per cotale ineffabile operazione | da | esser sostanza di pane e di vino. .. E` frequente l' |
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quello come assolutamente e intrinsecamente diverso | da | questi: perocchè se l' avessero così concepito nè ci aveva |
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in error gravissimo toccante cose di fede. S' egli dunque è | da | credere, che non riputassero la conversione del pane e del |
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pane e del vino intrinsecamente e specificamente diversa | da | quelle altre conversioni avvenute prodigiosamente dell' |
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in cui il pane si dee convertire; e provare che anco | da | questa parte la transustanziazione è impossibile nel |
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alcuna. Ogni uomo di buon senso, non preoccupato l' animo | da | una sentenza già imbevuta, può esser giudice in questa |
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l' acquisto di una nuova relazione l' abbiamo espressamente | da | lui confessato. Conciossiachè ricercando egli che mutazione |
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quand' anco l' uno de' due corpi non fosse distrutto | da | Dio, come pone il Bellarmino, ma compenetrato nell' altro; |
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essere dagli avversari nostri in modo alcuno superata. Ma | da | ciò si deve scendere a considerare altresì se posti i tre |
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dalla natura della sostanza corporea. E qui si dee partire | da | questo principio che una vera conversione d' una cosa in |
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cioè risultante di più parti, le quali sono unificate | da | un principio unico. In tal caso seguitando questo identico |
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di una unità complessa; dove l' unità non provenisse | da | principio unificante più parti, le quali vengono da lui |
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da principio unificante più parti, le quali vengono | da | lui compaginate in un tutto unico e semplice; dove non si |
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a dirsi ugualmente che uno ed uno facciano uno; tuttavia è | da | sapersi che queste unità non sono uguali nei loro elementi |
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.1 la quale non ha contraddizione alcuna: se non che è | da | osservare, che questa formola, che varrebbe per la |
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all' opposto [gli avversari] di mostrare nella conversione | da | loro descritta i caratteri sopraccennati di una conversione |
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l' essenza del corpo sta in questo sentimento, o certo | da | questo sentimento ci è immediatamente fatta percepire, |
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nel sentimento fondamentale del medesimo, o certo che | da | lui sia determinata? Dove adunque si vuol collocarla? Forse |
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di fuori, ma nella sua congiunzione individua collo spirito | da | cui è informato, e con cui produce insieme il sentimento |
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determinata dalla estensione. Quest' aggiunta fu creata | da | Dio? perocchè se non fu prodotta dall' aggiunta di una |
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dall' aggiunta di una materia nuova preesistente, nè | da | materia da Dio creata, ella non fu fatta in modo alcuno: e |
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aggiunta di una materia nuova preesistente, nè da materia | da | Dio creata, ella non fu fatta in modo alcuno: e però |
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si può acconciamente distinguere un' estensione soggettiva | da | una estensione oggettiva [estrasoggettiva] : e questa |
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maggiormente il suo pensiero dicendo: [...OMISSIS...] . Or | da | queste parole pare potersi conchiudere, che l' estensione |
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fa la sostanza corporea ponendo la estensione soggettiva , | da | quello che fa ponente la estensione oggettiva |
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non è per altro se non perchè l' estensione esterna viene | da | noi commensurata e immedesimata coll' estensione interna, |
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oggettiva [estrasoggettiva] a quella posteriore, e | da | quella essenzialmente distinta. E in vero se il corpo |
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E in vero se il corpo nostro continuasse ad essere | da | noi sentito col sentimento fondamentale, ma egli cessasse |
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rovesciata la disubbidienza del padre suo, disubbidienza | da | S. Agostino detta « ineffabiliter grande peccatum (1), » il |
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incessante contro tal verità, la cui tradizione conservossi | da | tutti i popoli, conviene rinvenirla nella stessa importanza |
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l' edifizio, per magnifico e solido ch' egli sia, precipita | da | sè stesso; onde così lusingasi di crollare agevolmente |
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forma della propria ragione ogni scibile. Quest' è il fonte | da | parte della natura umana degli sforzi fattisi in tutti i |
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alla scienza; che di varie considerazioni, quasi di raggi | da | diverse parti riffettenti e convergenti, s' illustra. Che |
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peccati degli uomini e non delle Scuole, i quali furono già | da | me nei due libri precedenti sufficientemente ripresi e |
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ultimo reputo tali increscevoli difetti umani lasciar | da | parte; e della sola dottrina storicamente venir ragionando, |
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in verso gli erranti, e servir d' esempio funesto | da | doversi diligentemente evitare. Che anzi se cotesti difetti |
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le maniere ingiuriose che usano contro quelli che opinano | da | lor diverso; e di questo ho già sopra toccato. La seconda |
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l' una Scuola non vede che l' altra si allontani tanto | da | confini dell' errore da essa più aborrito, quant' ella |
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che l' altra si allontani tanto da confini dell' errore | da | essa più aborrito, quant' ella studia di tenersene lontana. |
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che la Scuola maggiormente e più direttamente impugna, | da | non guardarsi poi abbastanza dall' errore opposto, e |
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nel fornire del viaggio, quando ella è già tanto andata | da | trovarsi nell' assurdo così addentro da non poterne più |
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è già tanto andata da trovarsi nell' assurdo così addentro | da | non poterne più disconvenire e da vergognarsene ella |
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assurdo così addentro da non poterne più disconvenire e | da | vergognarsene ella medesima. La qual legge presiede sì |
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che le menti di quest' ultimi oscillano perpetuamente | da | uno all' altro estremo errore in ogni cosa; là dove le |
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de' pensamenti umani, troppo necessario a conoscersi | da | coloro che tolgono a narrare le vicende delle scienze e |
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dominanti opinioni; nè tuttavia guari ancor conosciuto | da | tali istorici. Che se noi ci restringiamo a considerare |
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direttamente dalle nature invisibili e superiori, quasi | da | maestri d' infallibile autorità, e da signori d' |
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e superiori, quasi da maestri d' infallibile autorità, e | da | signori d' insuperabile potenza. L' intelligenza in tale |
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esser capace di tutto, di poter saper tutto, e di rendersi | da | sè stesso indipendente da chichessia, o perverso o |
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poter saper tutto, e di rendersi da sè stesso indipendente | da | chichessia, o perverso o virtuoso. Il mondo orientale |
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meno morale, che fisico, dal dì che nasce. Questo fatto, | da | nessuno chiamato in dubbio, volevasi pure spiegare. Il |
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si salvavano gli uomini solamente per la grazia che usciva | da | lui, non pe' meriti loro (2). L' opinione che attribuiva la |
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ed il male a cui l' uomo soggiace, agli angeli, uscita | da | Samaria, fu propagata nella Siria dall' antiocheno |
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nella Siria dall' antiocheno Saturnino, e nell' Egitto | da | Basilide, entrambi discepoli del Samaritano Menandro. |
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Samaritano Menandro. Saturnino aggiunse, creato il mondo | da | sette angeli, un de' quali essere il Dio degli Ebrei. |
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male è lo stesso angelo creatore de' precedenti eresiarchi, | da | lui convertito in un Dio. Il Massuet, dopo avere accennate |
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originale, e per esso la perdita della libertà, viene | da | essi al malo principio e non alla libertà umana come a |
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che insorgessero a infestare la Chiesa, voglio dire | da | Dositeo e Simone, anche dopo che fu teoreticamente |
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e Simone, anche dopo che fu teoreticamente distrutto | da | S. Agostino, quanto si legge nel dizionario delle Eresie |
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nelle antiche opinioni, vedesi d' essa, quello che si vide | da | noi del manicheismo; cioè ch' essa non si formò già d' |
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nelle menti umane fino dalla più remota antichità discese | da | una mente nell' altra tradizionalmente, s' accrebbe, si |
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s' accrebbe, si sviluppò e finalmente prese il nome | da | quell' individuo che le diede forma ed espressione |
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dipende interamente dalla libertà umana l' essere immune | da | qualsivoglia male morale« e però l' esser giusto. Di che |
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quale libertà umana riducevano però ogni grazia veniente | da | Dio. Udiamo S. Agostino ad esporre quest' eresia che |
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possa produrre nell' uomo il male od il bene morale« (1). | Da | questo principio discendevano i due errori capitali de' |
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di questa. Due altri errori dovevano del pari provenire | da | un tal principio eretico ed empio: 1. Che essendo la |
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con questa, pregando ogni giorno che tuttavia allontani | da | noi le tentazioni di peccare: [...OMISSIS...] . Laonde di |
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e sollecitasse al male. Giacchè chi è sollecitato al male | da | altra causa che dalla sua libertà, dee riconoscere una |
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trae dietro a sè la conseguenza che« il libero arbitrio può | da | sè solo operare tutte le virtù che la ragione dimostra |
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queste due opinioni, o che il libero arbitrio possa sempre | da | sè solo vincere le tentazioni del male morale, o che, non |
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sarebbe assurdo trovarsi un uomo che essendosi conservato | da | sè giusto e volendo tuttavia conservarsi tale, non avesse |
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ben anco del pelagianismo sieno stati ripetuti i semi fin | da | Pitagora. Infatti a Pitagora ed a Zenone S. Girolamo |
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dunque l' uomo col suo libero arbitrio può essere immune | da | ogni peccato. Da questa conseguenza nacque, che l' eresia |
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col suo libero arbitrio può essere immune da ogni peccato. | Da | questa conseguenza nacque, che l' eresia pelagiana fu |
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ma ancora l' infedele può essere in un tale sistema giusto | da | sè medesimo. - Tuttavia Origene, d' alta mente e seco |
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stata virtù, se non fossero state queste forze [tali] | da | produrla. Indi l' error suo fu chiamato non solo dell' |
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all' arbitrio fin la potenza di rendersi l' uomo immune | da | ogni commozione e senso del male (2). In secondo luogo, o |
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merito stesso. Indi l' errore che la grazia non si desse | da | Dio agli angeli ed agli uomini gratuitamente, ma secondo i |
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ottenuti, che è il primo de' tre principali errori notati | da | S. Agostino ne' Pelagiani là dove dice: [...OMISSIS...] . |
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. Ora Origene toglie a provare che la grazia venne | da | Dio data agli angeli ed agli uomini secondo i lor meriti |
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ed all' esercizio della loro libertà, si leggano | da | Dio santificati, poniamo, un S. Giovanni Battista? - Questa |
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a sè medesima non si stette dal derivare (4). I Pelagiani | da | prima il ricusarono; ma la logica invitta di S. Agostino |
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uscita; in fine anche quell' errore contenuto nel principio | da | cui partirono e che non volevano abbandonare dovetter |
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acutamente osservata: [...OMISSIS...] . Da' quali errori e | da | tant' altri che dal principio pelagiano derivano |
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S. Girolamo fa precursore del Pelagianismo Evagrio | da | Ibora, Gioviniano Rufino (1): Orosio aggiunge a questi nomi |
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alla Chiesa occidentale dalla versione latina lavorata | da | Rufino (3). Teodoro Vescovo di Mopsuesta avea pur egli |
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che un tale errore di Teodoro passasse in Rufino, e | da | Rufino il ricevesse il monaco Pelagio, che diede il suo |
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di premettere un compendio della dottrina medesima sciolta | da | quelle questioni incidenti che sono inevitabili nelle |
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il peccato, a cui soggiacque la creatura umana, entrò | da | principio nel mondo per la libera trasgressione che del |
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trasgressione che del divino precetto fece il primo uomo | da | Dio creato, stipite di tutta l' umana schiatta. 6. Le |
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Adamo perdette la santità e la giustizia ricevuta | da | Dio non solo a sè stesso, ma ancora a noi tutti, e come |
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più alcun rimedio che potesse guarire l' uomo e rilevarlo | da | un tanto male, se non il merito del solo Mediatore Signor |
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autori e fautori, furono dette Pelagianismo, condannato | da | più Concilii, tra i quali dal Milevitano (anno 416) e dell' |
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luglio 1705, di Clemente XI, che rinnova le precedenti, e | da | altre bolle e decreti comunemente noti; e lo stesso pravo |
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peccato, che al tutto ripugna che un vero peccato trapassi | da | un uomo in un altro per via di generazione, senza alcun |
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altro per via di generazione, senza alcun libero consenso | da | parte di chi lo riceve«. Sono parole di Giuliano di Eclana |
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dell' umana stirpe, e fin qui non dissentivano gran fatto | da | S. Agostino; ma mentre il santo Dottore applicava un tale |
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venendo tutti informati dalla libertà con cui fu commesso | da | Adamo il primo peccato. Che anzi la dottrina di Baio |
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. Giansenio dunque avendo forse presente la condanna | da | cui era stato colpito Baio, ricorse alla libera volontà di |
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libertà e delle sue relazioni col bene e col male morale, | da | cui solo si ritrae la natura di ciò che è retto ed onesto, |
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quando il suo operare non solo è spontaneo, ma indipendente | da | ogni necessità, appunto per non essere determinata |
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con quell' oggetto che ella ha per fine. 21. E` ora | da | osservarsi, che la volontà che riguarda il fine e che vuole |
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anche volontà personale, secondo la dottrina della persona | da | noi data nell' Antropologia (2): la volontà poi di semplice |
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attivo« (3), onde sembra che un abito che non nasca | da | un suo proprio atto non possa chiamarsi propriamente |
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l' attività della persona non rimarrebbe punto modificata | da | essa, nè alcun abito contrarrebbe: ma essa passione si |
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il Sacrosanto Concilio di Trento lo caratterizzò in modo | da | non poterlo confondere con alcun altro concetto quando |
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fine, nel possesso del quale consiste la vita spirituale. | Da | questa nozione e definizione per tanto del peccato derivano |
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Così il fomite che rimane ne' battezzati si chiama | da | S. Paolo peccato, perchè viene dal peccato, ed al peccato |
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[...OMISSIS...] , la quale riviene alla definizione | da | noi posta e a quella del Tridentino « quod mors est animae |
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egli sia relativamente al primo padre che l' ha commesso, e | da | cui il bambino per generazione lo ha ricevuto«. Poichè il |
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acquista denominazione di colpa . Due sono dunque le cose | da | spiegarsi, l' una come nel bambino ci sia qualche cosa che |
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merito o demerito di quelle azioni o passioni che non sono | da | lei liberamente prodotte o acconsentite, il che si oppone |
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la apparente contraddizione, rimane intatta la verità | da | credersi, ancorchè essa continui ad essere o misteriosa, |
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e potenza è necessariamente un effetto lasciato in essa | da | un atto transuente della medesima, com' anche si vede, |
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medesima, com' anche si vede, volendo prendere un esempio | da | altre verità cristiane, dagli abiti infusi delle virtù |
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o cattive disposizioni ereditarie, riconosciute ed ammesse | da | tutti i filosofi. Che se queste ancorchè sfavorevoli all' |
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sue proprie libere operazioni, ma aventi un' altra origine | da | essa indipendente. 33. Questa dottrina intorno alla natura |
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ha bisogno di essere redento e rinnovato, venendo tolto via | da | lui il reato del peccato di origine, per poter meritare e |
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Agostino, si definisce la penitenza così: [...OMISSIS...] . | Da | questa definizione pertanto della Chiesa noi argomentiamo |
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e non solamente come colpa: cioè esso viene tolto via | da | noi nella sua ragione di peccato, da Adamo poi, |
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esso viene tolto via da noi nella sua ragione di peccato, | da | Adamo poi, personalmente considerato, venne tolto via |
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[...OMISSIS...] , che è la prima delle 31 condannate | da | Alessandro VIII col decreto de' 7 dicembre 1690. Ora se il |
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originale: [...OMISSIS...] . 37. Se dunque si considera | da | una parte che il Sacrosanto Concilio di Trento definì che |
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già definita dalla Chiesa, come dicevamo, la dottrina che | da | una parte riconosce ne' bambini un peccato formale |
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di un altro peccato precedente, la seconda specie formata | da | quel peccato che oltre esser peccato è anche pena di |
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ne' bambini ha ragione di pena secondo S. Agostino, segue | da | questo stesso, ch' egli non possa essere per essi il |
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nello stesso tempo pena del peccato precedente commesso | da | Adamo, distinguendolo così entitativamente da quel di |
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commesso da Adamo, distinguendolo così entitativamente | da | quel di Adamo: [...OMISSIS...] . Con che nello stesso tempo |
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dall' originato. Combatte dunque S. Agostino i Pelagiani | da | una parte e i Manichei dall' altra coi due aspetti in cui |
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relativamente alla volontà libera di Adamo che ne fu causa, | da | cui viene la nozione di colpa. Pe' quali due aspetti, il |
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e con un linguaggio in alcune cose più scientifico e | da | scola cammina S. Tommaso. Poichè anche questo santo |
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il peccato colla colpa ci oppongono che S. Tommaso al passo | da | noi citato soggiunge, che [...OMISSIS...] . Ma questo passo |
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Ma nei bambini non ci sono atti volontari : il peccato | da | lor contratto non è un atto della loro volontà, ma è un |
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d ) E tutto questo viene espressamente confermato | da | San Tommaso, che distingue il peccato originale così: |
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mala, non est cujusquam ulla ORIGO peccati , » testo | da | noi citato di sopra, quanto se s' intende di un dominio |
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l' intendere S. Tommaso contro la proprietà del linguaggio | da | lui usato e fargli dire, a ragion d' esempio, che« il |
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comune nella sostanza a S. Agostino e a S. Tommaso, rimane | da | una parte atterrato il sofisma de' Pelagiani, dall' altra |
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ex opere operato , Cristo, le sue promesse, la Chiesa | da | lui fondata, non hanno più una ragione«. Ammessi quei due |
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abbandonata questa via, non sono sempre stati così cauti | da | non esporre un fianco indifeso all' eresia pelagiana, di |
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anima, sia formalissimo peccato consegue dalla definizione | da | noi data del peccato sulle vestigia di S. Tommaso e di S. |
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che ci possa essere un peccato formale , necessario, è | da | negarsi che ci possa essere una colpa formale rispetto alla |
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ancora concepiti, e però non esistendo, non hanno diritti | da | tutelare. In terzo luogo il tutore può bensì rappresentare |
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non si potrebbe mai estendere a rendere tutti i nascituri | da | lui rei del proprio peccato, nè pure se Adamo avesse |
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interpretare che se le volontà di tutti i bambini nascituri | da | Adamo fossero state presenti quando Adamo trasgredì il |
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del peccato originale, sarebbero stati così disposti | da | consentire nel peccato adamitico. Ora non è questo un |
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peccato avendone l' occasione, si potrà forse congetturare | da | certi segni, che dimostrano quella sua mala disposizione , |
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ancora. In terzo luogo sarebbe un patto inonesto tanto | da | parte di Dio, quando da parte di Adamo, quanto da parte de' |
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sarebbe un patto inonesto tanto da parte di Dio, quando | da | parte di Adamo, quanto da parte de' suoi discendenti, il |
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tanto da parte di Dio, quando da parte di Adamo, quanto | da | parte de' suoi discendenti, il cui consenso si presume. Da |
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da parte de' suoi discendenti, il cui consenso si presume. | Da | parte di Dio, il quale dispone delle sue creature cum magna |
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nè poteva senza presunzione o temerità farla dipendere | da | un atto suo proprio, sapendo di essere fallibile, sebbene |
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egli giusto od ingiusto, innocente o peccatore, dipenda | da | un atto di un altro uomo: non potendo rinunziare alla |
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di una persona umana possa mettersi in essere, non | da | una loro propria azione o passione, ma dall' azione di un' |
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Voi fate dipendere il peccato originale de' bambini | da | un patto che altri hanno fatto senza di essi: con questo |
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a somma calamità e sciagura caduta addosso al genere umano, | da | volerci la morte di un Uomo7Dio per ripararla: e se egli |
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e se egli non riputerà forse di essere ingannato o | da | nuovi teologi, o dagli antichi, con danno ed onta della |
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in sè stesso. 53. L' uomo, si dice, poteva essere creato | da | Dio come nasce al presente non adorno della grazia |
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è peccato e però Iddio con questo è irato e indegnato. | Da | che nasce questa differenza, per la quale la stessa |
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non è peccato, nell' altro è peccato? Rispondono:« Nasce | da | un decreto di Dio: nel primo caso Iddio non avrebbe fatto |
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non avrebbe fatto il decreto che gli uomini che nascessero | da | un padre costituito nella grazia santificante, ereditassero |
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sistema dunque il peccato originale de' bambini dipende | da | un decreto di Dio: secondo che a Dio piacque di fare |
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nè è un decreto che stabilisca una vera alternativa | da | parte di Dio: perchè Iddio ben sapeva che Adamo non avrebbe |
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uomo creato nell' ordine naturale, e nel figliuolo generato | da | Adamo, la mancanza di grazia è e rimane in sè la stessa, ma |
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il non dare la grazia al bambino (il che dipende unicamente | da | lui cioè da un suo libero decreto) un peccato del bambino, |
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la grazia al bambino (il che dipende unicamente da lui cioè | da | un suo libero decreto) un peccato del bambino, tale da fare |
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cioè da un suo libero decreto) un peccato del bambino, tale | da | fare che il bambino per sè innocente diventi un oggetto |
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altrui persuasione. a ) Se un uomo, dicono, venisse creato | da | Dio nudo della grazia santificante, questa nudità non |
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santificante (non però per sempre): ma il bambino che nasce | da | Adamo non fu mai vestito, e però non fu mai spogliato da |
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da Adamo non fu mai vestito, e però non fu mai spogliato | da | Dio. Rispetto poi ad Adamo egli fu spogliato della grazia |
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grazia. Ma perchè aveva diritto? pel decreto fatto prima | da | Dio: senza questo decreto che Iddio, secondo gli |
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sia stato spogliato della grazia. L' esser spogliato | da | altri è egli un peccato? S' intende che lo spogliatore |
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al suo peccato, e non è il peccato stesso commesso | da | Adamo. Ma riguardo ai bambini, che non hanno peccato, ci |
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sieno privati della grazia. Ma allora altro è il peccato | da | essi ereditato, altro la pena della privazione della |
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trovasse ne' bambini stessi, cioè fosse appunto il peccato | da | essi ricevuto per via di generazione, il quale mettesse |
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fosse creato colla sola natura, e il bambino che ora nasce | da | Adamo, secondo questo sistema, trovansi nella stessa |
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un titolo di diritto non è che una formale promessa | da | Dio fatta liberamente all' uomo, come sono le promesse di |
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Per questo anche l' antico Testamento o patto stretto | da | Dio col suo popolo si fece con solennità tra le due parti |
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non hanno alcuna cognizione del proposito fatto a principio | da | Dio di conferir loro la grazia, quando il loro stipite |
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loro dovuta? Converrà dunque ricorrere a un patto fatto | da | Dio con Adamo anche in nome loro. Ma primieramente la |
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questo è quello che non si prova, e solo viene asserito | da | tali teologi, che obbligati in fine a supporre un patto con |
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« aliquo pacto sustineri possunt, » benchè in altro senso | da | quello di Baio, su di che rimettiamo il lettore a quanto ne |
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che rimettiamo il lettore a quanto ne scrisse il P. Filippo | da | Carboneano, uno dei tre teologi che Benedetto XIV solea |
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proposizioni sono sostenute in un senso ben differente | da | quello di Baio dalle più celebri scuole cattoliche in Roma, |
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che accusano le prende in quel senso. Concludiamo adunque | da | tutto ciò che neppure questo sistema, che ricade in quelli |
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Ma vediamone a bell' agio le conseguenze: a ) Primieramente | da | essa nasce la distinzione del peccato semplice che ha |
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naturale la propria essenza, ma un' altra essenza, laonde | da | questa è dipendente, carattere comune a tutte le |
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verità, cogli uni pretendono di trovare qualche dogma | da | essa insegnato in contraddizione con qualche principio |
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tratte dalla difficoltà di spiegare gli stessi dogmi, e | da | certe verisimiglianze che deducono da tali verità. Ai primi |
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gli stessi dogmi, e da certe verisimiglianze che deducono | da | tali verità. Ai primi argomenti è necessario che il teologo |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
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di credibilità, poichè dimostrato, che la cosa è rivelata | da | Dio, può dire con tutta ragione agli avversarii:« se non |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
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e gli altri maestri, che la natura umana è stata creata | da | Dio da ogni lato buona, ma che l' uomo col suo libero |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
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altri maestri, che la natura umana è stata creata da Dio | da | ogni lato buona, ma che l' uomo col suo libero arbitrio l' |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
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la ha in sè stesso, cioè disordinata dal peccato commesso | da | lui col suo libero arbitrio. E qui conviene rimuovere l' |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
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del tutto passiva, essendo essa un principio attivo (2); ma | da | questo non procede altro, se non che la persona non ammette |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
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solo la natura guasta, venendo poi la persona a ricevere | da | essa l' infezione che si fa morale, perchè si fa personale; |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
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e con questo volete dire certamente che essa viene | da | Dio che crea e infonde l' anima intellettiva. Ora con |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
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passasse per generazione, ma venendo creata e infusa | da | Dio, si fa Iddio autore del peccato. - In nessuna maniera |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
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di Dio, è vostro capo legittimo: amatelo e seguitelo. Ma | da | Dio in fuori, non avete, né potete, senza tradirlo e |
Doveri dell'uomo -
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in fuori, non avete, né potete, senza tradirlo e ribellarvi | da | lui, avere padrone. Nella coscienza della vostra legge di |
Doveri dell'uomo -
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vi bisogna conoscere la legge che distingue la natura umana | da | quella dei bruti, delle piante, dei minerali, e conformarvi |
Doveri dell'uomo -
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a credenze che l'Umanità consentiva, e furono predicate | da | individui che l'Umanità derise, perseguitò, crocefisse. |
Doveri dell'uomo -
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tirannide. Così - e cito questi esempi per mostrare come | da | queste prime basi dipenda, più che generalmente non si |
Doveri dell'uomo -
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non ha, crederebbe d' essere schernito, e veramente sarebbe | da | chi gli prendesse a provare sul serio che quel pane ch' |
Gioberti e il panteismo -
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dire dunque che ciò che è meramente ideale non differisce | da | ciò che è reale, è un uscir dal senso comune degli uomini, |
Gioberti e il panteismo -
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voi vi sovvenite degli scherni gettati a piene mani | da | Vincenzo Gioberti sull' essere ideale del Rosmini, e non si |
Gioberti e il panteismo -
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che torni a scapito della Filosofia. Poichè s' ella | da | prima oscura le cose chiare, dissipa in appresso la |
Gioberti e il panteismo -
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oscura le cose chiare, dissipa in appresso la caligine | da | lei stessa prodotta, e fa apparire assai più bella e più |
Gioberti e il panteismo -
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che la distinzione dell' essere ideale e del reale si vada | da | prima oscurando sotto la meditazione filosofica e poi |
Gioberti e il panteismo -
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a trarre del labirinto colui che vi si è perduto | da | se medesimo. Ma se vogliamo parlare sul serio, voi tutti |
Gioberti e il panteismo -
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e quando gli pare di non potere andare più avanti | da | se medesimo, ancor non dee disperare, ma dee dire |
Gioberti e il panteismo -
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giacchè la religione è piena anche essa di misteri. Lungi | da | noi, miei signori, un tal procedere: ed è perciò che noi da |
Gioberti e il panteismo -
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da noi, miei signori, un tal procedere: ed è perciò che noi | da | una parte ammettendo come certissima verità la distinzione |
Gioberti e il panteismo -
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la distinzione dell' ideale e del reale, perchè attestata | da | tutto il mondo, ed evidente al primo pensiero; vogliamo |
Gioberti e il panteismo -
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di que' Filosofi che negano la nostra distinzione, nasce | da | quell' ideale che par loro sì tenue, sì esile, sì aereo da |
Gioberti e il panteismo -
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da quell' ideale che par loro sì tenue, sì esile, sì aereo | da | scappar loro di mano ogni qual volta vorrebbero prenderlo, |
Gioberti e il panteismo -
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e colori, marmi e forme? Al sentire questa interrogazione | da | noi Filosofi, davvero che que' due grandi sorriderebbero; |
Gioberti e il panteismo -
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mente: essi ci diverranno de' meri contemplativi, godranno | da | se soli la bellezza di quell' ideale a cui ascende il loro |
Gioberti e il panteismo -
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Canòva, nè d' altro artista, applaudite come maravigliose | da | tutto il genere umano. Questo rapporto dunque tra l' ideale |
Gioberti e il panteismo -
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e costituiscono propriamente il bello artistico, è ammesso | da | tutto il mondo: tutto il mondo ammira la mente sublime de' |
Gioberti e il panteismo -
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di trovare la materia reale, e d' atteggiarla in modo | da | fare, che mediante la stessa così atteggiata, tutti gli |
Gioberti e il panteismo -
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ideale corrispondente, dal quale sia venuta al reale, come | da | tipo o causa esemplare, la sua perfezione. E ciò non meno |
Gioberti e il panteismo -
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va all' ideale; poichè il reale dipende dall' ideale come | da | causa; e giunta all' ideale conchiude all' esistenza di una |
Gioberti e il panteismo -
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facendo ogni cosa reale, tolgono via l' argomento ammesso | da | tutte le genti, pel quale dalla natura reale si conchiude |
Gioberti e il panteismo -
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che le nostre indagini non furono infruttuose, poichè | da | esse noi possiamo raccorre almeno questi due veri |
Gioberti e il panteismo -
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reale; 2 che il reale ha una dipendenza dall' ideale, come | da | una sua causa, cioè dal suo tipo od esemplare, senza del |
Gioberti e il panteismo -
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in natura congiunte sono innumerevoli; ma non ne vien mica | da | questo, che l' una si possa confondere coll' altra, che |
Gioberti e il panteismo -
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il reale; che l' idea è in un soggetto reale che viene | da | lei illuminato; noi diciamo anche di più, benchè la cosa |
Gioberti e il panteismo -
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Ma crederemmo d' essere assai meschini ragionatori, se | da | questo volessimo indurre, che dunque l' essere reale è |
Gioberti e il panteismo -
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Di più, non solo potè fare eseguire un battello a vapore | da | altri, ma potè farne eseguire quanti meglio gli piacque. E |
Gioberti e il panteismo -
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ogni battello a vapore reale è in tutto diverso | da | ogni altro battello a vapore reale: un battello reale |
Gioberti e il panteismo -
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adesso che l' America si è avvicinata al continente antico | da | potervici trasferire in pochi dì. Di nuovo dunque, miei |
Gioberti e il panteismo -
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un esempio. Io vedo che la natura dei corpi è distintissima | da | quella degli spiriti; il corpo soggiace alle leggi dello |
Gioberti e il panteismo -
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altro non fa la mente che trasportare la sua attenzione | da | un' idea ad un' altra, ma a condizione di tornare se vuole |
Gioberti e il panteismo -
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parlare? Niente altro se non trasportare la mia attenzione | da | una specie di cane all' altra. Ho forse distrutto per |
Gioberti e il panteismo -
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ciascuno a suo luogo; onde se a me garba, posso tornare | da | capo a rivederli, o tutti o quelli che più mi piacquero. |
Gioberti e il panteismo -
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idee: la mente può contemplare queste e quelle, passare | da | una meno perfetta ad un' altra più perfetta, senza però |
Gioberti e il panteismo -
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dei Filosofi, ci facemmo altresì un dovere di escludere | da | noi quella presunzione che pretende di saper tutto, di |
