gravitando intorno a Milano, Venezia, Genova, Pisa, Firenze, i massimi gangli economici e di cultura in quella inattesa resurrezione. Per virtù del suo
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del commercio. L'importanza del fatto è attestata dalla potenza delle fattorie di Venezia, Genova,
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centro africano e la Polinesia. Le fattorie di Firenze e Venezia accelerarono l'educazione economica e civile di tutta Europa centrale e occidentale
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traffico col carattere di empori commerciali, alcune città marittime, Venezia, Amalfi, Pisa, Genova, Palermo, Costantinopoli, Marsiglia, Barcellona, ed
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) nell'Europa civile più del 10, 20%, e raramente le maggiori città (forse appena Venezia, Milano, Firenze) toccando o superando i 100 mila abitanti
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la sua cultura sopra tre continenti; e modernamente da Venezia e Firenze, che ispirarono tanta parte della civiltà europea nell'evo medio (Balbo
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Seguono per reazione a questo predominio fondiario o militare le corporazioni dei mercanti:in Venezia le scuole grandi (con nome greco), in Firenze i
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di mercanti, e sciolto sovente con civile sapienza. E alcuni Comuni come Genova, Firenze, Venezia, nel governo delle loro fattorie e colonie in tutta
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dell'età antica o moderna; sicché Firenze porge l'esempio della più grande democrazia, come Venezia della più sapiente e duratura aristocrazia del mondo. E
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interiore, che fu il lievito di quella rigenerazione esteriore. Anche nel traffico degli schiavi, proibito nelle nostre città a Roma, Venezia, Genova
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. IX, Venezia sec. X, Pisa sec. XI, Firenze sec. XIII, Milano sec. XV), poi in Germania (prima quella di Aquisgrana), e dovunque: — arte la quale
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Sicilia e al tesoro inglese, Cosimo de' Medici dall'esilio di Venezia signoreggia il credito di tutta Italia, e nel decadimento di questa, Colombo fa
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ispecie di Milano, Genova, Venezia, soprattutto di Firenze.
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elettrici di Milano, o la cascata di Celline che ad 80 km. anima le industrie di Venezia.
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insieme (dietro qualche tendenza analoga di Genova e Venezia), nel diritto e nella pratica prevalse il principio della libertà di pesca nell'alto mare
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Questo principio valse non solo per la Germania, ma per i nostri comuni sovrani (compresi Firenze e Venezia); perdurò in Francia fino alla
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maestre Venezia nel sec. XVIII coi murazzi (ausu romano, aere veneto) e sempre meglio Fiandra ed Olanda nel sec. XIX col ridurre a coltura (mercé
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oggetti d'uso ordinario nella vita, abbelliti di qualche spunto artistico. Se la rinata arte dei pizzi di Bruxelles e dei merletti di Venezia adornano la
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ed uguaglianza; ma a Venezia e altrove, specie in Germania e Francia, la mossa fu generale. Di qui la tendenza delle corporazioni artigiane, per
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, Cartagine e poi di quelle dell'arcipelago greco nell'antichità; — gli splendori di Pisa, Venezia, Genova e di tutte le città marinare, mercantesche e
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