Gioberti e il panteismo -
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non si tolga dal senso comune dirà che niun ente può essere | da | noi conosciuto come tale, se non sussiste: la sussistenza |
Gioberti e il panteismo -
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nostra cognizione. Badate bene, miei signori, che cosa | da | questo semplice fatto risulta. Risulta evidentemente, che |
Gioberti e il panteismo -
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poco la cognizione; che la cognizione di esso è un' entità | da | esso distinta. Dunque il reale, secondo la sua propria |
Gioberti e il panteismo -
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forse natura, o ricevono qualche modificazione quando | da | noi si conoscono, o non si resterebbero qui le stesse |
Gioberti e il panteismo -
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stesso incognito. Se esso ha bisogno d' un' entità diversa | da | lui per essere conosciuto, dunque, separato da questa |
Gioberti e il panteismo -
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diversa da lui per essere conosciuto, dunque, separato | da | questa entità, rimane al tutto inconcepibile: infatti |
Gioberti e il panteismo -
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ma non mai a far conoscere un' altra idea, che è al tutto | da | lei diversa, e diversa per usare l' espressione d' |
Gioberti e il panteismo -
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usare l' espressione d' Aristotele come un numero è diverso | da | un altro numero. Prendiamo l' idea del cavallo; or |
Gioberti e il panteismo -
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si faccia conoscere, ha bisogno d' alcun che diverso | da | lei, cioè del suo reale corrispondente. Ma questa è un' |
Gioberti e il panteismo -
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esser mai modificata. Ora ditemi: quando il Canòva concepì | da | prima il Teseo, allora n' ebbe l' idea. Esisteva egli per |
Gioberti e il panteismo -
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dell' artista, benchè sola, benchè scompagnata per sempre | da | quel reale che le rispondeva. Replicherete probabilmente, |
Gioberti e il panteismo -
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trasse e compose l' idea del Teseo dagli enti reali | da | lui veduti. Ma fu appunto per prevenire questa obbiezione, |
Gioberti e il panteismo -
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a riflettere, che un' idea che differisca anche menomamente | da | un' altra è già un' idea diversa e non quella. Ora ditemi: |
Gioberti e il panteismo -
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egli se la compose mediante le altre idee tratte dai reali | da | lui percepiti - Sia pure; e poco appresso vedremo se il |
Gioberti e il panteismo -
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io non dimandava questo: dimandava, se il tutto risultante | da | queste parti, se i nessi con cui queste parti si legano |
Gioberti e il panteismo -
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reali della natura, nè in quelli dell' arte; ma traendo | da | tali enti le loro idee niuna delle quali è perfetta, egli |
Gioberti e il panteismo -
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non possedesse già prima nella sua mente una regola diversa | da | tali idee, secondo cui portar di esse giudizio, e scegliere |
Gioberti e il panteismo -
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del disegno compiuto dell' opera sua, che, come dicevo, | da | niuno de' reali viene somministrato. Dunque la differenza |
Gioberti e il panteismo -
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mai ogni qualvolta le piaccia di darle attenzione: la trova | da | per tutto, in ogni tempo, anche quando l' arancio è |
Gioberti e il panteismo -
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quella stessa che è, distintissima dalla realtà? Certo che | da | tale ipotesi si avrebbe la strana conseguenza, che il reale |
Gioberti e il panteismo -
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e il reale avrebbe ancora bisogno di ricever la luce | da | esso; rimarrebbe ancora, che carattere proprio del reale |
Gioberti e il panteismo -
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cognizione. Questa è una verità d' esperienza, ed è ammessa | da | tutte le scuole. Ora l' idea, noi già lo vedemmo, non |
Gioberti e il panteismo -
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del pensiero sieno del tutto dissimili e divisi tra loro | da | un abisso, onde non si possa pur concepire la loro |
Gioberti e il panteismo -
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più affini che a prima giunta non paja, ma in altro modo | da | quello che si può credere a prima giunta. Infatti noi |
Gioberti e il panteismo -
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che è in potenza infatti dee essere necessariamente diverso | da | ciò che è in atto, come dimostra questa stessa locuzione, |
Gioberti e il panteismo -
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può aver natura di oggetto della mente, no, come risulta | da | quanto abbiam detto; non può dunque essere scopo dell' |
Gioberti e il panteismo -
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me stesso è lo stesso che dire che ella è in modo diverso | da | quello che è nell' idea; ma questa cognizione stessa mi è |
Gioberti e il panteismo -
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conosco altresì che il sentimento è di tal natura, | da | poter, anzi da dover esser fuori dell' idea. Che cosa |
Gioberti e il panteismo -
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altresì che il sentimento è di tal natura, da poter, anzi | da | dover esser fuori dell' idea. Che cosa dunque mi fa |
Gioberti e il panteismo -
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fanno uso, quella parte che riguarda il solo reale preciso | da | tutto il resto, da quella parte che riguarda il reale nell' |
Gioberti e il panteismo -
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parte che riguarda il solo reale preciso da tutto il resto, | da | quella parte che riguarda il reale nell' ideale. Ma per |
Gioberti e il panteismo -
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se oscuro ed inconcepibile. Ma questo poi viene illuminato | da | quello, perchè quello contiene l' essenza di questo e |
Gioberti e il panteismo -
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e che perciò egli è tale che suppone esistere l' oggetto | da | intuirsi a quella stessa guisa che l' occhio suppone |
Gioberti e il panteismo -
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con esso. Ma dunque si predica ella un' idea dell' albero | da | noi sentito? In tal caso dicendo che l' albero esiste, |
Gioberti e il panteismo -
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che una colonna, una statua o altro ente qualunque? | Da | che lo spirito è determinato ad una affermazione più che ad |
Gioberti e il panteismo -
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del sentimento, non si stende oltre questo; riceve dunque | da | questo i suoi limiti, la sua determinazione. Ma se l' |
Gioberti e il panteismo -
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oscuro se si separa dall' idea, e se si congiunge viene | da | essa illuminato; di che conchiudemmo, che noi non potevamo |
Gioberti e il panteismo -
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più avanti nella cognizione dell' ente ideale. Poichè | da | esse noi ora abbiamo questo risultato, che l' ente ideale |
Gioberti e il panteismo -
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non più. In questa operazione dunque, sebbene l' esistenza | da | noi intuita e conosciuta nell' idea sia indeterminata e |
Gioberti e il panteismo -
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soldi, spenderemmo ugualmente se noi traessimo i due soldi | da | un borsino che altro che i due soldi non contiene, come se |
Gioberti e il panteismo -
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che i due soldi non contiene, come se traessimo i due soldi | da | un monte immenso d' oro. Vero è che nel monte d' oro non |
Gioberti e il panteismo -
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è altro che prendere dall' essenza stessa dell' esistenza | da | noi intuita quella parte di esistenza che corrisponde al |
Gioberti e il panteismo -
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che corrisponde al reale, quasi traendo un valor minore | da | un maggiore, dunque 1) ad affermare i reali non è mestieri |
Gioberti e il panteismo -
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quando la sostanza materiale è semplice. Ma lasciando anco | da | parte tutti gli esempj, noi intenderemo la cosa in se |
Gioberti e il panteismo -
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ne distrugga una parte, e nemmeno che ne separi una parte | da | tutto il resto. Poniamo che rimirando un bel quadro noi |
Gioberti e il panteismo -
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ne verrebbe forse che il nostro occhio separasse il piede | da | tutto il quadro? Facciamo che si tratti di persona vivente; |
Gioberti e il panteismo -
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ed osservate quante belle verità egli sappia cavar fuori | da | questo semplicissimo principio. Tutte vi erano contenute; |
Gioberti e il panteismo -
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infinite conseguenze prima ancora che altri le derivi | da | essi esplicitamente. Ma che vuol dir questo implicitamente? |
Gioberti e il panteismo -
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dell' essere universale e la sua limitazione. Infatti | da | ciò che dicevamo risulta chiaramente, che questa |
Gioberti e il panteismo -
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sensibile particolare è legato al luogo e al tempo per modo | da | non potersi trasferire altrove, l' essere universale non è |
Gioberti e il panteismo -
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non ha tempo e spazio, senza che per questo sia trasportato | da | luogo a luogo. Ora se tra il reale sensibile e l' essere in |
Gioberti e il panteismo -
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queste due figure noi possiamo osservarne il rapporto, e | da | questo rapporto troviamo, che il piccolo quadrato applicato |
Gioberti e il panteismo -
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nostre ricerche. Ma una questione ne trae un' altra. Qui | da | se stessa ci si presenta la domanda: se coll' affermazione |
Gioberti e il panteismo -
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filosofiche che sembrano facilissime a risolversi. Ma è | da | diffidare assai di tale apparente facilità; perchè inganna |
Gioberti e il panteismo -
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quando io penso e parlo della città di Firenze o di Roma | da | me veduta, il mio pensiero e il mio discorso ha per suo |
Gioberti e il panteismo -
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mia mente, ovvero termina in queste città reali al presente | da | me distanti quattro o cinquecento miglia? - E che? vorreste |
Gioberti e il panteismo -
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fatto che si tratta di spiegare. Noi avevamo proposto fin | da | principio la domanda « come si possano pensare i reali |
Gioberti e il panteismo -
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colla cosa: la Filosofia s' innalza sul volgo e si libera | da | tali illusioni - Veramente mi duole che tutto il mondo s' |
Gioberti e il panteismo -
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il mondo s' inganni; ma per me io non saprei separarmi | da | tutto il mondo per unirmi al vostro sentimento. A me |
Gioberti e il panteismo -
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nella mente nostra, ma in Val d' Arno, le 400 o più miglia | da | qui distante. Qui non c' è una strada di mezzo, o che il |
Gioberti e il panteismo -
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di essa favelli, è mestieri che si supponga già conosciuta | da | noi la Firenze reale, indipendentemente dalle immagini, è |
Gioberti e il panteismo -
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idem . Come dunque ci trarremo noi dall' imbarazzo? V' ho | da | dire, o signori, che l' imbarazzo non è ancora compiuto? |
Gioberti e il panteismo -
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il sentirlo modificato, ci fa distinguere un diverso | da | noi, che è appunto la realità esterna. Ma questa |
Gioberti e il panteismo -
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non rimane dunque altro, se non che lo spirito sia mosso | da | un impulso qualsiasi a pronunciare: sì, sussiste; delle due |
Gioberti e il panteismo -
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non un nuovo stato dell' animo nostro, uno stato prodotto | da | quell' atto suo proprio, che abbiamo espresso col |
Gioberti e il panteismo -
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s' induca a giudicare che sussiste. Ma anche questo fu | da | noi dichiarato, essendo già riconosciuto che la passione |
Gioberti e il panteismo -
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che la passione che noi soffriamo d' un agente diverso | da | noi c' induce a questo, e che la semplicità ed unità nostra |
Gioberti e il panteismo -
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atto con cui l' anima esca, quasi direbbesi, materialmente | da | se stessa, come la palla esce dal fucile e va a colpire l' |
Gioberti e il panteismo -
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quella parte che ha nella detta cognizione il sì | da | noi pronunciato, che lascia in noi uno stato di persuasione |
Gioberti e il panteismo -
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a poco perisser del tutto. Ne viene forse necessariamente | da | ciò che non ci rimanga più alcuna cognizione del reale |
Gioberti e il panteismo -
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l' effetto suo proprio, quell' effetto a cui è ordinata | da | natura. Quale è dunque l' uso della immagine proprio e |
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pe' fenomeni ch' ella produce nel sentimento corporeo. Or | da | tutto questo possiamo ritrar, miei signori, una preziosa |
Gioberti e il panteismo -
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vi può produrre lasciandovi un effetto che non può venir | da | altri che da lui: di quest' ente sappiamo come è, sia poi |
Gioberti e il panteismo -
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lasciandovi un effetto che non può venir da altri che | da | lui: di quest' ente sappiamo come è, sia poi che noi |
Gioberti e il panteismo -
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conviene che sia pensato per divenir tale: pensato che sia | da | noi immediatamente, noi abbiamo quella cognizione del |
Gioberti e il panteismo -
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soffrendo violenza, cioè sperimenta una forza diversa | da | noi, che s' applica a noi, e che muta la condizione del |
Gioberti e il panteismo -
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dunque, può essere in noi una forza, un' attività diversa | da | noi; giacchè « ab esse ad posse datur consecutio ». Non |
Gioberti e il panteismo -
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può essere che in un soggetto esista qualche forza diversa | da | quella del soggetto stesso »non convien dirsi questo per la |
Gioberti e il panteismo -
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riflessione, colla sua mirabil potenza, cavi infinite cose | da | quella materia che le è data; sia pure che ella sappia |
Gioberti e il panteismo -
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che [...OMISSIS...] cioè « « ogni cognizione viene | da | una cognizione precedente »(1) », e ritorna più volte su |
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nella percezione, e quindi nel sentimento. Ma qui è | da | por mente. Noi abbiamo detto, che la percezione si fa per |
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tutto cognizione, ed ecco la cognizion positiva depurata | da | ogni altro elemento. Ma ora perchè dunque, miei signori, |
Gioberti e il panteismo -
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Sarebbe assurdo il dirlo. Dunque esprimono « gli enti quali | da | noi si conoscono ». Da questa osservazione possiamo dedurre |
Gioberti e il panteismo -
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Dunque esprimono « gli enti quali da noi si conoscono ». | Da | questa osservazione possiamo dedurre una nuova maniera di |
Gioberti e il panteismo -
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se consultiamo l' origine della parola essenza viene | da | essere; e vuol dunque dire l' essere, l' entità della cosa, |
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quella parte che è del tutto sconosciuto all' uomo, non è | da | lui nominato, come dicevamo innanzi, nè pensato, giacchè se |
Gioberti e il panteismo -
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innanzi, nè pensato, giacchè se fosse pensato, sarebbe | da | qualche lato almeno conosciuto, l' effetto del pensiero |
Gioberti e il panteismo -
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intuisce nell' idea ». Or bene, non vediamo, signori miei, | da | questo solo, che è impossibile mettere in dubbio la |
Gioberti e il panteismo -
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o anzi renderlo impossibile. Sia pur vero dunque, sia pur | da | noi pienamente conceduto che l' uomo non conosce gli enti |
Gioberti e il panteismo -
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sono anche l' essenze. Qualora si tratti d' essenza di cosa | da | noi sensibilmente percepita, l' essenza è positiva; qualora |
Gioberti e il panteismo -
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sentimento, come sarebbe l' angelo, l' essenza conosciuta | da | noi è negativa. Ma non si fraintenda ciò che diciamo: |
Gioberti e il panteismo -
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di qualche ente in se stessa sia negativa: non si parla | da | noi, se non dell' essenza conosciuta: si vuol dunque dire, |
Gioberti e il panteismo -
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essenza. Tant' è vero, che noi distinguiamo il nulla | da | tutti gli enti, ed i matematici ragionano a lungo del nulla |
Gioberti e il panteismo -
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meno però negativa di quell' idee che mi sono somministrate | da | semplici relazioni. Voi ora intendete, miei signori, che |
Gioberti e il panteismo -
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dalla percezione, universalizzandola, cioè togliendo | da | essa unicamente la sussistenza, e lasciando l' ente vestito |
Gioberti e il panteismo -
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con un' idea al tutto positiva, che noi per distinguerla | da | ogni altra denominammo idea piena. Questa è l' idea più |
Gioberti e il panteismo -
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nasce dalla limitazione dell' uomo stesso, e non | da | un qualche modo particolare con cui l' uomo conosce, il |
Gioberti e il panteismo -
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umano, presenti due aspetti che sembrano contradittorj. | Da | una parte egli pare infinito: e chi di noi non ha udito le |
Gioberti e il panteismo -
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umano progresso? Chi può essere o sì audace o sì stolto | da | proibire ai presenti od ai posteri d' aggiungere altre ed |
Gioberti e il panteismo -
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altre invenzioni al patrimonio degli avi, o così temerario | da | predire che a tal tempo, a tal secolo, l' umana mente avrà |
Gioberti e il panteismo -
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di spegnere in sè stessi quel lume della ragione | da | cui non seppero cavar altro che angosciose esitazioni? E |
Gioberti e il panteismo -
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lo scibile umano presenta due faccie, come vi dicevo; | da | una ci si mostra infinito, dall' altra ci apparisce assai |
Gioberti e il panteismo -
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maniere e si fecondano ritenendo la natura de' principj | da | cui derivano: lo scibile umano dunque è un miscuglio d' |
Gioberti e il panteismo -
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Osserviamo, miei signori, che la stessa cosa conosciuta | da | due uomini collo stesso grado di cognizione, produce talora |
Gioberti e il panteismo -
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intende, che l' idea dell' albero o dell' animale formatasi | da | lui mediante le percezioni gli danno una cognizione tal |
Gioberti e il panteismo -
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cognizione tal della cosa, che basta a poterla distinguere | da | tutte l' altre, e basta altresì a dirigerlo nel suo operare |
Gioberti e il panteismo -
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ce ne possa essere una più perfetta? Sapete ond' è ciò? E` | da | qui, che egli confonde la cognizione acquistatasi dell' |
Gioberti e il panteismo -
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o dell' animale colla cognizione dell' essere in universale | da | lui intuito, e poichè questa è cognizione infinita, e |
Gioberti e il panteismo -
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nella pianta o nell' animale le condizioni dell' essere | da | lui conosciuto per intuizione; in qual modo si avveri l' |
Gioberti e il panteismo -
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assoluta, e il pretenderlo è lusinga vanissima; nè | da | ciò, come dicevo, procede che se la cognizione non è |
Gioberti e il panteismo -
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delle cose sensibili, tosto che venne loro dimostrato, o | da | se stessi trovarono, che tutta la cognizione che noi |
Gioberti e il panteismo -
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ignorare ciò che conosciamo, o di conoscere in diverso modo | da | quello che conosciamo. E appunto per evitare gli indicati |
Gioberti e il panteismo -
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senza oggetto, forza è che la mente abbia tale facoltà | da | cangiare in oggetto suo anche ciò che di sua natura, cioè |
Gioberti e il panteismo -
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spirito, ma ha bisogno d' esser prima oggettivata per esser | da | noi conosciuta: che dunque dee precedere nel nostro spirito |
Gioberti e il panteismo -
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dei veri caratteri che distinguono ciò che è soggettivo | da | ciò che è oggettivo. Noi ne parleremo più a lungo nelle |
Gioberti e il panteismo -
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propria di ciascuna classe: quindi vedemmo altresì che | da | lei solamente si può dedurre la dottrina intorno all' |
Gioberti e il panteismo -
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ora continuarci a derivare nuovi ed importanti corollarj | da | quella distinzione preziosa che rivendicammo fra l' ideale |
Gioberti e il panteismo -
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che il sistema dell' unità esercitò sulla pluralità | da | lei assorbita e distrutta. Tostochè Zenone discepolo a |
Gioberti e il panteismo -
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delle cognizioni umane ci spiani dinnanzi una via regia | da | condurci a vedere la falsità del panteismo, e tagliarlo |
Gioberti e il panteismo -
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la falsità del panteismo, e tagliarlo dalle radici. E | da | prima, se il panteismo è quell' errore che confonde tutte |
Gioberti e il panteismo -
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analitico può essere panteistico; e perciò il sistema | da | noi seguito (quello del Rosmini) che viene riconosciuto per |
Gioberti e il panteismo -
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del subietto medesimo. Dunque se l' ideale e il reale | da | noi percettibile hanno proprietà direttamente tra loro |
Gioberti e il panteismo -
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e però è superiore a tutti gli agenti inferiori, che | da | lui solo ricevono l' esistenza e l' attualità: l' essere |
Gioberti e il panteismo -
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solo ricevono l' esistenza e l' attualità: l' essere reale | da | noi percepito è mutabile e modificabile, appunto perchè |
Gioberti e il panteismo -
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di esser moltiplice, mentre Iddio è l' essere infinito | da | tutti i lati, sicchè nulla si può assegnare che il limiti e |
Gioberti e il panteismo -
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l' errore fa bene spesso come il ladro, che scacciato | da | una porta del palazzo entra di soppiatto da un' altra. Egli |
Gioberti e il panteismo -
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che scacciato da una porta del palazzo entra di soppiatto | da | un' altra. Egli è vero che la mente che ha una volta bene |
Gioberti e il panteismo -
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seco per logica conseguenza il panteismo. E cominciamo | da | quelli che muovono da un erroneo concetto dell' essere |
Gioberti e il panteismo -
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il panteismo. E cominciamo da quelli che muovono | da | un erroneo concetto dell' essere ideale; sarà questo il |
Gioberti e il panteismo -
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ed essi, gli avversarj nostri, non rifuggono menomamente | da | questa evidentissima conseguenza, anzi ci confessano che l' |
Gioberti e il panteismo -
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oggidì, guardarsi non meno per avventura che dall' empietà, | da | una falsa specie di Religione: perocchè conviene ben poco |
Gioberti e il panteismo -
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è per ciò che oso dire, che il sistema che ci si contrapone | da | Vincenzo Gioberti come religiosissimo, senza voler io punto |
Gioberti e il panteismo -
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dall' azione delle cose stesse reali su di noi, la quale | da | noi si sente, secondo la nostra condizione di esseri |
Gioberti e il panteismo -
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è poi quella, se possano sussistere senza essere conosciute | da | mente alcuna. Questa ricerca ontologica non appartiene |
Gioberti e il panteismo -
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legga qui un luogo di questo caldo avversario del sistema | da | noi seguito, pronti anche dopo di ciò a discutere quanto |
Gioberti e il panteismo -
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di vera filosofia, tutte le conseguenze pratiche che | da | essa legittimamente derivano, e che egli giustamente ricusa |
Gioberti e il panteismo -
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le sue discolpe, e facciamo ogni nostra possa per liberarlo | da | tanta vergogna, o almeno da tanto abbaglio, se mai ci |
Gioberti e il panteismo -
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ogni nostra possa per liberarlo da tanta vergogna, o almeno | da | tanto abbaglio, se mai ci riesce possibile; se non che non |
Gioberti e il panteismo -
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che non rimanendoci oggi mai più tempo in questa lezione | da | svolger le ragioni con cui egli toglie a giustificarsi, ne |
Gioberti e il panteismo -
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certo che una strada conducente al panteismo, è il partir | da | Dio, e discendendo alle creature, con queste confonderlo; |
Gioberti e il panteismo -
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un' idea grandissima di Dio, non sanno poscia tener | da | lui le altre cose distinte, ma le fanno assorbire in lui |
Gioberti e il panteismo -
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entrambi riescono al medesimo risultato, benchè i termini | da | cui muovono siano diversi; poichè vi ha tanto dalla natura |
Gioberti e il panteismo -
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poichè vi ha tanto dalla natura a Dio, quanto vi ha | da | Dio alla natura, e il dire che Iddio è tutte le cose, |
Gioberti e il panteismo -
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che non ci sia che l' altro dei due grandi sistemi | da | noi indicati, non riconoscendo che una sola delle due vie |
Gioberti e il panteismo -
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per allontanarsi più che mai dall' empietà panteistica | da | lui tanto detestata ed abborrita. Noi per ispiegare la |
Gioberti e il panteismo -
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coll' atterrare del tutto il muro di divisione | da | noi eretto. E come procede egli in questo suo trovato? Voi |
Gioberti e il panteismo -
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l' elemento reale de' contingenti in Dio stesso percepito | da | noi, com' egli pretende, per un naturale intuito, di |
Gioberti e il panteismo -
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una filosofia che toglie la realità delle cose contingenti | da | queste stesse cose, e non ricorre all' elemento divino se |
Gioberti e il panteismo -
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contro gli altri sistemi, e specialmente contro quelli | da | cui egli ha preso di più, e tutte le magnifiche lodi che dà |
Gioberti e il panteismo -
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è in tutta la scienza » », frase che contiene il sistema | da | lui professato e con che egli viene a riconoscere che al |
Gioberti e il panteismo -
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egli toglie la materia della cognizione da' sensi, e non | da | Dio oggetto dell' intuito. E voi già vi sovvenite quanto il |
Gioberti e il panteismo -
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altro contingente e reale ricevuto nel nostro sentimento; | da | due elementi, dico, che un giudicio dell' uomo copula |
Gioberti e il panteismo -
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anzi che questi due elementi l' idea e la realità sentita | da | noi non abbiano alcuna reale distinzione, e quindi non |
Gioberti e il panteismo -
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concetto. Ma udiamo lui stesso. Proposta la questione | da | che nasca, e in che consista il concetto della concretezza |
Gioberti e il panteismo -
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esprime ogni concreto ed ogni individuo; onde la difficoltà | da | lui proposta non esiste, ma è da lui sognata. Ma invece di |
Gioberti e il panteismo -
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onde la difficoltà da lui proposta non esiste, ma è | da | lui sognata. Ma invece di trovare una risposta sì facile, |
Gioberti e il panteismo -
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nient' altro ci può rivelare se non il suo oggetto. Ma | da | una parte si dice che questo oggetto è Dio, dall' altra si |
Gioberti e il panteismo -
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semplice e indivisibile, e non per un giudicio risultante | da | due termini, l' idea (o per dir meglio, l' essenza che si |
Gioberti e il panteismo -
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realmente, e sola la riflessione lo divide astraendo | da | esso il possibile. Ora il reale che è l' oggetto dell' |
Gioberti e il panteismo -
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che egli move il suo ragionare [...OMISSIS...] ; lasciando | da | parte la strana improprietà di applicare a Dio la |
Gioberti e il panteismo -
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e inconfondibili tra loro, e quali e quanti assurdi | da | ciò derivino; vediamo anche il come voglia il Gioberti che |
Gioberti e il panteismo -
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composizione con cos' alcuna, e in composizione sì stretta | da | formare un solo oggetto scientifico, un composto di materia |
Gioberti e il panteismo -
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creata forma una cosa sola coll' azione creatrice, in modo | da | costituire un solo ed unico oggetto del sapere, forz' è che |
Gioberti e il panteismo -
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un oggetto solo. Poichè se rimane un oggetto solo, siamo | da | capo. E questo conferma veramente il Gioberti quando dice |
Gioberti e il panteismo -
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Gioberti, « la sintesi maravigliosa dell' intuito umano ». | Da | cui trae questo conseguente, che [...OMISSIS...] . Notate |
Gioberti e il panteismo -
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non è bisogno che la tiriamo noi, miei signori; ma viene | da | sè. Ripetiamo che non vogliamo attribuire la panteistica |
Gioberti e il panteismo -
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risultato, che il giobertiano sistema vada immune veramente | da | un tanto errore, noi avremmo non solo provveduto al buon |
Gioberti e il panteismo -
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contingente. Se si prenda nel senso nostro come distinto | da | ogni realità, e qual semplice lume comunicato da Dio alle |
Gioberti e il panteismo -
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distinto da ogni realità, e qual semplice lume comunicato | da | Dio alle create intelligenze, noi abbiamo veduto che esso |
Gioberti e il panteismo -
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è Dio stesso, poichè è « « il possibile eterno come pensato | da | Dio » », è « « l' idea divina numericamente identica » », |
Gioberti e il panteismo -
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identica », « il possibile eterno, come pensato | da | Dio » », e « « la pensabilità divina del pensato divino » |
Gioberti e il panteismo -
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una copia finita del cavallo possibile eterno come pensato | da | Dio » ». Anche di questo intrico ci sembra oltre modo |
Gioberti e il panteismo -
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quello che un oggetto contingente qualsiasi, p. e. un topo, | da | un altro oggetto contingente qualsivoglia, p. e. dal sole. |
Gioberti e il panteismo -
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e come diciam noi, anzi è una natura intieramente diversa | da | quella dell' effetto e non ha niente di comune con esso, ed |
Gioberti e il panteismo -
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che è causa, senza conoscere un' altra natura tutta diversa | da | lei, che è l' effetto non necessario, ma libero di quella? |
Gioberti e il panteismo -
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Se questa è un oggetto del conoscere umano diverso al tutto | da | un corpo che l' uomo percepisce, si ha una natura diversa, |
Gioberti e il panteismo -
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in questo senso che sono appunto quello che sono in quanto | da | Dio si distinguono. Or come, se la cosa è così, può dire il |
Gioberti e il panteismo -
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il corpo, perchè è causa creante ed immanente; ma | da | ciò non ne viene altra conseguenza se non questa, che |
Gioberti e il panteismo -
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di percezione come le conosciamo noi al presente; benchè è | da | credersi che neppure ad essi sia tolta la percezione delle |
Gioberti e il panteismo -
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tutte le contingenti si creano, e si distinguono e sono | da | Dio perfettamente conosciute. Ma noi vediamo le cose |
Gioberti e il panteismo -
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perchè il Gioberti dichiara di non voler essere panteista. | Da | qualunque via si prenda questo sistema, ne' suoi visceri è |
Gioberti e il panteismo -
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per vero le proposizioni tutte che egli adduce a rimuovere | da | sè la sentenza che lo condanna, si trovano già ammesse dai |
Gioberti e il panteismo -
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indicare un' azione spontanea non legata, non determinata | da | alcun principio straniero a Dio (3); onde ancora il dire |
Gioberti e il panteismo -
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di esso sapere, ma ben anco alla materia » »; e l' altre | da | noi ripassate nella lezione precedente e moltissime più |
Gioberti e il panteismo -
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il miglior vocabolo per designare un sistema affatto immune | da | ogni parentela con quel brutto errore del panteismo (2)? |
Gioberti e il panteismo -
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(2)? Perocchè egli pare che la parola Ontoteismo, che viene | da | Ente e Dio, sarebbe acconciamente adoperata a significare |
Gioberti e il panteismo -
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di Panteismo, sembra tanto più inopportuna, che le cose già | da | noi considerate nelle precedenti lezioni dimostrano pur |
Gioberti e il panteismo -
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negare. Esse ci accordano prima di tutto il fatto capitale | da | cui movono i nostri ragionamenti, cioè che « la mente umana |
Gioberti e il panteismo -
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cosa. E perchè Iddio non potrebbe infondere ad una mente | da | lui creata una cognizione generica o speciale senza bisogno |
Gioberti e il panteismo -
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è come dire: « Vedete il fusto di questa colonna. Astraete | da | esso la pietra di cui ella è formata: che cosa vi resta? Mi |
Gioberti e il panteismo -
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entità che hanno gli enti chiamati sussistenti e reali | da | tutto il mondo. Conviene egli a noi tener dietro a siffatti |
Gioberti e il panteismo -
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chi vuol filosofare? No, miei signori, onde lasciamoli pure | da | parte (1), e concludiamo che il Gioberti ci concede che l' |
Gioberti e il panteismo -
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il tutto nella disputa che egli move contro alla dottrina | da | noi seguita. Ma egli tuttavia ce ne fa un' altra non meno |
Gioberti e il panteismo -
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è essenzialmente uno, e numericamente il medesimo veduto | da | tutti gli uomini e da Dio stesso, ma da Dio in tutt' altro |
Gioberti e il panteismo -
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e numericamente il medesimo veduto da tutti gli uomini e | da | Dio stesso, ma da Dio in tutt' altro modo proprio di Dio, |
Gioberti e il panteismo -
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il medesimo veduto da tutti gli uomini e da Dio stesso, ma | da | Dio in tutt' altro modo proprio di Dio, senza niente di |
Gioberti e il panteismo -
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essere ideale sia nel soggetto conoscente nel senso che è | da | questo soggetto intuíto, tuttavia non si confonde, nè si |
Gioberti e il panteismo -
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soggetto intuente, quant' è distinto ciò che è necessario | da | ciò che è contingente, e la natura dell' uno conserva |
Gioberti e il panteismo -
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terra, universale, eterno, immutabile ec., in somma divino | da | quel lato nel quale egli è infinito. Dunque dicendo il |
Gioberti e il panteismo -
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a quel modo come si trova nell' uomo per partecipazione e | da | qualche parte limitato, ma si trova per essenza e |
Gioberti e il panteismo -
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parte limitato, ma si trova per essenza e illimitato | da | tutti i lati, e che è Dio stesso non punto nè poco diviso |
Gioberti e il panteismo -
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diviso dalla divina natura. Ma dice di più che non ne viene | da | questo, che l' uomo veda la natura divina, la coscienza e |
Gioberti e il panteismo -
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opporgli forse che tali cose non sono state mai dette nè | da | filosofi, nè da teologi cattolici. E che varrebbe infatti |
Gioberti e il panteismo -
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che tali cose non sono state mai dette nè da filosofi, nè | da | teologi cattolici. E che varrebbe infatti l' opporgli che |
Gioberti e il panteismo -
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i più solenni teologi della Chiesa cattolica, incominciando | da | s. Tommaso (e più su si potrebbe andare), dichiararono e |
Gioberti e il panteismo -
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concretezza e l' individualità sono il reale senza l' ente, | da | cui nascono le idee riflesse. E per istare nel discorso che |
Gioberti e il panteismo -
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dogma della creazione, anzi lo pone a segno caratteristico | da | cui distingue i filosofi puri di panteismo da quelli che ne |
Gioberti e il panteismo -
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da cui distingue i filosofi puri di panteismo | da | quelli che ne vanno infetti. E veramente in ciò siamo d' |
Gioberti e il panteismo -
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dogma), purgato interamente e pienamente il suo sistema | da | così brutta colpa? Questo è quello che noi ci proponiamo d' |
Gioberti e il panteismo -
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che abbiamo veduto di lui, noi siamo presti ad assolverlo | da | un tanto errore: noi diremo o che non l' abbiamo inteso, |
Gioberti e il panteismo -
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di cui tanto si compiace il Gioberti, non era questo immune | da | panteismo. Convien dunque, che il Gioberti, se vuole andar |
Gioberti e il panteismo -
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Convien dunque, che il Gioberti, se vuole andar netto | da | sì brutta macchia (parliamo sempre del sistema, non dell' |
Gioberti e il panteismo -
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tempo che li concilia con s. Tommaso, li salva ancora | da | ogni taccia di panteismo; e d' altra parte l' |
Gioberti e il panteismo -
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sul quale si fonda lo stesso principio di contraddizione, e | da | cui procede la forza d' ogni dimostrazione (1). Ora un |
Gioberti e il panteismo -
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il primo di tutti gli assiomi è il più necessario di tutti, | da | cui deriva la necessità agli altri. Se dunque il principio |
Gioberti e il panteismo -
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signor Gioberti? Non altro che qualche cosa che si separa | da | Dio per mezzo della riflessione. Vediamolo. L' oggetto |
Gioberti e il panteismo -
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reale senza l' ente »(2) », cioè il reale diviso, separato | da | Dio, ammettendo che per via di riflessione e di astrazione |
Gioberti e il panteismo -
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di riflessione e di astrazione si possa separare il reale | da | Dio, e così fare che esistano. Come poi si può separare da |
Gioberti e il panteismo -
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da Dio, e così fare che esistano. Come poi si può separare | da | Dio il reale, così viceversa si può colle operazioni |
Gioberti e il panteismo -
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si può colle operazioni riflesse della mente separare | da | Dio l' astrattezza e la generalità, e così fare che |
Gioberti e il panteismo -
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reali (così chiama le creature) per altro in modo diverso | da | quello in cui appartengono a Dio, perchè in Dio quelle |
Gioberti e il panteismo -
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e la sintesi sono quelle che fanno uscire le creature | da | Dio, e che le fanno poscia rientrare in Dio. Infatti egli |
Gioberti e il panteismo -
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forme potenziali ed attuali delle cose prodotte » »; ma è | da | vedere in che modo egli intenda avvenire questo dar |
Gioberti e il panteismo -
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universale in un tempo » » le creature dunque sono diverse | da | Dio, come le proprietà divise per analisi sono diverse |
Gioberti e il panteismo -
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creature insiedono in Dio, come possono essere una sostanza | da | lui diversa? Perocchè qui non si tratta dell' insidenza |
Gioberti e il panteismo -
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che è in Dio è Dio. Dire che il concreto e il particolare, | da | cui prima avea detto che nascono le creature, quando tali |
Gioberti e il panteismo -
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Questo è quello che noi dobbiamo sapere. Ora noi abbiamo | da | una parte un sistema intero da cui risulta che la sostanza |
Gioberti e il panteismo -
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sapere. Ora noi abbiamo da una parte un sistema intero | da | cui risulta che la sostanza è unica; ed abbiamo dall' altra |
Gioberti e il panteismo -
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in Dio oggetto dell' intuito, certo che esse si distinguono | da | Dio sostanzialmente, perchè le creature in tal supposto, |
Gioberti e il panteismo -
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stesso; onde accagiona il Rosmini di soggettivismo, perchè | da | esso deduce le idee; benchè non sia vero che ne deduca le |
Gioberti e il panteismo -
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ed accusa di soggettivisti e psicologisti a quanti muovono | da | quest' idea separandola dalla sussistenza. Perocchè non è |
Gioberti e il panteismo -
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e se basti a dividere le creature dal Creatore in modo | da | non cadere nel panteismo. [...OMISSIS...] . Se dunque i |
Gioberti e il panteismo -
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è riuscito di trovare quest' accorta distinzione suggerita | da | Vincenzo Gioberti, per la quale si fa vista di distinguere |
Gioberti e il panteismo -
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Gioberti, per la quale si fa vista di distinguere Iddio | da | tutto il resto; ma s' aggiunge la dichiarazione, che ella |
Gioberti e il panteismo -
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sostanzialmente dall' ordine assoluto, ossia dall' Ente, | da | Dio, oggetto dell' intuito, ma differisce solamente nella |
Gioberti e il panteismo -
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le creature non differisce dall' ordine assoluto, cioè | da | Dio, nella sostanza; ma differisce nella forma, perchè in |
Gioberti e il panteismo -
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senza però alterarne la sostanza, benchè tuttavia sia | da | aggiungersi, che [...OMISSIS...] . Voi giudicate dunque, o |
Gioberti e il panteismo -
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istante ch' ella è il concreto separato per via d' analisi | da | Dio; onde ciò che è separato non può essere unito. Ma |
Gioberti e il panteismo -
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alle creature, non sia nello stesso tempo l' idea posseduta | da | Dio stesso. Questa impressione unica che l' Ente e l' |
Gioberti e il panteismo -
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è perchè immedesimare l' obbiettivo col subbiettivo | da | una parte va contro al senso comune ed alla ragione; dalla |
Gioberti e il panteismo -
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luogo il signor Gioberti scrive che [...OMISSIS...] , cioè | da | Dio. Il possibile dunque che è da una parte subbiettivo, |
Gioberti e il panteismo -
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[...OMISSIS...] , cioè da Dio. Il possibile dunque che è | da | una parte subbiettivo, cioè una modificazione dell' uomo, |
Gioberti e il panteismo -
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modificazione dell' uomo, dall' altra parte è inseparabile | da | Dio dove si contiene, e perciò è Dio. Ma da questo così |
Gioberti e il panteismo -
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è inseparabile da Dio dove si contiene, e perciò è Dio. Ma | da | questo così aperto panteismo sembrerebbe discordare quella |
Gioberti e il panteismo -
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è benissimo detto, miei signori, è frase immune al tutto | da | panteismo. Ma noi dobbiamo pur sempre domandare, prima di |
Gioberti e il panteismo -
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il nostro Filosofo per idealmente, che cosa per idea, | da | cui viene la voce idealmente . Ora tutto il suo sistema |
Gioberti e il panteismo -
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contiene « idealmente nell' infinita »? Qual sarà il valore | da | attribuirsi, o signori, a quella parola idealmente? La |
Gioberti e il panteismo -
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realmente (1). Non lasciamoci dunque ingannare nè pure | da | questa frase e dichiariamola senza scrupolo menzognera come |
Gioberti e il panteismo -
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si contiene realmente, non differendo l' ordine dell' idee | da | quello delle cose. Ma il dir questo è panteismo svelato, e |
Gioberti e il panteismo -
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e questa intelligibilità che trapassa è dichiarata | da | lui numericamente identica in Dio e nelle creature. Dunque, |
Gioberti e il panteismo -
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conoscere la realtà finita e contingente fosse cosa diversa | da | quella realtà, ella sarebbe mezzo di conoscere, mediatore; |
Gioberti e il panteismo -
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che spera egli di ottener due vantaggi, cioè di sbattere | da | sè la taccia di panteista colla frase magnifica di sostanze |
Gioberti e il panteismo -
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metafisica (1); in somma tutto si riduce a identità, | da | poichè la creazione si fa col movimento e trapassamento |
Gioberti e il panteismo -
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. Dove il discendere che fa lo spirito umano | da | Dio a sè come creatura si dichiara un atto che s' |
Gioberti e il panteismo -
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a Dio, s' immedesima col discendere che fa la creatura | da | Dio, mediante l' atto creativo, e queste operazioni sono |
Gioberti e il panteismo -
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intrapresa sul sistema di panteismo proposto all' Italia | da | Vincenzo Gioberti: forse acciocchè questa nostra nazione |
Gioberti e il panteismo -
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la creazione, noi lo rimandiamo assai volentieri libero | da | ogni sospetto di panteismo. Ma dobbiamo però rammentargli |
Gioberti e il panteismo -
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(3). Già voi sentite la conseguenza manifesta che discende | da | queste due premesse, cioè che ogni cosa obbiettivamente è |
Gioberti e il panteismo -
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e che l' idee dell' uomo sieno numericamente distinte | da | quelle di Dio; perchè dice il Gioberti: [...OMISSIS...] . |
Gioberti e il panteismo -
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Ma come dunque (si opporrà) il signor Gioberti, che | da | una parte dice che ogni cosa è un' idea, e che le idee non |
Gioberti e il panteismo -
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e nelle creature, le quali si creano col venire illustrate | da | questa luce divina, come disse altrove, e così la loro |
Gioberti e il panteismo -
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il suo atto contingente sono le sostanze seconde sostenute | da | quella, come l' atto è sostenuto dalla potenza che lo |
Gioberti e il panteismo -
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. Tale è il concetto della creazione del nostro Filosofo. | Da | tutti i lati spiccia la stessa conseguenza, lo stesso puro |
Gioberti e il panteismo -
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uno de' più coerenti. Pigliamo pure la cosa ancora | da | un altro verso. E` principio del signor Gioberti che nulla |
Gioberti e il panteismo -
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anche la formola ideale, e che [...OMISSIS...] . Ma come | da | questo Dio, che è tre realità, giusta la formola, come da |
Gioberti e il panteismo -
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da questo Dio, che è tre realità, giusta la formola, come | da | questa trinità giobertiana escono poi le creature? Voi |
Gioberti e il panteismo -
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Ma come poi, essendo Dio le cose create, noi le separiamo | da | Dio? Non già per mezzo dell' intuito, il cui oggetto è |
Gioberti e il panteismo -
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che adesso ci ripete come una novità, come un sistema | da | lui trovato, Vincenzo Gioberti. Scoto Erigene, il più |
Gioberti e il panteismo -
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generalità e con questo concreto, oppure sia cosa separata | da | essi, e di diversa sostanza; poichè questa ricerca è quella |
Gioberti e il panteismo -
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la questione (quantunque sembri decisa soprabbondantemente | da | quanto è detto), se il sistema che esaminiamo sia |
Gioberti e il panteismo -
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affatto dalla sostanza delle due piante che si fanno nascer | da | essa (la generalità delle idee riflesse e il concreto dei |
Gioberti e il panteismo -
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e compiuti. Concludiamo: per distinguere il signor Gioberti | da | tutti gli altri panteisti, non ci resta che denominarlo il |
Gioberti e il panteismo -
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appiccicata e dissonante. Quello dee dimostrare immune | da | panteismo, non questa, perocchè di quello si tratta. Del |
Gioberti e il panteismo -
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del Sovrannaturale » » del sig. ab. Vincenzo Gioberti, | da | Lei favoritami. Prima non la conoscevo che per qualche |
Gioberti e il panteismo -
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della maniera negativa, colla quale la mente umana | da | se stessa si leva a conoscere Iddio. Potrei salire più là, |
Gioberti e il panteismo -
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a quello della filosofia italo7greca, dimostrando co' libri | da | non molto tempo scoperti degli Indiani, e coll' altre |
Gioberti e il panteismo -
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e positivamente annunziata dai savj; come pure che | da | essa sola ebbero origine le infinite superstizioni di tutti |
Gioberti e il panteismo -
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come egli stesso giustamente osserva), tuttavia non trovo | da | lui dichiarata la doppia maniera nella quale lo spirito |
Gioberti e il panteismo -
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dover esistere alcun che al di là di tutte quante le cose | da | lui conosciute, al di là di tutti i confini del |
Gioberti e il panteismo -
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percepire . Allora solo, secondo la maniera di parlare | da | me stabilita, una cosa viene da noi percepita, quando noi |
Gioberti e il panteismo -
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la maniera di parlare da me stabilita, una cosa viene | da | noi percepita, quando noi ne sentiamo in noi stessi l' |
Gioberti e il panteismo -
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del soprannaturale egli fa una potenza isolata e tutta | da | sè, contrapponendola a quella della ragione e a quella del |
Gioberti e il panteismo -
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d' intelligenza; e questo è quanto apparisce chiaramente | da | tutto ciò che io n' ho scritto in più luoghi, e ch' Ella |
Gioberti e il panteismo -
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meco il sig. Gioberti in più cose, che si scorge veramente | da | diversi tratti dell' opera sua, ch' egli vide il « N. |
Gioberti e il panteismo -
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aver colto il mio pensiero e tutta abbracciata la dottrina | da | me proposta alla loro meditazione. Forse che la facilità |
Gioberti e il panteismo -
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collegate all' Ideologia, e che finora veramente furon | da | me piuttosto qua e là toccate, che trattate alla distesa, |
Gioberti e il panteismo -
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principale del libro, che pur merita di essere ben accolto | da | noi, siccome ricchezza accresciuta all' italiana filosofia. |
Gioberti e il panteismo -
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la giustizia e la religione. In un' opera di recente | da | me pubblicata, e probabilmente a Lei nota, io dimostrai |
Gioberti e il panteismo -
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del suo autore ci danno ampio diritto di pretendere | da | lui, ch' egli sappia diligentemente discernere l' apparenza |
Gioberti e il panteismo -
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Dio, è Dio, se la si considera in Dio, e non la si precide | da | tutto il resto che forma la Divinità, concedo; se la si |
Gioberti e il panteismo -
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essere (che gli scolastici chiamano l' essere comunissimo ) | da | Dio sussistente. Di più distinguo la maggiore ancora così - |
Gioberti e il panteismo -
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sussistente. Di più distinguo la maggiore ancora così - Se | da | Dio si divide qualche suo attributo, o qualche cosa che la |
Gioberti e il panteismo -
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divide Dio mentalmente, e in modo che a ciò, che si precide | da | Dio, non si applica più la denominazione di Dio, il che si |
Gioberti e il panteismo -
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divide Iddio realmente, ovvero mentalmente, ma in modo | da | applicare la denominazione di Dio a ciò che si considera |
Gioberti e il panteismo -
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la denominazione di Dio a ciò che si considera come preciso | da | Dio, il che non si può fare, nego. Ogni cosa o è Dio, o una |
Gioberti e il panteismo -
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è il mezzo del conoscere, è un' entità precisa mentalmente | da | Dio, e quindi la mente lo considera sotto due relazioni, o |
Gioberti e il panteismo -
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due relazioni, o in quanto ritiene dell' essere divino | da | cui fu preciso, e intanto non è creatura, ma ritiene delle |
Gioberti e il panteismo -
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niuna qualificazione, come nè pure niun attributo preciso | da | Dio si possa dire Dio, perchè gli manca ciò che è a Dio |
Gioberti e il panteismo -
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non è una creatura in quanto ritiene dell' essere divino | da | cui fu preciso, lo concedo: benchè non gli possa perciò |
Gioberti e il panteismo -
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gli possa perciò competere la denominazione di Dio, perchè | da | Dio niente si può dividere colla mente che si rimanga Dio, |
Gioberti e il panteismo -
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Dio stesso. L' Ente ideale è creatura in quanto è preciso | da | Dio nel modo detto, lo concedo pure, perchè ciò non |
Gioberti e il panteismo -
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che è l' atto dello spirito semplicissimo, che intuendo | da | una parte l' ideale, e dall' altra percependo il reale, s' |
Gioberti e il panteismo -
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della sua natura che non sull'altre. Ogni cosa che viene | da | Dio tende al perfezionamento del quale è capace. La |
Doveri dell'uomo -
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esistere uno scopo unico per tutti gli uomini, un lavoro | da | compiersi per opera d'essi tutti. Il genere umano dovrebbe |
Doveri dell'uomo -
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cacciava fruttò. Raccolto e fecondato di tempo in tempo | da | qualche potente intelletto, si svolse in pianta sul finire |
Doveri dell'uomo -
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giorno il Panteon della nostra Terra. Gli uomini benedetti | da | Dio di Genio e di singolare Virtù ne sono gli Apostoli: il |
Doveri dell'uomo -
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accetta quella rivelazione di Verità, la trasmette | da | una generazione all'altra, e la rende pratica, applicandola |
Doveri dell'uomo -
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progresso; ma il disegno provvidenziale non può cancellarsi | da | forza umana. L'educazione dell'umanità deve compiersi; noi |
Doveri dell'uomo -
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[...OMISSIS...] . [...OMISSIS...] Salvatore, abbreviato | da | [...OMISSIS...] che è quanto dire [...OMISSIS...] il |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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dono di Dio ) fu figliuolo di Zebedeo e di Salome | da | Betsaida «(Matth., XXVII, 56; Marc., XV, 40) » nella |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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XXVII, 56; Marc., XV, 40) » nella Galilea, chiamato | da | Cristo all' apostolato d' anni 25 in 26 «(Hier. in Joann., |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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in Jo., Hom. XVII, ed Epiph., Haer. LI) », vergine, amato | da | Cristo, e da Cristo soprannominato, insieme con suo |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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XVII, ed Epiph., Haer. LI) », vergine, amato da Cristo, e | da | Cristo soprannominato, insieme con suo fratello Giacopo il |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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di un anno, di quello in cui anche patì. Lasciato dunque | da | parte l' anno i cui avvenimenti erano stati esposti dai |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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l' autenticità dei tre primi Evangeli, i quali fanno venire | da | una tradizione orale, e da un Evangelo primitivo alterato; |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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Evangeli, i quali fanno venire da una tradizione orale, e | da | un Evangelo primitivo alterato; ma rispettano per lo più l' |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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una specie di stenografi che gli raccogliessero, e che | da | questi atti ne traessero poi copia i cristiani dopo la |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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aramea quei discorsi che riferisce, tosto dopo averli uditi | da | Gesù, e che le note, fatte da lui allora, gli giovarono |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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tosto dopo averli uditi da Gesù, e che le note, fatte | da | lui allora, gli giovarono poscia a compilare il suo Vangelo |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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di G. C. nel cuore dell' amato discepolo, cuore formato | da | Dio stesso acciocchè fosse idoneo e congruo alla scuola del |
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sermoni del suo divino Maestro è stato spiegato prima | da | Cristo stesso. Previde Cristo nella sua sapienza che la |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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dallo Spirito Santo, dopo che erano state dette loro | da | lui medesimo. Ora, quanto non è intima la connessione delle |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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delle cose; e queste pure, se nell' antica legge vengono | da | Dio, maggiormente nel Vangelo. Che se pure vuol supporsi |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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dirsi che tutto ciò che espressero gli Evangelisti fu detto | da | Cristo fino al valore d' un apice e d' un jota. - Il che |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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convincere d' errore non si rifiutino: esse sono permesse | da | Dio, il quale vi ha posto un limite colla sua provvidenza: |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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dell' eternità così puro che sia scevro interamente | da | ogni relazione col tempo. Infatti, quando si dice che il |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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di essere perchè sia il tempo; giacchè essa è cosa che ha | da | far nulla col tempo, non ha con lui nessuna relazione di |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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modo. L' espressione, « « avanti che le cose fossero » », | da | principio non offende, e vien ricevuta nelle menti senza |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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vuol certo significare un' idea vera, venendo ella usata | da | un' infallibile autorità. Ora qui appunto incomincia l' |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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rigoroso, e ritengono la principale e sola vera, depurata | da | ciò che non è altro che il difetto della locuzione (giacchè |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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perchè un tempo infinito non finisce mai. E` dunque | da | dirsi, che l' atto della creazione e il suo effetto sono |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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creazione e il suo effetto sono inseparabili e non divisi | da | alcun tempo: colla sola differenza che quell' atto è |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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il Verbo sia quell' istesso atto, sia un atto del Padre, | da | noi poscia considerato in due rispetti, l' uno come |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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atto fatto nell' eternità non abbia alcun termine distinto | da | sè, ma sia egli stesso il proprio termine. Per la stessa |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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Se dunque il Verbo, come tale, cioè il Verbo concepito | da | noi nel primo rispetto, si paragona col mondo, si dice che |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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« Nel principio era il Verbo » » si vogliono spiegare anco | da | quella parte, in cui nel Verbo si considera l' Esemplare |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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espressione assoluta « il Verbo »distingue il Verbo divino | da | ogni altro verbo che ha bisogno per essere significato di |
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pronunciabile, se non fosse già attualmente pronunciato | da | un primitivo Verbo. Il Verbo primitivo è dunque quello che |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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ma dice «ton logon»; « il Verbo »distinguendolo così | da | ogni altro discorso, come hanno osservato S. Giovanni |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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che non le sono più nuove; ovvero le parole vecchie | da | comuni diventano proprie, perdendo il primitivo significato |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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sua parola esteriore dalla sua parola interiore significata | da | quella prima. Poi mostra che questa parola interiore |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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scorgesi manifestamente una leggiera tinta di platonismo, | da | lui stesso purificata in altri luoghi, e specialmente nella |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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tuttavia prima esistevano coi loro errori, come si rileva | da | S. Ireneo «(L. III, c. XI - Epiph., Haeres. XXVI, XXVII) ». |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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anteriore al presente, esemplare nella mente di Dio, | da | cui Dio ritrasse tutte le cose create, e che egli chiama |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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et similitudo rei intellectae (2) ». Ma più esattamente è | da | dire, che l' idea è la ragione della cosa che si afferma, e |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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nella mente, acciocchè possa esser pronunciato. Ora è qui | da | cercare la ragione per la quale nella mente umana l' idea |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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stessa. In quanto poi la sussistenza divina è per sè intesa | da | se stessa, soggetto ossia persona, in tanto è il Verbo (1). |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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se stessa, è di continuo e per sua essenza compresa | da | se stessa. Questa comprensione dell' essere non ha |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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essere totalmente inteso e compreso per propria essenza | da | se stesso, se in questa comprensione non abbracciasse anche |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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i modi onde l' essere può creare qualche cosa di diverso | da | sè, fuori di sè, i modi onde può esistere un essere |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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atto della creazione. Quindi la sussistenza dell' essere | da | se stessa e per propria essenza compresa, cioè il Verbo |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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degli enti finiti alla possibilità logica, e questa proceda | da | quella; tuttavia queste due possibilità non tengono lo |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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la dimostrazione dell' esistenza di Dio (già indicata | da | S. Agostino, da S. Anselmo e da altri), come quella che è |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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dell' esistenza di Dio (già indicata da S. Agostino, | da | S. Anselmo e da altri), come quella che è condizione |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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di Dio (già indicata da S. Agostino, da S. Anselmo e | da | altri), come quella che è condizione indispensabile dello |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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concetto stesso dell' essere suppone dinanzi a sè l' essere | da | cui proceda, cioè la sussistenza dell' essere. Altra è |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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limitato, sono tracciati nella sussistenza assoluta in modo | da | costituire altrettante idee specifiche realmente distinte? |
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serie delle cause seconde, e con leggi stabili, in modo | da | formare anche per questo di tutti gli enti un solo ordine, |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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amando se stessa, doveva volere che l' ente finito | da | lei prodotto ottenesse il massimo frutto, cioè partecipasse |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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che il creato non può esser che uno, benchè risultante | da | molte parti, da molti enti; uno l' universo, e quindi uno |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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non può esser che uno, benchè risultante da molte parti, | da | molti enti; uno l' universo, e quindi uno il concetto dell' |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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del mondo. Le cose tutte contingenti non sono adunque | da | Dio conosciute per molte idee staccate, ma per un' idea |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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5 Finalmente che questo tipo istesso non fu trovato | da | Dio per via d' alcun discorso, ma gli fu sempre presente ed |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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sia la natura del Verbo divino, che in greco dicesi «logos» | da | S. Giovanni, conviene che noi vediamo come i diversi |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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la parola «logos». E di vero la parola Verbum esprime più | da | vicino d' ogni altra la seconda persona della Triade |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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recare alcuna immutazione nello spirito stesso, perchè | da | lui procede come un accidente; laddove il Verbo di Dio non |
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Avanti quest' atto compiuto non vi è nulla, nulla affatto | da | potersi concepire o pensare; la stessa parola compiuto è |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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quali l' uomo pronuncia ed afferma le altre cose diverse | da | sè; perocchè il Verbo divino è la similitudine o immagine |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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tutte le cose. Il Verbo divino all' incontro nulla riceve | da | un maggiore di sè, ma solo dal Padre, a cui è uguale, |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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pronunciata dall' uomo se non fosse prima pronunciata | da | Dio, nella cui natura Iddio vede qual sia l' essere finito |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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una relazione col Padre; in quanto è il mondo pronunciato | da | Dio, è un cotal compimento del primo, in quanto è ancora la |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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completa ed ultimata se ella non fosse amabile ed amata | da | se stessa, e quindi se non amasse l' ente finito che la |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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in conseguenza di tale amore, l' ente finito ordinatissimo | da | lei amato, e pronunziandolo pone ad un tempo la sua essenza |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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creato, e l' altre cose sono fatte per lui; possono essere | da | lui conosciute ed usate: egli poi è fatto per Iddio, cioè |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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essere finito che nella divina sussistenza pronunciata | da | se stessa risiede. Mediante l' essere essenziale per sè |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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increato e divino, così completandolo. Il che fu preso | da | Niccolò Malebranche come un vedere le cose in Dio, ma la |
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nelle loro essenze, le quali sono in Dio, benchè | da | noi non si veggano in Dio. Ora questa maniera, onde noi |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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la conoscenza nostra del mondo (gli oggetti sussistenti | da | noi affermati) è una manifestazione analogica del Verbo |
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manifestazione analogica del Verbo divino. Ma l' essenza | da | noi intuita dell' essere, benchè sia un' appartenenza dell' |
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del platonismo circa la dottrina del Verbo, che venne | da | quella scuola assai sovente confuso colle idee. Il Verbo |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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di raggiungere positivamente l' essere assoluto. Ora | da | questa umiliazione ripugna la superbia de' filosofi, i |
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che luce in luogo caliginoso, e il lume nuovo portato | da | Cristo all' astro della luce: « Et habemus firmiorem |
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esse filium hominis », la quale viene commentata così | da | S. Ilario: « Dominus enim dixerat: Quem me homines esse |
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non poteva essere rivelata che dall' operazione interna | da | Dio; onde, quando S. Pietro rispose anche a nome degli |
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« « Tu sei il Cristo figliuolo di Dio vivo » », allora ebbe | da | Gesù quel magnifico elogio: « Beatus es Simon Bar7Jona: |
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che al Verbo assomigli; e che questa perciò deve venire | da | una fonte soprannaturale, giacchè le percezioni tutte |
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dello Spirito, perchè questo dal Padre procede come | da | fontale origine dell' augustissima Triade. E nulla di meno |
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operazione del Santo Spirito è preceduta ed accompagnata | da | una esterna e sensibile cosa, qual è la lettera nella |
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essendo l' essere nella sua forma morale; importa, quand' è | da | noi consentito o quando non è da noi posto ostacolo, un |
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morale; importa, quand' è da noi consentito o quando non è | da | noi posto ostacolo, un effetto morale in noi, pel quale ci |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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la sua esinanizione, la sua passione, e la gloria veniente | da | questa ultima perfezione di virtù che nella pazienza e nel |
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principio di tutta quella sapienza che fu data agli uomini | da | Gesù Cristo, e così ponesse la prima pietra dell' edifizio |
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della Divina sussistenza; il che si può argomentare | da | questo principio che la grazia è sempre corrispondente alle |
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all' anime e interpretasse la lettera collo spirito. Ora | da | questa percezione incoata di Dio doveva venirne un riflesso |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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le somministravano ai santi uomini e a' più eminenti eletti | da | Dio acciocchè le comunicassero agli altri. Onde « « Abramo |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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il giorno di Cristo, lo vide e n' esultò »(4) », e così è | da | dirsi degli altri a cui altre cose furon mostrate. Le quali |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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il Verbo comunicante loro personalmente se stesso. Il che è | da | vedere diligentemente come sia. La differenza, fra le |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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e quindi si chiamino altresì parola di Dio . Nel che però è | da | osservarsi che v' hanno delle appartenenze del Verbo |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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differenza fra il lume naturale e il lume soprannaturale fu | da | noi collocata in questo che il lume naturale è |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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affatto separata dalla notizia di tutte l' altre cose. 2 | Da | questa moltiplicità di sostanze finite nasce una |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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sia conosciuta dallo spirito umano con un atto diverso | da | quello con cui egli conosce la loro essenza. Ed è oltracciò |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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quello con cui egli conosce la loro essenza. Ed è oltracciò | da | osservare, che lo stesso spirito intelligente dell' uomo è |
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esterne sono fatte pel Verbo, e in Dio non sono distinte | da | quell' atto che costituisce il Verbo divino. E a questa |
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se per quelli tali voci significavano una dottrina rivelata | da | Dio oggettivamente considerata, per questi, cioè per noi, |
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si vede quanto differiva la dottrina dell' antica Chiesa | da | quella della nuova, la quale è acconciamente ricapitolata |
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quella della nuova, la quale è acconciamente ricapitolata | da | S. Paolo in quelle parole: « Non enim judicavi me scire |
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dottrina, divenne nella nuova anche persona per sè nota, e | da | questa nuova luce ricevono le antiche carte nuova |
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carte nuova interpretazione, l' interpretazione accennata | da | Cristo stesso quando disse ai peregrini di Emmaus: « O |
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possono applicare le stesse dottrine. L' ordine morale ha | da | una parte la legge, dall' altra l' adesione che dà l' uomo |
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carne, allora si manifestò esternamente colla natura umana | da | lui vestita, e a questa comunicazione esterna corrispose la |
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S. Matteo; poi, che fosse annunziato il regno | da | lui fondato, a che mira S. Marco; quindi l' eterno e regale |
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ad arrenderci ai dettami della ragione, ed allontana | da | noi, come ebbe osservato Origene, tutto ciò che è alla |
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massimo sacramento, il fonte di tutti gli altri sacramenti | da | lui instituiti; ed altresì coi segni delle parole di cui si |
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primitivo disegno. La qual ragione acconciamente è toccata | da | S. Ireneo che dice: [...OMISSIS...] . Tolta dunque l' |
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di concetti è perfettamente logica, dovendosi partire | da | ciò che è per sè manifesto, e venir poscia al manifestato; |
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ideale è per sè noto, è pura luce, non può essere negato | da | alcuno, siccome quello che è necessario. Convien dunque |
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adunque il Verbo prima di tutto, e poi discorrere | da | questo al Padre, è l' ordine logico, pel quale deve |
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significativa della particella appresso . Finalmente è | da | osservarsi che la parola Dio si suol applicare in primo |
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il Verbo era appo Dio, ci ebbe posto in mano il principio | da | cui cavare la conseguenza che dunque il Verbo era Dio, |
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appo Dio in principio, il che, come vedemmo, viene a dire | da | tutta l' eternità, nella quale non potevano essere le |
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la grandezza di questo sacerdozio e di questo reame nasca | da | quella dignità infinita che acquistò la sacratissima |
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della madre che ha nel proprio seno il figliuolo | da | lei concepito, e col concetto di generazione che racchiude. |
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e si completino l' una coll' altra, in modo che si escluda | da | ciascuna di esse quello che non può convenire alla |
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attribuirle applicata alle persone divine. Ora noi sappiamo | da | altri luoghi delle scritture, che queste sono eguali in |
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ma solamente quello che è. In terzo luogo si rileva | da | una tal espressione che la generazione del Verbo non è un' |
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e si fosse poi personalmente manifestato nella redenzione | da | lui operata del mondo medesimo, era conveniente che prima |
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come si sia manifestato agli uomini, dichiara che cosa era | da | tutta l' eternità: era appresso Iddio che lo pronunciava |
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che lo pronunciava eternamente, era Verbo di Dio indiviso | da | Dio. Quivi stava nell' eternità nascosto alle creature che |
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che ancora non esistevano. Il qual senso è dichiarato | da | S. Giovanni medesimo, dicendo egli in altro luogo: « |
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cosa, che o sarà uno svolgimento della ragione arrecata | da | questo Padre della Chiesa, o sarà una ragione novella: il |
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novella: il che lasciamo definire ai lettori. E` dunque | da | considerare che la parola Dio non basta a definire il |
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che aveva preso carne dalla Vergine, non avesse avuto | da | questa principio e fosse eterno, ma diceva che fosse lo |
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Giovanni narra come il Verbo fosse già nel principio, cioè | da | tutta l' eternità; come S. Luca narra subito la |
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alle opere sue ed alla sua manifestazione. Questo epilogo è | da | lui fatto dicendo: « « Questo (cioè il Verbo) era nel |
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quelle parole: « omnia per ipsum facta sunt », separandole | da | quelle altre che le limitano, « et sine ipso factum est |
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che furon fatte per esso quasi per un istrumento distaccato | da | Dio Padre creatore. L' essere il Verbo nel principio appo |
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è qui il proprio significato della parola per? In prima è | da | considerare che, se l' Evangelista avesse detto egli fece |
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est »; contuttociò non è men vero quello che fu osservato | da | altri, essere consuetudine degli Ebrei, si può dire degli |
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pel Verbo », ma questa compagnia di causa, indicata anche | da | Cristo in quelle parole: « « Pater usque modo operatur et |
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ne è la natura. Anche qui, rispetto alla particella per, è | da | richiamarsi l' imperfezione che ha il linguaggio umano, |
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« Iddio fece il mondo », ovvero « il mondo fu fatto | da | Dio o per Dio », cioè per mezzo di Dio causa efficiente del |
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che si divide colla mente dai suppositi che risultano | da | materia e da forma: e, quantunque la materia sia un loro |
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divide colla mente dai suppositi che risultano da materia e | da | forma: e, quantunque la materia sia un loro elemento e non |
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per non si può applicare ad esprimere la creazione fatta | da | Dio, perchè Iddio non è nè la forma, nè la materia dell' |
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di Dio nelle sue opere esteriori, cioè nelle cose finite | da | lui create, vedesi che, appunto perchè queste sono finite, |
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potersi in questo sole distinguere realmente il raggio | da | esso medesimo sole o luce illimitata. Ma la sapienza |
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o luce primitiva; in quanto poi viene dal Verbo come | da | causa la sussistenza delle cose, in tanto lo si considera |
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nella sua sapienza, che è la forma e la ragione della cosa | da | farsi, come la forma preconcepita nella mente dell' |
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Tanto più che il Verbo platonico, l' oggetto essenziale | da | loro ammesso, era un esemplare del mondo, ma non giunsero |
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di oggetto. Nè l' espressione « figura substantiae ejus » è | da | credersi che escluda la sostanza, quasichè altro sia la |
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altro sia la figura ed altra la sostanza. Perocchè è | da | riflettersi: 1 Che della sostanza divina non v' ha |
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parlando, le sostanze non hanno figura o tipo diverso | da | se stesse, qualora per sostanza s' intenda la sussistenza |
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che esistono nella sussistenza divina, senza distinzione | da | questa, purchè solo si aggiunga la volontà della stessa |
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le sue mani nel martellare il sasso e trarne l' opera | da | lui concepita. In un modo analogo, come dicevo, il Padre, |
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». Nelle quali due parole sono indicate le due proprietà | da | noi distinte nel Verbo divino. Poichè in quanto egli è |
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in quanto egli è oggetto, lo chiama Dei sapientiam . Dove è | da | notarsi che la parola sapienza riceve due significati, come |
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ogni suo verbo dee essere pienamente vero, e però la cosa | da | Dio pronunciata dee essere reale, quando la pronuncia come |
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porzione di essere, la trova in se stesso, senza uscire | da | sè, la rende sussistente, perchè non può mancargli l' |
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accade degli esseri relativi non pronunciati, non creati | da | Dio, i quali però tutti giacciono indistinti e senza l' |
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liberamente, cioè senza essere a ciò mosso o costretto | da | cosa alcuna straniera, tuttavia non lo genera |
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lo crea guardando nel Verbo. Onde le creature si producono | da | Dio con un atto posteriore d' origine alla generazione ed |
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della denominazione di primogenito data a Gesù Cristo | da | S. Paolo, ed è che la generazione, o si considera nel suo |
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anche gli altri uomini sono generati soprannaturalmente | da | Dio, venendo adottati in figliuoli, perchè loro si comunica |
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E quindi in questo senso il Verbo è quella materia invisa | da | cui dice il libro della Sapienza che furono create le cose |
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è quello in cui sono contenute quelle cose invisibili, | da | cui, secondo S. Paolo gran dottore anche nell' Ebraismo, |
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Il principio che anco parlo a voi »(1) ». Il che è ripetuto | da | S. Giovanni nell' Apocalisse dove chiama Gesù Cristo: « |
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Salmo: « Tu in principio Domine, terram fundasti (3) », e | da | Origene è commentata in questo modo: « Quod est omnium |
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qui si dee distinguere la scienza dell' antico testamento | da | quella del nuovo: ed è da dire che rispetto alla scienza |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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scienza dell' antico testamento da quella del nuovo: ed è | da | dire che rispetto alla scienza dell' antico testamento il |
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dunque la mera sussistenza non ha idea, non è determinata | da | alcuna essenza ideale, da alcun oggetto intuibile, ma dal |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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non ha idea, non è determinata da alcuna essenza ideale, | da | alcun oggetto intuibile, ma dal solo sentimento, procede di |
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fatte nel Verbo. La quale interpretazione essendo lodata | da | S. Tommaso, qui la recherò colle stesse parole dell' |
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questo modo si riferiscono le parole di S. Tommaso di sopra | da | noi riferite, e che qui porremo di nuovo sotto gli occhi |
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e però essi non somministrano la sussistenza delle cose | da | crearsi, ma ne determinano le forme, i limiti, l' ordine, e |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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crea, guardando in questo esemplare. Nello stesso tempo è | da | dire, che inabitando e circuminsedendo il Verbo nel Padre, |
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d' essere Dio, non essendovi un Dio Padre separato | da | un Dio Verbo, nè un Dio Verbo separato da un Dio Spirito |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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Padre separato da un Dio Verbo, nè un Dio Verbo separato | da | un Dio Spirito Santo, nel qual caso sarebbero tre Iddii, il |
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del Verbo la vita e la luce tengono un altro ordine | da | quello che hanno nella creazione e formazione dell' uomo. |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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L' oggetto adunque vivente è la persona del Verbo. Dove è | da | considerare che la parola vita esprime quell' atto in un |
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di essere astrattamente, secondo il nostro parlare umano, | da | cui viene il significato di quella parola, di maniera che |
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dunque in senso proprio e completo è il sentimento. Ora è | da | osservare che la vita, cioè il sentimento, viene all' uomo |
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la vita intellettiva in se stessa, ma le viene comunicata | da | qualche cosa che non è lei, e che a lei manifestandosi si |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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il sentimento è nello stesso principio vivente. Consegue | da | questo che alla persona del Verbo la vita è essenziale, |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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esser sottratto l' essere ideale, suo oggetto informante, | da | quella stessa potenza che glielo dà, e così verrebbe |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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è vita, e che perciò non ha una vita mutuale, o dipendente | da | qualche cosa di straniero a se stesso. La vita dunque è |
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dunque è nella stessa persona del Verbo, non le viene data | da | un termine d' altra natura di essa, e però ad essa |
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conseguente la persona è distinta realmente dalla natura. | Da | ciò consegue che la vita del Verbo dee essere una vita |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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Perocchè in tutti quei soggetti ai quali viene costituita | da | termini di natura distinta da essi, e sono tutti affatto i |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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ai quali viene costituita da termini di natura distinta | da | essi, e sono tutti affatto i soggetti creati, onde accade |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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limitazione del loro termine vitale, il quale non dipende | da | essi, ma essi lo ricevono quale loro vien dato. Ma nella |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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questo termine non è fuori di lei, non è d' una natura | da | lei distinta o separata, non vi ha una potenza straniera |
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nella copia di que' diletti che produce all' uomo la virtù | da | lui praticata. Ora non potendo noi ragionare di Dio se non |
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oggetto totale, cioè all' essere completo conosciuto. Ora è | da | vedersi ciò che in questa triplice vita divina è proprio |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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considerare che l' essenza divina non è realmente distinta | da | ciascuna persona, di maniera che ella non sarebbe se non |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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concorra per sua parte a costituire una delle tre vite | da | noi distinte nell' Essere divino, e questo concorso è |
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semplice primieramente, ossia la vita reale, si concepisce | da | noi anteriormente ad ogni oggetto e ad ogni atto |
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onde anche sapientemente e santamente le governa. E` però | da | osservare che quanto a quel vigore onde si conserva in |
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prima si trova l' essere (la mera sussistenza), e questo | da | prima insinuò l' Evangelista dicendo: « Nel principio era |
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Manichei leggendo questo luogo con un' altra interpunzione | da | noi rifiutata, cioè: quod factum est in ipso (Verbo), vita |
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punto nè poco alla loro empia dottrina, apparisce | da | questo che, giusta il testo interpuntato a lor modo, le |
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possono cavare i Manichei a favore de' loro errori | da | questo luogo di S. Giovanni, alla lor foggia interpuntato. |
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accomodato a spiegare i fatti della natura. Non proverrebbe | da | questo che gli atomi nella materia fossero animali, giacchè |
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in se stesso ha vita, creando le cose avrebbe come ritratto | da | sè il vigor vitale, e l' effetto meglio risponderebbe alla |
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a quello delle persone, la vita sensitiva si attribuisce | da | noi, come a causa, alla divina essenza, senza |
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se si considera lo spirito intelligente come effetto, e | da | questo si vuol salire a formarsi il concetto della causa, |
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oggetto vitale e sussistente per sè amabile e per sè amato. | Da | questo procede: 1 Che nelle parole di S. Giovanni « « e la |
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come poteva essere la statua che il Genesi racconta fatta | da | Dio di terra; la statua, dico primachè Iddio v' ispirasse |
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« « la vita era la luce degli uomini » ». Si chiama ancora | da | S. Giovanni Gesù Cristo « « il Verbo della vita » » in |
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che vedemmo ed udimmo, l' annunciamo a voi »(1) ». Dove è | da | notare che l' espressione, « « Verbo della vita » » |
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un verbo che ha in sè vita, che ha natura di vita. E` anche | da | osservarsi in queste parole colle quali S. Giovanni |
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persone divine, onde S. Paolo dice: « « colui che fu fatto | da | Dio a noi sapienza »(6) », attribuendo al Padre la missione |
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vita quella vita che è la luce e che è nel Verbo. E però è | da | dire, che il primo uomo fu costituito non già nel solo |
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nulla più si esige che l' essere come oggetto ideale dato | da | intuire allo spirito; ma ben anco che fu costituito nell' |
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forma oggettiva dell' essere non è data all' uomo in modo | da | costituire una parte dell' uomo stesso, perchè l' uomo è |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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di lui, e quasi signoreggiò le bestie ed i volatili. Creò | da | esso un ajuto simile a lui: diede loro consiglio e lingua, |
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diede loro consiglio e lingua, e occhi, ed orecchi, e cuore | da | pensare: e gli empì della disciplina dell' intendimento (1) |
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riceve ora dagli uomini nel lavacro battesimale istituito | da | Gesù Cristo, o in che differisse. Lasciando per intanto |
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che S. Paolo chiama «karakter tes ypostaseos autu» (1), | da | cui crediamo esser provenuta la denominazione di carattere, |
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aggiunge in appresso la formazione di Eva: onde nel luogo | da | noi citato parla di Adamo, se non andiamo ingannati, in |
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in quel tempo in cui non aveva ancora peccato nè ricevuto | da | Dio l' ajuto che poi gli fece della sua compagna. Il che è |
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l' Apostolo chiami rinnovazione dell' uomo quella fatta | da | Cristo, il quale venne a togliere il peccato introdotto da |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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da Cristo, il quale venne a togliere il peccato introdotto | da | Adamo nel mondo, e a restituire alla sua prima origine l' |
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si potrebbero intendere unicamente dell' uomo nuovo formato | da | Cristo, che fu una cotal creazione, senza ricorrere all' |
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impresso nell' anima, che è pure il Verbo chiamato | da | S. Paolo « « carattere della sussistenza di Dio » ». Alla |
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di magnificare i doni e le grazie conferite all' umanità | da | Cristo sopra quelli che ebbe ricevuto Adamo quando fu |
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dell' uomo in Cristo rinnovato sopra l' uomo | da | Dio creato, risulta dal contesto di tutto il luogo dell' |
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di tutto il luogo dell' Apostolo, e particolarmente | da | quelle parole: « Primus homo de terra terrenus, secundus |
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quindi la può dare, ed è quello che la dà agli altri, onde | da | S. Pietro è chiamato « « autore della vita »(2) », che |
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era la stessa vita morale, ma questa vita l' aveva ricevuta | da | quello che era la vita; ed era stato collocato nel suo |
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vivificatore. Quindi anche la differenza fra la grazia data | da | Dio ad Adamo, e la grazia che è in Cristo e che Cristo |
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ma la grazia di Cristo, e comunicata al Cristiano | da | Cristo per mezzo del suo spirito, è un ajuto, col quale si |
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incarnato, il N. S. Gesù Cristo; connessione insegnata | da | Cristo stesso quando disse che egli era la vite e i suoi |
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alcune altre differenze che conseguono al principio | da | noi posto della differenza prima fra lo stato |
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di Adamo e quello dell' uomo rigenerato in Cristo e | da | Cristo. Primieramente l' uomo incorporato a Cristo sente |
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Dei mecum, » e ciò pel merito della passione sofferta | da | questa grazia di Dio, « ut gratia Dei pro omnibus gustaret |
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viene a pieno trasfusa nell' orazione ed adempita | da | Cristo, il quale è « « verità »(5) », cioè reale compimento |
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Onde gli uomini possono col loro libero arbitrio staccarsi | da | Cristo, e non riceverne più la benefica e vitale influenza; |
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la benefica e vitale influenza; e possono non distaccarsi | da | lui, e allora, rimanendo in lui, possono fare tutto il bene |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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è quegli che lo vuole e lo domanda in essi e con essi. Onde | da | S. Giovanni questa unione si chiama anche società: |
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e di superbia, quando anzi sono occupati e compresi | da | un sentimento indicibile di umiltà e si senton sospinti |
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e la grazia in lui era d' altra natura lungamente diversa | da | quella che ha il carattere e la grazia di Cristo. Era l' |
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viveva d' una vita sua propria, naturale, benchè sublimata | da | doni soprannaturali. La sua natura era piena e perfetta, e |
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Cristo. La sua vita naturale nulla la stima, e non aspetta | da | lei quelle operazioni vitali colle quali ottenere il |
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del primo uomo: [...OMISSIS...] . Nelle quali parole | da | una parte è detto che l' uomo fu fatto ad imagine di Dio, |
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col suo libero arbitrio, ma non era quella in cui venne | da | Dio costituito. Perocchè Iddio nell' istituire l' uomo |
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l' uomo nulla fece di ciò che l' uomo potesse fare | da | se stesso: volle, secondo l' economia della divina |
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sue operazioni nella narrazione della creazione, che è | da | credersi comunicata ad Adamo in quelle parole « et |
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delle principali differenze fra la condizione in cui | da | Dio fu posto Adamo, e la condizione del Cristiano, si è che |
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perfetta e felice in tutto il suo vigore, accompagnata però | da | quella grazia, colla quale, se avesse l' uomo voluto, |
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e gli altri sacramenti, onde vivono della vita di Cristo; e | da | questa vita procedono i loro atti e tutto il bene |
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supremo onde partano le dette operazioni, ma partono | da | un altro principio verso al quale egli tiene ragione quasi |
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dell' uomo che non gli si oppone: onde l' uomo dominato | da | questo principio è divenuto uomo nuovo . Questo è il |
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l' essersi reso l' uomo inetto al fine per cui fu creato. | Da | questo principio muove S. Paolo nella sua meravigliosa |
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volontà rimane a lei aderente e con esso lei legata in modo | da | esser sottratta alla dominazione dell' uomo, o per dir |
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virtù che gli dimostra innanzi l' intelletto, non ha polso | da | eseguire. Il che è quello che dice S. Paolo in persona |
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idolatria: [...OMISSIS...] . Così non ebbero il soccorso | da | Dio, onde solo potevano averlo, e Iddio li abbandonò al |
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dal primo padre, ma ben anco da' peccati loro proprii, e | da | quello principalmente, che più impediva che Iddio li |
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secondo la verità se stessi: [...OMISSIS...] . Ma lasciando | da | parte i peccati attuali e liberi, osserva S. Paolo che |
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bensì i proprii limiti, ma non la compiuta sua dipendenza | da | Dio, e cercò altrove di completarsi ed estendere se |
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. Come l' uomo cristiano sente di non poter nulla | da | sè solo, di avere una natura guasta che ricalcitra al bene |
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alla morte. Questa superiorità alla morte veniva espressa | da | S. Paolo [...OMISSIS...] . Il disprezzo della vita fisica e |
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intellettuale nuda separata dalla morale, fu pure espresso | da | S. Paolo così a que' di Corinto: [...OMISSIS...] . Il |
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Di che egli sente la beatitudine della povertà proclamata | da | Cristo, alla quale fu promesso il regno de' Cieli (1); |
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più stupenda di carità non ha limiti. Già egli mandato | da | Dio sente la sua immensa potenza in quel Cristo nel quale |
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nè pure la magnanimità cristiana, sentimento nobilissimo | da | più sentimenti risultante, poteva essere nel primo uomo, |
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nell' uomo santo, ed incorruttibile, egli è come seme | da | cui dee rinnovarsi l' intera natura umana e tutto ciò che è |
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ed effetto della prima, non è fatta dal solo Cristo, ma | da | Cristo coll' uomo, a cui s' è congiunto. L' uomo, acciocchè |
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che non resiste e lascia muovere la propria spontaneità | da | esso spirito. Dicevamo che l' impressione del carattere è |
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il che San Paolo chiama: « « vestire Cristo (1) » ». Ora | da | questa meravigliosa congiunzione dell' uomo con Cristo gli |
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i precetti della morale e della perfezione cristiana quasi | da | un principio che nel loro seno tutti li racchiude, ed indi |
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era in loro collocato della spirituale loro salvazione. E | da | prima da questa dottrina procedeva che la vita puramente |
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loro collocato della spirituale loro salvazione. E da prima | da | questa dottrina procedeva che la vita puramente naturale |
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la vita naturale, mortale, corruttibile e corrotta ricevuta | da | Adamo per via di naturale generazione; e la vita di Cristo |
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spiritualmente, cioè che egli diffonda lo Spirito Santo che | da | lui e dal Padre procede nell' anima nostra: altrimenti non |
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enim spiritu Dei aguntur, ii sunt filii Dei (2) ». Ora | da | questa doppia vita che è nell' uomo viatore, cioè la vita |
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perocchè il demonio divenne principe di questo secolo | da | lui conquistato colla seduzione de' primi parenti: onde la |
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me non habet quidquam (5) ». Maria SS fu certamente immune | da | ogni invasione del diavolo per grazia singolare ricevuta |
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[...OMISSIS...] . Sono dunque queste armi, enumerate | da | san Paolo, e da lui chiamate anche « armi della luce »(2). |
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. Sono dunque queste armi, enumerate da san Paolo, e | da | lui chiamate anche « armi della luce »(2). 1 La castità |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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risiede principalmente in una mente pura, serena, ed aliena | da | ogni cosa carnale, il quale stato della mente, a cui |
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un esterno decoro, ma una vera castità che rifugge | da | ogni immondezza, non solo negli occhi degli uomini, ma in |
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ad annunziare il Vangelo ad altre genti, ovvero venga | da | Dio chiamato all' altra vita, dove l' Evangelio della pace |
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ossia l' elmo del salutare, sia la speranza, rilevasi | da | un altro luogo dell' Apostolo ove dice: [...OMISSIS...] . |
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L' orazione e la vigilanza furono congiunte insieme anche | da | Cristo quando disse: « Vigilate et orate ut non intretis in |
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ad una infinita e divina eccellenza. La donna, compresa | da | una parte della grandezza della natura angelica che le |
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grandezza della natura angelica che le parlava, la quale è | da | credere ch' ella abbia conosciuta smisuratamente maggiore |
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maggiore della propria, cioè dell' umana, e tale | da | non potersi dall' uomo misurare, quindi indefinitamente |
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obbligava ad una costante sudditanza a Dio medesimo. Vinta | da | questo falso consiglio, credette al seduttore, e negò fede |
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e col frutto mangiato si unì colla grandezza diabolica | da | cui s' era data a sperare sì gran fortuna. Così da una |
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da cui s' era data a sperare sì gran fortuna. Così | da | una parte l' uomo naturale si rese inutile al fine della |
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Preservò dal peccato originale una donzella eletta | da | tutta la stirpe d' Adamo, nella quale nulla potesse il |
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pagavano la pena del peccato; per essa erano disfatti | da | uomini perdendo la vita soggettiva; nè dalla morte v' aveva |
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di aspettare ogni protezione, difesa, laude e gloria | da | Dio medesimo, che provvede magnificamente a' suoi |
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deve essere una cotale appendice e finimento, e non | da | se stesso senza la sua connessione naturale del bene |
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dunque fu l' opera commessa dal Padre al Figliuolo mandato | da | lui nel mondo; questa volontà del Padre fu l' unica e |
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ma cerco la volontà perfettissima ed infinita di Dio Padre | da | cui procedo, e da cui sono mandato al mondo. Or questa |
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perfettissima ed infinita di Dio Padre da cui procedo, e | da | cui sono mandato al mondo. Or questa volontà del Padre era |
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alcun bene morale, ma il bene morale originariamente | da | essa procede e si costituisce, ed è ad essa contemporaneo, |
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sia la ragione prima anteriore ad ogni moralità; ma, lungi | da | essere irragionevole ed arbitraria, è anzi quella che |
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propria, ma la volontà di colui che lo ha mandato, di colui | da | cui egli stesso generato ab eterno aveva ricevuto di |
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volontà del Padre, avendo una necessità morale, è chiamata | da | Cristo anche precetto, o mandato, e s' estende a tutte le |
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Padre che voleva questo amore nel Figliuolo, sono congiunte | da | Cristo anche in queste altre sue parole: « Propterea me |
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dalla sua libera volontà era stato già predetto anche | da | Isaia che aveva scritto di lui: [...OMISSIS...] . Ora, |
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seguire l' umanità assunta dal Figliuolo. Ed ancora è | da | osservarsi, che non è solo volontà e mandato del Padre che |
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assumerla di nuovo. Nessuno me la toglie; ma io la pongo | da | me stesso, ed ho la potestà di riassumerla. Questo |
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Ma in quanto egli aveva voluto ricever la carne proveniente | da | Adamo, la carne passibile e mortale soggetta a tutte le |
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fosse riserbata al sacrificio della croce. Onde Cristo morì | da | parte sua due volte: sofferendo prima il supplizio del |
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parte di cui risulta la facoltà sensitiva dell' uomo, cioè | da | parte della fantasia e da quella dell' esterno sensorio. |
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sensitiva dell' uomo, cioè da parte della fantasia e | da | quella dell' esterno sensorio. Tutto questo senza che lo |
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i tuoi nemici sgabello a' tuoi piedi. Il Signore emetterà | da | Sionne la verga della tua virtù: signoreggia nel mezzo de' |
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alla tua destra. Dove scorgesi che l' espressione adoperata | da | S. Giovanni al cominciamento del suo Vangelo, apud Deum, |
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il signore e dominatore del mondo, e di aver tanta potenza | da | poter sottomettere pienamente a sè i suoi nemici. Il qual |
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nel mezzo di essi: la verga, cioè la potenza di Dio, uscirà | da | Sionne che rappresenta la giustizia, il bene morale, |
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di questa Sposa dell' Agnello nell' atto ch' ella scendeva | da | Dio di Cielo in terra: [...OMISSIS...] Nel Cantico de' |
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dona in hominibus (2). » Il qual luogo, commentato | da | S. Paolo, dice: « Unicuique autem nostrum data est gratia |
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di Dio suo Padre e verso gli uomini consorti della natura | da | lui assunta, divenne loro redentore dalla morte e dal |
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morte e dal peccato originale, loro maestro e salvatore | da | tutte le colpe attuali, e loro glorificatore. Quindi ebbe |
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stato tentato, quando la giustizia divina non avea cosa | da | punire in esso, conveniva che la giustizia stessa, che non |
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per omnia pro similitudine absque peccato (3). » Dove è | da | considerare, esser così fatta l' umana natura, che dall' |
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peccati e salvare gli uomini. [...OMISSIS...] Imperocchè è | da | considerarsi che i sacerdoti della nuova legge, sebbene |
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giusta dannazione. Ma la morte di Cristo, sostenuta | da | lui senza averla meritata, non era una soddisfazione che |
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il debito dell' uman genere, rimaneva ancora tanto avere, | da | poter regalarne gli uomini d' ineffabili doni e di prezzo |
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e li fece captivi a se stesso, ed ottenne copia di doni | da | distribuire agli uomini stessi da lui liberati per giusta |
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ed ottenne copia di doni da distribuire agli uomini stessi | da | lui liberati per giusta conquista. Laonde Cristo stesso |
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questo ritorno è appunto la comunicazione della gloria | da | lui ottenuta, e si riferisce principalmente alla seconda |
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nella presente, a' cui diletti hanno rinunziato, ed è | da | loro considerata piuttosto come morte che come vita. La |
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della colletta di dodicimila dramme d' argento fatta | da | Giuda Maccabeo ed offerta in Gerusalemme, acciocchè vi si |
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pei giusti che risorgono. Quanto alla prima questione è | da | rispondere che l' anima umana, privata che sia del corpo, |
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giunta dal di fuori, non venga fatta in lei alcuna azione | da | qualche agente a lei straniero, l' anima umana separata, da |
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da qualche agente a lei straniero, l' anima umana separata, | da | sè sola, primieramente non ha più alcuna sensazione, nè |
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i giusti sono figliuoli di Dio, tolti per conseguente | da | ogni pena o sequela del peccato, fatti simili agli angeli |
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separate dal corpo, e però tutte possono essere ravvivate | da | Dio, in relazione al quale perciò vivono (3). Veniamo alla |
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di parlare più estesamente. Ma lasciando per un momento | da | parte questa misteriosa vita, conviene tuttavia |
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vivessero della vita eucaristica sembra indicarsi | da | queste parole di Gesù Cristo «: Operamini non cibum qui |
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dal cielo, che gli veniva dalla carne e dal sangue e non | da | Dio: « qui non ex sanguinibus, neque ex voluntate carnis, |
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mangiare del frutto dell' albero della vita: modo stabilito | da | Dio a principio e reso inutile dall' insidia del demonio. |
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acconciamente chiamarlo frutto, perchè fu impetrato | da | Cristo appresso il Padre e meritato colla sua passione e |
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perchè non fu mai senza qualche maniera di vita. E` anche | da | osservarsi che questa maniera occulta di vita comunicandosi |
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ed è per ciò che l' eucaristia non si può ricevere se non | da | quelli che sono nati nelle acque battesimali. Dice Gesù |
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cibo: « « Si scires donum Dei, et quis est qui dicit tibi: | Da | mihi bibere; tu forsitan petisses ab eo, et dedisset tibi |
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dandogli il diritto di ricevere dopo morte quella vita | da | Cristo, che in terra non ha potuto ricevere da' sacramenti |
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grecisti, significa buon dono, eccellente, ottimo dono, | da | «eu», bene, e da «charizomai», largior, dono (1); onde |
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buon dono, eccellente, ottimo dono, da «eu», bene, e | da | «charizomai», largior, dono (1); onde «charisterion», |
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dicendo: « Si scires donum Dei, et quis est qui dicit tibi: | da | mihi bibere; tu forsitan petiisses ab eo, et dedisset tibi |
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Questa è la volontà del Padre che mi ha mandato », ma non è | da | credersi che ripetano la stessa cosa. Anzi essi manifestano |
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Egli non dice che ogni cosa che gli diede il Padre sarà | da | lui resuscitata nel giorno estremo. Parlando di ciò ch' |
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fondamento, giacchè la fede è « « la sussistenza delle cose | da | sperarsi, l' argomento delle non vedute »(3); » definizione |
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suo corpo naturale nè glorioso, è la sussistenza delle cose | da | sperarsi, cioè della manifestazione di Cristo nel suo esser |
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non siano solamente in potestà di Cristo, ma sieno salvati | da | Cristo, rispetto a' quali la promessa di Cristo « ed io lo |
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orali, provenienti dalle primitive rivelazioni fatte | da | Dio ad Adamo, ed ai successivi Patriarchi prima che l' uman |
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che, se il Padre non si può vedere dagli uomini, tuttavia | da | essi si può udire, onde il profeta Isaia dice che « saranno |
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saranno tutti docibili », ossia atti ad essere ammaestrati | da | esso Dio Padre. Ora questi ammaestramenti dal Padre dati |
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« qui credit in me habet vitam aeternam . » E` dunque | da | dirsi che questa fede in Cristo trae seco per natural |
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aveva detto: [...OMISSIS...] Questo sangue, che è destinato | da | Dio pro piaculo animae, non è il sangue d' alcun animale, |
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stesso sotto la forma di pane e di vino, e così ravvivarli | da | quello stato di tenebre e di sonno in cui si trovavano; e, |
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sono morti, di un diritto ad rem, che fu poscia effettuato | da | Cristo, quando diede loro il possesso delle cose in cui |
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Quale unità di tutto il Corpo di Cristo, la quale discende | da | questo corpo glorioso e si comunica non meno alle membra |
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e che debbono purificarsi dalle leggiere macchie che | da | questa recaron seco nell' altra vita. Perocchè, se questo |
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tanto abbassata, ed egli era venuto ad innalzare. Ed è | da | considerarsi che egli non esaltava solo questa natura in un |
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ed insidiatore, il figliuolo dell' uomo troverà il rimedio | da | riparare a' suoi danni in se stesso, non avrà bisogno d' |
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a' suoi danni in se stesso, non avrà bisogno d' uscire | da | sè per rinvenirlo. Il che tutto dimostra un ineffabile |
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nascondeva questa natura umana vivente della vita divina e | da | questa governata sotto la forma di cibo per potersi così |
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conserva la vita in chi già l' ha: il che viene espresso | da | quella parola di Cristo manet ( in me manet et ego in illo |
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nell' uomo tutto lo stesso Cristo. In secondo luogo non è | da | credere che senza la reale manducazione del pane e del vino |
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quali si riferisce una maniera di risurrezione. E le vite | da | noi distinte furono: 1 la vita naturale che consiste nell' |
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e di vita corporea abbiamo noi ed ha Cristo; onde, come | da | fonte di ogni vita e di ogni grazia, ogni vita ed ogni |
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delle macine del mulino) che prende e stritola e fa passare | da | sè delle sostanze che rispetto agli animali si dicono |
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partecipando della vita gloriosa di Cristo. Il passaggio | da | questa vita alla futura è dunque per costoro una vera |
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si rivela con luce fulgidissima, e che veniva simboleggiata | da | quelle faci che Gedeone aveva fatte nascondere ai trecento |
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darà la beatitudine. Egli dice che le anime nostre, passate | da | questa vita senza macchia o purificate nel fuoco, saranno |
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ullo velamine . Al qual passaggio di Cristo, qual cibo, | da | uno stato nascosto ad uno stato palese risponde quella |
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cioè questa e la finale, sono distintamente annunziate | da | Cristo in questo luogo; perocchè, dopo aver detto che chi |
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separate venendo in tal modo esse continuamente refocillate | da | nuovo cibo divino. Onde la parola pasqua, che viene a dire |
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vita animale, di maniera che il principio sensitivo riceve | da | essi un' azione, per la quale egli ha il suo atto di |
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sarebbe per la manna, ma non pel vero pane celeste che | da | un altro cielo spirituale discese, e per ragione del quale |
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electorum et vinum germinans virgines? (4). » Qui si farà | da | alcuno questa difficoltà. Ond' è che la Chiesa cattolica |
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quant' è pericoloso, altrettanto è rilevantissimo, perchè | da | quello dipende l' eterna condizione dell' anima, onde niun |
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e l' acqua recato dall' angelo al profeta Elia fuggente | da | Acabbo, di cui è scritto [...OMISSIS...] E veramente l' |
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altra fortezza nè altra vera vita che quella che gli viene | da | Cristo, dall' essere incorporato a Cristo, dal vivere della |
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ne vada ancor debitore; perchè quella vita repelle e caccia | da | sè ogni impedimento, a meno che non osti la mala |
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dell' anima, dal quale incontamente vengono resuscitati | da | Colui che disse: « Io sono la resurrezione e la vita, chi |
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di Cristo. Il che egli fa colla vita interiore e novella | da | lui acquistata, venendogli impedito dal farlo compiutamente |
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Quindi la vita dei Cristiani che è in Cristo viene chiamata | da | S. Paolo vita nascosta . La qual vita si manifesterà, s' |
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di Cristo di fede in fede », quasi l' uomo passi per esso | da | una fede all' altra, da una fede di minor luce ad una fede |
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», quasi l' uomo passi per esso da una fede all' altra, | da | una fede di minor luce ad una fede di luce maggiore. Così |
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ebrei, la nostra fede è chiamata luce, chiarezza, gloria | da | S. Paolo, il quale anzi non dubita di scrivere così: « Nos |
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e anco la persona del Verbo può esser data all' uomo | da | percepire, ma soltanto alla mente, e però solo in modo |
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parole disse Cristo a' suoi discepoli. Nelle quali è | da | osservare: 1 Che quel dire, ch' egli parlerà apertamente e |
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in parole esterne senza che queste fossero accompagnate | da | alcun lume interiore di fede, la loro condizione non si |
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soprannaturale, benchè quella rivelazione fosse scaturita | da | una fonte soprannaturale; ma il lume interiore, donato in |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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limbo: conveniva prima, che risorgessero e fossero edotti | da | quella cotal prigione, e perciò, che venisse Cristo e |
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uomo nuovo, l' uomo interiore, viene altresì rassomigliata | da | S. Paolo ad un vestimento, e la mancanza di questa vita |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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questo suo termine naturale rimane nuda, se non gli è dato | da | Dio soprannaturalmente qualch' altro termine reale (il |
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antico testamento vi era la fede, ma vi era un' altra fede | da | rivelarsi, la quale, appunto perchè doveva rivelarsi, aveva |
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altra fede, ma solo la gloria. Della fede, che era | da | rivelarsi e che si rivelò col Vangelo, dice S. Paolo: « |
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che avranno le anime nostre separate dal corpo. Ed è | da | osservarsi che si chiama libertà, tanto quella che ora |
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vino, che soli cadono sotto i nostri sensi esteriori. Ora è | da | considerarsi che il pane e il vino consecrato (che non è |
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(1). » Consegue ancora che gli effetti eucaristici vengano | da | Cristo prodotti ne' fedeli, che ricevono il suo corpo |
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ed il suo sangue cotesti maravigliosi effetti. E` dunque | da | considerare primieramente, che il supremo principio |
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è immutabile, ed in cui non cadono accidenti di sorta. Ma è | da | riflettere, qual preliminare della dottrina che dobbiamo |
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assunta, la quale trovò d' esser mossa e governata, come | da | suo proprio principio supremo, dalla persona del Verbo. La |
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unxit eum Deus Spiritu Sancto et virtute (5). » Ora è | da | considerarsi che è proprio dello Spirito Santo l' agire in |
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nel che sta la santificazione dell' uomo. Ora parmi che sia | da | credere che nell' umanità di Cristo la volontà umana fu |
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la volontà umana cessò di essere personale nell' uomo, e | da | persona che è negli altri uomini rimase in Cristo natura. |
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che è negli altri uomini rimase in Cristo natura. Dove è | da | osservarsi che tutte queste operazioni dello Spirito Santo |
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Un' altra obbiezione si cava dalla Psicologia. In questa fu | da | noi detto che se due principii senzienti avessero lo stesso |
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testamenti (1), » è l' oggetto di un sacerdozio, che | da | S. Paolo si asserisce fatto « secondo la virtù di una vita |
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convenga ottimamente alla vita gloriosa acquistata | da | Cristo dopo la risurrezione, tuttavia più pienamente luce |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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di Cristo che sta sotto gli accidenti. Perocchè l' uomo | da | sè solo non potrebbe mai comunicare colla carne e col |
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sacramentaliter ac realiter, anathema sit (1). » E` dunque | da | distinguere fra non battezzati, i quali non ricevono, |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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sentimento in cui non giace la santificazione. Perocchè è | da | osservare che quantunque l' acqua battesimale operi gli |
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lo Spirito Santo emana alla santificazione dell' uomo | da | tutto Cristo, sempre venendo mandato dal Verbo. Ma se il |
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di Cristo operano in tutte le parti dell' uomo, e s' avvera | da | parte di Cristo quant' egli disse nella orazione al Padre |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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ut omne quod dedisti ei det eis vitam aeternam (1). » E | da | parte del fedele allora si possono dire appieno verificarsi |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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i giusti ricevono, come dagli altri sacramenti, così ancora | da | questo della SS. Eucaristia, è varia secondo la loro |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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sempre sotto quegli accidenti tutto intero Cristo; quindi | da | lui possono derivare i fedeli, anche senza riceverlo |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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osservi che, quantunque il corpo che noi abbiamo ricevuto | da | Adamo sia guasto e destinato alla morte, e buono solo a |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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per lo Spirito Santo che diffonde nell' anime la carità che | da | Cristo procede; così parimenti una duplice unione de' |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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col ricevimento del Sacramento eucaristico sono indicate | da | S. Paolo in quelle parole: « Unum corpus et unus spiritus, |
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come rimane velato tutto il corpo reale di Cristo indiviso | da | quella piccola parte. Sicchè il corpo di Cristo rispetto al |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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dopo la vita presente, non si manifesti. Cristo adunque | da | parte sua tiene tutti i fedeli che si comunicano uniti al |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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strettamente si lega col corpo di un fedele, sia diversa | da | quella parte con cui più strettamente si lega il corpo di |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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corpo di Cristo in se medesimi, il quale non può separarsi | da | quella parte che ciascuno in modo più speciale si |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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procede dalla corporale, come lo Spirito di Cristo procede | da | Cristo, fu quella che Gesù Cristo domandò al Padre nella |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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le parti dell' uomo, di che fu figura la maniera usata | da | Eliseo a risuscitare il figlio della Sunamitide. Perocchè |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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tutti una sola vita immortale, quella che partecipano | da | questo bene che possedono cioè da Cristo, tutti un solo |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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quella che partecipano da questo bene che possedono cioè | da | Cristo, tutti un solo amore, una sola volontà. Onde de' |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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essi, avendo il modo di essere soggettivo, non conseguono | da | questo di essere veramente unificati nè quanto alla |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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Santo. Questo Spirito è mandato dall' oggetto stesso, cioè | da | Cristo. Cristo adunque è l' autore immediato della vita |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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persona, ma in forma di doni semplicemente, e non distinto | da | Cristo). L' effetto dello Spirito Santo è di aggiungere |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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puramente e strettamente nell'individuo solitario, al che | da | Cartesio fino a noi si circoscrisse per due secoli la |
Psicologia delle menti associate -
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per due secoli la psicologia; e prendendo le mosse | da | questo punto investigare, come, per ascendere a ulteriori |
Psicologia delle menti associate -
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nella fede al quale il nostro secolo si distingue | da | tutti i secoli antecedenti. Perocché i nostri padri, anche |
Psicologia delle menti associate -
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principale o principio, cosicché la mente, partendo | da | questa, perviene per forza d'associazione e di deduzione a |
Psicologia delle menti associate -
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in diversi modi; il che prepara, per così dire, i fili | da | tessere poscia in sistemi. L'uomo dunque e perché vive in |
Psicologia delle menti associate -
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in mezzo all'interminato oceano; eppure egli sospinto | da | quelle interne potenze che sono indivisibili dal suo |
Psicologia delle menti associate -
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sistema di quanto gli sta intorno. Egli ha già qualche cosa | da | aggiungere a ciò che i suoi sensi gli dicono del sole e |
Psicologia delle menti associate -
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Io lo chiamo un sistema chiuso. n sistema, non turbato | da | estrania influenza, potrebbe restar chiuso in eterno. E |
Psicologia delle menti associate -
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non risplendeva, fu creduta discendere in terra, costretta | da | voce potente o da furtivo amore. Le società umane, nelle |
Psicologia delle menti associate -
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fu creduta discendere in terra, costretta da voce potente o | da | furtivo amore. Le società umane, nelle ubertose valli lungo |
Psicologia delle menti associate -
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a soggiogare e assorbire le forze rivali. Costituita così | da | origine, Roma rimase sempre accessibile alle idee degli |
Psicologia delle menti associate -
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come fece la China o l'India, che erano costituite fin | da | origine con sistemi esclusivi. La China impose le sue |
Psicologia delle menti associate -
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anche a' suoi conquistatori. Poche miglia lontano | da | Roma, erano sparse su tutti i lidi d'Italia le città |
Psicologia delle menti associate -
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Nel patrimonio ideale che l'Europa moderna ereditò | da | tutti i popoli dell'antichità e del medio evo e vie più |
Psicologia delle menti associate -
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sottili, audaci, libere. Acquistarono potenza d'emanciparsi | da | ogni sistema chiuso e di scuotere ogni giogo d'autorità, |
Psicologia delle menti associate -
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esperimentale, e la ragione dei popoli, sciolta omai | da | ogni vincolo di tradizione, preparano al genere umano |
Psicologia delle menti associate -
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ultime ragioni della scienza politica si deducono | da | quattro fonti, il fine della civile società, la naturale |
Filosofia politica naturale -
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e l' assunto di svolgerla tutta in un' opera sola è tale | da | sbigottire l' animo dello scrittore non meno che del |
Filosofia politica naturale -
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Colorimmo anche in parte il disegno, ma poi sviati | da | altre cure, e vinti dall' estensione del lavoro, e dalla |
Filosofia politica naturale -
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considerazione della minore utilità che si potea aspettare | da | un' opera che per la sua molle soverchia avrebbe |
Filosofia politica naturale -
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opera che per la sua molle soverchia avrebbe allontanato | da | sè un gran numero di lettori, mutando consiglio, venimmo |
Filosofia politica naturale -
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che mi fosse dato il problema di erigere una società civile | da | fondamenti in mezzo ad una moltitudine di uomini che non |
Filosofia politica naturale -
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della società si può dedurre in tutta la sua estensione | da | un principio unico cioè dal principio della giustizia |
Filosofia politica naturale -
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unico cioè dal principio della giustizia sociale. 1) E | da | questo principio appunto noi ci proponemmo dedurla. La |
Filosofia politica naturale -
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può commettere in quanto è persona giuridica differente | da | tutte le altre. 4) Nè solo il diritto individuale è |
Filosofia politica naturale -
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individuale è anteriore alla società civile e deve essere | da | questa rispettato; ma vi ha anche delle società anteriori |
Filosofia politica naturale -
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e tirannica la civile società, trae la sua origine | da | un concetto imperfetto, confuso ed indeterminato della |
Filosofia politica naturale -
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far tutto, a cui nulla fosse illecito, nulla ingiusto, | da | cui ogni altro potere derivasse, ogni altro potere dovesse |
Filosofia politica naturale -
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in quanto egli tiene una relazione alla società civile fu | da | noi applicata la denominazione di diritto extrasociale . La |
Filosofia politica naturale -
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di lasciarlo sussistere a canto a lei e come indipendente | da | lei, di tutelarlo e di regolarne la modalità senza nuocerne |
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non precede l' istituzione della società civile, ma viene | da | questa, e ai diritti sociali si riduce anche la stessa |
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riforme che conducono a modificare il governo in modo | da | renderlo più regolare e così più perfetto. Infatti i |
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derivarsi per opera della nazionale sapienza rappresentata | da | chi avrà il potere legislativo. Non ci rimarrà adunque |
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legislativo. Non ci rimarrà adunque rispetto a questo altro | da | dire se non quanto riguarda l' organizzazione dei |
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Sono adunque quattro i problemi che noi ci proponiamo | da | sciogliere in quest' opera: 1 Quale debba essere l' |
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indurre nella medesima l' opinione che tutto ciò si faceva | da | una legittima autorità; col contrapporre in somma uno scudo |
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amministrazione della giustizia, nè avrebbe avuto il modo | da | difendersi dalle ingiurie che fossero portate direttamente |
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umano quello di riflettere sopra di sè, e quasi dividendosi | da | sè, e costituendosi in uno stato imparziale, e rendendosi |
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fra le parti in discordia, discordia che non nasce sempre | da | una mera perversità, ma che procede ben anco da un diverso |
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sempre da una mera perversità, ma che procede ben anco | da | un diverso modo di veder le cose e di opinare sulle |
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e questo è forse la prevenzione che resta più difficile | da | combattersi e da sradicarsi. Ma parendo a noi questa una |
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la prevenzione che resta più difficile da combattersi e | da | sradicarsi. Ma parendo a noi questa una prevenzione niente |
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governativa per esser buona, deve essere preceduta | da | un giudizio sulla sua rettitudine e giustizia; come pure |
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tutti e in tutti casi contro l' umana tristizia. E` dunque | da | ritenersi come cosa dimostrata che a tutte le disposizioni |
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riceve quel capo o quel governo che s' impone a lei | da | sè stesso o con violenza, o con astuzia o con bontà e |
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il nuovo governo figlio della rivoluzione è ben lontano | da | corrispondere alla vera soluzione del problema sociale, |
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i popoli con ingiustizie più o meno coperte (prodotte | da | incapacità o da passioni egoistiche egli è il medesimo) |
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ingiustizie più o meno coperte (prodotte da incapacità o | da | passioni egoistiche egli è il medesimo) torna a ingannarli |
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quale rovescia di nuovo il governo e ne fabbrica un nuovo | da | cui tutto si spera: la giustizia e la libertà si proclamano |
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Ora posciachè nella trattazione di tutte le cause è | da | ritenere il principio delle tre istanze, converrà che per |
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materie che sono di competenza del Tribunale politico, | da | quelle che sono di competenza dei Tribunali comuni, mi |
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quei fini che pur desiderano conseguire: una certa inerzia | da | una parte e un divagamento della loro attenzione, una |
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deliberatamente fino che il loro pensiero spinto qua e là | da | una lunga successione di cose, e da un cumolo singolare di |
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spinto qua e là da una lunga successione di cose, e | da | un cumolo singolare di circostanze, non venga tratto sopra |
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i mali dello stesso genere, e che quel malore era prodotto | da | una stessa causa onde provenivano tanti altri mali, e per |
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appartenenti: che questi mali sociali in somma nascevano | da | un germe funesto della umana società, e che il rimedio, che |
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può dire che sia il presente stato delle medesime. Egli è | da | aggiungere ancora un' altra osservazione, che rende ragione |
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società civili che sono state più crudelmente agitate | da | convulsioni intestine, e dove più frequentano i delitti e |
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del frutto dell' esperienza, poichè si debbono prender | da | essa le cognizioni intorno alla natura dell' uomo, e allo |
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delle sue passioni mediante la società, si debbono prender | da | essa le leggi a cui il cuore umano è sottoposto, le diverse |
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ad una sfera più pura, a luoghi più spaziosi, e più sgombri | da | impedimenti accidentali dove potere fabbricare co' |
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venerabile come un tipo di perfezione a cui avvicinarsi, | da | cui solo si può prendere tutto ciò che si può far di bene |
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non si può già sapere, se riunendo insieme tutto ciò che | da | un esemplare di perfezione proposto all' uman genere |
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tutto realizzato ed imitato dagli uomini, sebbene non tutto | da | un solo uomo, non in un solo luogo, non in un solo tempo. E |
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politico che abbiamo indicato e che per essere indipendente | da | qualunque altro potere forma il primo ramo del potere |
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hanno tutti e due un potere proprio e non già delegato | da | verun altro potere. 3 La Magistratura , la quale non è già |
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della Commissione il civile potere, esigono di essere | da | noi trattate partitamente. Ritorniamo alla nostra Assemblea |
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staccato procurarono di condurli un passo dopo l' altro | da | sè stessi a rinvenire insieme e l' ottima forma della |
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detta modalità dei diritti, e dal non aver una comune forza | da | difenderli. Laonde approvarono tutti l' idea dell' |
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colla distruzione della società famigliare. Tanto dava | da | temere il principio di considerare gli uomini come |
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come individui, ciascuno dei quali avesse dei diritti | da | sè, e con essi concorresse a formar come membro la civile |
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a' Padri il vantaggio e la necessità della concessione | da | essi fatta nella sessione precedente, che l' assemblea |
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intendendo per capo di casa qualunque uomo che facesse casa | da | sè, sia maritato o no. Questa divisione in quattro classi |
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che vi fossero degli amministratori che prendessero | da | se stessi in vista tutti i diritti, perchè ciò era sopra le |
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come potranno poi sostenere i pesi? chè non hanno | da | pagare le imposizioni. E se non possono mettere nulla |
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non ha veruna forza, nè può far nulla se non ha un fondo | da | spendere? La persona delegata per trattar la causa dei non |
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conchiuse, a pagare i pesi a quelli che hanno facoltà | da | pagare, ed è assurdo d' esiger nulla da poveri, cioè dai |
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che hanno facoltà da pagare, ed è assurdo d' esiger nulla | da | poveri, cioè dai membri più sgraziati della società. La |
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quella riconoscenza, venerazione ed amore, che ricevevano | da | quelli per unico risarcimento dei loro beneficŒ, e che all' |
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poichè non avendone non potrebbono metter nulla insieme | da | amministrare, e l' entrare in essa per acquistarne è un |
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stato di società. Le relazioni fra gli uomini che nascono | da | questi diritti, ovvero dalle loro scambievoli spontanee |
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e relazioni creati dal potere civile, quasichè dipendesse | da | questo potere civile anche che gli uomini sieno uomini. |
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lo sforzo di distruggere lo stato naturale per non vedere | da | per tutto che il civile: lo sforzo di distruggere le |
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e che un paese produceva in uomini tanta rendita annua | da | potere spendersi per la gloria dello Stato secondo il |
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chi ha parlato in favore dei proprietarŒ, non è però | da | preferirsi la società particolare da lui proposta alla |
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non è però da preferirsi la società particolare | da | lui proposta alla società civile, che per esser tale debbe |
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sieno rappresentati, e la modalità di tutti i diritti sia | da | un solo potere amministrata. - Ma i proprietarŒ dicono, noi |
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delle quattro classi in cui si divisero tutte le persone | da | associarsi: in tanto si contenta di far osservare che nella |
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discrezione della forza materiale. Se si ammette adunque | da | noi il principio della proprietà; conviene che riconosciamo |
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ed esecrati proprietarŒ coperti pure agli occhi vostri | da | capo a fondo di una lebbra la più obbrobriosa e la più |
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proprietari, cioè contro la classe delle persone di merito | da | voi innalzata e coperta in tal modo di tutta l' invidia che |
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fino a che tali uomini sapienti, il cui merito proclamato | da | se stessi diede loro la filosofica autorità di rapire l' |
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umano genere noi veggiamo un ordine di cose ben diverso | da | quello che è proprio della società civile. L' ordine della |
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universale essa viene eseguita perchè essa è presieduta | da | Dio, cioè dal solo giudice capace di giudicare il vero |
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il vero merito degli uomini e alieno necessariamente | da | ogni interesse in simil giudizio; presieduta ancora dal |
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non è che presieduta dall' uomo, cioè non è presieduta | da | chi giudica ma da chi è giudicato: da chi aspetta il |
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dall' uomo, cioè non è presieduta da chi giudica ma | da | chi è giudicato: da chi aspetta il giudizio più favorevole, |
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cioè non è presieduta da chi giudica ma da chi è giudicato: | da | chi aspetta il giudizio più favorevole, se questo gli debbe |
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se questo gli debbe apportare un esterno vantaggio, non | da | chi è indifferente al risultamento di tal giudizio. |
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si oppone che l' amministrazione anderà male perchè fatta | da | persone ignoranti e viziose; conciossiacchè, lasciando |
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sono rappresentati, l' amministrassero male; non seguirebbe | da | questo ch' essi facessero torto a persona: perchè |
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sostenne nella sessione precedente il principio di equità | da | essa posto come base dell' associazione civile che |
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perocchè mentre prima la regolavano in separato, e ciascuno | da | sè regolava la propria, mediante la nuova instituzione |
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1 i figliuoli, 2 le mogli, 3 i servi perpetui; escludendo | da | questa classe quelli che avevano alienato il diritto sulle |
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dei padri era il più esteso e più forte, perchè nasceva | da | un titolo fondato sulla vita stessa dei figliuoli; che poi |
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un diritto, ed era quello della vita e della incolumità | da | poter difendere anche contro il marito; che al servo |
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anche contro il marito; che al servo rimanevano due diritti | da | poter difendere contro il padrone, cioè a dire quello della |
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fino che il padre non li emancipasse; che le mogli avevano | da | rappresentare il diritto della vita e della incolumità; e |
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della vita e della incolumità; e che i servi avevano | da | rappresentare i due diritti della vita e del corpo. 2 Che |
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figliuoli, non già perchè i figliuoli avessero un diritto | da | rappresentarsi; ma perchè il diritto dei padri doveva bene |
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quale reclamare contro alle ingiurie che vengono loro fatte | da | chi che sia, e l' aver modo che questa voce sia ascoltata e |
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che abbia il potere di dare a tutti senza ricevere niente | da | veruno. D' altro lato il Comitato di sanità pubblica non |
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ricercare qual posto dovessero avere nella nuova società | da | istituirsi i poveri, cioè quelle persone che non |
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dimostrare che i non proprietarŒ liberi avevano tre diritti | da | rappresentare, e questi erano: 1 la vita e l' incolumità; 2 |
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di difesa: che la società civile non poteva che difenderli | da | ogni ingiuria; e quindi che la rappresentazione loro |
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nei più stretti frangenti: mentre i pingui ricchi snervati | da | una educazione ombratile assoldano in propria difesa quelli |
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quelli che hanno meno timore cioè quelli che hanno meno | da | perdere, e, come sono i non proprietarŒ, che nulla |
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pretenderà che la società guarentisca tutti i suoi membri | da | ogni forza, che, non curato il freno morale, infierisse |
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quegli che prima imponeva timore ora lo riceve imposto | da | quello che prima lo riceveva. Se ragionevole fosse di |
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civile, nè può esserlo, difendere i diritti dei membri suoi | da | tutte le ingiurie ma solo da quante ella può, nè diventa |
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i diritti dei membri suoi da tutte le ingiurie ma solo | da | quante ella può, nè diventa illegittima se non li tutela |
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la loro società? che escludano quindi i non proprietarŒ | da | quei beneficŒ, che entrando in una società medesima, come |
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anche forzata, perchè non dipende dalla libera volontà ma | da | un titolo da questa indipendente. Perchè adunque i non |
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perchè non dipende dalla libera volontà ma da un titolo | da | questa indipendente. Perchè adunque i non proprietarŒ |
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che fa colla sua patria: e se l' affezione vi aggiunge | da | parte sua, egli n' ha merito alla patria insieme e dovere; |
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che questi lavorino; che ci sia quindi nella società | da | lavorare; che perciò questo lavoro abbia un prezzo. Or chi |
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la modalità dei proprŒ diritti, e mentre prima la regolava | da | sè, poscia la regolasse in comune, ritenendo una autorità |
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Or dunque l' uomo non libero non ha nessuna modalità | da | mettere in comune; poichè la modalità dei suoi diritti si |
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proprietà; poichè questi se vuol vivere dipende totalmente | da | chi ne ha, ed egli è obbligato di dipendere, perchè è |
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delle due società. Di poi tirò pure la conseguenza | da | tutto ciò che era stato fatto, che relativamente alla |
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Un diritto vien reso rappresentabile nella società civile | da | due condizioni. La 1 si è che il diritto che ha una persona |
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quelli della amministrazione formino una società a parte | da | quelli che rimangono fuori. E in fatti non è la comunanza |
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servi. Quindi sono essi che portano nella società civile | da | amministrarsi in comune insieme colla modalità dei proprŒ |
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membri che convengono tutti nell' essere amministrati | da | uno stesso potere e che hanno un eguale diritto di non |
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sebbene membri che non hanno eguale diritto di essere | da | quel potere vantaggiati: membri in somma che si dividono in |
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dei loro benefattori, i quali li soccorrono senza esiger | da | essi servitù. La Commissione si era appianata la via alle |
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dai proprietarŒ, perocchè non avendo essi nessun fondo | da | cui ritrarre con sicurezza il loro mantenimento ed |
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con sicurezza il loro mantenimento ed indipendentemente | da | quelli, essi non potevano vivere, se non lavorando a |
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che possedevano un fondo che dava loro onde vivere erano | da | sè i soli indipendenti e liberi: perciocchè questi |
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e liberi: perciocchè questi avrebbero potuto lavorare | da | se stessi il fondo e cavare dal medesimo il mantenimento, |
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e dipendente dalla volontà di quelli che li assoldano: | da | questi dipende totalmente la modalità dei loro diritti; e |
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servi; ma quella poca libertà ch' essi godono non l' hanno | da | sè, ma viene loro lasciata dalla generosità dei |
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la cui libertà non sia dipendente dal corpo dei benestanti, | da | cui sono pagate le mercedi, sicchè se i benestanti |
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egualmente che questi non ha una modalità propria e certa | da | portare in comune nella società, e perchè non ha assicurata |
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sempre più i lavori, e che così si moltiplicarono le arti. | Da | ciò nacque, che mentre nell' antichità si esercitavano |
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dei pungoli di un dolore corporeo o di un istinto brutale. | Da | questo stato di degradazione è già lontanata per sempre l' |
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restasse il modo nè il tempo di godere i frutti dei beni | da | loro posseduti, nè quelli dalla loro avidità guadagnati. Il |
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gli uomini soggetti alla legge della perfettibilità e | da | essa inclinati a mantenere ciò che hanno provato per bene e |
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far danno a sè medesima, ma mettere tutte quelle basi che | da | essa il male allontanano. 1) Per la stessa ragione il corpo |
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quando sarà tempo opportuno; pregando intanto chi avesse | da | dire contro la medesima, di riservare per allora che se ne |
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recapitolazione delle medesime. In fatti egli discendeva | da | quell' altro più generale già prima adottato, che ogni |
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quali, corrispondente ai diritti personali, era formata | da | una voce efficace di richiamo contro alle offese, e la |
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affidata alla volubile fortuna del commercio poteva | da | un' ora all' altra perire; e variava mobilissima ad ogni |
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avviene ch' essi si costituiscano di fatto dipendenti | da | questi rami industriali, come questi rami industriali sono |
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industriali, come questi rami industriali sono dipendenti | da | essi. La dipendenza adunque è scambievole, ed è anche pari; |
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esclusivamente alle arti ed al commercio, e che comperano | da | essi i prodotti primi, ciò sarebbe un fatto stolto ed |
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e la loro acconcezza a soddisfarli, non è già stabilito | da | qualche persona particolare (escluso il caso di monopolio) |
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persona particolare (escluso il caso di monopolio) ma | da | tutta la società, nella quale le cose valutate sono in |
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di giustizia stabiliti dalla Commissione) si lascierà | da | parte le frazioni che sortono nella valutazione della |
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della ricchezza? In tal caso la Commissione devierebbe | da | quello stesso rigore di giustizia che essa vanta fino alla |
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di naturale giustizia risguardanti il fine propostosi | da | conseguire, e non de' principŒ di giustizia riguardanti il |
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e se l' equità, come si dice, fosse al tutto impossibile | da | ottenersi, bisognerebbe convenire, che impossibile fosse la |
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basi dell' equità già proposte sieno al tutto impossibili | da | praticarsi: dice solamente, che esse non sono possibili a |
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distinguerla dalla giustizia, colla quale si vede essere | da | questo esempio intimamente connessa. L' equità dunque si |
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propriamente si chiama equità . Gli uomini sono obbligati | da | una legge morale di prefiggersi nelle loro convenzioni quel |
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naturale la formazione della Convenzione civile nel caso | da | noi proposto: è un dovere della legge naturale volerla |
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volerla formare secondo le basi della giustizia di sopra | da | noi stabilite: finalmente è un terzo dovere della Legge |
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dalle persone, che concorrono nella società civile | da | istituirsi. La esecuzione del sopraesposto progetto viene |
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le deviazioni necessarie dalle medesime. Egli è | da | questo ragionamento che risulta la consolante verità « che |
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equità che consiste nel concedere le menome deviazioni | da | quelle regole: e che coll' accrescimento dei lumi concede |
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nuovo aspetto quella parte di progetto della società civile | da | istituirsi, che finora aveva presentato all' Assemblea, e |
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di progettarla. Questi due scopi erano al tutto necessarŒ | da | conseguirsi, e per l' umana dignità il primo più necessario |
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sensibile dell' uomo viene conservata e migliorata | da | una saggia amministrazione dei suoi beni, e perciò anche da |
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da una saggia amministrazione dei suoi beni, e perciò anche | da | una Amministrazione sociale che regola la modalità dei |
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che regola la modalità dei medesimi. L' esistenza risulta | da | una forza: come adunque v' ha esistenza morale ed esistenza |
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corrispondente ai bisogni indeclinabili della natura umana. | Da | ciò la Commissione ne trasse come conseguenza massima: che |
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sensibile e fisica: e finalmente credette venuto il punto | da | presentare all' Assemblea il Progetto del detto Tribunale |
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(Lib. I) il quale progetto diligentemente esaminato | da | una Giunta apposita e dall' Assemblea stessa, fu finalmente |
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od i tutori, o i curatori. 2 Ciascuno che è ammesso a dare | da | sè il voto elettivo non può delegare alcun altro a questo |
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esterne, nel modo onde segue l' istituzione. Ora egli è | da | tenersi qual principio fondamentale « che il perdere alcuno |
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egli è dunque necessario che ciascuno che dà il voto lo dia | da | se stesso; come è necessario che un uomo che pensa, pensi |
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se stesso; come è necessario che un uomo che pensa, pensi | da | sè stesso: e sarebbe assurdo affermare che si pensa per la |
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una persona non può essere che uno. Quando io ho ricevuto | da | una persona il suo consiglio in un affare, è assurdo il |
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tacitamente al volere dei pochi, quando ciò fosse | da | principio accordato: ma egli non esisterebbe veracemente di |
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d' autorità è un grado di potere) come una famiglia formata | da | una sola o da due persone. Poichè nella famiglia numerosa |
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un grado di potere) come una famiglia formata da una sola o | da | due persone. Poichè nella famiglia numerosa vi sono tanti |
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Poichè nella famiglia numerosa vi sono tanti più diritti | da | difendere e da rappresentare quanto è maggiore il numero |
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famiglia numerosa vi sono tanti più diritti da difendere e | da | rappresentare quanto è maggiore il numero delle persone che |
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famiglia. Si oppose che i padri poveri, i quali non hanno | da | alimentare i loro figliuoli, non debbano avere il vantaggio |
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punto non sia riconosciuto o venga messo in questione, sarà | da | vedere quale naturale e riconosciuta relazione soglia |
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troveremo la volontà dei figliuoli essere al tutto indivisa | da | quella dei padri, e la volontà delle mogli essere al tutto |
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padri, e la volontà delle mogli essere al tutto indivisa | da | quella dei mariti. E` l' amore che di più volontà ne forma |
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degli stessi genitori: questi sono quelli che | da | un prudente timore della propria fragilità sono indotti a |
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della loro autorità. Per il che la Commissione, movendo | da | più alti principŒ il suo discorso: Pretenderete voi, disse, |
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pur uno, e che lusingato l' autore di quella instituzione | da | questo fine accessorio di evitare tutti i mali che l' |
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acquista un organizzazione complicata, e tutta angustiata | da | vincoli inesplicabili; le leggi si moltiplicano |
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sociale, questa falsità nelle istituzioni si scorge | da | per tutto dove la società sia caduta in una grande |
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illimitata; tutta la loro lode consiste nell' esser formate | da | un uomo esperimentato che ha saputo ben conoscere fino al |
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istituzione o legge che non possa essere ben presto elusa | da | un maggior grado di corruzione. Ed egli é da attribuirsi a |
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presto elusa da un maggior grado di corruzione. Ed egli é | da | attribuirsi a questa crescente corrutela in gran parte il |
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dei nostri tempi, ed il continuo mutar di sistema, condotti | da | una speranza che continuamente gl' inganna, di giungere |
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questo male se ordinerete che ciascuno debba imparare | da | se stesso senza maestro; ma nello stesso tempo renderete |
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ve n' ha alcuno di cui essi non possono abusare. E` dunque | da | osservare diligentemente qual sia la natura delle |
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e le contraffacciano. Generalmente parlando adunque sono | da | distinguere le instituzioni sociali, le quali contengono |
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già quella che si usa con un uomo corroso in più parti | da | fare cancrene. Ma, se tali instituzioni, che si possono dir |
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per falsi vincoli: in cui la ragione non è ottenebrata | da | vizŒ, o non è per una somma ignoranza impotente: 2) in cui |
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l' autorità dei padri e dei mariti in un modo diverso | da | quello che tale autorità è costituita dalla natura, queste |
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le quali si rivolgerebbero ad un altro scopo diverso | da | quello della loro natura, allo scopo vale a dire di ovviare |
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la detta relazione fra gli uomini in un modo diverso | da | quello che la stabilisce la natura: si allontanerebbero in |
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produce tante assurde costituzioni degli Stati, ed è quello | da | cui la Commissione temette con ragione che potesse venir |
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disegnata, come la più equa e la più perfetta. Condotta | da | questo timore fece osservare all' Assemblea che conveniva |
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che antiveda tutti gli abusi, non può dipendere che | da | un calcolo conghietturale di quegli uomini politici ai |
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degli altri a trovare la verità; ma sono ancora circondati | da | tutte le passioni umane: non sono pure menti, sono anch' |
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che venissero spogliati della modalità dei proprŒ diritti | da | quelli che la ricevessero da amministrare; e perciò vorrei |
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modalità dei proprŒ diritti da quelli che la ricevessero | da | amministrare; e perciò vorrei sapere come si possa |
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necessaria pubblicità, capace d' essere inteso e discusso | da | tutti, mentre tutti hanno degli interessi da difendere in |
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e discusso da tutti, mentre tutti hanno degli interessi | da | difendere in tale società, e mentre nessuno di quelli che |
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racchiude già un calcolo del tutto, ma piuttosto risulta | da | altrettanti calcoli quanti sono gl' individui. Ciascun |
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nella società, secondo tal principio costituita, non ha già | da | pensare al tutto, ma solo alla convenzione particolare che |
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ma è vero altresì che questi sono anteriori a lei, e | da | lei indipendenti; essa dunque, rispetto a questi debb' |
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di diritti s' intende un promemoria mutabile che si fa | da | sè ciascuno dei suoi membri o un promemoria di ciò in cui |
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di dichiarare che sia, e quali diritti e doveri provengano | da | lui agli uomini. Or egli appunto esiste con un diritto che |
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dall' idea generale della società civile regolare, fu | da | noi anticipata e descritta nel Libro Primo di quest' opera; |
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la sostanza in fondi di tutti i benestanti sulle prove | da | loro offerte, e consegnò loro pure il brevetto della |
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ed il corpo dei mercenarŒ non amministrassero già | da | sè stessi, ma mediante dei loro abili ministri o delegati |
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La proposta di un' Amministrazione delegata ricevuta | da | principio con favore, aveva poscia eccitato le più gran |
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forti, laddove se sì l' uno che l' altro vien rappresentato | da | un solo delegato questi non potrà giammai essere in |
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che ammette un tal piano in tale esecuzione pratica quale | da | noi fu descritta. Ciò che nell' ultima Assemblea rimane |
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è tutto ciò che rimane al di sotto di un milione; ma egli è | da | osservarsi che la somma al di sotto di un milione esercitò |
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di una tale Amministrazione delegata eviti lo scoglio | da | voi temuto, che le piccole fortune sieno dalle grandi |
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ma tutte d' una stessa misura le rappresenta. Rimane solo | da | avvertire primamente che se egli v' avesse taluno nell' |
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adunque dovevano rimaner libere nella elezione dei deputati | da | mandarsi alle Assemblee più elevate, sebbene l' Assemblea |
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il Tribunale petizioni quando non fossero presentate | da | un accusatore interessato nella causa. Ciascuna Assemblea |
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fare il contratto con questi delegati secondo le condizioni | da | convenirsi fra essa e il delegato, e da esprimersi nel |
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le condizioni da convenirsi fra essa e il delegato, e | da | esprimersi nel mandato del medesimo: condizioni che |
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può stare in arbitrio dell' Assemblea; c) Lo stipendio | da | assegnarsi al delegato. Le cause fra il delegato e le |
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3 Debbe convocarla ancora ogni qualvolta gli sia dimandata | da | una maggiorità de' voti componenti l' Assemblea. 4 |
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attenzione del leggitore sulle traccie del Progetto fin quì | da | me descritto, sia che si ritrovino negli scrittori |
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che nuoce invero al filo delle idee, sarà forse compensato | da | un maggior avvicinamento che prenderà la Teoria esposta |
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che sia avvenuto del Supremo Potere della società civile | da | me descritto. Parmi ch' egli sia stato sempre più o meno |
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Così in fatto troviamo nella storia. Questa ci presenta | da | per tutto Amministrazioni che operano con gran franchezza e |
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un tale contrasto singolare dura per molto tempo, non è già | da | credersi che ciò nasca dall' opera sola delle passioni |
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società, che si credeva incaricata di difendere la società | da | tutte le turbolenze e da tutti i mali, ai quali può |
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incaricata di difendere la società da tutte le turbolenze e | da | tutti i mali, ai quali può soggiacere, era ben naturale che |
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osservato; non accorgendosi in ciò che l' abuso non nasce | da | essa stessa, ma è alla medesima estrinseco, cioè nasce |
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amministratori, appunto perchè essi sono collocati in luogo | da | vederne i vizŒ altrettanto quanto poco sono in istato da |
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da vederne i vizŒ altrettanto quanto poco sono in istato | da | vedere i proprŒ. Per quella stessa ragione che dicevo l' |
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essi veggano i proprŒ errori altrettanto come li vede chi è | da | loro diviso: perocchè ciò è contro le leggi della umana |
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perocchè ciò è contro le leggi della umana natura. Egli è | da | ciò stesso che si spiega il seguente fatto. Il soggetto si |
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passioni umane, l' amor proprio, e l' avidità si mescolano | da | per tutto; ma non si può negare che le stesse leggi dello |
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Ora onde viene questo gioco e questa vicenda, se non | da | un simile corso d' idee che fa lo intendimento umano, per |
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se si è quasi sempre veduto nelle società cercare | da | quelli che avevano in mano il potere la più piena |
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umana natura, per cui l' uomo crede non esserci niente | da | temere da parte sua, ma solo da parte degli altri; e così |
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natura, per cui l' uomo crede non esserci niente da temere | da | parte sua, ma solo da parte degli altri; e così gli |
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crede non esserci niente da temere da parte sua, ma solo | da | parte degli altri; e così gli amministratori nulla credono |
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altri; e così gli amministratori nulla credono che vi sia | da | temere se l' Amministrazione è forte. I Principi nulla |
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è forte. I Principi nulla credono che vi sia | da | temere se la loro potenza sempre più si rende indipendente; |
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sieno retti e buoni, ma ben ancora che sieno ammaestrati | da | una lunga esperienza, la quale li faccia pensare sopra sè |
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di considerare come tutto si trovi legato nel sistema | da | me proposto, e come i principŒ sieno conformi alla natura |
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si trovano nello stato di natura; decide e si rende ragione | da | sé. Esiste adunque sempre nel fatto e per la natura delle |
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a lasciarsi governare, in popoli non guasti ancora | da | idee filosofiche, ma forniti solo della filosofia della |
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con gran verità: « « I re abdicavano il potere di giudicare | da | per se stessi. »1) » Fu questa l' opera della Religione |
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nella pratica dei negozŒ civili, ma siamo ben lontani | da | ciò nei politici; questo è quanto gli rimane di fare. L' |
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che lo esercita, ma per sè stesso. I popoli non avendo | da | temere più nulla dai re, abdicano anch' essi naturalmente |
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re, abdicano anch' essi naturalmente il potere di giudicare | da | sè e di farsi giustizia: in tal modo i re ed i popoli |
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società si lascia governare (quand' ella non sia corrotta | da | false dottrine) ma non si lascia offendere: la sua |
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sta quieto quando può vivere, ma si risente per buttare | da | sè quelle leggi, e quegli ordini sotto dei quali egli non |
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adunque della Monarchia assoluta cristiana sono tutte | da | ripetersi dalla sua propria imperfezione; la sua natura |
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forme; cioè o tumultuosamente o in Assemblee stabilite, o | da | tutto il popolo, o dalla classe dei Nobili. Sulla bontà |
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vede che simile progetto è ben altro dal Tribunale politico | da | me proposto. Egli lo voleva fatto per regolare i negozŒ |
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o dai Principi, quello che più si avvicina al Tribunale | da | me proposto, per quanto è a mia notizia, è di Giovammaria |
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non merita conosciuto. 1) Egli muove il suo ragionamento | da | una analisi della natura della società civile; ed ecco com' |
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Egli è per questa natura della Chiesa, assai profondamente | da | lui intraveduta, che spiega l' occasione di quella |
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mai cercata, e spesso rifiutata, o tenuta a studio lontana | da | sè; ma bensì di essere Giudici dei Principi cristiani. La |
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Dio voglia che questi ritornino alla sapienza dei loro avi, | da | cui hanno ricevuto le loro corone gloriose e santificate. |
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non s' avrà mai la chiara distinzione fra i due poteri. E | da | ciò si vedrà come sieno nate le diverse opinioni sulla |
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alla cittadinanza, ed altri portare tanto innanzi la cosa | da | volere « che tutto ciò che spira sia rappresentato nella |
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non può aver voto che chi possiede di tali beni. Consegue | da | ciò che come due sono i supremi poteri della Società, così |
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non già come un' aerea fabbrica quale suol uscire | da | una mente che spazia fra gli immensi campi del possibile |
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e, per quanto può assicurarsi l' uomo di se stesso, | da | un' osservazione non prevenuta da predilezioni e da |
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l' uomo di se stesso, da un' osservazione non prevenuta | da | predilezioni e da pregiudizŒ: da una osservazione |
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stesso, da un' osservazione non prevenuta da predilezioni e | da | pregiudizŒ: da una osservazione finalmente non intesa a |
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osservazione non prevenuta da predilezioni e da pregiudizŒ: | da | una osservazione finalmente non intesa a rilevare ciò che |
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le traccie istoriche che mostrano l' Amministrazione | da | me esposta essere stata sempre dalle nazioni veduta, e la |
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essi rinserrano le traccie istoriche dell' Amministrazione | da | noi progettata, ed insieme ne dimostrano la necessità. La |
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la naturale, non può con tale ricchezza formare la famiglia | da | sè stessa una forza; ma essa non ha altro prezzo come |
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che la natura delle cose ha indicato ai popoli la legge | da | noi indicata che l' Amministrazione sociale sia distribuita |
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per la prima volta agli stati generali della nazione | da | Filippo III sopranominato l' Ardito, oltre il clero e la |
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esente dalle imposizioni, come era prima; e ancora in parte | da | quei sacrifici straordinari che precedentemente far doveva |
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di consultarli sulle nuove imposizioni, e che fossero | da | loro acconsentite. Negli stati generali del 1345, sotto |
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poichè con questi creava una forza tendente continuamente | da | se stessa a prender posto nel governo, al quale scopo |
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e si può anche concedere, che si tenne sempre più lontana | da | ciò che non sia la costituzione inglese; poichè in Francia |
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di sapienti erano i filosofi . Poichè i mali erano | da | tutti sentiti, la necessità del rimedio era pure da tutti |
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erano da tutti sentiti, la necessità del rimedio era pure | da | tutti sentita: v' era dunque la disposizione degli animi a |
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dei mali. E poichè è naturale di cercar sempre il rimedio | da | quelli che hanno l' opinione d' essere sapienti, così era |
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occhi della posterità, quantunque annebbiato ai presenti | da | tante pestifere esalazioni. I nobili non avevano più la |
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esalazioni. I nobili non avevano più la forza in mano | da | poter difendere la loro proprietà: questa forza era in mano |
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proprietà: questa forza era in mano dei minori proprietarŒ, | da | cui avrebbero dovuto temere, quando anche non si fossero |
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presumendo di esser più abili, e d' aver teorie migliori | da | far valere, per le quali ognuno si vanta chiamato dal |
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che la ricchezza industriale e commerciale dipende come | da | suo primo fonte dalla ricchezza territoriale. Ma non è già |
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rappresentava tutta la repubblica. » » [...OMISSIS...] | Da | ciò che abbiamo detto si può vedere, che quella stessa |
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di tirare a sè il governo, i quali hanno più diritti | da | difendere e da promuovere. Per ciò i poveri non possono |
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a sè il governo, i quali hanno più diritti da difendere e | da | promuovere. Per ciò i poveri non possono ambire il governo |
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a sè il governo per difendere col medesimo i proprŒ diritti | da | chi vorrebbe rapirli e per amministrarli utilmente: il qual |
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nè così forte; tanto più che i poveri non hanno i mezzi | da | farlo valere. Questo avviene nel fatto; ma considerata la |
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tuttavia, che la loro riputazione sia tale, che le salvi | da | ogni sospetto d' iniquità. In tal caso le persone |
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modalità di tanti diritti nel miglior modo, senza conoscer | da | vicino l' Amministrazione dei diritti stessi, o per dir |
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che la modalità dei proprŒ diritti sia meglio amministrata | da | altri che da se stessi? Ma dato anche ciò rispetto ad un |
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dei proprŒ diritti sia meglio amministrata da altri che | da | se stessi? Ma dato anche ciò rispetto ad un particolare |
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lo spirito sedizioso, il disprezzo delle potestà costituite | da | Dio, il democratismo, l' empietà. In tal modo non è più la |
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sopra di loro, e che nascessero gli ordini posti | da | quel severo Giano della Bella, che di gentiluomo s' era |
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società sieno convenuti nell' equità dell' Amministrazione | da | noi proposta, nella quale ciascuno si appaghi di avere un |
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paesi d' Europa: anche colà si vede passare la società | da | una rappresentanza personale ad una rappresentanza reale: e |
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personale ad una rappresentanza reale: e datare | da | questo secondo stato della società l' epoca di una |
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nel governo politico non erano rappresentate. Non è dunque | da | chiamar generoso il partito preso di difendere a tutto |
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nel cedere qualche cosa per rendere regolare la società: è | da | lodarsi per la sua saviezza nell' avere assecondato la |
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volere ostinatamente « opporsi ad una resistenza che nasce | da | una legge della natura delle cose, e non dagli uomini ». Il |
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cose, e non dagli uomini ». Il dire che ciò nacque più | da | timidità che da saviezza, non toglie la verità delle cose |
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dagli uomini ». Il dire che ciò nacque più da timidità che | da | saviezza, non toglie la verità delle cose dette, non toglie |
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la società intera: vede come un fatto generale, attestato | da | tutte le istorie, « « che le nuove divisioni di terreno |
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politici, si contentarono di trasformarsi subitamente | da | politici in moralisti, e di declamare contro l' umana |
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suscitata. I principŒ del Sig. Raynal sulla popolazione | da | noi altrove esaminati mi chiamano a far osservare in fine |
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delle nazioni, ma un cieco caduto nella fossa coi ciechi | da | lui condotti. Noi abbiamo veduto che i proprietarŒ non sono |
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che portono sulle cose giudicii così opposti, ricaviamola | da | un' altra osservazione. E` certo che il selvaggio non è in |
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che la gente ricca; che perciò non sono mai i ricchi quelli | da | cui si debba temere la servitù, ma bensì i poveri, i cui |
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cui animi sono domati dal bisogno, e comperati con facilità | da | promissioni di ricchezze. Egli è vero che se un capitano |
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alcuni aforismi di Harrington, che conferma il fatto | da | me osservato nell' uman genere colto. [...OMISSIS...] |
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posto e governi di fatto in due maniere; cioè o autorizzata | da | un diritto proprio, o come esercente un diritto altrui per |
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luce, mediante ciò che noi diremo sul quinto fatto, è | da | ritenersi presente, acciocchè non sembri che noi parlando |
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inonesti: finalmente se il principe avrà tanta ricchezza | da | poter sostenere la propria dignità civile, egli lascierà |
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principe assoluto povero, quando anche sia onesto e rifugga | da | una politica scellerata, se vorrà sostenersi non potrà |
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di essere abbandonata dalla forza alleata, ed ha sempre | da | temere che l' opposizione prevalga: finalmente ella è una |
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soverchiato; poichè non avendo forze proprie bastevoli | da | sostenersi, può sempre avvenire che le forze altrui l' |
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costituzione quella nella quale nessuno ha bastevole forza | da | difendere i proprŒ diritti. Una tale debilezza porta la |
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Ha dunque una tentazione di meno: una occasione di meno | da | far male: è dunque questa la costituzione da preferirsi. In |
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di meno da far male: è dunque questa la costituzione | da | preferirsi. In tutta l' Europa vi fu un tempo in cui il |
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stessi. La mancanza d' economia nei sovrani nasceva anche | da | un principio morale: essi erano tutt' altro che disposti a |
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dagli altri, anzi che di aver il potere di difendersi | da | sè stessa. [...OMISSIS...] Si considerino ancora i passi |
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e di giudicare, che sono, come dicevamo, di una natura | da | non offendere la nazione in massa, fino che vengono |
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presa la proprietà della corona sui feudi per un argomento | da | convalidare il suo sistema sulla conquista dei Franchi. |
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ma insieme co' suoi commilitoni 1): la nazione condotta | da | lui non si era già resa sua serva, ma si era solamente |
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feudo giurava al Signore e dichiarava « « che egli diveniva | da | quel giorno suo uomo 1) col pericolo della vita, dei |
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comandante le loro proprietà: col far che le riconoscessero | da | lui, e col dar a lui il diritto di privarli delle medesime |
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la vestiamo delle espressioni che ci verrebbero suggerite | da | una legislazione più lucida e più conforme al modo di |
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al suono della sua voce i travagli e la morte. Ma divisi | da | lui in un vasto paese, e guasti dall' ozio della vita |
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feudale che assegnava una modalità tanto estesa al governo | da | dargli fino il diritto di proprietà sulle terre, venisse |
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cercò sempre di tirare indietro una tale concessione fatta | da | lei a' suoi capi in tempo di grande pericolo: cercò dìco di |
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guerra se non se quando si trattasse di difendere lo stato | da | una straniera invasione. »2) » Si rileva da Nitardo che |
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lo stato da una straniera invasione. »2) » Si rileva | da | Nitardo che questo trattato fu fatto dalla nobiltà. Fino |
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nel principe non era che un atto del potere governativo, | da | non confondersi mai con quell' atto, col quale il padrone |
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fatti anche questo vizio ha la legge feudale; poichè come | da | una parte invita i nobili a carpire le donazioni del |
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il fine del qual partito è d' impoverire a segno la corona | da | non poterla più sostenere, e gli esempi di ciò gli abbiamo |
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avesse fatto cadere la pura costituzione feudale, e nascer | da | quella una costituzione più vera e più moderata. Dopo avere |
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sulle terre. E in fatti che avvenne della Carta data | da | Enrico I? « « Questa Carta fu rotta per gradi, e le |
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le precedenti oppressioni furono rinnovellate e raggravate | da | lui stesso, e da' suoi successori fino al re Giovanni: esse |
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, confirmata poscia, eccetto qualche modificazione, | da | Enrico III suo figlio. »1) » E fu l' essersi i re d' |
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tali nessuna rappresentanza, nessuna attività, nessuna voce | da | far intendere la loro ragione, perchè non sieno oppressati. |
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Or dunque il potere politico viene come strappato e tirato | da | due forze: cioè dalla forza veniente dal diritto personale |
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personale è eguale in tutti, così la forza proveniente | da | questo diritto tende a dividere il potere civile in |
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preceduti i ComizŒ centuriati, essendo stati instituiti | da | Romolo, e la ragione di ciò l' abbiamo data quando abbiamo |
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stato di proprietà diseguali, vennero secondo la legge | da | noi esposta, a prevalere i diritti reali ai personali, e |
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bassa, e le rivoluzioni democratiche cominciano sempre | da | lei. Se la Camera bassa rappresentasse mere proprietà, |
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per il momento, ma non a sostenere se stessa lungamente. | Da | queste osservazioni nasce che ogni opinione che si abbracci |
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proprietà ed il potere. Qualche scrittore meno trasportato | da | partito, che osservò come la rappresentanza personale |
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le nazioni a prendere una costituzione media e quasi spinte | da | due forze diverse a tenere per così dire la diagonale. In |
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dalla saviezza, sarebbe ancora un lasciare la sovranità | da | rapirsi e straziarsi a vicenda da tutti quelli che hanno |
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un lasciare la sovranità da rapirsi e straziarsi a vicenda | da | tutti quelli che hanno più forza. Il secondo disordine, che |
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il principio, che i beni in qualunque modo acquistati | da | un plebeo gli dessero un giusto titolo da essere rispettato |
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modo acquistati da un plebeo gli dessero un giusto titolo | da | essere rispettato ed obbedito da' suoi eguali. »1) » Il |
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perfetta dunque non si può ottenere se non si divide | da | essa tutto ciò che nel governo c' è di morale; cioè se non |
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nell' insegnare come si possa dividere l' amministrativo | da | ciò che è morale, acciocchè per un giusto timore di non |
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governativa per esser buona dev' essere preceduta | da | un giudicio sulla sua rettitudine e giustizia; come pure |
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probabile che il giudicio riesca esatto quando vien fatto | da | persone, le quali non hanno da occuparsi che in questa sola |
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esatto quando vien fatto da persone, le quali non hanno | da | occuparsi che in questa sola cosa; ed al giudicio vien dato |
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debbe riuscire più esatto e più giusto, quando vien fatto | da | una Commissione apposita diversa dall' amministrazione |
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sull' utilità della disposizione, ed oltre a ciò facendosi | da | persone diverse e da persone dotte particolarmente nella |
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disposizione, ed oltre a ciò facendosi da persone diverse e | da | persone dotte particolarmente nella scienza della giustizia |
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ogni modo ad un giudicio consimile, che finora venne fatto | da | quegli stessi che governano la società giudicando in |
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sempre più probabile che il giudicio riesca giusto fatto | da | uomini che giudicano in causa altrui, scelti appositamente |
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se non conoscere che alla diffidenza illuminata de' popoli | da | una parte, alla loro corruzione profonda dall' altra, non |
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de' sciocchi. Perocchè non può il popolo giudicare | da | sè stesso e non può insieme deporre il sospetto dell' |
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L' uomo che stenta nell' indigenza e che non ha nulla | da | perdere, può essere ingannato a credere che a lui torni |
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infrenata dal timore di perder nulla: ma colui che ha molto | da | perdere debbe essere agitato da una furia di ambizione o di |
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ma colui che ha molto da perdere debbe essere agitato | da | una furia di ambizione o di cupidigia perchè stimi bene per |
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ch' essi possono far giudicare la cosa ove ne dubitino, | da | probe persone atte a scorgere per la via retta la loro |
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medesimo, e poterne ricevere la giustizia. O forse ciò che | da | tutto il mondo si è reputato sempre necessario per ritrovar |
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inesplicabile come mai gli uomini, che hanno sempre e | da | per tutto pensato e riconosciuto necessario d' erigere de' |
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attitudini della vita. E quest' epoca sentiamo speranza che | da | noi molto non si dilunghi. Se non che avrà sembrato che |
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fatto innegabile che il popolo in altri tempi mosso appunto | da | questa coscienza della propria impotenza intellettuale |
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perduta la novità di che ella si mostra fornita, ricevuta | da | alcune menti robuste, e resa splendente da un sapiente e |
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ricevuta da alcune menti robuste, e resa splendente | da | un sapiente e magnanimo esempio, non debba comparire agli |
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Allora, quando ognuno sarà arrivato tanto innanzi coi lumi | da | vedere che la giustizia deve riputarsi più utile dell' |
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l' egida dell' universale opinione: ed egli non avrà armate | da | difendersi, perchè avrà l' umanità intera che farà la |
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inevitabil vendetta, quella che verrebbe tocca ed offesa | da | chi attentasse al detto Tribunale che diverrà come la |
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quelli che più posseggono, e che perciò hanno più diritti | da | difendere. L' opinione discorde a questa non sarà più che |
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altrui; poichè egli è appunto per questo instituito, ed è | da | questo che ricava la sua forza morale. Non vale il dire che |
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non è palese, sicchè v' ha sempre ragione di temere | da | esse qualche assalto, concedo che nessuna autorità politica |
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una potenza che non può ricevere dagli uomini, ma che viene | da | Dio. L' esatta determinazione poi dello scopo, a cui debb' |
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altre obbiezioni che si possono fare contro di lui. Poichè | da | alcuno si obbietterà ch' egli vuole riuscire un impaccio |
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può essere ritardata in molte sue urgenti deliberazioni. | Da | altri si troverà un ostacolo nella spesa ch' egli esige per |
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morale; progresso che sembra essere stato predetto già | da | principio del cristianesimo dall' autore d' una religione |
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dicemmo, cade insieme con l' altre due, quando si conosca | da | vicino l' officio del Tribunale politico. Poichè io |
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amministrazione non debbono venire menomamente rallentati | da | quelli del Tribunale politico, come questi non vengono |
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del Tribunale politico, come questi non vengono rallentati | da | quelli dell' amministrazione: e tanto l' Amministrazione |
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un Tribunale non contiene già un' inquisizione delle cause | da | giudicare; ma è solo una corte stabile e per così dire |
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aspetta che vengano ad essa quelli che hanno dei richiami | da | fare, ed essa si porge pronta all' esame delle ragioni che |
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suoi diritti consiste nell' assicurazione che ogni danno | da | lei cagionato ritrovi un pieno compenso; come all' opposto |
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politico non sieno raccolte a norma di altre decisioni; e | da | queste norme sieno quindi cavate delle leggi e ridotte in |
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in quanto ch' essa ritrova tanti più ostacoli | da | superare che la civile, tante passioni più vaste e più |
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che l' armata nè ha il diritto nè può essere capace di far | da | giudice nelle vertenze fra l' amministrazione e gli |
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esser giudici perchè sono parti, e lo scopo del Tribunale | da | noi proposto è appunto quello di togliere l' inconveniente |
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della società, alla quale è stato sempre attribuito | da | tutti i secoli, ed a cui è stato individualmente congiunto; |
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giudicio di questi in tal caso son essi che s' amministrano | da | per sè. Egli è per ciò, che il potere che si cerca sempre |
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cioè strappa di mano dal principe il legittimo potere | da | lui sempre posseduto e cangia la forma di governo. Infatti |
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il modo di adempierlo e n' abbia l' abilità e la fermezza | da | non deviare giammai dal suo dovere. Ora la ricchezza, la |
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d' intorno al vero cercato. Purissimo è il vero. ed immune | da | ogni altra affezione: nella sua sincerità l' uomo il |
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politico esclusivamente: poichè questi loro beni lungi | da | fornirli d' un titolo favorevole per sostenere tale |
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reso uomo virtuoso: e per aver superato negli esempi | da | lui dati di virtù, d' integrità e di sapienza, tutti gli |
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2) I nostri moralisti politici non pensano tanto innanzi. | Da | simile mancanza poi di previsione sono cacciati alle più |
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questi uomini adunque, la cui vita è messa in pericolo | da | chi vuol tor via dal mondo ogni proprietà, hanno diritto da |
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da chi vuol tor via dal mondo ogni proprietà, hanno diritto | da | difendersi contro costui, come contro un paricida, ed un |
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al caso presente possiamo osservare come la regola | da | noi posta era in vigore specialmente in quel primo tempo in |
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allo stato di famiglia: specialmente dove sieno circondati | da | nemici. E questa, se dobbiamo prestar fede alla relazione |
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rivoltandosi contro l' esistenza della civil società. | Da | questa legge poi si comprenderà con maggior evidenza la |
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e che non venissero spogliati del frutto della loro virtù | da | quelle famiglie che imprudentemente, e però viziosamente, |
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con ciò il numero de' loro figliuoli futuri, o vero abbiano | da | prevedere altrettanti loro discendenti in quella stessa |
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mendicità dalla quale sottraggono gli stranieri. La legge | da | noi posta dell' equilibrio fra la moltiplicazione e la |
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danno di una sola: il qual genere di turbamento è impedito | da | un' altra legge. La detta legge poi costituisce ancora il |
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primi elementi di ogni società. Egli è poi ancora | da | osservare nella detta legge le due sue parti. Primo che non |
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i figliuoli; secondo: che vi attenda chi ha ricchezza | da | mantenerli. Nello stato famigliare della società, cioè |
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ultime ragioni della scienza politica si deducono | da | quattro fonti, il fine della civile società, la naturale |
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e l' assunto di svolgerla tutta in un' opera sola è tale | da | sbigottire l' animo dello scrittore non meno che del |
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Colorimmo anche in parte il disegno, ma poi sviati | da | altre cure, e vinti dall' estensione del lavoro, e dalla |
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considerazione della minore utilità che si potea aspettare | da | un' opera che per la sua mole soverchia avrebbe allontanato |
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un' opera che per la sua mole soverchia avrebbe allontanato | da | sè un gran numero di lettori, mutando consiglio, venimmo |
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che mi fosse dato il problema di erigere una società civile | da | fondamenti in mezzo ad una moltitudine di uomini che non |
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della società si può dedurre in tutta la sua estensione | da | un principio unico cioè dal principio della giustizia |
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unico cioè dal principio della giustizia sociale. 1) E | da | questo principio appunto noi ci proponemmo dedurla. La |
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può commettere in quanto è persona giuridica differente | da | tutte le altre. 4) Nè solo il diritto individuale è |
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individuale è anteriore alla società civile e deve essere | da | questa rispettato; ma vi ha anche delle società anteriori |
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e tirannica la civile società, trae la sua origine | da | un concetto imperfetto, confuso ed indeterminato della |
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far tutto, a cui nulla fosse illecito, nulla ingiusto, | da | cui ogni altro potere derivasse, ogni altro potere dovesse |
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in quanto egli tiene una relazione alla società civile fu | da | noi applicata la denominazione di diritto extrasociale . La |
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di lasciarlo sussistere a canto a lei e come indipendente | da | lei, di tutelarlo e di regolarne la modalità senza nuocerne |
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non precede l' istituzione della società civile, ma viene | da | questa, e ai diritti sociali si riduce anche la stessa |
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riforme che conducono a modificare il governo in modo | da | renderlo più regolare e così più perfetto. Infatti i |
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derivarsi per opera della nazionale sapienza rappresentata | da | chi avrà il potere legislativo. Non ci rimarrà adunque |
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legislativo. Non ci rimarrà adunque rispetto a questo altro | da | dire se non quanto riguarda l' organizzazione dei |
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Sono adunque quattro i problemi che noi ci proponiamo | da | sciogliere in quest' opera: 1 Quale debba essere l' |
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indurre nella medesima l' opinione che tutto ciò si faceva | da | una legittima autorità; col contrapporre in somma uno scudo |
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amministrazione della giustizia, nè avrebbe avuto il modo | da | difendersi dalle ingiurie che fossero portate direttamente |
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umano quello di riflettere sopra di sè, e quasi dividendosi | da | sè, e costituendosi in uno stato imparziale, e rendendosi |
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fra le parti in discordia, discordia che non nasce sempre | da | una mera perversità, ma che procede ben anco da un diverso |
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sempre da una mera perversità, ma che procede ben anco | da | un diverso modo di veder le cose e di opinare sulle |
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e questo è forse la prevenzione che resta più difficile | da | combattersi e da sradicarsi. Ma parendo a noi questa una |
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la prevenzione che resta più difficile da combattersi e | da | sradicarsi. Ma parendo a noi questa una prevenzione niente |
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governativa per esser buona, deve essere preceduta | da | un giudizio sulla sua rettitudine e giustizia; come pure |
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tutti e in tutti casi contro l' umana tristizia. E` dunque | da | ritenersi come cosa dimostrata che a tutte le disposizioni |
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riceve quel capo o quel governo che s' impone a lei | da | sè stesso o con violenza, o con astuzia o con bontà e |
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il nuovo governo figlio della rivoluzione è ben lontano | da | corrispondere alla vera soluzione del problema sociale, |
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i popoli con ingiustizie più o meno coperte (prodotte | da | incapacità o da passioni egoistiche egli è il medesimo) |
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ingiustizie più o meno coperte (prodotte da incapacità o | da | passioni egoistiche egli è il medesimo) torna a ingannarli |
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quale rovescia di nuovo il governo e ne fabbrica un nuovo | da | cui tutto si spera: la giustizia e la libertà si proclamano |
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Ora posciachè nella trattazione di tutte le cause è | da | ritenere il principio delle tre istanze, converrà che per |
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materie che sono di competenza del Tribunale politico, | da | quelle che sono di competenza dei Tribunali comuni, mi |
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quei fini che pur desiderano conseguire: una certa inerzia | da | una parte e un divagamento della loro attenzione, una |
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deliberatamente fino che il loro pensiero spinto qua e là | da | una lunga successione di cose, e da un cumolo singolare di |
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spinto qua e là da una lunga successione di cose, e | da | un cumolo singolare di circostanze, non venga tratto sopra |
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i mali dello stesso genere, e che quel malore era prodotto | da | una stessa causa onde provenivano tanti altri mali, e per |
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appartenenti: che questi mali sociali in somma nascevano | da | un germe funesto della umana società, e che il rimedio, che |
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può dire che sia il presente stato delle medesime. Egli è | da | aggiungere ancora un' altra osservazione, che rende ragione |
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società civili che sono state più crudelmente agitate | da | convulsioni intestine, e dove più frequentano i delitti e |
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del frutto dell' esperienza, poichè si debbono prender | da | essa le cognizioni intorno alla natura dell' uomo, e allo |
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delle sue passioni mediante la società, si debbono prender | da | essa le leggi a cui il cuore umano è sottoposto, le diverse |
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ad una sfera più pura, a luoghi più spaziosi, e più sgombri | da | impedimenti accidentali dove potere fabbricare co' |
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venerabile come un tipo di perfezione a cui avvicinarsi, | da | cui solo si può prendere tutto ciò che si può far di bene |
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non si può già sapere, se riunendo insieme tutto ciò che | da | un esemplare di perfezione proposto all' uman genere |
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tutto realizzato ed imitato dagli uomini, sebbene non tutto | da | un solo uomo, non in un solo luogo, non in un solo tempo. E |
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politico che abbiamo indicato e che per essere indipendente | da | qualunque altro potere forma il primo ramo del potere |
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hanno tutti e due un potere proprio e non già delegato | da | verun altro potere. 3 La Magistratura , la quale non è già |
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della Commissione il civile potere, esigono di essere | da | noi trattate partitamente. Ritorniamo alla nostra Assemblea |
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staccato procurarono di condurli un passo dopo l' altro | da | sè stessi a rinvenire insieme e l' ottima forma della |
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detta modalità dei diritti, e dal non aver una comune forza | da | difenderli. Laonde approvarono tutti l' idea dell' |
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colla distruzione della società famigliare. Tanto dava | da | temere il principio di considerare gli uomini come |
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come individui, ciascuno dei quali avesse dei diritti | da | sè, e con essi concorresse a formar come membro la civile |
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a' Padri il vantaggio e la necessità della concessione | da | essi fatta nella sessione precedente, che l' assemblea |
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intendendo per capo di casa qualunque uomo che facesse casa | da | sè, sia maritato o no. Questa divisione in quattro classi |
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che vi fossero degli amministratori che prendessero | da | se stessi in vista tutti i diritti, perchè ciò era sopra le |
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come potranno poi sostenere i pesi? chè non hanno | da | pagare le imposizioni. E se non possono mettere nulla |
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non ha veruna forza, nè può far nulla se non ha un fondo | da | spendere? La persona delegata per trattar la causa dei non |
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conchiuse, a pagare i pesi a quelli che hanno facoltà | da | pagare, ed è assurdo d' esiger nulla da poveri, cioè dai |
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che hanno facoltà da pagare, ed è assurdo d' esiger nulla | da | poveri, cioè dai membri più sgraziati della società. La |
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quella riconoscenza, venerazione ed amore, che ricevevano | da | quelli per unico risarcimento dei loro beneficŒ, e che all' |
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poichè non avendone non potrebbono metter nulla insieme | da | amministrare, e l' entrare in essa per acquistarne è un |
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stato di società. Le relazioni fra gli uomini che nascono | da | questi diritti, ovvero dalle loro scambievoli spontanee |
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e relazioni creati dal potere civile, quasichè dipendesse | da | questo potere civile anche che gli uomini sieno uomini. |
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lo sforzo di distruggere lo stato naturale per non vedere | da | per tutto che il civile: lo sforzo di distruggere le |
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e che un paese produceva in uomini tanta rendita annua | da | potere spendersi per la gloria dello Stato secondo il |
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chi ha parlato in favore dei proprietarŒ, non è però | da | preferirsi la società particolare da lui proposta alla |
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non è però da preferirsi la società particolare | da | lui proposta alla società civile, che per esser tale debbe |
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sieno rappresentati, e la modalità di tutti i diritti sia | da | un solo potere amministrata. - Ma i proprietarŒ dicono, noi |
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delle quattro classi in cui si divisero tutte le persone | da | associarsi: in tanto si contenta di far osservare che nella |
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discrezione della forza materiale. Se si ammette adunque | da | noi il principio della proprietà; conviene che riconosciamo |
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ed esecrati proprietarŒ coperti pure agli occhi vostri | da | capo a fondo di una lebbra la più obbrobriosa e la più |
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proprietari, cioè contro la classe delle persone di merito | da | voi innalzata e coperta in tal modo di tutta l' invidia che |
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fino a che tali uomini sapienti, il cui merito proclamato | da | se stessi diede loro la filosofica autorità di rapire l' |
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umano genere noi veggiamo un ordine di cose ben diverso | da | quello che è proprio della società civile. L' ordine della |
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universale essa viene eseguita perchè essa è presieduta | da | Dio, cioè dal solo giudice capace di giudicare il vero |
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il vero merito degli uomini e alieno necessariamente | da | ogni interesse in simil giudizio; presieduta ancora dal |
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non è che presieduta dall' uomo, cioè non è presieduta | da | chi giudica ma da chi è giudicato: da chi aspetta il |
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dall' uomo, cioè non è presieduta da chi giudica ma | da | chi è giudicato: da chi aspetta il giudizio più favorevole, |
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cioè non è presieduta da chi giudica ma da chi è giudicato: | da | chi aspetta il giudizio più favorevole, se questo gli debbe |
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se questo gli debbe apportare un esterno vantaggio, non | da | chi è indifferente al risultamento di tal giudizio. |
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si oppone che l' amministrazione anderà male perchè fatta | da | persone ignoranti e viziose; conciossiacchè, lasciando |
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sono rappresentati, l' amministrassero male; non seguirebbe | da | questo ch' essi facessero torto a persona: perchè |
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sostenne nella sessione precedente il principio di equità | da | essa posto come base dell' associazione civile che |
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perocchè mentre prima la regolavano in separato, e ciascuno | da | sè regolava la propria, mediante la nuova instituzione |
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1 i figliuoli, 2 le mogli, 3 i servi perpetui; escludendo | da | questa classe quelli che avevano alienato il diritto sulle |
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dei padri era il più esteso e più forte, perchè nasceva | da | un titolo fondato sulla vita stessa dei figliuoli; che poi |
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un diritto, ed era quello della vita e della incolumità | da | poter difendere anche contro il marito; che al servo |
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anche contro il marito; che al servo rimanevano due diritti | da | poter difendere contro il padrone, cioè a dire quello della |
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fino che il padre non li emancipasse; che le mogli avevano | da | rappresentare il diritto della vita e della incolumità; e |
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della vita e della incolumità; e che i servi avevano | da | rappresentare i due diritti della vita e del corpo. 2 Che |
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figliuoli, non già perchè i figliuoli avessero un diritto | da | rappresentarsi; ma perchè il diritto dei padri doveva bene |
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quale reclamare contro alle ingiurie che vengono loro fatte | da | chi che sia, e l' aver modo che questa voce sia ascoltata e |
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che abbia il potere di dare a tutti senza ricevere niente | da | veruno. D' altro lato il Comitato di sanità pubblica non |
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ricercare qual posto dovessero avere nella nuova società | da | istituirsi i poveri, cioè quelle persone che non |
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dimostrare che i non proprietarŒ liberi avevano tre diritti | da | rappresentare, e questi erano: 1 la vita e l' incolumità; 2 |
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di difesa: che la società civile non poteva che difenderli | da | ogni ingiuria; e quindi che la rappresentazione loro |
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nei più stretti frangenti: mentre i pingui ricchi snervati | da | una educazione ombratile assoldano in propria difesa quelli |
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quelli che hanno meno timore cioè quelli che hanno meno | da | perdere, e, come sono i non proprietarŒ, che nulla |
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pretenderà che la società guarentisca tutti i suoi membri | da | ogni forza, che, non curato il freno morale, infierisse |
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quegli che prima imponeva timore ora lo riceve imposto | da | quello che prima lo riceveva. Se ragionevole fosse di |
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civile, nè può esserlo, difendere i diritti dei membri suoi | da | tutte le ingiurie ma solo da quante ella può, nè diventa |
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i diritti dei membri suoi da tutte le ingiurie ma solo | da | quante ella può, nè diventa illegittima se non li tutela |
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la loro società? che escludano quindi i non proprietarŒ | da | quei beneficŒ, che entrando in una società medesima, come |
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anche forzata, perchè non dipende dalla libera volontà ma | da | un titolo da questa indipendente. Perchè adunque i non |
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perchè non dipende dalla libera volontà ma da un titolo | da | questa indipendente. Perchè adunque i non proprietarŒ |
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che fa colla sua patria: e se l' affezione vi aggiunge | da | parte sua, egli n' ha merito alla patria insieme e dovere; |
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che questi lavorino; che ci sia quindi nella società | da | lavorare; che perciò questo lavoro abbia un prezzo. Or chi |
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la modalità dei proprŒ diritti, e mentre prima la regolava | da | sè, poscia la regolasse in comune, ritenendo una autorità |
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Or dunque l' uomo non libero non ha nessuna modalità | da | mettere in comune; poichè la modalità dei suoi diritti si |
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proprietà; poichè questi se vuol vivere dipende totalmente | da | chi ne ha, ed egli è obbligato di dipendere, perchè è |
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delle due società. Di poi tirò pure la conseguenza | da | tutto ciò che era stato fatto, che relativamente alla |
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Un diritto vien reso rappresentabile nella società civile | da | due condizioni. La 1 si è che il diritto che ha una persona |
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quelli della amministrazione formino una società a parte | da | quelli che rimangono fuori. E in fatti non è la comunanza |
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servi. Quindi sono essi che portano nella società civile | da | amministrarsi in comune insieme colla modalità dei proprŒ |
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membri che convengono tutti nell' essere amministrati | da | uno stesso potere e che hanno un eguale diritto di non |
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sebbene membri che non hanno eguale diritto di essere | da | quel potere vantaggiati: membri in somma che si dividono in |
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dei loro benefattori, i quali li soccorrono senza esiger | da | essi servitù. La Commissione si era appianata la via alle |
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dai proprietarŒ, perocchè non avendo essi nessun fondo | da | cui ritrarre con sicurezza il loro mantenimento ed |
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con sicurezza il loro mantenimento ed indipendentemente | da | quelli, essi non potevano vivere, se non lavorando a |
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che possedevano un fondo che dava loro onde vivere erano | da | sè i soli indipendenti e liberi: perciocchè questi |
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e liberi: perciocchè questi avrebbero potuto lavorare | da | se stessi il fondo e cavare dal medesimo il mantenimento, |
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e dipendente dalla volontà di quelli che li assoldano: | da | questi dipende totalmente la modalità dei loro diritti; e |
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servi; ma quella poca libertà ch' essi godono non l' hanno | da | sè, ma viene loro lasciata dalla generosità dei |
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la cui libertà non sia dipendente dal corpo dei benestanti, | da | cui sono pagate le mercedi, sicchè se i benestanti |
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egualmente che questi non ha una modalità propria e certa | da | portare in comune nella società, e perchè non ha assicurata |
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sempre più i lavori, e che così si moltiplicarono le arti. | Da | ciò nacque, che mentre nell' antichità si esercitavano |
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dai pungoli di un dolore corporeo o di un istinto brutale. | Da | questo stato di degradazione è già lontanata per sempre l' |
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restasse il modo nè il tempo di godere i frutti dei beni | da | loro posseduti, nè quelli dalla loro avidità guadagnati. Il |
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gli uomini soggetti alla legge della perfettibilità e | da | essa inclinati a mantenere ciò che hanno provato per bene e |
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far danno a sè medesima, ma mettere tutte quelle basi che | da | essa il male allontanano. 1) Per la stessa ragione il corpo |
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quando sarà tempo opportuno; pregando intanto chi avesse | da | dire contro la medesima, di riservare per allora che se ne |
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recapitolazione delle medesime. In fatti egli discendeva | da | quell' altro più generale già prima adottato, che ogni |
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quali, corrispondente ai diritti personali, era formata | da | una voce efficace di richiamo contro alle offese, e la |
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affidata alla volubile fortuna del commercio poteva | da | un' ora all' altra perire; e variava mobilissima ad ogni |
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avviene ch' essi si costituiscano di fatto dipendenti | da | questi rami industriali, come questi rami industriali sono |
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industriali, come questi rami industriali sono dipendenti | da | essi. La dipendenza adunque è scambievole, ed è anche pari; |
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esclusivamente alle arti ed al commercio, e che comperano | da | essi i prodotti primi, ciò sarebbe un fatto stolto ed |
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e la loro acconcezza a soddisfarli, non è già stabilito | da | qualche persona particolare (escluso il caso di monopolio) |
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persona particolare (escluso il caso di monopolio) ma | da | tutta la società, nella quale le cose valutate sono in |
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di giustizia stabiliti dalla Commissione) si lascierà | da | parte le frazioni che sortono nella valutazione della |
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della ricchezza? In tal caso la Commissione devierebbe | da | quello stesso rigore di giustizia che essa vanta fino alla |
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di naturale giustizia risguardanti il fine propostosi | da | conseguire, e non de' principŒ di giustizia riguardanti il |
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e se l' equità, come si dice, fosse al tutto impossibile | da | ottenersi, bisognerebbe convenire, che impossibile fosse la |
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basi dell' equità già proposte sieno al tutto impossibili | da | praticarsi: dice solamente, che esse non sono possibili a |
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distinguerla dalla giustizia, colla quale si vede essere | da | questo esempio intimamente connessa. L' equità dunque si |
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propriamente si chiama equità . Gli uomini sono obbligati | da | una legge morale di prefiggersi nelle loro convenzioni quel |
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naturale la formazione della Convenzione civile nel caso | da | noi proposto: è un dovere della legge naturale volerla |
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volerla formare secondo le basi della giustizia di sopra | da | noi stabilite: finalmente è un terzo dovere della Legge |
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dalle persone, che concorrono nella società civile | da | istituirsi. La esecuzione del sopraesposto progetto viene |
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le deviazioni necessarie dalle medesime. Egli è | da | questo ragionamento che risulta la consolante verità « che |
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equità che consiste nel concedere le menome deviazioni | da | quelle regole: e che coll' accrescimento dei lumi concede |
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nuovo aspetto quella parte di progetto della società civile | da | istituirsi, che finora aveva presentato all' Assemblea, e |
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di progettarla. Questi due scopi erano al tutto necessarŒ | da | conseguirsi, e per l' umana dignità il primo più necessario |
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sensibile dell' uomo viene conservata e migliorata | da | una saggia amministrazione dei suoi beni, e perciò anche da |
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da una saggia amministrazione dei suoi beni, e perciò anche | da | una Amministrazione sociale che regola la modalità dei |
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che regola la modalità dei medesimi. L' esistenza risulta | da | una forza: come adunque v' ha esistenza morale ed esistenza |
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corrispondente ai bisogni indeclinabili della natura umana. | Da | ciò la Commissione ne trasse come conseguenza massima: che |
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sensibile e fisica: e finalmente credette venuto il punto | da | presentare all' Assemblea il Progetto del detto Tribunale |
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(Lib. I) il quale progetto diligentemente esaminato | da | una Giunta apposita e dall' Assemblea stessa, fu finalmente |
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od i tutori, o i curatori. 2 Ciascuno che è ammesso a dare | da | sè il voto elettivo non può delegare alcun altro a questo |
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esterne, nel modo onde segue l' istituzione. Ora egli è | da | tenersi qual principio fondamentale « che il perdere alcuno |
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egli è dunque necessario che ciascuno che dà il voto lo dia | da | se stesso; come è necessario che un uomo che pensa, pensi |
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se stesso; come è necessario che un uomo che pensa, pensi | da | sè stesso: e sarebbe assurdo affermare che si pensa per la |
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una persona non può essere che uno. Quando io ho ricevuto | da | una persona il suo consiglio in un affare, è assurdo il |
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tacitamente al volere dei pochi, quando ciò fosse | da | principio accordato: ma egli non esisterebbe veracemente di |
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d' autorità è un grado di potere) come una famiglia formata | da | una sola o da due persone. Poichè nella famiglia numerosa |
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un grado di potere) come una famiglia formata da una sola o | da | due persone. Poichè nella famiglia numerosa vi sono tanti |
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Poichè nella famiglia numerosa vi sono tanti più diritti | da | difendere e da rappresentare quanto è maggiore il numero |
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famiglia numerosa vi sono tanti più diritti da difendere e | da | rappresentare quanto è maggiore il numero delle persone che |
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famiglia. Si oppose che i padri poveri, i quali non hanno | da | alimentare i loro figliuoli, non debbano avere il vantaggio |
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punto non sia riconosciuto o venga messo in questione, sarà | da | vedere quale naturale e riconosciuta relazione soglia |
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troveremo la volontà dei figliuoli essere al tutto indivisa | da | quella dei padri, e la volontà delle mogli essere al tutto |
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padri, e la volontà delle mogli essere al tutto indivisa | da | quella dei mariti. E` l' amore che di più volontà ne forma |
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degli stessi genitori: questi sono quelli che | da | un prudente timore della propria fragilità sono indotti a |
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della loro autorità. Per il che la Commissione, movendo | da | più alti principŒ il suo discorso: Pretenderete voi, disse, |
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pur uno, e che lusingato l' autore di quella instituzione | da | questo fine accessorio di evitare tutti i mali che l' |
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acquista un organizzazione complicata, e tutta angustiata | da | vincoli inesplicabili; le leggi si moltiplicano |
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sociale, questa falsità nelle istituzioni si scorge | da | per tutto dove la società sia caduta in una grande |
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illimitata; tutta la loro lode consiste nell' esser formate | da | un uomo esperimentato che ha saputo ben conoscere fino al |
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istituzione o legge che non possa essere ben presto elusa | da | un maggior grado di corruzione. Ed egli è da attribuirsi a |
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presto elusa da un maggior grado di corruzione. Ed egli è | da | attribuirsi a questa crescente corrutela in gran parte il |
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dei nostri tempi, ed il continuo mutar di sistema, condotti | da | una speranza che continuamente gl' inganna, di giungere |
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questo male se ordinerete che ciascuno debba imparare | da | se stesso senza maestro; ma nello stesso tempo renderete |
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ve n' ha alcuno di cui essi non possono abusare. E` dunque | da | osservare diligentemente qual sia la natura delle |
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e le contraffacciano. Generalmente parlando adunque sono | da | distinguere le instituzioni sociali, le quali contengono |
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già quella che si usa con un uomo corroso in più parti | da | fare cancrene. Ma, se tali instituzioni, che si possono dir |
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per falsi vincoli: in cui la ragione non è ottenebrata | da | vizŒ, o non è per una somma ignoranza impotente: 2) in cui |
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l' autorità dei padri e dei mariti in un modo diverso | da | quello che tale autorità è costituita dalla natura, queste |
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le quali si rivolgerebbero ad un altro scopo diverso | da | quello della loro natura, allo scopo vale a dire di ovviare |
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la detta relazione fra gli uomini in un modo diverso | da | quello che la stabilisce la natura: si allontanerebbero in |
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produce tante assurde costituzioni degli Stati, ed è quello | da | cui la Commissione temette con ragione che potesse venir |
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disegnata, come la più equa e la più perfetta. Condotta | da | questo timore fece osservare all' Assemblea che conveniva |
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che antiveda tutti gli abusi, non può dipendere che | da | un calcolo conghietturale di quegli uomini politici ai |
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degli altri a trovare la verità; ma sono ancora circondati | da | tutte le passioni umane: non sono pure menti, sono anch' |
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che venissero spogliati della modalità dei proprŒ diritti | da | quelli che la ricevessero da amministrare; e perciò vorrei |
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modalità dei proprŒ diritti da quelli che la ricevessero | da | amministrare; e perciò vorrei sapere come si possa |
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necessaria pubblicità, capace d' essere inteso e discusso | da | tutti, mentre tutti hanno degli interessi da difendere in |
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e discusso da tutti, mentre tutti hanno degli interessi | da | difendere in tale società, e mentre nessuno di quelli che |
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racchiude già un calcolo del tutto, ma piuttosto risulta | da | altrettanti calcoli quanti sono gl' individui. Ciascun |
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nella società, secondo tal principio costituita, non ha già | da | pensare al tutto, ma solo alla convenzione particolare che |
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ma è vero altresì che questi sono anteriori a lei, e | da | lei indipendenti; essa dunque, rispetto a questi debb' |
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di diritti s' intende un promemoria mutabile che si fa | da | sè ciascuno dei suoi membri o un promemoria di ciò in cui |
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di dichiarare che sia, e quali diritti e doveri provengano | da | lui agli uomini. Or egli appunto esiste con un diritto che |
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dall' idea generale della società civile regolare, fu | da | noi anticipata e descritta nel Libro Primo di quest' opera; |
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la sostanza in fondi di tutti i benestanti sulle prove | da | loro offerte, e consegnò loro pure il brevetto della |
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ed il corpo dei mercenarŒ non amministrassero già | da | sè stessi, ma mediante dei loro abili ministri o delegati |
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La proposta di un' Amministrazione delegata ricevuta | da | principio con favore, aveva poscia eccitato le più gran |
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forti, laddove se sì l' uno che l' altro vien rappresentato | da | un solo delegato questi non potrà giammai essere in |
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che ammette un tal piano in tale esecuzione pratica quale | da | noi fu descritta. Ciò che nell' ultima Assemblea rimane |
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è tutto ciò che rimane al di sotto di un milione; ma egli è | da | osservarsi che la somma al di sotto di un milione esercitò |
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di una tale Amministrazione delegata eviti lo scoglio | da | voi temuto, che le piccole fortune sieno dalle grandi |
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ma tutte d' una stessa misura le rappresenta. Rimane solo | da | avvertire primamente che se egli v' avesse taluno nell' |
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adunque dovevano rimaner libere nella elezione dei deputati | da | mandarsi alle Assemblee più elevate, sebbene l' Assemblea |
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il Tribunale petizioni quando non fossero presentate | da | un accusatore interessato nella causa. Ciascuna Assemblea |
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fare il contratto con questi delegati secondo le condizioni | da | convenirsi fra essa e il delegato, e da esprimersi nel |
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le condizioni da convenirsi fra essa e il delegato, e | da | esprimersi nel mandato del medesimo: condizioni che |
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può stare in arbitrio dell' Assemblea; c) Lo stipendio | da | assegnarsi al delegato. Le cause fra il delegato e le |
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3 Debbe convocarla ancora ogni qualvolta gli sia dimandata | da | una maggiorità de' voti componenti l' Assemblea. 4 |
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attenzione del leggitore sulle traccie del Progetto fin quì | da | me descritto, sia che si ritrovino negli scrittori |
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che nuoce invero al filo delle idee, sarà forse compensato | da | un maggior avvicinamento che prenderà la Teoria esposta |
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che sia avvenuto del Supremo Potere della società civile | da | me descritto. Parmi ch' egli sia stato sempre più o meno |
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Così in fatto troviamo nella storia. Questa ci presenta | da | per tutto Amministrazioni che operano con gran franchezza e |
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un tale contrasto singolare dura per molto tempo, non è già | da | credersi che ciò nasca dall' opera sola delle passioni |
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società, che si credeva incaricata di difendere la società | da | tutte le turbolenze e da tutti i mali, ai quali può |
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incaricata di difendere la società da tutte le turbolenze e | da | tutti i mali, ai quali può soggiacere, era ben naturale che |
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osservato; non accorgendosi in ciò che l' abuso non nasce | da | essa stessa, ma è alla medesima estrinseco, cioè nasce |
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amministratori, appunto perchè essi sono collocati in luogo | da | vederne i vizŒ altrettanto quanto poco sono in istato da |
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da vederne i vizŒ altrettanto quanto poco sono in istato | da | vedere i proprŒ. Per quella stessa ragione che dicevo l' |
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essi veggano i proprŒ errori altrettanto come li vede chi è | da | loro diviso: perocchè ciò è contro le leggi della umana |
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perocchè ciò è contro le leggi della umana natura. Egli è | da | ciò stesso che si spiega il seguente fatto. Il soggetto si |
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passioni umane, l' amor proprio, e l' avidità si mescolano | da | per tutto; ma non si può negare che le stesse leggi dello |
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Ora onde viene questo gioco e questa vicenda, se non | da | un simile corso d' idee che fa lo intendimento umano, per |
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se si è quasi sempre veduto nelle società cercare | da | quelli che avevano in mano il potere la più piena |
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umana natura, per cui l' uomo crede non esserci niente | da | temere da parte sua, ma solo da parte degli altri; e così |
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natura, per cui l' uomo crede non esserci niente da temere | da | parte sua, ma solo da parte degli altri; e così gli |
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crede non esserci niente da temere da parte sua, ma solo | da | parte degli altri; e così gli amministratori nulla credono |
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altri; e così gli amministratori nulla credono che vi sia | da | temere se l' Amministrazione è forte. I Principi nulla |
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è forte. I Principi nulla credono che vi sia | da | temere se la loro potenza sempre più si rende indipendente; |
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sieno retti e buoni, ma ben ancora che sieno ammaestrati | da | una lunga esperienza, la quale li faccia pensare sopra sè |
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di considerare come tutto si trovi legato nel sistema | da | me proposto, e come i principŒ sieno conformi alla natura |
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si trovano nello stato di natura; decide e si rende ragione | da | sé. Esiste adunque sempre nel fatto e per la natura delle |
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a lasciarsi governare, in popoli non guasti ancora | da | idee filosofiche, ma forniti solo della filosofia della |
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con gran verità: « « I re abdicavano il potere di giudicare | da | per se stessi. »1) » Fu questa l' opera della Religione |
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nella pratica dei negozŒ civili, ma siamo ben lontani | da | ciò nei politici; questo è quanto gli rimane di fare. L' |
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che lo esercita, ma per sè stesso. I popoli non avendo | da | temere più nulla dai re, abdicano anch' essi naturalmente |
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re, abdicano anch' essi naturalmente il potere di giudicare | da | sè e di farsi giustizia: in tal modo i re ed i popoli |
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società si lascia governare (quand' ella non sia corrotta | da | false dottrine) ma non si lascia offendere: la sua |
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sta quieto quando può vivere, ma si risente per buttare | da | sè quelle leggi, e quegli ordini sotto dei quali egli non |
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adunque della Monarchia assoluta cristiana sono tutte | da | ripetersi dalla sua propria imperfezione; la sua natura |
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forme; cioè o tumultuosamente o in Assemblee stabilite, o | da | tutto il popolo, o dalla classe dei Nobili. Sulla bontà |
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vede che simile progetto è ben altro dal Tribunale politico | da | me proposto. Egli lo voleva fatto per regolare i negozŒ |
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o dai Principi, quello che più si avvicina al Tribunale | da | me proposto, per quanto è a mia notizia, è di Giovammaria |
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non merita conosciuto. 1) Egli muove il suo ragionamento | da | una analisi della natura della società civile; ed ecco com' |
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Egli è per questa natura della Chiesa, assai profondamente | da | lui intraveduta, che spiega l' occasione di quella |
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mai cercata, e spesso rifiutata, o tenuta a studio lontana | da | sè; ma bensì di essere Giudici dei Principi cristiani. La |
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Dio voglia che questi ritornino alla sapienza dei loro avi, | da | cui hanno ricevuto le loro corone gloriose e santificate. |
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non s' avrà mai la chiara distinzione fra i due poteri. E | da | ciò si vedrà come sieno nate le diverse opinioni sulla |
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alla cittadinanza, ed altri portare tanto innanzi la cosa | da | volere « che tutto ciò che spira sia rappresentato nella |
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non può aver voto che chi possiede di tali beni. Consegue | da | ciò che come due sono i supremi poteri della Società, così |
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non già come un' aerea fabbrica quale suol uscire | da | una mente che spazia fra gli immensi campi del possibile |
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e, per quanto può assicurarsi l' uomo di se stesso, | da | un' osservazione non prevenuta da predilezioni e da |
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l' uomo di se stesso, da un' osservazione non prevenuta | da | predilezioni e da pregiudizŒ: da una osservazione |
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stesso, da un' osservazione non prevenuta da predilezioni e | da | pregiudizŒ: da una osservazione finalmente non intesa a |
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osservazione non prevenuta da predilezioni e da pregiudizŒ: | da | una osservazione finalmente non intesa a rilevare ciò che |
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le traccie istoriche che mostrano l' Amministrazione | da | me esposta essere stata sempre dalle nazioni veduta, e la |
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essi rinserrano le traccie istoriche dell' Amministrazione | da | noi progettata, ed insieme ne dimostrano la necessità. La |
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la naturale, non può con tale ricchezza formare la famiglia | da | sè stessa una forza; ma essa non ha altro prezzo come |
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che la natura delle cose ha indicato ai popoli la legge | da | noi indicata che l' Amministrazione sociale sia distribuita |
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per la prima volta agli stati generali della nazione | da | Filippo III sopranominato l' Ardito, oltre il clero e la |
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esente dalle imposizioni, come era prima; e ancora in parte | da | quei sacrifici straordinari che precedentemente far doveva |
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di consultarli sulle nuove imposizioni, e che fossero | da | loro acconsentite. Negli stati generali del 1345, sotto |
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poichè con questi creava una forza tendente continuamente | da | se stessa a prender posto nel governo, al quale scopo |
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e si può anche concedere, che si tenne sempre più lontana | da | ciò che non sia la costituzione inglese; poichè in Francia |
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di sapienti erano i filosofi . Poichè i mali erano | da | tutti sentiti, la necessità del rimedio era pure da tutti |
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erano da tutti sentiti, la necessità del rimedio era pure | da | tutti sentita: v' era dunque la disposizione degli animi a |
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dei mali. E poichè è naturale di cercar sempre il rimedio | da | quelli che hanno l' opinione d' essere sapienti, così era |
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occhi della posterità, quantunque annebbiato ai presenti | da | tante pestifere esalazioni. I nobili non avevano più la |
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esalazioni. I nobili non avevano più la forza in mano | da | poter difendere la loro proprietà: questa forza era in mano |
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proprietà: questa forza era in mano dei minori proprietarŒ, | da | cui avrebbero dovuto temere, quando anche non si fossero |
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presumendo di esser più abili, e d' aver teorie migliori | da | far valere, per le quali ognuno si vanta chiamato dal |
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che la ricchezza industriale e commerciale dipende come | da | suo primo fonte dalla ricchezza territoriale. Ma non è già |
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rappresentava tutta la repubblica. » » [...OMISSIS...] | Da | ciò che abbiamo detto si può vedere, che quella stessa |
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di tirare a sè il governo, i quali hanno più diritti | da | difendere e da promuovere. Per ciò i poveri non possono |
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a sè il governo, i quali hanno più diritti da difendere e | da | promuovere. Per ciò i poveri non possono ambire il governo |
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a sè il governo per difendere col medesimo i proprŒ diritti | da | chi vorrebbe rapirli e per amministrarli utilmente: il qual |
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nè così forte; tanto più che i poveri non hanno i mezzi | da | farlo valere. Questo avviene nel fatto; ma considerata la |
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tuttavia, che la loro riputazione sia tale, che le salvi | da | ogni sospetto d' iniquità. In tal caso le persone |
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modalità di tanti diritti nel miglior modo, senza conoscer | da | vicino l' Amministrazione dei diritti stessi, o per dir |
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che la modalità dei proprŒ diritti sia meglio amministrata | da | altri che da se stessi? Ma dato anche ciò rispetto ad un |
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dei proprŒ diritti sia meglio amministrata da altri che | da | se stessi? Ma dato anche ciò rispetto ad un particolare |
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lo spirito sedizioso, il disprezzo delle potestà costituite | da | Dio, il democratismo, l' empietà. In tal modo non è più la |
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sopra di loro, e che nascessero gli ordini posti | da | quel severo Giano della Bella, che di gentiluomo s' era |
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società sieno convenuti nell' equità dell' Amministrazione | da | noi proposta, nella quale ciascuno si appaghi di avere un |
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paesi d' Europa: anche colà si vede passare la società | da | una rappresentanza personale ad una rappresentanza reale: e |
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personale ad una rappresentanza reale: e datare | da | questo secondo stato della società l' epoca di una |
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nel governo politico non erano rappresentate. Non è dunque | da | chiamar generoso il partito preso di difendere a tutto |
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nel cedere qualche cosa per rendere regolare la società: è | da | lodarsi per la sua saviezza nell' avere assecondato la |
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volere ostinatamente « opporsi ad una resistenza che nasce | da | una legge della natura delle cose, e non dagli uomini ». Il |
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cose, e non dagli uomini ». Il dire che ciò nacque più | da | timidità che da saviezza, non toglie la verità delle cose |
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dagli uomini ». Il dire che ciò nacque più da timidità che | da | saviezza, non toglie la verità delle cose dette, non toglie |
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la società intera: vede come un fatto generale, attestato | da | tutte le istorie, « « che le nuove divisioni di terreno |
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politici, si contentarono di trasformarsi subitamente | da | politici in moralisti, e di declamare contro l' umana |
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suscitata. I principŒ del Sig. Raynal sulla popolazione | da | noi altrove esaminati mi chiamano a far osservare in fine |
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delle nazioni, ma un cieco caduto nella fossa coi ciechi | da | lui condotti. Noi abbiamo veduto che i proprietarŒ non sono |
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che portano sulle cose giudicii così opposti, ricaviamola | da | un' altra osservazione. E` certo che il selvaggio non è in |
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che la gente ricca; che perciò non sono mai i ricchi quelli | da | cui si debba temere la servitù, ma bensì i poveri, i cui |
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cui animi sono domati dal bisogno, e comperati con facilità | da | promissioni di ricchezze. Egli è vero che se un capitano |
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alcuni aforismi di Harrington, che conferma il fatto | da | me osservato nell' uman genere colto. [...OMISSIS...] La |
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posto e governi di fatto in due maniere; cioè o autorizzata | da | un diritto proprio, o come esercente un diritto altrui per |
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luce, mediante ciò che noi diremo sul quinto fatto, è | da | ritenersi presente, acciocchè non sembri che noi parlando |
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inonesti: finalmente se il principe avrà tanta ricchezza | da | poter sostenere la propria dignità civile, egli lascierà |
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principe assoluto povero, quando anche sia onesto e rifugga | da | una politica scellerata, se vorrà sostenersi non potrà |
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di essere abbandonata dalla forza alleata, ed ha sempre | da | temere che l' opposizione prevalga: finalmente ella è una |
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soverchiato; poichè non avendo forze proprie bastevoli | da | sostenersi, può sempre avvenire che le forze altrui l' |
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costituzione quella nella quale nessuno ha bastevole forza | da | difendere i proprŒ diritti. Una tale debilezza porta la |
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Ha dunque una tentazione di meno: una occasione di meno | da | far male: è dunque questa la costituzione da preferirsi. In |
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di meno da far male: è dunque questa la costituzione | da | preferirsi. In tutta l' Europa vi fu un tempo in cui il |
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stessi. La mancanza d' economia nei sovrani nasceva anche | da | un principio morale: essi erano tutt' altro che disposti a |
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dagli altri, anzi che di aver il potere di difendersi | da | sè stessa. [...OMISSIS...] Si considerino ancora i passi |
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e di giudicare, che sono, come dicevamo, di una natura | da | non offendere la nazione in massa, fino che vengono |
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presa la proprietà della corona sui feudi per un argomento | da | convalidare il suo sistema sulla conquista dei Franchi. |
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ma insieme co' suoi commilitoni 1): la nazione condotta | da | lui non si era già resa sua serva, ma si era solamente |
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feudo giurava al Signore e dichiarava « « che egli diveniva | da | quel giorno suo uomo 1) col pericolo della vita, dei |
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comandante le loro proprietà: col far che le riconoscessero | da | lui, e col dar a lui il diritto di privarli delle medesime |
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la vestiamo delle espressioni che ci verrebbero suggerite | da | una legislazione più lucida e più conforme al modo di |
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al suono della sua voce i travagli e la morte. Ma divisi | da | lui in un vasto paese, e guasti dall' ozio della vita |
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feudale che assegnava una modalità tanto estesa al governo | da | dargli fino il diritto di proprietà sulle terre, venisse |
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cercò sempre di tirare indietro una tale concessione fatta | da | lei a' suoi capi in tempo di grande pericolo: cercò dìco di |
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colle parole di Montesquieu. [...OMISSIS...] Si rileva | da | Nitardo che questo trattato fu fatto dalla nobiltà. Fino |
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nel principe non era che un atto del potere governativo, | da | non confondersi mai con quell' atto, col quale il padrone |
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fatti anche questo vizio ha la legge feudale; poichè come | da | una parte invita i nobili a carpire le donazioni del |
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il fine del qual partito è d' impoverire a segno la corona | da | non poterla più sostenere, e gli esempi di ciò gli abbiamo |
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avesse fatto cadere la pura costituzione feudale, e nascer | da | quella una costituzione più vera e più moderata. Dopo avere |
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sulle terre. E in fatti che avvenne della Carta data | da | Enrico I? « « Questa Carta fu rotta per gradi, e le |
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le precedenti oppressioni furono rinnovellate e raggravate | da | lui stesso, e da' suoi successori fino al re Giovanni: esse |
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, confirmata poscia, eccetto qualche modificazione, | da | Enrico III suo figlio. »1) » E fu l' essersi i re d' |
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tali nessuna rappresentanza, nessuna attività, nessuna voce | da | far intendere la loro ragione, perchè non sieno oppressati. |
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Or dunque il potere politico viene come strappato e tirato | da | due forze: cioè dalla forza veniente dal diritto personale |
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personale è eguale in tutti, così la forza proveniente | da | questo diritto tende a dividere il potere civile in |
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preceduti i ComizŒ centuriati, essendo stati instituiti | da | Romolo, e la ragione di ciò l' abbiamo data quando abbiamo |
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stato di proprietà diseguali, vennero secondo la legge | da | noi esposta, a prevalere i diritti reali ai personali, e |
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bassa, e le rivoluzioni democratiche cominciano sempre | da | lei. Se la Camera bassa rappresentasse mere proprietà, |
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per il momento, ma non a sostenere se stessa lungamente. | Da | queste osservazioni nasce che ogni opinione che si abbracci |
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proprietà ed il potere. Qualche scrittore meno trasportato | da | partito, che osservò come la rappresentanza personale |
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le nazioni a prendere una costituzione media e quasi spinte | da | due forze diverse a tenere per così dire la diagonale. In |
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dalla saviezza, sarebbe ancora un lasciare la sovranità | da | rapirsi e straziarsi a vicenda da tutti quelli che hanno |
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un lasciare la sovranità da rapirsi e straziarsi a vicenda | da | tutti quelli che hanno più forza. Il secondo disordine, che |
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il principio, che i beni in qualunque modo acquistati | da | un plebeo gli dessero un giusto titolo da essere rispettato |
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modo acquistati da un plebeo gli dessero un giusto titolo | da | essere rispettato ed obbedito da' suoi eguali. »1) » Il |
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perfetta dunque non si può ottenere se non si divide | da | essa tutto ciò che nel governo c' è di morale; cioè se non |
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nell' insegnare come si possa dividere l' amministrativo | da | ciò che è morale, acciocchè per un giusto timore di non |
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governativa per esser buona dev' essere preceduta | da | un giudicio sulla sua rettitudine e giustizia; come pure |
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probabile che il giudicio riesca esatto quando vien fatto | da | persone, le quali non hanno da occuparsi che in questa sola |
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esatto quando vien fatto da persone, le quali non hanno | da | occuparsi che in questa sola cosa; ed al giudicio vien dato |
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debbe riuscire più esatto e più giusto, quando vien fatto | da | una Commissione apposita diversa dall' amministrazione |
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sull' utilità della disposizione, ed oltre a ciò facendosi | da | persone diverse e da persone dotte particolarmente nella |
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disposizione, ed oltre a ciò facendosi da persone diverse e | da | persone dotte particolarmente nella scienza della giustizia |
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ogni modo ad un giudicio consimile, che finora venne fatto | da | quegli stessi che governano la società giudicando in |
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sempre più probabile che il giudicio riesca giusto fatto | da | uomini che giudicano in causa altrui, scelti appositamente |
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se non conoscere che alla diffidenza illuminata de' popoli | da | una parte, alla loro corruzione profonda dall' altra, non |
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de' sciocchi. Perocchè non può il popolo giudicare | da | sè stesso e non può insieme deporre il sospetto dell' |
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L' uomo che stenta nell' indigenza e che non ha nulla | da | perdere, può essere ingannato a credere che a lui torni |
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infrenata dal timore di perder nulla: ma colui che ha molto | da | perdere debbe essere agitato da una furia di ambizione o di |
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ma colui che ha molto da perdere debbe essere agitato | da | una furia di ambizione o di cupidigia perchè stimi bene per |
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ch' essi possono far giudicare la cosa ove ne dubitino, | da | probe persone atte a scorgere per la via retta la loro |
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medesimo, e poterne ricevere la giustizia. O forse ciò che | da | tutto il mondo si è reputato sempre necessario per ritrovar |
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inesplicabile come mai gli uomini, che hanno sempre e | da | per tutto pensato e riconosciuto necessario d' erigere de' |
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attitudini della vita. E quest' epoca sentiamo speranza che | da | noi molto non si dilunghi. Se non che avrà sembrato che |
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fatto innegabile che il popolo in altri tempi mosso appunto | da | questa coscienza della propria impotenza intellettuale |
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perduta la novità di che ella si mostra fornita, ricevuta | da | alcune menti robuste, e resa splendente da un sapiente e |
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ricevuta da alcune menti robuste, e resa splendente | da | un sapiente e magnanimo esempio, non debba comparire agli |
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Allora, quando ognuno sarà arrivato tanto innanzi coi lumi | da | vedere che la giustizia deve riputarsi più utile dell' |
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l' egida dell' universale opinione: ed egli non avrà armate | da | difendersi, perchè avrà l' umanità intera che farà la |
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inevitabil vendetta, quella che verrebbe tocca ed offesa | da | chi attentasse al detto Tribunale che diverrà come la |
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quelli che più posseggono, e che perciò hanno più diritti | da | difendere. L' opinione discorde a questa non sarà più che |
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altrui; poichè egli è appunto per questo instituito, ed è | da | questo che ricava la sua forza morale. Non vale il dire che |
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non è palese, sicchè v' ha sempre ragione di temere | da | esse qualche assalto, concedo che nessuna autorità politica |
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una potenza che non può ricevere dagli uomini, ma che viene | da | Dio. L' esatta determinazione poi dello scopo, a cui debb' |
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altre obbiezioni che si possono fare contro di lui. Poichè | da | alcuno si obbietterà ch' egli vuole riuscire un impaccio |
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può essere ritardata in molte sue urgenti deliberazioni. | Da | altri si troverà un ostacolo nella spesa ch' egli esige per |
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morale; progresso che sembra essere stato predetto già | da | principio del cristianesimo dall' autore d' una religione |
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dicemmo, cade insieme con l' altre due, quando si conosca | da | vicino l' officio del Tribunale politico. Poichè io |
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amministrazione non debbono venire menomamente rallentati | da | quelli del Tribunale politico, come questi non vengono |
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del Tribunale politico, come questi non vengono rallentati | da | quelli dell' amministrazione: e tanto l' Amministrazione |
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un Tribunale non contiene già un' inquisizione delle cause | da | giudicare; ma è solo una corte stabile e per così dire |
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aspetta che vengano ad essa quelli che hanno dei richiami | da | fare, ed essa si porge pronta all' esame delle ragioni che |
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suoi diritti consiste nell' assicurazione che ogni danno | da | lei cagionato ritrovi un pieno compenso; come all' opposto |
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politico non sieno raccolte a norma di altre decisioni; e | da | queste norme sieno quindi cavate delle leggi e ridotte in |
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in quanto ch' essa ritrova tanti più ostacoli | da | superare che la civile, tante passioni più vaste e più |
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che l' armata nè ha il diritto nè può essere capace di far | da | giudice nelle vertenze fra l' amministrazione e gli |
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esser giudici perchè sono parti, e lo scopo del Tribunale | da | noi proposto è appunto quello di togliere l' inconveniente |
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della società, alla quale è stato sempre attribuito | da | tutti i secoli, ed a cui è stato individualmente congiunto; |
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giudicio di questi in tal caso son essi che s' amministrano | da | per sè. Egli è per ciò, che il potere che si cerca sempre |
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cioè strappa di mano dal principe il legittimo potere | da | lui sempre posseduto e cangia la forma di governo. Infatti |
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il modo di adempierlo e n' abbia l' abilità e la fermezza | da | non deviare giammai dal suo dovere. Ora la ricchezza, la |
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d' intorno al vero cercato. Purissimo è il vero ed immune | da | ogni altra affezione: nella sua sincerità l' uomo il |
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politico esclusivamente: poichè questi loro beni lungi | da | fornirli d' un titolo favorevole per sostenere tale |
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reso uomo virtuoso: e per aver superato negli esempi | da | lui dati di virtù, d' integrità e di sapienza, tutti gli |
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2) I nostri moralisti politici non pensano tanto innanzi. | Da | simile mancanza poi di previsione sono cacciati alle più |
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questi uomini adunque, la cui vita è messa in pericolo | da | chi vuol tor via dal mondo ogni proprietà, hanno diritto da |
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da chi vuol tor via dal mondo ogni proprietà, hanno diritto | da | difendersi contro costui, come contro un paricida, ed un |
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al caso presente possiamo osservare come la regola | da | noi posta era in vigore specialmente in quel primo tempo in |
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allo stato di famiglia: specialmente dove sieno circondati | da | nemici. E questa, se dobbiamo prestar fede alla relazione |
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rivoltandosi contro l' esistenza della civil società. | Da | questa legge poi si comprenderà con maggior evidenza la |
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e che non venissero spogliati del frutto della loro virtù | da | quelle famiglie che imprudentemente, e però viziosamente, |
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con ciò il numero de' loro figliuoli futuri, o vero abbiano | da | prevedere altrettanti loro discendenti in quella stessa |
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mendicità dalla quale sottraggono gli stranieri. La legge | da | noi posta dell' equilibrio fra la moltiplicazione e la |
Filosofia della politica. Della naturale costituzione della società civile -
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danno di una sola: il qual genere di turbamento è impedito | da | un' altra legge. La detta legge poi costituisce ancora il |
Filosofia della politica. Della naturale costituzione della società civile -
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primi elementi di ogni società. Egli è poi ancora | da | osservare nella detta legge le due sue parti. Primo che non |
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i figliuoli; secondo: che vi attenda chi ha ricchezza | da | mantenerli. Nello stato famigliare della società, cioè |
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veramente Nazione. Amate i parenti. La Famiglia che procede | da | voi non vi faccia mai dimenticare la famiglia dalla quale |
Doveri dell'uomo -
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ai parenti vi sia pegno di quello che vi serberanno i nati | da | voi. Parenti, sorelle e fratelli, sposa, figli, siano per |
Doveri dell'uomo -
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con amore. La mia parola è parola di convinzione maturata | da | lunghi anni di dolori e di osservazioni e di studi. I |
Doveri dell'uomo -
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se mi trovate apostolo della verità. L'errore è sventura | da | compiangersi, ma conoscere la verità e non uniformarvi le |
Doveri dell'uomo -
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che una sola cosa, ed è: che il linguaggio invocato | da | essi s'è tenuto da cinquanta anni in poi, senza aver |
Doveri dell'uomo -
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cosa, ed è: che il linguaggio invocato da essi s'è tenuto | da | cinquanta anni in poi, senza aver fruttato un menomo che di |
Doveri dell'uomo -
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di miglioramento materiale alla condizione degli operai. | Da | cinquanta anni in poi, tutto quanto s'è operato pel |
Doveri dell'uomo -
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accettata; accettata a parole e ipocritamente anche | da | chi cerca, nel fatto, eluderla. Perché dunque la condizione |
Doveri dell'uomo -
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la libertà di commercio a chi non aveva cosa alcuna | da | porre in commercio, né capitali, né credito? La società si |
Doveri dell'uomo -
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dieci, dodici, talvolta quattordici ore della giornata, e | da | questo assiduo, monotono, penoso lavoro, ritraggono appena |
Doveri dell'uomo -
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per progredire. Spossati, affranti, pressoché istupiditi | da | una vita spesa in un cerchio di poche operazioni |
Doveri dell'uomo -
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recate qui il vostro soldo: economizzate: astenetevi | da | ogni eccesso nella bevanda o in altro: emancipatevi dalla |
Doveri dell'uomo -
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soverchio accumularsi in unica direzione inseparabile | da | una poco illuminata concorrenza, il riparto ineguale del |
Doveri dell'uomo -
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lasciano all'operaio la libera scelta delle sue condizioni. | Da | un lato sta per lui l'assoluta miseria, dall'altro |
Doveri dell'uomo -
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padroni della totalità del lavoro della produzione ch'esce | da | voi? Perché tra l'opera vostra e l'opera della Società, che |
Doveri dell'uomo -
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nome della scienza viva, non tutti ancora possiamo, sciolti | da | ogni precedente nostro od altrui, stendere egualmente la |
Psicologia delle menti associate -
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interviene allora coi mille suoi spettri l'imaginazione. | Da | quel momento in tutte le successive elaborazioni |
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distinzione. er lo più le sostanze chimiche non escono | da | una combinazione se non entrando in un'altra; i più |
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libera. Ogni individuo non era più costretto a cominciar | da | sè tutta la serie di quelle scoperte. Ma ogni mente entrava |
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tradizione era un filo tenace che associava le menti, non | da | gente a gente, a da generazione a generazione. ra la |
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filo tenace che associava le menti, non da gente a gente, a | da | generazione a generazione. ra la società perpetua dei |
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o nemici che avessero potuto rinvenirle altrove o averle | da | altri. Perloché queste umili pietruzze sarebbero il più |
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sarebbero il più antico documento non solo d'un commercio | da | gente a gente, a della prima propagazione d'un'idea. e |
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vevano adunque già incominciato a communicarsi fra loro | da | tribù a tribù le idee del presente. lla tradizione |
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una cosa viva, e avendo osato toccarlo, si credettero morsi | da | un animal feroce. Qui la propaganda vicinale si dilata in |
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ogni seguente calamità. Laonde se l'uomo selvaggio | da | Hobbes fu detto puer robustus, iù giustamente potrebbe |
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suo campo. Le genti, potendo anche più facilmente moversi | da | luogo a luogo, possono raccogliere maggior numero di |
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fiumi ove le flore e le faune native comprendevano fin | da | principio alcuno dei principali elementi dell'agricultura e |
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più mobile. mansueti e gregarii animali erano disposti | da | natura a seguir l'uomo da luogo a luogo e anche a |
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e gregarii animali erano disposti da natura a seguir l'uomo | da | luogo a luogo e anche a trasportarlo. cco quindi le genti |
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ad esse colle loro proprie parole com'erano nate e come | da | lingue di canibali più brutali dell'orangotango e del |
Psicologia delle menti associate -
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il senso del sapiente aggettivo dato alla volta celeste | da | Virgilio, l'allievo dei Druidi, il maestro di Dante: |
Psicologia delle menti associate -
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del mondo fossile l'unità primordiale del genere umano. | Da | dovunque egli sia venuto il genere umano procede alla |
Psicologia delle menti associate -
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Matteucci, allora ministro, mi faceva sulla riforma | da | lui proposta per gli studi scientifici in Italia. Io gli |
Psicologia delle menti associate -
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in Italia. Io gli proposi allora per sommo principio | da | seguirsi nel complesso delle università la divisione del |
Psicologia delle menti associate -
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in Modena. Un corso speciale d'ingegneri agronomi sarebbe | da | istituirsi in Pavia. E così sarebbe ad assegnarsi ad altra |
Psicologia delle menti associate -
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rami, dei quali cinque soli sarebbero uniformi | da | per tutto. Applicato il medesimo principio alla facultà |
Psicologia delle menti associate -
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ammettere in ciascuna università corsi liberi e occasionali | da | chi potesse apportarvi qualche ordine nuovo d'idee. Con |
Psicologia delle menti associate -
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storia; ma come interromperla se non cangiando il principio | da | cui partono per dirigersi? Come e in nome di chi |
Doveri dell'uomo -
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fondato unicamente sulla teoria dei diritti , ch'egli ha | da | mantenersi sulla via comune e occuparsi di dare sviluppo al |
Doveri dell'uomo -
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si trova, è non solamente diritto, ma dovere : dovere | da | non negligersi senza colpa - dovere di tutta la vita. |
Doveri dell'uomo -
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una conseguenza di doveri adempiti e che bisogna cominciare | da | questi per giungere a quelli. E quand'io dico, che |
Doveri dell'uomo -
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tempo per educarvi? I più tra voi guadagnano appena tanto | da | sostenere sé e la loro famiglia: come possono trovar mezzi |
Doveri dell'uomo -
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,alle voluttà, alla potenza. Farvi migliori: questo ha | da | essere lo scopo della vostra vita. Farvi stabilmente meno |
Doveri dell'uomo -
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conseguenza inevitabile della predicazione continuata | da | tanti anni del benessere materiale, quei che non soffrono |
Doveri dell'uomo -
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